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18 Dicembre 2022

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Claudio Machetti: l’evoluzione professionale del manager di Enel

Da maggio 2014 Claudio Machetti è Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel. Il manager ha iniziato la sua carriera nel Banco di Roma ed è anche stato alla guida della Finanza Operativa di Ferrovie dello Stato Italiane.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: l’esordio in Banco di Roma e l’esperienza in Ferrovie dello Stato Italiane

Claudio Machetti frequenta il Liceo Classico “Tito Lucrezio Caro” e si iscrive alla facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma. Conseguita la laurea nel 1982, avvia la sua carriera nel Banco di Roma. Qui inizia come impiegato in una filiale di Milano, per poi essere trasferito nel 1984 alla Direzione Centrale di Roma dove opera in qualità di analista finanziario. Specializzatosi in equity, passa a curare l’IPO di alcune società della Borsa Italiana nell’Ufficio Analisi Finanziarie. Del 1990 il suo ultimo incarico presso il Banco di Roma: viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Entra nel 1992 in Ferrovie dello Stato Italiane come Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari e successivamente diventa Direttore della Finanza Operativa. Contemporaneamente prende parte alla costituzione della società finanziaria Fercredit, della quale diverrà anche Amministratore Delegato.

La carriera di Claudio Machetti in Enel: da Responsabile dell’Area Finanza a Direttore di una Business Line del Gruppo

Nel 2000 Claudio Machetti entra a far parte di Enel in qualità di Responsabile dell’Area Finanza. Qui collabora alla nascita di Enelfactor (società finanziaria di cui subito diventa Amministratore Delegato) e alla costituzione di Enel Insurance, società assicuratrice captive del Gruppo per la quale ricopre la posizione di Presidente fino al 2014. Presidente anche di FondEnel e Fopen, i due fondi pensione di Enel, nel 2005 assume l’incarico di Direttore Finanziario, arrivando quindi ad occuparsi di M&A e dei rapporti con gli investitori. Nel 2009 viene messo alla guida della Direzione Risk Management, mentre nel 2014 viene nominato Direttore della Business Line del Gruppo (allora chiamata Global Trading). Inoltre, assume l’incarico di Presidente del CdA di Enel Trade e nel 2015 viene nuovamente nominato Presidente di Fondenel. Ancora a capo della Business Line, mutata nel 2021 in Global Energy and Commodity Management, Claudio Machetti oggi si occupa soprattutto di gestire il sourcing di carbone, gas ed olio combustibile, i mercati all’ingrosso di gas ed energia elettrica nei Paesi in cui è presente Enel, nonché l’attività di trading di commodities a livello globale.

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Francesco Starace: Enel lancia il Piano Strategico 2023-2025, la presentazione

Riposizionare business e geografie, focus sull’elettrificazione sostenibile, assicurare crescita e solidità finanziaria, creare valore per tutti gli stakeholder: le direttrici del Piano Strategico 2023-2025 di Enel illustrate dall’AD Francesco Starace.

Francesco Starace

Enel: l’AD Francesco Starace presenta la Strategy per il prossimo triennio

Intervenuto al Capital Markets Day 2022 di Enel lo scorso 22 novembre a Milano, l’AD e DG Francesco Starace ha illustrato il nuovo Piano Strategico 2023-2025: “Nei prossimi tre anni ci concentreremo su modelli di business integrati, know-how digitale nonché business e aree geografiche che possano aggiungere valore nonostante le complessità dell’attuale scenario, attraverso una struttura più snella e indicatori finanziari più solidi”. Quattro in particolare le azioni strategiche: un bilanciamento della domanda dei clienti e dell’offerta per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento, la decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza, il rafforzamento, lo sviluppo e la digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione e infine la razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche. “Ciò aumenterà la nostra resilienza di fronte a potenziali future persistenti turbolenze, oltre a posizionare la nostra creazione di valore in un percorso di ulteriore crescita, a vantaggio di tutti gli stakeholder e accelerando l’indipendenza energetica nei Paesi ‘core’”, ha sottolineato l’AD Francesco Starace. In quest’ottica tra il 2023 e il 2025 saranno investiti complessivamente circa 37 miliardi di euro, di cui il 60% a sostegno della strategia commerciale integrata del Gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% a favore delle reti, per sostenere il loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.

