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Ottobre 2023 - Comunicati stampa e News
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Ottobre 2023

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Andrea Mascetti: l’importanza dei progetti che valorizzano il turismo alpino in Lombardia

Sei milioni di euro: questa è la cifra che Finlombarda, in tandem con Banca Sella e Rsi Srl, investirà nell’ammodernamento degli impianti sciistici di Colere, rendendo l’intero comprensorio più attraente per il turismo e aumentando il numero di escursioni. Lo ha annunciato il Presidente Andrea Mascetti.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti (Finlombarda): il turismo alpino asset fondamentale per il territorio

Lo ha sottolineato anche il Presidente Andrea Mascetti parlando del coinvolgimento di Finlombarda nel progetto di rilancio del comprensorio sciistico “Colere Ski Area 2200”: il turismo alpino gioca un ruolo chiave “per lo sviluppo economico della nostra regione sia d’estate, sia d’inverno” e ne rappresenta “uno degli asset principali”. Parole che esprimono efficacemente il valore dell’operazione portata avanti con il contributo della società finanziaria di Regione Lombardia guidata da Andrea Mascetti: il finanziamento siglato da Istituto per il Credito Sportivo, nel ruolo di lead arranger, Finlombarda, società finanziaria di Regione Lombardia, e Banca Sella con Rsi Srl per un importo del valore complessivo pari a 6 milioni di euro e con una durata di 17 anni, punta a rendere più attraente il comprensorio sciistico invernale e aumentare le attivià escursionistiche della Val di Scalve.

Andrea Mascetti: “Colere Ski Area 2200”, focus sul progetto di rilancio realizzato anche grazie a Finlombarda

Nelle parole del Presidente Andrea Mascetti si legge la soddisfazione per la partecipazione di Finlombarda “al finanziamento in pool del comprensorio sciistico di Colere”. Il finanziamento è assistito dalla garanzia concessa dal Fondo di garanzia per l’impiantistica sportiva gestito da Istituto per il Credito Sportivo: Rsi Srl, che si è aggiudicata la concessione per la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione di “Colere Ski Area 2200” in provincia di Bergamo nell’ambito della procedura di gara indetta dal Comune di Colere, investirà le risorse finanziarie per rilanciare la competitività e attrattività del comprensorio sciistico. “La competitività dei nostri territori passa anche dalla valorizzazione di quei fattori indispensabili per un turismo montano di successo” ha evidenziato infine il Presidente Andrea Mascetti.

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Terna: di cosa di occupa il gestore della rete elettrica nazionale

Terna è una società per azioni italiana che opera nel settore delle reti di trasmissione, è proprietaria della rete di trasmissione nazionale dell’elettricità in alta e altissima tensione ed è il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa.

Terna, il gestore della rete elettrica nazionale

Terna: la storia

Terna nasce nel 1999 a seguito della liberalizzazione del settore elettrico. Inizialmente controllata dal Gruppo Enel, nel 2005 viene trasferita alla Cassa Depositi e Prestiti e avvia un processo di crescita che la porta a sviluppare elettrodotti strategici per l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’interconnessione con i Paesi limitrofi. La mission della società diventa quella di garantire la sicurezza e la qualità dell’approvvigionamento elettrico nazionale, contribuendo allo sviluppo sostenibile del Paese nel ruolo di regista e abilitatore della transizione energetica. Nel corso degli anni arriva così ad affermarsi come punto di riferimento nell’ambito della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, testimoniato anche dalla lunga serie di riconoscimenti ricevuti da enti indipendenti ed esperti del settore. Nel 2022 il Gruppo lancia Terna Academy, un hub di ricerca e formazione che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo di competenze utili ad affrontare le sfide della transizione energetica. Poco dopo inaugura anche il Tyrrhenian Lab, un centro di formazione d’eccellenza realizzato in partnership con le Università di Cagliari, Salerno e Palermo rivolto ai talenti del Mezzogiorno.

Terna: le attività

Dal 2004 quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana, Terna conta oggi oltre 5.000 dipendenti. Il Gruppo è gestore di più di 74mila km di linee elettriche in alta tensione, 896 stazioni di trasformazione e smistamento e 26 linee di interconnessione con l’estero. La società si occupa, da un lato, della pianificazione, costruzione e gestione delle infrastrutture di trasmissione e dei servizi connessi, dall’altro delle attività non soggette a regolazione tariffaria quali le attività internazionali, le energie rinnovabili e lo sviluppo tecnologico. Inoltre, Terna è attiva a livello internazionale con Terna Plus, la società che si occupa di sviluppare nuovi business mediante l’esportazione di competenze tecniche sotto forma di technical advisory e assistenza, presente anche in Albania, Brasile, Cile, Perù e Uruguay. Attualmente, il Gruppo è impegnato nella realizzazione di diverse opere volte a potenziare le connessioni energetiche tra il Nord e il Sud Italia e tra la Penisola e l’estero. Rientrano tra queste: l’elettrodotto Italia-Tunisia, il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link.

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Luca Dal Fabbro (Iren): “Le comunità energetiche porteranno enormi benefici sui territori”

La diffusione delle comunità energetiche potrebbe non solo aiutare il bilancio famigliare, ma anche rendere il Paese più resiliente di fronte alle crisi geopolitiche, come la scarsità di gas seguita alla guerra in Ucraina. Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, evidenzia i pregi di un modello che potrebbe, nei prossimi anni, diventare predominante.

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren

Luca Dal Fabbro: tre ragioni per cui tutti dovrebbero investire nelle comunità energetiche

In un’analisi dettagliata e approfondita, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha esposto i vantaggi del modello delle cosiddette comunità energetiche, associazioni tra privati residenti nella stessa area (che può essere un condominio, un isolato o un quartiere) che si accordano per acquistare e mantenere un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili (come può essere una serie di pannelli solari). Secondo il Presidente di Iren, le comunità energetiche offrono tre grandi vantaggi: il primo è di natura ambientale, ossia la possibilità di produrre localmente energia pulitao. Il secondo è di carattere economico: non solo l’energia prodotta e consumata verrà scalata dalle bollette, a vantaggio del budget familiare, ma in caso di eccedenza potrà essere ceduta al resto della rete elettrica, con un ulteriore vantaggio economico. Il terzo vantaggio riguarda, invece, l’efficienza: trattandosi di energia prodotta a chilometro zero, sarà caratterizzata da minori sprechi (a causa dell’effetto Ohm, infatti, l’energia che viaggia per lunghi percorsi subisce delle perdite) e subirà interruzioni di servizio e blackout in misura decisamente inferiore. In un periodo in cui i rivolgimenti geopolitici hanno messo a dura prova i conti degli italiani, le comunità energetiche potrebbero rappresentare, secondo Luca Dal Fabbro, una soluzione versatile che aumenterà la resilienza dell’intero Paese.

Luca Dal Fabbro: “Vi spiego perché le comunità energetiche saranno una toccasana per la nostra economia”

L’effetto positivo delle comunità energetiche non si limiterà tuttavia a creare beneficio agli investitori diretti, ma comporterà, spiega Luca Dal Fabbro, potrà avere ricadute positive più ampie. Il Presidente di Iren infatti rileva: “La costruzione di comunità energetiche significa far lavorare il territorio, far lavorare gli elettricisti, gli installatori, i fornitori locali, i manutentori. Quindi, ha un beneficio enorme sul territorio, perché significa scaricare sull’economia dei luoghi questo nuovo modo di produrre energia”. Tutte le fasi della produzione di elettricità tramite le comunità energetiche daranno un “grosso impulso” all’economia: dall’installazione, alla manutenzione, fino allo smaltimento, una grande quantità di denaro sarà investita non per acquistare materie dall’estero, bensì per alimentare l’economia locale. Luca Dal Fabbro sostiene inoltre che il costo di installazione di una comunità energetica è, nonostante le apparenze, molto contenuto. Un condominio di Torino che sta applicando questa tecnica rimborserà l’investimento iniziale, secondo le stime, in sei soli anni: a partire da allora, costituirà un risparmio netto per i condomini. La burocrazia necessaria a procedere all’installazione di un pannello solare è, inoltre, piuttosto snella. Per questo, il Presidente di Iren ritiene che questo modello avrà una diffusione sempre più larga in futuro.

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Vincenzo Sanasi d’Arpe: “Senza Consap molte vittime della strada non sarebbero risarcite”

“Il ruolo sociale ricoperto da Consap – Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada – si fonda sul presupposto che tutti i danneggiati di un sinistro hanno diritto, in ogni caso, a un giusto risarcimento”: in occasione della Giornata per la Memoria delle Vittime della Strada il Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, AD di Consap, ha ricordato l’importante ruolo sociale ricoperto dalla partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 Consap

Consap: il ruolo sociale del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada

Il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada è un organismo di indennizzo gestito da Consap con l’importante funzione di assicurare a coloro che subiscono danni stradali un adeguato risarcimento. Vi sono infatti casi in cui le assicurazioni tradizionali non offrono la necessaria copertura: ad esempio, nell’eventualità di danni causati da veicoli non assicurati oppure di veicoli messi in circolazione contro il volere del proprietario, come nel caso del furto. Può inoltre capitare che, sebbene il veicolo sia correttamente assicurato, la compagnia assicurativa non provveda al rimborso, perché in fallimento o posta in liquidazione coatta. In queste eventualità, Consap interviene consentendo alle vittime di ottenere qualche forma di risarcimento, in virtù della convinzione, sottolineata dall’AD Vincenzo Sanasi d’Arpe, che tutti coloro che hanno subito questo genere di incidenti lo meritino.

Come fare richiesta di risarcimento a Consap: massimali e procedure

Consap gestisce il Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada secondo le disposizioni dell’art. 286 del D.Lgs. 209/2005. La liquidazione viene effettuata dalle imprese designate dall’IVASS, consultabili nella sezione “Normativa” del sito della società. I massimali di risarcimento variano in base alla data dell’incidente. Ad esempio, fino all’11 giugno 2022, il massimale per danni alle persone era di € 6.450.000,00, mentre per danni alle cose era di € 1.300.000,00. Per avviare la richiesta, è necessario compilare un modulo specifico sulla homepage del FGVS, fornendo dettagli sul sinistro e inviarlo, insieme a documenti di supporto, all’impresa designata competente e a Consap. Questo processo rigoroso garantisce una gestione conforme alle normative vigenti delle richieste di risarcimento.

