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26 Marzo 2021

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Gianni Lettieri (Atitech): “No ai licenziamenti: serve atto di coraggio degli imprenditori”

La scorsa estate l’imprenditore aveva messo in guardia sugli effetti economici del Covid-19. Ora, spiega Gianni Lettieri, non resta che affidarsi a Draghi e al Recovery Fund.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: per uscire dall’impasse occorre lavorare tutti insieme

Era l’8 agosto quando “Il Denaro” pubblicò un’intervista di Gianni Lettieri sulle difficoltà che le aziende italiane avevano incontrato durante i primi mesi della pandemia. Il monito dell’Amministratore Delegato di Atitech fu chiaro: molte realtà, momentaneamente sostenute dallo Stato, rischiavano di non riuscire a superare l’autunno. Oggi come allora, il patron dell’azienda di Capodichino evidenzia gli scarsi passi in avanti in termini di aiuti da parte dello Stato. “Bisogna stringere i denti e attendere la ripresa – ha recentemente dichiarato ai microfoni di Radio CRC – È vero anche, però, che lo Stato deve dare una mano alle aziende. Devono arrivare subito le risorse per i ristori e per sopperire alla perdita di fatturato. Si è perso troppo tempo”. In merito al blocco dei licenziamenti, il manager si è detto d’accordo con le valutazioni del vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe, che ha proposto la proroga per tutte le realtà che hanno visto le loro attività sospese o ridotte per legge. Tuttavia, secondo Gianni Lettieri, da parte dei suoi colleghi oggi serve un atto di coraggio: “Gli imprenditori italiani hanno il dovere di tutelare i propri lavoratori in un momento di emergenza come questo, al di là del blocco”.

Gianni Lettieri: Recovery Fund, un’occasione che non possiamo permetterci di perdere

L’appello rivolto da Gianni Lettieri è sintomatico delle condizioni in cui versa l’economia: “Una crisi che non colpisce soltanto Napoli ma anche città più ricche come Milano – ha continuato il numero uno di Atitech – dove in fila alla Caritas ci sono donne con bambini che prima erano impiegate e che ora si ritrovano in uno stato di indigenza perché non possono più beneficiare della Cassa integrazione”. Per l’imprenditore ora è fondamentale far ripartire il mercato del lavoro, risultato ottenibile solo con la crescita del Pil. Il nuovo Governo rappresenta una speranza in tal senso: “Credo che il presidente Draghi sia una fortuna per l’Italia. Onestamente, negli ultimi due anni abbiamo avuto momenti imbarazzanti da parte del governo, poca credibilità”. E sul Recovery Fund non usa mezzi termini: “È un’occasione unica per il Paese – ha spiegato Gianni Lettieribisogna tener presente che gli importi del Recovery Fund sono di gran lunga superiori a quelli del Piano Marshall, che ha salvato l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di fondi che bisogna sapere utilizzare e sotto questo aspetto Draghi è una sicurezza. Ha una autorevolezza internazionale e un prestigio che gli consentirà di affrontare al meglio, anche nel nostro Parlamento, le sfide e gli argomenti spinosi che si presenteranno già dai prossimi giorni”.

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Di quale potenza hai bisogno per il mio nuovo condizionatore?

È importante iniziare chiarendo che nella risposta a questa domanda il grado di efficienza energetica della tua casa gioca un ruolo importante.

In termini generali, di solito si stima una potenza di 100 frigorie per metro quadrato . Dobbiamo convertire le frigorie in kW, che è la misura che usiamo per l’energia elettrica. Lo si può fare moltiplicando le frigorie per 0,86 e dividendo il risultato per mille.

Nel nostro caso,  per 30 metri quadrati, otteniamo 3.000 frigorie o 2,58 kW . Questa sarebbe la potenza richiesta per un condizionatore d’aria progettato per raffreddare una grande stanza.

La potenza del dispositivo finirà per far lievitare la nostra bolletta: maggiore è la potenza, più pagheremo . Ecco perché è importante tenere presente che scegliere un dispositivo con più potenza di quella di cui abbiamo bisogno non significherà avere una migliore climatizzazione dell’aria, ma semplicemente un costo maggiore (sia all’acquisto del dispositivo che successivamente, sulla bolletta della luce).

L’opzione più conveniente per quanto riguarda i consumi sarebbe quella di accontentarsi di un ambiente gradevole, abbassare la stima a 50 frigorie per metro quadrato e scegliere un sistema inverter come quello dei condizionatori Mitsubishi, che sia in grado di mantenere una temperatura stabile pur operando al 40% delle prestazioni massime. In questo modo potremmo pagare meno in bolletta e, allo stesso tempo, essere molto efficienti.  

Quale etichetta energetica scegliere?

È facile lasciarsi fuorviare da  etichette di efficienza energetica più semplici di quanto sembri. La classificazione dell’efficienza energetica dei condizionatori d’aria stabilisce una scala di lettere che vanno da A, il più efficiente, a G, il meno efficiente dal punto di vista energetico.

A sua volta,  l’etichetta di ogni apparecchio ci fornisce informazioni  sulle sue prestazioni per zone climatiche e sulla sua efficienza energetica stagionale a freddo (SEER) o sulla sua corrispondenza in calore (SCOP).

Con questi dati è possibile determinare  quale modello di elettrodomestico si adatta meglio alle nostre esigenze. Se optiamo per un sistema di classe energetica A+++, potremmo considerare una riduzione dei consumi elettrici del 30%.

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Valute, la nuova guerra per scalzare il dollaro si gioca sul terreno digitale

Se gli USA sono la potenza più grande al mondo, lo devono alla loro economia che è la più robusta. Un riflesso di questo è la forza del dollaro americano, che tra tutte le valute, oltre a essere quella di riserva è considerata rifugio sicuro di ultima istanza. Più dell’oro.
Ecco perché durante la fase più acuta della pandemia, verso marzo 2020, l’oro addirittura scendeva mentre il biglietto verde saliva. Perché i mercati accumulavano dollari, ritenuto l’elemento economico più “indistruttibile”. E per farlo erano disposti anche a vendere oro, che normalmente è il bene rifugio per eccellenza.

La nuova guerra tra valute

valute digitaliQuesto aspetto bisogna tenerlo a mente, quando si parla di guerra tra valute. Perché lo scontro – apparentemente economico – in realtà è politico. Scalzare il dollaro americano dal trono delle valute internazionali, significa scalzare gli USA dal trono di potenza globale. Russia e Cina sono quelle che ambiscono più di tutti a questo ruolo.Ma ne’ il Rublo ne’ lo Yuan hanno lo stesso potere del dollaro, che è la valuta principale di tute le correlazioni sui mercati valutari. Normalmente la guerra tra valute ha però un fine molto più blando. Serve a sostenere la forza dei propri prodotti all’estero (svalutando il cambio), a combattere l’inflazione (rivalutando) o la disoccupazione.

Il terreno di scontro è digitale

Negli ultimi tempi però, il senso di guerra tra valute è ulteriormente cambiato. O meglio ampliato. Perché si sta spostando sul terreno digitale. Potrebbe essere questo il prossimo fronte dello scontro fra superpotenze.
Gli Stati Uniti vogliono essere pronti. Per questo la Fed ha avviato la sperimentazione di un dollaro virtuale, come ha confermato il governatore Jerome Powell il 18 marzo.
Deve contrastare l’attivismo della Cina, che si sta muovendo da tempo per avere uno Yuan digitale. Ha infatti già attivato 4 progetti pilota in altrettante città.

