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9 Agosto 2015

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Crociere per il prossimo anno

Se state cercando un’idea per le vostre prossime ferie, la crociera è una soluzione di viaggio sempre molto ambita. Potrete scoprire dei luoghi affascinanti come ad esempio la Corea del Sud: Jeju. Quest’ isola è immersa nel verde, con lunghe spiagge e uno splendido mare, e sembra davvero un paradiso in terra. Un tour ad hoc vi darà la possibilità di scoprire i luoghi più belli di questa incantevole isola. È possibile visitare la città di Cheju e il suo interessante museo del folklore e della storia naturale o intraprendere l’avventura di esplorare la famosa grotta Manjanggul, una suggestiva grotta della zona vulcanica di Cheju. Con la visita di Alba Peak (Seongsan Ilchubong), potrete rifarvi gli occhi e godere di una splendida vista di Cheju. Se volete invece vedere l’India, la destinazione ideale è Colombo: Colombo con le sue strade affollate e i vivaci e colorati mercati. Questa città esotica è un affascinante mix di passato e futuro. Ci sono molte cose da vedere: i Giardini di cannella, la Chiesa di San Pietro, Viharama Devi Park, Museo di Colombo, il tempio buddista e Gangarama Aasokaramaya con i suoi affascinanti siti. E’ anche un luogo ideale per rilassarsi con le sue spiagge deserte circondate da boschi.

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Per fortuna “Ce la possiamo fare”

Apre le danze lo stesso autore: “Ce La Possiamo Fare è, prima di tutto e prima che si perda di vista la cosa più semplice da segnalare, una canzone. Una canzone di solito è, perlomeno per me che non devo ubbidire alla grande industria – non lo dico per polemizzare, semplicemente è così – una sintesi delle ultime ‘narrazioni’ che mi sono capitate di vivere: io sono un cantautore freelance, e, quindi scrivo quando ho qualcosa da dire.
Quindi, niente pungoli da alcuno per onorare contratti più o meno luculliani. Detto questo, Ce La Possiamo Fare, è un brano, se si vuole, di incoraggiamento. In un momento storico dove un Governo di sinistra(?) fallisce clamorosamente le aspettative più banali ed è pronto alla replica del ‘ventenniodelcavaliere’ (perfino il Contratto con gli italiani è stato bissato!), beh, che c’è da dire, che si può dire per incoraggiare la gente se non Ce La Possiamo Fare? Qualcuno più famoso di me ha evidenziato ‘Se bastasse una canzone’, lo so benissimo che non basta, tuttavia una voce durante la tempesta aiuta a non sentirsi soli”.

Da un punto di vista prettamente tecnico, il prodotto prevede, all’interno di una ormai consolidata produzione homerecording di tipo spartana e autarchica, un passo avanti per la registrazione e la finalizzazione. Mimmo Parisi, un po’ per convinzione e un po’ per situazione, non si è fatto mai prendere dal trip della registrazione: si fa quel che si può e non si sta ad aspettare che arrivi il sound engineer di Madonna che ti faccia un suono della madonna! Parisi, sulla scia di Gaber e Leporini, pensa che bisogna dire, ammesso che si abbia da dire, e non che bisogna mostrare (che cosa poi?).
Ce La Possiamo Fare promette delle chitarre gustose e le mantiene. Niente indici che scivolano sull’unica corda che si riesce a beccare per fare l’assolo (quest’ultimo, vale la pena segnalarlo, pur rimandando ai vari Satriani, Vai and C., risulta misurato pur facendo affidamento sulla tecnica). Lo stile The Edge tonica/quinta/sui cantini è carino, ma dovrebbe, ormai, essere fuori catalogo. La voce di Parisi galleggia egregiamente sulle note medio alte. Questo è un retaggio ovviamente da rock singer che, proprio per questo, fa di Mimmo Parisi un cantautore outsider. La parte testuale di Ce La Possiamo Fare tocca descrizioni quasi, in alcuni passaggi, da pop art alla Warhol: la citazione di frighi americani, Snoopy, Charlie Brown e Ferrari non dovrebbe lasciar adito a dubbi. Nel testo non manca lo sguardo che indaga l’ineffabile servendosi della quotidianità: “A volte guardo la luna su/E penso in fondo che/Nessuno manda bollette per la luce che da”.

