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19 Ottobre 2017

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Internet bambini e adolescenti Ats Bergamo fotografa il rischio di essere sempre connessi

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  • 19 Ottobre 2017

Il 98% degli studenti tra i 15 e i 19 anni della provincia di Bergamo, senza differenza di genere e classi di età, si è connesso a internet nel corso dell’anno: il 18% per meno di un’ora al giorno, il 54% da 1 a 5 ore, il 14% è rimasto connesso per tutto il giorno. E il 6,9% ha avuto un utilizzo di Internet definibile “a rischio”. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine ESPAD realizzata sulla popolazione studentesca della provincia di Bergamo dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Osservatorio Dipendenze di Ats Bergamo.

 

Per rilevare il grado di rischio associato all’uso di Internet è stato utilizzato il test Short Problematic Internet Use Test (SPIUT), un questionario di screening specifico per adolescenti, validato a livello nazionale, dal quale è emerso che per il 7,1% degli studenti della provincia di Bergamo che durante l’anno si sono collegati on-line l’utilizzo di Internet è definibile “a rischio” (M=6,4%; F=8,0%), quota che corrisponde al 6,9% di tutti gli studenti della provincia.

«Non solo, lo studio ci ha consentito di rilevare anche che la quota di studenti con profilo a rischio tende ad aumentare in corrispondenza delle ore trascorse a fare attività on-line – spiega la dott.ssa Elvira Beato, Assistente Sociale Specialista, Responsabile dell’Osservatorio delle Dipendenze Ats Bergamo – È emerso infatti che a rischio il 30% di chi giornalmente naviga su internet per più di 6 ore, contro il 2% di chi è collegato circa per 1 o 2 ore. Numeri inequivocabili che ci impongono una particolare attenzione proprio alle fasce adolescenziali e dei giovani adulti, sicuramente più sensibili e più esposte al rischio».

Ma quali sono le attività che gli adolescenti svolgono su internet? Secondo l’indagine, il 93% di chi si è connesso durante l’anno ha usato Internet in un giorno infrasettimanale qualsiasi lo ha fatto per chattare e/o partecipare ai social network, l’84% per leggere quotidiani, il 78% per scaricare film o musica e il 37% per accedere a siti specificatamente rivolti ad adulti (il 37% anche tra i soli minorenni). In quest’ultimo caso sono soprattutto i maschi ad aver adottato tali comportamenti. In particole: il 14% degli studenti italiani si dedica a giochi di abilità (come Texas Hold’em o Sudoku) e il 33% a giochi di ruolo, in particolar modo i ragazzi e gli studenti minorenni.

Un quadro arricchito dai risultati dell’analisi condotta sempre sul territorio di Bergamo e provincia grazie alla collaborazione di più di 90 pediatri e dedicata all’analisi di un ampio campione pre-adolescenziale (più di 3000 questionari nel 2016, primo anno della ricerca, e già circa 2000 nell’anno in corso). «Dalle rilevazioni è emerso che l’uso di internet si sta progressivamente anticipando. Accade sempre più spesso – rivela il dottor Luigi Greco, pediatra di famiglia che anche bambini molto piccoli navighino da soli. Se è vero però che i bambini tra gli 8 e i 10 anni sono più sorvegliati, è vero altrettanto che per questa fascia si ha una percezione del rischio minore. Viceversa, tra gli 11 e i 13 anni, c’è maggiore autonomia nella gestione delle connessioni, ma anche minore percezione del rischio. Dati che devono farci riflettere anche perché i pericoli a cui i nostri figli si espongono sono tantissimi.».

Nello specifico, il 97% degli intervistati afferma di avere dei dispositivi con cui accedere alla rete (il 72% addirittura attraverso uno smartphone personale) e l’83% dispone di questi strumenti tutti i giorni, con limitazioni di orario (il 60%) o senza (il 30%) in orari giornalieri mentre il 9% ne fa uso anche di notte. Solo nell’ultimo anno l’età media di primo utilizzo di un web device si è abbassata da 9 anni (2016) a 7 anni e mezzo (2017). Il 17% invia foto personali, il 4,4% chatta con sconosciuti e il 1,4% invia dati personali a sconosciuti; in generale gli strumenti informatici vengono utilizzati per navigare in Internet, scaricare musica, giochi, effettuare ricerche scolastiche, vedere filmati su YouTube e chattare sui social media. Dal 2016 al 2017 non ci sono grossi cambiamenti per quanto riguarda i dati sulla sorveglianza parentale: circa il 20% dei ragazzi non è controllato dai genitori mentre naviga.

