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23 Giugno 2019

Comunicati

“METTERE RADICI” – IL LEGNO dalla Natura alle Cose

Al via “IL LEGNO dalla Natura alle Cose _ Mettere Radici”, un nuovo progetto il cui concept è ideato da Alberto Basaglia e Natalia Rota Nodari. Una mostra che trae ispirazione proprio dal legno, la materia prima che per sostenibilità e versatilità diventa protagonista della racconto delle aziende che fanno parte di IL LEGNO dalla Natura alle Cose, manifestazione voluta e ideata dalla Fondazione Museo del Falegname Tino Sana, che riunisce le principali aziende del territorio con l’intento di diffondere la cultura della materia nell’ambito di una manifestazione a livello nazionale e internazionale in continuo dialogo con il paesaggio.

Mettere radici”, tema dell’edizione 2019, significa crescere con basi solide e robuste, nutrire sin dal profondo un concetto chiaro, quello della sostenibilità. Questo è l’obiettivo de IL LEGNO dalla Natura alle Cose: diffondere la cultura del legno partendo dal cuore della città. “Mettere radici” per raccontare, anche ai più piccoli, la materia prima più viva che esista in natura e come utilizzarla in modo consapevole per salvaguardare il Pianeta per le generazioni future. “Mettere radici” per IL LEGNO dalla Natura alle Cose significa creare coesione e collaborazione tra le aziende della filiera e il proprio territorio.

Primo progetto della kermesse è “Dalle Radici alle Ali”, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Bergamo. Otto casette in legno colorate, dislocate in quattro diversi punti tra Via XX Settembre e Via T. Tasso, che riportano al proprio interno messaggi differenti legati al mondo dell’architettura e della sostenibilità. Una sezione di questa installazione, curata dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bergamo, è dedicata all’Evento CIAM2019 organizzato in una doppia sessione a Luglio e Ottobre 2019 con cui l’Ordine che rappresento intende nel 2019 affrontare strategie di sviluppo per innescare un grande processo di riqualificazione urbana.

Oggi più che mai le tematiche ambientali sono all’ordine del giorno, e le scelte quotidiane di ciascun individuo possono influire in modo positivo per migliorare il mondo che ci circonda. Promuovere dunque la cultura del legno, materia rinnovabile ed ecosostenibile, e il suo uso è il principio che guida IL LEGNO dalla Natura alle Cose, così come valorizzare il territorio e le sue eccellenze produttive.

È proprio questo il tema approfondito nel secondo progetto de Il LEGNO dalla Natura alle Cose che, in occasione de I Maestri del Paesaggio in programma dal 5 al 22 settembre, tornerà in Piazza Vecchia con la mostra “Mettiamo le radici, il legno principio di un’economia sostenibile” nella quale le aziende della manifestazione racconteranno la sostenibilità, versatilità e unicità di una materia prima rinnovabile ed ecosostenibile come il legno. Palazzo della Ragione, inoltre, sarà la cornice per la presentazione del documentario realizzato per raccontare la filiera del legno e le innovazioni tecnologiche in questo ambito. L’obiettivo è quello di fotografare la realtà del settore per attrarre le nuove generazioni nelle loro scelte professionali e gli architetti per i propri progetti.

Per ulteriori informazioni: IL LEGNO dalla Natura alle Cose www.illegno.org

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Comunicati

Unibg Run – gara non competitiva

Sono aperte a tutti le iscrizioni per Unibg Run.

La gara non competitiva si svolgerà sabato 29 giugno lungo un percorso di circa 8 km su strada e pista ciclopedonale, con partenza alle ore 17 dal Campo Utili di via Baioni 46 a Bergamo e arrivo presso il Chiostro della sede universitaria di Sant’Agostinodove sarà allestito un ristoro finale e dove si terrà la cerimonia di premiazione.

Per partecipare è necessario compilare e inviare all’ateneo il modulo d’adesione entro il 28 giugno 2019. Per modulo e informazioni www.unirunbergamo.it

 

 

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News

Tassi di interesse, il taglio della FED è tardivo o preventivo?

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  • 23 Giugno 2019

Nel giro di un anno la Federal Reserve americana ha compiuto una importante svolta a U riguardo alla manovra dei tassi di interesse. Da un atteggiamento spavaldo da “falco”, i policy maker americani sono invece diventati tutti “colombe”.

La virata sui tassi di interesse

tassi di interesse FEDMa è davvero una mossa necessaria? Che tipo di strategia sta seguendo la banca americana? Dobbiamo ricordare che nel corso del 2018, la FED ha ritoccato per ben 4 volte al rialzo il costo del denaro, annunciando questo stesso lancio anche per il futuro. Ma dall’inizio del 2019 è cambiato tutto, e adesso i mercati vedono sempre più vicino un taglio dei tassi di interesse, forse già a luglio prossimo. Il dibattito sulle prossime mosse della banca centrale americana non riguardano più il “se”, ma il “quando” ci sarà il primo ritocco.

Non è infatti un caso che i mercati stiano già “prezzando” l’evento penalizzando il dollaro. Chi sa cos’è il trading forex e come funziona, avrà notato un deciso calo della quotazione del biglietto verde nelle ultime settimane. Al contrario, il prezzo dell’oro tende a salire (è ai massimi di 5 anni). Per gli investitori non c’è quindi alcuni dubbio che la FED si stia orientando verso politiche più accomodanti, ovvero di abbassamento dei tassi di interesse.

La strategia della Federal Reserve

Quel che invece è più incerta, è la strategia che c’è dietro questa virata. Molti analisti ritengono che la mossa del board FED possa essere di tipo preventivo. In pratica non è finalizzata a dare supporto immediato all’economia a stelle e strisce, ma a predisporre le condizioni per farlo, nel caso in cui dovessero concretizzarsi dei rischi al ribasso. Va ricordato infatti che il tema della guerra dei dazi è tanto centrale quanto incerto. Nessuno al momento sa dire con certezza se le tensioni tra USA e Cina si affievoliranno o si acuiranno. Non ci sono segnali sicuri e affidabili che lo scenario si evolverà in un senso o nell’altro. Le conseguenze nel primo caso sarebbero di un certo tipo, nel secondo sarebbero del tutto opposte. La FED quindi vuole cautelarsi.

A sostegno di questa ipotesi ci sono dei dati importanti. La FED infatti, nel suo outlook economico non ha formulato alcun cambiamento circa le previsioni di crescita. Anche nel meeting di giugno, il FOMC (organo di politica monetaria della FED) ha detto di attendersi un’inflazione molto vicina al target. L’unica novità rispetto al passato, sono le maggiori incertezze in merito all’outlook. La strategia della FED sarebbe quindi quella di “prevenire è meglio che curare”. Del resto è proprio questa espressione che ha usato lo stesso presidente della Federal Reserve, Powell, in conferenza stampa.

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Etica e Società

Controllo giovani: quando rivolgersi ad un’agenzia investigativa

Quando si è giovani si entra in una fase molto delicata della propria vita ed il ruolo di genitori non è sempre semplice nell’età dello sviluppo. Infatti ci si trova spesso a dover fare i conti con le omissioni e le bugie dei propri figli.

Se si evidenziano dei forti sospetti che i propri figli possano frequentare delle persone sbagliate o anche solamente se si pensa che i propri figli abbiano dei problemi gravi riguardo ai quali non si confidano, si può pensare di affidarsi ad una agenzia investigativa Roma.

Durante la fase della gioventù si ha una percezione dei problemi e del rischio alterata e si innesca comunemente un senso di invincibilità e di invulnerabilità rispetto al mondo ed alle persone che ci circondano. Questa alterazione della percezione del rischio e del pericolo può portare tal volta a frequentare delle persone poco raccomandabili e a mettersi in situazioni che sarebbe meglio evitare per non incorrere in problemi ancora più gravi.

Quando affidarsi ad un’agenzia investigativa?

Quando è necessario chiedere l’aiuto di un investigatore privato Roma per il controllo giovani? E’ questa la domanda a cui cercheremo di dare risposta, cercando di valutare cosa può fare un investigatore privato professionista e quali sono i benefici e le prove che si possono ottenere rivolgendosi a lui.

Iniziamo dicendo che rivolgersi ad un investigatore privato Roma equivale alla certezza di avere al proprio fianco un professionista, che sappia come muoversi discretamente nella sua zona di competenza e cosa fare per garantire ai suoi clienti un corretto controllo dei figli o dei giovani.

