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4 Luglio 2010

Comunicati

Promozione sui motori di ricerca: effetto Adwords

E’ un po’ di tempo, ormai, che i risultati restituiti dai motori di ricerca dopo interrogazione vengono affiancati dai famosi annunci sponsorizzati: nel motore di ricerca Google sono quelli appartenenti al circuito Adwords, il pay per click del colosso americano. La zona destra della pagina dei risultati definiti “organici” o “puri”, è quella destinata, di solito, alla visualizzazione di questi annunci. La forza di questi annunci e, in genere, del sistema promozionale di Google Adwords, consiste nell’attinenza degli annunci con le ricerche effettuate e con il contenuto dei siti affiliati al circuito. Fin qui tutto bene senonché gli annunci hanno iniziato a conquistare la parte più alta della pagina, in cima ai risultati organici. Chiunque dia uno sguardo ad una qualsiasi mappa termica relativa alla navigazione degli utenti sui siti (eyetracking), si accorgerebbe che questa semplice mossa ha portato un notevole incremento di click sugli annunci di Adwords a scapito dei risultati naturali che, vuoi per merito e per qualità dei contenuti, si trovano al vertice della classifica e che ora si vedono sopravanzati da siti che spesso risultano qualitativamente più scarsi. L’utente, sempre più pigro, ha una maggiore propensione a cliccare sugli annunci al top, quelli di Adwords, il cui sfondo è talmente trasparente da essere confusi con i risultati naturali di Google. Maggiore ctr maggiore guadagno per Google, crollo delle visite per i siti più in basso, che magari hanno investito in maniera consistente in una campagna seo. Ma non è finita qui. Sempre volto alla completa soddisfazione degli utenti, Google ha inserito all’interno delle pagine dei risultati le famose mappe, che dovrebbero assistere l’utente nella sua ricerca. Questo fenomeno è frequente nel settore turistico. Le mappe hanno una notevole utilità indubbiamente, ma spesso vengono messe in una posizione non proprio corretta, ovvero,  tra i risultati sponsorizzati e quelli organici, creando una spaccatura visiva notevole e creando una specie di podio per le prime posizioni dominate da Adwords e ben isolate al top degli indici. L’occhio degli utenti, una volta aperta la pagina, cade con una certa frequenza su questa porzione di pagina, quella degli Adwords, cliccano con maggiore frequenza, riempiono le tasche di Google e, con ogni probabilità, anche quelle degli inserzionisti. Tutto questo si traduce in uno spostamento delle attività legate alla promozione sui motori di ricerca dal posizionamento classico per parole chiave ad attività promozionali attraverso campagne pay per click. Se le abitudini degli utenti da una parte e le strategie di Google dall’altra andranno sempre più verso questa direzione di differenziazione dei risultati in termini di preferenza, l’attività seo subirà una consistente flessione, lasciando spazio ad una attività di web marketing orientata unicamente al pay per click. Il fascino della lotta per la prima posizione a suon di link popularity, article marketing e social network forse, in un futuro speriamo più lontano possibile, lascerà il posto a chi sarà in grado di fare la migliore offerta del momento.

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Progresso ed oggettistica: la parola d’ordine è rendering!

E’ assolutamente sbagliato pensare che l’utilizzo di strumenti di rendering possa essere collegato semplicemente al mondo dell’architettura e dell’edilizia. L’esperienza insegna che non solo designer di gran fama progettano pezzi unici attraverso l’utilizzo di modelli tridimensionali, ma che anche a livello industriale il rendering oggetti 3D è ampiamente utilizzato. Come poterebbero essere creati altrimenti quelle migliaia di perfette creazioni di oggettistica che affollano i banchi dei negozi che siamo soliti frequentare?

Artigianato infatti, tra le altre cose, può essere sinonimo di progresso. Un pezzo può essere unico e contemporaneamente essere partorito non solo dalla mente creativa di un’artista, ma contemporaneamente essere anche stato studiato alacremente attraverso la realtà virtuale prima della sua costruzione.  Il palese passo in avanti nelle tecnologie al servizio dell’arte infatti, trova il suo sfogo maggiore all’interno degli strumenti stessi della sua creazione. Basti pensare all’effetto che può fare ad un cliente sfogliare una brochure 3d in completamento, piuttosto che una bozza su pdf, sufficientemente buona, ma mai di impatto come un tour virtuale tra le pagine della stessa.

E la scelta di presentare volantini 3d da parte delle aziende sta trovando sempre più riscontro nel mercato. Come quella di progettare, sia a livello artigianale (e possiamo citare l’arte orafa, n.d.r), sia a livello industriale, ogni prodotto attraverso l’applicazione di rendering oggetti 3D nella sua composizione. Nello specifico, attraverso la modellazione 3d, il professionista, così come accade nella progettazione di una casa, o di un qualsiasi arredamento è in grado di studiare e verificare l’impatto, la costituzione e la tenuta dell’oggetto da lui ideato ancor prima di averlo effettivamente costruito.

Non solo per una questione meramente estetica, ma il più delle volte per abbattere costi futuri ed ottimizzare in questo modo il lavoro da svolgere. Fattore questo primario, sia se si prende in considerazione la costruzione in serie di un oggetto da parte di una industria avviata e dai fondi cospicui, sia se si parla dell’artigiano od artista che crea il suo pezzo unico per una mostra o per la vendita.

Ovviamente tutto questo è possibile attraverso l’utilizzo di programmi specifici come Autocad, Illustrator, addirittura Photoshop, solo per citarne alcuni:  software ideati e sviluppati in base all’esigenza, sempre più crescente di rendere la realtà a portata di mano dell’ideatore.

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