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4 Febbraio 2021

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Riciclo oro dai Computer Grazie ad Enea Possibile Anche in Italia

Riciclo oro e di altri metalli è una attività che nei prossimi anni potrebbe diventare centrale per una ripresa economica sostenibile e allo stesso tempo conveniente anche per i fornitori.
Fino ad oggi le attività di riciclo oro, in particolar modo dalle vecchie schede dei pc, era un genere di lavoro che veniva svolto nei paesi del nord europa oltreché da paesi come il Giappone.
Adesso sembra che anche l’italia possa entrare nel business del riciclo oro dai rifiuti tecnologici, la notizia arriva da Enea che ha adottato un metodo a basso impatto ambientale.
Ad oggi la totalità dell’oro riciclato passava attraverso i compro oro Firenze o di altri luoghi di italia, vecchi gioielli ed oggetti in oro vegono acquistati anche se rotti o in cattive condizioni.
Il volume di affari dei compro oro in alcuni momenti ha avuto dei picchi importanti nel nostro paese, tanto che in alcuni anni l’italia è stato un paese esportatore di oro nonostante non abbia alcuni miniera aurifera in attività.
Adesso il riciclo di oro e altri metalli come: argento, platino, palladio, rame, stagno e piombo, potrebbe essere effettuato anche da vecchie schede di pc ed in futuro prossimo da ogni genere di oggetto tecnologico o elettrico.
Si chiama, Romeo (Recovery of Metals by hydrOmetallurgy) il metodo che permette una recupero del 95% nell’estrazione di oro e altri metalli.
Per la ripresa e per una svolta produttiva a basso ambientale il lavoro di Enea potrebbe andare a colmare una lacuna strategica per l’italia, fino ad oggi nel nostro paese venivano eseguite solo le fasi iniziali per poi essere estratto in altri paesi europei.
In alcuni paesi, grazie anche ad aiuti statali il settore del riciclo di oro a altri metalli da computer e ben avviato, una questione importante che contribuirebbe a risolvere la carenza di alcuni tipi di metalli necessari al settore tecnologico stesso per realizzare nuovi prodotti.

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Come conservare il vino in casa?

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  • 4 Febbraio 2021

conservare il vino in casa

Conservare il vino per lunghi periodi in casa è possibile. Ciò richiede soltanto il dover seguire alcune linee guida di base. Di seguito presentiamo alcuni principi fondamentali per la conservazione del vino in casa affinché mantenga inalterate le sue caratteristiche, mentre per la scelta del vino migliore ti rimandiamo alla rubrica dedicata su Montenapo Daily.

Come regola generale, il vino va conservato in un luogo ventilato , al riparo dalla luce , dalle vibrazioni e a temperatura costante. Vediamo nel dettaglio cinque aspetti fondamentali per conservare correttamente il vino:

Umidità

È preferibile conservare il vino in un ambiente con presenza di umidità, privo di odori forti e anche rumori o campi elettromagnetici (provenienti ad esempio da apparecchi elettrici).

Movimenti

Il vino dovrebbe muoversi il meno possibile: più il vino è vecchio, più è probabile che si rovini a causa di movimenti o vibrazioni.

Luce

Sebbene a molte persone piaccia esporre le bottiglie in bella vista, ciò va evitato: è meglio tenere le bottiglie in un luogo buio dato che la luce può rovinare un vino, soprattutto quelli bianchi.

Ventilazione

L’umidità e la posizione di conservazione orizzontale sono fattori determinanti per la buona conservazione del tappo: per questo motivo deve esserci una buona ventilazione in cantina, evitando così gli odori di muffa o marciume.

Temperatura

Il vino deve essere conservato ad una temperatura costante tra i 5ºC e 18ºC: il punto ottimale è compreso tra 10ºC e 12ºC. È bene evitare sbalzi di temperatura improvvisi e frequenti. Una cantina può variare la sua temperatura, senza complicazioni per il vino, tra l’inverno e l’estate di +/- 5ºC. Ciò diventa un problema se questa variazione avviene settimanalmente, o anche giornalmente (alternanza notte-giorno). I repentini sbalzi di temperatura interessano principalmente il tappo, che cambia di dimensione e permette al vino di fuoriuscire.

