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Gennaio 2021

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PAPILLONAIR

AMORE ABBREVIATO

“Quando scrivevamo una lettera d’amore ci impiegavamo giorni per trovare le parole giuste per conquistare la donna che amavamo. Aspettavamo settimane prima che potessero leggerla e altrettanto tempo per ricevere una risposta. Nel 2000? Frasi brevi, veloci e senza senso! Riusciranno a conquistarla?” Papillon Vintage Band

La Papillon Vintage Band lancia oggi PAPILLONAIR su tutte le piattaforme mondiali. Da oggi infatti le release dell’album e dei singoli pezzi possono essere ascoltate ed acquistate sulle più importanti piattaforme musicali a livello mondiale.

Papillon Vintage Band, conosciuta ed apprezzata per il repertorio musicale italiano anni ’30, ’40 e ’50, è un gruppo che nasce nel 2017 dalla passione di 6 amici, musicisti professionisti. Un’energizzante ed ultra-retrò swing cover band con base nel cuore dell’Italia – più precisamente ad Anghiari tra le colline Toscane – che da tempo stava progettando brani propri e che ha saputo cogliere il lato positivo del lockdown di marzo, per concentrarsi e dar forma a questo inedito progetto.

 

Il Concept Album

PAPILLONAIR è un album basato sulle sonorità Swing con al suo interno diverse contaminazioni: dal Rock’n Roll fino ad un tocco di Rap che hanno dato al lavoro finale un tono pop. Un delicato lavoro di equilibri, ben orchestrati dai 7 musicisti (i 6 storici + Andrea Alvisi al sax baritono e agli arrangiamenti dei fiati) che, ognuno con la propria peculiarità e competenza, hanno saputo creare un vero e proprio viaggio nella storia, ovviamente firmato Papillon Vintage Swing Band.

 

PAPILLONAIR è un concept album che in 9 brani racconta la storia di un crooner italiano degli anni ’20. Improvvisamente il protagonista, col suo Campari in mano, si trova catapultato nel 2020, ben 100 anni dopo: ovviamente disorientato, cerca di raccapezzarsi e districarsi in una realtà per lui inimmaginabile.

Un album che ospita grandi musicisti che hanno dato il loro apporto al progetto: Santiago Fernandez nel pezzo Amore Abbreviato, Giacomo “Camo” Cioni in Frenesia del 2000, Selene Zuppardo, Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi (Lovesick Duo) in Influenze(r), Michele Mandrelli e Niccolò Neri che hanno implementato la scrittura di Non mi consol.

“Un sogno che si realizza!” lo hanno definito i sette artisti. “Complessivamente il lavoro ci rispecchia, – continua Andrea Valbonetti, voce della vintage band – sono le nostre note, le nostre sonorità modernizzate, piacevoli anche per un pubblico che generalmente non ascolta musica italiana anni ’30. In questi anni siamo stati su diversi palchi e piazze e vedere i sorrisi e la voglia di ballare che scatena la nostra musica è un’emozione unica. Non vediamo l’ora di suonare live i nostri pezzi, per leggere, sul viso delle persone, cosa pensano del nostro lavoro.”

Il progetto PAPILLONAIR è un album autoprodotto, che si è potuto concretizzare grazie ad una raccolta di fondi attraverso crowdfunding. Ora non resta che ascoltarlo! e allora … mettetevi comodi.

 

 

 

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Gianfranco GFN e l’ultimo singolo “Why”

Si chiama Gianfranco GFN e il suo nuovo brano “Why” (featuring Florence Chitacumbi) racchiude tutta la passione e l’energia che solo un talentuoso musicista come lui ha da offrire. “Why” è il primo brano di un progetto musicale ben più ampio e basta un verso per entrare subito nello spirito della canzone:

«Just want to know why, Why without answer»

© ℗ Patrizia Viccaro – Gianfranco GFN (2020)

 

Ascoltando il brano emerge subito una situazione dove l’artista riflette sul concetto dell’attesa amorosa, quale difficoltà di agire tempestivamente con decisione. Due lei ed un lui, che avvilisce l’attuale amata per non ferire la precedente metà. Lei si chiede “perché” di tutto questo e non si da pace.

Alla fine cosa vincerà realmente su di lui: la testa o il cuore?

 

Accompagnato da sonorità decise ma armoniose, curate e movimentate, nonché da ritmiche coinvolgenti ed accattivanti, questo artista dalle influenze “pop-rock” – che avevamo lasciato un anno fa alle prese con Ca’giazz – partorisce un singolo che vale la pena di ascoltare, grazie anche agli arrangiamenti curati da Steve Grant (batteria), Matthieu Llodra (tastiere), Mimmo Pisino (basso) e all’incantevole voce di Florence Chitacumbi. Il sound fresco e le liriche energiche, che creano il giusto contrasto con un testo ricco di sentimento, fanno di questo brano un perfetto jolly radiofonico che potrebbe essere tranquillamente collocato tra le nuove uscite del mercato europeo. Insomma, un’ottima scelta per riscaldare gli ascoltatori in attesa delle sorprese musicali che l’artista sta preparando!

“Why”, l’ultima opera di Gianfranco GFN

Il video è stato curato da Alpagrah (Svizzera).

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TheSunrise, non solo degli “Incidenti di Percorso”

Si chiamano TheSunrise e il loro nuovo brano “Incidenti di Percorso” racchiude tutta la passione e l’energia che solo un talentuoso gruppo umbro come loro ha da offrire. “Incidenti di Percorso” è il primo brano di un progetto musicale ben più ampio e basta un verso per entrare subito nello spirito della canzone:

 

 

«Siamo soli pur essendo in due» 

© ℗ TheSunrise (2020)🌪

 

Ascoltando il brano emerge subito il punto di vista di una coppia che vive la propria quotidianità amorosa, bloccata dal senso delle responsabilità. “Carpe diem” è il loro modo di trasformare la routine e l’insicurezza stessa in un momento colorato pur se effimero, paragonando il tutto, ad un incidente di percorso.

Accompagnato da sonorità decise ma armoniose, curate e movimentate, nonché da ritmiche coinvolgenti ed accattivanti, questa band partorisce un singolo che vale la pena di ascoltare, grazie anche agli arrangiamenti curati da Eugenio Pupilli (tastiere, computer e programmazione), Luca Pitotti (chitarra) e all’incantevole voce di Letizia Papini. Il sound fresco e le liriche energiche, che creano il giusto contrasto con un testo ricco di sentimento, fanno di questo brano un perfetto jolly radiofonico che potrebbe essere tranquillamente collocato tra le nuove uscite del mercato italiano. Insomma, un’ottima scelta per riscaldare gli ascoltatori in attesa delle sorprese musicali che la band sta preparando!

 

“INCIDENTI DI PERCORSO”

BREVE BIO

The Sunrise, è una band umbra formata dai musicisti, Eugenio Pupilli, Letizia Papini e Luca Pitotti. Le principali fonti di ispirazione sono negli artisti internazionali (Sade, Donald Fagen, John Mayer), italiani (Dirotta su Cuba, Ridillo, Papik) e della vecchia scuola cantautorale (Lucio Battisti, Pino Daniele, Ivan Graziani).

La formazione musicale del trio viene da percorsi diversi, Eugenio Pupilli compositore e paroliere, studia pianoforte al conservatorio Morlacchi di Perugia, Letizia Papini, cantante, ha studiato con Iskra Menarini (storica corista di Lucio Dalla). Entrambi frequentano il CET di Mogol. Eugenio segue un corso come paroliere con Francesco Gazzè e Letizia nel canto con Silvia Gollini e Davide P. Verdigrìs. Luca Pitotti, chitarrista, studia Jazz al conservatorio Morlacchi di Perugia, allievo di Benedetto Panzanelli chitarrista di Venditti, nel 2020 ha seguito un corso di musica contemporanea per chitarra presso “The Institute of Contemporary Music Performance – ICMP” di Londra.

Il 2014 è l’anno in cui il progetto The Sunrise prende vita; dapprima con varie tournee estive e concorsi nazionali, in cui propongono un repertorio di cover alternato a brani propri. Nel 2020 iniziano a produrre i loro brani e a dicembre esce il loro primo inedito “Incidenti di percorso” arrangiato e prodotto da loro stessi.

Negli inediti che propongono al loro pubblico, lo stile è sempre molto ricercato, con ampie contaminazioni ritmico armoniche del jazz e del funk.

 

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MIO FRATELLO LEONARDO : ARRIVA IL VIDEO UFFICIALE DI GIOVANNI GIORDANO

Il nuovo indie pop al limite tra il demenziale e la musica per bambini che segna un ritorno al Festivalbar degli anni ’90.

Dopo l’uscita dell’Ep “PIP” di questa estate su tutte le piattaforme digitali e il lancio del singolo “Mio Fratello Leonardo“, è di questi giorni la pubblicazione del video ufficiale dello stesso inedito sul canale VEVO ufficiale di Giovanni Giordano, cantautore pop-indie al limite tra il demenziale e la musica per bambini.

«Il video è stato realizzato in piano sequenza da Oscar Serio Videomaker e rappresenta una novità nel mondo dei video musicali per la tecnica utilizzata dal regista sia dal punto di vista scenico che espressivo. La trama del video contestualizza un brano il cui tema di fondo è la ricerca di se stessi al cospetto di un mondo di dubbi e perplessità sia personali che sociali, il tutto raccontato con un linguaggio semplice quasi da Zecchino D’Oro» .

«Il video si conclude – continua Giovanni – infatti con Sofia Movie Star, un tenerissimo bassotto che nell’intenzione del regista e dell’artista rappresenta uno stato d’animo di ritrovata fiducia nel futuro».

I riferimenti dell’artista calabrese al conterraneo Rino Gaetano nel video e nella canzone sono evidentemente tanti e vanno dal titolo dell’inedito (Mio Fratello è Figlio Unico) all’immagine del cane (Escluso il Cane).

BREVE BIO

Giovanni Giordano è un cantautore pop, demenziale e nonsense, con all’attivo un singolo dal titolo “Mia Nonna è una Modella” (Edizioni Miseria e Nobiltà Sas – pubblicato nel 2013 e distribuito da Believe Music) e un EP dal titolo “PIP”, contenente tre tracce: “Mio Fratello Leonardo”, “Il Re dell’Universo” e “GiroGiroTondo”, il tutto pubblicato nel 2020 sempre con Edizioni Miseria e Nobiltà Sas, ma distribuito attraverso iMusician Digital.

“MIO FRATELLO LEONARDO” arriva il video ufficiale di Giovanni Giordano, cantautore indie-pop demenziale

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Accordo F2i-Alisarda, al Fondo l’aeroporto di Olbia: il commento di Renato Ravanelli

Grazie all’ultima operazione, il Fondo F2i guidato da Renato Ravanelli si avvia verso la costituzione di un grande polo aeroportuale nel Nord della Sardegna.

Renato Ravanelli AD F2i

Nuovo polo aeroportuale in Sardegna: il commento di Renato Ravanelli (F2i)

F2i ha conquistato un altro tassello nel settore degli aeroporti: il Fondo ha infatti acquisito l’80% di Geasar, controllata di Alisarda che gestisce l’aeroporto Olbia Costa Smeralda. Il Gruppo guidato da Renato Ravanelli, che attraverso la Sogeaal si occupa già della gestione dell’aeroporto di Alghero, punta dunque a creare un grande polo nel Nord della regione. Quello di Olbia è infatti uno degli scali sardi con il maggior numero di passeggeri internazionali. L’aeroporto fu costruito per il volere di Karim Aga Khan, che negli anni ’60 visitò l’isola e se ne innamorò, decidendo di fondare la compagnia aerea Alisarda. Con l’operazione, Geasar passa dunque sotto il controllo di F2i Areoporti 2: vista l’importanza per il territorio, il restante 20% delle azioni rimane alle Camere di Commercio di Sassari e di Nuoro e alla Regione Sardegna. Quest’ultima è già partner di F2i Aeroporti 2 in Sogeaal con una quota del 29%: "F2i, coerentemente alla sua missione, ha deciso di sostenere il potenziale di sviluppo aeroportuale del Nord della Sardegna nonostante l’attuale situazione di emergenza", ha dichiarato Renato Ravanelli.

Renato Ravanelli (F2i): gli obiettivi dell’operazione

"La crisi sanitaria ha duramente colpito tutto il settore a livello globale, con il traffico sostanzialmente azzerato nel periodo marzo -maggio 2020 ed ancora oggi fortemente ridimensionato – ha continuato l’Amministratore Delegato Renato RavanelliF2i ritiene tuttavia che la Sardegna presenti tutte le caratteristiche per beneficiare di una ripresa relativamente più rapida, grazie in particolare al suo posizionamento di destinazione turistica esclusiva". L’acquisizione di Olbia da parte di F2i Aeroporti 2 permetterà al Fondo di consolidare le sue attività in Sardegna: nel 2019 i passeggeri totali nel Nord sono stati circa 4,4 milioni. Prosegue dunque la strategia di rafforzamento del Gruppo nel settore areoportuale, portata avanti anche nelle altre regioni italiane: attraverso la holding 2i Aeroporti, il Fondo guidato da Renato Ravanelli detiene partecipazioni negli scali di Napoli, Milano, Torino, Trieste e Bologna, che sempre nel 2019 hanno registrato in totale circa 62 milioni di passeggeri e 630 milioni di tonnellate di merce.

