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Gennaio 2022

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Mercati emergenti e Cina, due mondi così diversi da tenerli distinti

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  • 28 Gennaio 2022

La maggior parte degli investitori quando pensa ai mercati emergenti, è portato ad includere anche la Cina. Sebbene come impostazione concettuale sia corretta, la realtà dei fatti evidenzia che il paese del Dragone sia un mondo diverso rispetto agli altri emergenti. Sarebbe quindi più utile, almeno sotto il profilo finanziario, tenerli distinti.

La Cina e gli altri mercati emergenti

mercati emergentiAnche se la Cina è ben lontana dall’essere considerato un mercato sviluppato, non ha più neppure delle caratteristiche tali da poterlo assimilare ai mercati emergenti.
Le sue dimensioni, il suo potere economico e anche il grado di maturità della sua economia, sono fattori che non si riscontrano negli altri Paesi di questa categoria.

Proprio il ruolo sempre più importante che la Cina sta avendo nell’ambito commerciale internazionale, ha fatto sì che fungesse da motore per il resto dell’economia emergente. In tal modo ha dato un importante beneficio anche agli altri, perché li ha portati sotto i riflettori.
Lo dimostra il fatto che il numero di paesi che vengono inclusi nella categoria sia in crescita costante. Negli ultimi tre decenni è passato da 30 membri a 75 membri. Parallelamente, è cresciuto anche il mercato del loro debito, nonché la quota di debito globale riferito alle economie emergenti.

Il peso della Cina: giusto o eccessivo?

Tuttavia la Cina continua ad avere un peso molto differente. Benché le obbligazioni cinesi rappresentino soltanto il 10% dell’indice obbligazionario dei mercati emergenti, Pechino riesce ad attirare capitali da tutto il mondo. Sorge così il dubbiose tale “potere” non finirà per togliere spazio agli altri mercati emergenti. La Cina potrebbe cioè agire da market to limit.
Inoltre per le sue caratteristiche, il debito sovrano cinese non è correlato ad altre attività rischiose cinesi. Ha quindi già in sé delle caratteristiche di diversificazione per i portafogli obbligazionari.

Fondamentali

A livello di prospettive, la Cina comunque rimarrà un motore dell’economia globale, e questo giustifica il tenerla distinta dalle altre economie emergenti.
Va però precisato che i fondamentali economici e sociali degli altri paesi emergenti, fanno sperare che in futuro possano crescere. Di vista tecnico si parla di dragonfly doji.
Diciamo che la loro posizione è la stessa in cui si trovava la Cina tre decenni fa. Anche se non è lecito aspettarsi una crescita allo stesso ritmo impetuoso che ha avuto la Cina, possono comunque contare su una solida base.

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Touch-free e sensori: ecco i nuovi miscelatori Ideal Standard dedicati agli spazi pubblici

Lavarsi le mani con acqua e sapone, secondo l’OMS, è una delle azioni più efficaci per prevenire la diffusione di virus e batteri. Intellimix e Sensorflow sono la risposta di Ideal Standard alle nuove esigenze di igiene.

Ideal Standard

Ideal Standard: l’importanza dei miscelatori touch-free

Uffici, ristoranti, scuole, edifici pubblici: spazi comuni dove oggi assicurare elevati standard di igiene è più che mai un imperativo. È da questa consapevolezza che nascono Intellimix e Sensorflow, i nuovi miscelatori elettrici touch-free frutto dell’esperienza di Ideal Standard. L’igiene delle mani rappresenta infatti una delle prime difese contro i rischi di eventuali contagi. A dirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, specificando che per una corretta igiene è necessario lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Un gesto quotidiano che tuttavia molti non compiono in maniera adeguata. Basti pensare che, secondo i dati dell’OMS, il 30% degli impiegati europei non utilizza il sapone, mentre la quasi totalità (95%) non lo fa adeguatamente. Numeri da prevenire, soprattutto in questo periodo particolarmente difficile. Ed è proprio per rispondere alle nuove esigenze di sicurezza e protezione che il team di Ideal Standard si è impegnato nella progettazione dei miscelatori Intellimix e Sensorflow.

Intellimix e Sensorflow: le caratteristiche dei nuovi prodotti Ideal Standard

Nel dettaglio, Sensorflow sfrutta un sensore a infrarossi e consente di passare da un miscelatore manuale o temporizzato in maniera estremamente semplice, garantendo dunque anche un risparmio su consumi e costi. Dal corpo in ottone e dal design pulito e moderno, il prodotto di Ideal Standard può essere rapidamente installato in qualsiasi bagno, anche grazie alla possibilità di utilizzare la batteria integrata e la valvola solenoide. Tre le tipologie di miscelatori Sensorflow disponibili: da appoggio, a parete e a pannello. Totalmente touch-free e con un display TFT integrato per migliorare l’esperienza dell’utente, Intellimix è invece un miscelatore progettato per erogare acqua e sapone ad ogni singolo utilizzo riducendo allo stesso tempo gli sprechi. Dotato di tecnologia Bluetooth, consente di personalizzare le impostazioni tramite una semplice app (disponibile per Android e iOS). Gli addetti potranno quindi decidere in che modo Intellimix dovrà gestire sapone, ciclo di lavaggio e risciacquo anti ristagno. Caratteristiche che rendono il nuovo miscelatore touch-free targato Ideal Standard la soluzione ideale per l’igiene degli ambienti più frequentati, come centri commerciali, ristoranti, alberghi e uffici.

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Il modello sostenibile di House to House raccontato da “Green Me”

Nota per prodotti come l’asciugatrice Agento Professional, House to House è una realtà attenta alla sostenibilità ambientale. I dettagli in un approfondimento a cura di “Green Me”, pubblicato nel luglio del 2019.

House to House

House to House: “Azioni quotidiane l’unica strada realmente perseguibile per il bene del Pianeta”

Da oltre dieci anni “Green Me” informa i lettori sul mondo dell’ecologia: l’obiettivo del magazine è promuovere la diffusione di comportamenti e stili di vita sempre più sostenibili. Il principio che muove la mission della rivista è semplice ma allo stesso tempo efficace: per tutelare il Pianeta è necessario partire dalle azioni di tutti i giorni. Un valore condiviso anche da House to House, progetto aziendale lanciato nel 2006 a Villorba (Treviso) e oggi eccellenza italiana nella produzione e vendita di elettrodomestici e prodotti dedicati all’igiene della casa. Non è un caso dunque che “Green Me” abbia dedicato uno spazio alla realtà veneta. In un articolo, la rivista ha voluto infatti raccontare il successo raggiunto da House to House in oltre 15 anni di attività, soffermandosi in particolare sulla filosofia perseguita dall’azienda in tema di sostenibilità e su come questa si rifletta anche nell’ideazione della gamma di prodotti offerti.

House to House: “La scelta di Green Me un onore”

Nel dettaglio, il magazine online di lifestyle ha lodato il “principio di ecologicità” dei prodotti House to House per il bucato. Un risultato, scrive “Green Me”, frutto di anni di studi, ricerche e analisi che hanno portato allo sviluppo di detergenti come la serie “Cosmetici per il bucato”, completamente naturali e altamente biodegradabili ma allo stesso tempo efficaci quanto e più di quelli sintetici. L’intento dell’azienda è duplice: da un lato tutelare l’ambiente, dall’altro il benessere e la salute dei clienti. “Il sistema di bucato House to House sposa, in tutto e per tutto, quella filosofia di benessere e consapevolezza che, sempre più spesso, le persone manifestano nelle loro scelte e nel loro stile di vita – si legge nel comunicato stampa rilasciato dall’azienda – Un onore per noi, quindi, che Green Me ci abbia scelti e abbia desiderato parlare di noi, dei nostri successi e dei nostri prodotti, dedicandoci un ampio spazio all’interno del proprio sito e definendo House to House la realtà innovativa e vincente che rappresenta la nuova era del bucato”.

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La Floriterapia Moderna: non medicina “alternativa”, ma un’azione sinergica alle cure convenzionali

Le essenze floreali che risolvono gli squilibri energetici arrivano dall’Italia, ma anche da Australia e California.

Ogni individuo è differente, ed ognuno può quindi guarire in maniera diversa, ricevendo benefici da differenti terapie anche a seconda delle proprie condizioni personali e del proprio stato emotivo.

Convinzione comune è che la medicina classica (intesa come la moderna medicina occidentale) e la medicina naturale debbano essere contrapposte, e non possano integrarsi.

 

Si possono distinguere due tipi di pensiero:

 

  • Allopatico,che si focalizza sui sintomi e utilizza cure, principi farmacologici o azioni curative per contrastarli. Secondo questo approccio, ogni malattia si manifesterebbe nello stesso modo in tutti gli individui.

 

  • Olistico,che prende in considerazione anche gli aspetti non meramente “chimici” del corpo, ovvero elementi immateriali quali l’energia e l’equilibrio interiore. Tra le discipline olistiche rientrano quindi le cure tradizionali e a base naturale, come la floriterapia.

 

Certamente ci sarà chi è più incline ad una scuola di pensiero o all’altra, addirittura con un sentimento di diffidenza verso quella opposta. Ma l’approccio più moderno a queste due metodologie, è quello di integrarle. Questo in modo che possano sostenersi l’una con l’altra adattandosi al singolo caso, e perseguendo come fine ultimo il benessere sia fisico che psicologico del paziente.

Chi è scettico nei confronti della naturopatia, crede che la scienza fornisca elementi sufficienti per trattare qualunque disturbo, e che tutto si possa curare seguendo sempre gli stessi protocolli, variando soltanto dosi e frequenza delle somministrazioni.

Pur non contestando i grandi progressi e le soluzioni fornite dalla scienza, chi pratica o si sottopone a uno o più tipi di terapie definite di medicina “alternativa”, crede che la scienza fornisca solo una porzione di conoscenza della realtà.

Secondo queste persone, la malattia o il disturbo nascerebbero quindi da un problema specifico del singolo paziente, che ogni individuo manifesta in tempi e modi del tutto personali, necessitando di cure e rimedi cuciti su misura.

Le terapie olistiche di Medicina “Vibrazionale” non si propongono quindi di guarire le malattie a livello del corpo, fornendo una “alternativa” alla medicina classica, ma vanno ad intervenire sulle energie metafisiche, quali i pensieri, le emozioni e l’energia interiore, al fine di portarvi equilibrio.

Lo squilibrio dell’assetto energetico, porterebbe infatti a stati emotivi negativi, terreno fertile per lo sviluppo di malattie, ed allo stesso tempo un ostacolo per guarirne.

 

Floriterapia ed i Fiori di Bach

Le origini della floriterapia sono da ricercarsi nell’antica “Dottrina delle Segnature”, che studiava le proprietà terapeutiche delle erbe medicinali.