Dollaro ancora saldo

Avere una valuta digitale significa rendere i pagamenti elettronici rapidi, sicuri e a basso costo. Chi per primo offrirà una moneta capace di sostenere questo sistema, potrebbe avere un grosso vantaggio.
Per questo dopo anni di inerzia, la FED ha accelerato il passo, definendo il progetto “ad alta priorità. Del resto, l’economia statunitense ha perso terreno nel commercio globale (dal 1990 a oggi, la sua quota nelle esportazioni mondiali si è più che dimezzata) e gli USA non vogliono rinunciare allo status di valuta internazionale di riserva, di cui oggi il dollaro gode. Al momento non ci sono indicatori di inversione trend, che evidenziano una perdita di peso del biglietto verde. Ma la FED non vuole correre rischi.

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Francesco Starace: l’AD e DG di Enel all’inaugurazione dell’Executive Master in Finance SDA Bocconi

L’interesse del mondo converge sulla sostenibilità ma servono gli strumenti per permetterne la crescita: il monito dell’AD e DG di Enel Francesco Starace intervenuto all’inaugurazione dell’Executive Master in Finance SDA Bocconi.

Francesco Starace

Francesco Starace: la sostenibilità nell’anno della pandemia, lo sguardo dell’AD e DG di Enel

In tutto il mondo c’è una incredibile attenzione al tema della sostenibilità: a rilevarlo, nel corso di un intervento all’inaugurazione dell’Executive Master in Finance SDA Bocconi, è l’AD e DG di Enel Francesco Starace. Politica e mondo finanziario sono sempre più concentrate su questo fronte, nella consapevolezza “che quello climatico è un rischio concreto nel medio termine e di conseguenza la sostenibilità diventa una priorità”. Nel corso dell’evento, in programma lo scorso 29 gennaio, l’AD ha evidenziato inoltre come sotto questo aspetto ci siano spazi di crescita “ma io vedo un collo di bottiglia: mancano gli strumenti per realizzare ciò”. Eppure “il cambiamento che abbiamo visto nel 2020 sarà irreversibile”: Enel si impegna da tempo in questa direzione, come ha ricordato anche Francesco Starace. “Abbiamo detto che dal 2019 in avanti tutte le nostre future obbligazioni saranno Esg” ha spiegato l’AD: “Non faremo più emissioni standard. Ci vedrete sul mercato ogni anno gradualmente migrando il nostro debito verso questi strumenti”.

Sostenibilità: il pluriennale impegno dell’AD e DG di Enel Francesco Starace

Riconosciuto a livello internazionale per il suo impegno sul fronte della sostenibilità, Francesco Starace è stato nominato di recente Presidente del Consiglio di Amministrazione di Sustainable Energy for All (SEforALL), l’organizzazione internazionale no-profit che in partnership con le Nazioni Unite lavora per garantire l’accesso a un’energia affidabile, sostenibile e moderna per tutti (SDG7). Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel dal 2014, riconfermato lo scorso anno per il terzo mandato, si è distinto fin dal 2008 quando fu nominato AD di Enel Green Power, neonata società del Gruppo specializzata nello sviluppo e nella gestione di attività legate all’energia da fonti rinnovabili. Nei sei anni di gestione di Francesco Starace, Enel Green Power arriva ad affermarsi su scala globale configurandosi tra i principali player del settore. Designato AD e DG di Enel nel maggio 2014, si attiva fin da subito per promuovere la sostenibilità e porla al centro del modello di sviluppo del Gruppo: non a caso nel 2016 ha presentato all’ONU le strategie di Enel per contribuire al raggiungimento degli obiettivi globali di crescita socio economica, sviluppo sostenibile e per combattere climate change e fame nel mondo. Elizabeth Cousens, Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di SEforALL e Presidente e Amministratore Delegato della Fondazione delle Nazioni Unite, in occasione della sua nomina a Presidente del Board lo ha definito “un leader energetico visionario con una lunga esperienza nel guidare l’ambizione imprenditoriale intorno all’azione per il clima, la sostenibilità e l’accesso all’energia per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo che ne sono prive”.

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Le caratteristiche di un buon condizionatore d’aria

Un condizionatore d’aria non si acquista tutti i giorni. Il modello prescelto si occuperà di mantenere gradevole la temperatura della tua casa per anni. Per questo motivo, la decisione di installare un condizionatore d’aria non dovrebbe mai essere presa alla leggera.

I vari modelli esistenti sul mercato

Prima inizi a cercare e confrontare modelli, più tempo avrai per prendere una buona decisione e attrezzare in tempo la tua casa per l’arrivo del caldo. In questo modo potrai riflettere sul tipo di aria condizionata di cui hai bisogno, scoprire quali modelli di condizionatori esistono, richiedere preventivi vari così da assicurarti che la tua decisione sia quella giusta.

In linea di massima è consigliato di tenere in considerazione i seguenti problemi quando si acquista un condizionatore d’aria:

  • Potenza: è necessaria una potenza di raffreddamento adeguata alla stanza che vogliamo acclimatare. In questo modo eviterai un consumo di elettricità maggiore del necessario.
  • Rumore: i dispositivi con un livello di rumore basso, inferiore a 45 dB, sono i più comodi. La gamma di condizionatori Daikin offre dispositivi tra i più silenziosi in assoluto.
  • Costo: riferito non solo al prezzo di vendita, ma anche al suo livello di consumo.
  • Etichetta energetica: migliore è la classificazione energetica, più efficiente sarà l’elettrodomestico. I più efficienti hanno l’etichetta A ++ e A +++, oltre ad altre funzionalità per ridurre i consumi, come la modalità Economica. Con questa modalità, puoi risparmiare fino al 60% * del consumo di elettricità rispetto la modalità automatica.
  • Controllo tramite dispositivo mobile: questa è una funzionalità molto utile e la maggior parte dei condizionatori sul mercato non la vanta ancora. Essa non solo ti consente di controllare il tuo condizionatore tramite il cellulare, ma funziona anche con gli assistenti virtuali di Alexa o Google Home.
  • Tipo di refrigerante: i dispositivi che utilizzano il refrigerante R-32 sono più ecologici di quelli che utilizzano R410A . Questo perché ha un effetto zero sulla riduzione dell’ozono, ha il 68% in meno di impatto sul riscaldamento globale e richiede il 30% in meno di carica di refrigerante rispetto al suo predecessore.
  • Installazione: tieni presente che per installare un condizionatore in casadevi avere l’aiuto di un professionista.
  • Manutenzione: se conosci le linee guida per una corretta manutenzione, eviterai molti   problemi e farai durare il tuo condizionatore d’aria molto più a lungo.
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Distanza tra unità interna ed esterna di un condizionatore: perchè è importante?

Durante l’installazione di un nuovo climatizzatore, non dobbiamo solo prendere in considerazione la posizione, ma anche la distanza con l’unità esterna. Sapevi che maggiore è la distanza tra unità interna ed esterna, minori sono le prestazioni del sistema?