«L’età della prima connessione è sempre più bassa. Per questo deve nascere in noi adulti una consapevolezza maggiore. A marzo 2018 avremo i dati complessivi – anticipa Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico di Ats Bergamoe da qui potremo partire per sviluppare idonei sistemi di accompagnamento per i minori che navigano online. È inquitante pensare che ci siano così tanti bambini da soli dietro a uno schermo. E questo, senza contare che oltre ai rischi esterni, sono tante e purtroppo gravi le possibili ricadute sulla salute: dall’alterazione del sonno ai disturbi nella concentrazione alle interferenze della tecnologia nei rapporti interpersonali».

Studi scientifici recenti (“The associations between sedentary behaviour and mental health among adolescents: a systematic review”, “Myopia, a growing health problem” e “Protective and risk factors for adolescent sleep: a meta-analytic review”) rilevano che l’iper connessione può avere serie rispercussioni sulla salute dei bambini e dei giovani adulti. Spiega il dott. Roberto Moretti, medico, responsabile  dell’unità promozione della salute Ats Bergamo: « L’impatto dell’uso di internet sugli stili di vita negli adolescenti, in particolare sulla sedentarietà e sul sonno è molto rilevante con conseguenze misurabili già dopo 2-3 ore di utilizzo. Pensiamo all’aumento della sedentarietà con la conseguente diminuzione degli anni di vita, ma anche all’esposizione alle cosiddette fake news che rischiano di innescare comportamenti sbagliati nell’accesso alle cure, nell’uso di farmaci o nell’adozione di particolari diete. Conseguenze a cui si aggiungono quelle legate alla vista. Senza contare che un’eccessiva esposizione al web, a prescindere dal device utilizzato, provoca una perdita di sonno. E dormendo meno di otto ore per notte le ripercussioni negative sulla salute possono essere importanti».

Ats Bergamo rivolge la massima attenzione alla salute di bambini e adolescenti non solo analizzando caratteristiche e rilevanza ma anche attraverso azioni di prevenzione di comportamenti a rischio e le diverse forme di dipendenza nei loro differenti contesti di vita. A partire dagli interventi nelle scuole, dove da tempo Ats è impegnata in collaborazione con le tre ASST Orobiche e il Provveditorato agli Studi.

«Abbiamo diversi progetti attivi rivolti ai giovani bergamaschi, dal Life Skills Training program ad Unplugged rivolti alla scuola secondaria di secondo grado, a Giovani Spiriti, che interviene sui temi della guida, del gioco d’azzardo e delle nuove tecnologie. E quest’anno, inoltre, abbiamo lanciato una nuova sperimentazione regionale per l’adattamento del progetto Life SKills sulla scuola primaria che sta coinvolgendo l’IC di Calcinate. Anche se non sempre intervengono sul tema specifico dell’utilizzo delle nuove tecnologie, tutti questi progetti hanno l’obiettivo di sviluppare le abilità di vita degli studenti (life skills) tra cui le capacità di comunicare con gli altri, di risolvere problemi, di resistere alle pressioni esterne e di dire di no; l’assertività e le capacità di resistenza sociale. Forniscono quindi agli studenti gli strumenti per gestire il meglio possibile le situazioni che la vita presenta loro e, proprio per questo motivo hanno un effetto protettivo trasversale a numerosi comportamenti a rischio tipici della fase adolescenziale » – commenta Luca Biffi, Psicologo, Responsabile UOS Prevenzione delle Dipendenze Ats.

