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ESAMI DI MATURITA’ POST COVID

Le paure degli studenti e l’ansia dei genitori. 4 consigli della Dott.ssa Antonella Vincesilao, Psicoterapeuta esperta in Psicologia dell’età evolutiva dell’Ospedale Koelliker di Torino

Al via oggi gli esami di Maturità ai tempi del Coronavirus. Mentre l’attenzione di tutti si concentra sulla preparazione degli studenti, la Dott.ssa Antonella Vincesilao, Psicoterapeuta esperta in Psicologia dell’età evolutiva dell’Ospedale Koelliker di Torino, fa il punto invece sull’importanza del ruolo dei genitori come figure di riferimento per gli studenti durante questa prova che, per la prima volta, si affronta con una modalità inedita e senza il supporto della classe.

Chi non ha mai sognato il proprio esame di maturità? È un momento di passaggio importante dall’essere ragazzi al diventare giovani adulti, dalla vita della scuola superiore a quella universitaria o al mondo lavorativo. Come tale porta con sé vissuti contrastanti quali la paura di essere giudicati e l’ansia verso il futuro in una continua oscillazione tra momenti di malinconia e di entusiasmo.

Il lockdown che ha fatto seguito all’emergenza Coronavirus e la “dieta relazionale” che ognuno di noi ha dovuto sopportare, hanno portato con sé diverse mancanze: per gli studenti sono venuti meno i rituali che solitamente accompagnano e sanciscono la chiusura del ciclo scolastico, elementi che ricoprono un ruolo centrale nel permettere ai ragazzi di prepararsi all’esame finale, attenuando le preoccupazioni e le angosce che ne derivano. In questa fase il gruppo classe rappresenta un porto sicuro nel quale rifugiarsi, un compagno di viaggio con il quale condividere la fatica, prestandosi sostegno reciproco.

Il passaggio evolutivo dall’adolescenza alla giovinezza porta con sé nuovi bisogni e nuovi compiti di sviluppo che il ragazzo si troverà a compiere sul piano sociale, affettivo e lavorativo. Soprattutto in assenza di un rapporto umano quotidiano e stretto con compagni e professori, è fondamentale la presenza di genitori sintonizzati con tali nuovi bisogni dei figli e che sappiano svolgere la funzione di guida. In questo compito assume rilevanza la capacità di delegare responsabilità al ragazzo, riconoscergli autonomia e fiducia pur mantenendo sempre uno spazio di disponibilità e aiuto qualora sia necessario.

D’altro canto il genitore è a sua volta ansioso rispetto alla prestazione del figlio in questa nuova modalità, anche per lui sconosciuta. Risulta importante riconoscere e legittimare le preoccupazioni che il ragazzo vive, senza investirlo con le proprie, e rinforzare il suo senso di autoefficacia e di valore. Per farlo sarà determinante la capacità del genitore di mantenere una stabilità e non trasmettere al figlio le proprie ansie.

Non esistono regole prestabilite, fare i genitori è il mestiere più difficile che ci sia, il consiglio è quello di restare in ascolto, mettersi a disposizione, intervenire al bisogno fungendo da mediatori tra la realtà esterna e la famiglia.

Ecco i consigli da seguire per essere un supporto attivo ai propri figli durante la “Covid Maturità”:

1)         Restare accanto ai propri figli, con uno sguardo che dà fiducia e che sostiene mantenendo una certa distanza responsabilizzante.

2)         Supportare i ragazzi riconoscendogli uno spazio di ascolto attivo delle ansie e preoccupazioni, cercando di contenere quanto più possibile le proprie.

3)         Sostenere ogni tipo di proposta o modalità nuova che possa assomigliare ai “vecchi rituali” (viaggio di fine anno, cena o gita) consentendo loro di parteciparvi ovviamente nel rispetto delle regole e delle norme di sicurezza anti contagio.

4)         Riconoscere l’autonomia dei ragazzi, non abbandonarli ma al contempo non trattarli come nell’epoca precedente. I ragazzi di oggi sono “informaticamente” mediamente più preparati degli adulti. È importante riconoscere loro tale abilità che li agevolerà nell’affrontare con successo le nuove modalità della Maturità 2020.

 

www.osp-koelliker.it

 

 

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DOMITYS QUARTO VERDE RIAPRE DOPO IL LOCKDOWN E PROPONE UN MODO PIÙ SICURO DI VIVERE LA TERZA ETÀ

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  • 17 Giugno 2020

Dopo le settimane di quarantena, la prima struttura in Italia interamente dedicata ai senior attivi riapre a visitatori e familiari per un graduale ritorno alla normalità, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza, e presenta un modo tutto nuovo, più sicuro e sereno, di vivere la terza età.

Bergamo, 16 giugno 2020Domitys Quarto Verde, il primo “Senior Serviced Residence” d’Italia, dopo il lockdown imposto dall’emergenza da Covid-19 poco dopo l’apertura nel centro di Bergamo, riapre ufficialmente le sue porte non solo alle visite di famigliari e amici dei residenti, ma anche di tutte quelle persone interessate al nuovo e più sicuro modo di vivere la terza età proposto dall’innovativa struttura.

Domitys Quarto Verde, infatti, nasce per rispondere alle esigenze di senior attivi e autosufficienti – una quota di popolazione sempre crescente in Italia – con una proposta abitativa completamente diversa dalle case di cura o RSA e capace di offrire la massima libertà alla massima sicurezza. La struttura, infatti, è appositamente realizzata per garantire ogni servizio e comfort per godersi in tutta autonomia il proprio tempo libero, ma senza i pesi e i pensieri delle faccende quotidiane, soprattutto in questo delicato momento che vede proprio le fasce più anziane della popolazione maggiormente esposte e vulnerabili al Coronavirus.

Ogni residente, che ha a sua disposizione un proprio appartamento “a misura di senior”, può contare sul supporto di uno staff preparato e sempre presente e può usufruire di tutti gli ambienti comuni della struttura come ristorante, piscina, palestra, lounge bar, sale ricreative e l’ampio giardino. Il tutto, nel massimo rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza disposte dalle autorità: il personale indossa tutti i dispositivi di sicurezza, assicura il continuo approvvigionamento di mascherine, guanti e gel disinfettante, controlla gli accessi alla struttura e misura la temperatura di tutti i visitatori all’ingresso, aiuta a garantire il rispetto del distanziamento sociale e provvede alla regolare sanificazione degli ambienti.

Non solo. A garantire una maggiore sicurezza, anche i servizi a disposizione dei residenti, che si sono rivelati particolarmente utili durante le settimane di lockdown, in cui Domitys Quarto Verde si è dimostrata una struttura protetta e più sicura di una normale casa: lo staff si è occupato del supporto all’approvvigionamento di spesa, farmaci, quotidiani e riviste, e di qualunque altra cosa di cui i residenti avessero bisogno. Nel completo isolamento, si è lavorato anche e soprattutto affinché non mancasse il contatto e l’affetto dei loro cari: il personale è intervenuto infatti aiutando i residenti a tenersi in contatto con le famiglie, supportandoli ad esempio nel collegamento alla rete Internet e nell’uso dei dispositivi elettronici per videochiamare parenti e amici. Ha inoltre permesso l’uso degli spazi comuni, sempre singolarmente e sanificando gli ambienti dopo ogni utilizzo. Anche il ristorante, chiuso nel rispetto delle disposizioni governative, è rimasto funzionante per preparare pasti che i residenti hanno potuto consumare direttamente nel proprio appartamento. Si tratta solo di qualche esempio dei numerosi servizi normalmente offerti da Domitys Quarto Verde, e ora potenziati, perché i residenti possano vivere questo periodo complesso sempre in totale autonomia, ma con meno preoccupazioni e con la serenità di avere sempre un supporto in caso di necessità.

«Mi sono trasferita a Domitys Quarto Verde perché volevo avvicinarmi ai miei figli che vivono in città e non ho mai accettato di vivere in casa con loro: voglio mantenere la mia autonomia e so che ho a disposizione svariati servizi che fanno sentire protetti. È stato ovviamente un caso, ma sono molto contenta di aver fatto questa scelta prima del diffondersi della pandemia, l’esperienza del lockdown è stata serena, mi sono sempre sentita al sicuro – racconta la Sig.ra Lucia, che vive a Domitys Quarto Verde già da gennaio. Il personale mi ha sostenuto in tutto, con attenzione e garbo: mi portavano pranzo e cena nel mio appartamento, ritiravano la pattumiera, mi recapitavano a casa posta e pacchi, e si informavano continuamente se avessi bisogno di qualcosa. Se fossi rimasta isolata nella mia casa sarebbe stato decisamente più complicato gestire le mie piccole esigenze quotidiane! Inoltre, qui posso usare la piscina, fare passeggiate nel giardino, e, ora che è di nuovo possibile, mangiare al ristorante Domitys con mio figlio quando è in pausa pranzo, accogliere i miei nipoti o ospitare mia figlia nel weekend. Sono molto soddisfatta della mia scelta, ho iniziato una nuova vita. È proprio una bella sensazione».

«Durante il lockdown sono sempre stata abbastanza serena: Domitys ha subito chiuso la struttura al pubblico e adottato tutte le precauzioni, i servizi già previsti sono stati fondamentali e il personale è sempre stato molto attento e presente se pur con le dovute cautele. Mia madre non ha avuto necessità di uscire ed è quindi rimasta sempre al sicuro nel suo appartamento: se fosse rimasta a casa sua sarebbe stato veramente preoccupante e problematico aiutarla a rimanere protetta – racconta la figlia della Sig.ra Lucia. Sono contenta si sia trasferita lì: è tutto ben pensato, gli appartamenti sono confortevoli e privi di barriere architettoniche, gli spazi comuni sono eleganti e si prestano alla socializzazione, e la posizione è ottima, in un quartiere nuovo e moderno in centro. Da quando mia madre vive lì siamo molto più sereni e liberi anche noi figli, è più semplice gestire il tempo con lei, mangiando insieme al ristorante oppure prendendo un caffè al bar, ma anche quando non siamo con lei sappiamo che è in compagnia o comunque seguita dallo staff: sono tutti cordiali, sorridenti e disponibili».

E ora che le settimane di lockdown sono alle spalle, Domitys Quarto Verde è di nuovo pronto a mettere a disposizione i suoi ambienti e i suoi servizi di quanti siano alla ricerca di una soluzione abitativa accessibile e innovativa, in cui potersi sentire a casa, dedicarsi ad occupazioni e attività secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni e poter contare anche su più elevati standard di sicurezza. E sebbene molti degli appuntamenti normalmente a calendario al momento siano ancora sospesi per evitare occasioni di assembramento (Domitys organizza ogni mese circa 50 tra attività ricreative, culturali e conviviali), Domitys Quarto Verde sta già lavorando per organizzare momenti da trascorrere in compagnia, ma sempre in sicurezza, in vista di una graduale ripresa e uscita dall’emergenza.

Un’ulteriore opportunità che Domitys ha scelto di offrire è quella delle locazioni temporanee, una soluzione a disposizione di quanti vogliano conoscere la struttura per provarne per qualche giorno il comfort e la protezione, ma anche per le famiglie che, dopo settimane di fermo, hanno ripreso a lavorare e non sono più in grado di essere presenti come prima per i loro genitori, o semplicemente di quanti pensano di andare in vacanza e vogliono assicurarsi che i loro cari siano protetti e stiano bene.

Del resto, l’obiettivo di Domitys Quarto Verde è proprio quello di contribuire al miglioramento dello stile di vita, favorendo il cosiddetto “invecchiamento attivo”: significa avere modo di concentrarsi sul proprio sviluppo individuale personale, fisico e mentale, ma anche trovarsi in compagnia di altre persone, con le quali condividere hobby, passioni, o semplicemente il proprio tempo, significa mantenere attivi i legami col prossimo e non sentirsi mai soli o trascurati, ma parte di una grande famiglia aperta alla città. Significa vivere con maggiore serenità.

«In queste settimane abbiamo lavorato affinché tutti i servizi di Domitys Quarto Verde fossero potenziati per assicurare ai nostri residenti la massima sicurezza – spiega Fabio Massimo Ragusa, Director Business Unit Italy GRUPPO AEGIDE – DOMITYS. Tutto lo staff si è impegnato in questo senso e continuerà a farlo anche post lockdown. Adesso siamo felici di poterci nuovamente aprire alla città e a quanti vogliono provare a vivere da Domitys Quarto Verde. Dopo le difficoltà vissute dall’intera comunità, riaprire le porte vuol dire riprenderci quella normalità che tanto ci è mancata, anche se con maggiori precauzioni. Soprattutto in questo momento, la nostra priorità è quella di assicurare ai residenti uno stile di vita indipendente e attivo, in cui sia possibile svolgere le tante attività disponibili, anche in compagnia, ma sempre nella massima sicurezza».

 

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Fondata nel 1998, Domitys è leader in Francia nelle soluzioni abitative che integrano servizi per la terza età attiva. Il Gruppo nasce da AEGIDE, realtà da 3.000 dipendenti, il cui azionista di maggioranza è NEXITY, gruppo francese leader del mercato immobiliare. Domitys risponde alle nuove esigenze dettate dall’invecchiamento della popolazione, mettendo a disposizione di senior ancora autosufficienti soluzioni abitative confortevoli e indipendenti, aprendo così la strada a un nuovo modo di vivere la terza età, in piena libertà e con la garanzia di una vita sociale attiva.

www.domitys.it

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Luxury Argan Velvet, la crema corpo a base di olio d’argan, utilizzo e benefici

Le creme corpo sono la nuova frontiera dell’idratazione, e per questo motivo ognuno si ritrova sempre alla ricerca di una nuova formulazione capace di riuscire a fornire un effetto sulla pelle vellutato. Non sempre è possibile trovare una crema che non dia effetti collaterali o irritazioni alla pelle, e per questo motivo oggi vogliamo consigliarti una nuova e innovativa crema con una particolare formulazione organica e sicura, consigliata anche da tutti gli esperti nel settore della bellezza. Idratare la pelle è fondamentale per poter ottenere dei tessuti sani e nutriti, e una formulazione sana è necessaria. Continua nella lettura per scoprire tutto quello che c’è da sapere su Luxury Haircare Argan Velvet, la crema che ha conquistato il settore estetico.

Luxury Haircare Argan Velvet è una crema corpo ricca d’Italia ingredienti naturali al suo interno, utile per nutrire la pelle e mascherare le cicatrici. La formula è naturale al 100% ed ha diverse funzioni tra cui l’opacizzazione del viso, la levigazione della pelle, il nutrimento e la riduzione delle cicatrici visibili. L’ingrediente principale è l’olio di Argan, tuttavia ci sono altri ingredienti nella formulazione che rendono la crema ancora più efficace. Tra questi ritroviamo la vitamina E, il burro di karitè e l’aloe vera.

Come utilizzare Luxury Haircare Argan Velvet?