Ad esempio, in un impianto con 5 metri di distanza tra unità interna ed esterna, rappresenta una perdita di prestazioni compresa tra il 3% e il 5%. Nel caso in cui la distanza tra l’unità interna e quella esterna sia di 15 metri, vi è una perdita di prestazioni compresa tra il 7% e il 10%.

Inoltre, non tutti i produttori di climatizzatori offrono le stesse possibilità in termini di distanze e i climatizzatori Samsung sono tra i migliori in questo senso.

Quando si tratta dell’unità esterna, la sua posizione è dunque molto importante e poter avere una ventilazione adeguata è essenziale. Pertanto, se viene installata vicino a un muro, non dobbiamo dimenticare che deve esserci una distanza sufficiente affinché l’aria possa fluire facilmente.

Come appare adesso chiaro, è preferibile installarla in un luogo ombreggiato, in quanto la differenza di temperatura tra l’essere colpita direttamente dalla luce solare o essere in ombra può essere di 5 °C a 10 °C . Una differenza che può comportare fino al 20% di consumi in più.

Nel caso dell’unità interna, l’aspetto cui dobbiamo dare la priorità è dunque il risparmio energetico legato anche alla distanza con l’unità esterna, oltre ovviamente al fatto ci siano anche luoghi in cui l’estetica gioca un ruolo importante. Di certo l’ideale è mantenere una distanza massima di 3 metri tra l’unità interna e quella esterna così da sfruttare al massimo il suo potenziale.

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Pandemia e dispersione scolastica: Susanna Esposito conduce su UNIPR On Air

La pandemia, che ha avuto come conseguenze anche la didattica a distanza e l’impoverimento sociale, mette a rischio le vite scolastiche di tanti studenti: ne ha parlato Susanna Esposito in un’intervista a Claudio Tesauro, Presidente di Save The Children Italia.

Susanna Esposito

UNIPR On Air: l’intervista condotta da Susanna Esposito

Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’Università di Parma e Presidente di WAidid, ha intervistato Claudio Tesauro, Presidente di Save The Children Italia, nel contesto di “UNIPR On Air”, la rassegna di incontri con personalità di rilievo portata avanti dall’Università di Parma. Dopo le prime due edizioni totalmente dedicate ad argomenti legati al Covid-19, quella attualmente in corso è invece incentrata sull’Agenda 2030 dell’ONU. Iniziata il 18 febbraio, ha visto il secondo incontro, moderato da Susanna Esposito, trattare il Goal 1 dedicato al “Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo”. Durante l’intervista ci si è concentrati sulle devastanti conseguenze della pandemia nel contesto socio-economico del Paese, con un focus particolare sulla crescita della povertà educativa in Italia. Come già denunciato da Save the Children, la crisi sanitaria ha impattato profondamente sulla vita scolastica di bambini e bambine, che si sono trovati in sofferenza o impossibilitati a continuare gli studi.

Susanna Esposito intervista Claudio Tesauro: i rischi per i giovani, in perenne lockdown 

Dal 2008 al 2018 la povertà minorile è triplicata, ha ricordato Claudio Tesauro. Oggi, a seguito delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, un altro milione di bambini rischia di cadere in povertà assoluta. Dall’intervista condotta da Susanna Esposito è inoltre emerso il pericolo che, con l’impossibilità di frequentare compagni e luoghi di cultura, aumenti significativamente anche la dispersione scolastica, fenomeno che è già purtroppo in corso. “Più di 7 ragazzi su 10 dicono di avere almeno un compagno che sta facendo più assenze, mentre quasi il 30% afferma che dal lockdown di primavera almeno un compagno ha abbandonato la scuola”, ha dichiarato Tesauro. Il digital divide non aiuta, e ricordiamo che il 13% degli adolescenti vive in abitazioni prive di PC o tablet. Susanna Esposito ha quindi chiesto consiglio al Presidente per capire come aiutare i ragazzi in questo difficile momento: ne è emerso che la classe dirigente più ricca e agiata dovrebbe assumersi le responsabilità di portare avanti un progetto che garantisca un futuro a tutti gli adolescenti, serve uno sforzo collettivo.

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Arte, la nuova normalità: Andrea Mascetti (Fondazione Cariplo) al webinar di Fondazione Hruby

La pandemia sta trasformando anche il mondo dell’arte. La sicurezza è oggi un tema imprescindibile, come sostiene Andrea Mascetti.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la cultura e le nuove esigenze dovute alla pandemia

Uno degli effetti più evidenti del Covid-19 è l’evoluzione del bisogno di sicurezza. La pandemia ha fatto emergere nuove esigenze sulla questione praticamente in ogni settore. Quello della cultura non fa eccezione. È l’argomento affrontato in un recente webinar promosso da Fondazione Hruby dal titolo “Dalla sicurezza alla valorizzazione – Le attuali tecnologie per arte, teatro e musica nella nuova normalità”. All’evento ha preso parte Andrea Mascetti, Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo. “Il tema della sicurezza nella cultura è fondamentale – ha dichiarato – Lo dimostra il fatto che dei 45 milioni che Cariplo ha messo in campo nel 2019, il 15-20% è andato al recupero del patrimonio culturale”. Per fare in modo che l’industria della cultura abbia gli strumenti per affrontare il cosiddetto “new normal”, è necessario che i responsabili di luoghi come musei, teatri o biblioteche vengano a conoscenza delle soluzioni offerte dalle nuove tecnologie. Un’esigenza che ha anche un valore economico: “Spesso dimentichiamo che il mondo della cultura vale 90 miliardi – ha detto Andrea Mascettisi tratta di circa il 6% del PIL del Paese”.

Andrea Mascetti: l’impegno di Fondazione Cariplo a sostegno delle realtà di provincia

La sicurezza oggi è sinonimo di valorizzazione. Nel caso del patrimonio artistico, vuol dire anche fruizione e quindi introiti che permettono di proseguire le attività culturali. Tuttavia, ha spiegato Andrea Mascetti, non tutti gli attori in gioco posseggono il know-how e le risorse per implementare le nuove tecnologie e limitare gli effetti della pandemia. “Le grandi organizzazioni culturali hanno mostrato una notevole capacità di inventiva e di riuscire a sopravvivere a questi tempi complicati – ha commentato – Diverso e problematico il mondo delle realtà più piccole, di provincia, che probabilmente non hanno gli strumenti economici adatti”. Nell’ultimo anno Fondazione Cariplo si è mossa in questa direzione: “Abbiamo messo circa 8 milioni nel 2020 e altri 2 milioni nel 2021 per mettere in sicurezza l’associazionismo culturale”. Inoltre, nel mese di gennaio, la Fondazione ha dato il via sul territorio lombardo a “InnovaMusei”: “Un nuovo bando nato con la collaborazione di Regione Lombardia e Unioncamere – ha spiegato Andrea MascettiSi tratta di circa 2 milioni destinati a progetti che, attraverso interventi su digitalizzazione e innovazioni tecnologiche, possono promuovere nuovi modelli organizzativi e di fruizione”.

