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5 Marzo 2024

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GSA Gruppo Servizi Associati: primo nella classifica dei migliori employer nella prevenzione

Statista, società specializzata nell’analisi di dati statistici e nella valutazione di aziende, ha inserito GSA Gruppo Servizi Associati nella sua classifica Italy’s Best Employer 2024 al primo posto assoluto nel settore della sicurezza antincendio e safety chain. Il Gruppo ha visto così confermata la sua leadership negli aspetti ESG.

GSA

GSA tra le aziende italiane maggiormente apprezzate dai dipendenti

GSA è tra i migliori workplace del Paese: lo sostiene Statista, società specializzata nell’analisi dati, che ha collocato il Gruppo Servizi Associati al vertice della sua classifica Italy’s Best Employer 2024, con primato assoluto nel settore prevenzione, sorveglianza e primo soccorso antincendio. La graduatoria, che si è avvalsa dei giudizi di oltre 20.000 dipendenti delle più importanti società italiane, ha attribuito a GSA un significativo punteggio di 7,83 su 10, a confermare il buon livello raggiunto in ambiti di valutazione quali la parità di genere, la work-life balance e il welfare aziendale. Antonio Musacchio, AD di Gruppo Servizi Associati, ha espresso grande soddisfazione per questo riconoscimento, sottolineando come sia il risultato di uno stretto dialogo con il personale e una forte responsività alle esigenze dei dipendenti: “Nel corso del 2023 abbiamo finalizzato importanti trattative sindacali che hanno visto tra le tante novità anche il riconoscimento di buoni pasto per migliaia di lavoratori. Continuiamo incessantemente a lavorare per raggiungere gli obiettivi del nostro piano ESG attuando una politica attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alle tematiche sociali”.

GSA, aumentano i ricavi e i clienti di prestigio

Antonio Musacchio ha inoltre sottolineato gli ottimi risultati conseguiti da GSA nel corso del 2023, anno che ha visto una netta crescita nel fatturato e l’inizio di collaborazioni con clienti di rilievo: “Grazie alle recenti acquisizioni, GSA supererà i 200 milioni di euro di ricavi. Inoltre entra, tramite la consociata spagnola Previnsa, nel complesso mondo delle centrali nucleari divenendo leader europeo in un ambito fortemente specialistico, caratterizzato da stringenti regole e procedure”. L’acquisizione di Previnsa consente a GSA di ampliare le proprie linee di business nei settori in cui la società spagnola è maggiormente specializzata: sorveglianza e prevenzione incendi nelle centrali nucleari; formazione di personale e sicurezza del lavoro anche in situazioni complesse: alta quota, emergenze chimiche, sicurezza marittima, impianti eolici, centrali termonucleari; produzione e commercializzazione di segnaletica e accessori per la sicurezza del lavoro. Nel 2021 ITEЯ Capital Partners ha promosso e gestito l’ingresso dei fondi Eurizon ITER, che fanno capo a Eurizon Capital SGR – Società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo. ITEЯ Capital Partners ha acquisito il 67,5% di GSA con un Enterprise Value di 250 milioni di euro. Inoltre, il Gruppo vanta collaborazioni con enti infrastrutturali come Aspi, Anas, i trafori del Monte Bianco e del Gran Sasso, e l’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, oltre a importanti istituzioni quali Regione Lombardia e Fincantieri. Nel settore sanitario, collabora con il Policlinico Umberto I di Roma, il Gemelli, l’Ospedale Meyer di Firenze e l’Istituto Gaslini di Genova. La sua divisione Facility lavora per il Senato, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Museo Egizio, e le regioni Toscana e Marche. Infine, Gruppo Servizi Associati garantisce anche la sicurezza di diverse università italiane.

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Prospettive del turismo con True Italian Experience, guidata da Maurizio Rota

Nel cuore del dibattito sulla sostenibilità nel turismo, Maurizio Rota emerge come figura di rilievo. Alla guida di True Italian Experience come CEO e Vice Presidente, promuove un approccio innovativo al viaggio, incentrato sul rispetto del territorio e sul coinvolgimento delle comunità locali. Questa visione apre la strada a un turismo responsabile, in grado di offrire esperienze autentiche e memorabili.

Maurizio Rota

Un nuovo orizzonte nel turismo: la visione di Maurizio Rota

In un’era in cui il turismo si confronta sempre più con le sfide della sostenibilità, Maurizio Rota e True Italian Experience si pongono all’avanguardia nel definire un futuro per il settore che valorizza il patrimonio e la cultura del territorio italiano. “La sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità,” afferma il manager, evidenziando come i viaggiatori moderni richiedano esperienze che rispettano e valorizzano l’ambiente e le comunità locali. True Italian Experience si distingue per l’offerta di itinerari unici che invitano a scoprire l’Italia attraverso le lenti dell’autenticità e della responsabilità. Dalle escursioni in bicicletta ai tour enogastronomici, ogni proposta è pensata per integrare la mobilità sostenibile con il piacere della scoperta, rispecchiando un impegno costante verso il benessere dei territori e delle loro comunità. “Il nostro obiettivo è quello di creare un legame indissolubile tra i viaggiatori e il territorio,” sottolinea Maurizio Rota, illustrando l’importanza di supportare le iniziative locali e le startup che contribuiscono alla crescita di un turismo digitale e accessibile.

Sostenibilità e innovazione: il futuro del turismo secondo Maurizio Rota

L’impegno di True Italian Experience nel promuovere un turismo sostenibile si traduce in una visione che abbraccia l’innovazione e il rispetto per l’ambiente. Attraverso la collaborazione con realtà imprenditoriali giovani e dinamiche, Maurizio Rota punta a rivoluzionare il settore, facendo leva sul digitale per offrire accessi privilegiati a destinazioni meno conosciute, ma ricche di storia e cultura. Tale approccio non solo valorizza il turismo lento e consapevole ma contribuisce anche allo sviluppo economico e sociale delle aree meno battute, offrendo nuove prospettive per il futuro. La sua visione rappresenta un modello di riferimento per l’intero settore turistico, dimostrando come sia possibile conciliare crescita economica e sostenibilità ambientale. True Italian Experience si impegna a essere un esempio di come il turismo possa evolvere, diventando un veicolo di cambiamento positivo per l’Italia e per il mondo.

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Italia, hub energetico europeo: strategie e alleanze secondo Luca Dal Fabbro

In un contesto globale in rapida evoluzione, l’Italia si appresta a giocare un ruolo cruciale nel panorama energetico europeo, mirando a diventare un hub strategico per l’approvvigionamento e la distribuzione dell’energia. Luca Dal Fabbro, Presidente dell’ESG Institute e di Iren, ha condiviso la sua visione per il futuro energetico del Paese.

