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30 Maggio 2019

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DreamSposa.it – il negozio abiti da sposa a Roma preferito dai VIP

La scelta dell’abito da sposa è una delle preoccupazioni maggiori delle promesse spose. Nell’organizzazione di un matrimonio le donne sentono la responsabilità maggiore nella scelta dell’abito in quanto le rappresenterà nel giorno più speciale della propria vita. È proprio nell’abito da sposa che ogni donna avanza la propria personalità, il proprio gusto, il proprio protagonismo nel giorno più bello.

Tra i vari negozi di vestiti da sposa a Roma primeggia Dream Sposa Atelier, noto marchio guidato dalla rinomata stilista Sabrina Maietta, conosciuta ormai da anni per le sue creazioni sexy ed uniche.

Anche la nota conduttrice televisiva Stefania Orlando si è affidata alla sartoria sposa “Dream” per confezionare il proprio abito da sposa in un ambiente descritto come accogliente ed altamente specializzato.

Lo staff del negozio sposa di Via Monasterace ha lavorato sapientemente al fianco della stessa Stefania Orlando, riuscendo ad interpretare una sua idea di abito attraverso accorgimenti e dettagli appositamente studiati per la showgirl. Una interpretazione del particolare carattere della conduttrice, sensuale ma allo stesso tempo esuberante. Un abito da sposa studiato anche in base alla location in riva al mare, luogo da sogno in cui Stefania Orlando sposerà il suo amato Simone.

Sabrina Maietta ha fatto della personalizzazione di un abito da sposa la sua forza più vincente. Nota nell’ambiente per la registrazione di DreamFit, una nuova soluzione di sartoria che permette di celare i difetti fisici valorizzando altresì le forme più belle e le curve migliori di ogni donna.

Dream Sposa Atelier si conferma essere il negozio sposa a Roma punto di riferimento della qualità sartoriale made in italy, creazioni fatte a mano e su misura, soluzioni uniche ed irripetibili per le donne che amano farsi ricordare.

Dream Sposa Atelier – Negozio abiti da sposa Roma
Via Monasterace snc, 00118 Roma
Tel 0691712160
https://www.dreamsposa.it

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Article Marketing : Errori da Evitare

L’article marketing rappresenta oggi per le aziende una tecnica di comunicazione online e di promozione davvero efficace, che prevede la pubblicazione di brevi articoli originali sui siti e portali che si occupano di article marketing italiano.

Vediamo quindi alcuni requisiti che chi scrive articoli per l’article marketing deve soddisfare per promuovere con successo la sua azienda online. Una prima tecnica prevede, ad esempio, la creazione di backlink, ovvero link in entrata verso il sito web, in modo da aumentare il posizionamento su Google e i motori di ricerca. La maggior parte dei siti di article marketing italiano permettono alle aziende di inserire link esterni dofollow o nofollow direttamente nel testo dell’articolo.

Article Marketing e strategia web marketing

Una valida strategia di web marketing comprende anche le attività di content marketing, tra cui l’Article Marketing Italiano, da considerare per aumentare l’efficacia del piano di marketing integrato e acquisire visibilità online.

La prima cosa da fare quando si decide di creare contenuti per l’article marketing è stabilire obiettivi precisi, analizzando il pubblico di riferimento a cui ti rivolgi e gli intenti di ricerca per raggiungere un ampio numero di lettori. L’obiettivo dell’Article Marketing Italiano è raggiungere il lettore e portarlo a visitare il sito web dell’azienda, informandosi sulle caratteristiche del prodotto o servizio offerto.

Per questo è fondamentale non focalizzarsi solo sulla ricerca e utilizzo delle migliori keyword, ma scrivere un contenuto per l’article marketing capace di rispondere alle esigenze dell’utente online e non solo a quelle di Google.

La campagna di Article Marketing Italiano efficace prevede la pubblicazione di un numero minimo di dieci articoli, che devono essere pubblicati sui portali in un lasso di tempo di diversi mesi. Solo così si farà percepire al motore di ricerca che l’aumento dei link in entrata verso il sito o l’e-commerce è naturale. Diverso, invece, il caso del comunicato stampa o della notizia di attualità, il cui contenuto può essere pubblicato sui portali di article marketing anche in poche ore o al massimo entro due giorni per dare visibilità alla notizia.

Alcune tecniche per fare SEO con l’Article Marketing

Accanto alla pubblicazione dei contenuti, saper fare article marketing e aumentare il numero di link che puntano al sito aziendale significa affiancare una campagna SEO efficace. Vediamo alcuni consigli utili:

  • scrivere testi originali e di qualità, con un linguaggio semplice e diretto;
  • scrivere testi di almeno 350 parole, in modo che vengano letti da Google e dai motori di ricerca;
  • individuare una keyword principale o focus keyword con cui posizionarsi su Google;
  • assicurarsi che il link ottenuto dal portale di article marketing sia DOFOLLOW;
  • scrivere sempre per il lettore, realizzando contenuti interessanti e piacevoli da leggere;
  • valutare attentamente i portali di article marketing per ottenere link da quelli di alta qualità e non penalizzare il sito.

I concetti di link juice e pagerank

Quando si considera un’attività di article marketing italiano non si può non parlare di concetti come il link juice, ovvero la qualità che viene trasferita dal portale di article marketing al sito linkato. Appare quindi chiara l’importanza di selezionare validi siti su cui pubblicare i contenuti aziendali.

Altrettanto importante è il pagerank, dato che se gli articoli dovessero avere pagerank zero è perché riescono a posizionarsi sulla homepage del sito solo per pochi secondi. Il consiglio è, quindi, scegliere un portale gestito non da programmi automatici, ma da persone.

I vantaggi dell’article marketing

In particolare la tua azienda otterrà alcuni importanti vantaggi, tra cui:

  • aumento del traffico qualificato sul sito web;
  • miglioramento della link popularity del sito;
  • migliore posizionamento sulla SERP di Google.

I vantaggi che si ottengono da una campagna SEO fatta con l’article marketing saranno per tutto il sito, ma soprattutto per la rete. Ecco perchè l’article marketing ricopre un ruolo fondamentale ancora oggi.

 

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Diventare investigatore privato

Fare indagini è molto eccitante e consente di risolvere misteri, per questo in tanti si chiedono come diventare investigatore privato. C’è un percorso preciso da seguire per poter svolgere questo compito in maniera professionale ed è bene conoscerlo prima di scegliere di indirizzarsi verso questa direzione.

Richiesta di autorizzazione e requisiti necessari

Facendo riferimento al D.M. 269/2010, per diventare investigatore privato è necessario ottenere la specifica licenza. La richiesta della licenza deve essere fatta pervenire direttamente alla prefettura alla quale si appartiene.

Sono tante le richieste che arrivano alla prefettura di Roma di persone che desiderano ricoprire il ruolo di investigatore privato Roma. C’è da dire che non tutti coloro che invieranno la richiesta riceveranno effettivamente l’autorizzazione, perché ci sono alcuni requisiti fondamentali che i candidati devono rispettare per poter essere considerati idonei a svolgere questo importante ruolo.

Per poter ottenere la licenza è necessario che il candidato abbia una laurea in giurisprudenza, oppure che abbia fatto un master in scienze dell’investigazione o un master in criminologia. Sono questi i titoli di studio che consentono di accedere al mondo dell’investigazione e che danno l’opportunità di aprire la propria agenzia investigativa Roma.

Altro requisito fondamentale è che il candidato abbia la fedina penale pulita. In passato questo requisito era sufficiente, insieme all’aver fatto un po’ di pratica lavorando in un’agenzia di investigazione privata, per diventare investigatori. Attualmente invece accanto alla fedina penale senza macchie, il candidato deve presentare anche il titolo di studio adeguato.

Come aprire la propria agenzia di investigazione

Dopo aver capito come diventare investigatore privato, bisogna procedere con il capire come aprire la propria agenzia. Anche in questo caso ci sono alcuni requisiti da soddisfare, indispensabili per poter aprire la propria agenzia ed assumere altri investigatori.

E’ necessario innanzitutto aver maturato esperienza di almeno tre anni, lavorando in una agenzia investigativa gestita da un investigatore privato con licenza valida da almeno cinque anni. Aver lavorato per almeno cinque anni in polizia nella sezione investigativa e non essere stato allontanato dal servizio per demerito.