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Fabrizio Palermo scelto da “Fortune Italia” come Businessperson of the Year: l’intervista al manager

Su"Fortune Italia" l’intervista integrale: "Il Gruppo è convinto che il capitale finanziario debba essere messo a servizio dell’industria per difendere e creare occupazione", ha dichiarato Fabrizio Palermo.

Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo: il ruolo di CDP nell’emergenza

Fabrizio Palermo si conferma uno dei top manager italiani: l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti è Businessperson of the Year secondo la classifica stilata dalla rivista "Fortune Italia". Il riconoscimento, conferito al manager già lo scorso anno, consolida la sua gestione alla guida di CDP dal 2018. Una conduzione che negli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con l’emergenza Covid-19 e con il ruolo di primo piano assunto grazie alle misure prese dal Governo per contrastare la crisi economica: "Sin dall’inizio dell’emergenza ci siamo attivati per sostenere le imprese e la pubblica amministrazione, agendo su più fronti – ha spiegato l’AD durante l’intervista in versione integrale sul numero di "Fortune Italia" del 2 dicembre – garantire la liquidità e la solidità patrimoniale delle imprese, favorendo il consolidamento e lo sviluppo delle aziende strategiche, e supportare gli enti territoriali per le loro esigenze di spesa corrente e per gli investimenti". Una delle operazioni che più ha avuto successo, secondo Fabrizio Palermo, è stata la rinegoziazione dei mutui a supporto delle Pubbliche Amministrazioni, che grazie al lavoro di Cassa Depositi e Prestiti hanno potuto liberare circa 800 milioni di risorse da destinare ad interventi Covid-19: "Abbiamo poi lanciato CDP Venture Capital per lo sviluppo e l’innovazione del Paese e più recentemente il Fondo Nazionale del Turismo e gli acceleratori CDP, che offrono nuovi strumenti a sostegno dello sviluppo del capitale umano delle imprese".

Fabrizio Palermo: prossimo obiettivo creare campioni nazionali

Per uscire dalla crisi economica ora c’è bisogno di puntare sulla crescita sostenibile, in linea con il trend mondiale su transizione energetica e decarbonizzazione. "Ci auguriamo tutti che con il 2021 l’emergenza possa essere superata – continua Fabrizio Palermoil nostro contributo sarà focalizzato su innovazione e formazione, anche nella convinzione che Il capitale finanziario debba essere messo a servizio dell’industria per difendere e creare occupazione. CDP supporta il Paese dal 1850, e continuerà ad accompagnare ogni passaggio storico del Paese". Il prossimo obiettivo del Gruppo è quello di aumentare la competitività dell’Italia a livello internazionale. Per farlo, il manager fa affidamento sulle ultime operazioni di CDP nate con lo scopo di creare "veri e propri campioni nazionali" in determinati settori ritenuti strategici: "Mi riferisco alla nascita di Webuild nelle costruzioni, alla fusione SIA-Nexi nei pagamenti digitali, al nostro ingresso in Euronext funzionale all’acquisizione di Borsa Italiana – ha spiegato Fabrizio Palermononché al nostro impegno nell’ambito delle telecomunicazioni, con l’obiettivo di dotare il Paese di una rete unica capace di colmare il gap digitale".

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Consorzio ELIS riunisce oltre 100 CEO: la partecipazione di Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber

"Realizziamo una grande infrastruttura in fibra ottica per abilitare la rivoluzione digitale": l’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa tra i 100 CEO intervenuti al convegno del Consorzio ELIS "Una Bussola per orientarsi nel Nuovo Mondo. Un Timone per non perdere la rotta".

Elisabetta Ripa

Open Fiber: tra i 100 CEO riuniti dal Consorzio ELIS per confrontarsi sul rilancio del Paese anche Elisabetta Ripa

La rinascita del Paese passa attraverso l’iniziativa del Consorzio ELIS a cui ha preso parte anche Elisabetta Ripa. L’Amministratore Delegato di Open Fiber è infatti tra i 100 CEO che si sono riuniti lo scorso 13 ottobre con l’obiettivo di definire una serie di azioni funzionali a promuovere una efficace trasformazione della scuola, delle imprese e del mondo del lavoro. Dall’incontro è emersa infatti la necessità di un intervento strategico focalizzato sull’educazione dei giovani: occorre che la comunità si impegni fortemente nel prepararli alle grandi sfide che saranno chiamati ad affrontare in futuro. Per questo si deve puntare sempre più sull’apprendimento continuo, su creatività e capacità di adattamento, mai come oggi così fondamentali. In ambito imprenditoriale invece a realtà come quella guidata da Elisabetta Ripa è richiesto di accostarsi sempre più al territorio, di costruire ponti con le comunità e sostenere il Sud, limitando l’abbandono scolastico: l’inclusione è la direzione.

Elisabetta Ripa: la rinascita del Paese passa anche attraverso la digitalizzazione, l’impegno di Open Fiber

"Noi realizziamo una grande infrastruttura in fibra ottica per abilitare la rivoluzione digitale", ha sottolineato Elisabetta Ripa ai microfoni di "Affari Italiani". L’AD di Open Fiber ha parlato del ruolo della società che guida nel quadro delineato nel corso dell’incontro organizzato dal Consorzio ELIS: "Per utilizzare appieno le infrastrutture, sono indispensabili nuove competenze sul mondo del digitale e una nuova cultura più attenta a svilupparle". Elisabetta Ripa ha quindi ribadito l’importanza di lavorare su scuola, educazione e sul reskilling dei lavoratori. E sui progetti di Open Fiber ha evidenziato come l’obiettivo sia di raggiungere 20 milioni di unità immobiliari entro il 2023: la digitalizzazione infatti ha un peso strategico rilevante nella rinascita del Paese.

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Paolo Comana nuovo presidente di Avis Comunale Bergamo

È Paolo Comana, classe 1951 ex-donatore e socio di Avis Comunale Bergamo, il nuovo presidente alla guida di Avis Comunale Bergamo per il prossimo quadriennio. L’elezione è avvenuta nel corso della prima riunione del Direttivo recentemente eletto, tenutasi nella serata di mercoledì 24 marzo.

«È per me un onore poter guidare l’Avis Comunale Bergamo e sono convinto che sia una grande opportunità per diffondere a voce ancor più forte il grande messaggio della “donazione”. Partendo dai messaggi di sensibilizzazione e dalle iniziative sul nostro territorio, sono certo che, in un clima di grande collaborazione, contribuiremo al raggiungimento dei grandi obiettivi dell’Avis come l’autosufficienza di emocomponenti e la tutela dei donatori di sangue».

Queste le parole del neo-eletto presidente Paolo Comana, che succede a Roberto Guerini, ex-presidente in carica per un doppio mandato, che dichiara: «Esprimo grande soddisfazione personale per la scelta del Direttivo che ha indicato all’unanimità Paolo Comana, che in questi anni nei vari ruoli che ha ricoperto ha dimostrato grande dedizione all’Associazione. I miei più cari auguri con l’augurio di essere sempre al servizio di chi ne ha bisogno, un augurio ancora più forte alla luce della pandemia che ha fatto emergere ancor di più l’importanza del ruolo dei volontari a tutti i livelli e di tutte le associazioni»

Nella serata è stato nominato il nuovo consiglio esecutivo: Comana Paolo Presidente, Guerini Roberto Vicepresidente Vicario, Canzi Ferdinanda Vicepresidente, Colombo Daniela Segretario, Nespoli Pesenti Davide Tesoriere.

