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Giacomo Mareschi Danieli: dalla laurea in Ingegneria alla guida di Gruppo Danieli

Giacomo Mareschi Danieli, CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli, è un ingegnere e manager italiano con una significativa carriera internazionale nel settore dell’acciaio. Laureatosi in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2005, ha esordito professionalmente proprio in Danieli, entrando a far parte nel 2006 di ABS (Acciaierie Bertoli Safau), una delle principali divisioni della multinazionale italiana specializzata nella produzione di impianti siderurgici.

Giacomo Mareschi Danieli

Il percorso di Giacomo Mareschi Danieli nel settore siderurgico

La sua carriera è decollata rapidamente con esperienze internazionali che hanno ampliato le sue competenze e la sua visione globale. Dopo un iniziale periodo di crescita all’interno dell’azienda in Italia, Giacomo Mareschi Danieli ha proseguito la sua esperienza all’estero, lavorando per tre anni ad Abu Dhabi presso i cantieri di costruzione. Successivamente, si è trasferito in Ucraina: qui ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, inizialmente come Project Coordinator e successivamente come Manager Responsabile dell’impianto Interpipe Steel, consolidando ulteriormente la sua esperienza nella gestione di progetti complessi. Il suo percorso professionale lo ha poi portato in Thailandia, dove ha lavorato come Responsabile della macro-pianificazione presso Danieli Far East Ltd. In tale contesto, Giacomo Mareschi Danieli è diventato Chief Executive Officer nel giro di tre anni, dimostrando una capacità distintiva di guida e strategia in un mercato altamente competitivo.

Giacomo Mareschi Danieli: la nomina a CEO di Gruppo Danieli

Giacomo Mareschi Danieli è entrato a far parte nel 2009 del Consiglio di Amministrazione di Gruppo Danieli. Al suo ritorno in Italia, ha assunto la direzione della divisione Plant Engineering, dove ha avuto un ruolo cruciale nel consolidamento delle attività commerciali per i progetti multi-linea. Ha gestito con successo le linee di prodotto delle divisioni Danieli Centro Cranes, Danieli Hydraulics, Danieli Environment System e Danieli Centro Metallics, contribuendo significativamente alla crescita e all’innovazione dell’azienda. Il suo impegno e la sua visione strategica sono stati riconosciuti nel 2017 con la nomina a CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli. Sotto la sua guida, l’azienda ha continuato a espandere la propria leadership nel settore dell’acciaio e a sviluppare soluzioni innovative per rispondere alle attuali sfide globali.

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Gruppo Danieli: le prospettive di crescita a breve e lungo periodo, il focus

Internazionalizzazione, sostenibilità e innovazione: il futuro di Gruppo Danieli e le strategie di crescita nell’intervista de “Il Corriere della Sera” ai vertici.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare

L’internazionalizzazione per Gruppo Danieli è “ormai un fatto acquisito”. Lo ha spiegato a “Il Corriere della Sera” il CEO Giacomo Mareschi Danieli: “È stata una delle metamorfosi che Danieli ha vissuto nel tempo, è una presenza molto ben bilanciata”. E ora continua a guardare in più direzioni, come emerge dalle parole del CEO: “Il nostro primo mercato sono gli Usa, il secondo la Cina, il terzo, in prospettiva, l’India. Non ancora per i volumi, ma cresce la richiesta e noi siamo ben posizionati per accompagnare quella crescita”. Si può sempre migliorare, ha precisato, ma “più che sulla vastità dei nostri insediamenti direi che dovremo concentrarci sulla crescita tecnologica e la tipologia dei clienti”. Guardare al passato per proiettarsi nel futuro: “Noi, che siamo nati con le mini-acciaierie, possiamo diventare più forti nel rapporto con i grandi gruppi integrati, dai cinesi agli indiani. Poi, certo, qualche dossier lo valutiamo sempre, ne abbiamo sull’eventuale presenza futura in Messico, Bangladesh e Brasile. Ma l’esame di geografia l’abbiamo passato largamente, ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare, ora possiamo applicarci alla segmentazione del mercato e al tipo di clientela” ha sottolineato il CEO di Gruppo Danieli, intervistato su “Il Corriere della Sera” insieme a Camilla Benedetti, Vicepresidente della capogruppo e Presidente di Abs.

Green Steel: i progetti internazionali di Gruppo Danieli

Nell’articolo ampio spazio viene dato anche all’impegno green di Gruppo Danieli, riconosciuto a livello internazionale come confermano i progetti in sviluppo in numerosi Paesi tra cui Austria, Germania, Olanda. E anche in Giappone dove il Gruppo, insieme a Nippon Steel, è al lavoro su una Experimental Direct Reduction Plant da realizzare presso l’R&D Center di Hasaki: un nuovo impianto pilota dove saranno condotte sperimentazioni relative all’utilizzo di idrogeno come agente riducente per la produzione di acciaio decarbonizzato. “Abbiamo risorse per investire in tecnologia, innovazione, prototipi, sostenibilità e digitalizzazione. Riteniamo di avere le migliori tecnologie a disposizione – lo dimostra la nostra penetrazione con i forni elettrici digitali in un mercato difficile come il Giappone – e vogliamo esser sicuri di averle anche tra dieci anni. Poi, certo, la concorrenza non dorme, stanno provando a raggiungerci. Quasi tutti gli attori del settore pensano a come competere con il nostro forno digitale, ma ci sono patent e anni di esperienza. Siamo 15 anni avanti al mercato” spiegano a “Il Corriere della Sera” i vertici di Gruppo Danieli.

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Risultati positivi nel primo trimestre di Italgas. Paolo Gallo: tecnologie sempre più avanzate

Il primo trimestre di Italgas conferma la solidità del Gruppo, con un margine operativo lordo di oltre 325 milioni e un utile netto poco sotto i 120 milioni: l’Amministratore Delegato Paolo Gallo commenta gli ottimi risultati e conferma il focus degli investimenti sulla decarbonizzazione.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: un 2024 all’insegna della solidità

Italgas ha iniziato il 2024 con il piede giusto. A dirlo sono i risultati del primo trimestre che hanno registrato, come sottolineato dall’Amministratore Delegato Paolo Gallo, un’ottima crescita con indicatori economico-finanziari spesso in doppia cifra. Gli investimenti nella digitalizzazione delle reti e degli impianti stanno dando frutti, consentendo al Gruppo di ottenere performance in continuo aumento. Il manager ha evidenziato, in particolare, il margine operativo lordo che è aumentato del 9,6%, “toccando quota 325,7 milioni di euro” e l’utile netto che è cresciuto del 13,5%, arrivando a sfiorare i 120 milioni di euro. “I risultati conseguiti in questo primo trimestre – ha dunque commentato l’AD – consentono a Italgas di inaugurare anche il 2024 all’insegna della solidità”.

Paolo Gallo: miglioreremo costantemente le tecnologie per favorire la decarbonizzazione

Secondo il manager, l’esito positivo del primo quarto dell’anno è senza dubbio collegato anche agli oltre 160 milioni di euro “già investiti che hanno permesso di fornire ulteriore impulso allo sviluppo e alla trasformazione digitale di reti e impianti, in Italia e in Grecia, a sostegno della transizione ecologica al net zero”. Paolo Gallo ha voluto inoltre rimarcare l’importanza del contributo di tutti coloro che lavorano con e per il Gruppo nella costruzione di un futuro decarbonizzato. “Con l’impegno di tutte le persone di Italgas e dell’intera catena dei fornitori – ha evidenziato – continuiamo a lavorare per migliorare costantemente le tecnologie che ci permetteranno di accelerare sul fronte della decarbonizzazione dei consumi e del risparmio energetico a sostegno dello sviluppo sostenibile dei territori e della crescita di valore del Gruppo”.

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Giacomo Mareschi Danieli, il futuro di Gruppo Danieli: “Verso la green transition”

Sostenibilità e regionalizzazione rappresentano due direzioni di mercato che fanno lievitare i ricavi di Gruppo Danieli: l’AD Giacomo Mareschi Danieli evidenzia come la leadership nell’innovazione tecnologica della società la renda più attrezzata ad affrontare i cambiamenti nel settore.

Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli: risultanti eclatanti per Gruppo Danieli nella prima metà di esercizio

Gruppo Danieli continuerà a seguire la visione del compianto Presidente Gianpietro Benedetti: ad affermarlo è Giacomo Mareschi Danieli, AD della società siderurgica, che sottolinea come la sostenibilità sia nel “DNA di un’azienda innovativa come Danieli” e rappresenti dunque una direzione naturale per il Gruppo. La strategia di Benedetti, fondata specialmente sull’offerta di impianti siderurgici green dalle ridottissime emissioni inquinanti, continua a dare i suoi frutti: secondo l’AD, i ricavi della società, a giugno, potrebbero superare i 4 miliardi di euro, mentre il portafoglio ordini ha già oltrepassato la quota dei 6 miliardi di euro. Un semestre di alto livello, che Giacomo Mareschi Danieli attribuisce innanzitutto alla leadership tecnologica della società. 

Giacomo Mareschi Danieli, la duplice strategia di Gruppo Danieli: decarbonizzazione e regionalizzazione

La sostenibilità non costituisce tuttavia l’unico orientamento strategico di Gruppo Danieli: una straordinaria opportunità è costituita, secondo Giacomo Mareschi Danieli, dal fenomeno della regionalizzazione. “Dopo l’ubriacatura globale degli anni passati, ora ogni Paese sta rivalutando l’importanza di un’industria siderurgica locale competitiva e noi siamo pronti ad assecondare questa tendenza”, ha dichiarato il manager. Dopo decenni di globalizzazione, infatti, molti Paesi sono tornati a valorizzare una capacità produttiva locale efficiente e di qualità: Gruppo Danieli è pronto a fornire alle industrie locali strumenti attraverso i quali rafforzare la propria competitività. Sul fronte della produzione di DRI (Direct Reduced Iron), Giacomo Mareschi Danieli ha espresso entusiasmo per la partecipazione alla gara pubblica che verrà indetta a breve, dichiarandosi fiducioso della capacità tecnologica del Gruppo.