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Q1SHOP.it – La Dermocosmesi Italiana si rinnova

[Trieste, Italia, 29 Gennaio, 2021] — Un’evoluzione che dà continuità

Cambiano l’aspetto grafico dell’ecommerce, ma valori, persone, prodotti e proprietà restano gli stessi. Il nuovo branding di Q1Shop.it comunica la visione dell’esperienza come cuore pulsante della crescita, in un mercato iperconnesso e in rapidissima evoluzione, e riflette una realtà che ha realizzato una crescita costante, solida e sostenibile, raggiungendo nel 2020 un pubblico grande il doppio rispetto al 2019 e crescendo di oltre il 60% negli ultimi 5 anni. Anche rispetto all’offerta, la crescita è confermata con 5 nuovi prodotti, di cui più della metà è rappresentato da soluzioni efficaci per la dermocosmesi quotidiana degli italiani.

Q1Shop.it si pone come il punto di riferimento per la dermo cosmesi dei propri clienti, grazie alla formulazione di trattamenti e kit di ultima generazione: dalle più innovative soluzioni basate sui polipeptidi a una ricca offerta di kit risparmio, erogati appositamente per un pubblico che strizza l’occhio al risparmio. Inoltre, l’azienda si fa essa stessa promotrice delle tecnologie più efficaci di assistenza cliente, adottandole al suo interno e creando un nuovo modo di offrire ai propri utenti e clienti le massime performance di assistenza digitale sia per gli ordini, sia per il post vendita ma soprattutto per il pre-acquisto.

Q1Shop.it – come sin dalla sua fondazione – è l’estensione della Divisione Health & Cosmetics della Q1 International Srl. L’azienda Q1 International Srl raccoglie e valorizza le pluriennali esperienze del Team e dei suoi Partners specializzati in: organizzazione e gestione aziendale, sviluppo e fabbricazione di prodotti medicali (anche ad uso ospedaliero), marketing e comunicazione.

“Cambiamo aspetto grafico, ma manteniamo i nostri valori e la nostra mission di azienda che offre al pubblico italiano un’offerta di dermocosmesi efficace. Traduciamo i trend e le necessità dei nostri clienti in soluzioni innovative, che mettono al centro l’efficacia del prodotto e non solo belle confezioni”, afferma Stefano Quaresima, Amministratore Delegato di Q1 International Srl.


“Q1Shop.it è l’evoluzione della nostra divisione Health & Cosmetics e il rebranding è un importante elemento nel nostro percorso di innovazione e crescita, come soluzione per i nostri clienti che vogliono cogliere a pieno le opportunità offerte dall’innovazione scientifica per acquistare con piacere un prodotto efficace per la cura quotidiana della loro pelle”.

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“Spazio CDP” in Emilia Romagna, l’AD Fabrizio Palermo: rafforzato il nostro legame con il territorio

Emilia Romagna, le molte iniziative di Cassa Depositi e Prestiti per la ripartenza e lo sviluppo economico e sociale del territorio: la soddisfazione dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo.

Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo: a Modena il primo "Spazio CDP" regionale per imprese e pubbliche amministrazioni

"Spazio CDP" arriva in Emilia Romagna: è la sede della Camera di Commercio di Modena ad ospitare il punto informativo inaugurato lo scorso 4 novembre dal Gruppo guidato da Fabrizio Palermo. L’apertura rientra nell’ambito dell’accordo di collaborazione territoriale sottoscritto lo stesso giorno a distanza tra Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione di Modena, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Fondazione Cassa di Risparmio di Parma. Il progetto degli "Spazio CDP" nasce per fornire supporto integrato a soggetti sia pubblici che privati rafforzando la coesione con il territorio e facendo sistema delle diverse esigenze di tutti gli stakeholders, con particolare attenzione alle imprese di piccola e media dimensione. Un impegno, portato avanti insieme ad ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa) che, come ha sottolineato l’AD e DG Fabrizio Palermo, in questi mesi "si è ulteriormente rafforzato con nuove misure straordinarie per favorire la ripartenza e sostenere le imprese, le pubbliche amministrazioni e lo sviluppo delle infrastrutture". Mai come oggi "siamo pronti a supportare le economie locali facendo sistema con il tessuto imprenditoriale, il settore bancario e gli enti radicati sul territorio, come le Fondazioni bancarie": in questa prospettiva dunque l’accordo firmato lo scorso 4 novembre attesta e rafforza "il legame di Cassa Depositi e Prestiti con il territorio, reso ancora più solido dalla partnership con le Fondazioni di Modena, Forlì e Parma, con le quali condividiamo parte della nostra missione istituzionale".

CDP: l’AD e DG Fabrizio Palermo presenta il Fondo "Mobility & Digital Acceleration" e il Motor Valley Accelerator

L’apertura dello "Spazio CDP" di Modena è il primo in Emilia-Romagna: nei prossimi mesi saranno inaugurati nuovi punti informativi anche a Forlì e Parma. Nell’ambito della collaborazione tra CDP, Fondazione di Modena, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, secondo quanto prevede l’accordo, saranno inoltre definite e promosse iniziative di potenziamento del sistema infrastrutturale, di sviluppo urbano sostenibile e di rilancio economico del territorio. Non a caso, nell’ambito dell’inaugurazione dello "Spazio CDP" di Modena, il gruppo ha annunciato il lancio del Fondo "Mobility & Digital Acceleration" e dell’acceleratore Motor Valley Accelerator, realizzato come ricordato dall’AD e DG Fabrizio Palermo, "attraverso il Fondo Nazionale Innovazione, in collaborazione con aziende italiane ed estere leader del settore". Il Motor Valley Accelerator, dedicato al mondo dell’Automotive, è "il primo di una rete di acceleratori fisici intesi come luoghi di incontro, sul territorio, che impatteranno su settori strategici, saranno circa 20 entro il 2021". Fabrizio Palermo ha evidenziato inoltre come siano parte della strategia di CDP per favorire lo sviluppo delle start-up italiane "e dimostrano ancora una volta il nostro essere espressione di un capitale paziente, ma anche dinamico".

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Pierfrancesco Latini porta SACE al Private Debt Award 2020: il messaggio dell’AD

L’AD di SACE Pierfrancesco Latini al Private Debt Award 2020: “Il binomio crisi/opportunità è quanto mai vero in questo momento. Un’occasione unica per incentivare le imprese a usare tutti gli strumenti a disposizione per crescere”.

Pierfrancesco Latini, AD di Sace

Pierfrancesco Latini: focus sull’intervento dell’AD di SACE all’edizione 2020 del Private Debt Award

“In momenti come questi è fondamentale rinnovare e rafforzare l’impegno di tutti”: intervenuto nel corso dell’edizione 2020 del Private Debt Award, l’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini ha invitato a riflettere sull’importanza di impegnarsi e lavorare “con le migliori energie per trasformare una minaccia seria in un’opportunità”. Il riferimento è all’emergenza Coronavirus: la pandemia è scoppiata nel corso di “una fase di grande complessità” con un impatto che va oltre l’economia reale come testimoniano anche “le necessità finanziarie e di liquidità del sistema imprese” già emerse in queste settimane. “Ora si profila una prospettiva di ripartenza” ha osservato l’AD, richiamando quanto evidenzia il Report Export 2020 di SACE presentato nei giorni scorsi. “Il binomio crisi/opportunità è quanto mai vero in questo momento per il mercato dell’Alternative Finance”, ha spiegato Pierfrancesco Latini sottolineando come si tratti di “un’occasione unica per incentivare le imprese a usare tutti gli strumenti a loro disposizione, in complementarietà con il canale bancario e a supporto dei loro piani di crescita”. Secondo l’AD di SACE è dunque questo “il momento giusto per rafforzare l’opera di informazione e formazione delle nostre imprese, soprattutto le PMI, e favorire una diversificazione delle fonti, una maggiore apertura del mercato dei capitali”. In questo modo saranno incentivate a fare “quel salto dimensionale e organizzativo che porta grandi benefici alla loro competitività e a quella di tutto il sistema Paese”.

Pierfrancesco Latini: SACE a sostegno delle imprese per il rafforzamento del loro business in Italia e nel mondo

“Siamo la Export Credit Agency italiana. Da oltre quaranta anni siamo sinonimo di sostegno all’estero e all’internazionalizzazione delle imprese italiane con un portafoglio di più di 23mila imprese servite in quasi 200 Paesi nel mondo con 134 miliardi di euro di transazioni assicurate e investimenti garantiti nel tempo”, ha ricordato Pierfrancesco Latini nel corso del suo intervento al Private Debt Award. L’AD si è soffermato anche sull’impegno di SACE a supporto delle imprese nei mesi dell’emergenza Coronavirus: “Oltre a queste attività tradizionali, il Dl Liquidità e il Dl Semplificazioni hanno ampliato ancor di più il nostro raggio d’azione e lo hanno fatto in più direzioni”. Da una parte “il rafforzamento del sistema di supporto alle esportazioni attraverso uno schema che è evoluto in un sistema di coassicurazione tra il MEF e SACE secondo un modello già adottato in altri Paesi europei”: come precisato dall’AD, consentirà di incrementare la capacità di supporto delle esportazioni e del Made in Italy nel mondo non solo per le grandi aziende ma anche per le PMI. Dall’altra, con Garanzia Italia il ruolo di SACE è stato esteso anche oltre l’export “permettendoci di offrire garanzie a favore di tutte le imprese italiane senza necessariamente un legame con i processi di internazionalizzazione”. Non solo: il Dl Semplificazioni di luglio ha aggiunto “un altro importante tassello”, affidando a SACE il compito di emettere garanzie pubbliche a favore di progetti legati al Green New Deal, quindi a decarbonizzazione, economia circolare. Infine parlando delle iniziative avviate da SACE per facilitare l’accesso delle imprese al mercato dei capitali, Pierfrancesco Latini ne ha richiamate tre: il Fondo Sviluppo Export, l’Export Basket Bond Programme e, di recente, l’estensione della concessione di Garanzia Italia anche a soggetti che sottoscrivono prestiti obbligazionari o altri titoli di debito emessi da PMI a cui sia attribuito un rating almeno pari a BB- o equivalente. In questo contesto SACE è dunque pronta “a fare la sua parte con tutte le sue risorse e gli strumenti a disposizione”, come ribadito dall’AD.

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Economia, la corsa della Cina accorcia il divario dagli USA

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  • 28 Gennaio 2021

Malgrado sia stata la culla della pandemia, la Cina è riuscita ad attivare meglio la ripresa economica rispetto agli altri Paesi. Il Governo di Pechino ha messo in campo una serie di misure a sostegno dell’economia, che hanno innescato il rimbalzo dei consumi. Mese dopo mese, a fine 2020 erano quasi tornati ai livelli pre-Covid. Solo la terza ondata ha peggiorato leggermente il quadro.

Come s’è ripresa l’economia cinese

economia cineseAnche gli investimenti e le esportazioni hanno avuto una ripresa discreta. E non da ultimo il mercato azionario, tornato a brillare grazie sia alla forte performance che a un universo di investimenti in crescita.
Gli investitori esteri hanno apprezzato molte cose “made in China” in questi mesi, in un contesto di apertura sempre maggiore della loro economia all’estero. Dato l’apprezzamento del renminbi (ossia lo Yuan), le correlazioni tra valute asiatiche, il contesto di tassi di interesse stabili, è stato molto apprezzato il programma “Bond Connect”. Così come ha continuano a riscuotere successo il programma Stock Connect Shanghai-Hong Kong, in vigore ormai dalla fine del 2014.

La transizione economica di Pechino

Questo quadro ci consente di espandere il discorso, e sottolineare quanto sia stato importante per la Cina effettuare la transizione economica. Il Paese del Dragone è infatti passato da essere un’economia basata sulle esportazioni e sugli investimenti, ad una che invece si basa sui consumi e sui servizi. Spiccano specialmente le imprese innovative, che investono in ricerca e sviluppo e fanno in modo che i progressi vengano convertiti rapidamente in conoscenze, in modo da cogliere tutte le opportunità.

Il Prodotto Interno Lordo

La corsa della Cina si vede nei dati macro. Infatti si stanno assottigliando sempre di più e distanze rispetto al Pil degli Stati Uniti. Alla fine del 2020, la Cina ha raggiunto il 70% del livello del prodotto interno lordo americano e ci sono forti segnali di continuazione del trend. Ma quello che interessa gli investitori è che non c’è stato un eguale recupero del mercato azionario, che resta relativamente sottosviluppato. Ma questo significa anche maggiori opportunità di crescita.

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Webinar su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Comunicato Stampa

Webinar su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

 

La presentazione, in modalità webinar, della ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus. Come è stata gestita l’emergenza nelle aziende e tra gli operatori in materia di salute e sicurezza?

 

Dopo un anno di pandemia e un’emergenza COVID-19 che è entrata, oltre che nelle nostre vite quotidiane, nei luoghi di lavoro modificando l’organizzazione, mutando le priorità, ponendo aziende e operatori in materia di salute e sicurezza in condizioni nuove e difficili, ora è il tempo di riflettere sulle conseguenze dell’impatto del virus sul mondo del lavoro.

 

È necessario capire, ad esempio, come le aziende e gli operatori hanno fronteggiato e stanno fronteggiando l’emergenza. È importante comprendere quali strumenti sono stati utilizzati, quali criticità sono state riscontrate, quali sono le impressioni generali dei vari attori della sicurezza aziendale, cosa si può fare, in futuro, per migliorare la prevenzione e la gestione di queste fasi di crisi.

 

Il nuovo webinar su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Proprio per poter approfondire l’impatto dell’emergenza COVID-19 l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) ha realizzato nel 2020 una importante attività di ricerca per indagare come i professionisti della sicurezza hanno gestito la fase emergenziale. Attività di ricerca, dal titolo “Lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus”, che è stata presentata il 3 dicembre ad Ambiente Lavoro e raccolta e commentata nel Rapporto AiFOS 2020, pubblicato sulla rivista “Quaderni della sicurezza AiFOS” n. 4/2020.

 

Perché questa ricerca possa diventare un reale e diffuso momento di riflessione e supporto per chi opera nel campo della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, l’Associazione AiFOS organizza per il 10 febbraio 2021 il seminario gratuito in modalità webinar “Lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus”.

