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22 Maggio 2020

Eventi

Riapre la mostra fotografica “Segni e Sogni d’Alpe – passione, orgoglio e resilienza”

PALAZZO DELLA RAGIONE – SALA DELLE CAPRIATE – BERGAMO

23 maggio – 28 giugno 2020

INGRESSO GRATUITO

Dispositivi di sicurezza, ingressi contingenti, apertura nei weekend e per il ponte del 2 giugno, Palazzo della Ragione nella Sala delle Capriate in Città Alta riapre al pubblico prolungando nella Fase 2 la mostra “Segni e Sogni d’Alpe – passione, orgoglio e resilienza”, inaugurata lo scorso 21 febbraio e chiusa a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Il progetto fotografico di Marco Mazzoleni sulle orobie bergamasche, promosso all’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, in collaborazione con la rivista Orobie e curata da Moma Comunicazione S.r.l., riapre, a ingresso gratuito, domani sabato 23 maggio 2020, e sarà prolungato fino a domenica 28 giugno 2020.

Da domani sarà quindi possibile visitare la mostra fotografica nel rispetto di alcune misure di sicurezza, applicate in conformità con le disposizioni ministeriali e dell’amministrazione comunale di Bergamo, quali: l’ingresso contingentato per un massimo di 30 persone a volta, la creazione di un percorso a senso unico che prevenga la creazione di assembramenti, l’entrata dalla scalinata principale di Palazzo della Ragione con uscita sul retro per evitare code e l’utilizzo della mascherina obbligatorio durante la visita. L’esposizione sarà aperta al pubblico solo nel weekend (venerdì dalle ore 15 alle ore 22, sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19). In occasione del ponte del 2 giugno la mostra resterà aperta in via straordinaria, lunedì 1° giugno dalle 15 alle 19 e martedì 2 giugno dalle 10 alle 19.

In occasione del riconoscimento di Bergamo a “Città Creativa per la Gastronomia – Unesco”, la rete creata nel 2004 dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura con lo scopo di promuovere la cooperazione tra le località che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile, la mostra “Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza” si focalizza sull’attenzione e sulla cura della realtà orobica di conservare e tramandare le tradizioni alle nuove generazioni in modo spontaneo e in maniera rispettosa verso l’ambiente attraverso una selezione straordinaria di 70 foto che parla di paesaggio, cultura gastronomica, tipicità ed eccellenze del nostro territorio (Orobie bergamasche, lecchesi e valtellinesi) e dialoga con il tema del disegno storicizzato del paesaggio. I territori ricchi di storia uniscono l’elevata biodiversità a una produzione agraria di qualità maturata da antiche tradizioni e da un equilibrio tra intervento dell’uomo e natura che conferisce ai luoghi una bellezza fatta di piccoli segni che cambiano al cambiare delle stagioni.

Il progetto vede il coinvolgimento di tre autori d’eccezione che hanno contribuito con i loro contenuti a sostenere la ricerca fotografica di Marco Mazzoleni: Roberto Mantovani (giornalista e storico dell’alpinismo), Prof. Renato Ferlinghetti (Professore di Geografia dell’Università di Bergamo) e Francesco Quarna (speaker di Radio Deejay, appassionato di alpinismo).

La mostra è corredata dal catalogo, edito Moma Edizioni, in vendita presso la Sala delle Capriate al costo di € 15,00. Per info www.orobie.it

INGRESSO LIBERO ORARI DI APERTURA:

Ven: dalle ore 15 alle ore 22

Sab / Dom: dalle ore 10 alle ore 19

Lunedì 01/06/2020: dalle ore 15 alle ore 19

Martedì 02/06/2020: dalle ore 10 alle ore 19

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Attualità e News News

Botanica a distanza, visite guidate e percorsi digitali: la ripresa post covid-19 passa dalla rete degli Orti Botanici della Lombardia

Mentre l’Italia abbraccia la fase 2 e corre veloce verso la fase 3, desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo del lockdown, la natura risplende. E la Rete degli Orti Botanici della Lombardia ne celebra la meraviglia, preparandosi a riaprire i suoi giardini.

La riapertura sarà segnata da tante novità, tra percorsi ad anello, visite per le famiglie e percorsi autoguidati tematici, che saranno messi a disposizione dei visitatori sotto forma di pdf scaricabili da sito per visitare in autonomia le collezioni.

Altra novità riguarda il progetto Botanica a distanza dei Servizi educativi. Una proposta che risponde alle esigenze della nuova didattica. Perché anche in una situazione così eccezionale, gli Orti Botanici continuano ad essere a fianco della scuola, dando la possibilità agli insegnanti di integrare le lezioni online con interessanti spunti per condurre attività pratiche e approfondimenti multimediali. Attraverso un processo co-creativo realizzato a più mani con gli insegnanti, i Servizi Educativi degli Orti hanno infatti predisposto materiali innovativi, per stimolare l’osservazione e la sperimentazione.

Il tutto, mentre la natura si prepara a una nuova, intensa, stagione estiva. Le gemme sono diventate fiori, le clorofille regalano sempre nuove sfumature di verde, gli impollinatori continuano a darsi un gran da fare, attirati dai colori e dai profumi, tra poco compariranno i primi frutti.

Un universo che i giardinieri degli Orti hanno curato con dedizione, rispettando le restrizioni e le indicazioni ministeriali, nell’attesa di poterne presto condividere la meraviglia con tutti i visitatori e di celebrarne la bellezza con la grande festa degli Orti in programma per la settimana del 21 giugno, il solstizio d’estate. Una XVII edizione che arriva in concomitanza con l’”Anno internazionale della salute delle piante” – indetto dalla FAO – invitando tutti gli amanti della natura a riflettere su quanto le piante siano portatrici di benessere e su quanto sia importante il compito degli Orti, veri custodi della biodiversità. Per l’occasione, saranno organizzati incontri digitali, workshop, visite virtuali e in presenza con ingressi contingentati.

