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16 Marzo 2021

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Gianfranco Battisti: le attività internazionali del Gruppo FS Italiane

Si allarga la presenza internazionale del Gruppo FS Italiane, guidato da Gianfranco Battisti: nuove attività in Europa, Asia e Africa.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: FS Italiane tra Sud-Est Asiatico, India e Tunisia

Il 2021 delle Ferrovie dello Stato Italiane parte con una chiara impronta internazionale. L’espansione del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti inizia dal Sud-Est Asiatico: recentemente è stato infatti siglato un Preliminary Service Agreement (PSA) con la compagnia thailandese Eastern High-Speed Rail Linking Three Airports. Si parla di un progetto da circa 6 miliardi di euro nato con l’obiettivo di collegare i principali aeroporti del Paese. Previsto anche l’Airport Rail Link di 33 km tra l’aeroporto internazionale di Suvarnabhumi e il centro di Bangkok e l’Airport Link Extension di 22 km per l’aeroporto di Don Muang. Se l’operazione andrà in porto, FS International si occuperà della gestione del servizio e della manutenzione dell’Airport Rail Link a partire dal prossimo autunno. A “pochi” passi di distanza, in India, FS Italiane sarà invece protagonista delle attività di progettazione e supervisione lavori delle linee metropolitane di Kanpur e Agra. Spazio anche per il continente Africano: la società guidata da Gianfranco Battisti assisterà le Ferrovie Tunisine nell’ammodernamento delle linee ferroviarie 22 (Sousse – Mahdia) e 6 (Tunisi – Kasserine).

Europa, lo sguardo ad Est di Gruppo FS Italiane, guidato da Gianfranco Battisti

Nuove commesse anche per l’Europa. L’eccellenza dell’Alta Velocità approda in Grecia: è di pochi giorni fa la notizia dell’arrivo del primo elettrotreno ETR470 dedicato alla linea Atene-Salonicco. Si tratta del “primo di una serie di cinque trasporti – si legge su FS News – per comporre l’intera flotta”. Tramite TrainOSE, il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti sarà responsabile del nuovo servizio. Alta Velocità anche per i Paesi baltici. Italferr, che per conto di FS Italiane si occupa della progettazione e della realizzazione delle linee, sarà impegnata nel supporto alle attività di elettrificazione di 870 chilometri della Rail Baltica. La nuova linea AV metterà Estonia, Lettonia e Lituania in collegamento con il resto del continente. Novità provenienti anche dall’Ucraina: è recente infatti la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding tra FS Italiane e Jsc Ukrainian Railways. Nell’intesa ad ampio spettro firmata tra la società guidata da Gianfranco Battisti e le Ferrovie ucraine si parla di esportare il know-how tecnologico, operativo e ingegneristico di FS Italiane a beneficio delle infrastrutture del Paese.

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Sanremo 2021, l’articolo di Paolo Campiglio sulla finale

Paolo Campiglio riporta sul suo blog le classifiche dei vincitori di Sanremo 2021, sia della manifestazione, sia delle numerose categorie di premi assegnati alle canzoni in gara. Commentati anche i dati Auditel e dei ricavi pubblicitari.

