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23 Novembre 2021

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Stefano Donnarumma: gli investimenti di Terna nelle reti

L’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma: “Progetti di Terna fondamentali per decarbonizzare il Paese”.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma (Terna): fondamentale incrementare il mix energetico con più fonti rinnovabili

Novità in casa Terna. Il Ministero della Transizione Ecologica ha firmato l’avvio del procedimento autorizzativo della Tratta Est del Tyrrhenian Link, il ramo dell’elettrodotto sottomarino progettato per collegare Campania e Sicilia. Un’opera che secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, Stefano Donnarumma, svolgerà un ruolo cruciale nel processo di transizione energetica del Paese. Il manager ha infatti sottolineato come Terna sia concentrata più che mai “sulla realizzazione dei progetti previsti dal nostro Piano Industriale, che procedono speditamente in base ai tempi prefissati e sono fondamentali per consentire al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Stefano Donnarumma (Terna): investimenti in accelerazione per il sesto trimestre consecutivo

Per la realizzazione del Tyrrhenian Link il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha stanziato circa 3,7 miliardi di euro, coinvolgendo circa 250 imprese. Il Ramo Est, che secondo le stime potrà essere operativo già a fine 2025, sarà la prima tratta ad essere completata. Ancora in essere la fase di consultazione per la Tratta Ovest, che collegherà Sicilia e Sardegna. Il completamento è previsto entro il 2028. L’opera, oltre a consentire un più efficace utilizzo delle fonti rinnovabili, contribuirà al miglioramento di tutta la rete elettrica italiana. “A partire da maggio dello scorso anno – ha ricordato Stefano Donnarummaabbiamo deciso di imprimere un importante cambio di passo alle attività di Terna, consapevoli del nostro fondamentale ruolo di registi della transizione energetica e di volano per la ripresa economica del Paese”.

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FME Education unisce il patrimonio culturale italiano con le potenzialità del presente

Guardare ai dati pre-pandemia e intraprendere percorsi per rendere maggiormente fruibile la cultura e generare nuova domanda. Consapevole delle potenzialità culturali del nostro Paese, FME Education promuove iniziative per valorizzare l’interazione tra digitale e cultura.

FME Education

FME Education: ripensare e promuovere il patrimonio storico-culturale

I dati forniti dal MiBACT relativi al periodo pre-pandemia mostrano da diversi anni un notevole e costante aumento del numero di fruitori della ricchezza del patrimonio culturale italiano. Nel 2019 i musei e i parchi archeologici statali (al primo posto il Colosseo, seguito da Pompei e Uffizi) hanno raggiunto un totale di circa 55 milioni di visitatori: i numeri attuali sono però ancora distanti da quelli pre-Covid ed è quindi necessario riprogrammare e ripensare l’intero settore culturale. A condividere tale visione è la Casa Editrice FME Education che, fin dalla sua fondazione nel 2003, promuove numerosi progetti e iniziative in ambito culturale. Fondazione Symbola, in collaborazione con Alessio Re (Fondazione Santagata per l’economia della cultura) e Giovanna Segre (Università di Torino), ha realizzato un contributo, mostrando la necessità di intraprendere percorsi diversi in grado di comprendere le potenzialità del nostro sistema culturale e cogliere le opportunità offerte dal digitale.

FME Education: coniugare il patrimonio culturale con le potenzialità tecnologiche

L’emergenza sanitaria ha accelerato la trasformazione digitale, permettendo una rapida diffusione dell’uso dei mezzi tecnologici nella stragrande maggioranza dei settori. Se anche il mondo della cultura, fortemente colpito dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, beneficiasse dei vantaggi offerti dalla tecnologia, questa contribuirebbe a facilitarne la fruibilità: il digitale rappresenta infatti un efficace asset di sviluppo e innovazione per il patrimonio culturale italiano. È quindi necessario investire nell’innovazione, coinvolgendo anche i più giovani: FME Education è tra le principali realtà impegnate nella realizzazione di progetti di qualità a supporto del patrimonio storico-culturale, con particolare attenzione verso l’innovazione tecnologica. L’intervento di Fondazione Symbola sottolinea: “Nel 2020 abbiamo assistito a un periodo iniziale in cui, causa pandemia, le realtà culturali si sono dedicate in gran parte a iniziative di tipo virtuale, anche per mantenere il dialogo e la connessione con il pubblico. Oggi, però, è doveroso entrare in un’ottica successiva, in cui il patrimonio storico-culturale non sia soltanto mostrato”.

