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Protezioni sportive antitrauma per campi ed impianti sportivi

Se sei un gestore di impianti sportivi o un allenatore, certamente sai quanto sia importante garantire la sicurezza degli atleti durante le attività sportive.

In particolare, la protezione delle strutture e delle attrezzature che circondano i campi e gli impianti sportivi è fondamentale per prevenire infortuni.

Le protezioni sportive antitrauma per campi ed impianti sportivi sono la soluzione ideale per garantire la massima sicurezza degli atleti ed evitare ogni tipo di pericolo dovuto all’eventuale impatto.

Le protezioni sportive su misura sono realizzate appositamente per adattarsi alle esigenze di ogni campo e impianto sportivo, ed offrono una protezione completa e personalizzata.

In particolare, queste protezioni sono la scelta ideale per proteggere muri, pareti, cordoli, muretti, pilastri, colonne, attrezzature sportive, pali da volley, struttura del canestro e qualsiasi altro elemento che può rappresentare un pericolo per gli atleti in caso di impatto accidentale.

 

Cosa sono le protezioni sportive antitrauma per campi ed impianti sportivi?

Le protezioni sportive antitrauma sono dispositivi di protezione in grado di garantire la massima sicurezza degli atleti durante le attività sportive.

Sono realizzate con gomma morbida ad alta capacità di assorbimento degli urti, uno dei materiali più utilizzati in quanto offre una protezione efficace e resistente nel tempo.

 

Vantaggi delle protezioni sportive su misura

Le protezioni sportive su misura sono dunque realizzate appositamente per adattarsi alle esigenze di ogni campo e impianto sportivo.

Ciò garantisce una protezione completa e personalizzata, oltre ad un’installazione facile e veloce che minimizza i tempi di inattività del campo o dell’impianto sportivo.

 

Vantaggi delle protezioni sportive antitrauma in gomma morbida

Le protezioni sportive antitrauma in gomma morbida sono una soluzione ideale per proteggere gli atleti e le attrezzature sportive durante le attività sportive.

La gomma morbida offre una protezione efficace contro gli urti accidentali, minimizzando il rischio di lesioni o danni alle attrezzature. Inoltre, questo è un materiale resistente e duraturo, che garantisce una protezione efficace nel tempo.

In conclusione, le protezioni sportive antitrauma per campi ed impianti sportivi sono un investimento essenziale per garantire la sicurezza degli atleti e la durata delle attrezzature.

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Terna: il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma si certifica con ISO 37301:2021

Terna, il gestore della rete elettrica nazionale guidato dall’AD e DG Stefano Donnarumma, ha ricevuto la certificazione ISO 37301:2021 estesa a tutte le compliance obligation rilevanti delle principali società del Gruppo.

Terna

Terna: il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma è l’unico in Italia ad avere la certificazione

L’Istituto Italiano del Marchio di Qualità ha conferito a Terna la certificazione ISO per le attività di compliance, rendendola l’unica in Italia ad averla ottenuta. Il certificato si estende a tutte le compliance obligation rilevanti delle principali società del Gruppo, ovvero Terna Rete Italia, Terna Energy Solutions e Terna Plus. La norma ISO 37301:2021 costituisce uno standard internazionale per quanto riguarda lo sviluppo, il mantenimento e il miglioramento del sistema di gestione della compliance. Il modello contribuisce, inoltre, al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile “lavoro dignitoso e crescita economica”, “pace, giustizia e istituzioni solide” e “città e comunità sostenibili”. Rilasciando la certificazione, l’IMQ riconosce alla società guidata da Stefano Donnarumma la capacità di garantire un’importante opportunità di crescita della cultura della compliance.

Buona governance, trasparenza e sostenibilità: i principi di Terna sotto la guida di Stefano Donnarumma

La nuova certificazione rilasciata a Terna è l’ennesima conferma dell’impegno che il Gruppo mette nel garantire processi conformi alle normative nazionali ed europee. Ma non solo. Il Direttore Corporate Affairs di Terna Giuseppe Del Villano ha infatti evidenziato che quest’ultimo traguardo “sottolinea anche la capacità dell’azienda di essere fedele ai principi di buona governance, trasparenza e sostenibilità”. L’iter di valutazione che ha permesso di accertare la conformità del Sistema di Gestione della compliance della società guidata da Stefano Donnarumma ha impiegato un totale di circa 200 ore di attività, la verifica a campione di circa 40 strutture organizzative e interviste a oltre 60 persone del Gruppo.

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Federico Motta Editore: Maurizio Costanzo e la storia della televisione italiana

Con la recente scomparsa di Maurizio Costanzo, volto noto e familiare del piccolo schermo, se ne va non solo un grande giornalista, ma anche un innovatore che ha contribuito a ridefinire il panorama televisivo del nostro Paese. È proprio alla storia della televisione italiana che Aldo Grasso ha dedicato il suo saggio pubblicato sull’Età moderna di Federico Motta Editore.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: la storia della televisione

Giornalista, conduttore tv, autore e sceneggiatore, Maurizio Costanzo ha contribuito al rinnovamento dei generi televisivi: è stato il primo a dirigere un telegiornale prodotto da una televisione privata e ha inoltre contribuito a consolidare il format del talk show, portando sullo schermo personaggi di spicco della cultura, della politica e dell’intrattenimento. Ma quando nasce la televisione? Come ricorda il saggio La televisione edito da Federico Motta Editore, la prima trasmissione televisiva fu trasmessa negli Stati Uniti il 30 aprile del 1939: in occasione dell’inaugurazione dell’Esposizione Internazionale di New York, l’emittente radiofonica NBC mandò in onda i discorsi del presidente Theodore Roosevelt e di Fiorello La Guardia, Sindaco di New York. All’epoca il numero di televisori presenti nell’area metropolitana della Grande Mela raggiungeva circa 200 unità: erano perlopiù dirigenti della NBC o miliardari a possederli. Alcuni monitor collocati in luoghi pubblici, come le vetrine dei grandi magazzini, consentivano ai passanti di curiosare. Quello stesso strumento, sottolinea Federico Motta Editore, trasformò la comunicazione nel Novecento.

Federico Motta Editore: i cambiamenti in Italia

E nel nostro Paese? A metà degli anni ‘50, per la precisione il 3 gennaio 1954 alle 14:30, la RAI tramesse il suo primo programma, Arrivi e Partenze. A differenza degli Stati Uniti, dove le emittenti televisive erano gestite da privati, in Italia il ruolo dello Stato nell’industria televisiva era predominante. Tuttavia, ricorda il saggio edito da Federico Motta Editore, gli anni ‘70 segnarono l’avvento delle prime televisioni commerciali. Tra queste prime emittenti si contano Telebiella, Telediffusione Italiana Telenapoli e Telemontecarlo, che trasmetteva dal vicino Principato di Monaco. La vera svolta arriva negli anni ‘80: il gruppo Fininvest fa il suo ingresso nel settore televisivo dando vita ai primi network e consolidando negli anni ‘90 il duopolio RAI – Mediaset. È in questo contesto che Mediaset lancia alcuni dei suoi programmi più celebri, tra cui la Ruota della fortuna, Striscia la notizia e il Maurizio Costanzo Show. La televisione italiana, sottolinea ancora Federico Motta Editore, cambiava così volto, portando una fetta importante della programmazione verso i programmi contenitori.

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Andrea Mascetti: SLM, le aree di competenza e il punto di vista degli avvocati sui temi correlati

Andrea Mascetti: nel sito dello Studio Legale Mascetti (SLM) articoli ed editoriali su tematiche di diritto penale, civile, amministrativo, del lavoro ma anche ambiente e cultura, D. Lgs. 231/2001, web reputation.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: Studio Legale Mascetti, l’impegno verso l’eccellenza del team di professionisti

Le parole con cui l’avvocato Andrea Mascetti racconta in un video su YouTube la vision e i valori dello Studio Legale Mascetti (SLM) si rispecchiano nel nuovo sito presentato nei mesi scorsi: oggetto di un importante lavoro di restyling sia per quanto riguarda la grafica che i contenuti, è stato progettato appositamente anche per fornire risposte esaustive agli utenti proprio come si propone di fare quotidianamente lo Studio Legale Mascetti con i suoi clienti. È lo stesso Andrea Mascetti, fondatore e titolare, a sottolinearlo: “Ogni giorno ci poniamo la domanda di come declinare il nostro lavoro di professionisti del Diritto con le aspettative e gli interessi dei nostri clienti, in un contesto dove la complessità normativa e la velocità dei tempi di reazione sembrano non concedere tregua. E ogni giorno cerchiamo di trovare una risposta adeguata ed efficace attraverso un impegno verso l’eccellenza, che è fatto di studio e di aggiornamento, a cui si affianca una profonda dedizione verso il nostro lavoro”.

Andrea Mascetti: focus sugli approfondimenti ed editoriali firmati dagli avvocati dello SLM

Non solo il sito web: come ricorda l’avvocato Andrea Mascetti, lo scorso anno ha cambiato veste anche la newsletter dello Studio Legale Mascetti e “i contributi sono stati maggiormente arricchiti per offrire un nostro punto di vista al dibattito sui grandi e piccoli temi che coinvolgono quotidianamente i professionisti del diritto”. Firmati dagli avvocati dello Studio Legale Mascetti, gli editoriali che arricchiscono anche il nuovo sito permettono di conoscere le varie tematiche trattate in modo approfondito, mirato e completo, in linea con l’impegno quotidiano nell’affrontare questioni delicate e nel reperire le soluzioni più convenienti per i clienti. Basti guardare a quanto approfondito negli articoli pubblicati più di recente: dall’importanza dei poteri di spesa (delega alla gestione degli adempimenti in materia di salute e sicurezza e delega gestoria di cui all’art. 2381 c.c.) alla normativa in materia di appalti pubblici, gare, ricorsi, il meccanismo del cosiddetto spoil system. Merito della “multidisciplinarietà delle competenze” su cui fa leva lo Studio Legale Mascetti, come ricorda anche l’avvocato Andrea Mascetti. Gioca in questo contesto “un ruolo fondamentale a vantaggio di coloro che devono confrontarsi con profili di attività e di rischio sempre più articolati e mutevoli”. È questa la sfida che, ogni giorno, “con fatica e determinazione”, lo Studio Legale Mascetti si propone di vincere.

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Riva Acciaio contribuirà a rendere il Santuario di Vicoforte più fruibile ai non vedenti

Riva Acciaio figura tra i sostenitori della campagna “Un Santuario da ascoltare”, grazie alla quale sono stati raccolti fondi che permetteranno di rendere più fruibile la basilica alle persone non vedenti.