Francesco Starace: l’impegno sostenibile continuerà ad essere al centro della nostra strategia

Pienamente integrata nelle nostre decisioni” la sostenibilità, come indicato da Francesco Starace, continuerà “a collocarsi alla base della nostra strategia facendo anche leva sull’accelerazione dell’elettrificazione in tutte le economie”. Il nuovo Piano, focalizzato su transizione energetica, decarbonizzazione e digitalizzazione, guarda in particolare al conseguimento degli obiettivi net-zero al 2040, in anticipo di dieci anni rispetto a quanto inizialmente previsto. Impegni di grande rilievo da portare avanti nel difficile contesto attuale: la pandemia, la crisi energetica, i conflitti geopolitici e le conseguenze del climate change impongono infatti una necessaria accelerazione del processo di transizione energetica e digitalizzazione nonché la riorganizzazione delle catene di approvvigionamento globali. Il nuovo Piano Strategico 2023-2025 nasce su queste basi. Enel intende quindi focalizzarsi nel prossimo triennio su una filiera industriale sempre più integrata verso un’elettrificazione sostenibile, mai come oggi necessaria nei sistemi energetici globali: si punta quindi a soddisfare circa il 90% delle vendite a prezzo fisso con elettricità carbon-free nel 2025, a portare la generazione da fonti rinnovabili a circa il 75% del totale e a digitalizzare circa l’80% dei clienti di rete. Risultati quelli indicati nel Piano che per Francesco Starace “potranno essere raggiunti grazie alla grande competenza e motivazione dei colleghi del Gruppo Enel e all’assetto organizzativo basato sulle piattaforme digitali che abbiamo adottato”.

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Rincaro prezzi, Giampiero Catone: Governo tuteli imprese e famiglie

Nel suo editoriale, Giampiero Catone mette in luce le attuali problematiche economiche e i rischi derivanti dall’incremento dei prezzi. Famiglie e PMI italiane i soggetti maggiormente colpiti.

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Giampiero Catone

Giampiero Catone, mobilitare nuovi fondi a tutela di famiglie e imprese

Nel contesto attuale in cui ci troviamo emerge l’urgenza di tutelare in particolar modo le famiglie e le piccole-medie imprese italiane: oggi rappresentano infatti i soggetti maggiormente colpiti dall’impennata dei prezzi. Come evidenziato da Giampiero Catone dai risultati di un’analisi eseguita dalla CGIA di Mestre risulta necessario stanziare una somma pari a 35 miliardi di euro a sostegno di imprese e famiglie italiane. “Se quei 35 miliardi non saranno trovati entro fine anno per arginare i prezzi dell’energia – avverte la CGIA – arriva il rischio che moltissime imprese e altrettante famiglie non siano nelle condizioni di pagare le bollette e, conseguentemente, di vedersi chiudere la fornitura, è molto elevato”. Il Governo è quindi tenuto a mobilitare ingenti risorse finanziarie non solo per ridurre le tensioni, ma anche per evitare che l’intero sistema vada in blocco. Se così non fosse c’è il rischio concreto che le imprese si vedano costrette a bloccare la produzione provocando chiusure a catena con ricadute gravi.