 

Il seminario si terrà a distanza, in modalità webinar, un termine nato dalla fusione dei termini web e seminar e utilizzato per identificare sessioni informative e formative a cui è possibile prender parte attraverso una connessione informatica.

 

I temi affrontati dalla ricerca in materia di emergenza e lavoro

La ricerca, pubblicata all’interno del Rapporto AiFOS 2020, si è svolta attraverso la compilazione di questionari, in forma anonima, tra la fine del mese di maggio e il mese di giugno 2020 da RSPP, ASPP, HSE manager, Consulenti e Formatori e Coordinatori di Cantiere. Inoltre nel mese di settembre 2020 l’indagine è stata diffusa anche tra i Medici Competenti per indagare il loro vissuto e le loro opinioni in merito alla fase più acuta dell’emergenza.

 

I temi trattati hanno riguardato le modalità con cui le aziende e gli operatori hanno affrontato l’emergenza. Si è parlato, ad esempio, di valutazione dei rischi, di protocolli anticontagio, di dispositivi di protezione, di collaborazione tra i diversi attori della sicurezza aziendale.

 

Si è parlato anche di informazione e formazione ai lavoratori, di smart working, della redazione dei piani di sicurezza nei cantieri, del coordinamento nelle fasi di progettazione, di sorveglianza sanitaria, dei rapporti con le aziende sanitarie regionali, …

 

I dati mostrano, almeno per il capitolo relativo alla valutazione dei rischi, ai protocolli anti-contagio e alla gestione dei dispositivi di protezione individuali, che le aziende italiane, pur nella confusione legislativa che ha caratterizzato l’emergenza, hanno recepito lo spirito della normativa e hanno fatte proprie molte delle prescrizioni.

 

Il programma e le informazioni per iscriversi al nuovo webinar

Per condividere i risultati della ricerca e le riflessioni sulla gestione dell’emergenza, sulle eventuali criticità e su cosa fare per migliorare la prevenzione e la gestione delle emergenze sanitarie, mercoledì 10 febbraio 2021 – dalle ore 14.30 alle ore 17.30 – si terrà il seminario gratuito, in modalità webinar, “Lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus”.

 

Il programma del seminario:

 

Moderatore

Francesco Naviglio, Segretario Generale AiFOS

 

Interventi:

  • Marco Masi, Presidente Comitato Scientifico AiFOS: “Introduzione alla ricerca AiFOS”
  • Alberto Andreani, Comitato Scientifico AiFOS: “Le responsabilità del datore di lavoro”
  • Mario Gallo, Comitato Scientifico AiFOS: “Il coinvolgimento dei lavoratori”
  • Renato Bisceglie, Comitato Scientifico AiFOS: “Smart working: da normazione a emergenza a lavoro ibrido”
  • Rocco Vitale, Presidente AiFOS: “La formazione tra passato e futuro”
  • Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS: “Il punto di vista dei coordinatori”
  • Lorenzo Fantini, Direttore dei Quaderni della Sicurezza AiFOS: “Quali spunti e prospettive per il futuro?”

 

Per i partecipanti al webinar sarà disponibile un attestato di presenza valido per il rilascio di 2 crediti per Formatori area tematica n.1 (normativo-organizzativa), RSPP/ASPP, CSE/CSP, RLS.

 

Il link per avere informazioni e iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/lavoro_sicurezza_e_formazione_ai_tempi_del_coronavirus_webinar

 

Invitiamo chi volesse conoscere i risultati della ricerca, o volesse approfondire alcune analisi e riflessioni, a richiedere il Quaderno della Sicurezza AiFOS n. 4/2020 all’indirizzo [email protected].

 

Per avere ulteriori informazioni sulla ricerca e sul nuovo webinar si può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected],  [email protected].

 

 

28 gennaio 2021

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Frolla artistica

Frolla dipinta consigli pratici

Come dipingere sulla pasta frolla

Da quando ho conosciuto questa arte ho pensato di condividere in questo articolo e con gli altri, perché spesso mi ritrovo anche nel mio blog a parlarne a fare dei tutorial fotografici e video.

Sto dedicando molto a questa arte e tramite quest’ultima ho conosciuto tantissime blogger a cui piace farla come me, perché ho creato anche un gruppo un canale dove spiego gratuitamente come fare. Perché mi è venuto in mente proprio questo: perché spesso alle feste per bambini, la torta  in pasta di zucchero anche se bella scenograficamente può non piacere la copertura, ed ecco che entra in scena la pasta frolla, decorata e dipinta perché quest’ultima piace a molti, sia grandi che piccini.

È un dolce molto semplice e versatile da fare, e per il disegno una volta presa la mano credo  che sia il meno dei problemi.

Poi la si può personalizzare, cambiando le creme all’interno, si può per esempio usare la crema pasticcera, la crema cantilena, la ganache al cioccolato fondente o al latte, e tantissime altre, e il disegno va sopra, come un coperchio che copre la crema.
È una idea bella e al tempo stesso completa una scenografia di un tema scelto ad una festa di bambini, quindi se il bimbo/a ha scelto per esempio la sirenetta, la tavola sarà imbandita con tutto l’occorrente, dalle stoviglie di cartone a tema, alla torta in pasta di zucchero e affianco ma non meno importante, una bellissima torta dipinta con lo stesso soggetto di quella in pdz (pasta di zucchero).

Come si fa una torta del genere?

Allora, si può usare un rotolo già pronto di pasta frolla oppure la fai tu con la ricetta che usi sempre, che hai nel tuo ricettario ereditato, tanto quasi tutte vanno bene. È sempre consigliabile farla senza usare lievito per dolci, e metterla in frigo subito dopo aver fatto il panetto, anzi io faccio anche la forma e la metto in frigo già stesa, perché il burro che è un ingrediente della pasta frolla, tende poi a farla sudare se tenuta fuori.

La base può essere cotta da sola (usando il metodo dei ceci  se cotta in bianco), oppure con la crema, se utilizzate la crema alle nocciole vi consiglio di metterci sopra mentre si cuoce un foglio di alluminio per mantenere morbida la crema.

Per il disegno sulla pasta frolla: come si procede?

Io uso un pennarello alimentare, e con della carta da forno faccio il disegno, se sei brava, puoi farlo a mano libera, se invece non te la cavi tantissimo a disegnare, stampa un disegno da internet e mettilo sotto alla carta da forno, e ricalca con il pennarello alimentare.

Esiste anche la matita alimentare, sembra una normale matita con la mina, ma è per alimenti, può essere usata anche quella per fare il ricalco sulla pasta frolla facendo attenzione a non bucarla, quindi dovete appoggiare la punta in modo leggero, ed è consigliabile arrotondarla un pochino magari usando della carta vetra conservata solo per queste occasioni.

Finito di ripassare i bordi con il pennarelloalimentare, prendi il foglio giralo e posizionalo sul disco di pasta frolla precedentemente steso, e fai una leggera pressione, per far trasferire il colore dalla carta forno alla pasta frolla.

A proposito io lavoro su pasta frolla cruda, ma ciò non toglie che potreste lavorare anche con una gia cotta, l’effetto finale cambia un pochino. Alcuni invece colorano da cruda e danno dei dettagli di luci e ombre, o di profondità sulla frolla cotta.

Quali colori usare?

I colori alimentari, ce ne sono di vari tipi, in gel, in polvere, idrosolubili e liposolubili.
Io uso quelli in gel, che si possono diluire sia in acqua oppure in alcool alimentare, io addirittura li ho diluiti con il vino bianco per dipingere la pasta di zucchero, mentre quelli in polvere si diluiscono sempre con alcool, oppure posso essere utilizzati non diluiti per fare le sfumature, e delle pennellate delicate di colore.
Personalmente li ho scoperti dopo e avevo acquistato già quelli in gel, ma dopo che ho visto il loro potenziale spero a breve di provarli anche io.

I coloranti idrosolubili si possono diluire in acqua;
i coloranti liposolubili si diluiscono con il burro di cacao.

Ci sono per esempio i coloranti liposolubili in polvere, quelli anche vanno diluiti con il burro di cacao.
Un altro consiglio che posso darvi è di usare per dipingere i pennelli per decorazioni, io ho acquistato un set da 5 pennelli, di varie misure e con punta piatta e arrotondata, ma vi consiglio di acquistare apparte un pennello per fare le linee sottilissime, in genere li vendono in set da 3 pennelli dalle misure 0, 00, 000; sono le tre misure più sottili, in genere sono i pennelli per artisti.

La mia guida finisce qui, un ultimo consiglio, se non vi ricordate  la teoria dei colori, consiglio una breve ripassata, perché vi può tornare utile se vi manca qualche colore, l’importante è almeno avere disponibi i 3 colori primari, il rosso il giallo e il blu; e anche il banco e il nero.
Con questi potete creare tutti gli altri se non li avete.
(Rosso più giallo, arancio; giallo più blu, verde; rosso più blu, viola; rosso giallo e blu, marrone).

Potete trovare tantissimi consigli e tutorial sul mio sito segnatiilmioblog.it

 

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La pastiera napoletana

Pastiera napoletana , il dilemma: deve essere con o senza crema pasticcera?

Oggi vorrei parlarvi della pastiera napoletana.
Da napoletana posso già dirvi che in famiglia ci sono delle opinioni molto differenti, c’è chi la preferisce classica, chi invece usa la crema pasticcera.

Allora la pastiera come deve essere? Con o senza crema pasticcera?

Bella domanda e la risposta porta molte discordie, anche nei social, noto che tra le food blogger ci sono opinioni divergenti, e spesso incalzanti, quasi a dire “eresia… una pastiera con la crema pasticcera”
Quindi penso che almeno a Napoli per pastiera si intende quella davvero Classica con la “C” maiuscola, cioè fatta di solo grano e ricotta.

Ma, mi dispiace per le sostenitrici della classica, a me piace di più quella con la crema. Sul mio blog comunque troverete entrambe le versioni, con e senza crema pasticcera, addirittura una versione in cui invece di usare il latte per cuocere il grano usiamo il succo di arancia (versione di mia suocera) io la chiamo la pastiera versione light perché effettivamente se la provate è più leggera.

Beh comunque c’è anche da dire una nota sulla cottura del grano nel latte, perché se leggo le istruzioni su alcuni barattoli di grano, quello già pronto, non è neanche necessario cuocerlo tutto quel tempo nel latte perché è in realtà già cotto in questi barattoli, quindi si può aggiungerlo senza cuocerlo. Si usava cuocerlo perché ai tempi delle norme e bisnonne non lo vendevano già cotto nei barattoli.
Noi personalmente, in famiglia (apparte mia suocera che cuoce nel succo di arancia), usiamo ancora cuocerlo nel latte, anche se quello in barattolo, perché abbiamo sempre fatto così e io continuo a farlo.

Anzi vi aggiungo le mie varianti:

• Uso tritare il grano ( in genere gli altri lo mettono intero) a me non piace

• Trito anche i canditi (in un poco di latte altrimenti si attacca tutto)

• E per la mia teglia (dalla mia dose escono tre grandi pastiere) qualche volta ci aggiungo le gocce di cioccolato

• Uso la crema pasticcera

Sarà anche “non classica” o come la volete chiamare ma a me piace così.

Comunque l’idea della crema l’ho avuta dalla pastiera che faceva mia zia, me la ricordo, che la fa da quando ero piccola e andavo a casa loro a mangiarla s Natale.

Se volete vedere tutte le varianti della pastiera napoletana andate sul mio sito segnatiilmioblog.it

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FS Italiane, Gianfranco Battisti: una vision d’insieme per il futuro del Gruppo

Il talento, l’inclusione, la diversità: focus su #LePersoneEilFare, l’iniziativa di FS Italiane che ha visto l’AD e DG Gianfranco Battisti confrontarsi con 25 giovani talentuosi ferrovieri, in rappresentanza degli altri 8.870 entrati da poco nel Gruppo.

Gianfranco Battisti, AD FS Italiane

#LePersoneEilFare: l’AD Gianfranco Battisti incontra 25 giovani ferrovieri di FS Italiane

Promuovere il talento per FS Italiane significa anche e soprattutto valorizzare l’inclusione e la diversità all’interno e all’esterno del Gruppo. Lo dicono anche le numerose iniziative che FS Italiane organizza in questa prospettiva, come quella che lo scorso luglio ha portato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti a confrontarsi con 25 giovani ferrovieri laureati, in rappresentanza degli altri 8.870 entrati da poco a far parte dell’organico del Gruppo. La metà di questi sono donne, a riprova di quanto FS Italiane si stia impegnando concretamente sul fronte dell’inclusion e della diversity. L’incontro è avvenuto nell’auditorium di Villa Patrizi, nella sede storica del Gruppo a Roma: Gianfranco Battisti, non a caso nominato Ambasciatore europeo per la diversità dalla Commissaria Europea ai Trasporti Violeta Bulc, ha dialogato con i giovani professionisti di FS Italiane ascoltandone le opinioni e condividendo obiettivi e strategie di crescita. Nel corso dell’evento intitolato #LePersoneEilFare è stato inoltre presentato railpost.it, un nuovo blog di racconti, esperienze, progetti con un cambiamento sostanziale: dallo story-telling, che punta semplicemente ad attrarre e a vendere, allo story-doing che propone come protagonista chi fa trasformandolo in narratore del suo stesso fare.