 

 

A questi progetti si aggiunge l’educazione tra pari (peer education) «che – come spiega Giuliana Rocca, Medico, responsabile dell’Unità di prevenzione dei fattori di rischio comportamentali Ats Bergamo – è una metodologia che abbiamo importato dagli Stati Uniti e che stiamo sperimentando con le classi terze del liceo Don Milani (4 classi scientifico, 2 classi linguistico, 4 classi psicopedagogico). Gli studenti di queste 10 classi, dopo aver seguito un percorso formativo curato da Ats Bergamo, ora svolgono attività di promozione salute con gli studenti delle prime e anche con tutto l’Istituto. Alla sperimentazione in questi ultimi due anni ha aderito anche l’Istituto Betty Ambiveri.Inoltre da quest’anno scolastico il Comune di Treviglio ha attivato un intervento di peer education su due Istituti Superiori, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro, in poartnership e con la collaborazione di ATS e sta per essere un ulteriore progetto con una scuola di formazione professionale di Clusone».

Gli argomenti scelti dagli studenti e poi affrontati vanno dall’immagine di sé all’autostima, come i pari influenzano l’immagine di sé, come nei social media viene percepita l’immagine di sé. Nell’ultimo anno scolastico i peer educatori del Liceo Don Milani hanno lavorato su immagine di sé e social media, producendo un decalogo di buon uso dei social media da pubblicare sul sito della scuola.

 

«I dati presentati oggi hanno dimostrato quanto grande sia il bisogno di fare attenzione all’età adolescenziale. Una fase difficile durante la quale si può essere più sensibili al richiamo di alcune dipendenze. Alcool, droghe ma anche distorsioni nell’uso di internet, appunto. Senza contare che, in quest’ultimo caso, non sappiamo ancora calcolare quanto possa essere grave l’impatto di tali comportamenti. Per questo abbiamo deciso di fare una riflessione specifica sull’uso della rete. A fronte di enormi potenzialità di internet, infatte, non possiamo non considerare i rischi di abuso soprattutto in adolescenza, già portati alla nostra attenzione da genitori e pediatri. Preoccupazioni fondate visto che diversi studi hanno evidenziato la maggior vulnerabilità degli adolescenti rispetto al rischio di abuso o di dipendenza da internet con possibili ripercussioni sui circuiti neuronali, sul modo di leggere, pensare, ricordare, organizzare le informazioni e sul modo di relazionarsi con gli altri, con una tendenza sempre maggiore all’isolamento» – conclude la dott.ssa Mara Azzi, direttore generale ATS Bergamo.

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Cori, Passeggiata tra Le Vie dell’Arte

 

Domenica 22 Ottobre, alle ore 10:00, 7 giovani artisti esporranno 40 opere all’Art Cafè. Dopo l’apertura collettiva, i lavori di ciascuno verranno riproposti separatamente, a rotazione, per un mese.

Domenica 22 Ottobre, alle ore 10:00, sarà inaugurata la mostra “Le vie dell’Arte” allestita a Cori, nei locali dell’Art Cafè, organizzata dallo staff del bistrot di via Madonna del Soccorso, nell’ambito delle proprie iniziative di promozione e valorizzazione artistica e culturale del territorio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cori e della Pro Loco Cori.

L’esposizione consta di una quarantina di opere, per lo più ritratti di uomini e donne, che spaziano dalla pittura olio su tela a quella su stoffa fino alla fotografia, passando per i fumetti e i dipinti ad acquerello e a pastello, tutte realizzate da sette giovani che condividono la ricerca spirituale della persona testimoniata dalla naturale essenza delle loro raffigurazioni.

Il percorso espositivo suggerito rappresenta una sorta di passeggiata emozionale tra le diverse espressioni artistiche presentate, seguendo il sentiero interiore dell’animo umano come raccontato nei volti passati in rassegna, disegnati o fotografati, stilizzati o particolareggiati, a colori o in bianco e nero, impressi a mano o con la macchina.

Gli artisti coinvolti sono: Morris Modena e Michela Magni, pittore e fumettista di Cisterna di Latina; Caterina Sammartino, pittrice di Anagni; Clarice Mele e Laura Mele, pittrice su abiti e autoritrattista di Artena; Graziano Vendetta, pittore di Segni; Mario Angiello, fotografo di Rocca Massima. Dopo l’apertura collettiva, i lavori di ciascuno verranno riproposti separatamente, a rotazione, per un mese.

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A Firenze affidati agli ascensori per disabili di Arno Manetti

In tutti i centri abitati italiani, di qualunque dimensione, il problema delle barriere architettoniche è più diffuso di quanto non se ne parli sui mezzi di informazione. Gli ostacoli alla mobilità di anziani, disabili, persone con patologie gravi o difficoltà di deambulazione si possono incontrare teoricamente ovunque, anche se i luoghi che maggiormente tendono a esserne interessati sono gli edifici di costruzione non recente.

