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25 Luglio 2010

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ALLA LESSINIA BIKE SI BRINDA CON DEHO E FERRARI. AI FRATELLI MEDVEDEV NON RIESCE IL COLPACCIO

Sugli alpeggi dei Monti Lessini il bergamasco precede i due russi

La forte vicentina non ha rivali nella gara femminile

Grande successo per la quarta tappa di Trentino MTB con oltre 1100 bikers al via

 

 

Un super Marzio Deho ha imposto la sua legge nella 13.a Lessinia Bike. E lo fa per la terza volta, visto che aveva firmato l’albo d’oro della gara di Sega di Ala già nel 2002 e 2006: oggi è arrivato il tris. E che tris!

Non sono bastate le otto tappe della Transalp, finita ieri dopo otto massacranti giorni di gara per un totale di 600 km e 20.000 metri di dislivello, a fermare l’inossidabile bergamasco. Reduce da questa fatica, Marzio – classe 1968 – ha voluto essere ai nastri di partenza. “Il mio obiettivo è quello di chiudere tra i primi dieci”, aveva dichiarato nel pre-gara. Ha fatto molto di più, andando a prendersi il successo della gara organizzata dalla S.C. Ala e valida come quarta prova del circuito Trentino MTB.

Il bergamasco del Cicli Olympia ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza (oltre 1100 gli atleti al via), lasciando a oltre due minuti i fratelli russi Medvedev, Dmitry e Alexey, rispettivamente secondo e terzo. Francesco Casagrande si è invece dovuto accontentare della quarta piazza, mentre uno dei grandi protagonisti della corsa, ossia il colombiano Julio Caro, ha forato quando era secondo e ha dovuto dire addio al podio: è finito 28esimo. Non è partito invece uno dei favoriti, Leonardo Paez, presente al parterre prima dello “start” ma che ha dato forfait perché non al meglio dopo l’infortunio che lo ha tenuto a lungo ai box.

Nella tredicesima edizione della Lessinia Bike brilla anche la stella di Anna Ferrari. La vicentina ha dominato la gara femminile, bissando il successo dello scorso anno e firmando l’albo d’oro della prestigiosa competizione per la sesta volta. Davvero niente male.

Accompagnati dall’incitamento dei numerosi appassionati presenti lungo il percorso, i bikers hanno affrontato i 43 km del tracciato, “baciati” dal sole, in quella che è stata una splendida giornata, sia dal punto di vista meteorologico che da quello sportivo. Sugli alpeggi dei monti Lessini, lo spettacolo infatti non è mancato.

A rendere emozionante una sfida affascinante già di suo, ci hanno pensato le grandi firme della mountain bike, che hanno infiammato la gara fin dalle prime battute. Ci hanno provato subito Caro (Active Bianchi) e i fratelli Medvedev (Elettroveneta Corratec), ma alla lunga ha prevalso l’”eterno” Deho. Il bergamasco non poteva essere al top e aveva sulle gambe le otto tappe della Transalp. Così ha lasciato la scena ai suoi rivali, salvo rubargliela ad una quindicina di chilometri dall’arrivo per poi presentarsi al traguardo da solo. Il più in palla è sembrato subito Caro, che ha tentato diversi allunghi per scremare il gruppo. I due fratelli Medvedev hanno risposto bene, con Alexey autore di alcuni strappi, ma hanno faticato a liberarsi della concorrenza. Così è stato il colombiano Caro a scollinare per primo sul Monte Castelberto, la cima più alta del percorso con i suoi 1760 metri.

E dietro? Con un ritardo di 30 secondi dal battistrada è transitato un sorprendente Deho, protagonista di una bella rimonta. Nella prima parte della gara ha faticato, ma è sempre riuscito a non perdere contatto dai migliori. Quando gli altri sono andati in affanno, lui ne ha approfittato, lanciandosi all’inseguimento di Caro. E il sorpasso è arrivato in discesa.