FS Italiane: l’intervento dell’AD e DG Gianfranco Battisti all’incontro #LePersoneEilFare

Nel corso dell’incontro l’AD e DG Gianfranco Battisti ha parlato inoltre del Piano Industriale e della sua ridefinizione per fronteggiare i mutamenti di scenario causati dalla pandemia: "Negli ultimi due anni FS Italiane ha raggiunto i migliori risultati della sua storia. Abbiamo generato valore condiviso per 10,4 miliardi di euro nel nostro Paese. Vogliamo creare le condizioni di sviluppo e accessibilità laddove c’è più bisogno". In questa prospettiva è importante non accontentarsi mai di come le cose sono, impegnandosi invece a farle diventare come vorremmo che fossero: non a caso l’AD Gianfranco Battisti ha invitato i giovani a riflettere su come la passione, la discontinuità, lo sviluppo di un approccio sistemico, di un pensiero laterale possano portare a quel cambiamento mai come oggi così indispensabile per crescere ulteriormente come persone, aziende e per l’intero Paese. In tale ottica ognuno dei giovani partecipanti ha proposto un hashtag per progettare il futuro dell’azienda: #Innovazione, #OsmosiDelleIdee, #Integrazione, #Sostenibilità, #ContinuousAuditing e #LavoroDiSquadra. Insieme si vince, come ha ricordato l’AD e DG di FS Italiane: le persone, le donne, la ricchezza di esperienze e valori diversi, i giovani sono i veri motori del cambiamento, per innovare il modello di business e costruire il Paese del futuro.

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Napoli, la situazione di crisi descritta da Gianni Lettieri

“Avevo un progetto ben chiaro per Napoli, abbiamo buttato 10 anni”: così Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, in una recente intervista rilasciata a Radio Crc Targato Italia.

Gianni Lettieri
L’intervista a Gianni Lettieri: fondamentale far ripartire Napoli

Se da un lato la crisi economica del 2020 ha colpito indistintamente ampie fasce della popolazione italiana, dall’altro è nelle situazioni già disagiate che le difficoltà si sono fatte sentire ancora con più forza, questo il messaggio lanciato dai microfoni di Radio Crc del Presidente di Atitech Gianni Lettieri, imprenditore e già presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli. Nel corso dell’intervista Lettieri fa un’analisi della condizione di vita dei napoletani e dello stato in cui versa la città, che definisce “spaventoso”: “La città vive una tragedia. La situazione è spaventosa, c’è gente ridotta in povertà costretta a dormire in auto”. Una situazione di difficoltà esistente da qualche anno ma che la crisi provocata dal Covid-19 ha fatto emergere in modo ancora più marcato: “A Napoli c’è molta economia sommersa, tante persone vivono di espedienti”, prosegue Gianni Lettieri, “è scioccante che alla mensa dei poveri si trovino non solo famiglie disagiate ma anche nuclei familiari che prima conducevano una vita agiata”. La necessità è dunque quella di lavorare per far ripartire al più presto la città, per tentare di alleviare per lo meno le condizioni più critiche vissute da diverse famiglie.

Gianni Lettieri: l’iniziativa solidale di Atitech

“Avevo un progetto ben chiaro per Napoli, che andava al di là dell’appartenenza ad un partito”, prosegue Gianni Lettieri nell’intervista, “chiesi una legge speciale per la città, che aiutasse Napoli a risollevarsi, con dignità e amor proprio. Con rammarico, tristezza e un po’ di rabbia devo constatare che abbiamo buttato 10 anni”. Da napoletano ritengo che sia “bello vedere persone di un certo spessore che vogliono impegnarsi per la ripresa di questa città, ormai caduta in tragedia”. E aggiunge: “Sono tutt’ora disponibile per chi vorrà realmente lavorare per Napoli ma oggi personalmente mi dedico alla mia azienda”. Quella realtà industriale, Atitech, che l’imprenditore guida come Presidente dal 2009 e che da allora ha condotto verso una posizione da protagonista nel comparto aereonautico internazionale. Un traguardo raggiunto senza dimenticare le proprie origini né l’attaccamento alla città: “avendo nella nostra struttura di Atitech una mensa, che attualmente non è attiva, ho voluto fortemente rimetterla in funzione per dare una mano a chi si trova in difficoltà. Ci siamo fatti aiutare dai cuochi di Fratelli La Bufala e dall’associazione di volontariato Larsec”. L’iniziativa permette di donare 150 pasti caldi al giorno con menù vario a 50 famiglie dell’area di Secondigliano, di San Pietro a Patierno e del Rione Sanità: “L’iniziativa, realizzata per donare un po’ di serenità a chi purtroppo non la ha, andrà avanti almeno fino al 6 gennaio”, conclude Gianni Lettieri, “poi vedremo cosa altro poter fare, non intendiamo fermarci”.

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Terna, il centro nazionale di controllo: l’AD e DG Stefano Donnarumma nel “centro” dell’energia

L’AD e DG Stefano Donnarumma in visita al centro nazionale di controllo: “Vedo ancora meglio il ruolo di Terna come regista del sistema elettrico italiano”.

Stefano Donnarumma

Terna: le considerazioni dell’AD e DG Stefano Donnarumma in visita al centro nazionale di controllo

È il “centro” dell’energia: nel centro nazionale di controllo vengono costantemente monitorate 293 linee, di cui nove interconnessioni con l’estero, tre cavi sottomarini e 281 linee nazionali. Lo scorso 28 ottobre l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma vi si è recato in visita, come ha scritto in un post su Linkedin: “Una mattinata al centro nazionale di controllo, con i colleghi impegnati nella complessa attività del dispacciamento”. In altri termini, si tratta della gestione dei flussi energetici prodotti e trasmessi in tempo reale in modo da far coincidere in perfetto equilibrio l’offerta con la domanda di energia e garantire così la continuità e la sicurezza della fornitura del servizio. La “complessa” (per riprendere le parole dell’AD e DG Stefano Donnarumma) e delicata attività di dispacciamento che Terna svolge implica quindi il monitoraggio dei flussi elettrici e l’applicazione delle disposizioni necessarie per l’esercizio coordinato degli elementi del sistema, cioè gli impianti di produzione, la rete di trasmissione e i servizi ausiliari.

Terna regista del sistema elettrico italiano: il post Linkedin dell’AD e DG Stefano Donnarumma

Il centro nazionale di controllo rappresenta dunque il cuore del sistema elettrico: ne garantisce infatti la gestione in tempo reale grazie a un sistema di monitoraggio altamente tecnologico che si avvale di oltre 100 schermi di controllo e un wallscreen di 40 metri quadrati. “Mi fa “vedere” ancora meglio il ruolo di Terna SpA come regista del sistema elettrico italiano” si legge nel post Linkedin scritto da Stefano Donnarumma lo scorso 28 ottobre. L’AD ne ha rimarcato il valore anche in relazione all’impegno di Terna sul fronte della sostenibilità e della transizione energetica. In particolare nel post Stefano Donnarumma cita “il lavoro di integrazione delle fonti rinnovabili, fondamentale per uno sviluppo sostenibile del Paese“.

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“Riparte l’Italia”, intervista a Francesco Starace: le prossime sfide di Enel a sostegno del Paese

Il futuro del Paese tra emergenza Coronavirus e ripresa economica, il valore della sostenibilità, l’impegno di Enel sul fronte della decarbonizzazione e dell’economia circolare: l’intervista dell’Osservatorio "Riparte l’Italia" all’AD e DG Francesco Starace.

Francesco Starace, AD Enel

Enel proietta il Paese in un futuro sempre più sostenibile: l’intervista all’AD e DG Francesco Starace

La prima scommessa è stata vinta: "Oggi le rinnovabili sono più competitive delle altre fonti e rappresentano il futuro dell’energia". Ma per Enel questo è solo l’inizio, come ha spiegato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Francesco Starace nell’intervista rilasciata al think magazine dell’Osservatorio "Riparte l’Italia": "Enel è stata tra i primi a credere in queste tecnologie, ormai dieci anni fa, in un momento in cui gli scettici erano ancora la maggioranza, ed è oggi il primo operatore privato a livello mondiale di energia prodotta da acqua, sole, vento e calore naturale della terra. Oggi sono rimasti in pochi a dubitare del ruolo di queste tecnologie per il futuro. La prossima sfida è completare la sostituzione graduale delle fonti fossili con le rinnovabili". L’AD ha illustrato "gli obiettivi sfidanti" che il Gruppo si è dato in tale ottica: tra questi "la chiusura e riconversione delle centrali a carbone oggi attive in Italia entro il 2025 e nel mondo entro il 2030, ridurre del 70% le emissioni dirette di gas a effetto serra per kWh entro il 2030, rispetto ai valori del 2017, e raggiungere la piena decarbonizzazione entro il 2050, grazie ad uno sviluppo sempre maggiore delle fonti rinnovabili, un ulteriore impegno per la digitalizzazione e per la ricerca di soluzioni innovative per l’elettrificazione consumi finali". E sul raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 "siamo sulla buona strada: a livello globale sia la capacità installata che la produzione di energia da fonti rinnovabili del Gruppo hanno superato quelle da fonti termoelettriche". Nell’intervista, Francesco Starace ha parlato anche delle dieci proposte di Enel per il Recovery Fund: "I cluster di azioni "verdi" individuati seguono tre linee guida: decarbonizzazione e crescita delle rinnovabili, sviluppo di reti sempre più intelligenti e resilienti e elettrificazione dei consumi finali. Le nostre proposte riguardano investimenti che accelerino l’uso delle rinnovabili, rafforzino le reti di distribuzione resilienti e digitali, promuovano le città sostenibili, la mobilità elettrica e l’efficienza energetica: una serie di azioni in grado di favorire la ripresa e di generare nuove opportunità per il Paese".

Francesco Starace a "Riparte l’Italia": economia circolare, rinnovabili e tecnologie green per vincere la sfida della ripartenza

"Negli ultimi anni l’esperienza di Enel ha dimostrato come l’adozione di una strategia e di un modello di business sostenibili non sia soltanto un bene per l’ambiente, ma anche per la creazione di valore di lungo periodo", ha ricordato Francesco Starace nell’intervista rilasciata all’Osservatorio "Riparte l’Italia", evidenziando quindi come non ci possa essere contrapposizione tra ripresa economica e sostenibilità "ma al contrario, l’emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente come l’adozione di strategie e modelli di business sostenibili renda le aziende più competitive proprio perché meno esposte a rischi, garantendo una maggiore solidità nel lungo termine". E in merito alla ripresa, l’AD ha parlato dei punti di forza dell’Italia rilevando come il nostro Paese abbia "una vocazione naturale per la sostenibilità e oggi la sfida per la ripartenza non può che mettere al centro soluzioni che vadano in questa direzione, improntate su economia circolare, rinnovabili e tecnologia". In questa prospettiva è necessario "lavorare su iter approvativi più rapidi per evitare, ad esempio, che siano necessari anni per realizzare nuovi impianti da fonti rinnovabili o che la transizione energetica abbia tempi più lunghi di quelli che la tecnologia permetterebbe". Rivolgendosi poi ai giovani, Francesco Starace ne ha richiamato il valore facendo notare come abbiano "una visione del mondo e di come vorrebbero che fosse gestito molto chiara", ben evidente già prima che scoppiasse la pandemia: "Cambiamento climatico, effetti delle attività umane sull’ambiente, importanza di agire prima che sia troppo tardi. Abbiamo l’opportunità di dare risposte a queste richieste e penso ci sia finalmente una condivisione di obiettivi e risposte a queste legittime richieste".

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“Adnkronos”: l’intervento dell’AD di Eni Claudio Descalzi per il Libro dei Fatti 2020

Il Libro dei Fatti 2020 di "Adnkronos" si avvale del contributo di Claudio Descalzi: "Eni sta cambiando volto, in modo radicale e irreversibile. A febbraio abbiamo presentato un Piano di decarbonizzazione delle attività che porterà l’azienda da qui a 30 anni a essere leader nella produzione e vendita di prodotti decarbonizzati, e del quale i princìpi dell’economia circolare saranno tra i pilastri strategici".

Claudio Descalzi

"Adnkronos", Libro dei Fatti 2020: il "modello Eni" nelle parole dell’AD Claudio Descalzi

È un cambiamento "radicale e irreversibile" quello che porterà Eni a riappropriarsi di un nuovo volto. Lo definisce così l’AD Claudio Descalzi nel suo intervento sul Libro dei Fatti di "Adnkronos": "A febbraio abbiamo presentato un Piano di decarbonizzazione delle attività che porterà l’azienda da qui a trenta anni a essere leader nella produzione e vendita di prodotti decarbonizzati e del quale i princìpi dell’economia circolare saranno tra i pilastri strategici". Per il momento il piano lanciato da Eni "non ha pari nell’industria", come evidenzia l’AD: si avvale di "una metodologia di valutazione delle emissioni unica nel settore, comprensiva di tutti i passaggi della catena di produzione e commercializzazione e di tutti i prodotti generati". È stata elaborata "in collaborazione con esperti del mondo accademico e attraverso un processo di verifica indipendente compiuto da terze parti che ne garantisce un’applicazione coerente". Una strategia dunque "complessa", come rimarca Claudio Descalzi: "Attraverso tecnologie esistenti e il nostro know how coniuga gli obiettivi di continuo sviluppo con una significativa riduzione dell’impronta carbonica delle nostre attività".

Claudio Descalzi: entro trenta anni Eni sarà leader nella produzione di prodotti decarbonizzati

Nell’intervento sul Libro dei Fatti, l’AD Claudio Descalzi illustra inoltre gli obiettivi che il Gruppo si è dato: il più grande "è quello di ottenere al 2050 la riduzione dell’80% rispetto al 2018 delle emissioni nette riferibili all’intero ciclo di vita dei prodotti energetici venduti, che includono emissioni Scope 1, 2 e 3". Eni punta dunque a valorizzare e a rendere sempre più sostenibile il portafoglio upstream oil&gas con l’obiettivo di ridurne l’impronta carbonica attraverso una forte azione di efficienza energetica e l’espansione della componente gas, nell’ambito di una progressiva riduzione della produzione di idrocaburi. Non solo: "Produrremo energia verde sviluppando le rinnovabili; faremo gas, Gnl e idrogeno da gas ripuliti dalla CO2 grazie ai progetti di cattura e stoccaggio; produrremo bio carburanti dalle nostre bioraffinerie, nonché metanolo e idrogeno dai nostri progetti di valorizzazione dei rifiuti organici; faremo chimica bio sfruttando i materiali da riciclo e produrremo biometano di derivazione agricola". È dunque questa l’Eni del futuro, come ribadisce infine Claudio Descalzi: focalizzata su prodotti decarbonizzati che sono destinati "a un enorme parco clienti retail, commerciale e industriale, domestico e relativo alla mobilità sostenibile".

