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28 Maggio 2020

Dieta e Alimentazione

“CUOR DI NOCE”

Oggi vogliamo farvi conoscere una realtà imprenditoriale entusiasmante, stiamo parlando di Tenuta La Spiga un’azienda agricola nata subito dopo la bonifica di questi terreni di Torre di Fine, proprietà della famiglia Gaggia dal 1923, oggi rappresentata da Alessandro Gaggia che porta avanti con passione l’azienda di famiglia. A Tenuta la Spiga si coltivano noce da frutto, noce da legno, nocciolo, mais, frumento e Glera…l’azienda è diventata un modello di eccellenza e per noi è stato un colpo di fulmine: le loro noci sono un qualcosa di sublime.

*Entriamo nel dunque, Alessandro perché comprare le vostre noci?

Cuor di Noce è prima di tutto sinonimo di qualità. Tutte le noci commercializzate con nostro marchio provengono dai nostri terreni: questo ci permette di controllarle in ogni fase dalla coltivazione alla vendita.  Cuor di Noce, viene essiccata piano piano per avere un equilibrio perfetto tra croccantezza e dolcezza, ed è buona a settembre come a maggio. Nei nostri laboratori, inoltre facciamo molti controlli accurati per garantire l’alta qualità delle nostre noci che ci ha permesso di ottenere le certificazioni SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata) e ISO 22005 che garantisce la rintracciabilità del prodotto.


*Che tipologia di noci producete?

La produzione è cosi suddivisa: per il 70% noce Lara e per il 30% noce Chandler. Recentemente abbiamo piantato, in collaborazione con Veneto Agricoltura alcune piante di Noce Pecan, chiamata anche la noce degli indiani d’America, ma dobbiamo pazientare ancora qualche anno per raccogliere i primi frutti. La noce Pecan è un’ottima antiossidante naturale, aiuta a contrastare le insorgenze di malattie cardio-circolatorie. In America è molto famosa e apprezzata nella cucina di tutti i giorni: la tanto amata Pecan Pie ne è la conferma!

Per concludere Alessandro, da questa breve esperienza il tempo trascorso insieme mi ha fatto conoscere un gran signore e un imprenditore lungimirante, un luogo a me sconosciuto nel quale si è in costante contatto con l’ambiente e la natura procurando un senso di benessere immediato. I turisti non possono solo essere affascinati dal punto di vista della location, ma anche di mete per svolgere attività, sperimentare qualcosa di nuovo, che permetta loro di esplorare mondi sconosciuti alla vita quotidiana o di riscoprire tradizioni passate.

Non si tratta quindi di un singolo fattore, ma di più elementi collegati, connettere esperienze sensoriali uniche con il luogo scelto.

E’ da provare!

www.cuordinoce.it

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Prodotti

Riscopri il fascino rustico dei lampadari in ceramica

Se stai cercando di creare l’atmosfera giusta nella tua casa di campagna o vuoi arredare la tua nuova cucina con un tocco decisamente country, questo articolo fa proprio al caso tuo. La scelta dell’arredamento è sempre un momento cruciale dell’abitare un posto, i mobili ci faranno compagnia per molto tempo. Spesso viene sottovalutata l’importanza di una corretta illuminazione, ma la scelta delle lampade è fondamentale per trasmettere personalità ad un ambiente e per renderlo davvero godibile.

Nel caso dell’arredamento rustico o country esiste una certezza: niente trasmette calore e accoglienza come un lampadario in ceramica. Perfetto per illuminare la cucina e la zona da pranzo ma non solo, questo complemento d’arredo è proprio quel tocco vintage che stavi cercando.

Andiamo dunque a scoprire il mondo delle lampade rustiche, i molti modelli disponibili, i materiali utilizzati e le migliori collocazioni per rendere il nostro bel lampadario il centro dell’attenzione.

 

Un lampadario in ceramica, mille pregi

 

Un bel lampadario in ceramica racchiude in sé molteplici vantaggi: innanzitutto possiede versatilità, in quanto è un complemento d’arredo che fa bella figura negli appartamenti cittadini come nelle case di campagna, dalla cucina al salotto passando per la sala da pranzo.

Pur presentando un materiale di prima qualità come la ceramica, inoltre, è solitamente venduto a prezzi contenuti: cosa c’è di meglio di poter comprare la bellezza con pochi soldi?

La ceramica, bianca o decorata, la fa da padrone in queste splendide lampade, ma è la commistione con l’ottone delle strutture che dona quella personalità inimitabile. Se poi le lampade rustiche sono montate su dei saliscendi il richiamo vintage è assicurato.

La loro aura vintage è impareggiabile. Niente fa tornare alla mente i bei ricordi dei tempi andati, magari nella casa dei nonni, come un lampadario rustico. La tua vita sembrerà scorrere più lenta con una lampada country ad illuminarla, la sua luce calda renderà ogni serata a tavola decisamente più piacevole.

Le migliori collocazioni per le tue lampade rustiche

 

Sei qui perché adori il lampadario in ceramica che hai acquistato ma non sai bene dove posizionarlo? Vorresti scegliere un set di illuminazione country ma sei indecisa sugli abbinamenti? Nessun problema.

Sebbene spesso le lampade rustiche vengano utilizzate per cucine e sale da pranzo, questi complementi di arredo permettono di esaltare anche ambienti di lavoro e ristoranti!

Una lampada country è sempre la risposta se si vuole trasmettere calore e accoglienza, oltre al fatto che si sa, il vintage è sempre di gran moda. Una libreria o uno studio che vogliano mantenere un ambiente classico e raffinato senza però rimanere eccessivamente freddi non hanno che da optare per un lampadario country, magari in abbinamento con del mobilio in legno.