Riva Acciaio

Riva Acciaio sostiene “Un Santuario da ascoltare”: lo scopo della campagna

Riva Acciaio ha recentemente effettuato una donazione al Santuario di Vicoforte, nel corso di una raccolta fondi che si è conclusa lo scorso gennaio. La campagna, intitolata “Un Santuario da ascoltare”, faceva parte delle attività promosse nell’ambito del bando “Santuari e Comunità” dalla Fondazione Crt. L’obiettivo era di incrementare la fruibilità del Santuario. Le donazioni ricevute permetteranno infatti di realizzare un sistema di audio guide che andranno a supporto delle visite e renderanno l’esperienza accessibile anche alle persone non vedenti. Un team di esperti aiuterà a mettere a punto una narrazione quanto più evocativa possibile in modo da restituire un’immagine della bellezza della basilica.

Riva Acciaio: un gesto di generosità a favore dell’inclusione

Riva Acciaio è tra quelle aziende che supportano attivamente le comunità che ospitano i suoi stabilimenti, partecipando a diverse iniziative che vanno a beneficio della comunità. Questa volta, tramite il progetto “Un Santuario da ascoltare”, si è voluto agevolare il percorso di inclusività già iniziato da tempo dal polo spirituale vicese. La raccolta fondi, alla quale hanno partecipato anche i volontari dell’associazione Acli Nativitas aps che hanno destinato le offerte ricevute nell’anno precedente, si è conclusa con grande successo: sono stati raccolti 27.862 euro, una cifra che supera di parecchio l’obiettivo prefissato.

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La Traiettoria di Alessandro Benetton a “Passa dal BSMT”

Alessandro Benetton tra gli ospiti di “Passa dal BSMT”: tra ricordi d’infanzia e progetti per il futuro, l’imprenditore ripercorre le principali tappe della sua vita fino alla pubblicazione dell’autobiografia “La Traiettoria”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Giovani? Hanno meno pregiudizi, dobbiamo fidarci delle loro capacità

Nel raccontare la mia storia personale ho affrontato con trasparenza anche i momenti di paura, le insicurezze e soprattutto i fallimenti. Troppe volte infatti i grandi dimenticano come si sentivano da giovani”. Ed è proprio ai giovani che Alessandro Benetton si rivolge nella sua autobiografia “La Traiettoria”. Il fondatore di 21 Invest, tornato di recente alla guida della holding di famiglia Edizione, ne ha parlato con Gianluca Gazzoli in un episodio del podcast “Passa dal BSMT”. Dagli anni del liceo alle ultime sfide imprenditoriali, “La Traiettoria” è un racconto che mette in primo piano emozioni, rapporti personali e soprattutto fallimenti, indispensabili per trovare la propria strada. Un insegnamento prezioso per le nuove generazioni ma spesso dimenticato dagli adulti, che tendono a minimizzare le difficoltà già affrontate nel proprio percorso. “Alla soglia dei 50 anni mi sono reso conto che nella mia vita non ho mai voluto guardare indietro – racconta Alessandro Benettoncercando tra le vecchie carte ho trovato dei temi che avevo scritto da piccolo. Da lì l’idea di tenere un diario”. Diario che, spiega, sarebbe dovuto rimanere nel cassetto. Un’idea non condivisa dai giovani collaboratori che aiutano l’imprenditore nella sua avventura sui social: leggendo lo scritto ne hanno intravisto le potenzialità. “La mia fiducia nei giovani – ha spiegato – nasce anche dal fatto che sono molto più neutri rispetto ai messaggi che ricevono, hanno molti meno pregiudizi e questo mi incoraggia a pensare che saranno capaci di gestire meglio di noi i nuovi media e le nuove tecnologie”.

Alessandro Benetton: “Con i social ho potuto raccontare la mia versione

Conosce bene il significato di pregiudizi Alessandro Benetton che, fin da giovane, ha espresso la forte volontà di distaccarsi dal nome della famiglia per intraprendere un percorso autonomo: “Da mio padre, orfano fin da giovane, ho imparato il senso etico del lavoro, delle responsabilità e dell’autosufficienza. Con il suo affetto mia madre ha fatto da collante. Ma con un denominatore comune, ossia che fin da piccolo avrei dovuto conquistarmi quello di cui avevo bisogno e soprattutto essere indipendente”. Dopo tre anni alla Goldman Sachs l’imprenditore decide di pagarsi gli studi ad Harvard e, chiusa la parentesi come Presidente di Benetton Formula, si allontana dal business di famiglia e fonda 21 Invest, affacciandosi così nel mondo del private equity. Con l’avvento dei social, Alessandro Benetton ha avuto l’opportunità di raccontare il suo percorso alternativo: “Quando ho incominciato tutti quelli che si occupavano della mia comunicazione reputavano che non fosse professionale e che avrei potuto essere oggetto di critiche. Ovviamente davo per scontato che mi sarei trovato ad affrontare una salita fatta di pregiudizi basati sulla mia esperienza e sui miei privilegi. I social mi hanno cambiato e ora sono in questa nuova fase proprio perché ho potuto raccontare la mia versione”.

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Trovare nuovi clienti tramite un call center: una opportunità da considerare

Se stai cercando di trovare nuovi clienti per la tua attività, usufruire dei servizi di un call center può essere la scelta giusta per espandere il tuo business e ottenere maggiori profitti.

Prima di iniziare, è importante capire cos’è un call center. Un call center è una attività dedicata alla gestione delle chiamate in entrata e in uscita dei clienti. I call center possono essere interni all’azienda o esterni e possono essere utilizzati per una vasta gamma di attività, come l’assistenza clienti, la vendita diretta e le ricerche di mercato.

Utilizzare un call center per trovare nuovi clienti può essere molto efficace, ma è anche importante pianificare attentamente la strategia per massimizzare i risultati. Di seguito sono riportati alcuni passaggi importanti da seguire per trovare nuovi clienti tramite un call center.

 

Passo 1: Assumi un call center esterno

Se non hai il personale o le risorse per gestire un call center interno, puoi considerare di ingaggiare un call center esterno. Questi servizi di terze parti, NL Promotion SRL è uno di questi, hanno l’esperienza e le risorse necessarie per gestire le chiamate in entrata e in uscita dei clienti. Inoltre, ti consentono di risparmiare tempo e denaro nella formazione del personale e nella gestione dei costi di infrastruttura.

 

Passo 2: Definire il pubblico in target

Prima di affidare questo incarico ad un call center e iniziare a contattare i potenziali clienti, è importante avere una comprensione chiara del pubblico in target. Quali sono le caratteristiche demografiche dei potenziali clienti? Quali sono i loro interessi e le loro esigenze? Queste informazioni sono essenziali per personalizzare la tua strategia di chiamata e ottenere i migliori risultati possibili.

 

Passo 3: Preparare uno script di chiamata

Per massimizzare l’efficacia delle chiamate, è importante preparare uno script di chiamata dettagliato. Questo script dovrebbe includere una presentazione di te stesso e del tuo business, una descrizione dei prodotti o servizi che offri e le ragioni per cui i potenziali clienti dovrebbero considerare di acquistare i tuoi prodotti o servizi. Puoi includere anche domande aperte per stimolare la conversazione e successivamente guidare i potenziali clienti a compiere l’azione desiderata.

 

Passo 4: Monitora e misura i risultati

Monitora e misura i risultati delle tue campagne promozionali tramite questo canale. Ciò ti consentirà di identificare le strategie più efficaci e di apportare le modifiche necessarie per migliorare le vendite. Il call center che effettuerà i contatti telefonici per te terrà traccia del numero di chiamate effettuate, delle conversazioni avute, dei lead generati e delle vendite effettuate.

 

Passo 5: Implementa un sistema di follow-up

Implementa un sistema di follow-up per assicurarti che i potenziali clienti siano seguiti in modo efficace. Questo può includere l’invio di email di follow-up, l’invio di campioni gratuiti o l’offerta di sconti speciali per incoraggiare i potenziali clienti ad accettare le tue offerte.

 

In conclusione

Trovare nuovi clienti tramite un call center può essere un processo altamente efficace se segui una strategia pianificata e personalizzata. Certamente, puoi mettere in pratica questi consigli che ti saranno certamente utili per raggiungere i tuoi obiettivi di business e generare nuovi clienti tramite un call center.

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Paolo Gallo (Italgas): “Nel 2023 il 90% delle reti saranno intelligenti, digitali e flessibili”

Italgas ha registrato un altro trimestre di successi, dimostrando la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti e migliorare continuamente il servizio offerto alle comunità. L’azienda ha investito 546,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, dando priorità alla trasformazione digitale, alla metanizzazione della Sardegna e al repurposing delle reti per abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili. Il commento dell’AD Paolo Gallo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: solidità del Gruppo confermata da 23 trimestri consecutivi di crescita

Nel 2023 il 90% delle reti Italgas saranno intelligenti, digitali e flessibili, pronte ad accogliere crescenti quantità di biometano e successivamente di idrogeno e gas sintetici”, fa sapere l’AD Paolo Gallo. Grazie alle nuove tecnologie, Italgas sarà in grado di controllare a distanza la gestione delle reti e individuare eventuali anomalie con grande tempestività. Questo approccio permette di programmare la manutenzione delle reti in modo predittivo, riducendo i tempi di inattività e garantendo una maggiore efficienza operativa. I risultati economici di Italgas confermano l’efficacia della strategia del Gruppo. L’EBITDA dei primi nove mesi del 2022 è pari a 785,4 milioni di euro, in aumento del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 288,6 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto al 30 settembre 2021. I ricavi totali hanno invece superato quota 1 miliardo di euro, registrando un aumento dell’8,1%, mentre il flusso di cassa da attività operativa è stato di 455,3 milioni di euro. “Con il terzo trimestre del 2022 caratterizzato dal miglioramento di tutti i risultati economici, finanziari operativi e di sostenibilità, sono 23 i trimestri consecutivi di crescita – ha affermato Paolo Gallosegno della solidità del Gruppo e della determinazione con cui persegue i propri obiettivi nonostante la complessità dello scenario geopolitico e dei suoi riflessi sul sistema economico e sociale del Paese”.

Paolo Gallo: “Innovazione tecnologica e trasformazione digitale il denominatore comune del piano di sviluppo

L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale sono diventati il motore principale della crescita aziendale: Italgas ha sempre investito in queste aree, anticipando le tendenze di mercato e migliorando continuamente i propri processi operativi e la qualità dei servizi offerti alle comunità in cui opera. “Al tempo stesso – ha commentato Paolo Gallorappresentano anche il fattore abilitante che ci consente di fissare obiettivi di sostenibilità sempre più rilevanti e di contribuire al raggiungimento dei target dal REPowerEU”. Gli importanti investimenti effettuati sui processi, sugli asset e sulle persone stanno portando i risultati sperati, sia in termini economici sia operativi. Il settore della distribuzione del gas rappresenta un importante contributo alla transizione ecologica, alla riduzione dei consumi energetici e all’efficienza del sistema energetico del Paese. Negli ultimi mesi Italgas ha concentrato i propri sforzi sull’efficienza energetica, attraverso la creazione del nuovo brand Geoside, e sulla Grecia, dove ha recentemente acquisito Depa Infrastructure S.A. “Abbiamo iniziato diverse attività di knowledge transfer e di integrazione allo scopo di mettere la nostra esperienza e il know how tecnologico a disposizione dell’obiettivo comune di realizzare un’infrastruttura all’avanguardia che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica fissati dal governo greco”, ha quindi concluso Paolo Gallo.

