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“Come un viaggiatore lunare”

Domenica 14 febbraio, la mostra-evento di Giorgio Burnelli. Lo spazio “Casa Leonardi” in Strada Maggiore, ospita le opere del maestro bolognese festeggiando San Valentino all’insegna dell’arte e della musica, grazie anche alle performances del gruppo EllePi Percussion.
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Con una lunga carriera alle spalle, e riconoscimenti ottenuti anche a livello internazionale, Giorgio Burnelli torna ad esporre a Bologna, ospite di “Casa Leonardi” il nuovo spazio culturale ed espositivo inaugurato di recente in Strada Maggiore. “Come un viaggiatore Lunare” il titolo della sua personale che sarà inaugurata domenica 14 febbraio 2016, con ingresso al pubblico a partire dalle 18,30.
Dopo aver partecipato lo scorso anno alla mostra collettiva “L’ alfabeto delle ombre”, l’artista ha scelto di presentare le proprie opere sotto una nuova prospettiva: quella del possibile. In costante tensione tra il consolidato del passato ed il possibile del futuro, le sue opere hanno spesso evinto influssi Kafkiani. In un mondo in cui la realtà appare spesso piatta e sterile, Burnelli cerca con le sue opere di valorizzarne l’aspetto onirico, misterioso e fantastico che spesso viene dimenticato a causa della frenesia di ogni giorno.
“C’è in Burnelli il sentimento della solitudine e della morte, ma vive anche quel raggio di sole che ci inchioda alla vita, al tormento… e forse all’ amore”; così lo descrive Augusto Alessandri, cogliendo quella che è la vera essenza dell’animo dell’artista e delle sue opere. L’ uomo viene paragonato ad un viaggiatore lunare: qualcosa di inaspettato ed inatteso potrebbe accadergli da un momento all’altro, di cui non ha esperienza e che sconvolge tutte le sue attese ed aspettative.
Qualcosa di sensazionale ma pur sempre reale: un mondo capace di risvegliare sentimenti assopiti, e caratterizzato da un’imprevedibilità che potrebbe essere definita magia. “Se le luci sono velate, basta un sogno per dare sostanza alle cose” (Franco Basile).
Ad arricchire l’evento, la presenza di un gruppo musicale locale formatosi all’ interno del Conservatorio GB Martini di Bologna: gli EllePi Percussion, che accompagneranno la visione delle opere di Burnelli con performance di sicura suggestione.
Giorgio Burnelli L’artista nasce a Minerbio, in provincia di Bologna e frequenta la Scuola d’ Arte, per poi completare i propri studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove vince la borsa di studio “Collegio Venturoli” e vi lavora per cinque anni. Prima del diploma, conseguito nel 1969, partecipa alla sua prima mostra collettiva. Successivamente si reca all’ estero: in Polonia, a Parigi ed anche in America e in particolare a New York, dove ha la possibilità di presentare i suoi quadri a molti dei più importanti artisti d’ oltreoceano. Nel 1997 decide di rientrare in Italia, dove soggiorna tutt’ora.

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SoJuEn: educazione all’auto-imprenditorialità per i futuri Social Innovators

L’associazione Creativi108 ha lanciato un percorso di formazione in auto-imprenditorialità e cittadinanza

attiva rivolto ai giovani, patrocinato dal Comune di Bologna – Quartiere Porto, Comune di Bologna –

Quartiere Saragozza, Collaborare è Bologna, e sponsorizzato da Amesci, associazione di promozione

sociale di carattere giovanile, Khorakhané, associazione culturale e Leggere Strutture Art Factory,

piattaforma artistica di produzione e formazione coreutica.

Si tratta di SoJuEn – Social Junior Enterprise – un progetto che ruota intorno all’innovazione sociale,

espressione che utilizziamo per indicare un modo del tutto nuovo di affrontare i problemi del territorio,

privilegiando idee e approcci alternativi che migliorino la capacità di agire della società, ne assicurino il

benessere e, al tempo stesso, favoriscano nuove relazioni o collaborazioni in nome di valori condivisi quali la

solidarietà, l’inclusione e l’equità.

SoJuEn fornirà ai partecipanti gli strumenti e le conoscenze utili alla formazione del Social Innovator, una

figura professionale che promuove cambiamenti di ordine economico, occupazionale e sociale, al fine di

creare un team in grado di rispondere in maniera propositiva ad alcuni problemi che hanno un forte impatto

sulla collettività, come il degrado, l’esclusione, la povertà, la disoccupazione.

Esperti di marketing, risorse umane, management e altri settori condivideranno le loro esperienze e

competenze in un percorso non formale di educazione all’auto-imprenditorialità che si configura come una

proposta pensata per risolvere il divario tra formazione scolastica e mondo del lavoro, sulla base di un

apprendimento volto alla stimolazione delle proprie qualità e attitudini personali.

La partecipazione ai corsi prevede l’assegnazione di 12 borse di studio a copertura totale, messe a

disposizione da Creativi108 per coloro che supereranno la selezione. La scadenza per la presentazione della

domanda di ammissione è il 4 Gennaio 2016 ore 14.00 e il periodo di formazione durerà 250 ore e si

svolgerà presso la Sala Consiliare del Quartiere Porto in Via dello Scalo 21 a Bologna, a partire dal 26

Gennaio 2016. Possono partecipare al programma giovani tra i 24 e i 35 anni che abbiano conseguito il

diploma o la laurea di primo o secondo livello e con una buona conoscenza della lingua inglese.

Gli incontri infrasettimanali saranno basati su attività formative che andranno dal Design Thinking Approach,

una metodologia creativa incentrata sulla persona, sui suoi bisogni e sulle soluzioni alternative proposte, alla

contabilità, bilancio e alla comunicazione efficace attraverso i Social Media. Infine, a completamento

dell’intero percorso formativo, i candidati avranno l’opportunità di effettuare periodi di mobilità-formazione

all’estero che, oltre a consentire la condivisione di esperienze diverse, forniranno spunti di riflessione

interessanti, derivanti dal contatto con nuove realtà in termini politici, economici e sociali. La mobilità

europea rappresenterà un’occasione di confronto dalla quale potranno scaturire nuove idee e nuove

possibilità, sempre nell’ottica di incentivare lo sviluppo di progetti che possano in futuro acquisire un

carattere di competitività in un mondo globalizzato e in continuo sviluppo.

Creativi108 è un’associazione no-profit che opera da 8 anni sul territorio italiano e che si estende anche a

livello internazionale. Attenta in particolare alle politiche giovanili, promuove attività di educazione non

formale coerenti con le priorità della Commissione Europea.

Diffonde idee e progetti sociali con finalità anti-discriminanti e partecipative, proponendo le sue attività in

un’ottica culturale, formativa e di aggregazione al fine di lanciare proposte sociali che coinvolgano la

collettività.

Creativi108

Sede Legale: Via Olmetola, 17- 40132, Bologna (BO); Sede Operativa: Via Ferrarese, 169/A- 40128, Bologna (BO)

Per la compilazione della domanda di ammissione on-line visitare il sito: www.creativi108.it;

Info email: [email protected]; Tel: +39 339-61 82 343

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AMAZON PORTERÀ A CASA NOSTRA I PACCHI TRAMITE DRONI

Il progresso tecnologico è sempre in divenire, e questa volta un notevole passo in avanti spetta al mondo delle consegne; nel caso specifico al colosso Amazon.

E’ di alcuni giorni fa la notizia che il sogno di Amazon potrebbe presto diventare realtà, infatti ha ricevuto una prima approvazione da parte della FAA (Federal Aviation Administration), di potere testare, per quanto riguarda il mercato americano, l’utilizzo dei droni per effettuare le consegne.

La multinazionale dell’e-commerce già da diverso tempo aveva annunciato l’avvio dell’innovativo progetto: Prime Air, che prevedeva tramite l’utilizzo di droni, tempi di consegna stimati in 30 minuti.

Naturalmente la concessione ottenuta non esclude diversi criteri da rispettare severamente, anche per importanti motivi di sicurezza. Ad esempio vige l’obbligo di non fare volare i droni a oltre 122 metri di altezza, potranno volare solo durante il giorno e in condizioni meteo favorevoli che non ne ostacolino la vista. Inoltre il pilota deve obbligatoriamente possedere una licenza di volo privata, un certificato medico e non dovrà mai perdere il contatto visivo con il drone. Amazon dovrà forinire mensilmente un rapporto mensile con i vari dati riguardanti i voli, sulle ore di lavoro dei piloti a terra e se fossero stati registrati dei malfunzionamenti.

Anche se per ora stiamo parlando solamente di una prova, è comunque una grande innovazione che potrebbe, in futuro, cambiare le nostre giornate e abitudini. Per ora il progetto riguarda solo Amazon, ma non passerà troppo tempo che altri competitors seguano le sue orme, infatti piani simili stanno nascendo da Google con “Project Wing” e dal colosso cinese delle consegne Alibaba.

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CIF9 APRE I BATTENTI: RESOCONTO DEL PRIMO WEEKEND

Prima giornata di grandi emozioni nel campionato di III Divisione, che si preannuncia sempre più interessante. Non sono mancate le sorprese, come la sconfitta degli Sharks Palermo a Catanzaro, dove gli Highlanders hanno meritato il successo grazie a una grande prova della difesa. 14-7 il punteggio finale. Difesa decisiva anche per i Blitz San Carlo, che superano gli Hammers grazie a un fumble nelle proprie 20 yards col punteggio in parità, cui segue un’azione offensiva con touchdown e trasformazione da due punti.

