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3 Ottobre 2017

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I cambiamenti delle politiche europee in materia di alimenti e bevande potrebbero ridurre il carico di malattie cardiache e di ictus del 50%

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  • 3 Ottobre 2017

In Europa oggi 85 milioni di uomini e donne vivono ogni giorno della propria vita essendo sopravvissute a un infarto o un ictus cerebrale, e portandone addosso i segni in termini di disabilità spesso molto gravi.

La ricerca ha dimostrato un legame molto forte fra le abitudini alimentari e la probabilità di essere colpiti o evitare un infarto o in ictus cerebrale.

In occasione della Giornata mondiale del cuore di domenica 30 settembre 2017 EHN – European Heart Network in collaborazione con ALT- Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus e con tutte le associazioni e fondazioni europee che ne fanno parte, ha diffuso un documento che invita il legislatore a sostenere le aziende sulla strada del cambiamento di qualità nella produzione di alimenti e nella commercializzazione degli stessi intitolato “Modificare le politiche che regolano la produzione e la distribuzione di cibi e bevande in Europa in nome della salute del cuore”.

È ormai consolidata la convinzione, supportata da numerosissimi studi, che esiste una relazione diretta fra attività fisica, alimentazione e salute cardiovascolare: meno sale, meno grassi saturi, meno zuccheri raffinati, più fibra, più frutta e verdura e meno carni rosse, più noci, più pesce, e latticini magri: sono concetti ormai diffusi e che rimbalzano quotidianamente da un mezzo all’altro.

Iniziative importanti sono state realizzate e sono in corso in diversi Paesi del mondo mirate a sensibilizzare il consumatore sull’importanza non solo della qualità delle scelte alimentari ma anche delle quantità. In alcuni casi estreme, come la decisione degli USA di aumentare la tassazione sulle bibite zuccherine o sui contenitori da due litri di succhi di frutta.

Ogni cittadino europeo dovrebbe avere ormai il diritto di avere a disposizione alimenti che lo aiutino a conservarla salute del proprio cuore: sempre che decida di sceglierli, e che li consumi in quantità adeguata.

Anche i politici in qualità di legislatori potrebbero fare molto per la salute del cuore degli europei: intervenendo sulle politiche agricole, sulle regole che invitano ad usare le etichette dei cibi come fonte di informazione sul contenuto dei cibi stessi in termini di sale, zucchero, grassi saturi e regolamentando le quantità tollerabili di sostanze dannose per la salute nei cibi confezionati.

«In un mondo ideale tutti dovrebbero mangiare sano e fare attività fisica e le aziende dovrebbero contribuire a soddisfare questa domanda – dichiara EHN – ma non è sempre così, e comunque non lo è ovunque: per molte ragioni, di tipo economico, organizzativo, di sensibilità dei responsabili delle aziende alimentari, del marketing. E per la sordità dei politici che non raccolgono la richiesta di aiuto che arriva dai propri elettori: uno spreco, perché proprio la sensibilità e la determinazione del legislatore dovrebbero contribuire alla salute dei cittadini e al risparmio finanziario che si potrebbe ottenere contribuendo a ridurre il numero delle persone colpite da infarto o ictus semplicemente guidando tutti noi verso scelte intelligenti anziché verso alimenti poco sani soprattutto se consumati a lungo: un risparmio quantificabile in un terzo della enorme somma che oggi i cittadini europei spendono per la cura di chi è colpito: parliamo di 102 miliardi di euro ogni anno, una cifra che merita qualche riflessione, soprattutto in questi tempi di necessità di risparmio e di risorse ridotte.»

Per scaricare il documento completo www.trombosi.org.

La trombosi è il meccanismo che causa la stragrande maggioranza delle malattie oggi raggruppate sotto il termine limitativo di cardiovascolari: infarto del miocardio, ictus cerebrale, embolia, ischemia, trombosi venosa o arteriosa sono nel loro insieme la prima causa non solo di morte ma anche di grave invalidità nel nostro Paese e in tutti i Paesi cosiddetti industrializzati.

Durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia a Barcellona, davanti a 35mila cardiologi provenienti da tutto il mondo, il professor Eugene Braunwald ha dichiarato che è ora che si parli di trombo cardiologia : ci avevano provato in tanti , a far comprendere il concetto che è la trombosi che provoca la stragrande maggioranza delle malattie cosiddette cardiovascolari, ed è un frammento di trombo che diventa embolo a causare la stragrande maggioranza degli ictus cerebrali, o le ischemie o gli infarti del rene, dell’intestino, delle arterie periferiche , che spesso portano all’amputazione o a gravi invalidità.

La prevenzione di queste malattie è efficace e possibile: non richiede necessariamente farmaci o esami diagnostici costosi, ma parte da una onesta analisi del proprio stile di vita, della storia della nostra famiglia, dei nostri punti deboli, del nostro passato; e passa attraverso la scelta di cambiare stile, facendo un SALTO da uno stile che sprecherebbe la nostra salute a uno stile intelligente che ci aiuterebbe ad averne cura. Se vogliamo.

Per questo ALT ha messo nel suo nome e nella sua missione la trombosi al centro del problema: per attirare l’attenzione sul meccanismo che genera malattia di organi diversi, che chiamiamo con nomi diversi ma che senza trombosi non si verificherebbero.

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È nata la trombocardiologia

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  • 3 Ottobre 2017

Le malattie causate dalla Trombosi sono aumentate negli ultimi 25 anni e sono destinate ad aumentare. Oggi sono più di 85 milioni le persone che in Europa hanno conosciuto da vicino una delle malattie causate dalla Trombosi, riportando gravi invalidità come quelle lasciate da un Ictus o da un Infarto del miocardio e contribuendo a un incremento drammatico dei costi sanitari, stimati in Europa in 210 miliardi di euro l’anno, ovvero il 33% del budget dell’Unione Europea per il 2017. Se è vero che potrebbero essere ridotte almeno di un terzo, e lo è, vorrebbe dire che si potrebbero risparmiare in Europa70 miliardi di euro l’anno. Allora perché non ci siamo ancora riusciti?

Da 30 anni ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus è impegnata nella sensibilizzazione della popolazione italiana sull’importanza delle malattie da Trombosi, cercando di insegnare che cosa vuol dire Trombosi, come si manifesta, quali sono i sintomi da non sottovalutare, che fare se si manifestano, come curarla, come evitarla, come modificare abitudini non sane che, in alcuni di noi più fragili di altri, possono scatenare confusione nel sistema della coagulazione del sangue, che incomincia a coagulare in modo inappropriato, dovunque nel corpo, causando Ictus cerebrale, Infarto, Embolia.

Quando ALT è stata fondata da pochi mesi era stata pubblicata un’immagine che mostrava con chiarezza una coronaria malata di aterosclerosi, che si chiudeva e provocava Infarto del miocardio proprio a causa di un Trombo: ci sono voluti trenta anni perché questa constatazione venisse compresa, trent’anni durante i quali i meccanismi della Trombosi sono stati studiati e compresi in profondità, anche se ancora non del tutto. E finalmente un professore autorevole come Eugene Braunwald durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia a Barcellona, davanti a 35mila cardiologi provenienti da tutto il mondo ha dichiarato che è arrivato il momento di parlare di trombocardiologia.

La Trombosi provoca la stragrande maggioranza delle malattie cosiddette cardiovascolari, ovvero un frammento di trombo che diventa embolo causa la stragrande maggioranza degli Ictus cerebrali, o le ischemie o gli Infarti del rene, dell’intestino, delle arterie periferiche, che spesso portano all’amputazione o a gravi invalidità.La Trombosi provoca malattie che conosciamo con il nome dell’organo che colpisce: la Trombosi coronarica provoca Infarto del miocardio, la Trombosi di una qualunque arteria provoca Ischemia, la Trombosi in una vena provoca flebite o Trombosi venosa superficiale o profonda, i frammenti di trombo che si liberano nel sangue provocano embolia nel polmone (Embolia polmonare) o nel cervello (Ictus cerebrale).

Un Trombo è un coagulo di sangue, che si forma in un momento e in un punto in cui non si sarebbe dovuto formare. Quando si forma su una ferita visibile lo chiamiamo coagulo, serve per fermare l’emorragia, guarire l’infiammazione, guidare la costruzione della cicatrice.