Padre della floriterapia è considerato Edward Bach, medico inglese vissuto tra il XIX e XX secolo in Gran Bretagna. Negli anni ‘30 Bach individuò in 38 fiori, i cosiddetti Fiori di Bach, altrettanti rimedi utili per sbloccare la forza reattiva di un individuo.

Ognuno di questi rimedi floreali, è indicato per risolvere diversi squilibri della personalità, che portano a stati emotivi negativi (quali ansia, incertezza, svogliatezza, rigidità mentale…), con il fine di riconnettere il paziente al proprio Sé più vero.

Nell’elenco di fiori di Bach individuati dal medico britannico figurano piante “comuni” in Europa, quali il pino, il prugno, il castagno, l’ulivo, la genziana, la rosa canina… Anche in Italia infatti è possibile reperirne la quasi totalità.

I fiori di Bach originali vengono tutt’ora raccolti e preparati secondo la ricetta e le rigide indicazioni di Edward Bach.

 

Le essenze floreali provenienti dal mondo:

Con l’evoluzione della floriterapia negli ultimi decenni, a questi fiori si sono aggiunte anche altre varietà di fiori provenienti da luoghi “mistici”:

Più di 60 fiori Australiani vengono raccolti nel “bush”, l’entroterra australiano, nonché oltre 100 Fiori Californiani, provenienti dalle pendici della Sierra Nevada.

Alcune di queste essenze sono oggi rese disponibili per curare in maniera specifica anche gli animali da compagnia.

 

Chi può trarre beneficio dalle essenze floreali

Una delle caratteristiche per cui i le essenze floreali sono così apprezzate, e raccomandabili a tutti, è che non hanno controindicazioni, né incompatibilità con i medicinali. Qualora un paziente assumesse un fiore dedicato ad un disequilibrio che non presenta personalmente, non si avrebbero eventi avversi.

Che si sia improntati o meno a credere nei principi e nella potenzialità della medicina naturale e delle terapie vibrazionali, anche un possibile effetto rilassante o placebo derivante dal provare queste essenze potrebbe portare ad una buona predisposizione mentale, capace di agevolare la guarigione.

 

La floriterapia a supporto della salute e di una “vita sana”

Salute del corpo e stato d’animo non sono scissi.

 

Per guarire, oltre che trattare il sintomo, è utile e necessario curare lo stato emotivo negativo alla base, sviluppando uno stato positivo o una virtù contrapposta, in modo da entrare in uno stato armonico il più favorevole possibile alla guarigione.

Affidarsi alla floriterapia non significa soltanto “curarsi con i fiori”, ma abbracciare una filosofia che considera l’individuo non solo nelle sue componenti organiche, ma anche emotive e psicologiche.

In un approccio moderno alla medicina, la salute globale non è vista come semplice assenza di malattia, ma benessere globale di corpo, mente, società e ambiente, e anche come evoluzione psicofisica. I rimedi naturali e la floriterapia si integrano quindi in un concetto di “vita sana” che contempera uno stato fisico ottimale, un’alimentazione corretta ed un solido equilibrio interiore.

 

 A cura della Farmacia di Montelupone in provincia di Macerata, specialisti in floriterapia.

Farmaciamontelupone.it

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Carrelli e piattaforme: formare i lavoratori e migliorare la prevenzione

Comunicato Stampa

Carrelli e piattaforme: formare i lavoratori e migliorare la prevenzione

 

Due corsi a Brescia tra marzo e aprile 2022 per consulenti e formatori con l’obiettivo di accrescere le competenze e migliorare la formazione e prevenzione degli infortuni nell’uso di carrelli elevatori e piattaforme di lavoro elevabili.

 

Sono ancora molti gli infortuni professionali, spesso gravi o mortali, che avvengono ogni anno in Italia nei luoghi di lavoro in relazione all’utilizzo di attrezzature di lavoro come i carrelli elevatori e le piattaforme di lavoro elevabili (PLE).

 

Sono tanti i pericoli e i fattori di rischio. Abbiamo rischi di ribaltamento, di caduta del materiale e d’investimento, rischi infortunistici, ad esempio i rischi di cesoiamento, schiacciamento o contatti con parti in movimento, e i rischi d’incendio ed esplosione. Senza dimenticare poi i fattori meccanici legati alla conservazione dell’attrezzatura, i fattori ambientali (condizioni atmosferiche, ostacoli, interferenze e linee elettriche), i fattori umani e i fattori organizzativi. E in considerazione di tutti questi rischi l’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 prevede, per migliorare la prevenzione degli infortuni, che sia necessaria una specifica abilitazione per gli operatori che utilizzano:

  • piattaforme di lavoro mobili elevabili;
  • carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo.

 

Esistono corsi per aiutare consulenti e formatori a conoscere meglio queste attrezzature, i fattori di rischio e a organizzare un’adeguata formazione dei lavoratori secondo quanto richiesto dalla normativa?

 

I corsi per migliorare la prevenzione con carrelli e piattaforme

Proprio per aiutare consulenti e formatori e migliorare la prevenzione, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza tra marzo e aprile 2022 due corsi in presenza a Brescia:

  • Carrelli elevatori per formatori” (16 ore in presenza)
  • Piattaforme di lavoro elevabili per formatori” (16 ore in presenza).

 

I corsi hanno l’obiettivo di porre le basi per:

  • conoscere gli aspetti principali della normativa riguardante le attrezzature di lavoro;
  • conoscere le attrezzature e i DPI idonei;
  • saper organizzare dei corsi di formazione sulle attrezzature di lavoro ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012;
  • saper distinguere ed individuare i contenuti di un modulo giuridico‐normativo, tecnico e pratico.

 

Si ricorda che la partecipazione non abilita i partecipanti all’utilizzo dell’attrezzatura e non è da intendersi quale abilitazione del docente/formatore secondo i requisiti previsti dall’accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012.

 

I partecipanti fruiranno anche di 2 moduli in e-Learning propedeutici al corso in presenza. Queste nozioni saranno utili a fornire al partecipante le basi teoriche riguardanti le tematiche che verranno trattate in aula.

 

I corsi, che si terranno presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia, sono validi come 16 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro), Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Le informazioni sul corso per i carrelli elevatori

L’associazione AiFOS organizza dunque un corso di 16 ore in presenza dal titolo “Carrelli elevatori per formatori” che si terrà il 22 e il 23 marzo 2022 a Brescia – dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – con vari moduli:

  • Modulo giuridico: nozioni di base sulla normativa
  • Modulo tecnico: il carrello elevatore
  • Modulo pratico presso il campo prove

 

A titolo esemplificativo, il modulo teorico-pratico affronterà i seguenti argomenti:

  • Tipologie e caratteristiche delle attrezzature
  • Principali Rischi
  • Stabilità, equilibrio, bilanciamento dei carichi
  • Manutenzione
  • Utilizzo delle esercitazioni e dei filmati nella formazione delle attrezzature di lavoro
  • Modalità effettuazione prova pratica

 

I docenti:

  • Riccardo Foscarini: consulente, docente qualificato in materia di salute e sicurezza sul lavoro
  • Roberto Catana: formatore e consulente in materia di lavori in quota, sistemi di elevazione ed attrezzature di lavoro specifiche, ai fini della sicurezza.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/carrelli_elevatori_per_formatori

 

Le informazioni sul corso per le piattaforme di lavoro elevabili

Il secondo corso di 16 ore è intitolato “Piattaforme di lavoro elevabili per formatori” e si terrà a Brescia – sempre dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – il 31 marzo e il 1° aprile 2022.

Anche questo corso si sviluppa su più moduli:

  • Modulo giuridico: nozioni di base sulla normativa
  • Modulo tecnico: le piattaforme di lavoro elevabili
  • Modulo pratico presso il campo prove

 

A titolo esemplificativo, ricordiamo che il modulo pratico riguarderà l’approfondimento della conoscenza delle piattaforme, la parte pratica e prevede il rilascio del kit formativo, l’esame finale, il debriefing del corso e la compilazione del questionario di gradimento del corso.

 

Il docente del corso è Giovanni Buffoli, formatore esperto in lavori in quota e Direttore del Centro di Formazione AiFOS Sicurlive.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/piattaforme_di_lavoro_elevabili_per_formatori

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

 

27 gennaio 2022

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Vendere Oro Come Ottenere il Prezzo Più Alto

Vendere oro è oggi una operazione commerciale divenuta molto semplice grazie alle attività come questo compro oro Firenze che hanno fatto dell’acquisto di gioielli e oggetti in oro il proprio business principale.
Nonostante vendere oro usato che non usiamo più sia facile questo non vuol dire che si altrettanto semplice ottenere la giusta offerta in base al reale valore.
Volere vendere il proprio oro troppo velocemente accettando le condizioni e soprattutto il prezzo di acquisto di qualsiasi compro oro potrebbe far perdere parte del potenziale guadagno che possiamo realizzare.
Per realizzare il massimo dal proprio oro usato la prassi più conveniente sarebbe quella di attendere un momento in cui il la quotazione sia piuttosto favorevole in base all’andamento del periodo.
Questo in quanto pur essendo diverso il prezzo dell’oro usato da quello ufficiale di riferimento chi acquista oro di fatto parte dalla quotazione oro ufficiale del momento per poi detrarre spese e guadagno.
Al momento che si decida di vendere oro la cosa migliore è quella di richiedere varie valutazioni a diversi operatori del settore in modo da potere scegliere quella più alta.
Non tutti i compro oro fanno gli stessi prezzi, questi possono variare di alcuni euro al grammo in base all’organizzazione interna dei vari operatori e alla percentuale di guadagno che decidono di trattenere.
Negli ultimi anni si è assistito ad una forte concorrenza tra i vari operatori del settore che ha portato il prezzo di acquisto a livelli più convenienti per chi vende oro usato rispetto ad alcuni anni fa.
Soprattutto se si tratta di quantità importanti la differenza di prezzo tra un compro oro ed un altro può portare a realizzare somme molto maggiori, tanto che in alcuni casi potrebbe essere conveniente anche informarsi su prezzi di operatori che operano anche lontani.
Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che spesso i prezzi di acquisto più alti per l’oro usato vengono proposti nelle grandi città dove sono presenti più operatori che per acquistare il maggior oro possibile sono costretti ad alzare il prezzo per evitare che parte finisca alla concorrenza.

