Oro e ambiente, negli ultimi anni è un tema dibattuto tra gli addetti ai lavori del settore ed una certa area della comunicazione più specializzata nei temi ambientali.
Pur non essendo un tema ambientale diffuso dai media come altri ha comunque trovato il suo spazio all’interno della filiera stessa.
Nello specifico negli ultimi anni molte società produttive di livello globale che utilizzano oro hanno adottato regolamenti interni che regolano gli acquisti di oro a seconda della loro provenienza.
Oro etico o proveniente da riciclo sono gli standard adottati in merito alle forniture auree da alcuni clienti globali.
Questi due standard si differenziano tra loro per il fatto che una garantisce la provenienza di oro nuovo da estrazione ma ottenuto seguendo regole ben precise a tutela dell’ambiente e delle condizioni di lavoro in cui operano i lavoratori.
Per quanto riguarda il l’oro da riciclo questo deve necessariamente provenire da attività di recupero dei metalli preziosi come quello che viene fornito dai attività come questo compro oro Firenze.
La scelta di queste società di imporsi questa politica etica per l’acquisto di oro anche se può apparire una presa di coscienza del problema nasconde motivazioni e limiti di altra natura.
Negli ultimi tempi a livello globale le autorità stanno introducendo sempre più norme a tutela dell’ambiente.
Queste norme prevedono l’introduzione di quote non superabili per quanto riguarda alcuni parametri che si riferiscono all’impatto ambientale delle attività produttive che sono conosciute nell’ambiente finanziario con lo standard ESG.
Environmental (ambiente), Social (società) e governance questo è il significato di questo acronimo.
In questa ottica molte società quotate in borsa o che hanno ambizione di accedervi stano adottando strategie specifiche per rientrare in questo standard.
Attualmente lo standard Esg in borsa non è obbligatorio ma di fatto sono state introdotti regolamenti interni da parte delle banche di affari che senza la presentazione delle necessarie certificazioni in questo ambito si viene automaticamente esclusi da una parte del mercato finanziario gestito da queste entità.
Per questo motivo le società stanno adottando ogni strategia possibile per certificarsi ed essere in linea con gli standard richiesti.
Che questa nuova politica introdotta sui mercati finanziari possa dare dei risultati reali ed un reale contributo per un minore impatto sull’ambiente è tutto da verificarsi.
Come accade per tutte le norme e tutti gli standard si tratta di regole teoriche che però spesso non hanno alcun impatto reale sul mondo reale.
Anche per quanto riguarda l’adozione di nuove regole per acquisti di oro a minore impatto ambientale queste possano essere facilmente eluse se non esiste una reale collaborazione da parte di tutte le parti coinvolte.
Generalmente l’introduzione di norme e standard di questo tipo son utilizzati esclusivamente per creare condizioni di mercato diverse che possano andare a beneficio esclusivo di chi le ha introdotte per ottenere un potere contrattuale maggiore o redistribuire la ricchezza
Le possibilità che l’introduzione a livello finanziario dello standard Esg sia motivato da una reale presa di coscienza sono piuttosto limitate, oltreché immotivate visto l’impatto irrilevante che le attità stesse dell’essere umano hanno sulla complessità e sulla vastità del pineta stesso
Condizionatore: come usarlo la notte
Condizionatore: come usarlo la notte
Arriva la tanto attesa estate e con essa anche le alte temperature che tanto si sono desiderate durante i mesi invernali. Il gran caldo ha però, purtroppo, anche un risvolto negativo: quello di rendere spesso le notti insonni a causa del malessere provocato dall’aria infuocata e dalla forte umidità. Questo porta solitamente la maggior parte delle persone ad azionare i climatizzatori anche nelle ore notturne, per trovare un po’ di refrigerio, a volte però senza considerare i possibili effetti negativi sul proprio organismo. Di seguito qualche consiglio preziosissimo su come usare il condizionatore durante la notte.
La corretta temperatura: come andrebbe regolato il condizionatore di notte
La primissima cosa da tenere in considerazione, nell’uso del condizionatore, è che durante il giorno il nostro corpo è quasi sempre in movimento, pertanto la nostra temperatura corporea è più alta di quella che invece manteniamo di notte, quando siamo distesi a letto. Ed è proprio per questo che non possiamo usare il climatizzatore allo stesso modo durante le 24 ore che compongono la giornata.
Il modo giusto per non andare incontro a problemi di salute è quello di mantenere durante la notte una differenza termica di soli pochi gradi (massimo 6 o 7) tra la stanza da letto e l’esterno della casa. Facendo un esempio pratico, se fuori ci sono 30 gradi, la temperatura da impostare in stanza dovrebbe non scendere sotto i 24 gradi. Per impostare al meglio il climatizzatore puoi rivolgerti ad un tecnico specializzato che sappia indicarti tempi e modalità a livello di comandi da dare all’apparecchiatura. Con Assistenza Condizionatori Torino hai a disposizione tecnici qualificati sulle diverse marche di condizionatori.
Consigli per rinfrescare la camera da letto con l’uso del condizionatore di notte
Se si desidera dormire in una stanza fresca e riposare serenamente senza il rischio di prendersi raffreddori, colpi di aria o svegliarsi il giorno dopo con la muscolatura indolenzita (c’è chi perfino arriva ad accusare dolori addominali o alla gola a causa della troppa aria condizionata), il suggerimento è quello di accendere il climatizzatore qualche ora prima di coricarsi, in modo che la temperatura desiderata venga ottenuta in anticipo e che la macchina si possa spegnere così ancora prima di addormentarsi.
Le apparecchiature di ultima generazione offrono oggi diverse funzioni intelligenti, per cui si può anche decidere di optare per la programmazione controllata della temperatura, fissandone non solo i gradi desiderati ma anche l’orario in cui il condizionatore deve lavorare. In questo modo si potrà impostare un orario in cui il climatizzatore si spegnerà automaticamente, evitando di disturbare il vostro riposo.
Deumidificare a volte è meglio che climatizzare
Se quello che disturba il vostro sonno non è tanto il caldo quanto la forte umidità (che potrete verificare attraverso un semplice igrometro), sarà sufficiente azionare la funzione di deumidificazione del climatizzatore, il quale non agirà più sulla temperatura ma piuttosto sulla quantità di umidità presente nella stanza. In questo modo l’ambiente risulterà più gradevole e non si creerà durante la notte l’effetto frigorifero.
Il silenzio è d’oro
Se questo proverbio è veritiero, esso lo diventa ancor di più durante la notte, momento in cui non si vorrebbe essere disturbati da alcun rumore. Per fortuna i condizionatori sono oramai tutti fortemente tecnologici ed offrono la funzione silenziosa (quasi sempre identificata sui telecomandi con il tasto sleep che in inglese vuole dire appunto dormire), attraverso la quale la macchina lavora riducendo in modo quasi assoluto la sua rumorosità. Questo accade in quanto il programma da l’input all’apparecchio di girare ad una velocità molto bassa (la temperatura scende di mezzo grado ogni ora), evitando così qualsiasi tipo di rumore.
Infine, quando si usa il condizionatore bisogna sempre stare attenti a non dirigere il getto direttamente su sé stessi. Le alette della macchina sono sempre orientabili per cui si può stabilire la miglior posizione alla quale far fuoriuscire il getto d’aria. Grazie a questi semplici e scrupolosi accorgimenti il caldo notturno non sarà più un problema e non vi ammalerete a causa dell’uso sconsiderato del condizionatore.
Pannelli termoriflettenti per termosifoni: cosa sono e come funzionano
Pannelli termoriflettenti per termosifoni: cosa sono e come funzionano
Risparmiare sui costi mantenendo sempre una casa calda ed accogliente a livello globale e in ogni stanza è fondamentale per avere un modello di gestione della casa ottimo.
I pannelli termoriflettenti per termosifoni rispondono a questa esigenza unendo a questo anche un impatto più ecologico rispetto alle normali fonti di energia che quotidianamente utilizziamo nelle nostre abitazioni.
Come adoperare i pannelli termoriflettenti per termosifoni
Questo tipo di apparecchiature sono consigliati soprattutto all’interno di tutte quelle abitazioni non di ultima generazione, ormai costruite qualche decennio fa, che non sono quindi state dotate di tutti quei mezzi isolanti moderni che permettono di limitare al minimo l’impatto del freddo esterno all’interno delle mura domestiche, richiedendo perciò un uso più massiccio del riscaldamento tradizionale, più inquinante e certamente più costoso.
Si tratta di strumenti molto semplici, composti da un sottile strato di alluminio ed uno più spesso di polietilene espanso, di solito con uno spessore variabile dai 3 agli 8 mm, totalmente ignifughi e non tossici.
Richiedono inoltre un montaggio altrettanto facile e alla portata di tutti coloro che sono alle prime armi nel fai da te, potendo essere fissati con uno strato di colla liquida o dei chiodi di piccole dimensioni, senza alcuna necessità di spostare il radiatore e riposizionarlo una volta terminata l’operazione.
La funzione dei pannelli termoriflettenti
La funzione dei pannelli consiste nel raccogliere e ridistribuire il calore che inevitabilmente si disperde dai nostri termosifoni, i quali una volta accesi lo propagano non solo verso la stanza che si intende riscaldare, ma anche nel retro dell’apparecchio stesso, creando uno spreco di energia inutile ed oneroso.
Il maggiore vantaggio dei pannelli termoriflettenti è quindi che possono essere posizionati comodamente dietro ad ogni termosifone della casa, con la certezza di utilizzare al meglio tutto il calore prodotto, che inoltre durerà molto di più in ogni stanza che è necessario riscaldare, limitando le ore quotidiane di accensione degli apparecchi.
Si calcola in percentuale che con questo semplice mezzo è possibile recuperare circa il 10% del calore disperso ogni giorno, anche qualora si fosse deciso di impostare una bassa temperatura su ogni singolo radiatore.
Dove acquistare un pannello termoriflettente
Un ulteriore incentivo all’acquisto consiste nella facile reperibilità di questo tipo di prodotto in un qualsiasi negozio di casalinghi o centro specializzato, sia su misura in base alle proprie esigenze sia nel formato più duraturo del rotolo al metro, qualora lo strato applicato si deteriori dopo il normale periodo di utilizzo e si necessiti di cambiarlo.
Per coloro che desiderano utilizzare questa tecnica a costo zero è possibile realizzare un prototipo di pannello termoriflettente direttamente in casa, utilizzando materiali che solitamente si possiedono facilmente tra le mura domestiche: cartone e carta di alluminio, incollati uno su l’altro con colla spray. Basterà poi rifinire quanto realizzato con un taglierino e posizionarlo sul retro del termosifone scelto.
Per quanto riguarda la progettazione di questo tipo di soluzione, prima di iniziare a lavorarci è consigliabile rivolgersi ad un idraulico, sicuramente la persona più adatta. Ci sono numerosi servizi che mettono a disposizione idraulici a domicilio, come quello di Idraulico Torino, presente nel capoluogo torinese.
Sia che si scelga un prodotto acquistato in negozio, sia che si ricorra al fai da te, i pannelli termoriflettenti sono dunque un’ottima soluzione alla quale ricorrere, poco invasiva, ecologica, economica, pratica e soprattutto alla portata di ognuno di noi.
Catering biologico: quali prodotti si utilizzano
Catering biologico: quali prodotti si utilizzano
Idee e consigli per la realizzazione di un catering biologico ed ecosostenibile
15 Giugno: Giornata Mondiale del Vento
Utilizzo del vento come fonte di energia rinnovabile a sostegno di un pianeta più sano.
La Giornata Mondiale del Vento (Global Wind Day) si festeggia in tutto il mondo il 15 giugno, al fine di promuovere l’energia del vento come fonte pulita e inesauribile. Il Global Wind Day è organizzato dall’EWEA (European Wind Energy Association) e dal GWEC (Global Wind Energy Council), in collaborazione con associazioni nazionali e società coinvolte nella produzione di energia eolica, che organizzano eventi in molti paesi del mondo. Un appuntamento ricco di iniziative volto a fornire ai cittadini maggiori informazioni sull’eolico, un settore in costante crescita.
