In Italia, entro il 2022, mancheranno all’appello 11mila medici nella sanità pubblica. Tra cinque anni saranno 45 mila. Tra dieci anni 80 mila. L’SOS lanciato dalle diverse associazioni di categoria italiane preannuncia una vera e propria emorragia di medici con una classe di professionisti, che al momento è tra le più anziane d’Europa. Un problema quello della mancanza di medici dovuto anche ad un sistema delle scuole di specializzazione in medicina che non riuscirà a garantire un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro, e che oggi vede gli aspiranti medici correre ai ripari puntando agli atenei internazionali.
Già nel 2021, si diplomeranno infatti i primi 50 medici preparati all’Università di Josef Safarik di Kosice in Slovacchia, centro di eccellenza internazionale dove hanno studiato brillanti candidati italiani grazie al metodo Medicor Tutor.
Secondo gli ultimi dati Unesco sono quasi 57 mila gli studenti italiani iscritti in atenei stranieri, con un balzo importante negli ultimi anni. Del resto, almeno 60 mila studenti ogni anno provano ad accedere alle facoltà di medicina italiane, ma appena il 10% viene accettato. Così, circa un migliaio all’anno decide di guardare oltre confine affiancati da esperti.
Un percorso, quello di Medicor Tutor, che garantisce ai futuri medici italiani una prospettiva internazionale e che li affianca nella fase di preparazione dei test di ingresso e durante tutto il successivo percorso universitario. Nel 2021 i medici laureatisi nelle più prestigiose università al mondo potranno tornare a operare in Italia contando su un titolo di studio equivalente, su una formazione internazionale, sia pratica che teorica, e su un’eccellente conoscenza della lingua inglese.
Nata nel 2010, la società ha seguito solo lo scorso anno oltre 100 studenti italiani con altissime percentuali di ammissione nelle migliori università europee, tra cui la Charles University di Praga, l’università di Albert Einstein, e la Masaryk University di Brno. La prima, secondo Top Universities, è tra le migliori 200 università al mondo e tra le top 30 in Europa. La seconda, è al 165° posto nel ranking europeo e trale 500 migliori Università nel mondo. Si tratta di atenei in cui l’accesso è difficilissimo e che richiedono alti standard di preparazione. Per far fronte a questa selezione il metodo Medicor Tutor prevede corsi differenziati a seconda delle richieste delle singole università e oltre il 90% degli studenti italiani sono stati ammessi nelle prestigiose università ceche. In particolare, su circa 50 studenti italiani ammessi alle due università, 42 sono affiancati da Medicor Tutor. Ma per gli aspiranti medici che scelgono la strada dell’Università all’estero, ci sono anche altre mete ambite come: l’Universidad Europea di Madrid, l’Universidad Europea di Valencia, l’European University Cyprus a Nicosia e la Università Pavol Josef Safarik di Kosice in Slovacchia dove nel 2021 si laureeranno i primi medici preparati da Medicor Tutor.
Il centro potenzierà la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’automazione dei processi, dell’internet delle cose e delle interfacce uomo-macchina.
Ricerca e sviluppo di soluzioni innovative nel campo dell’automazione. Dalla sinergia tra Università degli Studi di Bergamo e il GruppoSMI, azienda di San Giovanni Bianco, tra i maggiori costruttori di impianti di imbottigliamento e macchine di imballaggio al mondo, nasce il laboratorio dell’innovazione SMILAB con sede nel Point di Dalmine, in provincia di Bergamo.
Un luogo per la messa a punto di progetti utili a valorizzare le capacità degli studenti universitari dell’ateneo bergamasco e rispondere all’esigenza dell’impresa, focalizzato per i prossimi 3 anni su progetti di ricerca e sviluppo del Gruppo SMI e, in particolare, di SMITEC, presso i laboratori del Point di Dalmine, il Polo per l’Innovazione Tecnologica gestito dall’Azienda speciale della Camera di Commercio (Bergamo Sviluppo), dove quattro ricercatori lavoreranno sui progetti di SMI.
Un innovativo progetto di collaborazione tra Ateneo e impresa che pone le basi per ulteriori attività congiunte, dalla formazione continua alla partecipazione a bandi di finanziamento.
Tra le attività al centro della collaborazione: lo sviluppo di un software diautomazione per le macchine di SMI che sia in grado di sfruttare le potenzialità dei paradigmi Internet-of-Things (la rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet), nuove soluzioni per la manutenzione predittiva (dall’identificazione dei sensori allo sviluppo di algoritmi dedicati) e per la risoluzione di problemi di produzione fino ad arrivare all’implementazione di nuove interfacce uomo-macchina per l’operatore in ottica di maggior usabilità. È prevista in futuro l’attivazione di nuove aree di ricerca sui temi della lean production e della progettazione di soluzioni integrate prodotto-servizio.
«Le sfide poste dall’industria 4.0 richiedono un know how sempre più avanzato e una capacità di innovazione altamente competitiva. L’attivazione del laboratorio congiunto con il Gruppo SMI va esattamente in questa direzione, inaugurando una nuova frontiera della collaborazione tra aziende e università. Un esempio che al momento è tra i primi in Italia e che ci auguriamo possa fare da apripista per molte altre progettualità di questo tipo» – dichiara Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo in visita in azienda insieme al Prorettore Sergio Cavalieri e ai coordinatori dei quattro gruppi di ricerca dei due dipartimenti di ingegneria: Valerio Re, Laboratorio di microelettronica e sensori, Fabio Previdi, Laboratorio di automatica e sistemi di controllo, Paolo Righettini, Laboratorio di meccatronica, Caterina Rizzi, Laboratorio Virtualisation & Knowledge.
“Siamo implacabili nella ricerca di miglioramento, mai facilmente soddisfatti, ci sforziamo costantemente per migliorare e incoraggiare l’innovazione. SMILAB è il risultato dell’applicazione sistematica di questo semplice principio su cui si basa la nostra crescita” ha commentato Paolo Nava presidente e CEO del Gruppo SMI che ha accolto la delegazione insieme a Fabio Chiesa e Stefano Salvi corporate manager SMILAB e SMITEC e Pietro Volpi marketing manager SMI.
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HSA Cosmetics, azienda italiana di cosmetica conto terzi, annuncia la partnership con Capello Point.
HSA Cosmetics, realtà italiana che si occupa di cosmetica conto terzi, ha stretto un’importante partnership con Capello Point, una famosa catena di negozi specializzata nella vendita di prodotti professionali per capelli ed estetica. Capello Point è un punto di riferimento per parrucchieri ed estetiste, che possono acquistare nei punti vendita i migliori prodotti per la cura dei capelli e del corpo dei loro clienti.
Pollution Free, contro gli effetti dell’inquinamento
In particolare, la collaborazione tra HSA Cosmetics e Capello Point riguarda la linea Pollution Free, del brand GuudCure di proprietà di HSA Cosmetics. Pollution Free è una linea di prodotti per la cura della pelle, che combatte gli effetti dell’inquinamento. La linea è eterogenea, pensata per uomini e donne: i suoi benefici sono dati dalla combinazione della Zeolite con attivi specifici e complementari per ciascun prodotto.
Le azioni svolte da Pollution Free sono molte: oltre ad avere proprietà antiossidanti, l’applicazione dei prodotti riduce la formazione dei radicali liberi e rughe, idratando profondamente la pelle. I prodotti Pollution Free hanno anche proprietà emollienti, nutritive e rigeneranti, che ripristinano il film idro-lipidico cutaneo. I cosmetici combattono, infine, i segni dell’età, donando elasticità e compattezza alla pelle, riattivandone il metabolismo e rendendola luminosa.
HSA Cosmetics: una perla del made in Italy
HSA Cosmetics SpA è un’azienda italiana che si occupa di produzione di cosmetici conto terzi. L’azienda, nata a Varese nel 1982, è presente in 90 Paesi di tutto il mondo. Fondata dalla famiglia Zanzi con l’intento di sviluppare un importante expertise nelle colorazioni per capelli, oggi HSA ha esteso il proprio campo d’azione a prodotti per la cura dei capelli, di viso e corpo, diventando il partner marketing ideale per aziende che intendono lanciare sul mercato i propri marchi.
30 anni di partnership con più di 120 brand permettono ad HSA Cosmetics di sviluppare concetti e prodotti con velocità e ottimizzazione di costi e consegne. Un patrimonio di circa 1000 formule hair care e skin care e un eccellente know-how nello sviluppo di packaging e prodotti finiti costituiscono un importante punto di forza dell’azienda, capace di rispondere con immediatezza a ogni esigenza dei brand partner.
