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Green economy, l’Italia è tra i Paesi che (in teoria) potrebbero essere favoriti

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  • 16 Dicembre 2021

Il mondo è entrato in una fase importante, virando con decisione verso la green economy. Le sfide in ottica “verdesono tante e complesse, e coinvolgono tutti i Paesi. Ma non sono tutti sullo stesso piano.
Infatti come in tutti i passaggi storici ci sono vincitori e vinti, e accadrà così anche in questo caso.

La sfida della green economy

green economySe per il combustibile fossile, petrolio in primis, ci sono in tutta chiarezza alcune zone del mondo decisamente avvantaggiate da madre natura, anche l’energia verde presenta Paesi che possono essere più favoriti da altri. Insomma anche nella virata verso la green economy non sono tutti sullo stesso piano.
Poi è chiaro che molto dipende anche da come verranno colte certe situazioni e opportunità, da come si riuscirà ad agganciare l’uncino di Ross economico.

Paesi favoriti

Quello che bisogna chiedersi è chi saranno i beneficiari della transizione verso la green economy?
In base a uno studio realizzato dall’Università di Oxford, anche l’Italia figura tra i paesi favoriti. Assieme a noi ci sono Germania, Spagna, Stati Uniti e Cina. Potrebbero essere questi i veri market maker della rivoluzione verde.

Nel report  intitolato “Predictors of Success in a Greening World”, sono questi paesi ad essere identificati come i maggiori beneficiari dalla transizione ecologica. Tutto questo grazie alle loro forti competenze produttive e tecnologiche in ambito green.

Cogliere le opportunità

Bisogna evidenziare che se in assoluto il potenziale di sviluppo della green economy è migliore in questi Paesi, quanto poi esso si tradurrà in effettivi vantaggi competitivi è tutto da vedere.
Ad esempio, saranno importantissime le differenze di budget per la ripresa post-pandemia, in special modo quanta parte sarà destinata a trainare i cambiamenti nelle competenze green in futuro. L’Italia in questo senso ha un budget relativamente basso, meno dello 0,1% del PIL. Stati Uniti, Germania e Cina invece investono fino all’1% del PIL nella ripresa verde.

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Business delle rinnovabili in crescita nonostante il Covid. E nel 2021 andrà anche meglio

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  • 27 Novembre 2020

L’economia ha avuto una brusca frenata a causa della pandemia. La battuta d’arresto ha riguardato tutti i settori, riducendo i consumi e ostacolando gli investimenti. Con una sola eccezione, il business delle energie da fonti rinnovabili.

I numeri del business

business rinnovabiliA confermare la crescita continua è l’AIE (Agenzia internazionale dell’energia). Nel suo rapporto presentato a Parigi, dal titolo “Renewables 2020, Analysis and forecast to 2025“, l’ente internazionale ha messo in evidenzia come il tema ambietale non solo non ha subito contraccolpi dal Covid, ma anzi una ulteriore spinta. L’impatto energetico sul clima infatti ha colpito la sensibilità di sempre più persone. E il business ne ha tratto giovamento.

Buon 2020, sarà ancora meglio il 2021

I numeri confermano la crescita anche in epoca Covid. Nel 2020 sono stati realizzati 200mila megawatt di nuovi impianti. Rispetto all’intero volume di investimenti energetici di quest’anno, le rinnovabili hanno rappresentato quasi il 90% dell’aumento della capacità di potenza totale in tutto il mondo.
Questo trend crescente continuerà anche nel 2021. Anzi, probabilmente il business delle rinnovabili subirà un’accelerata dal momento la pandemia ha creato un collo di bottiglia rispetto a molti investimenti, che si sbloccheranno tutti insieme l’anno prossimo.

I tre settori dello sprint

La corsa però non ha riguardato tutti i segmenti di mercato. Sono soprattutto tre quelli che hanno trainato il rally: solare, eolico, idroelettrico. Ci sono invece dei passi indietro nei segmenti dei biocarburanti e delle bioenergie. La spinta delle rinnovabili assume ancora più valore se si considera che, in contrasto, ci sono stati forti cali innescati dalla crisi sanitaria in molti altri settori energetici. Basti pensare a petrolio, gas e carbone, che sono andati a zig zag dopo aver perso parecchio durante la primavera.
Se poi guardiamo in Borsa, i titoli quotati di produttori di apparecchiature e di sviluppatori di progetti hanno avuto risultati decisamente superiori alla media.

A livello geografico, la spinta maggiore si evidenzia in Cina e Stati Uniti, dove gli investimenti si affrettano a raccogliere le incentivazioni in via di esaurimento. Nel prossimo futuro però anche l’India tirerà il mercato, mentre l’Europa farà la sua parte più blandamente (ed a macchia di leopardo). Nel nostro continente infatti, ci si è dati obiettivi a lungo termine (2030 e 2040) ma poche strategie a breve termine per concretizzare la svolta energetica green.

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Differenziare serve: sale al 94,3% il recupero dei rifiuti raccolti da Hera

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  • 25 Settembre 2015

On line la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”: dati e mappe per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata, già arrivata a quota 51,6% nel bolognese, che alimenta l’economia circolare del recupero e dà lavoro a 17.000 dipendenti in 188 impianti

La sfida dell’economia circolare: così si controlla la filiera del riciclo

Tracciare la filiera del riciclo, dare garanzie sull’effettivo recupero della raccolta differenziata, rendere chiaro il processo che si attiva grazie allo sforzo dei cittadini e il contributo dell’azienda.

Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato.

Uno sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy.

Il recupero della raccolta differenziata sale a quota 94,3%

I dati contenuti in “Sulle tracce dei rifiuti”, anche quest’anno verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, danno conto dei risultati raggiunti in Emilia-Romagna, Marche e nel Nord Est, che parlano chiaro: nel 2014 è stato recuperato il 94,3% di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente.

In media, dunque, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea a essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è complessivamente di appena il 5,7%. 

Quasi 200 le aziende della green economy coinvolte, che danno lavoro a 17.000 persone

Nel report sono riportate 8 mappe, una per ciascun materiale raccolto, che permettono di scoprire quali e dove sono i principali impianti che si occupano del recupero finale dei rifiuti. In totale gli impianti coinvolti sono ben 188, di cui 6 nel bolognese (in prevalenza impianti di compostaggio), gestiti da 167 aziende, 46 delle quali con sede nel territorio servito dal Gruppo Hera.

I 188 impianti, con un fatturato totale di circa 10 miliardi di euro, occupano complessivamente 17.000 persone. Dati che evidenziano un elevato grado di avanzamento nella transizione da una economia lineare, in cui i prodotti sono destinati a diventare rifiuti e a finire in discarica, a un’economia con più recupero, per questo detta “circolare”.

Queste attività si accompagnano alle altre iniziative del Gruppo che promuovono il riuso di prodotti, quali “FarmacoAmico” e “CiboAmico”, che nel 2014 hanno interessato beni per un valore complessivo di circa 380.000 euro, e “Cambia il finale”, che ha consentito di recuperare e riutilizzare oltre 450 tonnellate di ingombranti.