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Fintech, Banca Generali e Marco Montemagno in un progetto educativo: parte “EduFin 3.0”

Il progetto targato Banca Generali prevede un palinsesto di episodi settimanali dedicati a temi centrali quali inflazione, Fintech e investimenti ESG. Gian Maria Mossa: “Serve corretta conoscenza degli strumenti finanziari”.

Risparmio e Fintech i protagonisti dell’iniziativa lanciata da Banca Generali

Meno della metà degli italiani, secondo le ultime rilevazioni di Bankitalia precisamente il 44,3%, possiede gli strumenti necessari a comprendere anche semplici questioni finanziarie. Promuovere l’educazione su temi come l’inflazione, le frontiere del Fintech e gli investimenti legati ai criteri ESG diventa quindi sempre più imprescindibile per colmare il gap e valorizzare la forte propensione al risparmio delle famiglie italiane, cresciuto costantemente dal 2008. Lo sa bene Banca Generali, che ha deciso di apportare il suo contributo lanciando il progetto “EduFin 3.0”. Nata in collaborazione con lo youtuber e influencer Marco Montemagno, l’iniziativa vuole diffondere una cultura positiva verso il mondo della finanza e dell’economia, partendo da argomenti tradizionali fino agli sviluppi resi possibili dal Fintech e con una particolare attenzione al futuro sostenibile del risparmio. Previdenza complementare, progetti di vita, protezione patrimoniale: per Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali, si tratta di attività che necessitano di una “corretta conoscenza dei rischi e delle opportunità che giungono dai mercati”, nonché di continuo aggiornamento per stare dietro ai cambiamenti repentini apportati nei servizi finanziari dall’innovazione tecnologica.

 

Marco Montemagno: con Banca Generali vogliamo intercettare un pubblico trasversale

Nel dettaglio, “EduFin 3.0” prevede un palinsesto di 52 episodi settimanali diffusi su tutte le principali piattaforme social media, da Facebook fino ai podcast. Grazie ad un team composto da partner del calibro di Vontobel, Pictet Asset Management, Conio e Algorand, il progetto di Banca Generali intende offrire contenuti di qualità sia sugli strumenti finanziari di base che su nuove soluzioni sviluppate nell’ambito Fintech, come wallet digitali e cryptovalute. La loro diffusione sarà privilegiata dalla partnership siglata con Meta, la società che controlla Facebook, Instragram e Whatsapp. Tra le priorità raggiungere un pubblico trasversale, dalle generazioni più mature a quelle che saranno protagoniste nel prossimo futuro: “La divulgazione oggigiorno non può prescindere dai social – ha spiegato lo youtuber Marco Montemagno, conduttore e curatore dell’iniziativa targata Banca Generalibasti pensare che la GenZ spende più di tre ore al giorno connessa. I nostri appuntamenti settimanali avranno l’obiettivo di entrare nel merito delle principali questioni relative al mondo dell’educazione finanziaria e, con l’aiuto degli ospiti che intervisterò, fornire strumenti grazie ai quali ognuno possa crearsi una propria cultura e idea personale sul tema”.

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Alessandro Benetton: tre libri che ogni imprenditore dovrebbe leggere

Limitarsi a leggere di business è un errore, spiega Alessandro Benetton. Dalla psicologia alla storia del Bitcoin, tre titoli da scoprire per lasciarsi ispirare. 

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Pensieri lenti e veloci”, il libro di Kahneman per migliorare il decision making

Leggere esclusivamente di business è uno degli errori più comuni ai quali va incontro ogni imprenditore, soprattutto nei primi anni di carriera. Per sviluppare una mentalità vincente è invece necessario sporgersi oltre i confini dell’imprenditoria e lasciarsi contaminare anche da podcast, film e soprattutto libri. Non ha dubbi Alessandro Benetton, che ha dedicato l’ultimo appuntamento della sua rubrica Youtube a tre titoli che l’imprenditore reputa essenziali per trovare nuovi stimoli e ispirazioni. Il primo libro consigliato dal Presidente di Edizione è “Pensieri lenti e veloci” dello psicologo e vincitore del Premio Nobel per l’economia Daniel Kahneman. Un testo che esplora i meccanismi dietro le decisioni prese dall’essere umano e dimostra quanto i processi decisionali violino sistematicamente i principi di utilità e razionalità: “A Kahneman possiamo dare il merito di aver sfatato questo mito e lo spiega facendoci scoprire due sistemi: quello dei pensieri veloci, più impulsivo, quasi automatico e che ci fa prendere le famose decisioni di pancia, mentre il secondo è legato a pensieri più consapevoli e cauti. Non bisogna diventare esperti di psicologia – sottolinea Alessandro Benetton ma conoscere i meccanismi alla base della nostra mente può migliorare la qualità delle decisioni che prendiamo”.

Alessandro Benetton: dalla “Propaganda” degli anni ’30 alla storia del creatore dei Bitcoin

Tra le letture più recenti dell’imprenditore rivelatesi strumenti utili per il business c’è anche “Propaganda – Come manipolare l’opinione pubblica”. Scritto alla fine degli anni ’30 dal pubblicitario statunitense Edward Bernays, si tratta di un saggio che accende i riflettori sul tema della propaganda, scevra tuttavia dalla sua accezione più negativa. Spiega Alessandro Benetton: “Devo ammettere che io stesso ero uno di quelli che si approcciava al tema in maniera abbastanza critica. Ma non volevo essere vittima del pregiudizio e leggendolo si può davvero imparare molto dei meccanismi alla base della propaganda, così da riconoscerli per non essere vittime inconsapevoli”. Con il terzo libro Alessandro Benetton fa un balzo in avanti di quasi un secolo. “L’uomo più ricco del mondo”, scritto dall’esperto italiano di criptovalute e blockchain Gian Luca Comandini, prova a ripercorrere la misteriosa vita di Satoshi Nakamoto, creatore del Bitcoin di cui oggi si hanno informazioni confuse e discordanti. “I Bitcoin e la blockchain sono sempre più presenti nella nostra vita ma non sappiamo nulla su colui che li ha creati. Un vero e proprio mistero che Comandini cerca di risolvere ripercorrendo tutte le tappe della storia che ha permesso al Bitcoin di diventare una criptovaluta iconica e sconvolgere tutti gli equilibri del mercato”.

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Francesco Starace: Enel forma i nuovi professionisti della transizione energetica, il focus

“Energie per Crescere” si estende alle rinnovabili per lo sviluppo dell’Italia lungo la strada della transizione energetica: la soddisfazione dell’AD di Enel Francesco Starace.

Francesco Starace

Francesco Starace: investire su formazione, potenziare la filiera delle rinnovabili e far crescere l’Italia

Nel successo di “Energie per Crescere”, secondo l’AD di Enel Francesco Starace, c’è la conferma di “come la transizione energetica rappresenti un’opportunità unica per l’Italia in grado di sviluppare le competenze necessarie attraverso la formazione dei giovani”. Non a caso Enel continua a puntare sul programma di formazione lanciato nel 2022 in collaborazione con Elis con l’obiettivo di formare 5.500 nuovi operatori delle reti smart entro due anni. Forte dei risultati raggiunti, ora si rilancia: “Energie per Crescere” punta oggi a formare entro il 2025 più di 2mila nuovi professionisti della transizione energetica da occupare nelle imprese fornitrici di Enel Green Power. È quanto richiede il mercato oggi, anche alla luce delle nuove sfide che si sono aperte lo scorso anno per il settore: garantire la sicurezza energetica, l’indipendenza e accelerare nella transizione. Nuove professionalità specializzate, come ricorda anche l’AD Francesco Starace, sono oggi indispensabili per supportare lo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia e contribuire al contempo ad accelerare il percorso di transizione energetica del Paese.

Francesco Starace: oltre 2.000 nuovi professionisti per lavorare nelle imprese partner di Enel Green Power entro il 2025

Il valore dell’iniziativa emerge anche nelle parole di Francesco Starace: “È essenziale disporre di figure professionali qualificate che lavorino con le nostre imprese per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e conseguire la libertà energetica, in linea con quanto previsto dal piano europeo RePowerEu. Per questo motivo abbiamo esteso il progetto alla filiera delle rinnovabili”. Dal programma di formazione usciranno quindi nuovi specialisti elettrici, specialisti civili-meccanici e junior site manager che collaboreranno con Enel Green Power alla realizzazione in tutta Italia di nuovi impianti fotovoltaici, eolici e di accumulo di energia. È questa la sfida a cui vuole rispondere “Energie per Crescere”, come ricorda anche l’AD Francesco Starace: “Con il programma vogliamo rispondere a questa sfida contribuendo a far crescere la catena nazionale di fornitura delle rinnovabili, creando occupazione di qualità attraverso il coinvolgimento dei nostri giovani e generando valore per economia, società e ambiente”.

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Municipia S.p.A., la vision: i Comuni oggi, la corsa all’innovazione e le sfide del PNRR

Mai come oggi per i Comuni è fondamentale “fare rete”: il valore della condivisione di esperienze, risorse e professionalità nella vision di Municipia S.p.A. significa promuovere uno sviluppo di progettualità comune e non sprecare le risorse e i vantaggi offerti dal PNRR.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: le nuove tecnologie hanno un ruolo centrale nelle politiche comunali

L’esperienza di Municipia S.p.A. al fianco di Comuni di ogni dimensione nel percorso di digital transformation insegna come il digitale possa essere un “elemento centrale delle politiche degli amministratori locali”. Il suo valore è emerso in particolare nei mesi segnati dalla pandemia: lo ricorda anche Stefano De Capitani, presidente di Municipia S.p.A., sottolineando come quel periodo abbia segnato anche un cambio di passo da parte dei Comuni sul fronte dell’innovazione. L’arrivo dei fondi del PNRR lo ha ulteriormente rafforzato. “Una nuova visione strategica insieme alla disponibilità di risorse hanno dato il via a una salda volontà di innovazione che si percepisce oggi nelle PA locali”, osserva il presidente Stefano De Capitani sui suoi canali social distinguendo tra i Comuni più grandi, apparsi già da tempo come i più attivi nel cogliere l’opportunità rappresentata dalla digitalizzazione dei servizi, e quelli di medie e piccole dimensioni che “solo più di recente hanno trovato la spinta a sfruttare le potenzialità del digitale”. Lo dice anche il crescente interesse dimostrato dalle amministrazioni locali nell’implementare la capacità di “fare rete”: una condivisione di “esperienze, risorse e professionalità con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo di progettualità comune e di non sprecare le risorse e i vantaggi offerti, appunto, dal Piano”.