Luca Dal Fabbro

Il Piano Mattei: la visione di Luca Dal Fabbro

Il Governo Meloni ha messo in campo il Piano Mattei, un’iniziativa ambiziosa che punta a rafforzare l’indipendenza e la sostenibilità energetica dell’Italia. Secondo Luca Dal Fabbro, il successo di tale strategia dipenderà dall’implementazione di politiche capaci di guardare al medio e lungo termine, focalizzate su sicurezza energetica, competitività delle fonti e sostenibilità. La sostenibilità, in particolare, è vista non come un costo ma come un’opportunità per ridurre le spese energetiche e promuovere un’economia più verde. Il Presidente Luca Dal Fabbro ha inoltre sottolineato l’importanza di posizionare l’Italia al centro di una rete di alleanze strategiche, non solo con i Paesi europei ma anche con gli Stati Uniti e i Paesi africani. Si tratta di collaborazioni fondamentali per garantire l’accesso a fonti di energia diverse e per promuovere una politica energetica che sia resiliente ai cambiamenti geopolitici e alle crisi energetiche.

Luca Dal Fabbro: gasdotti, rigassificatori e rinnovabili

La discussione si è quindi spostata sulla questione dei gasdotti rispetto ai rigassificatori. Luca Dal Fabbro ha ribadito che “non c’è una soluzione migliore”: entrambe le opzioni sono vitali per un approvvigionamento energetico sicuro e diversificato. “Come Iren – ha aggiunto il Presidente – stiamo sviluppando il più grande rigassificatore che c’è in Italia come potenza, fino a 16 miliardi di metri cubi, dove è prevista la possibilità di stoccare un miliardo di metri cubi”. Guardando al futuro, Luca Dal Fabbro vede l’Italia come la porta d’ingresso dell’energia per l’Europa, in particolare nel contesto della diminuzione delle forniture di gas dal Nord Europa e della Russia. La posizione geografica del nostro Paese, combinata con infrastrutture strategiche come il rigassificatore di Gioia Tauro, potrebbe permettere all’Italia di diventare un punto di transito chiave per l’energia diretta verso altri Paesi europei. Il manager ha infine chiarito la sua visione sul tema del fotovoltaico: “Deve essere una linea di sviluppo da rafforzare all’interno di un sistema integrato di diverse fonti”, ha specificato aggiungendo che “per l’Italia lo sviluppo dell’eolico e del solare è strategico, ma vanno sburocratizzati i processi per le autorizzazioni”.

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L’evoluzione di Gruppo Riva: dalla fondazione allo sviluppo internazionale

Negli ultimi decenni, Gruppo Riva si è affermato come il primo produttore siderurgico italiano e tra i principali gruppi europei nel settore dell’acciaio. Fondata nel 1954 da Emilio Riva, figura di rilievo nella storia post-bellica dell’industria siderurgica italiana, l’azienda ha continuato a crescere e innovare, mantenendo una posizione di leadership internazionale.

Gruppo Riva, stabilimento di Lesegno

Gruppo Riva: un pilastro dell’industria siderurgica italiana e globale

Sotto la guida di Claudio Riva dal 2014, l’azienda impiega oltre 5.400 dipendenti, operando con successo in diversi Paesi europei e in Canada. I siti produttivi di Gruppo Riva, dislocati in Francia, Germania, Italia, Belgio, Spagna e Canada, servono una vasta gamma di settori merceologici, tra cui meccanica, automotive e movimento terra, con standard qualitativi elevati. In Italia, gli stabilimenti di Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Malegno (BS), Cerveno (BS) e Sellero (BS) rappresentano il cuore dell’attività produttiva del Gruppo. Lo stabilimento di Caronno Pertusella è il punto di partenza dell’avventura imprenditoriale di Emilio Riva, che nel 1957 ha inaugurato una nuova era per l’azienda. Negli anni successivi, l’introduzione di innovazioni come la colata continua curva a tre linee ha rivoluzionato l’industria siderurgica italiana.

Gruppo Riva: gli stabilimenti italiani

Lesegno, con il suo simulatore meccanico Gleeble 3800, è diventato il centro tecnologico per eccellenza di Gruppo Riva, collaborando con prestigiosi istituti accademici per l’avanzamento della ricerca e dello sviluppo nel settore. Il sito di Malegno, invece, il più antico dei tre stabilimenti nella Valle Camonica, ha una lunga storia legata alla tradizione metallurgica. Acquisito da Riva Acciaio negli anni ‘60, continua a produrre acciai di alta qualità per diverse applicazioni industriali. La fabbrica di Cerveno, acquisita nel 1983, ha visto una notevole espansione grazie agli investimenti nel settore dei laminati lunghi di alta qualità. Il suo laminatoio all’avanguardia, con un forno di riscaldo da 85 tonnellate/ora, è il cuore pulsante dello stabilimento. Sellero, entrato a far parte del Gruppo nel 1996, completa infine la triade di stabilimenti nella Valle Camonica, contribuendo alla continua crescita e successo di Gruppo Riva nel settore siderurgico.

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Intrattenimento educativo: FME Education sull’importanza della componente ludica nella formazione

Gli strumenti offerti da FME Education sono in linea con la tendenza dell’edutainment, ovvero dell’intrattenimento educativo. Una pratica i cui benefici sono sempre più riconosciuti nel mondo della pedagogia e della didattica.

FME Education

FME Education: l’importanza del gioco nell’apprendimento

È risaputo che il gioco svolga un ruolo fondamentale nella crescita dei bambini e nel loro sviluppo sociale, fisico, cognitivo ed emotivo. Ma sempre più spesso si parla di come il divertimento possa concorrere a rendere più efficace l’apprendimento tra i ragazzi. FME Education offre al mondo della didattica e della formazione soluzioni digitali innovative sotto il motto di “Imparare divertendosi!”, rimarcando proprio come la componente ludica sia un elemento importante nei processi formativi. Dai videogiochi ai programmi televisivi, passando per software dedicati e film, gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie vengono utilizzati sempre più frequentemente in un approccio innovativo chiamato “edutainment”.

FME Education: le caratteristiche dell’edutainment

Coniato dal documentarista del National Geographic Bob Heyman, il termine “edutainment” nasce dalla fusione delle parole “education” (istruzione) ed “entertainment” (intrattenimento). In italiano è conosciuto come “intrattenimento educativo” e sta ad indicare tutti quegli approcci che favoriscono l’apprendimento attraverso il divertimento. Un’idea che si basa su una serie di ricerche in ambito pedagogico, le quali mettono in luce i benefici di includere la componente ludica nell’esperienza formativa. Grazie all’apporto fornito dall’evoluzione tecnologica, tali approcci hanno beneficiato di tanti strumenti nuovi che sono diventati dei veri e propri facilitatori dello studio. Gli ambienti didattici digitali di FME Education, ad esempio, propongono lezioni, interattività e giochi che promuovono la costruzione del sapere, ma anche l’interazione tra pari, la creatività e l’esplorazione.