Quando chiedere l’aiuto di un investigatore privato?

In qualità di genitori bisogna seguire attentamente il percorso di crescita dei propri figli, cercando di fare di tutto per il loro bene. Questo talvolta significa anche essere costretti a prendere una scelta drastica, quella di rivolgersi ad un professionista affinché vengano fatte delle indagini investigative. Il controllo giovani è la tipologia di investigazione che viene messa in atto in questo caso e che consiste in appostamenti, pedinamenti ed altre misure per verificare dove si trovino i figli e quali persone frequentino.

Le investigazioni private sono utili per controllare i giovani?

Quando si pensa  al ruolo del detective privato vengono di solito in mente le indagini condotte per scoprire un tradimento e le indagini aziendali. Va detto fin da subito che i detective privati sono in grado di fare molto altro e che la gamma di servizi da loro offerta è vasta.

Non tutti sanno che anche i giovani rientrano nel settore di competenza dei professionisti di investigazioni private e che dunque i genitori hanno la possibilità di scegliere un detective competente per risolvere i misteri che riguardano i figli. Non bisogna vergognarsi di chiedere di aiuto, piuttosto bisogna pensare che lo si sta facendo per il bene dei propri figli e con l’unico scopo di proteggerli da loro stessi e dalle compagnie pericolose.

E’ meglio intervenire in maniera tempestiva e prevenire situazioni peggiori, invece di far finta che il problema non esista e trovarsi poi a dover affrontare delle situazioni di gravità maggiore, con conseguenze talvolta molto pesanti.

Le investigazioni private per controllo giovani sono attualmente uno strumento molto potente per proteggere i propri figli e per assicurarsi che crescano seguendo le giuste compagnie e con i valori corretti. La gioventù è un periodo di crescita non solo per il corpo, ma anche per il carattere e per gli ideali, sarebbe un peccato non dare una mano ai propri figli.

 

Able Agency | Agenzia Investigativa Roma

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Scienza e Tecnologia

Vantaggi nel realizzare un sito web

Oggi è sempre più importante, quasi indispensabile,  per qualsiasi azienda o Libero Professionista avere un sito web. Ma quali sono i benefici e i vantaggi derivanti dalla realizzazione di un sito web?

Per quale motivo chi ne è ancora sprovvisto dovrebbe decisamente pensare a realizzarne uno? Questo pensiero e questa domanda passano spesso nella testa di molti imprenditori o liberi professionisti o consulenti. La risposta è molto semplice. Il sito Internet è oramai uno strumento di comunicazione fondamentale per ogni azienda: è infatti sempre più importante utilizzare le numerose opportunità offerte da Internet in modo ottimale per aumentare la propria visibilità incrementando quindi il proprio business. Internet consente  di promuovere in modo efficace  la propria attività, i propri prodotti o i propri servizi offerti mantenendo, a differenza di altri canali come la carta stampata, la televisione o la radio, un “costo-contatto” ancora molto basso, essendo nel contempo uno strumento più utilizzato e dinamico.

Quanti Siti Web Esistono?

Quante Tipologie di siti web esistono?
E soprattutto, quanto bisogna Investire sullo sviluppo di un nuovo sito web aziendale?
Partendo dal presupposto che non esiste una risposta precisa a tali domande, cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento.

Di che tipologia di sito web ho bisogno?

La scelta della tipologia di sito web dipende soprattutto dagli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso la realizzazione di un sito internet e dalle necessità aziendali che il sito web dovrebbe integrare  .
Le prime domande da porsi sono :
  • Cosa dovrebbe fare il mio nuovo sito web per me? O meglio ancora per il mio business o il mia Attività?
  • Necessito di un semplice sito vetrina o vorrei, anche in futuro poter vendere i miei prodotti anche on line?
  • Quanti potenziali contatti e clienti posso intercettare con un nuovo sito?
  • Quali sono i miei diretti competitors e come sono piazzati su Google?
  • Dovrei affiancare alla realizzazione di un sito internet anche una post campagna SeoWeb Marketing?
Una volta ragionato su questi quesiti si avranno già le idee più chiare e ci si potrà orientare tra le diverse scelte per la tipologia di un Sito Web da realizzare.

Budget da Investire?

Quando si sarà deciso che sito web sviluppare si deve stabilire un budget da dedicare al progetto.
Un consiglio in questi casi è affidarsi a dei professionisti che abbiano maturato un’esperienza significativa in questi campi per non ritrovarsi ad aver male investito i propri denari e non avere così ottenuto gli obbiettivi che vi eravate prefissati.
Oggi giorno esistono molti tool automatici che permettono anche a chi non vuole o non può permettersi un investimento di Realizzazione un sito web “fai da te” giusto per dire di avere un sito da poter inserire magari nei biglietti da visita ma che di certo difficilmente porterà nuove richieste, nuovi contatti o nuovi clienti se non affiancato da un’efficace campagna di ottimizzazione Seo e Sem (Search Engine Marketing) che permetta di fare conoscere il sito web “appena nato”.
Non a caso statisticamente, ad esempio, la maggioranza dei siti e-commerce nasce e muore nei primi 6 mesi dalla messa on line, questo perché non è stato fatto uno studio preliminare su fattori fondamentali tipo : obbiettivi del sito e competitors che già vendono il tuo prodotto o i tuoi servizi e che sono on line magari da anni.
Concludendo la somma, quindi, da dedicare ad un progetto dipende da molti fattori ma è bene non andare “al risparmio” per non pagare più volte semmai lo stesso tipo di servizio ma affidarsi a dei professionisti esperti nella realizzazione siti web Roma o nella tua città. Professionisti che possono garantire oltre alla professionalità anche una reperibilità costante nel tempo per far si che in caso di necessità avreste sempre un punto di riferimento su cui fare affidamento.
Tra questi, noi di Romaweblab, con la nostra esperienza decennale nel mondo del web, realizziamo siti web professionali a Roma ai giusti prezzi e per tutti i budget disponibili per Imprese, Liberi Professionisti o Consulenti che vogliono aumentare il loro business e la loro visibilità on-line conquistando la propria “fetta di mercato” nel vastissimo mondo di internet.
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Comunicati

CARL ANTHONY LORENZ: “NON MI PERDO UN ATTIMO” è il nuovo brano del giovane cantautore vicentino

Suoni anni ‘90 e suoni contemporanei si fondono in un brano che pone una lente d’ingrandimento sull’uso smodato dei social network.

Non Mi Perdo Un Attimo è una canzone che mobilita un’invettiva contro l’eccessivo uso dei social network e di quanto questi si siamo prepotentemente inseriti nella nostra quotidianità. La canzone è costruita su un break di batteria simile a quello che si trova nella musica hip-hop e trip-hop dello scorso secolo, accompagnata dalla chitarra acustica e da una Seaboard (un synth di nuova generazione). La produzione di questa canzone è stata ispirata da artisti come Ed Sheeran, The Last Shadow Puppets, Subsonica ed Eugenio in Via di gioia. La canzone è stata prodotta, e mixata presso gli studi di Soundoors da Carl Anthony Lorenz. Il mastering e stato affidato a Christian Wright ed è stato fatto dentro ai famosissimi Abbey Road Studios.

 

 

Autoproduzione

 

BIO

Carl Anthony Lorenz è un giovane cantautore vicentino. Nato come chitarrista, ha militato negli ultimi 10 anni in numerose band del vicentino, dove è stato anche autore dei brani. La sua collaborazione come tastierista e tecnico del suono con il chitarrista Marco Angelo, lo hanno portato ad affrontare numerose tournée internazionali in Inghilterra, Galles e Giappone.

Nel 2018 inizia la sua carriera da solista, dall’esigenza di scrivere un diverso tipo di musica. Ispirato dall’avvento di artisti come Ed Sheeran e Mumford & Sons, il suo suono è basato principalmente da una chitarra acustica e dalla sua voce baritonale. Altri artisti da cui prende ispirazione per le sue canzoni sono Arctic Monkeys, Tom Morello e Subsonica, ottenendo un sound che affonda le sue radici negli anni 90 con l’aggiunta di contaminazioni contemporanee. Carl nei suoi brani parla principalmente della quotidianità, soprattutto dal punto di vista delle emozioni, che ci regala questa società alienata. Ad Ottobre 2018 esordisce con il suo primo singolo “Vento” canzone che parla di tutto quello che ci imprigiona: lavoro, social, smartphone e aspettative verso cose superflue, che comunque compriamo. Elementi supreflui che tolgono l’attenzione dal nostro presente.

