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Webranking 2016: Hera medaglia d’argento

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  • 22 Novembre 2016

Assegnati gli “Oscar” della comunicazione on-line. Il sito della multiutility si piazza secondo, preceduto solo da Snam. Il premio è frutto di una ricerca nazionale sui siti di 70 aziende condotta dagli esperti di Lundquist e Comprend

Il Gruppo Hera è sul podio del Webranking 2016, gli Oscar per la comunicazione sul web. La “medaglia d’argento” alla multiutility è stata assegnata nell’ambito della ricerca condotta dalle società Lundquist e la svedese Comprend, esperti di comunicazione digitale. Ogni anno passano al setaccio i siti delle maggiori aziende italiane quotate in Borsa e le rispettive strategie di comunicazione sul web, per poi stilare una classifica nazionale che quest’anno ha coinvolto 70 imprese.

Hera si è piazzata al secondo posto in questa 15esima edizione del report con un punteggio di 91,8/100, recuperando ben due posizioni dallo scorso anno e davanti a grosse società come Eni, oggi terza. Al primo posto si è invece classificata Snam. Hera figura, inoltre, prima nel settore delle utility. Tutti i risultati sono consultabili a questo link.

Tra i punti di forza della multiutility figurano la pubblicazione on-line del Bilancio di Sostenibilità, rendiconto con informazioni non finanziarie che viene stilato solo dalla metà delle aziende osservate. E che invece Hera mette a disposizione degli stakeholder dal 2002 e on-line dal 2006.

Lundquist ha inoltre reso noto lo storico delle migliori società sul web in Italia, raccogliendo i risultati del Webranking dal 2011 a oggi. Un albo d’oro di 15 anni di classifiche, in cui Hera figura terza dopo Eni e Telecom.

La ricerca Webranking è anche uno sorta di “stress test” sulla trasparenza delle società: valuta la loro comunicazione digitale sulla base delle esigenze degli stakeholder, che on-line  cercano contenuti  d’interesse ma anche modelli di navigazione semplici. Secondo il comunicato che accompagna la ricerca, solo poco più di una società su tre passa il test e quest’anno il trend osservato da Lundquist è che non contano grandi budget ma l’impegno alla trasparenza. Infatti a ottenere i risultati migliori sono proprio le “midcap” come Hera, aziende di medie dimensioni che hanno una forte volontà di migliorare e distinguersi sul mercato.

La consegna dei premi avverrà il 30 novembre presso la sala Buzzati della sede del Corriere della Sera a Milano, all’interno di un evento organizzato da Lundquist che sarà l’occasione per parlare delle nuove frontiere della comunicazione digitale aziendale.

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Hera, sale al 94,4% la raccolta differenziata recuperata

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  • 10 Novembre 2016

La multiutility brucia le tappe dell’agenda europea sull’economia circolare e, in occasione di Ecomondo, presenta le nuove edizioni dei propri report di sostenibilità, a cui da quest’anno si aggiunge “I mille volti del servizio”, centrato sui servizi dedicati al cliente. Trasparenza e certificazione a 360° in una logica di valore condiviso.

L’Unione Europea chiama, Hera risponde. Nell’ambito della transizione verso un’economia circolare, l’obiettivo fissato nel 2015 da Bruxelles sulla riduzione del ricorso alla discarica (<10% entro il 2030) è stato già raggiunto e superato da Hera, che lo scorso anno è scesa all’8,6%, migliorando le proprie performance rispetto al 2014 e segnando un netto vantaggio rispetto alla media nazionale (34%).

A dirlo sono i numeri, chiari e certificati, contenuti nella settima edizione di Sulle tracce dei rifiuti, il report sulla tracciabilità dei rifiuti che la multiutility ha presentato oggi a Rimini, in occasione di Ecomondo, assieme alle altre pubblicazioni che fotografano l’impegno e i risultati del Gruppo in favore della qualità dell’acqua e dell’efficienza energetica, in una logica di trasparenza e valore condiviso. Battesimo, inoltre, per I mille volti del servizio, nuovissimo report dedicato al cliente e ai progetti innovativi per il territorio e la comunità.

