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21 Giugno 2020

Salute e Benessere

Ricette dematerializzate via sms, successo della regione Toscana offerto gratis anche alla Calabria

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  • 21 Giugno 2020
Stefania Saccardi ricetta dematerializzata

Ricette dematerializzate via sms, successo della regione Toscana offerto gratis anche alla Calabria – il sistema toscano funziona: spedite 1,5 milioni in meno di due mesi

Ricetta dematerializzata, sono più di un milione e mezzo quella spedite via sms dai medici di famiglia e dai pediatri della Toscana in nemmeno due mesi. E grazie alla “Operazione Solidarietà” lanciata dal presidente Enrico Rossi, con la quale la Toscana ha offerto la sua piattaforma alle Regioni che ne avessero fatto richiesta, anche i cittadini della Calabria usufruiscono del servizio erogato dalle infrastrutture Tix della Toscana.

“Un milione e mezzo di ricette dematerializzate” – è il commento dell’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi (nella foto) diffuso dall’Agenzia Toscana Notizie  “significa che altrettanti spostamenti dei pazienti verso gli ambulatori dei medici sono stati risparmiati. Un vantaggio in ogni caso, ma soprattutto in questi mesi dell’emergenza Covid, nei quali i cittadini dovevano restare a casa e limitare al massimo gli spostamenti e gli assembramenti. Sono contenta che della nostra piattaforma usufruiscano anche altre Regioni, come per esempio la Calabria”.

Dal 16 marzo al 12 maggio, quindi in poco meno di due mesi, sono stati 1.541.644 gli sms inviati dai 3.104 medici di famiglia e pediatri toscani ai pazienti, che poi si sono recati in farmacia per ritirare i farmaci prescritti. 1.250 le farmacie toscane che hanno aderito e sono ovviamente decisive per la buona riuscita del progetto.

“Le farmacie che erogano le ricette elettroniche spedite per sms, compresa la cosiddetta Dpc, sono la totalità delle farmacie toscane”  spiega Andrea Belardinelli, responsabile del settore Sanità digitale e innovazione della Regione. “La piattaforma degli sms è stata messa a punto grazie alla collaborazione tra il mio settore, quello cioè di Sanità digitale e innovazione, il settore Infrastrutture e tecnologie di Regione Toscana e il data-center Cloud della Toscana”.

La Regione Calabria ha accolto l’offerta della Toscana e ne sta utilizzando la  piattaforma. Dal 29 aprile al 12 maggio sono 14.782 gli sms già inviati ai pazienti calabresi da circa 500 dei 1.538 medici di quella Regione (i rimanenti aderiranno a breve).

“La Regione Calabria precisa Belardinelli “utilizza gratuitamente il nostro sistema e le nostre infrastrutture Tix, non pagando cioè i costi dell’infrastruttura e dell’assistenza e manutenzione, offerti dalla Regione Toscana nell’ambito della ‘Operazione Solidarietà”. Rimane invece a carico della Regione Calabria il costo di ciascun sms, cioè 0,030 euro”.

FONTE: rifday.it

IMMAGINE: internet

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Comunicati

Amuleti e Talismani secondo il Grande Mago Letterius

Per amuleto si intende un qualunque oggetto utilizzato per superstizione, credendolo un “difensore” da mali o pericoli o per propiziarsi la fortuna o sbloccare delle situazioni. Mago Letterius ci afferma che gli amuleti cambiano in base al fine che una persona vuole raggiungere. L’ amuleto viene spesso usato per sconfiggere gli ostaccoli o qualche rivale. Ovviamente l’ amuleto viene caricato energicamente da uno specialista. L ‘ amuleto ha la funzione di emettere energia e di assorbire l’ energie negative ( questo cambia in base al fine). Mago Letterius ci afferma che sono molto richiesti gli amuleti contro l’ energie negative, per la protezione personale, per avere fortuna nel campo lavorativo e negli studi ma anche nel campo amoroso. Ma gli amuleti come sono fatti?
Mago Letterius ci afferma che sono fatti di pietre preziose o in oro e argento. Ma durano per anni ovviamente può capitare di dovervi ricaricare energeticamente. Ma i nostri amuleti diventano i nostri compagni di vita per sempre.
Per info www.letterius.it

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Attualità e News Salute e Benessere

Le ATS al tempo della pandemia: le opinioni dei dirigenti sanitari

Dalla seconda metà di febbraio gli ospedali lombardi sono stati investiti da un’ondata di ricoveri a causa di gravi infezioni da Covid-19, rischiando di essere travolti. Le strutture si sono rapidamente adattate per far fronte alla situazione emergenziale, modificando la loro organizzazione e attrezzando in breve tempo sia nuovi reparti di Terapia Intensiva per i malati più̀ gravi, sia reparti specifici di degenza per pazienti a vario livello di gravità.