L’utilizzo di Luxury Haircare Argan Velvet non deve essere limitato ad un utilizzo saltuario, ma deve essere applicata con regolarità. Prima di applicarla è necessario detergere in maniera perfetta la pelle, eliminando ogni forma di trucco rimanente o trattamento precedente. La crema và massaggiata sul corpo sono al completo assorbimento, almeno una volta al giorno. Tuttavia non sarebbe male se là si applicasse più volte al giorno.

Le opinioni dei clienti

Abbiamo per te selezionato alcune delle recensioni più significative ritrovare sui siti web di salute che parlano dei benefici di Luxury Haircare Argan Velvet. Fabiola, 29 anni: cercavo una crema da utilizzare per mascherare una brutta cicatrice, e per caso ho scoperto Luxury Haircare Argan Velvet. Ho deciso di acquistarla e provare ad utilizzarla, ed ha davvero funzionato: ora quasi non si vede, e la mia pelle è molto più idratata. La consiglio a tutti!

Paola, 37 anni: la mia pelle non era più morbida come prima, e dopo aver provato molte altre creme ho deciso di dare una chance anche a Luxury Haircare Argan Velvet. La sento nutrita e setosa, e sono felice di aver trovato la crema perfetta per il mio caso. Grazie mille!

Dove acquistare Luxury Haircare Argan Velvet e il prezzo?

Attualmente Luxury Haircare Argan Velvet è reperibile unicamente online, e non adquistabile su alcun negozio fisico. L’unico è dunque il canale ufficiale di vendita, ovvero il sito https://www.argan-velvet.com. Consigliamo di evitare tutti i venditori esterni al sito web ufficiale, in quanto al 99% riceverete degli articoli contraffatti. Il costo di Luxury Haircare Argan Velvet è attualmente in sconto, dunque avrai modo di ottenerlo al 49€ per confezione, e la spedizione è gratuita. Sul sito web in fase di acquisto troverai anche altri pacchetti che comprendono un risparmio notevole sull’articolo. Questi sono:

  • 2 pezzi al prezzo di 79€
  • 3 pezzi al prezzo di 99€

ue pacchetti sono perfetti come regalo, dunque se avrete intenzione di regalarli sono l’ideale. Il pagamento avviene alla consegna, nel caso in cui tu non abbia una carta di credito o una prepagata, o allo stesso modo pagare con uno dei metodi di pagamento sopra menzionati.

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Studio osservazionale SANTORINI: Daiichi Sankyo annuncia l’arruolamento dei primi pazienti

Daiichi Sankyo annuncia l’arruolamento in uno studio che valuterà trattamento e gestione di pazienti con ipercolesterolemia ad alto e altissimo rischio cardiovascolare

Lo studio osservazionale SANTORINI (The Treatment of High and Very high riSk dyslipidaemic pAtients for the PreveNTion of CardiOvasculaR Events in Europe – a MultInatioNal ObservatIonal Study) arruolerà 8.000 pazienti con dislipidemia in 800 centri distribuiti in 14 Paesi europei. Lo studio multinazionale, prospettico e osservazionale valuterà in un contesto real-world
il trattamento e la gestione di pazienti con ipercolesterolemia ad alto e altissimo rischio cardiovascolare, che richiedono terapie ipolipemizzanti

Roma, 10 giugno 2020 – Daiichi Sankyo Europa annuncia l’arruolamento dei primi pazienti in uno studio osservazionale prospettico e multinazionale che valuterà, in un contesto real world, l’efficacia dell’attuale trattamento e la gestione dei livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (C-LDL) in 8.000 pazienti affetti da ipercolesterolemia ad alto e altissimo rischio di eventi cardiovascolari. Lo studio recluterà pazienti da circa 800 centri in 14 paesi in tutta Europa.

“Ormai è chiaro che più basso è il livello di colesterolo LDL raggiunto, minore è il rischio di eventi cardiovascolari come infarto o ictus ischemici, e ciò si riflette nelle più recenti linee guida della Società Europea di cardiologia – ha affermato il professor Alberico L. Catapano, Presidente della Task Force sulle linee guida e Professore di Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano e Multimedica IRCCS – Lo studio SANTORINI fornirà importanti spunti su come i pazienti sono attualmente gestiti e l’efficacia dei trattamenti che stanno ricevendo. Questo ci aiuterà a identificare le opportunità per migliorare l’assistenza di questi pazienti nella pratica clinica.”

“Durante questo periodo senza precedenti, molte persone evitano cliniche e ospedali per paura di contrarre il virus SARS-CoV-2, ma ciò impedisce loro di accedere a importanti trattamenti per le malattie cardiovascolari. Daiichi Sankyo ha lavorato a stretto contatto con i centri SANTORINI per garantire che siano seguite tutte le raccomandazioni locali, al fine di far progredire lo studio nel modo più efficace e sicuro possibile. – Ha affermato il dott. Inaam Haq, Direttore del Medical Affairs della Divisione Antithrombotic & Cardiovascular presso Daiichi Sankyo Europa. – In Europa, le malattie cardiovascolari uccidono oltre quattro milioni di persone ogni anno, e fino all’80% delle persone che assumono statine non raggiunge i livelli target di C-LDL, e ciò comporta un aumentato rischio di infarto o ictus. Daiichi Sankyo è impegnata ad affrontare questo peso sociale ed economico e a garantire che lo studio SANTORINI sia in grado di andare avanti per fornirci informazioni chiave per aiutare questi pazienti.”
Daiichi Sankyo Europe ha i diritti esclusivi di commercializzazione dell’acido bempedoico, che viene sviluppato come terapia orale first-in-class, in una pratica monosomministrazione giornaliera, per le persone affette da ipercolesterolemia che non sono in grado di raggiungere gli obiettivi di C-LDL nonostante l’assunzione di terapie ipolipemizzanti ottimizzate, rimanendo così ad alto rischio di eventi cardiovascolari quali infarto o ictus. L’acido bempedoico e l’associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe sono stati approvati dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti nel febbraio 2020 e dalla Commissione europea nel marzo 2020.

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Studio SANTORINI
Lo studio SANTORINI è uno studio multinazionale, prospettico, osservazionale, che arruolerà 8.000 pazienti da 800 centri in 14 Paesi in tutta Europa. L’obiettivo primario è documentare, nel contesto del mondo reale, l’efficacia delle attuali modalità di trattamento sui livelli plasmatici di C-LDL in pazienti ad alto e altissimo rischio che richiedono terapie ipolipemizzanti. La popolazione dello studio è composta sia da pazienti ad alto e altissimo rischio precedentemente diagnosticati e trattati, sia da pazienti di nuova diagnosi e che richiedono un trattamento.

Saranno raccolti solo i dati della pratica clinica quotidiana e ai medici non sarà richiesto di eseguire alcuna valutazione obbligatoria al di fuori di tale pratica. Al fine di facilitare la registrazione accurata dei dati, i pazienti possono facoltativamente compilare un memo per annotare dettagli importanti. Si stima che la raccolta dei dati terminerà nel quarto trimestre del 2021, con una relazione finale sui risultati dello studio prevista per il quarto trimestre del 2022.

Acido Bempedoico

L’acido bempedoico è un inibitore orale dell’ATP citrato liasi (ACL) che, con un meccanismo d’azione mirato, riduce la biosintesi del colesterolo nel fegato, riducendo i livelli di C-LDL in circolo.( ì), (ìì) Utilizzato in monosomministrazione giornaliera, è destinato a pazienti affetti da ipercolesterolemia e/o ad alto rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) che necessitano di una ulteriore riduzione di C-LDL, nonostante abbiano ricevuto statine alla massima dose tollerata.

L’acido bempedoico ha una modalità d’azione unica e innovativa, complementare a quella di altre terapie ipolipemizzanti come le statine.(ììì) Grazie alla sua specifica modalità d’azione sul fegato, l’acido bempedoico ha una ridotta potenzialità di indurre gli effetti collaterali a carico dell’apparato muscolare associati all’uso delle statine, e determina una riduzione ulteriore del C-LDL rispetto alla monoterapia con statine nei trial clinici.
Con l’acido bempedoico si è osservata una riduzione della proteina C-reattiva ad alta sensibilità, un marker chiave dell’infiammazione associata a malattia cardiovascolare.

Daiichi Sankyo ha ottenuto da Esperion la licenza esclusiva per la commercializzazione di questi prodotti nell’Area Economica Europea e in Svizzera. Attraverso l’eccellenza clinica e scientifica, e una profonda comprensione del metabolismo del colesterolo.

Fonte: https://bit.ly/2XPOvjL

Contatti

Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
[email protected]

ì . Ray KK, et al. Safety and Efficacy of Bempedoic Acid to Reduce LDL Cholesterol. N Engl J Med. 2019; 380:1022–32.
ìì. Ballantyne CM, et al. Efficacy and safety of bempedoic acid added to ezetimibe in statin-intolerant patients with hypercholesterolemia: A randomized, placebo-controlled study. Atherosclerosis.2018;277:195–203.
ììì. Laufs U, et al. Efficacy and Safety of Bempedoic Acid in Patients with Hypercholesterolemia and Statin Intolerance. J Am Heart Assoc. 2019;8(7): e011662.

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Come gestire il personale nell’era del nuovo coronavirus?

Comunicato Stampa

Come gestire il personale nell’era del nuovo coronavirus?

Il 23 giugno 2020 una videoconferenza fornirà utili strumenti per la gestione dei lavoratori e la gestione aziendale durante le varie fasi dell’attuale emergenza da Covid-19.

 

Non c’è dubbio che, come spesso accade nei momenti di crisi, il nuovo coronavirus e la conseguente emergenza COVID-19, rappresentino una vera e propria sfida per il management aziendale. Se da un lato la condizione emergenziale ha portato un buon livello di collaborazione nelle organizzazioni, la maggior parte delle imprese ne ha subito danni, soprattutto economici. E i problemi hanno riguardato anche il personale in termini di disorientamento, fragilità e gestione dei cambiamenti repentini a livello organizzativo.

In una situazione come questa è necessario valutare attentamente la situazione specifica, partire dai punti di forza e debolezza dell’azienda, e cercare di rispondere ai tanti dubbi che riguardano le più efficaci strategie da mettere in atto nella gestione del personale.

 

Come affrontare le presenti e future emergenze a livello aziendale? Come valutare la gestione e gli effetti delle attività in smart working? Quali insegnamenti trarre per l’azienda dalla situazione emergenziale in atto?

 

La videoconferenza sulla gestione del personale nell’era coronavirus

Per favorire una migliore gestione del personale e dell’azienda in relazione all’emergenza COVID-19, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 23 giugno 2020 una videoconferenza di 4 ore, dal titolo “Nuovi scenari e percorsi nella gestione del personale nell’era Coronavirus”.

Il corso si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti per aiutare il management ad analizzare ciò che è avvenuto e a pianificare con attenzione nuove strategie per la gestione del personale e dei collaboratori, con un occhio particolare per i talenti e le competenze più utili nella gestione post-crisi.

Reagire significa saper apprendere in modo costruttivo da ciò che è avvenuto, traendone dove possibile spunto e vantaggio.

 

I docenti del corso in videoconferenza:

  • Alessandra Marconato: coach e formatore esperienziale. Nella sua attività lavora con team manageriali e singoli manager per la definizione di obiettivi organizzativi e individuali.
  • Marzia Dazzi: Coach, trainer e psicologa del lavoro

 

I protocolli e le linee guida per la fase di riapertura delle attività

Per poter analizzare le modalità organizzative della propria azienda e le indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori, è necessario conoscere i vari protocolli condivisi che sono stati elaborati in questi mesi per assicurare idonei livelli di protezione nelle attività che hanno continuato o ripreso le attività.

Ricordiamo che oltre al “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sono stati elaborati vari specifici protocolli e documenti di indirizzo. Ad esempio per la sicurezza nei cantieri, per gli esercizi commerciali, per il settore del trasporto pubblico e della logistica. Inoltre sono state elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome specifiche linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive.

 

Gli argomenti della videoconferenza per la gestione del personale

Per favorire idonee strategie aziendali, partendo dalle varie indicazioni normative, si terrà il 23 giugno 2020 – dalle 14.00 alle 18.00 – il corso in videoconferenza di 4 ore dal titolo “Nuovi scenari e percorsi nella gestione del personale nell’era Coronavirus”.

Durante la videoconferenza verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • Cosa è avvenuto nelle aziende durante il lock down? Successi e fallimenti
  • Fare un bilancio dei punti di forza e debolezza della gestione aziendale durante l’emergenza, per quella di eventuali emergenze future
  • La gestione dello smart working, i costi della mancata relazione in presenza, picchi e cali drastici di alcune attività
  • Nuovi modi di comunicare e relazionarsi, all’insegna della vulnerabilità e della gestione delle emozioni
  • Tempi di esasperazione del cambiamento: tra adattamento e rifiuto
  • Resilienza: Saper cogliere ed evidenziare ciò che ha comunque costituito un vantaggio e tutti gli apprendimenti da mettere a valore

 

La partecipazione al corso vale come 4 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 4 ore di aggiornamento per Formatori qualificati area 3. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/videoconferenza/relazioni-comunicazione/area3/nuovi_scenari_e_percorsi_nella_gestione_del_personale_nell_era_coronavirus

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

11 giugno 2020

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Vene Varicose: cosa sono, rimedi naturali e soluzioni

Le vene varicose, conosciute anche come varice, consistono in una dilatazione, in modo permanente, delle vene del corpo, quest’ultime sono visibili anche ad occhio nudo soprattutto per i contorni alterati. Le vene varicose si formano in particolar modo sugli arti inferiori e sono etichettate come una vera e propria patologia del “sistema circolatorio”, tendono a provocare dolore e spesso sono sono un allarme che segnalano la presenza di altre patologie collegate alla circolazione.

Il corpo umano è composto da più elementi, ognuno dei quali svolge un ruolo fondamentale, basti pensare alle arterie, quest’ultime hanno l’importante compito di trasportare il sangue dal cuore ai tessuti; al contrario, le vene, invece hanno il ruolo di trasportare il sangue dai tessuti al cuore, questo meccanismo è conosciuto anche come “di ritorno”. In virtù di ciò è comprensibile anche il ruolo delle gambe di lavorare contro “la forza di gravità”, per poi permettere al sangue di ripercorrere il percorso al contrario: dalle gambe al cuore. Per porre in essere questo procedimento, apparentemente semplice, è fondamentale che le pareti di tutte le vene siano dotate di elasticità, in caso contrario, ci sarà un arresto del sangue nelle vene, provocando la fuoriuscita di vene varicose sugli altri inferiori.