Secondo i dati Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), sul territorio nazionale sono installati 6.909 aerogeneratori di varia taglia per un totale di potenza installata pari a 9.944 MW. La quota di energia prodotta nel 2018 è stata di circa 17,3 TWh, pari al fabbisogno di 17 milioni circa di persone. Un buon dato, ma ancora molto lontano dalla potenza installata in paesi come Spagna (23.494 MW nel 2018) e Germania (59.300 MW). Grazie al vento, sono stati risparmiati circa 21 milioni di barili di petrolio, corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni risparmiate di CO2. Secondo Anev, ad oggi l’Italia ha già raggiunto gli obiettivi rinnovabili 2020, con una penetrazione di 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto ad un target al 2020 di 17%. L’obiettivo da raggiungere entro il 2030, ambizioso ma perseguibile, è del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi.
Per questo i volontari de La Via della Felicità vogliono lanciare un messaggio a supporto delle fonti rinnovabili e della cura del pianeta. “Ci sono molte cose che le persone possono fare per aiutare a prendersi cura del pianeta. Si inizia con l’impegno personale. Si prosegue suggerendo agli altri di fare altrettanto. L’Uomo ha raggiunto la capacità potenziale di distruggere il pianeta. Ora deve essere portato al punto di essere in grado di salvarlo e di agire per farlo. Dopotutto è il posto in cui viviamo.” (tratto da La Via della Felicità, guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard).
A sostegno di ciò i volontari da anni in molte parti d’Italia organizzano attività di raccolta rifiuti, pulizie delle spiagge e progetti di promozione per la cura del pianeta.
Ufficio Stampa
La Via della Felicità
Volontari per l’ambiente ripuliscono l’area del porto di Senigallia
In un paio d’ore raccolti 3 sacchi di spazzatura
I volontari de La via della felicità di Senigallia, organizzano diverse attività nell’area, come pulizia parchi, spiagge libere ed altre attività che hanno lo scopo di ripristinare, con i fatti, quei valori sociali molto importanti per vivere una vita migliore e più felice per tutti.
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 20 febbraio, approfittando della bellissima giornata, il gruppo di volontari, armati di guanti e pinze, si sono dedicati ad un intervento di pulizia nella zona porto di Senigallia con il risultato di 3 sacchi di spazzatura, tra plastica e cartacce; incastrate tra i roccioni, ma pur sempre degradanti per l’ambiente.
Il rispetto dell’ambiente è uno dei punti trattati nella guida al buon senso La via della felicità, l’opuscolo che ispira i volontari ad impegnarsi costantemente nelle diverse attività nella comunità.
Molta la soddisfazione dei volontari per il lavoro fatto, e anche per l’apprezzamento dai cittadini che passando hanno dispensato tantissimi “Bravi”, “Grazie per quello che fate”; ecc… che fa capire quanta sia l’attenzione all’ambiente; considerando che anche queste piccole azioni contribuiscono a mantenere il litorale di Senigallia “un gioiello”, apprezzato e ammirato ogni anno da migliaia di persone che si godono la meravigliosa spiaggia di Velluto.
Dato che il nostro benessere è legato alle azioni degli altri, diventa vitale promuovere i benefici di una buona condotta. “Rispettare e proteggere il proprio ambiente” questo è uno dei messaggi che i volontari vogliono diffondere nella società.
Il filosofo L. Ron Hubbard scrive: “Un ambiente deturpato da persone in disordine può avere un effetto leggermente depressivo sul morale. Comunque, ricchi o poveri, o per qualunque altra ragione, quelli che non hanno cura delle loro proprietà e luoghi possono provocare disordine alle persone che vivono accanto a loro.”
Vai sul sito: www.laviadellafelicita.org e decidi come puoi entrare in azione per migliorare il tuo ambiente.
Regno Unito e UE si scontreranno per trovare accordo sul commercio per i prossimi 11 mesi
Regno Unito e UE si scontreranno per trovare accordo sul commercio per i prossimi 11 mesi
LONDRA – La Gran Bretagna e l’Unione Europea hanno iniziato a scontrarsi con le mosse di apertura lunedì sulla conclusione di un accordo commerciale post Brexit, chiarendo che ciascuna parte è disposta ad andarsene senza un accordo piuttosto che un compromesso su questioni chiave.
IMMAGINE IN EVIDENZA: Il capo negoziatore della Brexit dell’Unione Europea Michel Barnier parla ai giornalisti durante una conferenza stampa presso la sede della Commissione europea a Bruxelles, lunedì 3 febbraio 2020.
Il Primo Ministro britannico Boris Johnson delinea la posizione negoziale del suo governo con l’Unione Europea dopo la Brexit, durante un discorso chiave all’Old Naval College di Greenwich, Londra, lunedì 3 febbraio 2020.
03 febbraio 2020 – Il primo ministro britannico Boris Johnson ha inviato una dichiarazione piena di spavalderia a Bruxelles tre giorni dopo che la Gran Bretagna ha lasciato il blocco, il primo paese ad uscire. In un discorso ai leader aziendali e ai diplomatici internazionali a Londra, Johnson ha affermato che “vogliamo un accordo di libero scambio”, ma a nessun costo.
“Non vedo la necessità di legarci a un accordo con l’UE“, ha affermato, insistendo sul fatto che la Gran Bretagna “ripristinerebbe il pieno controllo sovrano” sui suoi confini, sulle sue regole e sulla sua economia. Il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier era altrettanto enfatico sul fatto che le 27 nazioni rimaste dell’UE non avrebbero accettato un accordo commerciale britannico solo per evitare un costoso “caos” all’inizio del 2021, quando una transizione post-Brexit di 11 mesi il periodo termina.
“Siamo a favore del libero scambio, ma non saremo ingenui”, ha detto Barnier. “Se la richiesta è di avere un ampio accesso a un mercato di 450 milioni di consumatori europei, zero tariffe, zero quote – questo non sarà a qualsiasi tipo di condizione. ”
Nel loro accordo di divorzio, la Gran Bretagna e l’UE hanno deciso di stringere un “partenariato ambizioso, ampio, profondo e flessibile”, che includa un accordo di libero scambio e accordi per la sicurezza e altri settori. I dettagli devono essere elaborati durante un periodo di transizione che dura fino alla fine del 2020, in cui le relazioni rimangono sostanzialmente invariate. Per il resto di quest’anno il Regno Unito continuerà a seguire le norme dell’UE, sebbene non avrà più voce in capitolo nel processo decisionale dell’UE.
Dopodiché, si profila una scogliera. Ma Johnson ha insistito sul fatto che la scelta di fronte alla Gran Bretagna non era “affare o nessun affare”. “La domanda è se concordiamo un rapporto commerciale con l’UE paragonabile a quello del Canada – o al più come quello con l’Australia“, ha affermato Johnson.
L’Australia non ha un accordo di libero scambio con l’UE e il commercio in stile australiano significherebbe una quantità di nuove tariffe e altri ostacoli tra il Regno Unito e l’UE, il suo vicino più vicino e il più grande partner commerciale.
La Gran Bretagna punta a un accordo di libero scambio di tipo “Canada” con l’UE, che eliminerebbe quasi tutte le tariffe e riguarderebbe sia i beni che i servizi. Ma è irremovibile che non acconsentirà a seguire l’intero libro delle regole dell’UE in cambio di scambi senza ostacoli perché vuole essere libero di divergere per concludere altri nuovi affari in tutto il mondo.
L’Unione Europea insiste sul fatto che non può esserci un accordo commerciale a meno che la Gran Bretagna non accetti una “parità di condizioni” e non pregiudichi le normative dell’UE, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, i diritti dei lavoratori e gli standard di salute e sicurezza.
“Non esiste una cosa come un giro gratuito verso il mercato unico (dell’UE)”, ha affermato il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Sono sempre diritti e doveri in un buon equilibrio”. Johnson, tuttavia, ha raddoppiato la dura posizione della Gran Bretagna nel discorso di lunedì. Lo consegnò nella Painted Hall presso l’Old Royal Naval College di Greenwich sul Tamigi, un punto immerso nelle glorie militari passate della Gran Bretagna. La vasta sala, ricoperta di dipinti che glorificano i successi britannici, è dove l’ammiraglio Horatio Nelson rimase in stato dopo la sua morte nella battaglia di Trafalgar contro le marine di Francia e Spagna nel 1805.
Anche quando ha definito una visione del commercio che imporrebbe nuove barriere tra la Gran Bretagna e l’UE, Johnson ha affermato che il Regno Unito diventerà un campione del libero scambio in un mondo in cui “i protezionisti stanno guadagnando terreno”.
E ha cercato di dissipare i timori dell’UE che una Gran Bretagna post-Brexit taglierà le tutele sul posto di lavoro e sull’ambiente per ottenere un vantaggio competitivo. “Il Regno Unito manterrà i più alti standard in questi settori – meglio, per molti aspetti, di quelli dell’UE – senza la coazione di un trattato”, ha affermato Johnson.
Il messaggio rialzista di Johnson era rivolto tanto a un pubblico nazionale quanto al blocco, ma è improbabile che i leader dell’UE siano rassicurati da ciò che vedranno come intransigenza britannica.
“Il Regno Unito può decidere autonomamente di non rispettare le regole”, ha dichiarato il ministro europeo della Francia, Amelie de Montchalin, prima di aggiungere espressamente: “Ma quando oltrepassa la frontiera, riguarda il luogo in cui arriva”.
Ha affermato che l’UE sarà vigile nel controllare il prodotto stesso quanto nel modo in cui viene prodotto, assicurandosi che rispetti gli standard sociali, ambientali e di altro tipo che sono i cardini della politica dell’UE.
“È importante che i cittadini europei sappiano che il mercato unico sarà protetto”, ha affermato. Barnier ha segnalato che un punto critico nei colloqui sarà la pesca. Ha affermato che l’UE collegherà l’accesso al suo mercato per i prodotti britannici direttamente all’accesso che le barche dell’UE sono date alle acque del Regno Unito.
“Tale accordo sulla pesca sarà indissolubilmente legato all’accordo commerciale”, ha affermato. I colloqui formali sul commercio non inizieranno fino al mese prossimo, una volta approvati da tutte e 27 le nazioni dell’UE. I leader dell’UE hanno ripetutamente avvertito che il calendario è stretto per concludere qualsiasi tipo di accordo. Gli accordi di libero scambio in genere richiedono anni. L’accordo UE–Canada che il governo britannico ha citato come modello ha impiegato sette anni per negoziare.
Se entro la fine del 2020 non vi sarà alcun accordo e il Regno Unito rifiuta di prorogare il periodo di negoziazione, la Gran Bretagna si trova ad affrontare una brusca interruzione economica dall’Unione Europea, con tariffe e altri ostacoli agli scambi immediatamente imposti tra il Regno Unito e l’UE.
Tale prospettiva allarma molte aziende, in particolare in settori come l’industria automobilistica, che dipendono dal facile flusso di parti oltre i confini. Il diavolo sarà nei dettagli e la posizione della Gran Bretagna, come delineata in un documento del governo, è meno definita nella pietra di quanto suggerito dal discorso di Johnson. Ha affermato che la Gran Bretagna avrebbe negoziato con l’UE “sull’accesso alle acque e le possibilità di pesca” e ha anche parlato di una possibile “cooperazione normativa e di vigilanza” nei servizi finanziari, un’area chiave per l’economia britannica.
Tuttavia, Barnier ha affermato che l’UE continuerà a prepararsi per l’accordo. “Se non riusciamo a farcela entro la fine dell’anno, ci sarà una difficoltà diffusa”, ha detto. Johnson, tuttavia, ha spazzato via l’idea di una Brexit “no-deal” – sebbene questo sia essenzialmente ciò che significa commercio in stile australiano .
Una parola mancava notevolmente dal suo ampio discorso: “Brexit“. Alla domanda se avesse vietato il termine, disse: “Non è vietato. È appena finita. ”Jill Rutter del think-tank politico UK in un’Europa che cambia ha detto che c’era un divario sia nello stile che nella sostanza tra le due parti.