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Nicola Bedin: un vademecum autorevole contro la paura e il sovraffollamento dei Pronto Soccorso

Regole precise, condivise dalla comunità scientifica, contro la paura del contagio e gli assalti ai presidi ospedalieri di primo soccorso: la soluzione di Nicola Bedin al centro dell’editoriale pubblicato su "Repubblica".

Nicola Bedin

Nicola Bedin su "Repubblica": Covid-19 curato a casa, necessario un vademecum per rassicurare i potenziali malati

L’allarmismo e la paura per la pandemia si combatte solo attraverso regole chiare, validate dalla comunità scientifica. In un editoriale pubblicato su "Repubblica" lo scorso 30 ottobre, il Presidente di Snam Nicola Bedin, alla luce della sua lunga esperienza professionale nella sanità, riflette su un fenomeno tornato prepotentemente alla ribalta in queste settimane, a fronte dell’aumento del numero di contagi. Le lunghe code fuori dai Pronto Soccorso si devono principalmente alla seconda ondata di Coronavirus e alla sua particolare aggressività ma sono anche il risultato di una scarsa consapevolezza che genera paure in molti casi immotivate. Il sovraffollamento che si crea davanti alle strutture ospedaliere contribuisce ad aumentare il rischio di diffusione del virus provocando inoltre ritardi e disfunzioni nell’erogazione delle cure "ordinarie". Secondo Nicola Bedin, per fronteggiare tale situazione bisognerebbe fare in modo che i pazienti sapessero come comportarsi: fondamentale è quindi predisporre regole autorevoli e precise per rassicurare e contribuire ad evitare assalti impropri agli ospedali, come accaduto in queste settimane.

Nicola Bedin: il valore di regole chiare e condivise con la comunità scientifica per aiutare medici e malati

Nell’editoriale, Nicola Bedin invita dunque "gli esperti della materia, cioè medici e professionisti che hanno maturato una specifica esperienza sul trattamento del Covid-19" a riunirsi al più presto, sotto l’egida del Ministero, per predisporre "un vademecum semplice e chiaro, di una pagina, da diffondere pubblicamente, contenente indicazioni su cosa fare e non fare in relazione all’età, allo stato di salute, ai diversi sintomi ed alla loro gravità". Qualche esempio: "Hai 20 anni e hai solo febbre a 37,5°? Stai tranquillo a riposo a casa, senza prendere farmaci. La febbre si alza e cominci ad avere tosse? Fai questo, ma non fare quello (perché non serve o può addirittura essere controproducente). Cominci ad avvertire un affaticamento respiratorio? È il caso che ti procuri un saturimetro e verifichi l’ossigenazione del sangue: se fosse sotto ad un certo livello sarebbe il caso di andare in Pronto Soccorso. E così via, in modo schematico e facilmente intellegibile". Il pensiero di Nicola Bedin non è solo indirizzato ai potenziali pazienti ma anche ai medici "che non si sono trovati nelle condizioni di poter conoscere direttamente il virus e la malattia ad esso associata. Questi medici possono rappresentare una task force aggiuntiva per fornire consulti telefonici o video-telefonici in relazione ad una certa fase dell’evoluzione della patologia, secondo le linee guida stesse". Il Presidente di Snam e fondatore di Lifenet Healthcare si dice convinto del fatto che "non mancherebbero i volontari pronti a prestarsi a questo ruolo nonché gli enti che potrebbero favorirne l’organizzazione in tempi rapidi".

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Cortina 2021, Alessandro Benetton al Rotary di Treviso: “Vogliamo essere un esempio”

Secondo Alessandro Benetton, i Mondiali di Sci che si terranno a Cortina nel 2021 hanno tutte le carte in regola per rilanciare la Regina delle Dolomiti.

Alessandro Benetton

Covid-19 e Mondiali di Sci: il commento di Alessandro Benetton

Martedì 13 ottobre, presso il ristorante "Al Migò" di Treviso, si è tenuto un incontro intitolato "I campionati mondiali di sci a Cortina". Promosso da Rotary Treviso, l’evento ha visto la partecipazione di Alessandro Benetton, intervenuto come relatore principale. Il Presidente di Fondazione Cortina 2021 ha inizialmente parlato delle difficoltà sorte a causa della pandemia da Covid-19, che in questi giorni registra dati allarmanti in tutto il mondo: "Stimiamo di dover ospitare metà pubblico, ma potremmo fare i conti pure con le ‘porte chiuse’. Siamo pronti a tutto, solo a ridosso dell’evento sapremo come muoverci". Lo scorso luglio la Federazione Internazionale di Sci ha confermato la programmazione dell’evento sportivo, previsto dall’8 al 21 febbraio, sebbene la Fondazione avesse fatto richiesta ufficiale di rinvio proprio a causa dell’emergenza sanitaria in corso. "Con il governo – ha dichiarato Alessandro Benettonstiamo predisponendo un evento che faccia da lancio. Lo stesso Esecutivo ci ha garantito risorse aggiuntive per far fronte a limitazioni e necessità imposte dall’era Covid".

Alessandro Benetton: l’importanza della "legacy" per il territorio

"Stiamo preparando una cerimonia d’apertura televisivamente molto accattivante": secondo Alessandro Benetton, viste le misure restrittive in atto, la diffusione dei Mondiali dovrà avvenire soprattutto grazie ai media e in particolare alla televisione. "Il ruolo della tivù, in questo momento, diventa fondamentale. I Mondiali saranno anzitutto un grande spettacolo televisivo. Con la premessa di poter raggiungere una platea di almeno 500 milioni di telespettatori. Con la mente che giocoforza andrà già alle Olimpiadi 2026". Gli effetti positivi dell’evento sportivo sul territorio saranno fondamentali per il rilancio di Cortina nel post pandemia: "I Mondiali potranno generare un movimento di centinaia di milioni di euro, un indotto straordinario". Tuttavia, la città veneta è stata già protagonista di diversi importanti interventi che hanno portato alla creazione di palestre, piscine e piste di allenamento: "Ci sono i 25 alberghi oggetto di restauro dopo 30 anni. Vogliamo essere un esempio. Perché il grande evento può fare la differenza. I Mondiali di Sci rilanceranno Cortina come l’Expo lo ha fatto per Milano". Il fondatore di 21 Invest mette in risalto anche l’importanza del capitale umano: "Il vero lascito sarà la squadra che ha lavorato negli ultimi anni. Una straordinaria iniezione di energie. Quello che ho ribattezzato effetto palla di neve", ha concluso Alessandro Benetton.

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Russia: Perché Navalny è un problema per il Cremlino

Russia: Perché Navalny è un problema per il Cremlino

MOSCA (AP) – Il ritorno in Russia dalla Germania del leader dell’opposizione Alexei Navalny è stato segnato dal caos e dall’indignazione popolare, e si è concluso, quasi prevedibilmente, con il suo arresto.
Il volo del 17 gennaio da Berlino, dove Navalny ha trascorso quasi cinque mesi a riprendersi da un avvelenamento da agenti nervini, ha trasportato lui e sua moglie, insieme a un gruppo di giornalisti che documentavano il viaggio. Ma l’aereo è stato dirottato dal suo aeroporto previsto a Mosca a un altro nella capitale in quello che è stato visto come un apparente tentativo di sventare il benvenuto dalla folla che lo attendeva.

Alexei Navalny arrestato appena sceso dall'aereoAlexei Navalny è circondato da giornalisti all’interno dell’aereo prima del suo volo per Mosca all’aeroporto di Berlino Brandeburgo (BER) a Schoenefeld, vicino a Berlino, Germania. Il ritorno di Navalny dalla Germania dopo aver trascorso cinque mesi a Berlino per riprendersi da un avvelenamento da agenti nervini è stato segnato dal caos e dall’indignazione popolare, e si è concluso, quasi prevedibilmente con il suo arresto. Il volo del 17 gennaio ha trasportato lui e sua moglie, insieme a un gruppo di giornalisti che documentavano il viaggio.

22 gennaio 2021 – Le autorità lo hanno anche preso immediatamente in custodia, suscitando indignazione in patria e all’estero. Alcuni paesi occidentali hanno minacciato sanzioni e la sua squadra ha chiesto manifestazioni a livello nazionale sabato. Navalny aveva preparato la sua sorpresa per il suo ritorno: un video denunciava che un sontuoso “palazzo” era stato costruito per il presidente Vladimir Putin sul Mar Nero attraverso un elaborato schema di corruzione. Il suo team lo ha pubblicato su YouTube martedì e in 48 ore ha ottenuto oltre 42 milioni di visualizzazioni.

Navalny rischia anni di carcere per una precedente condanna che sostiene fosse politicamente motivata, mentre i commentatori politici affermano che non ci sono buone opzioni per il Cremlino. L’AP osserva il suo lungo scontro con le autorità:

CHI È ALEXEI NAVALNY?
Navalny, 44 anni, è un attivista anti-corruzione e il più feroce critico del Cremlino. È sopravvissuto a molte figure dell’opposizione e non si lascia scoraggiare dai tentativi incessanti di fermare il suo lavoro.

Ha pubblicato decine di rapporti schiaccianti che denunciano la corruzione nella Russia di Putin. È stato una figura galvanizzante nelle proteste di massa, comprese le manifestazioni senza precedenti del 2011-12 innescate da notizie di brogli diffusi in un’elezione parlamentare.

Navalny è stato condannato due volte con accuse penali: appropriazione indebita e successivamente frode. Ha ricevuto condanne sospese di cinque anni e 3 anni e mezzo.
Ha denunciato le condanne come motivate politicamente e la Corte europea dei diritti dell’uomo ha contestato entrambe le condanne.

Navalny ha cercato di sfidare Putin nelle elezioni del 2018, ma una delle sue convinzioni gli è stato impedito di candidarsi. Tuttavia, attirava folle di sostenitori quasi ovunque andasse nel paese. Frequentemente arrestato, ha scontato più periodi in carcere per accuse relative a proteste principali. Nel 2017, un aggressore gli ha lanciato un liquido antisettico verde in faccia, danneggiandogli la vista. È stato anche ricoverato in ospedale nel 2019 dopo un sospetto avvelenamento mentre era in prigione.

Niente di tutto questo lo ha fermato. Nell’agosto 2020 si è ammalato durante un volo interno in Siberia e il pilota è atterrato rapidamente a Omsk, dove è stato ricoverato in ospedale.
I suoi sostenitori sono riusciti a farlo volare a Berlino, dove è rimasto in coma per oltre due settimane e gli è stato diagnosticato un avvelenamento da un agente nervino dell’era sovietica – un’accusa che il Cremlino ha negato.

Dopo essersi ripreso, Navalny ha rilasciato una registrazione di una telefonata che ha detto di aver fatto a un uomo che sospettava fosse un membro del Servizio di sicurezza federale russo, o FSB, che lo avrebbe avvelenato. L’FSB ha liquidato la registrazione come un falso, ma ha comunque scioccato molti in patria e all’estero.

Navalny ha promesso di tornare in Russia e continuare il suo lavoro, mentre le autorità lo hanno minacciato di arresto. PERCHÉ NAVALNY È RITORNO? Navalny ha detto di non aver lasciato la Russia per scelta, ma piuttosto “è finito in Germania in un reparto di terapia intensiva”. Ha detto di non aver mai considerato la possibilità di restare all’estero.

“Non mi sembra giusto che Alexei Navalny chieda una rivoluzione da Berlino”, ha spiegato in un’intervista a ottobre, riferendosi a se stesso in terza persona. “Se sto facendo qualcosa, voglio condividere i rischi con le persone che lavorano nel mio ufficio.”

Gli analisti affermano che sarebbe stato impossibile per Navalny rimanere rilevante come leader dell’opposizione al di fuori della Russia. “Restare all’estero, diventare un emigrato politico, significherebbe la morte di un politico pubblico”, ha detto Masha Lipman, analista politico indipendente.

Nikolai Petrov, ricercatore senior del Programma Russia ed Eurasia di Chatham House, ha fatto eco al suo sentimento, dicendo: “Persone attive e brillanti che potrebbero avviare alcune azioni reali e partecipare alle elezioni … mentre nel paese, una volta all’estero, finiscono per tagliati fuori dal vero legame con le persone “.

PERCHÉ NAVALNY STA ORA DI FRONTE ALLA PRIGIONE? La sua condanna sospesa dalla condanna del 2014 prevedeva un periodo di prova che doveva scadere nel dicembre 2020. Le autorità hanno detto che Navalny era soggetto a regolari controlli di persona con le forze dell’ordine.

Durante gli ultimi giorni del periodo di prova di Navalny, il servizio carcerario russo lo ha inserito in una lista di ricercati, accusandolo di non presentarsi per questi controlli, anche quando era in convalescenza in Germania. I funzionari hanno presentato una petizione alla corte per fargli scontare l’intera pena di 3 anni e mezzo. Dopo il suo ritorno, Navalny è stato messo in custodia per 30 giorni, con un’udienza per rivedere la sua condanna prevista per il 2 febbraio.

