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12 Marzo 2021

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Siderurgia: le esperienze professionali di Gianpietro Benedetti

Dal 1999 la nota multinazionale di Buttrio, specializzata in impianti siderurgici, è guidata da Gianpietro Benedetti: il manager nel 2017 è stato nominato anche Presidente del CdA.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: i primi incarichi in Danieli

Gianpietro Benedetti nasce nel 1941 a Tricesimo: terminati gli studi al Malignani, Istituto Tecnico di Udine, avvia il suo percorso professionale in Danieli. Sarà l’inizio di un rapporto estremamente duraturo. Comincia infatti con il ruolo di disegnatore tecnico e in seguito come ingegnere progettista, incarico che ricopre fino al 1968, quando gli viene affidata la direzione dell’Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione. È un momento storico fondamentale per l’azienda: è proprio in quegli anni infatti che Luigi Danieli decide di puntare sulla produzione di impianti siderurgici chiavi in mano, strategia che si rivelerà presto un successo. Dal 1976 al 1982 Gianpietro Benedetti opera in qualità di Direttore del Centro Ricerche, mentre fino al 1986 è responsabile del comparto Sales. Dopo 25 anni dal suo ingresso in azienda diventa Co-Amministratore Delegato, il primo gradino della sua scalata ai vertici della multinazionale.

Presidenza e nuovi successi: il percorso di Gianpietro Benedetti in Danieli

Nel 1991 Gianpietro Benedetti viene nominato Direttore Generale. In quegli anni alla guida del Gruppo c’è Cecilia Danieli, Presidente e Amministratore Delegato che porta nuova linfa alla multinazionale. L’azienda continua a puntare sulle acquisizioni e ad aumentare i suoi assets, come accade ad esempio con la francese Rotelec e l’italiana Techint Machine: una strategia che porterà la società a più che raddoppiare utili e dipendenti. Nel 1999 viene scelto per continuare il percorso avviato da Cecilia, prematuramente scomparsa: diventa quindi prima Amministratore Delegato, successivamente anche Presidente. Danieli continua ad affermarsi a livello internazionale: tra il 2005 e il 2006 nascono due impianti, rispettivamente in Cina e in Tailandia, mentre in Ucraina, Polonia e India vengono aperti nuovi uffici. Ad oggi il Gruppo conta circa 10.000 dipendenti sparsi in oltre dieci Paesi e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro. Nel 2017 Gianpietro Benedetti viene infine nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell’Executive Board di Danieli. Grazie ai suoi successi, è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana e di lauree ad honorem dalle Università di Trieste e Udine.

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Riva Acciaio: l’esperienza del laboratorio di Lesegno

Nato negli anni ’90, il centro di Ricerca e Sviluppo di Lesegno è oggi uno dei cardini del successo di Riva Acciaio nel comparto siderurgico.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: leader nell’innovazione siderurgica

In Italia l’industria dell’acciaio rappresenta un settore strategico per l’economia nazionale. Oltre ad essere una base solida per il sistema manifatturiero, risulta fondamentale per numerosi comparti, come ad esempio quello delle costruzioni. L’acciaio oggi è ancora una risorsa fondamentale e di conseguenza è importante che le realtà nazionali investano nella ricerca. Lo sa bene Riva Acciaio, che fin dagli anni ’90 si è dotata di un centro R&S dedicato all’innovazione tecnologica. Negli anni il laboratorio, ubicato nello stabilimento di Lesegno, in provincia di Cuneo, è diventato un punto di riferimento a livello nazionale. È l’unico nel Paese, ad esempio, ad essere in possesso di strumentazioni come il Gleeble 3800, un sistema che permette di simulare tutte le fasi di lavorazione partendo da colate di acciaio sperimentali. Ma il ruolo del Centro non si limita al miglioramento della qualità dei prodotti e delle fasi produttive: grazie ad esso, Riva Acciaio è infatti riuscita a creare una rete di collaborazioni a livello nazionale ed europeo, uscendo dal contesto prettamente aziendale.

Riva Acciaio: la ricerca oltre la produzione

Una delle particolarità del laboratorio R&S di Riva Acciaio, come ha ben spiegato Renzo Valentini, docente di Metallurgia dell’Università di Pisa, è stata la capacità di portare avanti le sue attività su due binari. Da un lato la fabbrica in senso stretto e la produzione. Dall’altro, il coinvolgimento di attori e realtà oltre i confini aziendali. È su questa linea che fin dalla sua nascita il Centro di Lesegno ha deciso di coinvolgere gli istituti universitari più importanti del Paese: Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, le Università di Genova, Pisa e Brescia, e la Scuola Superiore Sant’Anna, per citare alcuni esempi. Ma Riva Acciaio è andata oltre: grazie al laboratorio è riuscita a coinvolgere anche realtà spagnole, francesi e tedesche. Una scelta che ha permesso all’azienda di prendere parte a progetti di ricerca sia nazionale che europei e di affermarsi come punto di riferimento a livello internazionale.