La lunga trasferta non frena i Sentinels Isonzo, che vincono 24-6 in casa dei rinnovati Jokers Pesaro, che riescono a tenere la partita in equilibrio solo nelle fasi iniziali. Bella prestazione degli Achei Crotone, che superano gli 82ers Napoli 34-13, e dei Gorillas Varese, che infliggono un 38-0 agli esordienti (ma comunque positivi) Sirbons Cagliari. I Goblins Lanciano, più forti delle assenze, superano i Bucks Brindisi, come fanno i Wolverines Piacenza contro dei Vipers Modena molto determinati. Prova convincente dei Gladiatori Roma, che iniziano con una sonante vittoria (42-0) sui Crabs Pescara, mentre i Veterans Grosseto faticano per avere ragione dei White Tigers Massa e hanno un bel da fare prima di incanalare la partita sul binario a loro favorevole per il 35-14 finale. Successo esterno per i 65ers Arona a Gallarate e per i Knights Persiceto a Imola. Il 58-0 inflitto ai Ravens sa di “vendetta” per la sconfitta nei playoff dello scorso anno. Larga vittoria anche per i Chiefs Ravenna sui Berserk.

Il campionato s’era aperto sabato con un gran derby tra Mad Bulls Barletta e Patriots Bari in una gara combattutissima e dominata dalle difese. Alla fine, l’ha spuntata Barletta col punteggio di 7-3. I Red Jackets Sarzana superano agevolmente gli Etruschi Livorno con una prestazione incoraggiante che fa intravedere anche margini di crescita da parte dei campioni in carica. Derby umbro agli Steelers, che vincono a Perugia, gara emozionante tra Predatori Golfo del Tigullio e Pirates Savona. I secondi iniziano meglio, poi i Predatori prendono il sopravvento e resistono al ritorno dei Pirates. Decisiva la prova impeccabile dello special team, che ha prodotto due field goal, tre trasformazioni e un punt recuperato.

RISULTATI

Sabato 28 febbraio

Ore 20.00 Mad Bulls Barletta-Patriots Bari 7-3

Ore 20.30 Grifoni Perugia-Terni Steelers 6-42

Ore 21.00 Red Jackets Sarzana-Etruschi Livorno 40-7

Ore 21.00 Predatori Golfo del Tigullio-Pirates Savona 27-20

Domenica 1 marzo

Ore 13.30 Gorillas Varese-Sirbons Cagliari 38-0

Ore 14.00 Jokers Fano-Sentinels Isonzo 6-24

Ore 14.00 Highlandes Catanzaro-Sharks Palermo 14-7

Ore 14.30 Ravens Imola-Knights Persiceto 0-58

Ore 14.30 Berserks Riolo Terme-Chiefs Ravenna 7-55

Ore 14.30 Achei Crotone-82ers Napoli 34-13

Ore 14.30 Hammers Monza Brianza-Blitz San Carlo 6-14

Ore 15.00 Gteam Oratorian Gallarate-65ers Arona 0-29

Ore 15.00 Wolverines Piacenza-Vipers Modena 33-12

Ore 15.00 White Tiger Massa-Veterans Grosseto 14-35

Ore 15.00 Goblins Lanciano-Bucks Brindisi 14-0

Ore 15.00 Gladiatori Roma-Crabs Pescara 42-0

Classifiche:

Girone A: Achei, Highlanders 1-0 Sharks, 82ers 0-1

Girone B: Goblins, Mad Bulls 1-0 Patriots, Bucks 0-1

Girone C: Gladiatori, Steelers 1-0 Grifoni, Crabs 0-1

Girone D: Red Jackets, Veterans 1-0 Trappers 0-0 White Tiger, Etruschi 0-1

Girone E: Knights, Wolverines 1-0 Thunders 0-0 Vipers, Ravens 0-1

Girone F: Blitz, Predatori 1-0 Mastifs 0-0 Pirates, Hammers 0-1

Girone G: Gorillas, 65ers 1-0 Gteam, Sirbons 0-1

Girone H: Chiefs, Sentinels 1-0 Jokers, Berserks 0-1

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MARKETING: I SELFIE COME STRUMENTO D’ANALISI

I celebri selfie che impazzano sui social network sono diventati ormai dei potenti strumenti di marketing, capaci di studiare a fondo i nostri gusti e proiettarci quindi su futuri consumi. Fino ad ora infatti le aziende si erano limitate ad analizzare serie di post pubblicati su Facebook o Twitter per cercare la strategia adatta al proprio target; ma oggi gli scenari sono in evoluzione e nascono nuovi modi per studiare al meglio il comportamento dei consumatori.

Per un’azienda lo studio del selfie, può effettivamente risultare rilevante. Basti pensare che in questo modo si potrebbe venire a conoscenza delle occasioni nelle quali una persona entra in contatto con un determinato brand; diventerebbe un metodo alternativo alla classica analisi etnografica, con l’enorme vantaggio che il consumatore, studiato incosapevolmente, non porterebbe alcuna spesa di denaro e tempo da parte dell’azienda di riferimento.

Facciamo un esempio, ovviamente per quanto riguarda il mercato americano, d’altronde si sa… oltre oceano, sopratutto nel marketing, sono anni luce avanti a noi. L’azienda Ditto Labs, specializzata nello studio di immagini, attraverso una scansione di innumerevoli selfie, ha notato che molti americani mangiano lo yogurt mentre sono in macchina. Da quanto emerso, l’azienda statunitense Chobani non si è fatta sfuggire l’occasione e ha deciso di sviluppare confezioni specifiche per il consumo dello yougurt in auto.

Ma questo strumento può essere usato in diversi modi. Infatti grazie ai selfie si può sapere quali altri prodotti vengono utilizzati insieme ai propri. Adisas ha scoperto che il 13% dei propri clienti è fan di Justin Biber, Heineken ha tra i propri consumatori fan dei Metallica. Queste ricerche ovviamente risultano perfette per la creazione di capagne pubblicitarie mirate verso il proprio target di riferimento, per non parlare delle partnership che si potrebbereo venire a creare.

Ovviamente tutto questo non fa altro che alimentare la chiassosa polemica riguardante i temi della privacy. Ma come ha spiegato Ditto Labs, le varie analisi si baseranno unicamente su quei profili che risultano pubblici. Ognuno di noi sa che esponendosi sul web potrebbe incorre in questo tipo di “rischi”, per questo motivo chi ha timore di essere spiato nella propria quotidianità, basterà solo che stia attento alle sue impostazioni della privacy della propria pagina social.

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INTERNET E BANDA LARGA: ITALIA FANALINO DI CODA IN EUROPA

Pochi giorni fa l’Ue ha pubblicato una ricerca inerente il livello di sviluppo nei paesi membri della banda larga e delle competenze dei cittadini dei diversi stati. Da quanto emerge dal profilo tracciato, l’Italia si posiziona tra le ultime posizioni in classifica (25esima), con un punteggio totale di 0.36, davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania; bisognerà quindi rimboccarsi le maniche per avvicinarsi perlomeno ai livelli della Danimarca, che si trova al primo posto, con un punteggio di 0,67.

I paramentri presi in cosiderazione sono in totale 33, alcuni di questi sono: connettività, competenze digitali, attività online, integrazione delle imprese, servizi pubblici digitali.

Nello specifico emerge che l’Italia ha il livello di copertura più basso di tutta Europa, infatti le connessioni veloci si attestano solo al 21%, e l’abbonamento a banda larga, arriva appena al 51%.

Oltre a una inadeguatezza di infrastrutture, da questo studio emerge che anche i cittadini italiani sono poco istrutiti in materia, basti pensare che secondo la ricerca ben il 31% non ha mai utilizzato internet.

Fortunatamente si evidenziano alcuni aspetti positivi, in graduale miglioramento. Sul fronte delle imprese sono stati fatti passi avanti, anche se solo il 5,1% delle piccole e medie imprese fa uso di e-commerce; al contrario però, l’italia si avvicina alla media europea per quanto concerne i servizi pubblici online.

Siamo 26esimi per la lettura di notizie online, 22esimi per l’uso dei social network, ma 12esimi per video, musica e giochi online.

Possiamo quindi comprendere che c’è parecchio lavoro da compiere, anche per rilanciare un mondo online, sempre più importante, sopratutto in questi tempi, per il mercato e le imprese.

Una velocità minima di connessione è un requisito tecnico irrinunciabile, c’è necessità di impegnarsi a mettere in atto importanti miglioramenti in questo senso.

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DELIRIO TIFO: OLANDESI DISTRUGGONO ROMA.

Ennessimo episodio negativo che ha colpito il mondo del calcio, giovedì scorso, in occasione del match di Europa League tra Roma e Feyenoord. Già da qualche giorno i tifosi arrivati per l’occasione a Roma, avevano iniziato a commettere i primi danni, creando scompiglio tra i cittadini e i numerosi turisti. Il culmine, si è registrato proprio nel tardo pomeriggio del giovedì, quando un numeroso gruppo di tifosi olandesi, con in circolo massicce dosi di alcool, hanno continuato a provocare grosso scompiglio nel centro della Capitale, causando anche la rottura di alcune parti della Barcaccia del Bernini, in Piazza di Spagna.

Il mondo calcistico in Italia è nel pieno di una profonda crisi, ed episodi come questi, sicuramente non aiuteranno a ripopolare quegli stadi, ormai deserti, causa anche di diverse crisi economiche per i club. Certo, i disastri accaduti sono stati ad opera di tifosi olandesi e non da italiani, ma in termini di sicurezza, è proprio lo Stato italiano, in particolare il ministero degli Interni a dovrsi assumere le proprie responsabilità.

Il tifo a dir poco fantico dei “supporters” del Feyenoord è celebre in tutta Europa, eppure questi soggetti sono stati lasciati liberi di circolare, come mai è stata concessa questa libertà? Chi si assumerà questa responsabilità?
Sono arrivate prontamente le scuse del Ministro olandese Mark Rutte, classificando questi episodi orribili e condannando con decisione gli artefici di tutto ciò. In compenso i 6 olandesi fermati sono già liberi, e pronti ad essere rimpatriati a loro spese.

Giovedì si disputerà il match di ritorno, questa volta in terra olandese. Si calcola che da Roma partiranno verso Rotterdam 2400 tifosi. C’è forte preoccupazione per quello che potrà accadere, anche se si spera che almeno le autorità olandesi possano gestire la situazione meglio di quanto è stato fatto qua in Italia.