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Fondazione Cariplo: l’intervento di Andrea Mascetti sugli obiettivi della Programmazione 2022

150 milioni di euro stanziati da Fondazione Cariplo: è quanto prevede la Programmazione 2022 approvata dalla Commissione Centrale di Beneficenza, presieduta da Giovanni Fosti e di cui fa parte anche Andrea Mascetti.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: Fondazione Cariplo, le aree di intervento della Programmazione 2022

Attività di sostegno verso opere solidali e culturali, progetti di utilità sociale in partnership con le reti del territorio, gli enti non profit, le istituzioni e con la fondamentale collaborazione delle Fondazioni di Comunità locali: sono questi gli intenti del Documento previsionale programmatico approvato da Fondazione Cariplo per il 2022. L’approvazione è avvenuta nel corso della riunione della Commissione Centrale di Beneficenza, presieduta da Giovanni Fosti e di cui fa parte Andrea Mascetti (Coordinatore Commissione Arte e Cultura). La Fondazione si prepara così ad affrontare le novità offerte dal 2022, “in un periodo storico in cui dalle sfide si possono trarre nuove opportunità”, come ha osservato Andrea Mascetti in un recente intervento. Sono 150 i milioni di euro messi in campo dalla Fondazione: un volume considerevole che include ambiti quali le sfide demografiche, i cambiamenti climatici, la tutela dell’ambiente e della biodiversità, il contrasto alla povertà e alla disoccupazione, il sostegno alle iniziative culturali.

Andrea Mascetti: solidarietà sociale e cultura al centro degli obiettivi

Nello specifico, si legge nell’intervento di Andrea Mascetti, la Programmazione 2022 destina 4 milioni di euro ai progetti per la domiciliarità degli anziani, insieme ad altri 4 milioni per iniziative di sostenibilità e lotta al cambiamento climatico. Altre aree sono dedicate al supporto delle famiglie in condizione di povertà o a rischio povertà (con interventi pari a 14,5 milioni di euro) e al sostegno dell’occupazione dei giovani e del loro inserimento lavorativo (iniziative per 4,7 milioni), con un focus verso le persone in maggiore difficoltà che non studiano e non lavorano. Grande importanza, inoltre, all’ambito culturale: come sottolineato dal Coordinatore Commissione Arte e Cultura Andrea Mascetti, sono previsti infatti 12 milioni di euro per il recupero dei luoghi abbandonati o poco utilizzati. Un punto nodale, ha aggiunto in conclusione il Presidente Giovanni Fosti, è dato dalla necessità di convogliare risorse, comunità, istituzioni e imprese forti che collaborino verso un’idea comune di futuro.

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GEOPOLITICA E CYBERSPAZIO 2020-2021, Luci e ombre nel tempo della pandemia. In arrivo il nuovo libro di Giancarlo Elia Valori

Dopo il grande successo e l’interesse destato da “Intelligenza artificiale tra mito e realtà” è prossimo alla pubblicazione, sempre a cura di Rubbettino, il nuovo libro di Giancarlo Elia Valori, top manager e grande esperto di Geopolitica e Relazioni internazionali.Geopolitica, Cyberspazio, Intelligenza artificiale, Nuovo ordine mondiale, pandemia tanti gli argomenti trattati nel libro con il grande pregio di mettere al centro del mondo la Persona come “luogo” delle idee da comprendere e rispettare, un tema anche questo molto caro al Prof. Valori.

GEOPOLITICA E CYBERSPAZIO 2020-2021, Luci e ombre nel tempo della pandemia. Un libro per rileggere due anni tra i più complessi dell’umanità.

Giancarlo Elia Valori manager ed economista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è stato presidente di alcune delle più importanti società italiane, tra le quali ricordiamo Autostrade per l’Italia e la SME, il grande gruppo agroalimentare successivamente privatizzato. Attualmente è presidente onorario di Huawei Italia e presidente dell’International World Group. Ha svolto e svolge tuttora attività di consulenza in Italia e all’estero. In qualità di docente di materie giuridiche ed economiche, ha tenuto lezioni in alcuni degli atenei più prestigiosi, in città come New York, Gerusalemme, Pechino. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e ha all’attivo una lunga serie di saggi pubblicati dai maggiori editori italiani.

https://www.internationalworldgroup.it

 

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Riva Acciaio, parla l’Ing. Valerio Bisio, ex Direttore dello stabilimento di Lesegno

Riva Acciaio ha acquistato il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800” nel 2003, uno strumento fondamentale per le attività dello stabilimento siderurgico di Lesegno. Da qui nascono collaborazioni importanti con realtà universitarie e centri di ricerca.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: le peculiarità dello stabilimento di Lesegno

Riva Acciaio è tra gli attori più importanti a livello internazionale nel suo settore. Tra gli elementi che sicuramente hanno portato a questo successo vi è il laboratorio integrato nello stabilimento siderurgico di Lesegno: in azienda, Riva Acciaio si è attrezzata del sofisticato sistema di simulazione “Gleeble 3800”. Il Gleeble 3800 è un “simulatore termomeccanico” della società americana DSI in grado di simulare tutte le fasi di fabbricazione dell’acciaio ma anche di ogni altro tipo di lega. Riva Acciaio l’ha acquistato nel 2003. A Lesegno quindi sono stati studiati i super acciai al nichel utilizzati nel progetto “Virgo” per l’osservazione delle onde gravitazionali. Oltre ad essi, sono stati studiati gli acciai “maraging”, caratterizzati da una durezza al contempo malleabile, impiegati in Formula Uno da team del livello di Ferrari.

Riva Acciaio: parla l’Ing. Valerio Bisio

“L’acciaio è il materiale metallico più diffuso al mondo e può essere riciclato al 100% praticamente all’infinito”, ha dichiarato Valerio Bisio, Presidente del CdA di Riva Acciaio ed ex Direttore dello stabilimento di Lesegno. “Quello prodotto a Lesegno ha come punto di partenza proprio la fusione di rottami di acciaio preparati secondo la direttiva europea 333 del 2011”. In fabbrica non ci sono altoforni e convertitori alimentati con materiale ferroso e carbone: la risorsa primaria è proprio il rottame fuso mediante energia elettrica, metano ed ossigeno. Così prendono vita nuovi prodotti che Riva Acciaio sperimenta nel laboratorio, con notevoli risparmi. Come sottolineato dall’Ing. Bisio, lo stabilimento collabora con varie Università e centri di ricerca come il Politecnico di Torino e l’Università di Pisa. Qui “vengono realizzate le attività di ricerca e sviluppo del Gruppo Riva, di cui Riva Acciaio fa parte, a servizio di tutti i 5 stabilimenti italiani e internazionali in Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada”.

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Next4, siglato accordo con Ulixes Capital: il commento di Davide D’Arcangelo

Club deal nato da un’idea di Davide D’Arcangelo, Pierluigi Sassi e Angelo Paletta, Next4 è un acceleratore specializzato nel mondo dell’open innovation. Obiettivo dell’accordo con Ulixes Capital è rafforzare il posizionamento del Club Deal Investor sul mercato.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: Next4 – Ulixes Capital, i dettagli della partnership

Grandi novità per Next4: il Club Deal Investor fondato dall’investor relator Davide D’Arcangelo ha reso nota la sottoscrizione di un accordo quadro con Ulixes Capital Partners, holding leader del private equity che opera attraverso investimenti mirati in startup e PMI innovative italiane. La partnership prevede lo sviluppo di progettualità comuni e potrà essere esteso, attraverso la creazione di collaborazioni verticali, agli ambiti commerciale e finanziario, oltre che a quelli relazionale e comunicativo. L’ingresso di Ulixes Capital Partners in Next4, si legge nel comunicato ufficiale, garantirà “reciproco arricchimento sia in termini imprenditoriali che di crescita di network”. Soddisfatto Davide D’Arcangelo, oggi attivo in Next4 con il ruolo di Business Developer e Innovation Manager: “Ulixes è una realtà importante nel settore del venture capital con una visione chiara del futuro e un approccio innovativo al business – ha dichiarato – Per questo siamo molto felici di questa stretta di mano e siamo certi che questa collaborazione contribuirà a farci crescere ancora sia come investitori che punti di riferimento per l’ecosistema dell’innovazione italiano”.

La fondazione di Next4 e le esperienze professionali di Davide D’Arcangelo

Next4 nasce nel 2018 grazie ad un progetto portato avanti da un gruppo di esperti di politiche industriali e di innovazione. Il Club Deal Investor opera come acceleratore e si focalizza sul mondo dell’open innovation. Nel 2019 vedono la luce già i primi progetti nel campo della sanità digitale e della sostenibilità ambientale. Tra i fondatori Davide D’Arcangelo. Originario di Roma, classe 1976, il Founder è un esperto di innovazione e politiche industriali, ed è iscritto all’Albo del MISE come Innovation Manager. Oltre ai ruoli ricoperti in Next4, opera anche come investor relator (Speri Ingegneria, AAtech e Termo S.p.A.) e advisor. Davide D’Arcangelo è conosciuto non solo nel mondo della finanza, ma anche in quello della Pubblica Amministrazione. Da oltre dieci anni opera nell’ambito dei fondi europei e della digitalizzazione. Attualmente è consulente digitale di numerosi enti pubblici (MEF, Anci, IFEL, Confindustria) ed è membro della task force nazionale di Anip-Confindustria, del Comitato Tecnico Scientifico di Anci Lazio e del Training Camp IFEL Campania.

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Nicola Volpi, l’ex Permira guida round di investimenti per The Hundred

La holding italiana specializzata nella ricerca di influencer chiude l’aumento di capitale con l’obiettivo di sviluppare nuove partnership. A condurre l’operazione Nicola Volpi e Antonio Zaccheo, entrambi volti noti del Private Equity.

Nicola Volpi

Aumento di capitale per The Hundred: il ruolo di Nicola Volpi e Antonio Zaccheo

The Hundred, media company attiva nello scouting di nuovi talenti del mondo dell’intrattenimento, ha recentemente chiuso un round da 5 milioni di euro. L’aumento di capitale è stato sottoscritto da un gruppo di investitori guidati da Nicola Volpi, esperto di Private Equity e tra i fondatori di Permira, con il supporto di Antonio Zaccheo, anche lui ex Permira e oggi CEO di BIC Capital, che è stato nominato Presidente della holding. L’operazione è stata seguita dagli advisor Hilex, Lexis associati, RSM Italy, GIM Legal e Tcftc. Fondata nel 2019 a Milano dagli imprenditori Vincenzo Macrì, Marino Giocondi e dal venture capitalist Leonardo Bongiorno, The Hundred investe in potenziali influencer come musicisti, TikToker, fashion blogger, aiutandoli a crescere sia dal punto di vista artistico che imprenditoriale. La società è nota soprattutto per la collaborazione nata nel 2020 e attiva ancora oggi con il famoso influencer Tommaso Zorzi. Oggi, grazie al round guidato da Nicola Volpi, la holding ha tutte le carte in regola per ampliare la propria rosa di talenti.