Del ferro non si butta via niente, del verde e del legno quasi nulla

Dall’analisi dei dati, al primo posto per percentuale di recupero si colloca il ferro: se ne raccolgono 2,5 kg per abitante e il 99,1% viene reimmesso sul mercato o trasformato per il riuso nelle industrie metallurgiche o nelle acciaierie. Anche del verde si recupera tantissimo: nel 2014 nel territorio gestito da Hera il 99% di sfalci e potature (69,2 i kg procapite raccolti) hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, negli impianti a biomasse ricavandone energia rinnovabile. Dei 18,5 kg di legno per abitante raccolti, ne è stato recuperato il 98,1% per la produzione di pannelli, cippato o pellet. La plastica, in particolare, viene recuperata all’80,7% (24,8 kg per abitante raccolti) mentre la carta al 96,4% (60 kg raccolti per abitante). L’organico si attesta al 91,1% (con 53,4 kg annuali per abitante raccolti), il vetro al 93,7% (31,7 i kg procapite raccolti). Infine, i metalli contenuti negli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 92,9%.

 

Raccolta differenziata del Gruppo al 56% nei primi 8 mesi del 2015, a quota 51,6% nel bolognese

Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto nei primi 8 mesi del 2015 il 56% (14 punti percentuali sopra la media nazionale del 42,3%), grazie ai molteplici progetti attivati nei diversi territori. Nel bolognese ad agosto 2015 la raccolta differenziata è arrivata al 51,6%, anche grazie ai primi risultati dei progetti nel capoluogo.

Più qualità, meno costi: grazie alla differenziata si risparmiano fino a 25 euro all’anno

Lo scorso anno nel territorio servito da Hera la spesa media per il servizio di igiene urbana di una famiglia media di 3 persone in una casa di 80 mq è stata di 238 euro. Grazie a una raccolta differenziata di qualità è stato stimato per il 2014 un risparmio di circa 25 euro per famiglia, pari al 10,5% della bolletta. La legge prevede, infatti, che dai costi del servizio di raccolta differenziata, che vanno a comporre le tariffe, vengano detratti sia i contributi che gestori e Comuni ricevono dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sia i ricavi derivanti dalla vendita del materiale. Il Conai, che non ha fini di lucro e si occupa di avviare a effettivo recupero i rifiuti di imballaggio, si finanzia tramite i contributi delle aziende che producono imballaggi e la vendita dei materiali raccolti. In questo modo può riconoscere dei contributi economici a Comuni e gestori, utili a sostenere la raccolta differenziata. Nel 2014 i ricavi ottenuti dal Conai e dalla vendita dei materiali sono stati pari 27,8 milioni di euro, che hanno coperto il 27% dei costi dei servizi per la raccolta differenziata. Separare bene i rifiuti, quindi, fa bene all’ambiente e anche al portafoglio.

Tutti i dati sono disponibili on line nella sezione interattiva e navigabile all’indirizzo www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

Il report cartaceo sarà in distribuzione nei prossimi giorni anche presso le stazioni ecologiche, gli urp dei comuni più grandi e i principali sportelli clienti del Gruppo.

Venier: “Ancora un passo nella crescita del recupero, che vede protagonisti i cittadini e il Gruppo”

“Siamo l’unico gestore a pubblicare un report di questo tipo in Italia, uno strumento di trasparenza verso i cittadini che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità – commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. Questi risultati sono stati possibili grazie alla realizzazione sul territorio di una decina di impianti esclusivamente dedicati a queste filiere, come ad esempio i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La volontà è di ridurre sempre di più i conferimenti in discarica: siamo partiti 12 anni fa dal 49% e oggi siamo già scesi al 12,9% (la media nazionale è il 38%) ma non vogliamo fermarci e al 2019 l’obiettivo è di arrivare al 6,8%”.

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A Green Business si presenta il Sensore Sismico Bavari.

Venerdì 25 ottobre, al Centro Fieristico Fiere della Campania, sarà illustrato il funzionamento dell’innovativo sistema di prevenzione del rischio sismico.
“Green Business”, fiera internazionale specializzata dedicata alle energie alternative e alle fonti rinnovabili, ospiterà una tappa della Presentazione Itinerante del Sensore Sismico a soglia differenziata Bavari, promossa dal Comitato Organizzatore di cui fanno parte Claudio Giorno, Amministratore Unico di IXO’ Partecipazioni e Servizi e Giuseppe Bavari, Amministratore Unico di Electa. Il Sensore Sismico a soglia differenziata è stato prodotto per realizzare sistemi capaci di soddisfare le tematiche legate alla prevenzione e riduzione degli effetti sulle persone derivanti dall’imprevedibile insorgenza al suolo di un sisma caratterizzato da energia medio-alta. La sua elevatissima sensibilità prevede la rilevazione di accelerazioni strutturali generate da magnitudo locali comprese tra 1,8 e 4,2 gradi Richter. Il Sensore Sismico a soglia differenziata è stato certificato con esito congiunto dal Dipartimento di Protezione Civile Italiana e del Comitato di Protezione Civile della Regione Sicilia. I sistemi nascenti dall’opportuno utilizzo del sensore si prestano in modo eccellente, oltre che per gli ovvi fini preventivi, anche per la generazione di reali e corrette mappe di vulnerabilità sismica all’interno dei centri urbani e tutti i dati accelerometrici rilevati potranno essere inviati a multiple centrali di acquisizione dati, sfruttando la loro connessione in rete. L’incontro, in programma venerdì 25 alle ore 11,00 presso la Sala Convegni del Centro Fieristico Fiere della Campania, ha lo scopo di richiamare l’attenzione di ingegneri, architetti e di tutti gli altri soggetti interessati al processo di prevenzione e protezione ambientale, temi di grande importanza con cui oggi è indispensabile confrontarsi. Al convegno interverranno Claudio Giorno, Amministratore Unico di IXO’ Partecipazioni e Servizi; l’Ing. Benedetto Barone e Giuseppe Bavari, ideatore e titolare del brevetto, che illustreranno il funzionamento dell’apparecchiatura e risponderanno alle domande dei presenti. L’illustrazione delle tecniche avanzate di protezione sismica, frutto dell’applicazione del Sensore Sismico a soglia differenziata, in un contesto quale quello della provincia di Avellino, fortemente interessata da tali fenomeni, conferiscono al Convegno, organizzato nell’ambito della Fiera Internazionale Green Business, un’alta valenza culturale di grande attualità.

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Al Fiere della Campania, spazio alle energie alternative e alle fonti rinnovabili con “Green Business”