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Risparmio privato, Banca Generali e Marco Montemagno promuovono l’educazione finanziaria

Il risparmio privato è una componente fondamentale della stabilità economica delle famiglie. Tuttavia, in Italia le competenze finanziarie sono al di sotto della media dei Paesi OCSE. Tra le realtà impegnate nella promozione dell’educazione finanziaria Banca Generali, artefice del progetto Edufin 3.0 insieme a Marco Montemagno.

Banca Generali

Imparare a gestire il risparmio privato per le sfide del futuro: l’obiettivo di Edufin 3.0

Come possiamo gestire al meglio il nostro risparmio privato? Come possiamo affrontare le sfide finanziarie del futuro? Queste sono domande che riguardano tutti gli italiani, ma che spesso non trovano risposte chiare e semplici. Per questo motivo, Banca Generali ha lanciato Edufin 3.0, un progetto che vuole rendere l’educazione finanziaria accessibile e coinvolgente per tutti, usando i social media come canale e servendosi delle skills di Marco Montemagno come divulgatore. Il risparmio privato è infatti una componente fondamentale della stabilità economica, ma sulle competenze finanziarie l’Italia sconta un grosso gap rispetto ai principali partner europei e internazionali. Basti pensare che, secondo il rapporto Edufin 2023 del Ministero dell’Istruzione, oltre il 50% dei decisori economici delle famiglie italiane non conosce i concetti di base su temi come la finanza, il risparmio privato e gli investimenti. Percentuale che tende ad aumentare se si prendono in considerazione i dati riguardanti giovani, donne e famiglie a basso reddito. Questo significa che molti italiani non sono in grado di gestire al meglio le proprie finanze e tutelarle in un’ottica di medio-lungo periodo. Edufin 3.0 nasce quindi con l’intento di diffondere contenuti semplici e diretti sui temi della finanza.

La finanza e il risparmio privato a portata di click con Banca Generali

Il format del progetto, curato da Marco Montemagno, consiste in una serie di interviste informali con esperti di vari settori, che spiegano in modo chiaro e divertente i concetti finanziari più importanti. Dalla gestione più basilare del risparmio privato agli strumenti come gli ETF, dagli approfondimenti sulla figura del consulente e del corporate advisory, passando per gli investimenti sostenibili ESG. Punto di forza di Edufin 3.0 è che l’iniziativa promossa da Banca Generali su canali come Youtube, Instagram e TikTok non si limita a educare, ma cerca di coinvolgere un pubblico più vasto e diversificato, dalle nuove generazioni agli adulti, offrendo a tutti la possibilità di approfondire i temi finanziari attraverso un mezzo potente: i social media.

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Stefano Venier (Snam): “Innovazione fattore chiave per la neutralità carbonica”

L’innovazione è il fattore chiave per la transizione energetica verso un sistema a basse emissioni di carbonio. Questo è il messaggio che ha voluto trasmettere Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, durante il primo evento della quinta edizione di “Green & Blue Talk”, promosso dal “Corriere della Sera”. 

Stefano Venier

Stefano Venier: “Futuro sostenibile? Servono soluzioni innovative”

Il 10 ottobre si è tenuto a Milano “Transition to Net Zero – Innovare l’Energia”, il primo evento di “Green & Blue Talk”, una serie di incontri sul tema dell’energia e della sostenibilità organizzati dal “Corriere della Sera” e da Pianeta 2030. Obiettivo della 5a edizione dell’evento: discutere le sfide e le opportunità che il settore energetico deve affrontare in un contesto geopolitico in continua evoluzione. Tra i protagonisti della giornata, che ha visto la partecipazione delle principali realtà italiane nel settore dell’energia, anche Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, primo operatore europeo nel trasporto del gas naturale con una rete, in Italia e all’estero, di circa 38.000 km e attiva anche nello stoccaggio e nella rigassificazione. Il manager, che ha preso parte alla sessione dell’evento dedicata alla questione energetica, indipendenza e diversificazione per lo sviluppo del Sistema Paese, ha messo in evidenza il ruolo dell’innovazione, fattore indispensabile per il futuro sostenibile che l’Europa intende creare: “In un’azienda come Snam, che lavora per abilitare la transizione energetica, il tema dell’innovazione è sicuramente centrale. E l’innovazione – ha aggiunto Stefano Venier riguarda innanzitutto i processi, perché senza questi non troveremmo le soluzioni per arrivare alla neutralità carbonica, obiettivo che dobbiamo conseguire.

Stefano Venier: come Snam affronta la transizione energetica con innovazione interna e Open Innovation

Durante l’evento sono stati affrontati diversi aspetti legati alla transizione energetica, come la diversificazione delle fonti, la sicurezza degli approvvigionamenti, l’ottimizzazione dei costi, la riconversione degli impianti e la riduzione degli impatti ambientali. Sfide che Snam affronta grazie ad un approccio che Stefano Venier ha definito di “dual track”, basato su una combinazione di innovazione sia interna che ispirata al modello Open Innovation. “Gestire l’innovazione diventa quindi un fattore fondamentale”. Senza dimenticare un altro aspetto cruciale da considerare: “È necessario anche costruire una cultura adeguata che sappia recepire e sappia valorizzare l’innovazione portandola a tutti i livelli dell’azienda”, ha concluso l’AD.

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Sabrina De Filippis anticipa importanti investimenti di Mercitalia in Lombardia al convegno SetteOttavi

“Un’opportunità per ottimizzare la connettività della regione con le maggiori destinazioni italiane ed europee e contribuire al potenziamento della capacità di interscambio modale delle merci di una delle aree più produttive del Nord Italia”: l’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis ha spiegato l’importanza degli investimenti della società in Lombardia.

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics

Mercitalia Logistics, grande attesi per i nuovi terminal logistici annunciati da Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis ha preso parte al convegno SetteOttavi, organizzato da Confindustria Brescia per fungere da punto di incontro tra istituzione e imprese nel mondo della logistica e dei trasporti. Nel corso dell’importante conferenza, a cui ha presenziato anche il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, l’AD di Mercitalia Logistics ha annunciato una nuova serie di importanti investimenti, per un totale di 3 miliardi di euro. “Gli investimenti costituiscono uno dei pilastri del nostro Piano Industriale, con oltre 3 miliardi di euro dedicati al rinnovo della nostra flotta, alle tecnologie e ai terminali, che rappresentano il cuore pulsante del mondo della logistica.” In particolare, Mercitalia Logistics ha programmato una serie di importanti iniziative in Lombardia, regione di cui Sabrina De Filippis ha sottolineato la centralità a livello economico e industriale. Nello specifico, il Polo Logistico del Gruppo FS aprirà due nuovi terminal, uno a Segrate (nei dintorni di Milano) e l’altro a Brescia. “In Lombardia siamo concentrati particolarmente sulla realizzazione dei nuovi terminal di Milano e Brescia per oltre 340 mila mq complessivi: un’opportunità per ottimizzare la connettività della regione con le maggiori destinazioni italiane ed europee e contribuire al potenziamento della capacità di interscambio modale delle merci di una delle aree più produttive del Nord Italia.

Sabrina De Filippis: “Così connetteremo la Lombardia al territorio europeo”

Sabrina De Filippis ha sottolineato l’importanza strategica di connettere la Lombardia alla rete europea TEN-T, operazione in cui l’istituzione dei nuovi terminal giocherà un ruolo determinante. L’AD di Mercitalia Logistics ha rivelato, nel corso del suo intervento, importanti dettagli su costi e tempistiche della loro costruzione: “Attraverso la società TerAlp sono in corso i lavori per oltre 100 milioni di euro nel terminal di Milano Smistamento a Segrate, che contiamo di completare entro il 2026, mentre a Brescia, con un investimento di oltre 60 milioni di euro, prevediamo l’attivazione nel 2028. Connessioni che ci consentiranno di movimentare i flussi delle merci, in linea con lo sviluppo dei corridoi della rete europea TEN-T.” Particolarmente atteso dalle imprese è il terminal bresciano ‘La Piccola’, che sarà, secondo le anticipazioni, dotato di attrezzature sofisticate che garantiranno altissimi standard di sostenibilità e sicurezza.

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Progresso e sostenibilità nell’industria siderurgica: le qualità dell’acciaio secondo Gruppo Riva

L’acciaio è un materiale versatile, resistente e anche “green”: quali sono i principali vantaggi del suo utilizzo secondo Gruppo Riva.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: l’acciaio guida il progresso della civiltà

Impiegato in quasi tutti i principali settori produttivi e tecnologici, l’acciaio costituisce da secoli una preziosa risorsa nello sviluppo della civiltà. La sua capacità di resistere alle pressioni, alle temperature, agli agenti atmosferici e alla corrosione, e la sua particolare flessibilità e duttilità hanno fatto sì che l’acciaio venisse utilizzato nei campi più disparati, con un ventaglio di applicazioni davvero molto ampio, favorendo di fatto il progresso. È stato anche grazie all’adozione, da parte delle industrie siderurgiche moderne come Gruppo Riva, di elementi innovativi negli assetti produttivi, organizzativi e finanziari. Le nuove tecnologie hanno infatti permesso di garantire livelli di produttività sempre maggiori, ma anche migliori condizioni di sicurezza e una più attenta tutela ambientale. Tutto ciò ha contribuito a rendere l’acciaio un materiale particolarmente all’avanguardia.

Gruppo Riva: l’acciaio è riciclabile all’infinito

Oggi la produzione di acciaio tramite il ciclo elettrosiderurgico rientra tra i cicli industriali più vicini all’idea di economia circolare e quindi in linea con i requisiti di uno sviluppo sostenibile. I prodotti contenenti acciaio possono essere infatti riutilizzati alla fine del loro ciclo di vita per un numero infinito di volte, senza mai perdere le proprie caratteristiche. Per questo motivo, l’acciaio prodotto a forno elettrico può essere considerato un prodotto “verde”. Anche qui, il ruolo delle aziende siderurgiche ha assunto particolare rilevanza. I crescenti investimenti nei forni elettrici hanno di fatto contribuito a far aumentare progressivamente la produzione di acciaio verde. Gruppo Riva abbraccia appieno tale filosofia produttiva, realizzando all’interno dei suoi stabilimenti esclusivamente acciaio da forno elettrico.