Nicola Volpi: progetto The Hundred "sfida affascinante"

Le nuove risorse a disposizione della società verranno infatti utilizzate per sviluppare ulteriori partnership. Le attività di scouting si focalizzeranno soprattutto nei settori considerati più promettenti, come il Beauty & Make-up, l’Education e il Gaming. "L’aumento di capitale – ha dichiarato il CEO Vincenzo Macrì commentando l’operazione condotta da Nicola Volpiè una tappa importante nel nostro processo di sviluppo mirato ad accreditarci sempre di più come il miglior partner per i talent. The Hundred rappresenta un’eccellenza italiana in un settore ancora poco sviluppato nel nostro Paese, che mette insieme alta tecnologia, marketing e comunicazione, sensibilità artistica e capacità imprenditoriali". Soddisfazione anche per il fondatore di Permira, oggi alla guida di Movidea: "L’obiettivo di The Hundred è aiutare giovani promettenti a massimizzare il proprio talento, affermarsi e diventare fenomeni globali, conosciuti in tutto il mondo – ha detto Nicola VolpiÈ una sfida affascinante che sono felice di supportare assieme ad un gruppo di amici".

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Gianni Lettieri: dopo l’iniziativa solidale di Natale ne seguiranno altre

Dopo il successo dell’anno scorso, la Atitech di Gianni Lettieri, insieme a Bcc, Larsec e Fratelli La Bufala, torna a donare un sorriso alle famiglie bisognose donando loro pasti caldi nel periodo di Natale.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri promuove l’iniziativa solidale di Atitech

L’iniziativa, che prevede la distribuzione di pasti caldi alle famiglie meno fortunate, è nata durante il primo anno di pandemia, quando tantissime famiglie italiane si sono improvvisamente ritrovate in gravi difficoltà a causa dello stop generale scaturito dall’avanzare del Covid-19. Gianni Lettieri aveva così deciso di aprire le porte della mensa di Atitech, dove i cuochi di Fratelli La Bufala e i volontari dell’associazione Larsec si erano dati da fare per salvare il Natale di centinaia di persone. Quest’anno l’iniziativa solidale si è fortificata e ampliata: ha avuto una durata maggiore, sono aumentati i quartieri di Napoli interessati ed ha coinvolto più famiglie e più volontari, oltre 40, tra giovani e non, che hanno aiutato famiglie e anziani. In 19 giorni sono stati distribuiti circa 3.800 pasti caldi a 200 famiglie residenti nelle aree di Secondigliano, Arenaccia e San Pietro a Patierno.

Gianni Lettieri: “Il mio impegno non intende però fermarsi qui”

Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri si è detto soddisfatto del successo riscontrato dall’iniziativa. “Sono felice che quest’anno siamo riusciti a raddoppiare i numeri rispetto al 2021, garantendo più consegne e prolungando l’iniziativa di alcuni giorni”, ha affermato il patron di Atitech. Ciò nonostante, l’imprenditore, essendo consapevole delle devastanti conseguenze che la pandemia ha avuto sulle famiglie, ha intenzione di continuare a sostenere chi ne ha bisogno. “Il mio impegno non intende però fermarsi qui: a causa della pandemia troppe famiglie vivono in condizioni di indigenza. La situazione è ormai diventata insostenibile, ognuno dovrebbe fare ciò che può per dare sostegno a chi vive in difficoltà. Presto noi avvieremo ulteriori iniziative solidali”, ha concluso Gianni Lettieri.

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ICS Maugeri S.p.A.: premiati gli Istituti di Pavia e Milano da Fondazione Onda

In Italia sono 354 gli ospedali a misura di donna. Due strutture di ICS Maugeri S.p.A. hanno ottenuto i Bollini Rosa da Fondazione Onda, che premia gli ospedali con servizi dedicati alle patologie femminili.

ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A.: Fondazione Onda premia le strutture a misura di donna

Per il biennio 2022-2023 Fondazione Onda ha premiato alcuni ospedali italiani: l’assegnazione dei Bollini Rosa (da uno a un massimo di tre) riconosce l’impegno delle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili di maggior livello clinico ed epidemiologico. Tra le strutture premiate anche ICS Maugeri S.p.A.: all’Irccs Pavia sono stati confermati tre Bollini (come ad altri 107 ospedali) e all’Irccs Maugeri Milano un Bollino Rosa (insieme ad altri 74 ospedali). "La 10a edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – ha dichiarato Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche". Dal 2007 i Bollini Rosa vengono assegnati a seguito di un’attenta valutazione dei servizi offerti.

ICS Maugeri S.p.A.: la medicina di genere è fondamentale

La costanza e l’impegno portati avanti da ICS Maugeri S.p.A. hanno consentito all’Irccs di Pavia di ottenere nuovamente tre Bollini Rosa: "L’attenzione alle nostre pazienti – spiega il Direttore Giuseppe Laganga – specificatamente ad alcune patologie femminili, viene da lontano. Qui il professor Alberto Costa ha fondato, nel 2000, la prima Breast Unit d’Italia, che è stata in seguito la prima struttura senologica italiana ad essere certificata a livello europeo, nel 2009". Anche l’Irccs di Milano ha ricevuto per il secondo anno consecutivo un Bollino Rosa. "Fare medicina di genere non è facile e tantomeno scontato – ha ricordato il Direttore Laura Dalla Vecchia – ma è assolutamente necessario. Servono impegno, cultura poliedrica, interdisciplinarità, aggiornamento continuo. Sono ingredienti ben consolidati nel nostro Irccs dove stiamo lavorando alla realizzazione di protocolli di ricerca, alcuni conclusi e pubblicati, altri in itinere e portiamo avanti progetti clinici di prevenzione, cura e riabilitazione individualizzati e differenziati per genere". Due strutture di ICS Maugeri S.p.A. sono quindi tra i 354 ospedali italiani premiati dalla Fondazione Onda per il biennio 2022-2023.

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Ripresa: per FME Education bisogna puntare sul settore della cultura

Il settore della cultura è tra i più colpiti dalla pandemia ma sono in molti a pensare che è proprio da lì che bisognerebbe ripartire: tra questi anche la Casa Editrice FME Education.

FME Education

FME Education: ripartiamo dal nostro patrimonio culturale

Riprendersi dal periodo difficile iniziato nel 2020 prevede una strada ripida e piena di ostacoli. Diverse realtà del Paese ritengono che sarebbe di grande aiuto puntare su un settore troppo spesso dimenticato: quello della cultura. Secondo i dati del rapporto “Io sono cultura – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, nell’Italia pre-pandemia il Sistema Produttivo Culturale e Creativo generava 96 miliardi di euro, che salivano a 265,4 miliardi se si consideravano tutti gli altri settori economici attivati. Si parla del 16,9% del valore aggiunto nazionale, una cifra non da poco. Questi dati sembrano quindi supportare l’idea di chi, come la Casa Editrice FME Education, propone di ripartire proprio dal nostro enorme patrimonio culturale sviluppando una visione a lungo raggio per il settore della cultura.

FME Education: la tecnologia dalla parte della cultura

FME Education è una Casa Editrice nata a Milano nel 2013 e che si è presto affermata come punto di riferimento dell’editoria, soprattutto per quanto riguarda il segmento della formazione e della didattica che sfrutta l’innovazione tecnologica. La Casa Editrice utilizza le nuove tecnologie per diffondere il sapere e la conoscenza. Gli strumenti digitali permettono infatti di raggiungere porzioni di pubblico sempre più grandi, come si è potuto vedere nel corso dello scorso anno, quando gli eventi hanno accelerato il processo di digitalizzazione di tutti i settori. In tale contesto, FME Education è riuscita a dimostrare quanto sia non solo possibile ma oltremodo efficace un approccio che affianchi le potenzialità offerte dal presente con il patrimonio culturale italiano.

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EssilorLuxottica, l’AD Francesco Milleri sui numeri del Boost 2021: “Orgogliosi”

Sono 6.600 i dipendenti che hanno aderito al Piano di azionariato promosso dalla società guidata da Francesco Milleri.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: EssilorLuxottica, i numeri del Boost 2021

Il 2021 si conferma l’anno di EssilorLuxottica. Il Gruppo ha rilasciato lo scorso dicembre i dati aggiornati di Boost, il Piano di azionariato diffuso che porta avanti dal 2019. L’ultima edizione ha visto l’adesione di 54.000 dipendenti, con un tasso di sottoscrizione pari al 65%, in crescita rispetto al 2020 (62%). Francesco Milleri, alla guida del colosso dell’eyewear e dell’eyecare, ha dichiarato: "Anche quest’anno Boost si conclude con successo e con un tasso di sottoscrizione in crescita". Ad oggi, negli 85 paesi coinvolti dal progetto, sono 67mila i dipendenti che posseggono una quota della società, in crescita, dunque, dai 63mila del 2020 e dai 56mila del 2019. Inoltre più di 11.000 ex dipendenti, oggi in pensione ma che tuttavia hanno scelto di continuare a partecipare al percorso dell’azienda come azionisti. "Siamo orgogliosi di questa risposta – hanno commentato Francesco Milleri e il suo vice Paul du Saillant – continueremo a costruire sulla partecipazione azionaria diffusa dei dipendenti, centrale nella cultura aziendale".

Francesco Milleri: il 2021 di EssilorLuxottica

Tra i risultati evidenziati nella nota rilasciata dal Gruppo anche l’aumento dei dipendenti azionisti membri di Valoptec, che raggiunge quota 20mila iscritti. L’associazione indipendente collabora attivamente nella definizione della strategia di EssilorLuxottica con un focus sulle Risorse Umane. "Questo andamento riflette la fiducia dei dipendenti nella strategia del gruppo – ha detto Francesco Milleri, che ha aggiunto – L’obiettivo è quello di estendere la stessa opportunità al maggior numero possibile di dipendenti in futuro". Il successo ottenuto dall’iniziativa è la ciliegina sulla torta di un 2021 dai risultati decisamente incoraggianti. Il Gruppo guidato da Francesco Milleri ha chiuso l’anno in forte ripresa economica, con un’accelerazione registrata soprattutto nell’ultimo trimestre e che ha portato al miglioramento e al consolidamento dell’Outlook. Diversi i traguardi che hanno reso particolarmente positivo il 2021 di EssilorLuxottica: tra questi la partnership siglata con Meta per la produzione dei primi smart glasses e il consolidamento dell’iniziativa "Eyes on the planet", la roadmap dedicata alla strategia dell’azienda in tema di sostenibilità e che ha tra i suoi capisaldi la circolarità, la carbon neutrality e il diritto alle cure della vista.

