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Febbraio 2024 - Comunicati stampa e News
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Febbraio 2024

Comunicati

TIE: la visione di Maurizio Rota per un turismo sostenibile e inclusivo

Maurizio Rota, CEO di True Italian Experience, ha posto l’attenzione sul concetto di sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale all’interno del contesto turistico italiano. TIE si distingue per una proposta di viaggi che, oltre a prediligere il treno come mezzo di trasporto, valorizza le start-up giovanili, le imprese turistiche e le cooperative presenti nelle aree remote d’Italia.

Maurizio Rota

Maurizio Rota: il trend verso la mobilità sostenibile

L’abitudine di muoversi senza auto sta diventando sempre più diffusa, non solo all’interno delle città ma anche per scoprire luoghi meno frequentati dal turismo di massa. Questo cambio di mentalità riflette una nuova concezione di turismo, caratterizzata da una maggiore attenzione alla sostenibilità e al rispetto dei territori: un approccio condiviso da True Italian Experience. “Sempre più turisti sono attenti al tema della sostenibilità, per questo ritengo che il treno sia il mezzo da prediligere per gli spostamenti tra le varie località sparse sul territorio italiano”, ha confermato Maurizio Rota. Per tale ragione, True Italian Experience propone pacchetti di viaggio che privilegiano gli spostamenti in treno e che interconnettono le varie destinazioni attraverso il sistema ferroviario. Le proposte di viaggio sono “legate al territorio e combinate con settori come quelli del cicloturismo e della mobilità elettrica che garantiscono soluzioni di intermodalità in linea con i principi di sostenibilità e responsabilità sociale”, ha aggiunto Maurizio Rota.

Maurizio Rota: un turismo socialmente responsabile

L’aspetto sociale è un elemento cruciale della sostenibilità per True Italian Experience: il benessere e la tutela dei territori non possono essere valutati unicamente attraverso il rispetto dell’ambiente, questi abbracciano infatti un significato più ampio che implica il coinvolgimento e il sostegno delle comunità locali. “All’interno delle nostre proposte di viaggio – ha precisato Maurizio Rotavengono infatti favorite quelle startup giovanili sparse sui piccoli comuni sul territorio italiano, che promuovono e quindi sviluppano un turismo in ottica digitale che altrimenti non avrebbe una via di accesso preferenziale a quello che è il mercato”. Il Gruppo mira a valorizzare le imprese turistiche, le cooperative e le startup presenti sui Comuni in aree remote interne del Paese, “che premiano quindi lo sviluppo del lavoro e del turismo sostenibile e lento”, ha concluso Maurizio Rota.

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Dubai o Ginevra quale sarà la capitale dell’oro nel futuro

Dubai capitale degli Emirati Arabi da decenni fa parlare di se come città che luccica del prezioso metallo giallo a causa degli stravaganti utilizzi che ne vengono fatti per decorare ogni tipologia di oggetto arrivando anche ad eccessi che hanno fatto notizia nel mondo più di una volta.
Ma negli ultimi anni la capitale degli Emirati Arabi è andata oltre, acquistando importanza come centro aurifero internazionale, aggiungendo così sostanza alla già tanto evidente apparenza di città d’oro.
Dubai sta sfruttando oltre alla propria ricchezza la posizione strategica, le infrastrutture moderne e le politiche di apertura al mondo imprenditoriale per attirare attori globali anche del settore aurifero.
Al contrario la Svizzera ha dalla sua un sistema finanziario di lungo corso e un mercato disciplinato e ben regolamentato, che vanta una lunga tradizione per la raffinazione dell’oro proveniente da ogni parte del mondo.
Oro che in alcuni periodi andava in Svizzera anche direttamente dal nostro paese che lo esportava grazie alla filiera del riciclo dell’oro innescata dalla diffusione di attività come questo compro oro Firenze.
Ma lo Stato arabo può davvero costituire una minaccia per la Svizzera?
Dipende da come si guarda al settore aurifero e dal ruolo che vi svolgono i diversi Paesi, gli Emirati Arabi Uniti sono già uno dei principali centri di transito dell’oro.
Dubai ne importa ed esporta quantità significative, anche in territorio elvetico, per certi versi si potrebbe affermare che la capitale emiratina sia già più importante della Svizzera, soprattutto per quanto riguarda estrazioni artigianali o su scala ridotta”.
La Svizzera tende a rifornirsi da miniere industriali di varie parti del mondo. Gli Emirati, invece, preferiscono approvvigionarsi da operazioni di piccole dimensioni nell’Africa subsahariana, in America Latina e in Asia meridionale. Se la Svizzera è da sempre il principale importatore ed esportatore d’oro in termini di valore, gli Emirati Arabi sal momento sono arrivati a classificarsi tra i primi cinque.

 

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MFE, il CEO Pier Silvio Berlusconi: Mediaset primo editore in Italia, leader nella total audience

Gli sviluppi digitali e l’innovazione Mediaset, il CEO di MFE – MEDIAFOREUROPE Pier Silvio Berlusconi: “Siamo il primo editore italiano, leader nella total audience, grazie a un sistema multimediale integrato sempre più digitale”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset leader di mercato e innovazione digitale

Pier Silvio Berlusconi, CEO di MFE – MEDIAFOREUROPE, lo ha evidenziato di recente intervenendo nel corso dell’evento “Gli sviluppi digitali e l’innovazione Mediaset”, organizzato lo scorso 31 gennaio presso la sede di Cologno Monzese: “La cosa più rilevante per noi è essere il primo editore italiano per un’offerta crossmediale che va dalla Tv generalista alle reti tematiche, al Web, alla Radio, fino al Digital Out Of Home, e soprattutto per i numeri che portiamo agli investitori”. Mediaset ha raggiunto nella settimana media il 95,6% della popolazione italiana adulta, superando non solo Rai (65,1%) e Discovery (29,2%), ma anche il 73,6% di Google e il 64,3% di Facebook. Merito anche della piattaforma digitale Infinity che registra 1,1 milioni di abbonati. In crescita anche la raccolta pubblicitaria, a +2,1%, mentre gli utili si confermano sopra quota 200 milioni. Numeri che, come ha sottolineato anche il CEO Pier Silvio Berlusconi, riflettono efficacemente il valore di “un modello che intendiamo replicare quanto più possibile anche in Spagna e in Europa”.

Pier Silvio Berlusconi: total audience, Mediaset si proietta nel futuro del settore

Nel corso dell’evento Pier Silvio Berlusconi, oltre a commentare positivamente i risultati 2023, ha parlato anche delle sfide che attendono oggi il settore dei media. La risposta di MFE – MEDIAFOREUROPE è in una ulteriore accelerazione verso le attività digital. Numerosi i progetti che guardano in questa direzione. Tra questi anche il nuovo Digital Media Hub di Publitalia, già operativo. PubliEurope, Digital Media Hub per la copertura pubblicitaria digitale di MFE – MEDIAFOREUROPE, coinvolge 130 professionisti tra Italia, Spagna e Gran Bretagna: un asset fondamentale con l’avvento della total audience, uno degli standard della misurazione dell’audience televisivo che in futuro potrebbe diventare anche l’unico standard. Mediaset, come ha ricordato anche il CEO Pier Silvio Berlusconi, può già annoverarne la leadership grazie all’efficacia del “sistema multimediale integrato sempre più digitale” implementato in questi anni, a riprova di una vision lungimirante sul futuro del settore.

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Una Novità sulla rete: Nasce EezyWeb

Il Marchio di Web Design che si propone di sfidare i Giganti della Rete

Al di là dell’alternarsi delle mode in fatto di web design, il settore della sviluppo di siti web è da qualche tempo un po’ statico. Le tecnologie e i CMS (content management system) impiegati per lo sviluppo di un sito sono grossomodo sempre gli stessi, e siti sostanzialmente identici dal punto di vista tecnico possono essere venduti da poche centinaia di euro a svariate migliaia seconda del fornitore a cui ci si rivolge, sia uno sviluppatore freelance o una grande azienda di consulenza a livello nazionale o internazionale.

A maggior spesa però, non necessariamente corrisponde sempre un prodotto di maggior qualità. Il freelance cui ci si è rivolti può essere uno sviluppatore appassionato o un neofita senza nemmeno la partita IVA, mentre le grandi aziende possono fornire sia siti a carissimo prezzo, sovradimensionati rispetto alle esigenze di una piccola o media impresa, sia siti molto basici, sviluppati velocemente per assecondare logiche commerciali calate dall’alto.

Con l’obiettivo di rappresentare un nuovo punto di riferimento in questo scenario da limbo Dantesco, nasce EezyWeb, un marchio innovativo nel settore della realizzazione di siti web dedicati alle PMI.

EezyWeb, nome nato da una contrattura del termine slang “steezy” ovvero “stylish and easy” (semplice e stiloso), si pone l’ambizioso obiettivo di sfidare i più grandi player del mercato del web design attraverso una combinazione unica di personalizzazione, focus risultati per il cliente e un rapporto qualità-prezzo imbattibile.

La mission che si pone EezyWeb è quella di

“dare a ogni azienda esattamente quello di cui ha bisogno, in base al proprio budget e ai propri obiettivi di marketing sul web”.

“Quando un’azienda ci contatta per rifare il proprio sito web, molto spesso constatiamo che dispone di un sito che presenta uno o più di questi difetti:

Non è adatto a raggiungere gli obiettivi di business aziendali
Il sito non porta risultati utili o comprovati
Il sito presenta un design visibilmente datato
Il sito ha un costo di mantenimento troppo elevato

Troppe volte tocca ammettere che i siti internet posseduti dalle piccole e medie imprese rientrano in tutte le ipotesi di cui sopra, presentando un’interfaccia datata e un costo molto alto se comparato ai risultati di business apportati all’azienda che ne paga il rinnovo di anno in anno.

A questo punto, in base al proprio budget e ai propri obiettivi, un’azienda può decidere di che investe in un nuovo sito per ottenere risultati misurabili e al contempo risparmiare, grazie ai nostri costi di rinnovo sostenibili”.

Sul sito www.eezyweb.it, sono disponibili diversi tipi di pacchetti web, che comprendono sia siti web vetrina, siti web dinamici e siti web marketing, a seconda del budget e degli obiettivi che un’azienda si è posta, con possibilità di fare un upgrade in futuro. Per aiutare i clienti nella scelta, tutte le offerte di Eezy comprendono una consulenza di web marketing personalizzata.

All’interno di un panorama digitale frammentato, come un moderno Paride, EezyWeb sfida i giganti del web con una linea di comunicazione irriverente, a base di colori accesi e immagini divertenti.