In contemporanea con “Sud con Gusto” si terrà la Fiera Internazionale di Settore “Green Business”, una tre giorni dedicata a temi di grande attualità con incontri, temi e dibattiti.
L’Irpinia, terra verde per antonomasia, dove il patrimonio naturalistico è uno degli aspetti preponderanti del territorio, si apre alla Green Economy, l’approccio di sviluppo che, oltre a favorire un incremento del benessere economico, prevede anche la presa di coscienza dell’impatto che le attività produttive possono avere sull’ambiente. Dal 25 al 27 ottobre, il Centro Fieristico Fiere della Campania di Ariano Irpino, ospiterà “Green Business”, fiera internazionale di settore dedicata alle energie alternative e alle fonti rinnovabili. Si tratta di un evento il cui scopo è accendere i riflettori su temi di grande attualità e di crescente centralità nella vita di tutti i giorni. Tra questi, un posto di rilievo spetta alle tecnologie e soluzioni per il risparmio energetico applicate ai settori dell’eolico e del solare, ma anche ai sistemi di condizionamento, alle tecniche di edilizia e al ciclo dei rifiuti. Grande spazio sarà dato ai momenti di formazione professionale e di aggiornamento sulle più recenti innovazioni nel campo dell’energia verde, attraverso la possibilità di incontrare esperti, operatori tecnici, aziende specializzate ed enti territoriali impegnati nella messa a punto di processi all’avanguardia in grado di garantire una sempre migliore qualità della nostra vita e dell’ambiente che ci circonda. Il ricco programma di appuntamenti comincia con il ciclo di lezioni didattiche “Tele-Riciclo”, dedicate ai processi e alle metodologie della raccolta differenziata, che Irpinia Ambiente terrà agli alunni delle scuole in visita al Centro Fieristico, al fine di sensibilizzare anche i più giovani a questo importante tema. Le lezioni si terranno nelle mattine di venerdì 25 e sabato 26 ottobre. Sempre Venerdì mattina, alle ore 11.00, a seguito della Cerimonia di Inaugurazione, si terrà la Presentazione Itinerante dedicata al “Sensore Sismico a soglia differenziata Bavari”, prodotto per realizzare sistemi capaci di soddisfare le tematiche legate alla prevenzione e riduzione degli effetti sulle persone derivanti dall’imprevedibile insorgenza al suolo di un sisma caratterizzato da energia medio-alta e certificato con esito congiunto dal Dipartimento di Protezione Civile Italiana e del Comitato di Protezione Civile della Regione Sicilia. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, è previsto il Convegno Tematico “Minieolico, opportunità per il territorio”, a cura di CPEM, Consorzio Produttori Energia Minieolico, un’associazione a difesa degli interessi dei costruttori di turbine eoliche di piccola e media taglia e dei produttori di energia da fonte minieolica. All’incontro interverrà Carlo Buonfrate, Presidente del Consorzio, che illustrerà le possibilità offerte dagli impianti minieolici, che oltre a rappresentare una fonte di energia non impattante possono divenire anche fonte di reddito per le aziende agricole. Green Business si configura, dunque, come un evento di grande attrattiva, ben integrato con “Sud con Gusto”, evento dedicato alle eccellenze agro-alimentari del Mezzogiorno d’Italia, che si svolgerà in contemporanea. Una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, d’altronde, non può che giovare al mantenimento degli alti standard qualitativi per cui i prodotti del Sud Italia sono conosciuti e apprezzati nel mondo.

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L’avv. Marco Carra sostiene la “Green economy

L’affermato avvocato mantovano Marco Carra, eletto segretario della III commissione “Sanità e politiche sociali” del Consiglio regionale della Lombardia, è un convinto sostenitore dei progetti connessi all’economia verde, la “Green economy” sulla quale sta già investendo una buona percentuale di aziende italiane, che spiccano per innovazione, export e occupazione.

Carra dichiara “Questa crisi ha cambiato tutto e la green economy può venirci in soccorso. Innanzitutto, dobbiamo agganciare il treno dell’Expo 2015 per promuovere la nostra produzione agroalimentare. In secondo luogo, la green economy può offrire soluzioni concrete per il polo petrolchimico, dalle bonifiche dei terreni inquinati al polo scientifico tecnologico proposto dalle associazioni ambientaliste, passando per la ricerca e lo sviluppo della chimica verde, un passaggio quest’ultimo fondamentale per garantire il mantenimento dell’occupazione“.

Carra sostiene, che deve finire il consumo indiscriminato di suolo e serve quanto prima una legge, che contrasti la cementificazione e tuteli il patrimonio storico-artistico, il paesaggio e i terreni agricoli. È necessario rilanciare l’economia e produrre occupazione investendo nella sostenibilità e preservando la bellezza. Questa è la ricetta anti-crisi scaturita dalla green economy. Bisogna comprendere qual’e’ il posto dell’Italia in un mondo che cambia. Il paese deve investire sui suoi tradizionali punti forti, la ricerca e la cultura incrociandoli con qualità, innovazione e con la capacità, che ci appartiene di “produrre belle cose all’ombra dei campanili” citando lo storico Carlo Cipolla.

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DADE2, IL PORTALE E’ “ECO-FRIENDLY”

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  • 12 Febbraio 2013

Un nuovo sito internet ospitato su server alimentati totalmente da energia green. Dade2, società di web hosting e partner di Microsoft dal 2009, lancia il suo portale e lo fa scommettendo sulle energie pulite. Un dato importante se si osserva il settore Ict nel suo complesso e che sottolinea anche Manuel Trongone, Ceo dell’azienda: «Siamo consapevoli del fatto che il settore informativo e tecnologico emetta più di 830 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno e solo la parte internet utilizzi circa l’uno per cento di tutta l’energia elettrica del pianeta. Gli studiosi del Ceet (Centre for Energy-Efficient Telecommunications) prevedono entro il 2020 un aumento sino al 5-10% del totale della produzione di elettricità globale. Si tratta di un problema evidentemente mondiale, ma rispetto al quale anche noi intendiamo offrire la nostra parte di soluzione: tutti i server Dade2, infatti, si trovano in Islanda, sono a basso voltaggio e utilizzano energia green al 100% derivante dall’attività geotermica del paese, il che riduce i consumi elettrici di oltre il 40%». Il nuovo sito presenta la propria offerta in maniera semplificata ed è più user-friendly rispetto ai professionisti e alle aziende che hanno bisogno di soluzioni web hosting personalizzate. Questa operazione rientra in una strategia di relazione più ampia attraverso la presenza e le attività sui social media per offrire maggiore supporto ai propri clienti e far conoscere i propri servizi. Gianluca Crisci, business developer manager di Dade2, spiega i motivi di questa strategia: «L’esperienza decennale nel settore del web hosting ci ha messo a confronto con molti professionisti e organizzazioni complesse; abbiamo compreso quanto sia importante offrire imassimi standard qualitativi senza perdere di vista il fatto che, dall’altro lato, ci siano persone che interagiscono con i nostri prodotti. È per questa ragione che lavoriamo ogni giorno per offrire soluzioni migliori ai nostri clienti». Il team di Dade2 è composto da professionisti qualificati: gli ingegneri sono tutti certificati MCSE (Microsoft Certified Systems Engineers), mentre gli esperti project manager e sviluppatori web offrono assistenza in tutte le fasi di un progetto IT.

Dade2
www.dade2.net
[email protected]

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II Edizione di Vival: festival del vivere bene