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Stefano De Capitani: “Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024”, il focus

Intelligenza Artificiale, il valore di una strategia nazionale condivisa: le considerazioni del presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani.

Stefano De Capitani

Un lavoro necessario: Stefano De Capitani commenta il "Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024"

Parlando del "Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024", il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani ne ha sottolineato il valore. "La digitalizzazione dei vari comparti socio-economici e la diffusione della cultura digitale sono le azioni con cui si gioca lo sviluppo e la competitività del nostro Paese", ricorda in merito il presidente di Municipia S.p.A. spiegando come si tratti di un processo che "passa obbligatoriamente dalla discussione (e regolamentazione) del ruolo che alcune tecnologie associate alla digitalizzazione assumono in questo contesto". Secondo Stefano De Capitani quindi il "Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024", frutto dell’impegno congiunto di tre Ministeri – Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e MUR – e del gruppo di lavoro sulla Strategia Nazionale dell’Intelligenza Artificiale, è un "lavoro necessario per cominciare a mettere dei punti fermi in questo campo e intavolare una discussione seria sull’argomento".

Stefano De Capitani: Intelligenza Artificiale, il ruolo fondamentale del partenariato esteso pubblico-privato

"Ben venga il disegno di una partnership circolare che si avvale della condivisione di conoscenze e di buone pratiche, oltre che dello scambio di esperienze e capacità, che si estende dagli enti pubblici al settore privato: dall’ambito della formazione e ricerca, da quello dello sviluppo tecnologico a quello delle applicazioni dell’IA", prosegue Stefano De Capitani. La rete di partenariato disegnata ha quindi "lo scopo di agire in modo trasversale, esteso e fruttuoso secondo le finalità poste dagli indirizzi settoriali e/o di governance locali": per il presidente di Municipia S.p.A. non deve esistere alcun confine "fra settori diversi quando è in gioco il progresso e la competitività del Paese, tenendo conto che chi entra nel mondo dell’IA deve avere davanti a sé la disponibilità e la qualità dei dati". Stefano De Capitani si sofferma anche su alcune delle questioni aperte che permangono come "la frammentarietà della ricerca e la scarsa educazione digitale della popolazione, oltre a quelle inerenti i temi caldi della tutela della privacy e della cybersecurity". Questioni "facili da citare, ma complesse da affrontare", come evidenzia il presidente di Municipia S.p.A.: "Il partenariato esteso pubblico-privato può consentire di attivare una sinergia in grado di modellare strumenti di IA e di analisi di big data in base alle strategie e alle finalità dei vari settori, attraverso la ricerca, la sperimentazione e il consolidamento delle applicazioni".

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Il profilo di Cristiano Poponcini, revisore e consulente aziendale

Fondatore dello Studio omonimo, Cristiano Poponcini è un revisore contabile e Dottore in Economia e Commercio specializzato in consulenza aziendale. Per diversi anni ha operato nell’ODCEC di Monza e Brianza, fino a diventare Consigliere. Numerosi gli incarichi come curatore fallimentare per conto del Tribunale di Monza e della Brianza.

Cristiano Poponcini

Cristiano Poponcini: il percorso formativo e la fondazione dello Studio

Attivo da oltre 30 anni nel settore della consulenza aziendale, organizzativa e gestionale, Cristiano Poponcini è un esperto aziendalita, Diritto fallimentare e procedure concorsuali. Ha ricoperto numerosi incarichi per il Tribunale di Monza e dal 2001 al 2008 è stato tra i protagonisti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e della Brianza. Originario di Monza, si laurea nel 1993 in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si iscrive all’ODCEC e, dopo un apprendistato presso il rinomato Studio Legale Carpinelli nell’ambito del Diritto fallimentare e del risanamento aziendale, fonda lo Studio Poponcini. Si tratta di una delle prime società tra professionisti in Italia in grado di mettere al servizio delle aziende le competenze di avvocati, dottori in Economia e Commercio e architetti. Alla consulenza aziendale, Cristiano Poponcini affianca le attività come Curatore Fallimentare e Commissario Giudiziale per il Tribunale di Monza, alle quali si aggiungono quelle di Consulente Tecnico del Giudice Penale e del Pubblico Ministero e, infine, di Custode Giudiziario e Professionista delegato alle vendite giudiziarie immobiliari. Nel 1998 viene eletto Consigliere e Segretario dell’Associazione Interprofessionale di Monza e della Brianza, organismo che rappresenta i professionisti impegnati a svolgere attività giudiziaria presso il Tribunale di Monza e della Brianza. Verrà poi nominato Presidente nel 2007.

Cristiano Poponcini: la carriera nell’ODCEC e le esperienze come relatore

In qualità di esperto di procedure concorsuali, in quegli anni Cristiano Poponcini entra a far parte della Commissione Procedure Concorsuali presso l’ODCEC di Monza e della Brianza, fino a diventarne Presidente. Incarico che decide di lasciare quando, nel 2008, viene eletto Consigliere dell’Ordine. Tra il 2012 e il 2013 è anche membro della Commissione Esami di Stato di Dottore Commercialista ed Esperti Contabili presso l’Università Bicocca di Milano. Come relatore ha collaborato sia con la Banca d’Italia, contribuendo alla riforma del Processo Esecutivo, che con diverse aziende di formazione professionale, tra le quali Zucchetti Software Giuridico. Ha tenuto corsi di aggiornamento su tutto il territorio nazionale e corsi di specializzazione presso alcuni Tribunali su tutto il territorio italiano ed è tra gli autori delle due edizioni del “Formulario Commentato della Legge Fallimentare” edito da Ipsoa. Oggi Cristiano Poponcini si dedica prevalentemente alle attività del suo Studio. Nel 2017 ha aggiunto ai suoi titoli anche quello di Dottore in Giurisprudenza grazie alla laurea conseguita presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma.

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Un nuovo corso per i responsabili dei manufatti contenenti amianto

Comunicato Stampa

Un nuovo corso per i responsabili dei manufatti contenenti amianto

Un corso in presenza a Brescia l’8, 9 e 10 marzo 2022 per formare i responsabili del rischio amianto (RRA). Il percorso formativo migliora le conoscenze per la localizzazione, caratterizzazione e valutazione dei manufatti contenenti amianto.

 

In Italia continua ad essere elevata l’emergenza relativa all’inquinamento di amianto, malgrado una legge già nel 1992 ne abbia bandito l’estrazione e l’impiego. Sono infatti ancora moltissime nel nostro Paese le coperture in cemento-amianto e decine di milioni le tonnellate di materiali contenenti amianto presenti.

 

In relazione a questa emergenza e per cercare di ridurre i rischi correlati alla presenza di amianto nelle strutture edili, la normativa nazionale – decreto ministeriale 6 settembre 1994 recante “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto” – impone precisi obblighi.

 

Nel documento “Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie”, allegato al decreto ministeriale del 1994, si indica che:

  • dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti”.
  • il proprietario dell’immobile e/o il responsabile dell’attività che vi si svolge dovrà “designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto”.

 

Il corso per formare il responsabile dei manufatti contenenti amianto

Per permettere una formazione adeguata di queste importanti figure professionali, malgrado la carenza di indicazioni ufficiali sulla durata e i contenuti dei percorsi formativi, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia l’8, 9 e 10 marzo 2022 un corso di 24 ore in presenza dal titolo “Responsabile dei manufatti contenenti amianto con compiti di controllo e manutenzione”.

 

Il corso ha l’obiettivo di favorire le conoscenze per la localizzazione, la caratterizzazione e la valutazione dei manufatti contenenti amianto, fornire le competenze necessarie per predisporre un piano di manutenzione e controllo di MCA; saper riconoscere le diverse tipologie di materiali contenenti amianto, riconoscere il grado di rischio causato dall’esposizione amianto; saper redigere il programma di controllo e manutenzione, l’informativa agli occupanti, report annuali.

 

Il percorso formativo è rivolto ai tecnici, aventi il compito di controllare i manufatti contenenti amianto e di redigere i piani di manutenzione, e a RSPP/ASPP, formatori, consulenti, coordinatori e tecnici della prevenzione.

 

 

Il docente del corso è Marco Magro, consulente e formatore esperto sicurezza sul lavoro e tematiche relative all’amianto.

 

La normativa e i compiti dei responsabili del rischio amianto

Come indicato dalla normativa, laddove sia rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione, un programma che “implica mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto”.

 

In relazione a quanto richiesto dalla normativa il responsabile per la gestione dei materiali contenenti amianto (MCA) deve dunque saper accertare la presenza di MCA, deve saper coordinare e gestire al meglio le attività di manutenzione sui MCA, conoscere le tecniche di bonifica, i rischi e saper applicare le metodiche specifiche sulla valutazione dei rischi. Ed è importante saper gestire le attività di custodia in modo codificato, redigendo il piano di controllo e manutenzione sui MCA, e la comunicazione del rischio.

 

Il programma e le informazioni sul corso

Il corso di 24 ore in presenza “Responsabile dei manufatti contenenti amianto con compiti di controllo e manutenzione” si svolgerà dunque nei giorni 8, 9 e 10 marzo 2022 (9.00/13.00, 14.00/18.00), con esame pratico finale, a Brescia presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia

 

Questi alcuni degli argomenti affrontati nelle tre giornate:

  • Normativa italiana e regionale sull’amianto
  • Tipologie materiali contenenti amianto
  • Le malattie principali connesse all’esposizione alle fibre di amianto
  • Modalità di protezione dalle fibre
  • Modalità di campionamento (campioni massivi e aria)
  • Monitoraggi delle fibre aerodisperse
  • Metodologie di analisi
  • Compilazione schede di censimento (esercitazione)
  • Indici di valutazione (versar, regionali)
  • Cenni normativi lavori in quota
  • Valutazione del rischio amianto
  • Predisposizione programma di manutenzione e controllo
  • L’informativa agli occupanti
  • Verifica requisiti operatori amianto e procedure bonifica
  • FAV
  • Gestione rifiuti
  • Sorveglianza sanitaria
  • Responsabilità e sanzioni
  • Uso DPI
  • Vestizione/svestizione
  • Protezione del respiro – attività pratica DPI respiro maschere e fit-test
  • Posizionamento campionatori
  • Campionamenti e valutazioni in campo.

 

Il corso è valido come 16 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro), Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/responsabile_dei_manufatti_contenenti_amianto_con_compiti_di_controllo_e_manutezione

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

20 gennaio 2022

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Fund manager, l’ottimismo è più forte di inflazione e pandemia

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  • 21 Gennaio 2022

La pandemia e l’inflazione sono i due argomenti caldi sui mercati finanziari. Due fattori che incidono in modo notevole sulle aspettative di esperti ed analisti. Eppure, nonostante questi due fattori siano molto rilevanti nell’ottica della ripresa economica post pandemica, a quanto pare i fund manager non sembrano essere spaventati più di tanto.

