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Ottobre 2022

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Origini ed evoluzione di Serenissima Ristorazione

Innovare, crescere e lavorare le parole chiave della filosofia aziendale portata avanti da Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione

I numeri di Serenissima Ristorazione

Oltre 9mila dipendenti, 14 società controllate e una produzione annua di 50 milioni di pasti: sono i numeri di Serenissima Ristorazione. Fin dai primi anni della sua fondazione, avvenuta negli anni ’80 ad opera del Presidente Mario Putin, il Gruppo si è imposto come punto di riferimento nel panorama italiano della ristorazione collettiva. Un successo frutto di un approccio global service e di un profilo fortemente votato all’internazionalizzazione. Oggi Serenissima Ristorazione, che ha il suo headquarter a Vicenza, opera in Italia, Spagna e Polonia ed è attiva in diversi segmenti della ristorazione: socio-sanitario, scolastico, Horeca e aziendale gli ambiti principali. Il Gruppo è riuscito a mantenere un trend di crescita costante, arrivando ad un fatturato consolidato superiore ai 400 milioni di euro. Un percorso merito soprattutto della filosofia aziendale adottata: innovare, crescere e lavorare i valori che guidano quotidianamente l’operato dell’azienda.

Serenissima Ristorazione: innovazione e sostenibilità, le iniziative

Consapevole del ruolo svolto nei confronti della collettività, Serenissima Ristorazione è costantemente impegnata nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia in grado di garantire prodotti e servizi sempre più eccellenti e affidabili. Ne è un esempio il Centro Cottura di Boara Pisani, in provincia di Padova, che oltre a risultare tra i più grandi (30mila pasti al giorno) è anche uno dei centri tecnologicamente più avanzati d’Europa. Negli ultimi anni il Gruppo ha investito fortemente anche nella digitalizzazione, coinvolgendo tutti i suoi ambiti di attività, dalla ristorazione aziendale alla formazione, nel processo di trasformazione digitale. Anche la sostenibilità, declinata in tutte le sue forme, è uno dei pilastri delle attività di Serenissima Ristorazione. Diverse le iniziative e le campagne di sensibilizzazione lanciate nelle scuole e nelle aziende su temi quali la corretta alimentazione, il recupero alimentare e il consumo consapevole. Il Gruppo prende parte anche a interventi di project financing ad alto valore sociale, come ad esempio l’attivazione del “Servizio Banca del Latte Umano Donato (BLUD) – Lactarium” in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Padova.

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I vantaggi di scegliere un catering

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  • 29 Ottobre 2022

Il catering è un aspetto fondamentale per ogni evento o appuntamento di successo: da questa scelta dipenderà buona parte dell’esito della serata e della percezione di benessere che percepiranno coloro che vi avranno preso parte.

Effettuare questa scelta in maniera ponderata significa fare in modo da prendersi cura delle necessità di tutti, inclusi coloro che hanno esigenze alimentari particolari. Un buon catering dunque, non deve essere semplicemente in grado di proporre pietanze prelibate in grado di esaltare ogni palato, ma prima di ogni altra cosa deve necessariamente essere in grado di soddisfare le specifiche esigenze di ogni singolo invitato.

Cielo e Vino offre un catering eventi provincia Milano personalizzato e d’alto profilo, grazie al quale potrai trovare la soluzione più adatta per i tuoi eventi.

In particolar modo qui potrai trovare deliziose preparazioni in grado di regalare piacevolissime sensazioni al palato grazie alla ricercatezza degli ingredienti adoperati e delle particolarissime ricette, nonché menù tradizionali o dal richiamo più etnico.

Qualsiasi sia la tipologia di evento che ti appresti ad organizzare, qualsiasi sia la ricorrenza, il lieto evento o l’appuntamento importante che desideri celebrare assieme alle persone a te più care, Cielo e Vino ti aiuterà a trovare la soluzione più adatta ed in grado di rendere l’esperienza dei tuoi invitati una occasione ancora più unica e speciale.

Se non sai ancora quale tipo di pietanze proporre e hai bisogno di un consiglio, o se al momento desideri visionare delle immagini per trarne degli spunti interessanti in funzione di quello che sarà l’evento che ti accingi ad organizzare, puoi dare un’occhiata alla gallery presente sul sito ufficiale.

Qui ti sarà possibile ammirare alcune delle preparazioni tra le quali puoi scegliere e stupire i tuoi ospiti, grazie a delle soluzioni ideate appositamente per te in base ai tuoi desideri, esigenze ed aspettative.

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Robots never die : “ASIMOV IS NOT DEAD”, la nuova compilation!

Asimov Is Not Dead Compilation . WDR31 Isaac Asimov è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza e uno dei più ineguagliati divulgatori scientifici del mondo. Io, robot: un titolo diventato famoso grazie al cinema, ma che nasconde una storia ben più grandiosa rappresenta infatti l’avvento di quelle che tutti oggi conosciamo come “Le tre leggi della robotica”. Pubblicato per la prima volta nel 1950 vede formulate e applicate quelle norme che regolano il comportamento delle “macchine pensanti”. Racconti che mentre parlano di androidi ci svelano i lati più reconditi della bizzara natura umana. Un pezzo di storia contemporanea, capace di influenzare la realtà per mezzo della fantasia. Perché la letteratura, a volte, non si limita a precedere i tempi, ma ci guida verso un futuro prima impensabile.

White Dolphin Records presenta questa compilation ispirandosi a questi concetti con 6 artisti della scena elettronica italiana e con 9 tracce. Il titolo dell’opera da cui trae ispirazione, si tratta di una libera rivisitazione del libro originale dello scrittore.

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno.
  2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastiono la Prima Legge
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo questo non contrasti con la Prima o Seconda Legge.

Manuale di Robotica, 56° Edition

Il disco si apre con la band veneta elettro pop EkynoxX di Frank Rossano con le inedite “Android Poem” e “RetroFuture”, accompagnati dalla splendida voce della cantante Patty Organtini. La loro musica affonda con un approccio contemporaneo ed innovativo, nelle tematiche ‘retrofuturiste‘ affrontate con sonorità raffinate e pop.

Si prosegue con il rover marziano abbandonato nel “dance floor” del trio elettronico live “mittel-europeo” Arbeiter, l’esercito degli automi di Devya con la traccia “Kyashan” il ragazzo androide, ispirata al cartone animato giapponese creato da Tatsuo Yoshida. E’ il turno della “industria tossica” di Kabal Apokalypse con i suoi Toxic Industry della Funeral Records Autoproduction , con tre tracce (Worlds of Androids, Module Antares e Vortex) che descrivono le parole degli androidi, con chitarre inquadrate e ritmiche industriali. La compilation si conclude con Andy’s Market degli Stuka (con il loro omaggio a Flecht dei Depeche Mode) e Darquette (aka Patrizia Anzevino, AR della medesima label), eseguendo, enunciando con la tecnologia telefonica “Le Trois Lois de la Robotique” in francese con un suono vocale speech pitch formant.

Etichetta : White Dolphin Records

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Perché cambiare le porte di casa nostra?

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  • 29 Ottobre 2022

Quando si tratta di ristrutturare casa, non bisogna prestare attenzione solo ai mobili, ai tessuti o agli oggetti:  le porte  sono altrettanto o più importanti. Ed è che assolvono ad una primordiale funzione utilitaristica, ma anche ad una estetica.

 

4 motivi per cambiare le  porte

 

Cambia l’estetica delle stanze

Una nuova porta con un design che si abbina al nostro stile di casa è l’ideale per un completo rinnovamento domestico. Le porte aiutano a creare stili come vintage, nordico e mediterraneo, tra gli altri.

 

Aiutano a soddisfare i bisogni della nostra casa

Manca lo spazio o vogliamo unire o separare due stanze? Le porte scorrevoli  sono l’opzione milgiore. Vogliamo più luce? Niente è meglio delle porte bianche  con il vetro. Cerchiamo una porta speciale che dia alla nostra casa un tocco di stile in più? Ci sono le porte di design . Abbiamo bisogno di più sicurezza? Le porte blindate sono  la soluzione.

 

Danno una sensazione di nuova casa

Solo dipingendo le pareti e cambiando le  porte  possiamo ottenere una casa con un aspetto completamente nuovo. Cambiare casa lasciando le vecchie potrebbe essere un errore.

 

Più sicurezza

Con la crisi e la mancanza di lavoro di questo periodo, i furti in casa sono sempre più frequenti. Pertanto, è importante disporre di porte d’ingresso che diano garanzie in termini di sicurezza. La tranquillità, in questo senso, non ha prezzo.

 

Quali porte possiamo trovare nel  catalogo di MM Porte e Infissi?

Sul catalogo di MM Porte e Infissi, negozio porte Genova, puoi trovare una vasta gamma di  porte  per tutte le esigenze e gusti. Porte bianche, porte color legno, porte ad arco per dare agli ambienti un tocco di originalità in più, etc.

Inoltre, tutti i nostri modelli di porte interne che puoi visionare hanno la possibilità di diventare porte scorrevoli e/o in vetro.

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Gas tecnici industriali: i corsi per utilizzarli in sicurezza

Comunicato Stampa

Gas tecnici industriali: i corsi per utilizzarli in sicurezza

Il 15 novembre 2022 a Brescia e il 18 novembre a Gallarate (VA) due corsi sui gas tecnici industriali permetteranno di migliorare la sicurezza evidenziando i principali rischi nella manipolazione dei recipienti e nell’utilizzo dei singoli gas.

 

I “gas tecnici industriali” sono una vasta gamma di gas utilizzati nei processi produttivi di quasi tutte le attività industriali.

Ricavati dall’atmosfera, da processi produttivi o da giacimenti, a seconda delle caratteristiche chimiche possono essere suddivisi in:

  • gas inerti: in condizioni normali di temperatura e pressione, se miscelati all’aria, non reagiscono con altre sostanze generando sottossigenazione;
  • gas infiammabili: miscelati all’aria, in presenza di un innesco, reagiscono formando una fiamma (incendio);
  • gas comburenti: alimentano una combustione (atmosfera sovraossigenata-incendio);
  • gas tossici: pericolosi per l’uomo (avvelenamento);
  • gas corrosivi: in grado di provocare danni a persone e cose (ustioni chimiche).

 

Sono tanti i pericoli e i rischi di questi gas tecnici, che possono essere stoccati in bombole e serbatoi a pressioni e temperature differenti.

Ad esempio i rischi possono dipendere dalla caduta dei recipienti, dallo scoppio e proiezione di oggetti, dalla esposizione a nebbie e/o vapori o, anche, dalla movimentazione manuale dei carichi. E nelle aziende c’è ancora una scarsa consapevolezza dei pericoli e dei rischi associati all’utilizzo e allo stoccaggio dei gas tecnici industriali.