VIVAL aprirà la seconda edizione il 19 aprile per una tre giorni dedicata al benessere nella sua accezione più ambiziosa: star bene in modo naturale. Una vetrina dei luoghi e dei modi dello star bene, dei prodotti, dei servizi, delle discipline utilizzate per ritrovare e mantenere l’equilibrio mente-corpo.
La scorsa edizione si è conclusa con un passaggio di oltre 5.000 presenze e con le riprese televisive di RAI Tre in onda al TG regionale.
Questo festival non vuole essere il classico appuntamento commerciale, ma vuole promuovere un messaggio specifico e diretto, creare un legame con il territorio e le aziende partecipanti indirizzando l’attenzione verso la consapevolezza della necessità del vivere bene fuori dalle mode del periodo, ma come obiettivo naturale.
VIVAL vuole proporre un nuovo modo di stare insieme ricercando principi che portano a sentirsi bene con se stessi, vivere in armonia con l’ambiente circostante, andare alla ricerca di un concetto diffuso di condivisione del benessere. Un luogo dove rapportarsi con la tradizione e l’innovazione, per esplorare tutti gli aspetti di una precisa scelta di qualità di vita.
L’attenzione sarà rivolta verso le nuove tendenze consapevoli, l’alimentazione bio, le discipline olistiche e alternative, i trattamenti e le cure termali, passando per tutto cio’ che è tradizione del benessere, in evoluzione per tenere il passo con i tempi.
La manifestazione sarà ospitata nella nuova struttura fieristica sorta a Pinerolo, il Palared, struttura polivalente di grande richiamo, che con i suoi 3.000mq accoglierà questa kermesse.
All’interno troveranno dislocazione gli stand espositivi, gli allestimenti dedicati ai prodotti e servizi per il pubblico, sarà dato spazio alla dimostrazione delle varie discipline e dei trattamenti, ci saranno momenti di condivisione e di incontro con i professionisti del settore e workshop sulle tematiche di maggior interesse (vedi alimentazione, diete, tecniche di rilassamento, rispetto ambiente, ecologia, ecc).
La kermesse è rivolta ad un pubblico attento ed interessato che vuole avvicinarsi sempre di più al mondo natural a chi vuole modificare il suo stile di vita per renderlo più sano e consapevole, a chi lavora nel vasto settore del benessere e vuole tenersi informato e al passo con le nuove tendenze o con discipline lontane dalla sua formazione, ma anche a chi è semplicemente incuriosito dal mondo dello star bene.
Gli argomenti trattati:
WELLNESS & BEAUTY: prevenzione, discipline tradizionali, olistiche e alternative, cure termali, trattamenti curativi, cosmesi naturale, la cosmeceutica, i trattamenti estetici specifici, i soggiorni nelle spa.
FOODIE: cibi biologici, certificati e naturali, la tracciabilità e la filiera corta, la qualità dei prodotti, la tendenza vegana, intolleranze alimentari, l’esigenza di una corretta alimentazione, il bio per animali.
GREEN ECONOMY: energie rinnovabili ed alternative, eco house, combustibili, nuove abitazioni consapevoli, macchine elettriche e ibride.
ENJOY & RELAX : eco-turismo, sport, attività ricreative, editoria specializzata di settore, intrattenimento.
KIDS: abbigliamento, arredo, giochi, alimenti, prodotti per l’igiene personale e cura del bambino. Angolo di intrattenimento con laboratori e giochi realizzati con materiali ecologici.
L’evento verrà promosso con una campagna pubblicitaria su testate giornalistiche di tutto il Piemonte, affissioni, radio, TV locali, internet, un magazine che affronta tutti i temi presentati nell’expo.
Tutti gli operatori partecipanti avranno l’opportunità di presentare i loro servizi o prodotti nell’area incontri per poter interagire direttamente col pubblico,

L’evento fa parte di un più ampio progetto che intende coinvolgere anche la città di Pinerolo e la sua cintura.

Nella giornata di sabato 20 è in programma la prima edizione di VIVAL Running, corsa podistica non competitiva di 6 Km. che partirà dal centro di Pinerolo con arrivo al Palared (Abbadia Alpina)
La corsa sviluppandosi per le vie del centro storico darà l’opportunità di animare tali zone e far intravvedere le attività commerciali creando quindi un legame tra il cento città e il polo espositivo.

Verrà realizzato un innovativo strumento promozionale il “Vival box” dove verranno presentati un serie di itinerari del benessere, proponendo percorsi in centro città e nella prima cintura che portano alla scoperta di monumenti, musei, chiese e quant’altro di interesse storico, legato anche a promuovere attività commerciali situate in loco.
Turismo e commercio si propongono unitamente in modo da presentare un’unica offerta per un turismo di prossimità e non solo.

L’evento è unico in tutto il Piemonte.

Per informazioni: www.vivalfestival.it
Giuliana Falca tel. 3318625976

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Il Master in Ambiente e Energia offre nuovi sbocchi

I programmi di master in ambiente e energia con l’obiettivo di un mondo ecosostenibile offrono un’ampia panoramica delle varie questioni tecniche connesse con l’energia e l’ambiente. Questi programmi speciali si propongono di preparare tecnici in grado di seguire e dirigere attivamente progressi tecnologici, operare efficacemente in un contesto industriale competitivo e multi-disciplinare.

I laureati trovano impiego in numerosi settori industriali, comprese:

  • le industrie produttrici e distributrici di energia,
  • industrie termiche
  • industrie termo-elettriche
  • impianti di progettazione
  • società di gestione

Chi approda ad un master in energia e ambiente, ha ampie competenze in ricerca e sviluppo, come nelle attività connesse con lo studio di fattibilità e la progettazione di grandi impianti, processi innovativi e lo sviluppo di macchine tecnologicamente avanzate e componenti.

l Master  nascono spesso su iniziativa del mondo imprenditoriale per creare figure fortemente richieste dalle imprese ma difficilmente reperibili nel panorama dei professionisti del campo dell’Ambiente e dell’Energia, dei ruoli tecnici e manageriali allo stesso tempo che mettano insieme competenze provenienti da settori diversi.

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Officinae Verdi propone gli EKØ Energy Kit per vincere la lotta ai cambiamenti climatici

Il settore delle rinnovabili cresce nonostante l’attuale congiuntura economica. Sono 370 mila le imprese che in questi ultimi tre anni, hanno investito in prodotti e tecnologie a risparmio energetico. Officinae Verdi propone gli EKØ Energy Kit per emanciparsi dall’energia fossile e vincere la lotta ai cambiamenti climatici.

È dal settore delle rinnovabili che arrivano i maggiori segnali di resistenza alla fase di downtown economico iniziata nel 2008. Dai 52 miliardi di dollari investiti nel 2004 la crescita è stata esponenziale: si passa a 180 miliardi di dollari nel 2008, 186 nel 2009 e 243 del 2010 (dati Agici Finanza d’impresa).

Nel momento di maggiore difficoltà, il mercato della green economy ha svolto un ruolo di rilancio delle attività imprenditoriali e degli investimenti, grazie soprattutto allo sfruttamento del contenuto di innovazione tecnologica e delle ricadute occupazionali.

In Italia in tre anni (2008 – 2011) 370 mila imprese (23,9% del totale) hanno investito in prodotti e tecnologie a risparmio energetico o a basso impatto ambientale (Rapporto green Italy 2011, Symbola – Unioncamere).
Il 38% delle assunzioni (oltre 220.000 nuovi addetti) programmate dalle imprese nel 2011 sono riconducibili alla sostenibilità ambientale. Tra queste, 97.600 sono legate a professioni che possono essere considerate green jobs in senso stretto (settore rinnovabili, edilizia e mobilità sostenibili, gestione acque e rifiuti, salvaguardia ambientale).
Energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica e carbon management sono i settori di intervento di Officinae Verdi, la prima Energy Environment Service Company che nasce dalla coscienza ambientalista di WWF e l’esperienza finanziaria di UniCredit.

La costituzione di Officinae Verdi ha dato una precisa indicazione sulla via da seguire per il futuro nel settore energetico: sviluppo di un modello innovativo, capace di incidere realmente sullo sviluppo della green economy e sulla lotta ai cambiamenti climatici. Un progetto in perfetta sintonia con gli obiettivi e le politiche comunitarie ma anche come alternativa possibile alla dipendenza dall’energia fossile e dalle mega centrali.

I prodotti offerti sono gli EKØ Energy Kit, kit fotovoltaici e di efficienza energetica, finanziabili fino al 100% grazie alla rete UniCredit. Famiglie e imprese possono così diventare auto-produttori di energia pulita, risparmiare in bolletta e rispettare l’ambiente riducendo le emissioni di CO2. I servizi sono attivabili con una telefonata all’Energy Desk (Numero Verde 800.330055): dal check-up energetico al sopralluogo tecnico per la progettazione fino all’installazione e collaudo dell’impianto. In parallelo vengono espletate tutte le pratiche per gli incentivi e/o le detrazioni, per finire ove richiesto con la certificazione energetica dell’immobile e l’attribuzione della classe energetica (divenuta ormai obbligatoria in caso di compravendita).

Clicca qui per una consulenza e un preventivo gratuito.