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Alessandro Benetton: il rinnovamento dello Stadio Bernabéu tra innovazione e tradizione

Alessandro Benetton è stato invitato dal Presidente Florentino Pérez a una esclusiva visita dello Stadio Bernabéu, caro alla memoria storica degli italiani, e oggi trasformato in un vero e proprio gioiello d’innovazione.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton visita lo Stadio Santiago Bernabéu insieme a Florentino Pérez

Lo Stadio Santiago Bernabéu: un luogo che tutti gli italiani ricordano per la leggendaria vittoria nei Mondiali di calcio del 1982 e che è ora, secondo Alessandro Benetton, “un simbolo, ma del futuro”. L’imprenditore ha avuto modo di ammirarlo su invito del Presidente del Real Madrid Florentino Peréz. Nel corso dell’esclusiva visita, Alessandro Benetton ha ricordato l’importanza storica dell’inaspettata vittoria dell’82 contro la Germania Ovest: “Fu un Mondiale incredibile, da film, in cui l’Italia riuscì a stento a qualificarsi tra mille critiche e tante scelte dell’allenatore Enzo Bearzot furono contestate. Tra tutte, quella di puntare su Paolo Rossi, poi capocannoniere del torneo”. Ora, tuttavia, il Bernabéu non è più solo un tempio del calcio, ma anche uno straordinario esempio di ingegneria sostenibile: attraverso un investimento da oltre 1 miliardo di euro, Florentino Peréz lo ha trasformato in un centro multifunzionale attivo 365 giorni all’anno, evidenziando “come lo sport possa essere motore di sviluppo sostenibile”.

Un capolavoro di sostenibilità e innovazione: Alessandro Benetton racconta il rinnovamento dello Stadio Bernabéu

In qualità di grande appassionato di architettura e tecnologia, Alessandro Benetton ha spiegato come il progetto abbia incluso soluzioni sostenibili all’avanguardia quali tecnologie per il risparmio energetico e il riutilizzo delle acque. Nessuna innovazione ha tuttavia stupito Alessandro Benetton quanto il campo rotante diviso in 6 sezioni, che permette di rimuovere il manto erboso con estrema rapidità. L’imprenditore ha sottolineato come questa accortezza permetta al Bernabéu di esercitare funzioni diverse da quella meramente calcistica: “Il Bernabéu potrà ospitare nello stesso momento anche altri eventi, non solo partite di calcio, come ad esempio concerti e partite di tennis. È impressionante inoltre vedere come questi miglioramenti, usando in modo più efficiente lo stesso spazio, aumentino i ricavi e influenzino anche positivamente l’accessibilità e l’esperienza dei tifosi”.

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Connessione di quarta generazione sui treni ad alta velocità: il piano del Gruppo FS

Il piano del Gruppo FS per rendere il sistema ferroviario italiano più connesso: potenziata la connettività a bordo treno portando il 4G sulle tratte ad alta velocità.

Gruppo FS

Gruppo FS potenzia la connettività a bordo treno

Grazie alla collaborazione con i principali operatori telefonici – Tim, Vodafone, Iliad e Windtre – Gruppo FS è riuscito a potenziare la connettività a bordo treno. Dopo aver concluso i lavori di upgrade a luglio 2022 nelle gallerie tra Milano e Bologna, la società ha proseguito con l’attivazione dell’impianto che ha permesso di ottenere la completa copertura del 4G sulla tratta dell’alta velocità Milano-Firenze. Oltre ad aggiornare gli impianti di telecomunicazione, i lavori hanno potenziato gli apparati di alimentazione della linea. Prima di poter estendere gli interventi verso Roma e Napoli, la capogruppo del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, RFI, e gli operatori hanno dovuto effettuare tutta una serie di verifiche tecniche.

Gruppo FS: 4G non solo sull’alta velocità, anche su Intercity e regionali

Secondo il cronoprogramma del Gruppo FS, le prime a beneficiare del 4G sono le linee dell’alta velocità: dapprima sulla tratta Milano-Firenze, poi sulla Firenze-Roma-Napoli e, infine, sulle tratte che portano verso nord-ovest e nord-est, quindi la Torino-Milano e la Bologna-Venezia. Il piano è quello di portare la quarta generazione anche sulle linee convenzionali, partendo dalle tratte a maggiore frequentazione degli Intercity e dei regionali. Persino le imprese ferroviarie del trasporto merci potranno usufruire della connessione veloce. A conclusione dei lavori, l’intero sistema ferroviario italiano sarà collegato, da Nord a Sud, con una connessione stabile e di qualità pure nelle zone solitamente più isolate, come le gallerie.

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Italgas e gli investimenti in Grecia: l’AD Paolo Gallo parla dell’importanza di diversificare le fonti

Per raggiungere la net zero economy al 2050 bisogna mettere in campo non solo l’elettrico, ma anche il biogas: per l’AD di Italgas Paolo Gallo questo concetto è fondamentale. La stessa vision guida anche gli ambiziosi progetti in Grecia.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: Italgas, gli investimenti in Grecia e gli obiettivi al 2029

Un piano da 900 milioni di euro fino al 2029, destinato al rialzo già nei prossimi mesi, trasformazione digitale della rete di distribuzione del gas, 25 nuove città collegate alla rete del metano: così prosegue l’impegno di Italgas in Grecia, sotto la guida dell’AD Paolo Gallo. Il Gruppo gestisce attualmente 7.700 km di reti e oltre mezzo milione di clienti, l’obiettivo per il 2024 è di raggiungere altre 13 città, arrivando entro il 2029 a 11mila km di nuove condotte. In una recente intervista rilasciata ad “Avvenire”, l’AD Paolo Gallo ha parlato anche dell’importanza di raggiungere la net zero economy non solo attraverso l’elettrico, ma cogliendo tutte le opportunità a disposizione: la diversificazione delle fonti è la strada da percorrere per la transizione energetica, con un particolare focus sull’infrastruttura del gas, che è fondamentale in questo processo. “In Italgas riteniamo che sia corretto che l’UE tratteggi gli obiettivi, ma il percorso non è necessariamente una strada già scritta. La tecnologia e l’innovazione hanno dimostrato che gli obiettivi possono essere raggiunti in modo diverso”, ha sottolineato Paolo Gallo.  

Paolo Gallo: verso la net zero economy

Se vogliamo davvero raggiungere la net zero economy al 2050”, ha evidenziato l’AD di Italgas Paolo Gallo, “dobbiamo mettere in campo tutto ciò che abbiamo. Non è solo con l’elettrico che si raggiunge questo obiettivo, ma con tutti gli strumenti”. È in quest’ottica che è stato firmato il protocollo d’intesa con Habio, produttori di biogas, così da accelerare lo sviluppo di biometano in concerto con gli obiettivi dettati dall’UE e del Governo greco. Per Italgas, ha spiegato Paolo Gallo, “il biometano rappresenta una fonte di energia che riduce la dipendenza da forniture esterne e migliora la sicurezza energetica”. Ma non solo: “Contribuisce anche all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile delle aree rurali, generando impatti positivi sulle comunità locali”. Paolo Gallo, che si occupa di energia dal 1997, è laureato in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino. È in Italgas dal 2016, realtà leader in Italia nel settore della distribuzione del gas naturale, nonché terzo operatore in Europa. Dal 2018 è attivo presso la Luiss Business School. Tra le sue pubblicazioni “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità” (2022).