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Wikiceo: tutto quello che devi sapere sul management in Italia

Se vuoi sapere chi sono i manager italiani più influenti, quali sono i settori industriali più importanti in Italia e come si è evoluta l’economia e l’industria del nostro Paese, c’è un sito che fa al caso tuo: Wikiceo è un portale di approfondimento dedicato al mondo manageriale italiano, che offre contenuti interessanti e affidabili su biografie, settori e storia.

Wikiceo, il portale dedicato ai top manager italiani

La mission di Wikiceo

Chi sono i manager italiani che hanno fatto la differenza nel loro settore? Come si è sviluppato il management in Italia nel tempo? Quali sono i settori industriali che caratterizzano il sistema economico italiano? A queste e altre domande risponde Wikiceo, il nuovo portale dedicato alla scoperta del mondo manageriale italiano. Contenuti interessanti e affidabili sulle esperienze formative e professionali dei principali Ceo italiani. La sigla “Ceo” sta per Chief Executive Officer, l’equivalente in Italia dell’Amministratore Delegato. Sul sito è possibile trovare le biografie aggiornate di imprenditori e top manager italiani, così come informazioni sui settori industriali che più di tutti rappresentano la forza propulsiva del Paese, dall’energia fino al settore aerospaziale.

Wikiceo, utile e facile da consultare

Wikiceo è un sito utile e facile da consultare per chi vuole approfondire le tematiche legate al management in Italia. Il portalee offre infatti una ricerca semplice e veloce delle biografie dei manager italiani, divisi per nome, cognome, azienda o settore. Basato sul software libero “MediaWiki”, sviluppato da Wikimedia Foundation per Wikipedia e adottato anche da portali come Wikihow, Wikiceo nasce con l’obiettivo di offrire ai suoi visitatori un’informazione di qualità. Il sito vuole raccontare le storie, le esperienze e le competenze dei manager italiani che hanno contribuito o contribuiscono allo sviluppo economico e industriale del nostro Paese. Dai “Top Manager di sempre” come Gianni Agnelli e Adriano Olivetti ai volti meno noti ma che oggi sono alla guida delle principali realtà del Paese.

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Gianpiero Strisciuglio (RFI): “Con il PNRR e il piano decennale cambieremo le infrastrutture”

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il piano decennale del Gruppo FS sono due strumenti fondamentali per il futuro delle infrastrutture ferroviarie in Italia: è il messaggio lanciato da Gianpiero Strisciuglio, AD di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), a latere di un convegno organizzato a Bari.

L'AD di Rete Ferroviaria Italiana, Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio: il ruolo di RFI nel PNRR

Come influirà il Piano di Ripresa e Resilienza sul panorama delle infrastrutture ferroviarie in Italia? Quali le sfide e le opportunità che si presentano? Sono le domande alle quali ha provato a rispondere Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società del Gruppo FS. In occasione del convegno “I ponti e le gallerie italiane del PNRR”, organizzato a Bari dalla Scuola di Ingegneria & Architettura del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il manager alla guida della capofila del Polo Infrastrutture ha illustrato lo stato di avanzamento dei progetti finanziati dal PNRR. “Come RFI – ha ricordato Gianpiero Strisciuglioabbiamo l’83% dei progetti del PNRR già in fase realizzativa”. Ad oggi RFI è impegnata con oltre 4mila cantieri in tutta Italia, per un totale di più di 42 miliardi di euro tra nuove opere e manutenzione delle linee esistenti. Protagonista degli investimenti soprattutto il Mezzogiorno, dove nei prossimi dieci anni RFI investirà 47 degli 80 miliardi previsti dal Piano del Gruppo FS.

Gianpiero Strisciuglio: il futuro delle infrastrutture ferroviarie in Italia

Un Piano decennale, quello del Gruppo FS, che insieme alle risorse del PNRR avrà un impatto decisivo sullo scenario infrastrutturale del Paese, aumentando il numero di opere civili e migliorando la qualità dei servizi. Per Gianpiero Strisciuglio l’Italia ha la possibilità di compiere un vero e proprio “salto infrastrutturale” con effetti positivi dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’innovazione e la digitalizzazione i principali alleati di questo processo, in particolare sotto il profilo della diagnostica predittiva, oggi indispensabile per verificare lo stato di efficienza dell’infrastruttura ferroviaria e delle opere civili e coordinare la gestione del traffico ferroviario al verificarsi di emergenze e criticità. Non a caso, per stare al passo con l’evoluzione tecnologica RFI collabora con più di 50 università, coinvolgendo anche Italferr e ANAS.

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Luca Dal Fabbro: “Con gli impianti di recupero, si potrà provvedere fino al 30% del nostro fabbisogno di materie critiche”

“Ricordo che siamo la seconda potenza industriale europea, e quindi è molto importante avere anche una focalizzazione sulla strategia di approvvigionamento, assicurarci per evitare i problemi che abbiamo avuto lo scorso anno con il gas”: secondo il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, la sostenibilità è una questione strategica ancora prima che ambientale.

 Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Investimento da mezzo miliardo per ridurre la dipendenza dall’estero per le materie critiche

Iren si è candidata e si candida per essere il leader nel recupero delle materie prime critiche”: lo ha affermato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, al Forum Ambrosetti, in una sessione dedicata proprio al tema della dipendenza. Che non è solo energetica e di combustibile, ma anche quella da materiali pregiati fondamentali per la costruzione degli apparecchi tecnologici: si tratta delle cosiddette ‘materie prime critiche’, rare sul territorio europeo, e che siamo costretti ad acquistare a caro prezzo, soprattutto dalla Cina. Tuttavia, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, una soluzione c’è: si tratta degli impianti di recupero di materia, che possono restituire questi materiali a partire dal riciclo di apparecchi tecnologici, schermi di smartphone e computer: Iren è già pioniere di questa pratica, attraverso gli impianti di Arezzo e Torino che utilizzano tecnologie innovative per recuperare materie critiche a partire dagli schermi LED. Con un investimento di mezzo miliardo di euro, ha dichiarato il Presidente di Iren, si potrebbero costruire una decina di impianti in grado di provvedere al 30% del nostro fabbisogno di materie critiche.

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro spiega le opportunità del biogas

Il recupero di materie critiche non è l’unica specialità di Iren. Luca Dal Fabbro ha esposto gli ambiziosi progetti della multiutility nell’ambito delle rinnovabili: in particolare le rinnovabili, ma anche il biogas. Di quest’ultimo l’Italia potrebbe produrre, secondo il Presidente di Iren, 10 miliardi di metri cubi all’anno, utilizzando esclusivamente scarti. Iren sta già investendo in questa tecnologia attraverso i propri impianti di Bari, Reggio Emilia e Liguria. Luca Dal Fabbro ha sottolineato che, essendo l’Italia il secondo Paese europeo più industrializzato, permettere ai nostri imprenditori di valersi di energia a basso costo è una priorità non solo ambientale, ma anche strategica. Con le fonti rinnovabili, Iren si è dimostrata in grado di offrire energia pulita a prezzi convenienti.

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CONSAP, Vincenzo Sanasi d’Arpe riconfermato Amministratore Delegato

L’Assemblea degli Azionisti ha rinnovato la fiducia a Vincenzo Sanasi d’Arpe, confermato per il secondo mandato come Amministratore Delegato della concessionaria dei servizi assicurativi pubblici.

L'Amministratore Delegato di Consap Vincenzo Sanasi d'Arpe

Vertici CONSAP, gli azionisti confermano il secondo mandato di Vincenzo Sanasi d’Arpe

Vincenzo Sanasi d’Arpe continuerà a guidare CONSAP, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, anche per il triennio 2023-2025. A confermare la fiducia l’Assemblea degli Azionisti, riunitasi lo scorso 27 giugno per approvare il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022 e nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione. A presiederlo il Dott. Sestino Giacomoni, subentrato a Mauro Masi, mentre gli altri componenti nominati sono l’Avv. Francesca Ceruti, la Dott.ssa Silvia Triggiani e il Dott. Antonio Zennaro. Il nuovo mandato di Vincenzo Sanasi d’Arpe alla guida di CONSAP testimonia l’impegno del manager e i risultati positivi della sua gestione. Oggi la controllata del MEF, responsabile tra le altre cose del Fondo di garanzia per le vittime della strada e del Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, gestisce 42 linee di attività per conto di diverse Istituzioni.

La carriera di Vincenzo Sanasi d’Arpe

Considerato tra i massimi esperti italiani di crisi e risanamento d’impresa, Vincenzo Sanasi d’Arpe è un avvocato, accademico e dirigente d’azienda con una lunga esperienza come Commissario Straordinario di grandi gruppi industriali in difficoltà e consulente di società multinazionali. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Modena, ha lavorato per la Honeywell Information System Italia, diventandone Vice Presidente e Amministratore Delegato. Incarichi ricoperti anche per realtà quali il Consorzio S.A.S.T.CA., Bull H.N. Italia e Olivetti. Nel 1987 è stato consigliere sulle partecipazioni statali affiancando Emilio Colombo, allora Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica. Attualmente, oltre a guidare CONSAP, è anche Presidente del World Food Programme Italia. Negli anni, Vincenzo Sanasi d’Arpe ha consolidato anche il suo percorso accademico: oggi è Professore straordinario di Diritto dell’economia presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma, docente presso l’Università di Roma “La Sapienza” e Direttore del Dipartimento di Diritto ed Economia del Consorzio Universitario Humanitas. È inoltre autore di numerosi testi e articoli sul tema dell’amministrazione straordinaria dei grandi gruppi in crisi, tra cui “L’Amministrazione straordinaria dei grandi gruppi in crisi. Lineamenti Giuridici” (Ed. Jovene, Napoli, 2005).

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La formazione sulla scelta e uso dei DPI per le vie respiratorie

Comunicato Stampa

La formazione sulla scelta e uso dei DPI per le vie respiratorie

Un corso a Brescia il 13 e 14 novembre 2023 fornirà a formatori, addetti e consulenti le nozioni, le competenze e gli strumenti utili alla scelta ed utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie.

 

I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono importanti attrezzature destinate ad essere indossate e utilizzate dai lavoratori al fine di preservarli da uno o più rischi che potrebbero minacciare la loro sicurezza o salute durante l’attività lavorativa.

