Daily Archives

14 Dicembre 2022

Comunicati

Claudio Descalzi: l’impegno e la vision di Eni sulla transizione nell’intervista all’AD

“Stiamo vivendo un’emergenza grave e globale, che auspichiamo sia limitata nel tempo, ma ci fornisce comunque un insegnamento”: intervista all’AD di Eni Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: puntare sulla transizione lasciando da parte ideologie o religioni sulle tecnologie da utilizzare

Transizione sì ma ecologica, non ideologica: lo ribadisce l’AD di Eni Claudio Descalzi nell’intervista pubblicata lo scorso 23 novembre su “MF – Milano Parigi Capitali”, inserto di “Milano Finanza”. L’AD, a fronte dell’emergenza grave e globale che stiamo vivendo, richiama l’attenzione sull’importanza di “un momento di transizione”, oggi quanto mai necessario: “Non possiamo smettere completamente di utilizzare e investire nelle risorse che adesso il mondo sta utilizzando, soprattutto il gas ma anche il petrolio”. Se si pensasse di interrompere tutti gli investimenti upstream, come è stato anche auspicato, la situazione secondo l’AD di Eni “diventerebbe molto tesa per tutti da un punto di vista industriale”. È quanto stiamo vivendo: “Mancano volumi, mancano prezzi e mancano quei vettori che il mercato domanda”. Proseguire nella transizione dunque significa accantonare “ideologie o religioni sulle tecnologie da utilizzare”: al contrario, come suggerisce Claudio Descalzi, bisogna utilizzare il più ampio spettro possibile di quelle che ci sono e sono fruibili. “La transizione non deve essere troppo lenta né troppo veloce, deve porsi come un giusto compromesso con i bisogni della società”, osserva l’AD.

Claudio Descalzi: la transizione deve porsi come un giusto compromesso con i bisogni della società

L’AD Claudio Descalzi lo aveva ricordato anche lo scorso settembre intervenendo all’evento Milano Parigi Capitali, organizzato dal gruppo Class Editori: “Negli ultimi otto anni Eni ha investito moltissimo sulle nuove tecnologie, in grado di portare energia pulita e di decarbonizzare, legate a una circolarità tale da poter utilizzare i rifiuti, sia organici che inorganici, per poterli ritrasformare in prodotti ‘verdi’, ‘blu’, ‘bio’ senza l’utilizzo di ulteriori idrocarburi”. In questo percorso si è inserita prima la pandemia e negli scorsi mesi l’emergenza energetica a seguito delle tensioni geopolitiche esplose di recente: “Abbiamo reagito immediatamente, lavorando col Governo per portare in Italia e mettere a fattor comune le produzioni, gli investimenti e le riserve di Eni in diversi Paesi, incominciando da quelli collegati via pipeline”. L’Algeria ha raddoppiato rispetto al passato i flussi di gas verso l’Italia: inoltre “abbiamo altri contributi dalla Norvegia e, in futuro, da Egitto, Nigeria, Angola e Congo attraverso il Gnl”. Servono però ulteriori investimenti, come spiega l’AD Claudio Descalzi: “Tutto il mondo, ma l’Europa in particolare, hanno bisogno di gas e di diversificazione. Un punto essenziale è quello di aumentare la capacità di rigassificazione, obiettivo che nel 2023 dovremmo riuscire a raggiungere”.

No Comments
Comunicati

Esperienze e iniziative imprenditoriali di Marco Domizio, Founder di Ares Ambiente

Marco Nicola Domizio è l’imprenditore che ha dato vita nel 2008 ad Ares Ambiente, azienda bergamasca leader nell’intermediazione dei rifiuti.