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L’ITALIANO, UNA DELLE LINGUE PIÙ STUDIATE AL MONDO

Con un certo stupore alcune settimane fa la stampa italiana dava la notizia che la lingua italiana fosse la quarta più studiata al mondo; attenzione però, studiata, non la quarta più parlata. Precedono in questa speciale classifica: l’inglese, lo spagnolo e il cinese.

Le ragioni sono abbastanza scontate basti pensare che l’inglese è la lingua principale di 1 miliardo e mezzo di persone, ed è la principale lingua del Mondo. Troviamo poi lo spagnolo e il cinese, la lingua del principale paese emergente.

Il dato più curioso è che l’italiano, parlato da poco più di 60 milioni di persone, si trovi davanti a lingue come il francese, il tedesco e anche il giapponese.
Da parte di giornalisti esperti del settore però non ci si dovrebbe aspettare tutta questa meraviglia apparsa sui giornali, basta infatti tenere in considerazione diversi aspetti.
Per prima cosa non dobbiamo dimenticarci che l’italiano è la lingua franca di una delle più importanti potenze mondiali: lo stato del Vaticano. E’ infatti la lingua principale della chiesa, che viene maggiornmente utilizzata, ad esempio dal Papa, anche se da quasi quarant’anni è di originine straniera. C’è inoltre da tenere presente che l’Italia è uno dei paesi che ha avuto uno dei più alti numeri in termine di emigrazione, infatti nell’ultimo secolo, quasi 40 milioni di persone hanno deciso di spostarsi verso Argentina, Usa, Germania, Francia, Belgio e Australia. In questi paesi è stata diffusa una cultura italiana (pensate a Little Italy a New York), senza contare che le famiglie di questi italiani espatriati, la maggior parte delle volte sono state istruite anche per quanto riguarda la propria cultura originaria. Altro aspetto da non sottovalutare è l’importanza della lingua italiana sotto il profilo culturale. Non si pensa che l’italiano è la principale lingua usata per il melodramma, e sparsi nel mondo ci sono innumerevoli appassionati di musica lirica che prendono i successi di artisti italiani come esempio. Inoltre la letteratura italiana è di spicco mondiale, e una delle prime sviluppate in assoluto. Il mondo dell’arte ha un peso considerevole anche in questo senso, in particolare con le opere del periodo del Rinascimento, e non solo, che attirano migliaia di turisti e, trattandosi di un patrimonio artistico unico, è sicuramente motivo di orgoglio. Infine, ma non per minore importanza, la gastronomia e la moda, esportate in tutto il mondo, contribuiscono ad ampliare i confini del Made in Italy.

Anche con il contributo di questi dati, si spera si possano attuare politiche in grado di sfruttare tali condizioni della lingua italiana, in modo tale da valorizzare le potenzialità del nostro paese.

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MICHELE FERRERO, DOMANI I FUNERALI DEL PAPÀ DELLA NUTELLA

E’ notizia di qualche giorno fa ormai che Michele Ferrero, artefice dello sviluppo dell’omonima azienda è deceduto lo scorso sabato pomeriggio all’eta di 89 anni; i funerali si terranno nella giornata di domani nella Cattedrale di Alba, mentre già oggi è stata allestita la camera ardente all’interno dello storico stabilimento di produzione della sua azienda, facendo arrivare migliaia di persone.

L’azienda Ferrero è uno dei punti di forza del Made in Italy all’estero, nata nel 1946 da Pietro Ferrero, esperto pasticcere, che insieme alla moglie Pietra, decise di ampliare il laboratorio familiare in una fabbrica più grande.

Michele Ferrero è stato sicuramente un grande uomo di business, considerato il papà della Nutella e di altri brand affermati in tutto il globo come Kinder e Rocher. Grazie alla sua volontà ha fatto sorgere la Fondazione Ferrero, costruita con lo scopo di prendersi cura degli ex-dipendenti Ferrero e di promuovere iniziative culturali e artistiche; per questo motivo nel logo della fondazione compaiono tre verbi:”Lavorare, Creare, Donare”. Proprio il suo prodotto più famoso al mondo, la Nutella, nacque una notte a Francoforte, durante una discussione con la moglie, decisero che il nuovo nome della crema alla nocciola effettivamente suonava bene, infatti in precedenza il padre Pietro l’aveva chiamata Giandujot. All’inizio della storia Ferrero, all’inizio degli anni ’50, numerosi competitors dolciari, fra cui Motta e Alemagna, erano certi dell’imminente fallimento che avrebbe colpito la nuova azienda; ovviamente si sbagliarono di grosso. Michele, è stato l’uomo più ricco d’Italia, entrando nella classifica mondiale Forbes al 23esimo posto, con un patrimonio di 19 miliardi di dollari.

«Ferrero non è, né sarà, in vendita se non per i suoi consumatori»: questa è stata la dichiarazione lasciata oggi dal figlio di Michele Ferrero, Giovanni, che ha prontamente smetito le illazioni che circolavano in questi giorni, facendo notare la mancanza di sensibilità di certe voci in un momento particolarmente doloroso come questo.

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DOCCE, BAGNI, BARBIERE E KIT PULIZIA PER I PIÙ POVERI, IL DONO DI PAPA FRANCESCO

Sin dall’inizio del suo mandato, si ha sempre avuto la sensazione che Papa Francesco fosse in qualche modo diverso rispetto ai suoi predecessori, ciò dovuto al fatto che le sue parole e sopratutto i fatti che ha compiuto risultino molto spesso essere completamente inediti per il mondo della chiesa.

L’ultima notizia che ha fatto parlare del Papa un po’ in tutto il mondo è la decisione di costruire delle docce destinate ai clochard. Queste saranno disposte in Piazza San Pietro, sotto il colonnato del Bernini; docce da poco tempo completate e già pronte all’uso.

Sono stati inoltre costruiti dei bagni e persino una postazione per il barbiere, il tutto realizzato attraverso tecniche moderne: ogni lavandino dispone di acqua calda, erogatori di sapone e getti di aria calda per asciugare le mani.

I servizi saranno sempre disponibili fatta eccezione per il mercoledì, giorno in cui si tiene l’udienza generale del Papa, e per i giorni in cui si svolgeranno celebrazioni in Piazza San Pietro o all’interno della Basilica vaticana. Per quanto riguarda il barbiere, sarà possibile usufruirne nella giornata di lunedì, quando nella propria giornata di riposo barbieri volontari e gli studenti dell’ultimo anno della scuola per parrucchieri di Roma, si daranno il turno per assistere i senza tetto.

Verranno distribuiti kit completi composti da: cambio di intimo, asciugamano, sapone, dentifricio, rasoio, schiuma da barba e deodorante. Rigorosamente offerto dalle aziende che hanno voluto partecipare al progetto.

Finalmente possiamo dire che si va oltre alle sterili parole di cui molti si fanno garanti e si passa una volta per tutti ai fatti, garantendo dignità e cura anche ai più poveri. Un passo in avanti verso la cura della persona, oggi come oggi un passo decisivo vista crisi che ha costretto moltissime persone a rinunciare ad un tetto sulla testa e a tutte quelle comodità che chiamiamo casa.

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TRA GAFFE E POLEMICHE HA INIZIO IL FESTIVAL DI SANREMO

Come da tradizione, ormai da diversi anni, il Festival di Sanremo non poteva non iniziare con una serie di gaffe che hanno fatto parlare e talvolta anche infuriare il mondo del web e della stampa. Seppur è sempre valida una celebre legge del marketing:”l’importante è fare parlare di sé”, sempre meglio che se ne parli in modo positivo se proprio si deve, e sempre con un certo decoro.

A onor di cronaca bisogna precisare che nonostante tutto la serata inaugurale del Festival è stata un vero e proprio successo dal punto di vista dei numeri, infatti l’auditel non ha toccato per poco il 50%, raggiungendo quasi 12 milioni di telespettatori.

Ma iniziamo a elencare la varie “cadute di stile” o atteggiamenti che hanno mandato in tilt innumerevoli spettatori, sopratutto sui social network. Il primo momento si riferisce all’entrata in scena della famiglia Anania, la famiglia più numerosa d’Italia, con la presenza di tutti e 16 figli. A parlare è il padre, affermando che gestire una famiglia tanto numerosa non è affatto difficile se al proprio fianco sono presenti Dio e la provvidenza. Subito su Twitter sono piovute migliaia di polemiche, sostenendo che fossero stati presentati eccessivi riferimenti cattolici maggiormente adatti a un canale come Sat200. Innumerevoli anche gli sfottò, di chi cinguettava che la famiglia Anania fosse solo alla ricerca dei bonus bebè o di chi invece sosteneva ironicamente che per combattere la noia si sarebbero già messi al lavoro per il prossimo figlio.

Procedendo nella puntata, arriviamo a parlare del comico Alessandro Siani. Il quale durante la sua entrata trionfale verso il palcoscenico si è imbattuto in un ragazzino in evidente sovrappeso. Ovviamente non poteva sfuggire dalla battuta, di poco gusto, del comico napoletano, che in maniera scherzosa si era riferito a lui chiedendo se sedendosi sarebbe entrato nella sedia. Probabilmente lo stesso Siani si è accorto della sua caduta di stile, infatti subito dopo la puntata è stato prontamente pubblicato un selfie del comico con il ragazzino. All’indomani dello show, si sono registrate feroci critiche anche da parte degli esponenti dell’osservatorio sui Diritti dei Minori, che hanno chiesto immediatamente un incontro con il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi.

La prima serata del Festival ha messo diversa carne al fuoco, con situazioni più o meno memorabili. Siamo quindi solo all’inizio, chissà che straordinari momenti ci aspetteranno nelle puntate a venire.