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Situs Slot Gacor Memiliki Daya Tarik Khusus Yang Menarik Para Pemainnya

Terlepas dari kenyataan bahwa ada banyak jenis permainan judi online, situs slot gacor memiliki daya tarik khusus yang menarik para pemainnya. Salah satu media hiburan online yang paling populer saat ini adalah permainan ini. Topik situs slot gacor uang dan daya tariknya akan dibahas dalam artikel ini. Permainan situs slot gacor adalah favorit mereka yang suka bermain poker online. situs slot gacor menjadi semakin populer dalam beberapa tahun terakhir, dan para pemain semakin tertarik untuk mencobanya.

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Dall’arte della stampa all’eccellenza editoriale: la storia di Federico Motta Editore

Fondata nel 1929 sotto il marchio del torcoliere, la “Cliché Motta” nacque come una ditta specializzata nella riproduzione fotomeccanica. Il suo fondatore, appassionato dell’arte della riproduzione a stampa sin da giovane, trasformò questa piccola impresa nella Casa Editrice Federico Motta Editore, che negli anni ha lasciato il segno nel panorama culturale italiano.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: lo stand alla Fiera Campionaria di Milano del 1967

È nel 1967 che Federico Motta Editore partecipa per la prima volta alla Fiera Campionaria di Milano. Le foto di quell’evento, conservate negli archivi storici, sono una testimonianza della determinazione e dell’impegno con cui la Casa Editrice ha sempre affrontato le sfide del settore. Le fiere, allora come oggi, rappresentavano un’importante vetrina per l’editoria, offrendo alle Case Editrici l’opportunità di presentare le loro ultime pubblicazioni, stabilire contatti con i lettori e stringere rapporti commerciali fondamentali. Lo stand di Federico Motta Editore era un tripudio di novità e conoscenza: partecipando alla Fiera, l’Editore milanese ebbe l’opportunità di presentare enciclopedie come “Nel Mondo della Natura” e “Le Scienze per i Giovani”, che catturarono l’attenzione dei visitatori, offrendo una finestra sull’infinita bellezza e complessità del mondo naturale, così come sulla meraviglia della scienza. Ma più di semplici pubblicazioni, le opere della Casa Editrice incarnavano, e incarnano tutt’oggi, tradizione e autorevolezza. L’esperienza accumulata nel corso degli anni e il costante impegno per la qualità sono stati riconosciuti dai principali organi istituzionali attraverso premi e certificazioni prestigiose, come il Premio Cenacolo e l’Ambrogino d’Oro.

Il successo editoriale di Federico Motta Editore

La Casa Editrice vanta inoltre collaborazioni di spicco: quella con Umberto Eco ha portato alla creazione della collana “Historia – La grande storia della civiltà europea” che abbracciano tre periodi della storia: l’Antichità, il Medioevo e l’Età Moderna”. Questa collana rappresenta un notevole monumento alla conoscenza, abbracciando l’intera epopea della storia europea dall’Antichità all’Età Moderna. L’attenzione verso la qualità dei contenuti e la ricerca di strumenti innovativi hanno sempre caratterizzato il modus operandi di Federico Motta Editore. Le tavole transvision, i sonobox, le videocassette e i CD-ROM sono veri e propri strumenti pionieristici nel campo dell’editoria, capaci di anticipare le esigenze dei lettori e offrire al contempo esperienze immersive e coinvolgenti. Nonostante alcune di queste tecnologie possano sembrare vintage, il loro impatto e la loro importanza nel panorama dell’editoria rimangono indiscutibili. Federico Motta Editore ha sempre saputo cogliere le sfide del suo tempo, anticipando le tendenze e offrendo ai suoi lettori contenuti di valore.

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Luigi Ferraris (Gruppo FS) eletto Ambasciatore della città di Genova

Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, rappresenta la città di Genova nel mondo, promuovendone il valore culturale e artistico, nonché incrementandone la competitività economica, turistica e industriale: la nomina ufficiale è avvenuta nel corso di una prestigiosa cerimonia nell’ambito della Festa della Bandiera, prestigiosa manifestazione storica.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris tra i 16 Ambasciatori di Genova nel Mondo

Rendere la città di Genova più competitiva sotto il profilo industriale, economico, finanziario, culturale, commerciale e turistico: questo è il compito di cui Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, si è preso carico, accettando la nomina di Ambasciatore di Genova nel Mondo. Il manager è stato scelto in virtù del suo strettissimo legame personale con la città: pur essendo nato a Legnano, ha trascorso la maggior parte della sua formazione a Genova, a partire dal trasferimento del padre carabiniere, fino alla laurea in Economia e Commercio. Assieme ad altre 15 personalità illustri legate al capoluogo ligure, Luigi Ferraris sta lavorando alla promozione della città, tanto in Italia quanto a livello internazionale.

Luigi Ferraris: la nomina in occasione della Festa della Bandiera

Luigi Ferraris è stato eletto ufficialmente tra gli Ambasciatori nel corso della Festa della Bandiera, celebre manifestazione storica in cui il vessillo di Genova (la croce rossa in campo bianco, associata al patrono della città San Giorgio) viene celebrato ed esposto in tutta la città. Nell’ambito della cerimonia, tenutasi a Palazzo Ducale, è anche avvenuto un flash mob in Piazza De Ferrari, che ha coinvolto oltre 300 ballerini. All’evento hanno preso parte altre importanti personalità: Edoardo Rixi, Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti; Giovanni Toti, Presidente della Giunta regionale della Liguria; Marco Bucci, Sindaco di Genova; e Renato Franceschelli, Prefetto della città.

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RFI, Piano da 17,4 miliardi per la Sicilia, Dario Lo Bosco: “Mai vista una cosa simile nell’Isola”

Elettrificazione della rete, implementazione dell’alta velocità, collegamenti con aeroporti e trasporti marittimi, la costituzione di un’accademia che formerà giovani di talento anche nella prospettiva dei lavori per il Ponte sullo Stretto: il Piano di RFI per la Sicilia, recentemente annunciato dal Presidente Dario Lo Bosco, vuole rivoluzionare in maniera radicale il panorama dei trasporti nell’Isola.