“Il Primo Ministro del Regno Unito ha scelto un discorso in un contesto storico per stabilire linee rosse, abbellite da fioriture retoriche, mentre l’UE ha esposto 167 paragrafi di richieste negoziali in una sala conferenze funzionale a Bruxelles“, ha affermato.
“Dobbiamo sperare che, dietro il discorso di Johnson, i ministri del Regno Unito abbiano concordato la loro versione parallela del testo dell’UE“.
FONTE: mail.com | apnews.com
IMMAGINI: apnews.com
Come affrontare in azienda la gestione dell’ambiente
Comunicato Stampa
Come affrontare in azienda la gestione dell’ambiente
Due corsi tra febbraio e marzo 2020 forniscono strumenti di lettura nella gestione delle complesse problematiche ambientali in azienda e informazioni necessarie per guidare l’azienda verso l’ottenimento della certificazione ambientale.
In questi ultimi decenni è notevolmente aumentata la sensibilità relativa alla salvaguardia dell’ambiente anche in relazione agli effetti più o meno significativi sull’ambiente che possono avere le attività di imprese, enti, organizzazioni. Ed è sempre più necessario che ogni azienda abbia una gestione corretta degli aspetti ambientali correlati alla propria attività, anche con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile delle risorse, uno sviluppo che diventi un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico ed equità sociale.
Se per la gestione degli “impatti ambientali” non ci si accontenta della conformità alla normativa è possibile poi dotarsi di un sistema di gestione ambientale completo, ad esempio con riferimento alla norma UNI EN ISO 14001, un sistema di gestione che può offrire vari vantaggi, anche in termini di riduzione dei costi aziendali e di aumento della competitività aziendale.
I corsi organizzati in materia di gestione e certificazione ambientale
Proprio partendo da queste considerazioni l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha organizzato a Brescia nel mese di febbraio due diversi corsi destinati a vari soggetti operanti in azienda: dai responsabili ed addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione ai consulenti e formatori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ed in materia ambientale, dai responsabili HSE ai professionisti, impiegati nell’area HSE, che intendono riqualificarsi ed aggiornare le proprie competenze nel settore della gestione delle problematiche ambientali.
Questi i due corsi organizzati dall’Associazione AiFOS:
- il 6 e 7 febbraio 2020 si terrà un corso di 16 ore dal titolo “La gestione dell’ambiente in azienda. L’evoluzione da RSPP a HSE Manager”: il corso si propone di fornire strumenti e chiavi di lettura operative nella gestione delle complesse problematiche ambientali in azienda;
- il 6 marzo 2020 si terrà un corso di 8 ore dal titolo “Sistemi di certificazione ambientale”: il corso si propone di fornire ai partecipanti informazioni necessarie per guidare l’azienda verso l’ottenimento della certificazione ambientale da parte di un Ente di terza parte.
La gestione dell’ambiente in azienda
Il primo corso, di 16 ore in presenza e dal titolo “La gestione dell’ambiente in azienda. L’evoluzione da RSPP a HSE Manager”, risponderà in particolare alle seguenti domande:
– Quali sono le problematiche ambientali più ricorrenti in azienda?
– Quali sono le responsabilità?
– Quali sono le conseguenze dal punto di vista amministrativo e penale?
– Come risolvere i problemi che, nel corso dell’attività produttiva, possono presentarsi? Ma soprattutto, come prevenirli?
– Come, in definitiva, gestire il rischio ambientale?
Attraverso una sintesi ragionata, corredata da case studies, delle principali normative in campo ambientale, il corso intende fornire una mappa all’interno della quale i partecipanti, anche attraverso alcune esercitazioni pratiche, siano in grado di orientarsi nei meandri della gestione ambientale e siano in grado, di conseguenza, di aiutare l’alta direzione a prendere le decisioni ottimali per agire in modo ambientalmente sostenibile e di individuare opportunità di business.
Questi gli argomenti trattati:
- La gestione dell’ambiente in azienda (inquadramento generale volto ad evidenzia complessità della gestione ambientale in azienda)
- Le problematiche ambientali:
- Il sistema di controlli e autocontrolli (metodi, sistemi, misurazioni, …)
- La conformità (normativa; quella richiesta dai fornitori e/o partners commerciali; quella imposta dalle PP.AA.; quella derivante dall’adozione di un sistema di gestione ambientale)
- Le responsabilità e il sistema sanzionatorio (casi di studio)
- La delega di funzioni ambientali (casi di studio)
- La pianificazione e il sistema delle scadenze (una tantum; ad evento; ricorrenti)
- La gestione dei rapporti con la PP.AA. e la comunicazione ambientale (cenni)
- La gestione delle crisi: il problem solving. Competenze e attitudini dell’HSE manager
- La gestione del rischio ambientale: l’implementazione di un sistema di gestione ambientale (casi di studio ed esercitazioni pratiche, con riferimento particolare al settore dei rifiuti)
- Gli audit interni come strumento per individuare punti deboli, per garantire il miglioramento continuo delle performances ambientali e, di conseguenza, anche quelle economiche (business continuity)
- La multidisciplinarietà dell’HSE manager: prospettive future
Il corso si terrà il 6 e 7 febbraio 2020 (9.00/13.00 – 14.00/18.00) presso Aifos Service, Via Branze, 45. E la partecipazione al corso vale come 12 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 6 ore di aggiornamento per formatori qualificati prima e 6 ore seconda area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).
Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/ambiente/ambiente/la_gestione_dell_ambiente_in_azienda
Sistemi di certificazione ambientale
Il secondo corso, di 8 ore in presenza e dal titolo “Sistemi di certificazione ambientale”, offre un approfondimento normativo, tecnico e pratico sugli schemi di certificazione in materia ambientale con particolare attenzione alle recenti novità normative introdotte, sottolineando inoltre i vantaggi per le aziende che decidono di intraprendere questo percorso.
Il corso permette di acquisire conoscenze utili all’iscrizione al registro Consulenti AiFOS area Ambiente.
Questi gli argomenti trattati:
- Patto d’aula e presentazioni docenti-discenti
- La gestione dell’ambiente in azienda (inquadramento generale volto ad evidenziare la complessità della gestione ambientale in azienda)
- Percorso per l’ottenimento della certificazione ambientale
- Principali schemi di certificazioni e norme di riferimento (ISO 14001:2015 – EM Ecolabel, ecc.)
- Quali vantaggi per le aziende certificate
- Casi pratici ed esercitazioni applicative di gruppo
- Test di verifica finale di apprendimento e questionario di gradimento
Il corso si terrà il 6 marzo 2020 (9.00/13.00 – 14.00/18.00) presso Aifos Service, Via Branze, 45. E la partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 3 ore di aggiornamento per formatori qualificati prima e 3 ore seconda area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).
Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/ambiente/ambiente/sistemi_di_certificazione_ambientale
Per informazioni:
Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected] – [email protected]
16 gennaio 2020
Ufficio Stampa di AiFOS
http://www.aifos.it/
Revamping “Ca’ del Bue”: richiesta la valutazione di impatto ambientale
Si è svolta sabato 11 gennaio, presso il passaggio ciclopedonale del Parco di Pontoncello, una conferenza stampa congiunta promossa dai comuni di San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio avente ad oggetto il nuovo progetto di impianto per il trattamento dei rifiuti e produzione di bio metano a Ca’ del Bue. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti Franco De Santi, Attilio Gastaldello e Diego Ruzza, Primi Cittadini dei comuni interessati.
Il sito di Cà del Bue è, da tempo, al centro di numerose polemiche per problematiche ambientali sollevate proprio dai tre Comuni e dalla stessa Provincia di Verona.
«Siamo soddisfatti dell’abbandono definitivo del progetto di realizzazione di un inceneritore di rifiuti. Tuttavia, anche la nuova progettualità, che prevede il trattamento dei rifiuti e la produzione di bio metano, comporta una modifica sostanziale all’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale), e può determinare ricadute sensibili sui territori circostanti, a partire dall’aumento sostanziale del traffico veicolare pesante nei nostri Comuni e nei territori limitrofi» spiega il primo cittadino di San Martino Buon Albergo, Franco De Santi.
«Non è tutto; – continua Attilio Gastaldello, Sindaco di San Giovanni Lupatoto – dagli studi prodotti da professionisti incaricati abbiamo verificato che le analisi di progetto depositate in Regione non sono sufficienti ad escludere un aumento dell’inquinamento dovuto all’impianto produttivo di bio metano con conseguenti rischi per la salute della popolazione. E’ necessaria una maggiore chiarezza che può essere garantita soltanto dagli strumenti di valutazione ambientale che la Legge mette a disposizione»
Mercoledì 8 gennaio dunque, ciascuno dei tre Comuni ha approvato una delibera dai contenuti condivisi, mediante cui si chiede l’assoggettamento dell’intervento alla ”V.I.A” (valutazione di impatto ambientale), per far emergere le effettive condizioni di rischio per la popolazione e per il territorio.
«Oggi più che mai, le tematiche relative alla tutela ambientale sono all’ordine del giorno. Per questo motivo, abbiamo incontrato i tecnici Agsm e, dopo esserci confrontati con tutti i consiglieri presenti e le amministrazioni di San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo, chiediamo con forza e determinazione che si avviino le indagini e gli approfondimenti necessari e obbligatori al fine di chiarire in maniera definitiva se il progetto possa avere conseguenze, anche minime, per sull’ambiente e sulla salute dei nostri concittadini» conclude Diego Ruzza, Sindaco di Zevio.
Il nuovo progetto comporta una modifica all’A.I.A. approvata con deliberazione della Regione Veneto, DGRV1143/20016. È infatti prevista la sostituzione di tutti i macchinari esistenti nonché la modifica dell’attuale ciclo di lavorazione mediante l’approntamento di un nuovo sistema di trattamento di specifiche frazioni di RSU e RSAU (con recupero di energia e vendita) in funzione dell’attuale e futura modificazione della loro composizione qualitativa e quantitativa, che porterà necessariamente ricadute sensibili nei territori circostanti. Si prevede infatti un aumento delle emissioni nelle matrici ambientali (dovute al potenziamento dei cicli di lavorazione dell’impianto) e lo stravolgimento dell’attuale impianto (produzione di FORSU fino a 40.000 tonn./anno con recupero energetico).
Incontro educativo per i più piccoli all’insegna dell’ecosostenibilità
Rispetto per l’ambiente e per gli animali alla Chiesa di Scientology d Padova.
L. Ron Hubbard nella guida la buon senso intitolata La Via della Felicità sottolineava il rispetto per l’ambiente attorno a noi. In riferimento a ciò, i volontari del gruppo de La Via della Felicità, organizzano ogni lunedì pomeriggio un’attività per i bambini all’insegna dell’ambiente e degli animali.
Infatti, durante il primo giorno della settimana, dalle ore 17.00 sarà possibile scoprire i curiosi animali tra cui “Emilio” il coniglio gigante, porcellini d’india, criceti ed altri curiosi amici dei più piccoli. Inoltre sarà possibile fare laboratori creativi con la plastica da riciclo assieme all’animatrice Licia La Rosa che si occupa anche del trucca bimbi.
Ad ogni incontro vengono mostrati anche dei brevi video che spiegano in linea generale i precetti de La Via della Felicità, un opuscolo che da 21 punti guida da seguire per una vita migliore.
È il primo codice morale basato interamente sul buon senso. La sua prima pubblicazione risale al 1981 e il suo scopo è quello di arrestare il declino morale nella società e ripristinare integrità e fiducia nell’Uomo.
Tale obiettivo viene conseguito a livello popolare, in ogni parte del mondo, da persone che condividono il libro La Via della Felicità con altri con il risultante aumento nella tolleranza e comprensione tra famiglie, amici, gruppi, comunità, nazioni e l’umanità, creando un mondo più sicuro e meno violento per tutti.