Marco Domizio

Marco Domizio: i primi passi nel settore dell’intermediazione dei rifiuti

Oltre 20 anni di carriera nell’intermediazione dei rifiuti e nella gestione di impianti autorizzati, fautore di numerosi impianti dislocati su tutto il territorio italiano e fondatore di Ares Ambiente, realtà leader nel settore. Marco Domizio nasce a Bergamo nel 1974 e, dopo essersi diplomato, entra a far parte di un’azienda di intermediazione rifiuti attiva nella Regione Lombardia. Una prima esperienza che si rivelerà fondamentale: sei anni durante i quali sviluppa le prime competenze anche nell’ambito delle gare di appalto. Successivamente inizia a collaborare con una società specializzata negli spurghi e nelle pulizie industriali. Nel ruolo di Responsabile Commerciale si occupa con successo dell’espansione della clientela e contribuisce alla realizzazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo. Con lo stesso ruolo viene assunto da una primaria azienda della provincia di Milano: in quegli anni Marco Nicola Domizio è tra i principali fautori dell’installazione di sette impianti di trito – vagliatura nel territorio della regione Campania. L’imprenditore cresce anche sotto il profilo delle competenze, occupandosi di attività di trasporto transfrontaliero di rifiuti sia a mezzo gomma/intermodale che a mezzo nave.

Marco Nicola Domizio: Ares Ambiente, il successo dell’iniziativa imprenditoriale

Negli anni successivi Marco Domizio figura come Responsabile Commerciale di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo e, dopo una parentesi come Responsabile alla gestione di una cava di estrazione di minerali naturali, inizia a collaborare con due società, una attiva nei trasporti conto terzi e l’altra nell’intermediazione. Acquisite ormai solide competenze nel settore sia sotto il profilo del trattamento, del deposito e della conoscenza chimico fisica dei rifiuti che nell’ambito gestionale e autorizzativo, nel 2008 Marco Domizio avvia una nuova iniziativa imprenditoriale fondando a Treviolo (BG) Ares Ambiente. Durante gli anni sotto la sua guida, l’azienda è riuscita in breve tempo a imporsi come leader nel panorama nazionale dei rifiuti. Attualmente Ares Ambiente opera su tutto il territorio italiano offrendo servizi di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e speciali pericolosi. Di recente, grazie alla solidità economica e finanziaria raggiunta, la società è stata inserita dal “Lombardia Post” tra le imprese “Best Performer” della provincia di Bergamo.

No Comments
Comunicati

Oro Usato Perché Può Essere un Investimento al Pari del Nuovo

Oro usato è considerato qualsiasi oggetto che non siano lingotti o monete da investimento certificate, questa distinzione è doverosa in quanto la quotazione oro cambia tra oro nuovo in lingotti e oro usato in qualsiasi altra forma anche se di 24 carati.
Il mercato dell’oro si basa sul prezzo che quotidianamente viene fissato a Londra, il prezzo in borsa del momento viene però riconosciuto solo per i lingotti da investimento certificati e realizzati da un organismo ufficialmente riconosciuto.
Tutti gli altri oggetti anche in caso di oro puro saranno valutati un prezzo minore pur prendendo come riferimento la quotazione ufficiale di Londra.
Questo avviene anche in tutte quelle attività come questo compro oro Firenze che fanno dell’acquisto di oro usato il proprio business principale.
Questo perché per tornare ad essere valutato al prezzo pieno l ‘oro usato deve essere nuovamente lavorato e certificato come oro 24 carati in lingotti.
Queste regole che sono state stabilite dagli organismi che regolano il commercio di oro a livello internazionale non impediscono comunque di poter avere oro usato e utilizzarlo come un investimento.
Questo in quanto pur essendo l’oro usato deprezzato di una percentuale di valore necessaria alla lavorazione e ai compensi di eventuali intermediari, questo salirà proporzionalmente di valore in base alla quotazione ufficiale del momento.
Oltretutto l’oro usato può essere acquistato da tutti i compro oro e non solo da quelli autorizzati espressamente da banca italia che sono gli unici che possano acquistare oro in lingotti 24 carati senza incorrere in sanzioni amministrative.
Tutto ciò permette di poter realizzare investimenti in oro anche utilizzando oro usato in qualsiasi forma.
La cosa fondamentale in caso di acquisto è quella di pagare il giusto prezzo sia in base alla purezza che tenendo presente i costi necessari in modo da offrire una valutazione giusta in base al reale valore.
Questo perché nel caso decidessimo di monetizzare l’oro usato il prezzo che ci verrà offerto sarà minore rispetto al valore del momento stabilito prendendo in considerazione i lingotti 24 carati certificati.