Giampiero Catone: caro energia, il rischio recessione è concreto

La guerra e la crisi economica sono oggi i due temi maggiormente discussi anche a livello europeo. L’impennata dei prezzi nel nostro Paese, che grava soprattutto su cittadini e imprese italiane già in difficoltà, fa crescere il timore di una possibile recessione capace di mettere in subbuglio l’intero sistema produttivo e distributivo. Giampiero Catone riporta le parole della Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise secondo cui “il caro energia è un propellente per un effetto domino che travolge famiglie, imprese, occupazione, consumi”. “Il caro energia inarrestabile – aggiunge il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – rende più concreti i rischi di recessione”. In tale scenario si aggiunge un altro argomento allarmante: i cosiddetti “margini di garanzia” dei contratti di distribuzione di gas, elettricità e acqua perfezionati dalle società retail che fanno da intermediari tra le utility e gli utilizzatori finali. Con un incremento dell’indice del rischio di liquidità del 138%, la situazione italiana è piuttosto allarmante e a livello europeo, conferma Giampiero Catone, “saranno necessari oltre 1.500 miliardi di dollari” per sostenere tali margini.

l 138%, la situazione italiana è piuttosto allarmante e a livello europeo, conferma Giampiero Catone, “saranno necessari oltre 1.500 miliardi di dollari” per sostenere tali margini.

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Cristina Scocchia ospite del “Forum di Cernobbio”: l’intervista all’AD di Illycaffè

Restare “ragionevolmente ottimisti” nonostante i contesti geopolitico e macroeconomico non siano rassicuranti: così Cristina Scocchia nell’intervista al “Forum di Cernobbio”.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: ragionare con ottimismo, l’analisi dell’AD di Illycaffè

Guerra, energia, inflazione e post-pandemia sono alcune delle questioni principali che caratterizzano la contemporaneità a livello globale. Situazioni che gravano su imprese, famiglie e cittadini, alle prese con difficoltà sempre più evidenti. Si è parlato di questo al 48° “Forum di Cernobbio”, organizzato da The European House – Ambrosetti e tenutosi a Villa d’Este dal 2 al 4 settembre 2022. Al summit ha preso parte anche Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè, che ha fornito il punto di vista di chi vive da vicino l’impatto della crisi sul tessuto imprenditoriale nazionale. “Il contesto geopolitico e quello macroeconomico non sono rassicuranti, è normale che le aziende abbiano preoccupazioni per quelli che sono i mesi che ci aspettano”: l’AD ha inoltre riportato gli ultimi dati Cerved secondo cui “sono 100.000 le aziende a rischio di default nei prossimi mesi, aziende di piccole dimensioni soprattutto nel sud del Paese e nell’ambito dei servizi e delle costruzioni”. Nonostante la situazione, però, è importante mantenere la bussola e ragionare con ottimismo. “Credo che il nostro Paese abbia attraversato con successo delle crisi grandi tanto quanto quella che ci troviamo ad affrontare oggi”, così Cristina Scocchia: “Ce l’abbiamo fatta in passato, possiamo farcela anche oggi. Essere pessimisti porta solo ad aumentare i risparmi, che però non sono produttivi. Essere invece ragionevolmente ottimisti e positivi spinge i consumi, che sappiamo essere un volano per la produzione e quindi per i posti di lavoro”.

Cristina Scocchia: nel Paese c’è “tutto ciò che ci serve per riuscire ad affrontare questa sfida”

Dal punto di vista delle imprese, uno dei maggiori problemi da affrontare è il rincaro dei prezzi energetici. Come evidenziato da Cristina Scocchia, infatti, siamo vicini a una soglia di insostenibilità per la manifattura italiana”: “Ricordiamoci che siamo un Paese manifatturiero, le nostre aziende devono competere non solo con aziende americane che hanno dei costi 7 volte più bassi, ma anche con aziende francesi e spagnole che hanno comunque il prezzo dei beni energetici in qualche modo calmierato”. L’intenzione, comunque, è quella di rimanere positivi poiché “abbiamo tutto ciò che ci serve per riuscire ad affrontare questa sfida”. Nella fattispecie di Illycaffè, Gruppo che Cristina Scocchia guida da quasi un anno, la strategia ha l’obiettivo di puntare sulla crescita, crediamo che per uscire da questa tempesta quasi perfetta sia necessario crescere”. Pertanto, “espansione nei mercati internazionali, soprattutto Cina e Stati Uniti, digitale e sostenibilità”: queste “le tre stelle polari che speriamo ci guidino fuori dalla tempesta”, ha specificato l’AD nell’intervista. Infine anche una considerazione sul fatto che, a livello di Esecutivo, si continui nel sostegno verso imprese e famiglie come fatto negli scorsi anni: inoltre, “è importante che aumentino i servizi alle famiglie, abbiamo bisogno di asili nido, di scuole pubbliche a tempo prolungato, abbiamo bisogno di tutti quei servizi socio-educativi che permettono alle famiglie, mamma e papà, di potersi dedicare anche al lavoro e conciliare i due aspetti”.

