In assenza di una psicoterapia efficace, la diffusione della tossicodipendenza è inevitabile. Quando una persona è depressa o prova dolore, e non trova sollievo fisico con le cure, alla fine si accorgerà che i farmaci fanno sparire i sintomi presenti. In quasi tutti i casi di dolore, malessere o disturbi psicosomatici, la persona cerca una cura per il suo problema.
Quando alla fine scopre che soltanto i farmaci la fanno star meglio, si arrende e comincia a fare affidamento su di essi, spesso fino a diventarne dipendente.
Se anni prima ci fosse stata qualche altra via d’uscita, la maggior parte delle persone l’avrebbe imboccata. Ma quando si sentono dire che non esiste nessuna cura e che i loro dolori sono “immaginari”, la vita comincia a diventare insostenibile. A questo punto, è possibile che diventino consumatori abituali di farmaci e che rischino di diventarne dipendenti.
Il tempo necessario per sviluppare dipendenza da farmaci o droghe può, ovviamente, variare. Può anche darsi che il malessere sia solamente causato da una condizione di “tristezza” o “esaurimento”. In ogni caso, la capacità di affrontare la vita viene ridotta.
Ogni sostanza che porta sollievo o che rende la vita meno dolorosa, fisicamente o mentalmente, viene allora accolta a braccia aperte.
In un ambiente instabile e insicuro, le malattie psicosomatiche sono molto diffuse.
Quindi, prima di colpire troppo violentemente il consumo di droghe e farmaci, ogni governo dovrebbe riconoscere che è un sintomo del fallimento della psicoterapia. Sociologi, psicologi, psichiatri e ministri della sanità non sono stati in grado di occuparsi correttamente della diffusione delle malattie psicosomatiche.
È troppo semplice dare tutta la colpa al “disagio sociale” o ai “ritmi della società moderna”.
Si può risolvere il problema alla radice. Vai sul sito: www.dianetics.it un video ti darà la realtà di cui sopra è stato detto.
Per info:
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29 giugno 2012