Le lampade in ceramica danno il loro meglio anche negli ambienti esterni. Posizionate su un tavolo permetteranno delle cene sotto le stelle davvero magiche. Nei mesi freddi, invece, perché non cenare nella propria taverna illuminati da un lampadario in ceramica? Si avrà sempre la sensazione di essere in una grande famiglia.

Dopo questa carrellata non ti resta che scegliere il modello che più si addice alla tua casa, ricordando che con un lampadario in ceramica non si sbaglia proprio mai.

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Comunicati Salute e Benessere Società

La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Comunicato Stampa

La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Disponibili due questionari per conoscere cosa si sta facendo nelle aziende per affrontare l’emergenza COVID-19. Un questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere e l’altro a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager.

 

Negli ultimi mesi, in modo inaspettato ed improvviso, il nostro paese è stato sconvolto dall’emergenza sanitaria COVID-19 che ha duramente colpito tutti noi.

Questa emergenza ha ambiato radicalmente i rischi e la prospettiva del mondo del lavoro, sia nel breve termine che nel prossimo futuro.

In questo periodo si è assistito, gioco forza, a una serie di provvedimenti che hanno indotto persone e organizzazioni a cambiare, spesso radicalmente, abitudini e comportamenti.

In particolare, il tema salute e sicurezza sul lavoro ha ritrovato il proprio ruolo centrale nel dibattito istituzionale, in quanto la sua tutela è oggi condizione fondamentale per poter garantire la riapertura delle attività lavorative.

A distanza ormai di qualche mese dai primi provvedimenti restrittivi e nella cosiddetta seconda fase dell’evoluzione epidemiologica, è bene cominciare a fare qualche riflessione e a porsi qualche domanda. È necessario capire, ad esempio, come le aziende e gli operatori hanno fronteggiato e stanno fronteggiando l’emergenza. È importante comprendere quali strumenti siano stati utilizzati, quali criticità sono state riscontrate e quali sono le impressioni generali dei vari attori della sicurezza aziendale.

 

La nuova ricerca su lavoro, sicurezza e formazione nell’emergenza COVID-19

Proprio per raccogliere importanti risposte sull’emergenza COVID-19 nei luoghi di lavoro, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) – su impulso del suo Comitato Scientifico presieduto dall’Ing. Marco Masi – ha avviato una nuova attività di ricerca per indagare come i professionisti della sicurezza hanno gestito la fase emergenziale.

Questa attività di monitoraggio si aggiunge ai tanti lavori di ricerca che l’Associazione AiFOS ha realizzato negli anni: sui lavoratori (2009), sui formatori (2010), sui datori di lavoro (2011), sui medici competenti (2012) e sui coordinatori per la sicurezza (2013). L’associazione ha poi approfondito anche rilevanti temi come la formazione eLearning (2014), il rapporto tra risorse umane e sicurezza sul lavoro (2015), la sicurezza nelle strutture scolastiche (2016), l’efficacia della formazione (2017), la collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente (2018) e il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008 (2019).

 

Il questionario per RSPP, consulenti, formatori e HSE manager

Un primo questionario è rivolto a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager e comprende domande e raccolte di dati, in forma anonima, su vari temi.

 

Le principali sezioni del questionario:

  • valutazione dei rischi, protocollo anticontagio, DPI e collaborazione soggetti sicurezza
  • informazioni ai lavoratori
  • smartworking
  • formazione salute e sicurezza in modalità videoconferenza ed e-learning
  • impressioni generali

 

Nel questionario gli operatori potranno indicare, ad esempio, qual è stato l’impatto dei diversi provvedimenti restrittivi sulle attività aziendali, se è stata fatta una valutazione dei rischi, se ci sono stati casi di persone sintomatiche, se c’è stata collaborazione nella redazione del Protocollo anticontagio e cosa è stato fatto in materia di informazione e formazione.

 

Il questionario per i coordinatori di cantiere

Il secondo questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere.

In questo questionario oltre ai temi già evidenziati, ad esclusione dello smartworking, ci si soffermerà sull’attività del coordinatore, ad esempio con riferimento all’organizzazione del cantiere, alla redazione dei costi della sicurezza, alle attività di sanificazione e all’atteggiamento riscontrato nei committenti, nei responsabili dei lavori, nelle imprese e tra i lavoratori.

 

Il link per accedere ai due questionari:

https://aifos.org/home/news/int/nostre_attivita/rapporto_aifos_2020

 

I questionari e il Rapporto AiFOS 2020

L’associazione AiFOS dedica dunque il futuro Rapporto AiFOS 2020 al lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus. Il Rapporto raccoglierà i risultati della ricerca che saranno poi adeguatamente presentati in specifici incontri.

I dati raccolti nei questionari verranno elaborati e analizzati esclusivamente in forma anonima e aggregata – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – e non saranno riconducibili a singoli operatori o singole aziende.

Proprio per l’importanza di questo monitoraggio che ci fornirà rilevanti indicazioni su come affrontare correttamente la salute e la sicurezza anche durante scenari emergenziali come quello attuale, invitiamo RSPP, consulenti, formatori, HSE manager e coordinatori a supportare la ricerca compilando i questionari e diffondendo il link ad altri colleghi, al fine di ampliare il campione rappresentativo che costituirà la base della ricerca.

 

Chi volesse avere informazioni su come visionare, ricevere, utilizzare i questionari può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected].

 

 

28 maggio 2020

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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