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2 Maggio 2014

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Intervista a Jose dalì che parla degli artisti come da Van Gogh a Leonardo, a Raffaello, soprattutto suo padre che lo hanno ispirato alla sua carriera artistica

 Avrà luogo Domenica 11 Maggio 2014, alle ore 18.00, l’inaugurazione della mostra d’arte di José Dalì, presso la storica Milano Art Gallery, galleria che vanta circa un quarantennio di vita, sita in via G. Alessi 11, a Milano, alla fine di Corso Genova a sinistra. L’esposizione dal titolo “La verità surreale” è organizzata dal manager di noti personaggi Salvo Nugnes, in occasione dei 110 anni dalla nascita del padre dell’artista Salvador Dalì, il celebre Maestro del Surrealismo.

Di seguito, l’intervista a José Dalì.

1) Quali sono state le principali fonti e i maestri d’arte che l’hanno ispirata per la sua produzione artistica?

Questo è un po’ complicato, praticamente tutti. Da Van Gogh a Leonardo, a Raffaello, soprattutto a mio padre ovviamente e diciamo che più che essere ispirato, oltre che dai grandi del passato e del presente, credo di essere stato ispirato dalla bellezza della natura, che a mio avviso è la principale opera d’arte.

2) Che ricordi ha di suo padre?

Solo ricordi belli e intensi, di continuo gioco praticamente, legati alla mia infanzia. Poi dopo sono rimasto in Italia e quando poi si è ammalato chiaramente è tutto precipitato. Diciamo quindi, finché è stato in sé, è stato veramente il protagonista dei miei giochi sia da piccolo che da grande.

3) Vuole raccontarci qualcosa?

Le prime cose che mi vengono in mente già le ho raccontate,  anche in interviste televisive. Io ho vissuto con dei tutori in Italia, mio padre e mia madre non avevano il tempo di occuparsi di me, quindi le poche volte che lo vedevo, diciamo d’inverno e d’estate, quando lui tornava in Spagna, si divertiva a farmi gli scherzi. Lui e mia madre, a volte si presentava ai piedi del lettino di notte, mentre io dormivo, con una lampadina sotto il naso, dicendo di essere il demonio e che le corna gli erano cadute sulle labbra. Si aspettava che io dessi di matto però ormai mi ero già abituato. Una volta in particolare fece finta di essere stato ingoiato da un orso che stava all’ingresso della casa di Port Lligat: si era messo dietro gli scalini in alto, con un tubo dell’acqua piuttosto voluminoso e un imbuto faceva la voce come se venisse da dentro il corpo dell’orso e mi diceva “aiutami, aiutami che l’orso mi ha ingoiato”. L’orso era sette/otto volte più grosso di me e quindi lui si divertiva a fare queste cose. Qualche volta faceva finta di morire e faceva finta di sentirsi male, si bloccava per vedere la mia reazione.  Oppure cercava di instaurare in me una specie di reazione a catena, mi portava sulla spiaggia di Port Lligat a vedere le rocce erose dal mare e dal vento mi invitava a descrivere a che tipo di animale poteva somigliare la roccia, tutta una serie di queste cose.

4) Come definirebbe il suo stile pittorico? Anche lei ha una matrice surrealista?

Allora io credo che per essere surrealisti prima di dipingere il surrealismo bisognerebbe essere tra i surrealisti nella genetica. Io amo il surrealismo perché è e può essere infinito. Quando uno inizia, non ha termine, perché ci sono sempre tantissime espressioni. Io sono surrealista nell’animo, anche per imitazione, per giocare ad imitare mio padre. Il genere che presenterò a Milano è divise in tre parti, come se presentassi tre artisti in uno: c’è il periodo informale in cui mi divertivo a partire da una serie di fili di cui imitavano le sinapsi multiple che stanno nel cervello quando l’uomo pensa; poi c’è la metamorfosi, che è un surrealismo leggero in cui io stravolgo i canoni estetici e dipingo degli animali con all’interno dei paesaggi. Io sono più orientato verso la bellezza estetica della natura rapportata a un surrealismo leggero, diciamo sono più io. Mio padre era “più” e basta.

5) Sappiamo, che è un artista a tutto tondo e si cimenta anche nella scultura e nella poesia; Vuole parlarci di questa sua esperienza in ambito poetico-letterario?

Allora intanto non sono né un poeta né uno scrittore. Sono rimasto quel bambino che amava giocare con tutto, quindi le poesie sono ispirate da cose che mi vengono in mente per illustrare in rima determinate situazioni e tutto quanto è mirato a emozionare l’ipotetico pubblico che ascolterà quella poesia o che leggerà quel libro o che vedrà quella scultura o quell’opera. A me piace provare di tutto, ma come un gioco, non come uno che ha la presunzione di cavalcare l’onda o di porsi per la sua bravura, sono solo un bambino che continua a giocare, questa è la definizione di me stesso.

6) Ci è giunta notizia della sua prossima mostra presso la Milano Art Gallery, come nasce l’opportunità di questa importante mostra?