Vene varicose: rimedi e soluzioni

Le vene varicose, in alcuni soggetti, non creano dei particolari problemi ma solo degli inestetismi fastidiosi. Nonostante ciò è importante tenere sotto controllo il problema, perché potrebbe toccare le vene in profondità e creare dei problemi ben più gravi. Oltre ai medicinali, in molti sostengono che validi rimedi naturali come la crema per le vene varicose, potrebbero migliorare notevolmente la situazione. Eccone alcuni:

  • Ippocastano: si tratta di un “macerato glicerinato” ed è uno tra i rimedi naturali più scelti per eliminare e prevenire l’insorgere di vene varicose. Questo rimedio permette il rafforzamento delle pareti ed inoltre, è un perfetto alleato per garantire il ritorno venoso.
  • Rusco: oltre a regolare al meglio il tono dei vasi sanguigni, questo prodotto agisce anche in caso di insufficienza sia venosa che linfatica, contrastando in questo modo la fastidiosa pesantezza alle gambe e flebiti.
  • Mirtillo: contrariamente a quanto pensano molti, il mirtillo è ricco di proprietà benefiche in grado di ridurre fortemente la fragilità delle vene ed è in grado di prevenire la comparsa di vene varicose, al contrario, se le varici sono già presenti, il mirtillo migliorerà l’insufficienza della circolazione.

Oltre ai rimedi naturali esistono altre tipologie di soluzioni da non sottovalutare come:

  • Passeggiata: un valido alleato per prevenire ed eliminare in modo rapido le vene varicose, basterà passeggiare una mezz’ora al giorno per vedere le tue gambe notevolmente migliorate.
  • Idroterapia: Kneipp, ideatore di questa particolare terapia, ha fondato la propria teoria su un semplice meccanismo: alterare getti d’acqua calda e freddi sulle gambe, per attivare la circolazione sanguigna per non più di cinque minuti al giorno. Questa tecnica se praticata quotidianamente, i risultati saranno visibili già dopo poco tempo.
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Come ottenere una pancia piatta

Riuscire ad ottenere una pancia piatta è un desiderio sia per gli uomini che per le donne, e non si tratta di un problema che riguarda esclusivamente il peso ma più specificatamente un accumulo di grasso collocato nel girovita, anche in quei soggetti dal fisico più longilineo. In alcuni casi una pancia pronunciata può essere sinonimo di cattiva alimentazione, mentre nel resto dei casi si tratta proprio di un accumulo di grasso altezza della fascia addominale.

Sicuramente un’alimentazione adeguata è in grado di ridurre Il girovita, ma se desideriamo effettivamente e concretamente dimagrire la pancia la necessità è quella di effettuare dello sport in maniera regolare, più volte la settimana. Vi sono poi degli alimenti che è bene evitare se si desidera dimagrire Il girovita, o quantomeno limitarne il consumo. Tra questi sicuramente pane e pasta, che contengono carboidrati i quali chiaramente rendono più difficile riuscire a dimagrire la pancia. Riduciamo dunque anche tutti quei prodotti quali pizza, biscotti, riso ma anche i legumi.

Un’altra cosa da sapere è che per dimagrire la pancia è necessario sia fare i tre pasti principali che due spuntini nel corso della giornata, in quanto questi consentono di mantenere il metabolismo attivo evitando così i classici attacchi di fame tra un pasto e l’altro.

Questi due spuntini, solitamente a metà mattina e metà pomeriggio, possono prevedere qualche frutto fresco, noci,  yogurt, centrifugati di frutta o verdura da accompagnare con un buon the verde o infuso. Come consigliato anche sul sito www.comedimagrirelapancia.it, è bene bere almeno 2 litri d’acqua ogni giorno, così da mantenere una corretta idratazione e riuscire ad eliminare le tossine, il che favorisce anche il processo di riduzione del girovita. Da evitare sono invece tutti quegli alimenti quali i cibi fritti, salumi ed insaccati, quantità eccessive di sale, zucchero, bibite gassate, alcool, cocktail alcolici e succhi di frutta.

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Tecnologie per la prevenzione COVID19: sostegno economico in Fase 3 per limitare una seconda ondata

“L’emergenza è finita ma non abbassiamo la guardia. Con strumenti per prevenire e limitare i contagi guardiamo al futuro con fiducia. Una sfida che possiamo vincere solo insieme”. Con queste parole Simonetta Tiezzi, governatore del Distretto Rotary 2041, annuncia l’acquisto di strumenti richiesti dal personale sanitario dei principali presidi della Lombardia: dopo aver fornito barelle bio-contenitive, Covid Triage Unit e ventilatori polmonari, utili nella gestione della fase di emergenza è ora il turno di ecografi, ventilatori portatili, mascherine chirurgiche e filtranti per il personale sanitario per la prevenzione del contagio. Un impegno che rientra nell’ampio progetto sostenuto da Rotary Italia dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Nella fase 3 dell’emergenza Covid-19, con la consapevolezza che solo grazie ad azioni concrete si può fare la differenza, il Distretto Rotary 2041 prosegue a rifornire gli ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, di volontariato e istituzioni carcerarie di strumenti utili alla prevenzione, per un investimento di oltre 500 mila euro a sostegno dell’area metropolitana, una delle maggiormente colpite, grazie a una squadra affiatata di persone e volontari.

Ciò che rimane al termine di questa esperienza è l’immensa gratitudine verso chi ha fatto in modo che gli aiuti giungessero a destinazione e la comunione che ha legato tutti. Un sentimento che anche nella Fase 3 Rotary Club vuole mantenere vivo.

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Salute e Benessere

Parafarmacia online: magnesio completo con cloruro di magnesio, il minerale che lavora in sinergia con la vitamina AD3 e K2

Il MAGNESIO COMPLETO con CLORURO DI MAGNESIO è coniugato con altre forme di magnesio per aumentarne la biodisponibilità: grazie al contenuto di Inulina e Fos, fibra e prebiotici, infatti è in grado di aumentare l’assorbimento a livello intestinale e risolvere le problematiche di stitichezza e gonfiore. Ne parliamo con la parafarmacia online OVF

Perché il cloruro di magnesio?

Il cloruro di magnesio rispetto ad altre forme di magnesio è assorbito meglio dall’intestino ed è inoltre universalmente riconosciuto come un potente antibiotico. È indispensabile al nostro organismo per svolgere diverse funzioni. È in grado di produrre l’equilibrio minerale di cui necessitano gli organi nell’ espletamento delle loro funzioni; elimina l’acido urico dalle reni; decalcifica fino alle più sottili membrane nelle articolazioni e nelle sclerosi calcificate; evita infarti purificando il sangue; ringiovanisce il cervello. Dopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio per questo è importante integrarlo con dosi progressive per rallentare il processo d’invecchiamento e ridurre i dolori.

Valido aiuto quindi in svariate patologie, dalla stipsi, all’emicrania, all’asma fino all’ipertrofia prostatica, il cloruro di magnesio si dimostra particolarmente efficace per:

  • PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE: Il cuore invecchia via via che si riducono i livelli di magnesio poiché è deputato al rilassamento del muscolo liscio cardiaco e che aumentano i livelli di calcio depositato, addetto invece alla contrazione del muscolo liscio. Questa situazione crea uno stato ipertensivo che sviluppo uno spasmo o un crampo al cuore che lo induce a smettere di battere. La normale e sana funzione del tessuto dipende infatti dall’equilibrio tra la possibilità di contrazione e di rilassamento. Inoltre, uno squilibrio a favore del calcio formerà dei depositi che vanno ad eliminare il magnesio da varie parti del corpo, per questo è consigliato non assumere mai calcio da solo senza magnesio.
  • PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI POST MENOPAUSA: L’osteoporosi è una condizione particolarmente comune per le donne nel periodo dopo la menopausa, caratterizzato dalla riduzione della massa ossea, da dolori ossei e da una maggiore facilità alle fratture. Il magnesio aiuta a fissare il calcio nelle ossa ed è quindi in grado di riparare situazioni di osteoporosi anche molti anni dopo che si sono verificate.
  • LA SALUTE DELLA PROSTATA: I medici Delbet, Neveu, Martin du Theil ottengono dei risultati positivi usando il cloruro di magnesio per prevenire l’ingrossamento della prostata con l’invecchiamento: «Aumentando l’approvvigionamento di magnesio», scrive Delbet, «si può fermare l’evoluzione dell’ipertrofia prostatica, addirittura spesso recede con l’uso continuato del cloruro di magnesio. Ci sono casi in cui le alterazioni alla prostata regrediscono talvolta fino alla completa normalità. Riscontrato il miglioramento, si prosegue la somministrazione del cloruro di magnesio con dosi minori: quelle per la prevenzione.
  • IL COLESTEROLO ALTO: Il magnesio aiuta a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue quasi equiparando i risultati che si possono ottenere con i farmaci anti-colesterolo Già nel 1956 Bershon notava una normalizzazione in tutti i pazienti con colesterolo elevato che si sottoponevano a un regime di magnesio-terapia.

Se soffri di carenza di magnesio e hai sintomi quali ansia, ipereccitabilità muscolare, cefalea, vertigini o insonnia non puoi non provare l’integratore a base di cloruro di magnesio. Puoi acquistarlo nello shop della parafarmacia online ovf

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Si riparte: l’efficace gestione dei lavoratori e dei loro comportamenti

Comunicato Stampa

Si riparte: l’efficace gestione dei lavoratori e dei loro comportamenti

Il 9 giugno 2020 una videoconferenza offrirà una visione psicologica e comportamentale per favorire una migliore comprensione e gestione del rischio da SARS-COV-2 nei luoghi di lavoro che riprendono le attività.

 

Nel nostro Paese l’evoluzione della situazione epidemiologica correlata alla diffusione del virus SARS-COV2 ha finalmente reso possibile la riapertura di molte delle attività che erano state sospese o ridotte durante la prima fase di lockdown. E molte delle normative nazionali e regionali di queste settimane hanno fornito indicazioni sui tempi e sui modi di queste riaperture segnalando misure operative, come il distanziamento interpersonale, la sanificazione e l’uso dei dispositivi di protezione, ma senza fornire indicazioni su come gestire il rischio biologico anche dal punto di vista psicologico e comportamentale.

 

Esistono dei corsi in videoconferenza in grado di comprendere come gestire le emozioni connesse alla pandemia? Ci sono strumenti che si soffermano sulla percezione del rischio e permettono di gestire e supportare meglio i lavoratori in questa seconda fase dell’emergenza COVID-19?

 

La videoconferenza sulla gestione dei lavoratori nella fase 2

Proprio per favorire una migliore gestione dei lavoratori in questa seconda fase emergenziale, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 9 giugno 2020 una videoconferenza di 6 ore, dal titolo “Si riparte: l’efficace gestione dei lavoratori e dei loro comportamenti”.

Il corso si pone l’obiettivo di offrire una visione psicologica e comportamentale per la gestione dell’emergenza del nuovo coronavirus con riferimento al sistema delle emozioni correlato all’emergenza, allo stress generato e al modo di fronteggiarlo, alla percezione del rischio, ai processi decisionali e ai modi di comunicare.

Il docente del corso in videoconferenza è Sandra Frigerio, psicologa cognitiva e Formatrice AiFOS.

 

La normativa e le indicazioni per la fase 2 dell’emergenza

Sono ormai molte le norme, a livello nazionale e regionale, che si sono succedute in queste settimane per regolamentare la cosiddetta fase 2 dell’emergenza COVID-19 e la riapertura di molte attività.

Ad esempio ricordiamo, a livello nazionale, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il DPCM del 26 aprile 2020 che ha richiesto, che per le attività non sospese, il rispetto dei contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

O possiamo citare il successivo Decreto-Legge 16 maggio 2020, n. 33 recante “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19” e il successivo DPCM del 17 maggio 2020Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Decreti che fanno riferimento a numerosi protocolli e linee guida, spesso allegate alle norme stesse, che forniscono obblighi, indicazioni e indirizzi operativi per la riapertura di molte attività.

Tuttavia se molte attività, rispettando correttamente la normativa nazionale e locale, possono ripartire, è necessario fornire alle aziende strumenti idonei per la gestione dei lavoratori.

 

Gli argomenti della videoconferenza per la fase di ripartenza

Per offrire idonei strumenti alle aziende si terrà il 9 giugno 2020 – dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 – il corso in videoconferenza di 6 ore dal titolo “Si riparte: l’efficace gestione dei lavoratori e dei loro comportamenti”.

 

Questi alcuni degli argomenti che saranno trattati nel corso:

 

  • Il sistema delle emozioni: differenze tra paura, panico e ansia. Perché le esperiamo e come possiamo gestirle
  • Lo stress generato dall’emergenza: come si manifesta e come fronteggiarlo attraverso strategie di coping e resilienza
  • La percezione del rischio: l’interpretazione della pandemia Coronavirus
  • Le euristiche e i processi decisionali: come si comporta il nostro cervello
  • La comunicazione ai tempi del Coronavirus: quando le restrizioni e l’isolamento modificano il modo di comunicare.

 

La partecipazione al corso vale come 6 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 6 ore di aggiornamento per Formatori qualificati area 3. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/videoconferenza/relazioni-comunicazione/area3/si_riparte_l_efficace_gestione_dei_lavoratori_e_dei_loro_comportamenti

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

04 giugno 2020

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Daiichi Sankyo Astrazeneca presentano i risultati dei trial di Fase II al Congresso ASCO 2020

Daiichi Sankyo e Astrazeneca presentano al Congresso ASCO 2020 i risultati dei trial di Fase II DESTINY-Gastric01, DESTINY-Lung 01, DESTINY-CR01 su trastuzumab deruxtecan

Dopo l’approvazione dell’FDA per il trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2 positivo, l’anticorpo monoclonale coniugato ENHERTU® (trastuzumab deruxtecan) di Daiichi Sankyo e Astrazeneca ha dimostrato risposte tumorali clinicamente significative anche nel carcinoma gastrico HER-positivo, nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione HER2 e nel carcinoma colorettale HER2 positivo. Al Congresso Virtuale dell’American Society of Clinical Oncology (#ASCO20) i risultati dei trial di Fase II DESTINY-Gastric01, DESTINY-Lung 01, DESTINY-CR01

Tokyo -Basking Ridge, NJ- Monaco, 29 maggio 2020 – Dopo l’approvazione dell’FDA per il trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, l’anticorpo monoclonale coniugato ENHERTU® (trastuzumab deruxtecan) di Daiichi Sankyo e Astrazeneca ha dimostrato risposte tumorali clinicamente significative anche nel carcinoma gastrico HER-positivo, nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione HER2 e nel carcinoma colorettale HER2positivo. Al Congresso Virtuale dell’American Society of Clinical Oncology (#ASCO20) presentati oggi i risultati dei trial di Fase II DESTINY-Gastric01, DESTINY-Lung 01, DESTINY-CR01.

DESTINY-Gastric01 – ENHERTU nel carcinoma gastrico HER2-positivo
I risultati dettagliati dello studio registrativo, controllato, randomizzato di fase II DESTINY-Gastric01 hanno mostrato che ENHERTU® (trastuzumab deruxtecan) ha portato ad un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della risposta obiettiva (ORR) e della sopravvivenza complessiva (OS )- un endpoint chiave secondario – rispetto alla chemioterapia, in pazienti affetti da carcinoma gastrico HER2 positivo non resecabile metastatico o da adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea HER2-positivo con dimostrata progressione di malattia nonostante due o più regimi di trattamento comprendenti trastuzumab e chemioterapia. I dati presentati all’ASCO 2020 sono stati pubblicati simultaneamente sul The New England Journal of Medicine.