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Nessuna penale per le prenotazioni: la nuova offerta Moby Spa e Tirrenia

Moby Spa e Tirrenia vanno incontro alle esigenze dei viaggiatori in tempi di pandemia. Prevista anche la possibilità di “sospendere” il biglietto fino al 2022.

Moby Spa

Moby Spa e Tirrenia: dettagli e tempi dell’offerta

Uno degli effetti delle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria è la difficoltà nel programmare viaggi e spostamenti. L’incertezza sull’evoluzione della pandemia spinge molte persone ad annullare o rinviare le proprie vacanze. È per questo che Moby Spa e Tirrenia hanno deciso di eliminare le penali previste nel caso in cui i viaggiatori abbiano bisogno di modificare la data di partenza. La promozione, valida per chi prenota entro il 15 marzo, è attiva per tutte le tratte che vanno dai porti di Napoli, Genova, Livorno, Civitavecchia e Piombino verso Sardegna, Sicilia e Corsica (Porto Torres, Cagliari, Olbia, Palermo e Bastia). Il biglietto potrà essere cambiato un numero illimitato di volte: è sufficiente mantenere solo destinazione e compagnia selezionate in precedenza. Qualora il prezzo della nuova data risulti minore, Moby Spa e Tirrenia effettueranno un rimborso. In caso contrario, al cliente spetterà esclusivamente il versamento della differenza tariffaria.

Moby Spa e Tirrenia: il significato del “biglietto sospeso”

Oltre all’annullamento delle penali, Moby Spa e Tirrenia hanno introdotto anche il “biglietto sospeso”. Si tratta di un’opzione che consente ai viaggiatori di prenotare senza conoscere in anticipo la data di partenza. La possibilità offerta dalle due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori riguarda le stesse destinazioni di cui sopra. Il “biglietto sospeso” è dunque simile a un credito. Uno degli aspetti più importanti della nuova opzione è che il ticket potrà essere utilizzato non solo quest’anno, ma anche per tutto il 2022. L’unico limite, come per l’annullamento delle penali, riguarda destinazione e compagnia, che non potranno essere cambiati. Le due iniziative messe in campo nascono per attenuare il sentimento di incertezza scaturito dal Covid-19. Quest’anno, grazie a Moby Spa e Tirrenia, sarà possibile dedicarsi alle proprie vacanze con il massimo della libertà, mettendo da parte la paura di eventuali cambi di programma.

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Siderurgia: le proposte di Gruppo Riva per un acciaio green

Certificazioni, sistemi di gestione della qualità e costante applicazione delle migliori tecnologie disponibili: il percorso sostenibile di Gruppo Riva.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: il successo dei rottami

Gruppo Riva, primo operatore siderurgico italiano e tra i principali gruppi europei nel settore dell’acciaio, possiede 21 stabilimenti dislocati in 6 diversi Paesi, ha all’attivo quasi 5.400 dipendenti e vanta miliardi di euro di fatturato. Un successo che parte da lontano. E soprattutto ha inizio da un qualcosa che l’idea comune associa all’inservibilità: i rottami. Prima di inaugurare il primo stabilimento di produzione dell’acciaio, che nascerà a Caronno Pertusella nella prima metà degli anni ’50, i due fratelli Riva, Emilio e Adriano, avevano fondato la “Riva & C.”, che si occupava appunto di commercio di rottami. Prevedendo gli effetti della crescita economica di quel periodo, i Riva decidono di investire sulla produzione diretta e in pochi anni, grazie anche alla continua sperimentazione di nuove tecnologie, riescono a imporsi sul mercato internazionale dominato dai colossi esteri. Adesso, dopo quasi settant’anni, Gruppo Riva continua a servirsi di rottami ferrosi, ma con un fine diverso: promuovere i principi dell’economia circolare e rendere la elettrosiderurgia sempre più sostenibile.

Gruppo Riva: connubio tra acciaio e sostenibilità

Oggi non si parla più di semplici rottami, ma di rottami riciclati definiti “end of waste” secondo il Regolamento Europeo 333/2011. Gruppo Riva li utilizza per alimentare i suoi forni elettrici, installati all’interno di tutti gli stabilimenti al posto dei classici altoforni. L’azienda sfrutta a pieno la riciclabilità dell’acciaio, che oggi può essere definito un prodotto green grazie alle sue caratteristiche che lo rendono riutilizzabile praticamente all’infinito. Un modello di produzione sostenibile in linea con la politica ambientale adottata dal Gruppo. Tutti i siti produttivi sono in possesso delle autorizzazioni ambientali (in Italia AIA e AUA) e della certificazione ISO 14001, oltre ad applicare le BAT (Best Available Techniques; migliori tecniche disponibili) per ridurre l’impatto sull’ambiente. Risultati possibili grazie anche all’impegno di Gruppo Riva su Ricerca e Sviluppo, attività svolte dal laboratorio nato nello stabilimento di Lesegno. Un Centro oggi riconosciuto a livello europeo, capace di ottenere collaborazioni con le più importanti università italiane e di partecipare a progetti di ricerca internazionali.

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