Dario Lo Bosco (RFI)

Dario Lo Bosco: l’incontro tra manager del Gruppo FS e rappresentanti delle istituzioni siciliane

Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha annunciato l’organizzazione di un incontro tra i leader del Gruppo FS e gli esponenti della Regione Sicilia. Il vertice, a cui hanno preso parte l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris, l’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio, il Governatore Renato Schifani e l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, ha avuto lo scopo di definire, in sinergia, le priorità e modalità di applicazione del nuovo Piano di RFI per la Sicilia. L’ambizioso progetto, che punta a rimodernare ed efficientare il panorama dei trasporti siciliani, spicca soprattutto per lo straordinario volume di investimenti: “Abbiamo in corso cantieri in tutta Italia per 44 miliardi di euro, di cui 17,4 miliardi in Sicilia. Nell’Isola non si era mai vista una cosa simile”, ha affermato Dario Lo Bosco.

Dario Lo Bosco: “Ecco il Piano di RFI che rivoluzionerà i trasporti nell’Isola”

Il Piano, secondo Dario Lo Bosco, ridefinirà l’intera rete generale, agendo su più livelli per dare luogo a un sistema di trasporti integrato, efficiente e sostenibile, in grado di sostenere la crescente domanda turistica. Una delle maggiori novità riguarda l’installazione di collegamenti ad alta velocità tra i maggiori centri urbani dell’Isola. La linea Palermo-Catania-Messina potrà presto godere di una velocità massima di 250 chilometri su tutta la linea, mentre la Palermo-Trapani sta venendo elettrificata con un investimento di 130 milioni di euro. 48 milioni sono invece stati stanziati per la creazione di un collegamento ferroviario per l’aeroporto di Trapani-Birgi, con prolungamento fino a Punta Raisi. Secondo Dario Lo Bosco, anche le stazioni andranno incontro a un significativo processo di evoluzione, che le porterà a diventare hub ricchi di proposte per turisti e cittadini, includendo enogastronomia e artigianato. Infine, RFI intende finanziare una Academy destinata a formare giovani talenti per progetti ingegneristici e infrastrutturali di alto rilievo, con particolare riguardo per il Ponte sullo Stretto.

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Perché è importante monitorare l’ossigenazione del sangue?

L’ossigeno è un elemento vitale per il corpo umano: ogni cellula del nostro corpo ne ha bisogno per funzionare correttamente.

Esso viene trasportato nel sangue dai globuli rossi e i livelli di ossigeno nel sangue sono un indicatore importante della salute generale.

Come avviene il monitoraggio dell’ossigenazione del sangue?

Esistono due metodi principali per monitorare l’ossigenazione del sangue:

  • Pulsossimetria: Questo metodo non invasivo utilizza un dispositivo chiamato pulsossimetro per misurare la quantità di ossigeno trasportata nel sangue. Il pulsossimetro viene posizionato sul dito o sul lobo dell’orecchio e invia un fascio di luce attraverso il tessuto. La luce viene assorbita in modo diverso dall’emoglobina ossigenata e non ossigenata, consentendo al dispositivo di calcolare la saturazione di ossigeno nel sangue.
  • Emogasanalisi: Questo metodo è più invasivo e richiede il prelievo un campione di sangue arterioso che viene poi analizzato in laboratorio per determinare la quantità di ossigeno e di altri gas eventualmente presenti nel sangue.

Quali sono i valori normali di ossigenazione del sangue?

Un livello di ossigenazione del sangue normale è considerato tale quando superiore al 95%. Livelli inferiori possono indicare un problema di salute.

H2: Perché è importante monitorare l’ossigenazione del sangue?

Il monitoraggio dell’ossigenazione del sangue è importante per diverse ragioni, ad esempio per identificare e monitorare le condizioni che possono causare bassi livelli di ossigeno nel sangue quali:

  • Malattie respiratorie: come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e polmonite.
  • Malattie cardiache: come insufficienza cardiaca e cardiopatia congenita.
  • Anemia: una condizione in cui il corpo non ha abbastanza globuli rossi.
  • Avvelenamento da monossido di carbonio: il monossido di carbonio si lega all’emoglobina al posto dell’ossigeno, riducendo la capacità del sangue di trasportare ossigeno.

Per ripristinare il corretto livello di ossigenazione nel sangue è possibile procedere con l’ossigenoterapia, ovvero la somministrazione di ossigeno supplementare per aumentare i livelli di ossigeno nel sangue, o una terapia farmacologica per le condizioni che causano bassi livelli di ossigeno nel sangue.

Come monitorare l’ossigenazione del sangue a casa?

È possibile monitorare l’ossigenazione del sangue a casa con un pulsossimetro. I pulsossimetri sono dispositivi relativamente economici e facili da usare. Se non ne hai mai visto uno puoi visionarli su respiraire.it

Quando è necessario consultare un medico?

È importante consultare un medico se:

  • I livelli di ossigenazione del sangue sono inferiori al 95%.
  • Si verificano sintomi come affanno, dolore al petto, stanchezza o confusione.
  • Si ha una condizione medica che può causare bassi livelli di ossigenazione del sangue.

Quali sono i rischi di bassi livelli di ossigenazione del sangue?

Bassi livelli di ossigenazione del sangue possono causare danni ai tessuti e agli organi, insufficienza d’organo e anche la morte.

Rimane dunque sempre valido il consiglio di monitorare periodicamente il livello di ossigenazione del sangue, soprattutto nei soggetti più a rischio.

È possibile prevenire i bassi livelli di ossigenazione del sangue?

Si, è possibile prevenire i bassi livelli di ossigenazione del sangue. Principalmente il consiglio è quello di gestire le condizioni mediche che possono causare questo problema, così da evitarne l’insorgere.

Inoltre fa davvero tanto lo smettere di fumare, il fare attività fisica regolarmente e mantenere una dieta sana.

In breve

Il monitoraggio del livello di ossigenazione del sangue è importante per identificare e monitorare eventuali problemi di salute che possono essere alla base di questa condizione.

È un modo semplice ed efficace per migliorare la salute e la qualità della vita, e grazie a strumenti quali i pulsossimetri (detti anche saturimetri) questo tipo di controllo può essere effettuato in autonomia ed in pochi secondi.

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Roberto Sergio (Rai): Tv pubblica in sicurezza, importante non scendere sotto il livello attuale

Intervistato da “Il Sole 24 Ore”, l’Amministratore Delegato della Rai Roberto Sergio ha parlato del nuovo piano industriale, commentando l’inevitabile vendita delle quote di Rai Way e soffermandosi sul tema del canone e dei tetti pubblicitari.

Roberto Sergio

Roberto Sergio: il Piano industriale che mette in sicurezza la Rai

È stato necessario vendere alcune quote di Rai Way, società per azioni del Gruppo Rai, ma adesso la Tv pubblica può dirsi in sicurezza. “135 milioni di efficienze già dal 2026, ricavi aggiuntivi per 60 milioni e mantenimento della posizione finanziaria netta entro i parametri di sostenibilità: 490 milioni nel 2026”. Sono questi i numeri che, secondo Roberto Sergio, Amministratore Delegato della Rai, dimostrerebbero come le risorse derivate dalla vendita di quote Rai Way abbiano permesso di rafforzare l’equilibrio economico e finanziario dell’azienda. Un’operazione che “non si poteva evitare”, dal momento in cui “serve a supportare un Piano industriale sfidante e ambizioso”. Per una Rai che guarda al futuro, come digital media company, è stato imprescindibile incrementare le risorse per la trasformazione tecnologica e il rafforzamento dell’offerta. “La Rai ha necessità di un certo livello di risorse sotto le quali non si può scendere per garantire un adeguato servizio pubblico”, ha dichiarato Roberto Sergio, evidenziando quella che è una conditio sine qua non.