Municipia S.p.A.: in Valmalenco il primo Investimento Territoriale Integrato (I.T.I.) italiano attivato in ambito alpino

Il presidente di Municipia S.p.A. sottolinea in merito il valore del progetto avviato in Valmalenco, dove quattro piccoli Comuni, affiancati dalla società del Gruppo Engineering, hanno unito le proprie forze “per mettere in atto una strategia di sviluppo territoriale integrato ed ecosostenibile”. L’obiettivo, spiega Stefano De Capitani, è “rendere la gestione pubblica più efficiente, sicura, inclusiva e meno costosa partendo dall’introduzione nei vari ambiti cittadini di tecnologie abilitanti (come Internet of Things, big data analitycs e intelligenza artificiale) e proseguendo con il coinvolgimento attivo delle diverse identità e realtà territoriali”. Progetti di reale sviluppo del territorio, fondati sull’innovazione digitale e l’ottimizzazione delle risorse, prendono forma solo “attraverso un’ampia rete di interpreti che si estende dal pubblico al privato”. È questo il fulcro dei progetti di digital transformation che Municipia S.p.A. porta avanti al fianco di Comuni di ogni dimensione: la condivisione degli scopi quale “start per il potenziamento dei servizi locali in ambito sociale, economico, urbanistico e ambientale” ma anche “la messa a fattore comune di capacità progettuali e finanziarie – fondi PNRR e strumenti di project financing, ad esempio – che permette di portare avanti e mantenere nel futuro il processo evolutivo delle città, anche le più piccole, a favore dei cittadini”.

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Un corso sull’uso e la gestione della voce nella vita professionale

Comunicato Stampa

Un corso sull’uso e la gestione della voce nella vita professionale

In un corso in presenza a Brescia il 18 aprile 2023 sarà possibile acquisire una nuova consapevolezza tecnica per ottenere una voce più solida e resistente e migliorare la fiducia e l’espressione anche in ambito professionale.

 

Le capacità comunicative e gli strumenti per una buona comunicazione diventano ogni giorno, a livello professionale, sempre più importanti.

L’evoluzione della tecnologia e l’accelerazione dovuta alle emergenze sanitarie hanno, ad esempio, aumentato la diffusione di webinar, dei corsi di formazione online e delle attività a distanza rendendo sempre più evidente l’importanza della voce. Se già nello spazio fisico la voce era un mezzo privilegiato, ora, nello spazio virtuale e in sostituzione della nostra presenza fisica, deve emergere ancor più con tutta la sua potenza e solidità.

 

Ma quanto tempo dedichiamo in ambito professionale alla cura e alla preparazione della voce?

Un errore comune è quello di considerare la voce uno strumento naturale e darne per scontate le sue potenzialità, ma solo chi si misura con l’esercizio della voce può immaginare i grandi margini di miglioramento e di sviluppo che la voce può avere.

 

Esistono tecniche per usare al meglio la nostra voce? Ci sono corsi in presenza che ci permettono di conoscere e migliorare l’uso e la gestione della voce nella vita professionale?

 

Un nuovo corso sull’uso della voce nella vita professionale

Proprio per migliorare l’uso e la gestione della voce, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 18 aprile 2023 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “L’uso della voce nella vita professionale”.

 

Il corso offre la possibilità di scoprire la propria identità vocale, ottenere una voce più solida e resistente, gestire la voce attraverso una nuova consapevolezza, accrescere la fiducia in sé stessi grazie alla conoscenza della voce, migliorare l’espressione ed affinare la sensibilità per l’ascolto.

 

Il corso, caratterizzato da una metodologia didattica attiva, ha l’obiettivo di favorire un’adeguata gestione della voce attraverso una nuova e idonea consapevolezza tecnica.

 

Il docente del corso è Francesco Sorichetti, vocal coach che ha scelto di dedicarsi alla formazione della voce dopo un’attività professionale pluriennale come cantante lirico.

 

Conoscere la voce per evitare i rischi del mestiere

Ogni docente o chi, a diverso titolo professionale, si trova a dover parlare in pubblico, rischia di rovinarsi le corde vocali se non usa correttamente la sua voce.

Infatti disturbi e anche danni alle corde vocali possono essere un frequente problema per chi, da anni, è chiamato quotidianamente o in modo molto frequente ad impiegare la voce: semplici abbassamenti di voce ma anche polipi alle corde vocali rappresentano i più frequenti “rischi del mestiere” insiti in molte professioni.

 

Imparare a gestire correttamente la propria voce permette non solo di prevenire i problemi e di gestirli in casi di affaticamento, ma anche di avere una potenza e una espressività vocale maggiore senza sforzo.

 

Lo studio della tecnica vocale deve diventare un cammino di sviluppo personale attraverso il quale:

  • migliorare il suono, la gestione del volume e la resistenza della voce
  • parlare o cantare con maggiore sicurezza e fiducia
  • gestire meglio l’emotività
  • diventare coscienti dei propri meccanismi e automatismi
  • sperimentare un maggior benessere quotidiano grazie a una migliore respirazione e percezione di sé
  • potenziare la capacità di ascolto, di espressione e di interazione con l’ambiente di lavoro.

 

Informazioni e programma del corso in presenza

Il corso di 8 ore “L’uso della voce nella vita professionale” si terrà a Brescia il 18 aprile 2023 – dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 – presso AiFOS Service in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Alcuni dei temi affrontati e degli esercizi che si terranno durante il corso:

  • gli elementi alla base di una buona emissione di voce: respiro, sostegno del suono, proiezione attraverso la maschera
  • scoprire le caratteristiche e le possibilità della propria voce
  • esercizi per sviluppare il volume, il timbro, la brillantezza e la resistenza
  • esercizi di lettura e ascolto
  • analisi dell’atteggiamento
  • simulazione di situazioni reali dove sono richiesti usi diversi della voce
  • esperienza di uso corale della voce

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 3) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (area organizzativa-gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (area organizzativa-gestionale).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/l_uso_della_voce_nella_vita_professionale

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

09 marzo 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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DigitalSuite: l’approccio tecnologico alla crisi d’impresa

In un momento di grande incertezza globale, le aziende faticano a sopravvivere e molte sono le variabili indipendenti dalle volontà e dalle risorse degli imprenditori. La crisi d’impresa è una minaccia costante che in questo clima di incertezza, tra difficoltà produttiva ed organizzativa, può colpire qualsiasi azienda.

In molti casi ad aggravare la situazione si aggiunge una gestione improvvisata, impropria o difficoltosa dei flussi di cassa. Sotto il profilo economico, molte aziende navigano “a vista”, senza una visione precisa e aggiornata delle entrate e uscite.

Rispetto alle variabili come fluttuazioni e volatilità del mercato e susseguirsi delle crisi, l’aspetto finanziario è una delle poche condizioni che può essere governata. Ciò implica non solo la capacità di gestire le finanze, ma anche di prevedere e agire di conseguenza.

Si sono scritti fiumi di parole sull’argomento e oggi i sistemi fintech potrebbero svolgere un ruolo decisivo nel monitorare i flussi di cassa, linfa vitale di ogni azienda. Il ricorso a strumenti e soluzioni ad hoc diventa fondamentale per individuare segnali precoci di difficoltà, affidandosi a modelli predittivi che consentono all’amministrazione di avere una chiara visione dell’andamento economico, prevenire la mancanza di liquidità e prevenire la crisi d’impresa.

Attualmente, l’enorme difficoltà consiste nel riuscire ad integrare le numerose esigenze di monitoraggio in un’unica vista, che comprenda l’analisi dei dati storici relativi ai flussi di cassa e la previsione dei flussi di cassa futuri sulla base di previsioni di vendite e spese. Questo strumento dovrebbe essere ottimizzato per il governo generale dell’impresa, compresi gli aspetti legati alle risorse umane, alla produttività commerciale e a tutti gli impegni aziendali.

Pertanto, è comune pensare che l’approccio alla tecnologia possa essere la soluzione a tutti i problemi. Si parla molto di “digital transformation”, ma l’applicazione tangibile nel settore fintech non è facile da attuare. Soprattutto senza supporto adeguato per le piccole e medie imprese, che attualmente stanno soffrendo di più.

DigitalSuite, una consolidata azienda IT con sede a Milano, sta avendo un forte impatto grazie alla sua ultima piattaforma sviluppata, unica nel suo genere. Fornisce un completo controllo di gestione su tutti gli aspetti finanziari e di sostenibilità economica legati agli impegni contrattuali, anticipando e prevedendo gli eventi dannosi. Nel contesto della digitalizzazione, DigitalSuite sta promuovendo pertanto strategie e strumenti innovativi per prevenire i rischi finanziari e la crisi d’impresa.

Nelle prossime settimane saranno previsti incontri, webinar ed attività divulgative. Queste, porteranno a conoscenza le imprese ed il mercato di questa nuova opportunità.

https://www.digitalsuite.eu/contractsuite/

DigitalSuite: l’approccio tecnologico alla crisi d’impresa

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Gioielli Preziosi Come Si Riconoscono

Per gioielli preziosi si intendono quelli realizzati con materiali di valore come oro, pietre preziose, ecc.
Questi gioielli a sua volta possano essere preziosi in quanto ereditano il valore dai metalli o dalle pietre con cui sono realizzati.
In questo caso per avere una stima precisa del valore si deve fare riferimento ad esperti di pietre preziose e a coloro che trattano metalli preziosi come questo compro oro Firenze.
Esistono comunque gioielli preziosi che sono valutati anche al di sopra del valore dei materiali con cui sono realizzati in quanto hanno un valore storico, artistico o derivante dall’essere rari e allo stesso tempo molto richiesti sul mercato.
In questi casi per determinare il valore di questi gioielli si deve fare riferimento ad esperti del settore che oltre a conoscere il valore sul mercato possono certificarne l’originalità.
Per comprendere se una pietra come un diamante sia effettivamente di valore è necessario un esperto in gemmologia che è abituato a vedere pregi ed eventuali difetti.
Per chi non è esperto e vuole comunque provare a capire se si trova di fronte ad un gioiello prezioso una possibilità è quella di leggere una eventuale garanzia di originalità che ne attesti le caratteristiche.
In assenza di questa è possibile controllare con una lente di ingrandimento se sono presenti sui gioielli marchi o riferimenti alla pietra o alla purezza del metallo con cui sono stati realizzati.
Un indizio per capire se un gioiello sia di valore è quello di controllare se eventuali pietre sono state incastonate o semplicemente incollate.
Questo perché l’incastonatura è una lavorazione di qualità che grava sul costo finale del gioiello e per questo viene realizzata solitamente su pietre di valore.
In sostanza per avere certezza del valore di un gioiello prezioso è necessario fare riferimento ad esperti del settore e non solo in grado di analizzare pietre e metalli preziosi ma anche che conoscano il valore di mercato in base alla rarità e alla richiesta del momento.