No Comments
Comunicati

Davide D’Arcangelo “racconta” la figura del Public Innovation Manager in un editoriale

Davide D’Arcangelo, esperto di innovazione e Vicepresidente del network di imprese Impatta, descrive in un editoriale il profilo del Public Innovation Manager, una figura “cruciale” per la transizione digitale dei Comuni.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: il Public Innovation Manager per un’amministrazione 4.0

La figura del Public Innovation Manager è stata introdotta per la prima volta dal network di imprese Impatta. L’idea alla base è che con questo nuovo professionista si possa semplificare e velocizzare il processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Per “traghettare gli enti locali verso l’innovazione digitale”, spiega il Vicepresidente Davide D’Arcangelo, servono “una nuova cultura e nuove professionalità con skills trasversali”, ed il Public Innovation Manager sembrerebbe rispondere a queste esigenze. Si tratterebbe di un “vero e proprio coach per ogni comune italiano”, il cui ruolo diverrebbe centrale soprattutto “alla luce del PNRR e delle ingenti somme stanziate”, attualmente in bilico a causa della mancanza di personale adeguato e in grado di presentare progetti validi.

Davide D’Arcangelo: si è concluso il primo corso per formare i Public Innovation Manager

Insieme all’Associazione del Public Innovation Management, a Impatta ed Ecoter, Davide D’Arcangelo fa sapere che si è concluso il primo corso per la formazione dei Public Innovation Manager. Realizzato con il patrocinio della Camera di Commercio di Roma, il progetto ha visto la partecipazione di innovatori provenienti da importanti realtà come il Mit di Boston e l’Università di Harvard. Lo scopo era quello di portare nella Pubblica Amministrazione “i migliori modelli organizzativi e le conoscenze più aggiornate”. Le skills trasversali che sono state trasmesse durante il corso serviranno a introdurre i futuri manager alla “diffusione del partenariato pubblico-privato, del pre-public procurement”, così come a “tutte le nuove frontiere della programmazione europea” e alle “competenze digitali e di gestione energetica” indispensabili per i progetti del PNRR. Il corso ha rappresentato pertanto un primo passo verso un nuovo approccio culturale alla Pubblica Amministrazione.

No Comments
Comunicati

La carriera professionale di Pietro Colucci, Presidente di Sostenya Group S.r.l.

Con una comprovata esperienza nel settore dei servizi ambientali, Pietro Colucci è attualmente Presidente di Sostenya Group S.r.l. e membro dell’Advisory Board di Innovatec. La carriera professionale.  

Pietro Colucci

La carriera di Pietro Colucci

Entrato nell’azienda di famiglia, attiva nel settore dei servizi ambientali, Pietro Colucci intraprende la carriera professionale a soli 22 anni. Nel 2000 è protagonista dell’acquisizione della divisione italiana del Gruppo statunitense Waste Management, una delle più importanti aziende multinazionali nel settore ambientale, che gli consente di ampliare le attività della sua società. Da questa operazione nasce successivamente il Gruppo Unendo, di cui Pietro Colucci sarà Amministratore Delegato fino al 2009. Più tardi, concluso l’incarico, dà vita al Gruppo Sostenya, holding di partecipazione che opera in ambito ambientale e delle rinnovabili, diventando Presidente e CEO. Incarichi che ricopre anche presso Kinexia, la quotata appartenente al Gruppo Sostenya specializzata nello sviluppo e nella realizzazione di progetti legati al settore delle energie rinnovabili.

Pietro Colucci, dalla laurea alla guida di Sostenya Group

Da oltre 30 anni impegnato nel settore dei servizi ambientali, Pietro Colucci, originario di Napoli (21/07/1960), consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. È attualmente Presidente di Sostenya Group S.r.l. e membro dell’Advisory Board di Innovatec. Tra gli anni 2006 e 2011 ha inoltre ricoperto il ruolo di Presidente di Assoambiente e, per il quadriennio 2016 – 2020, è stato consigliere del Gruppo Energia di Assolombarda. Cofondatore, in collaborazione con l’ex Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Pietro Colucci è anche membro del Comitato di Presidenza della rivista Management delle Utilities.