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Acqua Bracca, un capolavoro di retroetichetta

Il Gruppo Bracca veste i panni del grande pittore albinese, dedicando le etichette delle proprie bottiglie in vetro da un litro al progetto di restauro “Moroni 500” della Fondazione Creberg che vede il recupero di capolavori di Giovan Battista Moroni per celebrare il cinquecentesimo anniversario della nascita dell’artista orobico.

A partire dal mese di novembre, infatti, due milioni di bottiglie con la retroetichetta personalizzata promuoveranno i beni storico-artistici lasciati in eredità dal Moroni e riportati dalla Fondazione Credito Bergamasco all’originario splendore. Nello specifico, la retroetichetta svela un dettaglio dell’opera Crocifisso con i Santi Crisogono, Cristoforo, Francesco d’Assisi e un Santo martire, (cm. 250×160), conservata presso la Chiesa del Santissimo Redentore di Seriate (BG) e ripristinata al Progetto “Grandi Restauri”, che ha comportato, nel tempo, il recupero di sedici opere moroniane (trenta se si considerano le singole opere componenti i polittici) e un fitto programma di iniziative culturali e didattiche – promosse dalla Fondazione in collaborazione con il Museo Diocesano Bernareggi – consultabili visitando il link www.fondazionecreberg.it riportato sulla retroetichetta.

“Il Gruppo Bracca ogni anno dedica la retroetichetta personalizzata delle bottiglie Bracca da 1 litro a progetti culturali, di salute e di valorizzazione del territorio. – afferma Luca Bordogna, amministratore delegato del Gruppo Bracca – In questo caso abbiamo scelto di

“vestire” le nostre bottiglie con le opere di Giovan Battista Moroni portando sulle tavole dei nostri consumatori l’invito a conoscere le ricchezze artistiche di casa riportate a nuova luce dalla Fondazione Credito Bergamasco con cui abbiamo avuto piacere a rinnovare la collaborazione”.  Un impegno di cui la stessa Fondazione CREBERG è grata in quanto propulsivo di sempre maggiore attenzione rispetto al valore dell’arte del territorio.

 

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Fondi monetari, deflussi record su aumento appettito al rischio dei mercati

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  • 23 Novembre 2021

Nonostante la forte ripresa dei contagi da Covid, l’umore dei mercati finanziari si è soltanto intiepidito ma non c’è alcuna paura tra gli oepratori. A dimostrare l’esistenza di questo sentiment è un dato importante: i flussi verso i fondi monetari sono crollati al livello minimo storico.

L’appeal dei fondi monetari

fondi monetariPrima di comprendere quale significato si nasconde dietro tale dato, bisogna ricordare cosa sono i fondi monetari.
Si tratta di fondi comuni di investimento il cui patrimonio, per statuto, deve essere investito in strumenti finanziari di debito a breve termine, come BOT o pronti contro termine, con scadenza inferiore a 12 mesi. Si tratta quindi di impieghi di capitale con rischio molto contenuto.

La conseguenza logica di questo dato è che se i fondi monetari hanno perso appeal, vuol dire che gli operatori stanno diventando propensi a rischiare di più. Questa constatazione viene anche confermata dai recenti rally dei mercati azionari, che forse sono l’indicatore affidabile più importante. I titoli quotati in Borsa sono infatti gli asset di rischio più noti, giacché sono i più volatili.
I fondi azionari peraltro hanno accumuato 19 miliardi di euro di afflussi netti a settembre.