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Energia, lo scenario attuale nell’analisi di Stefano Donnarumma

In un’ottica di transizione e indipendenza dal gas importato, le rinnovabili e gli accumuli sono elementi fondamentali. Ne ha parlato Stefano Donnarumma intervenendo a “MoltoEconomia”.

Stefano Donnarumma

Energia, lo scenario attuale nell’analisi di Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna, ha evidenziato recentemente la necessità di accelerare nell’utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare di tipo solare ed eolico, fonti di cui l’Italia dispone ampiamente. Tale strategia va supportata con investimenti nelle reti e nella tecnologia degli accumuli, così da indirizzare il Paese verso la transizione e verso l’obiettivo dell’indipendenza energetica. Secondo l’AD e DG, “gli investimenti nello sviluppo delle reti di trasmissione e nelle fonti di energie rinnovabili, accompagnati da quelli, non meno rilevanti, in accumuli di energia elettrica, sono fondamentali per abilitare la transizione energetica e per renderci indipendenti dal gas importato”. Anche in merito a ciò, il Gruppo è impegnato nell’integrazione delle rinnovabili nel sistema energetico del Paese. L’obiettivo, lo ha ricordato Stefano Donnarumma in più occasioni, va di pari passo con il consolidamento del ruolo dell’Italia nella regione mediterranea. “Grazie alla sua posizione geografica, l’Italia è al centro del Mediterraneo e può diventare l’hub energetico di collegamento tra il Nord Africa e l’Europa continentale”, ha dichiarato: Terna gestisce già oggi 26 linee elettriche transfrontaliere e nel suo Piano di Sviluppo decennale ha inserito una serie di progetti, oltre a quelli già in corso, per collegare ulteriormente l’Italia con gli altri Paesi confinanti e con quelli nel Mediterraneo”.

Stefano Donnarumma: investimenti e progetti di Terna per la transizione

Stefano Donnarumma ha inoltre evidenziato che Terna “coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale, ha un Piano decennale di Sviluppo della rete da 18,1 miliardi di euro con investimenti tesi a renderla ancora più efficiente rinforzando, in particolare, le dorsali di trasporto dal Sud al Nord del Paese”. Gli investimenti “sono destinati ad aumentare e hanno visto superare il miliardo di euro nei primi nove mesi del 2022, prima volta nella storia del Gruppo”. L’impatto è positivo anche in termini occupazionali: “Numerosi studi hanno evidenziato come ogni miliardo di euro investito in infrastrutture elettriche ne genera circa tre in termini di PIL, con la creazione di circa mille posti di lavoro”. Sul fronte operativo, Terna sta lavorando a un progetto di collegamento elettrico tra Italia e Tunisia, con un investimento complessivo di 850 milioni di euro per un elettrodotto di oltre 200 chilometri tra i due Paesi. Sviluppi positivi anche in materia di energia rinnovabile, con richieste di connessione alla rete nazionale pari a 300 GW di potenza, di cui 95GW da impianti eolici offshore. Necessario ora accelerare i processi di autorizzazione degli impianti rinnovabili e sviluppare capacità di accumulo di grande taglia, come evidenziato da Stefano Donnarumma, anche per raggiungere gli obiettivi UE ‘Fit-for-55’ al 2030. Investimenti nel settore apporterebbero un impatto positivo sul PIL da oltre 40 miliardi di euro, permettendo l’immissione in rete di circa 16 TWh annuali di energia rinnovabile.

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Attilio Mazzilli è il nuovo Co-Managing Partner di Orrick Italia

Con la nomina di Attilio Mazzilli, Orrick assume un’impronta sempre più tech. L’esperto, già Responsabile del Tech Group Italiano, contribuirà alla crescita della law firm nel settore.

Attilio Mazzilli

Orrick: la nomina di Attilio Mazzilli un passo importante per il rafforzamento nel settore tecnologico

Lo studio legale internazionale Orrick, Herrington & Sutcliffe ha scelto di affidare la guida delle sedi italiane ad Attilio Mazzilli. Partner della law firm dal 2015, esperto del settore Tech e specializzato in operazioni di venture capital, private equity e fintech, affiancherà Guido Testa nel ruolo di Co-Managing Partner. L’affidamento dell’incarico è parte di un ambizioso piano di crescita, con Orrick intenzionata a rafforzare la propria presenza nel settore tecnologico e nel venture capital. Oggi lo Studio, grazie all’impegno di oltre 150 professionisti, può già vantare il primato a livello europeo per numero di operazioni, con un portafogli clienti che annovera le dieci principali società tech, oltre 3.000 high-growth tech companies a livello globale e centinaia di investitori. Con l’esperienza maturata nel ruolo di partner responsabile del Tech Group Italiano e membro dell’International Technology Companies Group, Attilio Mazzilli fornirà ulteriore impulso alla crescita di Orrick Italia a livello internazionale.

Attilio Mazzilli (Orrick): “Grato della fiducia, pronti a replicare il modello del dipartimento Tech

Oltre 22 anni di esperienza, avvocato dell’Anno Venture Capital ai Legalcommunity Awards 2020, Attilio Mazzilli è stato protagonista di numerose operazioni di rilievo. In Orrick si è occupato di importanti clienti come Scalapay, che ha recentemente seguito nell’ultimo round da unicorno guidato dalla cinese Tencent, Safety21 e Cerba HealthCare. L’esperto si è detto “orgoglioso e grato” del nuovo ruolo affidatogli dallo Studio: “Replicheremo l’efficiente modello del dipartimento Tech attraverso una sempre crescente integrazione della firm a livello internazionale – ha commentato – In ottica strategica, lo Studio continuerà il piano di verticalizzazione con la costituzione e il rafforzamento di team dedicati e altamente specializzati nelle singole industries”. Un obiettivo condiviso anche dal Co-Managing Partner Guido Testa, che vede nella nomina di Attilio Mazzilli le prospettive di un ulteriore rafforzamento delle sedi italiane: “In questi anni – ha dichiarato – Attilio ha dimostrato importanti doti di leadership grazie alle quali contribuirà a portare avanti la crescita dello studio nel mercato italiano in una prospettiva strategica di lungo periodo”.

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Gruppo FS, focus sull’autoproduzione di energia: le dichiarazioni dell’AD Luigi Ferraris

L’obiettivo del Gruppo FS, come annunciato dall’AD Luigi Ferraris, è “diventare autoproduttori di energia, il che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile”: l’intervento dell’AD in occasione della tavola rotonda “La ripartenza: aziende energivore e risparmio intelligente”.

 Luigi Ferraris

Luigi Ferraris sull’autoproduzione di energia: “Vantaggio aziendale importante e beneficio significativo per tutta la collettività”

Gruppo FS entra nel vivo del programma per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ad annunciarlo è stato l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris illustrando i piani destinati all’installazione e messa in esercizio di nuovi impianti con pannelli fotovoltaici. “Noi come Ferrovie dello Stato, movimentiamo il Paese e siamo grandi consumatori di energia. I primi in Italia, con il 2% del consumo nazionale”, ha evidenziato l’AD nel corso della tavola rotonda: “Abbiamo quindi una grande responsabilità con il fine di contribuire al risparmio energetico”. Da tali considerazioni nasce, nell’ambito del Piano industriale 2022-2031, l’obiettivo di “diventare autoproduttori di energia, il che ci consentirà di diventare uno dei maggiori produttori di energia rinnovabile. Già quest’anno abbiamo lanciato una gara e dal 2024 inizieremo a generare energia”. Come specificato da Luigi Ferraris, l’investimento “oltre a produrre un vantaggio aziendale importante, rappresenterà un beneficio significativo per tutta la collettività”. Il primo passo è stata la pubblicazione, tramite la controllata Ferservizi, di un bando di gara da 130 milioni di euro sulla Gazzetta ufficiale europea: progettazione esecutiva e realizzazione dei primi 20 impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici.

Luigi Ferraris: i dettagli del bando e i progetti futuri

Lanciato da Ferservizi il 9 gennaio, il bando da 130 milioni di euro si compone di quattro lotti e copre l’intero territorio italiano. La realizzazione degli impianti avverrà nelle aree di proprietà di RFI (la società del Gruppo FS che gestisce l’infrastruttura ferroviaria e capofila del Polo Infrastrutture) e di Anas (la società delle strade del Polo Infrastrutture). Già prevista una nuova gara, nel corso del 2023, per ulteriori 40 impianti: questo consentirà di erogare una potenza di oltre 300 MW nel 2024, con l’obiettivo di raggiungere i 2 GW nel 2027. “Già oggi produciamo energia con impianti sui tetti delle nostre officine, ma ora abbiamo individuato circa 30 milioni di metri quadrati di spazi disponibili non utilizzati dalla rete ferroviaria o da Anas”, ha confermato l’AD Luigi Ferraris, aggiungendo che tali aree “sono vicine alla rete di trasmissione e quindi possono essere facilmente utilizzate per installare impianti di energia rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico”. Nell’arco del Piano Industriale 2022-2031, il Gruppo punta a raggiungere una produzione di energia dal fotovoltaico pari a circa il 10% di quella attualmente prodotta in tutta Italia, così da contribuire alla transizione energetica del Paese. L’impegno per il Gruppo guidato da Luigi Ferraris è anche nell’ottica di rinnovare le stazioni in chiave sostenibile: ad esempio impiegando le grandi superfici sui tetti dei fabbricati – compatibilmente con i vincoli storici e architettonici – per impianti fotovoltaici. Un esempio su tutti, il maxi-parco fotovoltaico per la copertura del nuovo parcheggio di Roma Termini: circa 2.100 pannelli solari con potenza totale di 1 MW di picco a regime.

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Ricavi e investimenti, le Utility italiane nel 2022 sono le migliori d’Europa

Non c’è dubbio che il 2022 è stato un anno estremamente complicato per le aziende del settore energetico, le cosiddette Utility. Problemi di costi, problemi sui ricavi, problemi nel portare avanti i programmi di investimento.
Tuttavia l’Italia può essere contenta per come si sono comportate le sue imprese che operano in questo settore.

I dati sulle Utility: ricavi e investimenti

utilityA fotografare la situazione ci ha pensato un rapporto realizzato da AGICI con Intesa San Paolo. Da esso emerge che i ricavi e gli investimenti delle utility italiane sono cresciuti nel 2022.
E questo nonostante il settore sia stato flagellato da una crisi profonda. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha infatti innescato un calo degli approvvigionamenti ed un conseguente balzo vertiginoso dei prezzi del gas e dell’elettricità, che hanno vissuto un doppio supertrend rialzista. Tutto ciò ha provocato una crisi energetica globale, dalla quale stiamo lentamente faticosamente uscendo.