 

Contatti e social

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facebook http://bit.ly/2wfNuTO

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Scienza e Tecnologia

Copywriter freelance: come diventarlo, le tappe

Vuoi diventare un copywriter freelance, ma non sai da dove cominciare? Bene, hai trovato una guida adatta allo scopo! Quella del copywriter è certamente una professione stimolante, ma anche piuttosto provante da un punto di vista mentale. Senza scoraggiarsi, occorre però comprendere prima di tutto se quello del professionista della scrittura – banalizzando parecchio – sia davvero il ruolo adatto alle proprie inclinazioni e attitudini.

Scrivere bene non basta!

Prima di tutto, occorre uscire dalla logica che per fare il copywriter sia sufficiente saper scrivere bene. Certo, si tratta di un requisito fondamentale, ma non sufficiente per trasformare un profano’ del mestiere in un professionista del campo. Quando si fa il copy professionista, infatti, occorre essere in grado di manipolare più linguaggi e registri, dimostrando una versatilità che, in alcuni casi, può persino risultare demotivante. Amare la scrittura, infatti, è facile se ci ritroviamo a scrivere poesie in cameretta o un articolo di opinione sul blog personale o il romanzo dei nostri sogni. Tutt’altra cosa,invece,è accettare di scrivere per un’azienda di cosmetici (e vale anche se sei un uomo) o per un sito dedicato ai motori (e vale anche se non ne sai nulla), eccetera. Insomma, occorre chiedersi fino a che punto l’amore per la scrittura può essere trasformato in un lavoro a tempo pieno, il lavoro della propria vita.

Come diventare copywriter… concretamente

Il copywriter oggi opera soprattutto sui canali del web, conosce le nuove tecnologie e i social network, è informato sui trend e sulle notizie di interesse comune e sa gestire ogni informazione con creatività. Allo stesso tempo, occorre sviluppare una serie di competenze che difficilmente sono accessibili per gli autodidatti: saper scrivere per i motori di ricerca, conoscere il web marketing e il suo funzionamento, essere in grado di effettuare un’analisi di mercato per adattare il testo che dovrà sviluppare al fine per cui viene concepito. Come si fa a conoscere tutto ciò? Oltre a investire in corsi di formazione, che è sempre una buona cosa, non c’è niente di meglio di un’esperienza sul campo: farsi assumere da un’agenzia di marketing e comunicazione, anche al costo di accettare stipendi molto bassi, è il modo più efficace di entrare pienamente in contatto con il mondo del copywriting e di formarsi realmente come un professionista.

Da dipendente ad autonomo!

Ovviamente, scegliere di avviare una carriera da copywriter freelance senza alcuna esperienza sarebbe davvero sconsiderato. L’idea di lavorare in proprio, aprendo una propria partita IVA dovrebbe maturare nel tempo, solo dopo aver acquisito le competenze necessarie e, possibilmente, un buon giro di contatti su cui fare leva per avviare il proprio portfolio e iniziare da subito a guadagnare. Inizialmente serve coraggio e, soprattutto, la forza di non lasciarsi scoraggiare da tutti quelli (e saranno tanti) che vi sconsiglieranno di aprire una partita IVA, che vi suggeriranno di andare sul sicuro, che il dipendente non deve sobbarcarsi rogne e stress che, invece, sono il pane quotidiano del libero professionista. Bisogna avere l’ardire di inseguire i propri sogni!

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Etica e Società

Sposarsi a dicembre: info utili

Il matrimonio è sempre un momento prezioso e unico, nella vita degli sposi e di tutti coloro che partecipano a questa gioia. Quando però si deve decidere la data per il proprio matrimonio, si possono prendere in considerazione anche mesi che magari possono risultare più insoliti, ma che regalano invece intense emozioni. Dicembre, per esempio.

Perché sposarsi a dicembre

Dicembre è il mese del Natale, dell’atmosfera calda di famiglia, Dicembre è il mese anche della neve, del freddo più intenso, delle sensazioni più intime. Perché dunque non sposarsi a dicembre? Sembrerebbe uno dei mesi più belli per decidere di pronunciare il proprio sì. A dicembre, si possono avere anche delle giornate splendide, con un cielo terso e l’aria frizzantina che rende tutto più limpido. Che sia al mare oppure in montagna, questo mese può regalare dei colori molto vivi oppure qualcosa di rarefatto, in entrambi i casi, Dicembre può comporre un’atmosfera da sogno. Rivolgiti ad un fotografo matrimonio Lecce per ricevere preziosi ulteriori consigli.

Dicembre in famiglia e con gli amici

A dicembre poi spesso ci si riunisce proprio con la famiglia e con gli amici, per trascorrere insieme le feste. Quindi scegliere di sposarsi a dicembre può risultare anche molto più semplice per tutti, più vantaggioso e pratico, specialmente per coloro che vivono solitamente lontano dal proprio luogo di origine. Dicembre avvolge di calore, con abiti invernali, con ambienti riscaldati magari dalla magia di un camino acceso, anche un matrimonio organizzato a dicembre potrebbe godere della stessa bellezza. Si tratta certamente di un mese più insolito, rispetto a quelli primaverili o estivi, ma sicuramente è un periodo dell’anno che offre un’atmosfera da sogno che saprà lasciare traccia di sé, nel cuore di tutti..

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FANCE – “INDEED” è l’album d’esordio

Un labirinto musicale fatto di ombre e luci accompagna l’ascoltatore in un trip multisensoriale che sviscera i vari aspetti dell’esistenza umana.

Il progetto discografico “INDEED” deriva da anni di bozze e testi messi in un cassetto che attendevano il momento giusto per uscire fuori e sprigionare nuove emozioni. Tutte le canzoni partono da un giro di chitarra e vestono un sound alternative new wave elettronico. Il disco racconta di vari eventi della vita – con un focus particolare sul loro lato introspettivo – che da una parte criticano la fredda società del momento, ma dall’atra allo stesso tempo si inchinano davanti alla dirompente forza dell’amore.

 

TRACK BY TRACK

 

Mental compensation

Il brano si riferisce alla straziante condizione derivante dalla mancanza del raggiungimento degli obiettivi che ci si prefigge. Solo l’istinto guidato dalle profonde emozioni dettate dal cuore potrà condurre ad una via di salvezza.

 

Senza pietà

É l’espressione di un disagio causato dagli acufeni con cui l’autore convive da anni. Questi vengono rappresentati come una entità vicina e conosciuta con la quale lui stesso dialoga, ma sono descritti anche come casualità fragili davanti alla bellezza della vita. Tale allucinazione uditiva, finora incurabile, lo ha però aiutato a forgiare il carattere ed a superare molte difficoltà facendolo proiettare in un alter ego dalla grande forza creativa. Primo singolo estratto.

 

Cool down

In solitudine ed in mancanza di punti fermi, talvolta alcune serate si trasformano in un lungo viaggio solitario introspettivo ed a tratti molto doloroso. L’amore, regola e seda l’aggressività che in alcuni momenti potrebbe diventare pericolosa e particolarmente inquietante.

 

Casa-Voyegeurs

Non è solo un viaggio in Marocco che dallo snodo ferroviario di Casablanca tocca sapori, odori e cordialità umana, ma è anche un percorso introspettivo di ritorno alle origini della ricerca del proprio io.

 

Notte Porpora

L’amaro racconto della tragedia di un mortale incidente stradale che ha colpito un caro amico a cui Fance, per puro caso, ha prestato soccorso fra i primi.

 

Feel me again

Un amore finito e ritrovato. Talvolta riaffiorano emozioni e sensazioni che possono ancora sconvolgere in maniera importante.

 

True eyes

Quasi tutti indossiamo quotidianamente maschere più o meno spesse in base ai contesti. Quasi, poiché tutti i bambini e la maggior parte degli anziani (ai quali rispettivamente la maschera non è ancora affiorata ed agli altri finalmente scomparsa o deliberatamente gettata) rivelano invece la loro verità senza filtri o difese donando sensazioni pure e disarmanti che rivelano la vera Bellezza della vita.  

 

Falling leaf

I momenti bui sono sempre presenti e la ricerca della sensazione di staccarsi dalla realtà con la leggerezza di una foglia che cade, senza per forza una direzione precisa e con la speranza di un morbido atterraggio, è la metafora di una continua ricerca introspettiva in tal senso.