No Comments
Comunicati

Sicurezza e sostenibilità nel trasporto pubblico: Copma presenta a Milano il sistema PCHS®

L’incontro, promosso da Copma e Fulgens Italia, si è tenuto nella cornice di Palazzo Giureconsulti. Tra gli ospiti anche Walter Ricciardi.

Copma

Copma: “Mobilità, sicurezza dei passeggeri e sostenibilità ambientale”, i dettagli dell’evento

Grazie al sistema di sanificazione PCHS®, basato su detergenti ecosostenibili a base di batteri probiotici, è possibile ottenere una maggiore protezione contro le infezioni non solo in ambito ospedaliero, ma anche in spazi stretti come i vagoni di una metropolitana. A dirlo i risultati di uno studio condotto dal centro ricerche Cias dell’Università di Ferrara presentati lo scorso 14 ottobre a Milano durante un convegno organizzato da Copma e Fulgens Italia dal titolo “Mobilità, sicurezza dei passeggeri, sostenibilità ambientale: l’innovativo sistema di sanificazione PCHS®”. L’evento, tenutosi a Palazzo Giureconsulti e moderato dalla giornalista Livia Parisi, è stata l’occasione per discutere di trasporto pubblico e sanificazione, con un focus sui vantaggi dell’innovativa tecnologia sviluppata dalla Cooperativa di Ferrara in collaborazione con l’Università. Testato dal Cias sui treni della metropolitana di Milano, il sistema targato Copma si è dimostrato particolarmente efficace nel garantire l’abbattimento di patogeni e virus e assicurare una protezione di 24 ore: “Come in ambiente sanitario, anche sui treni della metropolitana abbiamo verificato una grande diminuzione dei batteri patogeni e SARS-CoV-2 – ha spiegato dal palco Elisabetta Caselli, ricercatrice del dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche e Agrarie dell’ateneo ferrarese – 63% in meno delle contaminazioni e 77% in meno del carico virale. La ricerca dimostra che le infezioni sono dimezzate, con ritorni positivi anche sui costi”.

Il commento di Walter Ricciardi: “PCHS® di Copma una tecnologia dirompente

Contrariamente ai disinfettanti chimici, il PCHS® risulta un alleato prezioso contro il problema dell’antibiotico-resistenza, oggi particolarmente sentito in Italia. L’utilizzo di batteri probiotici rende il sistema ideato da Copma anche decisamente meno impattante sull’ambiente: “Abbiamo investito molto anche sulla formazione e sull’aspetto culturale di questo progetto – ha dichiarato nel suo intervento Filippo Barbieri, Direttore innovazione e Sviluppo di Copma – le nostre persone che lavorano negli ospedali hanno un ruolo centrale per la piena efficacia della sanificazione”. Tra gli ospiti del convegno anche Walter Ricciardi, Professore ordinario d’Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha definito il PCHS® “una tecnologia dirompente” in grado di offrire un valore aggiunto alla lotta alla pandemia e alla tutela ambientale. In merito ai “risultati straordinari” presentati dal Cias, l’esperto ha commentato: “Questa ricerca italiana merita un palcoscenico internazionale. Oggi siamo a Milano – ha aggiunto – ma il mio invito a scienziati e imprese è di non fermarsi qui”.

No Comments
Comunicati

Crisi economica, Giampiero Catone: “La parola d’ordine è mettere in sicurezza famiglie e imprese”

A fronte dell’attuale situazione economica a cui imprese e famiglie italiane devono far fronte, il Governo ha l’obbligo di intervenire con misure concrete. L’editoriale di Giampiero Catone.