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Mobilità, l’impegno di A2A nell’idrogeno green: intervista all’AD Renato Mazzoncini

A2A insieme a Fnm e Snam per la nascita in Lombardia della prima “Hydrogen Valley” italiana: il valore del progetto nelle parole dell’AD e DG Renato Mazzoncini.

Renato Mazzoncini manager A2A

A2A con Snam e Fnm per la prima “Hydrogen Valley” italiana: le considerazioni dell’AD Renato Mazzoncini

La prima “Hydrogen Valley” italiana sorgerà in Lombardia. È l’obiettivo a cui A2A lavora insieme a Snam e Fnm, come sancisce l’accordo siglato dall’AD e DG Renato Mazzoncini lo scorso 29 dicembre. La collaborazione punta a individuare modalità di fornitura e rifornimento di idrogeno da fonti rinnovabili e dal recupero di materia per alimentare i nuovi treni della linea Brescia – Iseo – Edolo: il progetto denominato H2iseO è dunque finalizzato alla realizzazione della prima "Hydrogen Valley" italiana in Lombardia, in particolare nel Sebino e in Valcamonica, inoltre dotata a partire dal 2023 di una flotta di treni a idrogeno e delle relative infrastrutture. In seguito, entro il 2025, la soluzione a idrogeno dovrebbe essere estesa anche al trasporto pubblico locale, con circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica. Nel sottolineare il valore del progetto, l’AD e DG di A2A ha ribadito come innovazione e sostenibilità siano “due parole chiave della nostra azione, valori che sono alla base di questa importante collaborazione”. La natura multi-business del Gruppo, come evidenziato inoltre da Renato Mazzoncini, “ci pone nella condizione di poter mettere a disposizione diverse soluzioni per la produzione di idrogeno green nell’area interessata dal progetto: dagli impianti idroelettrici ai nostri asset nell’ambito dell’economia circolare”.

L’AD e DG Renato Mazzoncini al “Corriere della Sera”: la vision di A2A sull’idrogeno green

Che A2A punti sull’idrogeno green lo confermano anche i recenti accordi sottoscritti con Ardian, Snam e Fnm per lo sviluppo di progetti in questo ambito. L’AD e DG Renato Mazzoncini ne ha parlato lo scorso 21 dicembre a “L’Economia”, l’inserto del “Corriere della Sera”. “Il punto di partenza per sviluppare l’idrogeno è avere qualcuno che lo voglia utilizzare”, ha spiegato l’AD, osservando inoltre come le fonti rinnovabili abbiano “il problema dell’intermittenza, perciò stabilizzarle tramite batterie e idrogeno è uno degli elementi chiave nella transizione energetica”. Non solo: “Un grande utilizzatore dell’idrogeno sarà la mobilità pesante, dai treni ai grandi camion e autobus. Mentre sui veicoli leggeri penso che le batterie abbiano vinto la partita. E poi c’è l’industria molto energivora: l’idrogeno può aiutarla nel percorso di decarbonizzazione”. In questo contesto si inserisce il progetto di realizzazione della prima Hydrogen Valley italiana: “Queste componenti ci sono tutte e tre: la mobilità, una tradizione industriale pesante rilevante e l’energia prodotta da A2A. Trenord, quando ha ordinato i primi 6 treni a idrogeno per la Brescia-Iseo-Edolo, ha dato la spinta per passare ai fatti. L’obiettivo è trasformare a idrogeno l’intera linea entro il 2026 per le Olimpiadi. Ma i primi treni arriveranno entro il 2023 e se non c’è idrogeno per alimentarli resteranno fermi. Questo è il caso in cui la domanda trascina l’offerta”. Per produrre idrogeno in quell’area A2A ha due le opzioni al vaglio, come anticipa Renato Mazzoncini: “C’è un impianto idroelettrico fluente lungo il fiume Oglio attivo 24 ore su 24. In alcune ore del giorno può essere utile produrre idrogeno. E poi c’è il termoutilizzatore di Brescia che, in un’ottica di economia circolare, può consentire di produrre e accumulare energia”. L’area è strategica anche perché “c’è un panel di industrie pesanti che possono avere grandi benefici”. A2A è dunque concentrata su tutti gli aspetti della filiera in cui può essere protagonista: produttore di H2 per rifornire i treni bresciani e sfruttando i propri impianti rinnovabili ma anche utilizzatore, per alimentare insieme al gas le centrali termoelettriche o per la riconversione di quelle a carbone.

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Come formare alla gestione dello stress pandemico

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Come formare alla gestione dello stress pandemico

Il 14 aprile 2021 un nuovo corso in videoconferenza ha l’obiettivo di fornire strumenti ai formatori per trattare e accogliere le problematiche legate allo stress pandemico.

 

Dopo un anno di emergenza COVID-19, dopo che il lavoro, la quotidianità, le abitudini di vita sono state stravolte dalle misure di contenimento del virus SARS-CoV-2, dopo che a ogni precauzione presa sono seguite nuove ondate pandemiche, è naturale sentirsi stanchi e sfiniti.

 

E questa situazione di stress, di fatica, denominata “covid fatigue” o “pandemic fatigue”, dovuta a uno stato di crisi prolungato, rappresenta una reazione, assolutamente naturale, che, secondo alcune stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è condivisa dal 60% dei cittadini europei.

 

La “pandemic fatigue”, come ricordato in un documento dell’OMS, si traduce poi in una riduzione della motivazione delle persone nel mettere in atto tutti i comportamenti protettivi raccomandati per la tutela della salute. Una demotivazione e una situazione di stress che possono non solo minare il benessere individuale, ma anche diventare un ostacolo alle strategie di prevenzione del virus sia nei luoghi di vita che di lavoro.

 

Esistono idonei strumenti per aiutare i formatori ad affrontare le problematiche della “covid fatigue” tra i lavoratori? Ci sono percorsi formativi in grado di migliorare la gestione dello stress pandemico?

 

Il corso in videoconferenza sulla gestione dello stress pandemico

Per favorire un’adeguata gestione della “pandemic fatigue” l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 14 aprile 2021 il corso, in videoconferenza, dal titolo “Formare alla gestione dello stress anche a distanza”.

 

Il nuovo corso ha l’obiettivo di fornire strumenti ai formatori per trattare e accogliere le problematiche legate allo stress pandemico (covid fatigue) durante specifiche sessioni di aggiornamento per i diversi soggetti della sicurezza, anche in videoconferenza.

 

I docenti del corso sono:

  • Paola Favarano: Responsabile Formazione di Stantec, membro del Consiglio Nazionale AiFOS e Presidente di “Lavoro da Favola”, Associazione Culturale di Milano.
  • Adele De Prisco: Membro del Direttivo AiFOS, formatrice qualificata, esperta nei processi formative esperienziali, Vicepresidente di “Lavoro da Favola”.