Le convinzioni dei fund manager

fund managerUn sondaggio condotto da Bank of America tra i gestori dei fondi, fa emergere infatti una visione molto ottimistica sui mercati, che si traduce in una posizione fortemente rialzista. Ciò vale soprattutto per quanto l’azionario e le materie prime.
In base ad i risultati del Global Fund Manager Survey, i fund manager si aspettano una frenata dell’inflazione nei prossimi mesi. Inoltre, nonostante le banche centrali stiano cominciando ad allentare le proprie politiche di sostegno, sono convinti che l’economia dovrebbe comunque viaggiare spedita.

Obbligazioni e azioni

È interessante notare come la prospettiva di una Federal Reserve più aggressiva, invece di spingere i Fund Manager verso il comparto obbligazionario (per via dei rendimenti più elevati) ha invece innescato un processo di rotazione all’interno del segmento azionario.
Più precisamente, c’è un disimpegno nei settori più cari, come quello tecnologico, mentre aumenta l‘impegno di quei settori ciclici, che potrebbero beneficiare di una forte ripresa economica e presentano gli indicatori leading più promettenti.
Tra i settori più apprezzati c’è quello bancario, il che si spiega con la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse.

Rischio banche centrali

E’ altresì interessante notare come tra i rischi maggiori, i Fund Manager identificano soprattutto le banche centrali come una minaccia. Lo dice il 44%. Invece soltanto il 21% teme l’inflazione. Ancora più eclatante è la percentuale di coloro che temono lo scoppio di bolle speculative, che si ferma al 9%.

Eurozona meglio delle altre

Riguardo alle aree geografiche, i fund manager ritengono che l’area euro sarà quella in grado di marciare più spedita, sulla scorta della riapertura globale dei commerci. A conferma di ciò c’è l’intenzione manifestata dai Fund manager, di aumentare l’esposizione nell’area euro nei prossimi 12 mesi.
Minore appeal l’hanno invece i mercati emergenti, anche per via delle loro valute più volatili, e nonostante il più importante fra questi, ovvero la Cina, sia ritenuto invia di grande miglioramento.

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Ares Ambiente premiata come azienda Best Performer: lo studio realizzato da ItalyPost

Specializzata nel settore dell’intermediazione dei rifiuti e nella gestione di impianti autorizzati, Ares Ambiente nasce nel 2008 a Treviolo (BG). Da allora, l’azienda conduce attività di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti in ottica di efficienza, economicità e trasparenza: criteri riconosciuti oggi anche dal titolo di azienda Best Performer.

Ares Ambiente

Il successo di Ares Ambiente nel Best Performer di Bergamo

Costante solidità economica e finanziaria, unita a un operato aziendale basato su responsabilità e trasparenza verso i partner e la comunità. È così che Ares Ambiente, specializzata nell’intermediazione dei rifiuti e gestione di impianti autorizzati, è riuscita a raggiungere risultati ottimi in tutti i suoi ambiti di attività. Lo attesta oggi anche lo studio realizzato da ItalyPost per il quotidiano “LombardiaPost”, che ha analizzato i bilanci delle imprese di Bergamo con rating equilibrato o ottimo su valori di fatturato ed EBITDA. In tale contesto, l’azienda fondata e guidata da Marco Domizio ha conseguito il titolo di Best Performer: l’assegnazione si è tenuta lunedì 22 novembre 2021 presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “Viviamo da due anni nell’incertezza economica. Tuttavia non abbiamo mai fatto venire meno il nostro impegno a conferire i rifiuti delle attività produttive”, ha commentato con soddisfazione il CEO di Ares Ambiente: “Lo abbiamo fatto nel modo più efficiente possibile e secondo criteri di tracciabilità e pratiche amministrative che rispettano la normativa vigente”.

Ares Ambiente, il CEO Marco Domizio: proseguiamo nel percorso di efficienza e trasparenza

“Abbiamo raggiunto questo risultato grazie a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a consolidare la nostra posizione nel mercato”, ha osservato il CEO di Ares Ambiente, “lavorando con la massima professionalità e con competenze che continuano a crescere e rinnovarsi”. In costante aggiornamento anche in materia di normative e autorizzazioni necessarie, l’azienda di Treviolo opera nella consapevolezza di come la gestione dei rifiuti ricopra un ruolo essenziale nell’esistenza delle persone e dell’ambiente. “È un traguardo che ci rende orgogliosi e ci spinge a mantenerci ai massimi livelli di efficienza nella gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi”, così Ares Ambiente in una nota ufficiale, in cui evidenzia il proprio impegno per “affrontare insieme le sfide del presente e proiettarci in un futuro più sostenibile per le persone e per l’ambiente, perseguendo i nostri obiettivi di trasparenza”.

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Pietro Colucci: Innovatec acquisisce Cobat, azienda leader nel recupero delle batterie

Pietro Colucci: grazie all’acquisizione di Cobat, il gruppo Innovatec potrà finalmente affacciarsi nel promettente mercato delle auto elettriche.

Pietro Colucci

Pietro Colucci: i dettagli dell’acquisizione di Cobat

Innovatec, holding di partecipazioni attiva nel settore della Clean Technology, ha rilevato il 56,45% di Cobat, realtà specializzata nella gestione dei rifiuti e nel recupero di materiali, tra i quali spiccano RAEE e batterie. L’obiettivo dell’operazione, annunciata lo scorso 1° dicembre, è quello di rendere Innovatec il player di riferimento nel recupero delle batterie a litio. La società, che vede Elio Catania come Presidente e Pietro Colucci come azionista di riferimento e membro dell’Advisory board, punta infatti soprattutto al mercato delle auto elettriche, oggi in netta espansione per effetto di una domanda sempre crescente. Cobat, oltre ad essere una delle piattaforme italiane leader nei servizi per l’economia circolare, è infatti proprietaria di numerosi brevetti industriali legati proprio agli accumulatori a litio. Nel 2020 l’azienda romana ha registrato un valore della produzione di 76,5 milioni di euro, un EBITDA di 1,8 milioni di euro e un utile netto di 0,5 milioni di euro. L’acquisizione di Cobat, avvenuta ad un corrispettivo di 9,5 milioni di euro, consentirà alla società di ampliare la propria quota di mercato nei servizi end-to-end, sviluppare nuovi progetti di economia circolare e accelerare nel percorso di transizione ecologica.

Pietro Colucci: Innovatec, con Cobat impulso alla verticalizzazione delle filiere

“Tramite questa acquisizione sinergica e strutturale – si legge nella nota di Innovatec – il Gruppo rafforza la crescita nell’economia circolare entrando su una filiera in grande sviluppo”. Nello specifico, grazie al contributo di Cobat, la società quotata alla Borsa di Milano il cui azionista di riferimento è Sostenya, società di Pietro Colucci, perseguirà diversi obiettivi. In primis continuerà nel “percorso di verticalizzazione del business per filiera ampliando la propria quota di mercato nel settore della Clean Tech”. Potrà inoltre rafforzare la propria gamma di servizi tailor made, “sempre più innovativi per la gestione della circolarità e della sostenibilità”. Innovatec intende inoltre “replicare su ogni classe di rifiuto la Piattaforma Cobat basata sulla costituzione di specifici consorzi di filiera per il recupero dei materiali in accordo con la nuova normativa sulla responsabilità estesa del produttore (Dlgs 116/2020) che permette di garantire un servizio efficiente di raccolta, stoccaggio e avvio al riciclo di qualsiasi tipologia di rifiuto”. Durante i suoi anni di attività Cobat ha contribuito a creare già 4 consorzi: Innovatec, controllata dal Gruppo Sostenya di Pietro Colucci, intende sfruttarne l’enorme potenziale: “L’integrazione con Green Up e la replicabilità del modello di business Cobat su nuove filiere di materiali – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Roberto Maggio – non potrà che portare sicuri benefici per Innovatec. L’acquisizione è un’importante focalizzazione sulla tematica della circolarità e con essa il Gruppo acquisisce esperienze sia nel recupero delle materie esauste in vista dell’elettrificazione della mobilità che nella costruzione di sistemi verticali di recupero”.

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Verona, Palazzo Ravasio: il contributo di Antonio Franchi per una città sostenibile

La sostenibilità è al centro del futuro della città di Verona. Tra le iniziative green rientra il progetto di The Residenze, realtà guidata da Antonio Franchi, per la valorizzazione di Palazzo Ravasio.

Antonio Franchi

Antonio Franchi: Verona città attenta ai temi ambientali

Storia, sostenibilità e arte sono i tre elementi che nei prossimi anni dipingeranno la città di Verona. Ormai da tempo la patria di Romeo e Giulietta è impegnata a promuovere i temi ambientali che abbracciano diversi aspetti della vita cittadina, dalla mobilità all’edilizia. Tra le iniziative orientate alla green sustainability rientra il progetto affidato alla società guidata da Antonio Franchi, The Residenze, che si occuperà degli interventi a Palazzo Ravasio, uno dei più importanti edifici storici di Verona. L’antico stabile sarà ristrutturato e valorizzato all’insegna dei principi di sostenibilità che da anni guidano l’operato dell’amministrazione veronese. L’impegno per la riduzione dell’impatto ambientale e per la promozione di una mobilità green ha consentito la creazione di una rete filoviaria, la trasformazione dei mezzi meno recenti e inquinanti dell’autoparco comunale e il passaggio al metano dei mezzi di Atm Verona. L’attuazione di tali iniziative, compreso il progetto portato avanti da Antonio Franchi, rientra nella “svolta sostenibile” menzionata più volte dal Sindaco Federico Sboarina.

Verona: il contributo di Antonio Franchi

L’intervento di ristrutturazione ideato dalla società guidata da Antonio Franchi donerà un forte contributo alla “svolta sostenibile” veronese e saranno proprio le iniziative di questo genere a diffondersi in un futuro prossimo. Anche Legambiente ha confermato l’impegno green portato avanti dalla città di Verona, premiandola per il progetto europeo “Steps”. Non solo il pubblico, ma anche il privato è attento in tal senso: l’alto numero di richieste registrate per ottenere il superbonus 110% mostra infatti la volontà dei cittadini che sono sempre più intenzionati a ridurre l’impatto delle proprie abitazioni. A Verona tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 le richieste pervenute agli uffici di Edilizia sono passate da 240 al mese a 700. “C’è ancora tanta strada da fare ma siamo su quella giusta per provare a regalare un futuro migliore alla nostra meravigliosa città”, ha commentato il Sindaco Federico Sboarina. Per il progetto di Palazzo Ravasio Antonio Franchi e il team di The Residenze si concentreranno principalmente sui dettagli, come la scelta di materiali ecologici e di fornitori specializzati in interventi di bioedilizia.