Roberto Sergio: il tema del canone e dei tetti pubblicitari

A proposito di risorse, quest’anno il canone Rai è stato ridotto da 90 a 70 euro. “Il tema del canone è ogni anno nella disponibilità del Governo e del Parlamento – ha sottolineato Roberto SergioC’è stato un progressivo calo accompagnato dal trasferimento in bolletta elettrica per avere un recupero dell’evasione. Per quanto ci riguarda è essenziale la certezza delle risorse per poter rispondere agli obiettivi del Contratto di servizio con risorse necessarie e sufficienti”. Queste ultime ammonterebbero a una cifra tra gli 1,7 e gli 1,8 miliardi. Per quanto riguarda i tetti pubblicitari, l’Amministratore Delegato della Rai ha fatto sapere che l’azienda non è interessata a una revisione della disciplina: “Non avrebbe senso se il dialogo con le istituzioni si mantiene in questi termini, con la consapevolezza del livello di risorse di cui abbiamo necessità. Basterebbe anche solo che fosse dato seguito a quanto contemplato dal Tusma che prevede una revisione del canone sulla base del dato Istat”.

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Responsabilità sociale: SA 8000 e norme su genere e discriminazione

Comunicato Stampa

Responsabilità sociale: SA 8000 e norme su genere e discriminazione

L’11 marzo 2024 un corso di 6 ore in presenza a Brescia fornirà informazioni sulla norma SA 8000, sui requisiti di responsabilità sociale e sull’integrazione con le norme sulla parità di genere e contro la discriminazione.

 

In un mercato globalizzato, con una concorrenza sempre maggiore e una continua evoluzione organizzativa e tecnologica, la grande differenza tra le aziende e le possibilità di crescita dipendono in buona parte dalla capacità di valorizzare il patrimonio umano. E questa valorizzazione dipende anche dall’adeguata attenzione delle per la responsabilità sociale d’impresa aumentando la consapevolezza del loro impatto sulla società e sull’ambiente in cui operano.

Una risposta alle nuove esigenze del mercato proviene dalla norma SA 8000, un sistema di gestione ad adozione volontaria focalizzato sulle condizioni di lavoro con particolare riferimento alla valutazione del rispetto dei requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali.

 

È importante che questa norma si possa poi correttamente integrare anche con altre norme come la ISO 45001 sulla sicurezza e salute o altre norme dedicate ai temi dell’inclusività, della lotta alle discriminazioni e per la parità di genere, come, ad esempio, la UNI/PdR 125:2022.

 

Esistono corsi che permettono di conoscere le caratteristiche della norma SA 8000? Ci sono percorsi formativi che possono favorire l’integrazione con le altre norme in materia di parità di genere e lotta alle discriminazioni?

 

Il corso sulla norma SA 8000 e sulla responsabilità sociale

Per favorire un’adeguata conoscenza dello standard SA 8000, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia l’11 marzo 2024 un corso di 6 ore in presenza dal titolo “Responsabilità sociale: la norma SA 8000 e l’integrazione con le norme sulla parità di genere e contro la discriminazione”.

 

Il corso intende dare una prima lettura ed informazioni sulla norma SA 8000 – standard che risponde alle esigenze delle organizzazioni che vogliono distinguersi per il loro impegno nello sviluppo sostenibile e in particolare per le tematiche sociali – e sui requisiti di responsabilità sociale.

 

Inoltre il percorso formativo fornirà un primo contributo verso la possibile integrazione della SA 8000 ad altre norme come la UNI/PdR 125 e la ISO 45001.

 

Il docente del corso è Fabrizio Rainaldi, formatore qualificato AiFOS, esperto dei sistemi di gestione, Lead Auditor certificato AICQ SICEV per i Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro e per la Qualità.

 

Lo standard SA 8000 e la prassi di riferimento UNI/PdR 125

La norma SA 8000, pubblicata nel 1997 dall’organizzazione internazionale Social Accountability International (SAI) affronta i temi della responsabilità sociale d’impresa per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori, ad esempio con riferimento al rispetto dei diritti umani, allo sviluppo e valorizzazione della crescita professionale delle persone, alla garanzia di luoghi di lavoro salubri e sicuri e al rifiuto di ogni forma di discriminazione e di lavoro minorile. I suoi requisiti si estendono a tutta la catena dei fornitori e dei subfornitori.

 

La conformità alla SA 8000 prevede, dunque, lo sviluppo di sistemi di gestione che promuovano attività lavorative socialmente accettabili con evidenti vantaggi per le aziende e la catena di fornitura, ad esempio in termini di miglioramento nella gestione dei rischi aziendali e di miglioramento della reputazione.

Lo standard può essere poi integrato anche con altre norme.

 

Ricordiamo, a questo proposito, che il decreto 29 aprile 2022, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, indica che i parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere alle imprese sono quelli di cui alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 contenente «Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni».

E la certificazione secondo la UNI/PdR 125:2022 supporta le organizzazioni nel promuovere la parità di genere secondo un processo virtuoso che permetta di valorizzare le caratteristiche personali e professionali portando anche ad un miglioramento della produttività e competitività aziendale.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

L’11 marzo 2024, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00, si terrà, dunque, a Brescia – presso Aifos Service, Via Branze n. 45 – il corso di 6 ore in presenza dal titolo “Responsabilità sociale: la norma SA 8000 e l’integrazione con le norme sulla parità di genere e contro la discriminazione”.

 

Questo il programma del corso:

  • introduzione alla responsabilità sociale
  • la norma SA 8000, storia e struttura
  • i requisiti principali della norma SA 8000
  • possibili integrazioni tra sistemi di gestione: il caso della ISO 45001 e della UNI/PdR 125
  • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Coordinatori alla Sicurezza e Formatori qualificati prima area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativo-gestionale) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito sistemi di gestione).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://bit.ly/SA-8000

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 – [email protected][email protected]

 

29 febbraio 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Illycaffè: crescita a doppia cifra nel 2023, Cristina Scocchia conferma piani per Trieste

In attesa dell’approvazione del bilancio 2023, prevista per il 30 marzo, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha anticipato un altro anno da record per il Gruppo, con una crescita del fatturato che si attesta intorno al 5%.