Il tasso di risposta obiettiva (ORR), valutato mediante revisione centrale indipendente, è stata del 42,9% con ENHERTU in monoterapia (6,4 mg/kg) (p<0,0001; CI: 33,8-52,3) rispetto al 12,5% osservato nei pazienti trattati con chemioterapia scelta dallo sperimentatore (paclitaxel o irinotecan). Nei pazienti trattati con ENHERTU sono state osservate 10 risposte complete (CR) e 41 risposte parziali (PR), rispetto a nessuna risposta completa e 7 risposte parziali osservate in quelli trattati con la chemioterapia.
Nell’analisi intermedia predefinita dell’endpoint secondario chiave, la sopravvivenza complessiva, i pazienti trattati con ENHERTU hanno mostrato una riduzione del 41% del rischio di morte rispetto ai pazienti trattati con chemioterapia (basata su un hazard ratio [HR] di 0,59; intervallo di confidenza al 95% [CI]: 0,39-0,88; p = 0,0097). La sopravvivenza mediana complessiva (OS) con ENHERTU è stata di 12,5 mesi, contro 8,4 mesi della chemioterapia. L’OS stimata a un anno con ENHERTU era del 52,1% contro il 28,9% nel braccio di controllo.
ENHERTU ha mostrato un tasso di controllo della malattia (DCR) dell’85,7% (IC: 78,1-91,5) rispetto al 62,5% (IC: 48,5-75,1) della chemioterapia, con una durata mediana della risposta (DoR) di 11,3 mesi (CI: 5,6-NE), rispetto a 3,9 mesi (IC: 3,9-4,9) della chemioterapia.

Il carcinoma gastrico è il quinto tumore più comune al mondo e la terza principale causa di morte per cancro, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 5% nei casi di malattia metastatica; nel 2018, sono stati segnalati circa un milione di nuovi casi e 783.000 decessi.
Circa un carcinoma gastrico su cinque risulta essere HER2-positivo. Il carcinoma gastrico viene solitamente diagnosticato in fase avanzata, ma anche quando la diagnosi avviene nelle fasi precoci, la sopravvivenza rimane modesta. Il trattamento di prima linea raccomandato per il carcinoma gastrico avanzato o metastatico HER2-positivo è la chemioterapia in associazione con trastuzumab, un farmaco anti-HER2, che ha dimostrato un miglioramento degli outcomes rispetto alla sola chemioterapia. Per il carcinoma gastrico che progredisce con il trattamento di prima linea, trastuzumab non ha mostrato ulteriori benefici e non sono attualmente approvati altri farmaci anti-HER2.

“ENHERTU è la prima terapia anti-HER2 che mostra un miglioramento nella sopravvivenza globale dei pazienti con carcinoma gastrico metastatico HER2-positivo dopo trattamenti precedenti. – Ha affermato Antoine Yver, MD, MSc, vicepresidente esecutivo e responsabile globale del dipartimento di Ricerca e Sviluppo in Oncologia di Daiichi Sankyo – Questi dati sono incoraggianti e significativi per quei pazienti con carcinoma gastrico avanzato che dopo progressione hanno limitate opzioni terapeutiche e mostrano un alto tasso di mortalità. Stiamo lavorando con le autorità regolatorie per rendere ENHERTU accessibile a questi pazienti il prima possibile”.

DESTINY-Lung 01 – ENHERTU nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione HER2

I dati intermedi dello studio di fase-II DESTINY-Lung01, attualmente in corso, hanno mostrato che ENHERTU® (trastuzumab deruxtecan) ha indotto una risposta tumorale positiva in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso non resecabile e/o metastatico con mutazione HER2, la cui malattia è progredita nonostante una o più terapie sistemiche.

L’endpoint primario (tasso percentuale di risposta obiettiva) valutato da una revisione centrale indipendente (ICR) nei pazienti trattati con ENHERTU in monoterapia (6,4 mg/kg) è stato del 61,9%. I pazienti hanno raggiunto un controllo di malattia (DCR) del 90,5%, con una sopravvivenza mediana libera da progressione (PFS) di 14 mesi. La durata mediana della risposta (DoR) e la sopravvivenza complessiva (OS) non erano ancora state raggiunte al momento dell’estrazione dei dati.
Nello studio DESTINY-Lung01, i pazienti erano stati trattati con una mediana di due precedenti regimi terapeutici (range 1-6), e la maggior parte di essi aveva ricevuto chemioterapia a base di platino (90,5%) e trattamento anti-PD-1 o PD-L1 (54,8%). La durata mediana del trattamento è stata di 7,75 mesi (0,7-14,3) con una durata mediana di follow-up di 8 mesi (1,4-14,2). All’estrazione dei dati del 25 novembre 2019, il 45,2% dei pazienti con NSCLC metastatico e mutazione HER2 è rimasto in trattamento con ENHERTU.

Il carcinoma polmonare è la principale causa di morte per cancro sia negli uomini che nelle donne ed è responsabile di circa 1/5 di tutti i decessi per cancro. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) corrisponde a circa l’80-85% di tutti i carcinomi al polmone. Per i pazienti con malattia metastatica, la prognosi è particolarmente infausta, poiché la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è solo del 6-10%. Nel decennio scorso, l’introduzione di terapie mirate e di inibitori checkpoint ha migliorato il panorama terapeutico per i pazienti affetti da NSCLC avanzato o metastatico; tuttavia, per coloro che non sono eleggibili agli attuali trattamenti o per coloro i quali il cancro continua a progredire sono necessari nuovi approcci terapeutici. Attualmente, nessun farmaco è specificamente approvato per il trattamento di pazienti affetti da NSCLC con mutazione HER2.

DESTINY-CR01- ENHERTU nel carcinoma colorettale HER2-positivo

I risultati aggiornati dello studio di fase-II DESTINY-CRC01 hanno dimostrato che ENHERTU® (trastuzumab deruxtecan), ha indotto una risposta clinicamente significativa del tumore in pazienti affetti da carcinoma colorettale non resecabile e/o metastatico HER2-positivo, precedentemente trattati con almeno due linee di terapia standard.

Il carcinoma colorettale è la seconda forma più comune di cancro nelle donne e la terza negli uomini. Nel 2018, più di 1,8 milioni di persone nel mondo hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma colorettale, e circa 880.800 pazienti sono deceduti a causa della malattia. Circa il 25% dei pazienti ha ricevuto una diagnosi di malattia metastatica, in cui il carcinoma si è diffuso ad altri organi, e approssimativamente il 50% dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto svilupperà metastasi durante il trattamento.

L’obiettivo primario (tasso di risposta obiettiva, ORR), valutato mediante revisione centrale indipendente (ICR), ha mostrato una risposta nel 45,3% dei pazienti trattati con ENHERTU (6,4 mg/kg). Nella stessa popolazione ENHERTU ha dimostrato un controllo della malattia (DCR) dell’83%, con una sopravvivenza mediana libera da progressione (PFS) di 6,9 mesi. La durata mediana della risposta (DoR) e la sopravvivenza complessiva (OS) non erano state raggiunte al momento dell’estrazione dei dati.
Questo tipo di risposta è stata registrata anche nei diversi sottogruppi. Nei pazienti precedentemente trattati con un regime anti-HER2 (n=16) la risposta obiettiva (ORR) è stata del 43,8%. I pazienti erano stati trattati con una mediana di 4 precedenti regimi terapeutici (range 2-11), e tutti loro avevano già ricevuto chemioterapia con irinotecan e oxaliplatin. La durata mediana del trattamento è stata di 4,8 mesi (range 1-11). All’estrazione dei dati del 9 agosto 2019, il 38,5% dei pazienti era ancora in trattamento con ENHERTU in tutte le coorti.

Salvatore Siena, MD, Professore di Oncologia Medica al Dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia dell’Università degli Studi di Milano e al Niguarda Cancer Center, nonché sperimentatore principale dello studio DESTINY-CRC01, ha commentato: “Sperimentare nuove terapie come un farmaco diretto contro HER2 è fondamentale per il trattamento del carcinoma colorettale, in quanto i pazienti che ne sono affetti hanno poche opzioni dopo progressione nel setting avanzato. I risultati ottenuti nello studio DESTINY-CRC01 in pazienti con malattia metastatica HER2 positiva sono impressionanti e spingono a nuove ricerche, specialmente considerando che molti di questi pazienti hanno ricevuto numerose linee di terapia in precedenza”

“Queste risposte clinicamente significative e durature in pazienti con carcinoma colorettale HER2-positivo avanzato rafforzano la nostra convinzione che HER2 è un target farmacologico importante per il trattamento di questa malattia – ha commentato José Baselga, MD, PhD, Vice Presidente esecutivo, Ricerca e Sviluppo in Oncologia di AstraZeneca – ENHERTU ha dimostrato un’attività clinica significativa in quattro differenti setting di tumore, rafforzando così il potenziale di questo anticorpo monoclonale coniugato nel migliorare la prognosi dei pazienti affetti da tumori HER2 postivi ”.

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HER2
HER2 è un recettore di membrana tirosin-chinasico presente sulla superficie delle cellule di molti tipi di tumore, tra cui quello mammario, gastrico, polmonare e colorettale. In alcuni tumori, la sovra-espressione di HER2 è associata ad una specifica alterazione genetica di HER2 nota come amplificazione ed è spesso associata ad una malattia aggressiva con una prognosi infausta.
Altre alterazioni genetiche di HER2 (chiamate mutazioni HER2) sono state identificate nel NSCLC, specificamente adenocarcinomi, come target molecolari distinti e sono presenti in circa 2-4% dei pazienti affetti da NSCLC. Tali mutazioni genetiche HER2 acquisite sono state associate indipendentemente alla crescita delle cellule tumorali e a prognosi infausta.
La sovra-espressione e amplificazione di HER2 si ritrova nel 2-5% dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto. Gli studi indicano che l’amplificazione di HER2 può essere associata alla resistenza alla terapia anti-EGFR (recettore del fattore di crescita dell’epidermide) e ad una ridotta sopravvivenza.

ENHERTU
ENHERTU (trastuzumab deruxtecan) è un anticorpo-coniugato (ADC) specifico per il recettore HER2. È l’ADC leader del portfolio oncologico di Daiichi Sankyo e il programma più avanzato nella piattaforma scientifica ADC di AstraZeneca. Gli ADC sono medicinali antineoplastici mirati che forniscono un agente citotossico (“carico farmacologico”) alle cellule neoplastiche mediante un chemioterapico legato a un anticorpo monoclonale diretto contro uno specifico bersaglio espresso dalle cellule neoplastiche.
Realizzato con l’impiego della DXi, la tecnologia ADC brevettata di Daiichi Sankyo, ENHERTU è composto da un anticorpo anti HER2 umanizzato, a cui è legato, tramite un legame a base tetrapeptidica, un carico citotossico, rappresentato da un nuovo inibitore della topoisomerasi I.

ENHERTU (5,4 mg /kg) è approvato negli Stati Uniti e in Giappone per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico, i quali hanno ricevuto due o più precedenti regimi di trattamento anti-HER2. L’approvazione si basa sullo studio DESTINY-Breast01.

ENHERTU non è stato ancora approvato per alcuna indicazione in UE né in Paesi al di fuori del Giappone e degli Stati Uniti. È attualmente in fase di sperimentazione a livello globale per varie indicazioni. La sicurezza e l’efficacia non sono state ancora stabilite per l’uso proposto.

Il Programma di Sviluppo Clinico ENHERTU
Un ampio e completo programma di sviluppo è attualmente in corso a livello globale con sei studi registrativi che stanno valutando l’efficacia e la sicurezza di ENHERTU in monoterapia per il trattamento di diversi tumori con espressione di HER2, inclusi i carcinomi mammario, gastrico, colorettale e polmonare. Sono in corso ulteriori trials su ENHERTU in associazione con altri trattamenti anti-cancro come l’immunoterapia.

Nel maggio 2020, ENHERTU ha ricevuto la designazione Breakthrough Therapy (BTD) dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per il trattamento di pazienti con adenocarcinoma non resecabile/metastatico gastrico o della giunzione gastro-esofagea HER2-positivo che hanno ricevuto due o più regimi di trattamento precedenti, tra cui trastuzumab, e la designazione di farmaco orfano per il carcinoma gastrico, incluso quello della giunzione gastroesofagea. Nel marzo 2018, ENHERTU ha ricevuto la designazione SAKIGAKE per un potenziale utilizzo nella stessa popolazione di pazienti HER2- positivi e una New Drug Application supplementare sNDA è stata presentata per l’approvazione al Ministero della salute, del lavoro e del welfare giapponese (MHLW) nell’aprile 2020.

Nel maggio 2020, ENHERTU ha anche ricevuto una BTD per il trattamento di pazienti con carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule (NSCLC) che presentino una mutazione di HER2 e abbiano mostrato progressione della malattia durante o dopo la terapia a base di platino.

La collaborazione tra Daiichi Sankyo e AstraZeneca
A marzo 2019, Daiichi Sankyo e AstraZeneca hanno finalizzato una collaborazione a livello globale al fine di sviluppare e commercializzare congiuntamente ENHERTU in tutto il mondo, eccetto che in Giappone, dove Daiichi Sankyo manterrà i diritti esclusivi. Daiichi Sankyo sarà unica responsabile per la produzione e la fornitura.

Daiichi Sankyo Oncologia

La missione di Daiichi Sankyo Global in ambito oncologico, è far leva su una ricerca scientifica innovativa spingendosi oltre il pensiero scientifico tradizionale, al fine di sviluppare trattamenti significativi per i pazienti affetti da cancro. L’azienda è impegnata a trasformare la scienza in valore per i pazienti, e questo impegno permea ogni sua scelta. Ancorata alla sua nuova tecnologia DXd dei farmaci anticorpo-coniugati (ADC), la ricerca di Daiichi Sankyo include laboratori di bio/immuno-oncologia in Giappone e Plexxikon Inc., il suo centro di R&S sulla struttura delle “small molecules” a Berkeley (California). Per maggiori informazioni, consultare www.DSCancerEnterprise.com

Fonte: https://bit.ly/2AoAgZS

Contatti

Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
[email protected]

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L’approfondimento di Susanna Esposito su vaccini e salute dei bambini

“I vaccini devono essere intesi come un vantaggio per la salute dei figli, non come una costrizione, ma spesso questo concetto stenta a passare”: è il messaggio lanciato da Susanna Esposito sull’importanza delle vaccinazioni nei bambini.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: i vaccini per la salute dei più piccoli e il ruolo del pediatra

Professore ordinario di Pediatria e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini di Parma, Susanna Esposito è intervenuta sulla tematica di stretta attualità riguardante l’importanza dei vaccini nei confronti della salvaguardia della salute e della lotta alle malattie infettive. “I vaccini hanno un ruolo determinante nel preservare la salute dei bambini, ma anche degli adulti e degli anziani”, scrive la Professoressa, “grazie alle vaccinazioni sono state salvate nel mondo milioni di vite e alcune malattie sono quasi del tutto scomparse”. Nonostante la portata scientifica di tale strumento, però, i vaccini a volte dividono l’opinione pubblica e sono al centro di un dibattito che contrappone vaccinisti e anti-vaccinisti. Il messaggio della Professoressa è rivolto soprattutto a quei genitori che, piuttosto che rivolgersi alla competenza di professionisti sanitari, preferiscono effettuare scelte per la salute dei propri figli affidandosi a quanto circola sul web. Per porre rimedio a ciò, sottolinea l’infettivologa, il ruolo del pediatra è di cruciale importanza poiché “ha il compito di informare e formare le famiglie sull’importanza dei vaccini”, un compito necessario a “far capire che la vaccinazione è l’unico strumento efficace contro il rischio di morte o complicanze gravi legate a morbillo, rosolia, meningite e altre malattie infettive”.