 

Per migliorare la prevenzione di infortuni e malattie professionali, connessi all’utilizzo di questi gas tecnici, è dunque necessario pianificare e realizzare opportuni percorsi di formazione in grado di favorire comportamenti sicuri, partendo dalle caratteristiche chimico/fisiche dei gas e dalle buone prassi da adottare durante la loro manipolazione.

 

Sono disponibili in Italia corsi in presenza che possono favorire un utilizzo corretto e in sicurezza dei gas tecnici industriali e migliorare la prevenzione di infortuni e malattie professionali?

 

I nuovi corsi in presenza sull’utilizzo dei gas tecnici industriali

Partendo dalla necessità di prevenire gli infortuni nell’utilizzo di questi gas tecnici, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza due corsi in presenza di 8 ore dal titolo “Utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali”, un primo corso a Brescia il 15 novembre 2022 e un secondo corso a Gallarate (Varese) il 18 novembre 2022.

 

L’obiettivo del corso è quello di creare un momento di riflessione circa l’utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali partendo dalla classificazione in base alle loro proprietà chimico/fisiche, attraverso un approccio pratico che permetta di mettere in evidenza i principali rischi sia nella manipolazione dei recipienti che nell’utilizzo dei singoli gas.

 

Durante il corso verranno chiariti il concetto di pressione, volume e temperatura osservando l’interdipendenza di questi parametri e gli effetti che questi potrebbero avere in caso di incidente. Verranno valutate le principali misure di prevenzione per la corretta gestione dei rischi derivati dalla loro manipolazione, dal loro impiego e dallo stoccaggio.

 

Gas tecnici industriali: la diffusione e le caratteristiche delle bombole

Le bombole di gas tecnici nel settore industriale sono ormai diffuse in molti ambiti lavorativi. Dalla meccanica, all’industria alimentare, dalla chimica alla farmaceutica, a più livelli, i gas giocano, ormai, un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione di processi produttivi.

 

Le bombole ad alta pressione sono progettate per racchiudere il gas e rilasciarlo in totale sicurezza. E nascono a partire da un disco di acciaio lavorato meccanicamente in modo da creare un corpo cilindrico unico, senza saldature, che resista a pressioni di esercizio fino a 300 bar. Il corpo della bombola termina in alto con una forma di semisfera su cui vengono incisi tutti i dati identificativi della bombola. In testa all’ogiva è stato realizzato un filetto dove avvitare la valvola di erogazione. Questo punto, poiché fragile, deve essere protetto dalla presenza di un “cappellotto”, ovvero, una struttura che protegge la valvola da urti in caso di caduta.

Tutte le bombole sono facilmente identificabili anche a distanza. Ogni recipiente ha una colorazione specifica in relazione al contenuto e la normativa tecnica prevede, infatti, un sistema di identificazione delle bombole con codici di colorazione delle ogive.

 

Ricordiamo che i gas in bombole più diffusi nell’industria sono:

  • Ossigeno (O2)
  • Azoto (N2)
  • Argon (Ar)
  • Anidride Carbonica (CO2)
  • Acetilene (C2H2)
  • Elio (He)
  • Idrogeno (H2)
  • Miscele varie

 

Gas tecnici industriali: i contenuti e le informazioni sui corsi

Nel mese di novembre si terranno, dunque, due corsi di 8 ore in presenza dal titolo “Utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali”:

  • il 15 novembre 2022 a Brescia – dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia;
  • il 18 novembre 2022 a Gallarate (VA) – dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – presso la sede di Safety Contact s.r.l., via A. Gramsci 72, 21013 Gallarate.

 

Questi alcuni dei contenuti dei corsi:

  • cenni di chimica;
  • pressione (p), volume (v) e temperatura (t) e loro relazione
  • produzione e trasporto;
  • recipienti;
  • tipologie di gas (inerti, infiammabili ed ossidanti);
  • rischi associati al loro utilizzo;
  • caratteristiche gas criogenici
  • bombole: colorazione ogiva, punzonatura, raccordi valvole;
  • bombole: movimentazione e uso in sicurezza; ricollaudo;
  • il corretto stoccaggio;
  • riduttori di pressione, caratteristiche generali.

 

È prevista anche una parte pratica relativa alla dimostrazione, attraverso l’utilizzo di alcune tipologie di gas tecnici, dei diversi rischi associati alla loro manipolazione.

 

Ogni corso è valido come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sui corsi e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/utilizzo_in_sicurezza_dei_gas_tecnici_industriali

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

27 ottobre 2022

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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I materiali più utilizzati per disegnare gioielli

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  • 29 Ottobre 2022

Quando si sceglie un gioiello, non bisogna guardare solo al design, ma anche ai materiali e alla loro fabbricazione. Nella nostra gioielleria artigianale troverai orecchini, anelli, bracciali e collane realizzati in diversi materiali.

Infatti, per la realizzazione di un buon gioiello è necessario valutare il design, i materiali, le tecniche ed il talento del designer e artista incaricato di creare il gioiello.

Ecco perché, tra questi fattori, la selezione dei materiali e dei metalli per la realizzazione di gioielli è uno dei principali fattori.

Puoi optare per modelli totalmente diversi a seconda del tuo gusto, stile e personalità. Così facendo, puoi ottenere un gioiello con materiali e colori che si abbinanno perfettamente al tuo outfit. Chiedi alla tua oreficeria Varese di fiducia se hai bisogno di un consiglio sui materiali o se non sai cosa scegliere.

I metalli più usati in gioielleria

Analizziamo alcuni di quelli che sono considerati i materiali più utilizzati nel mondo della gioielleria, evidenziandone le principali caratteristiche.

In generale, questi tipi di materiali vengono utilizzati per la loro resistenza, la loro luminosità o la loro facilità di incorporazione e manipolazione, soprattutto nella creazione di pezzi più piccoli come pendenti o orecchini fatti a mano.

Ottone

L’ottone è uno dei materiali più utilizzati in gioielleria. Presenta un caratteristico colore giallastro/marrone e può essere utilizzato perfettamente per la realizzazione di qualsiasi gioiello.

È una combinazione di altri metalli come rame e zinco, da qui il suo caratteristico tono e colore. I gioielli in ottone potrebbero ricordare l’aspetto dell’oro , ma si tratta in realtà di un metallo molto più economico.

Inoltre, chiunque può indossare questo materiale, anche chi soffre di reazioni allergiche, poiché non contiene piombo, e questo permette inoltre al colore di rimanere intatto.

Bronzo

In linea con i pezzi in ottone, bisogna mettere in evidenza anche i gioielli realizzati con il bronzo. Esso è un materiale che consente grande adattabilità e maneggevolezza, dunque ideale per la creazione di pezzi di design.

Inoltre il bronzo è una lega metallica, che permette di creare gioielli dal caratteristico colore rossastro.

Argento

Uno dei materiali più adoperati per la creazione di gioielli è l’argento. Esistono anelli e orecchini in argento, così come bracciali e collane, con diverse nomenclature. Alcune delle più tipiche sono l’argento sterling 999, 925 o 800. Questi numeri servono ad indicare il grado di purezza del tuo gioiello in argento.

Oro

L’oro è uno dei materiali adoperati per eccellenza per i gioielli, uno dei più acclamati. A seconda del prodotto prescelto, è possibile trovare pezzi d’oro di caratura diversa (9 carati, 18 carati, 24 carati…). Questo metallo prezioso è molto apprezzato, dunque rappresenta la prima scelta per tantissime persone.

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Paolo Gallo, Italgas lancia piano da 8,6 miliardi di investimenti al 2028

Digitale, efficienza energetica e raggiungimento dei target climatici: l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo ha presentato il piano strategico del Gruppo. Le tre direttrici principali di sviluppo.  

Paolo Gallo

Le considerazioni dell’AD di Italgas Paolo Gallo

Il piano strategico 2022-2028 di Italgas, che delinea un ambizioso percorso di crescita, prevede investimenti netti pari a 8,6 miliardi di euro: un programma, quindi, in ulteriore crescita rispetto al precedente, presentato lo scorso anno. “Il Gruppo – ha sottolineato l’Amministratore Delegato Paolo Gallosi conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità di progettazione, spesa e creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile del Paese e dell’Unione Europea”. “La quota più rilevante degli investimenti – ha aggiunto – è ancora una volta destinata all’estensione, trasformazione digitale e repurposing del network di distribuzione al fine di creare per tempo le condizioni per un utilizzo diffuso dei nuovi gas, come biometano, idrogeno verde e metano sintetico, che presto dovremo accogliere nelle nostre reti in quantità crescenti”. Come confermato da Paolo Gallo, l’innovazione è il “primo driver di crescita” per Italgas: partendo da tale presupposto, la Digital Factory rappresenta il motore della trasformazione digitale e del cultural change, capace di dare il giusto spazio all’open innovation. “Così incontriamo le startup e le Pmi più all’avanguardia al mondo”.

Paolo Gallo: cosa prevede il nuovo piano 2022-2028 di Italgas

Cosa prevede quindi il piano di Italgas per il periodo 2022-2028? Sono tre le principali direttrici di sviluppo su cui si basa il programma. Il Gruppo guidato da Paolo Gallo intende portare avanti il programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network italiano del gas, anche dal punto di vista sostenibile. Gli investimenti pari a 8,6 miliardi di euro consentiranno inoltre all’azienda di consolidare la propria posizione di primo piano tra i principali operatori nel settore dell’efficienza energetica. Il nuovo piano è infine incentrato sul futuro sviluppo di Italgas in Grecia grazie all’acquisizione di Depa Infrastructure. Al fine di perseguire tali obiettivi, il Gruppo punterà inoltre sulla formazione del personale. Attraverso l’insourcing e una Academy dedicata le competenze interne verranno ulteriormente potenziate. Il piano fa leva sui principi ESG stabilendo obiettivi in linea con il target di neutralità carbonica al 2050: oggi è opportuno che la rete italiana diventi sempre più efficiente e predisposta ad accogliere e fornire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde.