“Negli ultimi 15 km ci ho creduto” ha detto il bergamasco all’arrivo. Una volta raggiunto il colombiano, l’ha lasciato sul posto ed è volato verso il traguardo, chiudendo dopo 1h52’16. Intanto, una foratura metteva fuori dai giochi un generoso ma sfortunato Caro, e così gli altri due posti sul podio sono stati un affare di famiglia con i Medvedev che si sono presentati assieme all’arrivo, senza sprintare. Alla fine la piazza d’onore è andata a Dmitry (1h54’20”48), davanti ad Alexey (1h54’20”50). L’ex professionista toscano Francesco Casagrande (Cicli Taddei) è finito invece ai piedi del podio, quarto, ma si è potuto consolare con il successo di categoria (M3), davanti al campione iridato master, il bresciano Carlo Manfredi Zaglio (settimo assoluto).

Quinto posto per Thomas Paccagnella, che ha preceduto Agostino Andreis, mentre Dimitri Modesti è giunto ottavo davanti nell’ordine a Ivo Zulian e Dario Steinacher.

In campo femminile non c’è stata storia, con la vittoria di Anna Ferrari che non è mai stata in dubbio. La portacolori dell’Elettroveneta Corratec ha tagliato il traguardo dopo 2h20’24, rifilando quasi dieci minuti al duo dell’Arcobaleno Carraro Team formato da Lorena Zocca e Sibylle Werth. Per il secondo posto l’ha spuntata la Zocca, che ha preceduto di quasi un minuto la compagna di squadra.

Quest’anno gli organizzatori hanno voluto lanciare una novità: si tratta della prova riservata agli escursionisti, disputatasi su un percorso di 24 km che ha riscosso un grande successo, confermato dal numero dei partecipanti. Si è chiusa così la 13esima Lessinia Bike, quarta prova di Trentino MTB. La quinta, nonché penultima tappa, è in programma domenica prossima, quando si alzerà il sipario sulla 14.a Vecia Ferrovia dela Val de Fiemme.

Info: www.lessiniabike.it

 

Classifiche:

 

maschile:

1) Deho Marzio (Cicli Olympia) 01.52.16; 2) Medvedev Dmitry (Elettroveneta Corratec) 01.54.20.48; 3) Medvedev Alexey (Elettroveneta Corratec) 01.54.20.50; 4) Casagrande Francesco (Cicli Taddei) 01.54.33; 5) Paccagnella Thomas (Elettroveneta Corratec) 01.55.09; 6) Andreis Agostino (GS Cicli Olympia) 01.55.14; 7) Zaglio Manfredi Carlo (Team Todesco) 01.56.41; 8) Modesti Dimitri (Team Todesco) 01.58.55; 9) Zulian Ivo (Team Racing Fiemme e Fassa) 01.59.21; 10) Steinacher Dario (Profi Bike team) 01.59.28

 

femminile:

1) Ferrari Anna (Elettroveneta Corratec) 02.20.24; 2) Zocca Lorena (Arcobaleno Carraro Team) 02.29.07; 3) Werth Sybille (Arcobaleno Carraro Team) 02.30.02

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ORO MONDIALE PER JORNET BURGADA E LA ROUX. IL GIIR DI MONT È IL FESTIVAL DELLO SKYRUNNING

Gara da record a Premana per il Campionato del Mondo skymarathon

Lo spagnolo Kilian Jornet Burgada blocca il cronometro su 3h01’14”

Velocissima la francese Laetitia Roux, record women con 3h46’40”

In 650 al via, in una giornata tutta da incorniciare per l’A.S. Premana

 

 

Kilian Jornet Burgada (ESP) e Laetitia Roux (FRA) sono la coppia tutta d’oro della 18.a edizione del Giir di Mont, il Campionato del Mondo di skyrunning disputato oggi a Premana (Lecco).