Ufficio stampa Officinae Verdi

Valentina Valerii [email protected]
(+ 39) 06. 42020497

Fonte: Officinae Verdi

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Una casa per il futuro: zero emissioni e completa autonomia

Quando si parla di case prefabbricate in Italia vengono in mante strutture poco solide e molte volte instabili che nulla hanno a che fare con le abitazioni in muratura e che mai ci si sognerebbe di adottare come abitazione primaria.

La tecnologia riguardante le costruzioni in legno invece hanno fatto grandi salti avanti sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dell’efficienza energetica risultando essere le abitazioni consigliate in zone sismiche ma anche per la costruzione di edifici a più piani in maniera sicura e autonoma dal punto di vista energetico. Queste e molte altre caratteristiche sono quelle che fanno delle casette abitabili in legno delle strutture preferibili a quelle tradizionali in cemento armato. Non a caso queste tipologie di abitazioni sono tradizionalmente associate alla vita montana che è di certo più rigida di quella in pianura o in zona collinare ragione per cui la tendenza a costruire case in legno o comunque in materiale completamente naturale dovrebbe essere venuta molti anni fa e non solo in questo momento di allarme ambientale.

Una delle caratteristiche che più desta perplessità quando si parla di strutture in legno prefabbricate è sicuramente quella che riguarda la durata della stessa. Se si vanno a d analizzare le leggi ancora i vigore in territorio italiano, o se si ha acquistato da poco una casa, si saprà che la garanzia prevista dopo la fabbricazione di una casa è di dieci anni per una classica abitazione in mattoni e cemento, in qualsiasi zona territoriale. Per una casa prefabbricata in legno sono state invece adottate le normative in vigore nei maggiori paesi di fabbricazione e utilizzo della stessa ossia Germania e Paesi Nordici,che ammonta a ben 30 anni. Tre volte quella prevista per una casa in mattoni quindi elemento che dovrebbe già rendere preferibile questa tipologia abitativa.

Oltre alla garanzia però molte altre sono le caratteristiche che rendono preferibile questa modalità abitativa a quella tradizionale a partire dall’efficienza energetica della stessa in quanto il potere isolante del legno è bene noto e consente di ottimizzare se non in alcuni casi annullare i consumi relativi a riscaldamento e refrigerazione dell’interno della casa. Indipendente dalla sua collocazione geografica e della temperature a cui viene sottoposto il legno infatti mantiene inalterato il suo potere isolante permettendo la costruzione anche di ampie abitazioni prive di impianti di riscaldamento al loro interno. Nonostante questa tipologia di casa, nota come casa passiva, stia cominciando a trovare ora spazio all’interno del mondo dell’informazione e soprattutto all’interno del mondo dell’edilizia è questa una tecnologia nata ben 20 anni fa’ in Germania ( da sempre paese all’avanguardia nel settore) dalla genialità di due professori universitari. Il confronto tra i due, uno tedesco e l’altro svedese, portò all’elaborazione di un progetto di casa in grado di consumare poco e con emissioni il più basse possibile progetto che andò a diventare il fulcro della Passivhaus-Institut a Darmstadt, sede progettuale e in continua evoluzione per il raggiungimento dei più alti standard delle case passive.

Sicuramente oltre che al materiale per la costruzione che viene impiegato ci sono anche altri fattori che incidono sull’efficienza dell’abitazione quali l’esposizione e l’orientamento a livello di punti cardinali.

A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl

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Lech Walesa a ROCK INSIDE 2011

Torna al Teatro Bibiena di Mantova  ROCK INSIDE con la seconda edizione della manifestazione ambientalista  25 marzo 2011 – ore 9.00/18.00.  Si terrà il giorno 25 marzo, presso il Teatro Bibiena di Mantova la seconda edizione di ROCK INSIDE dal titolo: DALLA CARTA DELLA TERRA ALL’EXPO 2015, COME CAMBIA L’AMBIENTE CONTEMPORANEO alla presenza, tra gli atri, del Premio Nobel per la Pace Lech Walesa.
L’evento, condotto da Marta Francocci – autrice radio televisiva, e patrocinato da Ministero dell’Ambiente, Commissione Italiana per l’Unesco, Comune di Mantova, Provincia di Mantova, Parco del Mincio, GreenCross, Collegio Geometri Mantovani, è organizzato dall’associazione non-profit ROCK INSIDE, nel cui comitato d’onore ci sono, tra gli altri, i due Premi Nobel per la Pace Betty Williams e Lech Walesa. L’Associazione si batte per l’introduzione del Diritto Ambientale nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, in quest’ottica l’evento ROCK INSIDE 2011 suggerisce di creare una panoramica seguendo un ideale fil rouge tra le situazioni che stanno profondamente cambiando l’ambiente contemporaneo, inteso sia come ambiente fisico, sia come insieme di usi e costumi della società occidentale.
La manifestazione si compone di tre conferenze 1 – Il Diritto Ambientale La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la WEO. 2 – Green Economy come Exit Strategy per uscire dalla Crisi. Edilizia, domotica e risparmio energetico. 3 – Industria – Ambiente. La necessità di correre insieme.

Di particolare attenzione sarà l’intervento del Prof. Giuseppe Franco Ferrari, ordinario di diritto pubblico presso la Bocconi, il quale parlerà della dimensione “mondiale” del tema ambientale e dell’ evoluzione del diritto internazionale dell’ambiente, soffermandosi sull’opportunità del perseguimento degli obiettivi dell’associazione Rock Inside, con analisi dei relativi “impatti” da un punto di vista giuridico, in particolare: la prospettata integrazione del “diritto ambientale” nella Dichiarazione Universale del 1948; dei poteri e degli strumenti di intervento che potranno essere affidati alla WEO quale organismo di riferimento per la tutela internazionale dell’ambiente, anche sulla base dell’esperienza già maturata, nel diverso settore del commercio, attraverso la WTO.
Altro punto focale delle conferenze è il concetto di sviluppo sostenibile: cercare un punto d’incontro tra l’industria e l’ambiente, trovare un accordo tra le diverse esigenze per poter proseguire lungo la strada del progresso, senza distruggere il Pianeta. Ci vuole una nuova metodologia per mettere in pratica nuove riforme convogliando il contributo di tutti e in collaborazione con tutti, la WEO appunto. Parallelamente, bisogna sfruttare tutti gli strumenti e le realtà esistenti che permettono di influire sulle decisioni di imprese, consumatori e legislatori avendo come traguardo il contributo per migliorare l’ambiente.
Alcuni grandi comparti economici, come l’industria e i trasporti, sono colpevoli di aver recato gravi danni all’ambiente. Se vogliamo cambiare rotta, perché indispensabile, è necessario avere l’industria che lavora attivamente con chi tiene alla salvaguardia dell’ambiente. Del resto una “crescita verde” schiude grosse opportunità per il mondo imprenditoriale mondiale, in quanto stimola la competitività, migliora i margini di profitto e genera occupazione.

Rock Inside 2011, vuole affrontare tutti questi temi coinvolgendo industriali, politici e la società civile nel suo insieme che è invitata a partecipare all’evento ed esserne parte attiva.

Sponsor dell’evento: Main Sponsor Gruppo SOL S.p.A. Sponsor Ballarini S.p.A., Coop Consumatori Nordest Sponsor Tecnici Global Media, Hotel la Favorita, Mary Rent, La Valle dei Fiori, Logix Software, Nicelab, AIKAL, Chantilly.

Si ringrazia Il Portale dei Lombardi nel Mondo per la diffusione stampa presso i nostri connazionali all’estero.

