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8 Marzo 2016

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EnOcean: da oltre 10 anni prodotti wireless all’avanguardia per edifici intelligenti ed ecosostenibili

EnOcean Alliance (http://www.enocean-alliance.org), con il supporto dei suoi partner Beck, Caleffi, Honeywell, Oventrop, Overkiz e Termokon, presenta un’ampia gamma di soluzioni wireless per edifici ecosostenibili alla Mostra Convegno Expocomfort, che si svolgerà dal 15 al 18 Marzo 2016 presso la Fiera di Milano a Rho (stand A43 padiglione 15). Nell’ambito della manifestazione, i partner presenteranno prodotti e soluzioni che integrano la tecnologia wireless auto-alimentata di EnOcean. Negli edifici ecosostenibili sarà possibile installare, in modo semplice e con tempi ridotti, i diversi dispositivi basati sui sensori wireless autoalimentati, quindi senza batterie, che consentono una flessibilità unica, nessun costo di manutenzione e la possibilità di misurare l’energia utilizzata e il risparmio sui costi.

Energia dall’ambiente circostante
Le soluzioni wireless EnOcean ricavano energia dall’ambiente circostante – dal movimento, dalle luci o dalle differenze di temperatura – e la producono in completa autonomia, utilizzando specifici sistemi di automazione che non necessitano di alcuna manutenzione. L’utilizzo di “harvesting energy” e la tecnologia wireless permettono di ottenere significativi risparmi nel consumo di energia e una riduzione dei costi operativi attorno al 40%. La tecnologia EnOcean è attualmente utilizzata in oltre 350.000 edifici in tutto il mondo, assicurando maggior flessibilità e un minor consumo di energia.

La tecnologia “energy harvesting” di EnOcean si basa su dispositivi in grado di convertire l’energia presente nell’ambiente in energia elettrica e offre la più ampia compatibilità con gli standard tecnici già esistenti, assicurando l’interoperabilità con le varie soluzioni offerte dai produttori finali. Attraverso un articolato e completo programma di formazione oltre che a un vasto portafoglio di modelli e di piattaforme di sviluppo, in dieci anni EnOcean ha creato un ampio consenso e seguito e attualmente sono oltre 400 le imprese partner presenti con un’offerta complessiva di più di 1.500 dispositivi interoperabili tra di loro.

Le società partner presenti a MCE Expo Comfort 2016:

• Beck Druckkontrolltechnik, pad. 14 stand D44: presenta una gamma di pressostati customizzati e sensori di pressione per monitorare vuoti, differenze ed eccessi di pressione rispetto ai limiti preimpostati , per assicurare la completa sicurezza degli impianti. I prodotti con certificazione di qualità sono tutti realizzati esclusivamente nella sede dell’azienda in Germania e Beck ha conquistato un ruolo di leadership nel campo dell’innovazione e dell’affidabilità nel mercato industriale in oltre cinquant’anni di attività.
• Caleffi, pad. 7 stand A41-C52: impresa italiana leader nella produzione di componenti di elevata qualità per impianti di riscaldamento, condizionamento e idrosanitari, sistemi di contabilizzazione del calore e componentistica specifica per impianti a energia rinnovabile, con un’offerta che si rivolge al mercato civile e a quello industriale. Il gruppo Caleffi è costituito oggi da 15 società con 3 stabilimenti produttivi in Italia, che esportano in 70 paesi e con un organico totale di oltre 1.000 dipendenti. I fiori all’occhiello di questa azienda fortemente orientata all’innovazione sono il Centro di Ricerca e Sviluppo Cuborosso (Redcube) e il Magazzino Automatico Verticale MAV, che consente di ottimizzare l’efficienza dei servizi logistici. Il sistema di gestione del calore WiCal si basa sulla tecnologia energy harvesting wireless standard di EnOcean.
• Honeywell, pad. 7 stand P41-S50: Il ricevitore bidirezionale Easyclick a parete di PEHA/Honeywell visualizza le funzioni che possono anche essere controllate da remoto attraverso il trasmettitore Easyclick e la gestione delle attività può venire memorizzata in modo automatico da altri ricevitori.
• Oventrop, pad. 18 stand B09: leader europeo nella produzione di valvole, regolatori e sistemi per gli impianti idraulici, con prodotti e soluzioni che consentono di collegare i diversi ambiti delle tecniche edilizie e di gestione domotica degli edifici realizzando sistemi efficienti ed ecocompatibili. Tra le soluzioni presentate a Expocomfort segnaliamo “R-Tronic” un sistema di regolazione e controllo climatico in grado di gestire le valvole di tre radiatori utilizzando la tecnologia wireless di EnOcean. Il pannello di controllo “Synet CR” che connette wireless 16 termostati con collegamenti via Internet a devices mobili, il radiotermostato wireless “R-Con” un modulo di controllo climatico elettronico con sistema di trasmissione radio per la regolazione della temperatura di ogni singolo ambiente programmando gli orari connettendosi con i termostati wireless “R-Tronic RT B,” “R-Tronic RTF B” and “R-Tronic RTFC K” wireless thermostats
• Overkiz, pad. 5 stand V24: è una media impresa focalizzata sulla gestione della home automation e dei sistemi di sicurezza con versatili soluzioni hardware e software, API & servizi web. Attraverso un team di ricerca e sviluppo, l’azienda realizza soluzioni innovative per la connessione di abitazioni ed edifici attraverso protocolli e standard di interoperabilità, architetture di sistemi, cloud e soluzioni per la sicurezza.
• Thermokon Sensortechnik, pad 15 stand A43: presenta una gamma di prodotti per la domotica e la gestione degli edifici. EasySens è un modulo di controllo a sensori wireless senza batterie in grado di gestire l’efficienza energetica, è modulabile e in grado di soddisfare ogni esigenza. Questo sistema multifunzionale è in grado di controllare l’illuminazione e la temperatura in diversi punti delle stanze. Il portfolio dell’offerta dell’azienda comprende le tradizionali soluzioni HVAC basate su strumenti e sensori di rilevazione delle caratteristiche fisiche degli edifici come: temperature, livelli di umidità, presenza di CO2, pressione atmosferica, flussi, velocità, luminosità e rilevazione di movimento. Alla manifestazione verrà anche presentato un tool dedicato agli installatori per aiutarli a identificare il posizionamento più efficace dei sensori all’interno degli edifici e per configurare i sistemi di automazione per la gestione da remoto.

Enocean Alliance in breve (www.enocean-alliance.org)
Numerose aziende leader a livello globale, che operano nel settore delle costruzioni, si sono consorziate per costituire EnOcean Alliance. Questa partnership ha lo scopo di identificare innovative soluzioni di automazione nei progetti di edilizia sostenibile, finalizzate a ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici, consentendo flessibilità e riduzione dei costi. Per i sensori, EnOcean Alliance si basa sulla tecnologia wireless “energy harvesting” flessibile ed esente da manutenzione, in conformità allo standard internazionale ISO/IEC 14543-3-1X, che consente la gestione di soluzioni wireless con consumi ultra-low per il risparmio energetico ed è in grado di assicurare l’interoperabilità tra i diversi prodotti dei partner OEM. Attualmente più di 400 aziende aderiscono a EnOcean Alliance. Il quartier generale dell’organizzazione non-profit si trova a San Ramon in California (USA).

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CHOICE HOTELS INTERNATIONAL NOMINA DUE NUOVE FIGURE DIRIGENZIALI CHE GUIDERANNO IL NUOVO MANAGEMENT EUROPEO

 CHOICE HOTELS INTERNATIONAL NOMINA DUE NUOVE FIGURE DIRIGENZIALI CHE GUIDERANNO IL NUOVO MANAGEMENT EUROPEO 

Roma, 8 marzo 2016 – Choice Hotels International, Inc., una della più grandi compagnie alberghiere al mondo conosciuta in Europa per i brand Comfort, Quality, Clarion e Ascend Hotel Collection, annuncia l’espansione del suo team commerciale paneuropeo con due nuove figure in ruoli chiave per potenziare la gestione, la distribuzione e l’ottimizzazione delle strategie di revenue e marketing in tutti gli alberghi europei.

Tess Mattisson assume il ruolo di Director, European Marketing. Con base a Londra, sarà responsabile Choice Hotels per le attività di marketing e social media in tutta Europa. Precedentemente si è occupata dello sviluppo del sito web, della gestione dei suoi contenuti e della strategia per i social media per Nordic Choice Hotels, dove era a capo del dipartimento E-commerce. Oltre alla sua esperienza concreta nel content management e nelle campagne di digital marketing, Tess porta con sé una notevole competenza in campo alberghiero, avendo ricoperto in passato la posizione di PR & Marketing Manager del Clarion Hotel Stockholm. Durante quell’incarico, ha ottenuto il MKG Worldwide Hospitality Award 2012 per la Best Marketing Strategy.

Nicolas Alsterdal si unisce al team come Director Revenue Management Europe, e sarà responsabile dell’implementazione di nuove strategie di revenue per tutto il portfolio di strutture europee affiliate a Choice Hotels. Anche Nicolas arriva da Nordic Choice Hotels, dove ricopriva il ruolo di Total Profit Manager. Precedentemente ha guidato iniziative di revenue management per le strutture del brand Quality che, sotto la sua direzione, hanno superato in modo significativo l’indice di revenue della concorrenza. Prima di entrare a far parte di Nordic Choice Hotels, Nicolas ha ricoperto altre posizioni simili in compagnie alberghiere come Hilton, Rica e Scandic. Sarà basato ad Amsterdam.

Entrambi riporteranno a Carl OldsbergVice President International Operations, che guida le attività di Choice nel mercato internazionale per i comparti di franchise, sales, marketing e distribuzione.

La creazione dei nuovi ruoli paneuropei di marketing e revenue management completa il gruppo dirigente dell’area. Lo scorso anno, Guillaume Filly è stato nominato Senior Director, European Sales & Distribution per ottimizzare lo viluppo del business e dei canali distributivi in tutta Europa, guidando gli sforzi paneuropei di Choice nel settore vendite e distribuzione.