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GRAMMY AWARDS E SANREMO: LA MUSICA È LA PROTAGONISTA

Possiamo dire che siamo entrati nella settimana della musica nazionale e mondiale. Infatti se si sono appena conclusi i Grammy Awards in quel di Los Angeles, stasera prenderà l’avvio il Festival di Sanremo, giunto alla sua 45esima edizione.

Oltre Oceano è stato un vero e proprio successone per Sam Smith che ha portato a casa ben quattro Grammy. Diverse critiche per quanto riguardano i premi “mancati” e una grande delusione per la mancata vincita del nuovo album di Beyoncé come il migliore dell’anno. Mancanze talmente spiacevoli che innumerevoli fan si sono interrogati chiedendosi se la competizione fosse realmente regolare, vista la totale mancanza di premi per Katy Perry, che ha scalato la maggior parte delle classifiche mondiali in un brevissimo lasso di tempo.

Invece noi dovremo aspettare ancora qualche ora per assistere alle prime critiche e soprattutto alle prime performance dei cantanti in gara. Ad inaugurare la nuova stagione del Festival, Chiara, ex vincitrice di XFactor, che sarà la prima a salire sul palcoscenico.

La differenza tra la kermesse italiana e quella americana è palese: la prima fondata assolutamente sulla tradizione, vedi i ritorni di Albano e Romina, e l’inedito duetto tra Grazia di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette), mentre per la seconda abbiamo potuto godere di performance assolutamente contemporanee e di tendenza e sopratutto all’esibizione di Madonna che nel bene e nel male ha fatto parlare tutto il mondo. Tutto ciò non fa altro che mettere in evidenza se non altro la differenza che c’è tra il pubblico italiano e quello americano.

Tra gli ospiti di Sanremo spiccano i nomi di Charlize Theron, che dovrebbe fare la sua apparizione mercoledì 11 febbraio, accompagnata da nomi come Biagio Antonacci, Conchita Wrust, Vincenzo Nibali e Pintus.

Tra vecchie glorie e nomi nuovi, non ci resta che scoprire chi avrà la meglio.

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CIAO MONICA

Purtroppo in questo ultimo periodo stiamo assistendo alla scomparsa di diversi personaggi illustri del mondo dello spettacolo e della musica italiana. Malasorte che ha colpito nella giornata di oggi (4 febbraio 2015) l’attrice Monica Scattini.

Si è spenta infatti dopo una lunga malattia in un ospedale romano all’età di 59 anni. Figlia del regista Luigi Scattini, era nata a Roma il 1 febbraio 1956. Carriera gloriosa quella della Scattini, avendo partecipato a numerose serie televisive e film, sia sul piccolo sia sul grande schermo.

Aveva preso parte in “Tolgo il disturbo” di Stefania Casini e Francesca Marciano, che le fece vincere il titolo del Nastro d’Argento consacrandola migliore attrice nel 1983.

Nel 1994 vinse anche il David di Donatello come migliore attrice non protagonista per il film di Simone Izzo, “Maniaci sentimentali”. Lavorò anche a fianco di Cristian de Sica, infine in tv su Rai1 in “Lo zio d’America” e su canale 5 in “Elisa di Rivombrosa” e “Un ciclone in Famiglia”.

Da registrare anche esperienze interazionali che avevano visto Monica Scattini partecipare, sebbene in piccoli ruoli, nei film di Francis Fod Coppola e nel musical di Bob Marshal, “Nine” insieme a Daniel Day Lewis, Nicole Kidman e Penelope Cruz.

La sua ultima apparizione in tv risale all’anno scorso, nella proiezione del film di Giovanni Veronesi, “Una donna per amica”.

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FOOTBALL AMERICANO: TACOPINA INCONTRA LA FIDAF

Con l’arrivo di Tacopina e Saputo al comando del Bologna calcio si respira aria nuova in città. Sembra che Bologna si stia pian piano svegliando da quel torpore, non solo sportivo, che era dominante negli ultimi anni.

Bologna, considerata per lunghi periodi Basket City, nell’ultimo periodo sembrava caduta nell’oblio, con una Fortitudo scesa nelle categorie dilettantistiche e una Virtus senza più nessun appeal e tanto meno senza alcuna incidenza nel panorama sportivo nazionale.

Anche per quanto riguarda l’aspetto calcistico abbiamo assistito a numerose sconfitte, che vanno dalla retrocessione del Bologna Fc in Serie B alla mancanza di pianificazione a lungo termine per concludersi con l’inesistenza di obiettivi futuri di rispettabile considerazione.
Tutto ciò si è ripercosso anche a livello cittadino, con uno stadio ormai fatiscente non più al passo con i tempi e incapace di attirare visitatori e turisti. Un vero peccato, perchè il turismo sportivo all’estero (Inghilterra, Spagna e Germania) garantisce alti introiti ed è un grande motivo di vanto.

Ed anche per quanto riguarda il football americano bolognese i risultati non sono dei migliori. Nonostante la forte tradizione, che ha raggiunto l’apice nell’85 con la vittoria dei Doves al 5° Superbowl Italiano, anche quì l’aria di crisi non manca.
Nonostante pessimissmi e diffidenza, sembra che però qualcosa si stia muovendo.

Per quanto concerne l’aspetto calcistico si stanno vivendo sensazioni ormai dimenticate dai tifosi bolognesi, con una squadra che si è prefissata obiettivi chiari e decisi, e un progetto per un nuovo stadio pronto a partire nei prossimi mesi.

Ma nuove sensazioni positive arrivano anche nel mondo del football americano nazionale. Nella giornata di ieri, infatti, il presidente Joe Tacopina ha incontrato Vincent Argondizzo, consulente della FIDAF, per confrontarsi su alcune iniziative al fine di contribuire alla diffusione del il football italiano in collaborazione con la federazione.
Incontro che non poteva non avvenire proprio con Tacopina, di origine americana, là dove il football è uno degli sport più seguiti, ed essendo lui stesso uomo devoto e appassionato al mondo sportivo. E’ stato esposta a Tacopina la situazione a livello nazionale e anche della realtà bolognese, e, da quanto è stato riferito, l’interesse e gli apprezzamenti non sono certo mancati.
Lo stesso Argondizzo si ritiene soddisfatto dell’incontro. “Conosco Tacopina da tanto tempo – ha dichiarato e l’ho incontrato per la prima volta a novembre. E’ una persona seria, aiuterà sicuramente lo sport bolognese. Sta già facendo bene con il Bologna calcio, la nuova proprietà è ben organizzata, ha fatto cose buone e altre ne farà ancora. Lui conosce lo sport molto bene. Gli ho raccontato la realtà del football bolognese, la mia esperienza con i Warriors e naturalmente quella con la Nazionale. Ha apprezzato molto, si è interessato e si vede che ha tanta passione. Ha lo sport nel sangue. Mi ha fatto un’ottima impressione e ogni volta che lo incontro me la fa ancora migliore. Si è interessato anche dei calendari dei Warriors e della Nazionale e sono sicuro che se potrà, verrà a tifare per l’Italia. “Le cose devono essere fatte con amore e attenzione”, mi ha detto. E mi ha molto colpito perché è sempre stato il mio stesso modo di vedere le cose. Sono orgoglioso di conoscere una persona così”.

Il mondo sportivo italiano in generale è da diverso tempo in crisi, basti pensare al calo di abbonamenti e a stadi che spesse volte prendono le sembianze di “cattedrali nel deserto”, con l’arrivo di Tacopina e Saputo dei cambiamenti stanno già avvenendo e si spera che molti altri potranno diventare realtà nel prossimo futuro.

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FUMATA NERA AL QUIRINALE

Anche questo pomeriggio abbiamo assistito alla fumate nera per quanto concerne l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Nella seconda votazione, svolta nelle mattinata di oggi, le schede bianche sono state 531, mentre il primo candidato che ha ottenuto più voti è risultato Imposimato con sole 123 preferenze.

Si dovrà quindi tenere nelle prossime ore la terza votazione, dove è ancora necessario raggiungere il quorum di 673 voti. Per questo motivo risulta ad oggi improbabile la nuova elezione al Quirinale, solo da domani la soglia si abbasserà a 505 voti, cifra sicuramente ancora troppo alta per il raggiungimento di una netta maggioranza, a maggior ragione tenendo presente che con ogni probabilità il partito di Silvio Berlusconi non prenderà parte alla votazione.

Durante tutto l’arco della mattinata odierna si rincorreva la voce di un possibile accordo più o meno univoco sul nome di Mattarella, notizia prontamente smentita dal Movimento Cinque Stelle che ha di conseguenza mandato a vuoto i tentativi di una mediazione.

Non ci resta quindi che attendere, probabilmente da sabato si potranno avere le prime certezze, visto l’ulteriore abbassamento del quorum. Rimane da sottolineare che nonostante il continuo periodo di crisi che afflige il nostro Paese, anche quest’anno siamo costretti ad assistere a simpatiche scenette messe in mostra dai nostri parlamentari, infatti come ad ogni votazione che si rispetti, tra i candidati Presidente saltano fuori i nomi più improbabili: da Magalli, a Rocco Siffredi, fino ad arrivare a Valeria Marini. Che dire… meglio riderci un pò su anche noi!

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FACEBOOK ENTRA NEL MONDO DEL CINEMA CON OCULUS

Ora Facebook sbarca anche al cinema. E’ infatti di questi giorni la novità dello sviluppo da parte di Zuckeberg di Oculus: il cinema in realtà aumentata. La società è stata acquistata, per la precisione due anni fa, per una cifra pari a 2 miliardi di dollari, ma solo in questi giorni sono stati resi disponibili i primi prodotti di prova.