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Gruppo FS, inaugurato il primo Frecciarossa 1000 sulla linea Madrid-Barcellona

Nelle prossime settimane il servizio Alta Velocità del Gruppo FS verrà esteso fino a Valencia e Cuenca. Prodotto da Hitachi, il Frecciarossa consente un risparmio dell’80% di CO2.

Gruppo Fs, Frecciarossa 1000 Madrid-Barcellona

Gruppo FS: la mappa dell’Alta Velocità italo-spagnola

Buone notizie dalla Spagna per il Gruppo FS. Lo scorso 25 novembre ha debuttato con successo sulla tratta Madrid-Barcellona il primo Frecciarossa 1000 in servizio per iryo, il primo operatore privato spagnolo dell’Alta Velocità partecipato dal Gruppo FS, Air Nostrum e Globalvia. Il mezzo è partito dal binario 7 della stazione di Madrid Atocha alle 6:45 con direzione verso la città costiera, inaugurando la prima di diverse corse programmate nella giornata. Forte l’entusiasmo sia di viaggiatori spagnoli che italiani, che in numerosi hanno già deciso di affidarsi al servizio AV del Gruppo FS. Dal 16 dicembre i Frecciarossa di iryo non si limiteranno alla rotta Madrid-Barcellona via Saragozza ma arriveranno fino a Valencia e Cuenca. L’anno prossimo l’obiettivo è estendere il servizio alle città iberiche di Siviglia, Malaga, Antequera e Cordoba entro il 31 marzo, con l’aggiunta a giugno di Alicante e Albacete. In totale sono 20 i nuovi Frecciarossa che sbarcheranno sulle tratte spagnole, mentre fino a 70 i collegamenti previsti ogni giorno.

Gruppo FS: iryo, l’offerta commerciale

Sulle tratte spagnole del Gruppo FS l’operatore ferroviario iryo offre ai viaggiatori la possibilità di scegliere tra quattro zone di comfort, tutte dotate di braccioli individuali con prese di corrente usb, Wi-Fi gratuito e possibilità di connettersi al 5G. Dalla più economica “Inicial”, che prevede anche l’accesso gratuito ad una piattaforma di contenuti, alla premium “Infinita”, con sedili più spaziosi e una cucina di alta qualità con il menu Haizea Bistrò. Completano l’offerta “Singular Only You”, con spazi di lavoro individuali o di gruppo e la possibilità di soggiornare presso gli “Only You Hotels”, e “Singular”, pensato invece per il viaggiatore d’affari in solitaria. La sostenibilità è un altro punto di forza dei Frecciarossa 1000 di Gruppo FS. Prodotto da Hitachi, si tratta del treno più moderno della flotta, con convogli riciclabili al 95% e soprattutto un risparmio dell’80% delle emissioni di CO2 per passeggero chilometro.

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Consulenti under 40 e prodotti dedicati, come cambia il private banking di Banca Generali

Private banking, una rete di consulenti sempre più giovane e soluzioni di investimento innovative la risposta di Banca Generali ai cambiamenti in corso nel settore.