Vaccini, i falsi miti smentiti dalla Professoressa Susanna Esposito

L’intervento pubblicato da Susanna Esposito sul sito dell’Associazione Amici del Bambino Malato – ABM, Onlus da lei fondata nel 2009 insieme a Nicola Principi, prosegue analizzando alcuni dei falsi miti più comuni riguardanti l’argomento dei vaccini, come quello, abbastanza diffuso, del presunto legame tra vaccinazioni e autismo. Il messaggio della Professoressa è chiaro: “Attualmente non esistono studi scientifici in grado di dimostrare una correlazione tra vaccini e autismo”. Un altro, anch’esso comune, è rappresentato dal dubbio relativo alla composizione dei vaccini: “Erroneamente si crede che i vaccini contengano sostanze dannose per la salute dei bambini. I vaccini invece non contengono né mercurio né i suoi derivati”, spiega Susanna Esposito, “e alcuni prodotti presentano solo in minima parte sali di alluminio che ne rafforzano l’effetto”. Un’altra diffusa credenza riguarda la relazione tra influenza e vaccino antinfluenzale, il quale “talvolta può generare effetti collaterali di durata transitoria, come qualche linea di febbre o inappetenza” e questo, purtroppo, “fa subito pensare ad una non efficacia del vaccino antinfluenzale”. Infine, il falso mito secondo cui sarebbe meglio ammalarsi che vaccinarsi, ma, anche in questo caso, il consiglio dell’infettivologa non lascia adito a dubbi: “Il rischio che si corre contraendo l’infezione naturale è molto più alto del rischio legato alla vaccinazione”.

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La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Comunicato Stampa

La ricerca su lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus

Disponibili due questionari per conoscere cosa si sta facendo nelle aziende per affrontare l’emergenza COVID-19. Un questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere e l’altro a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager.

 

Negli ultimi mesi, in modo inaspettato ed improvviso, il nostro paese è stato sconvolto dall’emergenza sanitaria COVID-19 che ha duramente colpito tutti noi.

Questa emergenza ha ambiato radicalmente i rischi e la prospettiva del mondo del lavoro, sia nel breve termine che nel prossimo futuro.

In questo periodo si è assistito, gioco forza, a una serie di provvedimenti che hanno indotto persone e organizzazioni a cambiare, spesso radicalmente, abitudini e comportamenti.

In particolare, il tema salute e sicurezza sul lavoro ha ritrovato il proprio ruolo centrale nel dibattito istituzionale, in quanto la sua tutela è oggi condizione fondamentale per poter garantire la riapertura delle attività lavorative.

A distanza ormai di qualche mese dai primi provvedimenti restrittivi e nella cosiddetta seconda fase dell’evoluzione epidemiologica, è bene cominciare a fare qualche riflessione e a porsi qualche domanda. È necessario capire, ad esempio, come le aziende e gli operatori hanno fronteggiato e stanno fronteggiando l’emergenza. È importante comprendere quali strumenti siano stati utilizzati, quali criticità sono state riscontrate e quali sono le impressioni generali dei vari attori della sicurezza aziendale.

 

La nuova ricerca su lavoro, sicurezza e formazione nell’emergenza COVID-19

Proprio per raccogliere importanti risposte sull’emergenza COVID-19 nei luoghi di lavoro, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) – su impulso del suo Comitato Scientifico presieduto dall’Ing. Marco Masi – ha avviato una nuova attività di ricerca per indagare come i professionisti della sicurezza hanno gestito la fase emergenziale.

Questa attività di monitoraggio si aggiunge ai tanti lavori di ricerca che l’Associazione AiFOS ha realizzato negli anni: sui lavoratori (2009), sui formatori (2010), sui datori di lavoro (2011), sui medici competenti (2012) e sui coordinatori per la sicurezza (2013). L’associazione ha poi approfondito anche rilevanti temi come la formazione eLearning (2014), il rapporto tra risorse umane e sicurezza sul lavoro (2015), la sicurezza nelle strutture scolastiche (2016), l’efficacia della formazione (2017), la collaborazione tra RLS, RSPP e Medico Competente (2018) e il monitoraggio del D.Lgs. 81/2008 (2019).

 

Il questionario per RSPP, consulenti, formatori e HSE manager

Un primo questionario è rivolto a RSPP, consulenti, formatori e HSE manager e comprende domande e raccolte di dati, in forma anonima, su vari temi.

 

Le principali sezioni del questionario:

  • valutazione dei rischi, protocollo anticontagio, DPI e collaborazione soggetti sicurezza
  • informazioni ai lavoratori
  • smartworking
  • formazione salute e sicurezza in modalità videoconferenza ed e-learning
  • impressioni generali

 

Nel questionario gli operatori potranno indicare, ad esempio, qual è stato l’impatto dei diversi provvedimenti restrittivi sulle attività aziendali, se è stata fatta una valutazione dei rischi, se ci sono stati casi di persone sintomatiche, se c’è stata collaborazione nella redazione del Protocollo anticontagio e cosa è stato fatto in materia di informazione e formazione.

 

Il questionario per i coordinatori di cantiere

Il secondo questionario è rivolto ai coordinatori di cantiere.

In questo questionario oltre ai temi già evidenziati, ad esclusione dello smartworking, ci si soffermerà sull’attività del coordinatore, ad esempio con riferimento all’organizzazione del cantiere, alla redazione dei costi della sicurezza, alle attività di sanificazione e all’atteggiamento riscontrato nei committenti, nei responsabili dei lavori, nelle imprese e tra i lavoratori.

 

Il link per accedere ai due questionari:

https://aifos.org/home/news/int/nostre_attivita/rapporto_aifos_2020

 

I questionari e il Rapporto AiFOS 2020

L’associazione AiFOS dedica dunque il futuro Rapporto AiFOS 2020 al lavoro, sicurezza e formazione ai tempi del coronavirus. Il Rapporto raccoglierà i risultati della ricerca che saranno poi adeguatamente presentati in specifici incontri.

I dati raccolti nei questionari verranno elaborati e analizzati esclusivamente in forma anonima e aggregata – nel pieno rispetto della normativa sulla privacy – e non saranno riconducibili a singoli operatori o singole aziende.

Proprio per l’importanza di questo monitoraggio che ci fornirà rilevanti indicazioni su come affrontare correttamente la salute e la sicurezza anche durante scenari emergenziali come quello attuale, invitiamo RSPP, consulenti, formatori, HSE manager e coordinatori a supportare la ricerca compilando i questionari e diffondendo il link ad altri colleghi, al fine di ampliare il campione rappresentativo che costituirà la base della ricerca.

 

Chi volesse avere informazioni su come visionare, ricevere, utilizzare i questionari può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it – [email protected].

 

 

28 maggio 2020

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

L’importanza della socialità per gli anziani

Il tema dell’isolamento sociale e del suo impatto sulla popolazione degli anziani ha stimolato la ricerca nell’ultimo decennio. Diversi studi italiani ed internazionali hanno mostrato i rischi connessi a questa particolare condizione.

Si evidenzia che il benessere dell’anziano può essere pregiudicato a diversi livelli: mentale, emotivo e fisico. L’isolamento sociale o un ridotto accesso alla socialità aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare le seguenti patologie:

  • Depressione
  • Obesità
  • Diabete
  • Attacchi d’ansia
  • Ipertensione
  • Declino cognitivo

Gli anziani che versano in condizioni di isolamento sociale hanno inoltre un’aspettativa di vita sensibilmente più breve rispetto a quelli attivi ed inseriti in un contesto di relazioni sociali. È quindi essenziale affrontare il problema e cercare soluzioni efficaci.

Abbiamo chiesto un parere ad Alessandro Bonafiglia, titolare della casa famiglia per anziani Borgo Virginia, situata a Rocca Susella, nel cuore dell’Oltrepò Pavese: “I momenti di interazione sociale sono fondamentali per creare e mantenere in benessere dell’anziano. Presso la nostra struttura promuoviamo con costanza attività ricreative per favorire l’interazione tra gli ospiti e quella con lo staff che offre assistenza. In questo modo evitiamo che l’anziano trascorra le sue giornate lasciandosi andare.

Alcuni anziani, dopo la scomparsa del coniuge, restano molto tempo soli e spesso passano le proprie giornate senza obiettivi e senza interazioni. Altri necessitano un aiuto per svolgere le comuni operazioni quotidiane, ostacolati degli acciacchi fisici o dalle condizioni fisiche non ottimali. In questi casi l’inserimento in una struttura per anziani può essere un toccasana per uscire dall’isolamento sociale e ritrovare il buon umore.

Può essere anche una soluzione valida per chi lamenta problemi di mobilità. Qualcuno ha difficoltà a camminare, altri non si sentono più sicuri quando si tratta di guidare: condizioni differenti che portano però al medesimo esito, l’isolamento presso la propria abitazione.

Presso una struttura dedicata l’anziano può trovare l’ambiente ideale per coltivare relazioni sociali e interagire frequentemente con altre persone. Spesso gli ospiti condividono situazioni comuni, è quindi più semplice trovare la complicità e la comprensione di altre persone. La presenza di uno staff attento e premuroso facilita l’inserimento nella comunità e offre un supporto sicuro in caso di bisogno. L’insieme di queste condizioni favorevoli contribuisce ad aiutare l’anziano anche dal punto di vista emotivo. Si osserva una maggiore serenità, e la possibilità di esprimersi ed essere ascoltati stimola un atteggiamento più attivo e positivo.

Occorre inoltre ricordare che chi viene ospitato in una residenza per anziani può continuare a ricevere visite di parenti e nipoti. Non si spezza la catena che unisce la famiglia. Indirettamente, anche i parenti gioveranno di questa nuova situazione. Sapendo che il loro caro è seguito e assistito con continuità tutti si sentiranno più tranquilli.

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Ambiente Salute e Benessere

Covid-19 – Allarme rifiuti per smaltire milioni e milioni di mascherine e guanti

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  • 23 Maggio 2020
Covid-19 Smaltimento Mascherine e inquinamento ambientale

Si profila un allarme-rifiuti: come smaltire milioni e milioni di mascherine e guanti?

Mentre le diatribe sulle mascherine “di Stato” scatenano un tsunami di polemiche che tracimano sui mass media, nessuno o quasi sembra interessarsi a un problema che l’impiego massiccio di questo dispositivo protettivo (e di altri come guanti in lattice e bottiglie di disinfettante) porta inevitabilmente con sé: il loro corretto smaltimento.
Che – se non affrontato subito ed efficacemente – rischia di trasformarsi molto velocemente in un’emergenza.

I dipartimenti regionali di Legambiente hanno già lanciato l’allarme, spiegando che con l’uscita dal lockdown e inizio della fase 2, con la riacquistata possibilità di fare sport e passeggiate il rischio che  guanti e mascherine verranno abbandonati ovunque è terribilmente concreto. E si tratta di dispositivi monouso, prodotti con materiali non sempre riciclabili, circostanza che aumenta esponenzialmente  la quantità di scarti prodotti, che – come insegnano tristemente molte altre esperienze, su tutte quella delle bottiglie di plastica – rischiano di alimentare il problema dell’inquinamento ambientale, in particolare quello marino. 

Con un’ulteriore aspetto problematico:  a fronte dell’attuale impossibilità di mappare i tutti i portatori asintomatici del coronavirus,  mascherine e guanti sono infatti da considerarsi rifiuti potenzialmente infetti che, come tali, richiedono procedure di smaltimento specifiche. Ma, al riguardo, le informazioni e le indicazioni non si può dire che abbondino, ove si escludano quelle dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, che nelle sue linee guida ricorda che il coronavirus può contaminare questi rifiuti “per un intervallo temporale che va da pochi minuti a un massimo di 9 giorni”.  Le indicazioni per smaltirli sono ovviamente di due tipi: laddove siano presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, l’Iss raccomanda di interrompere la raccolta differenziata e che tutti i rifiuti prodotti dal nucleo domestico siano considerati e gestiti come “rifiuto indifferenziato”. Per la raccolta, debbono essere impiegati almeno due sacchetti (uno dentro l’altro) di idonea resistenza meccanica, che debbono essere opportunamente chiusi con legacci o nastro adesivo, e conferiti negli appositi contenitori stradali e/o esposti al di fuori dell’abitazione secondo il calendario di raccolta.

I soggetti che non sono positivi al virus e che non sono in quarantena obbligatoria dovranno invece rispettare le procedure di differenziazione dei rifiuti rispettando le regole di conferimento del proprio Comune, ma a titolo precauzionale si raccomanda di conferire nel rifiuto indifferenziato fazzoletti, rotoli di carta usata, mascherine e guanti, anche in difformità delle specifiche regole di differenziazione del proprio comune, avendo l’accortezza di utilizzare il doppio sacchetto (uno dentro l’altro) in relazione alla resistenza meccanica dei sacchetti, utilizzando guanti monouso per la chiusura dei sacchetti, effettuata mediante legacci o nastro adesivo. Tali procedure consentirebbero di gestire tutti i rifiuti potenzialmente infetti nella frazione “indifferenziata”, in modo che siano indirizzati verso impianti di termodistruzione e incenerimento, minimizzando la manipolazione.

Legambiente, in uno dei suoi classici e sempre buoni richiami al civismo e al rispetto dell’ambiente, invita intanto a smettere immediatamente “con la pratica di gettare per terra questi presidi sanitari. Quand’anche non infetti, vanno sigillati in sacchetti dedicati e smaltiti nell’indifferenziato”.

Resta il fatto che il problema esiste e si farà sempre più pressante, anche perché gli operatori che abitualmente ritirano i rifiuti urbani non sono preparati a gestire quelli pericolosi e contaminati e solo a Roma i contagiati tra questi lavoratori sono almeno una ventina, e due i morti in Italia. Alcune stime prevedono che lo smaltimento quotidiano salirà presto a circa 20 milioni di mascherine al giorno e toccherà al ministero dell’Ambiente prendere una decisione definitiva per la classificazione di questo tipo di rifiuto.