Oldsberg ha commentato: “Siamo felici di dare il benvenuto a Tess e Nicolas nella nostra squadra in Europa e crediamo che le loro competenze aiuteranno a mantenere l’aumento dei ricavi, i tassi di occupazione e la notorietà del brand, sia per Choice che per gli affiliati.”

Choice sta perseguendo una strategia rivolta alla crescita e all’espansione del suo portfolio in tutta Europa. Sin dagli inizi del 2016, infatti, ha annunciato la firma di nuovi accordi di franchising con Dema Hotels e Oxford Hospitality (inizialmente, per tre hotel ad Anversa, in Belgio) e con BHKV Hospitality GmbH, che consegnerà due nuovi hotel del brand Comfort a Francoforte e nella più ampia area metropolitana di Düsseldorf, aggiungendo altri hotel e circa 1.000 camere al portfolio tedesco.

Il mese scorso l’azienda ha quindi lanciato l’esclusivo brand di alta gamma Ascend Hotel Collection nel Regno Unito, con due nuove proprietà che entrano a far parte del portfolio di Edimburgo, in Scozia.

Il portfolio di alberghi in franchising Choice Hotel Europe offre ai viaggiatori d’affari ed ai turisti una gamma completa di soluzioni, dalla premium economy agli alberghi di lusso. Choice Hotels Europe ha affiliato al momento quasi 500 hotel in tutta Europa, già aperti o in fase di sviluppo. I brand in franchising di Choice Hotels Europe includono Clarion Collection (con hotel a 3 e 4 stelle); Quality (hotel a 3 stelle con servizio completo di fascia media) e Comfort (con hotel di 2 e 3 stelle, è il più grande marchio di Choice Hotels International in tutto il mondo, conosciuto per il valore, il servizio clienti e la sua affidabilità). Choice offre inoltre ai suoi ospiti boutique hotel di lusso con il brand Ascend Hotel Collection, un portfolio di alberghi indipendenti a 4 e 5 stelle situati nelle principali città e destinazioni.

Choice Hotels

Choice Hotels International, Inc.® (NYSE: CHH) è uno dei più grandi gruppi alberghieri al mondo. Con più di 6.400 alberghi affiliati in 35 diverse nazioni e territori, conta più di 500.000 camere nel mondo. Al 31 dicembre 2015, ben 720 alberghi erano in fase di realizzazione. I marchi Ascend Hotel Collection®, Cambria® hotels & suites, Comfort Inn®, Comfort Suites®, Sleep Inn®, Quality®, Clarion®, MainStay Suites®, Suburban Extended Stay Hotel®, Econo Lodge® e Rodeway Inn® offrono una varietà di scelta tale da soddisfare le esigenze di ogni tipologia di ospite. Con più di 25 milioni di soci, in continua crescita, date uno sguardo al nostro programma reward Choice Privileges® per scoprire come è possibile usufruire dei vantaggi di essere un membro della famiglia Choice Hotels®. Visitate il sito www.choicehotels.it e www.choicehotels.com per ulteriori informazioni.

© 2015. Choice Hotels International, Inc. Tutti i diritti riservati.

Per ulteriori informazioni:
Choice Hotels Italia www.choicehotels.it
Alessandro Tosti
[email protected]
Via Salandra, 18 – 00187 – Roma – Tel. +39 0685203245 – Fax +390642274000

Ufficio stampa Choice Hotels c/o IMAGINE Communication
Via della Giuliana 58, 00195 Roma Tel. 06.39750290 – Fax. 06.45599430
www.imaginecommunication.eu
Lucilla De Luca [email protected]
Silvia Alesi [email protected]

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vendita auto usate a Forlì e provincia: visita gli store Vernocchi.Zero

Vernocchi.Zero è il rivenditore di automobili in Romagna che ha ottenuto importanti riconoscimenti per la serietà e la qualità del lavoro svolto. L’azienda è inserita nei programmi Land Rover Approved e Peugeot Occasioni, riconosciuta come centro ufficiale di vendita per tali marchi.

Il settore della vendita delle auto usate è cresciuto molto se si confrontano i dati del 2015 con quelli del 2014. L’incremento si è avuto per diverse causa, ma è innegabile che l’attenzione dedicata al settore dall’usato dai grandi marchi ha contribuito a far crescere la compravendita di auto usate.

Le auto usate disponibili negli store Vernocchi di Forlì e provincia sono sottoposte a diversi controlli che hanno l’obiettivo di assicurare integrità e sicurezza delle autovetture messe in vendita. Acquistando un’automobile usata da Vernocchi.zero, quindi, si ha la sicurezza di acquistare un prodotto che ha superato tutti i controlli necessari, imposti dalla casa madre per garantire lo standard di usato della casa.

Grandi marchi come PeugeotLand Rover sostengono la propria rete vendita anche per il mercato delle auto usate, offrendo all’utilizzatore finale garanzie molto simili a quelle offerte per le auto nuove. Vernocchi.Zero è il concessionario per l’acquisto e la vendita di auto usate a Forlì e provincia che mette a disposizioni dei propri clienti automobili con alti standard di qualità.

Sin dal 1968 la concessionaria Vernocchi acquista e vende auto usate, soprattutto da canali ufficiali Land Rover e Peugeot. L’esperienza maturata nel settore ha portato alla nascita del motto “Una buona vendita parte da un buon acquisto”.

In questo concetto è sintetizzata tutta la filosofia aziendale: acquistiamo auto usate di buona qualità, sottoponendole a rigidi controlli perché soltanto in questo modo possiamo assicurare automobili affidabili e soddisfare i nostri clienti.

Un concetto molto semplice che oggi rende Vernocchi.Zero la prima scelta per chi desidera acquistare auto usate in Romagna. Per avere maggiori informazioni sull’azienda e sulle auto usate disponibili è possibile vistare il sito www.vernocchi.com

Vernocchi.Zero approva la vendita delle auto usate soltanto dopo che queste hanno superato ben 165 controlli: unico modo per ottenere il riconoscimento di “Usato ufficiale della casa”. I clienti di Forlì e provincia che acquistano un’auto usata presso gli showroom Vernocchi, quindi, godono di una garanzia contro i malfunzionamento che copre da 24 a 60 mesi.

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Acquisto casa: scelta tra un appartamento o una casa indipendente

Acquistare casa è una delle cose che prima o poi quasi tutti noi facciamo. Tuttavia, quando iniziamo a pensarci, sorgono tanti dubbi e uno di questi è sicuramente relativo alla scelta tra un appartamento e una casa indipendente. A questo proposito, sappiate che la zona di Pordenone e Udine offre una serie di soluzioni in grado di rispondere ad ogni tipo di esigenza e preferenza. Ecco una panoramica di tutto quello che dovreste sapere a riguardo e validi consigli che vi accompagneranno sia durante la scelta che mentre effettuerete la ricerca dell’abitazione giusta per voi.

Come ben sapete, tra un appartamento e una casa indipendente, le differenze sono moltissime. Infatti, nel primo caso è possibile che dopo l’acquisto dobbiate affrontare le spese condominiali e, eventualmente, anche dei problemi con i condomini. Tuttavia, c’è da dire che, solitamente, gli appartamenti disponibili nell’area di Pordenone e Udine sono situati in zone centrali o comunque in quartieri ben serviti dai mezzi pubblici. Pertanto, scegliere un appartamento può rivelarsi molto comodo, soprattutto per le coppie o per i single che lavorano in una di queste due città.

Anche le case indipendenti possono trovarsi in quartieri residenziali molto vicini al centro, ma ovviamente è molto più difficile trovarle nella zona alla quale siamo maggiormente interessati. Ma ad ogni modo, se siete automuniti e se avete dei figli (o avete intenzione di averli), una casa a pordenone indipendente si rivela una delle scelte più giuste, sinonimo di una maggior tranquillità, molto più spazio a disposizione e, spesso, anche della presenza di un giardino o un comodo patio. Questa tipologia di abitazione si rivela solitamente la scelta migliore un po’ per tutti. Perciò, cercate di prendere una decisione considerando entrambe le soluzioni, i prezzi e, naturalmente, anche le vostre specifiche esigenze e preferenze. Ma a questo punto, la domanda che sorge è: qual è il metodo migliore per cercare una casa in vendita a Pordenone e Udine?

Ovviamente, potrete affidarvi alle agenzie immobiliari, ma se volete risparmiare denaro e cercare la vostra casa in maniera autonoma, il suggerimento è quello di avvalervi dei giornali free press e/o dei siti di annunci gratuiti che potete trovare online. Nel primo caso, si tratta di magazine cartacei, che escono solitamente una o due volte alla settimana e che potrete reperire all’interno di alcuni punti vendita di Pordenone e Udine, oppure ad alcune fermate dell’autobus o in altri luoghi pubblici cittadini. All’interno di essi troverete una sezione dedicata all’acquisto casa, dove troverete tantissimi annunci da analizzare: se la descrizione e il prezzo vi incuriosirà, potrete contattare l’inserzionista e fissare un appuntamento per vedere l’immobile. Per quanto riguarda i siti, la modalità di ricerca delle case in vendita a pordenone o altre località è molto similare e le uniche differenze sono che potrete collegarvi ai portali in qualsiasi momento e trovare nuovi annunci con una frequenza maggiore.

Infine, ricordate che in entrambi i casi potrete anche essere voi a inserire un annuncio, descrivendo la tipologia di abitazione che state cercando e attendendo un riscontro dagli altri utenti del sito o lettori del giornale. Perciò, una volta deciso se desiderate un appartamento o una casa indipendente, potrete iniziare la vostra ricerca tramite questi validi strumenti. In seguito potrete anche cambiare idea, ma in breve tempo riuscirete comunque a trovare quello che stavate cercando, proprio nelle province di Pordenone e Udine.

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I costi dell’RC auto tornano a crescere: +1,42% in tre mesi

Sembra essersi arrestato il trend al ribasso che ormai da oltre un anno interessava i premi RC auto: stando all’ultimo Osservatorio RC Auto dei portali Facile.it (http://www.facile.it/assicurazioni.html) e Assicurazione.it, relativo periodo dicembre 2015 – febbraio 2016, i costi delle polizze mostrano un leggero aumento, pari all’1,42%. Lo scorso mese, per assicurare un’auto gli italiani hanno pagato mediamente 519,70 euro, premio comunque inferiore dell’11,38% rispetto a quello che le compagnie offrivano un anno fa.