Nasce proprio casualmente. Io cerco di essere abbastanza lontano dal pubblico e dal mondo esterno, vivo in campagna, vicino ai castelli romani in Italia. Sono 35 anni che vivo qui nella massima tranquillità e fortunatamente sono ancora illeso in questo mondo un po’ particolare, mi nascondo bene. Faccio una mostra ogni tanto, quando mi va e devo dire onestamente che sono soddisfatto quando ho creato un opera, per mia soddisfazione, per l’emozione che da a me stesso e al mio egoismo di essere stato abbastanza bravo. Non è che mi diverte tanto mostrare le mie opere, perché infondo mi sembra quasi un atto di presunzione, no? Per me finisce lì, dopo aver fatto il lavoro,e la cosa strana è, che è un esperienza particolare. Ho avuto la fortuna di incontrare la donna della mia vita un po’ più di 40 anni fa. Non credo nei segni zodiacali, non credo nell’astrologia, ma questa donna è del capricorno ed è nata l’otto gennaio, come Elvis Presley e tanti altri personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Con la stessa casualità , mi è capitato di incontrare Salvo Nugnes, che ha apprezzato il mio lavoro e, quando poi ho scoperto che è nato l’otto gennaio come mia moglie, è stato difficile dirgli di no! Di solito non sono propenso a sbandierare il mio lavoro, forse sono troppo egoista o sono troppo appagato della mia “vita normale”. È nato tutto così, casualmente.

7) É la prima volta che espone a Milano?

Si, è la prima volta che espongo a Milano. Conosco la città, perché ci sono stato così tante volte, ma non avevo mai esposto qui. È la prima volta in assoluto.

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Il vulcanico Imprenditore Milanese Giovanni Gelmetti descrive l’avanguardistico Skyline Londinese – grattacielo Milano

Intervistato il noto imprenditore milanese Giovanni Gelmetti, ideatore di una delle costruzioni residenziali più innovative di tutta Italia, la Giax Tower, parla dello skyline londinese e della futura costruzione londinese della torre, nel contesto di Nine Elms.

 

1)      Una giungla di grattacieli, stile Dubai, bellissimi, altissimi, ultramoderni, “energeticamente corretti” stravolgeranno lo skyline inglese, cosa ne pensa?

I lineamenti della vecchia Londra stanno cambiando, basta camminare nel cuore della City per rendersene conto. Diciamo che la costruzione di grattacieli accende sempre accesi dibattiti: chi li ammira, chi li rifiuta. Io personalmente, sono proiettato nel futuro, sto lavorando ad un progetto per costruire una versione british della Giax Tower, nel contesto di Nine Elms, quindi non potrei non amarli!

 

2)      Quante torri stanno edificando?

La società di analisi “New London Architecture”, stimolata dai progetti che sono sul tavolo dell’amministrazione cittadina di Boris Johnson, ha calcolato che nel giro di pochi anni a Londra fioriranno 236 torri alte dai venti piani in su e 22 di queste toccheranno quota cinquanta.

 

3)      Quale il grattacielo che più l’ha colpita?

Lo skyline londinese è cambiato grazie allo Shard, il grattacielo di Renzo Piano. E ora per tutti Shard, il simbolo della città, “la scheggia di vetro”, con i suoi 87 piani per 306 metri d’altezza , è la torre più alta dell’Unione Europea.

 

4)      Quali sono gli stranieri che investono su queste avanguardistiche soluzioni immobiliari?

Russi, ma soprattutto arabi degli Emirati perché sono carichi di capitali. Da ricordare inoltre che la maggior parte dei progetti avranno fondamenta nel centro e nell’est londinese.

 

5)      Ritiene che sia positiva questa intensa edificazione di grattacieli?

Assolutamente si! Gli scenari demografici segnalano una crescita della popolazione di 1 milione di unità a medio e lungo termine e la necessità di spazi per 500 mila posti di lavoro. 

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Prestiti personali: in Piemonte cresce del 10% l’importo medio richiesto

Nonostante in Italia sia diminuito il numero di persone che tenta l’accesso al credito, in Piemonte negli ultimi sei mesi l’importo medio delle richieste di prestito è cresciuto del 10%, oltre la crescita media nazionale che si è fermata all’8%. L’Osservatorio sul credito al consumo di Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html) e Prestiti.it (www.prestiti.it), ha evidenziato come la richiesta media di prestito in Piemonte sia perfettamente in linea con quella nazionale, pari a 11.000 euro, contro i 10.000 che si richiedevano sei mesi fa nella regione.

L’indagine, realizzata analizzando le domande presentate dai cittadini piemontesi nel periodo compreso tra ottobre 2013 e marzo 2014, ha messo in luce un grosso divario tra uomini e donne che richiedono un prestito personale: gli uomini rappresentano, nella regione, il 71% di chi cerca di ottenere un finanziamento, dato comunque inferiore alla media nazionale che arriva al 74%. Parlando, poi, dell’età media del richiedente, questa in Piemonte si allinea alla media nazionale di 41 anni.

Con l’importo sono cresciuti anche i tempi di rimborso che, dalle 63 rate mensili di ottobre 2013, sono passati a 65. Questo trova giustificazione nel fatto che la necessità di denaro si fa più ingente ma gli stipendi non aumentano, ed ecco così che per estinguere il debito sono chiaramente necessarie più rate.

Tra i piemontesi che hanno indicato una finalità precisa per il prestito, le motivazioni più ricorrenti sono state l’acquisto di un’auto usata (25%) e il bisogno di liquidità (20%).

Per quanto riguarda le differenze provinciali, gli importi maggiori si richiedono nella provincia di Verbanio-Cusio-Ossola, dove superano anche la media nazionale di 11.000 euro arrivando a 12.500 euro. A Cuneo e a Vercelli, gli importi richiesti sono i più bassi della regione e rimangono fermi a 10.000 euro.