L’industria del risparmio gestito

Per quanto riguarda il risparmio gestito nel suo complesso, a fine settembre il patrimonio gestito complessivo dell’industria europea era di 20.837 miliardi di euro, in calo dell’1,2% rispetto ad agosto.
A settembre la raccolta di fondi aperti e fondi alternativi si è attestata a 9 miliardi di euro, in calo rispetto ai 53 miliardi di agosto.
Quelli aperti hanno subito un deflusso di 3 miliardi (ad agosto erano invece cresciuti), mentre quelli alternativi sono schizzati di 13 miliardi di euro (ad agosto erano invece calati).

Ma come detto tra i vari fondi, quelli che spiccano di più sono i fondi monetari, che hanno registrato a settembre i maggiori deflussi mai osservati. I market maker comunicano infatti che hanno chiuso il mese con fuoriuscite pari a 57 miliardi di euro, rispetto ad afflussi per 11 miliardi ad agosto.

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Stop per l’hub vaccinale di Capodichino: il commento di Gianni Lettieri

Si conclude l’esperienza di uno dei più grandi centri vaccinali in Italia. L’hub era stato inaugurato lo scorso 2 maggio in uno spazio concesso gratuitamente da Atitech, l’azienda guidata da Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri

Hub vaccinale di Capodichino, per Gianni Lettieri un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico-privato

Dopo ben 260mila dosi di vaccino somministrate e sei mesi di intensa attività, per il centro di Capodichino, avendo pienamente raggiunto l’obiettivo per cui è nato, è arrivato il momento di chiudere i battenti. L’hub, sorto in uno degli hangar di Atitech, è stato uno dei protagonisti indiscussi della campagna vaccinale napoletana. Un’esperienza che Gianni Lettieri, Presidente della MRO, non ci penserebbe due volte a ripetere. L’imprenditore si è detto estremamente soddisfatto dei risultati raggiunti, merito di un impegno portato avanti da tutti gli attori in campo: “Un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato che ha visto collaborare Atitech, Regione Campania e Asl Napoli 1”. Quello di Capodichino è stato uno dei centri vaccinali più performanti d’Italia. Al suo interno 32 box vaccinali, 14 box di accettazione e diversi locali destinati all’attesa in sicurezza e al primo soccorso. 150 le unità di personale impiegate quotidianamente: “Uno sforzo enorme – ha commentato Gianni Lettieri, che poi ha aggiunto – anche per questo non capisco chi si ostina a manifestare contro i vaccini e il green pass: vaccinarsi oggi è un dovere civico altrimenti si corre il rischio di vanificare lo sforzo di tutti”.

Gianni Lettieri: il modello Atitech nel contrasto alla pandemia

La decisione di offrire gratuitamente uno dei propri hangar nasce proprio dal Presidente di Atitech. Fin dalle prime settimane di emergenza sanitaria, Gianni Lettieri è stato uno dei primi imprenditori ad attivarsi nel contrasto agli effetti della pandemia. “È iniziata con la donazione di 20 mila mascherine alla Regione – ricorda – passando per l’apertura della mensa aziendale alle famiglie bisognose della zona. Poi un fondo per i dipendenti, che erano in Cigs, che non potevano andare avanti nonostante i nostri anticipi”. Numerosi poi gli appelli rivolti sia al Governo sia alla sua categoria. La scorsa primavera l’idea di donare gli spazi dell’Avio 2 per realizzare uno dei centri vaccinali interaziendali più grandi del Paese: “Sin dall’inizio ho pensato che per uscire da questa brutta storia fosse necessario l’impegno e la collaborazione di tutti. Dei tanti hangar presenti a Capodichino, ho messo a disposizione il più grande, ne ho parlato con il Presidente De Luca ed è nata questa operazione. Un’esperienza significativa – conclude Gianni Lettiericredo unica in Europa”.