«In questo periodo, in cui le nostre consuetudini hanno subito uno arresto forzato, la natura non si è fermata. Ed è da essa che, oggi più che mai, dobbiamo lasciarci ispirare. La natura ci mostra di continuo spirito di adattamento, capacità di resilienza e desiderio di rinascita. Stagione dopo stagione, essa si rinnova e innova con inesauribile ottimismo. Riaprire gli orti della nostra Rete è, perciò, un inno alla vita» – dichiara Martin Kater, presidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. E aggiunge – «In quanto veri e propri “musei all’aperto”, gli orti daranno la possibilità ai visitatori di godere della bellezza della natura in totale sicurezza. Con una peculiarità: l’esperienza di visita era e resta interattiva e inclusiva. Siamo convinti, infatti, che per apprezzare appieno gli orti della nostra Rete sia fondamentale fare esperienza diretta con le piante e il paesaggio e che proprio da questa esperienza possano nascere emozioni positive che potranno dare a tutti noi la giusta spinta per ripartire».

Ogni Orto botanico riaprirà con tempistiche e modalità specifiche. Agli Orti di Bergamo Città Alta e di Astino, già aperti, si aggiungeranno a partire dal 22 maggio Villa Carlotta, dal 23 l’Orto botanico di Pavia (solo per il sabato e la domenica, con orario eccezionale dalle 10.00 alle 20.00); a partire da giugno, gli Orti di Brera e Città Studi a Milano e di Toscolano Maderno (BS); infine da luglio, riaprirà l’Orto di Bormio (SO). In tutte le sedi gli ingressi saranno contingentati e si consiglia, prima della visita, di consultare il sito dell’Orto di riferimento per verificare eventuali variazioni di orario.

PER INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI

Per aggiornamenti sulle iniziative https://reteortibotanicilombardia.it/2020/05/20/aperti-al-pubblico/

Per richiedere visite guidate per famiglie su prenotazione e a pagamento, scrivere a [email protected].

Per tutte le info sulla Festa degli Orti consultare il sito www.reteortibotanicilombardia.it.

Per i progetti di Botanica a distanza https://reteortibotanicilombardia.it/2020/04/19/botanica-a-distanza/ . Si ricorda inoltre che gli insegnanti delle scuole possono richiedere gratuitamente i materiali didattici sviluppati per i progetti di Botanica a distanza scrivendo a [email protected].

La Rete degli Orti Botanici della Lombardia, è una Associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. 
Ne fanno parte: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS); Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO). 
La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative.
www.reteortibotanicilombardia.it

www.ortobotanicodibergamo.it

www.ortibotanici.unimi.it

https://ortobotanico.unipv.eu

www.villacarlotta.it

www.stelviopark.it

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Attualità e News Servizi

Le proposte per la Versilia: contrastare Covid-19 con macchinari all’avanguardia che garantiscono sicurezza e risparmio

Parola d’ordine: sanificare. Con questo obiettivo, gli stabilimenti balneari di tutta Italia sono alla ricerca di soluzioni agili e sicure per contrastare il rischio Covid-19 e preservare la salute dei bagnanti. Si va dai termoscanner trasportabili alle capsule di sanificazione: macchinari che consentono ai gestori dei lidi di rispettare le direttive emesse da Inail in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss).

A seguito dell’emergenza Coronavirus, anche gli stabilimenti balneari della Versilia sono infatti costretti a una vera e propria rivoluzione. Per limitare al massimo il rischio del contagio, dovranno applicare criteri rigorosi: bisognerà rilevare la temperatura corporea degli utenti, limitando l’accesso a chi ha più di 35,7, sarà necessario privilegiare l’accesso su prenotazione agli stabilimenti, gli spazi dovranno essere riorganizzati in modo da assicurare almeno 1m di separazione tra gli utenti, gli ombrelloni dovranno occupare una superficie di 10 m2 ciascuno, sdraio e lettini dovranno essere posizionati a una distanza di almeno 1,5 m e dovranno essere disinfettati a ogni cambio di persona o nucleo familiare. E per vigilare, saranno operativi degli “steward da spiaggia”: personale appositamente formato per rispondere alle domande dei clienti, per far rispettare il distanziamento sociale, per contingentare gli ingressi e contribuire al rispetto generale delle nuove normative.

Ma, è possibile mettersi in regola senza gravare eccessivamente sui costi del personale e senza limitare troppo la libertà dei bagnanti? La risposta arriva da GSI Security, brand della società Protevo Group operante nel campo della sicurezza, che per far fronte ai nuovi protocolli anti Covid-19, propone l’adozione di macchinari certificati CE che agiscono senza bisogno di operatori. Sono apparecchi molto semplici da usare che si aprono e si chiudono come degli ombrelloni e agiscono da vere e proprie attrezzature sanitari, sanificando persone e materiali e rilevando e memorizzando le temperature corporee.

Si tratta, in particolare, di: totem per la sanificazione che, senza bisogno di alcun presidio da parte degli operatori, garantiscono la corretta igienizzazione in entrata e in uscita (si azionano direttamente, tramite sensore, e disinfettano mani e suole); termoscanner trasportabili che effettuano uno screening della temperatura in meno di 5 secondi, lanciando un allarme in caso di rilevazioni sospette; capsule di sanificazione che si attivano automaticamente al semplice ingresso della persona, nebulizzando una sostanza igienizzante su tutti i lati; tunnel di sanificazione, pratici da spostare, utilizzabili anche al chiuso con un sensore ad attivazione automatica, disponibili sia nella versione fissa che espandibile; varchi automatizzati per la disinfezione delle mani, la rilevazione della temperatura e la sanificazione e minitunnel adatti a tutti gli oggetti trasportabili come zaini, borse da spiaggia, cestini e molto altro.

Soluzioni pratiche e “leggere” che consentono ai gestori dei lidi di adottare misure efficaci nel contrasto alla diffusione del virus e che, contemporaneamente, danno la possibilità ai bagnanti di raggiungere i propri lettini in riva al mare senza lunghe attese per i controlli. Il tutto, con la massima sicurezza per chi li istalla e per chi ne usufruisce.