“Entrare la cinema”, ci promettono, diventerà un’esperienza del tutto inedita, sono infatti stati già presentati gli Oculus Story Studios, veri e propri spazi dedicati alla produzione di questi nuovi tipi di film. I limiti sono ovviamente ad oggi innumerevoli, però alla presentazione di un primo cortometraggio, chiamato Lost, presentato al Sundance Film Festival, nello Utah, gli spettatori muniti di caschetti “escono” dal loro abituale ruolo passivo, a favore di una totale immersione nel nuovo ambiente virtuale; la gestualità dello spettatore cambia notevolmente, ad esempio ruota la testa di 360 gradi, si volta perchè sente rumore e può seguire continuamente una luce intereattiva che lo aiuta a non perdere il filo del racconto.

Il corto è servito principalemente come dimostrazione ai registi di come sia ora possibile usufruire delle potenzialità della realtà aumentata e come sia possibile adattarla al linguaggio cinematografico, con nuove forme narrative adatte all’innovativo sistema.

Abbiamo assistito in questi ultimi anni in prima persona al cambiamento della televisione dal punto di vista tecnologico, con mezzi che hanno portato il telespettatore al centro dell’attenzione da parte delle emmittenti tv; ora non ci resta che attendere ed assistere alla nuova rivoluzione cinematografica che magari riuscirà a portare in alto un settore in forte declino in questo periodo di digitalizzazione.

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IL MURO DELL’INDIFFERENZA: MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO

Il muro dell’indifferenza ha trovato concreta rappresentazione al Memoriale della Shoah di Milano. All’ingresso del Memoriale, che pur non essendo ancora stato terminato già apre le sue porte ai visitatori, campeggia un muro con una scritta a caratteri cubitali: INDIFFERENZA. Da quando sono stata al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, non sono più riuscita ad avvicinarmi ai libri-testimonianza, che prima leggevo con il grande desiderio di conoscere sempre di più sul tema e cercare di capire, e mi risulta anche difficile parlare della Shoah. Quando si vede con gli occhi e si tocca con mano, si conosce davvero quello che milioni di persone innocenti hanno vissuto e si fatica a trovare le parole.
Ci sono statistiche, numeri anche discordanti, ma quello che più conta oggi sono le testimonianze. I pochi sopravvissuti ai campi nel raccontare la loro personale storia all’interno della Storia con la S maiuscola ricorrono spesso al termine indifferenza. Una frase della signora che ci ha fatto da guida durante la visita al Memoriale mi è rimasta impressa nella mente. Recita più o meno così: «Di fronte a ogni tragedia ci sono vittime e carnefici ma soprattutto spettatori». Certo ci sono stati i Giusti (dei quali l’italiano più noto è, forse, Perlasca), coloro che hanno protetto e salvato da internamento e morte certa un gran numero di Ebrei. I Giusti sono stati spettatori che hanno deciso di uscire dalla loro posizione sicura e mettere a rischio la propria vita per salvare altre vite.
Ma l’accusa che viene lanciata oggi è a tutte quelle persone che hanno visto e saputo e non hanno parlato né hanno agito, che sono rimaste indifferenti e con la loro indifferenza hanno permesso che la “soluzione finale della questione ebraica” (Conferenza di Wannsee, gennaio 1942) potesse prendere corpo nella macchina della morte costituita dai 6 campi di sterminio edificati in Polonia.
Oggi non dobbiamo solo guardarci indietro mortificati e pietosi verso le vittime e colmi di indignazione verso i carnefici (i nazisti, i fascisti, i repubblichini di Salò e quanti con loro hanno collaborato), ma guadare avanti facendo in modo che un nuovo genocidio non accada mai più.

Ricordare quanto è accaduto per promuovere un futuro migliore: è questo l’obiettivo del Memoriale della Shoah di Milano.
Ai milanesi e non, consiglio la visita (peraltro gratuita) a questo tragico teatro delle deportazioni, unico rimasto intatto in Europa, per la sua posizione seminascosta, sotto i binari passeggeri della Stazione centrale di Milano.
Da qui sono partiti tra il 1943 e il 1945 convogli con centinaia di ebrei italiani e non. E di queste centinaia sono poche decine quelli tornati.

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ARTE FIERA 2015 – BOLOGNA CAPITALE DELL’ARTE

Dal 23 al 26 gennaio prenderà il via la manifestazione di punta per quanto concerne il mondo dell’arte in Italia: stiamo parlando dell’evento Arte Fiera, che sarà nuovamente ospitato, per la sua 39esima edizione, tra i padaglioni del polo fieristico bolognese.

Nonostante il periodo di crisi per il mondo del gallerismo italiano, quest’anno si conteranno 216 espositori tra cui 188 gallerie che offriranno alla scena più di 2000 opere; circa il 10% in più rispetto all’edizione dello scorso anno.

Si “respira” arte anche in città. In occasione dell’esposizione la maggior parte delle gallerie d’arte bolognesi parteciperanno alle quattro giornate con delle mostre speciali e l’organizzazione di un esclusivo evento, che si terrà la notte del 24 gennaio: Art White Night. Saranno esposte opere d’arte anche all’interno dei lussuosi negozi di galleria Cavour, con le creazioni di “Food on demand”, curiose rappresentazioni del cibo in età contemporanea.

Per non rischiare di perdersi tutto questo, sarà messo a disposizione un servizio bus gratutito, che darà la possibilità di poter raggiungere tutti i luogi d’arte di Bologna.

Il percorso che si potrà affrontare, sarà articolato in 5 sezioni all’interno dei padiglioni 25 e 26. Sarà nuovamente riproposta l’area tematica dedicata alla fotografia, dove saranno presenti le opere di Fabio Castelli, “Nuove Proposte” con i giovani under 35, la Main Section dedicata alle gallerie, la Focus Est e la sezione Solo Show. Di rilevante importanza tra le iniziative off c’è da segnalare in Pinacoteca la mostra “Too early too late” curata da Marco Scotini, dedicata alla scena artistica mediorientale.

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TI FAI MOLTI SELFIE? POTRESTI SOFFRIRE DI UNA PATOLOGIA PSICOLOGICA

Sei schiavo dei selfie? Non riesci a fare a meno di postare sui social network una tua foto nei momenti più importanti della giornata? Attento! Da quanto si apprende dai ricercatori dell’Ohio State University, potresti soffrire di una grave patologia dai tratti psicopatici legati all’agressività che possono sfociare in depressione e gravi problemi alimentari.
Per giungere a tale conclusione sono stati esaminati 800 cittadini americani tra i 18 e i 40 anni, i quali hanno dovuto compilare dei questionari volti a comprendere se ci fosse una relazione tra la tendenza di pubblicare selfies e una serie di caratteristiche della propria personalità.

Tratto discriminante di un presunto comportamento anomalo, risiede nel fatto, oltre che alla frequenza di pubblicazione, anche a quante volte si modifichi una foto prima di renderla pubblica alla propria cerchi di “amici”. Infatti da questo studio si evince che dietro ad atteggiamenti di questo tipo si nascondono tendenze narcisistiche, anti-sociali, marcati da una mancanza di empatia.

Non stiamo quindi più parlando di una moda passeggera, ma stiamo assistendo a un lento processo di manifestazione di tendenze psicologiche profonde, in cui la maniacale ricerca di “mi piace” e “codivisioni” mettono in luce personalità afflitte da una grossa perdita di autostima.

Ovviamente tutti quanti siamo abituati a interpretare nel modo giusto gli innumerevoli studi americani che ci vengono offerti ormai quotidianamente. Per questo motivo questa ricerca non si traduce immediatamente in una categoria psichica per tutti i “selfie addicted”, ma leggiamolo come un campanello d’allarme che potrebbe mettere in mostra lati del nostro carattere fin’ora a noi sconosciuti.

Andrea Vessa.

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IL TERRORE DI PARIGI, TERRORE PER L’EUROPA

Il giornale satirico Charlie Hebdo era ormai da qualche tempo sotto osservazione a causa di minacce subite in precedenza per alcune loro vignette nelle quali si prendeva in giro, anche se in maniera tagliente, l’islam e le altre religioni. Tutto si pensava, tranne che si potesse arrivare ad un attacco così clamoroso. Tre giovani di origini islamiche che da tempo vivevano in Francia, hanno attaccato la sede del giornale, in tenuta militare e armati di kalashnikov. Due di loro (il terzo gli faceva da autista) uccidono persino due agenti al grido “Allah è grande, vendicheremo il Profeta”. Spaventoso il bilancio: 12 i morti tra cui il direttore del giornale Stephan Charbobbier oltre a cinque feriti gravi. Un giornalista che riesce a salvarsi filma il tutto da un tetto (video presente in rete e trasmesso da tutte le emittenti del mondo). Spari, grida e nient’altro. I due assassini salgono su una macchina rubata e si danno alla fuga. Si tratta di un attentato efferato, crudele. È assurdo, 12 persone uccise così, colpevoli di usare un’arma, un’unica arma: la loro matita. Uno dei valori più importanti su cui si fondano l’Europa e il mondo occidentale nel suo complesso è la libertà di espressione e questo attentato, per pochi minuti, ci è stata tolta. Riflettiamo e non stiamo con le mani in mano. Si sparga la voce di quanto accaduto perché ognuno è libero di esprimersi in qualsiasi forma, scrittura compresa. Uno slogan ha invaso la rete e il mondo; “je suis Charlie” (io sono Charlie). La verità è che tutti siamo dei Charlie. Certo, il fatto ci ha colpiti molto, ma non proveremmo rabbia e voglia di vendetta anche noi se non fosse successo qui in Italia? Le parole giuste per definire gli uomini che hanno compiuto questo grave atto sono “schegge impazzite dell’Islam”. Non ci rendiamo neppure minimamente conto di quanto l’interpretazione libera di questa religione influisca sulla mente di queste persone. Uccidere degli innocenti è il peggiore degli atti. Certo, hanno scritto cose molto forti e forse intaccavano la sensibilità di qualche individuo … Tuttavia per questo si chiama “giornale satirico”. Per far riflettere con una vena ironica. E per questo le persone meritano di morire? Riflettiamo e sensibilizziamoci su questo punto. Un punto importante è l’omicidio di persone innocenti, la cattiveria, ma il vero centro fondamentale è il fatto che in una società moderna come la nostra, in un continente avanzato come l’Europa, in un attimo alcuni uomini sono stati pian piano privati del diritto di stampa sotto minacce, della libertà di espressione ed infine sono stati privati del bene più grande, la vita. La guerra si combatte fuori dai nostri paesi, ma è dappertutto. Perciò non dobbiamo essere indifferenti. Purtroppo, a causa della guerra, l’occidente oggi sta pagando. A causa della guerra, che tanto ci sembra distante, oggi le famiglie piangono la morte dei loro cari. Oggi è il giorno per sensibilizzarci, oggi è il giorno per fare anche noi nel piccolo qualcosa. Oggi è il giorno per cambiare.