 Giampiero Catone, politico e editore italiano

Caro energia, Giampiero Catone: rischio recessione e stop forniture

Se per oltre due anni le emergenze legate alla pandemia hanno minato la quotidianità del mondo intero, oggi il nostro Paese si ritrova a dover affrontare le conseguenze della guerra e della crisi economica. L’attuale impennata dei prezzi non fa altro che gravare progressivamente su cittadini e imprese. Giampiero Catone riporta le parole del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo cui “il caro energia inarrestabile rende più concreti i rischi di recessione”: una violenta instabilità potrebbe generare effetti gravi sul sistema produttivo e distributivo. “Il caro energia – aggiunge la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – è un propellente per un effetto domino che travolge famiglie, imprese, occupazione, consumi”. A questa situazione delicata si aggiunge un altro elemento allarmante, ovvero i cosiddetti “margini di garanzia” dei contratti di distribuzione di gas, elettricità e acqua perfezionati dalle società retail che fanno da intermediari tra le utility e gli utilizzatori finali. In Europa, sottolinea Giampiero Catone, “saranno necessari oltre 1.500 miliardi di dollari” per sostenere tali margini. In Italia le finanziarie hanno un ruolo strategico e di conseguenza la situazione risulta essere ancora più complicata. I dati confermano l’incremento dell’attuale indice del rischio di liquidità al 138%.

Giampiero Catone, la necessità di nuove risorse a sostegno di famiglie e imprese

Tutela delle famiglie e delle piccole-medie imprese italiane: è la parola d’ordine necessaria a sostenere i soggetti che più subiscono gli effetti dell’incremento dei prezzi. Una maggiore sicurezza dovrebbe essere garantita dal Governo attraverso l’erogazione di ingenti risorse finanziarie. Da un’indagine realizzata dalla Cgia di Mestre, riporta Giampiero Catone, emerge la necessità di destinare una cifra di 35 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese italiane. Gli investimenti non solo limiterebbero le tensioni, ma potrebbero inoltre ovviare al problema di un eventuale arresto del sistema. È reale il rischio che le imprese siano indotte a interrompere la produzione, causando chiusure a catena e inevitabili ripercussioni. “Se quei 35 miliardi non saranno trovati entro fine anno per arginare i prezzi dell’energia – sottolinea la Cgia – arriva il rischio che moltissime imprese e altrettante famiglie non siano nelle condizioni di pagare le bollette e, conseguentemente, di vedersi chiudere la fornitura, è molto elevato”.

No Comments
Comunicati

Il saggio edito da Federico Motta Editore sulla scoperta dei virus

La scoperta dei virus e la nascita dell’immunologia: Federico Motta Editore approfondisce il tema attraverso il saggio “Sviluppo e difese dell’organismo” di Gilberto Corbellini, pubblicato sull’Età moderna.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: virus, dalla loro scoperta al Covid-19

Oggi, a oltre due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, il virus, seppur mutato, continua a circolare tra la popolazione. Il mondo dei virus e il suo studio rappresentano argomenti scientifici di grande interesse. Gli esperti hanno tuttavia iniziato ad approfondire il tema soltanto in tempi recenti. Anche se è solo da poco più di un secolo che si studiano i virus, sono ragguardevoli i progressi raggiunti in pochi anni. A ripercorrere le tappe principali di questo percorso è il saggio “Sviluppo e difese dell’organismo” di Gilberto Corbellini, pubblicato sull’Età moderna di Federico Motta Editore. In questo approfondimento la Casa Editrice ripercorre la storia dei virus a partire dalle prime scoperte. Già in passato il processo di immunizzazione naturale era noto agli scienziati che però non conoscevano le cause e i meccanismi di trasmissione delle malattie. Il primo traguardo, ricorda Federico Motta Editore, arriva nel 1776 quando Edward Jenner diffuse in Inghilterra il vaccino contro il vaiolo, ricavato da bovini infetti. L’esistenza dei virus rimase sconosciuta fino al 1898: quell’anno Martinus Willem Beijerinck riuscì a isolare il virus del mosaico, più piccolo ancora di un batterio.

Federico Motta Editore, quando nacque l’immunologia?