«La Versilia è uno dei luoghi di villeggiatura più famosi e apprezzati al mondo. In un contesto così complicato ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per aiutare tutti coloro che ogni anno assicurano un’estate ricca di divertimento a migliaia di turisti italiani e stranieri. Dopo una serie di riflessioni, guardando anche a ciò che è stato fatto nel resto del mondo, abbiamo capito che la risposta giusta è nell’innovazione. Con strumentazioni all’avanguardia, possiamo assicurare la giusta sicurezza ai bagnanti, il rispetto delle regole per i proprietari degli stabilimenti e, al tempo stesso, un risparmio nei costi di gestione. Trattandosi di macchinari che lavorano in autonomia, infatti, non si rende necessaria la presenza di un operatore fisico, dando così la possibilità ai gestori dei lidi di poter impiegare in altro modo le proprie risorse. Aspetto questo fondamentale in una fase economica così delicata con la stagione estiva ormai alle porte» – dichiara Antonella Beretta, Responsabile GSI per la direzione della regione toscana

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Business

Think, plan & go: i 3 pilastri per la ripartenza delle imprese

A seguito della pandemia da Coronavirus, il Fondo monetario internazionale ha stimato un calo del Pil per l’Italia nel 2020 del -9,1%, mentre per le aziende è attesa una perdita di fatturato fino a 670 miliardi di euro[1]. Uno scenario critico per le aziende chiamate a ripensare il proprio business per effetto di Covid-19. La pandemia ha, infatti, fatto saltare tutte le variabili in gioco: i mercati, la produzione, la supply chain, l’organizzazione aziendale, e prima ancora l’equilibrio finanziario. Solo chi, senza indugi, saprà ripensare il proprio modello di business riuscirà a superare questa forte crisi: in gioco c’è la continuità aziendale.  Lo sostiene il pool composto dai professionisti specializzati in finanza d’impresa dello Studio BNC e gli advisor industriali di 4WARD CONSULTING, al lavoro nel cuore delle aziende con analisi e soluzioni per la ripresa.

I numeri dell’emergenza – L’impatto del Covid-19 si è abbattuto sul sistema produttivo italiano e internazionale in maniera improvvisa, con una forza distruttiva e diffusa. E non fa eccezione nessun settore (o quasi): si registrano infatti flessioni tendenziali e congiunturali sia nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%) che nelle industrie tessili e abbigliamento (-51,2%) così come nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37,0%). Un po’ meno accentuato è il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco, con (- 6,5%).

La chiusura dei mercati esteri – Negli ultimi due mesi, il Coronavirus ha travolto le borse di tutto il mondo, con perdite percentuali drammatiche. «Ma i mercati sono stati sconvolti anche da un punto di vista geografico, oltre che finanziario – sottolinea Caterina Lorenzi, partner di 4ward Consulting –. Il deterioramento del contesto macroeconomico globale ha portato a un crollo della domanda di beni e servizi che, aggiunto al blocco delle produzioni, avrà una forte ricaduta sui fatturati, incidendo soprattutto sulle aziende che più commerciavano con l’estero, con grandi incognite rispetto al futuro. Bisognerà costruire, settore per settore, scenari di possibili evoluzioni, tenendo conto dei mercati che per primi mostrano di arrivare alla fase Post Covid, come sembra essere per ora la Cina, anche grazie al controllo rigoroso dell’adesione alle restrizioni anche nella fase 2. Nel frattempo, bisogna risolvere un altro problema geografico: le forniture, che ieri avvenivano su scala globale anche per le PMI e che sono quindi un’altra fonte di criticità per le aziende. Quello che era saggio ieri, nell’aver trovato fonti a basso costo anche in paesi lontani, si trasforma oggi in una spada di Damocle che condiziona la ripartenza: riuscirò ad avere le merci per ricominciare? In quanto tempo e a che costi? Ogni azienda è quindi un mondo a sé, ha criticità che vanno individuate velocemente e risolte ridefinendo completamente modalità operative e processi, per adeguarsi a un “new normal” per ora complesso anche da immaginare, per garantire la continuità dell’azienda, che è il vero tema sul tavolo.»

Think, Plan & Go – E’ questa la formula per affrontare la sfida che coinvolge tutti i livelli e tutti i settori aziendali che si basa su tre pilastri: equilibrio finanziario a sostegno del business, strategia commerciale per il rilancio e ottimizzazione dei processi industriali. «Agire tempestivamente, a partire dalla valutazione dell’impatto economico – finanziario generato dalla crisi in corso andando, di conseguenza, ad attivare nuove fonti di liquidità e a individuare l’appropriata struttura finanziaria di medio termine. Attività alla quale si affiancano una strategia commerciale e un’ottimizzazione dei processi industriali studiati nel breve, medio e lungo periodo e costantemente monitorati per fare in modo che siano adeguati con gli scenari mutevoli dei prossimi mesi. Abbiamo studiato questa formula alla luce delle esigenze delle imprese del nostro territorio, molte rischiano di non riuscire a superare questa crisi se non proveranno ad affrontarla con gli strumenti necessari. L’obiettivo del nostro progetto è quello di affiancare gli imprenditori che non hanno solo bisogno di procurare nuova finanza alla propria impresa, ma che hanno l’ambizione di trasformare la sfida del momento in un’opportunità di ripensamento, rilancio e consolidamento del proprio business.» – dichiara Valerio Chignoli, Studio BNC.

Parola d’ordine: integrazione e personalizzazione – L’emergenza Covid-19 per le aziende significa ridisegnare geografie ed ampiezza dei mercati di sbocco e approvvigionamento, ma anche precisare i segmenti serviti e la propria value proposition nonché il modo di finanziarsi e di gestire il proprio capitale circolante. L’affiatamento consolidato dei team di lavoro con competenze multidisciplinari permette all’imprenditore di avere un unico referente in grado di mettere a fattor comune la quantità di informazioni provenienti dalle varie aree della gestione aziendale con il fine di confezionare una soluzione integrata e “taylor-made”.

