Efficienza e ridotti costi di esercizio sono i vantaggi dell’auto elettrica, che tuttavia al momento resta un lusso. Gli E-fuel un’alternativa valida per una transizione graduale. L’analisi di Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, sulla rivoluzione in corso nel settore.
Luca de Meo: le previsioni sul mercato europeo e i dubbi sul phase out al 2035
Investimenti, componenti, nuove tecnologie: questo ed altro dietro la realizzazione di una vettura elettrica. Non sorprende quindi che rispetto ai modelli termici il costo di produzione sia nettamente maggiore. Un fattore che al momento pone seri limiti alla rivoluzione dell’elettrico, che rischia di rimanere appannaggio dei più ricchi. Sta di fatto che, secondo Luca de Meo, CEO di Renault Group, la mobilità privata è destinata a cambiare profondamente. Parole che il manager, da gennaio anche Presidente dell’ACEA, ha condiviso in un incontro con la stampa avvenuto a margine del Viva! Festival di Locorotondo, in Puglia. “Il mercato europeo da 17 milioni di pezzi l’anno ce lo dobbiamo dimenticare – ha sottolineato – I ricchi si compreranno l’elettrico e tutti gli altri si terranno le macchine usate fino a quando la politica glielo permetterà”. Difficile, se non impossibile, il phase out dei motori termici al 2035 imposto dall’Unione Europea. In mancanza di una domanda sostenuta e naturale delle auto elettriche, l’addio ai veicoli a benzina o a diesel non è così scontato: “Sarebbe stato meglio spostare tutto al 2040. Non ci hanno ascoltato, e infatti ora per sostenere la transizione bisogna puntare su incentivi oppure su iniziative su cui ho dei dubbi, come il leasing sociale proposto dal Governo francese”.
Luca de Meo: “Con i carburanti sintetici possiamo iniziare a ridurre l’impatto ambientale”
Tra i temi affrontati da Luca de Meo durante la conferenza stampa non poteva mancare quello della competizione industriale con i cinesi, che stanno spingendo a suon di miliardi di investimenti la competitività delle loro aziende automotive. Il manager ha evidenziato come si tratti di una partita falsata, in cui i competitor asiatici possono contare su vantaggi enormi, dal costo dell’energia elettrica a quello della forza lavoro. Ha però ricordato che già in passato i costruttori europei hanno resistito con successo all’arrivo di americani, giapponesi e coreani: “Anche in Renault abbiamo avuto dei problemi, certo, però è altrettanto vero che siamo qui da 125 anni. Anche questa volta andremo a combattere sul mercato”. Luca de Meo ha poi parlato del ruolo dei media nell’informare i consumatori sulle alternative all’elettrico. Il CEO di Renault Group ha evidenziato il cambio di rotta che da qualche anno a questa parte ha caratterizzato le principali testate, inizialmente “schierate nel definire l’elettrico l’unica carta sul tavolo” e che oggi invece lasciano spazio a dubbi e critiche sulla transizione. Anche i costruttori hanno una parte di responsabilità: “Non si ha avuto il coraggio nel comunicare bene le alternative all’elettrico e nello spiegare come i carburanti di origine sintetica, ad esempio, potrebbero essere da subito un’alternativa valida per ridurre l’impatto ambientale del circolante”. Fondamentale il ruolo delle testate specializzate, ha concluso, le uniche fonti credibili in grado di spiegare sì le opportunità ma anche i limiti di un approccio poco incline alla neutralità tecnologica.