All’inizio di questo mese, il comitato investigativo russo ha aperto un’altra indagine penale contro di lui per accuse di frode, sostenendo che si fosse appropriato di donazioni alla sua Fondazione per la lotta alla corruzione. Se condannato, potrebbe rischiare fino a 10 anni di carcere.

NAVALNY MINACCIA IL KREMLIN? Putin non chiama mai Navalny per nome ei media statali lo descrivono come un blogger senza importanza. Ma è riuscito a diffondere la sua portata ben al di fuori di Mosca attraverso i suoi account YouTube molto popolari, incluso quello di questa settimana che conteneva le accuse sulla massiccia tenuta del Mar Nero.

La sua infrastruttura di uffici regionali istituiti a livello nazionale nel 2017 lo ha aiutato a sfidare il governo mobilitando gli elettori. Nel 2018, Navalny ha lanciato un progetto chiamato Smart Voting, progettato per promuovere i candidati che hanno maggiori probabilità di sconfiggere quelli del partito dominante Russia Unita del Cremlino.

Nel 2019, il progetto ha aiutato i candidati dell’opposizione a vincere 20 dei 45 seggi nel consiglio comunale di Mosca e le elezioni regionali dello scorso anno hanno visto Russia Unita perdere la maggioranza nelle legislature in tre città. Navalny ha promesso di utilizzare la strategia durante le elezioni parlamentari di quest’anno, che determineranno chi controlla la Duma di Stato nel 2024. È allora che scade l’attuale mandato di Putin e ci si aspetta che lui cerchi la rielezione, grazie alle riforme costituzionali dell’anno scorso.

Gli analisti ritengono che Navalny sia in grado di influenzare questo voto chiave, motivo sufficiente per volerlo fuori dal quadro. COSA SUCCEDE DOPO? Gli analisti affermano che il ritorno di Navalny è stato un duro colpo per l’immagine di Putin e ha lasciato il Cremlino con un dilemma.

Putin ha lavorato principalmente dalla sua residenza durante l’epidemia di coronavirus e la percezione diffusa che sia rimasto lontano dal pubblico non è paragonabile all’audace ritorno di Navalny nel paese in cui è stato avvelenato e ha subito l’arresto, ha detto Petrov di Chatham House.

“Non importa se le persone sostengono Navalny o no; vedono queste due immagini e Putin perde ”, ha detto. I commentatori dicono che non c’è una buona scelta per il Cremlino: imprigionare Navalny per lungo tempo lo renderà un martire e potrebbe portare a proteste di massa, mentre lasciarlo andare minaccia le elezioni parlamentari.

Finora, la repressione ha solo aiutato Navalny, “e ora, anche i lealisti pensanti sono, se non dalla sua parte, di certo non dalla parte degli avvelenatori e dei persecutori”, ha scritto Alexander Baunov del Carnegie Center di Mosca in un recente articolo.

Tutti gli occhi sono puntati su ciò che accade alle proteste programmate di sabato, ha detto Petrov. Nel 2013, Navalny è stato rapidamente rilasciato dalla prigione dopo una condanna a cinque anni per appropriazione indebita dopo che una grande folla si era radunata vicino al Cremlino.

Da allora il governo di Putin è diventato molto più duro sul dissenso, quindi è improbabile che le proteste di massa spingano il rilascio immediato di Navalny, ha detto Petrov. Ma il Cremlino teme ancora che una mossa dura possa destabilizzare la situazione e l’entità delle manifestazioni potrebbe indicare come reagirebbe il pubblico se Navalny fosse imprigionato per molto tempo.

Il giornalista dell’Associated Press Kostya Manenkov ha contribuito.

FONTE: mail.com
FOTO:  APN Associated Press

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Attualità e News Salute e medicina

Ministero Salute, vantaggi delle prescrizioni dematerializzate nell’ultimo anno

Farmacie - la ricetta elettonica fa risparmiare tempo e protegge l'ambiente

Ministero Salute, vantaggi delle prescrizioni dematerializzate nell’ultimo anno

Roma, 22 gennaio – Il decreto del 30 dicembre 2020 del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della salute, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio scorso,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-01-15&atto.codiceRedazionale=21A00160&elenco30giorni=true
ha fornito al ministero della Salute il pretesto per ripercorrere, in una nota pubblicata sul suo sito istituzionale,   http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5281
il percorso di potenziamento del processo di dematerializzazione delle prescrizioni di farmaci.

A dare particolare impulso alla dematerializzazione delle ricette mediche è stata la situazione di emergenza determinata dalla pandemia. Per assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili e, in generale, ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici, al fine di non esporre a situazioni di potenziale rischio sia i professionisti che i pazienti, sono state infatti messe in atto diverse misure per la dematerializzazione delle prescrizioni e del promemoria cartaceo.

L’Ordinanza del Capo della Protezione civile del 19 marzo 2020   https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73722

ha introdotto modalità alternative al promemoria cartaceo per limitare gli accessi presso gli studi dei medici del Ssn; il decreto interministeriale del 25 marzo 2020
https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73790
ha previsto l’estensione della ricetta dematerializzata ai farmaci con piano terapeutico Aifa, ai medicinali distribuiti per conto del Servizio sanitario nazionale e ha esteso le modalità elettroniche alternative al promemoria cartaceo oltre la fase emergenziale.  Il già ricordato decreto del 30 dicembre scorso estende la dematerializzazione delle ricette mediche alla prescrizione di farmaci non a carico del Ssn e prevede modalità di rilascio del promemoria della ricetta elettronica attraverso ulteriori canali, sia a regime che nel corso della fase emergenziale da Covid-19.

Sul decreto del 30 dicembre è opportunamente intervenuta la Fofi, realizzando una sorta di “baedeker” delle modalità operative previste dal provvedimento per l’erogazione delle ricetta e per il rilascio del promemoria da parte del medico prescrittore,  sia in regime ordinario sia nella fase emergenziale dovuta alla pandemia,  aperto da una fondamentale precisando in via preliminare che la ricetta dematerializzata bianca si affianca a quella cartacea, senza però “mandarla in pensione”. I medici potranno pertanto continuare a effettuare prescrizioni anche con la ricetta cartacea.

 

Il “baedeker” della Fofi sulla gestione della ricetta dematerializzata bianca

REGIME ORDINARIO

Generazione ricetta e Nrbe
Il medico prescrittore procede alla generazione in formato elettronico delle prescrizioni di farmaci non a carico del Ssn, secondo le medesime modalità previste per le ricette Ssn (dm 2 novembre 2011), riportando almeno i dati relativi al codice fiscale del paziente, la prestazione e la data della prescrizione, nonché le informazioni necessarie per la verifica della ripetibilità e non ripetibilità dell’erogazione dei farmaci prescritti.
La ricetta è individuata univocamente dal Numero di ricetta bianca elettronico (Nrbe, assegnato dal SAC in fase di compilazione della ricetta da parte del medico prescrittore, secondo le medesime modalità di cui al decreto 2 novembre 2011, eventualmente anche tramite SAR.
Il medico rilascia all’assistito il promemoria cartaceo, secondo il modello pubblicato sul portale del SAC (www.sistemats.it).
Su richiesta dell’assistito, tale promemoria può essere trasmesso tramite i canali alternativi di cui all’art. 3-bis del decreto 2 novembre 2011. In merito, si rammenta che il promemoria può essere reso disponibile per il paziente:a) nel portale del SAC www.sistemats.it anche tramite SAR; b) nel Fse dell’assistito, solo a fronte del rilascio del consenso all’alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico; c) tramite posta elettronica; d) tramite sms.
A tal proposito, si precisa che il cittadino non potrà inviare, tramite posta elettronica o sms il suddetto promemoria alla farmacia, in quanto il decreto, all’art. 3, stabilisce espressamente le modalità di utilizzo del promemoria da parte del cittadino stesso (vedi paragrafo successivo).
La farmacia invia i dati della prestazione erogata con le medesime modalità di cui al decreto 2 novembre 2011. Il SAC, anche tramite SAR, verifica le condizioni di ripetibilità della vendita del farmaco, sulla base di quanto previsto dal medico, nonché della normativa di riferimento.

Promemoria della ricetta elettronica. Modalità a regime della disponibilità attraverso altri canali

L’assistito può accedere al SAC, anche tramite SAR, con Spid o CNS, ad una apposita area del portale www.sistemats.it, al fine di: a) consultare e scaricare le proprie ricette elettroniche generate dai medici prescrittori e i relativi promemoria dematerializzati; b) selezionare la farmacia di propria fiducia alla quale inviare il promemoria per il successivo ritiro dei farmaci prescritti.
Qualora non fosse dotato di Spid o Cns, il cittadino può accedere ad un’area libera del portale del Sistema Ts inserendo il Nre, il suo codice fiscale e la data di scadenza della tessera sanitaria. In tale contesto, il cittadino potrà accedere alla sola ricetta inserita e svolgere le stesse attività di cui alle lettere a) e b).
Il SAC, anche tramite SAR, a fronte della richiesta da parte del cittadino, invia una notifica alla farmacia prescelta dall’assistito.
Nel caso in cui i farmaci siano disponibili ed erogabili, la farmacia accetta la richiesta dell’assistito e provvede alla «presa in carico» e alla successiva erogazione dei farmaci.
Il SAC provvede a darne immediata notifica all’assistito che provvede al ritiro presso la farmacia.
Ad avviso della Fofi, tale disposizione – così come tutte quelle inserite nel sopraindicato articolo 3 – pur richiamando solo l’acronimo Nre, relativo alle ricette Ssn, debba considerarsi riferita sia alle prescrizioni di medicinali a carico del Ssn sia a quelle di medicinali con oneri a carico del privato. Diversamente, infatti, si genererebbe un vulnus normativo, in quanto mancherebbe la disciplina dell’invio del promemoria dematerializzato delle ricette bianche da parte del cittadino alla farmacia. La Federazione ha, pertanto, chiesto conferma al ministero della Salute di tale interpretazione eavrà cura di fornire indicazioni non appena perverranno dal Dicastero.Divieto di utilizzo di applicativi o canali non previsti per la trasmissione del promemoria
Si ribadisce, pertanto, che le uniche modalità previste per l’utilizzo del promemoria da parte del cittadino sono quelle sopra elencate e, pertanto, quest’ultimo potrà utilizzare il promemoria esclusivamente recandosi di persona in farmacia ovvero attraverso il sistema SAC, anche tramite SAR. In regime ordinario, non è ammessa la trasmissione del promemoria dal cittadino alla farmacia tramite sms o posta elettronica ovvero attraverso il ricorso ad ulteriori applicazioni informatiche.FASE EMERGENZIALE PANDEMICAPromemoria della ricetta elettronica. Modalità di utilizzo presso le farmacie nella fase emergenziale
Fino al perdurare dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 (al momento fissata al 30 aprile 2021), l’assistito che ha ricevuto la ricetta elettronica farmaceutica da parte del medico prescrittore con le modalità di cui all’art. 1 dell’ordinanza PC n. 651/2020 (messaggio di posta elettronica – SMS o altra applicazione di messaggistica – comunicazione telefonica – cfr circolare federale n. 12066 del 20.3.2020) può inoltrare gli estremi della ricetta alla farmacia prescelta.
A tal fine, oltre alle modalità sopra indicate, l’assistito individua la farmacia e le comunica i dati della ricetta elettronica unitamente al codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria dell’assistito a cui la ricetta stessa è intestata, secondo le seguenti modalità:
a) via posta elettronica, inviando in allegato il promemoria, ricevuto dal medico tramite e-mail oppure estratto dal proprio fascicolo sanitario elettronico, ovvero, inviando il numero di ricetta elettronica unitamente al codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria dell’assistito a cui la ricetta stessa è intestata;
b) via sms o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, inoltrando il messaggio ricevuto dal medico di cui all’art. 1, comma 1, lettera b) dell’ordinanza PC n. 651/2020;
c) laddove abbia ricevuto telefonicamente dal medico il numero di ricetta elettronica, lo comunica alla farmacia con il codice fiscale a cui è intestata la ricetta elettronica.
Pertanto, l’invio del promemoria dal cittadino alla farmacia secondo tali canali alternativi è consentita esclusivamente fino al perdurare dello stato di emergenza sanitaria e non in regime ordinario.
Restano ferme le iniziative per le persone più fragili tramite i servizi telefonici:
a) del ministero della Salute;
b) di ciascuna Regione e Provincia autonoma, eventualmente attivate.
Nei casi sopra considerati, la farmacia individuata per l’erogazione del farmaco, imposta la corrispondente ricetta elettronica nello stato di «presa in carico» nel SAC, anche tramite SAR, e provvede alla erogazione dei farmaci dandone informativa all’assistito per il ritiro presso la farmacia.
Sempre nel periodo emergenziale, laddove possibile, la farmacia provvede a recapitare i farmaci all’indirizzo indicato dall’assistito in fase di richiesta telematica di erogazione farmaci.
Deleghe alla trasmissione delle ricette
Con riferimento alla tematica della delega del paziente al medico per l’invio del promemoria direttamente alla farmacia dallo stesso prescelta, si precisa che, a seguito delle osservazioni formulate dalla Federazione degli Ordini, è stata soppressa la disposizione – inizialmente inserita nella prima versione del decreto – che consentiva tale prassi.
Non è, pertanto, ammessa la suddetta delega al medico da parte del paziente.Adempimento obblighi relativi alla dispensazione
Come è noto, l’art. 89, comma 3, del D.Lgs. 219/2006 stabilisce che le ricette mediche non ripetibili “devono essere ritirate dal farmacista, che è tenuto a conservarle per sei mesi”.
In considerazione della dematerializzazione di tali prescrizioni e per un completo processo di gestione elettronica delle ricette, la scrivente ritiene che il suddetto obbligo possa considerarsi correttamente adempiuto mediante la conservazione elettronica della ricetta bianca DEM chiusa sul SAC, senza la necessità che il farmacista proceda alla stampa del promemoria cartaceo ai fini della conservazione.
Anche a tal proposito, si segnala che è stata richiesta al ministero della Salute la conferma del suddetto orientamento interpretativo e la Federazione provvederà a fornire aggiornamenti in merito non appena possibile.FONTE: rifday.it
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IL TAKE AWAY E IL DELIVERY DEL TUTTO ARTIGIANALE DELL’OSTERIA DELLA STAZIONE L’ORIGINALE A MILANO

4 chiacchiere tra Borghi d’Europa e Gunnar Cautero, nume tutelare dell’ottima Osteria specializzata in cucina friulana autentica



Milano, 14 Gennaio 2021- Siamo ad inizio 2021 e, nonostante la seconda ondata della pandemia Covid-19, Borghi d’Europa continua a lavorare alacremente per promuovere le tante eccellenze enogastronomiche e culturali del Belpaese.