“Questo approccio fresco e innovativo rappresenta il nostro impegno a distinguerci dalla massa e a offrire soluzioni digitali uniche e coinvolgenti per le PMI…”

“…ciò che ci differenzia è la nostra attenzione a soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente. Siamo fermamente convinti che un approccio tailor-made sia fondamentale per garantire il successo online delle PMI, consentendo loro di distinguersi nella vastità del web.
Non ci limitiamo a creare siti web belli da vedere, ma ci assicuriamo che siano anche efficaci nel generare traffico, conversioni e crescita per il loro business, mediante una solida Ottimizzazione SEO per il posizionamento sui motori di ricerca e la possibilità di aggiungere il supporto di campagne di web marketing ad hoc”.

Infine, siamo determinati a offrire un rapporto qualità-prezzo imbattibile. Riconosciamo le sfide finanziarie che molte PMI affrontano oggigiorno, e ci impegniamo a fornire soluzioni accessibili senza compromettere la qualità. Con tariffe competitive e trasparenti, vogliamo rendere l’esperienza di sviluppo web accessibile e funzionale per tutti i tipi di PMI, indipendentemente dalle loro dimensioni o risorse finanziarie”.

Per tariffe, prezzi e preventivi per i siti web: www.eezyweb.it

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GSO Consulting rafforza la sua offerta nel settore HR con l’acquisizione di Del Mare Consulting

Dopo la recente riorganizzazione, che ha portato all’integrazione delle 6 Divisioni in un’unica offerta, GSO Consulting comunica il rafforzamento della divisione Change and Learning con l’acquisizione di Del Mare Consulting, una delle prime realtà in Italia a occuparsi specificamente di cambiamento in azienda, grazie alla visionaria attività del fondatore Giorgio Del Mare.

 

Cosa vuol dire fare “Cambiamento” in Azienda?

“Significa attivare un processo di azioni trasversali, pianificate e sinergiche, in grado di modificare cultura e comportamenti da vigenti ad auspicati, funzionali per il raggiungimento degli obiettivi strategici. L’insieme di aspettative, valori, prassi, tradizioni, riti, miti, stili di vita e di lavoro sono la cultura di un’impresa e il change management risponde alla necessità delle aziende di attivare una trasformazione originata dalle spinte di un mercato in continua evoluzione, che richiede una costante capacità di innovare vision, strategia, modelli di business e prodotti.”

Elisabetta Del Mare , Equity Partner GSO Del Mare Change and Learning 

 

Fondata nel 2014, la società oggi guidata con successo da Elisabetta Del Mare si è guadagnata una reputazione d’eccellenza nel campo della trasformazione aziendale, del change management culturale, organizzativo e delle professioni, ponendosi l’obiettivo di guidare le aziende verso la creazione di ambienti lavorativi dinamici e orientati al successo.

 

L’operazione rappresenta una testimonianza dell’impegno di GSO Consulting per arricchire ulteriormente la sua proposta e, aggiunge Vittorio Migliori Fondatore e Presidente del Gruppo, “ci permette di celebrare l’ingresso nel nostro trentesimo anno di attività con un’operazione che unisce le nostre radici di eccellenza all’eredità rilevante di chi ha contribuito a scrivere la storia della consulenza di management in Italia, per proporci ai nostri clienti come partner strategico per i progetti del futuro” 

Da oggi infatti GSO arricchirà la sua offerta proponendosi con le sue 6 Divisioni 

 

  • GSO Psychometrics: tools e soluzioni psicometriche per la selezione, la valutazione, lo sviluppo e la formazione delle risorse umane.
  • GSO Assessment & Development valutazione delle competenze e sviluppo del potenziale professionale.
  • GSO Del Mare Change & Learning: formazione alla leadership e al coaching, innovazione e gestione del cambiamento culturale in azienda
  • GSO Performance Solutions: Consulenza e Strumenti di Performance Management.
  • GSO Search & Selection: ricerca e selezione di Manager e figure Executive, anche a livello internazionale.
  • GSO HR Digital: digitalizzazione, valutazione delle competenze, formazione e ricerca di “ruoli del futuro” solo in ambito digitale e IT 

 

“L’unione tra GSO e Del Mare Consulting rappresenta pertanto un passo significativo per il nostro Gruppo, che punta a posizionarsi come un punto di riferimento credibile nell’offerta di servizi di consulenza innovativi e orientati alle persone. Da questa operazione mi aspetto un impatto positivo sulle prospettive di crescita e sviluppo del Gruppo, consentendoci di soddisfare in modo ancora più integrato le esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti attuali e futuri”.

Elisanna Simonato Equity Partner e CEO di Gruppo 

 

La società, con sedi operative a Milano, Padova e Verona, da cui fornisce servizi su tutto il territorio nazionale, è presente sul web con il sito www.gso.it, su cui è possibile approfondire tutti i prodotti e servizi offerti dall’azienda.

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PrimaCoccola: Regali Esclusivi per l’arrivo di un Bambino

Da due imprenditori italiani, delle originali idee regalo per neonati

L’arrivo di un nuovo membro della famiglia è sempre un momento speciale e indimenticabile. È l’occasione perfetta per festeggiare la vita, l’amore e la crescita della famiglia. In questo contesto così gioioso, per parenti e amici la scelta del regalo perfetto diventa un gesto importante, un modo per condividere gioia e felicità con i neo-genitori. 

In questo articolo vogliamo raccontarvi la storia di PrimaCoccola, un’azienda italiana che offre una vasta selezione di regali per neonati originali, con focus sull’utilità e la personalizzazione. 

Fondata nel pittoresco Trentino Alto Adige, PrimaCoccola nasce dalla passione per l’artigianato di qualità e l’attenzione ai dettagli di due giovani imprenditori. L’occasione è stata proprio la necessità di dover fare un regalo per una neomamma:

“Ci siamo trovati a pensare a cosa regalare al figlio di una cara amica: volevamo regalare qualcosa che fosse esclusivo, semplice ed economico, ma al contempo Unico”.

Mossi dalla loro esperienza nel settore del design e dell’abbigliamento, dalla necessità i due sono finiti per creare un nuovo marchio, con l’intento di soddisfare le esigenze di tutti neo-genitori e dei loro cari, alla ricerca di regali personalizzati e di alta qualità.

 

La Personalizzazione come tratto di Unicità

Per dare vita a dei regali per neonati utili e unici, nell’azienda artigianato e tecnologia si fondono assieme. Ciò significa che non solo ci si prende cura del design, ma si impiegano materiali di qualità che li rendono durevoli nel tempo e adatti al contatto dei neonati.

Ciò che rende veramente unici i regali di PrimaCoccola è la possibilità di personalizzazione. Ogni pezzo può essere arricchito con il nome del neonato, rendendo così ogni set unico e indimenticabile. 

Ma attenzione: non si tratta della classica stampa o patch con il nome del neonato appiccicata sopra al prodotto bensì, questa la vera innovazione dell’azienda, il nome del neonato viene ricamato all’interno delle trame dell’accessorio, in modo da avere un aspetto omogeneo. Sia il colore dell’accessorio che del nome su di esso possono essere scelti dall’utente del sito in fase di acquisto, assieme al materiale: cotone biologico o lana merino.

Questo tocco personalizzato aggiunge un’emozione in più al gesto del regalo per il neonato, trasformandolo in un tesoro da conservare per sempre. 

 

Dei Regali Per Neonati Utili

I regali per neonati di PrimaCoccola, composti principalmente da set di Berrettini e Copertine per Neonati, sono progettati per resistere al tempo e celebrare i preziosi momenti dell’infanzia. Ogni set è pensato e realizzato con cura, con filati pregiati provenienti dalle valli del Trentino disponibili in un’ampia gamma di colori. Questi materiali non solo offrono comfort al neonato, ma rappresentano anche una scelta sicura, ecologica e sostenibile, rispettando l’ambiente e, soprattutto, il comfort e la salute del bambino.

I set di regali PrimaCoccola rappresentano quindi una soluzione perfetta per chi cerca un’idea perchè non sa cosa regalare per una nuova nascita o, per esempio, cosa regalare per un battesimo

 

L’Ordine sul Sito

Gli articoli di PrimaCoccola sono personalizzabili direttamente sul sito: una facile interfaccia permette agli utenti di inserire il nome e di scegliere il materiale e il colore del prodotto e della scritta.

Una volta effettuato l’ordine, gli artigiani tecnologici dell’azienda si dedicano alla trasformazione delle idee in realtà, creando con cura e maestria vere opere d’arte fatte a maglia: impiegando macchine speciali appositamente progettate in Trentino, combinano abilmente tecnologia e tradizione artigianale per creare cappellini e copertine che sembrano fatte a mano. Ogni dettaglio è curato con attenzione, dalle prime cuciture alle ultime rifiniture eseguite a mano, garantendo così un prodotto finito di alta qualità, perfetto per il o la destinataria del regalo.

 

Un Legame che dura nel Tempo

L’emozione dell’unboxing di un pacco PrimaCoccola è un momento toccante per molti genitori, poiché vedono il nome del loro bambino ricamato sui prodotti. Questa reazione è la testimonianza d’amore e di un legame che durerà nel tempo, anche quando il bambino sarà cresciuto, e per cui i regali rimarranno un tenero ricordo.

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La sicurezza nei lavori in quota: un nuovo corso per formatori

Comunicato Stampa

La sicurezza nei lavori in quota: un nuovo corso per formatori

Il 19 e 20 marzo 2024 un corso di 16 ore in presenza a Brescia fornirà ai formatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro le nozioni, le competenze e gli strumenti utili all’erogazione di corsi sui DPI di terza categoria e le emergenze nei lavori in quota.

 

Le cadute dall’alto nelle attività in quota rappresentano ancora una rilevante parte degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro. Infortuni che avvengono nel mondo delle costruzioni, e in misura minore altri comparti lavorativi, e che potrebbero essere evitati, o essere meno gravi, adottando adeguate strategie di prevenzione.

 

Per garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati in queste attività a rischio la normativa richiede, ad esempio, l’utilizzo di varie tipologie di protezioni collettive (ponteggi, parapetti, reti di sicurezza, …) e, laddove permangono per il lavoratore rischi residui, protezioni personali come i vari dispositivi individuali di protezione individuale e, specialmente, i dispositivi anticaduta.

 

Tuttavia, affinché le protezioni siano usate correttamente e siano messi in atto anche idonei metodi di intervento in caso di emergenza, la normativa richiede adeguate attività di formazione e addestramento che, se strutturate con formatori qualificati e competenti, risultano essere uno strumento importante per fornire un’effettiva protezione per i lavoratori e migliorare la prevenzione delle cadute dall’alto.