 

Sale a 27 euro il beneficio economico per famiglia grazie alla migliore qualità della raccolta differenziata

Ottime notizie – dunque – per tutti i cittadini, le cui buone pratiche continuano a essere valorizzate al meglio da Hera, che nel 2015 ha recuperato il 94,4% dei rifiuti differenziati. Il dato, di evidente importanza ambientale, ha permesso un beneficio per famiglia di 27 euro – pari all’11% della bolletta – che supera la media nazionale (22 euro) e che, grazie anche alle risorse impiantistiche messe in campo dalla multiutility, è previsto in ulteriore aumento nel corso di quest’anno. A tutto vantaggio della green economy, nella quale – anche grazie all’impegno di Hera – è stato dato lavoro a 18 mila persone, lungo una filiera che nel complesso riguarda 191 impianti di recupero ed esprime un fatturato annuo di 10 miliardi di euro. Eccellenti, inoltre, i risultati conseguiti sul fronte del riciclo degli imballaggi, dove il Gruppo – con un 64% – ha già quasi raggiunto l’obiettivo del 65% stabilito dall’Unione Europea per il 2025 (e che risulta già superato nel territorio servito da Hera in Emilia Romagna). E manca pochissimo, infine, per tagliare il traguardo europeo sul tasso di riciclo complessivo dei rifiuti urbani, fissato per il 2020 al 50%: nel 2015, infatti, la multiutility si è già attestata al 48%.

 

5,5 milioni di euro di risparmio annuo per i progetti di efficienza energetica

Analoghi successi si riscontrano sul fronte dell’efficienza energetica, come certificato dal report Valore all’Energia, giunto alla seconda edizione. Attraverso azioni di miglioramento condotte ad ampio raggio su processi e impianti, anche in collaborazione con altre imprese, dal 2007 ad oggi Hera ha risparmiato 676 mila tonnellate di petrolio equivalente (tep), pari al consumo di 475 famiglie e corrispondenti a 1,3 milioni di tonnellate di CO2. Già 6, inoltre, le società del Gruppo che hanno conseguito la certificazione Iso 50001 per l’uso efficiente dell’energia, segno di un impegno diffuso e trasversale che dal 2013 ad oggi ha portato a una diminuzione complessiva dei consumi energetici pari al 2,5% – importante tappa di avvicinamento all’obiettivo del 3% fissato per il 2017. A pochi giorni dalle notizie dell’Arpa sul superamento dei livelli di PM10 lungo la via Emilia, l’impegno di Hera acquista così un significato ulteriore: già individuati progetti di risparmio per circa 6.000 tep, pari alla mancata emissione di 11.000 tonnellate di CO2. Ma i vantaggi derivanti da questo impegno non riguardano solo l’ambiente: gli interventi pianificati e in parte già realizzati dal Gruppo determinano infatti un risparmio annuo di circa 5,5 milioni di euro, dei quali 2,7 milioni sono relativi al solo servizio idrico, con conseguenti benefici sulle bollette dei cittadini. Hera, infine, aiuta le aziende del territorio nello sviluppo di sistemi efficienti per il consumo di energia, con team dedicati che aumentano la loro competitività cogliendo le sfide sull’uso efficiente delle risorse contenute nel piano del Governo Industria 4.0.

 

Acqua del rubinetto buona, controllata ed economica, al costo di soli 0,2 centesimi di euro per litro