Chiara Avantaggiato

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CHARLIE HEBDO: È CACCIA AI DUE SERIAL KILLER

A Parigi è caccia aperta ai due serial killer, che nella giornata di ieri hanno compiuto un terribile attentato diretto alla redazione della testata satirica Charlie Hebdo. I due sono entrati all’interno della sede del giornale armati di Kalashnikov uccidendo 12 persone, tra questi il direttore, Stephane Charbonnier, e tre vignettisti: Wolinski, Cabut e Verlhac.

Dalle prime indiscrezioni si evince che i due terroristi sono fratelli, di origine franco-algerina, di età compresa tra i 32 e i 34 anni. Subito dopo l’attacco si sarebbero barricati all’interno di un’abitazione sita in una cittadina 70 chilometri a nordest di Parigi. L’auto dei malviventi, una Citroen nera, è stata abbadonata fuori dalla città; all’interno sono state ritrovate delle bandiere con simboli jihadisti e numerose bottiglie molotov.

Nel frattempo è giallo sul coinvolgimento di un possibile terzo complice e autista dell’auto. Infatti, come confermato dalle autorità, sono state fermate 7 persone tra uomini e donne, tra queste Hamyd Mourad. Il mistero sta proprio in questo, poichè non si è ancora in grado di stabilire il reale coinvogimento del diciottenne che si è costituito al commissariato parigino dopo aver letto il proprio nome su diversi media; si potrebbe quindi trattare di un caso di omonimia, in quanto è intervenuto anche un altro liceale, suo collega, assicurando che Hamyd Mourad si trovava in classe al momento della sparatoria.

Parigi, già sotto shock per i recenti avvenimenti, si è svegliata stamane con la notizia di una nuova sparatoria a sud della città. Per ora i due fatti non sembrano correlati, ma tutto ciò non fa altro che alimentare un già diffuso clima di terrore.

Intanto è nato spontaneamente sul web un enorme movimento globale a favore della libertà di stampa, inondando i principlai social network con immagini raffiguranti una matita contrapposta a un Kalashnikov, diventando di conseguenza simbolo della mobilitazione diffusa con l’hastag #jesuischarlie.

Andrea Vessa.

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Il Mate: la bevanda di Papa Francesco

Ma-te. Due sillabe per indicare una famosa bevanda nata nel Sud America, tradizione dei colonizzatori spagnoli dal XVI secolo.

Il mate è un’erba (nota spesso come Yerba Mate) la cui infusione delle foglie produce una bevanda dal colore verde, simile al thè, con proprietà energizzanti, antiossidanti, eccitanti e, nel contempo, disintossicanti.

La cultura del mate è arrivata nel secolo scorso anche in Italia, grazie all’emigrazione italiana in Argentina e si è affermata in Sardegna per il forte e antico legame con Buenos Aires e in alcuni paesini albanofoni del sud, in particolare Lungro, in provincia di Cosenza. A Lungro, infatti, tutti i negozianti vendono quotidianamente confezioni di mate che viene consumato solitamente con la sua ricetta originale e tradizionale: un bollitore, uno zuccotto in sughero, una cannuccia di metallo, acqua caldissima, zucchero e, naturalmente, mate in foglie. Lo zuccotto, come un rituale familiare o tra i vicini di casa, passa da una persona all’altra non appena l’acqua in esso si esaurisce. E poi si ricomincia fino a quando se ne ha voglia. Il mate è una bevanda che si consuma (zuccherata o non) anche al mattino, come infuso al risveglio, o anche freddo, per chi vuole gustarlo come dissetante nelle giornate più calde o dopo un allenamento sportivo.

Forse non tutti avranno ancora capito di quale bevanda si tratta, ma probabilmente in tanti avranno visto la foto che ha fatto il giro del mondo e che ritrae Papa Francesco con in mano lo zuccotto di Mate offerto da un fedele tra il pubblico durante l’Udienza Generale in piazza San Pietro, a Roma.

Il mate, infatti, come il caffè per i napoletani, è una bevanda simbolo per gli Argentini come Bergoglio e viene offerta agli ospiti come solitamente in Italia si offrirebbe un thè o un caffè.

L’immagine di Papa Francesco ha portato molte persone ad avvicinarsi a questa ‘nuova’ bevanda salutare, ricca di proprietà e considerata da molti abitanti di Lungro anche un elisir di lunga vita.

Che sia davvero così?

Loredana Cortese

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Un tour Vertiginoso

Stamattina sveglia ore 7, later than usual… Ma non avevamo fretta, in quanto avremmo dovuto attendere le 9 per farci consegnare la macchina che avevamo preventivamente noleggiato per poterci muovere più liberamente. È una Mustang, decappottabile, l’ideale per sfrecciare lungo le strade della California con i capelli che giocano con il vento e gli occhialoni che proteggono dal sole, proprio come facevano le dive di Hollywood!

Tuttavia, abbiamo, dopo qualche chilometro, deciso di deviare dal percorso originario, attraversare il Golden Gate ed arrivare nelle graziose cittadine di Sausalito e Tiburon – dove abbiamo pranzato. Sausalito è nota per i suoi negozi di oreficeria; in particolare, il Jewelry By the Bay, sulla Bridgeway Avenue, vende orecchini molto particolari, con forme curiose (frutti, maschere teatrali, animali, tazzine da caffè … insomma, un paio adatto ad ogni occasione!), firmati Lunch at the Ritz (esiste un sito internet di Lunch at the Ritz , in cui si possono trovare non solo gli orecchini, ma anche altri prodotti, ad esempio collane e braccialetti).
Tiburon, squalo, in spagnolo, oltre ad essere meta turistica, è frequentata da americani con alto reddito i quali stabiliscono qui le loro residenze estive.

Sulla strada del ritorno, ci siamo fermati in spiaggia: la sabbia era caldissima, al contrario dell’oceano … appena l’acqua ha lambito i nostri piedi, abbiamo fatto un salto indietro … era gelata! Ma il freddo non è il solo motivo per cui nessuno osa fare il bagno; se si nuota troppo al largo, si rischia di essere trascinati via da correnti molto forti e questo è un pericolo decisamente maggiore rispetto alla temperatura dell’acqua. Gli unici che sfidano l’oceano sono gli impavidi surfisti, l’amore per le onde rende insensibili al freddo, alla paura di correnti ed eventuali squali.

Dopo la sosta, siamo ripartiti, dapprima seguendo le indicazioni per proseguire il Tour, poi abbandonandole alla ricerca della Lombard Street, una via molto caratteristica, molto ripida – come solo le strade di San Francisco possono essere-. Ma la salita sembra non finire mai, si pensa di arrivare a toccare letteralmente il cielo con un dito; il tratto più particolare è il Russian Hill. Appena si giunge sulla cima della collina, lo sguardo si rivolge verso il basso ed, all’improvviso, appare chiaro il motivo per cui questa è definita la strada “più tortuosa del mondo”: otto ripidissimi tornanti abbelliti con splendide siepi piene di fiori da percorrere in discesa, a senso unico, con strettissime curve a gomito ed un limite di velocità di 8 kilometri all’ora – nonché una costante preghiera che il piede non scivoli dal pedale del freno e che non si investano i passanti che costeggiano la strada per raggiungere le loro abitazioni-. Certo, non è consigliabile affrontare questa strada a chi soffre di vertigini o non ha i nervi molto saldi!
Siamo, quindi, rientrati in hotel a riposare, per poi decidere di tornare sulla Lombard Street – questa volta, a piedi – e cenare in un delizioso ristorante italiano, il Caffè De Lucchi. Prima di tornare definitivamente in albergo, ci siamo fatti un’ultima passeggiata per le vie della città; domani si parte!

GIULIA NICORA
Co&Co News

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Eredi Reali delle monarchie europee

Nel mondo di oggi, frenetico e poco legato al ricordo del passato, alcuni Stati mantengono un governo che invece tramanda antiche tradizioni: la monarchia. È con la monarchia che una schiera di re e regine continuano a vivere e a succedersi nel corso degli anni.

Ormai diventati un simbolo per i propri Stati, i sovrani riescono, chi più e chi meno, a mantenere un fascino senza tempo e a catturare l’attenzione di coloro che non sono nati con sangue blu.

Quando poi da re e regine si comincia a parlare di “eredi al trono” il discorso si fa ancora più curioso ed intrigante: in questi anni infatti, molti degli anziani sovrani europei hanno lasciato il trono ai figli ora quarantenni, i quali a loro volta hanno bambini che saranno i futuri sovrani dei grandi regni dei genitori. Molti eredi al trono hanno oggi un’età che è inferiore al numero delle dita delle loro mani.

L’ultimo erede al trono che ha fatto parlare di sé è stato il piccolo George del Regno Unito. A quasi un anno compiuto, è il terzo in linea di successione dopo il padre William e il nonno Carlo. Il Regno Unito, dopo lunghi decenni di reggenza femminile che vedono la regina Elisabetta II sovrana indiscussa, si prepara a ben tre generazioni di re. La regina, dal canto suo, è l’unica sovrana che ancora tiene ben stretto il trono, timorosa forse di lasciarlo al figlio Carlo. Le discutibili condotte sentimentali non hanno di certo giovato alla popolarità del principe sessantenne.