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Accolto il ricorso di Gruppo Danieli: il TAR annulla l’assegnazione dell’ex ILVA a Paul Wurth

Gruppo Danieli ha denunciato l’irregolarità in una gara pubblica per l’assegnazione della realizzazione di un impianto presso l’ex-ILVA di Taranto: il progetto del Gruppo tedesco Paul Wurth era infatti caratterizzato da diverse lacune, tra cui, ad esempio, il mancato servizio di montaggio e costruzione, che era tra le condizioni previste dal bando.

Gruppo Danieli

Accolto in Tribunale il ricorso di Gruppo Danieli

Gruppo Danieli ha recentemente ottenuto un significativo successo giuridico, evidenziando la fallacia in una gara d’appalto pubblica per la costruzione di un impianto siderurgico a Taranto. Il TAR di Lecce, presieduto da un collegio di giudici amministrativi, ha accolto il ricorso presentato dalla società, annullando l’aggiudicazione precedentemente conferita a Paul Wurth per la realizzazione di un impianto di produzione di preridotto nell’area ex ILVA. La contesa legale nasce dalla divergenza tra le offerte presentate: mentre Gruppo Danieli aveva offerto un contratto “chiavi in mano” per la costruzione completa dell’impianto, in tutte le sue fasi, Paul Wurth aveva limitato la propria proposta alla sola progettazione e fornitura, senza includere il montaggio e la costruzione dell’impianto. Una differenza fondamentale, visto che le specifiche del bando prevedevano chiaramente un servizio integrale, dall’inizio alla fine: il mancato rispetto di queste condizioni da parte di Paul Wurth ha reso dunque necessario l’annullamento della gara.

Gruppo Danieli: “Ecco perché l’offerta di Paul Wurth era irregolare

I legali di Gruppo Danieli hanno commentato: “Visto anche il ricorso incidentale di Paul Wurth, il TAR ha ribadito che è di palmare evidenza la violazione delle norme del Codice dei contratti pubblici cui la procedura in questione è assoggettata ed ha annullato tutti gli atti della procedura competitiva”. Trattandosi infatti di una procedura pubblica, è necessario, per rispetto e trasparenza verso i cittadini, che le risorse della collettività siano utilizzate secondo i criteri stabiliti dalla legge e dalle istituzioni e non in modo arbitrario. Sarà dunque indetta una nuova gara, per la quale Gruppo Danieli presenterà nuovamente l’offerta rifiutata in precedenza.

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Vittoria legale per Gruppo Danieli: annullata l’assegnazione a Paul Wurth per l’ex Ilva di Taranto

Il Tar di Lecce ha recentemente accolto il ricorso presentato da Gruppo Danieli, che ha portato all’annullamento dell’aggiudicazione a favore di Paul Wurth e alla conseguente sospensione dell’intera procedura selettiva promossa da Dri D’Italia S.p.A., controllata al 100% da Invitalia, per la realizzazione dell’impianto per la produzione di preridotto nell’area dell’ex Ilva di Taranto.

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Gruppo Danieli, Tar annulla l’assegnazione dell’appalto a Paul Wurth

La decisione del Tar rappresenta una vittoria significativa per Gruppo Danieli, azienda specializzata nella costruzione di impianti industriali, che ha impugnato l’assegnazione dell’appalto a Paul Wurth. Il progetto, del valore di circa un miliardo di euro, prevedeva la creazione di un impianto per la produzione di preridotto, un materiale fondamentale nell’industria siderurgica, utilizzando idrogeno verde per contribuire alla decarbonizzazione dell’area ex Ilva. La disputa legale è nata nell’ottobre 2023 con la presentazione del ricorso al Tribunale di Lecce dopo l’assegnazione dell’appalto a Paul Wurth da parte di Dri D’Italia: il Gruppo friulano ha quindi contestato la decisione sostenendo che, poiché erano in gioco risorse pubbliche, la società guidata da Stefano Cao era vincolata a seguire la procedura stabilita dal Codice dei Contratti Pubblici. Tuttavia, secondo quanto comunicato da Dri d’Italia a Gruppo Danieli, la selezione sarebbe stata effettuata in base all’adeguatezza rispetto alle esigenze specifiche indicate nell’invito, anziché rispettare le normative pubbliche.

Gruppo Danieli: procedura di gara da rifare per violazione del Codice dei Contratti Pubblici

Il Tar ha dunque ribadito l’applicabilità del Codice dei contratti pubblici: l’offerta di Paul Wurth non ha infatti soddisfatto i requisiti richiesti. “L’offerta presentata dalla controinteressata non è conforme a quanto richiesto dalla stessa stazione appaltante, poiché difetta della previsione, sotto il profilo tecnico ed economico, di una delle fasi in cui si articola la commessa in questione, ossia quella della costruzione dell’impianto”, si legge in una nota. In questo caso, la stazione appaltante, “una volta riscontrata la mancanza di un elemento costitutivo indispensabile ai fini della sua valutazione, ne avrebbe dovuto disporre l’esclusione dalla procedura di gara”. In seguito al ricorso presentato da Gruppo Danieli, l’assegnazione a favore di Paul Wurth è stata annullata, poiché il contratto, assegnato in modo illegittimo, non può essere siglato tra le due parti. Sarà quindi necessario avviare una nuova procedura di gara per la progettazione e la realizzazione dell’impianto.

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Gruppo Danieli, crescita del 23% della divisione Plant Making nell’ultimo semestre del 2023

Gruppo Danieli cresce grazie alla corsa per l’acciaio green: nonostante la ridotta domanda di acciaio, la società ha conseguito risultati finanziari notevoli, attribuibili specialmente ai numerosi ordini di impianti siderurgici ecologici realizzati dalla divisione Plant Making. 

Gruppo Danieli

Il Bilancio semestrale di Gruppo Danieli

Gruppo Danieli ha rivelato i numeri del proprio bilancio semestrale, che descrive un quadro di forte crescita. L’azienda ha registrato un incremento dell’11% nei ricavi, raggiungendo i 2 miliardi e 72 milioni di euro, con un Ebitda salito del 10% e un utile netto in aumento del 33%. Questi dati non solo dimostrano la solidità e l’efficienza della gestione aziendale, ma evidenziano anche come il Gruppo stia navigando con successo le turbolenze del mercato. In particolare, la divisione Plant Making, specializzata nella produzione di impianti siderurgici a basso impatto ambientale, ha registrato una crescita impressionante, con un incremento dei ricavi del 162%. Subiscono invece una leggera decrescita gli ordini della divisione Steel Making, dedicata alla produzione diretta di acciaio, principalmente a causa della diminuzione internazionale della domanda e degli elevati costi dell’energia. Tuttavia, già nei primi mesi del 2024, anche la divisione Steel Making ha mostrato segni evidenti di ripresa: “I volumi di spedizione sono ancora su buoni livelli”.

Gruppo Danieli, le ragioni del successo della divisione Plant Making

Gli ottimi risultati ottenuti dalla divisione Plant Making sono da attribuire alla continua crescita della domanda di impianti sostenibili per la produzione dell’acciaio, settore in cui Gruppo Danieli presenta una indubbia leadership. Attraverso continui investimenti in termini di ricerca ed efficientamento, la multinazionale di Buttrio ha infatti sviluppato macchinari e impianti in grado non solo di produrre acciaio in modo estremamente efficiente, ma anche di ridurre al minimo le emissioni inquinanti del processo. L’aumento della domanda globale è dovuto sia a una crescente sensibilità ecologica da parte degli operatori di settore, sia alle recenti direttive UE che penalizzano gli acciai prodotti in modo inquinante, proponendo invece significativi sgravi per i prodotti realizzati secondo le norme di sostenibilità.

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Gruppo Danieli, eccellenti risultati finanziari grazie agli impianti siderurgici sostenibili

Gruppo Danieli ha presentato il Bilancio semestrale per il 2023, che testimonia solide performance finanziarie: a compensare la leggera contrazione della produzione diretta di acciaio sono stati i risultati strabilianti della divisione Plant Making, i cui impianti siderurgici a basse emissioni stanno attirando commesse in tutto il mondo.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli, risultati da record nella seconda semestrale 2023 per la divisione Plant Making

Gruppo Danieli conferma la sua leadership nel settore siderurgico, eccellendo specialmente nella progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di acciaio sostenibile. Nonostante il clima internazionale teso e la domanda fluttuante, la multinazionale di Buttrio ha mostrato notevole resilienza, chiudendo il semestre del 2023 con un fatturato di 2,07 miliardi di euro, per un aumento complessivo dell’11% rispetto al semestre precedente. Il successo più evidente è quello della divisione Plant Making, che ha registrato un aumento del 162%, a conferma della crescente richiesta di soluzioni eco-compatibili nel settore siderurgico. Nonostante la contrazione nella divisione Steel Making, Gruppo Danieli ha mantenuto una solida performance complessiva, supportata da un portafoglio ordini robusto e in continuo aumento, superiore ai 6 miliardi di euro.