E il loro uso, come ricordato dal Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008), diventa obbligatorio quando i rischi lavorativi non possono essere evitati o ridotti da idonee misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva o da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

 

Tra questi DPI un ruolo importante è rivestito dagli apparecchi per la protezione delle vie respiratorie (APVR) per i quali, in quanto DPI di terza categoria, destinati a salvaguardare il lavoratore da infortuni gravi o mortali, è previsto un obbligo di informazione, formazione e addestramento circa le modalità del loro corretto impiego.

Tuttavia, nonostante questo obbligo normativo, molte aziende presentano ancora ritardi e carenze nella formazione dei dipendenti sulle corrette procedure per l’uso di tali dispositivi.

 

Esistono corsi che possono contribuire a migliorare la scelta e l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie? Sono disponibili percorsi di formazione per affrontare gli aspetti relativi alla normativa, alla valutazione e all’uso degli APVR?

 

Un nuovo corso sui DPI per la protezione delle vie respiratorie

Per migliorare l’utilizzo di questi importanti dispositivi in materia di salute e sicurezza l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza nei giorni 13 e 14 novembre 2023 a Brescia un corso di 16 ore in presenza dal titolo “DPI per la protezione delle vie respiratorie. Normativa, valutazione ed utilizzo. Novità e modifiche introdotte”.

 

Il corso ha l’obiettivo di fornire ai formatori, addetti e consulenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro le nozioni, le competenze e gli strumenti utili alla scelta ed utilizzo corretto dei DPI per le vie respiratorie.

 

Il percorso è costituito da una prima parte teorica di introduzione con riferimenti normativi e operativi, durante la quale verranno presentati i principali DPI e le loro caratteristiche, gli agenti inquinanti, i limiti di esposizione e la valutazione corretta per scegliere il DPI idoneo. Successivamente verrà svolta una seconda parte più pratica dove verranno date le indicazioni per l’organizzazione di una corretta formazione e addestramento all’uso degli APVR e verranno svolte delle prove di adattabilità (Fit test).

 

I docenti:

  • Roberto Marasi: formatore qualificato AiFOS, esperto in tematiche relative all’utilizzo dei DPI
  • Marco Magro: formatore qualificato AiFOS, esperto in tematiche relative all’utilizzo degli APVR, membro commissione UNI protezione delle vie respiratorie, fit tester certificato

 

La scelta dei DPI per la protezione delle vie respiratorie

I dispositivi di protezione delle vie respiratorie si distinguono essenzialmente in due categorie:

  • dispositivi filtranti (o respiratori a filtro), in grado di trattenere le sostanze inquinanti presenti nell’ambiente;
  • respiratori (isolanti), in grado di rendere indipendente l’utilizzatore dall’ambiente inquinato.

E il loro funzionamento consiste nel filtrare l’aria inquinata o nel fornire aria respirabile da una sorgente alternativa all’aria pericolosa dell’ambiente di lavoro.

 

La scelta del tipo di dispositivo filtrante o respiratore deve essere fatta solo dopo una corretta valutazione dei rischi lavorativi e in correlazione al tipo di attività svolta, alla qualità e quantità dell’agente inquinante e ai valori limite stabiliti dalla norma o, laddove assenti, dagli elenchi delle organizzazioni scientifiche riconosciute.

 

Inoltre nella scelta dei DPI/APVR più adeguati bisogna tener conto anche di vari altri fattori come, ad esempio, la fatica e durata dell’attività, la durata dei filtri, la libertà di movimento, il campo visivo e l’ergonomia.

 

Informazioni e programma del corso in presenza sui DPI

Il corso di 16 ore in presenza “DPI per la protezione delle vie respiratorie. Normativa, valutazione ed utilizzo. Novità e modifiche introdotte” si terrà a Brescia il 13 e 14 novembre 2023 – – presso AiFOS Service in via Branze 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Questi gli argomenti affrontati nel corso:

  • Prima giornata (13 novembre, dalle 8:30 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:30):
    • normativa di riferimento: D.Lgs. n. 81/08 e UNI 11719:2018
    • Regolamento UE 2016/425 del 9 marzo 2016: esame UE del tipo, Controllo della produzione
    • l’importanza della protezione delle vie respiratorie;
    • valutazione del rischio per scelta APVR
    • agenti inquinanti;
    • limiti di esposizione;
    • gli strumenti di rilevazione;
    • scelta idoneo APVR: tipologie e caratteristiche;
    • esercitazione di gruppo sulla corretta vestizione dei DPI.
  • Seconda giornata (14 novembre, dalle 8:30 alle 13:00 e dalle 13:30 alle 17:00)
    • manutenzione e registrazioni
    • progettare percorso formativo APVR
    • test adattabilità: qualitativo, pro e contro – attività pratica
    • test adattabilità: quantitativo CNC, pro e contro – attività pratica
    • test adattabilità: quantitativo CNP, pro e contro – attività pratica
    • test di verifica dell’apprendimento

 

La partecipazione al corso vale come 16 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, Formatori qualificati (area 2) e Coordinatori alla sicurezza. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/dpi-per-la-protezione-delle-vie-respiratorie

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – info@aifos.it – formarsi@aifos.it

 

26 ottobre 2023

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

ufficiostampa@aifos.it

http://www.aifos.it/

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Gioielli Oro Storia e Tradizione

I gioielli oro hanno una lunga storia e tradizione che si estende per millenni. L’oro è uno dei metalli più preziosi e desiderati al mondo, ed è stato utilizzato per creare gioielli e ornamenti sin dall’antichità. Ancora oggi i gioielli oro sono considerati oggetti di grande valore che possono essere acquistati e venduti facilmente anche attraverso la diffusa filiera di attività come questo compro oro Firenze.

Ecco una panoramica della storia dei gioielli oro:

Antichità:
Gli antichi Egizi sono famosi per i loro gioielli d’oro, che includevano anelli, braccialetti, collane e amuleti. L’oro aveva un significato religioso e simbolico per gli Egizi, ed era associato alla divinità del sole, Ra.
Nell’antica Roma, l’oro veniva utilizzato per creare gioielli come fibbie, spille, orecchini e braccialetti. Questi gioielli erano spesso indossati per mostrare lo status sociale e la ricchezza.
Medioevo:
Durante il periodo medievale, l’oro veniva utilizzato per creare gioielli ecclesiastici, come croci, reliquiari e corone per le chiese. Questi oggetti erano spesso decorati con pietre preziose e smalti.
Rinascimento:
Nel Rinascimento, i gioielli d’oro raggiunsero un nuovo livello di sofisticazione e bellezza. Artisti come Leonardo da Vinci e Benvenuto Cellini crearono opere d’arte in oro, tra cui gioielli e ornamenti.
Periodo moderno:
Nel corso della storia moderna, l’oro è stato utilizzato per creare una vasta gamma di gioielli, dalle semplici fedi nuziali agli intricati gioielli di alta moda. L’oro è diventato un simbolo di status e ricchezza in molte culture.

Tradizioni legate ai gioielli d’oro:
I gioielli d’oro sono spesso considerati regali preziosi e simbolici in occasioni speciali come matrimoni, anniversari e altre celebrazioni importanti.
Molte culture hanno tradizioni legate all’uso di gioielli d’oro come segni di status sociale o come eredità familiare.
L’arte di creare gioielli d’oro è stata tramandata di generazione in generazione in molte famiglie di gioiellieri.
In alcune culture, i gioielli d’oro sono indossati per scopi religiosi o cerimoniali, come per esempio i gioielli utilizzati in matrimoni indiani.
Negli ultimi decenni, c’è stata una crescente consapevolezza riguardo all’importanza di utilizzare oro proveniente da fonti sostenibili e responsabili, per ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’industria dell’oro.
In sintesi, la storia e le tradizioni legate ai gioielli d’oro sono ricche e variegate, e l’oro rimane un metallo prezioso molto apprezzato nella creazione di gioielli di grande valore artistico e simbolico.

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Fabio Inzani, i lavori di ristrutturazione del Policlinico di Bologna: “Verso un polo efficiente e accogliente”

“Prevediamo di completare le opere entro la metà del 2024, in modo da restituire alla comunità cittadina un Polo accogliente, efficiente, sostenibile e ben integrato nel tessuto ospedaliero e urbano”: ecco come il progetto di Fabio Inzani, Presidente di Tecnicaer Engineering, renderà il Policlinico più agevole e accessibile per tutti.

 Fabio Inzani

Fabio Inzani: “Così Tecnicaer ha organizzato in modo razionale i flussi di visitatori

Ristrutturare il Polo Materno-Infantile del Policlinico di Sant’Orsola, rendendolo più accessibile ed efficiente per utenza e personale medico ma senza danneggiare le aree verdi e gli edifici circostanti: questa è la complessa sfida tecnica e ingegneristica che Fabio Inzani, Presidente di Tecnicaer Engineering, ha dovuto affrontare. Il punto debole della progettazione precedente è stato individuato nella eccessiva frammentazione delle attività, che costringeva i visitatori a compiere lunghi e inefficienti spostamenti. Tecnicaer ha dunque scelto di ampliare il Padiglione 4 aggiungendo la sezione 4N, accentrando in questa i servizi di emergenza. Le attività diurne, nel progetto dell’Ingegnere Fabio Inzani, rimarranno invece nel Padiglione 4.

Fabio Inzani: “La salvaguardia del verde al centro del progetto di Tecnicaer

Il progetto di Tecnicaer non è stato esente da complicazioni di carattere tecnico: i piani di ristrutturazione erano infatti ostacolati dalla presenza di aree verdi, nonché di edifici protetti da un vincolo. Nonostante queste criticità, Fabio Inzani e Tecnicaer non hanno tardato a escogitare una soluzione: “Abbiamo prestato un’estrema attenzione alla salvaguardia del verde esistente, espiantando e reimpiantando ove possibile gli alberi presenti nell’area di cantiere e prevedendo nuove piantumazioni sostitutive, con l’intento di integrare edifici e parco all’interno di un disegno coerente”. Nonostante i rallentamenti, Fabio Inzani ha confermato che il progetto di ristrutturazione dovrebbe essere completato entro la prima metà del 2024.

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Da Renault solo auto 100% elettriche: Luca de Meo annuncia la svolta per il mercato europeo

Il CEO di Renault Group Luca de Meo ha svelato il piano per l’elettrificazione del marchio in Europa entro il 2030, seguendo le regole ambientali imposte dall’UE. Ha anche affrontato il tema del mercato italiano, sottolineando i fattori che influenzano la diffusione dell’elettrico.