I due neo campioni del mondo “marathon”, già oro iridato nello scialpinismo, non si sono limitati a vincere la gara lecchese, ma hanno letteralmente polverizzato il record. Il catalano ha fermato il cronometro su 3h01”14” sverniciando il suo precedente record di 3h05’08”, mentre la transalpina (3h46’40”), alla sua prima partecipazione, senza mai aver provato il percorso, ha “limato” ben 15’ al precedente primato centrato nel 2007 da Emanuela Brizio  (4h01’52”).

Una gara da incorniciare per l’A.S. Premana, con 650 partecipanti in corsa lungo il classico tracciato di 32 km con i suoi interminabili 2.400 metri di dislivello che idealmente congiunge i 12 affascinanti alpeggi premanesi.

Doveva essere una sfida tra il campione di skyrunning, Jornet Burgada, e il 6 volte campione del mondo di corsa in montagna Marco De Gasperi, e sfida è stata, almeno fino a metà gara.

È stato il forestale bormino a tentare subito l’allungo, ma il catalano, che ha vinto le edizioni del 2008 e 2009 del Giir di Mont, non lo ha perso di vista un attimo, lo ha francobollato fin dai primi metri e  alla fine della prima salita dell’Alpe Chiarino i due hanno scollinato addirittura con oltre 1’30” guadagnati in appena 5 chilometri di gara.

Dietro a cercare di contenere il distacco si è lanciato inizialmente Golinelli, con Tofol Castanier e  Roc Amador,  e quindi Brunod  con un gruppetto composto da Garcia, Hernando, Hernandez, Pintarelli, Pivk e il messicano Mejia, che ha vinto il Giir di Mont nel 2007.

La gara ha avuto subito un ritmo elevatissimo e del resto la posta in gioco era alta, il titolo e la vittoria in una delle più ambite gare di skyrunning.

Nella successiva salita De Gasperi e Jornet Burgada si alternavano al comando, dietro era il vuoto e già a Bocchetta Larec, sul tetto della gara a 2063 metri, le prime due posizioni del podio sembravano assegnate. Dietro cercava invano l’aggancio Roc Amador, ma alle sue spalle si faceva notare il connazionale Hernando con una progressione formidabile.

Nel frattempo la gara femminile entrava nel vivo con la francese Laetitia Roux che rompeva gli indugi, agganciava la spagnola Mireia Mirò e cercava di allungare. La transalpina dieci giorni fa ha vinto il Campionato del Mondo di Vertical Kilometer a Canazei, ed era decisa al bis che le avrebbe regalato anche l’oro nella combinata. Alle spalle delle due, l’azzurra Emanuela Brizio se la doveva vedere con la vincitrice delle due ultime edizioni, Stephanie Jimenez.

Sulla terza salita di giornata, all’alpe Chiarino, Jornet Burgada prendeva saldamente in mano le redini della gara con un repentino allungo che metteva alle corde Marco De Gasperi. Dietro nel frattempo andava a respirare l’aria del podio Luis Alberto Hernandez.

Nicola Golinelli era in piena bagarre e all’Alpe Chiarino transitava quarto con alle spalle Tofol Castanier.

All’alpe Deleguaggio la situazione di testa non cambiava ed il podio cominciava a concretizzarsi, con Kilian Jornet Burgada sempre più solo e con Marco De Gasperi con un distacco ben marcato, oltre 2’, ma Hernando non costituiva certo un grosso problema, il suo distacco era oltre i 5’ dal “forestale”.

Kilian Jornet Burgada si presentava tutto solo in Via Roma a Premana tra due ali incredibili di pubblico ed aveva anche tutto il tempo di “dare il 5” agli appassionati. Sul traguardo il cronometro sembrava “impazzito” e segnava uno splendido 3h01’14”. E c’era tutto il tempo anche per tagliare il nastro con una forbice gigante portata su un cuscino di raso dal sindaco di Premana, Silvano Bertoldini, giusto per ricordare che Premana è il paese delle forbici e dei coltelli.