Promossa a pieni voti anche l’acqua del rubinetto, come rendicontato nell’ottava edizione del report In buone acque, con cui Hera certifica il proprio impegno nel garantire un’acqua di rete buona, controllata ed economica. Il 99,9% dei controlli fatti, con circa 2 mila analisi al giorno, indica il pieno rispetto dei requisiti di legge. Al costo di soli 2 euro per mille litri, inoltre, l’acqua del rubinetto consente a ogni famiglia di risparmiare 270 euro all’anno rispetto all’acqua in bottiglia e di contribuire al contempo ad evitare la produzione di plastica. Nel solo 2015, nel territorio servito da Hera il 35% dei cittadini ha scelto l’acqua del rubinetto, evitando la produzione di 245 milioni di bottiglie, che avrebbero riempito 113 mila cassonetti. Tanti i motivi di soddisfazione anche sugli investimenti: solo nel 2015, infatti, il Gruppo ha investito oltre 127 milioni di euro. Nel territorio servito da Hera gli investimenti per abitante sono stati pari a 41 euro, ben al di sopra del dato nazionale (28 euro). Significativo l’impegno del Gruppo sul fronte della depurazione, con tanti progetti fra i quali spicca il Piano per la salvaguardia della balneazione di Rimini, la più grande opera di risanamento idrico mai realizzata in Italia.

 

Il cliente al centro, con tutele per i clienti in difficoltà economica e bollette rateizzate per 119 milioni nel solo 2015

Prima edizione, infine, per I mille volti del servizio, report dedicato ai tanti impegni assunti dal Gruppo a favore del cliente, con notizie e approfondimenti sui progetti innovativi realizzati per il territorio e la comunità in materia di educazione ambientale, recupero di eccedenze alimentari, riuso di ingombranti ancora in buono stato e di farmaci non ancora scaduti. Nel 2015 Hera ha rateizzato bollette per un valore complessivo di 119 milioni, aiutando famiglie e imprese in un periodo economicamente non semplice. Inoltre i sostegni tariffari nel 2015, fra servizi idrici ed energetici, hanno superato complessivamente gli 8 milioni di euro, anche attraverso l’erogazione di bonus e agevolazioni che vanno ad aggiungersi a quelli previsti dall’Authority. Ma l’azione di Hera – fatta di radicamento territoriale, innovazione e vicinanza al cliente – è raccontata anche da molti altri indicatori: 170 stazioni ecologiche per la raccolta differenziata, 123 sportelli con tempi di attesa contenuti (meno di 12 minuti), call center differenziati per target, circa 14% dei clienti con la bolletta elettronica (primato italiano nel campo delle utility), performance superiori agli obblighi di legge per quanto riguarda la sicurezza del servizio, e tutele a garanzia del cliente anche superiori rispetto a quelle stabilite dall’Authority.

 

Venier: “i territori serviti da Hera all’avanguardia in Italia e in Europa su acqua, energia e rifiuti”

“Il nostro impegno nella reportistica di sostenibilità – dichiara Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – certifica i risultati di un’azione ad ampio raggio condotta dal Gruppo nell’interesse delle proprie comunità di riferimento e dei cittadini che ne fanno parte. Grazie a una crescita industriale portata avanti con grande attenzione ai temi ambientali – continua Venier – i territori raggiunti dai nostri servizi vantano oggi, in Italia e in Europa, casi di eccellenza e avanguardia in materia di acqua, energia e rifiuti. Ecco perché intendiamo proseguire nel segno di un continuo miglioramento e in una logica di valore condiviso che abbia a cuore l’interesse di tutti. In effetti – conclude l’AD di Hera – rilevo con soddisfazione come servendosi dei nostri servizi le famiglie abbiano potuto godere di benefici superiori alle medie nazionali, con un valore economico trasferito al territorio che per il solo 2015 è stato di 1,6 miliardi di euro.”

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Hera lancia il piano di welfare aziendale, dalla parte delle famiglie

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  • 14 Luglio 2016

Un piano trasversale per tutte le società del Gruppo dall’Emilia-Romagna al Triveneto, fino alle Marche, all’insegna della flessibilità per andare incontro alle esigenze di oltre 8.500 lavoratori e delle loro famiglie.