Per partecipare o per maggiori informazioni contatta il numero 334.727.6168
“Mammiferi in movimento”
Mercoledì 30 ottobre 2019, presso la Sala Curò 18.00-19.30, in Piazza Cittadella, nell’ambito della IX edizione di “M’ammalia”, la manifestazione nazionale dedicata ai mammiferi e alle loro problematiche, il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo e il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo propongono un incontro sul tema “Mammiferi in movimento”, intrecciando storie sull’arrivo di specie native a seguito dell’espansione del loro areale naturale, e l’introduzione volontaria o accidentale di specie aliene da parte dell’uomo.
Marco Valle, direttore del Museo di Scienze Naturali, e Riccardo Rao, docente di storia dell’ambiente e degli animali e di storia medievale dell’Università degli Studi di Bergamo, dialogheranno con Daniele Zovi, già Comandante del Corpo forestale di Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige.
Esperto forestale e raffinato narratore, Zovi, che ha appena dedicato al tema un libro per il grande pubblico (Italia Selvatica. Storie di orsi, lupi, gatti selvatici, cinghiali, lontre, sciacalli dorati, linci e un castoro, Utet), in cui attraverso la storia di otto animali disegna la cartina di un’Italia selvatica, misteriosa e incantevole, che resiste alla corsa allo sviluppo e allo sfruttamento delle risorse.
È questa la storia di un’Italia selvatica guadagna terreno, ricordandoci che il mondo della natura selvaggia è anche il nostro mondo e parlando di nuovo ai nostri cuori di libertà e bellezza, emozione e rispetto.
Per informazioni: www.unibg.it.
“Io mi prendo cura della mia città” continua sulla spiaggia di Barletta
I volontari de La Via della Felicità portano avanti l’attività di raccolta rifiuti.
Da mesi ormai i volontari portano avanti l’iniziativa che prevede la raccolta dei rifiuti abbandonati coma plastica, mozziconi di sigarette, bottiglie di vetro e quant’altro.
I volontari anche domenica mattina erano presenti sulla litoranea di Barletta, questa volta direttamente vicino alla riva del mare, per raccogliere tutto ciò che è da buttare via per riporlo negli adeguati cestini.
La Via della Felicità che da anni sostiene iniziative di questo tipo vuole lanciare una messaggio forte e chiaro a tutti i cittadini di Barletta e della Puglia: “Io mi prendo cura della mia città”, messaggio che vuole invitare chiunque in primo luogo a non abbandonare i rifiuti e di conseguenza, per chi lo volesse, di partecipare a iniziative di questo genere.
Infatti i volontari sostengono che, come scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard nell’opuscolo La Via della Felicità “Se gli altri non ci aiutano a migliorare e proteggere l’ambiente, ‘la via della felicità’ potrebbe non riuscire a trovare un itinerario da percorrere.”
Proprio per questo i volontari durante l’attività di pulizia hanno anche consegnato ai cittadini una copia gratuita dell’opuscolo.
Chiunque può partecipare scrivendo a [email protected] .
Festeggiamo insieme il ventennale di PuntoSicuro!
Comunicato Stampa
Festeggiamo insieme il ventennale di PuntoSicuro!
Venti anni fa nasceva PuntoSicuro. Per festeggiare il giornale e raccogliere alcune riflessioni in materia di salute e sicurezza si terrà un incontro il 16 ottobre 2019 a Bologna.
Il 24 novembre 1999 il primo articolo di PuntoSicuro ricordava che al di là della sofferenza correlata a incidenti e malattie professionali, era necessario tener conto anche del costo degli infortuni, di quanto pagano le aziende per la sicurezza non fatta, di quanto pagano gli Stati, e dunque ciascuno di noi, per le strategie non attuate.
Il primo breve articolo anticipava quelli che successivamente sarebbero stati chiamati, come ricordato in molte nostre interviste, i costi della non sicurezza e cominciava a considerare la sicurezza come un investimento e non un onere richiesto dalla normativa.
E se i successivi venti anni di informazione sono stati dettati da una continua espansione del giornale, la mission è rimasta sempre quella: cercare di non raccontare solo l’esistente, ma cogliere gli aspetti rilevanti in divenire. Cercare, cioè, di avere uno sguardo proattivo verso la prevenzione degli infortuni e malattie professionali, aiutando i nostri lettori, nella maggior parte dei casi professionisti della sicurezza, ad essere costantemente e correttamente informati non solo sulla situazione attuale ma anche sui cambiamenti futuri e sui rischi emergenti.
I venti anni di PuntoSicuro
In venti anni il giornale PuntoSicuro è cresciuto sia a livello di diffusione nella rete, con quasi 600.000 pagine viste ogni mese e circa 60.000 iscritti alla newsletter, sia a livello di contenuti proposti: quasi 19.000 articoli pubblicati e oltre 6.000 documenti presenti nella Banca Dati Normativa di PuntoSicuro.
Una crescita dovuta non solo al nostro costante e capillare impegno informativo, ma anche all’interattività del giornale e alla risposta dei nostri lettori. Lettori che hanno, nel tempo, arricchito gli articoli di commenti, che si sono a volte proposti per approfondire argomenti e che trovano oggi, attraverso il Forum di PuntoSicuro, la possibilità di interagire direttamente con una ricca community, uno spazio virtuale per confrontarsi in materia di sicurezza sul lavoro, ambiente e security.
Il link per conoscere e iscriversi al Forum di PuntoSicuro:
https://www.puntosicuro.it/forum/
La festa del ventennale di PuntoSicuro
Se PuntoSicuro, senza i suoi lettori attivi e attenti, non sarebbe il punto di riferimento che è diventato oggi nel panorama informativo, è necessario che il ventennale del giornale diventi un momento di festa e un’occasione di incontro e di confronto per condividere riflessioni e suggerimenti su come migliorare la prevenzione in materia di sicurezza e salute.
Per questo motivo il nostro giornale ha organizzato, il 16 ottobre 2019, dalle ore 18.00 alle ore 20.00, l’incontro “20 anni di PuntoSicuro”, presso la Sala Cappella Farnese Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore, 6 a Bologna.
Un incontro patrocinato da numerosi enti e associazioni (Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, la manifestazione Ambiente Lavoro, Anmil, Aifos, Aias, Aarba, …) che vuole offrire un’informazione proattiva sui temi della sicurezza presentando le riflessioni di molti collaboratori, esperti e professionisti che in questi anni sono stati vicini al nostro giornale.
Il programma dell’incontro:
Introduzione e apertura lavori – Luigi Matteo Meroni, Direttore PuntoSicuro
Modera – Tiziano Menduto, Giornalista PuntoSicuro
Ore 18.10: Saluto Autorità
Ore 18.20: Intervento dell’On. Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro
Ore 18.40 – 19.50: Facciamo il «Punto della Sicurezza»: proposte su come migliorare la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in Italia
Interverranno: Dott. Andrea Cirincione, Avv. Rolando Dubini, Geom. Stefano Farina, Avv. Maria Giovannone (Responsabile Salute e Sicurezza Anmil), Dott.ssa Anna Guardavilla, Ing. Marco Masi (coordinatore del Gruppo di Lavoro “Sicurezza Appalti” nell’Istituto ITACA), Ing. Gerardo Porreca, Dott. Massimo Servadio, Prof. Fabio Tosolin (Presidente Aarba), Prof. Rocco Vitale (Presidente AiFOS).
Ore 19.50 – 20.00: Chiusura lavori – Luigi Matteo Meroni, Direttore PuntoSicuro
L’ingresso è gratuito previa registrazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.
Prenotazioni:
https://www.puntosicuro.it/landing-pages/20anni-puntosicuro-1999-2019/
Non potrai essere presente o i posti sono già esauriti?
Seguici in diretta sulla pagina facebook di PuntoSicuro!
https://www.facebook.com/PuntoSicuro
Per informazioni:
Redazione di PuntoSicuro – Via Roncadelle 70A, 25030 Castel Mella – Brescia -https://www.puntosicuro.it/ – [email protected]
03 ottobre 2019
Ufficio Stampa di PuntoSicuro
I volontari La Via della Felicità ripuliscono dai rifiuti la litoranea di Ponente a Barletta
Iniziativa per prendersi cura dell’ambiente.
Domenica mattina, i volontari dell’associazione La Via della Felicità di Barletta, hanno ripulito la litoranea di Barletta da rifiuti e plastica. Secondo i volontari, la rimozione di rifiuti, sporcizia e disordine dalla propria zona crea un’atmosfera pulita e tranquilla dove ci si sente più felici e sereni.
“Non possiamo davvero stare in disparte e non agire per ripulire le nostre spiagge”, ha affermato il responsabile dell’attività, Ignazio Gianfrancesco, “Avere un ambiente pulito contribuisce anche a una città più sicura.”
L’associazione La Via della Felicità insegna alle comunità che i rifiuti non solo sono dannosi per l’ambiente, ma possono anche portare malattie. Inoltre, i mozziconi di sigarette sono estremamente tossici e provocano incendi se non vengono rimossi e scartati correttamente.
Per questo i volontari hanno deciso di dedicare il loro week-end per rimuovere questi rifiuti nelle zone vicino al mare, in quanto sanno che la maggior parte di essi danneggerà la sopravvivenza della fauna marittima.
L’attività è ispirata alla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, in cui afferma: “L’idea che ognuno di noi possieda una parte del pianeta e che possa e debba aiutare a prendersene cura, può sembrare esagerata e, a qualcuno, piuttosto irreale. Ma al giorno d’oggi ciò che accade dall’altra parte del pianeta, anche se lontana, può influenzare ciò che accade a casa tua”.
Per creare maggiore consapevolezza, durante l’attività i volontari hanno consegnato gratuitamente una copia dell’opuscolo La Via della Felicità, così che tutti i cittadini possano rendersi conto che è necessario avere cura dell’ambiente.
Per unirsi nelle prossime attività contatta il numero 348.952.1945 o scrivi a [email protected] .
“Puliamo il mondo” | a San Martino Buon Albergo doppio appuntamento con Legambiente
Educare ad aver cura del nostro Pianeta, partendo dal rispetto per l’ambiente in cui viviamo e che tutti i giorni frequentiamo. L’umanità fa grandi passi quando i singoli fanno piccoli passi. Anche i più piccoli. E così, l’Assessorato all’ecologia del Comune di San Martino Buon Albergo invita i giovani e i giovanissimi del territorio a scendere in campo a fianco di Legambiente aderendo all’iniziativa “Puliamo il mondo”, nelle giornate di venerdì 20 e domenica 22 settembre.
La prima giornata è dedicata agli alunni di 4 classi della scuola primaria di secondo grado di San Martino Buon Albergo, che, armati di kit per la raccolta dei rifiuti, insieme agli insegnanti capiranno il valore di poter frequentare aree verdi sane, pulite e rispettate.
Ai giovani del territorio, della Consulta e del gruppo scout di San Martino Buon Albergo è dedicato invece l’appuntamento della domenica al Parco Pontocello, organizzato in collaborazione con San Giovanni Lupatoto e Zevio, grazie al protocollo d’intesa per le Politiche Giovanili sottoscritto dai tre Comuni. Il ritrovo per i giovani di San Martino Buon Albergo è previsto in località Giaron, dove verrà rilasciato il kit per la pulizia del parco. Iniziativa gratuita previa iscrizione tramite e-mail all’indirizzo [email protected].
«Si parla sempre di più di emergenza e della necessità di urgenti di azioni per salvare il nostro Pianeta. Ecco perché abbiamo deciso di aderire all’iniziativa di Legambiente, che ringrazio per aver ideato giornate utili a ricordare che vivere in un ambiente pulito dipende in primis dal nostro senso civico. In particolare, mi rivolgo ai più giovani che frequentano i numerosi parchi del nostro comune invitandoli ad essere più attenti e rispettosi della cosa pubblica, evitando di gettare rifiuti per terra e imbrattare giochi o segnaletica con scritte. Per incrementare la sensibilizzazione del cittadino, è nostra intenzione posizionare nelle aree verdi dei cartelli che ricordano il tempo di degradazione dei rifiuti, nella speranza di non trovare più mozziconi di sigarette o lattine» – sottolinea Mauro Gaspari, Assessore all’ecologia del Comune di San Martino Buon Albergo.