In un simile contesto le utility di tutta Europa hanno sofferto notevolmente per riuscire a garantire il minore impatto possibile sulle forniture tanto ai privati quanto alle aziende. In sostanza non hanno scaricato l’intera price action dei costi sui clienti.
Quanto possa essere stato difficile lo scenario in cui hanno operato si può comprendere pensando al caso del colosso tedesco UNIPER, che lo stato federale ha dovuto salvare da una sicura bancarotta.

Come hanno reagito le aziende italiane

In Italia invece le cose sono andate diversamente. In alcuni casi l’integrazione verticale tra produzione e vendita è stata salvifica, in altri casi lo è stata la struttura di costi parzialmente influenzata dalle dinamiche delle commodity.
Il bilancio finale dei ricavi e investimenti per le utility italiani racconta che il margine operativo lordo aggregato è cresciuto del 5,3%. Per le multiutility l’EBITDA è salita del 3,8%. Sono diminuiti gli utili del 7%, ma pensiamo alle difficoltà di pagamento di molti clienti ed alla tassazione degli extra profitti.
La cosa importante è che, malgrado la crisi, le utility italiane nel 2022 hanno continuato ad investire. Addirittura i progetti realizzati sono stati pari a 15 miliardi di euro, tre in più rispetto al 2021.

Le prospettive del settore

E’ altresì incoraggiante guardare al futuro. Nel triennio 2022-2025 i ricavi e gli investimenti degli operatori italiani dovrebbero crescere ancora. Addirittura gli investimenti dovrebbero aumentare di 17 miliardi l’anno. Al contrario ricavi investimenti degli operatori europei sono previsti in lieve discesa (i primi) oppure solo in lieve crescita (i secondi). Inutile dire che le priorità rimangono decarbonizzazione e sviluppo delle rinnovabili.

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Oro, Ambiente e Standard Esg

Oro e ambiente, negli ultimi anni è un tema dibattuto tra gli addetti ai lavori del settore ed una certa area della comunicazione più specializzata nei temi ambientali.
Pur non essendo un tema ambientale diffuso dai media come altri ha comunque trovato il suo spazio all’interno della filiera stessa.
Nello specifico negli ultimi anni molte società produttive di livello globale che utilizzano oro hanno adottato regolamenti interni che regolano gli acquisti di oro a seconda della loro provenienza.
Oro etico o proveniente da riciclo sono gli standard adottati in merito alle forniture auree da alcuni clienti globali.
Questi due standard si differenziano tra loro per il fatto che una garantisce la provenienza di oro nuovo da estrazione ma ottenuto seguendo regole ben precise a tutela dell’ambiente e delle condizioni di lavoro in cui operano i lavoratori.
Per quanto riguarda il l’oro da riciclo questo deve necessariamente provenire da attività di recupero dei metalli preziosi come quello che viene fornito dai attività come questo compro oro Firenze.
La scelta di queste società di imporsi questa politica etica per l’acquisto di oro anche se può apparire una presa di coscienza del problema nasconde motivazioni e limiti di altra natura.
Negli ultimi tempi a livello globale le autorità stanno introducendo sempre più norme a tutela dell’ambiente.
Queste norme prevedono l’introduzione di quote non superabili per quanto riguarda alcuni parametri che si riferiscono all’impatto ambientale delle attività produttive che sono conosciute nell’ambiente finanziario con lo standard ESG.
Environmental (ambiente), Social (società) e governance questo è il significato di questo acronimo.
In questa ottica molte società quotate in borsa o che hanno ambizione di accedervi stano adottando strategie specifiche per rientrare in questo standard.
Attualmente lo standard Esg in borsa non è obbligatorio ma di fatto sono state introdotti regolamenti interni da parte delle banche di affari che senza la presentazione delle necessarie certificazioni in questo ambito si viene automaticamente esclusi da una parte del mercato finanziario gestito da queste entità.
Per questo motivo le società stanno adottando ogni strategia possibile per certificarsi ed essere in linea con gli standard richiesti.
Che questa nuova politica introdotta sui mercati finanziari possa dare dei risultati reali ed un reale contributo per un minore impatto sull’ambiente è tutto da verificarsi.
Come accade per tutte le norme e tutti gli standard si tratta di regole teoriche che però spesso non hanno alcun impatto reale sul mondo reale.
Anche per quanto riguarda l’adozione di nuove regole per acquisti di oro a minore impatto ambientale queste possano essere facilmente eluse se non esiste una reale collaborazione da parte di tutte le parti coinvolte.
Generalmente l’introduzione di norme e standard di questo tipo son utilizzati esclusivamente per creare condizioni di mercato diverse che possano andare a beneficio esclusivo di chi le ha introdotte per ottenere un potere contrattuale maggiore o redistribuire la ricchezza
Le possibilità che l’introduzione a livello finanziario dello standard Esg sia motivato da una reale presa di coscienza sono piuttosto limitate, oltreché immotivate visto l’impatto irrilevante che le attità stesse dell’essere umano hanno sulla complessità e sulla vastità del pineta stesso

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Paolo Gallo (Italgas): “Biometano e idrogeno sostituiranno gas fossili”

Si chiama “Costruttori di Futuro” il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile lanciato da Italgas. Paolo Gallo ne ha parlato in un’intervista ripresa su “Riparte l’Italia”.  

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Nostro network sarà 100% hydrogen-ready entro il 2028

Fare leva su driver strategici quali innovazione tecnologica, economia circolare, formazione ma anche diversità e inclusione per raggiungere gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2028 con impegni e target chiari e misurabili. È lo scopo di “Costruttori di Futuro”, il nuovo Piano di Creazione di Valore Sostenibile di Italgas. A illustrare i dettagli del percorso di sviluppo del Gruppo è Paolo Gallo in un’intervista rilasciata a “MF-DowJones” e ripresa dal Think Tank Quotidiano dell’Osservatorio economico e sociale “Riparte l’Italia”. Per contribuire alla transizione ecologica e alla tutela del Pianeta, Italgas è impegnata nella realizzazione di un network sempre più digitale, intelligente e flessibile, pronto ad accogliere i gas rinnovabili. Biometano, metano sintetico e idrogeno andranno infatti a sostituire progressivamente i gas di origine fossile: “Il nostro network al 2028 sarà al 100% hydrogen-ready per abilitare la nuova era dell’idrogeno che, secondo le nostre previsioni, comincerà a cavallo del prossimo decennio”, ha spiegato Paolo Gallo. Per quanto riguarda il biometano, l’AD ne ricorda le potenzialità: “Il biometano è la fonte rinnovabile già disponibile e diversi studi sono concordi nel fissare al 2030 in circa 8 miliardi di metri cubi la quota di consumi che può coprire nell’ambito del fabbisogno italiano”. Il Paese è tuttavia in ritardo, soprattutto se comparato ai partner europei come Germania e Francia: “Nel nostro Piano Strategico 2022-2028 ci siamo impegnati per lo sviluppo del settore con oltre 100 milioni di euro destinati a favorire l’allacciamento degli impianti di produzione di biometano, ma in Italia gran parte degli oneri di connessione ricade sul produttore di biometano: un dato sul quale occorre riflettere”.

Paolo Gallo: “Formazione leva strategica nel percorso di trasformazione digitale

Oltre alla tutela del “Pianeta”, tra le direttrici di “Costruttori di Futuro” anche “Persone” e “Partnership”. Potenziamento del welfare aziendale ed empowerment femminile le azioni che Italgas intende mettere in campo per migliorare il grado di soddisfazione dei dipendenti. Ampio spazio anche alla formazione: “Il 2023 sarà anche l’anno dell’Academy Italgas – ha annunciato Paolo GalloNel nostro percorso di trasformazione digitale, la formazione è sempre stata una leva strategica sia per governare il cambiamento sia per accompagnare il ricambio generazionale”. Una tappa importante nel percorso di Italgas, che con il progetto Academy punta a creare un “luogo di condivisione di esperienze, di scambio di conoscenze e crescita” per le persone e accelerare il processo di trasformazione digitale della rete di distribuzione, che entro il prossimo anno sarà interamente digitalizzata e controllata da remoto grazie a Dana, il software proprietario sviluppato dalla Digital Factory di Italgas: “Oggi Dana gestisce tutte le reti realizzate dal Gruppo in Sardegna e parte di quelle della penisola: a fine 2023 arriveremo al 90%”. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Piano, il Gruppo guidato da Paolo Gallo si prepara ad incrementare le partnership: “Ci siamo posti come target quello di valutare circa 3.000 Pmi e startup per collaborazioni sui temi dell’innovazione e di aumentare del 40% i fornitori selezionati sul territorio tra le Pmi”.

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Pierangelo Dorini: dalle raccolte di corte alle collezioni private, la storia del collezionismo d’arte

Il collezionismo d’arte ha radici che risalgono all’antichità greco-romana e rappresenta l’abitudine dei privati di raccogliere opere d’arte di valore storico-culturale ed estetico. Questo fenomeno è strettamente legato al mercato dell’arte e al mecenatismo, ovvero il sostegno e il patrocinio delle attività artistiche e culturali. Sul blog di Pierangelo Dorini l’analisi del fenomeno.

Pierangelo Dorini collezionismo

Pierangelo Dorini: i collezionisti d’arte della vecchia generazione

Nel corso della storia, il collezionismo d’arte ha assunto diverse forme, dalle raccolte documentaristiche ai tesori di corte, fino ad arrivare alle collezioni private di grandi imprenditori, ricchi borghesi e donne dell’alta società del primo Novecento, che hanno dato vita a importanti raccolte d’arte, spesso destinate poi ad arricchire i patrimoni culturali dei musei. Come evidenziato nell’articolo pubblicato sul blog di Pierangelo Dorini, i grandi collezionisti appartenenti alla vecchia generazione svolgevano il ruolo di mecenati, finalizzato al sostegno della cultura e alla promozione del patrimonio culturale di una città o di un’intera nazione. Questi erano mossi principalmente dalla passione per l’arte e dall’ambizione di preservare, promuovere e diffondere la conoscenza delle opere acquistate.

Pierangelo Dorini: il collezionismo d’arte oggi

Negli ultimi anni, si legge sul blog di Pierangelo Dorini, il mondo del collezionismo d’arte ha vissuto una trasformazione radicale grazie all’influenza sempre più determinante dei collezionisti internazionali, in grado di dare una spinta decisiva ai processi di valorizzazione delle opere su scala mondiale. In questo scenario, anche il collezionismo d’arte da parte delle aziende sta assumendo un’importanza sempre maggiore, non solo come strumento di investimento, ma anche come veicolo di promozione culturale e responsabilità sociale. Oggi, sebbene il valore economico rimanga un fattore importante, la vera essenza del collezionismo d’arte risiede nella quantità e qualità dei significati intrinseci alle opere, che le rendono un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore. Così facendo, il collezionista d’arte acquista opere, ovvero espressioni di significati sociali e culturali, capaci di comunicare il suo gusto estetico e la sua visione del mondo.