Poi un giro d’onore lungo il rettifilo d’arrivo sulle spalle del vice presidente della Provincia di Lecco, Antonello Formenti, e trascorrevano 3’20” …interminabili prima di applaudire un comunque felice Marco De Gasperi, che andava ad abbracciare la moglie e … il figlioletto in arrivo. I due avevano anche il tempo per scherzare in sella alla moto Honda in palio per il vincitore, quindi dopo 9’46” si completava il podio con l’arrivo di Luis Alberto Hernando. Nicola Golinelli nel finale cedeva una posizione a Tofol Castanier, ma per il lecchese il quinto posto significava anche la vittoria nella combinata, un bell’oro mondiale che tra il resto era fondamentale alla nazionale azzurra per vincere il titolo per nazioni.

Non male neppure il friulano Tadei Pivk, 8°, davanti al valdostano Dennis Brunod.

Tra le donne non c’erano scossoni per le prime due posizioni. Laetitia Roux era inarrestabile e per lei non c’era solo la vittoria, ma, come detto, anche il record. Jornet Burgada aveva ancora le forze per caricarsi sulle spalle la francese all’arrivo, per un bel giro d’onore. Per la spagnola Mirò il secondo posto a 7’12” era comunque significativo, perché era sotto quel muro delle quattro ore che sembrava imbattibile. Negli ultimi chilometri la piemontese Emanuela Brizio inseriva il turbo e il terzo gradino del podio era suo. Nulla da fare invece per Stephanie Jimenez, quarta, ma anche lei sotto le 4 ore. Per l’Italia era oro mondiale per nazioni in combinata con il mondiale di Vertical Kilometer di Canazei, mentre l’argento era assegnato alla Spagna e il bronzo alla Francia.

Gli arrivi si susseguivano fin dopo le 14.30 e per il 18° Giir di Mont era un nuovo e grande successo.

Info: www.aspremana.it

 

 

Classifica 18° Giir di Mont – Skyrunning World Championship

Maschile:

1) Kilian Jornet Burgada (ESP) 3.01.14; 2) Marco de Gasperi (Forestale) 3.04.34; 3) Louis Alberto Herdando (ESP) 3.11.00; 4) Tofol Castanier (ESP) 3.11.49; 5) Nicola Giolinelli (ITA) 3.12.50; 6) Tom Owens (GBR) 3.13.02; 7) Ricardo Mejia (MEX) 3.13.54; 8) Tadei Pivk (ITA) 3.14.24; 9) Dennis Brunod (ITA) 3.15.39; 10. Agusti Roc Amador (ESP) 3.18.24.

Femminile:

1) Laetitia Roux (FRA) 3.46.40; 2) Mireia Mirò (ESP) 3.53.52; 3) Emanuela Brizio (ITA) 3.58.19; 4) Stephanie Jimenez (FRA) 3.59.12; 5) Paola Romanin (ITA) 4.03.41; 6) Monica Ardid (ESP) 4.11.13; 7) Corinne Favre (FRA) 4.12.14; 8) Laia Andreu (ESP) 4.14.00; 10) Carolina Tiraboschi (ITA) 4.18.29.

 

Campionato Mondiale Combinata Nazioni:

1) Italia  p. 630; 2) Spagna p.612; 3) Francia p. 358; 4) Andorra p. 256; 5) Slovenia p.234.

