Gli influencer, un argomento divisivo: il recente studio effettuato da Vidierre conferma ulteriormente questa affermazione. Secondo il Fondatore Gianni Prandi, l’opinione pubblica si divide tra chi li apprezza e chi li ritiene “inautentici”, mentre particolarmente sentita è la necessità di una regolamentazione.
Gianni Prandi: i numeri del dibattito sugli influencer
La figura professionale dell’influencer è sicuramente innovativa ma è anche al centro di continui dibattiti: lo conferma Gianni Prandi, AD di Vidierre, presentando i risultati di uno studio sul tema. Secondo la società, la reputazione degli influencer è in ogni caso in miglioramento: la percentuale di cittadini favorevoli è aumentata, dal 2021 ad oggi, dal 43,6% fino al 49,3%. Al contrario, i critici dei trendsetter del web sono calati dal 41,1% al 36,6%. Viene percepita positivamente, in genere, la capacità dei content creator di influenzare le abitudini di acquisto (67%) e persino le opinioni (53%) degli utenti. In ogni caso, ha specificato Gianni Prandi, questo trend positivo per la categoria potrebbe subire un contraccolpo in seguito ai recenti fatti di cronaca.
Gianni Prandi: “Gli italiani vogliono un controllo normativo sugli influencer”
Il fondatore di Vidierre Gianni Prandi ha commentato ulteriormente i risultati dello studio, ponendo in particolare l’accento sulle ragioni del successo di tali figure professionali: “I dati mostrano come il settore in cui operano gli influencer sia in crescita e, allo stesso tempo, come una parte consistente degli utenti non ritenga autentica questa figura. È apprezzato il fatto che, oltre a indirizzare la scelta dei prodotti, spesso gli influencer comunichino le proprie opinioni”. Gianni Prandi ha sottolineato tuttavia come la maggioranza degli italiani richieda “un incremento del controllo normativo su ciò che viene da loro pubblicizzato”. I dati di Vidierre derivano dall’utilizzo dell’innovativa piattaforma WOSM©, avanzato sistema di Media Intelligence che lavora con i Big Data per fornire analisi trasversali e significative, utili nel processo decisionale. Tale strumento ha permesso di monitorare e analizzare oltre 25 milioni di fonti, offrendo una visione complessiva del fenomeno.
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