Gruppo Danieli all’avanguardia nel settore dell’acciaio ecologico

L’espansione della divisione Plant Making di Gruppo Danieli dimostra come sempre più società siderurgiche internazionali siano sempre più convinte della necessità di implementare pratiche e tecnologie sostenibili nella propria produzione. La motivazione dietro a queste politiche non sta solo nel desiderio di venire incontro alla sensibilità di una società che ha sempre più a cuore l’ambiente, ma anche alle recenti politiche dell’Unione Europea volte a premiare i prodotti ecosostenibili. In virtù del nuovo meccanismo di tassazione sui contenuti di CO2 (CBAM), che entrerà in vigore a partire dal 2026, i prodotti realizzati in modo sostenibile potranno essere importati nel Continente con diverse agevolazioni. Nel settore siderurgico, queste nuove esigenze si traducono nella richiesta di impianti di acciaio a forno elettrico, meno inquinanti dell’altoforno e rispettosi del Sistema europeo dei certificati ambientali (ETS). Ambito in cui Gruppo Danieli ha ben pochi rivali.

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Gianpietro Benedetti, l’analisi del Presidente di Gruppo Danieli sul futuro del green steel

Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, ha parlato delle numerose innovazioni tecnologiche che stanno consentendo alla multinazionale di Buttrio di produrre acciaio a bassissimo impatto ambientale, attirando commesse in tutto il mondo: secondo l’ingegnere, la sostenibilità può essere raggiunta solamente lavorando sull’efficienza.

Gianpietro Benedetti

La filosofia di Gianpietro Benedetti: raggiungere la sostenibilità con l’efficienza

Quando si parla di sostenibilità accade che i risultati concreti vengano sostituiti da una facile demagogia: ad esempio, molte realtà tentano di apparire ecologiche installando impianti a idrogeno, ignorando che allo stato attuale delle cose, come evidenziato da Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, il rendimento sia ancora basso mentre il consumo di acqua molto alto. Al contrario, è fondamentale mantenere una prospettiva focalizzata sui risultati, tenendo in particolare a mente una regola generale: i consumi di energia e le emissioni ambientali diminuiscono tanto più sono efficienti i processi produttivi. “Quando si abbassano i costi di trasformazione, automaticamente si diventa più verdi”, ha affermato Gianpietro Benedetti, sottolineando come molti degli impianti green di Gruppo Danieli, che ricevono ordini da tutto il mondo, non fossero inizialmente neanche stati progettati con la finalità di essere sostenibili. Semplicemente, la maggiore efficienza ha finito per tradursi in una serie di benefici ambientali. Ora, la leadership di Gruppo Danieli nelle acciaierie sostenibili è divenuta tale che persino il WWF ha autorizzato l’installazione di un impianto in un’oasi naturalistica.

Progetti ambiziosi e innovazioni sostenibili di Gruppo Danieli illustrati da Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti ha spiegato come la natura ecologica degli impianti siderurgici di Gruppo Danieli sia attribuibile specialmente a tre innovazioni: il direct rolling, la digitalizzazione delle acciaierie e il Digimelter. Il direct rolling, in particolare, è una tecnica introdotta in quasi tutti gli impianti del Gruppo, la cui adozione ha permesso un taglio significativo delle emissioni: “Con l’innovazione del direct rolling abbiamo eliminato il forno di riscaldo a gas che è la fonte principale di CO2. Noi andiamo direttamente senza forno di riscaldo nel laminatoio della colata continua. Sono le tecnologie che vendiamo ovunque”. La digitalizzazione, invece, permette una produzione su richiesta molto precisa, risparmiando dunque sui costi di immagazzinamento. Il Digimelter è invece un “forno elettrico a controllo digitale con un design completamente sigillato, controllato direttamente dal sistema Q-One che ottimizza consumi e impatti sulla rete elettrica, alimentabile anche con risorse rinnovabili”. Tale innovazione, in particolare, permette di produrre una tonnellata di acciaio generando solamente dai 95 ai 130 chili di anidride carbonica, dunque circa la metà sotto la soglia dei 200 chili stabilita dall’Unione Europea per indicare l’acciaio a “impatto zero”.

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Gruppo Danieli, nuove commesse internazionali grazie agli impianti siderurgici green

Le acciaierie green di Gruppo Danieli hanno attratto una serie di ordini internazionali che hanno fatto lievitare il portafoglio alla soglia record dei 5,5 miliardi: gli ultimi due, in Messico e nel Sultanato dell’Oman, valgono 200 milioni ciascuno.

 Gruppo Danieli

Gruppo Danieli collaborerà al maxi-investimento da 3,5 miliardi di Vulcan Green Steel in Oman

Nel panorama mondiale della siderurgia sempre maggiore importanza ha la capacità di produrre acciai a scarso impatto ambientale attraverso impianti sostenibili: lo sa bene Gruppo Danieli, che proprio grazie alla produzione di impianti siderurgici green sta registrando un sempre più consistente successo globale. Tra le principali commesse internazionali dell’ultimo periodo vi è quella di Vulcan Green Steel, Gruppo siderurgico indiano già da tempo partner dell’azienda di Buttrio, nel Sultanato dell’Oman. Il Presidente di Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, ha rivelato interessanti anticipazioni di quella che si configura essere come una operazione di rilevanti dimensioni: “Questa gara l’abbiamo vinta in concorrenza con un gruppo giapponese e uno tedesco. E questo ci fa ben sperare per i tender dei prossimi mesi. Si tratta infatti solo di una prima tappa. Il programma degli indiani, molto ambizioso, si articolerà in due fasi. Nella prima si produrranno nastri (coils) di acciaio, un po’ come fa l’Italia a Taranto”. Il Presidente ha aggiunto che si tratterà, nello stile di Gruppo Danieli, di un progetto all’apice della sostenibilità: “Il tutto sarà fatto in maniera green: utilizzeranno sì il gas ma in cima alle ciminiere verranno installate delle supercappe in grado di catturare la CO2 e, attraverso tubature di 15 centimetri, di stoccarla sotto terra, nei pozzi esauriti, come abbiamo già fatto ad Abu Dhabi”.

Nuovi ordini da De Acero, storico partner messicano di Gruppo Danieli

Oltre all’Oman, nuove commesse da 200 milioni vengono dal Messico: da De Acero, società messicana che è da oltre 40 anni uno storico alleato di Gruppo Danieli. Gianpietro Benedetti ha raccontato la vicenda che ha portato alla nascita di questa durevole partnership: “Siamo fornitori della famiglia Gutierrez fin dagli anni Ottanta. Allora vincemmo la prima gara contro ben 31 altri concorrenti. Certo, eravamo piccoli sia noi (circa 100 milioni di euro l’anno) sia loro. Il primo impianto, un mini-laminatoio, produceva appena 250mila tonnellate l’anno”. Col passare dei decenni, entrambi i Gruppi sono cresciuti moltissimo, come dimostrato dai numeri che descrivono l’ultimo ordine: “Oggi i nostri clienti, con i quali abbiamo una vera e propria partnership quarantennale, hanno un volume annuo di 5 milioni di tonnellate di acciaio e continuano a fornirsi sempre da noi. L’ultima commessa che ci siamo aggiudicati è un’acciaieria con laminatoio fino a 700 millimetri di larghezza che serve a produrre pilastri e travi per costruzioni”. Con due commesse da circa 200 milioni di euro ciascuno, il portafoglio di ordini di Gruppo Danieli sfiora ora la soglia record di 5,5 miliardi.

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Gruppo Danieli, approvati i risultati al 30 giugno 2023: il focus

Gruppo Danieli: i risultati dell’esercizio al 30 giugno 2023, il portafoglio ordini, la domanda di nuovi impianti performanti per la produzione di acciaio e la stessa domanda di acciaio sono tali da lasciar stimare “risultati positivi per il prossimo esercizio e in miglioramento rispetto al 2022/23”.

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Gruppo Danieli, la performance al 30 giugno 2023: in portafoglio ordini per 6,2 miliardi

Parlano di un’ulteriore crescita di Gruppo Danieli i numeri dell’esercizio consolidato al 30 giugno 2023 presentati nei giorni scorsi: ricavi a 4,1 miliardi, in aumento del 13% rispetto all’esercizio precedente, utile netto di 243,6 milioni di euro, +11%, margine operativo lordo a 423,9 milioni, migliorato del 18% e portafoglio ordini passato da 5 a 6,2 miliardi di euro. In particolare le due divisioni, Plant Making, progettazione e costruzione di impianti siderurgici, e Steel Making, produzione d’acciaio, hanno contribuito al risultato di Gruppo Danieli con un Ebitda, rispettivamente, di 253 e 170,9 milioni di euro. Nel periodo di riferimento, ad aumentare inoltre è anche il numero di dipendenti con l’ingresso di 637 nuovi professionisti che portano il totale a 9.732. Ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e nuovi progetti di rilievo internazionale impreziosiscono ulteriormente la performance del Gruppo guidato da Giacomo Mareschi Danieli.

Gruppo Danieli: il valore delle soluzioni tecnologiche green riconosciuto a livello internazionale

In una nota, Gruppo Danieli sottolinea come sul fronte ricavi la divisione Plant Making risenta, in positivo, della crescente domanda dei produttori di acciaio di convertire i propri impianti a produzioni più sostenibili, oltre che efficienti, e a più basse emissioni. Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. è riconosciuta a livello internazionale per la proposta di innovative soluzioni tecnologiche green. Tra queste il Digimelter che consente per la prima volta di alimentare la fusione dell’acciaio direttamente con energia eolica e solare e che arriverà progressivamente a sostituire i forni elettrici tradizionali. E ancora il Direct Rolling (con gli impianti Due e MiDa) che riscuotono “un crescente successo sul mercato internazionale”. I risultati dell’esercizio appena concluso, il portafoglio ordini di Gruppo Danieli, la domanda di nuovi impianti performanti per la produzione di acciaio e la stessa domanda di acciaio, sono tali da lasciar stimare “risultati positivi per il prossimo esercizio e in miglioramento rispetto al 2022/23”.