 

Esistono corsi che permettono di migliorare le competenze dei formatori nell’erogazione di corsi sulla sicurezza delle attività in quota? Ci sono percorsi formativi che forniscono indicazioni sui dispositivi di protezione individuale e sulle prassi da mettere in atto nei casi di emergenza nei lavori in quota?

 

Il corso a Brescia sulla prevenzione dei rischi nei lavori in quota

Per migliorare le conoscenze e competenze per l’erogazione di corsi per i lavoratori impegnati in attività in quota, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia il 19 e 20 marzo 2024 un corso di 16 ore in presenza dal titolo “Lavori in quota per formatori”.

Il percorso didattico, progettato per formatori ed istruttori, è costituito da una prima parte teorica di introduzione alle problematiche specifiche con riferimenti normativi ed operativi e da una seconda parte riguardante l’addestramento pratico al corretto utilizzo e mantenimento dei DPI di terza categoria per lavori in quota.

In particolare, ci si propone di porre le basi per:

  • conoscere i compiti del formatore e dell’addestratore (sapere, saper essere, saper fare) per i lavori in quota;
  • conoscere gli aspetti principali inerenti la normativa riguardante i DPI di terza categoria per i lavoratori in quota;
  • conoscere e saper utilizzare e verificare i DPI di terza categoria per i lavoratori in quota;
  • conoscere gli accessi in quota previsti dalla normativa e saper fare;
  • conoscere i metodi di intervento in caso di emergenza per caduta con sospensione inerte del lavatore nei lavori in quota (non sono compresi i lavori in fune).

 

I docenti del corso:

  • Roberto Marasi: formatore qualificato esperto in tematiche relative all’utilizzo dei DPI accesso e posizionamento in quota.
  • Andrea Botti: istruttore sanitario

 

La normativa sulla sicurezza, il lavoro in quota e la prevenzione

Ricordiamo che per lavoro in quota il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) intende un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.

Il datore di lavoro, nei casi in cui non sia possibile eseguire i lavori temporanei in quota in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate, deve scegliere le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, ricordando che la priorità va sempre alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale.

 

Inoltre il datore di lavoro individua le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, laddove necessario, ‘l’installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori’. (articolo 111, D.Lgs. 81/2008).

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il 19 e 20 marzo 2024 si terrà, dunque, a Brescia – presso Aifos Service, Via Branze n. 45 – il corso di 16 ore in presenza “Lavori in quota per formatori”.

 

Questo il programma delle due giornate di formazione:

  • 19 marzo 2024 (ore 8:30 – 13:00):
    • presentazione del corso e patto d’aula
    • il Testo Unico della sicurezza, le normative internazionali e di prodotto
    • come collegare le normative per una corretta applicazione
    • le procedure di accesso e la scelta dei DPI
    • come scegliere i DPI, come utilizzarli e come verificarli prima, durante e dopo l’uso
    • come effettuare una valutazione dei rischi per l’accesso e il posizionamento in quota, come predisporre procedure adeguate
  • 19 marzo 2024 (ore 14:00 – 17:30):
    • i DPI per le operazioni di emergenza e le procedure di recupero
    • esercitazione sulla scelta di un DPI di III categoria
    • posizionamento, trattenuta, caduta controllata e sospensione (differenze tra le varie metodologie di lavoro)
    • trabattelli: normativa e loro utilizzo
    • scale: normativa e loro utilizzo
    • l’accesso su linee vita: normativa e loro utilizzo
  • 20 marzo 2024 (ore 8:30 – 13:00):
    • presentazione della giornata formativa
    • il soccorso nei lavori in quota: la sospensione inerte, il trauma, la respirazione e l’arresto cardiaco, tecniche di primo soccorso
    • come preparare un campo pratica, quali esercizi e quali prove eseguire
  • 20 marzo 2024 (ore 13:30 – 17:00):
    • posizionamento, trattenuta, caduta controllata e sospensione: prove pratiche e differenze tra le varie metodologie di lavoro
    • primo soccorso e recupero dell’infortunato in quota
    • esercitazioni, discussioni e de-briefing
    • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 16 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Coordinatori alla Sicurezza e Formatori qualificati seconda area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/lavori-in-quota-per-formatori

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 – info@aifos.itformarsi@aifos.it

 

22 febbraio 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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Claudio Descalzi: Eni, accordo di joint venture tra LG Chem e Enilive

LG Chem ed Enilive annunciano la firma dell’accordo di joint venture che rappresenta un ulteriore passo verso la decisione finale di investimento per il progetto di una nuova bioraffineria in Corea del Sud: il valore nelle parole dell’AD di Eni Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: accordo di joint venture tra LG Chem e Enilive per una nuova bioraffineria in Corea del Sud

L’AD di Eni Claudio Descalzi e Shin Hak-cheol, AD di LG Chem, hanno sottoscritto a Roma l’accordo di joint venture per una nuova bioraffineria in Corea del Sud. Enilive, società di Eni specializzata in attività di bioraffinazione, produzione di biometano e soluzioni di smart mobility, e LG Chem hanno annunciato di aver avviato la valutazione per lo sviluppo e la gestione di una nuova bioraffineria nel sito petrolchimico di LG Chem a Daesan, in Corea del Sud. L’obiettivo è di completare l’impianto entro il 2026 e trattare circa 400.000 tonnellate/anno di materie prime biogeniche utilizzando la tecnologia Ecofining™ di Eni per rendere disponibili diversi prodotti tra cui il Sustainable Aviation Fuel (SAF), il biocarburante HVO diesel (olio vegetale idrogenato) e la bio-nafta. L’accordo sottoscritto il 19 gennaio dall’AD Claudio Descalzi rappresenta un ulteriore passo verso la decisione finale di investimento, prevista entro il 2024.

Claudio Descalzi: la produzione di biocarburanti è uno dei pilastri della nostra strategia

L’AD Claudio Descalzi, nel sottolineare il valore del progetto per Eni, ha evidenziato come la produzione di biocarburanti rappresenti “uno dei pilastri della nostra strategia per contribuire a raggiungere la piena neutralità carbonica al 2050, anche attraverso la vendita di prodotti progressivamente decarbonizzati”. Quello in cui Eni e LG Chem uniranno le rispettive competenze è “un progetto chiave per ampliare a livello internazionale la presenza di Enilive nel settore della bioraffinazione, per aumentare la sua capacità dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate/anno a oltre 5 milioni di tonnellate/anno al 2030 e per aumentare l’opzionalità della produzione di SAF fino a 2 milioni di tonnellate/anno dal 2030”, ha rimarcato l’AD Claudio Descalzi. L’importante significato che ha tale accordo emerge anche nelle parole dell’AD di LG Chem: “Rappresenta lo spirito di collaborazione e lo sforzo congiunto di aziende leader a livello globale verso l’obiettivo comune del Net Zero”.

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La trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità: il libro di Paolo Gallo

Tramite “Diario di Volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”, Paolo Gallo conduce i lettori in un viaggio avvincente attraverso la trasformazione digitale, partendo dalla sua esperienza come Amministratore Delegato di Italgas. Il libro non solo narra il percorso del Gruppo ma delinea anche i concetti chiave che guidano la trasformazione del settore.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: i pilastri della digitalizzazione

Ogni capitolo rappresenta un tassello fondamentale nel puzzle della trasformazione digitale. Paolo Gallo esplora infatti i pilastri dell’innovazione e della digitalizzazione, mostrando come queste forze trainanti siano essenziali per abbracciare il cambiamento e prepararsi per il futuro. Il percorso delineato dall’Amministratore Delegato di Italgas si basa su due pilastri fondamentali: il lifelong learning e la sostenibilità. La continua ricerca della conoscenza e l’impegno verso pratiche sostenibili sono di fatto elementi capaci di alimentare la costante evoluzione di Italgas. Si tratta di fattori imprescindibili che non solo guidano il presente ma pongono solide basi per il futuro. La visione di Paolo Gallo si è dimostrata lungimirante: l’AD riflette su come Italgas abbia ottenuto un riconoscimento globale nel settore, sviluppando reti di distribuzione del gas intelligenti, digitali e flessibili.

Paolo Gallo: un futuro sostenibile

Il Gruppo guidato da Paolo Gallo emerge come un benchmark globale, guidando il cambiamento in un panorama energetico in rapida evoluzione. La presenza sempre più incisiva di fonti rinnovabili come il biometano e l’idrogeno sottolinea l’impegno aziendale verso un futuro sostenibile. “Diario di Volo” non è solo un resoconto, è una base essenziale per comprendere il cambiamento e valutare il progresso raggiunto fino a oggi. Attraverso le sue pagine è possibile ripercorrere la carriera dell’AD, iniziata nel 1988 presso la Fiat Avio. La sua attenzione costante alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e al benessere delle persone emerge come filo conduttore di un percorso di successo. Dal 1997, Paolo Gallo si occupa di energia, sviluppando nuove iniziative con un focus particolare sulla sostenibilità, sulle nuove tecnologie e sulla cura delle persone. “Diario di Volo” incarna questa missione, offrendo una prospettiva unica sulla trasformazione digitale e sostenibile nel settore energetico.

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Le Miniere Aurifere del Monte Rosa: Una Storia di Ricchezza e Declino

Il Monte Rosa, maestoso e imponente, ha da sempre attratto l’interesse degli uomini in cerca di tesori nascosti tra le sue vette. Una parte significativa della storia economica della regione è legata alle miniere aurifere che, con alti e bassi, sono state in attività fino al 1961.
Oggi con il prezzo dell’oro che negli ultimi venti anni è aumentato di ben sei volte si torna a guardare con interesse quelle miniere aurifere dismesse, per far tornare anche l’italia ad essere un paese produttore di oro da estrazione e non solo di oro proveniente dalle filiera del riciclo alimentata soltanto dalle vendite degl italiani ad attività come questo compro oro Firenze.

Le Origini: Una Corsa all’Oro nel XIX secolo
Il boom dell’estrazione aurifera sul Monte Rosa ebbe inizio nel corso del XIX secolo, quando l’oro divenne una risorsa preziosa e ambita. Gli avventurieri e i cercatori di fortuna affollarono la regione, spinti dalla speranza di arricchirsi con il metallo prezioso. La corsa all’oro portò a una fioritura di miniere e insediamenti temporanei, popolati da minatori determinati e sognatori audaci.

Epoca d’Oro: La Prosperità delle Miniere
Le miniere aurifere del Monte Rosa conobbero il loro periodo di massimo splendore nel primo decennio del XX secolo. Gallerie intricate e tecnologie sempre più avanzate caratterizzarono questo periodo, con l’estrazione dell’oro che raggiunse livelli record. I centri minerari crescevano, attratti dall’afflusso di lavoratori e imprenditori desiderosi di partecipare a questa corsa all’oro.

