Capita spesso di passeggiare nelle zone residenziali e vedere quelle targhette che avvertono di prestare attenzione al cane che vive in quella casa, e molto spesso viene raffigurato un cane dall’aspetto feroce, quando il reale inquilino di quella casa è un meticcio, buono e coccoloso. Quello di posizionare avvertire i passanti è sicuramente una sua utilità, ma sarebbe molto più originale e divertente utilizzare delle taghette personalizzate per cani, da posizionare non solo sul cancello o sulla porta della propria abitazione, ma anche per allestire la cuccia del proprio cane. Come abbiamo già accennato l’utilizzo di questa tipologia di targhe è utile per avvertire gli ospiti della presenza di un cane che abita in qualla casa o per avvertire di stare attenti. Non tutti si sentono al sicuro nei confronti di un animale come il cane e molto spesso capita che i nostri invitati abbiano paura dei nostri amici a quattro zampe, o che i passanti possano sentirsi minacciati ed avere paura della presenza di un cane.
Come personalizzare le targhette per i caniLe targhette che più comuniemente vengono utilizzate nelle abitazioni per avvertire della presenza di un cane sono quelle targhette relative a tutti quei cani dall’aspetto cattivo e feroce che avvertono di stare attenti, poiché potrebbero essere morsi oppure azzannati. Mentre la verità è che dietro quelle targhette così spaventose si nascondono degli amorevoli amici a quattro zampe pronti a dare coccole ed amore. Per questi motivi un modo particolarmente originale potrebbe essere quello di realizzare delle targhette personalizzate posizionare sul cancello o sulla porta della propria abitazione, in cui viene raffigurato il cane che realmente vive in quella abiatzione, come fosse una fotografia con la dicitura che ognuno di noi preferisce. Le possibile descrizioni potrebbero essere quelle che comunemente già traviamo come:” Attenzione a Fido, Morde”, oppure “Gigi abita qui”, o ancora “Pepe ti aspetta”. Le descrizioni che possiamo inserire sulle targhette personalizzate sono davvero tantissime, ciò di cui si neccesità è di una foto del proprio cane e di molta fantasia. Come utilizzare le targhette personalizzat per caniAbbiamo pensato a come le targhette personalizzate possono essere utilizzate posizionandole all’esterno della propria abitazione, ma una targhetta personalizzata può anche essere utilizzata per decorare la cuccia del nostro amico a quattro zampe rendendola il più possibile personale. Un esempio particolarmente originale potrebbe essere quello di creare una targhetta con l’immagine del nostro cane su cui scrivere: ”Qui riposa Ciccio” oppure “La casa di Pablo”. Questo non può che essere un’idea originale per rendere unica la cuccia del nostro cane non solo il più personale possibile, ma anche un modo per esprimere la personalità del nostro amico a quattro zampe. Un cagnolone dormiglione potrà essere rappresentato nel pieno della sua attività preferita, proprio nel momento in cui nel più profondo dei sogni penserà di rincorrere la sua pallina preferita. La targhetta più importante per i nostri amici a quattro zampe è però quella che devono sempre portare con se, quella da mettere al loro collo in cui vengono indicate il suo nome, ed il vostro nome e numero di telefono, poiché nessuno si augura mai di smarrire il proprio amico a quattro zampe, ma quello che tutti ci auguriamo è che nel caso succedesse ci fosse la possibilitò di ritrovarlo. |
Marta Cipriani, dello Studio Legale di Andrea Mascetti, si occupa del diritto agli alimenti
Andrea Mascetti ha fondato il suo Studio Legale nel 2004: composto da un gruppo di avvocati esperti in differenti materie giuridiche, lo Studio ha di recente offerto una interessante riflessione sul diritto agli alimenti e la relativa ordinanza della Corte di Cassazione.
Studio Legale Mascetti (Andrea Mascetti): una riflessione sul diritto agli alimenti
Marta Cipriani collabora con lo Studio Mascetti dal 2015, occupandosi principalmente di diritto civile, commerciale, industriale, d’autore e di famiglia. Nell’ambito dello Studio Legale fondato e guidato da Andrea Mascetti, la giurista ha proposto una riflessione sul diritto agli alimenti. Secondo l’art. 438 del Codice Civile, questo può essere riconosciuto a chi si trova in un reale stato di bisogno e quindi nell’impossibilità di provvedere al soddisfacimento delle proprie necessità primarie legate alla basilare sopravvivenza. Questi bisogni non riguardano solo il cibo, ma anche le spese legate all’abitazione, al vestiario e alle cure mediche. Sta al richiedente l’onere di dimostrare la propria oggettiva impossibilità di produrre un reddito sufficiente per mantenersi in autonomia. L’avvocato dello Studio guidato da Andrea Mascetti sottolinea che questo è quanto ribadisce la prima sezione della Corte di Cassazione con la recente ordinanza n. 6521 del 6 marzo 2019. È chiaro anche che, al raggiungimento della maggiore età, non è più possibile protrarre l’obbligo precedentemente stabilito, in quanto questo si tradurrebbe in “forme di vero e proprio parassitismo di ex giovani ai danni dei loro genitori sempre più anziani”.