IDEMA sensibilizza i professionisti della climatizzazione al RAEE
IDEMA Clima, azienda italiana leader nelle soluzioni per la climatizzazione, sta promuovendo, in collaborazione con il consorzio Ecoped/Ridomus, un’attività di sensibilizzazione nei confronti degli obblighi imposti dalla normativa RAEE rivolta a professionisti del settore quali installatori, centri assistenza tecnica, distributori e manutentori di impianti di climatizzazione.
In particolar modo, IDEMA offre alla propria clientela un accesso prioritario, esclusivo e conveniente a tutti i vantaggi offerti da EasyRAEE, il servizio che permette di adempiere in maniera conveniente e semplificata a tutti gli obblighi imposti dalla normativa “UNO CONTRO UNO” (D.M. 65/2010).
Grazie a questa attività, IDEMA si schiera ancor di più dalla parte della tutela ambientale, offrendo ai propri clienti l’opportunità di accedere ad una gestione facilitata degli adempimenti RAEE, grazie a tre esclusivi servizi: “EasyRAEE Albo”, che permette di ottenere (o modificare/aggiornare) in modo veloce, sicuro e facilitato, l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (A.N.G.A), “EasyRAEE Registri”, che consente una gestione corretta e automatizzata di tutti gli obblighi di tracciabilità imposti dalla normativa RAEE, e “EasyRAEE Ritiri”, dedicato al prelievo e allo smaltimento dei RAEE, realizzato tramite mezzi idonei per il trasporto di questi ultimi verso gli impianti di trattamento autorizzati.
Per ricevere maggiori informazioni e godere di esclusivi vantaggi sull’acquisto di EasyRAEE, è sufficiente visitare il sito www.easyraee.it/servizi/distributori-cat-installatori/#offertaeasyraee, telefonare al numero 800.151.188, o scrivere un’e-mail a [email protected].
Idema Clima S.r.l. – Strada Statale dei Giovi 31, 22070 Vertemate con Minoprio (CO) – Tel: +39 031 887197 – Fax: +39 031 887012 – E-mail: [email protected] – www.idemaclima.com
Ambiente: Cittadini Volontari Retake Padova in azione anche nel mese di Agosto
Si è tenuto ieri un nuovo intervento di pulizia nella zona Portello-Piazzale Boschetti, con un nuovo “Raccolto” caratterizzato da 5 sacchi di immondizia abbandonata ed il recupero di 5 biciclette, letteralmente ripescate nel canale.
L’associazione Retake è nata a Roma ed esiste già, con migliaia di volontari, in molte città, anche a Padova.
Il gruppo Retake Padova è nato spontaneamente qualche anno fa, è no-profit e apartitico, aperto a tutti i cittadini che sentono la necessità di agire in prima persona contro inquinamento, degrado, abbandono di rifiuti, con l’obiettivo di migliorare la propria città, rendendola più pulita e più bella, e di diffondere il senso civico del prendersi cura del proprio territorio. Basta questo per diventare Retakers!
Che cosa facciamo? I nostri interventi sono delle vere e proprie passeggiate ecologiche: muniti di sacchi, guanti, pinze, scope ecc.
Ripuliamo zone di Padova che ci sono state segnalate; si richiama così l’attenzione dei cittadini e dei residenti che spesso ringraziano o ci chiedono di unirsi a noi.
Per noi è importante agire attivamente CONTRO il degrado, dato che lamentarsene e basta a lungo andare snerva e non porta frutto.
A questo proposito ricordiamo che ciascuno di noi può fare la propria parte anche semplicemente raccogliendo qualche rifiuto per strada o sugli argini, invece di passare oltre facendo finta di niente.
Anche in questo modo crediamo si possano sensibilizzare le future generazioni al “bello”, per esempio cogliendo la differenza tra un giardino pubblico trasandato, con lattine e bottiglie sparse in mezzo all’erba, ed invece un giardino pulito e ben tenuto, che solleva il cuore.
Ma fare tutto questo in squadra, diventando veri e propri retakers funziona meglio e di più: non solo da gennaio ad oggi abbiamo raccolto più di 2 tonnellate di rifiuti, in 197 sacchi, nel corso di 41 interventi, ma ci siamo anche divertiti e abbiamo creato un buon gruppo!
Collaboriamo con AcegasApsAmag, che si occupa della raccolta rifiuti nel comune di Padova e ci fornisce materiali e supporto.
Collaboriamo con altri gruppi volonterosi come “La via della felicità” gruppo ispirato dall’umanitario Ron Hubbard, altri gruppi come “Gli amici del Piovego” e molti altri.
Abbiamo delle ditte sponsor nazionali che ci offrono alcuni prodotti per la pulizia, ma cerchiamo anche sponsor locali che ci aiutino, ad esempio, nella stampa dei volantini Retake (che riportino per esempio informazioni utili alla cittadinanza ma magari poco note) o nell’acquisto di pittura murale.
Retake Padova infatti ha come obiettivo anche la pulizia di muri imbrattati, ma promuove anche l’arte di strada, purché legale: murales o graffiti di bravi artisti possono migliorare e impreziosire i nostri quartieri, l’arte è un altro antidoto contro il degrado.
Abbiamo davvero molte idee nel cassetto che cercheremo di mettere in atto, anche con il coinvolgimento delle scuole.
Se volete ulteriori informazioni per diventare Retakers o dare il vostro contributo chiamate o scrivete a Ettore 3483332499 Gabriele 3408916606 e consultate il sito Facebook di Retake Padova.
La biomassa legnosa, la rinnovabile per eccellenza al centro della seconda edizione di Bie-Biomass Innovation Expo
Milano – 12 giugno 2019 – Sostenibili, rinnovabili ed economiche, le biomasse legnose per la produzione del calore sono sempre più strategiche per il futuro climatico del nostro paese ed il raggiungimento del nuovo target europeo fissato al 32% di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili entro 2030. Una sfida importante che risulta quindi più raggiungibile anche grazie a questa risorsa disponibile in grande quantità e che, grazie all’innovazione tecnologica, inquina meno delle fonti fossili.
Sarà proprio l’innovazione tecnologica la chiave di lettura della seconda edizione di BIE- BIOMASS INNOVATION EXPO, la manifestazione dedicata alla filiera delle biomasse termiche che si svolgerà dal 17 al 20 marzo 2020 in Fiera Milano in concomitanza con MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT, la fiera leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili. In scena a BIE BIOMASS INNOVATION EXPO, le tecnologiche più sofisticate e performanti sul fronte della qualità dell’’aria, del rendimento termico, del risparmio e infine anche del design. Il progresso nella tecnologia ha portato alla produzione di apparecchi e impianti sempre più efficienti e sempre meno inquinanti, prodotti, soluzioni e sistemi di ultima generazione, in grado di trattare le emissioni provenienti dalla combustione prima che vengano immesse in atmosfera riducendo i livelli di quantità e tossicità, grazie a sistemi di regolazione della combustione, filtrazione e recupero dei fumi. La biomassa legnosa rilascia, infatti, alcuni elementi nocivi, ma i loro livelli quantità e tossicità dipendono dalla qualità della legna e dal processo di combustione. In più, l’utilizzo di prodotti di combustione certificati, la corretta installazione, la pulizia e la manutenzione periodica garantiscono massima efficienza, basse emissioni di PM10 e rendimenti elevati per caldaie, stufe e generatori di calore a biomassa. L’innovazione quindi fa la differenza!
Il riscaldamento da biomassa legnosa, pellet, cippato, legno, è una fonte eco-friendly che porta numerosi vantaggi sia di natura economica che ambientale. Sono molti gli aspetti che spingono ad investire in queste soluzioni sia per il settore residenziale che per il mondo industriale o commerciale. Fra quelli più significativi ci sono: disponibilità della risorsa in natura, soprattutto sul territorio del nostro paese: valorizzazione di una risorsa altrimenti inutilizzata (es. scarti lavorazione del legno o potature); programmabilità in base alle esigenze della rete, a differenza delle altre rinnovabili; risparmio economico rispetto a gasolio o gas; incentivi governativi a supporto dell’installazione; sensibile riduzione della bolletta energetica e riduzione della dipendenza da fonti fossili importate.
Infine, riscaldare attraverso residui forestali, agricoli e delle lavorazioni del legno, contribuisce a tenere puliti boschi e terreni, rappresenta una fonte di reddito aggiuntiva a quello tradizionale delle attività agroforestali contribuendo a creare nuovi posti di lavoro sul territorio. Le ricadute socio-economiche della diffusione di impianti a biomassa
hanno un riflesso positivo sull’occupazione soprattutto nelle zone rurali del nostro paese. Entrando nel dettaglio, le ricadute socio-economiche della diffusione di impianti a biomassa si possono collocare in tre livelli di impatto: il primo, diretto dato dalla progettazione, costruzione dell’impianto, che comprende l’attività di manutenzione per tutto il suo ciclo di vita e il numero di occupati direttamente impiegati; il secondo, indiretto coinvolge i fornitori e i settori a monte e a valle della filiera, dai produttori di cippato e pellet ai trasportatori e gli erogatori di servizi; e infine, il terzo l’indotto che riguarda il circolo virtuoso della filiera nazionale che attiva nuovi processi produttivi coniugando domanda e offerta locali di rinnovabili da risorse legnose.
BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO 2020 sarà l’occasione per scoprire le tendenze più innovative in materia di generatori di calore da biomassa legnosa, sviluppare i temi di maggior interesse, quelli di criticità e di maggior attualità per tutta la filiera ed offrire così un momento di incontro e confronto per tutto il mondo dell’impiantistica internazionale che ogni due anni si dà appuntamento a MCE e, dalla scorsa edizione anche a BIE.
Tutti gli aggiornamenti sono disponibili su www.bie-expo.it e sui profili facebook e linkedin.
BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO – è una manifestazione fieristica di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più di 7 milioni di partecipanti nel 2018. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, leader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business.
Ufficio Stampa: Flaminia Parrini, Reed Exhibitions Italia, tel.+39 02/43517038, [email protected]
Mostra Convegno Expocomfort annuncia i risultati della charity “Justa a Drop”
Collaborazione e Sostenibilità è il tema scelto dal Global Exhibitions Day per l’edizione 2019, la giornata annuale di riferimento del settore fieristico.
Milano, 5 giugno 2019 – Il primo mercoledì di giugno, ricorre il tradizionale appuntamento con il Global Exhibitions day, la giornata celebrativa del mondo fieristico nata nel 2016 per iniziativa di UFI-Unione Mondiale delle Fiere che quest’anno cade nella giornata mondiale dell’ambiente. MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT, la fiera biennale leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili, in calendario dal 17 al 20 marzo 2020 in Fiera Miano, ha scelto proprio questa occasione per annunciare i risultati dell’iniziativa benefica “Just a Drop” alla quale contribuisce per la realizzazione di progetti volti a portare migliori condizioni di vita nelle Comunità più povere e lontane del mondo.
Just a Drop, Associazione senza scopo di lucro, sostiene, infatti, le Comunità in particolare nelle aree più disagiate della Cambogia, India, Kenya, Nicaragua, con progetti volti a portare l’accesso, con soluzioni sostenibili, all’acqua potabile, la realizzazione di strutture igienico sanitarie, la conoscenza delle pratiche igieniche e attività di educazione sul corretto utilizzo delle risorse, con l’obiettivo di trasformare completamente il loro livello di vita. Dal 1998 i progetti di Just a Drop hanno raggiunto 1,5 milioni di persone in 32 paesi.
MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT ha partecipato, grazie ad una percentuale dei proventi della vendita di inviti agli espositori dell’edizione 2018 della manifestazione, a realizzare il progetto di Kwa Voki Sand Dam per il villaggio Kilanga nell’area di Mumbuni in Kenya. Più in dettaglio, il contributo di MCE 2018 ha permesso di portare acqua potabile, servizi igienico sanitari e formazione sulla sicurezza del cibo a 5,497 persone di questa Comunità, grazie alla costruzione di una diga di sabbia che consentirà di gestire l’acqua durante i periodi di siccità, la realizzazione di un pozzo per raccogliere, più facilmente, l’acqua dalla sabbia e ancora, di formare la Comunità su come organizzare in modo razionale la produzione agricola e la sicurezza alimentare riuscendo a migliorare la qualità e la salute del loro vivere quotidiano, Un progetto importante che ha permesso alle donne e ai bambini di non perdere più tra le 6 e le 12 ore della loro giornata per procurarsi l’acqua.
“Just a Drop – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitons Italia – è un progetto importante che si collega perfettamente con i temi della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e dell’attenzione alle risorse energetiche da sempre al centro del mondo produttivo di MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT”. Una fiera produce ricchezza, ottimizza gli incontri, stimola l’innovazione ma può diventare anche un volano per promuovere iniziative benefiche con l’obiettivo di contribuire anche attraverso questi strumenti a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente della nostra società. Siamo molto contenti quindi di annunciare proprio in questa ricorrenza il risultato della Charity, frutto di un impegno condiviso con i nostri espositori che continueremo a portare avanti anche per le prossime edizioni.”
L’attenzione al comfort abitativo, alla qualità dell’aria, alla quantità delle risorse, all’efficienza energetica e al rispetto dell’ambiente saranno ancora i driver del prossimo appuntamento con MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT che si svolgerà dal 17 al 20 marzo 2020 in concomitanza con BIE – BIOMASS INNOVATION EXPO, la fiera dedicata alle biomasse legnose, in Fiera Milano. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sui profili Facebook, Twitter, Instangram e Liknedin.
MCE – Mostra Convegno Expocomfort
Mostra Convegno Expocomfort è la manifestazione internazionale biennale rivolta ai settori dell’impiantistica civile e industriale: riscaldamento, condizionamento dell’aria, refrigerazione, componentistica, valvolame, tecnica sanitaria, ambiente bagno, trattamento dell’acqua, attrezzeria, energie rinnovabili e servizi. Ideata nel 1960 come prima mostra specializzata in Italia, MCE è da oltre 50 anni leader di settore grazie alle comprovate capacità di seguire l’evoluzione dei mercati di riferimento creando momenti di incontro, confronto e dibattito tecnico, culturale e politico. Mostra Convegno Expocomfort è una manifestazione fieristica di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più di 7 milioni di partecipanti nel 2018. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, eader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business. Ufficio Stampa: Flaminia Parrini, Reed Exhibitions Italia, tel.+39 02/43517038, [email protected]
Premiazione Rete Città Sane
“La premiazione di oggi è il segno di una grande sensibilità degli amministratori locali che hanno capito che costruire città e mandare messaggi che promuovono stili di vita sani, il mangiare in maniera appropriata e iniziative che servono a mantenerci attivi per tutto il nostro percorso di vita è un’azione fondamentale e importante per la salute della comunità e dei singoli cittadini. Complimenti a tutti i cittadini che hanno seguito con entusiasmo le iniziative messe in campo dagli amministratori locali con Ats Bergamo”. Con queste parole l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera si è congratulato per i risultati raggiunti dal programma Rete Città Sane promosso da Ats Bergamo con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e con i Comuni che, nella sala Lombardia di Ats di Bergamo sono stati premiati per essersi distinti nel corso del 2018 nella promozione della salute e del benessere dei propri cittadini.
“Un’iniziativa di forte impatto – ha sottolineato il direttore sanitario di Ats Carlo Albero Tersalvi – come dimostrano i numeri dei partecipanti saliti in 5 anni a 23 comuni per un totale di 330 mila cittadini, il 30% della popolazione della provincia di Bergamo, coinvolti in ben 600 azioni di prevenzione e miglioramento del benessere e della qualità della vita grazie all’impegno della propria amministrazione comunale a favore della salute. Azioni trasversali, che toccano tutta la popolazione, dall’infanzia agli anziani, attraverso pratiche di miglioramento della qualità della vita a 360°: dall’attività fisica all’alimentazione, dal consumo di alcol e tabacco alla salute mentale. Una partecipazione cresciuta in modo significativo nel corso degli anni a conferma di quanto la salute sia un patrimonio condiviso, a cui ogni ente e cittadino può contribuire prendendosi la responsabilità del proprio agire”.
L’iniziativa, a cura dell’UOS Promozione della Salute del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats di Bergamo, coinvolge i residenti dei Comuni iscritti alla Rete (Albino, Alzano Lombardo, Brignano Gera d’Adda, Bergamo, Caravaggio, Ciserano, Clusone, Cologno al Serio, Costa Volpino, Curno, Dalmine, Lallio, Levate, Mozzo, Nembro, Paladina, Ranica, Romano di Lombardia, San Paolo d’Argon, San Pellegrino Terme, Trescore Balneario, Val Brembilla e Zogno) impegnati ad attuare azioni concrete e di riconosciuta efficacia per migliorare la salute e il benessere dei cittadini, seguendo un percorso pluriennale e mettendo in atto politiche ed iniziative che coinvolgano attivamente i cittadini e le associazioni presenti sul territorio.
Maria Carolina Marchesi, Presidente della Conferenza dei Sindaci, sottolinea il ruolo attivo dei Comuni nel progetto Città Sane, dichiarando “coinvolgere gli Enti e le Istituzioni Locali che promuovono buone pratiche, ma anche gli stessi cittadini che si rendono protagonisti dell’attività di promozione della propria salute, risponde all’esigenza di “fare rete” nel perseguire l’obiettivo di migliorare la salute delle comunità locali”.
Il programma Rete Città Sane, nato nel 2013 ispirandosi all’iniziativa “Healthy Cities” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha l’obiettivo di migliorare la salute delle città, della popolazione e dell’ambiente, costruendo un network provinciale tra le comunità locali e l’Agenzia di Tutela della Salute per promuovere e implementare azioni eque e sostenibili per la salute, il benessere e la qualità di vita dei cittadini. Le amministrazioni comunali giocano un ruolo fondamentale in favore della salute e del benessere di tutti i cittadini nel corso di tutta la vita.
“Sono i comportamenti corretti a fare la differenza e le ‘città sane’ sono infatti il risultato dei comportamenti adottati da amministratori, cittadini, imprenditori, operatori commerciali e dai turisti che visitano i nostri territori – ha detto in video conferenza il Presidente di Anci Lombardia Virginio Brivio aggiungendo – È per questa ragione che Anci Lombardia è molto interessata alla diffusione delle buone pratiche già sperimentate grazie al progetto Rete Città Sane. Guardare con interesse a queste iniziative, per Anci Lombardia significa prendersi l’impegno, attraverso i propri dipartimenti e canali di comunicazione, di diffondere queste pratiche. Come Associazione dei Comuni lombardi stiamo per ricostituire il coordinamento tra gli amministratori, i direttori generali delle Asst e delle Ats lombarde, che diventerà un ulteriore luogo in cui riprendere e affrontare i temi che riguardano la salute dei nostri cittadini e delle nostre città”.
Uno degli elementi fondamentali della Rete è lo scambio di progettualità, idee ed esperienze fra i Comuni durante i periodici incontri di coordinamento ai quali partecipano gli amministratori, gli operatori delle amministrazioni locali e dell’Ats. Una pianificazione efficace e una più facile realizzazione delle buone pratiche è determinata anche dalla condivisione di capacità progettuali, di strumenti operativi, di conoscenze e competenze specifiche tra Comuni e Ats.
Ogni anno Ats premia con la targa “Comune che promuove salute” quei Comuni che abbiano realizzato almeno 5 buone pratiche concordate con Ats. Dal 2013 al 2018, i Comuni aderenti alla Rete hanno messo in atto circa 600 buone pratiche riconducibili a 14 diversi settori: infanzia e giovani, anziani, vulnerabilità, attività fisica, alimentazione e obesità, alcol, tabagismo, salute mentale e benessere, formazione e promozione della salute, alleanze tra istituzioni e cittadini, pianificazione urbana, trasporti, ecologia e cambiamenti climatici, abitazioni e riqualificazione urbana.
Nel corso dell’evento è stato presentato “Take 5 – 5 passi per star bene”, un programma nato sul modello realizzato nell’Irlanda del Nord dalla Belfast Strategic Partnership e dalla Public Health Agency, che coniuga la promozione del benessere mentale con quello con quello fisico.
“Ciò che facciamo quotidianamente e il nostro modo di pensare influenzano il nostro benessere – dichiara Roberto Moretti, responsabile dell’Unità di Promozione della Salute di Ats di Bergamo – Take 5 propone cinque semplici passi che, messi in pratica tutti i giorni, possono aiutare le persone a migliorare l’umore, reagire meglio alle difficoltà e stringere relazioni con gli altri. Rimani connesso, muoviti, sii consapevole, impara e dona. Un’azione al giorno per ognuno di questi 5 passi per stare bene con sé stessi, con conseguenti vantaggi sulla salute fisica.”
«Equilibrio Sottile» la terra oggi, per un futuro domani
È l’«Equilibrio Sottile» di un ambiente incontaminato ed affascinante ma sempre più degradato e molestato dall’azione incurante dell’uomo il tema scelto per la seconda edizione di «Fotografica. Festival di Fotografia Bergamo», la rassegna biennale promossa a Bergamo dall’ Associazione FOTOGRAFICA e con la consulenza artistica di Denis Curti, in programma dal 27 ottobre all’11 novembre 2018.
Diciassette giorni di mostre fotografiche, incontri e dibattiti nella splendida cornice di Città Alta, presso il Monastero del Carmine, con la partecipazione di maestri entrati nel gotha internazionale della fotografia e di giovani emergenti dalle straordinarie capacità. Vissuti e sguardi diversi accomunati da un unico filone narrativo: la denuncia dei danni irreparabili provocati dal cambiamento climatico, testimoniati da scatti rigorosi, sinceri, a volte persino brutali nella loro efficacia comunicativa. Immagini che, riprendendo gli avvenimenti drammatici dei giorni nostri, dimostrano al tempo stesso la bellezza del pianeta Terra, stimolando una nuova e più risoluta presa di coscienza rispetto al futuro sviluppo.
A essere esposti saranno i lavori di: Gianni Berengo Gardin, fotografo di fama internazionale, con scatti in bianco e nero che ritraggono il quotidiano passaggio delle navi da crociera nella laguna di Venezia, mostra curata da Alessandra Mauro; Alessandro Grassani, autore di documentari su temi sociali in oltre 30 Paesi e per l’Organizzazione Internazionale per la migrazione, le cui foto accenderanno i riflettori sulle migrazioni climatiche.
Ancora: Andrea Frazzetta, reporter con incarichi in oltre 50 Paesi al mondo, esporrà scatti dedicati a laghi dai colori psichedelici, vulcani attivi, distese di sale, ritraendo la terra in continua evoluzione come fosse Paradiso e Inferno al tempo stesso, un luogo ancestrale dov’è ancora possibile osservare fenomeni che hanno dato origine al mondo; Fabio Cuttica, fotografo dell’Agenzia Contrasto che, in collaborazione con CESVI, si soffermerà sull’Amazzonia con il reportage realizzato tra miniere d’oro illegali, distruzione ambientale e lavoro appassionato di chi cerca di difendere il territorio; Luca Locatelli, multimedia visual story-teller, vincitore del prestigioso premio World Press Photo 2018 per la categoria Environment, affronterà invece il volto oscuro del progresso tecnologico che tuttavia appare inevitabile; per questa ragione diventano fondamentali pianificazione ed impegno nel suo utilizzo; Fausto Podavini, fotografo di reportage per varie Onlus, presenterà fotografie che ritraggono i devastanti sconvolgimenti causati dalla costruzione di una diga in Etiopia, un’indagine iniziata nel 2011 per raccontare gli effetti di come investimenti imponenti mettano a rischio un equilibrio tra uomo e Natura consolidato in centinaia di anni, modificando irreparabilmente aspetti socio-antropologici e socio economici; e poi Jessica Bizzoni, designer, ricercatrice e fotografa che indaga su problemi ambientali causati dal comportamento contemporaneo analizzando la connessione con l’arte e il design come mezzo di espressione e critica.