 

Le conseguenze della pandemic fatigue sulle strategie di prevenzione

In questa fase prolungata dell’emergenza COVID-19 molti Paesi europei hanno constatato che alcune importanti precauzioni, come l’igiene delle mani, l’uso delle mascherine o il distanziamento interpersonale, sembrano essere meno diffuse nella popolazione. Questa demotivazione è il segno di quella situazione di stanchezza e stress che viene denominata “pandemic fatigue”.

 

Infatti se all’inizio di una situazione critica la maggior parte delle persone riesce ad attivare un sistema di adattamento mentale e fisico per la sopravvivenza in situazioni di forte stress, quando la situazione si protrae nel tempo, richiedendo profondi cambiamenti delle abituali condizioni di vita e di lavoro, può subentrare un malessere profondo.

In questa situazione, caratterizzata da stanchezza e affaticamento fisico e mentale, può crescere la percezione che i costi del contenimento del virus superino i rischi per la salute con una conseguente diminuzione delle misure di prevenzione applicate.

 

Il programma del corso sulla gestione dello stress anche a distanza

Per migliorare la gestione dello stress pandemico si terrà mercoledì 14 aprile 2021 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 – il corso in videoconferenza “Formare alla gestione dello stress anche a distanza”.

 

Durante la videoconferenza verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • come far emergere problematiche legate alla covid fatigue che impattano sul lavoro
  • come condividere in modo efficace suggerimenti e esperienze per migliorare criticità di tipo organizzativo e relazionale che impattano sullo stress lavoro correlato
  • fornire alcuni strumenti per fronteggiare le situazioni di stress psicofisico applicabili in modo autonomo.

 

La partecipazione al corso vale come 4 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Coordinatori alla sicurezza e Formatori qualificati area 3. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e per il Registro Consulenti AiFOS ambito “organizzazione e gestione risorse umane”.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/formare_alla_gestione_dello_stress_anche_a_distanza

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

25 marzo 2021

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Eni tra decarbonizzazione e tecnologia: l’intervista di Roberto Casula

Manager di Eni, Roberto Casula ha ricoperto posizioni di rilevante responsabilità sia in Italia che all’estero. Attualmente è impegnato nello sviluppo di progetti di open innovation e corporate venture capital per conto del Gruppo.

Roberto Casula

Roberto Casula: Eni tra futuro sostenibile e innovazione tecnologia

L’impegno di Eni sul fronte della decarbonizzazione è frutto dell’efficientamento del modello operativo del Gruppo, combinato con un’attenzione costante alla ricerca e allo sviluppo e nei confronti dell’ambito tecnologico. È il manager Roberto Casula a sottolinearlo nel corso di un’intervista rilasciata a "TechBullion", rivista londinese specializzata in tecnologia finanziaria: "La tecnologia è la risposta a tutto ciò", spiega il manager riferendosi alle trasformazioni nel comparto dell’energia, "negli ultimi 30 anni l’innovazione tecnologica ha diversificato in modo significativo le aree operative e le modalità di produzione". Un settore energetico, prosegue il manager, in cui l’innovazione ha permesso di "contrastare il naturale calo di disponibilità nella produzione di idrocarburi e, al tempo stesso, apportare ulteriori tipologie di risorse per rispondere all’aumento del fabbisogno energetico", in particolare da parte dei Paesi asiatici. Ma in che modo, dunque, affrontare i cambiamenti degli ultimi decenni e rispondere adeguatamente alle sfide del settore Oil&Gas? Roberto Casula risponde che, in uno scenario in continua evoluzione, è di fondamentale importanza "orientare al futuro le proprie strategie di business", al contempo "aumentando l’efficienza delle operazioni quotidiane e riducendo la soglia di redditività e i costi totali, sia dei progetti di sviluppo che delle operazioni, costruendo così una presenza equilibrata nelle attività anticicliche".

Roberto Casula: i progetti di Eni per il target zero emissioni entro il 2030

Ma è l’ambito della sostenibilità ambientale, a cui si lega l’impegno verso la decarbonizzazione, a costituire una delle opportunità di crescita più significative per l’Oil&Gas, come rimarcato dal manager durante l’intervista. "Il tema ambientale e la questione legata alle emissioni di CO2 spingeranno in alto la domanda di gas naturale, inteso sia come fonte energetica che come materia prima dell’industria petrolchimica", spiega Roberto Casula, che sottolinea: "Il gas naturale è fondamentale nel suo ruolo di combustibile ‘di passaggio’ durante la transizione energetica verso un futuro caratterizzato da basse emissioni di CO2". Una prospettiva in cui il ruolo delle fonti rinnovabili sarà progressivamente sempre più cruciale, con una maggiore integrazione del solare, dell’eolico e dei biocarburanti all’interno dei piani aziendali. Da qui, prosegue il manager, la necessità di ulteriori progressi nel campo della ricerca e dello sviluppo, accompagnati dall’avanzamento tecnologico. Ed è per questo che Eni, già da tempo, porta avanti progetti di investimento che incentivano l’innovazione e lo sviluppo tecnologico del settore. Con una presenza globale e un ampio portafoglio di asset industriali, il Gruppo si contraddistingue nella gestione di progetti su scala globale che, come illustrato da Roberto Casula, coinvolgono "ambiti diversi, tra cui l’upstream, il downstream e la generazione di energia". Questo va di pari passo con un piano di decarbonizzazione con cui Eni, grazie a fattori quali efficienza, investimento e protezione ambientale, "pianifica di raggiungere il target delle zero emissioni di carbonio entro il 2030".

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Alessandro Benetton: Cortina 2021 porta con sé i segnali della ripartenza

Grande responsabilità per un evento così carico di significati, unita alla soddisfazione e alla consapevolezza di aver lavorato bene: le riflessioni di Alessandro Benetton, Presidente di Fondazione Cortina 2021, sui Campionati Mondiali di Sci.

Alessandro Benetton

Cortina 2021: le considerazioni di Alessandro Benetton sull’evento

Prima grande manifestazione sportiva dopo il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, Cortina 2021 ha rappresentato un importante passaggio nel difficile momento vissuto dall’Italia e dal resto del mondo. Un evento che ha fatto del lavoro di squadra e della determinazione due grandi punti di forza e che ha ricevuto grande partecipazione dal pubblico e dagli stakeholder. “Penso di poter dire che uno degli obiettivi è stato raggiunto”, racconta Alessandro Benetton nell’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”: “È quello che io chiamo ‘effetto palla di neve’, con tutti gli stakeholder che remano nella stessa direzione”. E nonostante la mancanza di tifosi in presenza, a causa delle restrizioni per la pandemia, ciò che è emerso con forza da Cortina 2021 è stato proprio il grande entusiasmo che su più livelli ha coinvolto la manifestazione sportiva. Quell’effetto “a valanga” in grado di “cambiare la storia di un territorio nonostante le avversità”, come evidenziato da Alessandro Benetton, che condivide inoltre una riflessione per il futuro: “Il rilancio dell’immagine di Cortina e dell’Italia è un asset sul quale i giovani potranno investire nel futuro”.