Il pool di esperti entra in profondità nelle aziende, lavorando in stretta collaborazione con i manager aziendali per implementare azioni strutturate ed interrelate in ogni area della gestione aziendale: si parte da una nuova VISION e si ripensano coerentemente processi ed operatività. KPI definiti e monitorati costantemente garantiscono la rotta. Un intervento su misura per le aziende del nord Italia e in particolar modo della Lombardia, la regione che più di tutte ha sofferto per la diffusione del virus. Ogni azienda è affiancata proattivamente con il coinvolgimento di tutti gli attori del processo decisionale, dalla proprietà alle varie direzioni aziendali.

[1] analisi Cerved

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Società

Perché regalare profumi e come scegliere i più adatti

Regalare profumi ON LINE da uomo o da donna significa comunicare un messaggio ben preciso e per questo la scelta del profumo ONLINE va fatta con grande cautela. Il nostro consiglio è individuare note e essenze sulla base delle esigenze della persona, in modo da adattare il profumo al carattere di chi riceverà il regalo. In tutto questo è importante non dimenticare che proprio il profumo è il modo più originale per comunicare a una persona il nostro amore.

Consigli per scegliere il profumo da regalare

Il profumo rappresenta sicuramente uno dei regali più graditi e apprezzati e tanti sono i siti specializzati nella vendita di Profumi online Originali. Ecco alcuni consigli su come sceglierlo, dato che regalare un profumo è un fatto estremamente personale e che questo accessorio racconta molto di chi lo “indossa”. Al pari del make up e degli abiti, il profumo comunica la personalità ed esprime gusti, carattere e stato d’animo di una persona.

Solitamente si distingue tra due categorie di persone:

– chi è legato allo stesso profumo da tempo e usa sempre quello;

– chi ama sperimentare profumi diversi, per trovare sempre nuovi modi di raccontarsi agli altri.

Nel primo caso, chi sceglie sempre lo stesso profumo lo fa per essere associato ad un certo tipo di personalità, proprio come se la fragranza scelta fosse la propria firma. Nel secondo caso, cambiare profumo a seconda della stagione o del gusto personale, esprime la necessità di comunicare messaggi diversi a seconda dei momenti. Per questo motivo, scegliere il profumo da regalare non è affatto semplice e la prima cosa da fare è capire a quale categoria appartiene il destinatario del regalo.

Chi si occupa di Acquisto Profumi online troverà in rete e nei siti di vendita profumi online originali la piramide olfattiva di numerose essenze, utile a individuare le note principali e a orientare la decisione di acquisto.

Regalare profumi: l’importanza di età e personalità

Oltre alla categoria di persona, nel regalare profumi e nella vendita profumi è importante pensare anche all’età e personalità e alla loro influenza sulla scelta dei profumi. Ci sono poi alcuni fattori aggiuntivi da prendere in considerazione, tra cui ricordiamo:

– stagione dell’anno, dato che ogni periodo è accompagnato da sensazioni e profumi caratteristici. Ad esempio, in inverno cerchiamo calore e sono perfetti i profumi speziati o che richiamano ambra e incenso, mentre in primavera o estate saranno perfette le note agrumate:

– momento della giornata in cui il profumo verrà “indossato”, dato che di giorno sono consigliati bouquet freschi e leggeri e la sera profumi più forti ed intensi, pensati per durare a lungo;

– carattere della persona: una donna dal carattere forte amerà i profumi maschili come vetiver, sandalo e patchouli o quelli speziati. Chi ha un animo più romantico preferirà le fragranze floreali, mentre le donne dinamiche sceglieranno profumi agrumati.

Oltre a questo, un profumo racconta chi lo indossa anche grazie alla sua intensità, dato che è molto diverso regalare un eau de toilette, un eau de parfum o un extrait de parfum, che sono diversi per concentrazione dell’essenza e, quindi, effetto e durata.

Profumi da regalare: l’importanza di rivolgersi a siti specializzati

Quando si parla di profumi online scontati da regalare, l’importante è rivolgersi a siti per l’acquisto profumi online specializzati, come Dyma Profumi. Sul nostro sito troverai tantissimi profumi originali online tra cui scegliere il regalo perfetto per lui e per lei. Ricorda, anche se molto spesso si guarda al prezzo della fragranza, il consiglio degli specialisti è sempre quello di scegliere un profumo 100% originale, per mantenere intatto il valore dell’essenza e la sua piacevolezza.

 

Romaweblab | Web Agency Roma

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Prodotti

Consigli su come scegliere un profumo da regalare

Non solo le donne amano i profumi on line e questo “accessorio” è adatto anche agli uomini che vogliono rendere più accattivante il loro stile e look. Scegliere un profumo da uomo, tuttavia, non è semplice e sono tanti gli errori che si rischia di commettere. Vediamo in questo post i consigli di Dyma Profumi per l’acquisto di profumi scontati originali online da uomo.

Cosa caratterizza un profumo (da uomo e non)

Tutti i profumi si caratterizzano per una struttura chimica a piramide, che comprende:

  • note di testa: le prime ad essere percepite, ma che solitamente evaporano dopo mezz’ora dato che sono fresche e leggere;
  • note di cuore: sono più persistenti rispetto alle note di testa e sono solamente spezie o note floreali;
  • note di fondo: sono quelle che aderiscono alla pelle e permettono di lasciare la scia olfattiva desiderata da ogni uomo.

Inoltre, anche se il profumo si presta ad essere indossato in ogni momento della giornata, è importante ricordare quando si acquistano Profumi online Originali che alcune note sono più adatte al giorno ed altre alla sera. Tutto dipende dalla loro avvolgenza e persistenza e per questo quando si sceglie un profumo da uomo è importante fare attenzione alla piramide olfattiva. Le note leggere come agrumi, menta ed eucalipto sono perfette di giorno o nelle calde serate estive.

Ambra, vaniglia, sandalo sono invece essenze più intense e perfette per la sera, anche perché durano più a lungo. Infine, abbiamo le note floreali che sono perfette di giorno o di sera a seconda della loro composizione olfattiva.