Molte sono poi le piccole principesse eredi al trono di grandi regni europei. Tra qualche decennio molti stati monarchici che si vedono governati da re, avranno donne al comando.

La più famosa in questi ultimi giorni è Leonor di Spagna: iI padre Felipe VI è appena diventato re di Spagna, dopo l’abdicazione di Juan Carlos I, ormai anziano e travolto da spiacevoli vicende giuridiche. Felipe sembra ora l’uomo giusto a risollevare le sorti del regno grazie anche a un buon consenso popolare. La figlia Leonor è la diretta erede al trono con i suoi 8 anni e un bellissimo visino dolce, contornato da capelli biondi e grandi occhi blu.

Altra futura regina, meno famosa ma non meno importante nella geografia europea, è Elisabetta del Belgio, nata il 25 ottobre 2001, che succederà al padre Filippo, divenuto re nel luglio del 2013. A tredici anni appare una longilinea ragazzina bionda come tante, che non sembra ancora avvertire, fortunatamente, il peso di un regno sulle spalle.

La più piccola futura regina in Europa è invece Estelle di Svezia, 2 anni da poco compiuti e seconda in linea di successione dopo la madre, la principessa di Vittoria di Svezia. Con l’abdicazione, in futuro, del re Carlo XVI Gustavo di Svezia, Vittoria ed Estelle guideranno la Svezia in anni di reggenza tutta al femminile.

Svezia, Belgio e Spagna, stati europei che in passato fecero grande la storia, saranno governati da regine, così come lo saranno i Paesi Bassi: Caterina Amalia di Orange Nassau, nata il 7 dicembre 2003 è la legittima erede al trono dei Paesi Bassi dopo che la nonna, la regina Beatrice ha abdicato a favore del figlio Guglielmo Alessandro, re dal 30 aprile 2013. Con lei il regno tornerà governato da una donna.

Da citare infine il piccolo ma lussuosissimo Principato di Monaco: Alberto II, succeduto all’amato Principe Ranieri, sembra che avrà il tanto aspettato erede dalla bella e algida moglie Charlene.

Se così fosse Carolina di Monaco, sorella di Alberto e per ora prima in linea di successione fino alla nascita del nuovo erede, vedrebbe sfumare la possibilità di vedersi sul trono del principato, che lascerebbe poi al figlio primogenito, Andrea Casiraghi. Andrea Casiraghi, a sua volta, ha un figlio di due anni di nome Sacha: nome discutibile per l’erede al trono di uno dei più lussuosi Principati del Mondo.

Dato che voci insistenti e comunicati reali vedono Charlene madre per fine anno, il rischio che un principato tutto pizzi e merletti come quello di Monaco abbia un principe reggente dal nome così poco francese sembra per ora quasi evitato.

Chiara Berardo

Comunicatori su Misura

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III DIVISIONE, DOMANI IL NINE BOWL TRA RED JACKETS SARZANA E TERNI FOOTBALL

Si svolgerà domani allo stadio comunale “Loris Rossetti” di Cecina, con kick off alle ore 21, il Nine Bowl, cioè la finale del campionato di III Divisione. Si sfideranno i Red Jackets Sarzana, che lo scorso anno furono sconfitti dalle Aquile Ferrara, e Terni Football. I Red Jackets dopo una stagione regolare con 8 vittorie e una sola sconfitta subita dagli Storms Pisa, nei playoff hanno eliminato Bills Cavallermaggiore, Wolverines Piacenza e Ravens Imola. Terni invece è reduce da una regular season con 7 vittorie e 2 sconfitte, subite da Gladiatori Roma e Veterans Grosseto, mentre nella seconda fase ha eliminato Storms Pisa, Eagles Salerno e proprio Veterans Grosseto.

“Dobbiamo concentrarsi sull’aspetto tecnico e non emotivo – dichiara Alessio Limongelli, head coach di Terni, al sito cif9.com – è questo che dirò ai miei giocatori. A prescindere dal risultato mi sentirò di dire grazie alla dirigenza che ha appoggiato e assecondato in pieno il mio programma, a Coach Stefano Cocchi per la passione e mentalità espressa sempre, costantemente in sintonia… a Vincenzo Velasco, a Mike Ferri, ad Aldo Feroce e a Renè Felton, la nostra preparatrice atletica e ai miei ragazzi che hanno saputo in sole tre stagioni partire tutti da zero, sacrificandosi, rinunciando, pagando, modificando mentalità e approccio a questo difficile sport arrivando a disputare una finale. I Red Jackets sono una squadra forte e completa, ne sappiamo qualcosa riguardo al campionato scorso dove hanno avuto ragione sempre su di noi. A Sarzana nella partita di ritorno siamo stati più competitivi dando vita forse ad una delle nostre sfide più belle. Tornare a scontrarci con loro in una finale sarà elettrizzante, sono convinto che daremo battaglia”.

Anche Francesco Righetti, head coach dei Red Jackets, riparte dalle sfide del passato: “Abbiamo affrontato Terni già lo scorso anno e sappiamo bene che cosa sono in grado di fare, sono una squadra fisica e veloce, molto preparata e con un gran carattere. Roba Seria. A prescindere da come andrà, però, mi sento di ringraziare tutti i miei giocatori, abbiamo passato momenti duri quest’anno ma nonostante tutto hanno sempre cercato di dare il massimo, si sono dimostrati molto più squadra di quanto loro stessi non sappiano, per questo non cambierei nessuno di loro. Un sentito grazie anche a tutte quelle persone che permettono che la squadra vada avanti, dal presidente a tutti i collaboratori, importanti come i giocatori che scendono in campo”.

Domenica alle 21 la parola passa al campo.

Co&Co News

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Co&Co si rinnova

 

 

Restyling per il sito Co&Co periodico online di comunicazione e costume. Nuova grafica e nuovi contenuti per la testata nata da un’idea di Comunicatori su Misura

 

Bologna, 20 aprile 2014

Torna online dopo un restyling grafico e contenutistico il sito di Co&Co ( www.coeconews.com ), testata giornalistica nata da un’idea dell’agenzia di comunicazione e marketing Comunicatori su Misura di Bologna.

Co&Co nasce nell’aprile 2011 come spazio libero da condizionamenti e luoghi comuni cercando di restituire, attraverso un linguaggio che lasciasse fuori dalla porta la barbarie espressiva che domina il nostro tempo, una nuova dignità al costume e a chi si impegna quotidianamente nello scriverne.

Oggi Co&Co si rinnova e lascia spazio ad una nuova grafica del proprio sito web, dove l’aspetto glamour indubbiamente contribuirà ad aumentare la piacevolezza dei visitatori. Rispetto alla versione originale è stata definita una diversa organizzazione dei contenuti  che tuttavia manterrà inalterate le sue rubriche a tema in cui il lettore potrà interfacciarsi con gli argomenti più diversi, condividendo pensieri , valori e riflessioni.

Formata da una redazione giovane e in preponderanza femminile, Co&Co si propone dunque di diventare un punto di riferimento quotidiano per quanti abbiano voglia non solo di rimanere aggiornati sui fatti, ma che trovino negli approfondimenti proposti, un momento di miglior conoscenza sul mondo del costume italiano ed internazionale.

Con il suo restyling, Co&Co vuole trasmetter ancora di più il suo voler dare importanza a quell’insieme di valori che creano la nostra cultura e la nostra vita, accompagnando il lettore in un’esperienza piacevole in cui potrà trovare svariati punti di riflessione e confronto.

 

Il team di Co&Co

Direttore Responsabile: Marco Meletti

 

 

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Comunicatori su Misura è un’agenzia di comunicazione a Bologna. Vanta una solida esperienza nel campo della comunicazione e un team di esperti del settore che, attraverso la loro professionalità e affidabilità, offrono servizi integrati alle imprese, tagliati “su misura” secondo le esigenze del cliente. Immagine coordinata, libri celebrativi, siti web, web marketing, ufficio stampa, eventi, foto/video, grafica, pubblicità e tutto ciò che concorre alla creazione dell’immagine e della comunicazione strategica aziendale, sono le attività che Comunicatori su Misura riserva a tutte quelle realtà che desiderano affermarsi in un mercato sempre più competitiva.

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Aste Bolaffi: una storia da collezione

Il 25 e 26 febbraio le Aste Bolaffi saranno a Bologna per la seconda tappa delle cinque Giornate di valutazione gratuita (a Mantova il 24, a Firenze il 27 e 28) nel corso delle quali gli esperti della casa d’aste torinese saranno disponibili a effettuare stime gratuite di arredi, dipinti, manifesti, libri, autografi, monete e francobolli. La tappa bolognese si terrà all’Hotel Corona d’Oro (via Guglielmo Oberdan 12) dalle ore 9,30 alle ore 18,30. Gli oggetti ritenuti più pregiati e interessanti potranno essere inseriti nelle prossime vendite all’incanto.

Le Aste Bolaffi, che nel 2013 hanno registrato un giro d’affari di oltre 10 milioni di euro, sono parte integrante del gruppo Bolaffi, punto di riferimento nel panorama del collezionismo nazionale e internazionale che affonda le proprie radici nella Torino nel 1890. Significativo il motto: “Per noi la storia è un oggetto di collezione”.

Nata nel 1990 con la prima vendita all’incanto di francobolli, la maison torinese organizza vendite di filatelia, numismatica, manifesti, libri antichi, arredi e dipinti. I primi appuntamenti attesi nel 2014 sono: il 14 maggio (libri antichi e autografi), il 29 e 30 maggio (francobolli); il 6 giugno (monete e banconote) e il 25 settembre (arredi dipinti e manifesti).