L’immunologia nacque a fine Ottocento, ma – come riportato da Federico Motta Editore – vide il suo massimo sviluppo durante il Novecento grazie al contributo del chimico francese Louis Pasteur, oggi considerato il padre della moderna microbiologia. Approfondendo i temi dell’immunizzazione indotta dai vaccini, suppose che gli individui potessero diventare immuni a una malattia dopo un contatto con un agente patogeno non letale. È così che nel 1879 Pasteur scoprì che i germi patogeni attenuati potevano essere impiegati per immunizzare i pazienti. Alle scoperte del chimico francese si aggiunsero poi anche quelle di Elie Mechnikov, il quale per primo intuì che la risposta attiva dell’organismo agli agenti patogeni induceva all’immunizzazione. Non solo, negli anni Novanta gli studi di Paul Ehlrich portarono inoltre alla scoperta di anticorpi e antigeni.

No Comments
Comunicati

Noleggio auto a lungo termine

  • By
  • 14 Dicembre 2022

L’ autonoleggio a lungo termine è un servizio pensato per chi ha la necessità di avere a disposizione un veicolo per un certo periodo di tempo, ma vuole evitare i costi di acquisto dell’auto.

In questo caso, il servizio di noleggio auto offerto da molte compagnie è l’opzione migliore, per via delle tariffe scontate che propongono le agenzie di noleggio a lungo termine; tuttavia, è fondamentale tenere conto di alcuni aspetti.

In questo post analizziamo le opzioni offerte dal noleggio auto a lungo termine e offriamo alcuni consigli per farlo bene.

Vantaggi del noleggio auto a lungo termine.

Il noleggio auto a lungo termine ha molti vantaggi rispetto ad altre opzioni. I più importanti sono i seguenti:

  • Il noleggio auto a lungo termine per privati ​​permette di avere un veicolo per uno o più mesi, senza doversi preoccupare dell’acquisto e della manutenzione del proprio veicolo.
  • La maggior parte delle compagnie di autonoleggio offre servizi di revisione inclusi nella rata di noleggio a lungo termine.
  • Il noleggio auto mensile è concepito in modo che tu paghi per il servizio che utilizzi, potendo adattare i termini del contratto alle tue esigenze.
  • Il prezzo del noleggio auto a lungo termine è competitivo, a causa degli sconti che le agenzie applicano ai clienti.

 

Qual è l’assicurazione più conveniente per il tuo noleggio auto?

Tutte le compagnie di autonoleggio a lungo termine includono una polizza assicurativa di base su tutti i loro veicoli. È obbligatorio viaggiare avendo una assicurazione, e sono le società di noleggio stesse che si occupano di stipulare una polizza per ogni vettura.

Tuttavia, queste polizze sono di base e in caso di qualsiasi tipo di danno ci sono due soluzioni: o il cliente è colui che paga gli eventuali danni, nel caso in cui la polizza non copra il danno, oppure il cliente sottoscrive un’assicurazione extra tramite l’agenzia di noleggio stessa, ad un prezzo forse più alto.

Ovviamente l’opzione più economica è quella di guidare con la polizza di base offerta dalla compagnia, anche se in molti casi ciò può comportare un esborso molto elevato in caso di incidente.

Il modo migliore per essere completamente coperti senza spendere troppo è allora quello di ricorrere alle polizze di assicurazione per auto a noleggio, che coprano tutti i tipi di eventi imprevisti.

Per saperne di più ed avere un preventivo che includa anche una assicurazione che copra qualsiasi evenienza, puoi chiedere alla tua agenzia Citroen noleggio lungo termine di fiducia.

No Comments
Comunicati

Risparmiare sulla bolletta del gas: alcuni consigli

  • By
  • 14 Dicembre 2022

Il gas naturale è una delle fonti energetiche più utilizzate nelle case italiane. Il gas presenta molti vantaggi rispetto ad altre fonti di energia come l’elettricità o il gas propano, dato che è un’energia più pulita e anche più economica, anche se durante alcuni mesi dell’anno il suo costo può salire alle stelle a causa dell’uso del riscaldamento.

Se vuoi sapere come risparmiare sulla bolletta del gas , sei nel posto giusto. Ti diciamo tutto quello che puoi fare per ridurre consumi e costi.