Per aprire la propria agenzia bisogna dimostrare di aver maturato non solo esperienza pratica, ma anche di avere le necessarie conoscenze teoriche. Ecco perché viene chiesto di completare dei corsi di formazione erogati da enti specializzati, i quali rilasciano una certificazione valida su tutto il territorio nazionale, indispensabile per poter aprire la propria agenzia di investigazione privata.

Perché diventare investigatore privato

Sono tanti i motivi che possono spingere una persona ad imboccare questa strada, in primis il piacere che si prova nel risolvere i misteri e nel condurre un’indagine alla ricerca della verità.

L’aspetto interessante di questa professione è che ci si può impegnare in indagini di diversa natura, dai più classici appostamenti per scoprire se un coniuge tradisce il partner fino alla ricerca di individui che tentano di sparire. E’ bene sottolineare che l’investigatore privato deve comunque muoversi nei confini della legalità e che non ha il potere di fare tutto ciò che crede utile per la sua indagine.

Molti scelgono questa professione per il guadagno: lavorare per un’agenzia importante consente di portare a casa una cifra mensile di tutto rispetto, la quale sale notevolmente se si dirige in prima persona un’agenzia di investigazione privata con molti clienti.

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TAURO IOVINO: “DI AZZURRO E CIELO” È IL NUOVO IRRIVERENTE SINGOLO DEL CANTAUTORE NAPOLETANO

Uno scanzonato brano pop esplora i territori fra sacro e profano.

 

Di azzurro e cielo” racconta la giornata di un personaggio alquanto bizzarro. Il ritornello conturbante descrive dai momenti del risveglio ai ricordi dell’incontro con la propria compagna in una serata di fine autunno, inizio inverno. L’atmosfera apparentemente fresca e leggera nasconde però un senso di nostalgia riguardante il fatto per cui in un mondo perfetto dove tutto scorre nella normalità, se manca la figura amata manca tutto.


“Di azzurro e cielo” è già disponibile sulle principali piattaforme di vendita digitale e di streaming.

 

«Quello che importa più di tutto non è dove si vuole giungere ogni volta che si parte, ma è tenere il cuore aperto lungo la strada che si percorre, perché esso è l’unico posto dove si troveranno le sorprese in grado di cambiarti veramente la vita. Perché la vita non è un punto d’arrivo, la vita è un viaggio infinito. Per me la musica è proprio come la vita. Quando scrivo il mio obiettivo è trasmettere emozioni. Ogni volta che mi viene in mente una frase, la scrivo subito su un foglio, senza perdere tempo, e da quella frase poi iniziano tutta una serie di emozioni dentro di me. La melodia che accompagna ogni mio testo nasce da sola, mi lascio trasportare dalle emozioni e quando chiudo gli occhi immagino di cantare la mia canzone insieme a migliaia di persone che vogliono cantare con me. E questa poesia non finisce mai. Le mie canzoni continuano anche dopo che sono finite. Le mie canzoni nascono da sole». Tauro Iovino

 

 

Etichetta: Top Records

Radio date: 22 marzo 2019

 

Tauro Iovino (Napoli, 25/04/1970), è un cantautore italiano.

Nato e vissuto a Napoli, in un quartiere artisticamente fortunato, a pochi passi dall’ abitazione del tenore Enrico Caruso, degli Audio2, Eduardo de Crescenzo e Nino Buonocore. Autore di testi, compositore e appassionato di canto scrive i suoi primi testi all’età di 13 anni, ispirato dai primi esordi di un giovanissimo Eros Ramazzotti. Nel 1989 si iscrive alla S.I.A.E. dove al termine delle due prove d’esame, concluse entrambe nell’arco di dieci minuti su un’ora, viene accolto dagli applausi degli esaminatori che lo definiscono “paroliere di getto”.

Sempre nel 1989 partecipa al concorso canoro “Una voce per l’Europa” dove si piazza tra i primi finalisti. Ma non prosegue con le altre fasi del concorso per motivi di logistica, oltre ad avere due genitori che non credevano molto nella carriera musicale. Dal 1989 sceglie di restare dietro le quinte. Nel 1995 insieme a una coppia fratello/sorella forma la sua prima trio-band dal nome “Cupido Jazz”, nome ideato da Tauro, con i quali si esibisce in locali e in serate di piano-bar. Tuttavia il nome non era attinente al genere Pop che suonavano. E così, dopo la partenza in America della componente solista femminile del gruppo, sempre per scelta di Tauro, la duo-band cambia il nome in “Just for Two”. Nel 2016 la band si scioglie per scelta dell’altro componente del gruppo, e Tauro inizia la sua attività da solista.

Nel 2018 partecipa al Radio Music Contest, dove nella prima fase delle selezioni si piazza al primo posto con il singolo Life is one, be happy. In seguito comunica agli organizzatori l’abbandono del concorso a causa di un intervento chirurgico. Attualmente scrive per la Top Records di Milano con la quale pubblica il singolo “Di azzurro e cielo” a marzo 2019.

 

Contatti e social

 

Sito ufficiale: http://www.tauroiovino.com/

Facebook: https://www.facebook.com/tauroiovino/

Instagram: https://www.instagram.com/tauroiovino/

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Luigi Ferraris: Terna realizza un Centro di addestramento per chi lavora sui tralicci

Terna si impegna nella formazione. Guidato da Luigi Ferraris, l’operatore nazionale ha dato vita ad un Centro di addestramento ad hoc, localizzato nei pressi di Biella, interamente dedicato a tutti gli operai impegnati nei lavori sotto tensione e nella salita sui tralicci. Per loro sono infatti necessarie una qualificazione specifica e solide competenze.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: Terna apre un Centro di addestramento per gli operai a Viverone

«Sulle linee si impara qualcosa ogni giorno», è il mantra degli operai di Terna impegnati sugli elettrodotti. Con indosso tute realizzate con tessuti conduttori, seguono protocolli molto precisi, poiché per lavorare “sospesi” è necessario osservare una serie di prescrizioni. Ma non solo: eventuali interventi devono essere realizzati senza interrompere il funzionamento dei tralicci e il flusso dell’energia. Di questo è consapevole Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Terna ha investito infatti sulla formazione degli operai, aprendo un Centro di addestramento ad hoc a Viverone. L’obiettivo è quello di preparare al meglio coloro che sono impegnati nella salita sui tralicci e lavorano sotto tensione, una fetta piuttosto significativa. Tradotto in cifre: sono più di 1.000 i dipendenti addetti alla manutenzione della rete di trasmissione nazionale; tra questi sono 150 quelli abilitati a effettuare lavori sotto tensione, 500 i lavoratori qualificati con competenze trasversali di intervento sui vari asset (dalle linee alle stazioni) e 400 quelli specializzati in attività di manutenzione vera e propria. La società di Luigi Ferraris diventa, quindi, un punto di riferimento per la formazione dei suoi addetti ai lavori: nel 2018 ha totalizzato 203.556 ore complessive, di cui 44mila incentrate sul tema della sicurezza.

Terna: il profilo della società guidata da Luigi Ferraris

Attualmente guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, Terna è un grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica e si inserisce tra le realtà d’eccellenza del nostro Paese. Nello specifico, si occupa della programmazione, sviluppo e manutenzione della Rete coniugando competenze, tecnologie e innovazione in linea con le best practices internazionali. Il Gruppo gestisce 72.900 km di linee in Alta tensione ed è responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell’energia, e pertanto della gestione in sicurezza dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica in Italia. La società guidata da Luigi Ferraris ha conseguito importanti traguardi e risultati durante gli ultimi anni di attività, riuscendo nel 2018 ad essere inclusa per la prima volta nel Bloomberg Gender Equality Index (GEI), indice internazionale che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica, aspetto decisivo ai fini della valutazione complessiva. Ma non solo, oltre alla presenza nel Bloomberg GEI, Terna è inclusa negli indici internazionali di sostenibilità Dow Jones Sustainability (World e Europe), Euronext (World, Europe e Eurozone), FTSE4Good, STOXX ESG (Global, Environmental, Social e Governance), STOXX Low Carbon, ECPI, ESI (Ethibel Sustainability Index), MSCI, United Nations Global Compact (“GC100”).

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Esenzioni del ticket sanitario per reddito

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  • 30 Maggio 2019

ATS Bergamo ricorda che quest’anno le esenzioni dal ticket sanitario E02 ed E12 (disoccupazione), E13 (lavoratori in mobilità/cassa integrazione/contratto di solidarietà) e le esenzioni del ticket farmaceutico E30 (patologia cronica) ed E40 (malattia rara) scadono il 30 giugno.