Le Sfide e i Cambiamenti: Periodo Post-Guerra e Declino
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’interesse per le miniere aurifere cominciò a diminuire. Le risorse erano sempre più sfruttate, e la tecnologia moderna iniziò a sostituire le pratiche più tradizionali. Inoltre, i costi di estrazione aumentarono, mentre la quantità di oro estratto diminuiva, rendendo l’intera operazione meno redditizia.
Negli anni ’50, molte miniere chiusero i battenti a causa di problemi economici e ambientali. L’impatto delle attività minerarie sull’ambiente circostante cominciò a suscitare preoccupazioni crescenti, portando a una maggiore regolamentazione e restrizione delle operazioni minerarie.

La Fine di un’Epoca: Chiusura delle Miniere nel 1961
L’anno 1961 segnò la fine ufficiale dell’era delle miniere aurifere sul Monte Rosa anche a seguito di un incidente mortale in cui furono coinvolti alcuni minatori. La maggior parte delle operazioni minerarie venne definitivamente interrotta, lasciando dietro di sé gallerie abbandonate e un paesaggio segnato dalle fatiche del passato.

Eredità e Conservazione
Oggi, le vecchie miniere aurifere del Monte Rosa sono testimonianza di un’epoca passata. Gli edifici delle miniere e le strutture associate sono in gran parte in rovina, ma la storia rimane viva nelle storie tramandate di generazione in generazione. Gli sforzi per la conservazione e il recupero delle aree minerarie hanno preso piede negli ultimi decenni, con l’obiettivo di preservare questa parte importante della storia locale ed adibirla a luoghi di interesse turistico.
In conclusione, la storia delle miniere aurifere del Monte Rosa è un affascinante capitolo nella storia economica e sociale della regione. Sebbene l’oro abbia cessato di fluire dalle viscere della montagna, la sua eredità continua a influenzare la comunità locale e ad alimentare la curiosità dei visitatori interessati a scoprire il passato affascinante delle miniere del Monte Rosa.

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Ares Ambiente: le soluzioni sostenibili dell’azienda fondata da Marco Nicola Domizio

Ares Ambiente, azienda fondata dall’imprenditore Marco Nicola Domizio, conta su un team di professionisti esperti nel settore della gestione dei rifiuti che, con professionalità, serietà e competenza, offrono un servizio personalizzato, garantendo uno smaltimento sostenibile e sempre conforme alle normative vigenti.

Marco Nicola Domizio

Marco Nicola Domizio: la gestione operativa e documentale di Ares Ambiente

Ares Ambiente si propone come un punto di riferimento nel campo della gestione dei rifiuti, facendo da anello di congiunzione tra il produttore e il destinatario finale, ovvero l’impianto di trattamento o smaltimento. Fondata da Marco Domizio, l’azienda si impegna nel fornire soluzioni efficienti che siano in linea con le normative vigenti, così da garantire una gestione conforme e sostenibile. Attraverso un team di tecnici specializzati, Ares Ambiente supporta i produttori nell’applicazione dei regolamenti in materia di gestione rifiuti. Costantemente aggiornata sulle modifiche alle normative e sulle nuove autorizzazioni richieste, si interessa di gestire tutto ciò che riguarda la documentazione, garantendo tracciabilità e correttezza delle pratiche. Attenta inoltre alle evoluzioni di mercato, è sempre pronta ad individuare nuove opportunità.

Marco Domizio: il forte senso di responsabilità di Ares Ambiente

È un forte senso di responsabilità a guidare l’attività di Ares Ambiente. Consapevoli di condividere una co-responsabilità fondamentale, le aziende che si affidano alla realtà fondata da Marco Nicola Domizio sanno di contare su un partner affidabile e realmente interessato alla salvaguardia ambientale. I tecnici di Ares Ambiente, continuamente aggiornati sui repentini mutamenti normativi e specializzati nello smaltimento dei rifiuti, suggeriscono le soluzioni più adatte sulla base delle esigenze dei clienti e della tipologia di rifiuto da smaltire. La società ha inoltre fatto suo l’obiettivo di garantire alla comunità locale, agli enti di controllo e alle associazioni di categoria il pieno rispetto delle normative vigenti in materia e il costante monitoraggio delle prestazioni e dell’impatto ambientale di tutte le sue attività.

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Quanto tempo ci vuole per imparare a suonare la batteria?

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  • 23 Febbraio 2024

Il fascino della batteria attrae tanti aspiranti musicisti, ma il timore di un apprendimento lungo e impegnativo ne frena altrettanti.

La domanda che tormenta i neofiti è: quanto tempo ci vuole per imparare a suonare la batteria?

La risposta, come per molte cose nella vita, non è univoca. Dipende da diversi fattori, tra cui la tua dedizione, il tuo talento naturale, il metodo di apprendimento e gli obiettivi che ti poni.

Il tempo è solo un fattore

Sfatiamo subito un mito: non esiste un tempo predefinito per imparare a suonare la batteria. Ci sono bambini prodigio che a 10 anni già suonano come professionisti, mentre altri musicisti impiegano anni per raggiungere un livello di abilità soddisfacente.

La cosa importante è la tua passione e la tua voglia di imparare. Se sei motivato e disposto a dedicarti con costanza, il tempo diventerà un mero accessorio.

Imparare da soli o con un insegnante?

Esistono due strade principali per apprendere la batteria: il fai da te e l’aiuto di un insegnante.

Imparare da soli può essere un’opzione economica e flessibile, grazie a internet e ai numerosi tutorial online. Certo, questo richiede una grande disciplina e autovalutazione, che non tutti possiedono.

Un insegnante, invece, può guidarti passo dopo passo, correggere i tuoi errori e fornirti una solida base tecnica. Se hai la possibilità, il consiglio è di iniziare con un insegnante, almeno per le prime lezioni. Se vivi nella capitale puoi visitare il sito di Bit Music Studio, scuola di batteria a Roma, per capire come funziona.

La pratica è la chiave del successo

Al di là del metodo di apprendimento, la chiave per diventare un buon batterista è la pratica costante. Esercitarsi regolarmente è fondamentale per sviluppare la coordinazione, la tecnica e la padronanza dello strumento.

Dedicare 30 minuti al giorno, 5 giorni a settimana, è un buon punto di partenza. Non scoraggiarti se all’inizio ti sembrerà difficile: la pratica rende perfetti!

Divertiti e non mollare!

Imparare a suonare la batteria dovrebbe essere un’esperienza divertente e gratificante. Non trasformarla in un’ossessione o in una fonte di stress. Goditi il processo di apprendimento, celebra i tuoi progressi e non mollare di fronte alle prime difficoltà.

La soddisfazione di suonare un brano completo o di accompagnare una canzone è un premio impagabile per il tuo impegno.

Per questo motivo, ricorda che:

  • Non esiste un tempo standard per imparare a suonare la batteria.
  • La tua dedizione, il tuo talento e il tuo metodo di apprendimento influenzeranno il tuo percorso.
  • La pratica costante è fondamentale per acquisire padronanza dello strumento.
  • Divertiti e non mollare: la musica è una passione che arricchisce la vita!
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Perché investire nelle MBS? L’articolo di Valeur Group

Rientrano tra le tipologie di asset backed security e sono uno strumento finanziario di grande valore: le Mortgage-Backed Securities (MBS) sono attualmente molto in voga nell’ambito finanziario. Valeur Group ne parla in un articolo, nel quale spiega nel dettaglio cosa sono e, soprattutto, perché risultano così appetibili agli occhi degli investitori.

Valeur Group

Valeur Group: cosa sono le MBS

Le Mortgage-Backed Securities, spesso abbreviate in MBS, sono dei titoli garantiti da un portafoglio di mutui ipotecari. Questi ultimi sono solitamente stipulati da proprietari di abitazioni per poter finanziare l’acquisto di una casa. In sostanza, quando i proprietari di case acquistate con mutuo effettuano i pagamenti mensili, una parte di essi va alle MBS sotto forma di interesse e rimborso capitale. Nell’articolo, Valeur Group spiega come la generazione di reddito stabile, gli elevati rating e il supporto governativo, la diversificazione e la liquidità siano ciò che rende le Agency MBS particolarmente attraenti per gli investitori, che al momento li sembrano preferire ai titoli di debito a grado di investimento. Questo anche grazie alla loro capacità di generare rendimenti potenzialmente superiori ai bond corporate e ai titoli di Stato statunitensi.

Valeur Group: il rischio dell’early repayment  

Come si legge nell’articolo di Valeur Group, uno dei motivi per i quali gli investitori ottengono rendimenti simili o superiori a quelli derivanti dai bond a grado di investimento con le MBS risiede nel rischio dell’early repayment. Inteso come il rimborso anticipato dei mutui sottostanti, consente ai mutuatari di rimborsare i loro mutui in anticipo, rendendo la durata media degli strumenti variabile nel tempo. Se i tassi di interesse aumentano, allora è probabile che i mutuatari mantengano il mutuo, con la conseguente estensione della durata media degli strumenti. Diversamente, se i tassi diminuiscono, è probabile che i mutuatari rifinanzino i mutui, riducendo la durata media. Un aspetto che porta all’aggiunta di un premio di rischio ai rendimenti delle Agency MBS, lo stesso che negli ultimi tempi è aumentato parecchio a causa dell’incertezza sui tassi di interesse e della loro volatilità.

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Luca de Meo: Cina, USA, Europa, il futuro dell’auto si decide ora

Concorrenza di Cina e Stati Uniti, pressione normativa e ambientale, volatilità dei prezzi delle materie prime. Non sono poche le sfide che l’industria dell’auto europea si trova ad affrontare. Come può l’Europa salvaguardare un settore che rappresenta l’8% del PIL? Il Ceo di Renault Group Luca de Meo ne ha parlato all’ultima assemblea dell’ACEA.

Luca de Meo (Renault)

Luca de Meo: l’industria automobilistica europea di fronte alla sfida globale

Il 2023 è stato l’anno in cui l’Europa ha preso consapevolezza del fatto che la Cina è il nuovo colosso dell’industria automobilistica. A ciò si aggiunge l’inarrestabile sviluppo di Tesla, con gli Stati Uniti che conquistano sempre più mercato. I costruttori europei hanno capito che è giunta l’ora delle sfide. La posta in gioco? Il settore rappresenta l’8% del PIL dell’Unione, il 30% della sua spesa in R&S e qualcosa come 13 milioni di posti di lavoro. Eliminare l’industria automobilistica significherebbe condannare l’Europa a un deficit strutturale. Queste sono le parole di Luca de Meo, Presidente dell’ACEA e CEO di Renault Group, durante l’ultimo incontro dell’associazione che riunisce i principali costruttori del Vecchio Continente. Da mesi il manager ribadisce l’importanza di una nuova politica industriale e soprattutto di un quadro normativo chiaro e condiviso che permetta all’Europa di riconquistare la leadership e di non vanificare gli ingenti investimenti sull’elettrico (circa 250 miliardi di euro) messi sul piatto dai costruttori. Istanze raccolte nel Manifesto dell’Auto continentale lanciato dall’ACEA lo scorso dicembre chiedendo una nuova strategia industriale a lungo termine, un quadro normativo equo, neutralità tecnologica e promozione della mobilità sostenibile.