Paolo Campiglio

Paolo Campiglio: i premi della serata finale sanremese

Paolo Campiglio, nell’articolo comparso sul suo blog, annuncia che il gruppo musicale rock dei Måneskin con la canzone “Zitti e buoni” si posiziona al primo posto nella classifica generale della categoria Campioni guadagnandosi così la vittoria della 71ª edizione del Festival di Sanremo. Subito secondo si piazza il duo composto da Francesca Michielin e Fedez con il brano “Chiamami per nome”, mentre la medaglia di bronzo è assegnata ad Ermal Meta e alla sua “Un milione di cose da dirti”. Willie Peyote con la canzone “Mai dire mai (La locura)” è il vincitore del Premio della Critica “Mia Martini” conferito dalla Giuria della Sala Stampa, avendo guadagnato 21 voti da parte dei giornalisti accreditati. Medaglia d’argento per la coppia Colapesce Dimartino con 13 voti, mentre al terzo posto si posiziona Extraliscio con 6 voti. A Colapesce e Dimartino, con il brano “Musica leggerissima”, è stato inoltre attribuito il premio delle radio-tv locali. Al secondo posto Ermal Meta, al terzo posto la canzone portata in gara da Annalisa. Paolo Campiglio ricorda poi nel suo blog che il gruppo vincitore di questa edizione, composto fin dalla nascita nel 2015 a Roma da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio, era già conosciuto al pubblico generalista grazie alla sua partecipazione nel 2017 all’edizione numero 11 di X Factor, in cui alla fine della gara si erano posizionati secondi dietro a Lorenzo Licitra e, curiosamente, con la presenza di Fedez tra i giurati.

Paolo Campiglio: dati Auditel e pubblicitari relativi a Sanremo 2021

Paolo Campiglio riporta poi nell’articolo del suo blog alcuni dati dell’Auditel relativi alla serata finale, che secondo il monitoraggio è stata vista, in media, da 10 milioni 715 mila spettatori, con il 53,5% di share; inoltre, va sottolineato che la prima parte della serata ha toccato i 13 milioni 203 mila spettatori, ovvero il 49,9% di share, il cui apice è stato invece raggiunto poco prima delle 2 di notte, con il 68,8% di share. Questo per quanto concerne il bilancio degli ascolti, mentre per quello economico Paolo Campiglio evidenzia nel suo articolo un’edizione da record per la manifestazione festivaliera. Infatti, Rai Pubblicità ha guadagnato 38 milioni di euro, uno in più rispetto all’edizione passata, mentre il costo della kermesse, con dati ancora parziali e non completi, si aggira sui 15 milioni di euro, con un utile di 23 milioni. Infine, vale la pena menzionare anche una situazione complessivamente positiva dal punto di vista della sicurezza sanitaria: questo perché nella settimana del Festival, a fronte di un totale complessivo di 5.800 tamponi somministrati a tutti quelli che sono entrati al Teatro Ariston, sono stati solo 8 quelli risultati positivi. Paolo Campiglio, in chiusura del suo articolo, offre i suoi ringraziamenti ai lettori e agli ascoltatori che hanno seguito i suoi passaggi in radio, sul blog e sui canali social di Radio 1 New York e della Stampa Estera e rinnova gli auguri di poter seguire finalmente dal vivo la prossima edizione di Sanremo 2022.

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Rinnovabili: Gruppo Green Power, l’etica sostenibile nei servizi energetici

L’etica sostenibile come percorso efficace per coniugare servizi energetici e attenzione al consumo delle risorse: la storia di Gruppo Green Power, azienda di primo piano in Italia nei settori dell’efficientamento energetico e delle rinnovabili.

Gruppo Green Power

Gruppo Green Power: i progetti per l’efficienza energetica

Impegno per la sostenibilità ambientale, oculatezza nell’utilizzo delle risorse, alti standard di qualità: sono alcune delle caratteristiche che contraddistinguono Gruppo Green Power, azienda attiva nel settore dei servizi connessi all’efficientamento energetico e alle rinnovabili. Nata nel 2010 e con sede operativa a Mirano (VE), il focus delle sue attività è indirizzato in particolare verso il mercato energetico nazionale. È supportata da un team di professionisti specializzati in materia di efficienza energetica e messa in opera di impianti con elevati standard di sostenibilità, due ambiti in cui l’azienda ha consolidato una posizione apicale nel settore a livello nazionale. Oggi la posizione di leader consente a Gruppo Green Power di fornire servizi costantemente all’avanguardia, con un occhio di riguardo nei confronti della salvaguardia ambientale, della qualità e della sicurezza. Completano il suo profilo progetti e attività sviluppate negli ambiti fotovoltaico, sistemi ibridi, accumulatori di energia e pompe di calore ACS.