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7° Concorso Musicale Nazionale Città di Tarquinia

1600 studenti; 38 istituti, tra scuole medie e superiori e licei musicali, di tutta Italia; 54 ore di prove concorsuali per 509 esibizioni. Sono gli straordinari numeri del 7° Concorso Musicale Nazionale Città di Tarquinia, organizzato dall’IC “Ettore Sacconi”, in collaborazione con il Comune di Tarquinia e con il patrocinio della Regione Lazio, delle Province di Viterbo e di Rieti. Dal 12 al 17 maggio la città etrusca vivrà di musica con audizioni e concerti che si svolgeranno, senza soluzione di continuità, tra il palazzo comunale e il palazzo dei Priori. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 25 maggio, dalle ore 16, nella chiesa di Santa Maria in Castello. A valutare i musicisti la prestigiosa commissione presieduta dal maestro Riccardo Giovannini (conservatorio “Santa Cecilia” Roma) e composta dai maestri Carlo Benedetti (conservatorio “A. Casella” L’Aquila), Riccardo Bonaccini (conservatorio “G. da Venosa” Potenza), Annamaria Bonsante (conservatorio “N. Piccinini” Bari), Giovanni Lorenzo Cardia (liceo musicale “Polo Bianciardi” e liceo “A. Rosmini” Grosseto), Fabio Renato D’Ettorre (conservatorio “G. Puccini” La Spezia), Piero Iacobelli (conservatorio “Santa Cecilia” Roma), Mauro Marcaccio (conservatorio “A. Casella” L’Aquila) e Giampio Mastrangelo (conservatorio “A. Casella” L’Aquila). «Questa edizione segna il definitivo salto di qualità dell’evento, che per la prima volta assume valenza nazionale e rispetto, al 2013, – sottolineano il dirigente scolastico Angelo Maria Contadini e il direttore amministrativo Monia Meraviglia – vede crescere in modo esponenziale il numero delle scuole e degli studenti partecipanti». Il 7° Concorso Musicale Nazionale Città di Tarquinia è suddiviso nelle sezioni di pianoforte, strumenti vari, pianoforte a 4 mani, trio e quintetto, musica d’insieme, chitarra, clarinetto, flauto, violino, violoncello, duo, ex allievi (scuole medie), orchestra, coro, musica d’insieme (ex-allievi e studenti dei licei musicali) e orchestre giovanili miste. «Fra le novità l’apertura di una sezione dedicata alle orchestre miste formate da bambini e ragazzi tra gli 8 e i 25 anni. – affermano il direttore artistico Roberta Ranucci e il coordinatore musicale Giovanni Lorenzo Cardia – A dare ulteriore lustro alla rassegna sarà la partecipazione dell’Orchestra Giovanile di Monte Mario, con il maestro Alfredo Santoloci, direttore del conservatorio di “Santa Cecilia”». Per essere sempre aggiornati sulla manifestazione è possibile visitare la pagina https://www.facebook.com/icsacconi.

 

 

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Da giovedì 1 a domenica 11 maggio, al Sicilia Outlet Village MODA, LASCIA IL VECCHIO PER IL NUOVO: TORNA “ROTTAMA IL TUO JEANS” Raccolta di capi denim usati che saranno…

Non esiste stagione per un evergreen come il jeans, l’unico capo che mette d’accordo tutti, immancabile must negli armadi di adulti e teen-ager: ne è la dimostrazione il grande successo di “Rottama il tuo jeans”, l’iniziativa organizzata dal Sicilia Outlet Village. L’invito è “lasciare il vecchio per il nuovo”, rottamando l’usato per rinnovare l’armadio. Grazie ai risultati ottenuti, a grande richiesta quest’anno il Village fa il bis, proponendo la seconda edizione dell’iniziativa: da giovedì 1 maggio gli amanti del jeans sono avvisati, basterà dare un’occhiata al guardaroba, scegliere un capo in denim e fare spazio per i nuovi acquisti. Fino all’11 maggio, infatti, presso l’info point del Village sarà possibile rottamare i propri capi in jeans e ricevere il coupon sconto del 20% sul prezzo outlet da utilizzare nei negozi aderenti all’iniziativa (info siciliaoutletvillage.it e pagina Facebook).

Vintage o urban, tradizionale o alternativo, dalle fabbriche alle passerelle il jeans ha conquistato i guru del fashion system, declinando una tendenza, diventando simbolo di un’attitudine, di un modo di essere. Con questa filosofia, terminata la raccolta, i vecchi tessuti denim si trasformeranno in creazioni di alta moda, ricercata, sperimentale, innovativa proprio come i giovani designer dell’Harim – Accademia Euromediterranea di Catania (www.harim.it) che, grazie alla sinergia con il Centro, realizzeranno un evento moda i cui dettagli saranno svelati sui canali social dell’Outlet Village (dal 25 maggio al 22 giugno, sabato e domenica) raccontando il jeans tra schizzi, tessuto, modelli e outfit.

Ancora una volta il Sicilia Outlet Village si propone come laboratorio sperimentale, puntando sul dialogo con le eccellenze del territorio, aprendo nuovi varchi di interpretazione del jeans, l’anno scorso con l’arte quest’anno con la moda, formato “eco”.

 

www.siciliaoutletvillage.it|[email protected]

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Intervistato Josè Dalì in occasione della mostra dedicata a suo padre Salvatore Dalì Maestro del Surrealismo organizzata da Salvo Nugnes

Avrà luogo Domenica 11 Maggio 2014, alle ore 18.00, l’inaugurazione della mostra d’arte di José Dalì, presso la storica Milano Art Gallery, galleria che vanta circa un quarantennio di vita, sita in via G. Alessi 11, a Milano, alla fine di Corso Genova a sinistra. L’esposizione dal titolo “La verità surreale” è organizzata dal manager di noti personaggi Salvo Nugnes, in occasione dei 110 anni dalla nascita del padre dell’artista Salvador Dalì, il celebre Maestro del Surrealismo.