 

Guarda il video su YouTube:

 

Pubblicazione album: 26 aprile 2019

Autoproduzione

 

BIO

 

Lo stampo musicale di Fabrizio Fancelli in arte Fance, è radicato principalmente nella new wave elettronica anni 80’/90’ e si ispira a icone quali Depeche Mode, David Bowie, Talking heads, The Cure, Bauhaus e Joy Division. La storica band “Mutazione” infatti parte e tuttora continua proprio realizzando cover di questi ultimi. Il percorso di Fance è sempre però stato accompagnato da un parallelo progetto solista raccontato da oltre 30 canzoni inedite, in corso di revisione in base ai pensieri del momento e dall’influenza musicale, rivisitata e personalizzata. La continua ricerca di sonorità e l‘assiduo ascolto di gruppi emergenti nella scena internazionale, hanno indirizzato l’autore sempre verso una originalità di vedute, percepita sia nella musica che nei testi. Il sound di Fance è fortemente caratterizzato da forti cadenze di base ritmica e del basso preponderante che sono delineate da chitarre di differente “acidità” sempre corredate da una immancabile elettronica che talvolta accompagna delicatamente la canzone, mentre in altre la trasporta altrove con prepotenza. “Senza Pietà” è il primo singolo estratto dall’album INDEED pubblicato il 26 aprile 2019.

 

Contatti e social

 

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Ad Ascoli Piceno Dentix apre il secondo centro ad alta specializzazione delle Marche

Il nuovo centro odontoiatrico di Ascoli Piceno impiega professionisti del territorio tra personale amministrativo e medico. Dentix consolida la sua presenza nella regione per ampliare la sua offerta con professionalità, multidisciplinarietà e costi accessibili per tutti.

Ascoli Piceno, 21 giugno 2019Dentix, leader nel settore della cura dentale, rafforza la sua presenza nelle Marche aprendo un nuovo centro ad alta specializzazione ad Ascoli Piceno (AP), il secondo della regione dopo quello di Ancona. Il centro sarà inaugurato il 24 giugno e impiega professionisti del territorio. È possibile candidarsi per posizioni mediche e non attraverso la sezione “lavora con noi” sul sito www.dentix.it (per la ricerca delle posizioni aperte nella regione e in tutta Italia consultare i portali infojobs e indeed). Con questa apertura salgono a 730 i nuovi posti di lavoro creati all’interno dei 53 centri aperti in tutta Italia.

Ad Ascoli Piceno il nuovo centro aprirà in Piazza Roma 18, nel centro storico della città, in uno stabile da circa 330 mq che precedentemente ospitava una banca e i pazienti potranno accedervi, come da prassi del modello Dentix, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20. Alla guida del centro ascolano ci sarà un Direttore Sanitario che si occuperà del coordinamento del lavoro degli odontoiatri e degli assistenti, professionisti competenti e selezionati che si prenderanno cura dei pazienti instaurando un rapporto diretto e di fiducia.

Il centro disporrà di una strumentazione diagnostica all’avanguardia, come la CAD-CAM, ed apparecchiature Digital TAC e radiografia panoramica a cui tutti i pazienti potranno avere accesso a prezzi accessibili. Infatti, come sottolineato dal VIII Rapporto RBM – Censis sulla Sanità in Italia, gli italiani spendono in media almeno 8 miliardi di euro per le cure odontoiatriche. Cure che hanno un costo medio più elevato rispetto ad altre prestazioni sanitarie, pari a circa 551 euro e per questo, spesso percepite come poco accessibili. A dimostrazione di ciò, i cittadini con redditi inferiori a 15.000 hanno una frequenza di accesso a queste cure inferiore del 14% rispetto alla media degli altri paesi.

Lo conferma anche l’ISTAT, secondo cui oltre 4 milioni di italiani, in prevalenza donne, hanno dovuto rinunciare a visite e trattamenti odontoiatrici principalmente per motivi economici. Inoltre, in un anno, soltanto 1 cittadino su 2 è stato visitato da un dentista, di cui l’11,7% in una struttura pubblica, e circa il 38% delle classi più deboli non ha effettuato né una visita di controllo, né altri trattamenti dal dentista. Il modello Dentix, invece, grazie a servizi di qualità offerti a prezzi accessibili, ha ricevuto in una recente indagine svolta su un campione di oltre 1.200 pazienti il pieno apprezzamento da parte del 99% degli intervistati.

«Siamo presenti nelle Marche dal 2018 e siamo entusiasti di questa nuova apertura nel centro storico di Ascoli Piceno che ci permette di rafforzare la nostra presenza nella regione. Come rilevato dal VIII Rapporto RBM – Censis, nel centro Italia la frequenza di fruizione delle cure odontoiatriche è inferiore rispetto alla media nazionale. Il nuovo centro proprietario di Ascoli Piceno ci da quindi modo di offrire cure odontoiatriche più vicine alle esigenze dei cittadini ascolani, oltre a servizi di alta qualità e di massima prossimità» – afferma Giorgio Radice, Direttore Operations Italia di Dentix.

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Esternalizzare l’Help Desk: come essere sempre al servizio dei clienti

Il cliente deve essere “coccolato” dall’inizio alla fine. Non può venire trascurato nemmeno un secondo altrimenti è un cliente perso. Molto spesso infatti in una grande azienda ci si occupa maggiormente del core business, dell’attività principale. Ciò è normale, se la mia società produce e vende elettrodomestici è naturale che il mio primo pensiero sia collegato alla produzione e solo dopo mi curerò della vendita e soprattutto del Customer Service. Questa scelta di priorità implica però un allontanamento del cliente, egli infatti non si sente trattato come dovrebbe, non si sente supportato quando ne necessita e tende a cercare un’altra azienda che per qualità e servizio clienti sia migliore. Il metodo per superare queste difficoltà e per essere sempre concentrati sul nostro lavoro principale ma anche sui possibili compratori o meno c’è. Si chiama esternalizzare l’Help Desk: ma cosa significa? Andiamo nel dettaglio. Esternalizzare è affidare ad un’altra organizzazione, molto spesso esterna e specializzata, l’attività di “prendersi cura” 24/7 del cliente.

 

Esternalizzare l’Help Desk: Il Servizio di Assistenza Studiato Apposta per i tuoi Clienti

L’affidamento ad un’altra organizzazione non è ovviamente fatto casualmente. Il team che gestisce, non appena noi lo decidiamo, la nostra clientela è un servizio che poche aziende offrono ma che aumenta e contribuisce a migliorare l’aspetto dell’azienda. L’help desk fornisce un supporto a 360° a tutti i nostri clienti potenziali e non, in più monitora le loro risposte, le loro domande, risolve i problemi che si possono creare con l’acquisto dei prodotti. L’organizzazione esterna è garanzia di efficienza. Agli occhi del pubblico appariamo infatti come un’azienda ottima che, nonostante la grandezza e le mille problematiche relative alle attività principali che vengono svolte, esegue al meglio i suoi doveri. In più riuscire ad esternalizzare alcuni comparti è sinonimo di flessibilità, dinamicità ed un miglior rendimento. L’ultima caratteristica è data dal fatto che, con la frammentazione dei vari settori, il peso delle cose da fare si snellisce pure e si rimane più concentrati sul core business dell’azienda riuscendo a porre là tutti gli sforzi.

 

Perché Esternalizzare l’Help Desk è un Investimento per il Futuro?

Avere la capacità di esternalizzare l’Help Desk equivale a garantire un successo presente e futuro all’azienda. Ciò significa che non è solo un investimento che vale temporaneamente ma anzi durerà molto più a lungo. Questo dipende dal fatto che i clienti, sentendosi supportati e assistiti continuamente, potranno invitare altri loro amici a provare i prodotti o i servizi che la nostra azienda offre. Quindi non è solo un motivo di mantenimento dei clienti attuali ma anche la ragione che potrebbe portare ad aumentare il numero di clienti dell’azienda. Se la si vede in quest’ottica certamente ognuno capirà che vi sono più benefici nell’esternalizzare che nel mantenere ogni servizio interno. Soprattutto perché il rischio di voler fare tanto allo stesso tempo ma non bene è molto probabile. E cosa c’è di peggiore dell’impegnarsi ma non ottenere i risultati sperati? Esternalizzare oggi, esternalizzare adesso: è davvero la scelta migliore per far in modo che il cliente acquisti maggior fiducia in noi.