Gruppo Green Power: il Superbonus 110%

Gruppo Green Power indirizza fin dalla fondazione il proprio impegno verso l’ambito dell’energia rinnovabile, specializzandosi in particolare nel fotovoltaico. Oggi la società supporta i clienti anche nel corso delle pratiche necessarie all’ottenimento del Superbonus 110%. Introdotto con il Decreto Rilancio 34/2020, il bonus è collegato a tutti gli interventi che consentano il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio. Per l’occasione è stato quindi costituito un team di esperti per affiancare il cliente nella scelta dei prodotti più idonei ed è stato attivato un numero verde, 800 032 833, per rispondere alle richieste di informazioni.

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Fondi europei e transizione energetica: l’AD di Eni Claudio Descalzi all’Italian Energy Summit

L’intervento di Claudio Descalzi all’Italian Energy Summit de “Il Sole 24 Ore”: l’AD di Eni sottolinea come le risorse europee possano rappresentare una grande opportunità per avviare il cambiamento green per un futuro sostenibile.

Claudio Descalzi

Transizione energetica e ripartenza economica: il pensiero di Claudio Descalzi, AD di Eni

Giunto quest’anno alla ventesima edizione, l’Italian Energy Summit riunisce a Milano i protagonisti del settore energetico per dibattere su presente e futuro del mondo dell’energia. Alla prima giornata dell’evento organizzato da “Il Sole 24 Ore” ha partecipato l’AD di Eni Claudio Descalzi che, nel corso del suo intervento, ha posto l’accento sulla grandissima opportunità offerta dal Recovery Fund per la transizione energetica: “Le risorse ci sono ma non sono infinite”, spiega, “serve competenza e capacità di realizzazione per riuscire a investire i 191 miliardi che sono il tesoretto a disposizione dell’Italia”. Fondi notevoli, quelli predisposti dall’Europa per la ripartenza del Paese, ma che è necessario saper gestire bene “perché è un’opportunità incredibile”, ha evidenziato l’AD, “si può mettere in moto la macchina del cambiamento per un futuro energetico pulito”. L’AD di Eni ha ricordato inoltre come l’impegno del Gruppo per la transizione energetica abbia già portato alla realizzazione di “molti progetti legati alla trasformazione del business, che diventerà prima ripulitura di CO2 e poi legato alla circolarità di fonti non fossili”. E il Recovery Fund, ha spiegato Claudio Descalzi, può aiutare ad accelerare tale processo green.

Eni, l’AD Claudio Descalzi: necessarie normative chiare e sviluppare nuovi modelli energetici

Ma l’impegno per accelerare decarbonizzazione e transizione energetica, sia da parte degli operatori energetici che a livello istituzionale, deve andare di pari passo con normative in linea con lo scenario energetico attuale: “Ci devono essere normative chiare”, ha precisato Claudio Descalzi, “le istituzioni danno obiettivi, ma poi ci deve essere un coordinamento nelle normative. Non si pensa al futuro con normative vecchie riferite a una struttura energetica diversa da quella di oggi”. L’AD ha fatto notare inoltre come nella decarbonizzazione del sistema energetico l’Italia possa giocare un ruolo da protagonista anche grazie all’utilizzo dell’idrogeno. “Siamo il più grosso produttore di idrogeno, lo usiamo per noi, ma dobbiamo trovare un mercato che va al di là di quello interno”, ha osservato Claudio Descalzi, che ha aggiunto “abbiamo a Ravenna il più grande polo al mondo di stoccaggio di anidride carbonica. Dal punto di vista progettuale siamo pronti. Ne faremo uno in UK”. L’attenzione green di Eni prevede dunque di proseguire sul percorso della decarbonizzazione, uno degli obiettivi principali del Gruppo: “Pensiamo nei prossimi 5-6 anni di catturare più di 6 milioni di tonnellate all’anno di CO2. Questo è importante per noi e per l’Italia”, ha concluso l’AD.