 

 

Nasce Hextra…

Si chiama Hextra, ed è il nuovo piano integrato di welfare aziendale che da luglio 2016 è attivo per tutti i lavoratori del Gruppo Hera, la multiutility nata nel 2002 e operante oggi prevalentemente in Emilia-Romagna, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

 

Obiettivi: armonizzazione e flessibilità, per tutti e per investire dove serve

Il piano valorizza le iniziative di welfare già esistenti, ne armonizza le applicazioni su tutto il Gruppo rendendole uguali per tutti i dipendenti e, soprattutto, si caratterizza per una quota flessibile di risorse che può essere allocata a piacere dal singolo lavoratore, che deciderà sulla base delle sue esigenze personali e familiari.

Chi lo desidera, infine, potrà destinare una parte del valore del proprio piano di welfare a favore di Hera Solidale, il progetto del Gruppo che da anni coinvolge i lavoratori nel sostegno alle tante iniziative di solidarietà che insistono sul territorio raggiunto dai servizi della multiutility.

Previste, inoltre, ricadute positive anche sul territorio, grazie agli investimenti del piano sull’indotto collegato ai servizi previsti. Un welfare aziendale, dunque, che mette al centro le famiglie dei lavoratori e valorizza il rapporto con le comunità locali.

 

Oltre 8.500 famiglie su tutto il territorio servito dal Gruppo

Grazie anche ai recenti incentivi introdotti dal punto di vista fiscale per le iniziative di welfare, ogni anno potranno beneficiare del piano le famiglie dei dipendenti di tutte le società del perimetro consolidato del Gruppo Hera, che oggi sono oltre 8.500, in modo omogeneo su tutti i territori.

Un impegno importante che si aggiunge alle altre attività collegate al benessere dei lavoratori sulle quali il Gruppo investe già da tempo (mensa, parcheggi, asili nido, centri estivi, ecc.).

 

Le priorità: istruzione dei figli, salute, previdenza, servizi alla persona

Tante le aree tematiche interessate dal piano di welfare tra cui è possibile scegliere, a cui corrispondono altrettante filiere locali per la fornitura di beni e servizi: salute e assistenza sanitaria, assicurazione e previdenza, sostegno all’istruzione dei figli, servizi alla persona, benessere e sostegno al reddito. Significativo, in particolare, l’investimento sull’istruzione dei figli, che prevede un contributo aggiuntivo riconosciuto dall’azienda ai dipendenti in possesso di determinati requisiti. Questa scelta intende ribadire l’importanza accordata dal Gruppo alla cultura e alla formazione, valori storici della mission aziendale che trovano conferma nel successo di Heracademy, la corporate university pensata per sviluppare e valorizzare le competenze dei lavoratori.

 

Alcuni esempi per orientare le risorse secondo le proprie esigenze

Si desidera una copertura previdenziale integrativa? Il piano di welfare permette al lavoratore di spostare una parte della propria quota flessibile sul fondo del CCNL di riferimento, abbattendo il costo dello stesso in busta paga. L’entità di questo spostamento rimane a discrezione del dipendente, che può così destinare quote residuali ad altre aree tematiche di suo interesse.

Diversamente, nel caso di un pendolare, può essere più utile orientare una parte del proprio pacchetto flessibile alla copertura del costo per l’abbonamento al treno.

Ampio il ventaglio di possibilità per mamme e papà che hanno figli all’asilo o in età scolare: la quota flessibile, infatti, può essere destinata alla retta del nido, alla scuola materna (rimborso contributo scolastico), ai centri estivi e a ulteriori rimborsi relativi alle spese scolastiche per scuole primarie e secondarie.

Un intero mondo di servizi e tutele, insomma, facilmente consultabili e immediatamente selezionabili dal lavoratore attraverso una piattaforma informatica dedicata.

 

Tommasi: “Investiamo nel welfare a favore di famiglie e territorio”

“Siamo partiti con una lunga fase di ascolto che attraverso questionari e focus group ci ha permesso di capire come costruire un piano di welfare che potesse migliorare l’impegno finora profuso nell’interesse dei nostri dipendenti” spiega Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente del Gruppo Hera. “La soluzione a cui siamo giunti ci soddisfa perché oltre ad aumentare le risorse ne consente un utilizzo più razionale e, soprattutto, dà ampio potere di scelta al lavoratore, che decide come gestirsi il proprio contributo in base alle sue esigenze personali e famigliari. Se consideriamo l’espansione e il consolidamento del Gruppo, Hextra rappresenta un significativo passo in avanti, che ci permette di creare valore ed efficienza nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo a proteggere il portafoglio delle famiglie in un periodo economicamente non semplice come quello attuale”.