Consigli su come scegliere un profumo da uomo per sé

Molti uomini amano comprarsi da loro il profumo, tuttavia andare sui siti di Acquisto Profumi online e scegliere la fragranza giusta non è semplice. Si tratta di una scelta che ha bisogno di tempo e che richiede la conoscenza di essenze e note dato che non è possibile testare il profumo desiderato come in profumeria.

L’ideale, come consigliano i creatori di profumi, sarebbe indossare il profumo qualche giorno prima di prendere la decisione definitiva, ma naturalmente questo non è possibile. Se, in profumeria, per scegliere si usano i cartoncini, chi acquista profumi da uomo online deve affidarsi alle sue conoscenze o comprare il profumo che già conosce.

Sbagliare profumo significa rischiare fastidi come mal di testa e nausea, mentre scegliere una fragranza troppo invadente altera il pH della pelle. Ecco perché nella scelta di un profumo da uomo per sé è meglio continuare ad utilizzare fragranze ed essenze che si conoscono bene, almeno quando si tratta di fare acquisti online. Se, invece, si decide di cambiare profumo meglio testarlo con cura in profumeria e poi trovare la fragranza desiderata sui migliori siti di acquisto profumi online come Dyma Profumi.

Consigli su come scegliere un profumo da regalare

Uomini e donne amano sempre più regalare un profumo a chi amano, compiendo così un atto d’amore vero e proprio. Tuttavia, se scegliere il profumo per sé è difficile, ancora più complesso è scegliere il profumo da regalare agli altri. Il consiglio, in questo caso, è conoscere bene il destinatario, ma anche le sue abitudini. Se il profumo deve essere regalato a qualcuno che esce poco la sera, meglio preferire essenze e fragranze da giorno, mentre se la persona lavora in ufficio il profumo non deve essere invadente.

Chi, invece, utilizza il profumo la sera potrà scegliere note più decise, per colpire la persona amata o raccontare tutte le sfaccettature della sua personalità.

Come vedi, c’è solo l’imbarazzo della scelta e noi di Dyma Profumi, vendita profumi online, abbiamo pensato a proporti una vasta selezione di profumi originali online tra cui scegliere.

 

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Scienza e Tecnologia

Più sicurezza per i dispositivi medici: cresce la richiesta di codici UDI. GS1 Italy unica realtà italiana abilitata al rilascio

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  • 22 Maggio 2020

Nonostante l’emergenza sanitaria abbia fatto slittare la data di entrata in vigore delle nuove norme di identificazione e tracciabilità dei dispositivi medici in tutta l’Unione europea, le richieste di codici UDI da parte dei produttori non si fermano. GS1 Italy, unica Issuing Entity italiana, aiuta le imprese dei dispositivi medici ad adottare i nuovi regolamenti UE, migliorando la sicurezza dei pazienti, la tracciabilità e i processi di tutta la filiera.

Fino a qualche anno fa la sigla UDI (acronimo di Unique Device Identification) era nota solo agli addetti ai lavori. Ora sta diventando una realtà ampiamente conosciuta a chiunque operi nel settore sanitario.

Lo UDI è infatti il sistema usato per identificare e marcare i dispositivi medici e diagnostici in vitro lungo la supply chain sanitaria in Europa, Stati Uniti e altri paesi per:

  • Garantire la sicurezza dei pazienti.
  • Assicurare la tracciabilità e la rintracciabilità dei dispositivi medici.

E sebbene l’emergenza sanitaria tuttora in corso abbia fatto slittare la data di entrata in vigore delle nuove norme UE riguardanti i dispositivi medici e diagnostici in vitro – rispettivamente i Regolamenti EU 745/2017 e 746/2017 – continua a crescere il numero delle aziende produttrici che ne fanno richiesta.

 

Il sistema UDI e gli standard GS1

Lo UDI è un codice alfanumerico che identifica univocamente ogni dispositivo medico presente sul mercato ed è costituito da due parti:

  1. UDI-DI, che identifica il dispositivo medico.
  2. UDI-PI, che rappresenta le informazioni utili alla tracciabilità e rintracciabilità del dispositivo medico.

I regolamenti europei hanno introdotto anche il BASIC UDI-DI, l’identificativo del modello del dispositivo medico, che descrive una famiglia di dispositivi con la stessa destinazione d’uso, classe di rischio e caratteristiche essenziali di progettazione e fabbricazione.

L’identificativo univoco deve essere applicato sull’etichetta dei dispositivi medici, sulle confezioni e/o sugli stessi dispositivi in formato testuale oppure in formato codice a barre o RFID. I dati descrittivi relativi al dispositivo dovranno poi essere caricati su EUDAMED, la banca dati europea dei dispositivi medici.

Gli standard GS1 sono la soluzione per identificare i dispositivi medici anche nel sistema UDI. In particolare:

  • Il GS1 GTIN per lo UDI-DI.
  • Il GS1 GMN per BASIC UDI-DI.
  • Gli Application Identifier GS1 per rappresentare lo UDI.

 

Realizzare e ottenere lo UDI con GS1 Italy

In Europa, per ottenere un codice UDI i produttori devono rivolgersi ad una Issuing Entity abilitata al rilascio e riconosciuta dalla Commissione europea. L’unica Issuing Entity autorizzata in Italia è GS1 Italy, l’associazione che riunisce oltre 35 mila imprese di beni di consumo e che rappresenta GS1, associazione senza scopo di lucro impegnata nello sviluppo e nel mantenimento degli standard più usati al mondo per un’efficiente comunicazione tra imprese, a partire dal più conosciuto in assoluto: il codice a barre.

Gli standard globali GS1 sono i più diffusi e i più utilizzati dagli stakeholder della supply chain sanitaria: basti pensare che l’83% dei dispositivi medici in USA è identificato con gli UDI di GS1 e che GS1 è attiva come Issuing Agency/Entity anche in molti altri regolamenti UDI nel mondo, in particolare Cina, Corea del Sud e Arabia Saudita.