Luca de Meo: “In atto il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”

Per affrontare quello che Luca de Meo definisce come “il cambiamento più profondo degli ultimi 150 anni”, l’Europa necessita quindi di una visione olistica e di un modello in grado di coordinare i settori coinvolti nelle sfide della transizione energetica e digitale. È fondamentale ridurre urgentemente l’impatto ambientale, eliminare il motore a combustione entro il 2035, adottare maggiori requisiti di sicurezza e cyber-security, abbandonare veicoli sempre più pesanti e costosi. Tutte queste pressioni sono sulle spalle dei costruttori, che si trovano oggi di fronte ad uno scenario che coinvolge sempre più discipline: veicoli elettrici, software, servizi di mobilità, economia circolare per citarne alcuni. Ognuno di questi ambiti, ha spiegato il CEO di Renault Group, implica una nuova catena del valore tutta da scoprire, materiali, protagonisti, un nuovo mondo da capire. Senza contare la volatilità senza precedenti di tecnologie, prezzi delle materie prime e normative, o ancora il massiccio controllo che la Cina ha sulla produzione di batterie. Nell’industria automotive, innovazione e agilità strategica hanno preso il posto di economia di scala ed efficienza: “Di fronte alla Cina e agli Stati Uniti – conclude Luca de Meol’Europa deve inventare un suo modello. Un modello ibrido, tra iniziativa privata e dirigismo pubblico, che ci permetta innanzitutto di tutelarci e rafforzarci per poi ripartire alla conquista del mondo”.

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Mercato dei metalli industriali, il palladio è quello più penalizzato

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  • 23 Febbraio 2024

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha creato delle situazioni nervose sul mercato dei metalli industriali, che nell’ultimo anno e mezzo si sono mossi in ordine sparso. Uno di quelli maggiormente in difficoltà è stato il Palladio.

Il ruolo del palladio sul mercato dei metalli

palladioBisogna anzitutto circoscrivere il ruolo che il Palladio ha in ambito industriale. Principalmente viene utilizzato per la produzione in ambito automobilistico dei convertitori catalitici. Tuttavia il suo ruolo sul mercato dei metalli è ancora più ampio, perché serve a creare celle a combustibile per produrre energia, viene utilizzato anche nella gioielleria, nell’odontoiatria e nella produzione di componenti elettronici.

Chi rifornisce il mondo di palladio

I due paesi maggiori produttori di Palladio al mondo sono Russia e Sud Africa, che da soli rappresentano l’80% della produzione totale di palladio sul mercato dei metalli. Questo aspetto è rilevante per comprendere il motivo per cui il prezzo del Palladio è in fase calante da diversi mesi. Contrariamente a quello che si pensava, non è stata vietata l’importazione di Palladio dalla Russia, e quindi l’offerta sul mercato è rimasta tonica. Più l’offerta è alta, meno tensione c’è sul prezzo .
Ma non è solo questo il motivo per cui i prezzi del palladio sono scesi ai minimi di 5 anni, sotto i 1000 dollari l’oncia e al di sotto delle principali medie mobili trading.

Il ruolo dell’automotive

La ragione principale del calo del prezzo è legata alla transizione energetica, che spinge l’industria automobilistica a ridurre le emissioni virando verso i veicoli elettrici. Proprio l’aspettativa di questo scenario ha spinto le case automobilistiche a preferire il platino, che è più economico rispetto al Palladio per produrre i catalizzatori.

Questo scenario ha fatto sì che sul mercato dei metalli il Palladio ha registrato un surplus produttivo di 300.000 once, quando appena un anno prima c’era stato un deficit di 200.000 once (dati Xetra). Questo ha alimentato anche le scorte detenute dei produttori, che sono ben oltre i dodici milioni di once.

Lo scenario

Per quanto riguarda il prossimo futuro, non si può prescindere dalla situazione relativa alla Russia. La situazione geopolitica potrebbe infatti cambiare, i livelli produttivi di Mosca e di conseguenza andare a incidere sul prezzo. Discorso analogo vale per il Sudafrica, che da tempo soffre di blackout elettrici e si trova in una situazione economica complicata. Anche questi sono fattori che potrebbero incidere sulla formazione del prezzo del Palladio in futuro.

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Strategie per comunicare in maniera efficace e persuasiva

Comunicato Stampa

Strategie per comunicare in maniera efficace e persuasiva

Un corso di 8 ore in presenza a Brescia il 15 marzo 2024 fornirà conoscenze e strumenti riguardanti la comunicazione, i suoi principi e le strategie per renderla più efficace sia in ambito professionale che personale.

 

Cosa farebbe un essere umano se non potesse o sapesse comunicare? Immaginiamo di essere in piena salute, di trovarci in mezzo a un gruppo di persone e non avere nessuna possibilità comunicativa. Non possiamo parlare, scrivere, fare un qualsiasi gesto. Come sarebbe il nostro mondo?

Questo scenario, difficilmente ipotizzabile, ci permette di capire quanto la comunicazione sia essenziale per l’essere umano a tutti i livelli. Non solamente per le relazioni umani ma per la stessa sua sopravvivenza.

 

Entrando poi più nello specifico di alcuni ambiti comunicativi, come quello relativo alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è evidente che possedere le conoscenze che riguardano la comunicazione è di fondamentale importanza per ottenere i risultati attesi.

 

La comunicazione si è evoluta parallelamente all’essere umano, tuttavia, non ha raggiunto un livello tale da renderlo immune dalle dispersioni, distorsioni e interferenze che possono causare non solo mancanza di comprensione, ma anche conflitti.

Comunicare è, in definitiva, un atto essenziale e saperlo fare con competenza rende la comunicazione efficace e persuasiva.

 

Ci sono corsi che permettono di migliorare la comunicazione nel mondo del lavoro? Esistono percorsi formativi per conoscere idonee strategie per comunicare in maniera efficace e persuasiva?

 

Il nuovo corso a Brescia sulle basi e strategie della comunicazione

Per favorire una comunicazione efficace in materia di salute e sicurezza, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia il 15 marzo 2024 un nuovo corso di formazione in presenza di 8 ore.

 

Il corso di formazione “Le basi della comunicazione: strategie per comunicare in maniera efficace e persuasiva” si pone l’obiettivo di fornire conoscenze e strumenti riguardanti la comunicazione, i suoi principi, le strategie per renderla più efficace sia in ambito professionale sia personale.

 

Durante il percorso formativo si evidenzierà che cos’è la comunicazione, mettendo in luce gli elementi di base del processo comunicativo. Saranno analizzati i fattori di interferenza e le distorsioni che possono minare il corretto passaggio del messaggio desiderato. L’ascolto attivo, l’empatia, l’uso delle domande sono competenza fondamentali per chi desidera essere un comunicatore efficace, così come il saper elaborare un feedback che sia veramente di valore. Le qualità che deve avere un comunicatore efficace sono diverse e variano anche in base al contesto di riferimento.

 

Il docente del corso:

  • Alessandra Marconato: formatrice qualificata AiFOS, coach, esperta in tematiche di comunicazione efficace

 

La salute e sicurezza sul lavoro e l’importanza della comunicazione

A ricordare l’importanza di una buona comunicazione è lo stesso D.Lgs. n. 81/2008, il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che evidenzia la necessità di informare adeguatamente i lavoratori sui rischi. E l’informazione ‘deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze”.

 

In definitiva anche la normativa sottolinea l’importanza della chiarezza e comprensibilità di ogni informazione fornita ai lavoratori e sottolinea, dunque, che una comunicazione può essere efficace solo quando l’informazione è chiara, esaustiva e comprensibile.

 

Dunque, la comunicazione costituisce un elemento cruciale nella gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Favorisce una reale consapevolezza dei rischi e delle buone prassi, migliora la prevenzione e il coinvolgimento dei lavoratori su una gestione adeguata della sicurezza aziendale.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il 15 marzo 2024 si terrà, dunque, a Brescia – presso Aifos Service, Via Branze n. 45 – il corso di 8 ore in presenza “Le basi della comunicazione: strategie per comunicare in maniera efficace e persuasiva”.

 

Il corso, che adotta una metodologia didattica attiva, è rivolto a RSPP, ASPP, Formatori della sicurezza, Coordinatori, HSE Manager e Consulenti.

 

Questo il programma della giornata di formazione (8.30/13.00 e 14.00/17.30):

  • Che cos’è la comunicazione
  • Elementi di base del processo comunicativo: mezzi, canali e strutture della comunicazione.
  • Fattori di interferenza e distorsioni
  • Ascolto attivo, empatia, uso delle domande
  • Costruzione di un feedback efficace
  • Le qualità del comunicatore efficace
  • Test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso permette di ottenere diversi crediti formativi: 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, 8 ore di aggiornamento per Coordinatori alla Sicurezza e 8 ore di aggiornamento per Formatori qualificati terza area tematica.

Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativo-gestionale) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (organizzazione e gestione delle risorse umane).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/le-basi-della-comunicazione-strategie-per-comunicare-in-maniera-efficace-e-persuasiva

 

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 – info@aifos.itformarsi@aifos.it

 

 

15 febbraio 2024

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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Ares Ambiente: sicurezza nei trasporti e innovazione nel compostaggio per un futuro sostenibile

Ares Ambiente, azienda specializzata nella gestione dei rifiuti, si impegna attivamente nella promozione della sostenibilità ambientale. Attraverso una duplice strategia, mira a consolidare la sicurezza nei trasporti di rifiuti organici e a illustrare il processo innovativo di compostaggio presso il suo nuovo impianto.

Ares Ambiente

Ares Ambiente e la sicurezza nei trasporti

La sicurezza rappresenta un pilastro fondamentale per Ares Ambiente. I mezzi adottati dall’azienda sono attentamente selezionati per garantire un trasporto efficiente e sicuro dei materiali organici destinati all’impianto di compostaggio verde. È doveroso ricordare che il trasporto dei rifiuti organici, fondamentali per la creazione del compost, rappresenta un processo complesso all’interno della “filiera produttiva” dell’humus e/o del compost. A tale proposito, gli elementi chiave capaci di garantire un’adeguata sicurezza includono un’idonea capacità di carico, cassoni aperti per facilitare carico e scarico, copertura del carico con teloni centinati per prevenire dispersioni, dispositivi di sicurezza, segnalatori acustici e specchi retrovisori per massimizzare la visibilità durante tutte le fasi di guida. I mezzi utilizzati da Ares Ambiente sono inoltre dotati di sistemi di controllo delle emissioni per ridurre l’impatto ambientale.