L’Osservatorio – disponibile al link http://www.facile.it/assicurazioni/osservatorio/rc-auto-italia.html – ha preso in considerazione i prezzi praticati dalle compagnie assicurative italiane negli ultimi tre mesi.

«Dopo un lungo periodo di ribassi era prevedibile che, sia pur leggermente, i premi riprendessero a crescere. – afferma Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it È proprio in questa fase di premi crescenti che il servizio di confronto di polizze auto diventa ancora più utile».

Le variazioni regionali

L’inversione del trend dei prezzi ha coinvolto, seppur con percentuali diverse, quasi tutte le regioni Italiane. Il record degli aumenti nell’ultimo trimestre è stato registrato in Valle d’Aosta e in Sardegna, dove l’RC auto è cresciuta rispettivamente del 5,21% e del 5,20%. Nonostante ciò, la Valle d’Aosta rimane la regione più conveniente d’Italia per chi deve assicurare un’auto, con un premio medio pari a 328,03 euro (-16% negli ultimi dodici mesi). Seconda per la convenienza delle polizze auto è il Trentino Alto Adige, dove si pagano mediamente 360,84 euro. Al terzo posto, nonostante un aumento trimestrale del 2,25%, troviamo il Friuli Venezia Giulia, dove l’RC auto, a febbraio, è stata pari a 362,12 euro.

Il record dei premi più elevati spetta ancora alla Campania: anche qui il trend dei costi risulta in salita, seppur di poco (+0,97%), e il premio medio è pari a 825,38 euro, frutto comunque di un importantissimo calo annuale pari a oltre il 21%. Come nelle scorse rilevazioni, Calabria e Puglia sono le regioni che seguono la Campania per i premi più elevati, con una media rispettivamente pari a 645,30 e 631,31 euro. Anche qui i costi per assicurare l’auto sono calati sensibilmente nell’anno, ma nell’ultimo trimestre il segno si è invertito: per i calabresi le polizze, da novembre a febbraio, sono aumentate di oltre il 2%, mentre per i pugliesi la crescita si è fermata al +0,55%.

Le regioni in cui i prezzi sembrano continuare la loro discesa sono il Molise e l’Umbria, dove il calo trimestrale è stato pari rispettivamente al 3,32% e al 2,14%. In Abruzzo e in Basilicata la discesa è più lenta con premi ridotti, nel trimestre, dell’1,13 e dell’1,71%. Più vicini alla stabilità, ma non ancora in aumento, i costi per l’RC auto in Liguria, Sicilia e Trentino Alto Adige, regioni in cui il calo non ha raggiunto l’1%.

Le garanzie accessorie

Le ultime rilevazioni sui preventivi richiesti dagli automobilisti dimostrano come sia sempre più popolare la garanzia dell’assistenza stradale: a novembre 2015 la inseriva nel preventivo il 33,07% di chi voleva sottoscrivere una polizza, a febbraio 2016 la stessa percentuale è salita al 34,24%. La tutela legale (inclusa nel 23,64% dei preventivi) ha ormai superato per numero di preferenze quella contro gli infortuni al conducente (20,77%). Rimane quasi invariato rispetto all’ultima rilevazione il ricorso alla tutela contro furto e incendio, scelta dal 10,74% degli utenti.

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Facile.it torna in TV per far risparmiare, ancora, con le scelte giuste

Facile.it (http://www.facile.it), il sito di comparazione leader in Italia ritorna in TV con il suo ottavo spot, affidando ancora una volta la creatività all’agenzia Nadler Larimer & Martinelli (www.nadler.it).

Dopo aver radicalmente modificato concept, ambienti e protagonisti lo scorso anno, Facile.it questa volta comunica nel segno della continuità: inutile risparmiare su ciò che rende piacevole la vita, meglio farlo sulla polizza auto!

La campagna, intitolata “Mare o montagna?”, ha come protagonisti due amici. Durante un viaggio in auto quello alla guida cerca di scoprire il segreto che ha consentito all’altro di permettersi prima una vacanza in montagna e poi una al mare; ha forse avuto un aumento? La risposta, però, è ben diversa da quella che si aspettava: “No, ho risparmiato sulla polizza auto. E’ Facile!”

Ecco che anche l’amico al volante si convince, verifica le offerte disponibili per rinnovare la sua assicurazione e scopre che può risparmiare fino a 500 euro. Sceglie quella più adatta a lui, ripete la formula magica che ormai da anni caratterizza le campagne del comparatore e, dopo aver detto “Facile.it! Facile.it!! Facile.it!!!”, lui (e il suo amico!) si ritrovano in riva al mare a sorseggiare cocktails in dolce compagnia.

La nuova campagna è on air da poche ore ed è già prevista la sua programmazione sulle reti Rai, Mediaset, Sky, Cielo e Discovery Channel.

«Ogni mese vengono vendute tramite Facile.it più di 54mila polizze Rc auto– ha dichiarato Marco Giorgi, Responsabile Marketing di Facile.it –  e il nostro obbiettivo è quello di continuare a garantire a chi sceglie il nostro portale il maggior risparmio possibile mantenendo gli altissimi standard di servizio che da sempre ci caratterizzano, non solo per il comparto RC auto, ma anche per mutui, prestiti, conti correnti, tariffe energia, telefonia e ogni altra spesa confrontabile su Facile.it. Nadler Larimer & Martinelli è riuscita ancora una volta a tradurre tutto ciò in una creatività divertente ed efficace.»

A firmare la regia dello spot, che è stato girato a Milano, è come per il precedente episodio Gigi Piola. Dario Primache e Niccolò Martinelli sono responsabili della direzione creativa mentre la casa di produzione è The Big Mama. Lorenzo Borsetti è l’ executive producer e Giada Sidoti è producer. Il direttore della fotografia è Cesare Danese, Antonino Munafò è il copywriter e Elisabetta Vignolle l’art director.

Visti gli ottimi risultati delle scorse esperienze, anche questa campagna sarà declinata sui social network a cominciare da Facebook e la pianificazione, coordinata con i diversi passaggi TV, sarà mirata a target specifici. Confermata anche la tradizionale attività di promozione di Facile.it sul web, sui principali portali e siti internet.

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da Lovecraft a Carpenter nella “Trilogia dell’Apocalisse”

Mentre aspettiamo l’avvento di Guillermo Del Toro, grande ammiratore di HPL, che ha appena comunicato d’esser pronto a portare sullo schermo il più importante dei suoi racconti, Le Montagne della Follia, lo sguardo si volge al passato, perché HPL ha comunque avuto, nonostante la scarsità di pellicole dedicate, ottimi estimatori tra i grandi nomi. Tra gli altri, Stuart Gordon, regista dell’indimenticabile Reanimator, di fatto la prima opera di Lovecraft ad essere portata sullo schermo con successo (per essere precisi la prima era La città dei mostri, di Roger Corman, anche se vengono citati come ispirazione sia HPL che E.A. Poe). Il Lovecraft degli orrori ignoti che attendono nell’Altrove dei Grandi Antichi, delle città come Arkham (che non esistono nella realtà) lo ritroviamo nella sua migliore forma nel visionario Il seme della follia, di John Carpenter (1995).

Howard Phillips Lovecraft morì all’ospedale di Providence il 15 marzo 1937, ad appena 47 anni, di tumore all’intestino. Morì solo e povero: nessuno, a parte rari amici della sua città natale, sapeva della sua malattia, e i suoi racconti pubblicati sulle riviste specializzate allora più note (Amazing Stories, Astounding Science Fiction e soprattutto Weird Tales) non gli davano alcuna sicurezza economica. Era, certo, assai noto, fra gli «amici di penna» e i lettori, ma non si può dire che avesse una vera fama letteraria; questa gli giunse solo dopo la morte e col tempo, è aumentata sempre più: oggi il suo nome è conosciuto in tutto il mondo e i suoi scritti tradotti in moltissime lingue. E il primo a meravigliarsi di tutto questo sarebbe stato proprio lui, ipercritico nei confronti di se stesso.

La maggior parte delle opere di Lovecraft sono ispirate dai suoi incubi e forse il continuo e duraturo successo dei suoi racconti si deve proprio a questo collegamento diretto con i simboli dell’inconscio. I suoi «mostri» non è che non siano “rappresentati”, ma non è sul loro aspetto esteriore che si basa la paura che incutono, bensì sulla loro totale estraneità al mondo dell’uomo: sulla indifferenza a esso, sul retaggio di un passato a noi sconosciuto, sul desiderio di riprendere possesso di una loro antica proprietà che è la Terra, sull’annullamento e sulla sospensione delle leggi fisiche che governano il nostro mondo e ci danno sicurezza. Strettamente legato al tema precedente è il pessimismo cupo e angoscioso che permea tutta l’opera di Lovecraft. Nella sua concezione, definita cosmicismo, gli esseri umani sono, nella scacchiera dell’universo, pedine insignificanti sovrastate da potenze sconosciute e terribili. Lovecraft sdegnò in modo pressoché sistematico ogni forma di “lieto fine”; non a caso, nelle sue storie i protagonisti sono spesso antieroi che vanno incontro ad una fine tragica o appaiono solo come spettatori di vicende terrificanti, il cui esito non sono assolutamente in grado di modificare.

La trilogia dell’Apocalisse di John Carpenter è una trilogia tematica di film, che include La cosa, Il signore del male e Il seme della follia. Anche se non ci sono personaggi ricorrenti o legami tra i film, il regista ha spiegato esplicitamente nei suoi commenti DVD e nelle interviste che li considera parti di un corpo di lavoro unico, e si riferisce a questi come “trilogia dell’Apocalisse”.