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Stefano Donnarumma: “Prematuro parlare di criticità del sistema elettrico italiano”

Si può dire che oggi il nostro Paese sia in allerta anche per la tenuta del sistema elettrico? È senz’altro un periodo difficile, ma parlare di una criticità imminente è avventato. Le considerazioni di Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma, avventato parlare di criticità della rete

Oltre al timore per la fornitura di gas, ci sono incertezze anche sul fronte elettrico? “Dire che ci sia una criticità imminente è assolutamente prematuro”. Lo ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, durante il Green Talk di RCS Academy. “Se dovessero verificarsi contemporaneamente una serie di eventi – ha aggiunto il Manager – questi potrebbero essere messi in sicurezza attraverso determinate modalità di intervento”. Oggi sussistono alcuni aspetti esogeni che potrebbero impattare creando determinate criticità. All’idraulicità (ostacolata dalla scarsa piovosità e alla diminuzione del contributo dell’energia prodotto da impianti idroelettrici), si aggiungono le potenziali indisponibilità temporanee di alcuni impianti nucleari e la potenziale minore disponibilità di gas. “Fortunatamente – ha sottolineato Stefano Donnarummai sistemi di difesa italiani sono avanzati e consentono di regolare le tensioni, gli assorbimenti e di adottare temporanee disalimentazioni”. Cercare di ridurre la domanda adottando comportamenti corretti è di fatto una misura necessaria e utile: i consumatori sono chiamati ad adottare “un orientamento al consumo intelligente e adeguato”.

Stefano Donnarumma: puntare sugli investimenti per le infrastrutture

A che punto è il sistema elettrico italiano? Entro il 2030 il tasso di elettrificazione del sistema, che attualmente si attesta poco sopra al 20%, dovrà raggiungere quote vicino al 30%. L’installazione di sistemi di accumulo e di energie rinnovabili rientra tra le attuali priorità. Come ricordato da Stefano Donnarumma, il piano di sviluppo decennale di Terna prevede oggi tra i 18 e i 20 miliardi di investimenti al 2030. Le risorse sono destinate a “garantire l’installazione, quindi il recepimento da parte della rete dell’energia prodotta da rinnovabili del centro e sud Italia e a trasferirlo nelle regioni con maggiore assorbimento elettrico”. Il progetto di Terna prevede, attraverso il trasferimento di energia con cavi sottomarini, il collegamento tra Campania, Sicilia e Sardegna: il totale di investimenti raggiungerà i 4 miliardi di euro. Gli investimenti saranno in grado di dare un forte impulso alle installazioni di rinnovabili. “I progetti ci sono, le aree idonee ci sono, la rete c’è e ci sarà perché la stiamo realizzando e potenziando sempre di più”, ha concluso Stefano Donnarumma, sottolineando la necessità di “accelerare i processi autorizzativi e di realizzazione”.

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La struttura organizzativa: componente essenziale dell’azienda

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  • 29 Ottobre 2022

Hai appena creato la tua azienda o completato la fusione aziendale Milano. Hai il concetto e il capitale necessario, e i tuoi dipendenti sono altamente motivati.

Ma ad un certo punto lo slancio iniziale svanisce e scopri che l’attività non è pronta. Che c’è che non va? Potresti aver trascurato lo sviluppo della una struttura organizzativa. E come saprai, come ogni altro tipo di organizzazione, le aziende devono avere una struttura ben definita.

Solo in questo modo tutte le parti possono essere chiare sul proprio ruolo all’interno dell’azienda. La domanda è: quale struttura è la più appropriata?

Struttura organizzativa: definizione

Con il termine “struttura organizzativa” si intende l’ impalcatura gerarchica in cui è definita la distribuzione interna dei ruoli all’interno dell’azienda.

Pertanto, è necessario definire una struttura aziendale che si adatti agli obiettivi individuali dell’azienda (ad esempio, aumento della produzione o crescita per il futuro), stabilendo quali lavori e reparti esistono in azienda, le responsabilità esistenti e le deleghe gestionali, come si stabilisce la rete di relazioni e come funziona il flusso di comando e il flusso verticale di informazioni.

La struttura organizzativa stabilisce, in tal modo, un quadro generale in cui si individuano le funzioni svolte da un’impresa, costituendosi come base per stabilire procedure e routine nel lavoro quotidiano.

Questi sono specificati e integrati con strumenti aggiuntivi (come pianificazione e leadership) e, in pratica, con le attività dei soggetti coinvolti. A seconda dell’obiettivo che l’azienda persegue, la sua struttura organizzativa può variare.

Tutte queste informazioni vengono acquisite in un organigramma che funge da orientamento sia per il management che per i (nuovi) dipendenti.

Quanto conta la struttura organizzativa di un’azienda?

Le aziende hanno bisogno di una struttura chiara per funzionare senza intoppi e continuare a crescere nella stessa direzione. Senza di essa, non c’è un focus preciso né per la gestione aziendale né per i dipendenti.

Nessuno sa cosa potrebbe andare storto nel proprio dipartimento o a chi riferire. Questo crea confusione e stress e la possibilità di un conflitto è quasi inevitabile. La conseguenza: il coordinamento fallisce e il processo decisionale è più lento, il che può avere un’influenza a lungo termine sulla performance economica dell’azienda.

Una struttura aziendale ben congegnata, che definisce chiaramente la catena di comando, l’arco di controllo ei canali di comunicazione, contribuisce a garantire che gli sforzi siano diretti al raggiungimento dell’obiettivo aziendale.

Ciò si ottiene, ad esempio, quando viene definita la catena del valore aziendale e viene data una visione d’insieme dei reparti di lavoro, riuscendo anche a ridurre i costi organizzativi. È anche molto utile per i nuovi dipendenti orientarsi all’interno dell’azienda, saper riconoscere superiori e subordinati e comprendere il funzionamento generale dell’impresa.

Tutto ciò contribuisce alla soddisfazione dei dipendenti e li fa sentire al sicuro. La struttura organizzativa è spesso comunicata attraverso un organigramma, che viene inserito nella pagina delle risorse umane dell’azienda.

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Il percorso professionale di Cristina Scocchia: l’AD di Illycaffè ne parla a “Fortune Italia”

Nell’intervista rilasciata a “Fortune Italia”, Cristina Scocchia ha ripercorso le esperienze maturate in carriera e analizzato anche alcuni aspetti che caratterizzano, in negativo, il mondo del lavoro in Italia.

 Cristina Scocchia

Cristina Scocchia intervistata da “Fortune Italia”: gli esordi in Procter&Gamble e la crescita professionale

“Arriva in azienda un gruppo di fornitori, salutano con molti ossequi i miei dirigenti, io sono invisibile. Poi si girano verso di me e mi porgono il cappotto. ‘Può appenderlo per favore?’, mi chiedono. ‘Volentieri’ rispondo. E mi presento: ‘Piacere, sono l’Amministratore Delegato’”: a raccontare l’episodio è Cristina Scocchia, ospite di “Fortune Italia” per un’intervista di ampia riflessione sulla propria carriera e in generale su alcuni tratti del mondo lavorativo italiano. Un ambiente che, a guardare l’esempio riportato dall’AD di Illycaffè, appare ancora troppo penalizzante nei confronti delle donne e dei giovani. Il contributo è fornito proprio da chi, negli anni, ha avuto modo di confrontarsi con realtà di diversa composizione e operative in vari mercati del mondo, quali Procter&Gamble, L’Oréal Italia, KIKO Milano e, in ultimo, Illycaffè: da qui deriva per la manager un esteso bagaglio di competenze orientato alla creazione di team variegati. Come raccontato nell’intervista, è già negli anni universitari che Cristina Scocchia riesce a incamminarsi in questo percorso. “È stata dura, per 3 anni ho lavorato dalla mattina alla sera, il tempo per studiare era dalle 23 alle 3 del mattino. È stato faticoso, ma ne è valsa la pena. Ho capito che era un treno da prendere subito, uno di quelli che passa una volta nella vita”: il riferimento è alla multinazionale Procter&Gamble, conosciuta in un career day all’Università Bocconi di Milano. L’azienda, dopo uno stage di 3 mesi, le propone l’assunzione: è l’inizio di una carriera di successo che la porterà verso posizioni di grande responsabilità manageriale.

Cristina Scocchia sul mondo del lavoro in Italia: mancano pari opportunità, quote rosa “medicina amara, ma necessaria”

Ripercorrendo la propria carriera, Cristina Scocchia racconta come l’esperienza in Procter&Gamble l’abbia condotta al vertice delle Cosmetics International Operations, con responsabilità del brand Max Factor in oltre 75 Paesi. Lo step successivo la vede operare in l’Oréal, realtà internazionale che la nomina AD della divisione italiana: “La sfida era costruire un team e fare un turn-around di vendite e di fatturato”, sottolinea, evidenziando come in quattro anni l’azienda sia “entrata nel retail, abbia investito in trasformazione digitale e lanciato nuovi prodotti e categorie di merce”. Arrivata in l’Oréal a 39 anni, “l’annuncio ufficiale l’ho fatto al mio quarantesimo compleanno. Sapevo che in Italia sarei stata più credibile a 40, che a 39”: una battuta, specifica, che rivela però come l’Italia non sia un Paese che offre pari opportunità a tutti, tende a penalizzare molto le donne e i giovani. Lo dico sempre con una punta di amarezza, ma dubito che in Italia avrei avuto le stesse opportunità che ho avuto quando avevo 20 anni. Le aziende italiane che investono sui giovani sono l’eccezione più che la regola”. Con capacità e impegno Cristina Scocchia riesce a proseguire nel suo percorso professionale ed entra nel 2017 in KIKO Milano, anche qui nelle vesti di AD: esperienza positiva che porta l’azienda a crescere anche negli anni complicati della pandemia. A inizio 2022 la manager fa ingresso in Illycaffè nel ruolo di AD: tra gli obiettivi, oltre alla crescita a livello nazionale e internazionale, anche una storica quotazione in Borsa per l’azienda.

 

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I cibi senza glutine

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  • 29 Ottobre 2022

I cibi senza glutine  offrono delle deliziose alternative, che permettono di gustare i cibi che ami mentre ti prendi cura della tua salute.

In questo articolo parliamo di cosa sono gli alimenti senza glutine, come distinguerli al momento della spesa e come possono far parte della tua dieta.

Cosa sono gli alimenti senza glutine?

Quando si parla di alimenti senza glutine, ci riferiamo a quei prodotti che non contengono questa proteina, e che puoi trovare nella maggior parte dei cereali e in molti prodotti.

Gli alimenti senza glutine esistono perché ci sono persone che non dovrebbero mangiare glutine, poiché il loro corpo non reagisce bene a questi alimenti. Quando ciò accade, è importante che ci sia una diagnosi da parte del medico, poiché potrebbe trattarsi di celiachia, sensibilità non celiaca, atassia al glutine o allergia al grano.

Poiché molti degli alimenti nei negozi o nei mercati hanno glutine, le alternative di prodotti senza glutine rappresentano un’opzione speciale per le persone che non possono mangiarlo. Quando mangi fuori invece, fai bene a scegliere un ristorante per celiaci provincia Varese.