 

Risparmia gas sfruttando la luce del sole

Il potere calorifico del sole è molto elevato anche in inverno. Pertanto, sfruttare al massimo le ore di sole può far subire un sensibile calo alla bolletta del gas. Lascia che il sole penetri attraverso le finestre, senza impedimenti, è un buon consiglio da applicare fin dal primo momento.

 

Regola la temperatura per risparmiare gas

Mettere il riscaldamento ad alta temperatura aumenta notevolmente il costo del gas ed è molto poco pratico per il comfort delle persone.

Una temperatura gradevole in casa  andrà mantenuta tra i 21 e i 22 gradi , cercando anche di evitare sbalzi repentini, perché implica un consumo molto più elevato. È molto utile anche per regolare la temperatura dell’acqua ed evitare che la caldaia salga a più di 45 gradi.

 

Temperatura differente in ogni stanza

Posizionare i termostati in ogni spazio o stanza è qualcosa da tenere in considerazione per controllare il dispendio energetico.

In una casa grande è comune che non tutte le stanze vengano utilizzate allo stesso modo, quindi mantenerle tutte alla stessa temperatura comporta consumi maggiori.

La cosa più consigliabile è  limitare la temperatura delle stanze inutilizzate a circa 15 gradi , chiudendo la porta per isolare il più possibile lo spazio.

 

Controlla l’impianto

Una corretta manutenzione della caldaia e dell’impianto è fondamentale per evitare consumi eccessivi.

Spurga i termosifoni prima dell’inizio dell’inverno, e controllare accuratamente la caldaia ogni anno. Sono solo alcune delle linee guida da seguire per  risparmiare sul riscaldamento a metano .

Inoltre, la caldaia dovrebbe essere completamente sostituita ogni 15 anni circa.

 

Indossa abiti più caldi

Con un abbigliamento adeguato e caldo, è possibile ridurre il consumo di gas, perché sarà necessaria una temperatura interna più bassa per sentirsi a proprio agio. È  anche preferibile aumentare la quantità di indumenti che si indossano piuttosto che alzare la temperatura, perché si può ottenere lo stesso effetto, ma risparmiando molto.

A parte questi suggerimenti, considera che molto dipende dalle tariffe che il tuo fornitore di gas applica, dunque dovresti controllare il contratto che hai sottoscritto. Ad ogni modo, considera che su Chetariffa.it puoi fare un rapido confronto per capire se ci sia una tariffa migliore della tua.

No Comments
Comunicati

La valutazione del rischio incendio nelle attività a basso rischio

Comunicato Stampa

La valutazione del rischio incendio nelle attività a basso rischio

Un corso in presenza a Brescia il 31 gennaio 2023 si soffermerà sulle regole per l’applicazione delle nuove norme di prevenzione incendi e sulla predisposizione della valutazione del rischio incendio per le attività a rischio basso.

 

L’entrata in vigore nei mesi scorsi di tre decreti ministeriali emanati nel mese di settembre del 2021 – decreto 1 settembre 2021 (decreto “Controlli”, entrato parzialmente in vigore il 25 settembre 2022), decreto 2 settembre 2021 (decreto “GSA”, entrato in vigore il 4 ottobre 2022), decreto 3 settembre 2021 (decreto “Minicodice”, entrato in vigore il 29 ottobre 2022) – ha inevitabilmente portato, con il definitivo superamento del Decreto Ministeriale 10 marzo 1998, a moltissime novità in materia di prevenzione incendi.

 

In particolare il Decreto del Ministero dell’Interno 3 settembre 2021, recante “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per luoghi di lavoro, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”, ha introdotto diverse modifiche alla valutazione dei rischi di incendio e alla definizione delle misure di prevenzione, protezione e gestionali. In particolare con riferimento ai luoghi di lavoro a basso rischio di incendio, così come definiti nel decreto e in relazione ai criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio riportati nell’allegato I del decreto.

 

Ci sono corsi in presenza che permettono di conoscere le regole base della nuova prevenzione incendi? Ci sono percorsi formativi che si soffermano sulla valutazione per i luoghi di lavoro a basso rischio di incendio?