Luca de Meo

Renault produrrà esclusivamente modelli full electric: le ambizioni di Luca de Meo per il mercato europeo

Renault ha fissato un obiettivo ambizioso: diventare 100% elettrico entro il 2030. A sostenerlo è stato il CEO Luca de Meo durante Quattroruote Next. Il manager ha spiegato che Renault ha una visione chiara del futuro della mobilità, che passa per l’elettrificazione totale del suo parco auto nel continente europeo, dove le regole ambientali sono sempre più stringenti. “I tempi saranno molto molto stretti, ma una volta che le regole sono fatte il mio lavoro non è contestarle, ma mettere l’azienda in condizione di rispettarle”, ha detto il manager, spiegando che per raggiungere questo traguardo l’azienda sta investendo in ricerca e sviluppo, in nuovi modelli e in soluzioni innovative per i clienti. Il CEO di Renault Group ha anche parlato dell’esistenza di un piano B, che riguarda la Dacia e altre marche internazionali del Gruppo, che continueranno a proporre soluzioni ibride, più adatte ad altri mercati ed esigenze.

Luca de Meo: potere d’acquisto e infrastrutture frenano la transizione italiana

Luca de Meo non si è limitato a parlare del piano di Renault per l’elettrificazione in Europa, ma ha anche affrontato il tema del mercato italiano. Il CEO ha sottolineato come le nuove tecnologie si diffondano sempre dal Nord al Sud dell’Europa e come l’Italia debba fare la sua parte per non restare indietro. Potere d’acquisto dei consumatori, infrastrutture di ricarica, incentivi pubblici: questi i fattori che influenzano la diffusione dell’elettrico nel nostro Paese. Ha anche aggiunto che bisogna scegliere con attenzione il target di clienti a cui rivolgersi, perché l’elettrico richiede maggiori investimenti e sovvenzionare chi non ne ha bisogno rischia di produrre l’effetto opposto. Luca de Meo ha concluso esprimendo il suo desiderio che l’Italia si allinei al trend dell’elettrico: Renault è pronta a contribuire a questa transizione.

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Claudio Machetti: focus sul percorso professionale del manager di Enel

Claudio Machetti è in Enel dal 2000, anno in cui approda nel Gruppo dopo aver maturato importanti esperienze in realtà quali il Banco di Roma e Ferrovie dello Stato Italiane.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: la formazione e l’esordio professionale

Il percorso formativo di Claudio Machetti ha inizio con il conseguimento del diploma di maturità presso il liceo classico “Tito Lucrezio Caro” di Roma e si

completa con una laurea in Scienze Statistiche, ottenuta nel 1982 presso l’Università La Sapienza. Claudio Machetti fa il suo esordio professionale nell’ambito dell’istituto di credito Banco di Roma in qualità di analista finanziario. Questa posizione lo porta a curare l’analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali italiani e, successivamente, a specializzarsi in equity. Passato ad operare all’interno della Direzione Finanziaria, si occupa dell’IPO di alcune società quotate nella Borsa Italiana. Nel 1990 Claudio Machetti lascia il Banco di Roma per diventare Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari di Ferrovie dello Stato Italiane. Gli viene affidata in seguito la Direzione della Finanza Operativa. Nello stesso periodo partecipa, inoltre, alla costituzione della società finanziaria attiva nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo, Fercredit.

Claudio Machetti: le tappe del suo percorso in Enel

Il 2000 rappresenta per Claudio Machetti l’anno della sua svolta professionale. In qualità di Responsabile dell’Area Finanza, entra infatti in Enel, realtà in cui opera tutt’ora. Poco dopo il suo ingresso nella multinazionale italiana dell’energia, collabora alla creazione di Enelfactor ed Enel Insurance, di cui diviene Presidente (posizione ricoperta fino al 2014). Più tardi viene scelto per assumere il ruolo di Direttore Finanziario del Gruppo e lavorare a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, operando anche nei board di consociate come Wind Telecomunicazioni e Terna. Nel 2009 viene nominato Direttore della neonata divisione responsabile del controllo dei rischi aziendali, la Direzione Risk Management. Nel 2014 Claudio Machetti viene messo a capo della Global Trading. Attualmente è Direttore Global Energy and Commodity Management and Chief Pricing Officer di Enel.

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Torna l’influenza: i consigli della pediatra Susanna Esposito per proteggere i bambini

L’influenza stagionale è tornata, con un mese di anticipo rispetto all’anno scorso: come difendersi? I vaccini sono necessari? Che rapporto ha con il Covid? La pediatra Susanna Esposito, esperta in infettivologia, risponde a dubbi e quesiti.

 Susanna Esposito

Susanna Esposito: “La prevenzione primaria fondamentale per combattere l’influenza

Diagnosticato il primo malato con influenza stagionale di tipo A: Susanna Esposito, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Ospedale Pietro Barilla di Parma, ne dà notizia. Il paziente è giovanissimo: un lattante di 4 mesi, che ha cominciato a manifestare difficoltà respiratoria, febbre alta e inappetenza. I test di laboratorio hanno immediatamente confermato i sospetti della pediatra. Il bambino è attualmente in cura nella Clinica pediatrica diretta da Susanna Esposito: la terapia antivirale ha già dato risultati positivi e il piccolo è in via di miglioramento. Intervistata da “La Stampa”, la pediatra ha in ogni caso fatto circolare preziosi consigli su come evitare la trasmissione del virus, proteggendo così le categorie più vulnerabili: in particolare, ha posto l’attenzione sulla prevenzione primaria, che “si fa lavandosi le mani con acqua e sapone o con gel disinfettante, utilizzando le mascherine nei luoghi affollati e non prendendo in giro chi usa la mascherina (ad esempio i bambini a scuola o gli anziani). È sempre meglio una mascherina in più che una in meno. Poi arieggiare i locali e, se si è malati, stare a casa fino alla risoluzione dei sintomi e comunque per almeno cinque giorni”.

Susanna Esposito: “Vaccino antinfluenzale importante per soggetti fragili

La pediatra Susanna Esposito ha poi affrontato il tema della vaccinazione e della sua utilità nel combattere l’influenza. Secondo l’esperta, benché il vaccino possa fare bene a chiunque, questo diventa fondamentale per donne gravide (che rischiano altrimenti complicazioni in gravidanza e al fine di proteggere i nuovi nati nei primi 6 mesi di vita), soggetti afflitti da disabilità e da malattie croniche, anziani e bambini dai 6 mesi ai 6 anni. L’esperta stempera, invece, la paura per il Covid, che rimarrà epidemico ma vedrà, grazie alle vaccinazioni, un progressivo calo della letalità. In merito alla possibilità di ulteriori richiami per la vaccinazione da Coronavirus, Susanna Esposito ha affermato: “Per i soggetti fragili, i sanitari e chi ha molti contatti con la gente è molto importante fare questo richiamo. Penso ad esempio agli insegnanti, alle forze dell’ordine, agli sportivi agonisti e a tutti coloro che fanno mestieri dove uno stop o un focolaio possono essere molto controproducenti. Se non pericolosi”.

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Charles Holland Award: l’AD Enrico Vita e la Presidente Susan Carol Holland premiano i migliori negozi Amplifon

“I nostri audioprotesisti e il nostro personale di negozio sono di ispirazione per tutta l’azienda, in quanto svolgono un ruolo essenziale nell’assicurare a chi si rivolge a noi abbia la migliore esperienza possibile”: così si è espresso l’AD di Amplifon Enrico Vita, nel corso della cerimonia di premiazione a cui ha partecipato anche la Presidente Susan Carol Holland.

 La Presidente della Fondazione Amplifon Susan Carol Holland

Susan Carol Holland alla cerimonia di premiazione dei migliori stores di Amplifon

Il 31 marzo 2022, 50 punti vendita eccellenti di Amplifon sono stati onorati con il Charles Holland Award, prestigioso riconoscimento intitolato al fondatore. Alla cerimonia di premiazione, tenutasi presso il Superstudio Più di Milano, hanno presenziato la Presidente Susan Carol Holland e l’AD Enrico Vita, che hanno così voluto omaggiare l’impegno e la competenza dei dipendenti su qualsiasi livello. Gli stores premiati hanno sede in 15 Paesi diversi: Italia, Spagna, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Israele, Svizzera, Portogallo, Regno Unito, Polonia, Ungheria, Stati Uniti, Canada e Colombia. Il riconoscimento non è stato attribuito solamente sulla base dei successi economici, ma anche della qualità del servizio e l’aderenza ai valori aziendali, pilastri attorno a cui Susan Carol Holland ha impostato la crescita del Gruppo.

Amplifon, dalle origini al successo mondiale sotto la guida di Susan Carol Holland

Amplifon fu fondata nel 1950 da Algernon Charles Holland, padre di Susan Carol Holland e veterano delle Seconda Guerra Mondiale che desiderava migliorare la qualità di vita dei suoi commilitoni, spesso privati dell’udito da esplosioni, incidenti e ferite di guerra. Da allora, il Gruppo da lui fondato ha sempre mantenuto una stretta aderenza ai suoi valori, ossia condurre un’attività che mettesse al centro il benessere delle persone. Amplifon non si limita infatti a proporre un’offerta di qualità nell’ambito dell’hearing care: il Gruppo investe fortemente anche nella ricerca medica ed è fautore di numerose iniziative benefiche, specialmente a favore degli anziani e altre categorie fragili. Consegnando il premio intitolato a suo padre, Susan Carol Holland perpetua dunque la sua visione etica e profondamente benefica dell’attività di Amplifon.

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Premio Tesi di laurea 2023: gli ultimi giorni per inviare gli elaborati

Comunicato Stampa

Premio Tesi di laurea 2023: gli ultimi giorni per inviare gli elaborati

 

La scadenza del 31 ottobre 2023 è ormai alle porte e rappresenta l’ultima opportunità per partecipare al Premio per le migliori tesi di laurea su salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità.

 

Con la scadenza imminente del 31 ottobre 2023 per la presentazione delle tesi, si avvicina la conclusione della undicesima edizione del “Premio tesi di laurea nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e sostenibilità”, un’iniziativa organizzata dalla Fondazione AiFOS in collaborazione con l’Associazione AiFOS e la partnership di PuntoSicuro.