Ares Ambiente: il processo di compostaggio

Ares Ambiente sottolinea l’importanza del compost come prezioso fertilizzante naturale per il suolo. Il processo di compostaggio, fondamentale per la trasformazione dei rifiuti organici in compost di alta qualità, è attentamente monitorato. Le condizioni di temperatura e umidità sono infatti controllate per accelerare il processo biologico, trasformando i rifiuti in fertilizzante naturale e ammendante. In linea con l’impegno verso la sostenibilità, Ares Ambiente è in fase di ampliamento del proprio impianto di compostaggio. Oltre a garantire sicurezza nei trasporti, l’azienda produce due tipologie di ammendante: l’ACM (Ammendante Compostato Misto) e l’ACF (Ammendante Compostato con Fanghi). Il primo è ottenuto attraverso un processo controllato che simula la decomposizione naturale di scarti organici provenienti da fonti diverse, scarti di lavorazione del legno, scarti tessili, digestato da trattamento anaerobico e rifiuti agroindustriali. Il secondo, ACF, è invece prodotto attraverso la trasformazione e stabilizzazione controllata di fanghi, reflui e fonti previste per l’ACM.

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Serenissima Ristorazione, Tommaso Putin: innovazione al centro della crescita

Serenissima Ristorazione, realtà italiana leader nel settore della ristorazione collettiva, si sta aprendo a nuovi orizzonti. Il Vicepresidente del Gruppo Tommaso Putin ha annunciato con entusiasmo l’espansione del core business dell’azienda, scommettendo sull’innovazione come chiave del successo.

Tommaso Putin

Tommaso Putin: innovazione e diversificazione come motori di crescita

Serenissima Ristorazione ha deciso di estendere la sua produzione a nuovi settori della ristorazione, puntando a servire non solo strutture ospedaliere, ma anche GDO e compagnie aeree. Si tratta di una strategia di diversificazione che ha permesso al Gruppo “di resistere negli anni difficili del Covid e proseguire nella crescita”, ha sottolineato Tommaso Putin. Un esempio tangibile di tale visione innovativa è il centro di produzione di Boara Pisani, uno dei più avanzati d’Europa nel settore dei pasti in legame refrigerato. Con un investimento di oltre 30 milioni di euro, l’impianto si sta espandendo per lanciare nuove linee produttive e conquistare nuovi mercati. Nonostante le sfide globali come l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, Serenissima Ristorazione ha conseguito risultati finanziari positivi nel 2022, registrando un significativo aumento del fatturato e dell’utile netto. “Grazie alla nostra resilienza e interventi realizzati in passato – ha precisato Tommaso Putinè stato comunque un anno positivo. Un ringraziamento particolare va a tutti i nostri oltre 10.500 collaboratori”.

Tommaso Putin: investimenti, crescita sostenibile ed empowerment femminile

L’impegno – ha ricordato Tommaso Putinè quello di proseguire nella crescita, con un piano industriale che prevede di raggiungere i 500 milioni di fatturato nel 2023, con investimenti per nuove acquisizioni e per il potenziamento della nostra capacità produttiva”. Oltre alla crescita economica, l’azienda si impegna anche verso la sostenibilità ambientale e sociale. Investimenti in tecnologie clean-tech, iniziative di economia circolare e progetti per ridurre lo spreco alimentare sono infatti una testimonianza concreta di tale impegno. Serenissima Ristorazione è stata inserita tra le 300 aziende italiane Green Stars nel settore della sostenibilità dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza. Il Gruppo è stato inoltre riconosciuto per il suo sostegno all’empowerment femminile, con la certificazione di genere PdR 125:2022 e l’inclusione di Giulia Putin tra le 100 donne più influenti in Italia dalla rivista “Forbes”.

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Luigi Ferraris (Gruppo FS) presenta il progetto Gigabit Rail&Road: “Connettività per tutta l’Italia”

Nel corso della prima edizione di “ComoLake – Next Generation Innovations”, Luigi Ferraris ha presentato Gigabit Rail&Road, un ambizioso progetto che vedrà il Gruppo FS mettersi in primo piano negli sforzi per digitalizzare il Paese, utilizzando binari, stazioni attive e proprietà in disuso come asset per potenziare la connettività e il segnale in tutta Italia.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris a “ComoLake – Next Generation Innovations”

Digitalizzazione e innovazione sono fattori fondamentali nella crescita di un Paese: lo ha affermato l’AD Luigi Ferraris nel suo intervento alla prima edizione dell’evento “ComoLake – Next Generation Innovations”, sottolineando la centralità di questi aspetti nel Piano decennale del Gruppo FS. La società vuole rendersi ora protagonista del processo di digitalizzazione del Paese, utilizzando i propri spazi e le proprie risorse per migliorare la connettività sull’intero territorio nazionale. Gruppo FS gestisce infatti 17.000 km di ferrovie e 32.000 km di strade, capillarmente distribuite in tutto il Paese: il progetto Gigabit Rail&Road, presentato da Luigi Ferraris, prevede l’installazione della fibra ottica lungo questa superfice, potenziando dunque il segnale 5G a beneficio dei cittadini.

Luigi Ferraris: “Con la fibra in stazioni in disuso connettiamo le aree limitrofe con l’intero Paese”

Luigi Ferraris ha anticipato che i binari ferroviari non saranno gli unici asset del Gruppo FS interessati da Gigabit Rail&Road. L’estensione della fibra ottica riguarderà infatti 2.200 stazioni attive, oltre a 500 altre stazioni ormai in disuso, ma comunque prossime a centri abitati (spesso isolati, rurali o limitrofi) che potrebbero trarre vantaggio da questo potenziamento della rete. Nel corso del suo intervento, Luigi Ferraris ha spiegato come la crescita esponenziale dei dati digitali e la necessità di gestirne efficacemente il trasporto, la memorizzazione e la diffusione rappresentino una sfida epocale che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni.

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Tutti i vantaggi della SEO nel 2024

SEO: una chiave fondamentale per il successo online

Nel panorama digitale del 2024, la SEO (Search Engine Optimization) si conferma una strategia imprescindibile per il successo di qualsiasi business online. Le sue potenzialità si estendono ben oltre il semplice aumento del traffico organico, offrendo una serie di vantaggi tangibili che possono fare la differenza nel competitivo mondo digitale.

1. Visibilità e autorevolezza:

Ottimizzare il proprio sito web per i motori di ricerca permette di scalare le posizioni nei risultati di ricerca, aumentando la visibilità del brand e rafforzandone l’autorevolezza online. La SEO rappresenta quindi un investimento strategico per costruire una solida reputazione digitale e intercettare nuovi potenziali clienti.

2. Traffico organico mirato:

La SEO non si limita ad attirare visitatori sul proprio sito web, ma intercetta utenti realmente interessati ai prodotti o servizi offerti. Attraverso l’analisi delle parole chiave e la creazione di contenuti pertinenti, è possibile attirare un traffico qualificato e propenso alla conversione.

3. Maggiore ROI (Return on Investment):

L’aumento del traffico organico generato dalla SEO si traduce in un ritorno sull’investimento (ROI) superiore rispetto ad altre strategie di marketing digitale. A fronte di un investimento iniziale, la SEO offre un flusso costante di visitatori e potenziali clienti, con un conseguente aumento delle vendite e del fatturato.

4. Brand awareness e fidelizzazione:

Posizionarsi ai vertici delle ricerche Google per le parole chiave pertinenti al proprio settore aumenta la riconoscibilità del brand e la fiducia degli utenti. La SEO contribuisce quindi a costruire una brand awareness solida e duratura, fidelizzando i clienti e rafforzando la loro percezione del brand.

5. Vantaggio competitivo:

In un mercato digitale saturo, la SEO rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale per distinguersi dalla concorrenza. Ottimizzando il proprio sito web e posizionandosi ai vertici delle ricerche, è possibile acquisire una posizione di rilievo nel proprio settore e intercettare una fetta maggiore di mercato.

SEO 2024: Le nuove frontiere

Oltre ai vantaggi consolidati, la SEO del 2024 si evolve e abbraccia nuove frontiere, come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la creazione di contenuti personalizzati e l’ottimizzazione per la ricerca vocale. L’integrazione di queste nuove tecnologie permette di massimizzare l’efficacia della SEO e raggiungere risultati ancora più performanti.

In conclusione:

La SEO rappresenta una leva strategica di primaria importanza per il successo di qualsiasi business online nel 2024. Investire nella SEO significa ottenere visibilità, attirare traffico qualificato, aumentare il ROI, rafforzare il brand e acquisire un vantaggio competitivo nel mercato digitale.

Per sfruttare appieno i vantaggi della SEO, è consigliabile affidarsi a un esperto qualificato che sia in grado di sviluppare una strategia personalizzata e ottimizzata per il proprio business.

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Best Employer 2024, GSA Gruppo Servizi Associati è la prima azienda italiana nel settore sicurezza

Nella classifica stilata da Statista, Italy’s Best Employer 2024, GSA Gruppo Servizi Associati è risultata prima in classifica nel settore della safety chain e del multiservice. La società vanta ricavi per 173 milioni di euro e conta oltre 5.000 dipendenti.

GSA

GSA Gruppo Servizi Associati è prima nel suo settore nella classifica Italy’s Best Employer 2024

La società leader nel campo della sicurezza e prevenzione antincendio è stata inserita al primo posto nella classifica di Italy’s Best Employer 2024, affermandosi come miglior azienda safety chain e multiservice in Italia. Dopo aver valutato oltre 4.500 aziende sulla base di un sondaggio indipendente a cui hanno partecipato circa 20.000 dipendenti, GSA Gruppo Servizi Associati ha ottenuto un punteggio di 7,83 su 10, risultando dunque prima in questa speciale graduatoria. “È motivo di orgoglio apprendere che anche quest’anno GSA, nel proprio settore, è ai vertici della classifica best employer di Statista”, ha commentato Antonio Musacchio, Amministratore Delegato del Gruppo, il quale ha sottolineato come nel 2023 l’azienda abbia finalizzato importanti trattative sindacali che hanno visto, tra le altre cose, il riconoscimento dei buoni pasto per migliaia di lavoratori. “Continuiamo incessantemente a lavorare per raggiungere gli obiettivi del nostro piano ESG attuando una politica attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alle tematiche sociali”, ha poi aggiunto l’AD di GSA Gruppo Servizi Associati.