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India e Thailandia cercano l’acciaio green del Gruppo Danieli

Meranti, Rungta Mines, Tata Steel e ArcelorMittal Nippon Steel India: questi i nomi degli operatori siderurgici che hanno scelto di affidarsi agli impianti all’avanguardia del Gruppo Danieli, orientandosi dunque alla siderurgia green.

Gruppo Danieli, leader nella produzione di impianti siderurgici

Gruppo Danieli conquista il mercato asiatico: contratti in India e Thailandia

Produrre acciaio di qualità tagliando le emissioni e l’inquinamento: questo è l’obiettivo degli operatori siderurgici di India e Thailandia. Per questo motivo hanno scelto gli impianti modernissimi del Gruppo Danieli, che ha siglato quattro contratti chiave in Estremo Oriente. In Thailandia, realizzerà un impianto all’avanguardia per la produzione di Green Steel per conto di Meranti Green Steel, che si avvarrà della possibilità di utilizzare energia solare e idrogeno, consentendo una notevole riduzione delle emissioni di carbonio. Il CEO di Meranti, Sebastian Lagendorf, ha dichiarato: “Danieli è uno dei principali fornitori mondiali di produzione dell’acciaio e riteniamo che la tecnologia avanzata Energiron Dri svolgerà un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione delle catene di approvvigionamento dell’acciaio. Danieli ha un importante laboratorio a Rayong, in Thailandia, che consente la produzione locale”. Ben tre, invece, i significativi contratti in India. Rungta Mines, già cliente fidato del Gruppo Danieli, ha commissionato due nuovi laminatoi, che si aggiungono ai due già realizzati, e agli altri due in fase di lavorazione. Tata Steel ha assegnato a Danieli Corus un contratto per la realizzazione di una quarta stufa e ArcelorMittal Nippon Steel India ha affidato a Danieli Centro Maskin l’ordine per un nuovo impianto di ispezione e condizionamento delle bramme.

Le innovazioni tecnologiche con cui il Gruppo Danieli guida la rivoluzione Green Steel

Ma quali sono le tecniche attraverso cui Gruppo Danieli produce l’acciaio pulito che gli operatori del Sud-Est asiatico richiedono? Innanzitutto, gli impianti di riduzione a idrogeno che utilizzano la tecnologia DRI (Direct Riduced Iron), consentendo l’utilizzo del solare e dell’idrogeno per la produzione di coils laminati a caldo. L’impianto che verrà costruito per Meranti è stato sviluppato in tandem da Tenova e Danieli. Riguardo alla collaborazione con Danieli, il CEO Giacomo Mareschi Danieli ha dichiarato: “Siamo lieti e orgogliosi di essere partner di Meranti per questo impegnativo progetto. Siamo pienamente in linea con la visione e l’approccio di Meranti di essere all’avanguardia nella transizione del Green Steel, e siamo sicuri che le tecnologie all’avanguardia di Danieli consentiranno a Meranti di svolgere un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti piatti in Estremo Oriente”. La stessa tecnologia è valsa al Gruppo Danieli un importante contratto con il colosso cinese Guangdong, per la costruzione di un impianto entro il 2024. Meranti ha inoltre commissionato un’unità di fusione Digimelter: il suo alimentatore Q-One potrà processare energia verde.

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Giacomo Mareschi Danieli: il percorso professionale del CEO di Gruppo Danieli

Attuale CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli, Giacomo Mareschi Danieli opera all’interno della storica multinazionale italiana, leader nella produzione di impianti siderurgici, dall’inizio della sua carriera.

Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli: l’esordio nel Gruppo e la “svolta” internazionale

Laureato in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2005, Giacomo Mareschi Danieli entra in ABS (Acciaierie Bertoli Safau), la divisione Steelmaking di Gruppo Danieli, appena un anno dopo aver terminato gli studi universitari. Qui approfondisce la propria conoscenza sul processo produttivo dell’acciaio. Quando più tardi gli viene data l’opportunità di dare alla sua carriera un carattere più “internazionale” non se la lascia sfuggire e inizia così ad operare presso i cantieri di costruzione di Danieli in giro per il mondo. Si stabilisce ad Abu Dhabi per ben tre anni, dopodiché si trasferisce in Ucraina, dove diviene dapprima Project Coordinator e poi Manager Responsabile per la costruzione dell’impianto Interpipe Steel. In Thailandia, Giacomo Mareschi Danieli opera invece come Responsabile macro-pianificazione della Danieli Far East Ltd e tre anni più tardi assume il ruolo di Chief Executive Officer.

Giacomo Mareschi Danieli: il rientro in Italia e la nomina a CEO

È il 2009 quando Giacomo Mareschi Danieli entra ufficialmente a far parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo Danieli. Una volta rientrato in Italia, si occupa di dirigere la divisione Plant Engineering, compito che porta avanti con successo, riuscendo a consolidare le attività commerciali per i progetti multi-linea e a gestire le linee di prodotto di divisioni come la Danieli Centro Cranes, la Danieli Hydraulics, la Danieli Environment System e la Danieli Centro Metallics. Nel 2017 Giacomo Mareschi Danieli viene nominato CEO e Membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli.

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Sostenibilità e ricerca, Giacomo Mareschi Danieli: Gruppo Danieli alla guida del cambiamento

Il forte impegno di Gruppo Danieli verso la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie nel settore metallurgico è un elemento chiave nella visione dell’azienda, guidata dal CEO Giacomo Mareschi Danieli. Tale attenzione all’innovazione non solo mira a garantire la competitività nel mercato dell’acciaio e dell’alluminio ma è anche strettamente legata a una prospettiva di sostenibilità ambientale.

Giacomo Mareschi Danieli

Gruppo Danieli, Giacomo Mareschi Danieli: innovazione e qualità nell’industria metallurgica

Gruppo Danieli, punto di riferimento nell’industria metallurgica, è noto per il suo approccio strategico e focalizzato sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico all’interno del settore operativo dell’azienda. Guidato dal CEO Giacomo Mareschi Danieli, il Gruppo si dedica a fornire prodotti e soluzioni di alta qualità, abbracciando l’intero processo, dalla fase di sviluppo primario fino al prodotto finito, nel campo della produzione di metalli e delle macchine per l’industria metallurgica. La centralità delle attività di ricerca e sviluppo si evidenzia soprattutto nelle principali aree di processo, quali la riduzione del minerale di ferro, la fusione, la colata, la laminazione, la finitura e la gestione dei metalli non ferrosi. In una recente intervista rilasciata a “Siderweb”, Giacomo Mareschi Danieli ha sottolineato l’importanza di tale approccio, poiché rappresenta il fondamento per lo sviluppo di nuove tecnologie e pacchetti tecnologici essenziali per mantenere la competitività nel mercato dell’acciaio e dell’alluminio. Il processo di ricerca all’interno del Gruppo è caratterizzato da un metodo rigoroso e strutturato, il quale dà vita a risultati preziosi sotto forma di idee innovative, concetti avanzati, approcci tecnologici all’avanguardia e capacità operative migliorate.

Giacomo Mareschi Danieli: impegno per la sostenibilità ed eccellenza qualitativa

Il Gruppo guidato da Giacomo Mareschi Danieli ha riconosciuto l’importanza di adottare soluzioni volte al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni di gas serra e dei rifiuti, e al miglioramento della sicurezza dei lavoratori. Tale attenzione per l’ambiente è incarnata dal Danieli Innov-Action Award, un concorso interno che premia le idee innovative dei dipendenti e dei collaboratori che puntano proprio a promuovere la sostenibilità nell’industria metallurgica. La creazione del Danieli Digi&Met Lab presso l’Università di Udine testimonia ulteriormente l’impegno dell’azienda nel coinvolgere anche il mondo accademico nella ricerca di soluzioni all’avanguardia, incoraggiando così lo sviluppo di un settore metallurgico sempre più green. La centralità della qualità del prodotto rappresenta un altro pilastro fondamentale della filosofia aziendale di Gruppo Danieli. L’azienda si avvale di una rigorosa “Corporate Quality Policy” che stabilisce chiaramente le modalità costruttive, gli standard qualitativi e gli indicatori di performance da seguire. Questo approccio meticoloso mira a prevenire eventuali non conformità dei prodotti e a garantire la fornitura di prodotti di alta qualità, in linea con le richieste del mercato.

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Gruppo Danieli annuncia lo sviluppo di un nuovo progetto in India: il focus

Progettazione e fornitura di due colate per bramme a doppia via: AMNS India si avvale del know-how del Gruppo Danieli per lo stabilimento di Hazira, in India.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli al lavoro per AMNS India: il progetto

Che Gruppo Danieli sia riconosciuto nel mondo per il carattere dei progetti che sviluppa, capaci di coniugare avanguardismo tecnologico e sostenibilità, lo dicono anche notizie come questa: AMNS India, joint venture tra ArcelorMittal, leader mondiale nella produzione di acciaio, e Nippon Steel, la più grande società siderurgica del Giappone, ha affidato al Gruppo Danieli l’incarico per la progettazione e la fornitura di due colate per bramme a doppia via per lo stabilimento di Hazira in India. La commessa comprende l’ingegneria, le attrezzature e l’automazione con le più recenti soluzioni tecnologiche sviluppate da Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. e i sistemi Q-Cool, Q-Core e Q-Pulse. Gli impianti installati ad Hazira dovrebbero entrare in funzione entro l’inizio del 2025.