Cosa sono gli alimenti senza glutine?

Quando si tratta di seguire una dieta priva di glutine, la scelta migliore sono cibi freschi e di qualità, evitando le comuni farine, cereali, dolci e quelli che contengono molte sostanze chimiche, zuccheri, grassi saturi o trans.

Alcune alternative alimentari senza glutine sono verdure, carni magre, tuberi, legumi, noci, uova, riso, quinoa , semi di lino e formaggi senza additivi.

Anche se dovresti evitare la farina bianca, puoi trovare prodotti realizzati con farina senza glutine e lavorati in modo sicuro per te.

Come riconoscere gli alimenti senza glutine?

Andando al mercato, puoi trovare diversi cibi senza glutine; quando li scegli, assicurati di cercare sulla confezione il sigillo che ti dice che stai scegliendo un prodotto senza glutine.

Perché è importante cercare sempre l’avviso che conferma che quel prodotto è senza glutine? Sebbene ci siano alimenti che non dovrebbero colpire i celiaci, questi a volte sono contaminati dal glutine. Ad esempio l’avena non ha glutine, ma è solitamente un alimento da evitare per i celiaci, perché viene a contatto con altri cereali che vengono lavorati nelle stesse piante.

Quando guardi la confezione di questi alimenti, puoi l’indicazione “senza glutine”, e alcune alternative che puoi trovare sono:

  • Pasta
  • Pane
  • Biscotti
  • Cereali

Ricorda che gli alimenti senza glutine sono alternative irrinunciabili per chi soffre di celiachia e che se vuoi o devi scegliere questa dieta, è importante che tu abbia la guida di un professionista.

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Gruppo FS, arrivano i treni regionali “Blues”: il commento di Luigi Ferraris

Prodotto da Hitachi Rail, il nuovo treno esordirà alla fine dell’anno. Luigi Ferraris: “Nostra flotta regionale tra le più giovani d’Europa”.

Luigi Ferraris, AD Gruppo FS

Luigi Ferraris: Gruppo FS tra i protagonisti di InnoTrans 2022 con il lancio di “Blues”

Questo treno tecnologicamente molto evoluto, sostenibile e meno energivoro dei predecessori rappresenterà un altro mezzo fondamentale per rendere il viaggio dei nostri passeggeri sempre più confortevole”. Si chiama “Blues” il nuovo protagonista della flotta del Gruppo FS. A presentare il nuovo treno ibrido l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, atterrato a Berlino per prendere parte all’ultima edizione di “InnoTrans”, il salone internazionale del settore ferroviario. Prodotto da Hitachi Rail, il “Blues” si distingue per la tripla alimentazione (elettrica, batteria e diesel), che consente una riduzione del 50% sul consumo di carburante e di conseguenza le emissioni di Co2. Altro punto forte la riciclabilità dei materiali, che arriva al 95%. Già testato in Sicilia, farà il suo debutto nel trasporto regionale italiano entro fine anno. Sicilia e Sardegna le regioni dell’esordio, mentre nel 2023 è previsto l’arrivo in Toscana, Lazio, Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Al momento sono 110 i “Blues” in arrivo e insieme alle consegne dei nuovi treni Rock e Pop, commenta Luigi Ferraris, contribuiranno a “rendere la nostra flotta regionale tra le più giovani d’Europa con un’età media di sette anni”.

Luigi Ferraris: i nuovi mezzi del Gruppo FS predisposti per la connettività Wi-Fi

Oltre a migliorare le condizioni di viaggio dei passeggeri e contribuire all’efficientamento energetico, i “Blues” avranno il compito di connettere l’Alta Velocità con le destinazioni servite dai treni regionali, aggiunge Luigi Ferraris. I nuovi mezzi targati Gruppo FS sono inoltre predisposti per la connettività Wi-Fi: “Ci stiamo preparando a sfruttare a pieno la fibra ottica che abbiamo in programma di potenziare ed installare lungo tutti i 17mila chilometri delle nostre linee ferroviarie”. L’arrivo dei “Blues” si inserisce nella strategia delineata nell’ultimo Piano industriale, che punta alla realizzazione di una mobilità sempre più integrata, efficiente e sostenibile attraverso il nuovo Polo Passeggeri. Tra le priorità del Gruppo guidato da Luigi Ferraris il potenziamento del trasporto regionale: quest’ultimo assorbirà infatti 8 dei 15 miliardi di investimenti previsti per l’aggiornamento dell’intera flotta.

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Lego Serious Play: come ottenere un DVR più efficace

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Lego Serious Play: come ottenere un DVR più efficace

 

Il 14 novembre 2022 a Brescia un corso in presenza permetterà di migliorare, attraverso l’utilizzo della metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®, l’efficacia del documento di valutazione dei rischi.

 

Un buon documento di valutazione dei rischi (DVR) è essenziale per promuovere e orientare l’evoluzione del sistema prevenzionistico aziendale e per pianificare, gestire e verificare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

 

Tuttavia i documenti di valutazione dei rischi non rispondono sempre a questi obiettivi. Ad esempio, possono contenere descrizioni generiche dei pericoli con misure di prevenzione e protezione non specifiche per il tipo di attività svolte.

 

La valutazione dei rischi, anche se perfetta sul piano dei contenuti, è poi un’attività in continuo divenire e non deve essere considerata solo come un adempimento formale indifferente alla sua sostanziale efficacia.

 

Per migliorare il modo e l’approccio con cui avvicinarsi alla valutazione dei rischi, per cercare di mirare ad un documento che sia realmente efficace nel migliorare la prevenzione aziendale, è necessaria una metodologia di formazione innovativa ed efficace, che si basi anche sul gioco, un’attività connaturata con il processo di crescita e sviluppo personale e prima forma di apprendimento. E una metodologia valida, basata sul gioco, è costituita dal LEGO® SERIOUS PLAY®.

 

Come aumentare l’efficacia dei documenti di valutazione dei rischi? Esistono corsi in presenza che utilizzano metodologie formative basate sul gioco per migliorare il processo di valutazione dei rischi?

 

Il nuovo corso in presenza per migliorare l’efficacia della valutazione

Per migliorare l’efficacia dei documenti di valutazione dei rischi attraverso un metodo formativo innovativo l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 14 novembre 2022 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “WORKSHOP LEGO® SERIOUS PLAY®. Come ottenere un DVR più efficace”.

 

La valutazione dei rischi è un obbligo a cui tutte le aziende hanno ottemperato, ma in alcuni casi chiedendosi come la valutazione potrebbe essere resa più efficace e coerente con una realtà aziendale sempre più dinamica e variegata.

 

Nell’obiettivo complessivo della riduzione degli infortuni e delle malattie professionale, per perseguire gli obiettivi di prevenzione e protezione in modo efficace, i partecipanti al corso ragioneranno su quali accorgimenti implementare per migliorare sempre di più la propria valutazione dei rischi.

 

Il corso è rivolto a RSPP, ASPP, Formatori della sicurezza, Coordinatori, HSE Manager e Consulenti e il docente è Lucio Fattori: formatore qualificato in materia di sicurezza sul lavoro e facilitatore certificato di LEGO® SERIOUS PLAY® method and materials.

 

La metodologia fondata sui mattoncini LEGO®

La metodologia LEGO® SERIOUS PLAY® – nata all’inizio degli anni 2000 dalla relazione fra LEGO Group e la business school IMD di Losanna – è un processo innovativo progettato per migliorare l’innovazione e le prestazioni aziendali.

Questa metodologia, che può essere uno strumento importante per un buon formatore o consulente alla ricerca di nuove e valide tecniche didattiche per favorire l’apprendimento, permette la risoluzione di problemi complessi di gestione aziendale.

 

LEGO® SERIOUS PLAY® è, dunque, una vera e propria metodologia di facilitazione fondata sull’impiego dei mattoncini colorati LEGO® come supporto metaforico all’espressione, al confronto e all’accelerazione dei processi decisionali.

 

La pratica metaforica al centro di LEGO® SERIOUS PLAY® conduce a costruire con le proprie mani modelli tridimensionali del tema in gioco, sia esso di carattere strategico, operativo o relazionale, favorendo un chiaro e reale apprendimento.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso “WORKSHOP LEGO® SERIOUS PLAY®. Come ottenere un DVR più efficace”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà il 14 novembre 2022 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Durante la giornata verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • introduzione al metodo LEGO® SERIOUS PLAY®
  • la valutazione dei rischi come strumento di prevenzione e protezione
  • il contenuto della valutazione dei rischi
  • cosa rende più efficace la valutazione dei rischi
  • strategie per il miglioramento della propria valutazione dei rischi

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza, 4 ore di aggiornamento per formatori qualificati seconda area e 4 ore terza area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito organizzazione e gestione delle risorse umane).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/workshop_lego_serious_play_come_ottenere_un_dvr_piu_efficace

 

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

20 ottobre 2022

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Private banking, le ultime novità di Banca Generali: il commento dell’AD Gian Maria Mossa

Private banking: Banca Generali, crescono consulenza e raccolta. Mossa: “Innovazione e sostenibilità pilastri del nostro piano triennale”.

Private banking: Banca Generali si conferma leader nella consulenza evoluta

Il contesto di incertezza causato prima dalla pandemia e oggi dalla crisi ucraina spinge sempre più famiglie verso una pianificazione finanziaria di qualità. Nonostante lo scenario complesso, consulenza e raccolta sono infatti cresciute anche nei primi sei mesi del 2022. Banca Generali è tra gli istituti di private banking che più di tutti hanno saputo intercettare le nuove esigenze di protezione dei clienti. Con circa 3 miliardi di euro netti raccolti nel semestre e il podio raggiunto nel pro-capite, il modello di business di Banca Generali si conferma solido. In una recente intervista a cura di “Private”, magazine dedicato al private banking, l’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa ha dichiarato: “La vicinanza ai nostri banker e ai clienti è il nostro focus principale; siamo una squadra di persone unite nella condivisione non solo di obiettivi ma soprattutto nella responsabilità del nostro ruolo per la tutela del risparmio che è una stampella sociale fondamentale per il Paese”. Tra le dinamiche riscontrate dalla rete di Banca Generali una “crescente maturità e coscienza” dei clienti, che preferiscono affidarsi a dei professionisti piuttosto che lasciarsi guidare dall’emotività: “Continuiamo a crescere nella consulenza evoluta, sia per la parte finanziaria sull’amministrato e il gestito, sia per l’advisory per l’impresa, per il real estate e gli equilibri patrimoniali familiari”.