L’esperienza professionale di Andrea Mascetti
Andrea Mascetti è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano e iscritto all’Ordine degli Avvocati di Varese. Inizia la sua carriera in ambito giuridico consolidando le proprie competenze presso lo Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young. Due anni più tardi, nel 2004, decide di avviare la propria attività e fonda lo Studio Legale Mascetti, di cui è tutt’oggi titolare. Lo Studio si basa sulle professionalità di un gruppo di avvocati che affrontano quotidianamente le diverse questioni giuridiche di aziende ed enti pubblici e privati. Andrea Mascetti si occupa di appalti pubblici e privati, presenzia in qualità di arbitro davanti ai collegi arbitrali e presiede diversi Organismi di vigilanza. Nel tempo libero è un cultore di libri, in particolare autori del ‘900. È appassionato di Geopolitica, interesse che l’ha portato a viaggiare nell’area euroasiatica tra Russia e Mongolia.
“La solitudine degli amanti”: Fabio Mazzeo racconta la caccia senza tregua ad un serial killer
Con alle spalle una carriera come giornalista, l’attuale coordinatore dell’ufficio stampa di Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, Fabio Mazzeo ha pubblicato il suo primo romanzo “La solitudine degli amanti”. Edito il 7 marzo 2019, il giallo racconta la caccia ad un serial killer, che a Roma uccide donne che tra di loro non si conoscono ma hanno in comune segreti inconfessabili.
Il percorso professionale di Fabio Mazzeo, autore del romanzo “La solitudine degli amanti”
Nato a Messina nel 1967, Fabio Mazzeo avvia la propria carriera nell’ambito del giornalismo, dopo aver conseguito la maturità scientifica. Già pubblicista, lavora presso l’emittente messinese Telespazio e, in parallelo, è redattore per Radio Studio 55. Per tre anni, dal 1990 al 1993, è impegnato come corrispondente da Messina di Telecolor – Video 3 per poi affermarsi come giornalista professionista. In questo contesto, Fabio Mazzeo ha ideato e condotto trasmissioni giornalistiche di cronaca e sport, in virtù delle quali si è aggiudicato diversi premi giornalistici. Per dieci anni, è stato Direttore Responsabile di Tremedia – VIP TV, uno dei primi esempi di televisione “all news”, con edizioni continue di telegiornali intervallati da programmi di approfondimento politico, culturale e sportivo. Diventato capo ufficio stampa del gruppo parlamentare del PDL alla Camera dei deputati, si trasferisce a Roma nel 2008. Nell’arco temporale compreso tra maggio 2013 a dicembre 2016 è capo ufficio stampa presso il Ministero della Salute. Attualmente Fabio Mazzeo è coordinatore delle attività dell’ufficio stampa di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
“La solitudine degli amanti”: la trama del romanzo di Fabio Mazzeo
Edito il 7 marzo 2019 e già presentato in diverse città italiane, “La solitudine degli amanti” è il primo romanzo di Fabio Mazzeo. Il giallo racconta le vicende di un magistrato e un poliziotto impegnati nella caccia senza tregua a un serial killier. È la città eterna il teatro delle vicende: il cadavere di un’artista cinquantenne, sposata con uno degli avvocati più influenti della capitale d’Italia, viene ritrovato nella bellissima Piazza delle Muse. Era seduta su una poltrona di vimini e con lo sguardo perso nel vuoto sembrava contemplare il panorama incantevole di Roma. La donna, in realtà, è morta, assassinata da un serial killer misterioso. Sul suo braccio gli evidenti segni di un morso, all’anulare una vera di diamanti. Piccoli dettagli da non trascurare poiché sono gli stessi di un delitto ancora irrisolto e avvenuto diciassette mesi prima. Le donne assassinate non si conoscevano tra loro, ma sono accomunate da segreti inconfessabili. Tra gli effetti personali ritrovati alle donne assassinate versi scritti con inchiostro verde su foglietti bianchi, tratti dal testo di una canzone di Ivano Fossati: “L’amante”.
Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria ATS Bergamo: riconfermato il direttore Pietro Imbrogno
Il dottor Pietro Imbrogno è stato riconfermato alla guida del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria di ATS Bergamo. 58 anni, medico con Master manageriale biennale alla Bocconi, e due specializzazioni, in medicina del lavoro e in tossicologia, dopo una parentesi nel settore privato come medico del lavoro presso due aziende, ha maturato la sua esperienza prima nell’ASL di Bergamo e poi, a seguito della riforma della sanità lombarda del 2015, in ATS Bergamo.
Significativa, articolata e complessa l’attività che il dipartimento DIPS svolge e importanti le ricadute sulle persone e sulle aziende: dagli screening alle malattie infettive, dalla promozione della salute alla prevenzione delle dipendenze, dalla prevenzione dei fattori di rischio comportamentali alla prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro, senza dimenticare l’igiene degli alimenti e nutrizione e l’igiene e sanità pubblica ed il rapporto Salute e Ambiente.
Tra i progetti più significativi avviati dal Dipartimento guidato da Imbrogno il WHP (Workplace Health Promotion, promozione della salute nei contesti occupazionali), il protocollo d’intesa con gli istituti di credito (primi a livello nazionale) per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico e quello per la diffusione della Cultura della Sicurezza sul lavoro, l’applicazione Iseoacque per le informazioni sulla balneazione.
“Ringrazio la Direzione strategica per la fiducia che mi ha accordato e che intendo consolidare nel tempo, in vista del perseguimento degli obiettivi strategici e della mission che abbiamo delineato insieme – commenta il dottor Imbrogno – La mia riconferma è anche il riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto dall’intero dipartimento, frutto dell’impegno, della competenza e della motivazione di tutti i miei collaboratori che ringrazio e che invito ad affiancarmi con lo stesso spirito per i prossimi cinque anni”.
Persone con gravissime disabilità e non autosufficienti: ATS Bergamo eroga quasi 7 milioni di euro per il 2019
689 persone supportate con buoni da 500 a 900 euro al mese e con voucher per servizi da 360 a 1.400 euro al mese per un totale di quasi sette milioni di euro sul territorio della nostra provincia: sono questi i numeri della Misura B1 per il 2019, erogata da ATS Bergamo e finanziata da Regione Lombardia con risorse proprie e con il Fondo Nazionale per le non Autosufficienze.
“La Misura B1 è il programma operativo regionale che risponde alle esigenze delle persone di ogni età che sono in situazioni di gravissima disabilità ovvero in condizione di non autosufficienza e gravi disabilità – esordisce la dottoressa Cristina Sarchi, Direttore sociosanitario di ATS Bergamo – Anche quest’anno andremo a supportare le persone e le loro famiglie con un contributo in denaro e con prestazioni di vario tipo per quasi sette milioni di euro affinché possano essere curate al loro domicilio. Si tratta, ad oggi, di 311 minori, di 201 adulti e di 177 anziani”.
Otto le tipologie di destinatari della Misura B1: coma e stato vegetativo, gravissima demenza, lesioni spinali, gravissime compromissioni motorie, deprivazioni sensoriali complesse (vista e udito), autismo, grave ritardo mentale, condizioni di dipendenza vitale che richiedono assistenza ventiquattr’ore al giorno. Ad oggi gli anziani supportati presentano in prevalenza una diagnosi di grave demenza (128 persone, pari al 18,6% del totale dei beneficiari), tra i beneficiari minori prevalgono le diagnosi di autismo (155 persone: 22,5% del totale) e il grave ritardo mentale (124 persone: 18% del totale dei beneficiari), mentre le altre situazioni impattano su pazienti di tutte le età.
“Con l’erogazione della Misura B1 diamo la possibilità ai nostri concittadini e alle nostre concittadine più fragili di restare al proprio domicilio, con le implicazioni positive che questo comporta; d’altra parte assicuriamo a loro e alle loro famiglie il necessario supporto economico e l’indispensabile erogazione di servizi per un’assistenza completa ed efficace”, conclude la dottoressa Sarchi.
Per verificare il possesso dei requisiti e presentare la domanda consultare il sito www.ats-bg.it e in particolare il link //www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=16531
Videogiochi: Giampaolo Sutto ha provato l’anteprima di Anno 1800
Anno 1800 è ora disponibile all’acquisto. Giampaolo Sutto, blogger esperto nel campo del gaming, lo ha provato in anteprima durante l’open beta.