GSA Gruppo Servizi Associati: leader nel settore della safety chain

Specializzata nella fornitura della safety chain a protezione di infrastrutture critiche, edifici pubblici e impianti industriali, GSA Gruppo Servizi Associati conta ricavi per 173 milioni di euro (dati 2022) e oltre 5.000 dipendenti. La società ha sede legale a Roma, Direzione Generale a Udine e altre sedi dislocate tra Milano, Aosta, Genova, Napoli, Firenze, Cagliari, Bari, Oristano, con filiali anche in Francia, a Chamonix e a Lione. La società vanta nel proprio portfolio diversi clienti importanti, tra cui Aspi, Anas, il Traforo del Monte Bianco (sia per la parte italiana che per quella francese), il Traforo del Gran Sasso, l’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Fincantieri, la Regione Lombardia e rinomate aziende ospedaliere, inclusi il Policlinico Umberto I di Roma, l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, l’Istituto Gaslini di Genova e il Policlinico Universitario Gemelli. GSA Gruppo Servizi Associati è inoltre il maggior player nazionale del comparto della security universitaria. Gestisce infatti la sicurezza dell’Università di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi di Palermo, dell’Università degli Studi di Verona e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

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Paolo Gallo (Italgas): elettrico e gas insieme per affrontare la transizione ecologica

Dopo la guerra in Ucraina e la reazione a catena che ne è conseguita è cambiato lo scenario del mercato energetico. L’AD di Italgas Paolo Gallo espone quali sono i nuovi obiettivi a cui aspirare in tale contesto.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: i tre pilastri del mercato energetico

La sicurezza degli approvvigionamenti e il costo dell’energia diventano, insieme alla transizione ecologica, gli obiettivi primari per gli attori del mercato energetico. A spingere verso un cambio di rotta sono stati gli avvenimenti degli ultimi due anni, i quali hanno dimostrato come la transizione ecologica non possa essere l’unico obiettivo, e soprattutto non possa essere conquistata a qualsiasi costo. Lo ha confermato anche l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo, a margine dell’evento organizzato da Withub con la direzione editoriale di Eunews e GEA, dal titolo “L’energia per l’Italia e l’Ue”. “La transizione ecologica non è più l’unico obiettivo da perseguire e non è più l’unico obiettivo da raggiungere a tutti i costi”, ha ribadito l’AD.

Paolo Gallo: favorire una collaborazione tra il settore elettrico e quello del gas

Ciò a cui bisogna aspirare è, secondo l’AD di Italgas, raggiungere la transizione ecologica ma “a costi competitivi per l’industria e garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti”. È infatti è necessario combinare questi tre elementi, facendo attenzione a non dare nulla per scontato, come è avvenuto nel caso della sicurezza degli approvvigionamenti che è venuta a mancare con la guerra in Ucraina. Sebbene la formula perfetta non esista, per Paolo Galloquello che va ricercato è una collaborazione più ampia fra il settore elettrico e il settore gas. Gas inteso non solo come gas naturale ma in prospettiva come gas rinnovabili, idrogeno o gas a basso contenuto di carbonio”.

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Terna, Qontigo riconosce la gestione dell’AD e DG Giuseppina Di Foggia per gli aspetti ESG

Terna vede confermata la sua leadership mondiale nella sostenibilità: oltre al riconoscimento come “ESG Global Leaders”, il Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia si è distinto in altri ambiti di valutazione delle pratiche sostenibili.

Giuseppina Di Foggia

Terna, sotto la guida di Giuseppina Di Foggia, conferma il riconoscimento di “Global ESG Leader”

Terna è stata inclusa nell’indice STOXX “Global ESG Leaders” per il 13esimo anno consecutivo, il primo sotto la guida dell’AD e DG Giuseppina Di Foggia. A certificare l’impegno del Gruppo è stata Qontigo, società di valutazione legata al Gruppo Deutsche Börse che ha riconosciuto inoltre i titoli di “Environmental Leaders”, “Social Leaders” e “Governance Leaders”. Tra i fattori valutati, oltre all’impegno ambientale e sociale, anche il dialogo con le comunità e le istituzioni dei territori in cui le società operano. Terna ha ottenuto risultati eccellenti in tutti gli ambiti di valutazione, confermandosi come una delle realtà italiane più virtuose in assoluto negli ambiti ESG. La società Sustainalytics ha confermato al Gruppo la sua valutazione di “Negligible risk”, a conferma della solidità finanziaria della società guidata da Giuseppina Di Foggia. Gli indici STOXX sono infatti basati proprio sui rigorosi criteri di selezione di Sustainalytics, che garantiscono la trasparenza e l’obiettività delle valutazioni attraverso sofisticati modelli di valutazione che analizzano l’operato delle aziende.

Giuseppina Di Foggia: gli altri riconoscimenti

I riconoscimenti di Qontigo e Sustainalytics non sono tuttavia gli unici che il Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia ha meritato nel 2023. Terna ha ottenuto anche la valutazione “Tripla A” espressa da parte della società di rating MSCI, ancora una volta legata all’attenzione agli aspetti ESG. La leadership di Terna nella sostenibilità è ulteriormente attestata dalla sua presenza in una serie di altri importanti indici ESG, tra cui il Dow Jones Sustainability Index, il Bloomberg Gender Equality Index, l’Euronext Vigeo, il FTSE4Good, il S&P Global 1200 ESG, il MIB ESG, l’ECPI e il GLIO/GRESB ESG Index. Sotto la guida di Giuseppina Di Foggia, Terna si prepara a confermarsi in questo 2024, sempre all’insegna dell’attenzione verso la sostenibilità.

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Carlo Messina: Intesa Sanpaolo nel 2023, il commento sui risultati finanziari

Risultati finanziari 2023, il CEO Carlo Messina: “Intesa Sanpaolo nel secondo anno di realizzazione del Piano d’Impresa ha superato gli obiettivi previsti a fine 2025”.

Carlo Messina

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, il nostro è un modello unico

È nelle parole del CEO Carlo Messina il valore dei risultati finanziari registrati nel 2023 da Intesa Sanpaolo: numeri che ne confermano la capacità di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie a un modello di business ben diversificato e resiliente. “Il nostro è un modello unico: la profittabilità elevata e sostenibile trae forza dalla consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese; dalla significativa componente del Wealth Management and Protection, dall’offerta digitale tecnologicamente avanzata, dalla gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza e dalla nostra condizione di Banca ‘Zero NPL’”, ha ricordato il CEO Carlo Messina. Basti pensare che Intesa Sanpaolo, nel secondo anno di realizzazione del Piano d’Impresa, ha superato gli obiettivi previsti a fine 2025. E nel 2024 “proseguiremo nel disegnare le nuove strategie di leader europeo, mantenendo l’impegno verso il più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, con rilevante beneficio per tutti gli stakeholders”: un progetto, ha aggiunto il CEO, reso possibile “dalla solidità e dalla redditività della Banca”. L’utile netto nel 2023 è stato di 7,72 miliardi di euro, in crescita del 76,4% rispetto ai 4,4 miliardi dell’anno precedente: “Il migliore anno di sempre; considerando i 300 milioni impegnati nel 2023 nel progetto per il sociale, l’utile netto sfiora gli 8 miliardi di euro”.

Intesa Sanpaolo, il CEO Carlo Messina: primi per dividend yield in Europa

Carlo Messina ha quindi sottolineato come le previsioni per il 2024 e 2025 siano di “un utile netto superiore agli 8 miliardi”. Non solo: “Prevediamo un significativo ritorno cash per gli azionisti: la proposta alla prossima Assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di CET 1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla BCE e dall’Assemblea”. Intesa Sanpaolo risulta “la prima in Europa quanto a dividend yield: è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”. Le imposte dirette e indirette sostenute nel 2023 sono pari a 4,6 miliardi di euro: questo, ha spiegato Carlo Messina, comporta un aumento di 1,4 miliardi rispetto al 2022, con un incremento del beneficio apportato dai risultati di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico. Da rimarcare infine come il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel 2023 superi i 40 miliardi di euro: “Le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono 3.600 nei 12 mesi, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro”.

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Umberto Lebruto presenta la mission di FS Sistemi Urbani al Festival delle Città

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, è intervenuto nel panel “La Bellezza, per l’Italia” nell’ambito del Festival delle Città, presentando i progetti di rigenerazione urbana del Gruppo FS ed enfatizzandone la funzione sociale.

Umberto Lebruto (FS Sistemi Urbani)

Umberto Lebruto (FS Sistemi Urbani) al Festival delle Città

Fornire alla comunità nuovi luoghi di aggregazione sicuri, inclusivi, belli e sostenibili, a partire dalla rigenerazione di  scali ferroviari ormai in disuso: questa è la mission di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS guidata da Umberto Lebruto. Un obiettivo di cui il manager ha parlato ampiamente nel corso del Festival delle Città, evento giunto ormai alla sua quinta edizione che funge da punto di incontro per rappresentanti del Governo, degli Enti Locali e Sindaci. Nel corso del panel “La Bellezza, per l’Italia”, Umberto Lebruto ha rimarcato come ogni angolo delle città italiane possa diventare uno spazio di incontro, sicurezza e benessere collettivo.

I progetti di FS Sistemi Urbani illustrati da Umberto Lebruto

Nel corso dell’evento, l’AD di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto ha offerto una panoramica dei progetti che il FS Sistemi Urbani ha recentemente messo in atto al fine di restituire alle comunità gli spazi cittadini, evidenziando i successi e i vantaggi per la collettività che derivano da tali operazioni. Un esempio è costituito dall’ex Scalo Farini di Milano, in cui ora sorgono ristoranti, bar e spazi di co-working, e non solo. Lo Scalo Farini ospita anche eventi culturali quali la mostra immersiva Van Gogh Experience, e legati alla moda, tra cui la sfilata Levi’s per la Settimana della Moda.

Un altro progetto di rilievo è quello legato alla riqualificazione dell’area Bologna Ravone-Prati sotto il nome di DUMBO, che ha regalato alla comunità uffici, bar e aree di studio pubbliche, partecipando anche al concorso internazionale “Reinventing Cities”. Umberto Lebruto ha sottolineato come queste operazioni di riqualificazione urbana siano state accompagnate da numerosi eventi aperti al grande pubblico, a sottolineare la natura sociale e collettiva dell’azione di FS Sistemi Urbani.