Private banking, Mossa (Banca Generali): innovazione e sostenibilità pilastri della nostra strategia

A causa della volatilità e delle criticità all’orizzonte sui mercati, nella prima metà dell’anno la raccolta dei fondi ha subito una decelerazione. Una pausa che Mossa definisce come “fisiologica” rispetto ai numeri registrati nel 2021. Per trarre beneficio da questo periodo di incertezza “la parola d’ordine è flessibilità”, ha dichiarato l’AD di Banca Generali: “Per quanto ci riguarda, noi continuiamo ad innovare e infatti nelle scorse settimane abbiamo presentato una nuova soluzione assicurativa denominata Bg Oltre, che unisce alla protezione della gestione separata un nuovo approccio gestito ai principali trend del futuro”. Numerose le soluzioni di private banking lanciate dall’Istituto negli ultimi mesi e destinate alla tutela del patrimonio, tra cui Pronti Contro Termine e l’innovativa linea BG Solution Smart Target. Tra i pilastri della strategia di Banca Generali anche la sostenibilità: “Noi tutti in Banca Generali siamo uniti dalla determinazione e obiettivo di creare qualcosa di duraturo che aiuti a migliorare la vita delle persone. La raccolta mensile ci dimostra la sintonia con i clienti visto che ad oggi su queste soluzioni siamo a 6,3 miliardi di masse Esg in gestione, pari a quasi il 15% dei nostri fondi gestiti”.

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Serenissima Ristorazione: innovazione e sostenibilità nella ristorazione collettiva

Fondata a Vicenza a metà degli anni ’80, Serenissima Ristorazione è impegnata quotidianamente nel soddisfare le esigenze alimentari di tutti, un compito che porta avanti ormai da decenni. Ciò significa garantire standard sempre elevati nella ristorazione collettiva per asili, scuole, aziende, ospedali e RSA.

Serenissima Ristorazione, da oltre 30 anni al servizio dell’alimentazione

Quella di Serenissima Ristorazione è una storia fatta di grande attenzione verso uno dei bisogni primari dell’essere umano: l’alimentazione. Esigenza che l’azienda fondata dal Presidente Mario Putin pone al centro delle proprie attività, insieme alla ricerca costante di soluzioni che soddisfino le necessità del settore. Di strada ne è stata fatta tanta da quando, negli anni ’80, Serenissima Ristorazione ha fatto ingresso sul mercato: da allora è stata capace di raggiungere una posizione di leadership a livello nazionale – con una produzione giornaliera che si aggira sui 200.000 pasti – a cui va aggiunta anche una presenza importante in Paesi come la Spagna e la Polonia. Oggi le attività del Gruppo si estendono in diverse aree della ristorazione collettiva, includendo gli ambiti socio-sanitario, commerciale, aziendale e scolastico.

Serenissima Ristorazione: alcuni progetti del Gruppo e l’attenzione all’innovazione

Oltre alla fornitura di servizi di ristorazione, Serenissima Ristorazione è attiva anche in iniziative di project financing. In tal senso ha attivato, ad esempio, una collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Padova per il Servizio Banca del Latte Umano Donato (BLUD) – Lactarium. Strumento a dir poco vitale per le necessità nutrizionali dei neonati, il servizio prevede la selezione, la raccolta, il controllo, il trattamento, la conservazione e la distribuzione del latte umano donato, da utilizzare per specifiche necessità mediche. In ambito aziendale, anche con il supporto di Rossi Catering (società afferente al Gruppo), Serenissima Ristorazione garantisce ampia diversificazione nei servizi e nella fornitura di prodotti italiani, sempre con un occhio di riguardo alla qualità. Il successo raggiunto è supportato da una precisa strategia di investimenti verso l’innovazione tecnologica. Un esempio su tutti: lo stabilimento di Boara Pisani (Padova), il più grande d’Italia e d’Europa per quanto concerne il “legame refrigerato”, ovvero quella tecnica innovativa che permette di preservare il gusto degli alimenti e i principi nutritivi in essi contenuti.

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Intermediazione dei rifiuti, Marco Domizio: carriera e successi del fondatore di Ares Ambiente

Numerosi gli impianti di trattamento realizzati nel corso della sua carriera. Tra i principali successi di Marco Domizio la fondazione di Ares Ambiente.

Marco Domizio

Marco Domizio: i primi incarichi e la specializzazione nel settore dell’intermediazione dei rifiuti

Classe 1974, Marco Nicola Domizio è un imprenditore che ha maturato esperienza nel settore dei rifiuti fino alla fondazione di Ares Ambiente. La società, con sede a Treviolo, è specializzata nello smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e speciali pericolosi. Attiva dal 2008, oggi Ares Ambiente è considerata tra le aziende Best Performer della provincia di Bergamo e offre i suoi servizi su tutto il territorio italiano. La carriera di Marco Domizio inizia in giovane età, quando subito dopo aver ottenuto il diploma viene assunto in un’azienda di intermediazione dei rifiuti. Un percorso che dura sei anni, grazie ai quali consolida le competenze in materia di gestione dei rifiuti e di gare d’appalto. Tale esperienza gli vale l’incarico come Responsabile Commerciale di una società specializzata in attività di spurghi e pulizie industriali.

Marco Nicola Domizio: la realizzazione dei primi impianti e l’iniziativa Ares Ambiente

È in questi anni che Marco Domizio realizza uno dei suoi primi impianti di compostaggio, locato nella provincia di Bergamo e oggi ancora in funzione. Le sue potenzialità vengono notate da una primaria azienda attiva nella provincia di Milano, che gli affida il ruolo di Responsabile Commerciale. Tra i principali risultati ottenuti l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura nella Regione Campania. Per l’azienda si occupa anche di attività di trasporto transfrontaliero di rifiuti sia a mezzo gomma/intermodale che a mezzo nave. Prima di fondare Ares Ambiente nel 2008 e accompagnarla in un percorso virtuoso di crescita, Marco Nicola Domizio è Responsabile di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo, per poi collaborare con due società attive nel settore ambientale, esperienze che gli hanno consentito di acquisire competenze sia sotto il profilo del trattamento, del deposito e della conoscenza chimico fisica dei rifiuti che nell’ambito gestionale e autorizzativo.

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Fisco, Giampiero Catone: chi pagherà i crediti inesigibili? Meglio il condono tombale

Nella tempesta dei prezzi in salita si fanno strada le cartelle esattoriali, pronte a bussare alla porta di migliaia di italiani. Ma quanti sono i contribuenti che potranno davvero saldare i propri debiti? Il punto della situazione nell’editoriale di Giampiero Catone pubblicato su “La Discussione”.

Giampiero Catone

Giampiero Catone: chi sono i debitori italiani?

Oltre ai grandi evasori e alle grandi aziende statali, l’esercito dei contribuenti in debito con lo Stato è costituito in buona parte da singoli cittadini e piccole realtà, le stesse che in questo momento si trovano a fare i conti con le abnormi stangate su bollette e carrello della spesa. Proprio a loro sono indirizzate le 13 milioni di cartelle in spedizione in questi giorni e alle quali si aggiungono altre 2,5-3 milioni di cartelle che saranno affidate ad Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 2022. Secondo una stima, nel magazzino fiscale ci sarebbero inoltre 900 miliardi di crediti inesigibili, in quanto derivanti da bollette a carico di persone decedute, di imprese fallite e di cittadini che non hanno le risorse per pagare. Un’altra importante informazione da tenere a mente riguarda, secondo Giampiero Catone, il debito delle famiglie, che a fine 2021 ammontava a 574,8 miliardi di euro (21,9 miliardi in più rispetto al 2020). Alla luce dei recenti dati, la Cgia avverte che c’è il rischio di usura. Sono già migliaia le piccole imprese che rischiano il fallimento e sarebbero proprio loro le realtà più esposte.

Le proposte di Giampiero Catone: dalla riforma del Crif al condono tombale

In Italia, quando un cittadino ha un debito, seppur di poco conto e anche se venisse pagato, può sempre scattare la segnalazione al Centro rischi finanziari (Crif). Ed essere negli elenchi della Centrale rischi finanziari significa “avere il conto corrente bloccato, non potere accedere a nessuna linea di credito”. Insomma, si è fuori dalla società civile senza alcuna possibilità di riemergere dai debiti. Per uscire da un sistema che “ha molti limiti ed è invasivo al punto di soffocare il cittadino o l’impresa in momentanea difficoltà”, sarebbe necessario riformare completamente tale strumento. Per quanto concerne invece il tema delle cartelle fiscali, Giampiero Catone invoca il condono tombale come unica soluzione, chiarendo però che è “giusto e necessario che il Governo approvi nuove regole, realizzi un fisco che sappia essere tempestivo, semplice e giusto”. “Sarà necessario azzerare il passato per ridare fiducia verso il futuro”, afferma. E ancora: “Gli italiani non sono un popolo di evasori ma di cittadini e di imprese che pagano. Che seppure in difficoltà possono avere l’opportunità per recuperare”. Propendere per una tregua fiscale significherebbe dare un segnale forte a cittadini e imprese in difficoltà.

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Davide D’Arcangelo partecipa al Festival Digitale Popolare

Il Responsabile Sviluppo di Fondazione Italia Digitale, Davide D’Arcangelo, ha presenziato all’evento organizzato dalla Fondazione, tenutosi dal 7 al 9 ottobre a Torino.

 Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo presente al primo evento italiano dedicato a cultura e policy digitali

Il Co-Founder di Next4 e Vicepresidente di Impatta Davide D’Arcangelo ha partecipato al Festival Digitale Popolare, nel corso del quale è intervenuto per parlare di imprese digitali. L’evento, che si è tenuto a partire dal 7 ottobre nel capoluogo piemontese, è stato il primo in Italia dedicato alla cultura e alle policy digitali. Organizzato dalla Fondazione Italia Digitale, presso la quale Davide D’Arcangelo è inoltre Responsabile Sviluppo, con il patrocinio del Comune di Torino, il Festival si è sviluppato in tre giorni durante i quali si sono susseguiti talk, workshop e laboratori incentrati su una moltitudine di temi: dalla scuola alla cultura, dal turismo alla sanità, dal lavoro alla mobilità. Tutti affrontati seguendo lo stesso filo conduttore: il digitale.