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Innovation Programm di Groupama: premiati i 3 progetti che rappresentano il futuro dell’innovazione digitale nella prevenzione del rischio

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  • 22 Giugno 2016

Trionfano tra i 170 partecipanti la blackbox per le bici di domani,  la tecnologia mobile per la diagnosi precoce del melanoma e un nuovo sistema per Auto che ricostruisce la dinamica incidentale.

 

« Oggi le startup sono imprese a tutti gli effetti e grazie anche agli interventi governativi degli ultimi anni hanno assunto una loro dignità » si apre con questa dichiarazione di Mattia Corbetta, Membro Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI del  Ministero dello Sviluppo economico la conferenza stampa di premiazione di Think4south di Groupama Corbetta ha proseguito sottolineando i benefici messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Governo, tra i quali vantaggi fiscali per per chi investe in startup innovative, accesso al crowdfounding e presto la nuova modalità di costituzione online gratuita.

 

Il contest di Groupama Assicurazioni dedicato agli start upper del Sud, che ha come tema l’innovazione digitale funzionale alla prevenzione del rischio è stato realizzato in partnership con  LUISS ENLABS “La fabbrica delle start up, STMicroelectronics e Swiss Re.

La Call ha registrato 300 iscritti, per un totale di 170 progetti, provenienti da 7 Regioni del Sud, alle quali si sono aggiunte Lazio e Abruzzo, territori nei quali il tasso di disoccupazione è maggiormente elevato e dove Groupama ha scelto di portare un contributo economico e di business concreto.

 

Salute, mobilità, domotica e innovazione digitale gli ambiti sui quali i giovani sono stati chiamati a confrontarsi con progetti unici e innovativi, tra i quali sono stati scelti gli 8 finalisti e di seguito i 3 vincitori, da parte di una giuria composta da tutti i partner e in particolare dai Business Angels di Luiss Enlabs, l’acceleratore che ospiterà per 5 mesi la Start Up vincitrice, per un valore complessivo di 80.000 euro.

 

Primo premio che è andato ad una giovane start up catanese, Bycare Lab, che ha presentato il progetto  Bikeeper: un dispositivo che nasce per chi vorrebbe utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto abituale ma che spesso è scoraggiato dalla mancanza di un antifurto efficace e dalla carenza di misure di assistenza per il conducente in caso di incidente. Il dispositivo – una vera e propria black box per bici – è realizzato con scocca in alluminio e polimeri plastici ed è in grado di integrare le due principali funzionalità di antifurto GPS e rilevatore di collisione, con l’obiettivo di far sentire più sicuro il ciclista.

 

La prevenzione dai melanomi è invece al centro del Progetto 2° classificato, che si è aggiudicato un contributo economico di euro 10.000 per l’acquisto di beni e/o servizi necessari per lo svolgimento dell’attività riservato dalla Swiss Re Foundation.

Si tratta del progetto I3DermoscopyApp, presentato dalla start up salernitana Hippocratica Imaging srl, che ha ideato un’app a supporto dell’operatore medico nella diagnosi del melanoma attraverso un database di immagini e la possibilità di condividere dati e chiedere in tempo reale un parere medico di secondo livello.

 

E’ andato invece alla Start Up Romana SpaceEXE il terzo premio per il progetto SURPaSS, che presenta un servizio specificatamente modulato per le compagnie di assicurazione che permette di ricostruire con una localizzazione molto accurata e il calcolo della traiettoria la dinamica degli incidenti per i veicoli che hanno installata a bordo la cosiddetta  “scatola nera”, per favorire una migliore gestione di questi eventi e velocizzare e rendere più chiare eventuali pratiche di rimborso.