Quando si forma all’interno di una’arteria, di una vena o di un capillare ha il medesimo obiettivo: guarire; ma deve agire rapidamente per raggiungere il suo obiettivo e sciogliersi altrettanto rapidamente, per non bloccare la circolazione del sangue in quel vaso che ucciderebbe le cellule che quel vaso nutriva.

Se chiamiamo le malattie partendo non dall’organo che colpiscono ma dal meccanismo che le provoca, ci accorgiamo che le malattie causate da Trombosi sono le più diffuse al mondo: colpiscono il doppio dei tumori. Si possono evitare in un caso su tre, almeno, eppure sono ancora sottovalutate, anche se, sotto il nome generico e impreciso di malattie cardiovascolari, sono l’incontro più probabile per la stragrande maggioranza di noi, tanto più probabili quanto più avanziamo nell’età, ma non impossibili nei bambini e perfino nei neonati.

La prima causa di morte e di invalidità precoce nel mondo cosiddetto industrializzato, prevenibile in un caso su tre. Ogni anno in Italia 200mila persone potrebbero non essere colpite, risparmiando vita denaro e qualità della vita a sé e ai proprifamigliari. Ma allora perché i casi di Trombosi continuano ad aumentare? «Perché la popolazione che oggi si avvia a superare i 60 anni» – dichiara la Dott.ssa Lidia Rota Vender, specialista in ematologia e malattie cardiovascolari da Trombosi e Presidente di ALT- «è molto più numerosa rispetto al passato. Sono i baby boomers, i figli del boom economico, quel boom che nel dopo guerra ha permesso a tanti italiani di sognare e a molti di realizzare i propri sogni, anche attraverso una famiglia numerosa, ricca di figli e di voglia di fare. O forse perché la prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi richiede non solo o non sempre, farmaci, ma sempre collaborazione e forza di volontà, quella che è necessaria per fare scelte intelligenti che non ci tolgano momenti di gioia di vivere ma ci lascino la gioia di vivere a lungo e bene, senza criminalizzare il vizio, ma scegliendo di non cascarci; perché richiede che ognuno non faccia esami del sangue più o meno costosi per rassicurarsi di “stare bene”, ma passi invece davanti allo specchio della propria camera da letto e della propria coscienzae si informi sulla storia della propria famiglia, per capire quanto il suo corpo può permettersi. Noi siamo il frutto della genetica dei nostri genitori: che possono essere grassi, diabetici, ipertesi, o avere il colesterolo alto;-continua la dottoressa Rota Vender – ma non ci troviamo su un sentiero senza ritorno che ci porterà per forza ad avere i loro stessi problemi, anzi, possiamo avere il privilegio di sapere prima che cosa rischiamo, se non provvediamo per tempo a fare scelte diverse da quelle che loro stessi hanno fatto, volontariamente o inconsapevolmente. Loro non sapevano quello che noi oggi sappiamo, le madri dei nostri genitori avevano l’ossessione di soddisfare la fame dei propri bambini perchè ne avevano patita tanta, durante la guerra. La maggiore disponibilità di denaro e la pubblicità ci hanno guidato verso alcuni “vizi” che a lungo andare hanno corroso la salute dei nostri genitori e la nostra».

PER APPROFONDIMENTI SUL TEMA CUORE E TROMBOSI: SALTO N.82 “Cuore e Trombosi ”.

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Salento case vacanze

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  • 3 Ottobre 2017

La stagione estiva 2017 ha premiato ancora una volta il Salento per la bellezza delle sue spiagge, tramite l’ambito riconoscimento della Bandiera Blu. Ben 4 località salentine sono state infatti insignite di tale onorificenza, ed in particolare quelle di Otranto, Melendugno, Salve e Castro, veri e propri gioielli in cui poter usufruire di un mare da favola circondato da una natura incontaminata. Questo è il motivo per il quale anche quest’anno il popolo vacanziero ha affollato le spiagge del Salento in lungo e in largo, alla ricerca di quella bellezza tanto ammirata in tv e desiderata nel corso dell’anno. A rendere la vacanza ancora più unica e speciale, è sicuramente la struttura nella quale si andrà ad alloggiare: avere la possibilità di svegliarsi la mattina e di vedere il mare dalla finestra, e raggiungerlo anche a piedi in pochi minuti, è un qualcosa in più che consente di vivere ancora più intensamente questa meravigliosa esperienza in Puglia.