A partire dal 2019, inoltre, le esenzioni con codice E14 (ticket farmaceutico) ed E15 (super ticket) saranno certificate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), come già avviene per le esenzioni nazionali con codice E01, E03, E04 e per l’esenzione regionale E05 (che vengono rinnovate automaticamente ogni anno se permangono le condizioni di diritto).

Chi ha un’esenzione E02, E12, E13, E30 o E40 deve rinnovarla, se non l’ha ancora fatto, presentando una nuova autocertificazione sempre entro il 30 giugno. Chi invece possiede un’esenzione E01, E03, E04, E05, E14 ed E15 non deve fare nulla: il rinnovo è automatico (solo chi effettua una dichiarazione dei redditi che non individua il nucleo famigliare fiscale deve presentare una nuova autocertificazione ancora entro il 30 giugno).

ATS Bergamo ricorda infine che è possibile chiedere il rinnovo presso gli sportelli di scelta/revoca della ASST di competenza, presso qualunque farmacia (limitatamente alle esenzioni E30 ed E40) ovvero online, autenticandosi sul sito Fascicolo Sanitario Elettronico nella sezione specifica Esenzioni.

Per maggiori informazioni rivolgersi al medico o al farmacista di fiducia oppure visitare la sezione “Ticket ed esenzioni” del sito www.regione.lombardia.it

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Eventi

Macchine pulizia industriale: FIMIS presenta “MODULA” alla Fiera PULIRE 2019

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  • 30 Maggio 2019

FIMIS, “Marchio storico settore idropulitrici e macchine per la pulizia industriale”, è presente alla Fiera PULIRE 2019 con i nuovi modelli di sistema di lavaggio industriale in alta pressione per il settore AGRIFOOD.

FIMIS è il marchio di punta del Gruppo Global Service Solutions S.p.A., progetta e produce idropulitirici industriali, sistemi di lavaggio in alta pressione e macchine per la pulizia industriale. FIMIS grazie al know-how acquisito negli oltre quaranta anni di attività, attraverso l’utilizzo di CAD 3D, le nuove tecnologie e materiali innovativi attualmente presenti nel settore delle costruzioni meccaniche, ha deciso di riprogettare e costruire la propria gamma di idropulitrici industriali, trasformandole in sistemi di lavaggio e macchine per la pulizia industriale customizzati.

Pulire 2019

In occasione della Fiera PULIRE 2019, FIMIS presenta “MODULA” il nuovo sistema di lavaggio industriale modulare multipompe per la linea FOOD compatto , affidabile e altamente performante.

MODULA attraverso il nuovo collettore compensato nel circuito idraulico di alta pressione, e al regolatore di flusso tarabile nel circuito di by-pass. Permette di alimentare reti idrauliche ad alta pressione in unica tubazione, consentendo a due o più operatori di utilizzare contemporaneamente più postazioni di lavaggio in continuo. Inoltre Modula garantisce il massimo della sicurezza grazie al sistema automatico di svuotamento e riempimento dell’impianto idraulico di rete allo spegnimento e riavvio del sistema.

Nello stand FIMIS viene esposto anche il nuovo sistema COMPACT – FOAM, progettato per la pulizia industriale nel settore dell’industria alimentare. Il sistema comprende un gruppo idropulitrice con pompa che erogano sia ad alta temperatura che acqua fredda e un circuito idraulico che consente di erogare della schiuma, con il detergente contenuto nel serbatoio da 22 litri posto a bordo, e con arrotolatore automatico di serie consente di detergere e risciacquare varie zone di uno stabilimento con la massima praticità e sicurezza.

Per il lavaggio industriale HEAVY-DUTY, FIMIS presenta due nuovi modelli di idropulitrici industriali uno ad acqua calda e l’altro ad acqua fredda. Sulla linea WH/S-V, idropulitrice industriale ad acqua calda, è stata realizzata la versione 350 bar 18 l/min dando la possibilità a chi utilizza come accessorio di lavaggio gli ugelli rotanti ad avere quel piccolo salto in più di pressione che ne ottimizza l’azione meccanica dell’ugello rotante stesso. Invece sulla linea FE/S-M, idropulitrice ad acqua fredda, esiste una nuova versione 160 bar 40 l/min per i settori industriali dove è necessario il lavaggio con dell’acqua in pressione con portata elevata (es.Allevamenti, Edilizia,Cantieri Navali).

Global Service Solutions Spa

Un unico interlocutore per tutti i servizi.​ Global Service Solutions Spa è lo specialista del Facility Management sostenibile in Italia. Presente anche sul mercato internazionale, offre una vasta gamma di soluzioni integrate per la gestione dei progetti, la manutenzione, la bioedilizia, l’ingegneria meccanica, la pulizia e la sanificazione.

​La ricerca continua unita al rispetto per l’ambiente sono alla base della mission aziendale. ​L’azienda ha un approccio strategico sostenibile ed eco-compatibile. Questo significa beneficiare di molti vantaggi operativi: design integrato sempre coordinato, efficienza operativa e garanzie di mantenimento degli standard.

Global Service Solutions Spa offre un servizio eco-innovativo in linea con tutte le normative ambientali europee.

FonteFimis.com

Ufficio Stampa – Pr24.news
Salvatore Ponticelli
[email protected]
+393928394600

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AUGUSTO RE “CI SI PERDE DI VISTA” è il nuovo singolo del cantautore urban contemporaneo

Dopo l’album “La Decisione”, pubblicato nel 2018, arriva il brano che racconta in soggettiva angoli e direzioni che si innescano nelle relazioni umane, anticipando il disco “Generazioni connesse” in uscita ad ottobre 2019.

«“Ci si perde di vista” nasce dalla consapevolezza che anche fra le persone, come per la coltivazione della terra, se non si coltivano i rapporti, si perdono i raccolti. E questo vale sia nell’amore, che nell’amicizia come nel lavoro e quant’altro. Ogni rapporto che non è coltivato, si perde». Augusto Re

È questa la premessa portante del nuovo singolo di Augusto Re. Il cantautore approfondisce anche il tema della perdita nonostante la buona riuscita del risultato perché «ogni rapporto genera sempre, volenti o nolenti, un do ut des su cui, anche chi vince o porta a sé ciò a cui aveva pensato, lascia sempre qualcosa comunque all’altro che ne ha dato il seguito». In tutto questo tormento di pensieri e scenari umani, Augusto racconta inoltre che «non si può perdere nemmeno quell’attimo che ci passa davanti e che induce a prendere una decisione. Perché anche il non prendere una decisione è pur sempre una decisione presa. È quindi l’attimo della decisione che comporta il futuro del procedere delle persone e dei rapporti fra le stesse. In ogni rapporto c’è la paura che poi tutto finisca o c’è sempre qualcos’altro da cercare per trovare nuovi stimoli, perché tutti prima o poi si troveranno a perdere qualcosa ma alla fine tutti non perdono mai il coraggio nella rincorsa delle loro speranze».

Augusto Re è il principe delle idee di contrasto: una mente che si mantiene equilibrata, nonostante stia sempre sul confine fra “finto e reale”. È lì che Augusto vive, va e torna…facendo il pendolare fra il dove sta e il dove potrebbe essere “l’altra destinazione” all’unisono, in quel preciso momento. Questo tratto dominante della sua personalità prende forma di conseguenza nella sua musica col risultato di creare con originalità atmosfere contemporanee, nel rispetto dei tempi.

 

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Autoproduzione

Radio date: 8 marzo 2019

Pubblicazione album: ottobre 2019

 

BIO

 

Augusto Re, nome d’arte per Giuliano “Giulio” Romini, nasce il 12 aprile 1966 a Ravenna. Comincia a suonare un po’ per diletto, un po’ per passione: tuttavia, a differenza dei suoi “compagni”, non si accontenta di rimanere ad un livello “hobbistico”, anzi prosegue con la sua inarrestabile ricerca artistica. Autori come Lucio BattistiChico BuarqueJohn LennonEnzo Jannacci e Francesco De Gregori influenzano il suo lavoro e, nel 1998, viene pubblicato il suo primo album con la New LM Records, Il Capitano ed il Furiere, seguito, nel 2000, da L’incontro. Entrambi i dischi ricevono un buon apprezzamento da parte del pubblico, delle radio e della critica, ma ben presto il poliedrico Giulio sente il bisogno di creare un volto musicale più ricco di sfaccettature: nasce, così, Barocco, alter-ego dell’avvocato Romini. Nel 2003 compone uno dei suoi brani più significativi della sua carriera: L’infinito rivolto, una trasposizione in musica degli intramontabili versi del Poeta Giacomo Leopardi, cui segue Tutte le ragazze (2007), contenuto nell’album del 2008, Continuo ad avere dei dubbi. Termina qui la fase della sperimentazione musicale di Barocco.