La buona notizia è che le moderne tecnologie di installazione di impianti elevatori possono fornire un aiuto concreto per il superamento di tali barriere. Ad esempio la messa in opera di un ascensore per disabili, correttamente dimensionato e conformato per consentire il passaggio e la manovra delle carrozzine, è una soluzione estremamente valida che torna utile anche a tutti gli altri fruitori degli edifici.

Dal punto di vista fiscale sono previsti importanti vantaggi per l’effettuazione di questi interventi: le detrazioni IRPEF del 50% e l’Iva agevolata, senza poi dimenticare la possibilità di accedere localmente a eventuali contributi a fondo perduto previsti dalla legge n° 13/89.

Ti interessa l’installazione di ascensori per disabili a Firenze? Contatta subito Arno Manetti Ascensori srl, azienda in attività dal 1963 che vanta un’ampia case history nella realizzazione di questi impianti. Per maggiori informazioni puoi visitare il sito arnomanetti.it oppure contattare telefonicamente lo 055 315741.

 

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L’ Importanza del Giusto Cripto-Portafoglio

Con l’aumentato utilizzo delle criptovalute nel mondo del trading online, le persone trovano sempre più conveniente utilizzare criptovalute come i Bitcoin per qualsiasi transazione. Tuttavia, come nel caso di qualsiasi valuta, anche le criptovalute hanno bisogno di un livello minimo di protezione e di deposito sicuro. Una di queste opzioni è l’utilizzo di un portafoglio virtuale, una applicazione che funziona da portafoglio per il deposito dei Bitcoin. (Credito informativo: Piattaformetrading).

Siti come Blockchain.info, Coinbase.com, Cex.io sono emersi come i siti di portafogli più credibili ed affidabili a disposizione. I siti menzionati poco prima possono anche essere usati per comprare Bitcoin e altre criptovalute direttamente, utilizzando dollari o euro per fare i loro pagamenti. I trader che vogliono iniziare le loro attività di trading di criptovalute troveranno siti come questi molto utili per creare portafogli.

Nel passato, durante gli anni iniziali dell’immissione dei Bitcoin, molti trader hanno acquistato solamente poche centinaia di dollari di Bitcoin a prezzi molto bassi e hanno guadagnato milioni vendendoli. Questo rende i Bitcoin un investimento profittevole. Il Bitcoin è, al momento, una delle valute più utilizzate che ha un network affidabile e sicure opzioni di transazione. A causa di questo, molti negozi, sia online che offline, hanno iniziato ad accettare pagamenti in bitcoin. Quindi, un portafoglio sicuro è richiesto per la sicurezza dei Bitcoin del trader.

 

Un portafoglio virtuale per le criptovalute rende certo le cose molto più semplici per il trader. Per esempio, tutti i Bitcoin possono essere comprati e venduti direttamente e istantaneamente utilizzando un portafoglio virtuale. Tutto quello che il trader deve fare è registrare e aprire un account, utilizzando carte di credito o addirittura prepagate per completare i pagamenti.
A causa dell’utilità e della convenienza offerta dai portafogli virtuali, i trader dovrebbero seriamente considerare di passare ad un portafoglio virtuale per depositare Bitcoin. Molto del successo del trading dei Bitcoin può essere attribuito alle opportunità di trading che nascono da fluttuazioni a breve termine. Quindi, i trader devono stare attenti e vigili in ogni momento per speculare e fare trade profittevoli. I portafogli virtuali riescono perfettamente nello scopo.
Quando si tratta di sicurezza, i portafogli virtuali offrono un metodo avanzato di protezione dei dati e di sicurezza. Un servizio di pronta notifica aiuta a tenere i trader aggiornati quando si accede all’account. Viviamo in un modo nel quale la sicurezza virtuale è della massima importanza, specialmente se sono coinvolti milioni di dollari.