Ecco perché è bene valutare con cura non solo la zona nella quale si andrà in vacanza, ma anche la zona esatta in cui soggiornare ed i servizi a disposizione nell’area. Esistono in Salento case vacanze davvero a due passi dal mare e che possono contribuire in maniera determinante a regalare quel benessere e quel relax tanto a lungo ricercati. Su salentovacanza.com trovi le più belle case vacanza del Salento, e hai la possibilità di scegliere quella che preferisci in base alla zona, alla tipologia di struttura e al numero di camere. Ogni appartamento presenta una dettagliata scheda grazie alla quale ti sarà facile comprendere al meglio le caratteristiche peculiari di ogni appartamento, la distribuzione degli spazi ed il livello di comfort. L’ottima galleria fotografica che accompagna ogni struttura inoltre, aiuterà ancora di più a comprendere al meglio ogni dettaglio e sfumatura dell’appartamento in cui trascorrerai le tue prossime vacanze!

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Un ristorante a Otranto: dopo aver visitato il borgo più bello del Salento

Per poter scegliere un buon ristorante a Otranto in cui poter mangiare in compagnia di amici, o del proprio partner è abbastanza semplice, poiché ce ne sono veramente tanti e di qualità.

Ogni ristorante a Otranto ti permette di poter vivere un’esperienza unica, data dal fatto che si è in un centro storico, pieno di monumenti da ammirare:

 

  • Porta Alfonsina
  • Castello Aragonese
  • Cattedrale
  • Museo Diocesano
  • Palazzo Lopez
  • Chiesa di San Pietro

 

Uno dei più bei centri storici che io abbia mai visto è sicuramente quello di Otranto, al quale si accede mediante l’imponente Porta Alfonsina che è l’ingresso più antico della città. Una volta arrivati nel centro storico, rimani subito affascinato da un borgo racchiuso dalle mura aragonesi, fatto di stradine in pietra che portano verso la bellissima Cattedrale, una delle più grandi chiese pugliesi, caratterizzata dall’ imponente facciata, in stile romanico, che colpisce per la presenza di un rosone.

All’interno vi è una cripta contenente le Reliquie dei Santi Martiri di Otranto, per omaggiare gli abitanti di Otranto che, durante l’invasione dei turchi del 1480, si rifiutarono di convertirsi all’ islam e per questo vennero massacrati. A ricordo di quell’ eccidio vi sono i teschi e le ossa dei Martiri conservati e visibili, custoditi in una cappella della Cattedrale. Nei pressi della Cattedrale si trova il Museo Diocesano, sito nel Palazzo Lopez, costruzione signorile che domina Piazza Basilica.

Il percorso conduce fino al poderoso Castello aragonese che si presenta come una mastodontica fortezza a pianta pentagonale e visibilmente irregolare, il che rende più evidente la sua grandezza. Il castello,  risale alla seconda metà del ‘400, ed è stato costruito dagli Aragonesi di Napoli. Ha un profondo fossato che gira intorno a tutto il suo perimetro e che è stato ripristinato solo recentemente dopo che era stato riempito per rendere le operazioni militari più comode per Napoleone.

E’ la roccaforte difensiva della città di Otranto, passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri, il bastione e la Sala Triangolare realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.

La Chiesa di San Pietro di Otranto è un edificio religioso di origine bizantina, datato tra la fine del IX secolo e l’inizio del X d.C. La chiesa ha una pianta a croce greca, tipica degli edifici religiosi greco-bizantini, ed è ornata su tutte le pareti da affreschi dello stesso periodo.

Ma Otranto non è solo questo, qui puoi ammirare anche delle bellezze come:

  • Il Faro di Punta Palascia, annoverato fra i 5 fari più importanti del Mediterraneo, è il punto più ad est di Italia ed è la punta di Otranto sul mare, se siete fortunati e le condizioni climatiche ve lo permettono potete vedere persino le coste dell’Albania.
  • Cave di Bauxite  in cui vi è un lago artificiale composto da terra rossa non lontano dal centro storico. Consiglio di visitarlo al tramonto con vari colori suggestivi.