Gruppo Danieli, la mission: ricerca, investimenti in tecnologie evolute e sviluppo di impianti innovativi

Gruppo Danieli è riconosciuto a livello mondiale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative a basso impatto ambientale: oltre a produrre acciai speciali, costruisce e installa in tutto il mondo macchine e impianti per l’industria dei metalli ferrosi e non ferrosi e per la produzione di energia. Ricerca, know-how ed esperienza sono alla base della sua affidabilità. Gruppo Danieli è in grado di fornire impianti di elevato livello tecnologico ma anche innovativi e a emissioni zero eseguendo prestazioni e servizi specialistici di grande complessità e indiscussa qualità. La ricerca, gli investimenti in tecnologie evolute e lo sviluppo di impianti innovativi sono pilastri strategici per il mantenimento e il consolidamento della “leadership” sul mercato mondiale.

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Gianpietro Benedetti: Gruppo Danieli può guidare la trasformazione verde della siderurgia italiana

Il Ministro dello Sviluppo Economico è andato in visita presso il nuovo impianto siderurgico di Gruppo Danieli: sul posto anche il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga e, a fare gli onori di casa, Gianpietro Benedetti.

Gianpietro Benedetti

Il Ministro dello Sviluppo Economico accolto da Gianpietro Benedetti nell’Abs di Cargnacco

L’ultimo innovativo impianto installato nello stabilimento di Cargnacco presso le Acciaierie Bertoli Safau, la divisione steelmaking di Gruppo Danieli, ha ricevuto lo scorso 4 agosto un ospite d’onore: il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Non avendo potuto presenziare all’inaugurazione tenutasi a giugno, il Ministro ha deciso di recarsi presso la nuova linea produttiva in occasione del tour organizzato per far visita ad alcune importanti realtà del Friuli Venezia Giulia, insieme al Presidente della Regione Massimiliano Fedriga e l’Assessore al Lavoro Alessia Rosolen. Accolto dal Presidente Gianpietro Benedetti, il Ministro Giorgetti ha affermato che Danieli è "un’azienda che è già nel futuro, dove si conciliano produzione e sostenibilità ambientale", aggiungendo: "Qui le riforme del PNRR sono già realtà".

Gianpietro Benedetti: la creazione di un impianto di nuova generazione nella valle del Noghere

Nella lista delle priorità del Presidente di Gruppo Danieli c’è la creazione di un impianto di nuova generazione nella valle delle Noghere (Trieste), operazione che dovrebbe avvenire in sinergia con l’ucraina Metinvest. Sebbene il Ministro abbia dato il suo benestare per la realizzazione del progetto, parlando già di quello che potrebbe facilmente diventare "un fiore all’occhiello per Trieste e per l’industria italiana", Gianpietro Benedetti ci va cauto e sottolinea che manca ancora la decisione di Metinvest, che dovrebbe scegliere tra Danieli e altri due concorrenti, uno italiano e l’altro straniero.

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Tokyo 2020: Gruppo Danieli al fianco degli atleti azzurri di Nuoto Paralimpico

Gruppo Danieli, leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici, ha organizzato in sinergia con la Federazione Italiana di Nuoto Paralimpico un evento per gli atleti della nazionale in vista delle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

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Paralimpiadi di Tokyo: la partnership tra Gruppo Danieli e FINP

Nonostante un background diverso, Gruppo Danieli e la Federazione Italiana di Nuoto Paralimpico hanno deciso di unire le forze per supportare gli atleti della Nazionale Italiana di Nuoto Paralimpico in vista dei XVI Giochi Paralimpici estivi 2021: la collaborazione tra le due realtà, già annunciata nel 2019, è stata ufficilizzata soltanto nell’aprile 2021 con il Danieli Training Camp. I valori condivisi dalla Federazione Italiana di Nuoto Paralimpico e da Gruppo Danieli hanno dunque consentito la concretizzazione di questa nuova partnership: entrambe le realtà lavorano "intensamente per degli obiettivi complessi, ma raggiungibili", ha dichiarato Riccardo Vernole, Direttore Tecnico. Alessandro Brussi, Vicepresidente di Gruppo Danieli, ha invece spiegato come "merito, costanza, determinazione e passione" rappresentino gli ideali che accomunano l’operato delle due realtà.

Il Training Camp di Gruppo Danieli in vista delle Paralimpiadi di Tokyo

La partnership tra le due realtà si è concretizzata con il Training Camp organizzato da Gruppo Danieli in collaborazione con la Federazione Italiana di Nuoto Paralimpico: all’evento, della durata di sei giorni, hanno partecipato 36 atleti azzurri che hanno così avuto la possibilità di allenarsi non solo in vista della Tappa di Coppa del Mondo di Nuoto Paralimpico delle World Series 2021 disputata il 17 e il 18 aprile a Lignano Sabbiadoro, ma anche in vista delle Paralimpiadi di Tokyo previste dal 24 agosto al 5 settembre 2021 (inizialmente programmate dal 24 luglio al 9 agosto 2020). La Tappa di Coppa del Mondo organizzata presso la piscina olimpica del Bella Italia & Efa di Lignano, a cui hanno preso parte 26 Paesi e 165 atleti, ha rappresentato il primo importante ritorno in vasca dopo lo stop forzato. Durante la conferenza stampa tenutasi in occasione dell’evento organizzato da Gruppo Danieli, l’atleta Simone Barlaam ha sottolineato l’importanza di avere "una multinazionale di questo calibro che ci sostiene, ci dà fiducia oltre che responsabilità".

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La storia di Gruppo Danieli e la sua scalata al successo

Gruppo Danieli ha percorso una lunga strada per arrivare a ricoprire la posizione di rilievo di oggi, il Presidente Gianpietro Benedetti si racconta in un’intervista rilasciata a "Telefriuli".

Gruppo Danieli

La strada del successo raccontata da Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli

In una recente intervista rilasciata a "Telefriuli" Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, ha raccontato di come l’azienda sia passata dall’essere la Cenerentola del settore a divenire uno dei leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici. "Noi, come Danieli, eravamo partiti 30 anni fa. Eravamo la Cenerentola su circa 40 costruttori mondiali di impianti" ha affermato il Presidente: "Adesso siamo tra i primi tre. Forse siamo secondi". Rispetto a quando la società di Buttrio aveva iniziato, il panorama internazionale del settore siderurgico è totalmente cambiato: "Dei 40 iniziali, siamo rimasti in cinque. Sono tutti chiusi: gli americani sono chiusi, gli inglesi sono chiusi, i francesi sono chiusi, i giapponesi hanno comprato gli austriaci", ma la scalata al successo non è terminata: l’obiettivo "è diventare i numeri uno nei prossimi 3-4 anni".

Il futuro di Gruppo Danieli: prospettive e nuovi competitor

L’azienda sta affrontando una fase di metamorfosi, nata dalla scelta di volersi mettere costantemente in discussione per migliorarsi sempre di più. Dal modo di operare ai costi, dalla competitività alla velocità: tutto ciò che all’interno della società presenta un margine di miglioramento viene messo sotto la lente di ingrandimento alla ricerca di una soluzione che aumenti le sue potenzialità. Per il momento, tale approccio sembra dare buoni risultati, come dimostrato nel primo semestre di quest’anno, in cui Gruppo Danieli ha assistito a un leggero incremento in termini di ordini e fatturato. Ciò non toglie che non bisogna mai abbassare la guardia e bisogna essere vigili sulle novità provenienti dall’estero, in particolare sulla nascita di nuovi competitor. Gianpietro Benedetti ha infatti puntualizzato: "Stanno nascendo i cinesi. In Cina ci sono circa venti aziende che fanno il nostro lavoro. Con la nostra azienda in Cina, il nostro obiettivo difficilissimo è competere nei costi con i concorrenti cinesi". Un obiettivo senz’altro difficile ma non impossibile.

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Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti: “Partiti 30 anni fa, adesso dentro i primi tre”

Gianpietro Benedetti è intervenuto all’inaugurazione del nuovo impianto delle Acciaierie Bertoli Safau a Cargnacco. Il Presidente di Gruppo Danieli ha colto l’occasione per illustrare i risultati raggiunti e gli obiettivi dei prossimi anni.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: percorso e sviluppo del Gruppo Danieli

“Noi, come Danieli, eravamo partiti 30 anni fa. Eravamo la Cenerentola su circa 40 costruttori mondiali di impianti. Adesso siamo tra i primi tre. Forse siamo secondi”: a raccontare l’evoluzione del Gruppo, leader nella costruzione di impianti siderurgici, Gianpietro Benedetti. Il Presidente è stato uno dei protagonisti dell’evento di inaugurazione del nuovo impianto Quality Wire Rod 4.0 nato nello stabilimento ABS di Cargnacco. Intervistato da Telefriuli, il numero uno della multinazionale di Buttrio ha evidenziato l’importanza dei risultati raggiunti, soprattutto considerato il contesto attuale. “Dei 40 iniziali, siamo rimasti in cinque. Sono tutti chiusi – ha affermato il manager – gli americani sono chiusi, gli inglesi sono chiusi, i francesi sono chiusi, i giapponesi hanno comprato gli austriaci”. Gruppo Danieli non intende tuttavia limitarsi a consolidare la propria posizione, anzi: “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Gianpietro Benedettiè diventare i numeri uno nei prossimi 3-4 anni”.

Gianpietro Benedetti: le sfide del prossimo futuro

L’ambizione di Gruppo Danieli deve tuttavia fare i conti sia con la crisi scaturita dall’emergenza pandemica che con i “nuovi” player internazionali, in particolare la Cina. Per quanto riguarda la crescita, l’azienda mostra segnali positivi: “Primo semestre in termini di ordini e di fatturato leggermente meglio dell’anno passato – è il commento di Gianpietro Benedettiperché stiamo facendo la ‘metamorfosi 3’, abbiamo cioè messo in discussione costi, competitività e lentezze operative”. I miglioramenti ottenuti saranno indispensabili per non perdere la posizione di vantaggio acquisita in oltre 30 anni di esperienza e per far fronte alle sfide del futuro. Tra queste, l’ascesa della produzione cinese: “In Cina ci sono circa venti aziende che fanno il nostro lavoro. Con la nostra azienda in Cina, il nostro obiettivo difficilissimo è competere nei costi con i concorrenti cinesi. Non ci riusciamo ancora – ha ammesso Gianpietro Benedettiperò è questo l’obiettivo. Altrimenti sarà dura”.