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Gruppo Riva: statale 28, necessario intervento di messa in sicurezza

Lo stabilimento di Gruppo Riva sorge sulla statale 28 di Lesegno dove ogni giorno centinaia di mezzi effettuano manovre compromettendo di fatto la sicurezza di cittadini e lavoratori. L’azienda e le Amministrazioni dei due Comuni interessati chiedono quindi un intervento di messa in sicurezza.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: più sicurezza sulla statale 28

Incrementare il livello di sicurezza sulla statale 28: è il contenuto della richiesta presentata da Gruppo Riva, il primo operatore siderurgico italiano. Lo stabilimento del Gruppo sorge esattamente sulla statale tra Lesegno e il Comune di San Michele Mondovì, dove un elevato numero di mezzi esegue quotidianamente manovre: è esattamente in quel tratto di strada che quasi 200 veicoli effettuano manovre di ingresso e di uscita coinvolgendo di conseguenza circa 400 volte la superficie della statale 28. La sicurezza dei lavoratori è quindi strettamente connessa alla necessità di intervento sollecitato ai relativi Sindaci. Intanto, le Amministrazioni di Lesegno e San Michele Mondovì hanno chiesto di trasformare la zona circostante in centro abitato, aumentando il numero di possibili accessi lungo la statale.

Gruppo Riva: l’incontro in Regione

Domenico Michelotti, Sindaco di San Michele Mondovì, ribadisce la necessità di intervenire rapidamente: “L’urgenza di trasformare la zona in centro abitato diventa prioritaria alla luce dell’imminente apertura di un baby parking”. L’Amministrazione di Lesegno ha suggerito la realizzazione di una rotonda al fine di far defluire il transito dei mezzi pesanti in un punto nevralgico della strada. Di conseguenza, un intervento sulla statale 28 sarebbe vantaggioso non solo per Gruppo Riva, ma anche per i due Comuni limitrofi, i quali hanno chiesto un incontro alla regione Piemonte. Il meeting si è tenuto a Torino e ha coinvolto il Vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Graglia, l’Assessore Marco Gabusi e i funzionari dell’ANAS. La sicurezza, sottolinea Franco Graglia, “è il tema sollevato dall’azienda e dalle due Amministrazioni che chiedono, su quel tratto di statale, più possibilità di accessi. Prevista solo se un’area diventa centro abitato”.

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Roberto Tomasi (Autostrade per l’Italia): “Su Cashback risposte positive, ora a lavoro su mobilità integrata”

Durante il suo intervento su RTL 102.5, l’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi ha commentato i primi risultati dell’operazione Cashback, soffermandosi poi sui prossimi step del Gruppo in tema di ammodernamento della rete.

Roberto Tomasi

Roberto Tomasi (Autostrade per l’Italia): grazie all’app Free-to-X presto servizi addizionali

“Abbiamo visto un’attenzione da parte degli utenti molto molto elevata, preso nota di alcuni miglioramenti che possiamo apportare al sistema e stiamo spingendo ancora di più perché la maggior parte degli utenti possa accedere a questo servizio”. A parlare è Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia. Ospite del programma “Non Stop News”, in onda su RTL 102.5, è intervenuto sul sistema di Cashback partito in via sperimentale lo scorso 15 settembre. Attraverso Free-To-X, la nuova applicazione targata ASPI, gli utenti che subiscono ritardi di più di 15 minuti per via dei cantieri presenti sulle tratte autostradali hanno la possibilità di ottenere un rimborso dei pedaggi che va dal 25 al 100%. Durante il periodo di sperimentazione, che terminerà il prossimo 31 dicembre, è prevista l’attivazione di ulteriori servizi: “Per la fine di ottobre attraverso l’app inseriremo anche la possibilità della previsione del viaggio da qui a 15 giorni, così da poter capire facilmente quali sono le ore migliori per spostarsi”. A partire dal 2022, quando il Cashback inizierà ad entrare a pieno regime, per gli utenti sarà ancora più facile ottenere i rimborsi: “All’inizio del prossimo anno – ha annunciato Roberto Tomasisaremo in grado di avviare un sistema che, grazie alla lettura della targa, sarà in grado di dare la comunicazione diretta al cliente, che non dovrà più fare la foto del biglietto in uscita per dimostrare il suo percorso”.