La Redazione milanese di Borghi d’Europa si è recata alla nota e ottima Osteria della Stazione l’Originale, specializzata in cucina friulana autentica, per fare quattro chiacchiere con Gunnar Cautero, nume tutelare del locale di Via Popoli Uniti .

L’incontro è stato molto utile sia per capire il momento attuale della ristorazione meneghina e nazionale, che sapere se è possibile bypassare o addirittura superare la crisi generata dalla pandemia.

Per Gunnar Cautero, l’intero comparto della ristorazione avrebbe dovuto usare questo periodo nero per riassettarsi e fare delle attente riflessioni, specialmente quei locali tipici (proprio come l’Osteria della Stazione) con gestione unica senza soci o catene in franchising/multiproprietà, soprattutto in tema di sprechi alimentari, che sono peggiori della crisi stessa.

Infatti, secondo un’italian style decisamente pessimo, solo pochi ristoratori hanno fatto effettivamente tali riflessioni, gettandosi così nello sconforto, in balia di una crisi nera.

Una mossa strategicamente giusta per poter continuare a lavorare e a proporre piatti di livello alla clientela, anche nelle fasce arancione e rossa,è stata quella di attuare il take away e il delivery a domicilio.

Gunnar Cautero propone il servizio di take away e delivery nel suo locale tipico, ma in veste molto artigianale: infatti ha dovuto allargare il menù, adattandolo al servizio consegna (la parte delivery la fa lui di persona senza l’ausilio delle famose app),in modo che il cliente si ritrovi a casa pietanze succulente così come al tavolo e, se consegnate durante il pomeriggio per la sera, con la possibilità di poter riscaldare il piatto scelto, senza perdere nulla in termini di qualità.

La Clientela, vecchia e nuova, smaniosa di poter gustare diverse prelibatezze, apprezza particolarmente il Frico totalmente friulano, che ha esordito per l’asporto il 13 Dicembre 2020, l’Arista di Mangaliza (tipologia di maiale ungherese allevata a Cividale del Friuli da cui si ricavano salumi strepitosi) e gli Cjarsons al Greiser Zahre (formaggio di malga alle erbe di Sauris) con salsa al topinambur e dragoncello.

Di certo non dev’essere stato facile per lo Staff dell’Osteria della Stazione riorganizzare completamente il lavoro, focalizzandosi sull’asporto di qualità, va fatto pertanto un plauso per la reazione avuta in un momento buio e triste per tutto il settore, con la speranza che il 2021 abbia veramente una svolta positiva!
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Lombardia: 60 milioni di euro investiti da Terna per il nuovo elettrodotto a 380 kV “Cassano – Chiari”

Ottenuta l’autorizzazione dal Ministero dello Sviluppo Economico per il nuovo elettrodotto a 380 kV "Cassano – Chiari", Terna investirà 60 milioni di euro per la riqualificazione. Cantieri aperti nel 2022.

Elettrodotto in Lombardia: un investimento da 60 milioni di euro per Terna

Il piano industriale lo aveva preannunciato: investimenti per mezzo miliardo di euro nei prossimi 5 anni destinati alla sola Lombardia. 60 milioni di questa cifra preventivata da Terna saranno per la realizzazione della nuova linea elettrica a 380 kV "Cassano – Chiari", tra le province di Milano, Bergamo e Brescia. L’autorizzazione è arrivata dal Ministero dello Sviluppo Economico: il progetto consentirà di incrementare l’efficienza e la stabilità della rete elettrica lombarda e dell’intero Nord Italia. La società guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma si occuperà della progettazione esecutiva dell’intervento, che ha ottenuto il via libera finale grazie anche alla valutazione positiva di impatto ambientale (decreto di VIA) da parte del Ministero dell’Ambiente, alla conferma della conferenza dei servizi e all’intesa raggiunta con la Regione Lombardia. L’attività svolta da Terna in questo periodo sarà propedeutica all’apertura dei cantieri prevista per il 2022.

L’investimento di Terna: le province e i Comuni interessati

L’intervento di Terna, che prevede la riqualificazione a 380 kV dell’esistente elettrodotto a 220 kV, della lunghezza di circa 35 km, interesserà un’area che va da Cassano d’Adda (provincia di Milano) a Chiari (provincia di Brescia). Realizzata in sinergia con il collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano (BRE-BE-MI), l’opera percorrerà per circa il 60% il tracciato esistente toccando i Comuni di Cassano d’Adda (MI), Casirate d’Adda (BG), Treviglio (BG), Calvenzano (BG), Caravaggio (BG), Fornovo San Giovanni (BG), Bariano (BG), Romano di Lombardia (BG), Covo (BG), Antegnate (BG), Calcio (BG), Urago d’Oglio (BS), Rudiano (BS) e Chiari (BS). In occasione dei "Terna Incontra", momenti aperti alla cittadinanza organizzati nei Comuni di Treviglio, Chiari e Casirate D’Adda, la società guidata dall’AD e DG Stefano Donnarumma ha perseguito una politica di massima trasparenza attraverso un percorso di ascolto e condivisione del progetto con il territorio.

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Torino, CDP inaugura la nuova sede territoriale: l’intervento dell’AD e DG Fabrizio Palermo

"Ripartiamo da qui per supportare ancora di più le imprese, la PA le infrastrutture e il settore immobiliare": l’AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo a Torino per inaugurare la nuova sede territoriale del Gruppo.

Fabrizio Palermo, AD Cdp

Nuova sede a Torino per Cassa Depositi e Prestiti: la soddisfazione dell’AD e DG Fabrizio Palermo

L’apertura di una nuova sede territoriale a Torino per Cassa Depositi e Prestiti ha "un significato particolare". È "la citta dove nasciamo 170 anni fa e in cui abbiamo lavorato molto", ha sottolineato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo, intervistato da "Affari Italiani" nel giorno dell’inaugurazione lo scorso 10 settembre: i nuovi uffici daranno supporto a oltre 12.600 imprese e a oltre 1.300 enti pubblici presenti nelle regioni Piemonte e Valle d’Aosta, oltre a valorizzare le sinergie con i partner bancari e le istituzioni locali. Un’iniziativa che riconferma l’attenzione del Gruppo CDP al territorio, ben evidente anche nei progetti avviati in precedenza tra cui "la firma del Piano Città per Torino un anno fa e di altri importanti accordi conclusi con le Istituzioni territoriali negli ultimi mesi, come quello per la realizzazione della linea 2 della metropolitana". Parlando del "rapporto storico che unisce CDP ai territori", l’AD e DG Fabrizio Palermo ha sottolineato come l’intenzione del Gruppo sia di proseguire in questa direzione rafforzando e innovando ulteriormente il proprio impegno "grazie a un modello di cooperazione con le pubbliche amministrazioni e le imprese, per rispondere alle esigenze del territorio in una fase caratterizzata da nuove sfide per l’Italia, come la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale e sociale". In quest’ottica, anche a fronte dell’emergenza Coronavirus, CDP si è da subito attivata "con nuove misure straordinarie per sostenere le imprese e le pubbliche amministrazioni". E oggi "siamo pronti a lanciare nuove iniziative a supporto dell’economia locale e del tessuto imprenditoriale, grazie ad esempio al Patrimonio Rilancio e alle risorse che arriveranno dal Recovery Fund".

Fabrizio Palermo, AD e DG di CDP: nell’arco di un anno apriremo altri dieci punti territoriali

"Questa ulteriore apertura dimostra quanto vogliamo essere vicini al territorio sostenendone e promuovendone lo sviluppo a livello locale. Stiamo andando avanti sul piano delle nuove aperture. Nell’arco di un anno apriremo altri dieci punti territoriali, completando il piano con una presenza costante e stabile", ha annunciato l’AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo ad "Affari Italiani" evidenziando inoltre come il Gruppo punti molto sul digitale "che potrebbe essere alla base del nuovo protocollo che andremo a lanciare". Nuovi uffici che, nell’ottica di CDP, non saranno sedi di rappresentanza ma veri e propri punti di riferimento operativi: all’interno di quelli di Torino sono dodici le risorse del Gruppo che si occuperanno di rispondere alle necessità di imprese e PA. "Siamo felici dei risultati di Torino e speriamo siano di buon auspicio, siamo pronti a firmare qui nuovi protocolli, questo è un segno di come CDP voglia essere vicino alle persone", ha aggiunto Fabrizio Palermo, intervenuto all’inaugurazione lo scorso 10 settembre insieme al Presidente Giovanni Gorno Tempini, alla Sindaca Chiara Appendino e al Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio. "Siamo orgogliosi di dare avvio a questa nuova fase ripartendo dalla nuova sede di Torino, proprio qui dove Cassa Depositi e Prestiti è nata 170 anni fa, confermando ancora una volta il nostro ruolo di investitore paziente che punta sullo sviluppo e sul futuro del Paese", ha sottolineato infine l’AD e DG del Gruppo.

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Appennino FARM a Bologna

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  • 22 Gennaio 2021

Appennino FARM è importante una azienda della provincia di Bologna, impegnata nella produzione di cannabis light in base a quanto previsto della Legge 242 del 2016. Tale normativa infatti, ha previsto la libera produzione della canapa ma con una precisa limitazione: che questa contenga una quantità di Thc (il tetraidrocannabinolo) che non superi lo 0,2%, sebbene c’è una tolleranza che raggiunge lo 0,6%.

L’azienda Appennino FARM è continuamente impegna dunque per migliorare le tecniche di produzione e garantire degli standard di qualità sempre elevati ai propri clienti per tutti i prodotti presenti all’interno del proprio shop.

La produzione è ovviamente biologica, e questo significa che non vengono impiegati in alcun modo fertilizzanti o pesticidi di sintesi chimica, e ciò ha un notevole influsso sulla qualità del prodotto, che sarà ovviamente di assoluto livello grazie alla grande cura e meticolosità che viene quotidianamente impiegata.

I prodotti che la Appennino Farm propone sono inoltre facilmente accessibili a tutti in virtù della politica di prezzi bassi adottata, e grazie alla quale tutti possono facilmente acquistare questi prodotti e riceverli a casa rapidamente e con i costi di spedizione già inclusi nel prezzo. Sullo shop ufficiale è possibile trovare infiorescenze, semi femminizzati cannabis light e piante, di vario tipo e prezzo.

Acquistare prodotti sul sito dell’azienda Appennino Farm (https://cannabislight.guru) è davvero semplice e bastano pochi click: dopo aver aggiunto al carrello la merce prescelta, è sufficiente procedere al pagamento con il metodo preferito per ricevere la merce direttamente a casa entro un paio di giorni lavorativi.

Si tratta dunque di prodotti di alta qualità, sicuri e certificati, prodotti nel rispetto della normativa vigente e che per questo non possono essere considerati degli stupefacenti, proprio perché la quantità di Thc non supera lo 0,2% così come previsto dalla legge.

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Rilancio del Made in Italy, Pierfrancesco Latini: “SACE pronta a fare la sua parte”

L’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini tra i relatori di Roadshow Patto per l’Export, una serie di appuntamenti dedicati alla presentazione dell’accordo promosso dal Governo.

Pierfrancesco Latini

Pierfrancesco Latini: "Export come fattore di resilienza"

Dal 31 agosto al 18 settembre, nelle regioni italiane, si è tenuto il RoadShow Patto per l’Export 2020, una serie di appuntamenti promossi dal Ministero degli Affari Esteri, dall’Agenzia ICE e da SACE e SIMEST. Durante l’appuntamento del 9 settembre, dedicato a Toscana e Lazio, è intervenuto Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE. La società, attiva nell’export credit, è tra i protagonisti dell’accordo siglato dalla Farnesina con enti locali, regioni e amministrazioni per il rilancio del Made in Italy nel mondo, duramente colpito dall’emergenza sanitaria in atto. "Stiamo vivendo un contesto di avversità, in cui alle incertezze ereditate dal 2019 si sono aggiunte le conseguenze della pandemia Covid-19 con impatti inevitabili per l’export a livello nazionale ma anche a livello regionale. Nonostante la severità dello shock, in realtà vediamo i presupposti per una ripartenza – ha dichiarato Pierfrancesco Latiniuna ripartenza che inevitabilmente dovrà essere trainata da quel grande fattore di resilienza per la nostra economia che è l’export. Ovviamente SACE, nell’ambito del Patto per l’Export, è pronta a fare la sua parte in questa direzione".