Il personaggio “Barocco” non soddisfa pienamente Giulio, ed infatti, nel 2016, dopo un periodo di pausa durato circa un anno, il cantautore emiliano decide di reinventarsi, partendo dal suo stesso nome d’arte, che diventa appunto Augusto Re. Vi sono tanti motivi che hanno portato a questo cambiamento: innanzitutto emerge il desiderio di “rimettere a nuovo” la sua produzione, arrangiando in maniera nuova ed originale i brani più classici. In secondo luogo, Giulio si ispira all’Imperatore dell’Antica Roma Gaio Giulio Ottaviano il quale, verso il termine del suo percorso politico, prese il nome di Augusto: vi sono tante affinità tra il cantante e l’imperatore, tra cui la voglia di protagonismo e la tendenza al camaleontismo. Augusto Re, forte della sua nuova maturità artistica e personale, pubblica, nel 2016, l’album Teste da Canestro, che contiene ben 11 canzoni senza tempo, che costituiscono una sorta di “ponte” tra passato e futuro: non a caso, il brano “principe”, da cui il disco prende il titolo, è stato composto proprio nel 1989, ben 27 anni prima della nuova edizione.

Nel 2018 pubblica l’album La decisione che rappresenta un nuovo inizio per Augusto Re. È evidente fin dalle prime note, quelle dell’intro della canzone La decisionein cui canta esplicitamente “ho preso la decisione, la decisione è irrevocabile…”. L’artista non è più in bilico nella scelta, è un fiume in piena, ha ritrovato nella musica il suo percorso, la via per esprimere in maniera poetica, giocosa e malinconica le sensazioni che vive. La decisione è anche un disco che, nella direzione scelta e nei temi trattati, mantiene una forte continuità con la sua storia rappresentata dalle melodie e dalla scrittura, che questa volta si uniscono a suoni più maturi e personali.  L’album si mantiene fedele all’animo poetico del leader che, dal punto di vista musicale, ritocca in chiave maggiormente pop-rock il proprio sound, ma continua a farsi portatore di una grande consapevolezza sociale. Un suono “urban”, contemporaneo, ma che deve anche molto alle origini di Augusto Re, fin da quando firmava i primi album col nome di Giulio Romini.

L’8 marzo 2019 viene pubblicato il singolo “Ci si perde di vista” che anticipa l’uscita del nuovo album “Generazioni connesse” che verrà pubblicato ad ottobre 2019.  

 

Contatti e social

 

Youtube www.youtube.com/channel/UC0bD4DMjRuAzQtznPRgeaMw

Sito www.augustore.com/

Pagina Facebook www.facebook.com/augustoremusic/

Instagram www.instagram.com/augustoremusic/

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L’Ippogrifo® pubblica il podcast di Tiki Taka B2B su Spotify, Apple Music e Spreaker

Da oggi Tiki Taka B2B è disponibile anche nel formato podcast sui principali player musicali online

Dopo aver lanciato su YouTube il nuovo format video sul marketing business to business dedicato ai professionisti, “Tiki Taka B2B – Botta e risposta sul marketing B2B” è da oggi presente in formato podcast su Spotify e Apple Music.

Per mettere i contenuti della serie a disposizione di chiunque e per qualunque dispositivo, L’Ippogrifo® ha scelto di diffondere Tiki Taka B2B anche attraverso questi ulteriori canali, a seguito del sempre maggior interesse degli utenti verso queste forme di condivisione dei contenuti.

L’obiettivo di Tiki Taka B2B è quello di informare e fare cultura nel marketing business to business per professionisti e appassionati, con un tono informale e un pizzico di divertimento. Tutte le puntate, della durata di qualche decina di minuti, vedono Andrea e Nevio Zucca (rispettivamente CEO e COO de L’Ippogrifo®) trattare un argomento specifico del marketing B2B.

I podcast sono disponibili all’ascolto e al download già da ora su Spotify (https://open.spotify.com/show/4pIabB4fonRX5vZujyGZ66), su Apple Music (https://podcasts.apple.com/us/podcast/tiki-taka-b2b-il-podcast/id1462085198) e su Spreaker (https://www.spreaker.com/user/tiki-taka-b2b).

Abbiamo voluto aggiungere anche questo canale” dichiara Andrea Zucca, CEO dell’agenzia “al fine di rendere disponibile al maggior numero di persone e attraverso più media possibili i contenuti verticali di Tiki Taka B2B, perché siamo convinti che la cultura e l’informazione sul marketing debba essere accessibile attraverso tutti gli strumenti oggi usati dagli utenti”.

 

L’Ippogrifo® è un’agenzia specializzata in marketing e comunicazione B2B che sviluppa progetti mirati a incrementare le vendite dei propri clienti, sia in Italia che all’estero. Fondata a Trieste nel 1996 dai fratelli Andrea e Nevio Zucca, ha una rete di consulenti operativa in tutta Italia; è socia di AssoCom e del Club del Marketing e della Comunicazione, di cui detiene la presidenza della sezione Triveneto. Dal 2010 è certificata UNI EN ISO 9001:2015. Per info: www.ippogrifogroup.com; [email protected]

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Formazione PA: 5 mesi di “Mente locale”

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  • 30 Maggio 2019

Si è tenuta quest’oggi presso la sede della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo la conferenza stampa di bilancio del progetto “Mente Locale”, organizzata dalla Fondazione insieme all’Istituto di Direzione Municipale di Bergamo, co-promotore del progetto.

“Mente Locale”, che ha il patrocinio dell’Università degli Studi di Bergamo, della Provincia di Bergamo e dell’Associazione dei Comuni Bergamaschi è il piano di formazione dedicato a tutti i Comuni della provincia di Bergamo, alla luce della riforma degli enti locali che ne ha rivoluzionato il ruolo. Enti locali non più esclusivamente soggetti esecutori di norme, ma dotati di forte autonomia che implica maggiori responsabilità in capo agli Amministratori. “Mente Locale” fornisce dunque ai Comuni, soprattutto ai più piccoli, gli strumenti per affrontare gli aspetti tecnici, operativi e di adempimento della pubblica amministrazione.

Al progetto hanno aderito circa 90 Comuni e altri Enti (Unioni, Comunità Montane), raggiungendo quasi 1700 partecipazioni ai 24 moduli formativi.

“Siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti in questa edizione di Mente Locale di cui siamo co-promotori. Gli enti locali, soprattutto i comuni piccoli e medi, sono sollecitati da spinte di tipo normativo, economico, sociale e devono rispondere in modo veloce e competente alle esigenze del territorio. Questo piano di formazione fornisce gli strumenti necessari per affrontare in modo tecnico e operativo ogni situazione o adempimento. Tra gli scopi fondamentali della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo rientra il diritto/dover di istruzione e formazione, per questo abbiamo aderito a questo importante progetto per la nostra comunità, che ha ottenuto tra i partecipanti un livello di gradimento elevato per la sua capacità di rispondere alle esigenze del territorio” ha evidenziato Luigi Sorzi, Presidente Fondazione Istituti Educativi di Bergamo.

Numero dei partecipanti, comuni coinvolti e tematiche trattate sono poi state relazionate dal Dott. Riccardo Sonzogni, Direttore dell’Istituto di Direzione Municipale.

«È stata un’iniziativa di grande successo, soprattutto rispetto al raggiungimento degli obiettivi didattici affrontati da 15 docenti specializzati durante i 24 moduli formativi – ha commentato Sonzogni – Da dicembre 2018 ad aprile 2019 hanno aderito 1700 utenti. Questi numeri, insieme all’alto livello di gradimento raccolto a margine dei seminari, ci conferma che il progetto sta seguendo la giusta direzione ed è un primo strumento utile per rispondere ai bisogni dei degli amministratori, condivisi da oltre 90 realtà – tra comuni e enti – attive sul territorio».