Buone notizie per i mutui richiesti a Roma. Secondo l’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, realizzato su un campione di oltre 40.000 domande presentate dal 01 gennaio al 30 giugno scorsi, a giugno 2018 l’importo medio erogato ai mutuatari della provincia di Roma è salito fino a raggiungere una media di 147.663 euro, vale a dire il 3,6% in più di quanto non fosse dodici mesi fa quando, ancora una volta in media, le banche avevano accordato ai romani alle prese con l’acquisto della casa 142.504 euro.
Ad aumentare, si legge ancora nell’analisi che i due portali hanno focalizzato sulla provincia romana, non sono solo gli importi erogati, ma anche gli LTV, vale a dire la percentuale di valore dell’immobile finanziata tramite il mutuo. A giugno 2017 questa era pari al 59,17%, mentre a giugno 2018 ha superato abbondantemente la soglia psicologica del 60% arrivando al 60,63%.
Anche riguardo ai tempi di restituzione a Roma si respira una buona aria e oggi chi fa un mutuo ha intenzione di estinguerlo in 22 anni e 5 mesi, tre in meno rispetto al 2017.
Mutui prima casa
Restringendo l’analisi alle sole domande di mutuo prima casa emerge un quadro ancora più roseo. A giugno 2018 l’erogato medio è stato pari a 156.128 euro, cifra equivalente al 4,2% in più dei 149.789 euro del 2017; nel caso del finanziamento legato alla prima abitazione l’LTV sale addirittura al 68% (era pari al 66,24% un anno fa), mentre la durata media scende a 25 anni e 1 mese dai 25 anni e 5 mesi del giugno 2017.
Il profilo del richiedente e il tasso scelto
A quanto pare i romani sono sempre più intenzionati a garantirsi gli attuali favorevolissimi tassi per tutta la durata del finanziamento e se nel 2017 il mutuo a tasso fisso era legato al 72,84% delle domande, chi oggi chiede un mutuo a Roma, emerge dall’analisi di Facile.it e Mutui.it, nell’81,62% dei casi sceglie di indicizzare il finanziamento con tasso fisso.
Quando si presenta in banca, l’aspirante mutuatario di Roma ha in media 42 anni e cerca di ottenere, sempre in media, 153.500 euro. Se si tratta di un acquisto prima casa, però, l’età media del richiedente si abbassa a 40 anni (1 in meno rispetto al 2017) mentre la cifra che si vuole ottenere aumenta, diventando pari a 163.400 euro.
Una casa esprime la propria personalità attraverso la ricercatezza dei suoi ambienti. Ecco qualche dritta per un interior design made in Italy di qualità.
Succede a tutti di entrare in case diverse dalla propria e trovarci alcuni complementi d’arredo uguali a quelli sistemati nella propria abitazione. Se siete stanchi degli arredi omologati e ripetitivi abbiamo quello che fa per voi: pezzi unici che renderanno gli spazi della vostra casa interessanti e originali, veri esempi di interior design made in Italy.
Partiamo dal salotto: vorreste un arredo che lasci a bocca aperta tutti i vostri amici? Vi consigliamo il salotto White 4 Lounge di Poligoni Design, un’azienda artigiana di Fidenza (PR). Concepito come un salotto “liquido”, è tutto un rimando all’acqua: non solo per alcuni suoi dettagli, ma anche per il materiale di base dal quale è stato ricavato. White 4 Lounge prende vita infatti da due vecchie vasche da bagno in acciaio! Questo salotto per 4 persone si presta benissimo ad ogni tipo di ambiente, può essere collocato in case moderne o rustiche, perché è trasversale ad ogni tipo di arredamento già esistente.
Se volete aggiungere poi un tocco esotico e sognante al vostro salotto di design, vi consigliamo anche le poltrone-valigia di Poligoni Design: la serie di sedute Don’t Go, capeggiate dalle poltrone Don’t Go Twins, è stata concepita per amanti del viaggio che non vogliono rinunciare alla comodità e al relax. La struttura è ricavata da vecchie valigie, a cui sono stati aggiunti una base in metallo e imbottiture ricoperte da una fodera color carta da zucchero, per un effetto finale esotico e retrò. Nella stessa linea Don’t Go, troviamo poi le Don’t Go Chair: la concezione di partenza è la stessa, ma il tocco distintivo sono le gambe applicate alla valigia, provenienti da un altro vecchio oggetto.
Avete infine necessità di ravvivare un angolo anonimo? Provate con uno dei vasi-scultura di Poligoni Design: realizzati in acciaio, sono dei complementi d’arredo veramente formidabili! Qui vi presentiamo Petali G3P: in acciaio naturale con protettivo e saldatura a punti, è particolarmente adatto per essere posizionato in ambienti interni.
Per sapere di più su Poligoni Design e scoprire tutte le meraviglie di design realizzate da questa azienda, visitate il sito web: www.poligoni.eu.
Nel cuore di Bergamo Bassa, la manifestazione che fa ballare la città incontra l’arte culinaria dello chef Gritti. Ed è tutto un altro sound.
Venerdì 27 luglio dalle 20.00 alle 24.00
Ristorante Ezio Gritti Piazza Vittorio Veneto, 15 – Bergamo
Bergamo è ancora più rock con le creazioni di Ezio Gritti. Lo chef, patron dell’omonimo Ristorante affacciato su Piazza Vittorio Veneto a Bergamo, apre la sua splendida location, venerdì 27 luglio, dalle 20 alle 24, per la 2° edizione della manifestazione «Bergamo è rock», organizzata dal Comune di Bergamo in collaborazione con il DUC e con l’associazione dei commercianti di Bergamo Incentro. E sarà un tripudio di note, cibo e passione.
Dalla terrazza di Gritti le note degli anni ’70 – ’80 risuoneranno con l’esibizione live firmata Pillbox, il “duo tascabile” di Luigi Folino e Paolo Negri, Un attimo e sarà subito il periodo degli hippies e del flower power. E a questo sound un po’ ribelle, un po’ romantico, si unirà quello della cucina di Ezio Gritti: pulita, diretta, schietta e mirata. Semplice e mai banale. Di visione e di pensiero. La cucina di colui che non ama farsi chiamare chef, piuttosto “scief” – ovvero semplice, concreto, impegnato, elegante, fantasioso – e che per l’occasione preparerà un menu speciale dedicato agli anni ’70 e ’80 con piatti rivisitati in chiave moderna:
N. 3 snack di benvenuto della cucina
Gamberi di Sicilia in cocktail di salsa rosa al Rum della Martinica
Paglia e fieno Scozia & Scozia…salmone affumicato e whisky
Merluzzo all’acqua pazza
Crêpe Suzette con panna montata
Gelato alla cannella con uvetta al Marsala Riserva
Petit four: gel di Red Bull ai cristalli di zucchero
Caffè
Acqua minerale Sanpellegrino – Acqua naturale Fonte Bracca
Vino: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Cantina Bassoli
Il Ristorante Ezio Gritti diventa così protagonista di «Bergamo è rock», evento amatissimo dagli appassionati di musica di tutte le età, che quest’anno porterà i partecipanti a vivere un’esperienza mozzafiato sulla suggestiva terrazza del Ristorante, dove lo sguardo potrà spaziare dall’elegante facciata del Teatro Donizetti alle Mura di Città Alta, cullati dalla musica e coccolati dalle creazioni di Gritti.
In caso di pioggia, la serata sarà posticipata al 31 agosto 2018.
La prenotazione è obbligatoria.
Per info e prenotazioni: 035 246647 – [email protected]
Atmosfere vintage che richiamano il rock’n’roll anni’50 si fondono alla più surreale psichedelia degli anni ’70 fino a fare capolinea in un fresco pop contemporaneo.
L’idea di incidere un album è sorta dopo qualche anno di scrittura. Nel corso di questo lasso di tempo varie influenze hanno contaminato l’artista portando alle realizzazione di un disco i cui brani, seppur diversi fra loro, mantengono comunque con coerenza elementi che caratterizzano il concept complessivo. Le influenze principali derivano fuor d’ogni dubbio da un ventennio che parte dalla seconda metà degli anni ’50 fino alla prima metà dei ’70, in particolare cantanti e band come Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Tom Jones, i Rolling Stones, I Turtles, i Memphis Hornes, i Doors, i Led Zeppelin, i Queen (soprattutto del primo periodo).