Infine, l’overview fotografica dedicata all’Artico, con la straordinaria rassegna di ARTICO. ULTIMA FRONTIERA, firmata da tre maestri della fotografia di reportage, Ragnar Axelsson, Carsten Egevang e Paolo Solari Bozzi e curata da Denis Curti e Marina Aliverti: 65 immagini in bianco e nero, per indagare come gli abitanti in Groenlandia, Siberia e Islanda gestiscono quotidianamente un ambiente ostile, ricordando l’importanza della difesa di uno degli ultimi ambienti naturali non (ancora) sfruttati dall’uomo. Con COLD IS HOT, la serie che viene presentata all’interno di ARTICO. ULTIMA FRONTIERA, Marina Aliverti ci presenta uno scorcio molto personale e sereno dei luoghi estremi della Groenlandia, dove ha vissuto per due mesi nell’inverno del 2016 con i pescatori-cacciatori Inuit e i fotografi della mostra, riportando in maniera disincantata e giocosa la quotidianità di questo popolo che vive tra i ghiacci, purtroppo non più eterni. La rassegna include infine un potente documentario arricchisce la narrazione delle regioni del Nord: SILA and the Gatekeepers of the Arctic, realizzato dalla regista e fotografa svizzera Corina Gamma.
Inoltre, la rassegna ospiterà la proiezione del film “My Life in a Click” dedicata a uno dei più grandi fotografi contemporanei, Gianni Berengo Gardin, raccontato dalla sua fedele compagna con la regia di Max Losito, che ha seguito il maestro per otto anni.
Uno sguardo a 360 gradi, dunque, sulla fragile e potente bellezza della Natura per aprire una riflessione sul rapporto sempre più spesso squilibrato tra uomo e ambiente, in cerca di una nuova pacificazione fatta di rispetto, tutela e sostenibilità.
Storia dell’acqua nella religione: fra ambiente e spiritualità
Tutte le religioni hanno dato da sempre un ruolo centrale alla sacralità dell’acqua.
In essa si ritiene si manifestino, in modo simbolico, i segni del divino: da essa nascono le tutte le forme e a essa tornano; simbolo cosmogonico per eccellenza, assume in tutte le culture, una pluralità di significati spirituali.
Lo smaltimento dei rifiuti e la sua importanza
Proviamo a capire insieme come funzione il procedimento di smaltimento rifiuti a Roma e nel nostro paese in generale.
È il DPR 915 a stabilire inoltre quali sono le competenze degli enti pubblici riguardo lo smaltimento dei rifiuti. Innanzitutto, lo Stato svolge compiti di indirizzo, promozione e coordinamento generale, nonché l’emanazione di norme tecniche; inoltre è suo compito mettere a disposizione dei Comuni i finanziamenti per la realizzazione degli impianti. Le Regioni, invece, si occupano della predisposizione dei piani di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, del rilascio delle autorizzazioni per le attività di smaltimento e dell’emanazione di norme e leggi al fine di promuovere iniziative che eliminino la formazione dei rifiuti e ne favoriscano il recupero. Le Province hanno una funzione di controllo sulle attività di smaltimento. Infine, i Comuni svolgono il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti urbani. Questo può essere effettuato direttamente o avvalersi di Aziende speciali. Inoltre, ai Comuni spetta l’attivazione di appositi servizi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi come le pile, i farmaci scaduti, ecc.
Esistono diverse tecnologie si smaltimento dei rifiuti: trattamento, incenerimento, discarica controllata, compostaggio. Il trattamento riguarda tutte le operazioni di trasformazione necessarie per riutilizzare, rigenerare, recuperare e riciclare i rifiuti. L’incenerimento, invece, consiste nella distruzione dei rifiuti attraverso la loro combustione in forni appositi chiamati inceneritori. L’enorme quantità di calore che viene utilizzata fa sì che venga sterilizzato il residuo e si distruggano gli odori. Ma non è tutto oro ciò che luccica, infatti questa tecnologia ha non pochi punti a sfavore, quali l’impatto ambientale da inquinamento atmosferico, possibili danni alla salute per gli operatori e degli abitanti dei centri vicini, la distruzione di prodotti utili e recuperabili e la produzione di altri rifiuti dai rifiuti stessi (cenere, polvere, ecc.). D’altro canto, però, questa tecnologia permette di ridurre il peso dei rifiuti e di recuperare calore.
La discarica controllata riguarda l’accumulo di rifiuti sul terreno e il loro successivo interramento. Con il passare del tempo, infatti, rifiuti subiscono dei cambiamenti, e quando la discarica non riesce più a contenere altri rifiuti, questa viene coperta con del materiale impermeabile sopra il quale viene poi buttato del terreno. Dunque, viene poi riutilizzata. Si tratta, quindi, di un sistema semplice e molto economico, che può permettere di recuperare dei terreni che, diversamente, sarebbero degradati. Ma così come per l’incenerimento dei rifiuti, anche la discarica controllata ha degli aspetti negativi, in quanto si rischia di causare un inquinamento delle acque e non è semplice trovare delle aree idonee in zone abitate che si trovino a una distanza “sicura”; per questo motivo in genere la popolazione non guarda a questa tecnologia in maniera positiva.
Infine, il compostaggio consiste nel recuperare dai rifiuti urbani la loro parte organica e sottoporla a una fermentazione aerobica fino ad ottenere un terriccio asciutto, detto composto.
Città senza bottiglie
Nella vita ci sono poche certezze assolute, ma sicuramente una di queste è che l’acqua fa bene ed è l’unico alimento di cui non si può assolutamente fare a meno, tuttavia il dubbio che molti si pongono è: quale acqua bere? E spesso questa domanda resta senza risposta, conviene affidarsi a una soluzione domestica o meglio l’acqua in bottiglia? Una risposta definitiva non esiste. La qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti varia sensibilmente da zona a zona, ultimamente poi sono apparse le “case dell’acqua” ampliando così la scelta ulteriormente, di certo un grosso svantaggio dell’acqua minerale è lo stoccaggio che porta a fare di bottiglie di plastica e il conseguente problema ambientale che ne comporta.
Estate 2016: vacanze da volontari con Inachis al Parco Nazionale d’Abruzzo e al Parco Nazionale Val Grande
Pronti per una nuova estate ricca di natura, colori, emozioni e amicizia!
Inachis comunica che sono ancora aperte le iscrizioni per le attività di volontariato estive che come di consueto si svolgono al Parco Nazionale Val Grande e al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
“Le attività di volontariato di Inachis rappresentano un’esperienza a stretto contatto con la natura, un’esperienza da fare per la natura ma anche per se stessi, e per gli altri”, così Luigi La Mura, Presidente di Inachis, commenta entusiasta l’apertura delle iscrizioni.
Partecipare vuol dire sentirsi attori in uno scenario unico, come lo è quello dei luoghi che circondano i partecipanti nei due parchi coinvolti: il Parco Nazionale Val Grande, considerata l’area wilderness più vasta d’Italia, dove i volontari sono impegnati nel piccolo paese di Cicogna, e sui sentieri che da qui partono; il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, zona che vanta più di 90 anni di natura protetta, “casa” di specie prioritarie come L’Orso Bruno Marsicano, il Camoscio Appenninico, il Lupo Appenninico.
Nel Parco Nazionale Val Grande l’Associazione Inachis sarà impegnata in due attività della durata di 7 giorni ciascuna: dal 6 al 12 agosto e dal 12 al 18 agosto (informazioni alla pagina http://www.inachis.org/wordpress/?p=1573).
Al Parco d’Abruzzo Inachis è invece impegnata continuativamente già dal mese di Maggio, fino alla fine di Settembre, e il partecipante può scegliere il periodo in cui partecipare e la sua durata (informazioni e dettagli alla pagina http://www.inachis.org/wordpress/?p=2022).
Inachis invita tutti a cimentarsi con questa esperienza, sottolineando che non sono richiesti particolari requisiti: “chiunque può diventare volontario per la Natura, l’importante è avere voglia di fare e di divertirsi” conclude Luigi La Mura, Presidente di Inachis.
Per informazioni: www.inachis.org [email protected] +393394122550
Geico e Treedom: salvaguardia dell’ambiente e aiuto ai ragazzi a rischio criminalità
In perfetta coerenza con l’approccio rispettoso nei confronti delle persone e dell’ambiente che da sempre contraddistingue il Gruppo, dal 2014 Geico collabora con Treedom, azienda innovativa nata nel 2010 a Firenze da un team di giovani con la voglia di migliorare il mondo.
Treedom è partita da un’idea geniale: piantare alberi in tutto il mondo per migliorarlo, ossia promuovere la realizzazione di progetti agroforestali con l’obiettivo di apportare molteplici benefici ambientali. L’azienda è diventata un importante riferimento per tutti coloro che vogliono aiutare l’ambiente, e non solo. Dal 2014 ha piantato 250.000 alberi tra Senegal, Camerun, Malawi, Argentina, Haiti, Italia, Kenya, Burkina Faso, con importanti ricadute positive anche a livello sociale.
Dal Giugno 2014, Treedom è diventata una B Corp, entrando così a far parte del network di imprese che si contraddistinguono per elevate performance ambientali e sociali.
I progetti di Treedom sostenuti da Geico in Italia coinvolgono zone disagiate con disoccupazione altissima, forte abbandono scolastico e mancanza di servizi sociali. Con ovvie conseguenze pericolose per i ragazzi che vi abitano. La piantumazione sponsorizzata da Geico avviene su terreni per lo più confiscati alle mafie locali e prevede, oltre all’attività di coltivazione in sé, un intenso lavoro di trasformazione dei prodotti agricoli e alcuni servizi per il turismo. Comprensibilmente, questo offre occasioni concrete di occupazione e di crescita per l’intera zona coinvolta.
Il progetto si svolge a Napoli, in piena periferia, nella municipalità di Scampia Chiaiano, all’interno di un bene confiscato alla camorra di 14 ettari di terreni situato in località Selva lacandona a Chiaiano.
Sono circa 40 i giovani che possono trovare occasione di inserimento lavorativo nei 14 ettari, ma il progetto si estende sia alle attività di trasformazione dei prodotti agricoli, sia nei servizi da offrire ad un turismo che cerca nella quiete della campagna, senza fare molta strada, un’occasione di un rapporto nuovo e rispettoso con la natura.
Il bene confiscato diventa quindi un’occasione di lavoro e di crescita per tutta la popolazione dell’area. I progetti agroforestali sostengono un rinnovato rapporto tra giovani e territorio, nella riscoperta della legalità, nella costruzione di un nuovo legame con la natura e nel lavoro come meccanismo portatore di diritti e di cittadinanza.
Nel dettaglio operativo, il progetto sta rispettando il cronogramma e il calendario delle attività secondo le tempistiche programmate e sono già stati messi a dimora circa 2000 alberi dei 3100 previsti. La piantumazione sarà completata il prossimo autunno.
Geico è da sempre attenta anche ai problemi sociali: «Noi crediamo nel futuro e nella necessità di aiutare per quanto ci è possibile. Questa responsabilità che sentiamo nei confronti dell’ambiente e della società si concretizza in azioni tangibili che possono portare ad un miglioramento della vita del nostro pianeta. Treedom è un ottimo partner in questo senso e l’entusiasmo e la passione che riscontriamo nei ragazzi che hanno ideato questo progetto rappresentano gli stessi valori che da sempre ci contraddistinguono», commenta Ali Reza Arabnia, Presidente del Gruppo Geico Taikisha.
Per maggiori informazioni: PRESS ROOM
LETTIERA PER GATTI… MA NATURALE!
Può sembrare strano, ma un gatto pesa, in rifiuti prodotti, circa 220 chili l’anno che moltiplicati per il numero di gatti che vivono in casa (+ di un milione e mezzo in Italia), diventa una enormità di rifiuti pesante centinaia di migliaia di tonnellate, composte quasi esclusivamente dal residuo delle lettiere minerali.