Di seguito, l’intervista a José Dalì.

1) Quali sono state le principali fonti e i maestri d’arte che l’hanno ispirata per la sua produzione artistica?

Questo è un po’ complicato, praticamente tutti. Da Van Gogh a Leonardo, a Raffaello, soprattutto a mio padre ovviamente e diciamo che più che essere ispirato, oltre che dai grandi del passato e del presente, credo di essere stato ispirato dalla bellezza della natura, che a mio avviso è la principale opera d’arte.

2) Che ricordi ha di suo padre?

Solo ricordi belli e intensi, di continuo gioco praticamente, legati alla mia infanzia. Poi dopo sono rimasto in Italia e quando poi si è ammalato chiaramente è tutto precipitato. Diciamo quindi, finché è stato in sé, è stato veramente il protagonista dei miei giochi sia da piccolo che da grande.

3) Vuole raccontarci qualcosa?

Le prime cose che mi vengono in mente già le ho raccontate,  anche in interviste televisive. Io ho vissuto con dei tutori in Italia, mio padre e mia madre non avevano il tempo di occuparsi di me, quindi le poche volte che lo vedevo, diciamo d’inverno e d’estate, quando lui tornava in Spagna, si divertiva a farmi gli scherzi. Lui e mia madre, a volte si presentava ai piedi del lettino di notte, mentre io dormivo, con una lampadina sotto il naso, dicendo di essere il demonio e che le corna gli erano cadute sulle labbra. Si aspettava che io dessi di matto però ormai mi ero già abituato. Una volta in particolare fece finta di essere stato ingoiato da un orso che stava all’ingresso della casa di Port Lligat: si era messo dietro gli scalini in alto, con un tubo dell’acqua piuttosto voluminoso e un imbuto faceva la voce come se venisse da dentro il corpo dell’orso e mi diceva “aiutami, aiutami che l’orso mi ha ingoiato”. L’orso era sette/otto volte più grosso di me e quindi lui si divertiva a fare queste cose. Qualche volta faceva finta di morire e faceva finta di sentirsi male, si bloccava per vedere la mia reazione.  Oppure cercava di instaurare in me una specie di reazione a catena, mi portava sulla spiaggia di Port Lligat a vedere le rocce erose dal mare e dal vento mi invitava a descrivere a che tipo di animale poteva somigliare la roccia, tutta una serie di queste cose.

4) Come definirebbe il suo stile pittorico? Anche lei ha una matrice surrealista?

Allora io credo che per essere surrealisti prima di dipingere il surrealismo bisognerebbe essere tra i surrealisti nella genetica. Io amo il surrealismo perché è e può essere infinito. Quando uno inizia, non ha termine, perché ci sono sempre tantissime espressioni. Io sono surrealista nell’animo, anche per imitazione, per giocare ad imitare mio padre. Il genere che presenterò a Milano è divise in tre parti, come se presentassi tre artisti in uno: c’è il periodo informale in cui mi divertivo a partire da una serie di fili di cui imitavano le sinapsi multiple che stanno nel cervello quando l’uomo pensa; poi c’è la metamorfosi, che è un surrealismo leggero in cui io stravolgo i canoni estetici e dipingo degli animali con all’interno dei paesaggi. Io sono più orientato verso la bellezza estetica della natura rapportata a un surrealismo leggero, diciamo sono più io. Mio padre era “più” e basta.

 

5) Sappiamo, che è un artista a tutto tondo e si cimenta anche nella scultura e nella poesia; Vuole parlarci di questa sua esperienza in ambito poetico-letterario?

Allora intanto non sono né un poeta né uno scrittore. Sono rimasto quel bambino che amava giocare con tutto, quindi le poesie sono ispirate da cose che mi vengono in mente per illustrare in rima determinate situazioni e tutto quanto è mirato a emozionare l’ipotetico pubblico che ascolterà quella poesia o che leggerà quel libro o che vedrà quella scultura o quell’opera. A me piace provare di tutto, ma come un gioco, non come uno che ha la presunzione di cavalcare l’onda o di porsi per la sua bravura, sono solo un bambino che continua a giocare, questa è la definizione di me stesso.

 

6) Ci è giunta notizia della sua prossima mostra presso la Milano Art Gallery, come nasce l’opportunità di questa importante mostra?

Nasce proprio casualmente. Io cerco di essere abbastanza lontano dal pubblico e dal mondo esterno, vivo in campagna, vicino ai castelli romani in Italia. Sono 35 anni che vivo qui nella massima tranquillità e fortunatamente sono ancora illeso in questo mondo un po’ particolare, mi nascondo bene. Faccio una mostra ogni tanto, quando mi va e devo dire onestamente che sono soddisfatto quando ho creato un opera, per mia soddisfazione, per l’emozione che da a me stesso e al mio egoismo di essere stato abbastanza bravo. Non è che mi diverte tanto mostrare le mie opere, perché infondo mi sembra quasi un atto di presunzione, no? Per me finisce lì, dopo aver fatto il lavoro,e la cosa strana è, che è un esperienza particolare. Ho avuto la fortuna di incontrare la donna della mia vita un po’ più di 40 anni fa. Non credo nei segni zodiacali, non credo nell’astrologia, ma questa donna è del capricorno ed è nata l’otto gennaio, come Elvis Presley e tanti altri personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Con la stessa casualità , mi è capitato di incontrare Salvo Nugnes, che ha apprezzato il mio lavoro e, quando poi ho scoperto che è nato l’otto gennaio come mia moglie, è stato difficile dirgli di no! Di solito non sono propenso a sbandierare il mio lavoro, forse sono troppo egoista o sono troppo appagato della mia “vita normale”. È nato tutto così, casualmente.