Il seme della follia è pesantemente influenzato dai lavori di H. P. Lovecraft ma non sviluppa nessuna delle sue storie; più che altro si focalizza sulla relazione di un autore horror come Lovecraft e il suo pubblico. L’omaggio lovecraftiano più rilevante che attraverso un riuscito espediente Carpenter riesce a fare al nostro con il suo Il seme della follia, è però legato all’importanza della parola: Lovecraft era un convinto sostenitore della potenza della parola narrata, elemento facilmente riscontrabile nei suoi racconti, ricchi di grimori e libri proibiti, formule magiche e lingue perdute e oscene. Era attraverso oscuri formulari che le divinità malefiche ritrovavano la strada di casa – attraverso libri che la memoria dovrebbe dimenticare, come il già citato Necronomicon; perché è attraverso le parole che il male antico è  sopravvissuto e adesso dorme, in attesa che qualcuno lo risvegli. Usando le giuste parole: Carpenter sfrutta questo aspetto della prosa di Lovecraft, portando avanti in discorso simile e facendo di un libro, il testo dello scrittore protagonista, il veicolo della rinascita dei grandi antichi e delle sue parole il filo conduttore dell’intera storia, addirittura trasformando detto filo in una corda da equilibrista, muovendosi a cavallo tra una dimensione meta-filmica e una meta-letteraria. Il povero John Trent finisce così dentro una storia di Cane, che poi è una storia di Lovecraft, divenuta una storia di Carpenter… e in un cerchio, letteralmente, senza fine e senza scampo.

In questo “cerchio” si sviluppa in modo più pertinente e riuscito il precedessore Il signore del male, e la forza del film sta proprio nella “semplicità” del soggetto di partenza a dispetto della complessità delle materie trattate: l’oggetto d’indagine non è tanto il liquido verde in sé, né il rapporto tra bene e male; quello che Carpenter vuole indagare è il comportamento dell’uomo davanti all’irrazionale e l’atteggiamento di istituzioni come la scienza e la chiesa, davanti alle difficoltà.
Cosa sia specificatamente l’altra dimensione che si trova dentro a quello specchio (o come sia scientificamente definibile l’indefinibile) al regista (e allo spettatore) non è dato sapere; l’unica cosa verificabile è come quel muro di convinzioni, per cui l’uomo ha combattuto nel corso di secoli di storia, possa essere abbattuto in un attimo da ciò che non si conosce, facendoci affondare nell’insicurezza.

La cosa è un remake di La cosa da un altro mondo, ed è una versione molto più fedele del racconto Who goes there? che però è terribilmente debitore a LE MONTAGNE DELLA FOLLIA; questo libro infatti può essere considerato il precursore di un genere di racconti su storie di spedizioni alle regioni polari ormai divenute trame classiche. Tra essi possiamo ricordare Ice Station e Artico, ma anche di film più recenti come Alien vs Predator e fumetti e manga come Devilman e Mao Dante.

Basta legger la trama del romanzo di Lovecraft per credere di leggere la trama de LA COSA: “Una spedizione di sedici esploratori si trova in Antartide per condurre alcune ricerche. La storia è raccontata in prima persone da uno di loro, il geologo William Dyer. Il gruppo fa una scoperta incredibile: all’interno di una caverna vengono rinvenuti i resti di alcune creature mostruose, simili a raccapriccianti umanoidi anfibi.
Gli esseri, da una prima stima, sembrano essere sepolti in quello stato da milioni di anni e per questo viene dato loro il nome diantichi.
Contemporaneamente alla scoperta, un cane e un uomo di nome Gedney scompaiono senza lasciare tracce. Gli altri cani sembrano provare un astio furioso verso le creature, al punto che se potessero ne dilanierebbero le viscere.
I corpi vengono prelevati e custoditi al campo base. Dyer e un giovane ricercatore di nome Danforth salgono a bordo di un piccolo aereo per esplorare l’area intorno alla caverna. Con loro grande sorpresa, sulle montagne della zona scorgono  le rovine di antiche città abbandonate (?) e sepolte dalla neve”.

Come in Lovecraft, anche ne La cosa, i protagonisti non sono uomini d’azione. Non devono esserlo. L’effetto disgregativo delle strutture sociali e razionali è più efficace quando i soggetti sono uomini di scienza. Il pilota di elicotteri interpretato da Kurt Russell (Fuga da Los Angeles, Grosso guaio a Chinatown) è l’ultimo a cedere proprio perché uomo d’azione; ma anche lui, alle prese con un nemico non identificabile, finisce per essere risucchiato nel vortice del sospetto e dell’impotenza, mentre il mostro continua ad assimilare i suoi compagni. Carpenter ci spinge verso questi “mostri quasi invisibili”, e verso quegli onirici viaggi in mondi assurdi e violenti, alla ricerca dei mostri nelle immensità dello spazio, che esistono nel fondo dell’animo umano.

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LORD OF TEARS, lacrime di coccodrillo

Baldurrock’s House ha una cattiva reputazione: costruita sul sito di un vecchio tempio pagano, la fatiscente residenza nasconde molti segreti inquietanti. James Findlay, problematico insegnante tormentato da strane visioni che a Baldurrock è nato, decide di farvi ritorno in cerca di risposte. Incontrando Evie Turner, una giovane e bella donna americana, James inizia a scoprire alcune terrificanti verità che minacciano di annientare entrambi per via di una vecchia maledizione.

lungometraggio Inglese prodotto interamente grazie al Crowdfunding di Kickstarter, LORD OF TEARS grazie ad una campagna spettacolare lanciata sul web, fatta di numerosi trailer, di un sito di forte impatto, è riuscito a raggiungere velocemente la cifra che occorreva per girare il film (appena 6.000 Sterline), riuscendo a chiudere il progetto con ben 12.587 Sterline!

Il film di Brewster è una ghost story che non fa dell’originalità il suo punto di forza ma è una produzione che riesce a intrattenere e perché no? anche ad avvincere pur nella prevedibilità di alcuni snodi narrativi.

Diciamo subito che le cose buone in questa opera prima ci sono, ma che purtroppo sono sopraffatte da quelle negative.

Di buono c’è un innegabile senso della composizione, una ottima fotografia in esterni, gli attori (bravi tutti, sebbene poco conosciuti), la colonna sonora, l’idea di base, le azzeccate locations ma soprattutto, la voglia di costruire un horror insolito, personale, non banale.

Di negativo c’è che questo senso della composizione tende a diventare un pò troppo estetizzante e fine a se stesso, una fotografia in interni troppe volte piatta e poco curata… aggravata spesso dall’uso di filtri eccessivi che danno al tutto il sapore di un videoclip indipendente più che film indie  (specialmente i timelapse ed i flashback) ed una storia complessa che però fa acqua proprio in certi “presunti” colpi di scena, curiosamente spoilerati da una scrittura prevedibile e… anche dalla colonna sonora (vedi la scena della piscina, e la song che recita IO SONO IL TUO FANTASMA, E TU MI MANCHI!!!).

Se LORD OF TEARS è un film che punta sulla autorialità, eleganza e ricerca stilistica al di sopra delle mode, diventa allora imperdonabile – proprio nel finale – vedere questo ossessivo richiamo (fuori luogo) ai fantasmi dell’immaginario asiatico, con la donna pallida dal capello scuro spalmato sul viso e movenze scattose alla Kayako di THE GRUDGE che però 10 anni dopo risultano un pò ridicole e poco funzionali. L’attrice Lexy Hulme è davvero brava nel ricreare la recitazione e le movenze delle pin up; è perfettamente in parte e anche abile nell’esprimersi col corpo e la danza: troppo lunga, riempitiva e fine a se stessa diventa però la scena del balletto, subito seguita da una scena (quella in piscina) dove la stessa si ripropone danzando e quindi nel finale vederla muovere come le striscianti figure Nipponiche penalizzano anche la sua abusata bravura gestuale.

Ammaliante la voce dell’uomo Gufo, affidata a David Schofieldattore di grande esperienza visto in cult come L’ULTIMO DEI MOICANI e IL GLADIATORE che compensa e distrae dal troppo amatoriale costume della creatura/gufo (altrettanto finta ma MOLTO più efficace era la maschera usata in DELIRIA, ma li a dirigere c’era un personaggio di grande esperienza come Michele Soavi!). BLOODY DISGUSTING lo votò con troppo entusiasmo, miglior film del 2013, il che indica anche come le produzioni di buon livello siano scarse sebbene non è difficile comprendere che il taglio del film sia rivolto ad un pubblico mediamente giovane e meno smaliziato. Gli effetti scarseggiano, le lenti a contatto son davvero di bassa qualità (oramai anche su ebay ne forniscono modelli più sofisticati e realistici per poche decine di euro!) e non si capisce come mai una persona dalla testa recisa, appaia come uno spettro la cui gola è tagliata solo nella parte frontale… e non sono nemmeno eccessivamente logiche, plausibili o “spiegate” le dinamiche per cui una presenza amichevole, di punto in bianco diventi ostile proprio verso la persona che cercava di proteggere, se non solo per creare un inatteso twist che una scrittura più curata avrebbe evitato. Il protagonista Euan Douglas, è in parte e sostiene la vicenda anche nei passaggi meno credibili (sebbene sembri un pò troppo dispiaciuto per la morte di una madre da cui eredita una fortuna, e che non vedeva dalla sua infanzia!) mentre la figura del migliore amico è troppo abbozzata per avere poi, il peso che ha nella vicenda.

Sicuramente il regista saprà donarci in futuro qualcosa di prezioso, per il momento, mi sento di andare controcorrente e non promuovere a pieni voti un opera che lascia in conclusione il senso di amaro in bocca, quello delle occasioni sprecate.

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E.N.D. l’inizio della fine

Lo aspettavo da tempo… ebbi modo di vedere online E.N.D.  il primo pluripremiato capitolo di questa serie nata per il web, ma che ha avuto la fortuna di approdare al cinema… ora la ONE SEVEN MOVIES, una label specializzata nel distribuire film italiani in USA, ne ha curato la distribuzione in una edizione arricchita da simpatici extras e tante “palmette”… e così, per vedere un film italiano ambientato in italia e girato in italia, ho dovuto aspettare anche stavolta che uscisse all’estero. Bizzarrie del BELPAESE.

Così, il pilota della serie diventa ora il primo dei 3 capitoli che compongono un film.