I portafogli virtuali offrono inoltre una piattaforma eccellente per diversificare il portafoglio. Oltre a creare portafogli utilizzando Bitcoin, i trader possono anche cambiarli con altre valute come il dollaro, l’euro, lo yen ecc. I portafogli virtuali sono anche molto versatili, hanno la capacità di collegarsi con altre criptovalute, permettendo al trader di comprare altre criptovalute come ETH, LTC, NMC, DOFE, ecc. Questo è estremamente utile dai trader che vogliono diversificare il loro portafoglio senza utilizzare altri strumenti finanziari come stock, valute tradizionali ecc., la diversificazione del portafoglio utilizzando le criptovalute è consigliata, dal momento che salvaguarda gli interessi del trader dal fallimento di qualsiasi valuta che avrebbe come risultato enormi perdite.

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La cucina tipica salentina: pasta fatta in casa, bruschetta e pittule

La cucina tipica salentina affonda le sue radici nel passato, una cucina fatta di tradizioni antiche, una cucina ricca di sapori e variegata negli ingredienti utilizzati. Rivolta, in passato, soprattutto ad una classe operaia, contadini e manovali che prendevano direttamente dalla terra e da ciò che offriva la natura gli alimenti per poter sfamarsi.

Oggi la cucina tipica salentina è una cucina apprezzata dai migliori chef italiani e non e  riscuote un gran successo grazie ai suoi intensi sapori, infatti ogni anno sono tantissimi i visitatori che giungono in Salento per poter gustare gli ormai famosissimi piatti di questa cucina.

Di seguito vengono proposti alcuni dei piatti più buoni e tra i più apprezzati della cucina salentina, come prepararli e le loro qualità.

La Pasta fatta in Casa

Una menzione a parte merita sicuramente la pasta fatta in casa, piatto distintivo della cucina salentina.

Ingredienti: 400 gr Farina di grano duro, 200 ml Acqua, sale q.b.

Mettere la farina sul tavolo, fare un mucchietto con un buco al centro ed aggiungere un pizzico di sale nell’impasto. Nel buco fatto al centro della farina versare l’acqua tiepida ed impastare energicamente fino ad ottenere un bell’impasto liscio ed omogeneo. Lasciare riposare per circa 30 minuti, a questo punto gli diamo le forme che preferiamo e che meglio si amalgamano col piatto che dobbiamo preparare: orecchiette, maccheroni, sagne ‘ncannulate.

Ora possiamo continuare con due tradizionali  piatti tipici salentini, molto facili da preparare e  soprattutto con ingredienti che si trovano in casa facilmente.

La Bruschetta Salentina

Ingredienti: 1 Pezzo pane integrale, sale, olio,pomodorini, aglio,origano, rucola

Tagliare delle grosse fette di pane e arrostirle alla brace, aggiungere una strofinata d’aglio su ogni fetta e condire con l’olio, sale e pomodorini, per dare più sapore si può aggiungere della rucola e dell’origano.

Le Pittule

Ingredienti: 1kg di farina “00”, 1 cubetto di lievito di birra, sale, 600 ml di acqua tiepida

Preparare un kg di farina in una ciotola, sciogliere nell’acqua un cubetto di lievito di birra. Nella farina messa nella ciotola fare un buco al centro, e in un angolo della ciotola mettere un cucchiaino di sale.Versare l’acqua nel buco della farina, evitando che venga a diretto contatto col sale perché gli effetti del lievito non vengano compromessi ed Impastare il tutto. Dopo circa un quarto d’ora di lavorazione coprire con un panno e lasciare lievitare per circa due ore in posto caldo. Quando l’impasto ha più o meno raddoppiato il suo volume prenderne un poco alla volta e metterlo nell’olio bollente e lasciare cucinare per 2 o 3 minuti.

Esistono anche delle varianti di questa pietanza, possiamo, infatti,  mischiare all’impasto, magari dividendolo in diverse ciotole così da avere più tipologie di pittule: olive nere, capperi e pomodori poi condire, ovviamente, con olio e sale, oppure alici diliscate o meglio ancora del baccalà lessato e senza spine oppure cavolfiore lessato o  zucchine o rape.

Oltre alla facile e veloce preparazione, questi due piatti della cucina tipica salentina possono essere preparati in ogni periodo dell’anno, sono adatto ad ogni stagione sia estate che inverno. E sono i piatti che regalano indubbiamente il vero sapore della terra salentina.

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