Davide D’Arcangelo e gli altri ospiti

Oltre a Davide D’Arcangelo, che è intervenuto nel corso della prima giornata nell’ambito del modulo “Impresa digitale e innovativa”, hanno preso parte all’evento anche Pierluigi Sassi (Co-Founder di Next4, Presidente di Impatta e Earth Day Italia) e Gianluca Cecchet (CEO di Next Code Academy). Il primo ha parlato di “Blue&Green Revolution”, mentre il secondo ha affrontato il tema delle competenze digitali. Tra gli ospiti erano presenti inoltre esperti del settore, figure istituzionali, accademici e personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport e dell’innovazione. Tra questi: il fumettista e autore televisivo Makkox; l’epidemiologo Gianni Rezza; l’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi; il filosofo Maurizio Ferraris; il calciatore e imprenditore Giorgio Chiellini.

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Attilio Mazzilli: lo Studio Legale Orrick assiste Andriani per l’ingresso di Nuo nel capitale

Andriani ha siglato un accordo che prevede l’ingresso di Nuo come socio di minoranza, con partecipazione del 26,4%. Tra i Partner che hanno assistito l’azienda pugliese vi è anche Attilio Mazzilli, avvocato dello Studio Legale Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP.

Attilio Mazzilli

Attilio Mazzilli al fianco di Andriani nella partnership con Nuo

Specializzata nella produzione di pasta con materie prime naturalmente senza glutine, l’azienda pugliese Andriani ha ufficializzato la stipula di una partnership con Nuo, holding finanziaria nata dalla collaborazione tra Exor e World-Wide Investments. L’operazione prevede l’ingresso di Nuo come socio di minoranza, con partecipazione pari al 26,4%: si tratta del primo investimento nel settore food per la holding guidata dall’AD Tommaso Paoli. Come reso noto, all’operazione ha preso parte anche Attilio Mazzilli, Partner dello Studio Legale Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP, che ha assistito Andriani nell’operazione. A seguito dell’accordo, Andriani continuerà a mantenere la maggioranza del capitale sociale, nonché il management aziendale guidato da Michele e Francesco Andriani.

Attilio Mazzilli: Andriani e Nuo, gli obiettivi dell’accordo

La partnership siglata punta ad accelerare il piano di sviluppo dell’azienda pugliese e la sua crescita nei mercati dell’America e dell’Asia. È previsto, inoltre, un aumento degli investimenti per l’innovazione e per i progetti di filiera, con ulteriori investimenti dedicati all’ambito della sostenibilità a lungo termine. Tra gli obiettivi, ad esempio, Andriani punta a raggiungere la neutralità carbonica dello stabilimento entro il 2025. L’operazione che ha condotto alla partnership ha visto Nuo affiancata da Chiomenti e da Gitti and Partners per quanto concerne gli aspetti fiscali. Andriani è stata invece assistita dallo Studio Legale Orrick con un team composto dai Partner Attilio Mazzilli e Alessandro Vittoria, dalla Of Counsel Livia Maria Pedroni e dalla Associate Ginevra Rebecchini. Andriani si è avvalsa, inoltre, di PwC in materia di vendor due diligence finanziaria.

 

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Cartucce per la stampante: meglio la qualità o il risparmio?

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  • 29 Ottobre 2022

Quando si parla di cartucce d’inchiostro, è possibile avere a che fare solitamente con due differenti tipi di consumatori: quelli che danno la priorità alla qualità e quelli che danno la priorità al prezzo.

In questi termini il risultato finale è inevitabilmente quello che porta a cartucce di bassa qualità o cartucce estremamente costose.

In realtà c’è una via di mezzo. Le cartucce compatibili online offrono infatti il meglio per entrambe le opzioni, ovvero cartucce di alta qualità a prezzi più convenienti.

Se non conosci ancora i vantaggi che l’acquisto di cartucce compatibili comporta, al posto di ciò che le costose cartucce originali possono offrirti, ecco di seguito alcuni buoni motivi che ti convinceranno:

  • Buona qualità: a differenza di quanto predicano alcuni noti marchi circa la qualità delle cartucce compatibili, la realtà è che i risultati della loro stampa sono paragonabili a quelli che offrono le cartucce originali. La linea di stampa è ottima e le garanzie sono esattamente le stesse.
  • Prezzo migliore: il motivo principale che porta i consumatori a sostituire le cartucce originali con quelle compatibili è il prezzo: infatti acquistare cartucce compatibili significa ottenere un risparmio di oltre il 20%, arrivando anche alla metà del prezzo dell’originale. Ne vale la pena, vero?
  • Aiuta l’ambiente: le cartucce compatibili possono essere ricaricate (il che significa che viene riutilizzata la stessa cartuccia) e riciclate (i materiali vengono riutilizzati), quindi l’impatto sull’ambiente è minimo.
  • Ottima durata:  le cartucce d’inchiostro compatibili durano quanto quelle originali, e possono anche durare più a lungo.

In generale, l’utilizzo di questo tipo di materiali di consumo, ovvero  le cartucce compatibili, comporta molti vantaggi sconosciuti per chi non ne ha mai sentito parlare, ma davvero convenienti. È importante infatti conoscere tutte le novità ce il mercato propone, soprattutto quando queste ci aiutano a risparmiare e migliorare la qualità del nostro lavoro.

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Mercato immobiliare, è boom degli investimenti Corporate

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  • 29 Ottobre 2022

Dopo il biennio molto fiacco della pandemia, il mercato immobiliare italiano ha ripreso a marciare con una certa vivacità. Oltre che nell’ambito residenziale, si registra un forte interesse anche da parte degli investimenti “corporate”.

Cosa succede sul nostro mercato immobiliare

mercato immobiliareIl rinnovato interesse da parte degli investitori istituzionali verso il “mattone” italiano è testimoniato dai dati riguardanti il terzo trimestre del 2022.
Nel nostro paese sono stati infatti realizzati circa 3 miliardi di euro di investimenti nel settore immobiliare. Si tratta di una crescita del 37% rispetto allo stesso periodo del 2021. Se a questi dati sommiamo anche i 6,4 miliardi di spesa nel primo semestre, arriviamo a circa 10 miliardi di euro in nove mesi. L’equivalente a tutto quello che viene speso nel intero 2021.

Chi investe negli immobili

L’interesse più concreto è stato manifestato nel settore della GDO e del commercio online. In questo senso Lombardia ed Emilia Romagna sono le regioni più gettonate.
In forte rilancio anche gli investimenti nel mercato immobiliare legati al turismo, grazie alla forte ripresa del settore dopo il biennio terribile della pandemia.
Cresce l’alberghiero, dove il trading con i volumi è giunto a 1,27 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2021. La città che la fa da padrona è Roma, dove spicca il ruolo delle grandi catene internazionali.
Molto bene anche la logistica: 720 milioni di euro nel terzo trimestre e 2,6 miliardi da inizio anno, il doppio rispetto al 2021.

Va evidenziato anche il crescente interesse verso gli edifici sostenibili e ad impatto zero. Per questa soluzione gli investitori sono disposti a riconoscere un premio sul valore fino al 20-30%.

Cresce anche il residenziale

Anche il mercato immobiliare residenziale continua a marciare spedito. I leading indicators stimano che il volume d’affari di quest’anno sarà sui 100 miliardi di euro. Una dimostrazione di come gli italiani vedano nel mattone una difesa contro i periodi di alta inflazione.

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Connettività diffusa e autoproduzione di energia le priorità del Gruppo FS

Nei prossimi dieci anni Gruppo FS investirà 190 miliardi di euro. Centrale lo sviluppo dei servizi digitali e la connettività a bordo. Spazio anche all’autoproduzione di energia pulita.

La strategia digitale del Gruppo FS

Digitalizzazione, trasporti sempre più connessi e sensoristica diffusa sulla rete ferroviaria: è così che Gruppo FS si prepara a realizzare un sistema di infrastrutture e di servizi di mobilità più integrato, efficiente e sostenibile, in grado di offrire agli utenti un viaggio door-to-door a tutti gli effetti. Per la società guidata da Luigi Ferraris la trasformazione digitale diventa centrale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Piano 2022-2031. Diverse le iniziative strategiche che il Gruppo intende portare avanti nel prossimo decennio: è al lavoro per realizzare cinque nuove piattaforme digitali (Resilience, Smart Mobility, Logistica integrata, Orario intelligente, Pagamenti) dedicate al sistema dei trasporti. A queste si aggiunge anche il progetto “Gigabitrail and roads”, grazie al quale Gruppo FS poserà ulteriori cavi lungo i 17mila chilometri di rete ferroviaria assicurando così la connettività sia nelle 2.200 stazioni ma soprattutto durante i viaggi in treno e in autobus. Anche IoT e sensori giocheranno un ruolo fondamentale, con i dati raccolti che permetteranno non solo di garantire ai viaggiatori informazioni in tempo reale, ma anche di svolgere al meglio operazioni di manutenzione predittiva.

Il contributo del Gruppo FS alla transizione energetica

Anticipare la carbon neutrality al 2040 è l’obiettivo principale del Gruppo FS sul fronte della transizione energetica. Oltre a rinnovare la propria flotta con mezzi sempre più ecologici (la recente inaugurazione dell’Intercity Green è un esempio) e puntare sull’utilizzo di biodiesel e idrogeno nel trasporto pubblico locale, il Gruppo ha lanciato un vasto programma di autoproduzione di energia rinnovabile. Investimenti per 1,6 miliardi di euro destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici e minieolici con l’obiettivo di conseguire 2 GW di nuova capacità da fonti green e soddisfare il 40% del suo fabbisogno energetico. L’energia verrà prodotta soprattutto grazie a campi fotovoltaici, che sorgeranno non solo su tetti di stazioni e officine, ma anche in quelle aree considerate non più funzionali alle attività del Gruppo FS. Forte l’impegno anche nell’ambito dell’efficienza energetica: oltre ai treni a basso consumo, prevista anche la riqualificazione degli edifici e degli impianti di illuminazione con un risparmio di energia stimato del 40% annuo.

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Pierroberto Folgiero: navi extra-lusso, Fincantieri lancia “il nostro progetto più emozionante”

Il primo Four Seasons Yacht salperà nel 2025: nelle parole dell’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero il valore del progetto presentato a margine del Monaco Yacht Show.