E.N.D.  – che significa FINE ma è anche l’anagramma della formula chimica della cocaina – è un film in 3 capitoli, o meglio… un film che ci porta ad assistere a 3 momenti di una epidemia “zombesca”:l’inizio, la diffusione del “contagio” e la situazione nel momento massimo di esso. Il finale si lascia aperto ad un sequel (o ad altre puntate per la famosa webserie).

Di originale c’è l’impianto che parte come un film commedia, dove l’incursione zombesca viene solo appena suggerita… ed il metodo di contagio che passa per una partita “tagliata male” di cocaina. Peccato che questo incipit geniale (e chi mi legge sa che non scrivo facilmente questa parola), venga poi trascurato nel resto del film. Maggiori richiami ad esso, specie nel finale, avrebbe giovato alla coerenza narrativa e avrebbe consacrato l’opera a piccolo cult. Ma purtroppo, non siamo al cult.

Non è un brutto film, sia chiaro, ma si perde spesso e… la colpa non è nella discontinuità degli episodi – come quasi sempre accade nei film episodici/collettivi – qui la qualità è sempre alta, e la differenza strutturale dei 3 segmenti è più che giustificata.

Quel che non va è la narrazione generale, che si contorce su se stessa in barocchismi inutili, dimenticandosi che si sta facendo un film (a quanto vediamo) di impianto zombie si, ma di nuova generazione (e quindi non proprio politico, quanto più di intrattenimento) che cade laddove l’autore vuoleautoincensarsi in significati che – tolta la metafora della cocaina – non stanno né in cielo né in terra… e questo proprio a causa della leggerezza con cui il tema della droga è stato non-trattato; se fosse stato più di un semplice pretesto avrei accettato di tutto dagli autori. Ma così no.

Il primo segmento (di Luca Alessandro, Allegra Bernardoni e Federico Greco) quindi è insolitamente senza zombie e senza horror; è recitato e fotografato bene e nell’insieme incuriosisce e convince.

Il secondo segmento è oggettivamente il migliore: Domiziano Cristopharo ricorda le lezioni di Fulci e Romero, non si prende sul serio, non vuole nemmeno avere una trama (sebbene la firma dello script sia di Antonio Tentori) in quanto, collocato fra 2 momenti (inizio e “fine”) il suo racconto cerca solo di rappresentare una fuga disperata verso il nulla… una fuga inutile, in quanto gli zombie qui non muoiono (come nel bellissimo RITORNO DEI MORTI VIVENTI) e la fuga si riduce solo ad un istinto umano che rallenta il  destino dei protagonisti. Ottimi effetti speciali, atmosfere cupe nonostante il sole che spacca le pietre, credibili le interpretazioni… e un commento musicale (di Antony Coia) che sembra farci tornare agli anni 80 migliori. Meno buoni alcuni piccoli interventi digitali che però non son abusati.

Il terzo segmento, diretto da Federico Greco (stavolta da solo) ha una buona idea di partenza, che oscilla fra l’horror ed il grottesco, ma che sembra non voler prendere mai una posizione… ed infine quando la prende… prende quella sbagliata. Il finale cappa e spada fra i due “antagonisti” (a parte che il film non racconta di un atavico odio fra i due, che sembrano ritrovarsi qui, ma senza essersi mai incontrati) sfiora il ridicolo nella recitazione e nei CONTENUTI dei dialoghi… poi, presenta una macchinosa soluzione per eliminare gli zombie che… io non faccio spoiler, ma se così fosse, in un mondo dove i pochi umani son assediati, questi ultimi sidecimerebbero da soli. Per di più (senza apparente motivo narrativo) questo episodio presenta una inutile soluzione per “ferire” gli zombie attraverso l’estrazione del cuore. Si, FERIRE, ma senza ucciderli… e allora mi chiedo: perchè dovrei arrischiarmi di venire contagiata/uccisa per levare il cuore a uno zombie durante una lotta, quando magari potrei fare di meglio decapitandolo con una motosega o tagliandogli le gambe? Bah. Alessio Cherubini (Eaters, Anger of the dead) nel ruolo dello zombie/capo resta impresso per potenza visiva e make up.

Il film vale una visione spensierata, se non altro per il senso di cupo che lascia… e questo è buono; lascia però anche molte domande a cui non si ha risposta… e questo è meno buono. 6 su 10.

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Paola Barale torna al cinema in un horror “contagioso”!

Dopo l’adventure-game  Pechino Express, la bionda sta per tornare in TV su Italia 1 con FLIGHT 616 e sul grande schermo nel film “Virus: Extreme Contamination”,  girato in Kosovo da Domiziano Cristopharo.


La sceneggiatura è di Antonio Tentori, noto scrittore che ha collaborato in passato con alcune delle più importanti icone del genere come Lucio Fulci e Dario Argento, e racconta la storia di uno scienziato italiano che  raggiunge il Kosovo per studiare l’impatto di un meteorite che pare abbia provocato dei danni sul posto. Giunto sul luogo, l’uomo scopre che il corpo celeste è stato spostato presso una base militare vicina, dove tutte le persone si sono trasformate in creature mostruose.

Colpito dalla sua “bionda musa”, Cristopharo torna a girare a maggio con ancora Paola Barale, affiancata dal modello Julien Mbiada in Calabria, in una produzione italo/francese che si affianca a Filmon Aggujaro (già produttore di Virus) su una sceneggiatura di Andrea Cavaletto (Dylan Dog, Hidden in the woods) di cui però al momento si sa poco. Molto riserbo circonda attualmente il progetto che si denota interessante se non altro perché la Barale sarà, per la prima volta, protagonista assoluta ed unico personaggio “vivo” in scena.

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Formazione a IP Security Forum Milano: Corso “Norme CEI Sistemi antintrusione e antirapina”

MILANO – Tante opportunità in più per i professionisti dell’IP e della sicurezza che vogliono rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione all’IP Security Forum, giovedì 31 marzo, presso il Centro Congressi Stella Polare di Fiera Milano-Rho.

Tra le novità dell’evento per eccellenza dedicato all’IP Security, due corsi di formazione organizzati da Ethos Academy.

Durante la sessione pomeridiana (dalle 14 alle 18, inclusi gli esami), in concomitanza con IP Security Forum, si terrà in una sala riservata “Norme CEI Sistemi antintrusione e antirapina”, corso rivolto a Progettisti, Installatori e System Integrator che vogliano proporre ai loro clienti Sistemi di Sicurezza nel rispetto di quanto stabilito dalle norme vigenti, ed a Responsabili della Sicurezza e Utilizzatori che vogliano disporre degli strumenti per valutare correttamente i Sistemi a loro proposti.

Il corso, organizzato in collaborazione con la Gazzoli Engineering, mira a fornire ai partecipanti la conoscenza delle Norme Tecniche da rispettare nella progettazione, nella realizzazione e nell’utilizzo dei sistemi Antintrusione e Antirapina. In particolare:

– Norma CEI 79-3: Prescrizioni Particolari per Impianti di Allarme. Questa Norma stabilisce i criteri da seguire nella progettazione, pianificazione, esercizio, installazione, messa in servizio e manutenzione degli impianti  di Allarme Intrusione e Rapina (I&HAS) installati in edifici e permette di stabilirne il livello di prestazione

– Norma CEI EN 50131-1: Prescrizioni di Sistema (Componenti). Questa Norma definisce le prescrizioni di sistema relative ai diversi componenti che costituiscono gli impianti  di Allarme Intrusione e Rapina  (I&HAS)

Per partecipare è necessaria una conoscenza di base di sistemi antintrusione (cablati e radio, architettura su bus, programmazione via seriale o via IP), sistemi di videosorveglianza (analogici, telecamere VGA e telecamere megapixel, VCR analogici, VCR ibridi), e networking (struttura tipica di una rete IP, funzionalità di base di PC, server, NAS, switch, router, firewall).

Al superamento dell’esame finale sarà rilasciato un attestato di competenza.

 

Per le iscrizioni al corso di formazione è già attivo il seguente link:

http://www.ethosacademy.it/formazione-security-safety-corso.asp?c=7&id=17

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Il Mozambico non è mai stato così vicino: scoprilo con HUMANA

La solidarietà può far parte della tua estate e delle tue vacanze?

 

Il Mozambico è il luogo dove scoprire questa combinazione che ci piace chiamare “vacanza solidale”!

Per vacanza solidale s’intende una vacanza capace di coniugare relax, solidarietà e conoscenza della comunità locale. Grazie a questa proposta di HUMANA People to People Italia, ci sarà sia la possibilità di fare piccole attività di volontariato, sia di vivere momenti di relax e scoperta del paesaggio circostante (tra le mete delle escursioni anche Ilha de Moçambique, patrimonio dell’Unesco).

 

HUMANA è presente con questo progetto sin dal 2008 e sostiene, grazie anche alla quota di partecipazione, l’Istituto turistico-alberghiero che gestisce in loco.

 

Il bairro di Muzuane, dove alloggeremo, si affaccia sull’Oceano Indiano ed è uno spettacolo di acqua cristallina e tramonti mozzafiato. Il Mozambico offre paesaggi meravigliosi e avere l’opportunità di visitarli con persone locali, è un’opportunità unica!

 

Contattateci per maggiori info

Scrivete a : progetti[@]humanaitalia.org

oppure telefonate al: 0293964028

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GLI OCCHIALI été Lunettes PRESENTANO LE NOVITA’ 2016

Piume naturali inserite tra le due lastre di acetato e incisioni floreali fatte a mano

Ampia palette cromatica tra tonalità classiche e combinazioni vivaci

Aste in metallo, acetati glitter e studio sapiente delle forme

Legno e acetato assieme per soluzioni fresche ed eleganti

Spazio all’uomo con montature grintose in legno e metallo

 

 

La semplicità dell’essere unici! Gli occhiali été Lunettes mostrano la propria anima fatta di accurata attenzione al dettaglio, continua ricerca di materiali, preziosa abilità artigianale, raffinatezza e fascino. Sono montature dal design chic e sofisticato, dove l’alta tecnologia si unisce ad una profonda esperienza, creando oggetti irripetibili che stupiscono per la qualità delle rifiniture. Ogni occhiale è realizzato completamente a mano e prodotto in edizione limitata, testimoniata dalla sequenza numerata incisa sull’asta e dal certificato all’interno della confezione.