Una follia, se si pensa che il peso in rifiuti prodotto da un uomo, è di 536 chili tra differenziato e indifferenziato.
L’uso delle lettiere minerali, non lascia alternativa al sacco del rifiuto indifferenziato che finisce o direttamente in discarica o nei forni di incenerimento. In questo secondo caso il costo di smaltimento, sia economico che ambientale raddoppia. Le lettiere di origine minerale infatti, non bruciano completamente e le scorie residue dopo il processo di incenerimento, devono comunque essere smaltite in discarica.
Inoltre è necessario riflettere sul fatto che prima di riempire le discariche, le tonnellate di lettiera minerale prodotte annualmente provocano una serie di danni ambientali legati non solo allo smaltimento ma anche ai processi di estrazione.
Ecco perché è necessario indirizzare le nostre scelte verso lettiere di origine totalmente vegetale ed ecco perché è stata concepita GREENTOILET, una scelta ecosostenibile, importante non solo per ridurre l’impatto ambientale ma anche per tutelare la salute del gatto e la salubrità dell’ambiente domestico: non più cattivi odori, polvere e danni a tappeti e pavimenti.
CLIFFI GREENTOILET è una lettiera granulare, composta da fibre vegetali vergini di alta qualità che vengono sottoposte ad una particolare lavorazione di pulitura della parte silicea che porta a nudo le fibre, conferendo alla lettiera un eccezionale potere assorbente (400% del suo peso) e da una straordinaria capacità antiodore che si sviluppa attraverso un processo biocompatibile in grado di bloccare la formazione di ammoniaca e quindi le esalazioni di gas maleodoranti. GREENTOILET, a contatto con i liquidi, forma degli agglomerati asportabili e smaltibili nel WC, in piccole quantità, grazie all’agglomerazione reversibile. Dura a lungo, è atossica, completamente biodegradabile, compostabile, smaltibile nei rifiuti organici e priva di polveri fini volatili, normalmente presenti nelle lettiere minerali. È ecologica infatti non genera rifiuti da smaltire in discarica o negli inceneritori e non contiene additivi chimici dannosi per l’uomo, gli animali e l’ambiente. È leggera, agevole da trasportare e la sua morbidezza risulta particolarmente gradevole per le zampe degli animali. Non riga i pavimenti e non danneggia i tappeti.
L’utilizzo di questa lettiera, è semplice e pratico , basta coprire il fondo della vaschetta con circa 7 cm di GREENTOILET o comunque con una quantità tale da riempire la vaschetta per i 2/3 della sua altezza. È opportuno rimuovere quotidianamente gli agglomerati e gli escrementi solidi che possono essere smaltiti nei rifiuti organici o direttamente nel WC. reintegrando con lettiera pulita la quantità asportata. Solo all’occorrenza va fatta la sostituzione completa ed è questo il segreto della sua lunga durata.
In sintesi, GREENTOILET è BIODEGRADABILE 100% -COMPOSTABILE – ECOLOGICA – ANTI ODORE – LUNGA DURATA (40 – 60 giorni) – RIFIUTO ORGANICO – AMICA DELLA NATURA – AGGLOMERANTE
Per ulteriori informazioni su GreenToilet visita il sito CLIFFI GREENTOILET
Un anno diverso: quando l’inclusione sociale si tinge di verde
Oggi il modello di sviluppo basato sulla green economy tende a tenere insieme i valori dell’ecologia a quelli dell’inclusione sociale in un modello di società nel quale si torna a occuparsi del “piccolo” e della “prossimità” e per questo è necessario favorire l’accesso alla formazione ambientale non solo ai più giovani ma, più diffusamente, a tutti, incluse le fasce svantaggiate della società, con conseguenti ricadute anche in termini sociali.
È da queste considerazioni che è nato il progetto “Un anno diverso…”, già realizzato nel 2015 dall’Associazione di Promozione Sociale Tavola Rotonda e dal Circolo Legambiente Mondi Possibili in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma A di Roma, nel quale sono attualmente coinvolti utenti in cura presso alcuni centri dislocati nella capitale.
Si tratta di un percorso di formazione ambientale i cui obiettivi principali sono la riappropriazione dello spazio sociale da parte di persone con svantaggio e la possibilità di intravedere, per i partecipanti, delle occasioni lavorative e nel mondo dell’economia civile in grado di generare maggiore autonomia e stimolare alla tutela ambientale.
Rispondere a un bisogno per rispondere a un bisogno è la sintesi del percorso, incentrato su 5 formazioni specifiche legate ai green jobs, le cosiddette professioni verdi, grazie alle quali ambire a nuovi stili di vita ecologici e solidali. Aspetto prioritario nella costruzione dei moduli, è da una parte l’analisi delle possibili ricadute in termini sociali e occupazionali e dall’altra la necessità crescente, per la società, di rivolgersi a figure competenti riferibili al mondo dei lavori verdi.
La formazione riguarda la realizzazione di cinque moduli (40 ore ciascuno), ognuno dedicato a temi specifici quali Orti urbani, Ciclomeccanica, Autoproduzione, Mobility Management Scolastico e Upcycling-Riuso, orientati principalmente all’azione, con il prezioso supporto del mondo associativo e di quello scientifico chiamati a raccontare esperienze e trasferire competenze: a ogni “professione” sono collegate esperienze dirette all’interno di progetti e campagne di tutela ambientale e cura della città, per affrontare i temi formativi a fornire segnali incoraggianti a quella parte di collettività che ambisce a una maggior cura del bene comune.
Attraverso “Un anno diverso… “ gli utenti di DSM percepiscono i valori sui quali si fonda una società attenta all’ambiente e sviluppare, dove non presente, una propria coscienza ecologica, basata sull’esperienza diretta e sull’interazione tra persone, non necessariamente appartenenti al medesimo contesto.
Il progetto è nato prendendo spunto dal piano integrato di interventi finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo dei cittadini con disagio mentale, previsto dall’amministrazione comunale per “sostenere la sperimentazione di nuovi modelli di intervento che abbiano al centro la formazione, il lavoro, la residenzialità e la rete sociale e dare fondamento concreto al diritto di cittadinanza delle persone con problemi psichiatrici”.
In questo momento i promotori del progetto sono a “caccia” di voti sul portale Aviva per ambire a un possibile finanziamento di questo bel percorso di inclusione.
Volete dare una mano a raggiungere l’obiettivo?
Ecco il link
I fondi raccolti saranno utilizzati per:
– Finanziare la ripresa/montaggio video delle esperienze formative del progetto per renderla una pratica replicabile.
– Facilitare la partecipazione di persone con disagio ai corsi attraverso la copertura di spese di trasporto con mezzo pubblico per permettergli di raggiungere in autonomia le sedi dei corsi;
– Organizzare per le situazioni più problematiche transfer per raggiungere il corso
– Strutturare attraverso una nuova risorsa i tirocini in realtà territoriali inerenti le tematiche dei corsi
– Offrire occasioni di formazioni specifiche e di scambio con realtà economiche del territorio
– Acquistare materiali aggiuntivi per le formazioni
Bando INAIL 2015: finanziamenti per la sicurezza sul lavoro
Anche quest’anno l’INAIL ha messo a disposizione circa 276 milioni di euro a favore delle Imprese che investono sulla sicurezza, privilegiando le micro, piccole e medie imprese, agevolando le imprese con lavorazioni caratterizzate da rischi rilevanti, promuovendo la collaborazione tra le imprese e le strutture paritetiche, gli Organismi bilaterali, le Parti sociali e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e garantisce omogeneità nella distribuzione delle risorse a livello territoriale. Il bando mette a disposizione delle imprese, anche individuali, su tutto il territorio nazionale oltre 244 milioni di euro, già previsti, da incrementare con le risorse economiche residue dei bandi ISI precendenti nonchè ulteriori risorse straordinarie. Le risorse saranno ripartite in budget regionali e destinate a progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro. L’incentivo consiste in un contributo in conto capitale che copre fino al 65% dei costi del progetto. Il contributo massimo erogabile per ogni progetto è pari a 130.000 euro, quello minimo a 5.000 euro. Nella prima fase le imprese potranno inserire la domanda online tramite il portale dell’Inail. Se le caratteristiche del progetto sono in linea con quelle richieste dal bando e la domanda raggiunge o supera la soglia minima di ammissibilità, pari a 120 punti, è possibile partecipare alla fase successiva di invio telematico della domanda. I finanziamenti a fondo perduto verranno assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di invio con possibile scorrimento delle graduatorie in caso di mancata presentazione della documentazione richiesta entro il termine di 30 giorni. L’Inail conferma il suo impegno nella lotta contro l’amianto, destinando il 30% delle risorse al finanziamento dei progetti finalizzati alla bonifica nei luoghi di lavoro dei materiali contenenti il materiale cancerogeno. Per ulteriori informazioni, anche riguardo i nostri corsi di web marketing, Qualità, Sicurezza, non esitate a contattarci al numero 800300333 o visitate il nostro sito www.modiq.it.
L’evoluzione dei Sistemi di Gestione Integrati
La complessità della gestione dell’impresa è andata crescendo nel corso del tempo, a seguito di nuove esigenze maturate nel contesto in cui opera un’azienda e dal relativo reticolo normativo a cui bisogna rispondere nell’esercizio delle proprie attività imprenditoriale. Molte teorie, tecniche e sistemi gestionali si sono sviluppati con l’obiettivo di capire, interpretare e mettere sotto controllo la complessità dell’impresa e del suo habitat e individuarne le opportunità per volgerle al servizio dell’impresa stessa; da cui deriva il recente sviluppo di sistemi gestionali integrati: Qualità, Ambiente e Sicurezza. Se nel campo della Qualità tale sollecitazione è scaturita dalle istanze mosse dai clienti; in quello della Sicurezza e dell’Ambiente, la pressione è stata generata da espressioni sociali o politiche, e inevitabilmente normative, della collettività. All’inizio, i sistemi gestionali suddetti sono stati interpretati non come uno strumento per gestire la complessità, per massimizzarne le opportunità e limitare i rischi, bensì come un orpello costoso, ma necessario, sia per ragioni di immagine dell’organizzazione, sia per facilitare il ricorso all’utilizzo di diverse forme di incentivazione. In un’ottica globale, questi temi rivestono un’importanza notevole se si considera che l’azienda interagisce dinamicamente con il contesto circostante da cui ricava linee guida e opportunità; conviene quindi prepararsi fin da subito a gestire un sistema integrato come le norme stesse suggeriscono del resto. L’approccio integrato si basa sulla comunanza di alcuni principi, quali la prevenzione – si passa dal controllo ex-post a quello volto alla eliminazione alla fonte delle difettosità e degli inconvenienti, il miglioramento continuo per cui è necessario un costante miglioramento delle proprie prestazioni, supportato da uno sforzo innovativo continuo, il coinvolgimento dei vertici necessario come un impegno diretto del top management, non meno importante, la diffusione della cultura e partecipazione della struttura. L’organizzazione aziendale decide quindi di adottare un Sistema di Gestione Integrati per migliorare le proprie attività nei settori operanti e controllare con efficacia le proprie attività e perseguire gli obiettivi di miglioramento continuo.
TIME VISION organizza la VI Edizione Master in Sistemi di Gestione Integrati: Qualità, Ambiente e Sicurezza il cui scopo è rispondere alle esigenze del mercato del lavoro proponendo figure specializzate in grado di operare fin da subito in aziende quali società di consulenza, multinazionali e/o Pubbliche Amministrazioni, oppure di iniziare un’autonoma attività imprenditoriale di consulenza. L’unico Master in Sistemi di Gestione Integrati che rilascia ben 11 certificazioni abilitanti!
Il Master in Sistemi di Gestione Integrati: Qualità, Ambiente e Sicurezza è l’unico Master in Sistemi di Gestione Integrati che rilascia ben 11 certificazioni abilitanti.
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