«Ne consegue che non sia un amante di sintetizzatori o suoni finti in quantità imbarazzanti, anche se nel caso siano usati in maniera giusta possono sicuramente aggiungere molto. Di sicuro sono amante di arrangiamenti carichi e completi di archi ed ottoni. Sempre a causa di queste varie influenze all’interno dell’album, che si può definire pop rock, sono apprezzabili vari stili: rock’n’roll, ballate, funk, rock psichedelico, il tutto toccato a sprazzi da influenze classiche, (come i cori a canone in “We can’t go on this way”), dovute al fatto di essere figlio di due violinisti classici e nipote di un trombettista anch’esso classico. Di matrice classica è pure l’impostazione nel canto, plasmato poi sullo stile delle canzoni». Horus Black
Guarda qui il video del singolo in radio “We are alone tonight”:
TRACK BY TRACK
Miss Candy
“Miss Candy è stata pensata come una canzone scritta da mio nonno paterno e rivolta a sua moglie, ovvero mia nonna, morta quando io avevo 4 anni e soprannominata da mio nonno “caramella”. La canzone infatti parla di un innamorato che si ricorda dei momenti felici vissuti con la sua amata: il primo incontro e il primo bacio, chiedendosi perché se ne sia dovuta andare per sempre; ciò nonostante lui continua ad amarla. Dal punto di vista musicale ad una strofa sicuramente più cupa e chiusa si contrappone un ritornello aperto e dai toni romantici”.
Sophie
“Sophie è stata scritta in un periodo in cui un mio amico faceva la corte ad una ragazza chiamata per l’appunto Sophia (poi diventata Sophie per ragioni musicali). Quando feci ascoltare a lui questa canzone voleva che cambiassi il nome in Marie, ma Sophie suonava meglio; alla fine comunque il nome Marie compare nell’ultima parte di questa canzone quando il testo recita Marie, no quella è l’altra! Nonostante dovesse essere una canzone di “corteggiamento” in realtà ci si fa beffa di Sophie: infatti una volta ottenuto l’amore tanto cercato è il momento di andare dalla sorella di Sophie che sta aspettando e deve essere soddisfatta! Lo stile è quello tipico delle canzoni rock’n’roll di fine anni ’50. Ah! Alla fine il mio amico ce l’ha fatta ed i due sono tutt’oggi fidanzati.
In my bed
“Il testo di In my bed mi è venuto effettivamente in mente mentre ero a letto in una notte d’estate e non riuscivo a chiudere occhio (situazione per me piuttosto comune). Il testo ripercorre la situazione che stavo vivendo: sdraiato da ore, nessuno in giro, tutti che dormono e io che fisso il muro come consuetudine in questi momenti. La spiegazione alla situazione poteva essere che io ero da solo o almeno questa è quella che mi è venuta sul momento! In conclusione comunque il messaggio è di speranza: so che cambierò e non sarò più solo…ed in effetti così è stato”.
Cock a doodle doo
“Chicchirichì”, questa è la traduzione di cockadodledoo. Lessi tale termine per la prima volta quando fui costretto per motivi scolastici a leggere “La tempesta” di William Shakespeare dove il personaggio di Ariel diceva proprio cockadiddledow; quando lo vidi pensai che sembrava proprio uno di quei termini presenti nelle prime canzoni rock’n’roll tipo auabbabelubeauabbebum in “Tutti frutti” di Little Richard o Be boppa lula di Gene Vincent e quindi smisi di leggere ed imbracciata una chitarra mi misi a comporre. Si può dunque affermare che questa canzone, che probabilmente è quella con il testo più sciocco, è di origine shakespeariana. Musicalmente si ricalcano le linee delle canzoni rock’n’roll anni ’50”.
We can’t go on this way
“L’origine di “We can’t go on this way” è probabilmente la più bizzarra se confrontata a quelle delle altre canzoni contenute nell’album. Una mia amica doveva festeggiare i 18 anni di età ed era venuta a sapere che un anno prima io ed altri miei due amici avevamo scritto un’altra canzone per una ragazza che stava per diventare maggiorenne e chiese di fare lo stesso. Questa volta però decisi di fare le cose per bene, quindi scrissi musica e melodia e poi consultai i miei amici per farne una versione stupida dal punto di vista del testo, che includeva sul finale persino un estratto della Bibbia riguardante l’apparizione a Maria dell’angelo Gabriele con tanto di accompagnamento di organo stile chiesa (tutta questa parte ovviamente è stata eliminata).
The march of hope
“The march of hope si apre a ritmo di bolero, elemento che dà origine al titolo. L’intento della canzone è quello intuibile dal titolo: dare speranza! Nelle due strofe infatti la situazione appare tetra con oscurità e buio tutt’intorno, senza sapere dove andare. Musicalmente è forse il brano più ardito sia da un punto di vista armonico che di arrangiamento che raggiunge il suo massimo nei ritornelli aperti e carichi di vitalità”.
“I know that you want
“Il riff di chitarra che si può ascoltare subito dopo la parte iniziale del brano è stata la scintilla che ha portato alla nascita di Baby I know that you want un brano pensato in stile funky e da ballare. Il testo in questo caso non contiene messaggi particolari, ma punta a far muovere sempre di più l’ascoltatore sopratutto con note lunghe ed acute eseguite anche con la tecnica del falsetto. La parte strumentale centrale lancia verso l’assolo di chitarra dopo il quale il brano si fa più dinamica grazie all’azione combinata di sezione ritmica, fiati, archi e coro”.
Simply
“Simply, semplicemente, semplice, così come la canzone da un punto di vista armonico (il giro si sviluppa sugli accordi di re, la e sol). Il testo riguarda un’avventura amorosa ormai giunta alla conclusione con il protagonista rimasto “semplicemente (sipmly) da solo”, ma ancora innamorato e promette che retserà per sempre ad aspettarla malgrado lo abbia finito. Il giro armonico di per se semplice è potenziato da un arrangiamento molto di impatto in stile Abbey Road specialmente nei ritornelli”.
We are alone tonight
“We are alone tonight nasce nel corso di una jam fatta con altri miei due amici e poi sviluppata in solitaria dato che l’improvvisazione aveva dato buoni frutti. La canzone è nettamente la più rock all’interno dell’album ed in quanto tale è caratterizzata da suoni decisi ed un testo che non si potrebbe definire tra i più delicati! Infatti il testo consiste nell’incitare la donna a “scuotersi” tutta la donna e le si precisa che non dovrà provare a fuggire! Roba rock insomma! L’arrangiamento include archi nel ritornello, cosa che potrebbe risultare strana in un brano dichiaratamente rock, ma che al lato pratico conferiscono al pezzo grande energia”.
Lonely melody
“Lonely melody è un brano dalla melodia struggente e malinconica, come ogni buona canzone in minore che si rispetti. La salita di mezzo tono dopo il primo ritornello danno grinta al pezzo che come si può intuire dal titolo, che si può tradurre come melodia solitaria, parla dell’impossibilità di raggiungere l’amore di una ragazza innamorata invece di qualcun’altro che però le procura solo che dispiaceri. Il risultato ad ogni modo è che il protagonista resta nella sua solitudine e tutto ciò che può fare è cantare, gridare la sua disperazione. Il brano si apre con un tanto efficace quanto semplice riff di chitarra che infonde subito spinta al tutto”.
ETICHETTA: SONIC FACTORY
Pubblicazione album: 11 maggio 2018
BIO
Riccardo Sechi nasce a Genova l’8 maggio 1999 in una famiglia di musicisti: madre e padre violinisti e nonno trombettista, tutti e tre professionisti ed esercitanti la professione al teatro Carlo Felice di Genova. Fin da piccolo vive in mezzo alla musica e si avvicina piccolissimo al violino, strumento che abbandonerà per poi riprendere in seguito in alcuni periodi tra elementari e medie, ma senza avere mai intenti troppo seri. Sta di fatto che la sua prima esibizione dal vivo la fece proprio suonando il violino. Negli anni delle medie ascolta, influenzato da un compagno di classe, molta musica di Fabrizio De Andrè, ma l’incontro musicale determinate avverrà più tardi, tra la terza media e la prima superiore, quando a bordo della macchina di famiglia arriva un cd contenenti i maggiori successi di Elvis Presley. Da quel momento la passione per il genere aumenta sempre di più fino alla scoperta dei più grandi della musica, soprattutto nel genere del rock. Ovviamente ascoltare non basta, si deve anche suonare! Da autodidatta impara a suonare chitarra, pianoforte ed ukulele, dall’età di 15 anni si dedica allo studio del canto con impostazione classica ed inoltre, a partire dallo stesso periodo, inizia anche a comporre, affiancato specialmente dal padre, coautore di tutti i suoi brani. Dal 2015 inizia ad esibirsi dal vivo, riunendo intorno a se una band a partire dall’anno 2017. Il nome d’arte Horus deriva da un episodio singolare: suo nonno materno infatti, appassionato di antico Egitto, offrì un ingente somma in denaro affinché il pargolo venisse chiamato Horus anzi che Riccardo. Evidentemente le cose non sono andate così, ma in un modo o nell’altro Horus sarebbe stato presente! E’ proprio con questo nome, Horus Black, che nel 2018 viene pubblicato il suo primo album.