La collezione été è caratterizzata da tre speciali linee: la linea piuma, la linea plexiglass e la linea legno.

Piume: NUOVI COLORI, UGUALE LEGGEREZZA, ANCORA PIU’ FASCINO

Vere piume naturali, trattate e colorate, inserite manualmente tra due lastre di acetato danno vita a montature uniche e speciali, per donne contemporanee e glamour. La nuova collezione propone una palette cromatica più ampia che combina tonalità classiche – come rosso e marrone – a sofisticate nuance di rosa, azzurri e verdi per un effetto grintoso ma elegante. Le forme spaziano da silhouette butterfly, a tagli geometrici e volumi oversize. Ogni occhiale è realizzato in Italia e proposto con un astuccio che riporta la stessa tipologia di piuma dell’occhiale.

 

Plexiglass: eleganti intagli a mano e moderne combinazioni di materiali

Il plexiglass, altamente trasparente e cristallino, esalta la preziosità delle incisioni floreali realizzate interamente a mano da un artigiano francese mediante l’utilizzo di microsfere, senza uso di stampi ne laser. Non sono semplici montature, ma vere e proprie opere d’arte! La novità di quest’anno è il gioco di materiali, tra l’etereo plexiglass e il forte metallo delle aste, per un look moderno e di classe. Inoltre l’utilizzo di acetati glitter per i terminali d’asta impreziosisce l’offerta enfatizzando l’anima glamour e un po’ sognatrice della linea.

 

Legno: eco-friendly e spazio all’uomo

Grande novità 2016 è la collezione in legno e acetato: sottili essenze di noce o ebano, materiale pregiato e naturale, incontrano acetati colorati per occhiali esclusivi e preziosi, freschi ed eleganti, dall’anima tutta made in Italy. Le leggerissime montature – con forme che vanno dallo squadrato evergreen al tondo vintage – sono presentate nelle varianti di colore bianco, nero, rosso, viola e blu. Nella collezione maschile, invece, il frontale in acciaio inox si unisce ad aste in legno per un look contemporaneo e mai banale!

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Il rito funerario nell’ antica Grecia

Oggi siamo abituati a celebrare il rito funerario delle persone care attraverso la tumulazione, come avviene ad esempio nel cimitero romano del Verano o anche attraverso la cremazione a Roma, che è una pratica  funeraria che si è molto diffusa negli ultimi anni nella capitale.

Il rito funerario ha origini antichissime. infatti già nella civiltà Egizia veniva data molta importanza al funerale del faraone, che veniva chiuso nella piramide con tutti i suoi averi, anche se i veri maestri del rito funerario sono i greci.

Evoluzione del rito funerario greco

Le prime conoscenze che abbiamo riguardo ai funerali dell’ antica Grecia ci vengono dai poemi ,dove ci viene presentate la figura di  Ade, dio della morte e del traghettatore Caronte a cui  vengono consegnate delle monete,  appena giunti nell’ oltretomba, per non far vagare la propria anima per sempre.

Nell’ Iliade, Omero ci presenta delle magnifiche cerimonie funebri dove il morto è vestito  con i suoi migliori abiti e  viene posto su una pira dove viene bruciato e in suo onore vengono fatti canti funebri, giochi per un lutto che poteva durare fino a 12 giorni.

In età classica il corpo del defunto subiva la cremazione ed era molto importante anche la cura della tomba, che veniva adornata con tutti gli averi del morto,  mentre a partire dal IV sec a.C  viene introdotta  la pratica della sepoltura sotto terra.

Nella cultura del funerale greco  gli oggetti hanno una grande importanza , infatti sono stati ritrovati nelle tombe tantissimi vasi dedicati al defunto con delle rappresentazioni di banchetti e molti contenitori per cibo e acqua, poichè il banchetto era una parte fondamentale del rito funebre.

Le fasi del funerale dell’ antica Grecia

Il funerale greco era diviso in tre parti: nella prima parte chiamata pròthesis, ci si riuniva vicino al corpo del defunto e per tre giorni venivano fatte preghiere e canti funebri in suo onore.

La seconda parte era quella ekphorà che prevedeva un lungo corteo funebre per trasportare la salma fino al luogo adibito per la sepoltura.

Questa viene  detta entophé e varia a seconda  del luogo e delle epoche in cui ci si trovava e quindi si procedeva o  alla cremazione, che prevedeva che gli oggetti cari venissero bruciati con il defunto, o alla sepoltura nella tomba della salma.

Dopo il funerali tutti i parenti e gli amici del defunto dovevano obbligatoriamente purificarsi dal contatto e la vista della salma attraverso dei sacrifici di bestiame alle divinità, che duravano in media  fino a 12 giorni  dopo le esequie.

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Come asciugare i capelli ricci

Avere i capelli ricci può essere molto vantaggioso poiché questi tendono a restare in ordine più a lungo e allo stesso tempo a nascondere di più lo sporco. Tuttavia chi ha i capelli ricci solitamente ne vede più i difetti che i pregi, questo perché se non si sa come asciugarli e aggiustarli correttamente il risultato può rivelarsi tutt’altro che alla moda senza i nostri prodotti capelli

Dunque come asciugare i capelli ricci correttamente?

La prima cosa da fare è innanzitutto utilizzare prodotti appositi durante il lavaggio, preferibilmente optando per quelli anti-crespo (tipo Argan deep treatment della linea Z.ONE Concept) e evitando quelli troppo districanti per non perdere la forma.
Dopodichè possiamo procedere con l’asciugatura. Prima di tutto dobbiamo tamponare i nostri capelli con l’asciugamani senza però stressarli. Avvolgeteli con l’asciugamano premendolo delicatamente in modo che assorba l’acqua dopo il lavaggio senza asciugarli mai brutalmente. Un pettine con denti larghi è consigliato per togliere i nodi dei riccioli. Spazzolandoli invece, le ciocche si separerebbero troppo facendo sembrare i vostri capelli ispidi e gonfi.

Fatto ciò è necessario applicare dei prodotti per capelli modellanti per i nostri ricci a scelta tra schiume e gel appositi (noi consigliamo Curl passion designer oppure Curl definer). Nella scelta della schiuma dobbiamo fare attenzione al grado di tenuta segnato sulla confezione, in base a quello sapremo se il prodotto darà un effetto più o meno “attaccato”.
Per applicare il nostro prodotto dobbiamo prima pettinare il capello e poi “scombinarlo” nuovamente con le mani intrise di spuma o gel. Per chi ha i capelli grassi è altamente sconsigliato applicare questi prodotti alla radice, poiché tendono a sporcare prima il capello. Di conseguenza partite dalle punte e in base al tipo di capello decidete fin dove arrivare.
Dopo aver applicato il prodotto possiamo modellare i ricci con le dita e passare ad asciugare i nostri capelli. Ricorda però che il calore secca ulteriormente i capelli ricci ed è anche per questo che dovreste lasciare che si asciughino da soli. Oppure potreste usare il phon con il diffusore, impostato a bassa temperatura.
In base al tipo di volume che desiderate deciderete se procedere a testa in giù o meno. Ovviamente asciugare i capelli a testa in giù donerà molto più volume. In caso contrario partite dalle punte e quando arrivate alla radice eseguite dei movimenti rotatori.
Chi usa il diffusore di solito ha la cattiva abitudine di poggiarvi i capelli direttamente sopra ottenendo come risultato punte bruciate da tagliare. Tenete dunque il diffusore a distanza dalle vostre punte e considerate che fondamentalmente i tempi di asciugatura sono gli stessi.
Dopo aver asciugato i capelli ricci con il diffusore potrete dare un tocco finale con lacca o cera modellante, prodotti per parrucchieri , come ad esempio Eco hairspray o Sticky paste della linea NO INHIBITION.

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Mixer ad ampia larghezza di banda da 2GHz a 14GHz con duplicatore di frequenza LO integrato fornisce larghezza di banda IF da DC a 6GHz

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  • 8 Marzo 2016

Linear Technology annuncia l’LTC5548, un mixer a doppio bilanciamento in grado di funzionare come convertitore verso l’alto o verso il basso in un ampio range di frequenze da 2GHz a 14GHz. L’LTC5548 è dotato di trasformatori balun integrati sulle porte RF e LO che forniscono abbinamento di 50Ω da 2GHz a 13,6GHz e da 1GHz a 12GHz su ciascuna porta rispettivamente, consentendo al tempo stesso il funzionamento single-ended. La porta IF, inoltre, ha una frequenza compresa tra DC e 6GHz e supporta i trasmettitori e i ricevitori a banda larga in banda base. L’LTC5548 presenta un’elevata linearità di 24,4dBm IIP3 a 5,8GHz e 21,4dBm a 9GHz.

L’LTC5548 semplifica i progetti di trasmettitori e ricevitori a microonde con un buffer LO integrato che richiede un livello di segnale di soli 0dBm, eliminando in modo efficace un circuito amplificatore LO esterno ad alta potenza. L’LTC5548, inoltre, è dotato di un duplicatore di frequenza LO integrato su chip che consente di utilizzare i sintetizzatori a bassa frequenza e a basso costo comunemente in commercio. Il mixer offre un eccezionale isolamento porta-porta, riducendo così al minimo la perdita LO indesiderata e semplificando i requisiti di filtro esterno.

Le prestazioni dell’LTC5548 sono ideali per una vasta gamma di applicazioni a microonde, inclusi dorsali a microonde in banda larga, i servizi wireless emergenti nella banda 5,8GHz senza licenza e 14GHz LTE-Advanced in banda larga, i transceiver satellitari in banda larga, i sistemi radar, i transceiver in banda X e Ku, gli analizzatori di spettro, le apparecchiature di test RF e i modem satellitari.