Banca Generali e Private Banking

Private banking, il percorso di “svecchiamento” targato Banca Generali

Banca Generali guarda al futuro e si prepara ad una nuova fase di crescita puntando su una rete di consulenti sempre più giovani e prodotti in linea con le esigenze della nuova clientela private banking. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Piano Strategico 2022-2024, l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa sta portando avanti una decisa operazione di “svecchiamento” del proprio network, promuovendo l’ingresso di professionisti under 40. Da inizio anno sono 42 i consulenti entrati finora in organico. Quasi la metà è passato per il canale innovativo del team, che prevede una intensa collaborazione con i senior private banker. Nella stessa direzione va “Progetto Giovani”, piano di ingresso lanciato da Banca Generali e rivolto ai professionisti under 35 intenzionati a sviluppare al meglio le competenze maturate nell’ambito private banking. Un percorso di 36 mesi che vede nella formazione continua e soprattutto nelle attività di mentoring i suoi punti di forza.

Private banking, Bernardi (Banca Generali): “Vogliamo professionisti in grado di dialogare con la nuova fascia di clientela

Il percorso di “svecchiamento” delineato dall’Istituto italiano leader nel private banking non si limita tuttavia all’inserimento e alla formazione di giovani professionisti.  Il cambiamento è in corso anche sul fronte dell’offerta. A spiegarlo è Marco Bernardi, Vice Direttore Generale di Banca Generali, che ha ricordato i numerosi prodotti lanciati dall’Istituto negli ultimi mesi: comune denominatore l’attenzione a temi quali la transizione energetica, l’innovazione e le energie rinnovabili. Tra questi la polizza multiramo BG OLTRE e le nuove linee di Lux IM, l’innovativa SICAV nata per cogliere le opportunità legate ai trend del futuro, dalle fonti green alle nuove tecnologie. Per rispondere ai “mutamenti del contesto socio-economico”, Banca Generali è impegnata quindi su entrambi i fronti: “Siamo convinti che questa progressiva differenziazione dei modelli di servizio sia fondamentale per guidare la Banca verso un ulteriore salto dimensionale nei prossimi anni”, ha detto Bernardi.

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Pierroberto Folgiero: Fincantieri, intesa con Monfalcone per i lavoratori del futuro

L’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero: “Riportiamo gli italiani alle saldatrici, all’arte della carpenteria e ricreiamo i mestieri del nostro Paese”.

Pierroberto Folgiero

Fincantieri, l’AD Pierroberto Folgiero a Monfalcone per i lavoratori del futuro: i dettagli del progetto

Il progetto che l’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha in mente per il cantiere di Monfalcone “dovrà essere modello per la manifattura italiana”. Lo ha sottolineato in un’intervista al TgR Friuli Venezia Giulia lo scorso 26 ottobre in occasione dell’incontro con il Sindaco Anna Maria Cisint a cui ha preso parte il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Per l’AD di Fincantieri è arrivato “il momento di imprimere una svolta, con senso di responsabilità sociale”: l’ottica a cui si guarda attraverso il progetto portato avanti da Fincantieri in sinergia con le amministrazioni locali è di riportare “gli italiani alle saldatrici, all’arte della carpenteria” ricreando “i mestieri del nostro Paese” perché, come ha ribadito Pierroberto Folgiero, “navi belle come le facciamo qui a Monfalcone non le fa nessuno e non nascono senza la maestria dei carpentieri e dei saldatori”. Il lavoro del futuro dunque al centro di questo progetto che si snoda in tre fasi, una di breve, una di medio e una di lungo periodo.

 

Bisogna seminare oggi per raccogliere domani: l’impegno di Fincantieri nelle parole dell’AD Pierroberto Folgiero

Nel breve lavoreremo sulle professionalizzazioni”, ha spiegato in merito Pierroberto Folgiero, AD e DG di Fincantieri annunciando per gennaio un nuovo “recruiting day” focalizzato sulla ricerca di personale specializzato che sarà poi ulteriormente formato attraverso un percorso definito in collaborazione con la Regione. L’AD e DG di Fincantieri non nasconde che ci saranno “cose difficili da affrontare ma ci organizzeremo insieme al Comune di Monfalcone con tempi diversi, di breve, medio e lungo periodo, con l’obiettivo di raggiungere il risultato”. Pierroberto Folgiero ha aggiunto di sentire “la responsabilità di disegnare la Fincantieri dei prossimi dieci anni” e questo non solo per l’impegno in ottica sociale. “Bisogna seminare oggi per raccogliere domani”: questa la direzione tracciata dall’AD e DG, come indica anche il progetto lanciato a Monfalcone.