 

Questa manifestazione ha permesso in questi anni alla Fondazione, una realtà impegnata nella diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e lavoro, di premiare numerosi lavori universitari e, specialmente, di mettere in luce idee, strategie e soluzioni innovative, contribuendo così a fornire strumenti adeguati per migliorare prevenzione e consapevolezza nei settori della salute, della sicurezza e della sostenibilità.

 

Tutte queste idee e soluzioni innovative sono raccolte e archiviate anche in una biblioteca virtuale (“Biblioteca Tesi Sicurezza” – BTS) per essere messe a disposizione di tutti gli interessati.

 

Il Premio tesi di laurea 2023 su salute, sicurezza e sostenibilità

Il Bando Tesi di Laurea 2023 riguarda tesi, discusse tra il 1° novembre 2022 ed il 31 ottobre 2023, che trattano i seguenti temi:

  • Salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, declinata in uno dei seguenti ambiti individuati dal Decreto interministeriale del 6 marzo 2013:
    • ambito giuridico, normativo, organizzativo;
    • ambito tecnico, ingegneristico, medico;
    • ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale.
  • Sostenibilità in ambito lavorativo, declinata in uno o più dei seguenti argomenti: benessere organizzativo, lavoro dignitoso, corretta gestione ambientale in azienda.
  • Pari opportunità, premio dedicato al genere femminile, alla diversità di genere e alla conciliazione vita-lavoro.

 

Per il Premio tesi di laurea 2023 la Commissione valutatrice selezionerà:

  • 3 tesi di lauree triennali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una per ciascuno dei tre ambiti individuati (ambito giuridico, normativo, organizzativo; ambito tecnico, ingegneristico, medico; ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale);
  • 3 tesi di lauree magistrali/master di primo livello in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una per ciascuno degli ambiti individuati;
  • 1 dottorato in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • 1 master di II livello in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • 1 tesi in materia di sostenibilità;
  • 1 tesi in materia di pari opportunità (Premio SOFIA Comitato Donne AiFOS).

 

Le tesi selezionate avranno diritto ad un riconoscimento economico di € 500, alla pubblicazione della tesi sui siti di Fondazione AiFOS e di AiFOS, alla presentazione su PuntoSicuro, a un abbonamento ai “Quaderni della Sicurezza” e a un attestato di partecipazione.

 

Il link per scaricare il bando di concorso e la domanda di partecipazione:

https://fondazioneaifos.org/premio-tesi-di-laurea/

 

L’importanza dello strumento della Biblioteca Tesi Sicurezza

Le tesi saranno pubblicate sul portale BTSBiblioteca Tesi Sicurezza” (www.bibliotecatesi.fondazioneaifos.org), una biblioteca virtuale dedicata a tutte le tesi di laurea riguardanti la salute, la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità che hanno partecipato al Premio dal 2013 a oggi.

 

Le tesi incluse nella Biblioteca sono liberamente consultabili e accessibili tramite database e mediante la semplice creazione di un account gratuito.

 

Con il consenso degli autori, la Fondazione rende, dunque, accessibili le tesi non solo a studenti, ricercatori e accademici interessati ad approfondire i vari temi trattati, ma anche a tutti gli operatori e professionisti della sicurezza.

 

La partecipazione al Premio tesi di laurea 2023

Ricordiamo che la partecipazione al “Premio tesi di laurea nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e sostenibilità” è completamente gratuita e la scadenza per l’invio delle tesi/elaborati è fissata per il 31 ottobre 2023.

 

Successivamente, entro il mese di dicembre 2023, verrà annunciato l’elenco delle tesi vincitrici e la cerimonia di premiazione si svolgerà in una data definita e comunicata dalla Fondazione AiFOS.

 

In vista della scadenza imminente del 31 ottobre, incoraggiamo gli studenti laureati/laureandi di tutte le università italiane a presentare le proprie tesi alla segreteria del Premio.

 

Il link per scaricare il bando di concorso e la domanda di partecipazione:

https://fondazioneaifos.org/premio-tesi-di-laurea/

 

Segreteria del Premio: Fondazione AiFOS c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia, via Branze, 45 – 25123 Brescia Tel. 030.6595037 Fax 030.6595040 info@fondazioneaifos.org

 

19 ottobre 2023

 

 

Ufficio Stampa Fondazione AiFOS

ufficiostampa@fondazioneaifos.org

www.fondazioneaifos.org

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Luigi Ferraris presenta il progetto Gigabit Rail&Road: “Migliorerà la connessione internet dell’intero Paese”

Migliorare non solo le infrastrutture fisiche, ma anche quelle digitali: l’ambiziosa agenda di Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, punta a portare la connessione ad alta velocità anche nelle località più isolate.

 Luigi Ferraris, AD e DG di Gruppo FS Italiane

Luigi Ferraris presenta il piano Gigabit Rail&Road, per una migliore connettività in tutto il Paese

Gruppo FS gestisce ben 17mila chilometri di ferrovie e 32mila chilometri di strade: un’infrastruttura estesa, capillare e di importanza strategica, che può essere utilizzata, secondo l’AD Luigi Ferraris, per migliorare non solo la qualità dei trasporti, ma anche quella della connessione internet dell’intero Paese. Questa ambiziosa aspirazione risulta ancora più fondamentale nel contesto del programma della Commissione Europea per il mercato unico digitale, nonché degli obiettivi del PNRR. Luigi Ferraris ha annunciato, nel contesto della conferenza “ComoLake – Next Generation Innovations”, il progetto Gigabit Rail&Road, che potenzierà il segnale 5G sull’intero territorio nazionale attraverso l’installazione di reti a fibra ottica lungo le linee ferroviarie gestite dal Gruppo FS.

Luigi Ferraris: “Installeremo la fibra ottica in 2.200 stazioni attive e 500 stazioni inutilizzate”

Tra gli interventi previsti nel piano, Luigi Ferraris ha previsto inoltre la possibilità di “portare la fibra ottica nelle 2.200 stazioni ferroviarie attive che, insieme alle pubbliche amministrazioni, sono il centro nevralgico delle aree urbane”. Ma oltre alle stazioni attive, Gruppo FS gestisce altri asset inutilizzati che possono essere valorizzati per promuovere l’innovazione digitale dell’Italia: si tratta delle “oltre 500 stazioni che oggi non sono più utilizzate per la mobilità, ma che possono portare una migliore connettività in aree limitrofe o rurali e spingere verso una maggiore competitività dei settori industriale e agricolo del Paese”. Il ruolo strategico del Gruppo FS nell’implementare la strategia di digitalizzazione del Paese è stato confermato dal Protocollo d’Intesa firmato da Luigi Ferraris con i Ministri Alessio Butti, Matteo Salvini e Adolfo Urso.

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Alessandro Benetton e i figli Agnese, Tobias e Luce: l’intervista su “Chi”

I miei figli, il mio futuro: Alessandro Benetton parla di Agnese, Tobias e Luce e del suo “essere genitore” in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”.

Alessandro Benetton insieme ai suoi figli

Alessandro Benetton: incoraggiare l’intraprendenza e la libera espressione dei propri figli

Mi aiutano a capire il presente: Alessandro Benetton lo dice parlando di Agnese, Tobias e Luce, i suoi tre figli, in una recente intervista rilasciata al settimanale “Chi”. Incoraggiarne l’intraprendenza e la libera espressione è la chiave del profondo rapporto che li lega: “Da ragazzo ho intrapreso un percorso indipendente da quello della mia famiglia, pur conservando i valori e i privilegi che ho avuto”, racconta il Presidente di 21 Invest spiegando come ad Agnese, Tobias e Luce cerchi di

trasmettere un senso di appartenenza e libertà e li sproni a sfruttare le opportunità, a fare esperienze e a lavorare all’estero per acquisire prospettive diverse. Nell’intervista, Alessandro Benetton sottolinea il valore dell’istruzione ma altrettanto fondamentale nella sua visione di vita è credere nelle proprie passioni, inseguirle: “È importante dare valore allo studio, alla conoscenza e all’apprendimento degli strumenti che poi possono sostenere un’idea, un’intuizione”.

Alessandro Benetton: l’importanza del dialogo nelle parole del Presidente di 21 Invest

Se Alessandro Benetton è entrato in contatto con il mondo dei social media avvicinandosi anche a un pubblico sempre più giovane è grazie ad Agnese, Tobias e Luce: “I social hanno mostrato qualche debolezza ma sono stati una grande opportunità che è giusto osservare con lo sguardo di più generazioni”. I suoi figli, dice nell’intervista, lo hanno anche aiutato a comprendere meglio quali sono i nuovi valori ispiratori dei giovani. E lui ad Agnese, Tobias e Luce cosa può trasmettere? “Da un lato l’esempio, che deriva dalla propria esperienza di vita; dall’altro l’ascolto, che aiuta a valorizzare il loro percorso”: questo per Alessandro Benetton è il dono più grande che si può lasciare a un figlio.

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Economia, ecco perché quella Europea è meno resiliente degli Stati Uniti

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  • 20 Ottobre 2023

Dallo scoppio della pandemia in avanti, l’economia globale ha dovuto convivere sempre con il rischio di una recessione imminente. Quello che è parso più chiaro in particolar modo, è l’andamento a velocità differenti della ripresa statunitense e di quella dell’eurozona.
L’economia Europea infatti manifesta una crescita più blanda. Soltanto per poco ha evitato la recessione tecnica (che scatta dopo due trimestri consecutivi di PIL negativo).

Le fragilità della nostra economia

economia globaleSia chiaro che il rischio recessione in Europa è ancora ben presente, e alcuni ritengono che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo si concretizzerà. È importante esaminare perché l’area dell’Euro è meno resiliente rispetto agli Stati Uniti.

Imprese e debiti

La prima ragione è che le imprese del vecchio continente hanno un debito maggiormente legato ai finanziamenti bancari che rappresentano il 70% del totale. Negli Stati Uniti invece questa percentuale è appena del 27%.

Si tratta di un dato molto importante, se pensiamo che la Fed e la BCE hanno dovuto alzare ripetutamente i tassi di interesse per combattere l’inflazione. Tutto questo ha avuto un impatto sia sull’andamento delle relative valute, come dimostrano chiaramente gli indicatori di volatilità dell’euro e del Dollaro, ma soprattutto spiega perché l’inasprimento della politica monetaria abbia avuto conseguenze più serie per le imprese europee che non per quella americane.

