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31 Marzo 2021

Comunicati

Allontanamento dell’amministratore di condominio

Sicuramente, chi abita in un condominio avrà, almeno una volta, avuto da ridire sull’operato dell’amministratore e avrà pensato, di concerto con gli altri condomini, di rimuoverlo dall’incarico. A tal proposito, il nostro Codice Civile disciplina le cause che possono portare all’allontanamento dell’amministratori e gli effetti che ne conseguono.

La revoca assembleare

L’art. 1129 del Codice Civile al suo comma 11 prevede che l’assemblea possa deliberare in ogni momento la revoca dell’amministratore. É sufficiente che la revoca sia stata contemplata nell’ordine del giorno al momento della convocazione e che, in fase di deliberazione, venga raggiunto il quorum previsto per la nomina (maggioranza dei presenti e almeno il 50% dei millesimi, o come diversamente stabilito dal regolamento).

In questo caso, si configura una forma di revoca che prescinde da una giusta causa e che può essere comminata anche in assenza di comportamenti scorretti o negligenti da parte dell’amministratore, ma semplicemente sulla base della volontà assembleare, guidata dalle più disparate ragioni.

Proprio per questo motivo, la Corte di Cassazione appare concorde nel riconoscere all’amministratore revocato il diritto di ricevere il compenso originariamente pattuito per l’intera durata del rapporto e la possibilità di agire in via giudiziale per il risarcimento del danno subito per una revoca ingiusta o pretestuosa.

La revoca per giusta causa o giustificato motivo

Il Codice Civile prevede, sempre all’articolo 1129, anche un’ulteriore forma di revoca, questa volta fondata su una giusta causa o su un giustificato motivo.
In tale caso, al fine di disporre la revoca, è necessario che l’amministratore si sia reso responsabile di comportamenti negligenti o scorretti. La stessa norma segnala alcune gravi irregolarità tipiche quali:

  • mancata convocazione annuale dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto annuale;
  • ingiustificato e ripetuto rifiuto alla convocazione dell’assemblea per la revoca e la successiva nomina di un nuovo amministratore;
  • mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari o di deliberazioni assembleari;
  • mancata apertura di un conto corrente condominiale;
  • una gestione che abbia creato una possibile confusione tra il suo patrimonio personale e quello del condominio;
  • l’aver acconsentito alla cancellazione di formalità previste nei registri immobiliari per tutelare i diritti condominiali;
  • il non aver curato diligentemente l’azione giudiziaria e la successiva esecutiva coattiva per la riscossione di somme dovute al condominio;
  • la mancata o negligente tenuta dei vari registri (anagrafe condominiale, verbali e assemblee, nomina e revoca dell’amministrazione, contabilità);
  • la mancata comunicazione di alcuni dati, prevista dallo stesso art. 1129 (informazioni da fornire dopo la nomina).

Tale elenco non va considerato tassativo, ovverosia potrebbero sussistere ulteriori ipotesi di grave irregolarità da valutare caso per caso. Tendenzialmente, la Corte di Cassazione ritiene che possa presentarsi una giusta causa di revoca in tutte quelle circostanze in cui il comportamento dell’amministratore, pur senza essere apparentemente scorretto o dissennato, possa alla lunga risultare manifestatamente pregiudizievole per gli interessi dei condomini.

Anche in questi casi, naturalmente, la revoca può essere disposta in via assembleare ma qualora ciò non sia possibile (ad esempio, per mancato raggiungimento dei quorum o per comportamenti scorretti dell’amministratore) si può adire il tribunale e ottenere una revoca giudiziale. La revoca, oltre che per le gravi irregolarità già viste, può essere richiesta anche in caso di omessa o ritardata comunicazione ai condomini di una citazione o di un provvedimento, il cui contenuto eccede le sue attribuzioni (art. 1131, comma 4).

Avendo un carattere urgente ed eccezionale, il processo di revoca giudiziale non necessita dell’azione e della partecipazione di tutti i condomini, ma può essere avviato su iniziativa di uno solo di essi.
Ovviamente, l’amministratore revocato giudizialmente non potrà essere nuovamente nominato dall’assemblea, in tempi successivi.