7) É la prima volta che espone a Milano?

Si, è la prima volta che espongo a Milano. Conosco la città, perché ci sono stato così tante volte, ma non avevo mai esposto qui. È la prima volta in assoluto.

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Cam presenta il nuovo Passeggino Fluido

Da oggi la Cam rende disponibile il Fluido anche in versione passeggino: il Passeggino Cam Fluido Allegria. Grazie alla sua estrema maneggevolezza e alle sospensioni ammortizzate le passeggiate con lui scorrono facili facili, e quando è ora di tornare a casa si chiude in un baleno ed è leggerissimo da trasportare! Con seduta reversibile da fronte mamma fino a 12 mesi a fronte strada fino a 36 mesi, Fluido Allegria è il massimo per sentirsi trendy fin da piccoli: blu, beige, fuxia, rosso e fango, pennellate di colore per tutti i gusti e tutte le mode. E per tutti i suoi capricci.

Con seduta reversibile da fronte mamma fino a 12 mesi a fronte strada fino a 36 mesi, Fluido Allegria è il massimo per sentirsi trendy fin da piccoli. Il Passeggino Allegria è disponibile in diversi colori: blu, beige, fuxia, rosso e fango, pennellate di colore per tutti i gusti e tutte le mode.

Il Passeggino Fluido Allegria è corredato dai seguenti accessori: capote con finestra posteriore, coprigambe, parapioggia, cestino. Rivestimenti sfoderabili e lavabili a 30°C.

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Dopo l’inaugurazione alla Milano Art Gallery Laudadio sarà intervistato su “Canale 5” sulla sua mostra fotografica

Max Laudadio, popolare volto televisivo e storico inviato del tg satirico “Striscia la Notizia” sarà ospite speciale della trasmissione “Mattino Cinque” in data Lunedì 5 maggio alle ore 9.35, per raccontare la sua interessante mostra fotografica, dal titolo “Quattr’occhi sul mondo” allestita nella prestigiosa “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, con la curatela di Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager, produttore di grandi eventi, Salvo Nugnes. L’esposizione, aperta al pubblico con ingresso libero fino al 10 maggio, raccoglie le coreografiche immagini realizzate da Laudadio durante gli avventurosi viaggi in giro per il mondo. Scatti d’autore d’intensa suggestione ottenuti con l’utilizzo di lenti di occhiali posti davanti all’obiettivo, con un risultato di sorprendente originalità e innovativa ideazione.

 

Molto rilevante, la cornice benefico-solidale, che si congiunge all’iniziativa artistica, poiché dieci splendide opere sono state inserite in un’asta on line e il ricavato della vendita sarà devoluto a due importanti strutture: la Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi e l’Associazione AiBi “Amici dei Bambini”. Per informazioni consultare il sito http://www.milanoartgallery.it/art_ML_asta.php .

 

Da non perdere la visita guidata, prevista proprio in data 5 maggio alle ore 18.00, presso la “Milano Art Gallery” con la presenza di Max Laudadio, che spiegherà e descriverà nel dettaglio la sua geniale tecnica di rielaborazione delle fotografie e sarà a disposizione dei presenti per rispondere a domande e curiosità e svelare simpatici aneddoti.

 

 

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Città Alpignano (Torino) Location Opera Disco Club Via Via Camillo Benso Conte di Cavour, 131 Tel/Cell 3892596478 (Andra) Nome evento Alessia guest star all’Opera Disco Club di Alpignano Data evento…

Serata da non perdere all’Opera Disco Club di Alpignano: il 3 maggio arriva, per una esibizione 100% live, Alessia, cantante rumena salita alla ribalta per la capacità di giocare con le parole e per la voce bella e facilmente riconoscibile. Tra i brani che l’hanno resa celebre, ci sono  “Plouă”, “Hacker de sentimente” e “Vorbe letale”, dei tre il più recente, frutto della collaborazione riuscitissima con Pavel Stratan. Nel 2013, “Plouă” e “Hacker de sentimente” hanno totalizzato più di tre milioni di visualizzazioni l’uno.

L’Opera Disco Club è la più grande discoteca di musica rumena, ben 1800 metri quadrati, presente sul territorio. In via Camillo Benso Conte di Cavour, 131 è composta da tre sale: la sala Disco, la sala popolare, la sala Manele. Prima di mezzanotte le donne entrano sempre gratis e gli uomini a prezzo ridotto (10 euro); dopo la mezzanotte l’ingresso per le donne è di 10 euro e per gli uomini di 15 euro, consumazione sempre inclusa.

 

Opera Disco Club

 

Via Camillo Benso Conte di Cavour, 131, 10091 Alpignano

 

Facebook: Opera Disco Club

 

Info: Andra – cell. 3892596478

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Città Sant’Ambrogio (Torino) Location Discoteca Havana Club Via Corso Moncenisio 14 Tel/Cell +39 011 939685 Nome evento But first let me take a selfie Data evento 03/05/14 Costo evento 0…

Alla Discoteca Havana, maggio inizia all’insegna dell’animazione e del divertimento.