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Alessandra Ricci, su “Il Gazzettino” intervista all’AD di SACE: “Raggiungeremo 65mila PMI”

Su 111 miliardi previsti dal nuovo Piano oltre 60 verranno destinati a settori ad alto impatto e progetti green. Alessandra Ricci: “Puntiamo su tecnologia, digitalizzazione ed education”.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: sostenibilità, innovazione e cultura aziendale ego-less i driver strategici di “Insieme2025”

Evolvere il proprio business per rafforzare il tessuto economico italiano di fronte alle nuove sfide dei mercati e rilanciare la competitività delle imprese, e in particolare delle PMI, supportandone la crescita sostenibile. È l’obiettivo principale della strategia contenuta nel nuovo Piano industriale da 111 miliardi lanciato da SACE per accompagnare il Paese nel prossimo triennio. Ad entrare nel dettaglio di “Insieme2025” Alessandra Ricci, alla guida del Gruppo dallo scorso maggio. In un’intervista per “MoltoEconomia” ripresa da “Il Gazzettino”, l’Amministratore Delegato ha spiegato che sostenibilità economica, sociale e green e innovazione sono i pilastri su cui si struttura il “nuovo cammino” di SACE, che rispetto ai Piani precedenti punta su una cultura aziendale “ego-less” e soprattutto sull’ascolto delle aziende: “Si tratta di un piano di azioni e strumenti che possano incidere sul tessuto economico nazionale in maniera capillare ed efficace – ha commentato Alessandra Riccicercando di raggiungere le PMI che ne costituiscono la spina dorsale: direttamente, non solo attraverso le grandi commesse e gli accordi di filiera”.

Alessandra Ricci: da SACE offerta digitalizzata, accessibile e integrata

Tecnologia, digitalizzazione ed education i driver strategici sui quali SACE intende fare leva, ha aggiunto Alessandra Ricci. I 111 miliardi di euro previsti dal Piano si suddividono tra investimenti, progetti supportati e liquidità garantita alle imprese dal Piano: “Di questi – sottolinea l’AD – oltre 60 miliardi saranno a sostegno di investimenti in settori ad alto impatto per l’economia nazionale e progetti green”. Tra gli obiettivi principali della controllata di Cassa Depositi e Prestiti raddoppiare il numero di piccole e medie imprese servite, raggiungendo quota 65mila, grazie ad un’offerta sempre più digitalizzata, accessibile e integrata. Un target ambizioso ma che trova riscontro nella forte adesione alle iniziative di informazione promosse dalla società su strumenti quali Garanzia SupportItalia o Cauzione Energia PMI, nate per supportare le imprese danneggiate dalla crisi russo-ucraina e dal rincaro energia. Positive le stime di SACE sulla capacità del Paese di mantenere intatto lo status di ottavo Paese esportatore al mondo, conclude Alessandra Ricci: “In ambito export puntiamo a una crescita di oltre il 30% dei volumi di contratti assicurati e investimenti garantiti per circa 49 miliardi”.

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Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali, posizionamento al top nel ranking di Sustainalytics

Banca Generali prima in termini di sostenibilità nell’ambito dell’industria dell’asset management e private su un totale di quasi 400 aziende analizzate: il valore degli investimenti sostenibili ESG.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali al top nel ranking ESG di Sustainalytics

Ennesimo riconoscimento per l’impegno di Banca Generali, sempre più in prima linea anche sul fronte degli investimenti sostenibili ESG: l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa si posiziona al primo posto nel ranking ESG di Sustainalytics, una delle principali società indipendenti di ricerca, rating e analisi ESG e corporate governance. Lo studio ne rileva il primato nell’industria dell’asset management e private su un totale di quasi 400 aziende analizzate. Per l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG è stato stimato un rischio praticamente zero o “trascurabile” sulla base dell’analisi che tiene conto dei parametri di governance, disclosure, commitment e target sia all’interno della Banca che nel confronto col settore a livello globale. “Nel mondo della consulenza e del private banking l’impegno alla diversificazione, protezione e pianificazione dei progetti di vita rappresenta una stampella sociale importante per la costruzione del futuro”, ha scritto in un recente post LinkedIn l’AD Gian Maria Mossa sottolineando come sia questa la direzione “che anche come Banca Generali abbiamo scelto di tracciare, fatta di innovazione, attenzione a tutti gli stakeholders e spinta al progresso attraverso modelli inclusivi”.

Investimenti sostenibili ESG: riconosciuta l’efficacia del percorso di Banca Generali

Leader negli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali ha orientato la propria crescita negli ultimi anni su un percorso ben definito attraverso cui accelerare la transizione verso modelli sostenibili di sviluppo economico e generare valore durevole nel tempo anche attraverso l’adozione di Politiche specifiche per gli investimenti responsabili. I risultati si riflettono nel recente studio della società del gruppo Morningstar, una delle più rilevanti agenzie di rating ESG internazionali, che è stato condotto su un campione di quasi 15.000 aziende nel mondo: Banca Generali si è posizionata complessivamente nella top 100 globale (99esima posizione) sul campione totale. L’Istituto, in virtù del forte impegno sul fronte degli investimenti sostenibili ESG, ha conquistato il primo posto anche per quanto riguarda l’analisi sui circa 400 operatori nei servizi finanziari attivi nel settore asset management.

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Ares Ambiente, l’intermediario ideale per la gestione dei rifiuti

Ares Ambiente rappresenta un ethical business che dal 2008 gestisce i rifiuti nel pieno rispetto delle normative vigenti. I principi sostenibili e il Codice Etico adottati dal Gruppo.

Ares Ambiente

Il Codice Etico e i principi sostenibili adottati da Ares Ambiente

Premiata lo scorso anno per la sua solidità finanziaria, Ares Ambiente è stata inserita da ItalyPost tra le 10.000 imprese italiane “Best Performer”. Il Codice Etico adottato rappresenta un pilastro fondamentale per il Gruppo: i principi su cui si basa l’operato aziendale includono la correttezza, la lealtà, la trasparenza e l’integrità. Tali valori sono stati sviluppati per garantire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione della società, gestendo inoltre un’efficace politica di prevenzione del rischio-reato. Per questa ragione Ares Ambiente affida il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti a tecnici abilitati e a laboratori chimici accreditati da enti certificatori. Per quanto riguarda invece il trasporto e il conferimento, il Gruppo conferisce i rifiuti in impianti autorizzati in possesso di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e incarica solo trasportatori iscritti all’albo Gestori Ambientali. Infine, l’utilizzo di un elaborato sistema di protocolli, in linea con il Modello 231 (D.Lgs 231/2001), definisce la verifica delle attività che viene affidata a un Organismo di Vigilanza indipendente.

Le certificazioni ottenute da Ares Ambiente

I criteri di efficienza, economicità e trasparenza guidano da sempre l’operato di Ares Ambiente, che garantisce ai propri clienti servizi precisi e conformi alle normative vigenti. L’attività del Gruppo, che offre la massima efficienza nel trattamento di rifiuti caratterizzati in oltre 830 codici CER (Codice Europeo dei Rifiuti), viene svolta seguendo la classificazione adottata nell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER 2014/955/UE). L’ottenimento di diverse certificazioni conferma l’impegno dimostrato dal Gruppo: Qualità (UNI EN ISO 9001:2015), Ambiente (UNI EN ISO 14001:2015 e Regolamento Europeo EMAS), Sicurezza (UNI ISO 45001:2018) e Responsabilità Sociale (SA 8000:2014). La realtà fondata da Marco Domizio ha inoltre ottenuto il “Certificato di eccellenza” e la “Convalida dichiarazione ambientale”. Ares Ambiente, attiva dal 2008 a Treviolo (Bergamo), rappresenta il giusto intermediario per una corretta gestione dei rifiuti. L’azienda si occupa del controllo degli impianti autorizzati, oltre che del recupero, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi.

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Municipia S.p.A.: Comuni e digital transformation, soluzioni per città più sicure e vivibili

Municipia S.p.A.: le nuove tecnologie forniscono elementi di grande utilità per contrastare il degrado urbano e garantire la sicurezza stradale e il benessere dei cittadini.   

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: smart cities, la sicurezza urbana è sempre più integrata

È una vision che si esprime quotidianamente nei progetti di digital transformation che Municipia S.p.A. realizza al fianco di Comuni di ogni dimensione progettando città più vivibili, attrattive e sostenibili. Tradurre concretamente questa immagine significa impegnarsi affinché le persone, nelle città del domani, possano percepire sempre meno insicurezza o allarme. È quanto scrive sui suoi canali social anche il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani: “Nei progetti di smart city, i temi della crescita sostenibile e della sicurezza costituiscono due nodi focali. Le situazioni che determinano il degrado urbano o il disagio sociale devono trovare soluzioni efficaci di contrasto”. In questo le nuove tecnologie possono fare davvero la differenza: “I moderni sistemi digitali, quali AI e deep learning, sono in grado di analizzare, con grande efficienza e velocità, immagini e audio registrati dai sistemi IoT sul territorio, fornendo agli organi preposti gli strumenti idonei per agire in maniera rapida o proattiva”.

Municipia S.p.A.: il tema della sicurezza è sempre più rilevante nelle politiche dei Comuni

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani cita a titolo esemplificativo la sicurezza stradale: “Attraverso un ecosistema digitale integrato si possono verificare in tempo reale i problemi del traffico, prevenire i sinistri, controllare circolazione e velocità dei mezzi nelle tratte a rischio, proteggere i percorsi casa-scuola, i pedoni e i ciclisti. Non solo, lo stesso network legato alla gestione delle ZTL risulta determinante per la creazione di uno ‘scudo green’ in grado di migliorare la vivibilità delle città”. La mancanza di risorse economiche è spesso additata dai Comuni come impedimento all’innovazione, aggiunge il presidente di Municipia S.p.A.: in questo il partenariato pubblico-privato può rappresentare la soluzione “con l’assunzione da parte del soggetto privato delle responsabilità progettuali e finanziarie e di pianificazione manutentiva delle infrastrutture tecnologiche”. Non a caso anche l’attuazione del PNRR lo sta dimostrando.

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Webinar: il valore della persona supera il genere

Webinar: il valore della persona supera il genere

 

L’8 marzo 2023 un webinar gratuito si sofferma sul valore della persona e sull’attuazione della parità di genere nelle organizzazioni. In relazione al webinar è stato lanciato un sondaggio sulle diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro.

 

Nonostante i miglioramenti di questi ultimi decenni è indubbio che nel mondo del lavoro il divario di genere e le discriminazioni contro le donne, spesso occupate in lavori poco qualificati o retribuite meno rispetto agli uomini, persistano ancora.

 

Proprio a partire da queste considerazioni, la parità di genere, strettamente legata alla giustizia sociale, rappresenta uno degli obiettivi cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 a livello globale e nuove strategie e norme a livello nazionale e locale possono rappresentare un’opportunità importante per sviluppare politiche coerenti per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere.