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Gruppo Danieli, guidato da Gianpietro Benedetti, inaugura il nuovo laminatoio dell’acciaieria ABS

Gruppo Danieli, realtà guidata da Gianpietro Benedetti, ha annunciato la data d’inaugurazione del nuovo impianto QWR 4.0 delle Acciaierie Bertoli Safau: l’innovativo laminatoio contribuirà alla transizione verso un futuro più green.

Gianpietro Benedetti

Gruppo Danieli, guidato da Gianpietro Benedetti, inaugura il nuovo impianto QWR

Il prossimo 8 giugno verrà inaugurato il nuovo impianto QWR (Quality Wire Rod 4.0) delle Acciaierie Bertoli Safau (ABS) – divisione Steelmaking di Gruppo Danieli – a Pozzuolo del Friuli, in provincia di Udine: diventerà "il nuovo riferimento mondiale per la laminazione della vergella". La multinazionale italiana ha investito circa 190 milioni di euro per la realizzazione del nuovo laminatoio che, grazie alla fusione tra intelligenza artificiale e competenze umane, rappresenterà il modello più innovativo e moderno del mondo prestando particolare attenzione al tema della sostenibilità. "Abs utilizza per l’85% materiali da riciclo, ovvero rottame ferroso, e impiega energia elettrica per l’alimentazione del processo fusorio", ha spiegato Gianpietro Benedetti, Presidente del Gruppo. Lo stabilimento avrà una capacità produttiva di 500 mila tonnellate di vergella l’anno e non prevede la presenza di operatori in linea, le operazioni potranno infatti essere gestite a distanza con processori automatizzati e controllati digitalmente.

Gianpietro Benedetti conduce Gruppo Danieli verso un futuro più green

La multinazionale italiana con sede a Buttrio è ormai diventata uno dei player mondiali nella produzione di impianti siderurgici: il laminatoio QWR 4.0 renderà ABS la prima acciaieria in Europa in grado di offrire la più ampia varietà di prodotti di acciai speciali. Il Gruppo continua la corsa verso la transizione sostenibile: il nuovo impianto verrà alimentato grazie a un forno brevettato da Gruppo Danieli e capace di ridurre non solo i consumi e le emissioni, ma anche il 50% degli scarti di lavorazione. "Abbiamo la leadership del green steel, ovvero dell’acciaio verde, a basso impatto e bassissime emissioni", ha dichiarato Gianpietro Benedetti. "Credo che questa regione abbia il potenziale per guidare la transizione green dell’acciaio e per conquistare una posizione di leadership nella siderurgia che, insieme alla meccanica, è uno dei settori trainanti, e insieme all’automazione, direi anche strategico".

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“Top500 Imprese Controvento”: il Presidente Gianpietro Benedetti parla dei traguardi di Gruppo Danieli

“Per i prossimi 3/5 anni la strada è ormai tracciata”: Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, ha le idee molto chiare sul futuro del settore e sull’azienda che guida. Ne ha parlato in una video intervista rilasciata a “Nordest Economia” in occasione dell’evento digitale “Top500 Imprese Controvento”.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti all’evento digitale di “Nordest Economia”

Una fabbrica d’acciaio su livello regionale: questo è il traguardo raggiunto da Gruppo Danieli, un risultato che la società industriale tra le più importanti del Nordest celebra con orgoglio. “Per i prossimi 3/5 anni la strada è ormai tracciata”, ha dichiarato il Presidente Gianpietro Benedetti durante l’evento digitale “Top500 Imprese Controvento”, organizzato al Teatro Verdi di Trieste da “Nordest Economia”. “L’attività siderurgica nasce da una ricerca che può durare 10 o 15 anni. Danieli ha speso 140 milioni di euro annui in media nella ricerca e nei prototipi: oggi siamo in grado di presentarci al mondo con il minimold del futuro. Una fabbrica di acciaio regionale, che esclude i grandi processi e punta a una logistica contenuta ma che resta competitiva, anche con una piccola produzione”. Si tratta di una siderurgia regionale compatta, che riesce a essere competitiva anche contro i grandi complex. Tale modello è vantaggioso anche dal punto di vista ambientale, grazie alla tecnologia e a una massa ridotta e meglio gestibile. “È un concetto rivoluzionario perché unico”, ha dichiarato il Presidente Gianpietro Benedetti.

Gianpietro Benedetti: Gruppo Danieli punta a diventare sempre più europeo

Durante la video intervista, c’è stato spazio anche per parlare dei futuri progetti e delle prospettive di crescita di Gruppo Danieli. L’Asse con Metinvest punta alla creazione di un nuovo impianto da due miliardi e mezzo che guardi anche all’Europa. Gianpietro Benedetti ha sottolineato che per quanto riguarda gli obiettivi di crescita, i programmi di espansione si basano soprattutto sulla fabbricazione dell’acciaio: “Ci immaginiamo di crescere dagli 800 milioni a oltre un miliardo. Non vogliamo crescere per il puro gusto di farlo”, ha sottolineato Gianpietro Benedetti, “ma puntiamo a essere sempre più europei, così da mediare le flessioni di mercato italiane con quelle dell’UE”. Negli anni il Gruppo si è impegnato per aumentare le attività mantenendole però concentriche al core business, cioè la siderurgia. La diversificazione va invece limitata, per riuscire ad emergere ed eccellere proprio in ambito siderurgico, diventando sempre più un punto di riferimento internazionale nel settore.

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Gianpietro Benedetti: lavoro e istruzione i pilastri per affrontare le rivoluzioni industriali

Gianpietro Benedetti è uno degli esperti nominati alla guida delle 8 task force messe a punto da Confindustria per organizzare i lavori del B20 Italy.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: il mondo alle prese con la più grande crisi della storia

Per la prima volta dal 1999 a oggi, l’Italia presiederà il forum dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei Paesi più industrializzati, meglio noto come G20. Ad occuparsi del Business Summit, che nasce nel 2010 per formulare raccomandazioni di policy inerenti al mondo delle imprese, sarà Confindustria, che per l’occasione ha istituito 8 task force incentrate sulle tematiche principali. Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, è stato nominato a capo della task force “Employment & Education”. Durante la presentazione dei lavori, iniziati ufficialmente lo scorso 21 gennaio, il numero uno dell’azienda di Buttrio ha evidenziato le difficoltà dello scenario attuale, caratterizzato dalla “più grande crisi economica e occupazionale” della storia. “Il Covid-19 – ha dichiarato il Presidente di Gruppo Danieliha avuto un impatto sproporzionato sui gruppi già svantaggiati e ha esacerbato profondamente le sfide occupazionali già presenti prima della pandemia”. È innegabile dunque che temi come occupazione e formazione saranno centrali nel rilancio dell’economia globale. E la pandemia è l’occasione per ripensare modelli e paradigmi ormai superati: “Possiamo sfruttare questa situazione – ha detto Gianpietro Benedettielaborando raccomandazioni concrete per garantire opportunità inclusive per il futuro del lavoro e preparare tutti i lavoratori alle prossime rivoluzioni industriali”.

Gianpietro Benedetti: le opportunità oltre la crisi

La storia insegna che dai momenti più bui possono nascere nuove opportunità e progresso: “La crisi – ha spiegato Gianpietro Benedettiha anche innescato una spinta all’innovazione e un senso di impegno e collaborazione condivisi tra governi, imprese e società civile. Ora è nostro dovere e ambizione trasformare i mercati del lavoro e migliorarli in modo da guidare la crescita”. Per il manager è fondamentale puntare sulla “promozione di ambienti di lavoro dinamici e flessibili”: in questo modo, il mercato del lavoro sarà in grado di “offrire diverse opportunità occupazionali e stimolare l’innovazione”. Interventi simili sono importanti anche sul fronte della formazione: “È giunto il momento di promuovere nuovi modelli di apprendimento e nuove tecnologie per migliorare l’ambiente didattico”, ha dichiarato Gianpietro Benedetti. Le sfide principali l’occupabilità dei giovani e l’emancipazione delle donne sul posto di lavoro. Sfide da affrontare con il contributo e la partecipazione di tutte le parti sociali. Solo così, conclude, sarà possibile garantire “la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori”.

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Gruppo Danieli: approvata la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2020

Il settore Plant Making si è rivelato fondamentale nel 2020 di Gruppo Danieli, che ha beneficiato nella seconda metà del 2020 di diversi progetti andati a buon fine. Il settore Steel Making risulta in ripresa e consentirà di garantire una produzione di qualità e un’ampia gamma metallurgica.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: i risultati nella seconda metà del 2020

Nonostante le difficoltà causate a livello globale dalla pandemia, Gruppo Danieli si dimostra un’azienda resiliente e in crescita. Il Consiglio di Amministrazione della Danieli Officine Meccaniche ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2020. In questi sei mesi di gestione, l’EBITDA è salito del 46% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Fondamentale in questo senso è stato il settore Plant Making, che ha beneficiato del successo di alcuni progetti. La strategia si è basata sul mantenere un utilizzo razionale delle strutture internazionali, puntando alla competitività per quanto riguarda innovazione, qualità, efficienza e servizi ai clienti. Anche il settore Steel Making risulta in ripresa nella seconda metà del 2020. In questo settore è iniziato l’avviamento in Abs, a Pozzuolo del Friuli, di un nuovo impianto per vergella di qualità (Quality Wire Rod Mill): quest’ultimo consentirà a Gruppo Danieli di diversificare ulteriormente la produzione, garantendo un prodotto altamente rifinito, nonché un’ampia gamma metallurgica diretta a settori con maggior valore aggiunto.