Due le grandi date in agenda:

 

3 maggio: “But first let me take a selfie”. Tra sorrisi, telefonini e autoscatti, tutti i presenti saranno assoluti protagonisti: scattare le foto della serata – inizio ore 23.30) sarà compito loro. Questa è la sfida: caricare tutte le foto della notte su facebook con il tag #HEROESELFIE e raggiungere il maggior numero di like. Chi vincerà si assicurerà una bottiglia per il 10 maggio. Ingresso omaggio per tutti e per tutta la notte.

 

10 maggio: SCHIUMA PARTY.  La discoteca Havana festeggia l’inaugurazione della stagione estiva e il ritiro nell’armadio di cappotti e maglioni con un evento straordinario: si balla su una piscina. Siete pronti? Ingresso: €7 + €3 (prevendita), consumazione inclusa.

 

L’appuntamento è per il 3 e il per 10 maggio alla Discoteca Havana, in Corso Moncenisio 14 a Sant’Ambrogio (TO). Evento riservato ai maggiori di 16 anni.

 

Discoteca Havana Club

Corso Moncenisio 14

Sant’Ambrogio (TO)

Tel. +39 011 939685

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Salone Internazionale del Libro di Torino

Il Bene. Questo il tema della 27° edizione del Salone Internazionale del libro di Torino che si terrà al Lingotto fiere dall’8 al 12 maggio.
Il Bene inteso come implicazione filosofica, etica, storica e ovviamente letteraria. Come concetto di Bene Comune, ma anche– seguendo le note di Primo Levi – “lavoro ben fatto”, per riscoprire la cura artigianale nel “fare” libri.
Il Paese ospite di questa edizione sarà la Santa Sede con uno spazio espositivo che ripresenta il selciato di Piazza San Pietro.
E come ogni anno, dal 2001, al Padiglione 1 Stand D18 sarà presente Prospettivaeditrice con libri, incontri, presentazioni, video interviste e importanti ospiti. Tra questi la Garfagnana con i libri della Banca e dell’Identità della Memoria dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, la Garfagnana editrice e la condotta Slow Food Garfagnana e Valle del Serchio, che presenterà degustazioni dei prodotti tipici del territorio come il biroldo, la mondiola, il formaggio pecorino, il pane di patate, la bitta di Petrognola e molto altro ancora.
Tra i tanti eventi segnaliamo quello di sabato 10 maggio quando alle  ore 11 presso la  Sala Avorio, si terrà la presentazione curata da Andrea Giannasi dal titolo  “L’esercizio della lettura come pietra portante della scrittura”. Parteciperanno all’incontro gli scrittori Laura Malinverni, Donnino Iannaccone, Donato Anzante, Fabio Arduini, Claudio Beghelli e Matteo Cincopan.
Durante la cinque giorni letteraria in sala stampa verranno presentati i Festival letterari 2014 di Prospektiva: dal Terracina Book festival al Festivaletteratura di Calabria, dal Leggere Gustando al Tra le righe di Barga, da Un mare di lettere di Civitavecchia a  Incipit di Lecce, per finire con il Garfagnana in Giallo.
Sarà possibile seguire il Salone Internazionale del libro di Torino con l’hashtag #insideprospektiva tramite Twitter, Facebook e il blog della rivista letteraria.

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Il 15 maggio The Room presenta “Stop Omofobia”

Giovedì 15 Maggio 2014 dalle ore 20 The Room, nuovo ed esclusivo restaurant street food – gallery – club, nel cuore di Porta Romana a Milano, presenta “Stop  Omofobia”. L’evento benefico è organizzato in occasione della settimana contro l’omofobia e la transfobia, si tratta di una vera e propria opportunità per sensibilizzare il pubblico su un tema che ancora oggi è vittima di pregiudizi.

La serata è organizzata dall’associazione Gaia360° e il magazine Nerospinto.it e vanterà la partecipazione del progetto Le Cose Cambiano al quale sarà devoluto parte del ricavato della serata.

Per l’occorrenza verrà realizzata una lotteria con in palio l’opera dell’artista Stefano Epis, creata ad hoc, accompagnata dall’ intervento di Francesca Vecchioni e dalla presenza di Chiara Reali, curatrice del sito e dei social network del progetto Le Cose Cambiano. Le Cose Cambiano è un progetto di Isbn Edizioni e dell’associazione di promozione sociale Girls and boys dedicato agli adolescenti e ai giovani LGBT.

Affiliato italiano del progetto americano It Gets Better, Le Cose Cambiano è un’ iniziativa che si basa sulla convinzione per cui lo strumento più potente di comprensione e di educazione, nonché il migliore antidoto contro l’isolamento, sia la narrazione e, tramite le storie, vuole contribuire a combattere tutti i tipi di bullismi e discriminazioni.

La serata sarà un’ottima occasione per confrontarsi riguardo all’omofobia e alla transfobia, temi che nel XXI secolo sono considerati ancora dei tabù.

L’appuntamento inizierà alle ore 20 con la cena che prevede un menù da 22 euro comprensivo di: vino, un antipasto o un dolce a scelta, un piatto principale tra le proposte del menù, acqua e caffè o in alternativa si può ordinare dal menù alla carta.

Per l’evento la consolle di The Room ospiterà Mary K & Shener che intratterranno gli ospiti con uno speciale dj set.