«Come GS1 Italy – che rappresenta in Italia GS1 AISBL, la Issuing Entity accreditata presso la Commissione europea – stiamo supportando le imprese italiane del settore dei dispositivi medici a implementare lo UDI e mettiamo a loro disposizione le competenze e gli strumenti necessari a sostenerle in questo nuovo importante passo avanti nella digitalizzazione dell’healthcare» commenta Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy.

Oltre a rilasciare i codici UDI e a fornire l’assistenza su come rappresentarli mediante codici a barre standard GS1, GS1 Italy fornisce alle imprese assistenza in italiano e personalizzata e mette a disposizione servizi di formazione e di consulenza per aiutare le aziende con la documentazione tecnica dei prodotti (ad esempio, dichiarazioni di conformità, marchio CE, ecc.), a riportare il BASIC UDI-DI e lo UDI-DI e ad implementarli per ottemperare ai requisiti imposti dai nuovi regolamenti europei.

 

L’identificazione dei dispositivi medici assicura tracciabilità ed efficienza

Anche nelle situazioni più complesse come l’attuale emergenza sanitaria, dotare i dispositivi medici di codici UDI consente di armonizzare le norme per la loro identificazione, di accedere alle informazioni fornite dal produttore con una semplice scannerizzazione del codice, di assicurare la tracciabilità e la rintracciabilità dei dispositivi, anche di quelli impiantati nei pazienti, in modo veloce e preciso e di rendere più efficiente la gestione degli inventari e delle scorte di cliniche e ospedali, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure, la sicurezza del paziente e i processi di business di tutta la filiera healthcare.

 

Per saperne di più, visita il sito di GS1 Italy.

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GS1 Italy è l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo. Ha l’obiettivo di facilitare il dialogo e la collaborazione tra aziende, associazioni, istituzioni per creare valore, efficienza, innovazione, per dare più slancio alle imprese e più vantaggi al consumatore. Offre soluzioni concrete come i sistemi standard GS1, per favorire la visibilità e l’efficienza della catena del valore. Il più conosciuto è il codice a barre, usato in Italia e in oltre 150 paesi al mondo, permette lo scambio di informazioni tra Industria e Distribuzione con chiarezza, semplicità e senza errori. Propone inoltre tecniche, strumenti, strategie operative: sono i processi condivisi ECR.

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Comunicati Editoriali News

Emma Muscat fidanzata di Marian Richero

fidanzata di Marian Richero
Vi sveliamo tutto su Emma Muscat, cantante ed ex allieva di Maria De Filippi e fidanzata di Marian Richero. Una delle cantanti più apprezzate delle cantanti venute fuori da Amici 17 è Emma Muscat. La giovanissima e meravigliosa cantante maltese ha fatto parlare di sé per la sua voce melodiosa e per il suo rapporto con un altro protagonista del talent, Biondo. Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla carriera e la vita privata di una cantante che ha ancora molto da dare al mondo della musica. Andiamo a scoprire alcune curiosità sulla carriera e la vita privata di una cantante che ha ancora molto da dare al mondo della musica.
Emma Muscat fidanzata di Marian Richero
Chi è Emma Muscat Emma Muscat è nata il 27 novembre 1999 sotto il segno del Sagittario. Viveva a Malta con i genitori e il fratello Kurt e frequenta l’Università di Arte dello Spettacolo. Una scelta ovvia per chi come lei ha sempre amato la musica. All’età di 5 anni ha infatti iniziato a cantare e nel corso del tempo ha avuto modo di esibirsi sia nella sua Malta che in Inghilterra. La sua fama in Italia la deve all’ingresso nella scuola di Amici di Maria De Filippi nel 2017. Durante la sua avventura nel talent ha avuto modo non solo di migliorare la sua tecnica, ma anche di imparare l’italiano. Dopo il talent non è riuscita a confermarsi ad altissimi, livelli, ma nel 2019 ha lanciato una nuova hit, Avec Moi, in compagnia di Biondo: che sia la svolta della sua carriera?
Emma Muscat fidanzata di Marian Richero
Emma Muscat entra a far parte della vita di Marian Richero dopo la relazione che ha avuto con Biondo nel agosto 2019. conosciamo meglio Marian Richero classe 1987 ed è nato il 17 maggio a Peshtera in Bulgaria. Anche lui vive e lavora a Milano sempre nello stesso settore della compagna Emma Muscat.
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Società

Andrea Mascetti, lo Studio Legale analizza l’esonero da responsabilità contrattuale

L’approfondimento pubblicato sul sito ufficiale dello Studio Legale di Andrea Mascetti prende in analisi alcune recenti introduzioni apportate dall’approvazione del Decreto Cura Italia. L’Avvocato Francesca Marra, nello specifico, ha illustrato il tema dell’esonero da responsabilità contrattuale per i soggetti inadempienti “causa Coronavirus”.

Andrea Mascetti

Coronavirus e inadempimento delle prestazioni: l’analisi dello Studio Legale di Andrea Mascetti

La tematica dell’esonero da responsabilità contrattuale è stata oggetto di recenti disposizioni nell’art. 91, comma 1, del cosiddetto Decreto Cura Italia convertito in legge, introduzioni apportate dal Parlamento nel contesto delle misure emanate per contenere l’emergenza del Coronavirus in Italia. Lo Studio Legale di Andrea Mascetti, con un approfondimento fornito dall’Avvocato Francesca Marra, si è espresso sulla questione, analizzando l’esonero da responsabilità contrattuale previsto per il debitore inadempiente. “Le misure di contenimento imposte dal Governo con i recenti DPCM ed adottate delle parti contrattuali”, si legge nell’analisi,“assurgono quindi, per espressa previsione di legge, a causa per affievolire o escludere la responsabilità del debitore per ritardata o mancata esecuzione delle obbligazioni su di lui gravanti”. L’Avvocato specifica che tale esonero non è operativo in maniera automatica, bensì è necessaria una valutazione dell’Autorità Giudiziaria: “Laddove il debitore adduca che l’inadempimento sia causato dall’adeguamento alle disposizioni restrittive imposte dai decreti emergenziali”, prosegue il focus dello Studio Legale di Andrea Mascetti, “sarà necessario che questi provi che, per effetto delle stesse e nonostante l’impiego dell’ordinaria diligenza, la prestazione sia divenuta, almeno temporaneamente, impossibile”. L’Avvocato sottolinea quindi che disposizioni dell’art. 91, comma 1, del Decreto Cura Italia possano offrire un ulteriore strumento di tutela per il debitore “per le ipotesi in cui la prestazione sia divenuta in tutto o in parte ineseguibile per causa a lui non imputabile”.