Sono intervenuti inoltre Gianfranco Gafforelli, Presidente della Provincia di Bergamo, Claudio Cancelli, delegato a edilizia e programmazione scolastica della Provincia di Bergamo, e per l’Università degli Studi di Bergamo Fulvio Adobati, prorettore delegato ai rapporti con enti e istituzioni pubbliche del territorio, che ha raccontato il coinvolgimento dell’Università e i contenuti formativi del corso.

In conclusione, Gabriele Riva, Consigliere della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per i piccoli comuni i cui Amministratori sono spesso costretti ad affrontare un gran numero di problematiche con pochi mezzi a disposizione.

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Giovanni Castellucci: i numeri di Atlantia nel primo trimestre 2019

Giovanni Castellucci: nel primo trimestre 2019 l’utile del gruppo Atlantia arriva a 249 milioni e il traffico autostradale italiano sale del 2%. In crescita tutti i principali aggregatori economici.

Giovanni Castellucci, AD Atlantia

Giovanni Castellucci: l’AD Atlantia commenta i risultati del gruppo nel primo trimestre 2019

Risultati in crescita per Atlantia nel primo trimestre dell’anno. Il gruppo guidato da Giovanni Castellucci ha registrato un utile di 249 milioni, superiore di 32 milioni a quello conseguito nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi operativi arrivano a 2.591 milioni di euro, in aumento di 1.255 milioni di euro (+4% su base omogenea, escludendo il contributo del gruppo Abertis, consolidato a partire da fine ottobre 2018; +6% su base omogenea pro-forma ipotizzando il consolidamento del gruppo Abertis a partire dal primo gennaio del 2018). Il margine operativo lordo è di 1,56 miliardi, con un incremento di 756 milioni di euro sul primo trimestre 2018. Su base omogenea, il margine operativo lordo sarebbe cresciuto di 25 milioni di euro (il 3%). Il reddito operativo ha invece raggiunto i 919 milioni di euro: al 31 marzo 2018 era pari a 506 milioni di euro. Sostanzialmente stabile l’indebitamento finanziario netto, in calo di 38 milioni di euro rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2018. I risultati presentati dall’Amministratore Delegato Giovanni Castellucci sono stati approvati dal Consiglio d’Amministrazione lo scorso 10 maggio.

Giovanni Castellucci, la trimestrale Atlantia: le performance di Autostrade per l’Italia e AdR

Parlando del 2018 di Atlantia nel corso dell’Assemblea degli Azionisti lo scorso 18 aprile, l’AD Giovanni Castellucci ha ricordato anche l’acquisizione di Abertis, operazione i cui effetti si intravedono già nei dati relativi al trimestre gennaio-febbraio 2019. Per quanto riguarda le principali società del gruppo, nella nota si specifica come gli investimenti operativi di Autostrade per l’Italia e delle sue controllate nel periodo preso in considerazione ammontino a 126 milioni di euro. In particolare, Aspi ha investito complessivamente 117 milioni per il potenziamento della propria rete in concessione. Per quanto riguarda le attività aeroportuali italiane, i ricavi operativi di AdR sono pari a 198 milioni di euro, in aumento di 7 milioni di euro (+4%). Inoltre nel primo trimestre 2019 il sistema aeroportuale romano ha registrato 10,2 milioni di passeggeri, in aumento del 3,5% (+4% all’aeroporto di Nizza). E per gestire in maniera efficiente la crescita del traffico, in Assemblea l’AD Giovanni Castellucci ha sottolineato che è allo studio “una soluzione alternativa rispetto al famoso progetto di Fiumicino nord per crescere più gradualmente senza consumo di territorio e lo stiamo facendo in stretto collegamento con l’ENAC”.

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Cosa è l’Attestazione SOA

L’attestazione SOA è il documento, rilasciato dalle Società Organismi di Attestazione (SOA), che dimostra il possesso dei requisiti di cui all’art. 8 della Legge 11/02/1994, n. 109.

Il possesso della qualificazione attestata dalla certificazione SOA è sufficiente ad assolvere ogni onere documentale circa la dimostrazione dell’esistenza dei requisiti di capacità tecnica e finanziaria ai fini dell’affidamento dei lavori di importo superiore a euro 150.000, nonché a garantire la stazione appaltante in ordine all’affidabilità dell’impresa certificata.

Le tipologie di imprese che possono richiedere ed eventualmente ottenere l’attestazione di qualificazione sono : le imprese individuali, le società di persone ( S.n.c., S.a.s), le società di capitali ( S.r.l., S.p.a., S.a.p.a.), le società cooperative, i consorzi tra cooperative di p. l., i consorzi tra imprese artigiane e i consorzi stabili. La validità dell’attestazione è di tre anni, come detta il D.P.R.34/2000 ed è rinnovabile.

L’Attestazione viene rilasciata da apposite Società Organismo di Attestazione (SOA) che accertano ed attestano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici dei requisiti di ordine generale, tecnico-organizzativi, economico-finanziari.

Di fatto, in luogo dell’iscrizione all’Albo Nazionale Costruttori (oggi abolito) e in virtù della nuova normativa in ambito di appalti pubblici, l’Attestazione SOA è oggi un documento necessario per comprovare la capacità dell’Impresa a sostenere ogni appalto pubblico di fornitura e posa in opera con importo a base d’asta superiore a €. 150.000,00 (sia esso in appalto o in subappalto).

Tale certificazione, che ha validità quinquennale (a condizione che ne venga richiesta conferma al terzo anno di rilascio), viene valutata sulla base di un’analisi degli ultimi cinque anni di attività dell’Impresa, precedenti alla richiesta di attestazione. L’Attestazione SOA qualifica l’Impresa ad eseguire appalti per categorie di opere e classifiche di importi.

Le categorie di opere in cui si potrà ottenere la Qualificazione sono 52:

> 13 di esse rappresentano opere di carattere generale (edilizia civile e industriale, fogne e acquedotti, strade, restauri, etc.)
> 39 di esse sono riconducibili ad opere specializzate (impianti, restauri di superfici decorate, scavi, demolizioni, arredo urbano, finiture tecniche, finiture in legno, in vetro e in gesso, arginature etc.).
La categoria di opere è legata all’attività aziendale ed alla tipologia dei lavori eseguiti dall’impresa durante il suddetto periodo di riferimento.

Le classifiche di qualificazione a cui si può richiedere di essere attestati sono 8, ovvero in Euro:

> I pari a €. 258.228,00
> II pari a €. 516.457,00
> III pari a €. 1.032.913,00
> IV pari a €. 2.582.284,00
> V pari a €. 5.164.569,00
> VI pari a €. 10.329.138,00
> VII pari a €. 15.493.707,00
> VIII Per importi illimitati

ed abilitano l’Impresa a partecipare ad appalti con importi pari alla relativa classifica, accresciuta del 20%. La classifica di importi sarà commisurata alla capacità economica e tecnica dell’Impresa.

Le Società Organismi di Attestazione (SOA) sono organismi di diritto privato con forma giuridica di S.p.A., autorizzati dall’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici, che accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di Lavori Pubblici degli elementi di qualificazione, ovvero della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie in materia di qualificazione dei soggetti esecutori di Lavori Pubblici, riassunti nel Regolamento per il Sistema di Qualificazione, Decreto del Presidente della Repubblica 25.01.1000, n. 34.

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RC Auto: nel Lazio premi in calo del 3,6% nei primi 4 mesi

Buone notizie per gli automobilisti laziali; secondo l’Osservatorio RC auto di Facile.it nel corso dei primi 4 mesi del 2019 il premio medio nel Lazio è diminuito tanto che, ad aprile 2019, per assicurare un’auto nella regione servivano, in media, 551,81 euro, il 3,6% in meno rispetto a gennaio 2019.

Il calo delle tariffe laziali è ancor più significativo se si considera che è stato superiore a quello registrato a livello nazionale (-2,1%); nonostante questo, però, ad aprile 2019, per assicurare un veicolo nella regione occorreva, mediamente, l’1,1% in più rispetto alla media italiana (545,86 euro).

Il dato emerge dall’analisi di oltre 1,4 milioni di preventivi raccolti da Facile.it nella regione nel corso dell’ultimo anno e delle quotazioni offerte da un panel di compagnie che rappresentano, considerando i premi totali raccolti, circa il 55% del mercato RCA italiano*.

Confrontando il costo medio dell’RC auto rilevato ad aprile 2019 con quello di gennaio 2019 emerge i costi medi sono diminuiti in tutte le province laziali, seppur in misura differente.