Giampaolo Sutto recensisce Anno 1800
Tutto ha inizio verso la fine degli anni ’90: è l’epoca che regalerà agli amanti del genere strategico capolavori indimenticabili come Age of Empires II e Roller Coaster Tycoon. Esce il primo capitolo di Anno, serie di videogiochi gestionali a carattere storico dalla grande fortuna. Passata nelle mani di Ubisoft nel 2009, in occasione dell’uscita di Anno 1404, la serie ha conosciuto alti e bassi, dal successo di Anno 2070 fino alla delusione di Anno 2205. Il 16 aprile è stato rilasciato infine l’ultimo capitolo, Anno 1800, ambientato come si evince dal nome nel XIX secolo. Giampaolo Sutto ha avuto l’occasione di toccare con mano la nuova opera di Ubisoft grazie all’open beta, disponibile per tutti i giocatori nel week end precedente alla data di rilascio. Il blogger ed esperto videogiocatore ha colto l’occasione per produrre la prima recensione del suo nuovo blog, all’interno del quale fornisce consigli e suggerimenti preziosi per gli appassionati del genere strategico – gestionale. Giampaolo Sutto fornisce un’opinione positiva sull’ultima fatica degli sviluppatori di Blue Byte: "Generalmente Anno 1800 sembra mantenere le promesse annunciate, non rinunciando a quegli elementi che hanno reso popolare la serie e introducendo nel contempo numerose migliorie".
Anno 1800, Giampaolo Sutto partecipa all’open beta
Sebbene l’open beta di Anno 1800 sia apparsa a molti come una demo dimostrativa, con la modalità di campagna bloccata dopo il primo capitolo, l’impressione che ne ha ottenuto Giampaolo Sutto è alquanto positiva, benché "non siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione della serie". Nonostante il comparto grafico sia generalmente tralasciato da coloro che sviluppano titolo strategici, numerosi miglioramenti sono stati operati sulla qualità dei dettagli visivi "decisamente all’altezza dei tempi" e nel numero di edifici e strutture a disposizione. Tra gli altri aspetti positivi segnalati da Giampaolo Sutto il ruolo rivestito della popolazione, ora attiva a tutti gli effetti. Il giocatore, spiega il blogger, sarà infatti chiamato a gestire l’occupazione della popolazione e il numero di lavori disponibili, tanto da rischiare di incorrere in scioperi e manifestazioni nell’insediamento. D’altronde la serie è ambientata in un secolo caratterizzato si dal progresso tecnologico e scientifico, ma anche dalle rivendicazioni sociali delle classi più povere. Tra i difetti del gioco individuati da Giampaolo Sutto, oltre al prezzo abbastanza alto alla data di rilascio, vi è l’annuncio dato da Ubisoft che il prodotto sarà disponibile in esclusiva sull’Epic Store.
Evento per il Maggio dei Monumenti 2019 Bel Canto al Castello
L’ Associazione Culturale Noi per Napoli presenta per Il format “ Luoghi Storici e Musica “con Patrociniodell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli per il Maggio dei Monumenti presenta l’evento il 17 maggio 2019 presso lo Storico Castello del Maschio Angioino di Napoli il recital dal titolo
soprano Olga De Maio
La città della Sirena Partenope,il canto, la musica erano evidentemente nel codice genetico sin dalla sua origine mitologica, tanto che dal XVI secolo in poi Napoli è un punto di riferimento in Europa per lo sviluppo dell’arte musicale e del Bel Canto con l’istituzione di ben quattro Conservatori e la fioritura di molteplici teatri.
Musica piena di sole“ fu definita quella del musicista Cimarosa, icastica immagine di quella che era la vitalità, la soavita’ delle melodie che esprimevano il sole di Napoli e del meridione italiano, quella che indiscutibilmente ed inequivocabilmente si definiva come una delle capitali mondiali della musica dall’epoca aurea della settecentesca scuola napoletana, che esaurì la sua forza propulsiva soltanto ai primi del Novecento, imponendosi quindi come una delle più longeve nella storia musicale d’Italia.Valga l’ esempio dell’universalità della canzone ‘O sole mio per testimoniare il successo planetario delle melodie napoletane, amate ed interpretate dai più grandi cantanti lirici della storia, in primis quell’Enrico Caruso nei confronti del quale la sua città natale fu ingiustamente avara di successi.
Infoline e prenotazioni 3394545044/3277589936
Tickets point Edicola Piazza del Gesù di Napoli
info online Associazione Culturale Noi per Napoli