Deficit e apertura commerciale

In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno potuto aumentare il deficit di bilancio per compensare in parte l’inasprimento della politica monetaria. Un vantaggio non di poco conto.
Infine bisogna considerare che gli Stati Uniti sono molto meno legati al rallentamento della crescita globale, visto che la loro apertura commerciale è la metà di quella dell’area Euro, dove il rapporto tra Import + Export rispetto al PIL è al 50% (dati Pocket Option), rispetto al 25% degli USA.

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Expo Ferroviaria 2023: Gruppo FS rivela ambizioni e impegno per un futuro sostenibile

Milano è stata la sede dell’ultima Expo Ferroviaria, durante la quale Gruppo FS ha presentato il suo ambizioso piano industriale da oltre 200 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, focalizzato su sostenibilità e innovazione.

Gruppo FS, una delle più grandi realtà industriali italiane nel settore del trasporto ferroviario

I progetti futuri del Gruppo FS

Milano ha recentemente ospitato l’ultima edizione dell’Expo Ferroviaria, un evento di risonanza internazionale che ha offerto una panoramica completa sulle innovazioni nel settore ferroviario. L’occasione è stata preziosa per il Gruppo FS, leader nel settore, per esporre il proprio piano industriale, che prevede investimenti straordinari per i prossimi dieci anni, per un totale di oltre 200 miliardi di euro. Tale piano non solo mira a rivoluzionare il trasporto ferroviario, ma anche ad abbracciare i valori di sostenibilità, resilienza e connettività. Il titolo del panel scelto dal Gruppo guidato dall’AD Luigi Ferraris, “Infrastrutture resilienti, mobilità sostenibile, logistica integrata e rigenerazione urbana”, riflette l’impegno della società verso un futuro ferroviario all’insegna dell’innovazione. La Presidente del Gruppo FS, Nicoletta Giadrossi, ha sottolineato l’importanza di progetti dedicati alla decarbonizzazione, con l’obiettivo di produrre 2,6 TWH di energia fotovoltaica da impianti collocati in aree non più funzionali. Si punta inoltre a estendere la fibra ottica e il 5G lungo le reti ferroviarie per portare Internet nelle zone rurali e contrastare il digital divide.

Gruppo FS: gli investimenti per un futuro ferroviario sostenibile e connesso

Questi progetti ambiziosi richiedono uno sforzo corale da parte dei quattro poli del Gruppo FS, tutti presenti all’Expo Ferroviaria di Milano. L’obiettivo principale è la creazione di reti digitali avanzate e connesse, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ma con una forte enfasi sulla sostenibilità e la sicurezza. L’AD di Rete Ferroviaria Italiana ha sottolineato come sia fondamentale rendere le infrastrutture ferroviarie “più sicure, resilienti e connesse”, affrontando le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla cybersecurity. Inoltre, la digitalizzazione è al centro dell’impegno di Trenitalia, che sta lavorando su progetti per il risparmio di gas, la riduzione dell’uso di plastica e l’espansione degli impianti fotovoltaici. Un punto chiave del Piano Industriale del Gruppo FS riguarda il trasporto delle merci. L’AD di Mercitalia Logistics ha dichiarato l’obiettivo di raddoppiare il volume delle merci trasportate su ferro entro il 2030 e di raggiungere il 50% entro il 2050. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, sono stati stanziati oltre 3 miliardi di euro per modernizzare i mezzi elettrici e i terminali logistici, oltre all’espansione delle operazioni internazionali, come l’acquisizione di Exploris in Germania.

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Sbiancamento dentale: quando farlo e quanto dura?

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  • 14 Ottobre 2023

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento con agenti sbiancanti a base di perossido di idrogeno, che va a rimuovere i pigmenti causa delle macchie.

Sul mercato si trovano tanti kit di sbiancamento domiciliare (il classico gel sbiancante, oppure prodotti con bicarbonato di sodio o dentifrici sbiancanti) che hanno un effetto sbiancante temporaneo.

Questi però non vanno ad agire in profondità sui pigmenti e, se non utilizzati correttamente, rischiano di causare danni permanenti ai denti.

Lo sbiancamento professionale è l’unico metodo che ti consente di recuperare il colore naturale dei tuoi denti senza correre il rischio di rovinarli.

Al fine di eliminare definitivamente i pigmenti, infatti, l’unico metodo efficace è quello che prevede l’utilizzo dell’ossigeno sprigionato con il perossido di idrogeno.

Per essere veramente efficace questo principio attivo deve essere utilizzato in concentrazioni maggiori allo 0,1%, cosa che è consentita solo per i prodotti utilizzati da dentisti e igienisti dentali.

 

Come e perché i denti si macchiano?

I denti si macchiano a causa delle abitudini personali e delle scelte di vita che facciamo ogni giorno.

I pigmenti di colore di alcuni elementi vengono assorbiti dai denti, che tendono ad ingiallirsi o macchiarsi. Tra questi ad esempio i più rilevanti sono:

 

  • Cibo
  • Fumo
  • Bevande
  • Farmaci

 

Quando è consigliabile sbiancare i denti?

Se il tuo sorriso non è più smagliante come un tempo, puoi ricorrere allo sbiancamento dentale professionale dello Studio Blunda  ad Alcamo (TP), per ritrovare un aspetto più sano.

Quando i denti sono ingialliti o inscuriti a causa di vari fattori esterni, infatti, l’aspetto di tutto il viso ne risente.

Per effettuare lo sbiancamento è necessario avere almeno 18 anni e una buona salute del cavo orale, quindi il trattamento può essere effettuato solo in assenza di carie e problemi alle gengive.

Se i denti presentano macchie di fumo, caffè o tartaro, inoltre, è opportuno effettuare una seduta di igiene orale con ablazione prima dello sbiancamento.

 

Lo sbiancamento dentale fa male? Ci sono conseguenze per i denti?

Un dubbio comune delle persone sugli effetti dello sbiancamento riguarda le conseguenze sulla dentatura, ma non devi preoccuparti. I trattamenti sbiancanti professionali sono assolutamente indolore e non rovinano denti o gengive.

L’unico effetto che si può verificare nelle 72 ore dopo lo sbiancamento è una maggiore sensibilità dentale.

Quali alimenti evitare dopo lo smacchiamento dei denti?

Per preservare al meglio il risultato dopo il trattamento di sbiancamento è bene non mangiare sostanze ricche di pigmenti che possono essere assorbite dai denti.

Alcuni alimenti da evitare dopo lo sbiancamento sono:

 

  • Caffè
  • Vino
  • Limone
  • Cioccolato

Quanto tempo dura lo sbiancamento professionale dei denti?

La durata del trattamento dipende soprattutto dalle abitudini del paziente; fumatori e consumatori di bevande con coloranti, infatti, vedono svanire gli effetti dello sbiancamento con maggiore rapidità.

Ci sono alcuni accorgimenti che possono essere presi per prolungare l’effetto del trattamento, in particolare nelle 72 ore successive alla seduta ed in particolare:

 

  • Dedicarsi con attenzione all’igiene orale a casa.
  • Aspettare 30 minuti dopo i pasti prima di lavare i denti.
  • Evitare fumo, cibo e bevande con coloranti.

 

Vuoi saperne di più sullo sbiancamento dei denti? Contattaci allo 0924514132 ed il nostro staff sarà lieto di offrirti tutte le informazioni di cui hai bisogno su questo tipo di trattamento.

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Stefano Venier: ambiente e sostenibilità, l’AD di Snam premiato ai CEOforLifeAwards 2023

Snam: ulteriore riconoscimento per l’AD Stefano Venier a fronte dell’impegno alla guida di Snam nel promuovere progetti sostenibili per “un mondo migliore, più giusto e più sostenibile”.

Stefano Venier

CEOforLifeAwards 2023: l’AD Stefano Venier riceve il premio per la categoria “Environment”

L’AD di Snam Stefano Venier è stato premiato nell’ambito dei CEOfoLiferAwards 2023 per l’impegno nel promuovere progetti sostenibili a favore di un futuro migliore per il Paese e per le nuove generazioni. Ed è proprio sulla “grande responsabilità che i giovani hanno nell’ambito della transizione” che l’AD di Snam si è soffermato intervenendo lo scorso 5 ottobre all’evento di premiazione in programma presso la Clubhouse CEOforLIFE di Montecitorio. Fondamentale per vincere le sfide della transizione energetica secondo, l’AD di Snam Stefano Venier, è un impegno condiviso: da un lato le istituzioni che giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nell’attuazione di politiche volte a promuovere la sostenibilità, dall’altro le aziende che possono contribuire significativamente adottando pratiche sostenibili nella loro produzione, nella gestione delle risorse e nella responsabilità sociale d’impresa. Ma in generale quando si parla di sostenibilità “dobbiamo fare in modo che le persone se ne facciano carico. Oppure non si va da nessuna parte”.

Stefano Venier: mi piacerebbe passare il premio a ciascun collega, perché è davvero figlio del lavoro di tutti

Stefano Venier, a cui “Staffetta Quotidiana” ha riconosciuto il titolo di “Persona dell’anno 2022” per l’impegno alla guida di Snam nel garantire la sicurezza energetica, ha sottolineato su LinkedIn il valore del premio ricevuto nell’ambito dei CEOforLifeAwards 2023 per la categoria “Environment”. In Snam “sentiamo molto questa responsabilità verso l’ambiente e sono le nostre stesse infrastrutture, dislocate lungo tutto il Paese, ad essere ulteriore presidio per tutelarlo”. In quanto operatori di sistema e come abilitatori del cambiamento “per noi ‘ambiente’ non è solo riduzione delle emissioni, efficienza e risparmio energetico (sulle cui strade stiamo coinvolgendo in maniera sempre più incisiva anche i nostri fornitori) ma è anche promozione di molecole verdi, attenzione alla circolarità dei nostri processi e dei nostri cantieri, cura e ripristino del territorio a seguito di ogni posa di condotta, presidio e tutela della biodiversità, impegno attivo nella forestazione urbana, mobilità sostenibile”. L’AD Stefano Venier ha quindi ricordato nel post “il piacere di poter lavorare in un’azienda che ogni giorno ci permette di mettere a terra azioni concrete e incisive, che migliorano l’ambiente in cui viviamo e che lasceremo a chi verrà dopo”. Ecco perché “mi piacerebbe passare il premio a ciascun collega, perché è davvero figlio del lavoro di tutti”.