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Soffitto termoteso, quale scegliere per arredare l’ambiente

Il soffitto termoteso è un particolare tipo di rivestimento che viene utilizzato nell’ambito commerciale prevalentemente, ma che può essere scelto anche nell’ambito residenziale quando si effettuano dei lavori di ristrutturazione. Esso è composto da due elementi: un profilo realizzato in alluminio leggero perimetrale poco ingombrante ed un telo in PVC molto resistente, da applicare attraverso una fonte di calore, senza lavori di muratura e senza utilizzare sospensioni verticali.

Soffitto termoteso o cartongesso, cosa scegliere

Un soffitto termoteso, a differenza di un soffitto realizzato in cartongesso, è poco ingombrante e riduce solamente del 7% circa lo spazio della stanza, evitando, così, il cosiddetto “effetto scatola”. Installare il cartongesso, poi, richiede molti giorni, costi collegati alla manodopera e diversi lavori di muratura, che sporcano anche l’ambiente circostante. Applicare un soffitto termoteso, invece, è un’operazione rapida: basta circa una giornata per completare il tutto. In più, il soffitto termoteso è maggiormente versatile, in quanto si adatta alla perfezione a qualsiasi ambiente, senza screpolature o imperfezioni, anche nel tempo. Il soffitto termoteso, infatti, dura nel tempo, e non richiede manutenzione. È capace di resistere alle intemperie, perché vengono utilizzati materiali ignifughi e resistenti alle infiltrazioni d’acqua. Tutte queste caratteristiche, rendono senza dubbio il soffitto in pvc una soluzione preferibile al cartongesso.

Soffitto termoteso per arredare

Il soffitto termoteso è anche un’opzione molto valida per arredare l’ambiente, e rendere la stanza  nel quale viene applicato ancora più in linea con l’intero arredamento. SkyDesign propone diverse tipologie di soffitto termoteso, con caratteristiche differenti a seconda delle esigenze del cliente.

Si può optare, ad esempio, per un soffitto teso con stampe in 3D, in grado di rendere la stanza tridimensionale e con un effetto profondità ben definito. Un’alternativa altrettanto interessante è il soffitto luminoso, realizzato con membrane polimeriche illuminate capaci di diffondere il 70% di luce proveniente da un impianto led su tutto il soffitto, per un effetto molto suggestivo e moderno. In questo caso, si può scegliere la luce calda, fredda, oppure luci multicolor, con un semplice “click” dell’interruttore. Per aumentare ancora di più la luminosità, si può scegliere un soffitto teso a specchio, specialmente per ambienti piccoli: grazie alla superficie lucida di questo tipo di soffitto teso, si può riflettere la luce sia naturale che artificiale per far sembrare i luoghi più ampi e spaziosi.  Al contrario, il soffitto opaco, viene utilizzato negli ambienti con eccessiva luminosità per un effetto più attenuato.

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Kiko Milano investe oltre la crisi: l’AD Cristina Scocchia al “Corriere della Sera”

“Il 2020 è stato un anno duro: negozi chiusi per mesi in tutti i 27 paesi in cui operiamo, contrazione del fatturato e cassa integrazione. Ma la voglia di reagire non ci è mai mancata. Ci siamo rifinanziati, abbiamo continuato a spingere su innovazione e trasformazione digitale e siamo entrati in 3 nuovi mercati creando 300 posti di lavoro”: l’intervista del “Corriere della Sera” all’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: trecento nuove aperture, mille assunzioni e un’ulteriore crescita all’estero nel futuro di Kiko Milano