Pierroberto Folgiero

Fincantieri: l’AD e DG Pierroberto Folgiero al Monaco Yacht Show presenta “il nostro progetto più emozionante”

Qui a Monaco “per un’occasione davvero speciale”. È l’AD e DG Pierroberto Folgiero a esprimere con queste parole su Linkedin la propria soddisfazione per “il nostro progetto più emozionante”, presentato lo scorso 28 settembre in occasione del Monaco Yacht Show: sarà Fincantieri a realizzare per il brand Four Seasons Yachts, società neocostituita del gruppo alberghiero dedicata al settore crocieristico, una nuova nave da crociera extra-lusso con ulteriori due unità in opzione, per un valore complessivo di circa 1,2 miliardi. “Questo progetto, realizzato in collaborazione con Four Seasons Hotels and Resorts e Marc-Henry Cruise Holdings LTD, crea un nuovo e audace punto di riferimento per le navi extra-lusso”, scrive nel post l’AD e DG Pierroberto Folgiero sottolineando come si tratti di “una miscela unica di ingegneria, design, sostenibilità, stile e innovazione digitale guidata dall’eccellenza creativa italiana”. La nuova nave, attualmente in fase di progettazione “nei nostri uffici di Trieste”, sarà pronta per il suo primo viaggio per la fine del 2025.

Pierroberto Folgiero: eccellenza, competenza, innovazione nel Dna di Fincantieri

Il progetto, sottolinea su Linkedin l’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero, rappresenta “un’ulteriore prova della capacità del nostro team di performare il mercato e creare le navi più belle del mondo”. Il primo Four Seasons Yacht sarà lungo 207 metri e largo 27 e ospiterà 14 ponti, come è stato sottolineato lo scorso 28 settembre in occasione della presentazione a margine del Monaco Yacht Show. Il design è personalizzato nei minimi dettagli: avrà 95 cabine di cui 20 suite simili a ville con terrazze e soffitti alti 2,4 metri, ognuna costata 4,2 milioni di dollari. La poppa a forma di canoa ospiterà un ampio ponte piscina mentre a bordo ci saranno ristoranti, lounge e bar, una spa, salone di bellezza e programmi di benessere. Eccellenza, competenza, innovazione: il carattere del progetto è nei valori su cui Fincantieri impronta da sempre la propria attività. “Sono davvero onorato di poter sviluppare da vicino questo progetto in collaborazione con Four Seasons”, ribadisce in conclusione nel post l’AD e DG Pierroberto Folgiero.

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Energia, Renato Mazzoncini (A2A): “Rifiuti potenziale risorsa per l’autonomia”

Secondo un recente studio di A2A e The European House Ambrosetti, il Paese è al secondo posto per disponibilità di fonti green. Renato Mazzoncini: “Potenziale del biometano ancora inespresso”.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: “Risultati studio A2A – Ambrosetti dimostrano potenzialità del Paese sulle rinnovabili”

Nonostante sia seconda in Europa per disponibilità di energie rinnovabili, l’Italia sconta ancora un basso livello di autonomia energetica. A fronte di una media europea del 39,5%, produce infatti solo il 22,5% dell’energia consumata. Per assicurare al Paese un futuro energetico più indipendente, efficiente e sostenibile, l’AD di A2A Renato Mazzoncini non ha dubbi sulla strada da percorrere: incrementare la produzione da fonti rinnovabili sfruttando appieno le peculiarità del territorio. Intervistato dal “Corriere della Sera”, il manager porta a sostegno della sua tesi i risultati emersi dal recente studio “Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti, le nostre materie prime. Il fondamentale contributo delle regioni per il raggiungimento dei nostri obiettivi” realizzato da A2A in collaborazione con The European House Ambrosetti. La ricerca parla infatti di un possibile “incremento di 105,1 gigawatt di solare (quasi cinque volte la capacità installata), 21,1 gigawatt di eolico (quasi il doppio di oggi) e 3,3 gigawatt di idroelettrico (oltre il 20% della capacità installata)”. Obiettivi realistici che tuttavia possono essere raggiunti solo coinvolgendo nel processo le Regioni, ha spiegato Renato Mazzoncini: “La Lombardia, per esempio, ha un’ampia possibilità di crescita nel fotovoltaico che andrà sviluppato principalmente sui tetti, visto l’elevato numero degli edifici, mentre il Molise o la Puglia sono più adatti per gli impianti a terra”.

Rifiuti, Renato Mazzoncini: “Stime parlano di 8 milioni di tonnellate da trasformare in energia”

Oltre a sole, acqua e vento, materie prime di cui il Paese è ricco, Renato Mazzoncini punta i riflettori su un’altra risorsa che in Italia viene spesso sottovalutata, ossia i rifiuti. Per l’AD è necessario dotare i territori di impianti adeguati per avviare il recupero energetico dei rifiuti: “Abbiamo stimato un totale di circa 8 milioni di tonnellate che possono essere recuperati come energia, come già avviene a Milano o a Napoli nei nostri termovalorizzatori”. Un ruolo decisivo nella sicurezza energetica verrà ricoperto dal biometano, fonte rinnovabile che in Italia, ha ricordato Renato Mazzoncini, deve ancora dispiegare tutte le sue potenzialità: “Oggi produciamo 200 milioni di metri cubi, mentre secondo i nostri studi l’Italia ha un potenziale di 6,3 miliardi di metri cubi, che corrispondono a circa l’8% del consumo nazionale di gas e al 22% del metano importato dalla Russia nel 2021”.

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Municipia S.p.A.: Digital Transformation, i cittadini al centro di ogni strategia d’innovazione

Servizi pubblici più efficienti, cittadini più soddisfatti: la vision di Municipia S.p.A., partner per la trasformazione digitale delle città di ogni dimensione.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: la soddisfazione della comunità passa attraverso servizi pubblici più efficienti

La digitalizzazione delle PA locali ha di fatto un ruolo decisivo nel processo di modernizzazione del Paese. Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering che affianca i Comuni di ogni dimensione nel percorso di Digital Transformation, lo vive quotidianamente, come spiega il presidente Stefano De Capitani sui suoi canali social. "Il digitale sta caratterizzando in maniera sempre più marcata la nostra quotidianità e sicuramente la recente pandemia è stata complice della forte accelerazione di questa rotta": offrire servizi digitali a cittadini e imprese "porta benefici a tutto il contesto urbano in termini di sostenibilità, sicurezza e inclusività da cui ne deriva la soddisfazione della comunità". È in quest’ottica che Municipia S.p.A. opera nell’intero Paese: "Ogni strategia di innovazione deve, infatti, mettere al primo posto i cittadini. Ritengo che questa strada, grazie all’intesa fra pubblico e privato, sia l’unica da percorrere per generare un futuro sostenibile".

Le nuove tecnologie facilitano la vita dei cittadini: la conferma nei progetti di Municipia S.p.A.

Le nuove tecnologie ci supportano "nella nostra quotidianità semplificando il nostro fare": come fa notare il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani lo "possiamo constatare tutti i giorni". Qualche esempio concreto: "Pensiamo al tempo passato (perso) in fila agli sportelli o in mezzo al traffico o a quello speso nella ricerca di un parcheggio. Guardiamo, allora, la facilitazione che deriva dall’avere a disposizione app per trovare il parcheggio o conoscere lo stato della viabilità o, infine, dall’usufruire della messa a terra di interventi di Mobility as a Service per l’interoperabilità dei sistemi di trasporto". O ancora "pensiamo anche ai dispositivi IoT, indispensabili per il controllo stradale e, in genere, ambientale. Andiamo oltre e pensiamo alle soluzioni per i pagamenti online – ad esempio per IMU o TARI -, oppure alle esperienze immersive per la promozione culturale e turistica dei territori o, ancora, agli assistenti virtuali, a disposizione H24/7 come realizzato con il "Rimini Chatbot", che nei primi 9 mesi di attivazione ha risposto a 206.000 messaggi ad esempio su come fare il cambio di residenza, dove trovare informazioni sull’accesso in ZTL, sulle certificazioni anagrafiche e il rilascio carta d’identità": non a caso è stato scelto fra i servizi digitali più innovativi dal progetto europeo UserCentriCities. Puntare a costruire città intelligenti per le amministrazioni locali significa "realizzare progetti in grado di rispondere concretamente a quelli che sono i bisogni dei propri abitanti": lo dice l’esperienza di Municipia S.p.A. e soprattutto i riconoscimenti assegnati ai numerosi progetti che porta avanti in tutta Italia al fianco di Comuni di ogni dimensione.

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Energie rinnovabili, l’intervento di Stefano Donnarumma (Terna) all’Italian Energy Summit

In che modo acquisire maggiore sicurezza in materia di approvvigionamento energetico? Ne ha parlato Stefano Donnarumma ai microfoni di “Affari Italiani”

Stefano Donnarumma, AD Terna

Stefano Donnarumma intervistato all’Italian Energy Summit

Il rincaro delle materie prime e delle fonti di approvvigionamento energetico è un tema di urgente attualità che sta mettendo a dura prova la ripresa dell’economia. A fornire un quadro sulle dinamiche in corso è intervenuto l’Italian Energy Summit, organizzato da “24 Ore Eventi” in collaborazione con “Il Sole 24 Ore”. All’evento tenutosi il 28 e 29 settembre, in presenza presso la Borsa Italiana a Milano e in diretta streaming, ha preso parte anche l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma, intervistato da “Affari Italiani” a margine del convegno. Quali le azioni messe in campo dalla società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale? La strategia di Terna nel medio termine è caratterizzata dal proprio Piano Industriale, che cuba 10 miliardi di investimenti sulle infrastrutture di rete”, ha dichiarato l’AD e DG in merito: a ciò si aggiunge “il Piano di Sviluppo Nazionale condiviso con le istituzioni e con l’ARERA, che prevede 18 miliardi al 2030”. Come osservato da Stefano Donnarumma, la strategia è orientata alla realizzazione e al potenziamento delle infrastrutture per abilitare le rinnovabili”.

Stefano Donnarumma: rinnovabili, diversificazione e accumuli al centro del sistema energetico

Proprio sul tema delle rinnovabili Stefano Donnarumma ha specificato come nel Paese sia ancora presente un dislivello da colmare per raggiungere condizioni di maggiore sicurezza: nello specifico, un “gap di rinnovabili al 2030 che è stimato oggi intorno ai 70 gigawatt”. Per questo motivo, da anni, Terna è in prima linea per accompagnare il sistema elettrico nazionale nel tragitto di transizione energetica, sempre più necessaria e sempre più connessa a obiettivi di sostenibilità e sicurezza. A farla da padrone in questo contesto sono proprio le energie rinnovabili, insieme a interventi di diversificazione delle fonti e sviluppo dei sistemi di accumulo. A tal proposito, per Stefano Donnarumma le azioni messe in atto in questo momento, come i rigassificatori, gli accumuli, la diversificazione del gas, sul lato del gas, e l’accelerazione delle rinnovabili, dovrebbero portarci a una condizione di maggiore sicurezza”, così l’AD e DG al termine dell’intervento.