 

Sotto la canicola di agosto, Ce la possiamo fare? Ma certo. Perlomeno questo pensa il cantautore Parisi. Anzi, facciamo aprire le danze allo stesso autore del brano che stiamo presentando e che si chiama, come abbondantemente e per tempo annunciato, Ce la possiamo fare: “Ce la possiamo fare è, prima di tutto e prima che si perda di vista la cosa più semplice da segnalare, una canzone. Una canzone di solito è, perlomeno per me che non devo ubbidire alla grande industria – non lo dico per polemizzare, semplicemente è così – una sintesi delle ultime ‘narrazioni’ che mi sono capitate di vivere: io sono un cantautore freelance, e, quindi scrivo quando ho qualcosa da dire.
Quindi, niente pungoli da alcuno per onorare contratti più o meno luculliani. Detto questo, Ce la possiamo fare, è un brano, se si vuole, di incoraggiamento. In un momento storico dove un Governo di sinistra(?) fallisce clamorosamente le aspettative più banali ed è pronto alla replica del ‘ventenniodelcavaliere’ (perfino il Contratto con gli italiani è stato bissato!), beh, che c’è da dire, che si può dire per incoraggiare la gente se non Ce la possiamo fare? Qualcuno più famoso di me ha evidenziato ‘Se bastasse una canzone’, lo so benissimo che non basta, tuttavia una voce durante la tempesta aiuta a non sentirsi soli”.

Da un punto di vista prettamente tecnico, il prodotto prevede, all’interno di una ormai consolidata produzione homerecording di tipo spartana e autarchica, un passo avanti per la registrazione e la finalizzazione. Mimmo Parisi, un po’ per convinzione e un po’ per situazione, non si è fatto mai prendere dal trip della registrazione: si fa quel che si può e non si sta ad aspettare che arrivi il sound engineer di Madonna che ti faccia un suono… della madonna! Parisi, sulla scia di Gaber e Leporini, pensa che bisogna dire, ammesso che si abbia da dire, e non che bisogna mostrare (che cosa poi?).
Ce la possiamo fare promette delle chitarre gustose e le mantiene. Niente indici che scivolano sull’unica corda che si riesce a beccare per fare l’assolo (quest’ultimo, vale la pena segnalarlo, pur rimandando ai vari Satriani, Vai and C., risulta misurato pur facendo affidamento sulla tecnica). Lo stile The Edge tonica/quinta/sui cantini è carino, ma dovrebbe, ormai, essere fuori catalogo. La voce di Parisi galleggia egregiamente sulle note medio alte. Questo è un retaggio ovviamente da rock singer che, proprio per questo, fa di Mimmo Parisi un cantautore outsider. La parte testuale di Ce la possiamo fare fa uso di descrizioni quasi, in alcuni passaggi, da pop art alla Warhol: la citazione di frighi americani, Snoopy, Charlie Brown e Ferrari non dovrebbe lasciar adito a dubbi. Nel testo non manca lo sguardo che indaga l’ineffabile servendosi della quotidianità: “A volte guardo la luna su/E penso in fondo che/Nessuno manda bollette per la luce che da”. Insomma, un tocco di Surrealismo finale, e la canzone è pronta per l’ascolto.

 

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Emozioni “stellari” nella notte di San Lorenzo in Fattoria

In Val Bidente, alle Fattorie Faggioli (FC), il 10 agosto, festa di San Lorenzo, sarà un giorno o meglio una notte piena di fascino, per un ospite “speciale”, sempre più connesso, attento, desideroso di provare emozioni che lo “prendano”. E’ un ospite pronto per vivere la magia, lo stupore e la dolcezza insuperabile delle stelle, perché le luci delle città gli hanno fatto perdere la capacità di osservare il cielo, non alza più lo sguardo, non sta più con il “naso all’insù” per cercare un contatto con la volta celeste.