Roberto Tomasi: informazioni e piattaforme digitali al centro della mobilità integrata

L’iniziativa sul Cashback è solo una piccola parte del nuovo percorso intrapreso dal Gruppo: “Abbiamo un grandissimo programma di investimenti – ha continuato Roberto Tomasiche prevede di ammodernare da qui ai prossimi 50-60 anni tutta la rete del Paese, e in particolar modo la rete di Autostrade per l’Italia, per poterne estendere la vita utile”. Tra i principali obiettivi del piano la trasformazione digitale, sulla quale ASPI ha deciso di investire 200 milioni di euro nei prossimi tre anni e che permetterà al Gruppo di estendersi oltre il sistema autostradale. “Le mobilità non sono concorrenti tra loro, ma tutte funzionali. Il vero successo per il sistema paese, non tanto per Autostrade, è riuscire a integrarle. Ecco perché stiamo lavorando su nuove piattaforme con le quali poter gestire la mobilità integrata anche nelle città metropolitane”. Per Roberto Tomasi sono le informazioni il vero punto di svolta per la mobilità: “Non si tratta solo dell’automobile, ma anche degli altri mezzi e dei servizi annessi: in questo modo l’utente può facilmente sapere cosa utilizzare nel suo percorso e nel modo più economico”. Con effetti anche sulla riduzione dell’inquinamento: “Qualora riuscissimo a ridurre le congestioni dei nodi, oltre al tempo perso delle persone, potremmo ottenere un grandissimo vantaggio anche da un punto di vista ambientale”.

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Stefania Bariatti: il percorso professionale e accademico

Stefania Bariatti inizia la sua carriera in ambito accademico come ricercatrice di Diritto Internazionale. Con oltre 150 pubblicazioni in diverse lingue e innumerevoli incarichi di rilievo come docente e avvocato, è oggi una figura chiave nel suo settore di riferimento.

Stefania Bariatti

Stefania Bariatti: l’inizio della carriera in ambito accademico

Esperienze di rilievo in ambito accademico e legale: Stefania Bariatti si è contraddistinta negli anni per le sue competenze e l’impegno profuso, sia a livello nazionale che internazionale, per il suo settore di appartenenza, diventando una figura chiave per l’Italia e all’estero in ambito giuridico. Dopo la Laurea in Giurisprudenza nel 1979, nel 1983 diventa ricercatrice di Diritto Internazionale. È Professore ordinario dal 1994, insegnando Diritto dell’Unione Europea, Diritto della Concorrenza e Diritto Internazionale presso le Università di Sassari e Milano-Bicocca. È solo l’inizio di una carriera accademica che non si esaurisce, valica i confini nazionali e arriva fino agli atenei stranieri. Stefania Bariatti è autrice di oltre 150 pubblicazioni in italiano, inglese, francese e tedesco, su argomenti di Diritto Internazionale Privato, Diritto dell’Unione Europea e Diritto Internazionale.

Stefania Bariatti: il suo percorso in ambito internazionale

Nel 2002 Stefania Bariatti inizia ad esercitare come avvocato esperto in diritto della concorrenza, contenzioso internazionale e arbitrato commerciale internazionale. Negli anni arriva a ricoprire i ruoli di partner presso un primario studio italiano. L’esperienza acquisita e i traguardi raggiunti la porteranno ad essere scelta per dirigere lo studio di Bruxelles e le practice di diritto della concorrenza europeo ed italiano. In concomitanza con le attività in ambito accademico e professionale, di recente ha assunto incarichi di consigliere di amministrazione negli organi di governo di società quotate, portando con sé il ricco patrimonio di competenze sviluppato nello stesso ruolo presso istituzioni accademiche e fondazioni no profit. Stefania Bariatti ha ricoperto incarichi di rilievo internazionale svolti in rappresentanza o su indicazione del Governo Italiano. Rappresentante dell’Italia presso la Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato e nel Comitato di diritto civile del Consiglio dell’Unione Europea, ha svolto attività di assistenza presso il Parlamento Europeo e la Commissione Europea nella redazione di strumenti legislativi dell’Unione nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile. Dal 2011 fa parte del Gruppo di esperti della Commissione Europea sul diritto dell’insolvenza.

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