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A FSI il 35% di Sterling, Maurizio Tamagnini: “Supporteremo famiglia Ferlin nella crescita”

Il fondo guidato da Maurizio Tamagnini conferma il suo interesse per il settore farmaceutico: l’azienda della famiglia Ferlin è oggi leader nella produzione di principi attivi.  

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini: FSI, i dettagli dell’operazione Sterling

Forte dell’esperienza con Kedrion, FSI decide di puntare ancora una volta sull’industria farmaceutica italiana. Lo scorso 29 luglio la società fondata da Maurizio Tamagnini ha comunicato l’intenzione di acquisire, tramite il fondo FSI I, il 35% del capitale di Sterling, nota azienda perugina specializzata nella produzione di principi attivi per trattare patologie in ambito oncologico, respiratorio e dermatologico. La partnership sottoscritta tra FSI e la famiglia Ferlin, fondatrice e investitore di lungo termine di Sterling, prevede la realizzazione di un ambizioso progetto di crescita sia per vie interne che tramite acquisizioni con l’obiettivo di creare un’azienda di riferimento a livello europeo nella produzione di principi attivi. L’investimento della società guidata da Maurizio Tamagnini sarà strutturato per la quasi totalità tramite aumento di capitale: in questo modo l’azienda della famiglia Ferlin, che manterrà il controllo con il 65%, avrà a disposizione le risorse necessarie per portare a termine il nuovo piano di sviluppo.

Maurizio Tamagnini: R&S, maggiore produzione e acquisizioni i pilastri della strategia

In occasione della sottoscrizione della partnership, Maurizio Tamagnini ha tracciato le linee guida del nuovo percorso di Sterling: “Il progetto, grazie all’aumento di capitale messo a disposizione della Società, ha l’obiettivo di fornire carburante per la crescita dell’azienda tramite un rafforzamento degli investimenti in Ricerca & Sviluppo, un’espansione della base produttiva e garantendo la flessibilità finanziaria per acquisizioni”. FSI intende replicare il successo ottenuto con il Gruppo Kedrion, attivo nella produzione di emoderivati, nel quale FSI ha recentemente deciso di reinvestire dopo l’operazione di acquisizione conclusa da Permira. “FSI ha identificato il settore farmaceutico come una priorità – ha sottolineato Maurizio Tamagnini L’auspicio è di accompagnare la famiglia Ferlin in un processo di crescita trasformazionale simile a quello che abbiamo da anni intrapreso con la famiglia Marcucci in Kedrion”.

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Nuovi corsi e seminari per il dipartimento “Storia e Cultura del Sud” di UniTreEdu

Dal mese di ottobre ”Storia e Cultura del Sud Italia” inaugurato a febbraio con ricche attività seminariali prosegue con un programma ben strutturato e comprensivo delle traiettorie costitutive della storia e della cultura del sud Italia, in cui la musica, l’arte, la poesia, il dialetto si intersecano con eventi storici, pensiero filosofico, continuità nelle tradizioni. Il dipartimento è stato ideato e voluto dal Prof. Silvio Bolognini, Rettore della UniTreEdu, che al fine di unire le specificità delle traiettorie scelte ha nominato un coordinatore di dipartimento.

 

La necessità di ampliare un programma didattico già ricco ed eterogeneo con uno specifico dipartimento rivolto al Sud Italia nasce dalla convinzione di dover ampliare la conoscenza interdisciplinare del sud Italia, delle sue caratteristiche peculiari, della memoria storica ad esse afferente e del sistema dei valori e di convivenza di cui è portatrice, valorizzandone il ruolo e la significatività all’interno del contesto nazionale.

 

Gli scenari previsti dal piano didattico non coinvolgeranno soltanto l’attività educativo formativa ma anche la convegnistica, lo sprone alla ricerca, la sensibilizzazione e la pubblicazione scientifica, il dialogo con le realtà e le menti che rappresentano una presenza di eccellenza del territorio coinvolto.

 

L’attività seminariale di “Storia e cultura del Sud” è frequentabile con l’iscrizione a UniTreEdu, che permette di seguire liberamente, senza oneri aggiunti e comodamente da casa, tutte le attività culturali dell’Ateneo. Tra queste sono incluse la frequenza alle lezioni online in modalità “live”, selezionabili tra; conferenze e seminari extraaccademici e iniziative culturali organizzate da UniTreEdu; spazi riservati per interagire con i professori UniTreEdu, docenti e professionisti qualificati appartenenti a ogni campo del sapere, e accesso esclusivo al materiale didattico riservato.

 

 

 

Per informazioni ulteriori si può visitare il sito UniTreEdu.com e il canale youtube UniTreEdu.

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Norma di legge Decalcificatore, acqua caldaia.

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  • 29 Ottobre 2022

A partire dal 2007 è stata introdotta una normativa relativa al decalcificatore dell’acqua della caldaia. Infatti, questo dispositivo ha la funzione di trattare l’acqua al nostro impianto termico per eliminare il calcare presente in quest’ultima. Il calcare, infatti, rappresenta la causa maggiore di guasti alle caldaie ed è responsabile di un maggiore consumo energetico. L’obbligo di decalcificatore della caldaia è regolato dalla legge e viene diviso l’argomento in base alla potenza erogata dall’impianto.

La legge prevede che per tutte le categorie di edifici di nuova costruzione, edifici ristrutturati totalmente ed edifici in cui è stata seguita, installazione di nuovi impianti termici o ristrutturazione degli esistenti l’installazione dei pacificatori è obbligatoria in caso di durezza dell’acqua superiore a 25 gradi francesi.

Che cos’è il decifratore dell’acqua per la caldaia?

Si tratta di uno strumento che tratta l’acqua e ne riduce il grado di durezza, cioè la quantità di calcare all’interno di quest’ultimo. Ne esistono di due tipi, a sali e magnetico.

Il Decalcificatore a sali è un bicchiere di vetro che ricorda il tubo della mandata di una caldaia al cui interno sono presenti di serie speciali che addolciscono l’acqua. I sali però si esauriscono circa una volta all’anno e devono essere integrati grazie ad apposite ricariche.

Il decalcificatore magnetico, invece, riesce ad alleggerire l’acqua grazie a dei magneti presenti in quest’ultimo. La soluzione magnetica è la più indicata in quanto non utilizza sostanze chimiche e soprattutto non deve essere manutenuta ogni anno. È però maggiormente costosa rispetto a quella dei sali.

Il decalcificatore viene posto a Monte della mandata dell’acqua verso la caldaia.

Misura della durezza dell’acqua.

Per misurare la durezza dell’acqua si utilizzano dei test, alcuni elettronici, altri a reazione chimica. Si tratta di un’operazione che deve essere effettuata da tecnici specializzati o anche in casa.

Installazione di decalcificatore e caldaie a Roma.

Per installazione di decalcificatore, caldaia o qualsiasi elemento del vostro impianto di riscaldamento potete affidarvi alla nostra azienda. Siamo esperti nel settore da più di 20 anni. Con esperienza e soprattutto dotati di uno staff di tecnici certificati che saranno in grado di raggiungere la vostra abitazione nel minor tempo possibile, potrete contattare il nostro call center al quale spiegherete la vostra esigenza e con il quale fisserete un appuntamento.

La caldaia rappresenta un elemento fondamentale all’interno delle nostre abitazioni e per questo motivo deve essere curata con particolare attenzione per evitare eventuali problematiche future e soprattutto per aumentarne l’efficienza e ridurre i costi in bolletta.

Qualsiasi intervento di manutenzione o miglioramento nel vostro impianto di riscaldamento verrà fatto in maniera minuziosa e soprattutto attenta.

Perché è importante il decalcificatore?

L’acqua presente all’interno delle tubazioni e ricca di calcare. Il calcare però può portare all’ostruzione delle tubature presenti all’interno del vostro impianto e potrà quindi creare delle problematiche. Per evitare guasti nel vostro impianto sarà facile, semplice, veloce e soprattutto più economico, installare un decalcificatore che, oltre ad essere previsto dalla legge, sarà anche fondamentale per la vita del vostro impianto. Vv garantirà infatti minori problemi e una maggiore durata di quest’ultimo.

 

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Gianni Lettieri: Atitech sigla accordo con Alitalia per l’acquisizione del ramo manutenzione

Atitech porta a termine con successo la trattativa sul ramo manutenzione di Alitalia: l’azienda guidata da Gianni Lettieri acquisisce così l’hub di Fiumicino, passo ulteriore nella creazione di un Polo nazionale per le manutenzioni aeronautiche.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: raggiunta intesa sul ramo manutenzione di Alitalia

Negli obiettivi di Atitech "dotare l’Italia di un’infrastruttura strategica nel campo delle manutenzioni aeronautiche in grado di offrire soluzioni ‘chiavi in mano’, così come accade già nei principali Paesi europei". A confermalo è Gianni Lettieri, Presidente del Gruppo che ha sede a Napoli, nell’aeroporto internazionale di Capodichino. In virtù dell’acquisizione, il ramo manutenzione di Alitalia passa ad Atitech, che assumerà i 940 lavoratori presenti nel complesso di Fiumicino e negli scali italiani ed esteri. La trattativa è stata avviata in primavera (offerta vincolante di acquisto e contratto preliminare di manutenzione con ITA Airways), per poi concludersi il 5 settembre con l’accordo tra i commissari di Alitalia e le sigle sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo). Come illustrato da Gianni Lettieri, l’operazione rientra in un progetto più ampio che punta alla realizzazione di un Polo nazionale delle manutenzioni aeronautiche, che porrà le proprie basi nei due centri di Capodichino e di Fiumicino.

Gianni Lettieri: riportare i principali player a Fiumicino, presenti alti standard di specializzazione

Come reso noto nell’ambito dell’accordo, l’hub di Fiumicino consentirà ad Atitech di incrementare la propria quota di manutenzione su scali esteri, tra cui Tel Aviv, Francoforte, Monaco, Buenos Aires, San Paolo, Parigi e Casablanca. Nel frattempo, ha dichiarato Gianni Lettieri, gli intenti del Gruppo guardano verso l’obiettivo di riportare a Fiumicino i principali player del traffico aereo "costretti in questi anni a cercare altrove servizi che invece con puntualità e professionalità possiamo già offrire oggi a Roma e Napoli", ha specificato il Presidente. "All’interno di Atitech e dell’ex Alitalia – continua Lettieri – esistono professionalità e competenze capaci di soddisfare le più svariate esigenze dei vettori presenti sul mercato in tempi rapidi ed assicurando standard di qualità molto alti". Competenze ad elevato quoziente specialistico che lo stesso Gianni Lettieri ha descritto come centrali per un Polo di livello internazionale: "Il capitale umano è la vera forza di questa operazione", ha commentato in conclusione.

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