Anaao-Assomed Lombardia, l’associazione sindacale di medici e dirigenti sanitari della regione, ha svolto uno studio tra i Dirigenti sanitari delle ATS lombarde, strutture tutt’oggi al centro di forti polemiche per la gestione dell’emergenza, per tracciare umori e opinioni degli operatori in prima linea. Diversi gli ambiti indagati, tra cui la risposta alla pandemia da parte di Regione Lombardia e delle ATS: secondo due terzi degli intervistati, la regione non è stata veloce nell’impartire istruzioni sia sullo svolgimento dei test, sia riguardo l’isolamento dei casi e la disposizione della quarantena per i contatti stretti. La proporzione si ribalta invece riguardo l’attività̀ di ATS: secondo i due terzi degli operatori che hanno risposto al questionario le ATS hanno applicato con sollecitudine le indicazioni regionali.

Oltre il 50% degli intervistati ha poi affermato che l’enorme pressione sugli ospedali ha influenzato il compito delle ATS lombarde, rendendolo maggiormente difficoltoso. In questo momento di forti polemiche politiche sul “modello Lombardia”, gli intervistati hanno dichiarato che sia la suddivisione dei compiti di prevenzione fra ATS e polo territoriale di ASST determinata dalla legge regionale 23/2015 che l’estensione territoriale delle singole Agenzie di Tutela della Salute abbiano influito sulle difficoltà di dare una risposta all’emergenza.

Ad oggi la gestione dell’emergenza sembra essere parzialmente migliorata, grazie all’aumentata chiarezza delle indicazioni operative e all’aumentato numero di tamponi, ma ANAAO – ASSOMED Lombardia auspica che, a emergenza conclusa, si possano discutere, senza preconcetti ideologici, proposte atte a migliorare il Sistema Sanitario Regionale.

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Business News

Riva Acciaio, le origini del leader italiano della siderurgia

Riva Acciaio è il ramo italiano del Gruppo Riva, che nasce con lo stabilimento di Caronno Pertusella nel 1954 grazie all’esperienza di Emilio Riva.

Riva Acciaio

Dalla fondazione alla prima colata continua: i successi di Riva Acciaio

Nato negli anni ’20 a Milano, fin da ragazzo Emilio Riva lavora nel settore della siderurgia collaborando con diverse aziende del territorio. Nel 1954 decide di mettersi in proprio, fondando con il fratello Adriano la Riva & C., specializzata nel commercio di rottami ferrosi: è il primo passo verso Riva Acciaio. Dopo due anni i due fratelli aprono a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, il primo stabilimento dedicato alla produzione diretta dell’acciaio: l’anno successivo, il 7 marzo, il sito viene inaugurato con la prima colata. A Caronno, dopo una prima fase, sono stati messi in servizio 5 forni elettrici con una produzione giornaliera di circa 600 tonnellate. Il 1961 è l’anno che segnerà la storia dell’azienda: Emilio Riva incontra Renzo Colombo, ingegnere che collaborerà con l’azienda ad installare nello stabilimento il primo impianto in Italia a colata continua curva. Il risultato dell’innovazione tecnologica è che nel 1970 Riva Acciaio registra una crescita di produzione dando inizio al successo internazionale.

I nuovi stabilimenti di Riva Acciaio e l’ingresso nei mercati esteri

Poco dopo l’introduzione della colata continua, Riva Acciaio rileva un impianto a Lesegno, in provincia di Cuneo, colpito dalla crisi che investe il settore nel 1964. Il primo approccio con l’estero avviene nel 1971 per rilevare la spagnola Siderurgica Sevillana. Nel 1974 Adriano Riva sbarca in Canada, a Montreal, dove fonda la Associated Steel Industries, azienda specializzata nel recupero del rottame automobilistico. Due anni più tardi Emilio Riva acquisisce la francese Iton Seine. Grazie ai due fratelli, la produzione italiana d’acciaio supera quella dei maggiori concorrenti europei: nel 1978 l’azienda arriva addirittura nel mercato cinese, che fino a quel momento per l’acciaio si era rivolta esclusivamente al Giappone. Si susseguono poi altre acquisizioni in Italia (Officine e Fonderie Galtarossa a Verona, lo stabilimento di Cerveno in provincia di Brescia) e all’estero (Belgio e Germania). Oggi Riva Acciaio, controllata dalla capogruppo Riva Forni Elettrici, rappresenta il ramo italiano del Gruppo e possiede 5 stabilimenti, tutti situati nel Nord del Paese.

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