L’epilazione laser è una tecnica che permette la rimozione dei peli superflui su viso e corpo, attraverso apparecchiature che agiscono sul bulbo pilifero.
La procedura è sicura e consente di eliminare la peluria per un lungo periodo di tempo. Grazie a lunghezze d’onda specifiche per le diverse tipologie di pelle, il laser emette un fascio di luce che riscalda il fusto del pelo e la sua radice. Lo scopo finale è quello di provocare, seduta dopo seduta, un progressivo assottigliamento e diradamento della peluria, rallentandone fortemente la ricrescita e rendendola non visibile ad occhio nudo. Questo tipo di intervento è particolarmente consigliato a chi è stanco/a di ricorrere frequentemente a cerette, rasoi e vari altri metodi di depilazione, soprattutto quando si devono trattare zone delicate come inguine, ascelle, baffetti e sopracciglia. Inoltre, l’epilazione laser è indicata per le persone affette da patologie legate al bulbo pilifero, che possono esacerbarsi proprio depilandosi di continuo, tra cui follicoliti irritative e cisti pilonidali.
Il principio con cui funziona è quello fisico della luce: il laser emette un fascio di onde unidirezionali e monocromatiche, a una frequenza tale da colpire selettivamente la melanina contenuta nei peli di colore scuro sulla carnagione chiara, surriscaldandoli e denaturandone le strutture vitali (in particolare il bulbo). Se l’intervento è eseguito correttamente, la pelle intorno al follicolo rimane inalterata. Nell’epilazione laser, quindi, il pelo non è strappato, ma la fototermolisi (ossia l’energia luminosa che si trasforma in calore) provoca la distruzione del bulbo e delle cellule che lo rigenerano, consentendo di ottenere risultati duraturi.
Dottor Luca Campili: il massimo esperto nell’epilazione laser a Terni
Se vuoi abbandonare le dolorosissime cerette, il Dottor Luca Campili è la risposta giusta! Le sue sedute di epilazione laser a Terni sono praticate con grande professionalità e sicurezza, utilizzando un’apparecchiatura di ultima generazione che genera laser a lunghezze d’onda specifiche per ogni tipo di pelle, agendo sui bulbi piliferi per rallentare e indebolire sempre più la ricrescita del pelo. Il Dottor Luca Campili , esperto in epilazione laser a Terni, riceve nel suo studio di Via Cesare Battisti 36/C, a Terni. Chiama al 340 584 6841 e scopri di più.
Ad Energo Logistic stanno investendo molto sulle nuove tecnologie. Il futuro, infatti, corre verso un’esecuzione completamente automatizzata dei servizi di trasporto.
La rivoluzione della mobilità passa dalla rete digitale. Parte infatti da Torino la sperimentazione delle prime infrastrutture di trasporto intelligenti italiane, dove, come spiega il MIT (Ministero Italiano Trasporti) in una nota, saranno installati e provati: “sistemi tecnologici per la notifica di eventi pericolosi, avvertimento del passaggio di un utente vulnerabile sulle strisce pedonali, suggerimenti ai veicoli per la velocità consigliata in modo da ottenere il verde semaforico, servizi di parcheggio autonomo, applicazioni per la logistica urbana e per il carico/scarico merci.”
Il progetto Smart Roadintende unire infrastrutture stradali e tecnologiche per agevolare la circolazione di informazioni in real time, snellire il traffico e rendere sempre più agevole la circolazione di auto e veicoli commerciali anche a guida autonoma.
Gli obiettivi dunque sono quelli di migliorare la sicurezza delle strade e dei trasporti, la customerexperiencedegli automobilisti, e contribuire alla riduzione del 20% di emissioni entro il 2020. Oltre che inserirsi nel mercato globale dei veicoli connessi, che oggi si aggira intorno ai 40 miliardi di euro.
Questa sperimentazione porterà le Smart Road verso l’Internet-of-Road, ovvero verso l’introduzione di droni in grado di fornire supporto di primo soccorso e pali di rilevamento che possono inviare informazioni utili “sia ai conducenti di oggi, che ai veicoli di domani”.
Ad Energo Logistic, azienda di San Giovanni in Marignano, leader nella logistica sono pronti ad affrontare la sfida del futuro.
“La nostra azienda – spiega Francesco Pavolucci CEO di Energo Logistic – stiamo investendo molto sulle nuove tecnologie. Il futuro, infatti, corre verso un’esecuzione completamente automatizzata dei servizi di trasporto”.
Redazione Ufficio Stampa Laura Ravasio – Nuova Comunicazione
cell. 348 9330574
ravasio@nuovacomunicazione.com http://www.nuovacomunicazione.com
La chirurgia plastica si differenzia in due categorie, la chirurgia ricostruttiva e la chirurgia estetica. La chirurgia ricostruttiva mira a intervenire su malformazioni e traumi che compromettono la funzionalità di uno o più organi, in seguito a incidenti o danni fisici, oppure a causa di malformazioni congenite. Gli interventi chirurgici possono coinvolgere aree anatomiche anche molto estese, ed essendo necessari per la salute sono a carico del SSN. La chirurgia estetica comprende invece tutti gli interventi chirurgici effettuati per apportare una miglioria fisica, e che sono di solito limitati ad aree del corpo ristrette e superficiali. Rispondendo puramente alla finalità estetica, sono completamente a carico del paziente.
Storia della chirurgia
L’origine della pratica della chirurgia plastica viene fatta risalire all’India antica: a quei tempi era usanza comune amputare il naso della donna adultera o dei trasgressori delle leggi, perciò cominciarono a diffondersi pratiche ricostruttive, come gli innesti cutanei, che consistevano nel taglio di un lembo di pelle sulla fronte del soggetto che veniva utilizzato per ricostruire il naso. Inoltre, nel Sushruta Samhita, documento del chirurgo indiano Sushruta, il medico descrive la ricostruzione dell’orecchio prelevando un lembo di guancia da inserire nella zona da ricostruire. Queste tecniche vennero riprese anche da Ippocrate, che le cita nel suo Corpus Hippocraticum. Nell’antica Roma poi, due dei più grandi medici del tempo, Galeno e Celso, si interessarono di ricostruzioni a fini estetici, tra cui correzioni del labbro e interventi alle orecchie e al naso. Tuttavia, dopo il crollo dell’impero romano, la chirurgia subì una fase di stallo. Un punto di svolta importante si ebbe nel 1597, con la pubblicazione del primo trattato di chirurgia estetica occidentale, il De curtorum chirurgia per insitionem, del medico Gaspare Tagliacozzi.
Dottor Luca Campili: il migliore nella chirurgia estetica a Viterbo
Da oggi sentire di avere dei difetti estetici non è un problema irrisolvibile, anzi! Oggi con il progresso della chirurgia estetica diventa sempre più abituale correggere i difetti che non si accettano nel proprio corpo e diventa sempre più semplice ritrovare noi stessi in un corpo che piace e dà soddisfazione! Oggi la chirurgia estetica a Viterbo porta il nome di Luca Campili, un professionista in grado di rispondere ad ogni esigenza con grande competenza, ottenendo sempre esiti eccellenti e risultati soddisfacenti per tutti i suoi clienti! La sua professionalità nel settore della chirurgia estetica è ampiamente riconosciuta, i suoi obiettivi mirati a rendere le persone che non si riconoscono nel proprio corpo finalmente soddisfatte e libere di sentirsi a proprio agio in tutte le situazioni, perché felici di avere una silhouette che risponde alle loro esigenze! Il Dottor Luca Campili, specialista di chirurgia estetica a Viterbo, riceve nel suo studio di Via Cesare Battisti 36/C, a Terni. Chiama al 340 584 6841.
Gli espositori sono un oggetto che dobrebbe essere preso in considerazione nella costruzione della strategia di comunicazione della propria azienda.