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Prestiti per le vacanze: erogati oltre 72 milioni di euro in 5 mesi

A breve scatteranno le vacanze estive per milioni di italiani; un appuntamento a cui pochi sembrano voler rinunciare e sono sempre di più coloro che, per far fronte ai costi di un viaggio, scelgono di ricorrere ad una società di credito. Secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, nei soli primi 5 mesi del 2019 sono stati erogati oltre 72 milioni di euro in prestiti personali destinati a coprire le spese legate alle vacanze.

L’analisi, compiuta su un campione di oltre 95.000 domande di finanziamento presentate dal 1° gennaio al 31 maggio attraverso i due portali, da un lato ha definito in 5.291 euro l’importo medio della richiesta di prestito e dall’altro nel 30% l’aumento del peso di queste domande sul totale dei prestiti personali che si è cercato di ottenere.

Se è vero che è aumentato il numero di richiedenti – si legge nell’analisi – è altrettanto vero che si è ridotto il taglio medio e si ricorre al prestito non necessariamente per la vacanza della vita, quella dal costo proibitivo, ma anche per viaggi di valore notevolmente inferiore rispetto al passato; rispetto al totale delle domande, il peso percentuale di coloro che hanno cercato di ottenere più di 10.000 euro per pagare le vacanze è passato dal 22% al 17% del totale. Di contro, i richiedenti che si sono orientati su importi più contenuti, compresi tra i 2.000 euro e i 5.000 euro, nei primi 5 mesi del 2019 hanno rappresentato il 70% del campione totale; erano il 60% nel 2018.

Un altro dato è significativo; nonostante il calo degli importi medi richiesti, i piani di ammortamento si sono allungati, passando da 45 a 51 rate (vale a dire poco più di 4 anni). Ma non è una cattiva notizia.

«Analizzando le migliori offerte presenti sul canale online emerge che i tassi di interesse (taeg) medi* per un prestito personale chiesto per pagare le spese legate ad un viaggio variano tra il 6,64% e il 7,15%», spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it. «Valori che permettono a chi presenta domanda di puntare ad un piano di ammortamento più lungo – che si traduce in una rata più leggera – senza che questo abbia un impatto eccessivo dal punto di vista degli interessi da pagare».

Dall’analisi del profilo di chi ha presentato domanda di prestito personale per pagare un viaggio emerge come questa tipologia di finanziamento sia particolarmente diffusa tra i giovani. Se, in generale, chi si rivolge ad una società di credito in Italia ha, in media, più di 43 anni, quando si tratta di prestiti per le vacanze l’età media dei richiedenti scende al di sotto dei 39 anni. Un valore su cui hanno un ruolo determinante gli under 30, ai quali fa capo quasi una domanda di prestito vacanze su tre.

A presentar domanda di prestito è stato nel 76% dei casi un uomo, mentre lo stipendio medio dichiarato in fase di richiesta è pari a 1.750 euro, anche se permangono le differenze tra il campione maschile, che in media dichiara uno stipendio di 1.862 euro e quello femminile, con un reddito mensile di 1.361 euro.

Per quanto riguarda la posizione lavorativa dei richiedenti, il 61% è un dipendente privato a tempo indeterminato, il 10% un lavoratore autonomo o libero professionista.

*Simulazione realizzata su Facile.it in data 19 giugno 2019 considerando una richiesta di prestito personale per vacanza di 5.000 euro da restituire in 48 rate

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La carriera di Nicolò Zanon, dalla laurea al cavalierato

Nicolò Zanon è attualmente Ordinario (fuori ruolo) di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, oltre ad essere giudice della Corte costituzionale. La sua carriera spazia dal mondo accademico, all’avvocatura, a quello delle istituzioni.

Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: i primi anni della carriera

Nicolò Zanon è giurista e docente universitario. Originario di Torino, è laureato in Giurisprudenza con una tesi in Diritto pubblico comparato presso l’Università della sua città, nonché dottore in ricerca in Diritto comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Tra il 1991 e il 1997 è Assistente di studio del giudice costituzionale prof. Valerio Onida. Entra al contempo nella carriera accademica in qualità di professore a contratto di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università Bocconi di Milano e diventa docente di ruolo in altri importanti Atenei (Università di Padova, Università Milano-Bicocca, Università degli Studi di Milano). Nicolò Zanon unisce l’attività di docente alla produzione scientifica, dedicandosi in particolare alla posizione costituzionale dei parlamentari e alla loro tradizionale libertà da vincoli di mandato, oltre che alle problematiche attinenti al diritto regionale, alla giustizia costituzionale e alla tutela dei diritti fondamentali nell’ordinamento italiano e in quelli stranieri. I suoi articoli vengono pubblicati su riviste giuridiche in Italia e all’estero.

Nicolò Zanon: gli incarichi attuali

Nel 1998 viene nominato componente del “Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale”. Entra, tra gli altri, nel comitato di redazione della rivista “Ideazione” e nel comitato scientifico della rivista “Giurisprudenza costituzionale”. Nicolò Zanon è membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia fino a luglio 2010. Ha fatto parte del board “Riforme e garanzie” della Fondazione Magna Carta e ha lavorato come consulente alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. È stato editorialista per importanti quotidiani nazionali come “Il Sole 24 Ore”, “Il Giornale” e “Libero”. Tra gli altri incarichi di rilievo rivestiti da Nicolò Zanon, spicca quello come componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, ricoperto tra il 2009 e il 2010. Nel luglio 2010 è eletto dal Parlamento in seduta comune componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, carica che ricopre fino a settembre 2014. Attualmente è giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incarico ricevuto nell’ottobre 2014, ed è Ordinario (fuori ruolo) di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Viene insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2017.

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RC Auto: in Veneto premi in aumento dell’1,9% a maggio 2019

Notizie in chiaroscuro per gli automobilisti veneti; secondo l’Osservatorio RC auto di Facile.it, dopo un primo trimestre positivo, caratterizzato da un calo generalizzato delle tariffe medie RC auto, a partire dal mese di aprile i premi hanno ripreso a salire tanto che, a maggio 2019, per assicurare un’auto in Veneto servivano, in media, 456 euro, vale a dire l’1,9% in più rispetto a marzo 2019.

I rincari sono ancor più significativi se si considera che, nello stesso periodo, a livello nazionale il premio medio è salito dello 0,9%; la buona notizia per gli automobilisti venenti è che, nonostante gli aumenti, per assicurare un veicolo nella regione, a maggio 2019, occorreva il 16,6% in meno rispetto alla media nazionale.

Il dato emerge dall’analisi di oltre 650mila preventivi raccolti da Facile.it nella regione nel corso dell’ultimo anno e delle quotazioni offerte da un panel di compagnie che rappresentano, considerando i premi totali raccolti, circa il 55% del mercato RCA italiano*.

Confrontando il costo medio dell’RC auto maggio 2019 con quello di marzo 2019 emerge che i rincari hanno riguardato tutte le aree della regione, ad eccezione di una.

Rovigo è la provincia veneta dove, nel periodo analizzato, il premio medio RC auto è cresciuto maggiormente (+9%) arrivando, a maggio 2019, a 437,7 euro; nonostante questo, però, il valore rilevato nella provincia si conferma comunque inferiore del 4% rispetto alla media regionale.

Prezzi in aumento anche nelle province di Venezia e Belluno, aree dove, rispetto a marzo 2019, le tariffe sono salite rispettivamente del 3,3% e del 3,2%. Guardando ai valori assoluti, invece, le due province si posizionano agli estremi della graduatoria regionale: Venezia, con un costo RC auto medio pari a 485,1 euro, è l’area più cara del Veneto mentre Belluno, con un premio medio di 372,9 euro, è la più economica.

Rincari sono stati registrati anche a Treviso; per assicurare un veicolo nella provincia, a maggio 2019, occorrevano, in media, 464,5 euro, vale a dire il 3% in più rispetto a marzo 2019.

A Vicenza il premio medio RC auto è salito del 2,3% raggiungendo, a maggio 2019, i 427,7 euro mentre in provincia di Verona, nonostante un rincaro più contenuto (+1,1%), il costo medio ha raggiunto i 448,6 euro.

Unica provincia veneta dove le tariffe sono calate, seppur di poco, è stata quella di Padova; qui, a maggio 2019, il premio medio era pari a 460,9 euro, vale a dire lo 0,2% in meno rispetto a quello registrato a marzo 2019.

A seguire la tabella con il premio medio registrato a maggio 2019 nelle province della regione, la variazione percentuale rispetto a marzo 2019 e la differenza con il premio medio nazionale.