Andrea Mascetti, carriera professionale e attività del fondatore dello Studio omonimo

Affermato professionista del settore legale, Andrea Mascetti è il fondatore dello Studio Legale Mascetti. Nato nel 1971, consegue una Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1996, in seguito alla quale si iscrive all’Ordine degli Avvocati di Milano. Dopo un’esperienza professionale nello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young, dove svolge attività di avvocato fino al 2003, l’anno seguente avvia una propria attività, fondando così lo Studio omonimo grazie alle pregresse competenze in materia di diritto societario e amministrativo. Attualmente, inoltre, Andrea Mascetti fornisce attività consulenziali per società, enti locali e aziende pubbliche, ed è Membro e Presidente di diversi Organismi di vigilanza, Consigli di Amministrazione di banche e società commerciali sia in Italia che all’estero. Tra i suoi incarichi correnti, da giugno 2019 è Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo per la promozione di progetti di utilità sociale. Bibliofilo e appassionato di storia, è animatore di molte iniziative culturali, oltre a occuparsi, da diversi anni, di web reputation e diritto dell’arte.

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Business

Serenissima Ristorazione investe quasi 10 milioni di euro nel nuovo sito di Vercelli

Serenissima Ristorazione investe quasi 10 milioni di euro in un polo industriale di Vercelli, che sarà aperto il prossimo
primo luglio e su cui la società di Mario Putin punta per una nuova idea di servizio mensa rivista alla luce del Covid-19.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: il nuovo polo industriale di Vercelli

Il pranzo cucinato in camera bianca, da cuochi professionisti e in ambienti simili ai laboratori farmaceutici. Al tavolo «camerieri» muniti di guanti bianchi presentano vassoi termosigillati e declinati in accordo con le esigenze e con le abitudini alimentari del cliente, con pietanze la cui fruizione avviene sui banchi di scuola o sulle scrivanie dell’ufficio. In questo modo ripartirà il servizio di mensa nelle imprese, nelle scuole dell’infanzia e in quelle elementari. Per poter predisporre questa offerta rimodulata alla luce del Coronavirus, Serenissima Ristorazione investe quasi 10 milioni di euro in un polo industriale di Vercelli di recente costruzione, il cui lancio inaugurale è previsto per il prossimo primo luglio e che porterà con sé, oltre al nuovo sito di confezionamento e stoccaggio, anche 150 nuovi posti di lavoro. Tutto questo per un totale di quasi 500 dipendenti e di circa 200 mila pietanze garantite quotidianamente nella regione piemontese dalla società guidata da Mario Putin. “Siamo una società a conduzione familiare specializzata nella ristorazione collettiva per la sanità – queste le parole di Carlo Garbin, direttore di Serenissima Ristorazione – In Italia serviamo più di 120 ospedali e 250 strutture socio assistenziali. In Piemonte, dove siamo già presenti con un sito logistico e produttivo a Grugliasco, lavoriamo al Mauriziano, nelle aziende sanitarie di Vercelli e del Verbano e anche alle Ogr riconvertite a ospedale anti covid. Questa competenza ci permette di poter gestire il mercato delle nuove mense”.

Serenissima Ristorazione: una nuova idea di mensa post Coronavirus

Serenissima Ristorazione è infatti già attiva da tempo sul territorio regionale piemontese e ora punta all’allargamento della base dei clienti-consumatori, alla luce però dei cambiamenti occorsi in questi mesi anche nelle modalità di fruizione del servizio mensa. Proprio per questa ragione il sito di Vercelli adotta le garanzie protocollari caratteristiche del comparto sanitario e, in questo senso, Carlo Garbin approfondisce il discorso spiegando che “le nostre cucine funzionano come camere bianche, proprio come nei laboratori della farmaceutica. I nostri vassoi sono termosigillati. E contiamo di servire i pasti direttamente sui banchi e sulle scrivanie”. A fronte, inoltre, di previsioni che sembrano indicare una prosecuzione del lavoro agile e della chiusura degli istituti scolastici nel corso dei prossimi mesi, con una contrazione di fatturato calcolata del 30% e una riduzione dei margini del 50%, Serenissima Ristorazione è convinta che le mense, dove sono ancora presenti, debbano necessariamente essere ripensate, anche per fare da volano al rilancio dell’intero settore. “Lo studio del Politecnico di Torino sul ritorno a scuola e anche sulla gestione del pranzo ci ha ispirato profondamente – afferma Carlo Garbin – Siamo convinti che la gestione innovativa dei processi di selezione del cibo e della sua preparazione possa rilanciare tutto il comparto”.

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Comunicati

FME Education: il suo tool MyEdu pensato per la didattica a distanza

L’attuale contesto di emergenza sanitaria ha portato alla chiusura degli istituti scolastici, e conseguentemente all’allargamento esponenziale della platea di destinatari della didattica a distanza. Tra i tool per l’insegnamento da remoto progettati per professori e alunni, la soluzione di FME Education si chiama MyEdu.

FME Education

MyEdu di FME Education supporta l’insegnamento a distanza

A causa della pandemia Covid-19, le scuole sono state temporaneamente chiuse e docenti e alunni hanno dovuto intraprendere la via della didattica a distanza utilizzando in modo massivo le nuove tecnologie. Tra questi sistemi digitali a disposizione degli istituti scolastici c’è anche MyEdu di FME Education: l’Editore specializzato in didattica digitale ha predisposto la distribuzione a titolo gratuito delle proprie piattaforme pensate per l’apprendimento online e secondo le indicazioni ministeriali. MyEdu è uno strumento specializzato nell’apprendimento delle materie insegnate durante gli 8 anni di scuola dell’obbligo e costituito da un database di oltre 2mila corsi, verifiche, esercizi, ma anche giochi e contenuti multimediali, in linea con le più recenti linee guida ministeriali. Tra i numerosi vantaggi, sicuramente la possibilità di schematizzare le lezioni sulla base delle esigenze di ciascun alunno o classe, con assistenza puntuale assicurata grazie a un sistema di monitoraggio dei percorsi di apprendimento e dalla messaggistica istantanea integrata. Inoltre i docenti, grazie al team scuole di FME Education, hanno la possibilità di chiedere in qualsiasi momento un supporto specializzato anche per quanto riguarda la realizzazione delle proprie lezioni innovative e della loro condivisione nel network di MyEdu.