Gli espositori pubblicitari sono infatti strumenti fondamentali per ogni strategia di comunicazione. Esistono tanti tipi di espositori, da banco o da terra, realizzati nei più svariati materiali: in cartone, in plexigass, in legno e altri materiali.
Gli espositori pubblicitari sono ottimi per valorizzare un prodotto, essendo capaci di evidenziarne i pregi e sono capaci di rendere professionale una stanza asettica o spoglia d’arredo: personalizzabile al 100%, nella forma e nel colore, nelle dimensioni e nell’installazione.
L’espositore pubblicitario nasce con l’obiettivo di tenere in evidenza un determinato prodotto, sempre. Le persone infatti prestano più attenzione agli oggetti che riescono a distinguersi in qualche modo dagli altri: inserire tali prodotti in una cornice adeguata è un ottimo modo per attirare attenzione e curiosità.
Inoltre un’espositore pubblicitario è capace, più di altri mezzi comunicativi, di guidare la clientela senza star loro dietro. Una riprova di ciò è legata a doppia tendenza con il boom delle vendite online, nelle quali gran parte del campione intervistato si dice attratto dall’acquisto online grazie alla spersonalizzazione del rapporto cliente-negoziante.
Gli espositori pubblicitari sono davvero tanti, disponibili in diversi modelli per i vari utilizzi. Potreste decidere per quelli da banco che sono di dimensioni ridotte proprio per essere posizionati in alto su banconi di bar, farmacie, negozi ecc. Ma ne esistono anche da terra.
Gli espositori attirano l’attenzione, ecco perché è sempre ben utilizzarli. In negozio, negli spazi adeguati come sul bancone, a lato, all’ingresso o fuori: ma senza esagerare. Se viene troppo usato, l’espositore perde di efficacia e i prodotti pubblicizzati diventano invisibili.
Vanno quindi utilizzati per i prodotti civetta e per quei prodotti che beneficiano di una promozione particolare.
Oltre agli espositori per negozi, molto utilizzati per mettere in mostra particolari offerte o prodotti, gli espositori pubblicitari sono utilizzati anche dalle aziende per veicolare un messaggio commerciale in diversi contesti, all’interno di megastore, fiere, manifestazioni e in occasione di singole iniziative promozionali.
Ad esempio, in fiera gli espositori si rivelano preziosi. Infatti nelle fiere bisogna essere in grado di distinguersi dagli altri: un buon modo è presentare una selezione dei propri prodotti ai visitatori. L’espositore serve a rendere immediatamente visibile determinati prodotti a chi passa di lì per caso.
Per tutte queste ragioni gli espositori pubblicitari pubblicitari, negli ultimi decenni hanno trovato ampio spazio nell’industria della comunicazione e della pubblicità e ormai si trovano ovunque, dalle palestre ai cinema, dalle piazze ai centri commerciali. Garantiscono risultati sicuri cono una spesa irrisoria se confrontata con i costi di una campagna pubblicitaria tradizionale.
SwS Smart Stand Solutions è leader di mercato nella stampa digitale e nella produzione di espositori portatili per mostre ed eventi. Con oltre 15 anni di esperienza nella produzione di soluzioni di stampa digitale ed espositori portatili, il nostro personale con esperienza può aiutarti a identificare la migliore soluzione per le tue esigenze di marketing.
Nella epilazione laser, a differenza della ceretta, il pelo non viene strappato: il follicolo viene distrutto grazie al raggio laser. Come risultato, il follicolo non produce più peli.
L’epilazione laser è popolare tra le persone che cercano una soluzione definitiva alla depilazione rispetto ai metodi tradizionali.
Il laser è comunemente usato per rimuoverli su viso, collo, ascelle, petto, schiena, inguine, braccia, gambe, dita e piedi.
Nella depilazione laser, il pelo non viene strappato come avviene nella classica ceretta, ma il follicolo, cioè la radice del pelo, viene distrutto dall’azione del laser.
La sua lunghezza d’onda, infatti, attacca esclusivamente il bulbo pilifero in fase di crescita, senza apportare alcun danno a nessun’altra struttura cutanea circostante.
L’epilazione laser è sicura ed efficace per la maggior parte delle persone, se eseguita correttamente. Possono essere necessari più trattamenti per rimuovere completamente i peli superflui e la rimozione permanente dei peli non è sempre garantita.
La seduta è indolore, ma è normale comunque avvertire soltanto un leggero calore.
Già dopo il primo trattamento, molte persone potranno essere prive di peli, ma molte persone necessitano di sessioni ripetute per ottenere una soluzione permanente o soddisfacente per i peli superflui.
I peli possono ricrescere più chiari e sottili con ogni sessione successiva. Dopo un numero sufficiente di trattamenti, la peluria potrebbe smettere di ricrescere del tutto.
Perché il risultato perduri il più a lungo possibile, è necessario sottoporsi a una o due sedute annuali di mantenimento.
Non tutti i peli sono uguali. Il laser può trattare efficacemente solo i peli in crescita, nella cosiddetta fase anagen, ovvero quando si generano melanina e cheratina, che determinano rispettivamente colore e spessore.
Inoltre, i risultati migliori vengono garantiti solo sui peli più scuri, di colore nero o castano. Per i peli biondi e rossi, al contrario, le speranze di successo, sono ridotte
Alcune persone possono manifestare lievi effetti collaterali dopo il trattamento, come arrossamento, gonfiore e irritazione e che, di solito, possono essere curati in casa.
È importante seguire le istruzioni date dal dermatologo per la fase prima del trattamento, in modo da assicurare la massima efficacia del laser e ridurre il fastidio durante la seduta.
Quindi, si parla di controindicazioni per tutti quei fenomeni che durano nel tempo e che sono conseguenza di un trattamento realizzato in maniera non professionale:
Rossore.
Gonfiore.
Macchie.
Infezioni a seguito di lesioni cutanee o vesciche.
Per evitare il rischio di iperpigmentazione cutanea, il laser non va mai associato all’esposizione solare ravvicinata. Quindi, meglio concentrare le sedute nel periodo invernale, quando non si avrà il rischio di esporre la pelle ai raggi solari.
La medicina estetica compare per la prima volta in Francia , nel 1973, grazie ad un intuizione del dott. Jean Jacques Legrand, endocrinologo di Parigi. In Italia appare nel 1975 con la fondazione, ad opera del prof. Carlo Alberto Bartoletti, della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME). Inizia un movimento culturale medico-estetico che farà, nel tempo, da nocchiere della medicina estetica internazionale. In qualche modo Bartoletti è da considerare il padre della medicina estetica italiana, e uno dei principali operatori culturali della medicina estetica internazionale.
Psicologia della medicina estetica
Quando si parla di trattamenti estetici dobbiamo confrontarci inevitabilmente con la dimensione psicologica del paziente: lì si trovano le motivazioni più profonde della scelta di sottoporsi a un intervento estetico. Spesso ci si dimentica di quanto è importante per la persona la sintonia tra il proprio aspetto e il proprio modo di sentirsi, una sintonia messa in difficoltà dal passare del tempo che, giorno dopo giorno, porta con sé i segni del cambiamento. Sono le rughe o le depressioni cutanee che nel viso si manifestano con più evidenza, influenzando anche la sfera emotiva e intima. Gli aspetti psicologici ricoprono un ruolo fondamentale nella scelta di iniziare una serie di interventi estetici, ed è bene che essi vengano presi in considerazione dallo specialista al pari delle richieste più esplicite. Il paziente gioca un ruolo fondamentale nel riconoscere ed esporre al medico le proprie sensazioni ed i propri desideri più profondi. Solo così si potrà studiare un piano di trattamento che possa ridare luce alla sua bellezza.
Dottor Luca Campili: il tuo corpo nelle mani di uno specialista
La medicina estetica ha avuto molti miglioramenti negli ultimi anni, e un numero sempre più crescente di persone richiede in maniera sempre più consistente l’ausilio di un professionista che possa soddisfare ogni tipo di richiesta per il proprio corpo. Luca Campili, dottore in medicina estetica a Viterbo, mette a disposizione la propria competenza per soddisfare ogni vostro tipo di desiderio. Dal lifting all’epilazione laser, dal Dottor Luca Campilitroverete tutto ciò che fa al caso vostro. Il Dottor Luca Campili, specialista in medicina estetica a Viterbo, lavora nello studio di Via Cesare Battisti 36/C, a Terni. Chiama al 340 584 6841 e prendi subito un appuntamento.