 

*L’Osservatorio auto di Facile.it calcola il premio di assicurazione RC auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Per calcolare tali dati, Facile.it si è avvalso di un campione di 658.577 preventivi effettuati in Veneto dai suoi utenti tra il 1 maggio 2018 e il 31 maggio 2019 e i relativi risultati di quotazione prodotti. Facile.it confronta le compagnie assicurative elencate a questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate

 

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MOUTH WATER il viaggiatore virtuale che attraversa il tempo sbarca sulla terra col secondo video del suo progetto musicale

“INSULIN”

È IL NUOVO MAGNETICO SINGOLO DEL MOUTH WATER PROJECT

Guarda il video su VEVO

Insulin nasce dalla collaborazione, nel testo, nella musica, e nella performance vocale, fra Lawrence Fancelli e Gabriella Martinotta.

Fulcro centrale del racconto sono i rapporti di sottomissione che fanno di questo pezzo un cocktail di enigmatica sensualità e istintiva libertà.

 

Mouth Water viene dal futuro, è un viaggiatore virtuale che attraversa ogni giorno l’universo, creando sempre nuovi spazi e scoprendo nuove dimensioni. È l’architetto del suo mondo ma al contempo un esploratore, un avido utilizzatore del web che non si ferma mai partendo sempre alla scoperta di regioni sconosciute.

Mouth Water raggiunge una dimensione parallela che assomiglia a qualcosa di conosciuto: che mondo è questo? Mouth Water ha viaggiato nel tempo o noi abbiamo raggiunto lui nel suo?

Mouth Water è un progetto internazionale che ha origine in Florida (U.S.A.). Il 22 febbraio è stato pubblicato il digipack remix che comprende 4 versione remixate di Believing, primo singolo in uscita. (MalaSangre Remix, Kharfi Reimx, Joe Mazzola feat Andrea Secci Remix, Gamuel Remix).  

Il significato letterale di Mouth Water è acquolina, l’acquolina che ci viene in bocca quando pensiamo ad un cibo o ad un odore che ci piace particolarmente. Non è comune associare l’acquolina in bocca con un suono o una musica ma questo è forse solo il primo dei tanti aspetti bizzarri di quest’artista tutto da scoprire.

 

Radio-date: 10 maggio 2019

Label: THROUGH THE VOID

 

Contatti e social

 

Website: http://mouthwater.eu

FB: www.facebook.com/Mouthwater-569503866839727/?ref=br_rs

IG: www.instagram.com/mouthwater_official/

YouTube: www.youtube.com/channel/UCZcKkIWB76KUIZSTBJ66LnA/

 

Insulin is available everywhere here:

 

 Spotify: https://open.spotify.com/album/68vm6KyF7VFstUnRLdsVzq

 Apple Music: https://itunes.apple.com/us/album/insulin-single/1462164725

 TIDAL: https://tidal.com/album/107994281

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Formatori: un corso per conoscere gli spazi e gli ambienti confinati

Comunicato Stampa

Formatori: un corso per conoscere gli spazi e gli ambienti confinati

Un corso a Brescia di 16 ore dal 9 al 10 luglio 2019 per fornire ai formatori le competenze e gli strumenti idonei a formare lavoratori e preposti in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli spazi ed ambienti confinati.

La cronaca dei più gravi incidenti professionali che sono avvenuti in questi anni in Italia, ad esempio nel 2018 la morte di quattro persone in un’azienda milanese di produzione per laminazione di nastri in acciaio e titanio, ci mostra come gli spazi e gli ambienti confinati siano luoghi di lavoro ad elevato rischio di infortunio.

In questi luoghi di lavoro circoscritti, con un numero limitato di aperture d’accesso e caratterizzati da una persistente difficoltà di ventilazione naturale, si verificano spesso eventi infortunistici di gravità elevata dovuti alla carenza di ossigeno o alla presenza di agenti chimici pericolosi quali gas, vapori e polveri. Eventi che dipendono anche dalla carente consapevolezza dei rischi, dall’assenza di idonee procedure di lavoro e dalla mancanza di una formazione e addestramento adeguati per i lavoratori che accedono a questi spazi.

 

Come formare adeguatamente i lavoratori e i preposti? Esiste un corso in grado di offrire ai formatori gli strumenti e le competenze necessarie per formare in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli spazi ed ambienti confinati?

 

Un corso a Brescia per i formatori sugli spazi confinati

Per aiutare i formatori ad erogare una formazione efficace in grado di prevenire e ridurre i tanti infortuni che avvengono negli spazi confinati, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia, dal 9 al 10 luglio 2019, un corso di 16 ore dal titolo “Spazi e ambienti confinati per formatori”.

Il corso – realizzato per formatori, docenti e tutti coloro che, avendo già nozioni in materia di salute e sicurezza (D.Lgs. 81/2008), intendono erogare corsi di formazione riguardanti questi particolari luoghi di lavoro – ha l’obiettivo di fornire ai formatori le nozioni, le competenze e gli strumenti utili all’erogazione di corsi su “Spazi ed ambienti confinati” rivolti a lavoratori, preposti ed a tutti coloro che operano in qualsiasi tipologia di spazio confinato.  Spazi che possono riguardare innumerevoli settori lavorativi, ad esempio trasporto, cantine vinicole, aziende di fornitura e gestione rifiuti, acqua, gas, elettricità, lavorazioni elettriche, telefonia, aziende di pulizia, aziende di manutenzione, aziende agricole, aziende chimiche e petrolifere, industrie in genere, …

 

La normativa per gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati

A seguito dei vari infortuni mortali che sono avvenuti in questi anni, il 14 settembre 2011 è stato emanato il Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 che contiene il “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.

Il DPR definisce, con riferimento alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza, le linee generali di una strategia di contrasto agli infortuni che avvengono in questi ambienti con particolare attenzione alla qualificazione di chi vi lavora e della necessità di buone prassi utili a indirizzare e a rendere più sicuro il lavoro degli operatori.

Fornisce anche indicazioni sulla formazione, informazione e addestramento, prescrive la presenza di un soggetto che sia rappresentativo del datore di lavoro e reclama la necessità, per le lavorazioni negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati, di personale esperto e formato.

 

Le informazioni per partecipare al corso

Dal 9 al 10 luglio 2019 si terrà, dunque, a Brescia – presso Aifos Service, Via Branze n. 45 – il corso di 16 ore “Spazi e ambienti confinati per formatori”.

Il corso è caratterizzato da una metodologia didattica attiva. Durante il corso i partecipanti effettueranno esercitazioni di gruppo ed affronteranno casi di studio e simulazioni, al fine di incrementare la capacità di analisi dei discenti e garantire una sostanziale interattività dell’aula. E durante i moduli pratici, i partecipanti saranno al centro dell’attenzione con particolare attenzione all’esecuzione delle prove.

 

Le due giornate formative si articolano secondo i seguenti moduli:

  • Modulo 1: Definizione, caratteristiche ed esempio di “Spazi Confinati”
  • Modulo 2: Laboratorio
  • Modulo 3: Primo soccorso e gestione delle emergenze
  • Modulo 4: Simulazione di uno scenario in laboratorio:

 

La partecipazione al corso permette di ottenere diversi crediti formativi: 12 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, come 12 ore di aggiornamento per Coordinatori alla Sicurezza e 12 ore di aggiornamento per Formatori qualificati seconda area tematica.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi-qualificati/active-training/active-training/spazi_e_ambienti_confinati_per_formatori

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

20 giugno 2019

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Venerdì 21 giugno al Collegio degli Angeli di Treviglio presentazione e distribuzione gratuita del volume “Spes et fortitudo”

Venerdì 21 giugno alle ore 18 presso l’Aula Magna del polo scolastico formativo “Collegio degli Angeli” di Viale Cesare Battisti, 15 a Treviglio, Luigi Minuti presenterà il suo libro Spes et Fortitudo.

Il volume, realizzato con il supporto della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo e in distribuzione gratuita all’appuntamento del 21 giugno, racconta due momenti storici epocali in ambito bergamasco: la prima industrializzazione che trasformava le madri in operaie e il sorgere degli asili d’infanzia che si sono presi cura dei loro figli. Al centro l’esperienza singolare della Scuola Materna “Emilio Costanzo Piazzoni” di Castel Cerreto-Treviglio.