Seguendo questi semplici consigli sarà possibile conservare adeguatamente il vino in casa, mantenendone inalterate le caratteristiche.

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Pierfrancesco Latini all’evento “Doing agri-business in Sub-Saharan Africa”: SACE sempre al fianco del Made in Italy

Intervenuto all’evento “Doing agri-business in Sub-Saharan Africa”, l’AD di SACE Pierfrancesco Latini ha spiegato perché i territori africani siano così strategici e importanti per la crescita del business delle PMI italiane.

Pierfrancesco Latini, AD Sace

Pierfrancesco Latini: le grandi potenzialità dell’Africa subsahariana

SACE, insieme alle ambasciate italiane, è sempre al fianco delle aziende che puntano ad espandere il proprio business e a portare il Made in Italy in un’area con così tante potenzialità come quella dell’Africa subsahariana: è questo il messaggio che riassume le parole dell’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini, intervenuto all’evento “Doing agri-business in Sub-Saharan Africa”. Organizzato da Confindustria in collaborazione con E4Impact Foundation, l’appuntamento ha permesso di analizzare le crescenti opportunità che in questo momento difficile l’area subsahariana offre alle imprese, grazie anche a una popolazione giovane e in espansione. “In Africa oggi c’è un clima molto più favorevole al business rispetto al passato”, ha dichiarato Pierfrancesco Latini. “La credibilità del Governo e delle istituzioni locali hanno un ruolo chiave in questa nuova direzione. L’infrastruttura governativa africana oggi è solida e in grado di iniziare a guardare in là, verso il futuro delle politiche economiche”. In un’era caratterizzata dal protezionismo, in queste regioni si punta invece al free trade.

Pierfrancesco Latini: perché le industrie italiane troveranno in Africa un terreno fertile

Ad oggi oltre 700 aziende italiane operano nell’Africa subsahariana in moltissimi settori diversi quali energia, costruzione e trasporti. “Per un’Area in cui l’agricoltura occupa il 60% della popolazione e contribuisce a oltre il 20% del PIL, l’Italia rappresenta un partner strategico, grazie anche ad una tradizione comune radicata proprio in questo settore”, ha dichiarato Pierfrancesco Latini. Come ha spiegato l’AD di SACE, l’Italia ha un altro vantaggio: rispetto ai Paesi europei che sono presenti fortemente sul territorio ma solo in un numero esiguo di nazioni, le aziende italiane sono disseminate su tutto il territorio africano, con grandi potenzialità di esplorare ulteriormente settori chiave come quello manifatturiero e delle infrastrutture. Pierfrancesco Latini ha ricordato che il 2019 è stato un anno importante per realizzare progetti come la prima smart city in Kenya, la prima università di scienze agrarie e sviluppo sostenibile in Ghana e le strutture sportive legate alla Africa Cup in Camerun.

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Le differenze tra mascherina chirurgica e FFP2

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  • 4 Febbraio 2021

mascherine

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di sicurezza sanitaria, è necessario indossare una mascherina protettiva quando si è all’aperto o comunque in presenza di persone che non fanno parte del ristretto ambito familiare. Questa necessità è dovuta dal fatto che si cerca in maniera efficace di impedire al virus di diffondersi e dunque di passare velocemente da una persona all’altra.

Il Covid-19 ha Infatti cambiato le nostre abitudini e lo stile di vita, e dobbiamo tutti in qualche modo adeguarci a questo nuovo modo di vivere che probabilmente ci accompagnerà ancora per qualche mese. Proprio la mascherina è uno degli strumenti più efficaci per evitare al virus di diffondersi e dunque di proteggere noi e le persone che ci stanno vicine.