Programma al link: http://www.rockinside.it/public/pag.php?evento=1&lingua=ITA

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Rapporto “L’Italia del Riciclo 2010”: Plaxtech segnalata nei casi di buone pratiche e tecnologie di riciclo della plastica

Udine, 2 novembre 2010 – Plaxtech srl, azienda udinese produttrice di macchinari per lo stampaggio multi iniezione a bassissima pressione e a ciclo chiuso di plastiche eterogenee pre e post-consumo, è stata segnalata tra le aziende virtuose nel rapporto L’Italia del Riciclo 2010 presentato a Montecitorio il 28 ottobre scorso.
Il rapporto L’Italia del Riciclo 2010 -il Rapporto annuale sul riciclo ed il recupero dei rifiuti promosso e coordinato da FISE UNIRE con la collaborazione della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, fornisce un quadro aggiornato dell’andamento del settore italiano del riciclo, un settore cruciale per l’economia nazionale nei due anni di recessione 2008 e 2009. Il documento presenta le problematiche e prospettive del riciclo dei rifiuti in Italia nell’ottica del recepimento della nuova direttiva europea sui rifiuti, la 2008/98/CE, che promuove e richiede ulteriori progressi nel settore in tutti i Paesi dell’Unione. Il rapporto 2010 introduce alcune significative novità rispetto alle edizioni precedenti: maggiore attenzione agli aspetti internazionali e segnalazione delle più innovative imprese operanti nel settore, al fine di evidenziarne le dinamiche positive e di contribuire alla promozione e diffusione delle tecnologie presentate.
Plaxtech srl è stata segnalata nella sezione dedicata ai casi di buone pratiche e buone tecnologie di riciclo già applicate con risultati economici e ambientali, e menzionata come azienda virtuosa e portatrice di innovazione nel settore del riciclo della plastica.
L’innovazione apportata da Plaxtech nell’ambito del riciclo plastico consiste nell’aver elaborato una tecnologia in grado impiegare plastiche eterogenee contenenti residui e cariche chimicamente non compatibili fa loro per la produzione di green products ottenibili con una tecnica di stampaggio ad iniezione multipla a bassissima pressione. Il sistema sviluppato da Plaxtech è in grado di riciclare diverse tipologie di plastiche miste a base poliolefinica provenienti dalle raccolta differenziata, pre e post-consumo, producendo tre miscele (morbida, classica e rigida) di plastiche destinate alla produzione di manufatti green che trovano impiego in diversi settori, quali edilizia, logistica, imballaggi industriali, barriere, recinzioni.
Plaxtech srl è una realtà udinese attiva nell’ambito dello stampaggio plastico ecosostenibile. In dieci anni di ricerca in collaborazione con primari istituti scientifici, Plaxtech ha messo a punto la prima ed unica tecnologia a livello mondiale in grado di produrre manufatti verdi con stampaggio a bassissima pressione a partire da un ecoremix di plastiche poliolefiniche eterogenee da riciclo certificate UNI 10667- 16. I manufatti ottenibili dal processo Plaxtech sono green products che rispondono ai requisiti della Green Economy e del Green Public Procurement. L’intero processo Plaxtech è ecosostenibile: consente di risparmiare 2/3 delle risorse energetiche normalmente impiegate per lo stampaggio tradizionale, non produce gas serra e non consuma materie prime vergini in quanto a ciclo chiuso, prevedendo la reimmissione nel circuito produttivo dei manufatti giunti a fine ciclo vita. Nell’aprile 2010 Plaxtech srl ha lanciato sul mercato Roteax, macchinario hi-tech ad altissima produttività in grado di operare l’ecoprocesso Plaxtech per ottenere a costi competitivi i prodotti verdi necessari alla Green Economy, consentendo alle aziende di convertire la produzione tradizionale in green production ed aumentare così la propria quota di mercato.
Contatti: Ufficio Stampa Plaxtech srl Via S.Osvaldo 29 – 33100 Udine
Tel: 0432 300291
[email protected]

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Il Messaggero: Terna, AD Flavio Cattaneo, vende i pannelli solari a Terra Firma.

Questa volta è la crescita imprenditoriale a scrivere un nuovo capitolo della storia di Terna, AD Flavio Cattaneo. Che in dieci mesi ha installato un parco di pannelli fotovoltaici con una capacità fino a 150 M Wp.

Di solito sono gli investimenti nella rete elettrica a fa parlare di sé. Questa volta è la crescita imprenditoriale a scrivere un nuovo capitolo della storia di Terna, guidata da Flavio Cattaneo. Che in dieci mesi ha installato un parco di pannelli fotovoltaici con una capacità fino a 150 M Wp. Lo ha fatto sfruttando i terreni inutilizzati all’interno o adiacenti le stazioni elettriche. E dopo aver messo tutto in una società, con tanto di investimenti (400 milioni di euro), ha venduto l’intero pacchetto, la Rete Rinnovabile, a un fondo internazionale, Terra Firma per 620-670 milioni (il valore è legato alle opere ancora in corso). Per gli azionisti, è un bonus da circa 200 milioni di plusvalenza nei conti 2010. Quanto basta per incassare il favore del mercato, aspettarsi un dividendo più rotondo (mentre ieri è stato già approvato un acconto sulla cedola di 8 centesimi, in aumento del 14,3%) e scommettere su un’ulteriore spinta nello sviluppo della rete, dicono gli analisti. Gli stessi che aspettano Flavio Cattaneo, AD Terna, già oggi a Parigi per la prima tappa del nel roadshow tra Europa e Stati Uniti. Ma non è solo nei conti il senso di questa mossa.

Flavio Cattaneo AD Terna

«Aiutiamo il fotovoltaico a crescere in Italia del 10% in un colpo solo», ci tiene a precisare Flavio Cattaneo, AD Terna. Lui, l’amministratore delegato di Terna, che guarda oltre i numeri della società e sottolinea il valore di «un investimento importante per l’Italia. Fatto «nell’economia verde e capace di attrarre investitori stranieri nel Paese per un progetto di lungo periodo». La società è stata venduta a un multiplo implicito di 9,5-10 volte l’ebitda (margine operativo lordo), ben oltre la media per operazioni di questo tipo (7,5). Deutsche bank ha stimato un ritorno dell’investimento del 40% e un incremento del dividendo dal 6,1% al 6,6%. Ma cosa rappresenta questa intesa, oltre al valore finanziario «Vale la pena di precisare che i terreni torneranno nelle disponibilità di Terna tra 20-25 anni. In termini di risparmio di Co2, poi, è una mossa che da stabilità ai nostri investimenti non regolamentati, visto che avremo ulteriori MWp da utilizzare nel 2011. Infine, non toglie spazio al core-business, cioè agli investimenti nelle linee. Anzi: ne accresce le potenzialità. E’ tutta qui la doppia portata di questa mossa: la creazione di valore per lo sviluppo della rete, in particolare, e l’importanza per il Paese. Senza chiedere un euro di più né agli italiani, né allo Stato. E con il supporto dell’Authority con la quale abbiamo un ottimo rapporto».

Dopo la plusvalenza realizzata in Brasile e questa operazione il …_ mercato guarda già alle altre opportunità. E’ vero che pensate al Nord-Africa? «Crediamo di aver dimostrato di saper lavorare sulla rete e sulla gestione del sistema elettrico in Italia e non solo. Per lo sviluppo delle interconnessioni guardiamo ai Balcani, certo. Ma buone opportunità possono presentarsi anche in Nord-Africa, dove c’è già un nostro studio per un collegamento con la Tunisia, il primo di una certa dimensione tra Europa e Africa. In funzione degli sviluppi che può avere quest’area nell’utilizzo di nuove tecnologie per la produzione di energia, possiamo sfruttare il nostro posizionamento geografico e diventare noi una piattaforma dove transita elettricità che arriva anche da altri continenti».