A giudizio di alcuni esperti della catena dello smaltimento, le mascherine e i guanti andrebbero classificati come rifiuti tossici. Con lo stesso codice (15.02.02*) di assorbenti, filtri dell’olio, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose. Se così fosse, non ci sarebbe neanche la capienza per contenerli negli attuali impianti destinati a questo tipo di scarti. 

Entrambe le questioni sono state sollevate con urgenza da Unicircular (Unione imprese economia circolare) e Fise Assoambiente, allarmate dai possibili danni ambientali e dalla flessibilità delle regole di smaltimento domestico, in un momento dove l’attenzione per la raccolta dei rifiuti può essere considerato un argomento secondario.

La questione è comunque arrivata all’attenzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a essi correlati (meglio noto con il più sbrigativo nome di Commissione Rifiuti) che ha svolto un’audizione in videoconferenza del presidente dell’Istituto superiore di sanità  Silvio Brusaferro. Resta da vedere se, in che tempi e quali decisioni saranno prese per fare fronte a un problema che – certamente – non si risolverà da sé.

FONTE: rifday.it
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Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

Comunicato Stampa

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

L’Associazione AiFOS scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni per far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza.  

 

La formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base non solo di ogni strategia di prevenzione di infortuni e malattie professionali, ma anche delle misure per fronteggiare le emergenze correlate alla gestione e al contenimento del contagio del virus SARS-CoV-2.

A raccontarlo è una lettera aperta scritta dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), a tutela di tutti gli operatori che si occupano di formazione alla sicurezza, per richiedere di far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative.

 

LETTERA APERTA al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni

 

Egregi Presidenti,

la formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base delle misure per fronteggiare le emergenze da Coronavirus anche se – in modo incomprensibile – è stata dimenticata ed abolita dalle norme e dai decreti. Dopo la prima fase della pandemia e la totale chiusura delle attività (comprensibile ed utile) si assiste, nella fase della ripresa, alla mancanza di serie indicazioni e di consapevolezza dell’importanza della formazione quale elemento essenziale per la sicurezza sia negli ambienti di vita che di lavoro.

La formazione alla sicurezza è strettamente connessa al lavoro: non è cosa a parte, ma parte integrante.

Soprattutto nella fase di apertura delle attività produttive, commerciali e sociali che adottano tutte le misure di sicurezza ed applicano il “Protocollo” siglato tra le parti sociali, pare naturale ed ovvio che i medesimi lavoratori possano svolgere, soprattutto all’interno degli ambienti di lavoro, una formazione utile anche alla luce dei pericoli che la pandemia ha fatto emergere.

Sono aperte le attività, i parchi, le chiese e ci si ostina a “tener chiusa” la formazione in presenza.

Si è sempre fatta una certa confusione tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e la formazione professionale ed altre tipologie di formazione. La formazione alla sicurezza è quella prevista dal D. Lgs. 81/2008 e le norme che obbligano i datori di lavoro a fornire la formazione ai lavoratori neo assunti, quando cambiano mansione o all’introduzione di nuove tecnologie o attrezzature di lavoro non sono state abolite. Allo stesso tempo non si incide sulla riduzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro per decreto, ma questo si può fare solo con una seria formazione.

Alcune regioni hanno con chiarezza definito come la videoconferenza abbia il medesimo valore della lezione d’aula e laddove possibile questa modalità è stata molto apprezzata. Siamo certi che proseguirà anche in futuro. Sappiamo bene, tuttavia, che è una metodologia non adatta a tutti i lavoratori, a tutti i settori e a tutte le tipologie di corsi di formazione, in particolare a quelli che prevedono parti pratiche e utilizzo di attrezzature.

Per quanto riguarda la formazione pratica e l’addestramento vi sono state, solo da alcune regioni, aperture alla possibilità di un loro svolgimento, senza voler ammettere che le attività pratiche hanno sempre bisogno di una parte teorica.

Sotto questo aspetto l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, riguardante la formazione dei lavoratori, precisa che detta formazione può avvenire sia in aula che sul luogo di lavoro e, come vuole la legge, in orario di lavoro. Pare ovvio e scontato che proprio le azioni indotte dalla pandemia da COVID-19, che comprendono anche l’informazione e la formazione dei lavoratori, devono poter essere svolte in presenza, nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative!

Si prenda atto – con serietà e tempestività – che questo settore, che coinvolge migliaia di formatori e consulenti della sicurezza, è stato abbandonato a se stesso e che a tutta la categoria da noi rappresentata più viene impedito di lavorare proprio nel momento in cui la loro azione è quanto mai utile ed indispensabile per combattere la pandemia.

 

Accompagnare le aziende, le imprese ed i lavoratori nell’applicazione delle misure di sicurezza si fa con la formazione alla sicurezza sul lavoro che deve subito essere consentita in presenza sull’intero territorio nazionale poiché gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali non conoscono confini e la formazione delle persone sta alla base della salute e sicurezza di tutti.

 

 

Invitiamo tutti gli operatori a diffondere la lettera che è scaricabile attraverso il seguente link:

https://bit.ly/Far-ripartire-la-formazione-alla-sicurezza-sul-lavoro-in-presenza

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

21 maggio 2020

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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News Salute e Benessere

Gli aspiranti medici al lavoro per il test di medicina

Mentre il test d’ingresso alle Facoltà di Medicina e Chirurgia in programma il prossimo 1° settembre è ancora circondato da incognite a causa dell’emergenza Covid-19, molti aspiranti medici guardano verso l’estero per iniziare la loro carriera internazionale.

Quest’anno saranno 13.500 i posti disponibili per le Facoltà di Medicina e Chirurgia delle università pubbliche italiane (+ 17% rispetto allo scorso anno), ma si stima che il 1°settembre si presenteranno al test ben 70mila future matricole. Il numero di esclusi è altissimo ma c’è una strada alternativa che piace sempre di più: molti aspiranti medici guardano, infatti, all’estero per una carriera internazionale.

Le università straniere offrono infatti, più tempo all’esperienza in corsia e in sala operatoria grazie a percorsi didattici basati in gran parte sulla pratica, lo studio in lingua inglese in un contesto accademico, il confronto con modalità didattiche innovative che spaziano da laboratori di biochimica fino alle simulazioni di casi clinici su simulatori dei pazienti e soprattutto maggiori opportunità di carriera, grazie al conseguimento di un titolo accademico valido in Europa, Canada e USA. L’esperienza internazionale, infatti, fa spiccare il volo alle carriere: in media la retribuzione lievita del 40%, le prospettive di occupazione sono molto maggiori, il mercato di riferimento è più stimolante.

Lo sostiene Medicor Tutor, società che accompagna gli aspiranti medici preparandoli a una brillante carriera universitaria con prospettive internazionali, a fronte di 6 anni di attività in Italia a fianco di più di 1.000 studenti che hanno scelto di studiare Medicina, Odontoiatria e Fisioterapia oltre frontiera.

Mete preferite e università di prim’ordine per gli aspiranti medici italiani: la Charles University di Praga (tra le 30 migliori università d’Europa), la Masaryk University di Brno (tra le 100 migliori università d’Europa), ma anche l’Universidad Europea di Madrid, l’Universidad Europea di Valencia, la Università Pavol Josef Safarik di Kosice in Slovacchia, la University of Rijeka a Fiume in Croazia, l’European University Cyprus a Nicosia e la Pleven Medical University in Bulgaria.

«Secondo lo studio condotto da The Joint Action on European Health Workforce Planning and Forecasting la prospettiva di una carriera internazionale è sempre più attrattiva per gli aspiranti medici. Si stima che in Europa nei prossimi anni ci sarà bisogno di un milione di professionisti sanitari. Aver studiato in un contesto internazionale, con una formazione in lingua inglese, sarà un plus riconosciuto che consentirà al giovane universitario di costruire il proprio percorso lavorativo, certo di aver ricevuto la migliore formazione possibile. Teorica, sì, ma anche pratica. Perfetta per affrontare ogni genere di situazione» – dichiara Luca Petti Cammarata, direttore generale di Medicor Tutor.

 

TEST D’INGRESSO – Le prossime date per i test di ingresso nelle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Fisioterapia delle Università partner di Medicor Tutor sono le seguenti:

– Università di Rjeka (Fiume): Sabato 18 Luglio 2020 – Verona/Roma/Milano;

– Charles University di Praga (sede di Pilsen): Sabato 25 Luglio 2020 – Roma/Milano;

– Masaryk University di Brno: Sabato 01 e Lunedì 03 Agosto 2020 – Roma/Milano;

– UPJS University di Kosice: Sabato 22 Agosto 2020 – Roma/Bari/Milano.

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Eventi News Salute e Benessere

Il Sistema Sanitario “alla prova” dell’emergenza | Al via il 25 maggio il webinar organizzato da Aipda e coordinato dal rettore Remo Morzenti Pellegrini

Un confronto su come il Sistema Sanitario ha reagito all’emergenza Covid-19 è d’obbligo. A fare da moderatore all’incontro il rettore Remo Morzenti Pellegrini, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Professori di Diritto Amministrativo.  

Sotto la direzione di AIPDA, Associazione Italiana Professori di Diritto Amministrativo, il 25 maggio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, si terrà il webinar dal titolo ‘Il Sistema sanitario “alla prova” dell’emergenza’, un confronto e dibattito per riflettere e discutere sui temi più caldi dell’attualità. A presentare l’incontro sarà Carla Barbati, presidente di Aipda, mentre a introdurre e coordinare i diversi interventi sarà il rettore Remo Morzenti Pellegrini, membro del Consiglio direttivo.

Si prospetta un incontro denso di contenuti, considerata la grande partecipazione, che vede come ospiti: Andrea Lenzi, Ordinario di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita; Franco Locatelli, Ordinario di Pediatria generale e specialistica dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”  e Presidente del Consiglio superiore di Sanità; Domenico Mantoan, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco; Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene Generale Applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del comitato esecutivo OMS. Gli esperti dialogheranno con i professori di diritto amministrativo di diverse università italiane: Nicola Aicardi, Università degli Studi di Bologna, Giandomenico Falcon, professore Emerito dell’Università di Trento, Rosario Ferrara, Università degli Studi di Torino e Luiss, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “G. Carli” di Roma eAlessandra Pioggia, Università degli Studi di Perugia. Il dibattito finale verrà introdotto e coordinato da Alfredo Contieri e Marina D’Orsogna, membri del Consiglio direttivo di Aipda.

La partecipazione è gratuita e accessibile tramite la piattaforma Zoom. Sarà possibile iscriversi al webinar entro il 24 maggio, inviando una mail di richiesta all’indirizzo di posta: [email protected].

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Salute e Benessere

Dr. Beckmann consiglia come lavare le mascherine in lavatrice

Dr. Beckmann è un’azienda tedesca specializzata in articoli per l’igiene e la cura del bucato. All’interno del suo sito è possibile trovare numerosi consigli per mantenere al meglio qualsiasi capo d’abbigliamento. Attraverso l’utilizzo dei suoi prodotti è possibile prendersi cura della propria lavatrice e di qualsiasi tessuto in maniera impeccabile: la collezione di smacchiatori e di articoli per la cura del bucato ne sono la prova.
In piena emergenza COVID-19, che ha costretto l’intera popolazione a indossare guanti e mascherine per contenere la diffusione del virus, Dr. Beckmann ha deciso di fornire dei consigli di grande utilità a tutti i suoi lettori, suggerendo qual è il modo migliore per lavare in lavatrice le mascherine sartoriali in tessuto e come igienizzarle nella maniera corretta.
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Salute e Benessere Volontariato e società

Come prevenire la diffusione di malattie con l’isolamento

Un’oncia di prevenzione vale una tonnellata di cura.” scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard. Per questo la Chiesa di Scientology ha creato una sezione online, dove sono state inserite le linee guida per la prevenzione e la diffusione di infezioni e malattie, e in questo particolare periodo, per la prevenzione del COVID 19.

Questo centro risorse online è stato creato per fornire informazioni di base su ciò che puoi fare per contribuire a mantenere te stesso e gli altri in buona salute. È possibile scaricare tutto il materiale presente nel sito gratuitamente, compresi gli opuscoli.

Ti invitiamo a utilizzare e a condividere queste informazioni con gli altri. Anche se stiamo tutti mantenendo le distanze, siamo tutti uniti in questo.

Ecco alcuni suggerimenti per prevenire la diffusione di malattie con l’isolamento.

Numero 1: Rimani a casa

Se qualcuno a casa tua si ammala, fai a rimanere a casa tutte le persone con cui vivi, per evitare di infettare altri. Non andare a lavoro o a scuola.

Numero 2: Contatta il tuo medico

Chiama prima di recarti in uno studio medico. È consigliabile rimanere a casa e proteggere altri dall’infezione. In caso di sintomi gravi rivolgiti immediatamente ad un medico.

Numero 3: Isolati

Per isolamento si intende il separarsi dagli altri in modo che non avvenga nessuna trasmissione di germi. Se ti ammali dormi in una stanza separata, usa un bagno separato ed evita gli spazi comuni.

Numero 4: Proteggi le persone anziane

Adotta misure per proteggere le persone anziane e quelle suscettibili alle malattie, tenendole lontane dal malato.

Numero 5: Indossa una mascherina

Le mascherine possono aiutare a limitare la diffusione dei germi quando una persona malata parla, tossisce o starnutisce. Se sei malato o sospetti di esserlo indossa una mascherina.

Numero 6: Evita il contatto con gli animali domestici

Se una persona malata accarezza un animale domestico può lasciare germi sul suo pelo e questi possono essere trasmessi ad altre persone.

Numero 7: Utilizza piatti e utensili usa e getta

Se sei malato utilizza piatti e utensili usa e getta quando possibile.

Numero 8: Separa la biancheria

La biancheria di una persona malata andrebbe lavata separatamente da quella degli altri per prevenire la diffusione dei germi.

Numero 9: Separa la spazzatura

Riserva un cestino dell’immondizia con un sacchetto solo per la persona malata e butta con cura l’immondizia in un contenitore per rifiuti esterno.

Numero 10: Igienizza spesso

Pulisci e igienizza spesso le superfici comuni. Utilizza un normale disinfettante come perossido di idrogeno, candeggina e acqua o alcol denaturato.

Condividi ad altri queste linee guida per la prevenzione. Scarica l’opuscolo gratuito su Scientology.it/StaiBene

Ufficio Stampa

Chiesa di Scientology

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Salute e Benessere

Gel auto abbronzante Ultra Bronze: serve?