 

Il nuovo corso in presenza sulla valutazione del rischio incendio

Proprio per far conoscere agli operatori le nuove regole e indicazioni connesse al decreto ministeriale del 3 settembre 2021, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza a Brescia il 31 gennaio 2023 un corso di 8 ore in presenza dal titolo “La valutazione del rischio incendio nelle attività a rischio basso. Scenari e campi di applicazione”.

 

Il corso ha l’obiettivo di fornire gli strumenti di base per la comprensione delle regole di base del campo di applicazione delle nuove norme tecniche di prevenzione incendi, con l’obiettivo di predisporre la Valutazione del Rischio incendio per le attività a rischio basso, valutando le aree di rischio specifico, gli scenari di pericolo e i profili di rischio relativi alla salvaguardia della vita umana, dei beni economici e alla tutela dell’ambiente.

 

Il corso permetterà di:

  • conoscere termini, definizioni, simboli grafici, tipologie dei presidi antincendio, per elaborare piani efficaci seguendo le metodologie comuni applicabili a tutte le attività, privilegiando soluzioni semplici ma complete;
  • seguire gli standard nazionali e internazionali costruendo un piano di aggiornamento puntuale seguendo il continuo avanzamento tecnologico anche basato sulla ricerca scientifica.

 

Il docente è Roberto Marasi: HSE Manager, professionista antincendio, formatore con esperienza pluriennale in ambito salute e sicurezza e nello specifico di progettazione antincendio e di corsi per addetti antincendio dal rischio basso al rischio elevato.

 

Il DM 3 settembre 2021 e i luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio

Si ricorda che in relazione al DM 3 settembre 2021, che non si applica ai cantieri temporanei o mobili, sono considerati luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio quelli ubicati in attività non soggette (non ricomprese quindi nell’allegato I al d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151) e non dotate di specifica regola tecnica verticale, aventi tutti i seguenti requisiti aggiuntivi:

  1. con affollamento complessivo ≤ 100 occupanti (persone presenti a qualsiasi titolo all’interno dell’attività);
  2. con superficie lorda complessiva ≤ 1000 m2;
  3. con piani situati a quota compresa tra -5 m e 24 m;
  4. ove non si detengono o trattano materiali combustibili in quantità significative (aventi un valore nominale del carico d’incendio specifico qf > 900 MJ/m2);
  5. ove non si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose in quantità significative;
  6. ove non si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio.

 

Informazioni, programma e iscrizione al nuovo corso

Il corso di 8 ore in presenza “La valutazione del rischio incendio nelle attività a rischio basso. Scenari e campi di applicazione” si svolgerà il 31 gennaio 2023 – dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 – a Brescia presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Il percorso didattico è costituito da una parte giuridica di introduzione con riferimenti normativi ed operativi richiesti dalla normativa antincendio e da una seconda parte riguardante tecnica comprensiva di una esercitazione tipo per la predisposizione del piano di emergenza aziendale e di una valutazione rischio incendio base.

 

Questi i principali argomenti del corso:

  • Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., D.M. 3 agosto 2015, DM 1-2-3 settembre 2021, D.P.R. n° 151/2011, ecc.
  • Definizione del contesto e campo di applicazione;
  • Identificazione degli scenari di pericolo incendio e la loro valutazione;
  • Stima delle conseguenze, con l’obiettivo di stimare il rischio, ridurlo e renderlo accettabile;
  • Differenza tra soluzioni conformi, alternative e in deroga;
  • La salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale;
  • Esercitazioni pratiche e principali “errori” commessi dai consulenti;
  • l’impiego dei prodotti per uso antincendio e il loro monitoraggio;
  • L’ingegneria della sicurezza antincendio FSE (cenni);
  • Operatività antincendio;
  • Le planimetrie di emergenza.

 

Il corso è valido come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro), Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/la_valutazione_del_rischio_incendio_nelle_attivita_a_rischio_basso

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

07 dicembre 2022

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

 

No Comments