 

Il webinar gratuito sulla parità di genere nel mondo del lavoro

Per affrontare questi temi e favorire un’attenzione al genere anche in materia di sicurezza, la Fondazione AiFOS, in collaborazione con l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), organizza per l’8 marzo 2023, in occasione della “Giornata internazionale della donna”, il convegno gratuito, in modalità webinar, dal titolo “Il valore della persona supera il genere. Quando l’8 marzo diventa infinito”.

 

Ricordiamo che la Fondazione AiFOS è una realtà filantropica attenta ai temi di promozione della cultura della sicurezza sul lavoro, dell’istruzione, della formazione e della sostenibilità. E uno degli obiettivi della Fondazione è proprio quello di aumentare la consapevolezza che vivere in un mondo sano e sicuro, attento anche ai temi del benessere sociale e dell’inclusività nel mondo del lavoro, sia la base per uno sviluppo sostenibile della comunità.

 

Il convegno affronterà vari temi connessi all’importanza di mettere al centro il valore delle persone e di tener conto delle differenze di genere in materia di valutazione dei rischi. Verranno poi presentate anche alcune novità normative, come la UNI/PdR 125:2022, che possono favorire la concreta attuazione della parità di genere nelle organizzazioni.

 

La parità di genere e la UNI/PdR 125:2022

Il recente decreto 29 aprile 2022, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, indica che i parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere alle imprese sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022, contenente «Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni».

 

La certificazione secondo la UNI/PdR 125:2022 supporta, dunque, le organizzazioni nel promuovere la parità di genere secondo un processo virtuoso che permetta di valorizzare le caratteristiche personali e professionali portando anche ad un miglioramento della produttività e competitività aziendale. E per ottenere la certificazione è importante implementare un efficace sistema di gestione per la parità di genere che sia conforme alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

 

Il programma del convegno e il sondaggio sulle diseguaglianze

Per aumentare la consapevolezza dell’importanza di una migliore parità di genere nel mondo del lavoro si terrà martedì 8 marzo 2023 – dalle ore 14.30 alle ore 17.00 – il convegno gratuito “Il valore della persona supera il genere. Quando l’8 marzo diventa infinito”.

 

L’incontro si terrà in modalità webinar, un termine utilizzato per identificare sessioni informative e formative a cui è possibile prender parte attraverso una connessione informatica in sincrono.

 

Questi gli interventi:

  • Paolo Carminati e Paola Favarano: “Il valore della persona al centro delle aziende virtuose”;
  • Andrea Cirincione: “L’arte supera il genere”;
  • Rita Somma: “La valutazione dei rischi per la tutela della persona”;
  • Paolo Carminati: “Il valore della persona nel premio tesi di laurea di Fondazione AiFOS”;
  • Antonella Grange: “UNI/PDR 125:2022: un modello per la concreta attuazione della parità di genere nelle organizzazioni”;
  • Carla Mammone: “L’implementazione del Sistema di Gestione per la parità di genere e la sua certificazione: una strategia per il superamento del genere”;
  • Paola Favarano e Claudia Nicolò: Presentazione risultati questionario.

 

Il link per iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/il-valore-della-persona-supera-il-genere

 

Dare valore alle persone significa anche dare voce. Per questo è stato anche realizzato un breve questionario anonimo, i cui risultati saranno condivisi durante il webinar, a cui tutti sono invitati a rispondere entro venerdì 3 marzo.

 

Questo il link relativo al sondaggio: https://forms.office.com/e/DBrZpQ2xer

 

A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di n. 2 crediti per Formatori area tematica n.3 (relazioni/comunicazione), RSPP/ASPP e RLS.

 

Per avere ulteriori informazioni si può fare riferimento a Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 [email protected]

 

 

02 marzo 2023

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

[email protected]

www.fondazioneaifos.org

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Riva Acciaio, il Vescovo a Lesegno: realtà importante per tutto il territorio

Riva Acciaio è presente con il suo stabilimento a Lesegno dai primi anni ’60, affermandosi come una delle realtà più importanti della zona. Questa volta è il Vescovo di Mondovì a confermare il ruolo di rilevanza che l’azienda assume per la comunità.

Riva Acciaio

Riva Acciaio definita “realtà importante per il territorio” dal Vescovo

Riva Acciaio è “una realtà produttiva importante per tutto il territorio”: sono state queste le parole usate da Monsignor Egidio Miragoli, Vescovo della diocesi di Mondovì, un Comune della provincia di Cuneo, in visita alle acciaierie di Lesegno lo scorso dicembre. La comunità ospita uno dei siti produttivi più importanti della società, nonché il cuore tecnologico dell’azienda. Proprio nello stabilimento di Lesegno sorge infatti un laboratorio di ricerca e sviluppo all’avanguardia, nel quale sono presenti apparecchiature davvero sofisticate, come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”. Qui inoltre vengono condotte attività di ricerca in collaborazione con centri universitari di eccellenza, quali il Politecnico di Milano e quello di Torino, le Università di Genova, Pisa e Brescia, e la Scuola Superiore Sant’Anna.

Il Vescovo nello stabilimento di Riva Acciaio: il motivo della visita

Il Vescovo di Mondovì si era trovato in visita a Lesegno per celebrare la benedizione dei luoghi di lavoro in occasione del vicino Natale. Dopo aver incontrato l’Amministrazione comunale e aver officiato la funzione religiosa, il Mons. si è congratulato per la “bellissima accoglienza”, lamentando di non averla incontrata in altri Comuni della zona, dove a causa della natalità o addirittura mancata natalità, c’era parecchia gente di una certa età e pochissimi giovani. Nel pomeriggio si è poi recato nello stabilimento di Riva Acciaio per incontrare i responsabili e gli operai della fabbrica e augurare loro buone feste.

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Quotazione Oro Perché Rimane Alta

La quotazione oro è divenuta un indicatore importante nel panorama economico globale, un elevato prezzo dell’oro sta ad indicare una situazione economica di crisi o perlomeno incerta per quanto riguarda gli sviluppi futuri.
Questo ruolo di indicatore economico che viene attribuito al prezioso metallo giallo deriva dal fatto di essere considerato a ragione il bene rifugio più sicuro anche in una economia avanzata come la nostra.
L’oro è il bene più ricercato e ambito della storia dell’umanità, ancora oggi questo metallo prezioso è talmente conosciuto e considerato da poter essere equiparabile al denaro.
D’altronde l’oro è facilmente monetizzabile in ogni luogo basta recarsi presso attività come questo compro oro Prato per ottenere subito il corrispettivo valore in denaro.
Attualmente la quotazione oro è piuttosto elevata, un trend che escludendo un breve periodo di relativo ribasso continua dal 2018 quando le tensioni sui dazi tra Cina e Stati Uniti lo portarono ad intraprendere un andamento al rialzo che ha raggiunto il suo picco sopra i 2000 dollari oncia.
In questo periodo si sono succedute varie criticità di cui alcune molto profonde come il lockdown imposto alle attività soprattutto dai paesi occidentali.
Le conseguenti crisi economiche e l’alta inflazione derivata dai rincari indiscriminati e ingiustificati del prezzo dell’energia e dei carburanti ha prodotto oltre che dei danni diretti anche un clima di incertezza economico.
Tutto ciò ha indotto molti investitori e risparmiatori ad acquistare beni rifugio come l’oro per salvaguardare il valore del proprio denaro accantonato.
Anche le stesse banche centrali hanno dato chiari segnali di interesse verso il prezioso metallo giallo con acquisti record nel 2022.
Anche se la quotazione oro attuale è ben lontano dal superare i 2000 dollari oncia il suo valore si mantiene comunque su prezzi elevati.
Un segno di maturità di chi investe che in periodi come quello attuale preferisce mantenere piuttosto ch rischiare di perdere denaro con altri genere di investimenti.

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Logistica e infrastrutture: Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, al 12° Congresso Filt Cgil

Per l’AD del Gruppo FS “il tema della logistica è fondamentale per l’Europa e per un Paese come il nostro che per la sua conformazione territoriale è naturalmente un hub logistico del Mediterraneo sempre più strategico”.

 Luigi Ferraris, AD Gruppo FS

Gruppo FS: obiettivi, progetti e partnership per il futuro dei trasporti

Offerta integrata nella logistica, terminali multimodali, nuove infrastrutture e nuovi servizi. Ha analizzato diversi punti l’intervento di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, presente tra i relatori della tavola rotonda “Un nuovo patto per i trasporti del futuro: salari, diritti, regole” al 12° Congresso Filt Cgil di Catania. Aspetti diversi ma tutti accumunati dall’importanza della logistica e delle infrastrutture nei trasporti del domani. In questo, ha dichiarato l’AD, “l’Italia gioca un ruolo fondamentale” grazie a una posizione geografica di “hub logistico del Mediterraneo”: “Dobbiamo creare un’area logistica che presieda l’intera catena del valore facendo sì che ci sia un’offerta integrata”, ha aggiunto. Sul trasporto merci, ad esempio, Gruppo FS punta a raddoppiare l’attuale quota dell’11% di merci trasportate in treno: è possibile farlo sviluppando un sistema di logistica integrata con terminali multimodali nave/treno/gomma. Proprio all’integrazione guardano i Memorandum of Understanding siglati con Hupac e Msc e finalizzati a sviluppare l’intermodalità. “Dobbiamo fare investimenti soprattutto in nuovi terminali, che consentano di collegare il trasporto su gomma con il trasporto ferroviario”, ha illustrato Luigi Ferraris: “Stiamo facendo anche delle partnership con grandi operatori, anche transfrontalieri, per sviluppare un’offerta integrata”.

Gruppo FS, in dieci anni 160 miliardi di investimenti in infrastrutture

Durante la tavola rotonda, a cui ha preso parte anche il Viceministro Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, l’AD Luigi Ferraris ha poi focalizzato l’attenzione su un’altra componente chiave nel settore dei trasporti, quella delle infrastrutture. Elemento che il Gruppo FS intende sviluppare anche attraverso gli investimenti previsti nel Piano Industriale 2022-2031. Analizzando il contesto attuale, l’AD ha evidenziato che “viviamo uno scenario particolare che arriva dopo il periodo complesso dovuto alla pandemia e alla guerra”: tale scenario “ha determinato un cambio di passo da parte delle comunità locali e dell’Europa rispetto a prima”. Si assiste al fatto che, ha specificato, “c’è voglia di infrastrutture nuove e di assicurare servizi su quelle esistenti. Siamo all’inizio di un percorso che ci vede fare investimenti importanti, di trasformazione, per i prossimi dieci anni ed oltre”. Al termine dell’intervento anche una proiezione sulla crescita futura in ambito ferroviario e multimodale: “Complessivamente abbiamo un orizzonte in dieci anni di 160 miliardi di investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali, per questo ci aspettiamo di avere un aumento della capacità di trasporto ferroviario del 20% e un aumento del 30% dei passeggeri su mezzi di trasporto multimodali, treni e bus”, così l’AD in conclusione.

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