La storia di FME Education

FME Education è un Editore specializzato nell’ambito della didattica che propone contenuti fortemente innovativi per una platea di istituti scolastici e famiglie, pensati per lo studio e la crescita dei ragazzi. L’offerta dell’Editore si rivolge a professori, alunni e genitori, mentre la sua mission è riassumibile nel motto “Imparare divertendosi!”: tecnologia e creatività unite sono in grado di agevolare l’insegnamento e di renderlo più stimolante e piacevole e che, in questo modo, è anche possibile arrivare al duplice traguardo della semplificazione dell’apprendimento da parte degli alunni e dell’insegnamento dei professori. FME Education ha pensato e messo in pratica un ambiente didattico digitale modulare chiamato MyEdu, nello specifico una piattaforma dotata di un vasto repository di corsi, esercizi pratici, giochi e verifiche su tutte le materie curricolari caratteristiche del periodo della scuola dell’obbligo. I contenuti di MyEdu soddisfano le più recenti linee guida ministeriali del MIUR. L’Editore si propone sia alla scuola che alla famiglia, e a loro offre sistemi pensati in modo specifico in base alle singole necessità dei diversi protagonisti: insegnanti, ragazzi e genitori.

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Attualità e News Comunicati Salute e Benessere Società

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

Comunicato Stampa

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

L’Associazione AiFOS scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni per far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza.  

 

La formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base non solo di ogni strategia di prevenzione di infortuni e malattie professionali, ma anche delle misure per fronteggiare le emergenze correlate alla gestione e al contenimento del contagio del virus SARS-CoV-2.

A raccontarlo è una lettera aperta scritta dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), a tutela di tutti gli operatori che si occupano di formazione alla sicurezza, per richiedere di far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative.

 

LETTERA APERTA al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni

 

Egregi Presidenti,

la formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base delle misure per fronteggiare le emergenze da Coronavirus anche se – in modo incomprensibile – è stata dimenticata ed abolita dalle norme e dai decreti. Dopo la prima fase della pandemia e la totale chiusura delle attività (comprensibile ed utile) si assiste, nella fase della ripresa, alla mancanza di serie indicazioni e di consapevolezza dell’importanza della formazione quale elemento essenziale per la sicurezza sia negli ambienti di vita che di lavoro.

La formazione alla sicurezza è strettamente connessa al lavoro: non è cosa a parte, ma parte integrante.

Soprattutto nella fase di apertura delle attività produttive, commerciali e sociali che adottano tutte le misure di sicurezza ed applicano il “Protocollo” siglato tra le parti sociali, pare naturale ed ovvio che i medesimi lavoratori possano svolgere, soprattutto all’interno degli ambienti di lavoro, una formazione utile anche alla luce dei pericoli che la pandemia ha fatto emergere.

Sono aperte le attività, i parchi, le chiese e ci si ostina a “tener chiusa” la formazione in presenza.

Si è sempre fatta una certa confusione tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e la formazione professionale ed altre tipologie di formazione. La formazione alla sicurezza è quella prevista dal D. Lgs. 81/2008 e le norme che obbligano i datori di lavoro a fornire la formazione ai lavoratori neo assunti, quando cambiano mansione o all’introduzione di nuove tecnologie o attrezzature di lavoro non sono state abolite. Allo stesso tempo non si incide sulla riduzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro per decreto, ma questo si può fare solo con una seria formazione.

Alcune regioni hanno con chiarezza definito come la videoconferenza abbia il medesimo valore della lezione d’aula e laddove possibile questa modalità è stata molto apprezzata. Siamo certi che proseguirà anche in futuro. Sappiamo bene, tuttavia, che è una metodologia non adatta a tutti i lavoratori, a tutti i settori e a tutte le tipologie di corsi di formazione, in particolare a quelli che prevedono parti pratiche e utilizzo di attrezzature.

Per quanto riguarda la formazione pratica e l’addestramento vi sono state, solo da alcune regioni, aperture alla possibilità di un loro svolgimento, senza voler ammettere che le attività pratiche hanno sempre bisogno di una parte teorica.

Sotto questo aspetto l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, riguardante la formazione dei lavoratori, precisa che detta formazione può avvenire sia in aula che sul luogo di lavoro e, come vuole la legge, in orario di lavoro. Pare ovvio e scontato che proprio le azioni indotte dalla pandemia da COVID-19, che comprendono anche l’informazione e la formazione dei lavoratori, devono poter essere svolte in presenza, nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative!

Si prenda atto – con serietà e tempestività – che questo settore, che coinvolge migliaia di formatori e consulenti della sicurezza, è stato abbandonato a se stesso e che a tutta la categoria da noi rappresentata più viene impedito di lavorare proprio nel momento in cui la loro azione è quanto mai utile ed indispensabile per combattere la pandemia.

 

Accompagnare le aziende, le imprese ed i lavoratori nell’applicazione delle misure di sicurezza si fa con la formazione alla sicurezza sul lavoro che deve subito essere consentita in presenza sull’intero territorio nazionale poiché gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali non conoscono confini e la formazione delle persone sta alla base della salute e sicurezza di tutti.

 

 

Invitiamo tutti gli operatori a diffondere la lettera che è scaricabile attraverso il seguente link:

https://bit.ly/Far-ripartire-la-formazione-alla-sicurezza-sul-lavoro-in-presenza

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

21 maggio 2020

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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