L’andamento provinciale

Nella regione, il calo delle tariffe più consistente è stato registrato in provincia di Latina, area dove, nel periodo analizzato, il premio medio è diminuito del 4,6%. Nonostante questo, la provincia resta di gran lunga la più cara del Lazio in termini di RC auto tanto che, ad aprile 2019, per assicurare un veicolo agli automobilisti latinesi occorrevano, in media, 652,1 euro, vale a dire il 18% in più rispetto alla media regionale e, addirittura, il 19% in più se confrontato con quella nazionale.

Tariffe in calo anche nella provincia di Rieti; in questo caso, la diminuzione del premio medio è stata pari al -4,2% e, ad aprile 2019, per assicurare un veicolo in quest’area occorrevano, in media, 520,28 euro, vale a dire il 6% in meno rispetto alla media regionale.

La provincia di Viterbo ha registrato un andamento analogo a quello regionale, con un calo delle tariffe media pari al -3,6%. La provincia conquista così un primato: è l’area della regione dove assicurare un veicolo a quattro ruote costa meno; ad aprile 2019 occorrevano, in media, 459,85 euro, vale a dire il 17% in meno rispetto alla media laziale.

Tariffe in calo, seppur in misura minore rispetto alla media regionale, per la provincia di Roma, dove il premio medio è diminuito del 3,5%. Questo significa che, ad aprile 2019, per assicurare un veicolo nella provincia occorrevano, mediamente, 552,4 euro, vale a dire l’1,20% in più rispetto alla media nazionale.

Il calo più contenuto del Lazio è stato invece registrato nella provincia di Frosinone, dove la diminuzione delle tariffe è stata pari al -1,8%. Nonostante ciò, l’area rimane tra le meno costose della regione: ad aprile 2019, per assicurare un veicolo gli automobilisti frusinati hanno speso, in media, 476,76 euro, vale a dire il 14% in meno rispetto alla media laziale.

Le garanzie accessorie

Guardando alle scelte degli automobilisti in materia di garanzie accessorie emerge che nel Lazio, tra coloro che hanno inserito una garanzia in fase di preventivo, la più richiesta risulta essere l’assistenza stradale (43%); seguono la copertura infortuni conducente (18%) e la garanzia furto incendio (17%).

 

 *L’Osservatorio auto di Facile.it calcola il premio di assicurazione RC auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Per calcolare tali dati, Facile.it si è avvalso di un campione di 1.525.176 preventivi effettuati nel Lazio dai suoi utenti tra il 1 aprile 2018 e il 31 aprile 2019 e i relativi risultati di quotazione prodotti. Facile.it confronta le compagnie assicurative elencate a questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate

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Bollette luce e gas: ogni anno 120.000 morosi tentano invano di cambiare fornitore

Secondo le stime di Facile.it, nel 2018 sono stati più di 120.000 gli italiani che, dopo aver saltato il pagamento di una o più bollette luce e gas, hanno cercato di cambiare fornitore di energia. Il dato arriva dall’analisi realizzata dal comparatore su un campione di oltre 20.000 contratti di cambio fornitura raccolti nel 2018, dai quali è emerso come il 2,8% delle richieste sia stato respinto dal nuovo venditore proprio a causa di una pregressa morosità del richiedente.

«Le società del settore energia hanno la facoltà di rifiutare la richiesta di stipula non solo qualora a seguito della consultazione di apposite banche dati il profilo del cliente sia giudicato non sufficientemente affidabile o moroso,», spiega Silvia Rossi, responsabile energia di Facile.it. «ma anche se ritengono che il cliente abbia presentato nel corso dei dodici mesi precedenti un numero elevato di richieste di cambio fornitore».

Tra i 120.000 che hanno cercato di cambiare fornitore pur avendo bollette arretrate, esistono sostanzialmente due tipi di profilo; da un lato i cosiddetti turisti energetici, ovvero coloro che volontariamente passano da un operatore all’altro senza pagare le bollette; dall’altro coloro che, trovandosi in difficoltà, non hanno potuto onorare i debiti legati ai consumi di luce e gas, ma anche se oggi si trovano in condizioni migliori, vedono la richiesta bocciata dal nuovo fornitore per la morosità pregressa.

Per loro quindi si chiude definitivamente la possibilità di ottenere un nuovo contratto? No, ma a patto di saldare i debiti precedenti e che il nuovo operatore sia disposto ad accollarsi il rischio di un’eventuale ulteriore morosità.

Identikit dei morosi in cerca di un nuovo fornitore

Dall’analisi del fenomeno su base locale emergono dei dati interessati. La Calabria è la regione con la percentuale più alta di morosi cui è stato negato il contratto; in quest’area, tra coloro che hanno cercato di cambiare fornitore di energia lo scorso anno, l’8,9% ha visto respinta la domanda di fornitura a causa di una morosità pregressa. Seconda in classifica è la Sicilia, regione dove lo scorso anno il 7,4% di coloro che hanno cercato di cambiare fornitore hanno ricevuto un NO a causa di bollette non pagate; al terzo posto si posizione la Campania (4%).

I valori cambiano sensibilmente al variare dell’età dell’intestatario del contratto e, in questo caso, gli utenti potenzialmente meno “corretti” sembrano essere i più giovani. Analizzando il comportamento degli over 40 emerge che, tra loro, solo l’1,7% ha visto rifiutata la richiesta a causa di morosità, mentre tra chi ha meno di 40 anni la percentuale sale fino ad arrivare a quasi al 5%.

Altro dato significativo è quello legato alla modalità di pagamento; se si guarda a coloro che hanno scelto il pagamento tramite bollettino si scopre che il 3,3% ha ricevuto un NO da parte del nuovo fornitore causa morosità mentre tra coloro che hanno scelto l’addebito su conto corrente, la percentuale scende all’1,4%.

I “furbetti” potrebbero avere le gambe corte

Nonostante le verifiche, non sempre gli operatori identificano in tempo i morosi, che spesso riescono a cambiare fornitore in barba ai debiti insoluti. Le iniziative introdotte per arginare il cosiddetto turismo energetico, però, sono sempre di più; tra esse c’è il Corrispettivo di morosità (Cmor). Si tratta di un meccanismo, poco conosciuto dai consumatori finali, che consente ai fornitori di energia di recuperare dal cliente moroso parte degli importi delle bollette non saldate, anche qualora questi riesca a cambiare venditore.

Attraverso il SII (Sistema Informativo Integrato), il fornitore uscente ha la possibilità di presentare domanda di indennizzo per il recupero di quanto non pagato dal cliente. Il SII valuta la legittimità della richiesta e il rispetto di alcuni precisi criteri da parte del venditore; qualora l’esito della valutazione fosse positivo, l’indennizzo forfettario verrà inserito dal nuovo fornitore nella bolletta del cliente moroso.

Attenzione alle tempistiche; il Cmor non viene inserito nella prima bolletta del nuovo fornitore, ma in un periodo variabile tra i 6 e i 12 mesi, arco temporale stabilito per legge così da lasciare ai clienti la possibilità di saldare l’eventuale debito.

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Cinture di sicurezza posteriori: più di 1 italiano su 2 non le usa

L’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori dell’auto è sancito dall’articolo 172 del codice della strada; nonostante questo, sono ancora molti gli italiani che trasgrediscono la norma; più di 1 su 2 (55,9%), vale a dire 24,5 milioni di persone. È questo il dato allarmante emerso dall’indagine commissionata da Facile.it e realizzata da mUp Research in collaborazione con Norstat su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta.

Se è vero che i cittadini sembrano essere generalmente poco disciplinati quando viaggiano sui sedili posteriori dell’auto, è altrettanto vero che, se ci si sposta nei sedili anteriori, il quadro cambia radicalmente e, in questo caso, più di 9 rispondenti su 10 dichiarano di utilizzare sempre le cinture di sicurezza.

Le cinture posteriori: chi le usa e chi no

Guardando alle differenze territoriali, emerge che l’utilizzo delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori è più basso nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole, dove ben il 65,3% dei rispondenti dichiara di non allacciarle La percentuale è sensibilmente distante da quella rilevata nelle aree del Nord Est, dove, unico caso nella Penisola, chi dichiara di usare le cinture sui sedili posteriori è parte di un campione nettamente superiore rispetto a quello di chi ammette di non farlo (60,2% vs 39,8%).