Alessandro Benetton: Cortina 2021 per guardare con ottimismo al 2026

“Con questa struttura organizzativa abbiamo dimostrato che si può fare un grande evento”,prosegue Alessandro Benetton nell’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”, “e allo stesso tempo assistere a un rilancio per la comunità, nell’ottica della sostenibilità e in termini di legalità, sicurezza e ambiente”. Quella stessa sostenibilità che, nelle parole del Presidente di Fondazione Cortina 2021, deve trovare integrazione con aspetti di tipo sociale, ambientale ed economico, per far sì che questa non venga considerata come un costo, bensì come “un investimento che crea valore imprenditoriale”. “La sostenibilità ambientale, la sostenibilità sociale e la sostenibilità economica non devono più essere viste come una esclusiva dell’altra. Possono avere tutte la stessa direzione”, specifica infatti Alessandro Benetton, che aggiunge infine un auspicio affinché l’effetto provocato da Cortina 2021 possa tracciare una rotta anche per le Olimpiadi Invernali 2026, in programma a Milano e Cortina: “Tra i lasciti che ho avuto in mente dal giorno uno, una squadra locale di giovani che possano far tesoro dell’esperienza dei Mondiali e riproporla per altri eventi”, questo affinché i Campionati Mondiali di Sci rappresentino un nuovo inizio per Cortina, per la sua comunità e per l’intero Paese.

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UNITRE MILANO – Seminario del 26 marzo 2021 “TORRI E MURA A MILANO’’.

L’Università delle Tre Età UNITRE Milano propone nell’ambito delle proprie attività accademiche, un seminario dal tema: TORRI E MURA A MILANO’’ in programma per venerdì 26 marzo 2021 alle ore 17:15.

Il seminario si terrà online sulla piattaforma Google Meet e verrà condotto dal Prof. Marco MARINACCI (Università eCampus / UNITRE MILANO / FONDAZIONE PRIMATO) e dal Prof. Pierfrancesco SACERDOTI (Architetto- POLITECNICO DI MILANO).

UNITRE MILANO si configura come una “comunità del sapere” di carattere universitario, libera e indipendente, che si propone di offrire a tutti gli iscritti un’ampia scelta di opportunità culturali, senza alcun limite di età o di titoli di studio. I convegni, le conferenze e i seminari organizzati da UNITRE Milano rappresentano un’occasione di apprendimento e confronto su argomenti di interesse che abbracciano diversi punti di vista e approcci multidisciplinari.

La ricca offerta di corsi che UNITRE propone ai soci iscritti per l’Anno Accademico 2020/2021 è stata ulteriormente ampliata rispetto agli anni passati, includendo argomenti didattici provenienti da ogni ambito del sapere: dalla storia locale alla letteratura straniera, dalle lingue antiche ai rudimenti di fisica, passando per numerosi laboratori creativi e approfondimenti monografici. Centinaia di corsi e laboratori, tenuti da docenti universitari, esperti e professionisti di settore, sono a completa disposizione degli studenti, con un fitto programma di lezioni frequentabili online tramite la nuova piattaforme UNITRE Education. (UNITREMILANO.EDUCATION) La quota associativa permette la frequenza, in assoluta libertà, di qualsiasi corso scelto e con le modalità che si preferiscono. Alle lezioni si affiancano le numerose iniziative extraaccademiche, come conferenze, convegni, visite guidate e attività formative online, che si prolungheranno anche durante i mesi estivi.

Per iscriversi, è necessario indicare il proprio nominativo via mail all’indirizzo [email protected] entro le ore 12:00 di giovedì 25 marzo 2021. Il link per accedere alla conferenza sarà diffuso solo fra gli utenti prenotati.

UNITRE Milano: Università delle Tre Età – Via Ariberto, 11 – 20123 Milano   www.unitremilano.com –   [email protected]

Ufficio Stampa: Studio Binaschi, Ripa di Porta Ticinese, 39 – 20143 – Milano Tel: 02- 36699126 – [email protected]

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Il Rotary e il Governo degli Stati Uniti sostengono la lotta dell’Italia contro il COVID-19

Di fronte all’aumento ripetuto delle infezioni in Italia, il Rotary e il Governo degli Stati Uniti, attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), si sono impegnati a sostenere la risposta del Paese al COVID-19 ed alle iniziative di recupero collegate.

 

Nell’ambito della partnership, prevista in 18 mesi, USAID elargirà 5 milioni di dollari alla Fondazione Rotary – ente filantropico del Rotary International – per sostenere la risposta alla pandemia, preparare le comunità per il possibile reiterarsi della crisi e affrontare il conseguente impatto sociale ed economico a medio e lungo termine.

Questa partnership è tra gli impegni degli Stati Uniti verso l’Italia per aiutare a salvare vite e costruire resilienza per il futuro. Ad oggi, gli Stati Uniti hanno elargito 60 milioni in assistenza all’Italia, attraverso USAID.

 

Attraverso la partnership USAID-Rotary in Italia: Comunità contro COVID-19, i 13 distretti italiani del Rotary hanno accesso ciascuno ad almeno tre sovvenzioni da 100.000 dollari, per sostenere progetti nel campo della salute, l’istruzione e lo sviluppo comunitario. Le attività idonee includono la fornitura di attrezzature per le strutture mediche; materiale didattico e attrezzature per le scuole, gli studenti e le famiglie; e risorse per aiutare le aziende a rimanere aperte in sicurezza durante i momenti di crisi sanitaria. Una parte importante di questo sforzo è il sostegno agli studenti nel processo di apprendimento a distanza.

 

“Parte attiva delle comunità in cui opera, il Rotary si è dedicato alla selezione di scuole italiane in cui distribuire tablet per aiutare gli studenti che oggi seguono le lezioni online a seguito della didattica a distanza causata dall’emergenza sanitaria, per garantire a tutte le fasce della popolazione un facile accesso all’istruzione, altrimenti compromesso”, dichiara Giulio Koch, responsabile italiano del progetto Rotary. “La nostra collaborazione con USAID ci fornisce risorse e competenze preziose per contribuire a rendere le nostre iniziative nell’emergenza più impattanti e sostenibili”.

 

“In questa prima tranche di finanziamento americano si è privilegiato l’ambito istruzione: la scuola è il luogo dove le disuguaglianze sociali emergono in modo più evidente. Per questo, come rotariani, abbiamo il dovere di offrire pari opportunità per l’inclusione nel sistema scolastico, a maggior ragione in questo periodo in cui la didattica torna a svolgersi prevalentemente con modalità telematiche. Questo è il principio imprescindibile su cui abbiamo lavorato in queste settimane difficili: attraverso gli Uffici Scolastici Regionali abbiamo effettuato un capillare monitoraggio per capire quali fossero le situazioni più difficoltose per l’accesso alla didattica a distanza e, grazie agli Stati Uniti e TRF, siamo adesso in grado di consegnare agli istituti scolastici più di 5.000 tablet, che permetteranno agli studenti di seguire al meglio le lezioni online”.

 

La pandemia ci ha imposto un nuovo modo di apprendere, un approccio virtuale, per il quale sono necessari dispositivi affidabili.  Grazie a questa iniziativa, diverse centinaia di studenti riceveranno un tablet per facilitare l’apprendimento a distanza.  Siamo fieri di questa partnership con Rotary, attraverso la quale aiutare gli studenti a raggiungere i loro obiettivi, e continueremo ad essere al fianco dell’Italia nella lotta contro il Covid-19, ha dichiarato l’Incaricato d’Affari ad interim dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia Thomas D. Smitham.  