Inizio evento ore 20.00 The Room via Giulio Romano 8, 20135 Milano [email protected] / [email protected]

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Gli antipsicotici riducono il cervello

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  • 2 Maggio 2014

Scansione cerebraleI trattamenti tramite antipsicotici sono associati ad una riduzione del volume di materia grigia. Nei pazienti che hanno ricevuto più di un trattamento con antipsicotici è presente una diminuzione progressiva del volume di materia bianca.

Le immagini, a lungo attese, di 14 anni di risonanze magnetiche (MRI) risultanti dagli studi della dottoressa Nancy Andreasen su 211 pazienti, documentano un restringimento progressivo del volume di tessuto cerebrale nei pazienti a cui sono stati prescritti antipsicotici la prima volta che hanno sperimentato un episodio di psicosi.

La scoperta, pubblicata su The Archives of General Psychiatry (un estratto qui sotto) mostra un rapporto diretto di causa tra il dosaggio, la durata dell’esposizione agli antipsicotici e il restringimento del cervello:

Ad una più lunga esposizione corrisponde un più piccolo volume del tessuto del cervello ed un aumento di volume del fluido cerebrospinale.
Dopo aver controllato gli effetti di altri 3 fattori predittivi, un trattamento di maggiore intensità tramite un antipsicotico è stato associato con indicatori di una riduzione generalizzata e specifica dei tessuti del cervello.
Un trattamento antipsicotico continuato è stato associato a volumi inferiori di materia grigia. La diminuzione progressiva del volume di materia bianca era più evidente nei i pazienti che hanno ricevuto più trattamenti con antipsicotici.
La scoperta conferma gli studi sugli animali:

“La plausibilità che un trattamento antipsicotico a lungo termine abbia una conseguente riduzione del volume generale cerebrale è ulteriormente convalidata da recenti studi controllati sui macachi”.
“Questi risultati sono coerenti con i precedenti studi MRI che suggeriscono che gli antipsicotici producono cambiamenti nel cervello umano, misurabili con tecniche di neuroimaging dal vivo.”
Il meccanismo con cui questi farmaci causano danni al cervello, è stato spiegato da Dott. Andreasen in un’intervista al The New York Times (2008):

“questi farmaci … bloccano le attività di base dei gangli (formazioni nervose) . La corteccia prefrontale non riceve l’input di cui ha bisogno e viene arrestata dai farmaci. Ciò riduce i sintomi psicotici. E provoca anche una lenta atrofia della corteccia prefrontale.”
“Un’altra cosa che abbiamo scoperto è che più sono i farmaci che vengono somministrati e più si perdono i tessuti cerebrali.”
Tratto da: http://www.ahrp.org/cms/content/view/606/9/ di Vera Hassner Sharav 26 febbraio 2011

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Materiale di prevenzione sulle droghe.

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  • 2 Maggio 2014

Scopri la verità sulle droghe

Opuscoli illustrati contenenti informazioni vere sulle droghe più comunemente abusate.
Questo sito contiene il testo completo di questi opuscoli, che sono stati appositamente scritti per i giovani adolescenti, ma contengono fatti che anche gli adulti hanno bisogno di conoscere.
È scritto in un linguaggio semplice, facile da capire, ed è disponibile in 22 lingue. Queste informazioni spiegano gli effetti fisici e mentali della droga su di una persona. Racconta di storie vere di persone che hanno fatto uso di droghe e ne sono diventate assuefatte.
Se qualcuno sta cercando di farti provare la droga, o se stai considerando di provarla, od ormai la usi, o se conosci qualcuno che fa uso di droghe, visita questo sito in modo da avere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole.
Il primo segmento, intitolato La Verità sulla Droga, fornisce un quadro reale e conciso su cosa siano esattamente le droghe, come funzionano e che cosa fanno. Fornisce i nomi delle droghe da strada, nonché gli effetti a lungo e breve termine delle sostanze più comunemente usate. Questo opuscolo è in generale raccomandato per la distribuzione a qualsiasi collettività, e da passare ad amici, familiari ed altri.
Ogni sezione è dedicata ad una droga specifica, con molti più fatti e le storie di chi ne ha fatto uso. È possibile selezionare la droga su cui si desidera informarsi
Gli opuscoli e questo sito sono mezzi d’informazione per tutti: adolescenti, genitori, insegnanti, avvocati, forze dell’ordine, animatori, specialisti nella prevenzione e nella riabilitazione dalla droga e per professionisti della salute.
Per leggere gli opuscoli, clicca su una delle copertine qui sopra.
I tredici libretti sono gratuiti e possono essere ordinati come un insieme, o ciascuno di essi può essere ordinato separatamente in qualsiasi quantità. Clicca qui per richiedere gli opuscoli “La Verità sulla Droga”.
“Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono tutto
sommato l’unica ragione del vivere” (Citazione di L.Ron Hubbard)

informazioni su www.noalladroga.org o contatta Gabriele 3494466098

 

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Tema: Droghe leggere e droghe pesanti.

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  • 2 Maggio 2014

Scopri la verità sulle droghe

Brescia: 26 Aprile 2014 i volontari della campagna “Dico no alla droga” hanno
distribuito nella zona della stazione, centinaia di libretti “Scopri, la
verità sulle droghe”. Cosi che con l’istruzione si possa tener lontani i
nostri giovani da queste sostanze.

Recentemente si è polemizzato sul tema “droghe leggere e droghe pesanti”.