Gli acari della polvere: cosa sono, e come evitarli
Eliminare completamente gli acari dalla propria casa è quasi impossibile. Ci sono però sono dei rimedi che si possono adottare per ridurne in numero e, di conseguenza, per ridurre anche le eventuali allergia agli stessi. Di solito quando se ne discute, si parla di allergia agli acari solo perché suona meglio, ma forse si dovrebbe parlare di allergia agli escrementi degli acari. Nonostante siano piccolissimi, gli acari producono molti escrementi, e questi escrementi contengono degli enzimi che possono scatenare in alcune persone delle reazioni allergiche. Trattandosi di microrganismi e dei loro escrementi, sarebbe comunque opportuno per chiunque – anche indipendentemente dalle possibili allergie – tenerli lontani il più possibile.
Gli acari della polvere sono dei microrganismi che hanno 8 gambe. Sono invisibili ad occhio nudo. Si nutrono delle scaglie di pelle umana, e sono quindi diffusi ovunque vivano gli esseri umani. Preferiscono i luoghi umidi e questo fatto spiega perché il letto e la biancheria da letto, siano i loro luoghi preferiti: nella biancheria e nei letti trovano il cibo ed il microclima ideali dove vivere e moltiplicarsi. Gli acari della polvere, -o meglio gli enzimi contenuti nelle loro feci- possono dar luogo a dei fenomeni allergici, quali l’asma, il raffreddore, la tosse, gli occhi arrossati, ecc. Non è vero però che questi microrganismi «scavino» nella pelle, oppure che mordono o che pungano. Sono piuttosto le cimici e le pulci a mordere: quindi se hai delle punture, dimentica gli acari e concentrati su questi altri insetti.
Carpet & Matress – Fuoriclasse nell’igiene dei materassi a Perugia
Se si accumulano la polvere e gli acari in elementi essenziali come il materasso, sul nostro corpo potrebbero dermatiti cutanee, allergie respiratorie e potrebbero manifestarsi anche episodi di insonnia a causa degli acari presenti nel nostro materasso! Carpett & Mattress è la risposta giusta per l’igiene dei materassi a Perugia. E’ importante non permettere agli acari della polvere di proliferare nel tuo materasso, arrecando problemi di natura allergica o respiratoria a te e alla tua famiglia! Intervieni su questo terribile avanzamento dello sporco nell’imbottitura del tuo materasso con lo staff di Carpett & Mattress, gli specialisti dell’ igiene dei materassi su Perugia che ogni giorno lavorano per assicurarti l’igiene della tua casa per una vita migliore e in salute!
Dopo aver calcato grandi palchi aprendo i live di artisti come Alex Britti e Roberto Vecchioni ed esser stata finalista di Area Sanremo 2017, la band capitanata dal pavese Gianluca Giagnorio presenta un nuovo progetto con la direzione artistica di Davide Maggioni.
ALLEVATI A TERRA ricrea la metafora di ciò che è la società di questi tempi. Le apparenze, i cliché ai quali molti di noi si sentono appartenere senza poi conoscerne veramente il significato. Si parla sempre di libertà, di rispetto dell’individuo, ma poi si finisce sempre a far parte di un muro omogeneo dove tutti hanno la stessa identità.
“Crediamo di essere liberi ma lo siamo solo nelle nostre gabbie dorate. Siamo liberi, ma allevati a terra”. MaLaVoglia
Occorre però valutare sempre anche l’altra faccia della medaglia: in questo mondo di perfezione, da qualche parte, sopravvive ancora qualcosa di ruspante, di vero, di allevato a terra. Quindi abbiamo due visioni, la prima più cinica e la seconda positivista.
Il 19 aprile presso lo SpazioMusica di Pavia i MaLaVoglia hanno presentato in un concerto live il loro singolo d’esordio.
Perché “MaLaVoglia”:
Conoscete le particolari vicende dei “Malavoglia” di Verga? Ecco: con noi non c’entrano nulla. Il nostro nome arriva dalla solita domanda che ormai tutti ci fanno da diverso tempo: “Ragazzi, ma chi ve lo fare tutto questo sbattimento? Ma La Voglia dove la trovate?”. La voglia dove la troviamo? Dappertutto!! In tutto ciò che facciamo, in tutto ciò che si muove quando carichiamo gli strumenti in macchina e attacchiamo il jack agli amplificatori. Suonare in giro e proporre la tua musica, le tue idee, esprimerti. È la voglia di vivere! Amiamo la vita, amiamo la musica e quello che vogliamo dire. Prendete una “coppa di champagne…” anche voi e sedetevi con noi, quindi. AbracAdabrA, magia! Indossate nasi rossi, gonfiate palloncini e lasciatevi andare. Benvenuti a bordo. Benvenuti nello strano mondo dei MaLaVoglia. “Venghino Signori, venghino…”. I MaLaVoglia
Distribuzione: Tyrus
Radio date: 27 aprile 2018
BIO
I MaLaVoglia nascono dall’incontro tra il cantautore pavese Gianluca Giagnorio e diversi musicisti conosciuti lungo il suo lungo percorso.
Gianluca nel 2011 prova ad entrare nella scuola di AMICI, arrivando tra i primi quattro cantautori finali in lizza per un banco, ma non riuscirà ad entrare nella classe pur partecipando a diverse puntate in andate in onda. Finita l’esperienza di AMICI decide di assemblare una band per portare in giro le sue canzoni e contatta due suoi amici di vecchia data con cui aveva suonato da ragazzino: Carlo Vigo (chitarra) e Riccardo Fontana (batteria). Proprio loro diventeranno i suoi fedeli compagni di viaggio che andranno a costituire il nucleo pulsante dei MaLaVoglia futuri.
Con la nuova band inizia un’intensa attività live e verranno notati da un organizzatore di eventi nel pavese che li vorrà come gruppo d’apertura al concerto di Umberto Tozzi il 27 luglio 2013, in provincia di Pavia. Nei mesi successivi, Gianluca e la sua band (gli “iO”)inizianouna collaborazione con Marco Guarnerio e partecipano al Festival di Castrocaro nel 2014 con un inedito “C’era una volta la lira” e la cover di “Pigro”, di Ivan Graziani, arrivando fino alle semifinali. L’esibizione è stata trasmessa su RAI1 all’interno della trasmissione “Obiettivo Castrocaro” il 26 agosto 2014.
A luglio dello stesso anno la band fu chiamata ad aprire il concerto di RAF in provincia di Pavia.
Finita la collaborazione con Guarnerio, Gianluca, decide di proseguire da solo il suo percorso artistico e accantona l’attività live con la band. Nei mesi successivi inizia a scrivere il suo primo libro, STRADE.
Nel 2015 prosegue la sua attività live da solista e il 18 luglio dello stesso anno aprirà il concerto dei NOMADI, in provincia di Pavia. Nel frattempo partecipa a due contest nazionali (Notti Magiche, Discanto Festival) vincendo rispettivamente “Premio della critica” e “MIGLIOR TESTO”. Ad agosto accede alle semifinali del Festival di Castrocaro e la sua esibizione live è stata trasmessa su RAI1.
A dicembre esce il suo primo libro STRADE in cuiracconta il suo percorso musicale e di vita, tra la sua voglia di farsi ascoltare e le mille difficoltà delle generazioni di oggi.
Nella primavera del 2016 il libro diventa anche un concept show teatrale che viene riproposto in musica in diversi teatri del nord Italia. Proprio per l’occasione Gianluca assembla una nuova band in cui, oltre ai sopra citati Carlo Vigo e Riccardo Fontana, entreranno a far parte gli altri tre membri dei MaLaVoglia di oggi: Francesco Tripicchio (diplomato NAM, basso elettrico), Mauro Casari (diplomato NAM, chitarra) e Nicolò Secondini (diplomato CPM, tastiere).
Durante tutto il 2016 la band è stata impegnata in un’intensa attività live e a luglio sono stati chiamati ad aprire il concerto di Alex Britti.
Nel 2017 la band decide di registrare il primo EP affidandosi alla direzione artistica di Davide Maggioni, non trascurando, però, l’attività live; il 15 luglio, infatti, aprono il concerto del “Prof.” Roberto Vecchioni. Nello stesso anno la band è finalista di Area Sanremo 2017 e il 13 aprile 2018 la band pubblica il suo singolo d’esordio: “ALLEVATI A TERRA”.
I MaLaVoglia sono:
Gianluca Giagnorio – voce, armonica a bocca, chitarra acustica
CARIOCA®, lo storico brand di Settimo Torinese che con pennarelli e matite ha rappresentato un vero e proprio cult per intere generazioni, partecipa al progetto di solidarietà in favore dell’associazione SOS Villaggi dei Bambini per permettere a tutti i bambini di far volare alta la loro creatività.