L’LTC5548 offre un’eccellente capacità di gestione delle scariche elettrostatiche con rating HBM (human body model) di 2.000V su tutti i pin. Il dispositivo viene fornito in un piccolo package QFN di plastica a 12 pin di 3mm x 2mm, offrendo una soluzione compatta che richiede un numero ridotto di componenti esterni. L’LTC5548 sopporta temperature di esercizio -40°C÷105°C. Il mixer è dotato di un unico ingresso di tensione da 3,3V per una corrente di alimentazione totale di 120mA. Inoltre, è provvisto di un pin per disabilitare il circuito integrato. Quando è disattivato, il dispositivo consuma solo 100μA max. di corrente di standby. Questo pin può essere utilizzato per accendere e spegnere direttamente il dispositivo in meno di 0,2µs, supportando il time-division duplex (TDD) o le radio in modalità burst. L’LTC5548 è venduto a un prezzo di $9,50/cad. per 1.000 pezzi. Campioni e volumi di produzione del dispositivo sono già disponibili. Per maggiori informazioni, visitare la pagina www.linear.com/product/LTC5548.

 

Riepilogo delle caratteristiche: LTC5548

 

Frequenza di esercizio RF

 

da 2GHz a 14GHz

   
Conversione verso l’alto o verso il basso  
 

Range di frequenze IF

 

Alta impedenza di ingresso IP3

 

da DC a 6GHz

 

24,4dBm a 5,8GHz

   
    21,4dBm a 9GHz
 

Bassa perdita di conversione

 

7,1dB a 5,8GHz

 

Cifra di rumore SSB

 

Basso livello di segnale LO

 

8dB

 

0dBm

 

Duplicatore di frequenza LO integrato bypassabile

 

 

I prezzi mostrati sono puramente indicativi e possono variare in base a dazi, tasse, imposte e tassi di cambio.

 

Linear Technology

 

Linear Technology Corporation, inclusa nell’indice S&P 500, progetta, produce e commercializza da oltre trent’anni un’ampia gamma di circuiti integrati analogici ad alte prestazioni per le principali aziende di tutto il mondo. I prodotti Linear Technology rappresentano un “ponte” tra il mondo analogico e l’elettronica digitale per le soluzioni del settore industriale, automotive e delle comunicazioni, i dispositivi di rete, i computer, la strumentazione medicale, i prodotti di largo consumo e i sistemi militari e aerospaziali. Linear Technology produce inoltre sistemi di power management, conversione dati e condizionamento dei segnali, circuiti integrati RF e di interfacciamento, sottosistemi µModuleÒ e dispositivi di rete con sensori wireless. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.linear.com

 

 

, LT, LTC, LTM, Linear Technology, il logo Linear e µModule sono marchi registrati di Linear Technology Corp. Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi titolari.

 

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Paracadutismo sportivo, l’estremo a portata di tutti

Il paracadutismo moderno è uno sport incredibile, purtroppo poco conosciuto dalla gran parte delle persone che spesso ne sentono parlare sui giornali solo quando avviene un incidente, casistica quest’ultima ben lontana dalla realtà lancistica odierna, infatti il paracadutismo oggi ha una percentuale di incidenti relativamente bassa rispetto a tanti altri sport, anche a quelli più usuali come ad esempio il calcio.

In quello che a tutti gli effetti è uno sport ci sono sacrifici di persone che pur di seguire la loro passione trascorrono tutti i fine settimana in aeroporto a lanciarsi e a studiare figure in caduta libera per arrivare preparati alle gare nazionali che si svolgono tutti gli anni in Italia, per poi magari arrivare a competere anche con i team migliori al mondo.

Chiaramente ci sono anche persone che lo fanno esclusivamente perché hanno imparato ad amare questo sport magari dopo averlo provato una volta per gioco con il lancio in tandem, attività che descriveremo più sotto, ed è poi diventato parte della loro vita portandoli a passare ogni momento libero a divertirsi lanciandosi con gli amici per il puro gusto di godersi il volo in caduta libera.

E’ anacronistica l’immagine del paracadutista militare in divisa mimetica che soffre bardato di attrezzature enormi, oggi le zone lancio chiamate in gergo “drop zone” sono club coloratissimi con tanto di piscina per rilassarsi e gli skydivers hanno tute tecniche fatte di materiali innovatiti e paracadute non più grandi di uno zaino Invicta, quest’ultimi hanno raggiunto grazie alle innovazioni tecniche un livello di sicurezza quasi totale e rendono impossibile che un incidente sia causato dal paracadute stesso.

Questo per far capire che non è uno sport estremo o pericoloso come viene considerato dalla gran parte delle persone, ma che tutti possono praticarlo, non esistono infatti prescrizioni particolari è adatto a tutte le età, condizioni fisiche permettendo naturalmente, infatti in aria l’età non conta e neanche il fisico oserei dire più di tanto, infatti buona parte del gioco viene fatto dalla forza di gravità che ad una certa velocità offre un cuscino d’aria su cui potersi muovere.

E quindi come fare per poter provare a lanciarsi? Mai una risposta è stata così semplice… esiste infatti un sito web che fa capo ad un’associazione sportiva tra le più attive a livello nazionale in questo sport www.lanciati.it dove viene offerta la possibilità di provare il lancio con il paracadute tandem, attività adatta a chiunque dai sedici ai cent’anni dove è possibile provare l’emozione di un lancio da 4200 metri senza il bisogno di visite mediche o preparazione fisiche particolari, un qualche cosa che assomiglia ad una giostra, una montagna russa tra le più alte di tutte. Per provare il lancio in tandem infatti non occorre fare nessun corso, grazie ad una particolare imbracatura che consente di volare in due (passeggero e istruttore) ed una vela molto grande creata appositamente per lo scopo sarà possibile vivere l’emozione del volo da spettatore senza particolari doveri se non quello di divertirsi, sarà l’istruttore che si occuperà di tutto. Quest’avventura è l’inizio che potrebbe, anzi sicuramente, porterà ad innamorarsi di questo sport che grazie al corso di paracadutismo a.f.f. potrà diventare parte importante della vita che condizionerà ogni momento del tempo libero con un unico pensiero… “devo andare a saltare”.

La sensazione di volare liberi non corrisponde alla sensazione di volare nel vuoto, anzi ci si rende subito conto come il cielo e l’atmosfera sono elementi dove l’uomo si può sentire assolutamente a proprio agio, la gioia che può dare il volo è indescrivibile e quindi che dire se non “Correte a provare questa fantastica emozione”.

Raffaele Chierichetti

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Glocal economy: nasce Matrixs, il primo social network che punta sul territoriale

I processi di globalizzazione avviati da tutta una serie di fattori, quali viaggi, social network, integrazioni di servizi e monete attraverso l’abbattimento delle barriere fisiche, dopo un breve periodo di crescita stanno mostrando i primi segni di una debolezza strutturale dovuta all’aver sottovalutato un fattore chiave quale l’importanza che la glocal economy gioca nella infrastrutture per sviluppare quella che viene comunemente chiamate invece global economy.

Il successo di ogni singola attività, idea o innovazione nasce infatti dal basso e dal territorio d’appartenenza delle menti che la realizzano, intente generalmente non tanto nel creare un business (quest ultimo un obiettivo di partenza capace di portare al fallimento in breve tempo) quanto alla risoluzione di problemi reali che i cittadini, ciò che è chiunque di noi, vivono quotidianamente rispetto ciò che li circonda: per tali e tanti motivi, oltre che grazie alla visione prospettica dell’importanza che la glocal economy gioca e giocherà nei prossimi anni, è nato un sito-social rivoluzionario come Matrixs.

Si tratta di un social network non convenzionale, diverso dai classici che siamo abituati a conoscere nonostante la forma e le funzioni molto similari, nato e cresciuta in Puglia (e per questo italiano al 100%) con l’obiettivo e la finalità di fare la propria parte sfruttando l’ampio e ricco mondo digitale per concorrere allo sviluppo ed alla crescita della regione e del suo territorio attraverso un diverso approccio tra gli utenti che sia nei vari campi tematici offerti, come health, sport ed opportunity, che nel caso della glocal economy possono portare una ventata di freschezza nella discussioni innovative ed importanti per dare vita ad attività e cambiamenti necessari per muovere l’economia.

Tali prospettive vengono sviluppate mediante l’interazione degli utenti attraverso post scritti con storie ed immagini oppure con video post con link e testo, il tutto offrendo anche la possibilità di poter pubblicare post denominati “Proposta” nei quali dare vita a veri e propri progetti, iniziative o discussioni particolarmente utili per il collettivo: la genuinità di questi contatti viene premiata con i likes (rappresentati da cuoricini) grazie ai quali i post più votati possono entrare a far parte della classifica di visibilità chiamata “Matrixs-social-hit” finendo in primo piano al fine d’ottenere un tasso contributivo in vista del sociale e dell’economia decisamente più apprezzabile sfruttando la rapidità d’accesso che gli utenti più interessati a tali tematiche possono trovare.

La glocal economy rappresenta, come oramai evidente, il vero punto di svolta del futuro e sempre più utenti ne hanno compreso l’importanza avendo aderito a Matrixs per dare il proprio contributo, il sito è online da pochi mesi ma vanta già una base di circa 5.000 utenti tra puglia, Italia ed estero ed i dati, già ottimali, confermano come questo trend sia in costante aumento potendo toccare quota 50.000 utenti entro la fine del 2016 per un social rivoluzionario sotto molti aspetti da tenere d’occhio durante questi mesi e magari, facendo una scelta intelligente e capace di fornire grandi soddisfazioni nel tempo, da sperimentare direttamente iscrivendosi e tastando con mano quanto descritto e come fatto oramai da sempre più utenti pronti a dire la loro per cambiare il mondo.