Cosa rispondono i volontari nel campo della prevenzione: “scopri la verità
sulle droghe”

Tutte le droghe sono VELENI!
Tutte le droghe in sostanza sono veleni. La quantità di droga che una persona
assume, determina l’effetto creato.
Una piccola quantità agisce da stimolante (accelera le azioni). Una quantità
maggiore agisce come sedativo (rallenta le azioni, crea sonnolenza)
Una quantità considerevole agisce come VELENO vero e proprio e può uccidere la
persona.
Questo è vero per ogni droga e psico-farmaco. Ognuna a dosaggio differente.
Come la Marijuana alcuni “tiri” agiscono come stimolante, alcune “canne”
probabilmente porterebbero ad addormentarsi. Facendosene un centinaio
probabilmente si morirebbe.
Ma, è vero, che in futuro se il ragazzo volesse ottenere lo stesso effetto, e’
necessario aumentare la dose e.. si da il via alla spirale della tossico-
dipendenza.

Partendo dalle droghe leggere è molto facile che il ragazzo passi alle droghe
pesanti.

L’unica soluzione è: non iniziare mai. Mentre a livello politico, non dovrebbe
neanche emergere una discussione a riguardo.

Sarebbe un’altra giustificazione e una motivazione in più per lo spacciatore
per far iniziare altri ragazzi.

“Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono tutto
sommato l’unica ragione del vivere” (Citazione di L.Ron Hubbard)

Scopri la verità sulle droghe:
www.noalladroga.org.

 

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San Polo, Un vento fresco di Felicità

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  • 2 Maggio 2014

La via della felicità
Brescia, 26 Aprile 2014 Un “vento fresco” di felicità è passato nel villaggio di S. Polo, e tramite il gruppo omonimo bresciano, sono state distribuite oltre 1500 copie del libretto “La via della felicità” alle famiglie della zona di San Polo nella zona della questura.
Da anni San Polo vien riconosciuta come la zona “calda” per la quantità di criminalità da appartamento o da spaccio … volontari per portar “un vento morale” nella zona hanno fatto un ampia distribuzione, casa per casa, di libretti de “La via della felicità”.
Il libretto con 21 precetti affronta ciò che è la “Strada” della Felicità.; tratto dal libro: “… ma chi ha detto che la strada non abbia delle buche? Ma è pur sempre possibile percorrerla. E se anche le persone possono cadere, questo non significa che non possano rialzarsi e proseguire. Se si rimane entro i margini di questa Via, non si può sbagliare troppo…” ” Via della felicità è un autostrada per coloro che conoscono i margini. Tu sei il guidatore. Buon viaggio” (L. Ron Hubbard)
Per maggiori informazioni Gabriele 3494466098 o wwww.laviadellafelicita.org

 

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Prima visita ufficiale dei Crow in Italia

E’ prevista per i primi di giugno la prima visita ufficiale in Italia di una delegazione della tribù nordamericana dei Crow,
la stessa che nel 2008 ha adottato Barack Obama.
Il legame dei Crow con l’Italia parte da lontano, quando nel 1921 il Generale Armando Diaz fu adottato come membro della Tribù
( cit New York Times http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=F30813F73B5810738DDDAE0994D9415B818EF1D3 )
Seconda italiana ad essere adottata è stata nel 2010 invece Raffaella Milandri, scrittrice, fotografa  e nota attivista per i diritti umani dei popoli indigeni.
Proprio in virtù di questa recente adozione della Milandri, Cedric Black Eagle, Presidente uscente della Crow Nation, la moglie Audrey e la madre Mary Walks on Ice
verranno in Italia, invitati dai  Comuni della Riviera delle Palme, San Benedetto del Tronto e Grottammare, dove la Milandri risiede, ad una visita ufficiale che oltre ad
avere lo scopo di uno scambio culturale che porrà in primo piano storia e costumi dei Nativi Americani, culminerà con la cittadinanza onoraria assegnata al capo Black Eagle.
Ma la tribù dei Crow e in particolare la famiglia Black Eagle vantano una altra adozione molto prestigiosa: quella del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Nel maggio del 2008 infatti, durante la sua prima corsa al seggio presidenziale, l’allora senatore Barack Obama visitò la riserva Crow.
In quell’occasione, Obama fu adottato nella tribù Crow da Hartford “Sonny” Black Eagle e la moglie Mary.
(cit La Repubblica: http://www.repubblica.it/2008/01/speciale/altri/2008primarie/indiani-obama/indiani-obama.html  )
Dopo il 2008, Obama divenne Presidente degli Stati Uniti, e suo fratello Cedric divenne Presidente della Crow Nation;
i due si sono incontrati in seguito alla Casa Bianca, insieme al padre Hartford e a Mary Walks on Ice Black Eagle.
Ha detto Mary, madre adottiva di Obama: “Quando lo adottammo, gli chiesi di ricordarsi di noi se fosse arrivato alla Casa Bianca.
E lui mi disse:”Mamma, sarai là con me.”” Obama è stato fedele alla sua promessa: la famiglia Black Eagle ha visitato molte volte la Casa Bianca in molte occasioni.
La storia dei Crow e della adozione di Obama, nonchè della autrice stessa è narrata nell’emozionante libro di Raffaella Milandri “La mia Tribù”.
Chiediamo alla Milandri, sorella adottiva di Cedric Black Eagle: ” Possiamo quindi dire che lei è sorella anche del Presidente Obama?”
che risponde: “Nel senso che i Nativi AMericani danno alla adozione, sì, facciamo parte della stessa famiglia. Ma non ho ancora avuto modo di incontrarlo.
Il senso reale della adozione è una fratellanza universale, per me un grande onore.”
Si prevede una grande affluenza all’evento, che prevedendo un ampio spazio dedicato alla cultura nativa americana richiamerà molti appassionati.

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