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Il sindaco di Aci Castello celebra il matrimonio fra Aci e la ninfa Galatea col Burka

Il sindaco di Aci Castello celebra il matrimonio fra

Aci e la ninfa Galatea col Burka

ÀCAOS & Famiglia Margini presentano

Performance

Al Castello normanno, Aci Castello (Catania)

Martedì 27 luglio 2010. Ore 21.00

Sceneggiatura: Carmelo Strano, Marilena Vita, Grace Zanotto

Protagonisti: le artiste Marilena Vita e Grace Zanotto, il sindaco on. Filippo Drago, il pubblico

Performance artistica di Marilena Vita e Grace Zanotto al castello di Aci Castello (Catania) dove è allestita la rassegna internazionale d’arte contemporanea TERZO RINASCIMENTO-Linguaggi della sensibilità ibrida (fino al 10 ottobre), curata da Angelo Cruciani, Carmelo Strano, Grace Zanotto, e con la quale si inaugura l’attività di ẢCAOS, Galleria Civica d’Arte Contemporanea del Comune di Aci Castello diretta da Carmelo Strano.

Anche la mitologia si aggiorna. Lo fa con lo spirito del rinascimento (celebratissima la Ninfa Galatea nel 400, a cominciare dal “Trionfo” dipinto da Raffaello). Ma soprattutto con lo spirito del TERZO RINASCIMENTO, secondo il titolo della mostra che fa da cornice alla performance. Aci, pastorello bellissimo amato dalla ninfa Galatea, torna a calarsi nella riviera Jonica, e precisamente nel Lido dei Ciclopi. Intorno ad Aci Castello? No, dentro il maniero del Comune etneo. Luogo di storie e non storie, di  miti, di misfatti, di innamoramenti, di gelosie con risvolto tragico. E poi aleggia il respiro degli uomini di Ulisse e lì, a poche bracciate di nuoto, i Faraglioni scagliati contro il re di Itaca da Polifemo accecato.

Aci e Galatea: un grande amore. Ma Polifemo aveva già messo i suoi famelici occhi sulla ninfa. Cerca di attirare l’amata col tranello del suo flauto, ma…niente da fare. Povero Aci! Diversamente da Ulisse non la scampa e viene colpito a morte dal macigno scagliato dal terribile rivale. A Galatea non rimane che fare sopravvivere l’amato tramutando il suo sangue in fiume. Il fiume Aci che lambisce o attraversa una serie di centri etnei che, come le Siracusa americane, costituiscono un network urbanistico legato dalla stessa cultura e dalle stesse tradizioni: Aci Castello, Aci Trezza, Aci Catena, Acireale, ecc. ecc.

Il  povero Aci e la dolce Galatea (nel rinascimento celebrata in modo bucolico) oggi fanno i conti con un mondo totalmente mutato. Vengono inghiottiti dalla condizione globalizzata  e multiculturale.

La performance propone una nuova edizione di questo mito. Aci riesce a sposare una ninfa speciale, espressione delle tensioni sociali del nostro tempo e delle sue multiformi culture. Egli insegue la sua ninfa. Lei è speciale, per nulla coperta dalla nuda pelle secondo la tradizione. Coperta, invece, da una quantità infinita di vestiti, cappelli e vari accessori. Vestita di molto e  di molte griffes. Una Niki Lauda del fashion. Un peso notevole e trasfigurante sulle spalle. La ninfa procede solenne, ma a tratti pensosa, per i sentieri e i meandri del castello normanno. Un corpo musicale insinua dal vivo melodie di varie epoche e culture. Un capo d’abbigliamento ogni tanto si stacca. La corte di pubblico segue liberamente il cammino della ninfa. Qualcuno si avvicina e toglie all’attrice parte del copioso abbigliamento. Spoliazione e disvelamento. Il velo di Maya si rivela presto. E’ un velo vero, simbolo di una condizione diffusa della donna. Infatti, l’ultimo capo, ineliminabile, è il burka: ecco, dietro il velo di Maya, il vero volto, anche sociale, della ninfa. Ella (impersonata dall’artista Marilena Vita) è pronta all’unione con Aci (panni assunti dall’artista Grace Zanotto), anch’egli pronto a far sua l’amata. L’unione è seria e richiede una solenne celebrazione. Una strana unione, una strana cerimonia. Il sindaco di Aci Castello, on. Filippo Drago, ornato della sua fascia solenne, attende gli strani emblematici sposi. Il pubblico si tramuta in coro greco, fra il bucolico e il tragico. Il burka, ultimo capo d’abbigliamento della protagonista, continua a coprire, a nascondere, a farsi intrigante. Parole solenni del celebrante, e stura di numerose bottiglie di spumante. Il mito di Aci si rinnova, scampato alle ire di Polifemo.