Intervengono:

Luigi Minuti, autore del libro “Spes et fortitudo”

Alda Cologni, referente ufficio territoriale Fieb

Giorgio Zordan, presidente Pro Loco Treviglio

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Andrea Fusco approda in AG Group di Andrea Girolami

Aveva da poco lasciato il Bernini Bristol, ma Andrea Fusco è già immerso in un nuovo progetto. Si tratta del bistrot Diana ‘s Place, nato dall’idea di Andrea Girolami. Appassionato del bere, il volto di AG Group ha deciso di affiancare la buona cucina alle bollicine, affidandosi ad uno Chef d’esperienza.

AG Group: Andrea Girolami sceglie Andrea Fusco per l’alta cucina del Diana’s Place

AG Group, un giovane brand capitolino che racchiude l’essenza di una persona, Andrea Girolami. La sigla AG che riunisce ben cinque divisioni: tour operator, hotel, case di riposo, società di consulenza per alberghi e ristorazione sotto il brand AG Foodies. Andrea Girolami, da sempre appassionato del bere, ha deciso di affiancare alla cantina la cucina d’autore e per questo serviva un uomo d’esperienza. La scelta è ricaduta su Andrea Fusco, che sarà coinvolto nel progetto del bistrot Diana’s Place. La prima vera e propria esperienza di enogastronomia da vivere nelle due location spettacolari situate nel cuore della capitale d’Italia. Tuttavia il progetto non si fermerà a questo, perché la creatività e la maestria di Fusco saranno impiegate anche in altre realtà in divenire: “Stiamo valutando una proposta di ristorazione interna per tutti gli hotel. Per ora cominciamo con i bistrot, poi passiamo alle terrazze del The Tribune e del The Independent, che saranno aperte anche agli esterni. Una volta partiti bene, penseremo anche alle colazioni e al servizio in camera. Tutto deve avere un tocco, qualcosa di riconoscibile, sono posti diversi riuniti da uno stesso filone”, dichiara Girolami.

Andrea Girolami: il progetto al Diana’s Place

Per quanto AG Group sia un marchio ancora giovane, Andrea Girolami ha all’attivo ben 20 anni di esperienza nel mondo del turismo. È specializzato nell’incoming a 360 gradi e possiede da circa 10 anni alcuni hotel. La sua collezione conta diverse strutture di lusso ma il manager ha delle idee e dei progetti, ancora in fieri, ben chiari: il suo potenziale di crescita è ampio. Nello specifico, il Diana’s Place nasce per dar sfogo alla passione di Andrea Girolami per il mondo del drink pregiato: all’interno delle due location mozzafiato, oltre 1.000 etichette dichiarate da Italia e Francia, primo su tutti lo Champagne. Con l’arrivo di Fusco si affiancherà un servizio di easy dining. L’ampia carta delle pietanze sarà divisa in zone: dalle crudités di carne e pesce ai prelibati formaggi italiani, dalle varietà di pasta fatta in casa ai secondi di terra e di mare, per poi concludere in bellezza con i classici dolci intramontabili come babà con crema, cannoli o gelati. I prezzi? Appetibili anche per i romani. I primi mai sopra i 16 euro, i secondi fino a 22 euro e il dolce fisso a 7 euro.

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Giampaolo Sutto racconta il futuro dei videogame, tra abbonamenti e Cloud Gaming

Il pensiero di Giampaolo Sutto: nei prossimi anni il settore dei videogiochi è destinato a cambiare per sempre, le console potrebbero infatti presto scomparire in favore del Cloud Gaming.

Giampaolo Sutto: il modello Netflix è il futuro anche per i videogiochi

Preannunciato da tanti anni, lo streaming dei videogiochi è diventato realtà. Sebbene questo servizio fosse già disponibile da tempo sulle console Xbox e PS4, il recente lancio di Google Stadia sembra aprire le porte ad un futuro dove non sarà più necessario disporre di dispositivi fisici per giocare ai propri titoli preferiti: vi basterà infatti solamente uno schermo sul quale riprodurre i contenuti, che si tratti di un tablet, un monitor o un telefono. Blogger esperto nel settore del gaming, Giampaolo Sutto sottolinea come tale formula di fruizione dei videogiochi sarà molto probabilmente coronata dal successo, così come già accaduto in passato con Netflix. Le console di prossima di generazione potrebbero dunque essere le ultime ad essere lanciate sul mercato. A dominare la scena saranno in tale ottica gli abbonamenti, i quali consentiranno agli utenti di poter usufruire di un catalogo ampio di giochi senza doverli comprare direttamente. Ciò consentirebbe ai giocatori di non spendere cifre folli per acquistare di volta in volta una console: inoltre, in caso di trasferimento in altra sede, sarebbero sufficienti una buona connessione internet e il proprio account per continuare a giocare. Certamente case come Sony e Microsoft potrebbero non avere tutto l’interesse a procedere in questa ottica, così da non privarsi di parte dei guadagni. Una mossa che secondo Giampaolo Sutto, se da un lato consentirebbe di non perdere una considerevole fonte di profitto, dall’altro potrebbe spingere molti giocatori, soprattutto i più casuali, ad abbandonare il mondo delle console a favore di servizi come quelli offerti da Google Stadia.

Cloud Gaming, Giampaolo Sutto commenta Google Stadia

L’annuncio di Google Stadia, sottolinea Giampaolo Sutto, non è stato certo un fulmine a ciel sereno per questo settore. Sono infatti diversi anni che si parla di Cloud Gaming. Ognuna alla sua maniera, le diverse case come Sony e Microsoft si erano già attivate da tempo per sondare le acque. Attualmente sia Xbox che Playstation offrono infatti un servizio in abbonamento sulla falsa riga di Netflix (PS Now e Xbox Pass). Anche la Ubisoft si è mossa in questa direzione annunciando all’E3 il lancio di Uplay+. Google Stadia ha tuttavia introdotto un importante elemento di novità con la possibilità di utilizzare qualsiasi dispositivo per giocare, a patto che sia installata l’ultima versione di Chrome. Con l’abbonamento Pro, disponibile a circa 10 euro al mese, si potrà disporre di uno streaming in 4k, 60 fps con audio Dolby Surround 5.1. Gli abbonati, oltre a ricevere ogni mese dei giochi gratuiti, godranno infine di sconti per l’acquisto di altri titoli. L’esordio è atteso in Italia e in altri 13 Paesi per il mese di novembre. Giampaolo Sutto ricorda come per godere appieno di questo servizio sarà tuttavia necessaria una buona connessione internet: occorrono infatti almeno 20 Mbps di velocità in download per lo streaming in 1080p e 35 per un’esperienza in 4k.

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Ludovica Casellati: dalla carriera manageriale alla ciclosofia

Ludovica Casellati ha dato vita al libro “La Bici della Felicità” mossa dalla sua grande passione per il turismo e per la bicicletta. Un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti della bici, ma non solo: è un’opera ricca di consigli per i neofiti che desiderano mettersi in sella e cercano una guida per iniziare.

Ludovica Casellati

“La Bici della Felicità”: un libro di Ludovica Casellati

Ludovica Casellati è un punto di riferimento sul web per quanto riguarda il cicloturismo. Conosciuta come Ladybici, deve tale soprannome alla sua passione per la bicicletta. Alle spalle ha una lunga esperienza da dirigente, che ha messo da parte per dedicarsi a ciò che più ama: la scrittura, il turismo e la bicicletta. Ha scritto “La Bici della Felicità”, un libro sulla bellezza e gli infiniti benefici di questo mezzo così versatile: ottimo per spostamenti in città, ma anche per le vacanze, fino a diventare parte integrante della vita di tutti i giorni. Andare in bicicletta è sinonimo di potenza, equilibrio, salute, è uno stile di vita. Si tratta di una lettura adatta a tutti: dedicata ai neofiti che desiderano mettersi in sella, a chi desidera rispolverare la propria bici chiusa in garage, a chi la sottovaluta, ma anche agli amanti ed esperti del settore che desiderano approfondire la loro cultura e ai ciclisti in cerca di consigli. Un’opera tutta da scoprire: Ludovica Casellati fornisce un vero e proprio ABC e svela i segreti di quella che chiama ciclosofia.