Chi è che non desidera avere una pelle dorata e brillante durante tutto l’anno e non solo in estate. Tante persone per avere un tocco di luminosità in più, spesso ricorrono all’utilizzo di lampade e trattamenti estetici che in alcuni casi potrebbero essere dannose e rovinare la pelle. Uno dei metodi per restare sempre abbronzati è il nuovo trattamento cosmetico Ultra Bronze, un gel autoabbronzante. L’azione di questo gel, che è realizzato con ingredienti naturali ed è ricco di principi nutritivi, contribuisce in maniera immediata a donare alla pelle un’abbronzatura omogenea con poche applicazioni.

Cos’è il gel autoabbronzante Ultra Bronze?

L’azienda HTF ha lanciato Ultra Bronze, questo innovativo prodotto che è contenuto in un barattolo da 100 ml e che dona un particolare colorito ad ogni tipo di pelle, senza una continua esposizione ai raggi UV.
Azione veloce ed immediata: basta u minuto e l’azione dell’olio di germe di grano idrata ed abbronza la pelle in maniera istantanea. Una formula scientificamente testata in laboratorio e composta da ingredienti premium, facile e veloce da utilizzare. La crema gel viene spalmata sulla pelle asciutta con un massaggio leggero e dopo pochi minuti inizia la sua azione abbronzante per un tono luminoso e dorato. Non unge e non macchia e agisce immediatamente per un risultato autoabbronzante visibile e garantito.

Benefici e risultati garantiti

Libertà di sfoggiare un’abbronzatura vivace e dorata in qualsiasi momento e senza sottoporsi all’azione di lampade e raggi UV dannosi per la pelle. Un trattamento che non presenta effetti collaterali e che restituisce un meraviglioso effetto luminoso e un colore dorato che ravviva e illumina il corpo senza danneggiare il ph della pelle.

Ingredienti naturali e testati

La composizione della crema autoabbronzante contiene ingredienti naturali e non presenta prodotti nocivi per la pelle, olii o paraffina. Ultra Bronze è realizzato con Olio di germe di grano che va ad idratare la pelle e contemporaneamente la abbronza senza ungerla e rovinarla. Test clinici appropriati, che non sono stati testati sugli animali, hanno escluso effetti collaterali. La crema gel autoabbronzante Ultra Bronze può essere utilizzata ogni giorno sia da uomini che dalle donne per ritrovare un colore sempre vivo e abbronzato come in piena estate.

Come utilizzare la crema UltraBronze

Ultra Bronze va applicata in modo omogeneo sulla pelle, in maniera semplice e immediata, con un leggero massaggio. Bastano pochi passaggi:

  • pulire la pelle da eventuale creme o olii
  • prelevare una piccola quantità di prodotto dal barattolo
  • stendere leggermente la crema con un massaggio effettuando una lieve pressione

L’azione è visibile dopo pochi minuti. Il gel autoabbronzante restituirà subito una carnagione più scura ed un effetto abbronzante da fare invidia.

Opinioni e recensioni della crema Ultra Bronze

Gli utenti che hanno già utilizzato il prodotto sono soddisfatti dei risultati e fieri del nuovo colore della pelle, sempre viva, abbronzata e dorata. Tante persone che lo hanno provato consigliano l’utilizzo del gel autoabbronzante Ultra Bronze che consente di avere una pelle sempre bella e abbronzata in ogni momento.

Ultra Bronze, quanto costa e dove acquistarlo

Questa crema gel della linea HTF non si trova sui vari siti di e-shop o nei negozi, ma si può acquistare attraverso il sito ufficiale https://ultrabronze.eu al prezzo di 49 euro. Un prezzo modico per un prodotto esclusivo e con risultati immediati. Il sito offre un particolare sconto acquistando più barattoli: un barattolo 49 euro, due barattoli 69 euro, tre barattoli 89 euro, 4 barattoli 109 euro e 5 barattoli 129 euro.

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News Salute e Benessere

MAPPING RIFLESSIVO SUL CONTAGIO DEL COVID-19

Per contribuire a dare una risposta al perché la diffusione del contagio abbia assunto determinate proporzioni in Lombardia, un gruppo di ricercatori dell’Università degli studi di Bergamo, guidato dalla direttrice del Centro studi sul territorio Emanuela Casti, ha intrapreso una ricerca che, utilizzando il mapping riflessivo, indaga la diffusione del contagio del Covid-19 mettendo in rapporto gli aspetti sociali e ambientali del territorio (popolazione, mobilità, lavoro, inquinamento), a scala nazionale, della Lombardia e della provincia di Bergamo.

Dopo una prima analisi dei risultati condotta in fase 1, il gruppo di ricerca presenta il 2° rapporto dal titolo L’evoluzione del contagio in relazione ai territori (aprile 2020 – maggio 2020). Nel rapporto viene interpretata l’evoluzione del contagio e dei suoi esiti (positivi e negativi) nei loro vari aspetti, sui dati dal 24 febbraio al 14 aprile a scala locale, regionale e nazionale, messi in relazione alla distribuzione e alla composizione della popolazione; al rapporto tra inquinamento e distribuzione della popolazione della Lombardia; alla mobilità, e alla densità e tipologia insediativa della popolazione in Valle Seriana.

Tale incrocio ha prodotto risultati rilevanti sin qui trascurati ma certamente rilevanti, quali

  • FOCOLAI: esiste una reticolarità tra i focolai di Codogno e quello della Bassa Valle Seriana con assembramenti tra lodigiani e bergamaschi nei 15 giorni antecedente l’epidemia.
  • POPOLAZIONE CONTAGIATA: l’età media della popolazione contagiata si sta abbassando: in marzo erano gli ultra 70; al 16 aprile sono i cinquantenni con una crescita consistente delle fasce più giovani (dal 5% al 6,7%).
  • MORTALITA’: In Lombardia e a Bergamo l’alta mortalità non dipende dal numero elevato di anziani poiché lo studio sulla composizione della popolazione è in linea con quelle delle altre Regioni italiane.
  • INQUINAMENTO: 53 Comuni lombardi nel 2019 hanno superato le 35 giornate (limite previsto dall’UE) di PM10 e i valori più alti (>40 μg/mc) di biossido di azoto riguardano l’area metropolitana di Milano e lungo l’autostradale A4 Milano-Bergamo-Brescia. Tali dati rapportati alla popolazione residente mostra la grande massa di persone esposta alle fonti inquinanti.
  • BASSA VALSERIANA: La conurbazione di circa 50.000 abitanti è porta d’ingresso e corridoio d’accesso per l’Alta Valle Seriana con un alto pendolarismo scolastico e lavorativo; una popolazione con un alto tasso di invecchiamento e con una consistente presenza di RSA.
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COVID-19: un corso su pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro

Comunicato Stampa

COVID-19: un corso su pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro

Il 26 maggio 2020 una videoconferenza fornirà le competenze necessarie per redigere ed eseguire procedure di pulizia e sanificazione efficaci e sicure dell’ambiente lavorativo con particolare riferimento all’emergenza COVID-19.

 

Se la situazione epidemiologica attuale, correlata all’emergenza COVID-19, ha permesso in queste settimane un allentamento del lockdown e la ripartenza di molte attività, è evidente che deve comunque rimanere mantenere alta l’attenzione e devono ancora essere applicate idonee misure di contenimento e prevenzione del contagio.

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro uno degli interventi che si sono dimostrati di maggior efficacia per il contrasto al contagio da COVID-19, al di là del rispetto della distanza minima di sicurezza e delle regole di igiene, è la pulizia e sanificazione degli ambienti.

Tuttavia anche per la pulizia e sanificazione degli ambienti necessitano precise competenze e procedure, in particolare per eliminare il virus SARS-COV 2 e per tutelare idoneamente la salute dei lavoratori.

 

La videoconferenza sulla pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro

Proprio per fornire idonee competenze e procedure l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 26 maggio 2020 un corso, in videoconferenza, di 3 ore, dal titolo “La pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro nell’emergenza Covid-19”.

 

Il corso – rivolto a RSPP/ASPP, formatori della sicurezza e consulenti – si pone l’obiettivo di fornire:

  • ai formatori le competenze per formare ed informare i lavoratori sulle corrette modalità di pulizia e sanificazione,
  • ai consulenti ed agli RSPP le competenze per redigere procedure di pulizia e sanificazione efficaci e sicure.

 

Il corso permette dunque di acquisire competenze per capire quale sia il miglior modo per pulire e sanificare, in base alle caratteristiche dell’ambiente lavorativo e del microrganismo da colpire. E fornirà idonee procedure di intervento per eliminare il virus SARS COV 2.

 

Normativa e indicazioni nazionali per la pulizia e sanificazione

Per le attività che possono continuare o riprendere il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il DPCM 26 aprile 2020 richiede il rispetto dei contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

 

Riguardo alla pulizia e sanificazione degli spazi si indica che su deve prevedere, precisandolo nel Protocollo aziendale anti-contagio, gli interventi, la tempistica, i prodotti da utilizzare e chi incaricare per svolgere la pulizia.

 

Riprendiamo alcune indicazioni tratte dal protocollo:

  • l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago
  • nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione
  • occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi
  • nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.

 

Il programma della nuova videoconferenza

Il 26 maggio 2020 si terrà – dalle 9.00 alle 12.00 – il corso in videoconferenza di 3 ore “La pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro nell’emergenza Covid-19”.

 

Questi alcuni degli argomenti che verranno trattati:

  • Microrganismi
  • Virus e batteri
  • Caratteristiche del SARS COV 2
  • COVID19, sintomi, incubazione, modalità trasmissione, cura e guarigione
  • Definizioni di pulizia, detersione, disinfezione, sanificazione e sterilizzazione
  • Classificazione dei prodotti disinfettanti
  • Strutture dei microrganismi che influenzano l’efficienza e l’azione dei disinfettanti
  • Tipologie di disinfettanti chimici e fisici
  • Etichetta dei prodotti chimici
  • Informazioni specifiche sulla sanificazione anti SARS COV 2
  • Fasi operative
  • Misure di prevenzione e protezione individuali e collettive

 

La partecipazione al corso vale come 3 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e 3 ore di aggiornamento per Formatori qualificati area 2.

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/videoconferenza/rischi-tecnici-igenico-sanitari/area2/la_pulizia_e_la_sanificazione_degli_ambienti_di_lavoro_nell_emergenza_covid-19

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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News Salute e Benessere

Dal 16 maggio Avis Academy 2.0 sbarca sul web e guarda al futuro

Il percorso di formazione di Avis Academy 2.0 fruibile online. Sabato 16 maggio alle 10.00 la presentazione del programma, dei relatori che parteciperanno al progetto e le testimonianze di chi ha già partecipato.

Etica, giovani, comunicazione, leadership e terzo settore. Sono questi gli ambiti del progetto di formazione di Avis Regionale Lombardia, che, nonostante la migrazione da live a digitale, considera il percorso di conoscenza e condivisione una leva strategica per la crescita dell’Associazione. Il programma di Avis Academy 2.0 sbarca sul web, in formato webinar sul “Gotowebinar”.

Sabato 16 maggio, dalle ore 10.00, registrandosi al webinar accessibile da https://attendee.gotowebinar.com/register/1029571000390758415, si potrà partecipare alla presentazione dell’intero percorso formativo di Avis Academy 2.0 nato nel 2019, in collaborazione con Fondazione Cariplo, con l’intento di fornire laboratori e seminari su specifici temi rivolti a Dirigenti di Avis ma aperti anche a Presidenti provinciali, delle Avis Comunali, ai giovani e a chi in generale si occupa di formazione.

L’appuntamento virtuale prevede un intervento formativo della psicopedagista Mariella Bombardieri, per l’occasione in veste di tutor, la presentazione del corso 2020 attraverso la visione di un video dei ralatori che condurranno i seminari durante l’anno accademico e un dibattito finale per approfondire tematiche e dettagli legati a questa nuova nuova edizione dell’Academy.

I temi trattati saranno i più diversi ma tutti rivolti a potenziare le soft skills di chi con dedizione da anni mette al servizio dell’associazione il proprio tempo. Etica e bioetica, coinvolgimento dei giovani, comunicazione e ascolto, resistenza al cambiamento, leadership e gestione del tempo, lavoro di gruppo, presa di decisioni, linguaggio dell’accordo, public speaking, comunicazione social, terzo settore e tributi, pre-racconto del cambiamento. “La formazione – sostiene Sonia Marantelli, responsabile area formazione Avis Regionale Lombardia – dovrebbe essere considerata come funzione “fisiologica” dell’Avis e strumento essenziale delle politiche di sviluppo delle risorse umane. È necessario mettersi continuamente in discussione e avere sete di formazione per soddisfare i bisogni motivazionali, relazionali, comunicativi e tecnici e per saper leggere i cambiamenti perché ci si possa far carico delle realtà che emergono senza paure e incertezze, ma con un bagaglio di adeguate competenze e la dovuta serenità”.

Avis Academy 2.0 ha l’obiettivo di accorciare le distanze, permettere la condivisione di esperienze, confrontarsi e crescere. Aprirsi al futuro con maggiore consapevolezza e metodo condiviso, questi gli obiettivi per tutti gli avisini che decideranno di iscriversi. Il progetto è sostenuto da professionisti e docenti di Università italiane: Patrizia Borsellino (Università Bicocca – Milano), Paolo Carmassi (Palestra della Scrittura srl), Lorenzo Carpane (Palestra della Scrittura srl), Claudia Comaschi (Palestra della Scrittura srl), Maura Gancitano (Tlon), Alessandro Lucchini (Palestra della Scrittura srl), Glenda Pagnoncelli (Csv Milano) e Nicola Sartori (Università Bicocca – Milano).

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Salute e Benessere

Interior design: quando il benessere inizia tra le mura di casa

Questi mesi di emergenza sanitaria hanno messo a dura prova il nostro benessere fisico e mentale. Hanno anche però portato a vivere di più le nostre abitazioni, mettendone in luce pregi e difetti. Scopriamo insieme come ripartire col piede giusto in questa fase 2, proprio a partire dalla casa.

 

 

Questa casa non è… un ufficio!

Molte case degli italiani hanno riscoperto in questo periodo una notevole flessibilità d’uso. Riorganizzate per ospitare uffici, aule e zone ricreative, hanno però messo in mostra non solo i loro pregi, ma anche i loro difetti. Parliamoci chiaro: in un momento di vita normale le nostre abitazioni sono perlopiù un porto sicuro a cui tornare ogni sera, tra il comfort delle nostre quattro mura. Lasciate vuote durante gran parte della settimana lavorativa, anche nel weekend sembrano essere l’ultimo posto in cui molti italiani preferiscono passare il loro tempo libero.

In questi due mesi di lock down forzato quelle stesse abitazioni si sono però mostrate confortevoli e accoglienti, salvo mettere in luce limiti e difetti. Come ripartire in questa fase 2, come riscoprire il benessere fisico e mentale, proprio a partire dalla casa?