Cristina Scocchia su Nordest Economia

Cristina Scocchia: il 2023 di Illycaffè, un altro anno da record

Nel corso del 2023, Illycaffè è riuscita a conquistare importanti quote di mercato in tutti i principali Paesi, in linea con i risultati da record raggiunti l’anno precedente. Nel piano industriale al 2028 si prevede un’ulteriore spinta sullo sviluppo internazionale globale. “Registriamo un’espansione a doppia cifra negli USA, che sono il nostro secondo mercato: il piano industriale oltreoceano prevede il raddoppio dei ricavi (oggi intorno ai 90 milioni). Abbiamo grandi aspettative anche in Spagna e Francia che sono oltre all’Italia i Paesi europei con le migliori potenzialità”, ha spiegato l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia nell’intervista rilasciata a “Nordest Economia”. Il trend di crescita dovrebbe dunque proseguire anche nel 2024, nonostante lo scenario geopolitico ancora molto volatile. “Il blocco del canale di Suez che costringe le navi a circumnavigare l’Africa sta provocando per tutte le aziende, compresa Illycaffè, rincari in media del 30% dei costi della logistica e dei noli dei container verso Asia e Stati Uniti”, ha evidenziato la manager, ribadendo la scelta responsabile del Gruppo di non aumentare i prezzi, così come aveva fatto durante i rincari dell’energia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.

Cristina Scocchia: i piani per lo stabilimento di Trieste

Illycaffè si prepara al lancio in Italia della nuova macchina professionale Illetta, con cui punta a reinventare l’esperienza del caffè al bar. Ideata dall’architetto Antonio Citterio, usa l’iconico design a ponte per nascondere l’anima tecnologica che gli consente di azzerare l’errore umano. L’AD Cristina Scocchia ha confermato inoltre l’investimento da 120 milioni di euro nello stabilimento triestino. Qui “saranno realizzati una seconda tostatura e un ampliamento delle linee di produzione di tutti i prodotti più iconici. Il progetto sarà completato nell’arco del piano industriale. Stiamo rispettando i tempi. Abbiamo stabilizzato una sessantina di persone che avevano un rapporto di lavoro somministrato con contratti a tempo indeterminato”. Intanto, viene ribadita la volontà di Illycaffè di sbarcare in Borsa entro il 2026. “Siamo già passati ai principi contabili internazionali e alla redazione del bilancio integrato della sostenibilità dell’azienda per essere pronti a questo passaggio importante per l’azienda”, ha concluso Cristina Scocchia.

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Alessandra Ricci presenta a Dubai il Piano di SACE “Insieme”: “Coniughiamo sostenibilità e profitto”

Alessandra Ricci, AD di SACE, è intervenuta nel corso della conferenza ONU Cop28 a Dubai, incentrata sul tema dell’innovazione sostenibile: la manager ha presentato gli innovativi strumenti attraverso cui SACE sostiene le imprese italiane nel loro processo di internazionalizzazione, potenziando al contempo gli aspetti ESG.

 Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: “La sostenibilità? Un vantaggio, non un costo

Le imprese italiane hanno le capacità di prosperare superando la crisi e le sfide della transizione energetica? Secondo Alessandra Ricci, AD di SACE, la risposta non può che essere affermativa: è tuttavia necessario che le aziende vengano accompagnate e supportate in questo processo. Per questo, SACE ha elaborato nuovi strumenti finanziari attraverso cui, oltre a supportare economicamente le imprese, le indirizza verso la transizione ecologica e le fornisce delle competenze necessarie a prosperare nel mercato internazionale contemporaneo. Alessandra Ricci ha presentato il Piano industriale “Insieme” a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, Paese verso il quale l’Italia esporta moltissimo e che è molto attivo negli investimenti sulla sostenibilità. Secondo l’AD, è importante lavorare sugli aspetti relativi alla comunicazione: “Deve passare il messaggio che per l’azienda la sostenibilità è un vantaggio, non un costo”.

Alessandra Ricci: gli strumenti di SACE per supportare le aziende

L’AD Alessandra Ricci ha dunque esposto i progetti attraverso cui SACE supporta le imprese italiane nella loro internazionalizzazione sostenibile. Tra queste iniziative particolare importanza ha il Piano “Archimede”, che punta a sostituire Garanzia Italia con un nuovo strumento (per un totale di circa 60 miliardi) più flessibile e più misurato sugli obiettivi di sostenibilità. Oltre 65.000 imprese saranno infatti coinvolte in “Ecosistema ESG”, nuova piattaforma lanciata da SACE. L’AD ha inoltre illustrato la strategia che SACE impiega nell’accompagnare le aziende verso gli obiettivi ESG: “Ci muoviamo in tre modi: mettiamo a disposizione conoscenza; favoriamo i contatti; diamo servizi finanziari. Abbiamo diviso le imprese in tre fasce: quelle del futuro, che nascono sostenibili: per esempio lavorano nell’idrogeno, nell’economia circolare. Le tradizionali, che vanno accompagnate nella transizione, come le acciaierie. E quelle che subiscono un impatto diretto dal cambiamento climatico, devono investire per mettersi in sicurezza”. Particolarmente importante, secondo Alessandra Ricci, è inoltre sostenere l’export italiano, che continua a crescere nonostante svariate congiunture sfavorevoli. Per questo, SACE è passata da essere follower, ossia investire solo in chi era già cliente dell’Italia, a beginner, ossia sostiene con tassi favorevoli chiunque raggiunga una certa quota d’acquisto.

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Bilancio della Russia ancora in piedi… grazie soprattutto all’India

Siamo arrivati a due anni dall’invasione della Russia in Ucraina. A questa guerra l’Occidente aveva deciso di rispondere con sanzioni economiche contro Mosca. Eppure dopo 24 mesi il bilancio della Russia rimane ancora in piedi.

Il ruolo di gas e petrolio per il bilancio

bilancioBisogna fare una distinzione importante tra due voci di cassa tradizionalmente preziose per Mosca. La prima è quella del gas. Quello russo ha rifornito l’intera Europa per decenni, ma il vecchio continente con tanta fatica, e dopo molti mesi di sacrifici, è riuscito a sostituire il fornitore russo con altri fornitori. Se prima il 40% del gas che arrivava in Unione Europea proveniva dalla Russia, adesso questa quota è scesa ad appena l’8%.

L’aumento dell’export verso Cina e Turchia è riuscita a compensare questo calo soltanto per il 5/10 per cento. Secondo l’istituto statale russo “Accademia delle Scienze“, il colosso del gas Gazprom entro il 2025 potrebbe cominciare a registrare delle perdite ingenti a causa di questo nuovo scenario.

L’India ancora di salvezza

Quello che ha consentito al bilancio della Russia di rimanere a galla è stato soprattutto il rapporto privilegiato commerciale con l’India. Le vendite record di petrolio agli indiani hanno consentito alle casse del Cremlino di avere 37 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra record.