Gruppo Danieli: le attività e le iniziative meritevoli

Il livello dei ricavi di Gruppo Danieli è sceso rispetto a quanto realizzato nell’esercizio precedente, con un fatturato in crescita nel settore acciaio (Steel Making) ed in calo del 13% nel settore impianti (Plant Making). I ricavi per il Plant Making risultano comunque in linea con le previsioni di inizio anno. Le principali società operative del settore per Gruppo Danieli si trovano in Europa (Italia, Svezia, Germania, Francia, Austria, Olanda, Regno Unito, Russia, Spagna) e Asia (Cina, Thailandia, India, Vietnam), con centri di servizio anche in USA, Brasile, Egitto, Turchia ed Ucraina. Tra le iniziative da ricordare portate avanti dal Gruppo c’è la partecipazione al Carbon Disclosure Project (CDP): nel 2020 Danieli è stata tra i soggetti più meritevoli in ambito italiano ed europeo, con il titolo di Supplier Engagement Leader per l’utilizzo di una Supply Chain sostenibile. Il Gruppo partecipa inoltre al United Nations Global Compact (UNGC), promuovendo i suoi valori etici, basati sui diritti umani, anticorruzione, tutela del lavoro e dell’ambiente.

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Business Summit B20: Gianpietro Benedetti a capo della task force per occupazione ed educazione

Gianpietro Benedetti, attualmente alla guida di Gruppo Danieli, è stato scelto da Emma Marcegaglia per guidare la task force "employment and education" nell’ambito dei Business Summit B20, la cui regia quest’anno è affidata a Confindustria

Gianpietro Benedetti.

Gianpietro Benetti alla guida della task force "employment and education"

"Visione per il futuro, inclusività, capacità di creare occupazione, ma anche competitività e produttività": sono queste le parole chiave attorno alle quali il Gruppo Danieli svilupperà le sue raccomandazioni politiche. Come sottolineato dal Presidente Gianpietro Benedetti, "per includere e creare posti di lavoro, le nostre aziende devono essere competitive e produttive". Il manager ha aperto i lavori della task force "employment and education" nell’ambito del Business Summit, B20, il più importante tra gli Engagement Group istituiti dal G20, che quest’anno è organizzato da Confindustria. La coordinatrice dei lavori Emma Marcegaglia ha individuato in Gianpietro Benedetti il rappresentante più adatto per guidare il gruppo di lavoro dedito a occupazione ed educazione. "In questi momenti difficili ancora una volta il mondo dell’impresa deve giocare la sua parte ed abbiamo la necessità di parlare con una voce sola", ha commentato il Presidente durante l’inaugurazione della task force.

Gianpietro Benedetti: il capitale umano è la chiave per affrontare le sfide del futuro

"Ho l’onore di presiedere la task force che si occupa di questioni che, considerando l’impatto del Covid-19 e il cambiamento che le nostre società e i mercati del lavoro stanno affrontando, sono fondamentali per il progresso", ha affermato Gianpietro Benedetti . Riguardo a questi temi e a queste necessarie innovazioni si è già discusso ampiamente durante i precedenti B20: è quindi giunta l’ora di agire e di accelerarne l’implementazione. Per creare nuovi posti di lavoro, essere produttivi e al contempo competitivi, generando sempre nuovo valore, non bisogna mai dimenticarlo. È in questa prospettiva, ha aggiunto Gianpietro Benedetti "che il nostro capitale umano diventa centrale per affrontare le sfide del futuro, in particolare accordo con la visione mondiale del 2050, in cui i governi sono chiamati a definire chiaramente le linee guida e le priorità".

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Siderurgia: i dettagli del nuovo ordine di Gruppo Danieli dalla Turchia

Dopo l’annuncio dell’interesse di Gruppo Habas verso Danieli & C. Officine Meccaniche, arriva la notizia di un nuovo ordine dalla Turchia: la tecnologia dell’azienda di Buttrio continua a riscuotere interesse internazionale.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: il nuovo ordine in Turchia

Gruppo Danieli, la multinazionale di Buttrio che occupa una posizione di primo piano nel panorama mondiale siderurgico, si è aggiudicato un nuovo importante ordine dalla Turchia. La notizia si apprende dal sito internet di Icdas Celik. Si tratta di attività di costruzione, produzione di calcestruzzo, energia e servizi minerari. Il gruppo turco ha confermato la sua preferenza per la tecnologia del Gruppo Danieli e ha ordinato una terza linea di trafilatura che dovrà essere installata a Biga. Nella stessa location già dal 2005 sono in funzione altre due trafilature prodotte dal Gruppo Danieli. Il produttore punta con questa nuova commessa ad aumentare la propria quota di mercato relativa al segmento delle bobine di cavi, ma anche ad aggiungere al portafoglio prodotti dei gradi di acciaio più avanzati. La linea dovrebbe essere avviata entro il secondo trimestre del prossimo anno.

Gruppo Danieli, è previsto un 2021 in crescita

Allo stesso tempo Mediobanca ha confermato il rating neutral per Gruppo Danieli, con un target price a 17,50 euro sul titolo. Attualmente la banca d’affari prevede un fatturato pari a 2,826 miliardi di euro per il 2021, mentre nel 2020 erano previsti 2,803 miliardi. Si punta a una crescita dell’utile netto che passerebbe da 63 milioni dello scorso anno ai 70 previsti per il prossimo. Il rapporto prezzo/utile dovrebbe essere pari a 13,6 volte l’anno venturo da 12,2. Oltre al nuovo ordine in Turchia, la scorsa settimana anche il Gruppo Habas ha contattato la multinazionale italiana per rifornire la sua nuova linea di cavi e sistemi elettrici e di automazione, oltre a dichiararsi molto interessata ai pacchetti tecnologici di Gruppo Danieli. La nuova linea di prodotti a vergella verrà installata nell’acciaieria di Aliaga. L’inizio dei lavori, in questo caso, è previsto per il terzo trimestre del 2021.

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Il bilancio 2019-2020 di Gruppo Danieli: Coronavirus, impatto contenuto

Il Gruppo Danieli investe 190 milioni in una nuova acciaieria in provincia di Udine e darà lavoro a 160 persone: il progetto della controllata Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. (ABS), attiva su scala internazionale nel settore della produzione di acciai speciali lunghi.

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Gruppo Danieli: i risultati al 30 giugno 2020 e l’impatto della pandemia sui conti

Nonostante lo scenario particolarmente difficile, il bilancio annuale, al 30 giugno scorso, di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. si è chiuso con un utile netto di 62,9 milioni di euro e ricavi per un totale di 2,8 miliardi di euro: il portafoglio ordini per il Gruppo Danieli, tra i primi tre costruttori di acciaierie al mondo, ammonta a 2,936 miliardi e il patrimonio netto si attesta in crescita, a 1,936 miliardi di euro. Il Consiglio d’Amministrazione, riunitosi per l’approvazione lo scorso 24 settembre sotto la presidenza di Gianpietro Benedetti, ha rilevato come negli ultimi dieci anni l’87% degli utili sia stato reinvestito in azienda. Numeri che indicano come il Gruppo Danieli sia riuscito a contenere gli effetti della pandemia nel settore senza interrompere le attività negli Stati Uniti, in Russia e Cina nonostante l’impossibilità di spostarsi a causa dei lockdown. I risultati conseguiti in questo settore hanno in larga misura compensato il calo di ricavi e margini registrato sul fronte della produzione di acciai speciali, in particolare dalla ABS, su cui ha influito il lockdown del periodo febbraio-giugno.

Gruppo Danieli: il profilo di Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. e il nuovo impianto che darà lavoro a 160 persone

Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. (ABS) è la divisione steel-making del Gruppo Danieli. Nonostante le difficoltà riscontrate nel primo semestre dell’anno a causa della pandemia, si riconferma tra i leader europei nel settore dei prodotti lunghi di alta qualità. Non a caso continua ad investire in nuovi impianti in Italia: ne entrerà in produzione entro ottobre-novembre uno nuovo, realizzato con investimenti per 190 milioni di euro. È il primo di un programma definito con l’obiettivo di aumentare il fatturato del 50% e confermarne il primato di unica acciaieria per la produzione di acciai di qualità. In ABS, nata nel 1988 dalla fusione tra due acciaierie di lunga esperienza ed alta qualificazione, la secolare esperienza nel settore si coniuga allo spirito di innovazione caratteristico del Gruppo Danieli a cui appartiene, garantendo la massima qualità e la leadership necessaria a soddisfare le richieste dei mercati più esigenti.

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La crescita internazionale di Gruppo Danieli: nuovi traguardi in Russia

Pionierismo e sostenibilità: il Gruppo Danieli in Russia si aggiudica una nuova commessa da 430 milioni di euro per la costruzione di una nuova acciaieria green.