Un messaggio di positività in una situazione non facile”: intervistata dal “Corriere della Sera” l’AD Cristina Scocchia illustra la risposta di Kiko Milano alla pandemia e alla crisi che ne è derivata: l’apertura di trecento nuovi store entro il 2023 e mille assunzioni. “Bisogna accelerare anche in un contesto macroeconomico in salita”, ha spiegato l’AD: lo scorso anno l’azienda leader nel settore della cosmetica non si è mai fermata, neanche davanti al lockdown e alle chiusure dei negozi. Kiko Milano è entrata in 3 nuovi mercati, ha aperto 40 nuovi negozi e ha creato circa 300 posti di lavoro. Cinquanta persone sono state assunte in Italia, nel quartiere generale di Bergamo. “Aver completato il turnaround nel 2019 ci ha permesso di essere più resilienti, anche nel momento in cui abbiamo chiuso il 99% dei negozi, nel primo lockdown, e il 40% nella seconda ondata”, ha ricordato Cristina Scocchia: “Quasi tutti i nostri store hanno riaperto. Ovvio che non è stato un anno indolore: il 2020 segna una contrazione del fatturato di circa un terzo e profitto negativo”. La pandemia per Kiko Milano è stata un’occasione per crescere ulteriormente sull’e-commerce. In cinque anni, come ricorda l’AD nell’intervista, un terzo di tutto quello che non è food sarà comprato sul web: “Da qui non si torna indietro ed è per questo che continueremo a investire massicciamente sul digitale e sull’omnicanalità. Ma esistono aree del mondo dove il retail è ancora in espansione, come l’Asia-Pacifico, destinata a doppiare il mercato retail Usa. Senza dimenticare il valore dell’esperienza che si fa in negozio, che per il beauty è ancora più importante: non si vendono solo prodotti, ma servizi ed esperienze”.

“Corriere della Sera”, l’AD Cristina Scocchia: la crisi finirà, bisogna farsi trovare pronti

La competitività passa attraverso la crescita dimensionale e qualitativa delle aziende, l’internazionalizzazione, l’aggiornamento della governance e, se necessario, l’apertura dei capitali. Non esiste un motivo per smettere di crescere: qualunque sia il settore e la dimensione di partenza, devi sempre aspirare a diventare il campione della tua industry, e poi andare ancora oltre”: l’invito dell’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia nell’intervista al “Corriere della Sera”. Il piano di investimenti di Kiko Milano nasce anche nell’ottica di dare un esempio e lanciare “un messaggio di positività alle imprese: la crisi finirà, bisogna farsi trovare pronti”. Nell’articolo l’AD si è espressa inoltre sul tema del gender gap: oggi in Italia le donne CEO sono il 4,5%. “Le dirigenti sono un terzo del totale nel pubblico, un sesto nel privato: tutti devono sforzarsi per cambiare una situazione che blocca il Paese. Se lavora solo una donna su due, contro il 68% degli uomini, il rilancio non avverrà”, ha spiegato l’AD Cristina Scocchia. Aumentare il tasso di occupazione femminile al 60% garantirebbe un aumento del Pil pari al 7%: “Un’occasione che non possiamo mancare. Nel mio leadership team siamo 50% donne e 50% uomini. Sposo questa massima: il successo arriva quando il talento incontra l’opportunità di dimostrarlo. Per le donne succede ancora troppo di rado”.

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Terna investe per la crescita del Paese: il focus dell’AD e DG Stefano Donnarumma sul Piano 2021-2025

Terna è regista del sistema con un ruolo centrale nella realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione: l’AD e DG Stefano Donnarumma lancia Driving Energy, il nuovo Piano 2021-2025 che pone al centro investimenti sulla rete, su nuova capacità di accumulo e sull’integrazione delle rinnovabili.