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L’imprenditore come ape: l’analisi di Alessandro Benetton su impresa e cross pollination

Alessandro Benetton riflette sul luogo comune che vuole vedere nell’imprenditore un feroce squalo e vi contrappone la propria interpretazione, quella dell’imprenditore come ape, animale che, lavorando per sé, porta beneficio all’intero ecosistema.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Come l’ape, l’imprenditore porta beneficio alla società lavorando per se stesso”

Spesso, quando si pensa agli imprenditori di successo, si ritiene che siano arrivati a questa posizione in virtù di un atteggiamento feroce e spietato. Secondo Alessandro Benetton, la collaborazione ha invece un ruolo molto più importante e guadagno privato e collettivo non sono affatto in contrasto. “Sia chiaro, l’ape lavora esclusivamente per il proprio alveare, ma il suo lavoro fa bene a tutti quelli che gli stanno attorno, esseri umani compresi. Per come la vedo io, fare impresa funziona esattamente allo stesso modo: l’imprenditore, come l’ape, lavora per il successo del proprio progetto, per il proprio profitto, ma il valore che crea deve contribuire al benessere comune dell’ecosistema in cui si muove”. Ma come l’imprenditore mette in atto questo effetto benefico sulla società lavorando a proprio vantaggio? Secondo Alessandro Benetton, la risposta va cercata nel fenomeno della cross-pollination.

Alessandro Benetton: “Con la cross-pollination si arricchisce l’intera società”

La cross-pollination, spiega Alessandro Benetton, è un fenomeno fondamentale in natura, perché garantisce un’enorme variabilità genetica. Tale termine indica il processo attraverso cui le piante di una specie possono fecondare vegetali di altre specie, creando nuovi esemplari più forti e adattabili al cambiamento. Come si lega questo concetto al fare impresa? Secondo il Fondatore di 21 Invest, l’imprenditore svolge una funzione simile a quella dell’ape, trasportando il polline di fiore in fiore e rendendo dunque il processo di ibridazione possibile. L’imprenditore, appunto, facilita questa forma di ibridazione e contaminazione dei saperi, sia all’interno che all’esterno della sua azienda. Alessandro Benetton stesso, ad esempio, favorisce in tutte le società da lui gestite una mentalità aperta che incoraggia l’espressione della propria opinione e la collaborazione tra i vari rami. Questa forma di cross-pollination riguarda anche i rapporti tra aziende di differenti settori, che possono unire le forze non solo per creare qualcosa di nuovo, ma anche per apprendere nuove competenze.

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L’Oro nella Finanza Moderna: Tra Stabilità e Innovazione

L’oro, metallo prezioso dalle sfumature scintillanti, ha attraversato secoli di storia economica mantenendo la sua posizione di rilievo. Nella finanza moderna, l’oro continua a giocare un ruolo significativo, ma le dinamiche del suo utilizzo si sono evolute, adattandosi alle complesse interconnessioni dei mercati finanziari globali.
1. Tradizione come Riserva di Valore
La tradizione di considerare l’oro come una riserva di valore rimane salda nella finanza moderna. In tempi di incertezza economica, gli investitori cercano il conforto della stabilità intrinseca dell’oro. Oggi come ieri avere oro equivale ad avere denaro in quanto facile da vendere presso operatori come questo compro oro Firenze. La sua immutabile attrattiva come asset sicuro è un faro per coloro che desiderano proteggere il proprio patrimonio in periodi di turbolenza sui mercati finanziari.
2. Banche Centrali e il Peso dell’Oro nei Bilanci
Le banche centrali di tutto il mondo mantengono riserve d’oro nei loro bilanci come forma di sicurezza e come attestato di solidità finanziaria. L’oro fornisce una base solida per le valute nazionali e può essere utilizzato come collaterale per ottenere fondi quando necessario. La presenza dell’oro nei bilanci delle banche centrali contribuisce a stabilizzare il sistema monetario globale.
3. Diversificazione del Portafoglio e Ruolo degli Investitori
Nella finanza moderna, gli investitori istituzionali e privati considerano l’oro come uno strumento di diversificazione del portafoglio. La sua bassa correlazione con altri asset finanziari lo rende prezioso per ridurre il rischio complessivo di un portafoglio. Investire in oro può fungere da ammortizzatore in periodi di volatilità e può contribuire a preservare il capitale in situazioni economiche difficili.
4. Strumenti Finanziari Innovativi: ETF e Futures sull’Oro
L’innovazione nella finanza ha aperto nuove vie per investire nell’oro senza possederlo fisicamente. Gli Exchange-Traded Fund (ETF) legati all’oro consentono agli investitori di partecipare alle fluttuazioni del prezzo senza dover gestire l’oro fisico. Allo stesso modo, i contratti futures sull’oro offrono opportunità per speculare sul suo valore senza doverlo detenere direttamente.
5. Fattori Influenti sul Prezzo dell’Oro nella Finanza Moderna
Diversi fattori incidono sul prezzo dell’oro nella finanza moderna. La politica monetaria, l’inflazione, l’andamento dei mercati azionari e le tensioni geopolitiche sono solo alcune delle variabili che possono influenzare il valore dell’oro. Gli investitori moderni devono comprendere la complessità di questi fattori per prendere decisioni informate sulle loro strategie di investimento.
Conclusione: Bilanciare Stabilità e Innovazione
In sintesi, l’oro mantiene il suo ruolo di primo piano nella finanza moderna, conservando la sua tradizionale aura di stabilità mentre si adatta all’innovazione finanziaria. Investitori e istituzioni continuano a riconoscere il valore dell’oro come riserva di valore e strumento di diversificazione. La sua capacità di resistere alle prove del tempo, combinata con l’evoluzione degli strumenti finanziari, rende l’oro un elemento prezioso nell’arsenale degli investitori moderni.

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Gianni Lettieri, parte il progetto ristorante solidale: “Chiesti spazi alla Curia”

Prendendo spunto dal Natale Solidale giunto alla sua quarta edizione, Atitech sta lavorando ad una nuova iniziativa destinata alle famiglie napoletane in difficoltà. Ad annunciarlo il Presidente Gianni Lettieri ai microfoni di Rai 3.

Gianni Lettieri (Atitech)

Gianni Lettieri: pasti caldi e opportunità di lavoro, come sarà il ristorante solidale di Atitech

La povertà e l’indigenza a Napoli sono in aumento, come testimoniano le difficoltà con le scorte di cibo incontrate durante queste festività dalle associazioni e dai volontari impegnati sul territorio. Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, ha deciso di dar vita nei prossimi mesi ad una nuova iniziativa per cercare di contrastare il fenomeno. In linea con le ormai quattro edizioni del Natale Solidale promosse dall’azienda di Capodichino – durante le quali Atitech mette a disposizione le proprie strutture per la preparazione e la distribuzione di 100 pasti caldi al giorno per le famiglie del territorio in difficoltà – l’imprenditore è al lavoro su un vero e proprio ristorante solidale attivo 365 giorni all’anno. “Abbiamo chiesto uno spazio alla Chiesa, nella zona centrale della città – ha dichiarato l’imprenditore rispondendo alle domande del TGR Campania –. Faremo un investimento per riqualificare alcune aree, dove intendiamo realizzare una cucina e un ristorante”. La struttura, che opererà quindi al fianco della nota Mensa del Carmine, offrirà pasti a prezzo simbolico di un euro. Un’idea partorita durante la pandemia e che ora è vicina a prendere forma. Gli spazi serviranno anche come punto di riferimento per intercettare e aiutare chi al momento sta attraversando difficoltà lavorative, spiega Gianni Lettieri: “Offriremo non solo supporto, ma anche connessioni per trovare un nuovo lavoro”.

Gianni Lettieri: Atitech, a Capodichino presto un nuovo progetto sulla riconversione degli aeromobili

Intanto, lato produzione, Atitech si prepara a realizzare un importante progetto di riconversione degli aerei in mezzi per il trasporto merci: “Siamo pronti a convertire gli aerei da passeggeri a cargo – ha reso noto Gianni Lettieri durante il servizio a cura della Rai – Si tratta di un passo importante per l’azienda: significa infatti programmare i prossimi 20 anni di attività”. Risale al 2021 la partnership siglata con l’israeliana Israel Aerospace Industries’ (IAI) Aviation Group, grazie alla quale Atitech ha acquisito il know-how per trasformare i Boeing 737-700/800 da passeggeri a cargo, il primo stabilimento sul territorio europeo. Oggi la MRO campana è riconosciuta come punto di riferimento per tutto il mercato EMEA. Tra le operazioni più recenti l’acquisizione dell’ex ramo maintenance Alitalia. Con gli stabilimenti di Fiumicino l’azienda è passata da circa 700 a 1.500 dipendenti, raddoppiando le capacità e soprattutto entrando nel settore della manutenzione di linea.

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Qual è l’opinione degli italiani sugli influencer? Gianni Prandi (Vidierre) presenta i risultati dello studio

Gli influencer, un argomento divisivo: il recente studio effettuato da Vidierre conferma ulteriormente questa affermazione. Secondo il Fondatore Gianni Prandi, l’opinione pubblica si divide tra chi li apprezza e chi li ritiene “inautentici”, mentre particolarmente sentita è la necessità di una regolamentazione.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: i numeri del dibattito sugli influencer

La figura professionale dell’influencer è sicuramente innovativa ma è anche al centro di continui dibattiti: lo conferma Gianni Prandi, AD di Vidierre, presentando i risultati di uno studio sul tema. Secondo la società, la reputazione degli influencer è in ogni caso in miglioramento: la percentuale di cittadini favorevoli è aumentata, dal 2021 ad oggi, dal 43,6% fino al 49,3%. Al contrario, i critici dei trendsetter del web sono calati dal 41,1% al 36,6%. Viene percepita positivamente, in genere, la capacità dei content creator di influenzare le abitudini di acquisto (67%) e persino le opinioni (53%) degli utenti. In ogni caso, ha specificato Gianni Prandi, questo trend positivo per la categoria potrebbe subire un contraccolpo in seguito ai recenti fatti di cronaca.

Gianni Prandi: “Gli italiani vogliono un controllo normativo sugli influencer

Il fondatore di Vidierre Gianni Prandi ha commentato ulteriormente i risultati dello studio, ponendo in particolare l’accento sulle ragioni del successo di tali figure professionali: “I dati mostrano come il settore in cui operano gli influencer sia in crescita e, allo stesso tempo, come una parte consistente degli utenti non ritenga autentica questa figura. È apprezzato il fatto che, oltre a indirizzare la scelta dei prodotti, spesso gli influencer comunichino le proprie opinioni”. Gianni Prandi ha sottolineato tuttavia come la maggioranza degli italiani richieda “un incremento del controllo normativo su ciò che viene da loro pubblicizzato”. I dati di Vidierre derivano dall’utilizzo dell’innovativa piattaforma WOSM©, avanzato sistema di Media Intelligence che lavora con i Big Data per fornire analisi trasversali e significative, utili nel processo decisionale. Tale strumento ha permesso di monitorare e analizzare oltre 25 milioni di fonti, offrendo una visione complessiva del fenomeno.

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