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Il bagno secondo Ideal Standard: la gamma i.life per un ambiente confortevole e moderno

Ideal Standard ha un’idea ben precisa di come debba essere l’ambiente bagno moderno: tra tecnologia, sostenibilità e un design accattivante, è nata quindi la gamma i.life.

Ideal Standard

Ideal Standard: l’idea alla base di i.life

i.life, la nuova gamma completa di soluzioni bagno offerta da Ideal Standard, punta a rendere la quotidianità ancor più sicura e confortevole. Dal design semplice ed accattivante, perfetto per la vita di tutti i giorni, i.life è stata presentata dal Chief Design Officer di Ideal Standard Roberto Palomba ed è caratterizzata da linee essenziali: il bagno deve essere un ambiente sì funzionale, ma anche rilassante e accogliente. Ed è proprio a questa idea che si è deciso di puntare, cercando di armonizzare l’aspetto estetico con le nuove tecnologie in modo da creare una linea di prodotti versatile, duratura e sostenibile: nel perfetto stile Ideal Standard, che è ormai una garanzia nel suo settore di appartenenza.

Ideal Standard: i.life e i vantaggi che offre

Grazie alla modularità, la collezione i.life offre diverse soluzioni per adattarsi alle singole esigenze del cliente che si rifanno sempre ai concetti di igiene, sostenibilità, design, durabilità e risparmio idrico. Ideal Standard infatti propone una soluzione di lavabi, vasi e bidet che si contraddistinguono per le linee morbide e per la praticità: i sanitari sono disponibili sia nella versione sospesa che a terra, i vasi sono dotati di sedile a chiusura rallentata per un funzionamento comodo e silenzioso, discreto. Tutti i vasi i.life, ad eccezione dei modelli staccati da parete, possiedono la tecnologia RimLS+, per uno scarico potente che assicura pulizia, igiene e sicurezza ad ogni utilizzo. i.life si integra perfettamente col design contemporaneo e con la ricerca tecnologica dei miscelatori Ceraplan, un fiore all’occhiello per Ideal Standard, che ha recentemente subito un’operazione di restyling per adeguarsi alle necessità della vita quotidiana moderna: una storia di ricerca costante, tradizioni e stile che si tramanda negli anni.

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Gianni Lettieri, imprenditore e manager: l’iter formativo e professionale

La crescita professionale di Gianni Lettieri: l’imprenditore e manager originario di Napoli si è affermato in importanti settori facendosi conoscere anche in India e negli Stati Uniti.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: le iniziative nel settore tessile e gli incarichi istituzionali

Nella sua autobiografia, L’imprenditore scugnizzo, gli oltre quarant’anni di carriera che da Napoli lo hanno portato negli Stati Uniti e in India: Gianni Lettieri annovera numerose esperienze imprenditoriali di successo che spaziano in diversi settori, dal tessile alle energie rinnovabili fino ai servizi finanziari. Il 1979 segna l’inizio della sua attività imprenditoriale con il lancio, insieme a un industriale lombardo, di uno stabilimento produttivo specializzato nella lavorazione di tessuti, tintoria e finissaggio, con sedi a Monza (MB) e Casandrino (NA). La svolta arriva nell’arco di circa dieci anni, quando dà vita alla prima realtà europea per la produzione del tessuto denim-ring: una intuizione vincente che lo porterà a lavorare anche negli Stati Uniti, dove una nota rivista internazionale gli dedica la copertina “Giovanni Lettieri selling Denim to the Americans”, e in India dove, in joint venture con il gruppo Raymond, fonda la prima società specializzata nella produzione di denim. Gianni Lettieri è impegnato successivamente anche in attività di rappresentanza istituzionale: già Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Avellino, da 2004 al 2010 ricopre lo stesso incarico per conto dell’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli. È l’unico nella storia dell’ente a rimanere in carica per sei anni consecutivi. Inoltre opera nel Comitato Centrale Mezzogiorno di Confindustria Nazionale, nel Comitato Consultivo del Fondo di Promozione del Capitale di Rischio per il Mezzogiorno NHS Mezzogiorno SGR APA e in Confindustria nazionale, sia nella Giunta che nel Direttivo.

Gianni Lettieri: le recenti attività imprenditoriali

Nel 2006 la sua carriera imprenditoriale prosegue nel settore delle energie rinnovabili con la fondazione di CO.S.ER. S.r.l., attiva nel comparto eolico e fotovoltaico. Nel 2007, invece, attraverso la holding di famiglia, Gianni Lettieri dà vita a Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia a essere quotata sul segmento MIV di Borsa Italiana: tuttora ne è alla guida in qualità di Presidente e AD. In seguito fonda anche MEDSOLAR S.p.A., startup nel settore delle energie rinnovabili. Dal 2009 è Presidente di Atitech S.p.A., azienda leader nella manutenzione aeromobili: con l’acquisizione dello stabilimento Alenia di Capodichino, diviene la società indipendente di manutenzioni più grande d’Europa. Numerosi i riconoscimenti che sono stati conferiti a Gianni Lettieri nel corso della sua carriera: tra questi, il Premio Guido Dorso XXIX Edizione (2008), il Premio Masaniello (2009), il Premio Cuore d’Oro (2010 e 2011) e il Premio Mediterraneo Economia e Impresa (2011). Ha ricevuto, inoltre, una Laurea Honoris Causa in Amministrazione e Legislazione d’Impresa (Università degli Studi di Napoli Parthenope, 2011). È autore di “L’imprenditore scugnizzo: la mia Napoli, le mie sfide” (Iuppiter Edizioni).

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Sicurezza sul lavoro: cosa cambia con le modifiche al decreto 81

Comunicato Stampa

Sicurezza sul lavoro: cosa cambia con le modifiche al decreto 81

Il 24 gennaio 2022 un webinar gratuito per conoscere e analizzare le recenti modifiche del D.Lgs. 81/2008 e le prospettive future delle figure della sicurezza.

 

Di fronte ai molti infortuni mortali che sono avvenuti nei luoghi di lavoro in questi mesi, anche in relazione alla ripresa completa delle attività lavorative, in questi mesi il Governo ha varato norme che hanno portato a modifiche sostanziali e importanti del Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

 

L’insieme delle modifiche dovute al cosiddetto decreto fiscale (o fisco-lavoro) – il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 – e successivamente alla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 – Conversione in legge, con modificazioni, del DL 146/2021 – costituiscono quasi una miniriforma del Testo Unico di sicurezza.

 

Qual è l’impatto di queste modifiche sulla tutale della salute e sicurezza dei lavoratori? Come cambia il ruolo e il lavoro degli attori della sicurezza? Quali sono le prospettive future per la gestione della sicurezza sul lavoro nelle aziende?

 

Il webinar gratuito sulle novità in materia di salute e sicurezza

Per aiutare aziende e operatori a conoscere cosa cambia in materia di salute e sicurezza, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per lunedì 24 gennaio 2022 un webinar gratuito di 2 ore dal titolo “Come cambia la sicurezza – Le novità del D.L. 146/2021 e Legge di conversione 215/2021”.

 

Il webinar si pone l’obiettivo di analizzare le novità intervenute nel mondo della salute e sicurezza e le recenti modifiche del D.Lgs. 81/2008 apportate dal D.L. 21 ottobre 2021, n. 146 e dalla successiva Legge di Conversione n. 215 del 17 dicembre 2021, nonché le prospettive future delle figure della sicurezza.

 

Le modifiche del Testo Unico e le novità in materia di formazione

Il DL 146/2021 e la successiva legge di conversione modificano in più punti il D.lgs. 81/2008 con modifiche in vari ambiti rilevanti, ad esempio vigilanza, sospensione dell’attività, sistema informativo nazionale per la prevenzione, organismi paritetici, ruolo del preposto, …

 

Il link per conoscere le modifiche agli articoli del D.Lgs. 81/2008:

https://aifos.org/home/news/int/noi_voi/formazione_salute_e_sicurezza_nuovo_accordo_stato-regioni_entro_l_estate

 

Le nuove norme intervengono tuttavia anche in materia di formazione, ad esempio prospettando un obbligo formativo per i datori di lavoro.

 

Con le modifiche operate l’articolo 37 del Testo Unico ora stabilisce che ‘il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti ricevono un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro’.  

Inoltre si indica che per assicurare l’adeguatezza e la specificità della formazione nonché l’aggiornamento periodico dei preposti, ‘le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza e devono essere ripetute, con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta ciò sia reso necessario in ragione dell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi’.

 

Riguardo poi agli Accordi in materia di formazione si indica che ‘entro il 30 giugno 2022 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano adotta un Accordo nel quale provvede all’accorpamento, rivisitazione e modifica degli Accordi attuativi del presente decreto legislativo in materia di formazione in modo da garantire:

  • L’individuazione della durata, dei contenuti minimi e delle modalità della formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro;
  • L’individuazione delle modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di quelle delle verifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa“.

 

Altre novità rilevanti riguardano poi anche l’addestramento che viene meglio definito nei suoi contenuti e che dovrà essere tracciato in un apposito ‘registro anche informatizzato’.

 

Le informazioni e il programma del webinar

Per approfondire le modifiche apportate al D.lgs. 81/2008 dal recente intervento normativo si terrà, dunque, lunedì 24 gennaio 2022 – dalle ore 15.00 alle ore 17.00 – il webinar gratuito “Come cambia la sicurezza – Le novità del D.L. 146/2021 e Legge di conversione 215/2021”.

 

Riportiamo il programma e le relazioni del webinar.

 

Moderatore: Francesco Naviglio, Segretario Generale AiFOS

 

Relatori:

  • Rocco Vitale, Presidente AiFOS, “Le novità per la formazione alla sicurezza”
  • Matteo Fadenti, Tecnico della Prevenzione e formatore e Vicepresidente AiFOS, “L’importanza dell’addestramento”
  • Mario Gallo, Giurista esperto in sicurezza sul lavoro e Membro Comitato Scientifico AiFOS, “Il preposto come figura centrale per il sistema della prevenzione”
  • Lorenzo Fantini, Vigilanza e provvedimenti di sospensione, cosa è cambiato e le indicazioni dell’INL, “Direttore Quaderni della Sicurezza AiFOS”

 

A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di 2 crediti per RSPP/ASPP, CSP/CSE e Formatori area tematica n.1 (normativa).