Dopo questo lungo itinerario alla scoperta di Otranto sicuramente avrete fame ed allora non potete non fermarvi a pranzare o cenare presso un ristorante a Otranto in cui gustare la cucina tipica salentina

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Finanza incuriosita da Blockchain, il fulcro delle criptovalute

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  • 3 Ottobre 2017

Dopo essere stato chiacchierato per tanto tempo, adesso il Blockchain non viene più visto come l’intruso del settore finanziario, ma come una concreta opportunità tecnologica. Facciamo un passo indietro: il blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è la struttura sulla quale si fondano le criptovalute, la più famosa delle quali è Bitcoin. Chi fa trading online spesso ignora cosa ci sia dietro al funzionamento delle valute digitali, ma si preoccupa soltanto di fare l’analisi fondamentale forex oppure di studiare i grafici. Ma al di là di questo c’è appunto il blockchain, che in realtà è un protocollo virtuale che crea dei “nodi” e su cui si possono costruire contratti, reti e sistemi di scambi trasparenti. Questi scambi sono potenzialmente applicabili in tantissimi settori, e chiaramente anche quello finanziario e bancario (ma anche energetico, sanitario, ecc).

blockchain finanzaIl mondo della finanza è stato sempre diffidente, ma al tempo stesso estremamente attratto dall’hi-tech. Basti pensare a come internet abbia aperto loro nuove e molto remunerative opportunità. La tecnologia Blockchain potrebbe muoversi lungo questo filone, e diventare la base delle future transazioni finanziarie. Molti pronosticano che avrà lo stesso effetto di internet. Tutte le authority internazionali lo stanno monitorando e studiando, inclusa la Banca d’Italia. Da settembre la commissione Finanze della Camera ha addirittura avviato una indagine sulla finanza tecnologica.

Perché blockchain comincia a piacere alla finanza

Dobbiamo prepararci a una nuova rivoluzione? E’ prestissimo per dirlo, ma sicuramente è una tecnologia che affascina. Il suo sistema infatti garantisce l’identità digitale di chi ha autorizzato gli scambi, e inoltre il suo funzionamento non è garantito da un ente centrale, bensì la validazione avviene grazie all’interazione di tutti i nodi che vi prendono parte. Per questo la Banca d’Italia ha chiarito che gli ambiti di applicazione della blockchain potrebbero essere anche per l’amministrazione di pubblici registri, “come ad esempio il catasto e l’anagrafe”, e inoltre con il blockchain il trasferimento di denaro e i pagamenti diventerebbero più sicuri e certificati, più veloci e meno costosi.

E’ presto per dire se si arriverà a questo mondo iper-digitalizzato della finanza. Al momento dovremo ancora pensare al blockchain come elemento fondante del Bitcoin, Ethereum e compagnia bella. Dovremo ancora associare questo nome alle operazioni di trading online, all’oscillatore stocastico analisi tecnica e alle Bande di Bollinger. Per scoprire se farà invece parte più attivamente delle nostre vite dovremo ancora aspettare un bel po’.

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Il primo libro sul marketing B2B firmato L’Ippogrifo®

Si chiama Dòpati ed è il primo libro interamente curato da L’Ippogrifo®, agenzia di marketing B2B specializzata da oltre 20 anni nello sviluppo commerciale per le PMI.

 

Il titolo è davvero ciò che sembra: la prima pubblicazione de L’Ippogrifo®, nella sua veste di editore, vuole essere un vero e proprio “doping” di marketing per aumentare le prestazioni delle aziende operanti in mercati business to business.

Il libro è tratto in parte dal blog dell’Agenzia ed è scritto interamente da Andrea Zucca, Amministratore Delegato de L’Ippogrifo®, Co-Fondatore del network internazionale Made In Marketing™ e Presidente dell’Associazione Italiana Marketing B2B – AIMB2B, che da oltre 20 anni lavora nel campo del marketing B2B su progetti nazionali e internazionali. La grande esperienza operativa dell’agenzia viene così messa a disposizione del grande pubblico con questo inedito progetto, in cui in perfetto stile L’Ippogrifo® viene bandita la teoria per fornire casi reali e buone pratiche di marketing e vendita immediatamente applicabili per le PMI italiane.