Conclusione

In conclusione, laddove sorgano delle incomprensioni con il proprio amministratore o ci si voglia rivolgere a un altro professionista, è consigliabile contattare specialisti affidabili e qualificati nella gestione dei condomini, che possano mettere la propria professionalità al servizio di ogni condomino.

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Il bilancio 2019-2020 di Gruppo Danieli: Coronavirus, impatto contenuto

Il Gruppo Danieli investe 190 milioni in una nuova acciaieria in provincia di Udine e darà lavoro a 160 persone: il progetto della controllata Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. (ABS), attiva su scala internazionale nel settore della produzione di acciai speciali lunghi.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: i risultati al 30 giugno 2020 e l’impatto della pandemia sui conti

Nonostante lo scenario particolarmente difficile, il bilancio annuale, al 30 giugno scorso, di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. si è chiuso con un utile netto di 62,9 milioni di euro e ricavi per un totale di 2,8 miliardi di euro: il portafoglio ordini per il Gruppo Danieli, tra i primi tre costruttori di acciaierie al mondo, ammonta a 2,936 miliardi e il patrimonio netto si attesta in crescita, a 1,936 miliardi di euro. Il Consiglio d’Amministrazione, riunitosi per l’approvazione lo scorso 24 settembre sotto la presidenza di Gianpietro Benedetti, ha rilevato come negli ultimi dieci anni l’87% degli utili sia stato reinvestito in azienda. Numeri che indicano come il Gruppo Danieli sia riuscito a contenere gli effetti della pandemia nel settore senza interrompere le attività negli Stati Uniti, in Russia e Cina nonostante l’impossibilità di spostarsi a causa dei lockdown. I risultati conseguiti in questo settore hanno in larga misura compensato il calo di ricavi e margini registrato sul fronte della produzione di acciai speciali, in particolare dalla ABS, su cui ha influito il lockdown del periodo febbraio-giugno.

Gruppo Danieli: il profilo di Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. e il nuovo impianto che darà lavoro a 160 persone

Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. (ABS) è la divisione steel-making del Gruppo Danieli. Nonostante le difficoltà riscontrate nel primo semestre dell’anno a causa della pandemia, si riconferma tra i leader europei nel settore dei prodotti lunghi di alta qualità. Non a caso continua ad investire in nuovi impianti in Italia: ne entrerà in produzione entro ottobre-novembre uno nuovo, realizzato con investimenti per 190 milioni di euro. È il primo di un programma definito con l’obiettivo di aumentare il fatturato del 50% e confermarne il primato di unica acciaieria per la produzione di acciai di qualità. In ABS, nata nel 1988 dalla fusione tra due acciaierie di lunga esperienza ed alta qualificazione, la secolare esperienza nel settore si coniuga allo spirito di innovazione caratteristico del Gruppo Danieli a cui appartiene, garantendo la massima qualità e la leadership necessaria a soddisfare le richieste dei mercati più esigenti.

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A2A: Renato Mazzoncini sigla MoU con Snam, i dettagli dell’accordo

L’AD e DG di A2A Renato Mazzoncini: il Memorandum of Understanding siglato con Snam rappresenta "un’ulteriore accelerazione lungo il percorso della transizione energetica già intrapreso dal nostro Gruppo, coerente con le nostre strategie in tema di economia circolare e decarbonizzazione".

A2A

A2A insieme a Snam per lo sviluppo di progetti sull’utilizzo dell’idrogeno nell’ambito della decarbonizzazione

Guidata da Renato Mazzoncini, A2A è fortemente impegnata sul fronte della decarbonizzazione e della transizione energetica. Guarda in questa direzione anche il Memorandum of Understanding siglato lo scorso 25 settembre con Snam: al centro una cooperazione tecnologica tra le due realtà, finalizzata allo studio di progetti sull’utilizzo dell’idrogeno nell’ambito della decarbonizzazione del settore energetico. L’accordo è stato siglato per conto di A2A da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale, e da Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, in occasione del festival della ricerca scientifica Trieste Next, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. La cooperazione è focalizzata in primo luogo sullo studio, l’analisi e la valutazione di fattibilità di progetti legati alla conversione delle centrali termoelettriche del Gruppo a gas naturale, idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno. L’accordo prevede inoltre lo studio di soluzioni finalizzate al retrofit delle esistenti turbine a gas a ciclo combinato di A2A per idrogeno o miscele gas naturale/idrogeno.