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PRN: Atradius annuncia forti ricavi ed una crescita degli utili nel 2015

Atradius annuncia forti ricavi ed una crescita degli utili nel 2015

 
[2016-03-08]
 

AMSTERDAM, March 8, 2016 /PRNewswire/ —

Principali dati finanziari  

  • Ricavi totali in crescita del 5,6% a EURO 1.717,8 milioni; forte crescita a livello mondiale
  • Salgono del 6,9% i ricavi da servizi ed altro, a EURO 180,8 milioni; risultato da servizi in crescita del 93.4%
  • Il risultato netto da attività assicurative migliora dell’ 8,0% nel 2015, a EURO 217,7 milioni
  • Crescita del 10,6% dell’utile netto, a EURO 178,2 milioni
  • Combined ratio lordo all’80,6% * 
  • Patrimonio netto pari a EURO 1.500 milioni, con un incremento del 7,7%

Ricavi da attività assicurative  

Crescono del 5,6% i ricavi totali, a EURO 1.717,8 milioni. Migliorano nuovamente i premi di competenza, che registrano un buon ritmo di crescita del 5,4%, attestandosi sui 1.537,0 milioni di EURO. Atradius ha conseguito una solida crescita in tutte le regioni, ad eccezione della regione nordica, che ha risentito dei prezzi dell’energia e di una domanda export più contenuta. Nel complesso, i ricavi da attività assicurative in Europa sono cresciuti del 3,4%. I ricavi da attività assicurative nei due maggiori mercati di Atradius, Spagna e Germania, sono cresciuti rispettivamente del 2,5% e del 3,2%. Escludendo questi due mercati, i ricavi da attività assicurative di Atradius sono cresciuti del 6,6%.

     (Logo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20150513/743985 )

Risultato dellattività di assicurazione  

Il rapporto tecnico si è attestato su un solido 43,5%, mentre il risultato lordo da attività di assicurazione, pari a EURO 320,6 milioni nel 2015, si confronta con gli EURO 357, 5 milioni del 2014. Il risultato netto da attività di assicurazione sale dell’ 8,0%, passando a EURO 217,7 milioni del 2015, dagli EURO 201,6 milioni del 2014.

Risultato dellattività non assicurativa 

Il risultato da servizi cresce del 93,4% attestandosi sugli 8,0 milioni di EURO del 2015, dai 4,1 milioni di EURO del 2014. Il risultato netto da investimenti è stato inferiore, e pari a EURO 36,0 milioni, contro i 37,8 milioni di EURO  del 2014.

__________________

*  Il combined ratio viene calcolato utilizzando gli standard generali del settore assicurativo; la somma di sinistri e spese sui ricavi da attività assicurative

Solvency II 

Il Grupo Catalana Occidente (GCO), in qualità di capogruppo di Atradius, ha formalmente presentato il modello interno parziale per i rami credito e cauzioni all’approvazione delle autorità di vigilanza. Sia ai sensi della regolamentazione standard di Solvency II che del modello di capitale interno, soggetto ad approvazione normativa, le entità regolamentate da Atradius risultano ben capitalizzate.

Le previsioni 

Si prevede che l’ambiente di business nel 2016 resti impegnativo. La crescita economica, nelle economie emergenti, resterà sotto pressione, soprattutto a causa del rallentamento dell’economia cinese e dei bassi prezzi delle materie prime. In Europa, continuerà la lenta ripresa dell’Eurozona. Il solido miglioramento negli Stati Uniti e nel Regno Unito dovrebbe continuare. Atradius prevede di continuare a perseguire nuovi e innovativi modi per migliorare la propria offerta dal punto di vista di prodotti e servizi, e per ottimizzare la struttura aziendale al fine di migliorarne l’efficienza.

Isidoro Unda, CEO di Atradius, sintetizza “I nostri clienti sono la nostra priorità. Siamo impegnati a fornire loro un servizio di alta qualità, sostenendoli nei loro scambi commerciali, ed aiutandoli a proteggere i loro crediti dai mancati pagamenti dei clienti. Ogni giorno, vogliamo fare la differenza per loro. Questo significa fornire preziose informazioni, strumenti efficaci, supporto personalizzato a livello locale sui mercati internazionali, con la copertura assicurativa intesa a ridurne l’esposizione all’insolvenza dei loro acquirenti. Comunque, abbiamo sempre voglia di migliorarci, e continueremo farlo sia nel 2016 che negli anni a venire.”

Atradius  

Atradius fornisce assicurazione del credito commerciale, cauzioni e servizi di recupero crediti a livello mondiale, con una presenza in 50 Paesi. Atradius accede a informazioni commerciali su 200 milioni di imprese nel mondo. I prodotti offerti aiutano a proteggere le imprese nel mondo dai rischi di mancato pagamento dei clienti derivanti dalla vendita di beni e servizi a credito. Atradius è parte del Grupo Catalana Occidente (GCO.MC), tra le società di assicurazione leader in Spagna e tra gli assicuratori del credito leader a livello mondiale.

Per ulteriori informazioni:
Atradius Corporate Communications
Christine Gerryn
Tel.: +31-20-553-2047
E-mail: [email protected]
http://www.atradius.com

Atradius Relazioni Esterne per lItalia
Silvia Ungaro
Tel.: +39-06-688-12-533
E-mail: [email protected]
http://www.atradius.it

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PRN: Robotica e automazione rivoluzioneranno la fabbrica del futuro

Robotica e automazione rivoluzioneranno la fabbrica del futuro

 
[2016-03-08]
 

MILAN, March 8, 2016 /PRNewswire/ —

Lautomazione industriale sta sostenendo la crescita esplosiva della robotica a livello mondiale. Entro il 2018 le vendite annuali di robot industriali arriveranno a circa 400.000 unità, con volumi quasi raddoppiati rispetto ai livelli attuali, secondo le ultime previsioni della International Federation of Robotics (IFR). Con la crescente digitalizzazione dellindustria, robotica e automazione diventeranno tecnologie chiave per le fabbriche intelligenti del futuro. Un esempio è lavvento della collaborazione diretta, senza più barriere, fra uomini e robot. Sono questi i risultati di una recente indagine di mercato condotta da AUTOMATICA, il principale salone internazionale di automazione e meccatronica in programma a Monaco di baviera, e dall’associazione VDMA Robotics + Automation. 

LItalia investe in robotica 

L’Italia vanta una solida posizione come secondo mercato europeo per la robotica. Nel 2014 sono stati installati oltre 6.200 robot industriali, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente, posizionando il Paese al settimo posto della classifica mondiale per installazioni di robot. L’Italia era al sesto posto per numero di robot industriali, con una popolazione di 59.800 unità (2014). Il tasso di robotizzazione in Italia è elevato anche in rapporto alle dimensioni dell’industria manifatturiera: sono 155 i robot presenti ogni 10.000 addetti nel settore industriale. Con questa densità, l’Italia si colloca fra le prime dieci nazioni al mondo. Con previsioni di tassi di crescita annui delle installazioni di robot fra il 5% e il 10% fino al 2018, l’Italia manterrà la propria posizione di grande utilizzatore di robot.

AUTOMATICA è il salone internazionale di robotica e automazione e il principale appuntamento per i costruttori e gli utilizzatori di soluzioni di assemblaggio integrate, robotica, visione industriale e robotica di servizio professionale. La prossima edizione è in programma dal 21 al 24 giugno 2016 a Monaco di Baviera.

Picture is available at epa european pressphoto agency (http://www.epa.eu)

http://www.automatica-munich.com

Patrick Schwarzkopf
Tel.: +49(0)69-6603-1590
[email protected]

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PRN: Prismick Denim : Camille Seydoux per Roger Vivier

Prismick Denim : Camille Seydoux per Roger Vivier

 
[2016-03-08]
 

PARIGI, March 8, 2016 /PRNewswire/ —

Per la stagione Primavera-Estate 2016 la maison di accessori Parigina Roger Vivier ha affidato all’estro della stilista Camille Seydoux una delle sue icone più intramontabili: la Prismick. La ragazza, amica della Maison, ha disegnato una versione unica nel suo genere: una capsule 100% denim.  

Il guardaroba perfetto è composto da sei accessori: un sandalo con plateau,  uno stivaletto, una borsa a tracolla, uno zaino, un mini secchiello e una sneaker.  Camille unisce la propria creatività allo stile leggendario Roger Vivier:

Abbiamo deciso di dedicare la mia capsule alla linea Prismick, una tra le mie preferite, presentata per la prima volta nel 2012. Ho iniziato ad disegnare la mia collezione osservando con attenzione la mia Prismick realizzata nei toni del nero e del grigio. Desiderosa di riprendere il concept delle sfaccettature in dégradé, ho consultato gli archivi della Maison e ho pensato al jeans, un tessuto le cui tonalità sfumano in modo naturale, dal look classico e al contempo moderno e, soprattutto, molto resistente.   

Per vedere la multimedia news release clicca qui:

http://www.multivu.com/players/uk/7776151-prismick-denim-camille-seydoux-roger-vivier/

Camille è cresciuta nel mondo della moda: a 25 anni ha fondato una galleria d’arte e oggi rinnova radicalmente la figura dello stilista in Francia lavorando a stretto contatto con gli atelier delle case di moda per disegnare abiti su misura per le attrici.  All’interno della Maison Roger Vivier ha aggiunto quel tocco di sfrontatezza tipico della sua personalità: Il jeans sta bene con tutto e sdrammatizza lo stile;  questa collezione lo trasforma completamente. 

Gli accessori della sua capsule collection conferiscono un look non convenzionale e al contempo ultra chic.  Uno stile urbano disinvolto, senza età, grintoso, ideale sia per il giorno sia per la sera.

CELEBRAZIONE 

Per celebrare queta collaborazione Camille Seydoux ha organizzato ieri sera un cocktail party nel negozio Roger Vivier della rue du Faubourg St. Honoré di Parigi. Tra i tanti ospiti, hanno partecipato l’attrice  francesce James Bond girl Léa Seydoux, sorella di Camille,  e l’attrice Francese  Adele Exarcholpoulos.

Durante il cocktail, il video prodotto per promuovere questa collezione Denim é stato proiettato in anteprima: Magic Denim. Il suo tema: durante una cena intima e di mood parigino, Camille e le sue due amiche – le giovani attrici Francesi Lola Le Lann et  Loubna Playoust – si divertono con trucchi magici durante i quali tutto puo’ succedere.

La collezione Roger Vivier by Camille Seydoux sarà disponibile da Marzo 2016 nei i flagships di Roger Vivier del mondo.

     (Photo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20160307/341160 )

Press Contact
Francesca Viberti
+39-0276-21-21-24
[email protected]

Video: 
     http://www.multivu.com/players/uk/7776151-prismick-denim-camille-seydoux-roger-vivier/

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