L’India è anche diventata il fulcro delle triangolazioni petrolifere che hanno permesso a Mosca, in via indiretta, di esportare anche negli Stati Uniti il suo greggio per oltre un miliardo di dollari. In questo modo Mosca riesce anche ad aggirare il Price Cap di 60 dollari al barile imposto dall’occidente (per rendere un’idea, al momento la quotazione del petrolio è più o meno sugli 80 dollari al barile, e sta facendo pressione sulle Bollinger bands).

Qualche scricchiolio con Nuova Delhi

L’importante ruolo dell’India per il petrolio russo spiega anche perché Mosca sia stata più accomodante, quando l’India si è rifiutata di pagare il petrolio importato in Yuan cinesi e non in dollari (il rapporto dollaro- Yuan si trova a 7,3), sfruttando una strategia di spread trading. Dopo che per un periodo le raffinerie indiane avevano sospeso gli acquisti di greggio, a dicembre questo commercio è ripreso.

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Gianni Lettieri tra sfide, successi e riconoscimenti

In un panorama imprenditoriale spesso critico nei confronti delle difficoltà del Sud Italia, la figura di Gianni Lettieri si delinea come un esempio concreto di come tenacia e innovazione possano fondersi in un percorso di successo. Con una carriera che abbraccia settori cruciali quali le energie rinnovabili e la manutenzione aeronautica, l’imprenditore dimostra come il legame con il proprio territorio possa diventare un trampolino di lancio verso l’eccellenza globale.

Gianni Lettieri

Il viaggio di Gianni Lettieri tra sfide e successi

Nato e cresciuto in un quartiere popolare di Napoli, Gianni Lettieri ha intrapreso il suo cammino verso il successo imprenditoriale partendo da basi umili. La sua storia è raccontata nel libro “L’imprenditore scugnizzo”, un viaggio autobiografico che parte dalla Napoli degli anni difficili fino ai riconoscimenti nazionali e internazionali. L’imprenditore non nasconde le sfide, ma le presenta come step fondamentali nel suo percorso di crescita personale e professionale. Come Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A., Gianni Lettieri ha dimostrato un forte impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, fondando MEDSOLAR S.p.A. e acquisendo Atitech S.p.A., leader nella manutenzione di aeromobili. Queste mosse strategiche non solo hanno rafforzato la sua posizione di leader nel settore, ma hanno anche contribuito allo sviluppo economico e tecnologico del Mezzogiorno.

Gianni Lettieri: impegno e riconoscimenti

Il percorso di Gianni Lettieri è stato costellato da numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Guido Dorso, il Premio Cuore d’Oro, il Premio Masaniello e il Premio Mediterraneo Economia e Impresa, che attestano l’impatto positivo della sua attività imprenditoriale sul territorio. Nel 2011, è stato inoltre insignito della Laurea Honoris Causa in Amministrazione e Legislazione d’Impresa dall’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, segno dell’apprezzamento del mondo accademico per il suo contributo allo sviluppo economico e sociale. L’opera autobiografica di Gianni Lettieri non è solo un racconto personale, ma un messaggio di speranza per i giovani che affrontano sfide simili a quelle da lui superate. La sua storia è un incoraggiamento a vedere oltre le difficoltà immediate e a riconoscere e sfruttare le proprie potenzialità per trasformare le sfide in opportunità. “Ho scritto questo libro – ha dichiarato – per dare un incoraggiamento, e spero un esempio positivo, a questi ragazzi che credono di partire svantaggiati perché nascono in realtà difficili e, invece, vorrei comprendessero che un apparente punto di debolezza, con un po’ di abilità che a loro non manca, si può trasformare in punto di forza”.

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Stefano Venier: a Snam la prima valutazione di Moody’s sulla decarbonizzazione

Snam è la prima società al mondo su cui Moody’s ha pubblicato il proprio Net Zero Assessment, una valutazione indipendente sugli obiettivi e sulla capacità di implementazione dei programmi di decarbonizzazione delle aziende: l’AD Stefano Venier sottolinea su LinkedIn il valore del riconoscimento.

Stefano Venier

Stefano Venier: Snam protagonista del percorso verso la decarbonizzazione

Snam, scrive l’AD Stefano Venier su LinkedIn, è la prima società al mondo su cui Moody’s ha pubblicato il proprio Net Zero Assessment, una valutazione indipendente sugli obiettivi e sulla capacità di implementazione dei programmi di decarbonizzazione delle aziende. D’altronde, che Snam sia sempre più impegnata su questo fronte è emerso anche lo scorso 25 gennaio in occasione del Capital Markets Day durante il quale sono stati presentati “i nostri ambiziosi target di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e un nuovo piano d’azione per raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2040, sulle emissioni Scope 1 e 2, e il raggiungimento del Net Zero su tutte le emissioni (incluse le Scope 3) entro il 2050”: tappa fondamentale nel percorso intrapreso da Snam per riuscire a dare risposte costanti e sempre più significative alle sfide legate alla Transizione Energetica. La solidità di questo percorso trova oggi riscontro “anche nel Net Zero Assessment pubblicato ieri da Moody’s Investors Service, uno dei primi provider a livello mondiale ad aver sviluppato una metodologia applicabile al settore del gas”. L’analisi, osserva l’AD Stefano Venier, conferma “la coerenza dei nostri target con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e con una proiezione dell’aumento delle temperature globali che si colloca tra 1,5 e 2 gradi centigradi”.

Stefano Venier: importanti riconoscimenti come questi dimostrano che stiamo procedendo nella direzione giusta

Nel post, l’AD di Snam Stefano Venier ricorda anche altri importanti riconoscimenti arrivati di recente in merito all’efficacia del percorso intrapreso sul fronte della sostenibilità: “Nei giorni scorsi è stato confermato che Snam, per il terzo anno consecutivo, è stata inclusa nella Climate “A list” di CDP, raggiungendo il punteggio massimo per l’impegno e la trasparenza nel contrasto al cambiamento climatico. Inoltre, in ambito ESG, Snam è stata riconosciuta prima tra 96 aziende del settore gas utility, come la Top Rated dell’indice di Morningstar Sustainalytics. Siamo passati in soli 5 anni da 22.8 (medium risk) a 12.9 (low risk), a dimostrazione di una gestione del rischio efficace e costante” scrive l’AD evidenziando come riconoscano che “stiamo procedendo nella direzione giusta”. Lo scorso anno Snam ha ridotto del 55% le emissioni di metano rispetto al 2015 ottenendo di nuovo il Gold Standard rilasciato dall’UN Environment Programme: prossimo obiettivo, sottolinea Stefano Venier, è arrivare ad una riduzione del 64% entro il 2027. Senza dimenticare gli obiettivi sulla biodiversità inclusi nel nuovo Piano Strategico 2023-2027. Basati sulle linee guida del framework di Science Based Targets Network puntano a “generare un impatto sulla natura da neutrale a positivo entro il 2027, in modo coerente con la nostra ambition: costruire infrastrutture energetiche per un futuro sostenibile”.

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