L’iniziativa che vede CARIOCA® al fianco di Auchan e Simply, consentirà, fino al 30 settembre di acquistare negli ipermercati Auchan e nei supermercati Simply aderenti, al costo di 3,99 euro, l’edizione speciale di 24 matite Carioca Tita che l’azienda ha dedicato a SOS Villaggi dei Bambini. E per ogni confezione acquistata, sarà donato 1 euro all’associazione.
SOS Villaggi dei Bambini è la più grande organizzazione a livello mondiale impegnata nel sostegno di bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle. Nata nel 1949, accoglie all’interno dei suoi Villaggi SOS, 80.000 bambini ai quali garantisce istruzione, cure mediche e tutela in situazioni di emergenza. Promuove i loro diritti e si impegna ogni giorno affinché partecipino alle decisioni che riguardano la loro vita. Sviluppa programmi di supporto alle famiglie che vivono momenti di fragilità ed è presente in 135 Paesi nel mondo, dove aiuta oltre 1 milione di persone. In Italia è membro dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e aiuta oltre 900 bambini e ragazzi e le loro famiglie attraverso 7 Villaggi SOS a Trento, Vicenza, Ostuni (BR), Morosolo (VA), Saronno (VA), Roma e Mantova con un programma di affido familiare a Torino e un programma di sostegno psicosociale per minori stranieri non accompagnati a Crotone.
L’edizione speciale di 24 matite Carioca Tita pensata dall’azienda per l’iniziativa di solidarietà, custodisce matite in resina a ridotto impatto ambientale che con i loro colori brillanti, una mina sicura e resistente alla caduta, assicurano ai bambini il massimo della creatività, con una scrittura morbida e fantasiosa. Le matite Tita consentiranno così a tutti i bambini, anche a coloro che non possono contare sul sostegno e sulla presenza della loro famiglia, di vivere momenti di gioia e di divertirsi disegnando, colorando e valorizzando la loro personalità.
«Per noi di CARIOCA® la creatività dei bambini è importantissima. Ci adoperiamo per donare loro i prodotti migliori: sicuri, di alta qualità, fantasiosi e affascinanti, cosicché possano mettersi in gioco in prima persona, esprimendo al meglio le loro idee. E questa è una possibilità che deve essere garantita a tutti, anche e soprattutto ai bambini che si trovano a vivere momenti di particolare difficoltà. Per questo siamo molto orgogliosi dell’iniziativa di solidarietà in favore di SOS Villaggi dei Bambini e speriamo di poter contare sulla generosità di tutti» – ha dichiarato Giorgio Bertolo Marketing Director Carioca.
Il progetto condurrà anche all’incontro con la terza edizione della “Colletta Scolastica Nazionale” organizzata da Auchan Retail Italia e SOS Villaggi dei Bambini in occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione il prossimo 8 settembre. Durante la giornata sarà possibile acquistare presso i punti vendita Auchan e Simply, dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 19.00, su tutto il territorio italiano materiale scolastico come quaderni, cartelle, diari, astucci, ma anche penne, matite colorate, pennarelli e gomme, tra cui i prodotti a marchio CARIOCA®, per donarli ai bambini che non possono crescere con i propri genitori, che hanno bisogno di essere protetti o a famiglie in difficoltà economica. E questo con l’obiettivo di sostenere la formazione e l’educazione dei bambini, con la consapevolezza che anche la creatività è un aspetto importante per la loro crescita. Una capacità innata che può essere allenata anche a scuola. Lo scorso anno, grazie alla partecipazione dei consumatori e al supporto di circa 300 volontari di SOS Villaggi dei Bambini e di altre 56 realtà associative locali impegnate a favore dell’infanzia, sono state raccolte 27.000 confezioni di materiale scolastico.
Gli acari non pungono perché sono davvero piccolissimi e quindi non sono in grado di provocare delle ferite, ma causano dei disturbi respiratori. Infatti, è ben nota la correlazione tra allergia acari e asma. Dagli studi fatti, si è visto che la causa dell’asma sono le feci prodotte dagli acari, poiché sono ricche di allergeni e, essendo di minuscole dimensioni, sono in sospensione nell’aria e vengono respirate. Per curare questa allergia acari non c’è un rimedio definitivo, perché si tratta di una patologia con carattere cronico, quindi l’azione dei farmaci è quella di alleviare i sintomi. L’allergia agli acari è un eccessiva risposta immunitaria del corpo a certe sostanze come, in questo caso, gli scarti degli acari a cui il soggetto è ipersensibile. I sintomi di questa patologia sono difficoltà respiratorie; chi soffre d’asma ha una piena capacità polmonare ridotta a causa dell’infiammazione ai bronchi e il respiro si fa affannato, come dopo una corsa.
Eliminare una volta per tutti gli acari della polvere non è possibile, ma si può agire per limitarne la proliferazione in posti a rischio come materassi, cuscini, tappeti, coperte, divani etc. i soggetti che soffrono di allergia acari deve fare maggiore attenzione alla pulizia della casa e adottare metodi per eliminare la polvere il più possibile, perché è proprio qui che si annidano questi insettini. Questo accade perché la polvere è costituita, per la maggior parte, da scaglie di pelle che rappresentano il nutrimento principale degli acari. Bisogna procedere con un’accurata rimozione della polvere da pavimenti, mobili, mensole, soprammobili, libri dove la polvere si accumula.
Carpet & Mattress: la soluzione giusta per la tua allergia agli acari
Sei allergico agli acari della polvere? Sconfiggili nella profondità del tuo materasso e vinci ogni sintomo fastidioso della tua allergia! Carpett & Mattress, da anni in primo piano nella lotta all’allergia agli acari a Terni, è oramai leader nel campo dell’igienizzazione dei materassi. La professionalità della ditta è dimostrata dalla capacità di sanificazione completa dei materassi, effettuata a regola d’arte seguendo definiti step di lavorazione. Cosa aspetti? La tua allergia può essere sconfitta! Rivolgiti subito a Carpett & Mattress, ditta specializzata in soluzioni per l’allergia degli acari a Terni.
Il congresso aziendale di inizio autunno ti preoccupa? Affidati a Food Valley Travel e scopri il vantaggio di avere un partner di eccellenza per il tuo evento aziendale.
Sei in vacanza ma pensi già all’evento aziendale da organizzare in autunno, quello al quale parteciperanno anche i colleghi d’oltralpe. Non vuoi fare brutta figura, né con loro e soprattutto con il tuo capo, che ti ha affidato un compito così importante per metterti alla prova e dimostrare che sei pronto alla promozione.
Non hai la minima idea di come incastrare tra loro le centinaia di pezzi del puzzle: location, ospiti, service, catering, viaggi, pernottamenti e programma dell’evento. Il budget è quello giusto per portare a casa un congresso con i fiocchi, di quello che resterà nella memoria dell’azienda per molti anni: perché non spenderlo in maniera strategica e redditizia?
Food Valley Travel: la risposta alle tue esigenze
In Emilia Romagna opera un tour operator all’avanguardia, che ha saputo sfruttare le sue capacità organizzative rivolgendole anche all’organizzazione di congressi aziendali in esclusive location disseminate sul territorio. Food Valley Travel ha sede a Parma: l’azienda è nata, non a caso, nella Food Valley d’Italia, dove tradizione gastronomica e cultura si intrecciano indissolubilmente. Proprio a Parma e nella sua provincia, infatti, Food Valley Travel organizza pacchetti turistici rivolti soprattutto a turisti stranieri, con i quali abbina gastronomia e scoperta del territorio.
Grazie alla spiccata conoscenza del territorio in cui opera e alle preziose collaborazioni con enti privati e pubblici della provincia, Food Valley Travel si è specializzata anche nell’organizzazione di congressi a Parma, in attività di team building aziendali e nella realizzazione di corsi di cucina per aziende.
Food Valley Travel sa individuare, tra le decine di location sul territorio, quella più adatta al tuo meeting: dal palazzo storico in città, alla villa in campagna; dal castello in collina a quello in pianura. Se volessi arricchire il congresso con delle attività pensate per gli ospiti, Food Valley Travel può correre in tuo aiuto: sono davvero tantissime le tipologie di team building offerte alle aziende: dal paintball alla caccia al tesoro, dalla cena con delitto all’orienteering, Food Valley Travel pensa a tutto. Tu devi solo mettere la tua voglia di stupire colleghi e capi!