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Gian Maria Mossa: nell’agosto di Banca Generali “numeri molto solidi”, l’analisi dell’AD

Banca Generali, ad agosto raccolta netta in crescita del 20%: l’AD Gian Maria Mossa parla di “numeri molto solidi nella raccolta gestita e nella consulenza evoluta”.

Gian Maria Mossa

L’AD Gian Maria Mossa: ad agosto prosegue la crescita di Banca Generali

Banca Generali, sottolinea l’AD Gian Maria Mossa, conferma ad agosto tassi di crescita superiori allo scorso anno; la raccolta netta realizzata nell’arco del mese è pari a 247 milioni di euro, +20% rispetto all’agosto 2022. Da inizio anno la raccolta arriva a 3,97 miliardi, il 5% in più rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Entrando più nel dettaglio per quanto riguarda i prodotti, si sottolinea l’ottima performance segnata dalle soluzioni gestite: trainate dalla domanda di contenitori finanziari, arrivano a 147 milioni di euro nel mese (882 milioni di euro da inizio 2023). Bene anche i fondi casa, a 104 milioni di euro: 464 milioni di euro negli otto mesi. Numeri che riflettono l’efficacia delle linee che l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa ha lanciato negli scorsi mesi per sfruttare il rilancio di mercati azionali e obbligazionari. Resta sostenuto il risparmio amministrato (categoria che comprende l’operatività ad esempio su azioni, obbligazioni e conti correnti), cresciuto di 200 milioni nel mese di agosto e di 4,3 miliardi da inizio anno.

Banca Generali, l’AD Gian Maria Mossa: guardiamo con fiducia e ottimismo ai prossimi mesi

È nel commento dell’AD Gian Maria Mossa il valore della performance di Banca Generali. “L’attenzione dei banker alle dinamiche di mercato e la vicinanza ai clienti non si è arrestata in queste settimane di picco delle vacanze come emerge dai numeri molto solidi nella raccolta gestita e nella consulenza evoluta”, ha infatti evidenziato l’AD. “L’interesse che ci arriva dal mondo imprenditoriale alle nostre soluzioni esclusive per la protezione patrimoniale e da numerosi banker d’esperienza per le potenzialità che offre il nostro business nel loro percorso di sviluppo, ci fanno guardare con fiducia e ottimismo ai prossimi mesi”, ha rimarcato in conclusione l’Amministratore Delegato di Banca Generali Gian Maria Mossa.

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Pubblicata la Relazione semestrale 2023 del Gruppo FS: risultati positivi in tutti gli indicatori

Il Consiglio di Amministrazione presieduto da Nicoletta Giadrossi approva la relazione semestrale 2023 del Gruppo FS: crescono i ricavi e gli investimenti.

Gruppo FS, società leader nel trasporto ferroviario

Approvata la Relazione semestrale 2023 del Gruppo FS

È stata approvata la nuova Relazione semestrale 2023 del Gruppo FS. I risultati, presentati dal Consiglio di Amministrazione presieduto dalla Presidente Nicoletta Giadrossi, mostrano un miglioramento rispetto al primo semestre del 2022 in tutti i principali parametri economici. Il merito è soprattutto delle performance operative e della forte ripresa dei volumi di passeggeri trasportati, che si sono nuovamente assestati ai livelli pre-pandemia. Ad influire positivamente è stato anche l’impulso del PNRR. In forte aumento infatti gli investimenti, specialmente nel Polo Infrastrutture.

Gruppo FS: il dettaglio dei principali risultati conseguiti nel primo semestre 2023

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’EBITDA del Gruppo FS cresce del 7,4%, assestandosi a 974 milioni di euro, mentre l’EBIT registra un incremento del 18,2% e arriva a 99 milioni di euro. I ricavi operativi superano i 7 miliardi di euro, con un aumento del 15,8%. Il risultato netto di periodo è invece pari a +4 milioni di euro, vale a dire -91,4% rispetto al primo semestre del 2022. Gli investimenti tecnici ammontano a 6,6 miliardi di euro, +64,2% rispetto ai 2,6 miliardi del 2022. La posizione finanziaria netta passa dai 7,6 miliardi di fine 2022 ai 9,7 miliardi di euro.

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Potere Culturale dell’Oro

L’oro ha avuto un potere culturale significativo in molte civiltà e società nel corso della storia umana.
Questo potere culturale è derivato da una combinazione di caratteristiche fisiche, simboliche ed economiche dell’oro.
Tutto questo ha reso questo metallo prezioso una valida alternativa al denaro in quanto facilmente vendibile in ogni luogo attraverso attività come questo compro oro Firenze.
Ecco alcune delle sue influenze culturali più importanti:
Simbolismo di ricchezza e prestigio: L’oro è stato tradizionalmente associato alla ricchezza, al potere e al prestigio, le società spesso hanno usato l’oro per creare gioielli, monete e altri oggetti di valore come status symbol.
Valore intrinseco: L’oro è stato riconosciuto per il suo valore intrinseco a causa della sua rarità, della sua durabilità e della sua bellezza, queste qualità lo hanno reso un bene prezioso in molte culture.
Ruolo nella religione e nella mitologia: In molte culture, l’oro ha svolto un ruolo importante nella religione e nella mitologia, può rappresentare la divinità, la purezza, la divinità e la luce divina.
Arte e design: L’oro è stato ampiamente utilizzato nelle arti visive, nell’architettura e nel design.
L’oro è stato utilizzato per decorare edifici, opere d’arte e manufatti culturali in molte epoche e culture.
Status sociale: L’oro è stato spesso indossato o utilizzato per segnalare lo status sociale. Gli oggetti d’oro sono stati spesso associati a regnanti, aristocrazia e élite sociali.
Moneta e sistema finanziario: L’oro è stato utilizzato come base per i sistemi monetari in molte epoche storiche ad esempio, il gold standard è stato un sistema finanziario in cui il valore delle valute era legato a una quantità specifica di oro.
Gioielli e ornamenti: Gli oggetti d’oro come anelli, collane e orecchini sono stati utilizzati per secoli come ornamenti personali, questi gioielli spesso portano significati simbolici e culturali.
Leggende e storie: L’oro è al centro di molte leggende e racconti popolari, come la ricerca dell’El Dorado o la storia del Re Mida, che trasformava tutto ciò che toccava in oro.
Simbolismo in cerimonie e celebrazioni: L’oro è spesso usato in cerimonie importanti, come matrimoni, incoronazioni e altre celebrazioni culturali, simboleggia la ricchezza, la prosperità e l’importanza di tali eventi.
Arte moderna e cultura pop: L’oro continua a essere un elemento importante nell’arte moderna e nella cultura pop, artisti contemporanei spesso utilizzano l’oro in modo creativo per esprimere idee e concetti artistici.
In generale, l’oro ha esercitato un potente influsso culturale in tutto il mondo ed è associato a concetti di valore, bellezza, ricchezza e importanza in molte culture.

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Banca Generali accelera sugli investimenti sostenibili ESG

In un mondo in cui la sostenibilità è una sfida globale, Banca Generali si distingue non solo per i risultati raggiunti con l’offerta dedicata agli investimenti sostenibili ESG, ma anche per le iniziative di sensibilizzazione come il progetto “Time to Change”.

Banca Generali, leader degli investimenti sostenibili ESG

Banca Generali: prodotti innovativi e formazione continua spingono le masse ESG

Dalla gestione del patrimonio dei clienti, passando per la formazione dei suoi dipendenti fino alla sensibilizzazione degli stakeholder: la sostenibilità è insieme valore fondante e obiettivo della strategia portata avanti da Banca Generali. Alla fine del primo semestre 2023 l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG ha raggiunto 14,1 miliardi di euro di masse gestite in soluzioni d’investimento che tengono conto dell’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende in cui si investe. Numeri senza precedenti per la banca guidata da Gian Maria Mossa, che rispetto ai 6,5 miliardi di fine 2021 registra un aumento del 117% portando le masse ESG al 33,7% del totale. Ma come già evidenziato, l’impegno dell’Istituto non si limita alla sfera delle soluzioni di investimento. Nell’ultimo anno e mezzo Banca Generali ha accelerato anche sulla formazione dei dipendenti: secondo i dati di agosto, ad oggi il 71% ha preso parte a corsi formativi dedicati al tema della sostenibilità, superando così il target del 70% fissato al 2024.

Banca Generali: oltre gli investimenti sostenibili ESG

Banca Generali non si è fermata alla sostenibilità “interna” e alla promozione degli investimenti sostenibili ESG. L’Istituto ha contribuito attivamente alla diffusione di una cultura della sostenibilità. Da qui nasce il progetto fotografico “Time to Change”, realizzato in collaborazione con il fotografo Stefano Guindani e l’antropologo Alberto Salza. Una serie di scatti fotografici che rappresentano le sfide e le eccellenze legate ai 17 obiettivi dell’Agenda Onu al 2030. La lotta alla povertà, la protezione dell’ambiente, la parità di genere, la pace e la giustizia sono solo alcuni dei temi al centro dei lavori pubblicati sui canali social nell’ultimo biennio. Il progetto ha poi dato vita a diverse iniziative, tra cui la realizzazione di un libro digitale, disponibile sul sito Bg4sdgs.com, che raccoglie le foto e i testi che le accompagnano, e la produzione di un docufilm in collaborazione con Rai Cinema, che racconta il percorso del progetto e le storie delle persone coinvolte. Il docufilm, presentato in anteprima durante la Mostra d’Arte Cinematografica Internazionale di Venezia, sarà disponibile sulla piattaforma Rai Play nelle prossime settimane. Sempre in seno al progetto, l’organizzazione di una serie di mostre itineranti nelle principali città italiane, che esporranno le foto più rappresentative. La prima mostra si è già tenuta durante l’ultima edizione del Forum Ambrosetti, a Cernobbio. Seguiranno Venezia, Milano, Roma e altre città fino al 2024. “Time to Change” ha poi portato alla programmazione di un ciclo di approfondimenti sull’innovazione nel campo della sostenibilità, con l’influencer Marco Montemagno che intervisterà alcune startup italiane che operano nel settore.

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