 

Il link per avere ulteriori informazioni e iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/come_cambia_la_sicurezza

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595037 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

13 gennaio 2022

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Collezionismo: il Memorial Correale il 19 e 20 febbraio 2022

Appuntamento numismatico, filatelico e collezionistico dal 1994 a Castellammare di Stabia con il tradizionale raduno per gli amanti degli oggetti da collezione da investimento.

Torna a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, con la 54° edizione, la manifestazione Memorial Correale, organizzata dall’Associazione Circolo Tempo Libero, in memoria del defunto presidente Salvatore Correale, attirando centinaia di visitatori e partecipanti provenienti da ogni regione d’Italia.

Per la terza volta presso lo spazio espositivo completamente ristrutturato, videosorvegliato, da più di 1000 mq, con spazi ampi necessari a rispettare alla lettera il protocollo di sicurezza e Covid, all’interno dell’Hotel Queen Daisy, che si trova in via Schito n°185 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.

L’ingresso è gratuito, all’entrata sarà richiesto il Certificato verde Covid-19, a disposizione parcheggio privato della struttura alberghiera, video sorvegliato e custodito.

Saranno due giorni dedicati ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolli che raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo.

Castellammare di Stabia è diventata nel tempo, nel panorama nazionale del collezionismo, punto di riferimento per esperti operatori del settore e studiosi.

All’interno delle dello spazio dedicato all’evento, sarà possibile scambiare, acquistare o vendere ogni genere di materiale da collezione garantito e certificato con la presenza di periti da ogni zona d’Italia:

monete, francobolli, banconote, decorazioni e calendari militari, cartoline, stampe, orologi, album e raccoglitori da collezione, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, penne da scrittura, pins, spille.

Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 19 febbraio 2022, dalle ore 9 alle 13, mentre domenica 20 febbraio 2022, dalle ore 9 alle 13.

A disposizione area ristoro con servizio bar, sala ristorante, pranzo o cena completa a prezzo fisso a € 15.

Dove siamo
Hotel Queen Daisy, via Schito n°185, Castellammare di Stabia

Come raggiungerci

E45 Napoli – Salerno – All’uscita del casello autostradale Castellammare di Stabia – Pompei, mantenere la destra e subito dopo a sinistra proseguendo direzione Ponte Persica.

All’incrocio proseguire a destra in direzione via Ripuaria a Castellammare di Stabia per circa 1 km.

All’incrocio svoltare a sinistra, proseguire direzione via Schito per circa 100 metri, sulla destra troverete l’Hotel Queen Daisy.

Per ulteriori informazioni:

Associazione Circolo Tempo Libero

Iscritta alla FSFI – Federazione fra le Società Filateliche Italiane

Siamo presenti sui maggiori social media marketing

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Roberto Cecchetto: “Non mi fermo, il Covid non batterà la Magia”

Il mago Roberto Cecchetto esorta tutti i suoi Fan e appassionati a non demordere, la Magia tornerà.

Come nodo da un comunicato stampa rilasciato pochi giorni fa, il mago Roberto Cecchetto e gli organizzatori del suo Tour che doveva essere ospitato in località di tutta Italia è stato annullato.

Gli organizzatori fanno sapere ché:

La salute e la sicurezza della nostra comunità, del pubblico dal vivo e delle centinaia di persone che lavorano senza sosta per produrre il nostro show restano la nostra principale preoccupazione. A causa delle incertezze portate dalla variante Omicron, gli appuntamenti del 2022 per ora fissati avrebbe comportato troppi rischi.

 

 

Inoltre il noto mago di Instagram fa sapere tramite i social:

Non mi fermo, non ci dobbiamo fermare, ormai questa pandemia ci tartassa da anni, ci ha cambiati, evoluti. In ogni momento che la speranza di un ritorno alla normalità stava per prevalere, usciva nuovamente un nuovo inghippo, una nuova variante che ci riportava a chiuderci ancora una volta in casa. Ma questo non deve bloccare la nostra fantasia e la nostra immaginazione, il Covid non batterà mai la Magia.

 

 

Con questo monito il mago Roberto Cecchetto ha provato ad incitare i propri fan e tutti noi, con la speranza è che i vaccini e tutto il lavoro svolto dalle istituzioni faccia il loro corso, ottimisti che entro fine anno si potrà nuovamente assistere hai spettacoli del Mago che ci ha fatto sognare, con la pandemia da COVID-19 vista solo come un ricordo.

Instagram Roberto Cechetto

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Risparmio gestito, le donne sono sempre più attratte dai Fondi comuni

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  • 9 Gennaio 2022

L’ultima fotografia relativa al risparmio gestito in Italia evidenzia dei dati molto interessanti, in particolare con riferimento alla partecipazione delle donne al mercato. Come evidenzia Assogestione, la presenza “rosa” tra i sottoscrittori è infatti in continuo aumento.

Gli ultimi dati sul risparmio gestito

risparmio gestitoLa prima cosa da evidenziare, è che l’investimento nei fondi comuni rimane lo strumento preferito dagli italiani. Quelli che hanno un gruzzoletto da parte, scelgono questa strada. Infatti un risparmiatore su 5 decide di impiegare i propri capitali nel risparmio gestito.
Complessivamente sono 11,5 milioni di persone che hanno deciso di aderire a un fondo comune di investimento.

Assai diffuso tra gli ultracinquantenni

Alcuni dati interessanti si evincono dall’analisi delle sottocategorie. Il 41% di chi sottoscrive un piano di risparmio gestito appartiene alla categoria dei boomer, ovvero i nati tra il 1946 e il 1964, gli anni del boom economico. A seguire ci sono i risparmiatori della Generazione X e gli ultra 75enni, che hanno rispettivamente il 27% e il 21% di partecipazione ai fondi comuni di investimento. Più indietro nella classifica ci sono i giovani i millennials, che hanno soltanto la 11% di partecipazione.

Cresce la presenza femminile

La tendenza più interessante riguarda però la sempre maggiore partecipazione delle donne. La classificazione di genere infatti evidenzia che mentre gli uomini rappresentano il 53% dei sottoscrittori dei fondi comuni di investimento, le donne salgono al 47%. Mancano quindi solo pochi punti percentuali per arrivare alla parità di genere.
Inoltre si riduce anche il divario riguardo all’importo medio impiegato. Le donne viaggiano sui 45 mila euro, gli uomini sui 49 mila. Minore dati si hanno invece riguardo al time frame trading, ossia il tempo in cui i fondi vengono tenuti impegnati.

Divario Nord-Sud

Se si appiana il divario di genere, non è così per quanto riguarda la distanza geografica. A livello territoriale infatti, gli indicatori di trend confermano che il risparmio gestito continua ad essere molto più robusto al Nord (peraltro con importi medi investiti pari o superiori alla media), dove risiede circa due terzi dei sottoscrittori, divisi tra il 38% nel Nord-Ovest e il 26% nel Nord-Est. Nel Centro risiede il 19% degli investitori, al Sud l’11% e il 5% nelle Isole.

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Fatti e notizie dal mondo della tecnologia e dell’innovazione

Rubrica.tech è un nuovo portale dedicato a fatti e notizie dal mondo della tecnologia e dell’innovazione.

Un portale dedicato al mondo della tecnologia

La storia della tecnologia si intreccia con la storia dell’umanità: negli ultimi secoli, e in particolare da dopo la seconda guerra mondiale, il progresso tecnologico ha iniziato ad accelerare a velocità sempre maggiori portando cambiamenti radicali nelle dinamiche sociali, politiche ed economiche.

La tecnologia è diventata parte della nostra vita in ogni aspetto. Rubrica Tech è una rubrica composta da brevi storie dal mondo della tecnologia e dell’innovazione. Ogni storia richiede al massimo 5 minuti del tuo tempo e quando possibile include un video. Tra i temi frequenti si parla di robotica, intelligenza artificiale, social networks, blockchain e tanto altro.

Le Rubriche

Rubrica Tech

Brevi storie dal mondo della tecnologia e dell’innovazione. Ogni storia richiede al massimo 5 minuti del tuo tempo e quando possibile include un video. Tra i temi frequenti si parla di robotica, intelligenza artificiale, social networks, blockchain e tanto altro.

Rubrica Tech è una rubrica dedicata a fatti e notizie dal mondo della tecnologia e dell’innovazione

Grafico del Giorno

Grafico del Giorno è una rubrica settimanale che propone grafici interessanti in ambito economico, scientifico e tecnologico. La visualizzazione dei dati ci aiuta a capire il mondo che cambia intorno a noi.

Rubrica Cripto

Rubrica Cripto è un rubrica settimanale dedicata al mondo delle criptovalute e delle tecnologie blockchain.

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Riva Acciaio allestisce il Comune di Lesegno per Natale

Lo stabilimento di Lesegno rappresenta per Riva Acciaio un importante polo produttivo: quest’anno l’azienda ha pensato di ringraziare il Comune per la sua ospitalità contribuendo ad illuminare il paese per il Natale.

Riva Acciaio

Il Natale di Lesegno con Riva Acciaio: luminarie e un albero di sei metri

L’operatore siderurgico ha deciso di collaborare con la Pro Loco di Lesegno e diversi volontari per portare un po’ di aria natalizia nel piccolo paese piemontese che ospita lo stabilimento, nonché il cuore tecnologico, di Riva Acciaio. Grazie al contributo dell’azienda è stato infatti possibile arricchire le decorazioni del centro storico e delle frazioni. La Pro Loco, guidata dal Presidente Osvaldo Martini, si è occupata dell’allestimento e della realizzazione di alcuni soggetti. Ai lavori hanno partecipato anche diversi volontari. Il sindaco Emanuele Rizzo ha espresso la sua gratitudine per la generosità dimostrata dall’azienda: “Un grazie speciale alla Riva Acciaio per il contributo economico che ci ha permesso di acquistare decorazioni che da alcuni anni mancavano e che renderanno più colorato e luminoso questo Natale 2021!”.

Riva Acciaio: le attività nel settore siderurgico

Riva Acciaio è oggi leader nel settore della produzione di acciaio, ruolo che occupa sia in Italia che all’estero. È specializzata soprattutto nei prodotti lunghi e negli acciai di alta qualità. La sua storia ha inizio nel 1954, quando i fratelli Emilio e Adriano Riva decisero di fondarla. Attualmente l’azienda conta cinque stabilimenti situati tra Lombardia e Piemonte. Gli acciai di Riva Acciaio vengono infatti prodotti in provincia di Brescia a Sellero, Malegno e Cerveno; in provincia di Varese a Caronno Pertusella; in provincia di Cuneo a Lesegno. Quest’ultimo stabilimento possiede anche un avanzato Centro di ricerca e sviluppo dove vengono utilizzati strumenti di altissima tecnologia come il simulatore termomeccanico Gleeble 3800.

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