Vuol dire che continuerete a muovervi su questa strada di sfruttamento delle vostre infrastrutture? «E’ proprio così. Parte delle risorse raccolte saranno impiegate in altre attività opportunistiche di questo tipo nel settore energia. In modo da innescare un circolo virtuoso che ci permetta già il prossimo anno di fare un ulteriore annuncio. Si tratterà, in piccola parte di operazioni nel fotovoltaico, ma ci sarà anche dell’altro. Insomma, vorremmo che questi interventi straordinari diventino sempre più ordinari».

Ci saranno novità anche nell’utilizzo dei tralicci per la fibra ottica per le tlc «Una parte di questi già ospita le fibre ottiche a favore di società telefoniche. Ma certamente potranno essere potenziate». In che modo quest’operazione vi spingerà a ritoccare il piano industriale «Il nuovo piano sarà presentato all’inizio dell’anno prossimo. E una delle linee guida sarà proprio quella di mettere sul tavolo forti investimenti in infrastrutture. Anche nei Balcani. Questo consentirà investimenti di imprese italiane nella generazione in loco, per poi importare energia in Italia a minor costo. Nello stesso tempo permetterà a Terna di realizzare ritorni importanti, con contrattualistica privata (cioè non dipendente dali’Authority). E con un vantaggio, anche questa volta per il Paese».

Da Il Messaggero del 19 ottobre 2010 di Roberta Amoruso

(Fonte: Il Messaggero)

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Roma Italia
Alessandra Camera
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Creativi per l’ambiente: al via la prima edizione del “premio plaxtech per la green economy”

nuovo concorso online per giovani videomakers

Udine, 24 settembre 2010 – Promuovere una crescita economica in grado di prevenire l’inquinamento globale e l’esaurimento delle risorse naturali, dando spazio alla creatività dei giovani videomakers.
É questo l’obiettivo della prima edizione del “Premio plaxTech per la Green Economy”, concorso online promosso dal sito Indie-Spot e dal Green Spot Festival di Udine, in collaborazione con il gruppo plaxTech, società friulana che fa del rispetto per l’ambiente il punto di forza della propria filosofia aziendale.
Il concorso prevede la realizzazione di un video in grado di sensibilizzare non solo la comunità web, ma anche il mondo imprenditoriale sul tema dell’economia verde, premiando chi saprà esprimere in modo creativo la necessità di investire in design, processi e prodotti green per contribuire a un’economia che sia rispettosa dell’ambiente.
Tutti gli spot video potranno essere caricati sul sito http://www.indie-spot.com entro e non oltre il 10 novembre 2010 e vincere un premio in denaro del valore di 1.000 euro.
Il concorso è solo un’anticipazione delle tante iniziative in programma per il Green Spot Festival, evento dedicato all’ambiente e alla pubblicità sociale previsto per fine novembre a Udine.
Indie-Spot è un progetto no profit che promuove campagne pubblicitarie di utilità sociale pubblicando spot amatoriali realizzati direttamente dagli utente della rete. Le tematiche proposte dal sito, denominate categorie “Society”, riguardano argomenti di rilevanza sociale, ambientale, culturale e sono ideate in collaborazione con Associazioni e Onlus partner del progetto. Oltre alla pubblicità sociale inerente queste categorie, si possono caricare anche spot pubblicitari per gli sponsor del sito.
I diritti di proprietà delle opere caricate sul sito – sotto forma di spot video (audio/video, video), spot audio, immagine (locandina/cartolina pubblicitaria) e testo (slogan, story board) – rimangono all’utente, mentre Indie-Spot o lo sponsor interessato possono acquistare le opere migliori tra tutte quelle pubblicate.
Green Spot Festival nasce da un’idea dell’Associazione Culturale ESTROVERSO, da anni attiva sul territorio regionale con l’intento di promuovere la creatività nelle sue diverse forme espressive. L’intento di questa manifestazione non è solo quello di portare l’attenzione del pubblico su problematiche di importanza universale e quanto mai attuali (riscaldamento globale, inquinamento, sviluppo ecosostenibile), ma soprattutto di favorire un confronto tra gli enti pubblici, le associazioni culturali ed ambientaliste e le aziende coinvolte nell’evento.
La prossima edizione del Festival, prevista dal 24 al 28 novembre a Udine, cercherà di coinvolgere ancora di più i giovani – grafici e studenti universitari nello specifico – ma soprattutto l’intera città nelle numerose iniziative in programma.
Plaxtech srl è una realtà udinese attiva nell’ambito dello stampaggio plastico ecosostenibile. In dieci anni di ricerca in collaborazione con primari istituti scientifici, Plaxtech ha messo a punto la prima ed unica tecnologia a livello mondiale in grado di produrre manufatti verdi con stampaggio a bassissima pressione a partire da un ecoremix di plastiche poliolefiniche eterogenee da riciclo certificate UNI 10667-16. I manufatti ottenibili dal processo Plaxtech sono green products che rispondono ai requisiti della Green Economy e del Green Public Procurement. L’intero processo Plaxtech è ecosostenibile: consente di risparmiare 2/3 delle risorse energetiche normalmente impiegate per lo stampaggio tradizionale, non produce gas serra e non consuma materie prime vergini in quanto a ciclo chiuso, prevedendo la reimmissione nel circuito produttivo dei manufatti giunti a fine ciclo vita. Nell’aprile 2010 Plaxtech srl ha lanciato sul mercato Roteax, macchinario hi-tech ad altissima produttività in grado di operare l’ecoprocesso Plaxtech per ottenere a costi competitivi i prodotti verdi necessari alla Green Economy, consentendo alle aziende di convertire la produzione tradizionale in green production ed aumentare così la propria quota di mercato.
Per informazioni:
Web: http://www.indie-spot.com
UFFICIO STAMPA
Elisa Bordon
Tel.: +39.340.3285852
[email protected]
UFFICIO STAMPA PLAXTECH
Tel.: +39.0432.3002
Via S.Osvaldo 29
33100 Udine
relazioni.esterne AT plaxtech.eu

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Green technology al servizio dello stampaggio plastico: Plaxtech affida ad INGLASS-HRSflow la presenza sul mercato di Roteax

Siglata partnership commerciale tra Inglass-HRSflow e Plaxtech srl per la diffusione di tecnologie ecosostenibili nello stampaggio plastico

Udine, 20 luglio – PLAXTECH S.r.l. di Udine, azienda leader nella costruzione di evoluti macchinari di stampaggio materie plastiche eterogenee con la tecnica dell’iniezione multipla a bassa pressione e INGLASS- HRSflow, storica azienda di S Polo di Piave Treviso, operante nel settore dei sistemi ad iniezione e oggi presente sul mercato internazionale con una radicata rete commerciale con più di 500 clienti nel settore dello stampaggio di materie plastiche, hanno unito le rispettive expertise in una partnership commerciale per la vendita degli impianti “Roteax” con l’obiettivo di creare una sinergia per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti della Green Economy.

Alla base della partnership, la crescente richiesta di tecnologie ecosostenibili quali Roteax di Plaxtech. Attraverso la strutturata rete vendita Inglass-HRsflow, Plaxtech garantisce una presenza capillare sul mercato di impianti che garantiscono produttività e competività alle aziende che vorranno imprimere con Roteax una “svolta verde” alla loro produzione.