All’interno di Dòpati ci sono 33 pillole di marketing e vendite, specificatamente ideate per le imprese B2B, complete di dati, casi reali, strategie e tattiche derivanti direttamente dall’esperienza sul campo di Andrea Zucca e dal team de L’Ippogrifo®.

Il libro è dedicato a chiunque lavori direttamente o indirettamente nel marketing, nella comunicazione o nelle vendite business to business. In Dòpati vengono quindi descritte e analizzate con metodo scientifico le strategie di marketing B2B che permettono di ottenere risultati concreti e tangibili come l’acquisizione di nuovi clienti e l’aumento delle quote di mercato per le imprese B2B.

Visitando centinaia di aziende B2B ogni anno, mi sono reso conto della grande mancanza di cultura del marketing che affligge la piccola e media impresa italiana” afferma Andrea Zucca, CEO de L’Ippogrifo®. “Dòpati vuole essere una ‘medicina’ a questa patologia permettendoci così di continuare il nostro percorso di formazione e cultura del marketing B2B in Italia”.

Attualmente il libro è stato spedito in anteprima ad alcuni clienti de L’Ippogrifo® e a diversi partner. È possibile acquistare una copia accedendo allo store online di Amazon a questo link. L’intero ricavato sarà devoluto alla neonata Associazione Italiana Marketing B2B – AIMB2B, la cui attività è descritta nel sito www.aimb2b.org.

 

L’Ippogrifo® è un’agenzia specializzata in marketing e comunicazione B2B che sviluppa progetti mirati a incrementare le vendite dei propri clienti, sia in Italia che all’estero. Fondata a Trieste nel 1996 dai fratelli Andrea e Nevio Zucca, ha una rete di consulenti operativa in tutta Italia; è socia di AssoCom e del Club del Marketing e della Comunicazione, di cui detiene la presidenza della sezione Triveneto. Dal 2010 è certificata ISO 9001. Nel suo portfolio figurano case history di clienti di rilievo quali Croce Rossa Italiana – Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale, Banca Ifis, Manutencoop, ANSA, Insiel, Linde, Came e centinaia di PMI presenti nel territorio italiano.

Per info: www.ippogrifogroup.com
[email protected]

 

Francesco Pastoressa
Ufficio Stampa L’Ippogrifo®
Tel. +39 040 761404
Skype pastoressa.ippogrifo
www.ippogrifogroup.com

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Rai Fazio “Che Tempo Che Fa”, ancora grandi ascolti

Ancora grandi ascolti per Fabio Fazio e “Che tempo che fa” che ieri sera è stato il programma più visto in prima serata (20.45/22.30) con 4 milioni 831 mila spettatori e uno share del 19% mentre la seconda parte con gli ospiti seduti al tavolo ha raggiunto il 15% di share e 2 milioni 861 mila spettatori.

La media tra le due parti ha segnato 4 milioni di spettatori (3.994.000) ed uno share del 17,5%.

Sulla fascia di prima serata (20:30-22:30) Rai1 è la rete più vista con il 19,00 di share.

Sulla fascia di sovrapposizione con altri programmi (21:27-23:09), Rai1 ha registrato 4.211.000 di ascoltatori e 17,2% share, gli stessi identici risultati registrati dal principale concorrente (4.218.000 ascoltatori e 17,2% share).

Il picco di ascolto di Che Tempo che fa è stato di 5 milioni 808 mila e il 22,70 share ed è stato raggiunto alle 21:11.

La puntata di ieri ha raggiunto il 21,30 di share tra le donne, mentre la fiction è al 20.80 su questo target e il 19,40 share tra i laureati.

Rispetto alla seconda puntata del 2016, in onda su Rai3, ieri il programma di Fabio Fazio ha guadagnato quasi 8 punti percentuali passando dal 9,70 share al 17,5 di ieri). Sulle donne la crescita è stata del 10,6 di share.

Fonte: 
RAI

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