Significative le diverse abitudini rilevate in base all’età; la buona notizia è che, guardando questa volta a chi dichiara di usare le cinture posteriori, i giovani risultano essere molto più bravi degli adulti; le allacciano il 49,5% dei ragazzi con età fra i 18 e i 24 anni, mentre la percentuale crolla al 42,6% nella fascia 35-50 anni.

Se si guarda al sesso, invece, emerge che gli uomini sono i più virtuosi sui sedili posteriori; il 46,4% del campione maschile dichiara di allacciare le cinture quando viaggiano dietro, mentre tra le donne la percentuale scende al 41,9%.

La cinture al volante: 9 su 10 le usano

La buona notizia è che, almeno quando si è seduti nei sedili anteriori, gli italiani sembrano aver capito l’importanza di allacciare le cinture tanto che, secondo i risultati dell’indagine commissionata da Facile.it, più di 9 rispondenti su 10 dichiarano di utilizzarle.

Non mancano anche in questo caso le differenze socio-demografiche; quando si è alla guida, se è vero che a livello nazionale la percentuale di chi usa la cintura è sempre molto alta (97,1%), è altrettanto vero che va notata la grande differenza con le aree del Sud ed Isole dove la percentuale di chi usa le cinture (95,4%) risulta inferiore di quasi 2 punti percentuali rispetto alla media nazionale e addirittura 3 punti se messa in relazione con quello del Nord Est (98,3%).

Anche al volante gli uomini sono risultati più inclini all’uso delle cinture rispetto alle donne (97,7% vs al 96,6% del campione femminile).

Il quadro rimane sostanzialmente invariato se dal posto di guida ci si sposta nel sedile passeggero dove, a livello complessivo, il 96,5% dichiara di utilizzare le cinture di sicurezza.

Cinture posteriori: obbligatorie o no?

L’indagine ha voluto sondare anche il grado di conoscenza degli italiani rispetto all’obbligatorietà delle cinture di sicurezza posteriori. Il dato che sorprende è che, più di un italiano su quattro ritiene che l’uso delle cinture posteriori non sia obbligatorio o, comunque, dichiara di non sapere se lo sia (28,8%).

Il dato sale fino al 33% nel solo campione femminile e al 35,4% fra i più giovani, che sono anche quelli in assoluto più certi della non obbligatorietà.

Osservando i valori su base geografica, emerge che la percentuale di chi non sa o è convinto le cinture posteriori non siano obbligatorie schizza fino al 36,3% nel Meridione (contro il 17,6% registrato nel Nord Est).

Incrociando questi dati con quelli relativi all’uso delle cinture posteriori emerge un elemento che fa riflettere; sebbene il 71% dei rispondenti dichiari di essere consapevole dell’obbligatorietà delle cinture posteriori, all’atto pratico solo 4 su 10 le allacciano.

Significativa la percentuale di italiani ancora scettici circa l’utilità di questi dispositivi di sicurezza; alla domanda “pensa sia utile usare le cinture di sicurezza posteriori?” 1 rispondente su 5 ha dichiarato di non sapere o di ritenerle non utili.

Il 79,6% degli intervistati dichiara invece di ritenere utili le cinture posteriori; lo affermano soprattutto gli uomini (81,3% vs 78% del campione femminile); gli italiani con età compresa fra i 51 ed i 65 anni (79,7%) ed i residenti nel Nord Est (87,9%). Ancora una volta il dato si abbassa al Sud e nelle Isole; qui ritengono utili le cinture posteriori solo il 74% degli intervistati.

Cinture di sicurezza e RC auto

Il mancato uso delle cinture, oltre a mettere in pericolo l’incolumità di chi si trova all’interno della vettura in caso di incidente, è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria che va dagli 80 ai 323 euro, cui si aggiunge, se a violare la norma è il conducente, una decurtazione di 5 punti della patente (che sale a 10 per i neopatentati). Da non sottovalutare, inoltre, le possibili conseguenze sul piano dell’RC auto.

 «In caso di danni alle persone trasportate, qualora venisse accertata l’assenza dell’uso delle cinture di sicurezza, la compagnia assicurative potrebbe non rimborsare o applicare il diritto di rivalsa per “trasporto effettuato in mancanza di conformità alle leggi vigenti”», spiega Diego Palano, responsabile assicurazioni di Facile.it. «Inoltre, anche in caso di risarcimento, questo potrebbe essere ridotto qualora la mancanza dell’uso delle cinture abbia contribuito ad aggravare il danno subito.».

 

* Metodologia: n. 1.971 interviste CAWI con individui in età 18 18-74 anni su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta. Indagine condotta a maggio 2019.

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Nasce Club 48, il gruppo riservato all’élite dei rivenditori Pavanello Serramenti

Un club ideato per dare a partner selezionati Pavanello le armi più efficaci per aumentare le performance commerciali

 

Pavanello Serramenti dà vita al Club 48, un gruppo dedicato a rivenditori altamente specializzati i quali otterranno benefit unici per affrontare con successo il mercato.

Il mercato diventa ogni giorno più competitivo, ricco di sfide che diventano sempre più complicate se affrontate da soli; ecco perchè Pavanello Serramenti continua il suo percorso di crescita nel 2019 guardando con ancora maggiore attenzione ai propri Partner, considerati alleati preziosi e non semplici Clienti.

L’azienda di Rovigo non ha voluto lasciare nulla al caso, partendo dal nome, passando per i requisiti di selezione e arrivando ai benefit offerti. 1948 infatti è l’anno di fondazione, 48 i Soci del Club, 4 e 8 che simbolicamente rappresentano un percorso di crescita.

Entrando a far parte di una rete di rivenditori d’eccellenza, i Soci del Club 48 ottengono da subito importanti benefici: accesso a strumenti innovativi, possibilità di generare networking tra le varie rivendite, sviluppo di nuove sinergie con l’obiettivo di migliorare sempre più l’esperienza del cliente finale.

Il primo beneficio, di enorme valore, sarà la fornitura continua di contatti altamente qualificati; i soci riceveranno direttamente da Pavanello Serramenti schede estremamente dettagliate di potenziali clienti, dei contatti facilmente gestibili grazie a un applicativo e a una formazione dedicata, strumenti che consentiranno loro di sfruttare al massimo le opportunità grazie al supporto continuo dell’azienda.

Pavanello Serramenti infatti fornirà completo supporto e assistenza a tutti i membri del Club 48, oltre a fornire adeguato materiale di formazione per i soci.

Infine, è anche prevista a breve l’introduzione di un sistema di formazione a distanza (FAD), studiata appositamente per le rivendite, che l’azienda renderà nota nelle prossime settimane e che sarà dedicata non solo agli aspetti tecnici ma anche a strategie di comunicazione e vendita.

“Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.” (Henry Ford)

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We are Lakedaimon Studio

Lakedaimon Studio è un marchio made in Italy dedicato alla realizzazione di articoli da collezione finemente dettagliati – in edizione limitata – che richiamano personaggi iconici della letteratura, del cinema, dei fumetti, dei videogiochi.

Lakedaimon Studio nasce con l’intento di realizzare, attraverso il suo team di professionisti specializzati in questo  settore, articoli di livello per collezionisti di tutte le età, tanto appassionati quanto esigenti.

Plus basilare: l’intero percorso artistico – dall’ideazione alla progettazione, dalla produzione alla post produzione, per i Prodotti Premium – è realizzato completamente in Italia.

Lakedaimon Studio è presente sui social attraverso i suoi account ufficiali Facebook (facebook.com/lakedaimonstudio) e Instagram (instagram.com/lakedaimonstudio) con le novità e gli aggiornamenti del marchio!

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RC Auto: in Toscana premi in calo del 3,3% nel primo trimestre

Buone notizie per gli automobilisti toscani; secondo l’Osservatorio RC auto di Facile.it, nel corso dei primi 3 mesi dell’anno il premio medio RC auto nella regione è diminuito tanto che, a marzo 2019, per assicurare un’auto in Toscana occorrevano, in media, 615,03 euro, valore in calo del 3,3% rispetto a gennaio 2019.

Nonostante il calo, che ha superato quello registrato a livello nazionale (-2,7%), assicurare un veicolo nella regione costa ancora molto; gli automobilisti toscani pagano mediamente il 13% in più della media nazionale.