 

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La crescita internazionale di Gruppo Danieli: nuovi traguardi in Russia

Pionierismo e sostenibilità: il Gruppo Danieli in Russia si aggiudica una nuova commessa da 430 milioni di euro per la costruzione di una nuova acciaieria green.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: la crescita in Russia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione

Nel 2019 il Gruppo Danieli si è aggiudicato in Russia undici gare su tredici di impianti siderurgici per conto di vari gruppi dell’acciaio, sbaragliando la concorrenza giapponese e tedesca. E nel corso del 2020, nonostante l’emergenza Coronavirus, la Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. su otto commesse ne ha vinte cinque. Non ultima quella annunciata nei giorni scorsi: la realizzazione di un impianto siderurgico "green" per OMK. Un progetto del valore di 430 milioni di euro per il Gruppo Danieli: inaugurato nel 2024, darà lavoro a oltre 2.000 persone. L’investimento complessivo ammonta a 1,5 miliardi di euro. Si tratta di una nuova, ambiziosa sfida: la costruzione di un impianto a forno elettrico senza l’utilizzo di carbone per produrre grandi quantità di acciaio di elevata qualità per diverse applicazioni. A oggi non esistono acciaierie di questo tipo né in Europa né in USA. "Sarà il primo impianto sostenibile della regione russa di Nizny Novgorod. Siamo presenti nell’area sin dal 1982. Il primo impianto lo abbiamo realizzato in Bielorussia, in collaborazione con la Pirelli, seguito da quello in Ucraina, in collaborazione con la Oto Melara. Siamo stati dei veri pionieri" ha sottolineato in merito il Presidente Gianpietro Benedetti.

Gruppo Danieli: il profilo e il modus operandi dell’azienda di Buttrio

Sempre più green e sostenibile: l’impegno del Gruppo Danieli nell’incentivare la transizione verso una produzione sostenibile si riflette sempre più nei progetti internazionali su cui è al lavoro, come ha evidenziato il Presidente Gianpietro Benedetti. Fondata nel 1914 a Buttrio, in provincia di Udine, Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. è oggi leader a livello internazionale nella produzione di impianti siderurgici: in particolare nel settore dei prodotti lunghi detiene attualmente oltre il 90% di quota. Sono cinque oggi i centri produttivi che annovera il Gruppo Danieli: a Buttrio, Pittsburgh, Parigi, in Svezia e in Germania. Annovera inoltre sedi in Cina (a Pechino e Shanghai) ed è presente in Thailandia con la Danieli Far East e in Russia con la Danieli Volga. Quotata nell’indice FTSE Italia Mid Cap della Borsa di Milano, è attiva anche in Austria e Brasile dove sono dislocati altri centri di servizio.

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Scarpe Francesine Uomo: Eleganza e Qualità

Gli elementi distintivi delle scarpe francesine da uomo sono i materia adoperati, il tipo di suola e chiaramente la costruzione, che deve rigorosamente essere fatta a mano e in Italia per poter effettivamente essere definita una scarpa di qualità.

Le francesine uomo di Nottingham Shoes in pelle di vitello sono realizzate in Italia, e proprio questo tipo di pelle è universalmente riconosciuta come quella di migliore qualità per la realizzazione di questo tipo di scarpe.

 

Le decorazioni delle francesine uomo

Anche la decorazione viene effettuata a mano sulle scarpe che trovi su nottinghamshoes.it. La pelle viene Innanzitutto colorata e lavorata con delle sostanze che ne preservano la flessibilità. Questa viene successivamente adagiata su una botte di legno che gira, la quale contiene dell’acqua a 60° e del colorante.

È possibile decorare in diverse maniere le francesine da uomo in base al tipo di prodotto che si intende realizzare. Queste realizzazioni vengono lavorate sulla parte superiore della scarpa che solitamente si distingue tra liscia, semi brogue e full brogue.

 

Come abbinare le francesine uomo

Le francesine uomo in pelle sono delle scarpe tipicamente destinate a occasioni particolarmente formali o da abbinare ad un abito da cerimonia. Sono delle scarpe che possono benissimo abbinarsi ad un abito scuro o grigio, così come ad un abbigliamento da ufficio o ad uno spezzato.

Ad ogni modo ricorda che i dettagli fanno la differenza, per questo in linea generale dovresti sempre abbinare le tue francesine uomo con accessori simili per quel che riguarda il colore ed il tipo di pelle.

La francesina da uomo è dunque una scarpa indispensabile per un uomo che ama vestire in maniera elegante e ha una intensa vita sociale. È un tipo di scarpa stringata che non può mancare nella scarpiera di un uomo che cura e che tiene in maniera particolare al proprio abbigliamento.

Questo tipo di scarpa è diventata nel tempo un vero e proprio status symbol, un’icona maschile che testimonia la cura nello scegliere ciò che si indossa e al tempo stesso tutta l’artigianalità e la qualità della produzione italiana.

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Componenti Hardware: quali sono e come sceglierle

L’hardware è l’insieme delle componenti fisiche di un Pc mentre il termine software sta ad indicare il gruppo di componenti logiche come i sistemi operativi.
Le principali componenti hardware di un Pc sono:
Scheda madre: circuito stampato che svolge la funzione di mettere in comunicazione tutte le componenti del Pc. Evidente che sia quindi una parte molto importante del computer e che sia necessario considerare bene vari fattori prima dell’acquisto. La prima cosa che noterete cercando una scheda madre su internet sarà la presenza nei titoli delle inserzioni di sigle come queste: E-ATX, l’ATX, micro-ATX (MATX) e il mini-ITX. Che cosa indicano? I formati della scheda. Il più grande è l’E-ATX mentre il mini è il più piccolo (tra quelli più comuni).
CPU: Unità di elaborazione, detta anche processore, la CPU riceve i dati, esegue le istruzioni ed effettua calcoli il cui risultato viene quindi inviato alle altre componenti. Prima di acquistare è sempre consigliabile consultare i benchmark CPU, ossia i test effettuati sulle performance. L’ultima uscita in fatto di processori è l’Intel 11, pensato per il gaming e l’uso professionale.
RAM: memoria ad accesso casuale, la Ram ci permette di memorizzare i dati delle operazioni in modo rapido ed efficace. In quanto memoria volatile, la Ram si cancella ogni volta che spegniamo il Pc. Le ultime Ram uscite sono le DDR4 con frequenza compresa tra 1600 e 3200 MHz. Le Ram hanno principalmente due fattori di forma: DIMM e SODIMM. il primo si riferisce a quelle per computer fisso mentre le SODIMM sono le memorie per portatili o sistemi mini-ITX
Hard disk o SSD: Al contrario della Ram, si tratta di una memoria non volatile. In essa sono contenuti tutti i nostri dati, foto, documenti.
Alimentatore: dispositivo che trasmette energia elettrica al PC e ne permette il funzionamento. L’alimentatore converte il voltaggio domestico a 220 Volt in uno a 5 Volt.

Dispositivi di ingresso e di uscita: garantiscono l’ingresso dei dati e la loro uscita. Le periferiche di input sono solitamente la tastiera e il mouse mentre quelle output sono il monitor e la stampante.

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