La sede espositiva

La mostra “Terzo Rinascimento. Linguaggi della sensibilità ibrida” ha inaugurato l’apertura di Ácaos, Galleria civica d’arte contemporanea di Aci Castello, nelle sue sedi, a partire dal castello normanno (XI secolo) per proseguire nei saloni del limitrofo palazzo Russo, anch’esso sotto tutela. Il maniero si erge a strapiombo sul mare, e si affaccia da una parte verso l’Africa e dall’altro verso l’Etna. Proprio ad Aci Castello sono presenti vulcaniti formatesi in ambiente sottomarino 500 o 600 mila anni fa. Non a caso si parla di “Golfo preetneo”, esaltato anche dai “Pillows” (blocchi lavici sferici a cuscino). Nel castello è allestito un museo civico etnopaleontologico. Il contesto racconta di miti (i faraglioni scagliati da Polifemo contro Ulisse e i suoi) e di storia letteraria: Aci Trezza, dove Verga ambientò i Malavoglia; la Casa del Nespolo conserva reperti etnoantropologici e materiali fotografici del film “La terra trema” nel quale Luchino Visconti, nel 1947, raccontò le vicende del romanzo.

L’Associazione Famiglia Margini

L’Associazione Famiglia Margini, realtà d’avanguardia nata a Milano, impegnata nella costruzione di un futuro che vada oltre la crisi e lo spaesamento emozionale contemporaneo, coglie a piene mani le rinate esigenze e i chiari segni di un passaggio epocale: “Terzo Rinascimento” nasce per lanciare una sfida nella nuova era che si sta formando. Per ottenere una risposta non solo da esperti, studiosi e addetti ai lavori, ma anche (e soprattutto) dal più vasto pubblico e da coloro che si misurano, in qualsiasi modo, con l’arte contemporanea, si tratti di appassionati o dei suoi più radicali contestatori.

Terzo Rinascimento. Linguaggi della sensibilità ibrida

Castello Normanno – ÀCAOS Galleria Civica d’Arte Contemporanea

Aci Castello – Catania, dal 17 luglio al 10 ottobre 2010

Con il Patrocinio di: Regione Sicilia, Provincia Regionale di Catania, Ministero per i Beni e le Attività culturali

Performance: martedì 27 luglio 2010 ore 21,00

Indirizzo: Piazza Castello – c/o Castello Normanno, via Savoia 32

Info: [email protected];  tel. 095_271026

Sito web: www.terzorinascimento.org; www.acaosgallery.com;

Organizzazione:

Associazione Famiglia Margini

www.famigliamargini.com; [email protected];

tel. 02_55199449 – 3287141308

e

Ácaos, Galleria civica d’arte contemporanea di Aci Castello

www.acaosgallery.com ; [email protected]

tel. 095_271026

Catalogo in mostra. Orario: dal martedì alla domenica (festivi inclusi) dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00

Ufficio Stampa: Ada Tullo – [email protected]; 349_2674900

Sponsor: Masseria Felicia, Banca Popolare del Mezzogiorno, Sheraton Catania, A2 Comunication, Fabiola Fernandes, Compagnia della Bellezza, B&B Villa Ortensia, Shalai Resort, Astoria, La Galleria del Tempo

Media Partner: Potpourri

Per ulteriori informazioni:

Flavia Lanza

Art Project Manager

email: [email protected]

ph: 3409245760

www.famigliamargini.com

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