Per maggiori informazioni: www.foodvalleytravel.com.
Salire in funivia a 1800 metri è come fare un tuffo in mare: d’improvviso sei avvolto dalla freschezza, da un’aria frizzante e leggerissima, lontano dall’afa e dallo stress della città. A Chamois, a 1815 metri di altitudine nella Valle del Cervino, il silenzio è unico: dagli anni ’70, per volontà popolare, le auto non possono circolare. Ed è in questo silenzio che, da nove anni, il piccolo Comune aderente al network internazionale Alpine Pearls, ospita con amore CHAMOISic, un festival musicale anomalo, innovativo, provocatorio per le sue proposte artistiche trasversali rispetto ai linguaggi compositivi, poiché in grado di accostare i più disparati generi musicali per creare ad ogni edizione una colonna sonora d’avanguardia che si armonizza perfettamente in uno scenario mozzafiato di prati verdi e case di legno.
Chamois è collegata al mondo da un impianto a fune e da un sentiero, ma per chi ci vive questo significa avere un forte spirito di adattamento. Il festival è il semplice incontro tra gli abitanti, il pubblico e gli artisti: una forma di resilienza alle difficoltà del vivere lassù.
Il programma della nona edizione, che ha preso l’avvio il 20 luglio e terminerà il 5 agosto, prevede musicisti di indiscusso talento in ambito jazz ed al tempo stesso da altri territori musicali a metà tra innovazione e tradizione. Saranno numerose le anteprime e gli eventi collaterali come masterclass e passeggiate sonore nei sette Comuni della Valle coinvolti con tredici spettacoli rigorosamente ad ingresso gratuito. Dal jazz alla musica antica e di contaminazione; dall’improvvisazione all’elettronica all’uso di nuovi strumenti elettroacustici; dalle tradizioni musicali rivisitate alla scoperta di suoni di paesi lontani; il tutto inserito in un magnifico contesto di natura libera ed incantata, di aria pulita, condivisione e dialogo attraverso la musica ed oltre.
Il programma degli eventi in programma è consultabile all’indirizzo https://chamoisic.com/programma/
(Ufficio Stampa Alpine Pearls Italia: OfficineKairos.it)
Video teaser: https://bit.ly/2NGNTFc
Info: [email protected] – www.chamoisic.com
Non sono visibili all’occhio umano, eppure esistono. Parliamo degli acari della polvere, che sono uno dei principali problemi che dobbiamo affrontare quando ci imbattiamo nella pulizia quotidiana della nostra abitazione. A partire dal 1921 venne ipotizzato che la polvere potesse contenere allergeni in grado di scatenare episodi di asma, sinusite e altri problemi respiratori. Solamente negli ultimi anni è stata identificata l’origine di questi allergeni: gli acari della polvere, o per essere più precisi, il prodotto enzimatico della digestione della polvere. Gli acari della polvere si nutrono dei residui organici presenti in ambiente domestico.
Per alimentarsi e per digerire tali residui gli acari producono delle sostanze enzimatiche, e quest’ultime sono la causa principale dell’allergia alla polvere. Per capire l’entità del problema basta scoprire quanti acari della polvere ospitiamo in maniera indesiderata nella nostra casa: si stima dai 100 ai 500 esemplari per ogni grammo di polvere! I numeri si fanno ancor più consistenti quando si pensa che in un periodo di 10 settimane, un solo acaro della polvere può produrre approssimativamente 2.000 particelle fecali e un numero ancor maggiore di particelle di polvere parzialmente digerite e quindi ricoperte dagli enzimi responsabili dell’allergia agli acari.
Le dimensioni di un acaro della polvere sono di 0,2 – 0,3 mm di lunghezza. Per un’identificazione accurata e per rendere meglio visibile l’acaro della polvere, potrebbe essere necessaria una lente di ingrandimento 10 x. L’intero ciclo di vita degli acari della polvere si svolge nel giro di 2-3 settimane. In questo lasso di tempo l’uovo si schiude, si forma un individuo adulto che successivamente si riprodurrà. Gli adulti hanno una vita media di 2-4 mesi (circa 160 giorni per le femmine e 80 giorni per i maschi). Durante il ciclo di vita, gli acari possono riprodursi una o due volte, deponendo complessivamente dalle 20 alle 50 uova. Gli acari della polvere si sviluppano nei luoghi della casa in grado di fornire una buona sorgente di cibo e riparo, vale a dire tappeti, cuscini e materassi. Ingenuamente potreste pensare che i vostri cuscini, così come materassi sono privi di polvere, in realtà sono gli ambienti più consoni allo sviluppo degli acari, poiché quest’ultimi si nutrono di forfora e altre cellule epidermiche morte.
Con Carpet e Mattress gli acari non saranno più un problema!
Carpet e Mattress è una delle aziende più conosciute nel settore della pulizia di tappeti e materassi a Perugia. Rivolgendoti a Carpett e Mattress potrai usufruire di un trattamento innovativo a domicilio per i tuoi materassi attraverso l’uso di tecnologie efficaci per la sanificazione fino ai livelli profondi del materasso al fine di garantirti igiene e sicurezza dell’elemento su cui passi un terzo del tempo della tua vita. La pulizia della tua casa è importante. Non trascurarla, e per la pulizia dei tappeti e materassi a Perugia, affidati a Carpet e Matress!
Il video social di iSchool per raccontarsi.Protagonisti i ragazzi degli istituti superiori di iSchool.
L’Istituto scolastico di BergamoiSchoolsceglie la via più giovane e immediata per parlare ai futuri studenti: il video, rigorosamente, social«Prepararti al futuro». A idearlo, giocando sulla doppia declinazione del termine «preparare» intesa come «prepàrati» e «preparàti», sono stati gli studenti di High, le scuole secondarie di secondo grado di iSchool, supportati dall’Agenzia creativaDugongo.
Il video, pubblicato sui canali social della scuola, ha una durata di un minuto e racconta i diversi indirizzi conprotagonisti gli studentiattraversati da un’energia travolgente mixata a una grande dose di passione. Passione per le scienze, per le lingue, per l’informatica e le tecnologie, per le scienze umane, per la ristorazione e l’accoglienza. Ovvero, per tutti i volti di iSchool High: Liceo Scientifico, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Linguistico, Istituto Alberghiero e Istituto Tecnico – Informatico.A ogni indirizzocorrispondono valori e coloriben precisi, declinabili attraverso lo studio e con tante esperienze sul campo. Per essere «preparàti» a un brillante futuro professionale.
Così, nel video, l’indirizzo delle Scienze Applicate, con il Liceo Scientifico, è indicato dal coloreverde, e si declina in cultura scientifica, metodo, precisione e tradizione umanistica. L’Istituto professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità per i Servizi Alberghieri, con tanto di ristorante didattico Taste e di esperienze formative all’estero, invece, risponde al coloregiallo. Il Liceo Linguistico, per imparare a conoscere e comunicare il mondo, scoprendone, anche grazie agli insegnamenti di docenti madrelingua, le lingue e la cultura, con un accesso privilegiato al mondo del lavoro e alle università, brilla inazzurro. L’indirizzo socio-economico con il Liceo delle Scienze Umane, basato su logica, confronto e ragionamento, si identifica nel coloreviolae infine, l’Istituto tecnico-informatico in Grafica e Comunicazione, basato su progettazione, multimedialità e creatività, risponde al colorerosso.
E da ogni indirizzo nasce un’identità più complessa e completa con i ragazzi che, prima ripresi in singoli gruppi, si ritrovano alla fine del videotutti insieme «preparàti» ad affrontare un nuovo anno scolasticoe ad accogliere i nuovi arrivati. Del resto, come recita l’ultimo frame del video, è il momento di «Prepàrarsi al futuro» e le iscrizioni per l’anno scolastico 2018 – 2019 sono aperte.
Il video, le cui riprese sono state tutte eseguite in live, conanimazioni frame by frame in overlay sul giratoe con regista Simone Rovaris e direttore della fotografia Andrea Stancheris, rappresenta dunque un modo nuovo per rapportarsi con i più giovani, rendendo la scuola un luogo di reale confronto reciproco. Più flessibile, più giovane,più attenta ai nuovi linguaggi della comunicazione.Cosa aspetti?Prepàrati al futuro con iSchool!
CREDITS
· Agenzia Creativa: gli studenti di iSchool affiancati da Dugongo.
· Regista: Simone Rovaris
· Direttore della fotografia: Andrea Stancheris · Ideazione del soggetto: studenti iSchool · iSchool:www.ischool.bg.it