Stefano Donnarumma, AD Terna

Terna, l’AD e DG Stefano Donnarumma: investimenti per 8,9 miliardi di euro nel quinquennio 2021-2025

È "investimenti" la parola chiave del quinquennio 2021-2025 di Terna. Nel nuovo Piano industriale il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma mette in campo 8,9 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale: una crescita del 22% rispetto al precedente Piano, a conferma del ruolo di Terna quale abilitatore di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e tecnologicamente avanzato. Di questi, 5,4 miliardi di euro sono destinati a razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese, a incrementare le interconnessioni con l’estero e ad accrescere la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato risolvendo le congestioni attualmente presenti. In attività di rinnovo ed efficienza degli asset il Gruppo ha stanziato 2,4 miliardi di euro, funzionali principalmente al miglioramento della qualità del servizio e dei processi, nonché allo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica. Per la sicurezza invece 1,2 miliardi di euro, necessari a sostenere gli interventi per la regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali, ad esempio, l’installazione dei compensatori sincroni nei punti più critici della rete. Nel nuovo Piano, illustrato dall’AD e DG Stefano Donnarumma, è inoltre prevista la realizzazione di tutti gli interventi fondamentali a fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi.

Piano 2021-2025, Stefano Donnarumma: "L’Italia ha delle opportunità eccezionali: Terna vuole renderle possibili"

"Gli investimenti che metteremo in campo nei prossimi cinque anni rappresentano un formidabile volano per la ripresa e porteranno benefici a tutti gli italiani", ha evidenziato l’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma nel presentare il Piano 2021-2025. Agire oggi è fondamentale "per consegnare alle prossime generazioni un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e decarbonizzato". Diversi i progetti di valore strategico previsti nel Piano: tra questi il Tyrrhenian Link – l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna che contribuirà alla decarbonizzazione della Sardegna integrando diverse zone di mercato con notevoli benefici in termini di efficienza; l’elettrodotto che unirà la zona di Colunga (provincia di Bologna) a quella di Calenzano (provincia di Firenze), che garantisce così un notevole aumento della capacità di scambio fra Centro-Sud e Centro-Nord; l’elettrodotto che unirà le due sponde della Sicilia da Chiaramonte Gulfi (provincia di Ragusa) a Ciminna (provincia di Palermo), funzionale a migliorare la qualità e la continuità della fornitura elettrica nella Regione; il SA.CO.I.3, il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana. "L’Italia ha delle opportunità eccezionali: Terna, regista e guida del sistema elettrico, vuole renderle possibili", ha sottolineato infine l’AD e DG Stefano Donnarumma.

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Nicola Bedin: le modifiche statutarie “green” di Snam, l’Assemblea approva

Nicola Bedin: Snam inserisce nello Statuto il corporate purpose “Energia per ispirare il mondo”, il perseguimento del successo sostenibile tra le finalità a cui conformare le attività della società.

Nicola Bedin

Nicola Bedin: transizione energetica e parità di genere nello statuto Snam, l’Assemblea approva le proposte del CdA

Lo scorso 28 dicembre, sotto la presidenza di Nicola Bedin, il Consiglio di Amministrazione di Snam aveva deliberato di proporre all’Assemblea straordinaria degli Azionisti alcune modifiche allo statuto sociale funzionali a riflettere l’impegno crescente sul fronte della transizione energetica e a recepire le recenti disposizioni della Legge di Bilancio in tema di equilibrio di genere. Proposte che sono state accolte lo scorso 2 febbraio dall’Assemblea riunitasi in sede straordinaria nel pieno rispetto delle disposizioni previste in considerazione dell’emergenza legata alla pandemia: in particolare le delibere riguardano la modifica dell’articolo 2 dello statuto con l’inserimento del “corporate purpose”, principio guida che ispira la società nel perseguimento del successo sostenibile, da includere tra le finalità a cui si deve conformare l’attività di impresa. Nel “corporate purpose” di Snam, ossia “Energia per ispirare il mondo”, si riflette il forte impegno nel promuovere la transizione energetica “verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione”. Non a caso Snam, che dallo scorso giugno annovera Nicola Bedin nel ruolo di Presidente, ha improntato il piano strategico 2020-2024 lanciato il 25 novembre 2020 sulla sostenibilità, definendo obiettivi di notevole rilievo su questo fronte, tra cui il raggiungimento della neutralità carbonica nel 2040 e un incremento degli investimenti dedicati alla transizione energetica e all’adeguamento delle infrastrutture della società al trasporto e allo stoccaggio dell’idrogeno. Oltre all’articolo 2, l’Assemblea ha deliberato modifiche anche per gli articoli 12, 13 e 24 adeguando le vigenti disposizioni statutarie in materia di modalità di elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione alle nuove disposizioni in materia di equilibrio tra i generi di cui al comma 1-ter dell’art. 147-ter del TUF, come modificato dalla cd. Legge di Bilancio 2020. È stata inoltre approvata l’introduzione di una clausola transitoria che prevede che tali disposizioni statutarie troveranno applicazione a decorrere dal prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione (nuovo comma secondo dell’art. 24 dello Statuto).