 

Alcuni facili consigli di interior design

Sappiamo tutti che la casa dovrebbe rispecchiare il nostro modo di essere e rappresentarci al meglio. Molto spesso però, non è così. Dedicandole troppo poco tempo a settimana, rischiamo che la nostra abitazione non dica nulla di noi. È questo che molti italiani devono aver pensato in questi mesi di lock down. Tranquilli, nulla è ancora perduto. Possiamo ancora rendere le nostre case lo specchio della nostra personalità. Come? Partendo da ciò che ci piace, dalle nostre passioni. Ecco allora che potremmo dedicarci al restyling di mobili se siamo appassionati di pittura, scegliere e collocare in punti strategici della nostra casa piante e fiori se invece abbiamo il pollice verde.

 

Oltre alle passioni, ci sono consigli e linee guida di interior design che sono un po’ degli ever green. Alcuni esempi?

  • Dare all’illuminazione una corretta rilevanza può aiutare a far sembrare le nostre stanze più ampie. Per esempio, ottimo è l’utilizzo di strisce di led per decorare gli angoli più bui o le scale, così da dare a ogni angolo della nostra casa la giusta importanza.
  • I colori giocano un ruolo fondamentale per l’interior design e non solo per una questione di arredamento. Qui entra in gioco la cromoterapia e il suo potere di influire sulle nostre emozioni.

Se siete alla ricerca di ulteriori consigli per ripartire alla grande dalla vostra casa, MBSolutions è quello che fa per voi!
Lo studio si occupa di interior design a Fidenza, in provincia di Parma, e offre ai propri clienti soluzioni personalizzate e mai convenzionali.

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Salute e Benessere

Covid, il Mise propone prezzi fissi anche per le altre mascherine e i disinfettanti

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  • 11 Maggio 2020

Covid, il Mise propone prezzi fissi anche per le altre mascherine e i disinfettanti

Roma, 11 maggio – Un euro e 50: questo il prezzo di vendita che il Ministero dello Sviluppo economico aveva individuato (si presume dopo alcune pertinenti valutazioni) per le mascherine chirurgiche e che aveva messo nero su bianco su una bozza di quello che (allora) era il “decreto aprile”, poi diventato  “decreto rilancio”.
Una cifra che corrisponde esattamente al triplo degli 0,50 fissati invece, qualche giorno dopo, dall’ordinanza del commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri.
Nel testo del provvedimento, il Mise proponeva appunto una una serie di prezzi massimi per mettere ordine nella giungla dei dispositivi di protezione e di prevenzione anti-Covid, in particolare mascherine e disinfettanti,  con l’obbligo  di applicarli fino al termine dell’emergenza.
Lo stesso ministero ha confermato quel limite di prezzo, precisando però che era stato proposto prima che Arcuri varasse la sua ordinanza e, dunque, l’ipotesi è ormai superata (“a sinistra”, si sarebbe detto un tempo).
È da escludere, dunque,  che il prezzo di vendita  a 0,50 euro più iva voluto da Arcuri possa essere cambiata.  Resta in ogni caso la differente valutazione, che non può che confermare le molte perplessità sorte nelle filiere produttiva e distributiva (e non solo) dopo l’ordinanza del commissario e i molti problemi che ne sono seguiti e che, peraltro, ancora debbono essere superati.
Tanto che, anche in questi ultimi giorni, ad Arcuri non sono davvero mancate le critiche, anche pesanti.
Nella bozza del decreto rilancio, tuttavia,  non si parla solo delle chirurgiche, ma anche delle altre mascherine, per le quali  – importate o made in Italy che siano – si stabiliscono  i prezzi, che sono questi:
Ffp2 senza valvola  5,75 €;
Ffp2 con valvola 6,50 €;
Ffp3 senza valvola 6 €;
Ffp3 con valvola 9,50 €.

Ai lettori di buona memoria, probabilmente, ricorderanno qualcosa, e con ragione: si tratta infatti delle stessi cifre indicate non più tardi di qualche giorno fa (cfr. RIFday del 7 maggio) da Assosistema Confindustria, l’associazione che rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi utilizzati in ospedali, case di cura, cliniche private eccetera.
La bozza del Mise si occupa poi dei disinfettanti e dei loro prezzi, e anche qui le indicazioni dei prezzi (vedi tabella in calce all’articolo) non mancheranno di far discutere molto.
Dopo le prime anticipazioni al riguardo, nel fine settimana, sono subito seguire le reazioni su alcune chat di categoria, anche molto qualificate, come ad esempio quella dell’Asfi, la società professionale scientifica presieduta da Maurizio Cini.
Tra i commenti e gli interrogativi critici, alcuni hanno riguardato l’entità dei prezzi indicati per i disinfettanti, tali da mettere praticamente fuori gioco la farmacia,  in particolare per quanto riguarda i prodotti galenici officinali realizzati dai farmacisti (che pure furono fondamentali quando, nel pieno dell’emergenza, trovare disinfettanti nel circuito distributivo era come trovare l’acqua nel deserto).
Prevale però l’opinione che ai gel prodotti in farmacia come galenici, sulla base di formule riportate in Farmacopee ufficiali europee, non si applichino i prezzi indicati nella tabella del Mise, verosimilmente destinati ai prodotti industriali.

Ministero per lo sviluppo economico - prezzi delle mascherine covid-19 e disinfettanti

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: wikipedia.org

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Videoconferenza: la gestione del rischio da SARS-COV2 e la fase 2

Comunicato Stampa

Videoconferenza: la gestione del rischio da SARS-COV2 e la fase 2

Il 15 e il 22 maggio 2020 un corso in videoconferenza permetterà di individuare procedure/comportamenti idonei alla gestione del rischio da SARS-COV2 durante la fase 2 di riapertura delle attività aziendali.

 

La situazione epidemiologica correlata alla diffusione del virus SARS-COV2 si sta lentamente modificando ed è stata inaugurata negli scorsi giorni, anticipata dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, la cosiddetta fase 2 dell’emergenza COVID-19.

La nuova fase prevede dal 4 maggio non solo un allentamento del lockdown, la situazione di isolamento e di blocco che stiamo tutti vivendo in relazione all’emergenza, ma anche la possibile riapertura di molte attività lavorative.

 

La videoconferenza sulla gestione del rischio da SARS-COV2

Proprio per favorire una idonea conoscenza dell’emergenza COVID-19 anche in relazione alla nuova fase epidemiologica, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 15 e il 22 maggio 2020 un corso, suddiviso in due videoconferenze da 4 ore, dal titolo “La gestione del rischio da SARS-COV2: la fase 2. Procedure, protocolli e gestione psicologica”.

 

Il corso, considerata l’evoluzione dello scenario epidemiologico e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia di COVID-19, intende fornire spunti per la individuazione di apposite procedure/modalità comportamentali da porre in essere al fine di garantire lo svolgimento delle attività aziendali e nel contempo garantire la gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori.

 

I tre docenti del corso in videoconferenza:

  • Matteo Fadenti: tecnico della prevenzione negli ambienti e luoghi di lavoro, con specializzazione nell’igiene e sicurezza alimentare, formatore e consulente
  • Carlo Zamponi: docente a contratto all’Università degli Studi dell’Aquila, formatore in ambito sicurezza sul lavoro
  • Andrea Cirincione: Psicologo del lavoro e delle organizzazioni con esperienza pluriennale nel settore della sicurezza sul lavoro, formatore e consulente

 

Il protocollo condiviso di regolamentazione per l’emergenza COVID-19

Per le attività che non risultano sospese il DPCM del 26 aprile 2020 richiede che siano rispettati i contenuti del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” un protocollo firmato il 14 marzo e aggiornato il 24 aprile.

 

Ricordiamo che il “Protocollo condiviso” si sofferma su numerosi aspetti relativi alla tutela della salute nelle aziende: modalità di ingresso, informazione, accesso dei fornitori esterni, gestione di una persona sintomatica, riunioni ed eventi, gestione spazi comuni, pulizia e sanificazione, precauzioni igieniche, dispositivi di protezione individuale, organizzazione aziendale, sorveglianza sanitaria, …

 

Il programma delle videoconferenze per la gestione del rischio

Il 15 e il 22 maggio 2020 si terrà – dalle 9.00 alle 13.00 – il corso, suddiviso in due videoconferenze di 4 ore ciascuna, dal titolo “La gestione del rischio da SARS-COV2: la fase 2. Procedure, protocolli e gestione psicologica”.

 

Questi alcuni degli argomenti che verranno trattati nei due moduli:

  • MODULO 1: La gestione del rischio da SARS-COV2: procedure e protocolli aziendali
    • IL COVID-19: cos’è e come si trasmette
    • La gestione del COVID-19 in ambito lavorativo
    • Il titolo x: esposizione ad agenti biologici: il documento di valutazione dei rischi
    • Il protocollo condiviso
    • Il documento tecnico INAIL
    • Procedure attuative del protocollo di gestione covid-19 in azienda
    • Le misure organizzative / gestionali: il piano degli interventi alla luce delle nuove disposizioni
    • Le attività di sanificazione ambientale
    • Il medico competente e la gestione della sorveglianza sanitaria
    • Le prestazioni garantite dall’INAIL ai suoi assicurati in caso di infezione da nuovo coronavirus di origine professionale
  • MODULO 2: Il Rischio BioPsicologico – La gestione psicologica del rischio biologico
    • L’ATTEGGIAMENTO da tenere nella “Fase 2”
    • La PAURA: differenza tra paura e ansia, sintomatologia, la “giusta paura del virus”, il circolo vizioso del processo ansiogeno
    • Le REAZIONI DIFFERENZIATE: le tipologie di ansia in funzione dell’età (più generalizzata negli adulti, più fobica nei giovani), del vissuto (le riattivazioni della memoria emotiva), del ruolo (il carico da responsabilità, controllo, supporto)
    • La CONSAPEVOLEZZA: la giusta percezione del rischio partendo dal rischio biologico
    • La COMUNICAZIONE e le RELAZIONI: suggerimenti ed esempi e Linee Guida per gestire l’impatto
    • Lo STRESS da pandemia: come funziona
    • Il DEBIASING (pensare in modo funzionale)
    • COMPORTAMENTI: la check list delle azioni corrette; cenni sulla dinamica della resilienza = si può uscire migliorati da questa crisi?
    • MALESSERE e BENESSERE ORGANIZZATIVO: check list operativa

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza e 4 ore di aggiornamento per formatori qualificati area 2 e area 3. Il corso è valido anche ai fini della formazione specifica prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area organizzativa e gestionale) e ai fini della formazione necessaria per l’iscrizione al Registro Consulenti AiFOS (Legge 4/2013).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link:

https://aifos.org/home/formazione/videoconferenza/rischi-tecnici-igenico-sanitari/area2/la_gestione_del_rischio_da_sars-cov2_la_fase_2

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected][email protected]

 

 

07 maggio 2020

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Salute e Benessere

Lavarsi le mani-nuovo tutorial

Novità online del Centro per le Risorse e la Prevenzione della Chiesa di Scientology 

 

Anche in questa fase dovremo convivere con delle adeguate precauzioni. Per molti ormai sarà già un’abitudine, ma a volte può essere utile aver a portata di mano dei semplici consigli da seguire per mantenere un’ottima igiene: importanti consigli per la prevenzione. 

 

Lavarsi le mani è uno degli ultimi video di Scientology Network disponibili al sito www.scientology.it/staibene che, con le insegne scaricabili da poter usare nelle proprie attività, funge da tutorial per la prevenzione. Visto che un grammo di prevenzione vale una tonnellata di cura. Proprio come sosteneva anche il fondatore di Scientology L. Ron Hubbard. 

 

Lavarsi le mani è uno dei modi più efficaci per prevenire la diffusione dei germi.

 

Segui questi passi ogni volta che ti lavi le mani:

Bagnati le mani con acqua calda corrente e pulita.

Insapona le mani.

Strofina il dorso delle mani, in mezzo alle dita e sotto le unghie per almeno 20 secondi.

Sciacqua le mani a fondo sotto acqua corrente e pulita.

Asciuga le mani, usando una salvietta pulita, oppure asciugale all’aria.

Usa una salvietta per chiudere il rubinetto.

SCARICA: Insegna Procedura per Lavarsi le Mani

(Scarica e stampa questa insegna per la tua casa e/o la tua attività essenziale)

IGIENIZZANTE PER LE MANI

L’igienizzante per le mani non sostituisce il lavarsi le mani.

Si usa in aggiunta al lavarsi le mani o in un luogo o situazione in cui il sapone e l’acqua non sono immediatamente disponibili.

Si prega di usare l’igienizzante per le mani fra un lavaggio e l’altro per mantenere le mani pulite e senza germi.

SCARICA: Insegna Igienizzante per le Mani

(Scarica e stampa questa insegna per la tua casa e/o la tua attività essenziale)

 

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Attualità e News Salute e Benessere

Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Vaccino Covid-19 a Oxford entro maggio primi test

Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Roma, 30 aprile – L’Università di Oxford sarebbe in testa nella corsa per la messa a punto di un vaccino in grado di fermare il coronavirus. A scriverlo è il New York Times, riferendo che mentre la maggior parte dei team di ricerca impegnati nell’impresa in ogni parte del mondo per testare i profili di efficacia e di sicurezza dei candidati vaccini frutto del loro lavoro hanno dovuto iniziare con piccoli studi clinici su alcune centinaia di partecipanti, i ricercatori del Jenner Institute dell’ateneo inglese guidati dal professor sono decisamente in vantaggio e, come conferma  ad Adnkronos Salute Matteo Liguori, managing director di Irbm, l’azienda di Pomezia che sta collaborando con il centro inglese, programmano ora di testare il loro prodotto entro il prossimo mese di maggio “su 6.000 volontari sani, che vanno reclutati e man mano testati”.

Il vantaggio,  che scaturisce da precedenti studi ed esperienze su altri coronavirus, potrebbe consentire ai ricercatori di Oxford di disporre delle prime dosi del siero entro settembre, da utilizzare nelle categorie più a rischio, con qualche mese di anticipo rispetto agli altri concorrenti impegnati nella corsa al vaccino. Questo, ovviamente, laddove il vaccino si dimostrasse efficace e sicuro.

Il Nyt riferisce anche le notizie promettenti che arrivano dal Rocky Mountain Laboratory del National Institutes of Health, nel Montana, i cui ricercatori  il mese scorso hanno inoculato il siero su sei scimmie macaco rhesus: gli animali sono stati quindi esposti a grandi quantità del virus Sars-Cov-2. Risultato: più di 28 giorni dopo tutti e sei gli animali sono risultati sani, secondo quanto affermato al Nyt Vincent Munster, il ricercatore che ha condotto il test.

“Il macaco rhesus è l’animale più vicino all’uomo che abbiamo” ha spiegato Muster, riferendo che sono però ancora in corso le analisi dei dati dello studio, che saranno condivisi con altri ricercatori la prossima settimana e quindi inviati a una rivista per la peer-review. “È un programma clinico molto, molto veloce” ha affermato Emilio Emini, direttore del programma vaccinale della Bill and Melinda Gates Foundation, che sta fornendo supporto finanziario a molti sforzi concorrenti.

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pixabay.com

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