Pierfrancesco Latini: l’impegno di SACE contro il Coronavirus

Gli effetti dell’emergenza Covid-19 si registrano anche nei risultati di SACE ottenuti nel primo semestre 2020: "Pur in un contesto avverso – ha spiegato Pierfrancesco Latinile nostre attività hanno consentito nella prima parte dell’anno di mobilitare risorse a supporto di export e internazionalizzazione per oltre 11 miliardi di euro: il l 37% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a conferma di un ruolo naturalmente anticiclico della ECA". Al 30 giugno, la società ha servito oltre 7.500 imprese, con una particolare preponderanza di Mid cap e PMI. "Un impegno – ha continuato il manager – rafforzato dagli strumenti governativi messi a disposizione negli ultimi mesi: uno di questi è Garanzia Italia, previsto dal Decreto Liquidità, che ci ha visto impegnati proprio per dare risposta alle esigenze di liquidità delle imprese colpite dallo shock Covid-19". Attraverso la garanzia di SACE, il sistema bancario ha erogato oltre 13 miliardi di finanziamenti: "Tutto questo ci ha portato a raggiungere nei soli primi sei mesi dell’anno un volume di oltre 20 miliardi di euro mobilitati a supporto delle imprese", ha concluso Pierfrancesco Latini.

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nel dribbla la crisi da Covid-19: crescono utili ed Ebitda della società guidata da Francesco Starace

Utili ed Ebitda in crescita per Enel: il Gruppo guidato da Francesco Starace dribbla la pandemia e non subisce l’impatto della crisi, come confermato dai conti semestrali.

Francesco Starace

Conti semestrali di Enel: crescono utili ed Ebitda per il Gruppo guidato da Francesco Starace

Nonostante il contesto difficile, i conti semestrali di Enel confermano una certa resistenza all’impatto della crisi da Covid-19. Il Gruppo guidato dall’AD Francesco Starace, infatti, registra una crescita degli utili del +5,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, a oltre 2,4 miliardi. Aumenta anche il margine operativo lordo ordinario (EBITDA ordinario), che segna un incremento di 31 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2019 (+0,4%) e si assesta sugli 8.794 milioni di euro. Questo risultato è da ascrivere alla crescita di generazione termoelettrica e trading, in particolare in Spagna, e alle ottime performance di Enel Green Power. Un pochino in calo, invece, l’Ebit e il risultato netto del semestre, così come i ricavi. Tale variazione è dovuta alle minori vendite di energia elettrica in Spagna e in Italia, principalmente per gli effetti legati alla pandemia. Risultato positivo, infine, anche per gli investimenti: nel primo semestre 2020 ammontano a 4.137 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l’analogo periodo del 2019.

Cambi nel management di Enel: il ringraziamento di Francesco Starace a Livio Gallo

Nel corso della presentazione dei conti semestrali, Enel ha anche annunciato alcuni avvicendamenti nel management del Gruppo. Livio Gallo, a capo di Global Infrastructure and Networks, la business line globale per infrastrutture e reti, va in pensione e lascia il suo posto ad Antonio Cammisecra, responsabile della produzione globale e dell’area Africa, Asia e Oceania. Tale ruolo sarà ricoperto invece da Salvatore Bernabei, che a sua volta cede il Global Procurement a Francesca Di Carlo. Sarà Guido Stratta a sostituirla in qualità di Responsabile della funzione di holding People and organization. L’Amministratore Delegato Francesco Starace ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento a Livio Gallo “con profondo affetto e stima, anche a nome del Presidente e di tutti i colleghi, per il suo prezioso contributo per la modernizzazione e digitalizzazione delle reti di distribuzione in tutti i Paesi in cui operiamo”. È grazie a lui che “Enel è diventata leader mondiale nello sviluppo e gestione delle infrastrutture e delle reti di distribuzione; un percorso che è partito dall’Italia dove, caso unico a livello globale, abbiamo installato da più di un decennio oltre 32 milioni di contatori digitali di prima generazione, che stiamo sostituendo con quelli di seconda generazione”, ha concluso il manager.

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Eni e SNOC avviano la produzione dal campo di Mahani: il punto dell’AD Claudio Descalzi

Eni, la soddisfazione dell’AD Claudio Descalzi per l’accordo con Snoc in UAE: "Con tecnologia abbiamo dimostrato come aree mature possano rivelare nuove possibilità".

Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: tempistiche record dietro l’avvio della produzione dal campo di Mahani

Ennesimo traguardo per Eni: è stato annunciato nei giorni scorsi l’avvio della produzione dal campo di Mahani, situato nella Concessione Area B nell’entroterra dell’Emirato di Sharjah. Frutto della collaborazione con SNOC, compagnia di Stato dell’Emirato di Sharjah, il Gruppo guidato da Claudio Descalzi detiene il 50% di interesse partecipativo nella Concessione denominata Area B dove SNOC è Operatore con il 50%. "L’inizio della produzione è stato raggiunto in meno di due anni dalla firma del contratto petrolifero e in meno di un anno dalla dichiarazione di scoperta grazie alla collaborazione fruttuosa e continua con SNOC", ha sottolineato l’AD Claudio Descalzi parlando delle tempistiche record con cui è stata portata avanti l’operazione. Eni acquisì infatti l’Area B nel gennaio 2019 attraverso una gara competitiva. L’avvio della nuova produzione rappresenta un primo passo verso la piena valutazione della scoperta a gas e condensati di Mahani annunciata lo scorso gennaio: secondo le stime contiene significativi volumi di risorse di gas e condensato associato.

Claudio Descalzi: focus su attività e progetti di Eni nell’Emirato di Sharjah (UAE)

"Questo è un importante risultato di cui entrambi dobbiamo essere orgogliosi, considerando anche le eccezionali difficoltà logistico-operative affrontate durante l’anno in corso a causa della pandemia COVID-19", ha commentato in merito l’AD di Eni Claudio Descalzi spiegando come la nuova produzione dal campo di Mahani, avviata in meno di due anni, sarà inviata tramite una nuova linea multifase all’impianto di trattamento gas di Sajaa di proprietà di SNOC dove verrà processata. Nell’ambito del progetto è prevista inoltre la perforazione di due pozzi aggiuntivi che saranno connessi all’impianto principale in modo da aumentare ulteriormente la produzione del campo. "L’esplorazione in Sharjah era considerata finita alla fine dagli anni ’80", ha aggiunto Claudio Descalzi: "Invece, insieme a SNOC, abbiamo dimostrato che usando tecnologia allo stato dell’arte e competenze di alto livello, anche aree considerate "mature" possono rivelare nuove potenzialità".

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Bullismo: come arginarlo attraverso le buone prassi

Comunicato Stampa

Bullismo: come arginarlo attraverso le buone prassi

 

Il 27 gennaio 2021 la Fondazione AiFOS organizza un webinar gratuito per valorizzare le buone prassi che possono contrastare il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili.

 

Come ricordato in un documento inviato dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, con il termine “bullismo” si fa riferimento generalmente alle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei. Un fenomeno contraddistinto da un’interazione tra coetanei caratterizzata da un comportamento aggressivo, da uno squilibrio di forza/potere nella relazione e da una durata temporale delle azioni “vessatorie”.

 

Il bullismo risulta anche molto diffuso. Una indagine ha messo in rilievo che più del 50% degli intervistati 11-17enni riferisce di essere rimasto vittima di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Quasi uno su cinque dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese e in circa la metà di questi casi si tratta di una ripetizione degli atti molto frequente: una o più volte a settimana. Inoltre le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi.

 

Il nuovo webinar per conoscere le prassi per arginare il bullismo

Proprio partendo dalla constatazione delle gravità del fenomeno e della necessità di nuovi strumenti per affrontarlo, la Fondazione AiFOS – fondata nel 2016 dalla società cooperativa Aifos Service e da AiFOS (Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro) – organizza per il 27 gennaio 2021 il seminario gratuito in modalità webinar “Bullismo: come arginarlo attraverso le buone prassi”.

 

Il seminario ha il fine di aumentare la consapevolezza della gravità del fenomeno, per il cui contrasto la Fondazione AiFOS ha lanciato in passato anche il premio “Bullis-NO!”, e di favorire la conoscenza di strumenti specifici come la prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018. Questa prassi – dal titolo “Prevenzione e contrasto del bullismo – Linee guida per il sistema di gestione per la scuola e le organizzazioni rivolte ad utenti minorenni” – si applica non solo a tutti gli istituti scolastici e formativi, ma anche alle varie attività assimilabili alla scuola (centri di formazione professionale, centri diurni, convitti, centri sportivi-ricreativi, centri giovanili, …).

 

Il seminario si terrà a distanza in modalità webinar, un termine nato dalla fusione dei termini web e seminar e utilizzato per identificare sessioni informative e formative a cui è possibile prender parte attraverso una connessione informatica.

 

I fenomeni del bullismo e del cyberbullismo

Il fenomeno del bullismo è in continua evoluzione. In particolare le nuove tecnologie a disposizione, internet o smartphone, sono divenute oggi potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi. Per questo motivo è ormai necessario, per disporre di un quadro più completo del fenomeno, fare riferimento anche al cyberbullismo che consiste nell’invio di messaggi offensivi, insulti o foto umilianti tramite sms, e-mail, diffuse in chat o sui social network, allo scopo di molestare una persona per un periodo più o meno lungo.

Il cyberbullismo si differenzia spesso dal tradizionale bullismo proprio per la natura indiretta delle prepotenze attuate in rete: non c’è un contatto faccia a faccia tra vittima e aggressore nel momento in cui gli oltraggi vengono compiuti”.

Nel cyberbullismo anche una singola offesa divulgata a molte persone attraverso la rete può arrecare danno alla vittima, potendo raggiungere una platea ampia di persone contemporaneamente ed essere condivisa ipoteticamente in modo illimitato, ampliando notevolmente la gravità e la natura dell’attacco.

 

Ricordiamo che la prassi di riferimento UNI/PdR 42:2018 individua i criteri per prevenire e contrastare il bullismo e definisce le caratteristiche per un sistema di gestione che affronti e prevenga il rischio di comportamenti violenti nei confronti di minori e di condotte dannose alla formazione della loro personalità.

 

Il programma e le informazioni per iscriversi al nuovo webinar

Per migliorare la conoscenza, la prevenzione e la gestione del fenomeno del bullismo, mercoledì 27 gennaio 2021 – dalle ore 16.30 alle ore 18.00 – si terrà il seminario gratuito, in modalità webinar, “Bullismo: come arginarlo attraverso le buone prassi”.

 

Il programma del seminario:

 

Saluti istituzionali

Paolo Carminati, Presidente Fondazione AiFOS

 

Moderatore

Carlo Peruchetti, Comunicazione Esterna AiFOS

 

Interventi

  • Emanuele Montemarano, Project Leader Prassi UNI/Pdr 42.2018, “Presentazione UNI PdR 42:2018”
  • Claudia Strasserra, Chief Reputation Officer – Bureau Veritas, “L’impegno di Bureau Veritas nella prevenzione del Bullismo”
  • Francesco Naviglio, Consigliere Fondazione AiFOS, “La Fondazione AiFOS e il Premio Bullis-No!”
  • Ignacio Vazzoler, Istituto Paritario Sabinianum, “Buona Prassi vincitrice del Premio Bullis-No!”

 

Il link per avere informazioni e iscriversi al webinar:

https://aifos.org/home/eventi/intev/convegni_aifos/bullismo_come_arginarlo_attraverso_le_buone_prassi

 

Per informazioni:

Fondazione AiFOS – Palazzo CSMT – via Branze, 45 – 25123 Brescia – tel. 030.6595037 – https://www.fondazioneaifos.org/[email protected]

 

21 gennaio 2021

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

[email protected]

www.fondazioneaifos.org

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L’influenza dei portali di consulenza agli acquisti nel commercio online.

Oggi giorno assistiamo ad una vera e propria ascesa del commercio online. A differenza del passato infatti sempre più persone decidono di affidarsi alle nuove realtà digitali per i propri acquisti.

Questa rapida crescita è indubbiamente accentuata da una serie di fattori a favore di questo settore. Tra i più noti sicuramente vi sono i Social. Da diversi anni infatti, grazie all’enorme visibilità ottenuta da alcuni individui su questi portali, molte aziende hanno iniziato stringenti collaborazioni con alcuni di questi per la sponsorizzazione di prodotti selezionati.

In questo modo nasce la figura dell’Influencer. Oggi alcuni di questi sono famosi come le star di Hollywood e riescono con un loro post, ad attirare l’attenzione di milioni di persone.

Ovviamente, non tutto ciò che è promosso sui social, è direttamente collegato ad un portale di acquisti online, ma molti beni e servizi pubblicizzati, sono indubbiamente facilmente reperibili in rete.

Il legame inizia ad essere così stretto, che da pochi anni, alcuni dei social più noti, sono diventati loro stessi dei veri e propri canali di commercio.

I siti di consulenza agli acquisti digitali.

Tra le realtà che hanno certamente contribuito all’ascesa del commercio online vi sono anche i siti di consulenza digitale o i siti di opinioni. Questi portali infatti offrono spesso delle vere e proprie consulenze dettagliate sui diversi prodotti che è possibile acquistare in rete.

Grazie a schede di confronto di caratteristiche e prezzi, sono tanti gli utenti che ogni giorno consultano questi siti, al fine di scegliere la soluzione più adatta alle proprie necessità.

Tra le realtà note in questo senso, ricordiamo ad esempio il noto portale Opinioni dal Web, divenuto famoso proprio grazie alle innumerevoli schede di confronto relative a caratteristiche e prezzi di centinaia d prodotti.

Questi portali di fatto, offrono ai tanti utenti, delle vere e proprie consulenze mirate ad individuare preggi e difetti dei diversi prodotti oggi venduti in rete. Nati di fatto proprio al fine di aiutare i tanti consumatori ad orientarsi tra le diverse offerte oggi disponibili che spesso finiscono per disorientare l’utente finale.

In conclusione:

Abbiamo dunque parlato brevemente, di alcuni degli aspetti che negli ultimi anni hanno contribuito alla crescita del mercato degli acquisti online. Osservando nello specifico il ruolo giocato dai social e dai e dai siti di opinioni online.

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