Snam: il percorso formativo e professionale del Presidente Nicola Bedin

Originario di Montebelluna (TV) e cresciuto a Pordenone, Nicola Bedin è Presidente di Snam dal giugno 2020, il che lo rende il più giovane con quel ruolo in una società quotata a Milano. Nato nel 1977, annovera in curriculum diverse esperienze di studio all’estero, presso la Charter Oak High School in California, l’University of Texas di Austin e l’University of California di Berkeley. Laureatosi con il massimo dei voti e la lode in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, inizia a lavorare in Mediobanca come analista finanziario tra il 2001 e il 2004: in seguito passa al Gruppo Ospedaliero San Donato, principale operatore italiano nel settore ospedaliero. Inizialmente assistente di Giuseppe Rotelli, nel 2005 diventa Amministratore Delegato della capogruppo, ricoprendo il ruolo fino al 2017. Si occupa in prima persona del risanamento e del rilancio dell’Ospedale San Raffaele, entrato nel perimetro del gruppo nel 2012. Amministratore Delegato dell’Università Vita-Salute San Raffaele dal 2015 al settembre 2017, è inoltre Amministratore non esecutivo della quotata Italgas S.p.A. dal 2016 e fino all’aprile 2019 e Presidente del Comitato Sostenibilità e componente del Comitato Controllo e Rischi e Operazioni con Parti Correlate. È il 2018 quando dà vita a Lifenet Healthcare, iniziativa imprenditoriale in ambito healthcare che ad oggi conta dieci aziende ospedaliere ed ambulatoriali tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna e occupa circa 800 professionisti del settore. Nel giugno 2020 la nomina a Presidente di Snam. Nicola Bedin è inoltre professore a contratto presso l’Università degli Studi di Pavia per l’insegnamento di economia applicata.

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Il vero rap è “Perenne”

Si chiama Benna e il suo nuovo brano “Perenne” racchiude tutta la passione e l’energia che solo un talentuoso rappautore come lui ha da offrire. “Perenne” è il secondo brano di un progetto musicale ben più ampio e basta un verso per entrare subito nello spirito della canzone:

 

«Vi lascerò il mio bacio sul cuscino, per aggiustare le parole dette a voce rotta»

Benna

Ascoltando il brano emerge subito una situazione dove l’artista riflette sul concetto dell’amore paterno come legame inscindibile ed indelebile.

 

Accompagnato da sonorità decise ma armoniose, curate e movimentate, nonché da ritmiche coinvolgenti ed accattivanti, questo artista “rap” – che avevamo lasciato qualche mese fa alle prese con “Bella Italia” – partorisce un singolo che vale la pena di ascoltare, grazie anche agli arrangiamenti del

produttore Mirino e del direttore artistico Nicolas Manfredini, entrambi cari amici dello stesso autore. Il sound fresco e le liriche energiche, che creano il giusto contrasto con un testo ricco di sentimento, fanno di questo brano un perfetto jolly radiofonico che potrebbe essere tranquillamente collocato tra le nuove uscite del mercato italiano. Insomma, un’ottima scelta per riscaldare gli ascoltatori in attesa delle sorprese musicali che l’artista sta preparando!

Il video è stato ideato e curato da Luca Fabbri.

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