La casa d’aste, forte di un background collezionistico ultrasecolare, vanta una storia costellata di aggiudicazioni record: nel 1991 viene venduto per quasi 800 milioni di lire il Tre Lire Farouk, uno dei due soli esemplari al mondo su busta del rarissimo francobollo del Governo Provvisorio di Toscana. Nel 1999 viene raggiunto il più alto traguardo di vendita all’asta (tuttora imbattuto) per un manifesto italiano: il poster ‘Fiat in pista’ di Plinio Codognato, battuto a 220 milioni di lire, pari a oltre 113 mila euro. Nel 2001, con l’ampliamento al settore della numismatica viene ceduta per 140 mila euro la moneta d’oro da 10 scudi del 1638 raffigurante il Principe di Messerano. Negli ultimi anni le Aste Bolaffi hanno ulteriormente ampliato la propria attività con le vendite di autografi e documenti antichi – tra gli altri, il carteggio di circa 170 lettere firmate dai principali scrittori veristi italiani, aggiudicato a 180 mila euro nel 2012 – e di antiquariato, settore che ha ospitato raccolte prestigiose come quella del principe Amedeo di Savoia, duca di Aosta, venduta a settembre del 2013.

Per partecipare alle Giornate di valutazione è sufficiente prenotare un appuntamento gratuito telefonando allo 011.5576300 o inviando una mail all’indirizzo [email protected].

Gli altri appuntamenti si svolgono il 24 febbraio a Mantova, all’Hotel Casa Poli (corso Garibaldi 32), e il 27 e 28 febbraio a Firenze, al Grand Hotel Baglioni (Piazza Unità italiana 6).

 

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Lo sguardo, l’incantesimo più potente del mondo

Non era insolito, nei tempi antichi, ricorrere a numerosi “trucchi” per agevolare l’incontro con una bella donna e trascorrere insieme una notte di passione, fino a cercare il modo per far ricambiare il sentimento d’amore provato o vendicarsi per un amore finito, un’illusione, una speranza inesistente. A quante pozioni, quanti riti si è fatto ricorso in nome dell’amore, quanti sogni, desideri sono sfumati proprio come le erbe, i cibi utilizzati per preparare bevande che avrebbero dovuto risvegliare i sensi, quanti strani “ingredienti” sono bruciati, proprio come gli spiriti ardenti dei giovani amanti, quante speranze si sono riposte in un bicchiere colmo di liquido scuro o in un gioiello, un abito, nel mantello bagnato con sangue di centauro che la dolce Deianira voleva donare al marito, persuasa che fosse un potente filtro d’amore, in realtà si rivelò una velenosissima condanna a morte.
Ogni donna era mossa, nella creazione di pozioni, da un motivo diverso, ma, di fronte alla legge, erano tutte uguali, tutte ugualmente colpevoli di stregoneria, di inganno, di avvelenamento, migliaia di innocenti vennero bruciate vive perché accusate di aver dato ai loro uomini pozioni fatali, nonostante fossero spinte da tutt’altre intenzioni, speravano di recare sollievo ai malati, regalare un attimo di felicità, di piacere, incuranti delle conseguenze tragiche che il loro gesto avrebbe potuto avere. Le pozioni più preparate, richieste, erano quelle afrodisiache, nel desiderio di riuscire a conquistare il cuore della persona amata.
Gli anni sono trascorsi, dalle pozioni si è giunti alle poesie, ai sonetti pieni di dolci promesse, dolci come i baci che gli scrittori speravano di ricevere dalla destinataria della composizione, tutti si confrontano con il tema degli amanti infelici, destinati alla separazione o, addirittura, alla morte. Non è più necessaria una pozione per far innamorare uomini e donne, non esistono più gli amori convenzionali, a Giulietta è sufficiente un ballo per far breccia nel cuore di Romeo, Elizabeth Bennet e Mister Darcy devono combattere contro gli innumerevoli pregiudizi che ostacolano il loro amore, Connie Chatterley rinuncia al proprio matrimonio per ascoltare il suo cuore ed essere guidata fino ad Oliver Mellors, le vicende amorose diventano sempre più intricate, complesse, sogniamo di essere noi le protagoniste di quelle storie così appassionate, vorremmo vivere noi quelle avventure, lottare per amore insieme all’uomo con cui abbiamo scelto di trascorrere la nostra vita.
Infinite vicende sono state raccontate, nel corso dei secoli, infinite coppie hanno ricevuto aiuti da incantesimi, pozioni, oggetti magici, fino ad arrivare a oggi, tempo in cui non si scrivono più lettere, ma messaggi, non più poesie, ma email, non ci si reca più dalla fattucchiera perché prepari un potente filtro che faccia cedere la persona che amiamo, ma dalla commessa del negozio per farsi consigliare il profumo più adatto, non si invita più l’amata a condividere un romantico, lento, ballo sulle note di una dolce melodia, la si invita al ristorante, non si recitano più versi d’amore sotto la sua finestra, le si dedica una canzone, inviandole un video preso da Internet. È vero, i tempi, le abitudini, le idee, le persone sono cambiate, probabilmente un ragazzo che si presenta sotto casa nostra ed inizia a cantare una serenata farebbe ridere, più che innamorare. Eppure, non tutto è cambiato, c’è ancora qualcosa di invariato: lo sguardo. Il momento in cui due persone si guardano negli occhi e si vedono riflesse l’una nell’altra, quel momento di sintonia totale, perfetto, che dura un istante e poi svanisce, quell’attimo in cui ci si perde, si affonda nello sguardo dell’altro e si ha voglia di fare tutto tranne che risalire in superficie, in cui non esiste più nessuno, solo la persona che si ha di fronte, non si avverte più nessun rumore, solo il battito del proprio cuore, in quell’attimo, quel secondo che sembra durare una vita, non si pensa, non si respira, quasi, non ci si muove, non si riesce a parlare, ma non ce n’è bisogno, gli occhi dicono abbastanza … e ci si rende conto che non esiste afrodisiaco più potente dell’ essere innamorati.
Giulia Nicora

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“I primi 99 modi in cui sono stata corteggiata”

E’ stato presentato il 5 novembre scorso presso la Biblioteca Comunale Ex Macello di Porto Viro, in occasione della Fiera del Libro, la prima opera di Barbara Braghin, la stravagante inviata di diverse testate giornalistiche, blogger e cabarettista. Il titolo è “I primi 99 modi in cui sono stata corteggiata”, un libro leggero, da gustare tutto d’un fiato, con 99 aneddoti, storie vere in parte e in parte arricchite con la fantasia.

A dare un tocco originale alle pagine da sfogliare, disegni, foto di momenti di vita e la dama impersonata dall’autrice, Madame Corinne con tanto di parrucca. Un miscuglio di tutto, di vita, di gioventù, di spensieratezza e sorrisi, viaggi, città mondiali, come luoghi del centro America e dei Caraibi, del Marocco e dell’Egitto e città Europee come Londra, Parigi e non solo.

Una serata carina, con conoscenti e amici di Porto Viro, Chioggia, Goro, Cavarzere, Rovigo, Loreo, Taglio di Po e la graditissima presenza del Sindaco di Porto Viro, Giuseppe Geremia Gennari.

La serata è stata organizzata in occasione della Fiera del Libro dall’Assessore alla Cultura Maura Veronese, che ha introdotto il presentatore, il noto speaker radiofonico e scrittore Paolo De Grandis che ha fatto una curiosa intervista all’autrice.

La serata è stata arricchita con dei video sui personaggi interpretati da Barbara e sulla vita mondana di Roma.

In sala si notava, oltre che il Sindaco Giuseppe Gennari, anche Rosalba Capato della Commissione Pari Opportunità del Comune di Porto Viro e Rappresentante della Fidapa di Porto Viro, l’Assessore alla Cultura di Loreo Luciana Beltrame, Layla Maangoni dell’Associazione Taglio di Po nel Cuore, Emanuela Marangoni del CNA di Rovigo, Erika Jackson di Cavarzere, Roberta Bonafè della Protezione Civile di Porto Viro, Valentino Roma ideatore e promotore del Progetto Salva Giovani “La Camera di Decompessione”, Maurizio Ferro manager di Enel di Porto Tolle, Laura Perini organizzatrice di eventi di Chioggia con Valentino un caro amico e altri amici.

Il tutto è stato coronato con il brindisi finale con bottiglie di Prosecco decorate con la foto della copertina del libro, bluette e fuxia.

Barbara Braghin

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Torta salata zucca e ricotta

Una classica torta salata svuota frigo (come tutte le torte salate, del resto…) in sintonia con l’autunno. Sia la zucca che la ricotta hanno un sapore dolciastro, che va smorzato inserendo un ingrediente più sapido o piccantino, come un pecorino o dello speck affumicato. Ho scelto questo secondo ingrediente. Ottima torta per aperitivi, stuzzicherai varia o come vero e proprio piatto unico. Premetto che avevo un rimasuglio di zucca in frigo, acquistata al supermercato surgelata a cubetti, e cotta e ridotta in purea con poco burro, sale e abbondante noce moscata.

Cosa occorre:

  • 1 rotolo di pasta brisée;
  • 1 ricottino (di mucca) da 100 g;
  • Tanta purea di zucca quanta sta nel contenitore del ricottino;
  • 1 uovo o 2 uova;
  • Parmigiano grattugiato a volontà;
  • Speck quantità a piacere, tagliato a listarelle, a cubetti, come preferiamo.
  • Poco sale.

Preparazione:

In una terrina lavoriamo la ricotta con un cucchiaio, e aggiungiamo la crema di zucca. Amalgamiamo fino a ottenere un composto omogeneo di un bell’arancione. Aggiungiamo tanto Parmigiano quanto ne gradiamo (io ne ho messo taaanto), e mescoliamo ancora.

Prima un uovo, poi l’altro, continuiamo a mescolare.

Uniamo da ultime le striscioline di speck, e mescoliamo ancora.

Versiamo l’impasto nella teglia all’interno della quale avremo nel frattempo srotolato la pasta brisée (con annesso foglio di carta forno), e inforniamo a circa 200° per 30- 40 minuti, fino a doratura.

Ps. Mi avanzava qualche pomodoro ciliegino, l’ho utilizzato per decorare la superficie della torta.

Gnam!

 

Martina Vecchi

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