Decarbonizzazione: la cooperazione A2A-Snam nelle parole dell’AD e DG Renato Mazzoncini

"Siamo soddisfatti di questo accordo, un’ulteriore accelerazione lungo il percorso della transizione energetica già intrapreso dal nostro Gruppo, coerente con le nostre strategie in tema di economia circolare e decarbonizzazione", ha sottolineato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini parlando della cooperazione con Snam. "Per noi è un’occasione interessante per valorizzare la natura multiutility di A2A sia nella produzione di energia che nella distribuzione", ha spiegato l’AD evidenziando come la collaborazione con Snam possa rappresentare "un’importante opportunità per valorizzare una filiera italiana di infrastrutture chiave per raggiungere l’obiettivo europeo di emissioni zero al 2050". Non a caso l’accordo prevede anche la definizione di iniziative per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno da fonti rinnovabili e per modificare le infrastrutture di distribuzione gas di A2A con l’obiettivo di renderle "hydrogen ready".

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Lotta al Covid, Gianfranco Battisti (FS Italiane): a Termini primo hub vaccinale, a breve treni Covid free

Continuano le iniziative di FS Italiane, Gruppo guidato da Gianfranco Battisti, nel contrasto al Covid-19.

Gianfranco Battisti

Termini primo hub vaccinale ferroviario, Gianfranco Battisti: “Giornata importante

Oggi è un giorno importante, perché presentiamo tre iniziative importanti assieme a due grandi istituzioni del Paese: la protezione civile e la Croce Rossa”: a dirlo è Gianfranco Battisti, AD e DG di Ferrovie dello Stato Italiane, durante l’inaugurazione dell’Hub vaccinale allestito presso la stazione Termini, in un’area in Piazza dei Cinquecento. L’evento, tenutosi lo scorso 8 marzo, è stato anche l’occasione per presentare il nuovo treno sanitario, creato per il trasporto di pazienti gravi tra le regioni italiane e oltreconfine. Le due iniziative, alle quali hanno collaborato anche Regione Lazio, Regione Lombardia, il Ministero della Salute e l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia, combattono il Covid-19 su due fronti. Il primo è il contributo alla campagna vaccinale. Grazie all’Hub ferroviario, ha spiegato Gianfranco Battisti, sarà possibile “vaccinare 1.500 persone al giorno” sfruttando le 21 postazioni presenti. Il treno sanitario, “dotato di 8 carrozze che possono trasportare fino a 21 malati” in tutta Europa, aiuterà invece ad alleggerire il carico sugli ospedali. Inoltre, svolgerà anche funzioni di Posto Medico Avanzato.

Gianfranco Battisti: Frecciarossa Covid free in fase di test

La terza iniziativa del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti riguarda invece la realizzazione di treni Covid free. L’Amministratore Delegato ha infatti annunciato che già da aprile inizieranno a viaggiare i primi Frecciarossa con questa caratteristica. La fase sperimentale avverrà sulla tratta Milano – Roma. Nello specifico, chi prenoterà sui Frecciarossa Covid free dovrà obbligatoriamente sottoporsi al tampone antigenico. Il test rapido verrà effettuato un’ora prima della partenza grazie alla collaborazione della Croce Rossa. In caso di esito positivo, il cliente dovrà osservare un periodo di quarantena mentre l’Asl si occuperà del tracciamento. Il biglietto potrà essere riutilizzato tranquillamente in futuro. Gianfranco Battisti ha specificato che, una volta verificata l’efficacia dei treni Covid free, verranno coinvolte nell’iniziativa anche altre mete, in particolare quelle turistiche “come Firenze e Venezia”, per consentire un rilancio in tutta sicurezza.

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