Le differenze tra mascherina chirurgica e FFP2

Tante sono le persone che adoperano ancora le classiche mascherine chirurgiche, mentre sono numerose anche le persone che adoperano le FFP2. La differenza tra le due è sostanziale in quanto le mascherine chirurgiche, tipicamente a tre strati, hanno una buona capacità filtrante verso l’esterno ma una scarsa capacità filtrante verso l’interno. Questo è il motivo per il quale le mascherine chirurgiche proteggono gli altri ma non la persona che le indossa, e dunque diventano efficaci solo nel momento in cui tutte le persone le indossano.

Al contrario invece, le mascherine FFP2 sono in grado di proteggere non solo gli altri, ma anche la persona che la indossa data la loro ottima capacità filtrante anche verso l’interno. Per questo motivo si parla di mascherina FFP2 come sistema di protezione individuale. Per essere certi di avere individuato una mascherina FFP2 a norma di legge bisogna controllare se sulla confezione sono riportate tutte le diciture e certificazioni previste dalla legge. Sul sito mascherine.it è possibile trovare le mascherine FFP2 di cui hai bisogno, con spedizione gratuita per importi superiori a €49.

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Decarbonizzazione, Francesco Starace: “Vantaggio competitivo per il nostro sistema europeo”

Lo scenario finanziario attuale spinge sugli investimenti sostenibili: Francesco Starace plaude alle politiche UE sulla decarbonizzazione e commenta il percorso di transizione di Enel.

Francesco Starace, AD Enel

Ue e sostenibilità, Francesco Starace: "Accelerazione di un percorso già tracciato"

Lo scorso 22 settembre è stata inaugurata la prima giornata del Festival dello Sviluppo Sostenibile: l’evento, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e giunto alla sua quarta edizione, nasce con lo scopo di sensibilizzare sul tema cittadini, imprese, associazioni e istituzioni. Francesco Starace , Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, è intervenuto come relatore al workshop "Soluzioni per un’Europa resiliente e sostenibile". Il manager ha commentato il recente balzo in avanti che l’Unione Europea sta attuando sulla decarbonizzazione: "Questa Commissione ha deciso di spingere verso un’economia completamente decarbonizzata. L’Europa sta facendo molto bene ad accelerare in quella direzione". Attualmente i mercati finanziari internazionali sono alla ricerca di investimenti nel campo della sostenibilità: "L’Ue attrae oggi circa il 50% degli investimenti sostenibili in giro per il mondo: questo è un vantaggio competitivo per il nostro sistema europeo – ha osservato Francesco Staracequanto più diventa coscienza comune e un dato di fatto della politica tanto più viene a essere utilizzato".

Decarbonizzazione, Francesco Starace: "Enel ha già superato punto di non ritorno"

L’Unione Europea si trova dunque in una fase di forte accelerazione verso un’economia fondata su sostenibilità e decarbonizzazione. Una strategia testimoniata dal recente Next Generation Eu Fund, lo strumento da 750 miliardi per la ripresa post-Covid che mette al centro crescita sostenibile e resiliente. Secondo Francesco Starace, si tratta di un "percorso già tracciato". Oggi il Gruppo è più che mai pronto alla sfida della transizione energetica: "Enel pensa di riuscire a raggiungere la decarbonizzazione completa prima di quanto previsto", ha dichiarato l’AD. Negli ultimi anni, la multinazionale ha puntato molto sullo sviluppo delle energie rinnovabili, tanto da aver già "superato il punto di non ritorno" sul processo di decarbonizzazione. Un percorso lungo e complesso, tanto che il Piano Industriale 2021-2023 del Gruppo potrebbe contenere linee guida a 10 anni: "Pensiamo di compiere questa nostra traiettoria a una decarbonizzazione completa in tempi più brevi di quanto prima sembrasse possibile – ha dichiarato Francesco Staraceabbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e oggi sappiamo che avevamo ragione".

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