“Eppure – suggerisce Luigi Stagioni, astrofilo forlivese appassionato di stelle – la vista di quello straordinario sciame di luci andrebbe preservata così come la conoscenza dell’astronomia che per millenni ha connesso l’uomo all’universo.”

“Per proteggere la cultura e la bellezza della notte stellata – sottolinea Fausto Faggioli – è stata fatta richiesta all’Unesco di dichiarare il cielo notturno patrimonio dell’umanità ma con nessun risultato. Per questo dobbiamo insegnare ai ragazzi a ritrovare un contatto con l’ambiente, che sia fatto di acqua, cielo o terra.”

E con questo obiettivo sono già pronte ben impilate, coperte e cuscini, ma disponibili anche comode poltrone sul prato della fattoria, dove fra degustazioni “stellari” di prodotti tipici, osservazione guidata del cielo in piena convivialità e qualche romantico desiderio espresso alla vista di una stella amica, la natura non ci farà mancare una “polvere di stelle” per dare stupefatte espressioni ai nostri volti e un brivido salutare di genuina emozione.

“La quiete notturna ci rilassa e le stelle ci fanno compagnia – continua Faggioli – Sotto le stelle possiamo parlare, cantare. Siamo in fattoria e possiamo trattare di quell’agricoltura che segue le fasi lunari. Possiamo anche “divagare” da buon romagnoli sui mille accenti del nostro dialetto e mille altri argomenti ancora. Tutto questo sarà la “trama narrativa” che permetterà all’ospite di vedere il Territorio con gli occhi di chi lo abita e attraverso le parole, la lingua o il dialetto, potrà calarsi in un’identità territoriale unica, che nessuno potrà mai clonare. Nel nostro mondo rurale dobbiamo far sì che lo scopo di ogni appuntamento, di ogni iniziativa sia presentargli un “altrove” domestico, in cui insieme alle differenze che lo stupiscono, l’ospite vivrà un’esperienza che lo porterà a sentirsi “uno di casa”.”

“Se un Territorio “riconosce” se stesso e si prepara alla sua fruizione – termina Faggioli – offre al visitatori degli occhi con i quali farsi osservare. La chiave del successo anche in chiave turistica, per il futuro è quella di proporre un Territorio vivo, dinamico, che produce il racconto di se stesso e quindi la propria qualità di vita, partendo da tutti gli elementi che lo compongono. Un Territorio che emoziona e si emoziona. Questo è il nostro punto di forza.”

 

 

 

 

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Quali trattamenti propongono i centri benessere a Verona?

Quali sono i trattamenti a cui è possibile sottoporsi presso un centro benessere a Verona?
L’elenco è davvero molto lungo, e queste attività, le quali stanno riscuotendo un notevole successo, possono rispondere al meglio a molteplici necessità differenti.
Se si parla di centri benessere a Verona o in qualsiasi altra città italiana, si è subito portati a pensare ai massaggi, ed effettivamente queste sedute sono tra le più richieste dalla clientela.
I massaggi, d’altronde, non hanno esclusivamente un fine rilassante e distensivo, ma possono essere anche specifici per determinate esigenze, come ad esempio per eliminare delle contratture muscolari.
Ogni singolo centro benessere, ovviamente, propone il proprio elenco di massaggi, tra cui il cliente può facilmente scegliere quello più adatto ai propri bisogni.
I centri benessere verona propongono molti trattamenti di natura estetica, dalla depilazione, sia femminile che maschile al make up per occasioni speciali.
Moltissimi i trattamenti per la pelle, soprattutto per la pelle del viso, senza affatto dimenticare i vari interventi tonificanti, oppure quelli specifici contro la cellulite e la pelle a buccia d’arancia.
I migliori centri benessere di Verona, inoltre, offrono anche la possibilità di regalarsi dei trattamenti a base di acque termali, delle docce emozionali, delle saune, solo per fare gli esempi più importanti.

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