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Gruppo Danieli: la crescita in Russia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione

Nel 2019 il Gruppo Danieli si è aggiudicato in Russia undici gare su tredici di impianti siderurgici per conto di vari gruppi dell’acciaio, sbaragliando la concorrenza giapponese e tedesca. E nel corso del 2020, nonostante l’emergenza Coronavirus, la Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. su otto commesse ne ha vinte cinque. Non ultima quella annunciata nei giorni scorsi: la realizzazione di un impianto siderurgico "green" per OMK. Un progetto del valore di 430 milioni di euro per il Gruppo Danieli: inaugurato nel 2024, darà lavoro a oltre 2.000 persone. L’investimento complessivo ammonta a 1,5 miliardi di euro. Si tratta di una nuova, ambiziosa sfida: la costruzione di un impianto a forno elettrico senza l’utilizzo di carbone per produrre grandi quantità di acciaio di elevata qualità per diverse applicazioni. A oggi non esistono acciaierie di questo tipo né in Europa né in USA. "Sarà il primo impianto sostenibile della regione russa di Nizny Novgorod. Siamo presenti nell’area sin dal 1982. Il primo impianto lo abbiamo realizzato in Bielorussia, in collaborazione con la Pirelli, seguito da quello in Ucraina, in collaborazione con la Oto Melara. Siamo stati dei veri pionieri" ha sottolineato in merito il Presidente Gianpietro Benedetti.

Gruppo Danieli: il profilo e il modus operandi dell’azienda di Buttrio

Sempre più green e sostenibile: l’impegno del Gruppo Danieli nell’incentivare la transizione verso una produzione sostenibile si riflette sempre più nei progetti internazionali su cui è al lavoro, come ha evidenziato il Presidente Gianpietro Benedetti. Fondata nel 1914 a Buttrio, in provincia di Udine, Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. è oggi leader a livello internazionale nella produzione di impianti siderurgici: in particolare nel settore dei prodotti lunghi detiene attualmente oltre il 90% di quota. Sono cinque oggi i centri produttivi che annovera il Gruppo Danieli: a Buttrio, Pittsburgh, Parigi, in Svezia e in Germania. Annovera inoltre sedi in Cina (a Pechino e Shanghai) ed è presente in Thailandia con la Danieli Far East e in Russia con la Danieli Volga. Quotata nell’indice FTSE Italia Mid Cap della Borsa di Milano, è attiva anche in Austria e Brasile dove sono dislocati altri centri di servizio.

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Sostenibilità: Gruppo Danieli aderisce allo United Nations Global Compact

Da tempo Gruppo Danieli porta avanti il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile, un ambito che la società vuole sostenere anche per mezzo dell’importante adesione allo United Nations Global Compact.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: i valori del programma UN Global Compact

Guidata da Gianpietro Benedetti, Gruppo Danieli ha sede a Buttrio (UD) ed è riconosciuta su scala internazionale nella produzione di impianti siderurgici, un settore in cui promuove soluzioni sostenibili e innovative. Proprio grazie a tali fattori, la società è impegnata nella ricerca di una produzione dell’acciaio che sia sempre più green: in tal senso si inserisce anche la recente adesione allo United Nations Global Compact, importante progetto istituito dalle Nazioni Unite nel 2000 e finalizzato alla promozione della responsabilità sociale societaria. Con una lettera di adesione indirizzata al Segretario Generale dell’ONU, la società di Buttrio ha dunque espresso condivisione verso i valori portanti dell’iniziativa: adottare politiche sostenibili in ambito ambientale e sociale con il fine di sviluppare attività produttive che siano responsabili e sostenibili. La portata del progetto è rappresentata anche dal numero delle realtà partecipanti: più di 9.500 aziende e 3.000 sottoscrittori provenienti da più di 160 Paesi nel mondo. Ora anche Gruppo Danieli, che in tal modo incrementa il proprio contributo verso la crescita e lo sviluppo sostenibile.

Gruppo Danieli: la sostenibilità come unica strada per l’acciaio green

Sempre più orientato verso la realizzazione di impianti che permettano l’utilizzo del rinnovabile nella produzione siderurgica, l’impegno di Gruppo Danieli per la sostenibilità si declina attraverso molteplici iniziative. Protagonista a livello internazionale nel comparto siderurgico, la società utilizza anche la tecnologia di riduzione diretta (DRI) e quella dei forni elettrici digitali (Digital Melter), soluzioni che consentono di operare con gas naturale o con il 100% di idrogeno, generando un taglio significativo delle emissioni di CO2. Come evidenziato in un recente intervento di Giacomo Mareschi Danieli, Amministratore Delegato del Gruppo Danieli, “è questa la strada che dobbiamo intraprendere per produrre acciaio che sia realmente green, a disposizione di un’industria sostenibile su scala globale”. Verso la stessa direzione è orientato anche l’utilizzo di forni elettrici con tecnologia Q-ONE, alimentabili con energia proveniente da fonti rinnovabili. E non è un caso che l’attenzione sostenibile di Gruppo Danieli sia stata recentemente riconosciuta dall’organizzazione internazionale Carbon Disclosure Project che, in una scala da A ad F, ha valutato con un rating B le azioni sul fronte ambientale intraprese dall’azienda di Buttrio.

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Siderurgia: le esperienze professionali di Gianpietro Benedetti

Dal 1999 la nota multinazionale di Buttrio, specializzata in impianti siderurgici, è guidata da Gianpietro Benedetti: il manager nel 2017 è stato nominato anche Presidente del CdA.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: i primi incarichi in Danieli

Gianpietro Benedetti nasce nel 1941 a Tricesimo: terminati gli studi al Malignani, Istituto Tecnico di Udine, avvia il suo percorso professionale in Danieli. Sarà l’inizio di un rapporto estremamente duraturo. Comincia infatti con il ruolo di disegnatore tecnico e in seguito come ingegnere progettista, incarico che ricopre fino al 1968, quando gli viene affidata la direzione dell’Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione. È un momento storico fondamentale per l’azienda: è proprio in quegli anni infatti che Luigi Danieli decide di puntare sulla produzione di impianti siderurgici chiavi in mano, strategia che si rivelerà presto un successo. Dal 1976 al 1982 Gianpietro Benedetti opera in qualità di Direttore del Centro Ricerche, mentre fino al 1986 è responsabile del comparto Sales. Dopo 25 anni dal suo ingresso in azienda diventa Co-Amministratore Delegato, il primo gradino della sua scalata ai vertici della multinazionale.

Presidenza e nuovi successi: il percorso di Gianpietro Benedetti in Danieli

Nel 1991 Gianpietro Benedetti viene nominato Direttore Generale. In quegli anni alla guida del Gruppo c’è Cecilia Danieli, Presidente e Amministratore Delegato che porta nuova linfa alla multinazionale. L’azienda continua a puntare sulle acquisizioni e ad aumentare i suoi assets, come accade ad esempio con la francese Rotelec e l’italiana Techint Machine: una strategia che porterà la società a più che raddoppiare utili e dipendenti. Nel 1999 viene scelto per continuare il percorso avviato da Cecilia, prematuramente scomparsa: diventa quindi prima Amministratore Delegato, successivamente anche Presidente. Danieli continua ad affermarsi a livello internazionale: tra il 2005 e il 2006 nascono due impianti, rispettivamente in Cina e in Tailandia, mentre in Ucraina, Polonia e India vengono aperti nuovi uffici. Ad oggi il Gruppo conta circa 10.000 dipendenti sparsi in oltre dieci Paesi e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro. Nel 2017 Gianpietro Benedetti viene infine nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell’Executive Board di Danieli. Grazie ai suoi successi, è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana e di lauree ad honorem dalle Università di Trieste e Udine.

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Gruppo Danieli, export in Russia: linea di trattamento termico da 12,7 milioni di euro

A poche settimane dall’accordo concluso con Mosca per la prima acciaieria green nel continente, Gruppo Danieli formalizza un nuovo contratto con i partner russi.

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Gruppo Danieli e il contributo all’export italiano in Russia

Risale allo scorso primo settembre la firma del contratto che Gruppo Danieli e la compagnia russa Oskol Electrometallurgical Plantl (Oemk) hanno siglato per realizzare il primo impianto europeo per la produzione di acciaio senza l’utilizzo del carbone. Poche settimane più tardi arriva la conferma di una nuova operazione tra il Gruppo di Buttrio e la controllata di Metalloinvest: l’azienda friulana realizzerà per il leader mondiale del settore metallurgico e siderurgico una linea di trattamento termico per laminati. Una commissione dal valore di 12,7 milioni di euro che rientra tra gli obiettivi dell’accordo quadro che la società russa ha stipulato con ben 12 banche internazionali per ottenere finanziamenti destinati alle forniture. Fondamentale il contributo di SACE: la società è infatti intervenuta nell’operazione come garante, permettendo a Gruppo Danieli di stipulare più agevolmente l’accordo. Viene confermato così il buon andamento dell’export Made in Italy nel mercato russo, che secondo l’ultimo rapporto di SACE è destinato ad aumentare già dal prossimo anno.

Gruppo Danieli: le origini

Attualmente Gruppo Danieli è una delle multinazionali italiane più riconosciute del comparto siderurgico: la società è infatti uno dei maggiori produttori di impianti chiavi in mano a livello mondiale. Il Gruppo, che ha sede a Buttrio, in provincia di Udine, conta oltre 9.500 dipendenti ed è quotato nell’indice FTSE Italia Mid Cap della Borsa di Milano. Le origini dell’azienda risalgono ai primi anni del secolo scorso. Era il 1914 quando i fratelli Mario e Timo Danieli, dopo aver comprato le Acciaierie Angelini, entrarono nel settore siderurgico. Già durante i primi anni di attività l’azienda si specializza nella produzione di attrezzature per la lavorazione d’acciaio e di macchine ausiliarie per gli impianti di laminazione. È Luigi, il figlio di Mario, il protagonista del cambiamento della nuova Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A.: tra il 1960 e il 1970 cambia la politica dell’azienda, puntando sulla consegna di impianti chiavi in mano. Un’intuizione che ha permesso al Gruppo di guidare il settore siderurgico italiano e conquistare i mercati internazionali.

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