La green technology Roteax elaborata da Plaxtech, altamente performante (60/90 stampate/ora per manufatto da 15 kg), consente infatti di stampare contemporaneamente quattro prodotti diversi fra loro per peso e per forma e di abbattere del 50% i costi di produzione, rendendo così maggiormente competitiva sul mercato l’azienda che si avvarrà della nuova tecnologia.

Grazie all’importante partnership con INGLASS-HRsflow, PLAXTECH e’ in grado di fornire su scala internazionale non solo gli impianti completi, ma anche la relativa assistenza post-vendita e di soddisfare, nell’immediato, ogni esigenza produttiva dei propri presenti e futuri clienti nel settore del riciclo e dello stampaggio delle materie plastiche in Europa e nel mondo.

About Plaxtech: Plaxtech fonda la propria missione su un’idea progettuale fortemente innovativa: realizzare un flessibile sistema produttivo, ad elevato rendimento, in grado di produrre, a basso costo, prodotti ecocompatibili a partire da materiali plastici eterogenei da riciclo. I know-how di processo e relativi brevetti sono oggi il patrimonio principale di Plaxtech. http://www.plaxtech.eu

Per informazioni:
Plaxtech srl – Ufficio Relazioni Esterne: [email protected]
Tel. 0432 300291 – Via S.Osvaldo 29 – 33100 Udine

About Inglass – Hrsflow: Inglass – Hrsflow è riuscita a consolidare positivamente la posizione sul mercato proponendosi non solo come semplice fornitore di camere calde, ma come partner in grado di fornire know how e soluzioni tecnologicamente avanzate su tutti i processi della filiera produttiva, dalla progettazione alla produzione fino alla prova stampo per rispondere al meglio alle richieste dei nostri clienti. Partendo dall’analisi del componente da stampare l’azienda è in grado di proporre al cliente la soluzione ottimale per ridurre il tempo ciclo, ottenere un’elevata qualità del pezzo stampato garantendo al tempo stesso l’ottimizzazione dei costi di produzione.
www.HRSflow.com

Per informazioni:
Inglass – Stefano Barattin : [email protected]
Tel +39 3357841927

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Energia pulita non solo in America: l’esempio del Villaggio dei Bambini SOS di Mombasa

Il presidente Americano Barack Obama è deciso a portare gli Stati Uniti in una nuova era di energia pulita e rinnovabile, dopo il terribile disastro ambientale nella Lousiana del Sud, causato dalla rottura della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Ma già da molti anni si para di energia solare e di un maggiore rispetto per l’ambiente, per il miglioramento delle condizioni di vita umane nel presente e nel futuro.

In Africa, paese dove povertà e guerre sovrastano le problematiche energetiche, l’associazione Onlus SOS Villaggi dei Bambini è attiva già da molti anni per salvare i bambini africani rimasti senza genitori ed aiutare le famiglie in difficoltà grazie alle adozioni a distanza ed alle donazioni dei sostenitori internazionali. Nel Villaggio dei Bambini di Mombasa, in Kenia, l’associazione ha anche attivato un piano di rinnovamento energetico con pannelli solari e gestione delle acque, per fare in modo che l’aiuto ai bambini sia portato avanti in parallelo con la cura dell’ambiente in cui cresceranno.

Un vero villaggio ecologico quello di Mombasa, dove l’energia solare può illuminare le case e portare un grande risparmio economico nel lungo periodo. Oltre all’energia pulita, saranno piantati nuovi alberi tutto attorno alla struttura, il sistema di smaltimento dei rifiuti è stato potenziato tenendo contro dei materiali reciclabili e il sistema idrico verrà modificato per fare in modo di non sprecare acqua e raccogliere quella necessaria direttamente dal pozzo del Villaggio SOS.

Lavorare con i bambini significa non solo aiutarli quotidianamente, ma anche assicurargli un futuro sereno in un mondo pulito e sano. Grazie alle energie pulite ed una migliore gestione delle risorse, il Villaggio SOS di Mombasa potrà essere di esempio per molti paesi Africani.

Per maggiori informazioni sui programmi di sostegno di SOS Villaggi dei Bambini Onlus e sulle adozioni a distanza dei bambini è possibile consultare il sito dell’associazione italiana: www.sositalia.it

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SOS Villaggi dei Bambini Onlus è un’organizzazione a respiro internazionale. In Italia accoglie e lavora con i bambini temporaneamente allontanati dalle famiglie d’origine e nei programmi di prevenzione all’abbandono. Nei paesi in via di sviluppo promuove entrambi gli ambiti di intervento, ovvero accoglienza e prevenzione. Da 60 anni la famiglia SOS è presente in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa un milione di persone attraverso programmi integrati di sostegno ai bambini e al loro contesto familiare e accoglie ogni anno circa 78.000 bambini. Dal sito di SOS Villaggi dei Bambini Onlus è possibile adottare un bambino a distanza o fare donazioni per sostenere le famiglie disagiate: www.sositalia.it

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playPorter. Sincronizzati con l’ambiente!

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  • 27 Marzo 2010

La mobilità sostenibile oggi è una realtà concreta. A dare l’esempio è la città di Reggio Emilia.

Qui si pensa verde. Qui c’è elettricità nell’aria. Nel vero senso della parola.

Le strade del centro sono piene di Porter Piaggio, piccole grandi citycar 100% elettriche.
Non a caso, Reggio Emilia è stata premiata come prima città elettrica d’Europa già nel 2003.
Tanti hanno deciso di “sincronizzarsi” con l’ambiente, facendo una scelta intelligente per muoversi in libertà: all’inizio il Comune, poi farmacie, polizia, vigili del fuoco, associazioni di categoria, infine imprese, negozi, artigiani e privati cittadini.

L’impulso a questa consuetudine eco (come estensione del progetto di mobilità sostenibile del Comune di Reggio) nasce da un’opportunità straordinaria: l’eco-noleggio a lungo termine dei Porter che, negli anni, ha portato 250 veicoli elettrici sulle strade, sensibilizzando la cittadinanza.
L’iniziativa è ideata e promossa da Confcommercio d’intesa con Zapi S.p.A. (azienda reggiana leader mondiale nei sistemi di controllo per motori elettrici), in collaborazione con Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e TIL (Trasporti Integrati e Logistica Srl, la società che noleggia i mezzi). Un esempio unico di condivisione di intenti ecologici fra pubblico e privato, dove un’azienda come Zapi ha addirittura stanziato fondi per abbassare i costi di noleggio: 150 euro al mese per il primo semestre. All inclusive.

I vantaggi? Da non crederci.
Ecologici ed economici.
Il Porter non inquina, non fa rumore, può circolare ovunque (anche in zone a traffico limitato e durante i blocchi del traffico con permesso gratuito) e non ha nessun costo aggiuntivo.
Il carburante? Non ne hai bisogno. I parcheggi? Sono gratis. Assicurazione, bollo, manutenzione, assistenza stradale? Tutto compreso nel costo di noleggio.
Di questi tempi non è poco.
Usare le auto elettriche significa ridurre in modo netto l’inquinamento atmosferico e acustico, ma anche muoversi liberamente e avere facile accesso al centro. E’ così che l’eco-noleggio ha risolto numerosi problemi di mobilità di passeggeri e merci in città – soprattutto nei periodi di restrizione del traffico – dando nuovo impulso alla fruizione razionale del centro storico e allo sviluppo economico locale.
Con un’attenzione particolare all’aria che respiriamo.
Per informazioni: www.ariamia.com

Porter Piaggio (Reggio Emilia)

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