Il dato emerge dall’analisi di un campione di oltre 550.000 preventivi raccolti da Facile.it nella regione nel corso dell’ultimo anno e delle quotazioni offerte da un panel di compagnie che rappresentano, considerando i premi totali raccolti, circa il 55% del mercato RCA italiano*.

Guardando più da vicino alle tariffe e confrontando il costo medio dell’RC auto di marzo 2019 con quello di gennaio 2019 emerge un andamento provinciale piuttosto differenziato.

Dove le tariffe sono aumentate…

Dal punto di vista dell’andamento dei prezzi, maglia nera della regione nel periodo analizzato è Pisa; la provincia è l’unica della Toscana dove le tariffe sono aumentate; a marzo 2019 per assicurare un veicolo in quest’area occorrevano, in media, 625,40 euro, vale a dire il 3,3% in più rispetto a gennaio 2019. Il rincaro aumenta la distanza dal premio medio nazionale; gli automobilisti pisani pagano per l’RC auto mediamente il 15% in più della media nazionale.

… e dove sono diminuite

Lucca è la provincia toscana dove, nel primo trimestre, le tariffe sono calate maggiormente; a marzo 2019 il premio medio era pari a 594,15 euro, l’8,7% in meno rispetto a gennaio 2019. Di contro, per assicurare un veicolo nella provincia gli automobilisti spendono, in media, il 10% in più della media nazionale.

Possono ritenersi soddisfatti gli automobilisti di Arezzo; nella provincia il premio medio è diminuito del 7,2% assestandosi, a marzo 2019, a 465,52 euro, vale a dire il 14% in meno rispetto alla media nazionale

Scorrendo la classifica si trova Firenze, al terzo posto con un calo del premio medio pari al -6,9%; nonostante questo, a marzo 2019, per assicurare un veicolo nel capoluogo toscano occorrevano in media 596,40 euro, il 10% in più rispetto alla media italiana.

Dati in chiaroscuro per Prato; nella provincia, nonostante il premio medio sia diminuito del 5,2%, le tariffe continuano a rimanere altissime. A marzo 2019, l’RC auto media era pari a 874,57 euro, il 61% in più della media nazionale, valore che fa conquistare a quest’area non solo la maglia nera della regione, ma anche il terzo posto nella classifica italiana delle province dove assicurare l’auto costa di più; fanno peggio solo Napoli e Caserta.

Nella provincia di Massa-Carrara il premio medio, a marzo 2019, era pari a 711,01 euro, in calo del 4,1% rispetto a gennaio 2019; nonostante questo per assicurare un’auto nella provincia occorre, mediamente, il 31% in più della media italiana.

Siena, con un calo delle tariffe del 3% si conferma invece come provincia più economica della Toscana per l’RC auto; a marzo 2019 i senesi hanno pagato, in media 441,76 euro, il 19% in meno rispetto alla media nazionale.

In provincia di Pistoia il premio medio è diminuito dell’1,9% attestandosi, a marzo 2019, a 697,85 euro; il calo allontanata ulteriormente i valori provinciali da quelli nazionali; per assicurare l’auto i pistoiesi pagano, mediamente, il 29% in più della media italiana.

Valori in calo, seppur in misura inferiore rispetto alla media nazionale, nella provincia di Grosseto, dove il premio medio è diminuito dello 0,8%, e in quella di Livorno (-0,5%). Di contro, a marzo 2019, se per assicurare un veicolo gli automobilisti grossetani hanno speso in media 468,70 euro (il 14% in meno rispetto alla media italiana), il premio RC auto registrato a Livorno (pari a 562,64 euro) risultava più alto del 4% rispetto al valore nazionale.

 

Le garanzie accessorie

Guardando alle scelte degli automobilisti in materia di garanzie accessorie emerge che in Toscana, tra coloro che hanno inserito una garanzia in fase di preventivo, la più richiesta risulta essere l’assistenza stradale (46%); seguono la tutela legale (18%) e la copertura infortuni conducente (16%).

 

*L’Osservatorio auto di Facile.it calcola il premio di assicurazione RC auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Per calcolare tali dati, Facile.it si è avvalso di un campione di 553.450 preventivi effettuati in Toscana dai suoi utenti tra il 1 marzo 2018 e il 31 marzo 2019 e i relativi risultati di quotazione prodotti. Facile.it confronta le compagnie assicurative elencate a questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate

 

 

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RC Auto: in Puglia premi in aumento dello 0,7% nel primo trimestre

Brutte notizie per gli automobilisti pugliesi; secondo l’Osservatorio RC auto di Facile.it, nel corso dei primi 3 mesi dell’anno il premio medio RC auto nella regione è aumentato tanto che, a marzo 2019, per assicurare un’auto in Puglia occorrevano, in media, 624,54 euro, valore in crescita dello 0,7% rispetto a gennaio 2019.

I rincari risultano ancor più significativi se si considera che, nello stesso periodo, la regione è l’unica – insieme alla Calabria – dove le tariffe medie sono salite, mentre a livello nazionale si è registrato un calo del 2,7%.

La situazione non migliora di molto se si analizzano i valori in termini assoluti; il premio medio registrato a marzo 2019 in Puglia è il terzo più alto d’Italia; questo vuol dire che gli automobilisti pugliesi pagano per l’RC auto il 15% in più della media nazionale (542,09 euro).

Il dato emerge dall’analisi di un campione di oltre 260.000 preventivi raccolti da Facile.it nella regione nel corso dell’ultimo anno e delle quotazioni offerte da un panel di compagnie che rappresentano, considerando i premi totali raccolti, circa il 55% del mercato RCA italiano*.

Guardando più da vicino l’andamento delle tariffe e confrontando il costo medio dell’RC auto di marzo 2019 con quello di gennaio 2019 emerge però che i rincari hanno riguardato solo alcune delle province pugliesi.

Dove le tariffe sono aumentate…

I rincari più significativi sono stati registrati in provincia di Bari, area dove il premio medio RC auto è salito del 3%; qui, a marzo 2019, per assicurare un veicolo occorrevano, in media, 640,48 euro, vale a dire il 18% in più rispetto alla media nazionale.

Non meno fortunati gli automobilisti di Foggia; le tariffe nella provincia sono aumentate del 2,9% portando il premio medio, a marzo 2019, a 838,03 euro, vale a dire il 55% in più rispetto alla media nazionale. Il valore fa conquistare alla provincia il primato regionale e il quarto posto nella classifica delle zone più costose d’Italia per l’RC auto; fanno peggio solo Caserta, Napoli e Prato.

Tariffe in crescita anche a Taranto; nel primo trimestre gli automobilisti tarantini hanno visto aumentare il premio medio RC auto dell’1,8% tanto che, a marzo 2019, per assicurare un veicolo nella provincia occorrevano, in media 652,86 euro, il 20% in più rispetto alla media italiana.

… e dove sono diminuite

Possono tirare un sospiro di sollievo gli automobilisti residenti nella provincia Lecce; il premio medio registrato a marzo 2019, pari a 501,80 euro, non solo risulta in lieve calo rispetto a gennaio 2019 (-0,2%), ma è anche il più basso della regione, addirittura il 7% in meno rispetto alla media nazionale.

In calo anche le tariffe registrate nella provincia di Barletta-Andria-Trani, area dove nel corso del primo trimestre dell’anno il premio medio è diminuito dell’1,2% toccando, a marzo 2019, i 643,12 euro. Nonostante questo, assicurare un veicolo nella provincia di BAT costa ancora molto, il 19% in più rispetto alla media nazionale.

Brindisi è invece la provincia pugliese che ha registrato il calo più significativo; nei primi tre mesi dell’anno gli automobilisti hanno visto diminuire la tariffa media del 3,5% e, a marzo 2019, per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano, in media, 583,54 euro.

Le garanzie accessorie

Guardando alle scelte degli automobilisti in materia di garanzie accessorie emerge che in Puglia, tra coloro che hanno inserito una garanzia in fase di preventivo, la più richiesta risulta essere l’assistenza stradale (70%); seguono la copertura infortuni conducente (11%) e la tutela legale (9%).

 

*L’Osservatorio auto di Facile.it calcola il premio di assicurazione RC auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Per calcolare tali dati, Facile.it si è avvalso di un campione di 263.027 preventivi effettuati in Puglia dai suoi utenti tra il 1 marzo 2018 e il 31 marzo 2019 e i relativi risultati di quotazione prodotti. Facile.it confronta le compagnie assicurative elencate a questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate

 

 

 

 

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