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“MoltoEconomia”, l’intervento di Stefano Donnarumma (Terna) al convegno de “Il Messaggero”

L’Italia può diventare l’hub energetico del Mediterraneo ma per farlo è necessario accelerare su reti, rinnovabili e soprattutto accumuli. L’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma lo ha ricordato nel suo recente intervento a “MoltoEconomia”.  

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: “Da Terna un Piano per rinforzare le dorsali di trasporto Sud-Nord

Per accompagnare il Paese verso la transizione energetica e renderlo indipendente dal gas importato l’unica strada è concentrare gli investimenti sullo sviluppo delle reti e sulle fonti di energia rinnovabile. E non solo: fondamentale è anche il ruolo degli accumuli di energia elettrica, finora sottovalutato. A ribadirlo è Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Lo scorso 1° dicembre ha preso parte come relatore al convegno “MoltoEconomia – La recessione che verrà”. Organizzato dal quotidiano “Il Messaggero”, l’evento si è tenuto a Roma presso le Scuderie di Palazzo Altieri. “Coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale – ha spiegato l’AD e DG – Terna ha un Piano decennale di Sviluppo della rete da 18,1 miliardi di euro con investimenti tesi a renderla ancora più efficiente rinforzando, in particolare, le dorsali di trasporto dal Sud al Nord del Paese”. Investimenti che già nei primi nove mesi del 2022 hanno superato il miliardo di euro: “Un record – ha commentato Stefano Donnarumma, che poi ha aggiunto – questo piano genererà importanti ricadute economiche e occupazionali: numerosi studi hanno evidenziato come ogni miliardo di euro investito in infrastrutture elettriche ne genera circa tre in termini di PIL, con la creazione di circa mille posti di lavoro”.

Stefano Donnarumma: “Su accumuli il Paese è in ritardo, servono investimenti per 15 miliardi

Per sfruttare appieno le potenzialità del Paese, che ha tutte le carte in regola per assumere il ruolo di hub energetico del Mediterraneo – con Terna che al momento gestisce già 26 linee transfrontaliere ed è al lavoro per realizzare un elettrodotto tra Italia e Turchia – è necessario accelerare ulteriormente sulle rinnovabili, ha continuato Stefano Donnarumma, ricordando i passi in avanti fatti negli ultimi mesi sul fronte delle richieste di connessione alla rete elettrica da parte di nuovi impianti green, che a ottobre hanno raggiunto il valore complessivo di 300 GW: “Un dato significativo – ha commentato l’AD e DG – pari a oltre 4 volte il fabbisogno di 70 GW di nuova capacità rinnovabile necessario per raggiungere i target definiti dal nuovo pacchetto UE ‘Fit-for-55’ al 2030. Realizzare questi 70GW porterebbe a un risparmio di oltre 26 miliardi di metri cubi di gas, valore sostanzialmente pari alle quantità che il nostro Paese ha importato dalla Russia negli ultimi dodici mesi”. Secondo Stefano Donnarumma, sugli accumuli di energia elettrica la strada da percorrere invece è ancora lunga. Da tempo Terna è impegnata a promuoverne lo sviluppo, in particolare nel Mezzogiorno, ma per il target al 2030 previsto dal Pniec è necessario uno sforzo ulteriore: “Si può stimare un investimento complessivo pari a circa 15 miliardi di euro che avrebbe un duplice beneficio: da un lato, un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall’altro, l’immissione in rete, grazie agli accumuli, di circa 16 terawattora all’anno di energia rinnovabile”.

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