Ludovica Casellati: il decalogo della bici

Tutto è nato da una vacanza tra i castelli della Loira con il marito e il bimbo piccolo: qui, durante una passeggiata, Ludovica Casellati ha scoperto la passione per la bicicletta. Uno strumento democratico, accessibile a tutti e soprattutto economico. Sono i tanti i vantaggi e i benefici di questo mezzo, che fa tanto bene al corpo e all’anima: “Quando si sale in bici viene da sorridere e si scaricano le tensioni”. Il libro “La Bici della Felicità” contiene un decalogo attraverso il quale Ludovica Casellati spiega il valore che attribuisce alla biciletta, utilizzando pillole di filosofia. Da qui il termine “ciclosofia”, mutuando il nome da Didier Tronchet. Nello specifico, emerge la libertà di partire, fermarsi o di gironzolare senza meta; la sostenibilità di un mezzo pratico ed ecologico; l’economia negli spostamenti, ma anche la socialità: la bici mette in contatto persone tra loro diverse e suscita empatia. Un libro che porta con sé una morale: il ciclismo è una metafora della vita, è questione di equilibrio, bisogna pedalare, sorridere e rimanere in sella.

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Compro oro Roma: fare la scelta giusta

I compro oro a Roma ormai sono una realtà collaudata, ma non tutti possono garantire la bontà delle loro quotazioni e la professionalità che un marchio come Keter può offrire.

Keter è compro oro, ma anche banco metalli e solo questo può far intuire che stiamo parlando del compro oro a Roma per eccelleza.

Compro oro: perchè molte persone si affidano a loro?

Naturalmente le difficoltà economiche hanno fatto si che molte persone si siano rivolte al compro oro, nulla di nuovo: fin dall’antichità la compravendita di preziosi faceva parte dell’economia della società.

Oltre a queste necessità impellenti, la scelta di rivolgersi ad un compro oro abbraccia altri fabbisogni. Il primo è di tipo affettivo: quanti di voi hanno dei preziosi in oro di cui si è dimenticata l’esistenza (vedi i regali d’oro ricevuti in occasione di cerimonie), o del quale il valore affettivo è svanito?

Allora perchè non ridare nuova vita a quest’oro vacendolo valutare ad un compro oro per avere in cambio denaro contante utile a contibuire a spese impellenti, viaggi o a qualsiasi  altro acquisto che ci soddisfi maggiormente?

Compro oro Roma: Keter Banco Metalli

Una volta deciso quale oro vendere, il secondo importante passo è quello di scegliere il compro oro di Roma al quale affidarci. Basta fare un giro nel proprio qualrtiere per capire che la scelta spesso è imbarazzante, questo ventaglio di compro oro si concretizza con un dato: 20.000.000 risultati. Questi sono i numeri che Google restituisce per la ricerca “compro oro Roma“… impressionante, vero?

In questo mare di risultati, reali o “virtuali”, la preoccupazione di ricevere quotazioni inferiori a quelle desiderate, o dovute, è comprensibile.

Bene, Keter compro oro fa della trasparenza la sua maggiore virtù. Entrando sul sito www.ketercomprooro.it, si può verificare l’andamento del mercato dell’oro e bloccare il prezzo della quotazione del giorno.

Perchè affidarsi al caso, con il rischio di truffe, a compro oro improvvisati, magari non iscritti all’albo degli operatori in oro della Banca d’Italia, quando si ha la possibilità di rivolgersi a veri professionisti dell’oro?

Keter compro oro – banco metalli è a Roma, in Via Merulana 7, zona Termini/Esquilino.

 

 

 

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Eni: Claudio Descalzi spiega le strategie di crescita per l’Italia

Claudio Descalzi ha parlato delle strategie di crescita per l’Italia. Nello specifico, il governo è l’attore principale che deve guidare e sostenere il processo evolutivo. Il sistema economico italiano è forte e solido, si registra un’ottima attività di export relativa a tecnologia e materie prime, ma tutti gli attori coinvolti devono contribuire sinergicamente.

Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: “Italia in crescita? Sono fiducioso. Il bilancio è positivo”

L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, a margine dell’evento “Obbligati a Crescere”, organizzato da “Il Messaggero” in collaborazione con Abi, ha fornito un quadro piuttosto positivo della situazione economica italiana. “Uno scenario realistico” che infonde ottimismo sulle prospettive di crescita. L’Italia ha infatti un ottimo potenziale da sfruttare al meglio: per quanto manchino le grandi industrie, si colloca tra i principali esportatori di tecnologie e materie prime. Tuttavia, Claudio Descalzi ha evidenziato come, per quanto ci siano buone possibilità di sviluppo, tutti gli attori coinvolti debbano contribuire sinergicamente affinché si registrino risultati significativi. Primo su tutti è il governo, che deve accompagnare il processo: “Il sistema deve muoversi in maniera compatta, la crescita deve essere accompagnata dal quadro giuridico”, ha dichiarato il manager. In sostanza, si è dichiarato ottimista e fiducioso, ritendendo l’Italia dotata di tutti gli strumenti necessari e le competenze per reagire.

Claudio Descalzi: dagli studi alla guida di Eni

Laureatosi in Fisica nel 1979, Claudio Descalzi è l’attuale Amministratore Delegato di Eni. La sua carriera professionale all’interno del gruppo inizia nel 1981 in qualità di Ingegnere di Giacimento. In seguito, intraprende un lungo percorso che lo porta a ricoprire posizioni rilevanti quali : Project Manager, Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia, Managing Director della consociata Eni in Congo, Vice Chairman & Managing Director di NAOC, Direttore dell’area geografica Africa, Medio Oriente e Cina, Direttore dell’area geografica Italia, Africa e Medio Oriente, Vice Direttore Generale di Eni nella divisione Exploration & Production e Chief Operating Officer della stessa. Claudio Descalzi si è impegnato nel corso della sua carriera anche in ambito associazionistico e accademico, entrando a far parte del Consiglio Generale di Confindustria, del CdA della Fondazione Teatro alla Scala e del National Petroleum Council per il 2016/2017. Membro del «Global Board of Advisors del Council on Foreign Relations», è stato insignito di importanti riconoscimenti, tra i quali il prestigioso premio internazionale SPE/AIME “Charles F. Rand Memorial Gold Medal 2012”.

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Unione FCA – Renault: l’advisor di Elkann è Auro Palomba, Presidente di Community Group

Auro Palomba, già Presidente di Community Group e tra i più autorevoli advisor italiani, affianca John Elkann in un progetto ambizioso: l’unione tra Fiat Chrysler Automobiles NV e Renault SA. L’operazione punta ad unire le forze anche per quanto riguarda l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.

Auro Palomba

Auro Palomba: l’accordo FCA – Renault

Si tratta di uno dei progetti più grandi e ambiziosi che abbiano mai interessato il mercato dell’automotive a livello internazionale: John Elkann si è presentato all’Università Bocconi di Milano per illustrare l’importanza di un’unione tra Fiat Chrysler Automobiles NV e la francese Renault SA, una decina di anni dopo aver annunciato, nello stesso Ateneo, l’acquisizione di Chrysler da parte di Fiat. Auro Palomba, alla guida di Community Group e tra gli advisor più competenti sul panorama italiano, seguirà l’accordo al fianco di John Elkann. La motivazione è la stessa di dieci anni fa ma il progetto questa volta avrà un impatto diverso: si parla infatti di auto elettriche e guida autonoma, su un mercato che oggi presenta nuovi competitor e categorie differenti di guidatori. Il progetto Fiat Chrysler – Renault mira a creare la terza maggiore casa di produzione di auto al mondo e a lanciare un messaggio: le grandi industrie dell’automotive devono unire le forze per creare nuove tecnologie, evitando di scontrarsi e sprecare risorse.

Auro Palomba: l’esperienza professionale e Community Group

Fondatore e Presidente di Community Group, società leader nel settore del reputation management, Auro Palomba ha una consolidata esperienza professionale alle spalle. Giornalista economico per 15 anni per importanti quotidiani come Il Messaggero e Il Giornale, ha lavorato come direttore della comunicazione all’interno di aziende e istituzioni finanziarie di primo piano. In qualità di advisor, si è occupato in prima persona di tutelare e gestire la reputazione di grandi gruppi internazionali, finanziari e industriali, nonché di famiglie imprenditoriali italiane di primo piano. Ha condotto trasmissioni e talk show a tema economico e finanziario per Class CNBC, TeleLombardia e Canale Italia. Nel 2001 Auro Palomba fonda Community Group, di cui attualmente è Presidente. È anche Presidente di Reputation Science, joint venture fondata nel 2018 con Andrea Barchiesi, che invece ricopre la carica di Amministratore Delegato. Nel 2017 ha ricevuto il premio come Professionista dell’anno nella categoria “Financial PR” durante i Financecommunity Awards.

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