 

Yuri Narozniak, Vice Direttore Generale di Groupama Assicurazioni ha dichiarato: Groupama è un player assicurativo europeo che sta investendo in un programma di trasformazione digitale applicata alla prevenzione del rischio, con l’ambizione di divenire leader in un’offerta “addictive”. Inoltre – ha aggiunto – con questo innovation program, grazie anche al supporto di partner internazionali, riteniamo di offrire una opportunità unica a giovani di talento che costruiranno la forza imprenditoriale del futuro

 

Marco Gay- Presidente Giovani Confindustria, ha concluso con queste parole “Il paese sta iniziando a vedere il futuro con occhi diversi e le startup oggi rappresentano più di un fenomeno: In Italia sono più di 5.500 e occupano più di 23.000 addetti. Rappresentano un’economia in movimento che ha bisogno anche del supporto di aziende più grandi e radicate per essere sviluppata.
Iniziative come queste che aiutano le aziende a crescere rappresentano una delle prime
missioni che l’industria che già c’è deve avere per poter garantire un futuro economico sostenibile al nostro paese. Solo dove c’è un’economia che cresce, fatta di talenti che si affermano,  ci può essere la giusta competizione e il giusto spirito per creare ancora più sviluppo”.

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Aziende women friendly, al top c’è Hera

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  • 20 Giugno 2016

La Fondazione Marisa Bellisario ha premiato la multiutility con la Mela d’Oro come Azienda Women Friendly. Ecco le ragioni di un riconoscimento che testimonia l’impegno del Gruppo nella promozione delle pari opportunità sul luogo di lavoro.

Nella valorizzazione del talento femminile, il Gruppo Hera sale sul podio: questo l’importante risultato della XXVIII edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad Alta Quota” che ha assegnato alla multiutility la Mela d’Oro nella categoria “Azienda women friendly”.

Un riconoscimento prestigioso, assegnato a Hera con verdetto unanime dalla commissione esaminatrice della Fondazione Bellisario per le importanti e innovative politiche e strategie a favore della crescita e del benessere delle donne in azienda.

Management delle pluralità, lotta alle discriminazioni, sostegno alla famiglia: questi i principali fronti sui quali il Gruppo è impegnato da tempo per affermare il valore di una cultura d’impresa che, radicandosi nelle sfide del presente, sappia orientarsi, sempre e in tutti i sensi, all’eccellenza. Proprio a partire dalle pari opportunità.

Benché il settore delle utility, per le caratteristiche dei servizi erogati, sia storicamente caratterizzato da una forza lavoro in prevalenza maschile, nel Gruppo l’incidenza del personale femminile tra i lavoratori a tempo indeterminato si attesta nel 2015 a buoni livelli, 23,7%, a fronte di una media nazionale del settore che non supera il 16,5% (dati Istat 2010).

Il percorso intrapreso da Hera parte da lontano, con la sottoscrizione nel 2009 della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, con cui Hera si è impegnata assieme ad altri attori – pubblici e privati – nella lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro. Fondamentale, inoltre, è stata l’introduzione nel 2011 del Diversity Manager, Susanna Zucchelli, che si avvale di un gruppo di lavoro “tutto al femminile”, formato da donne impegnate nelle mansioni più diverse, unite dal comune obiettivo di favorire ulteriormente tutti i processi di sviluppo e consolidamento delle pari opportunità e al contempo la gestione e valorizzazione delle diversità.

Tante le iniziative che, in Hera, danno concretezza al management delle pluralità: dagli asili nido aziendali e interaziendali, con orari di apertura lunghi per facilitare la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro, alle disposizioni in materia di congedi parentali, previsti non soltanto per le mamme e i papà ma anche per chi deve assistere parenti o anziani. Si segnalano, in particolare, “Le politiche del buon rientro”, progetto ideato e realizzato da Hera per migliorare la gestione dei congedi dal lavoro, e al cui finanziamento ha deciso di partecipare anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in ragione del carattere innovativo e socialmente rilevante delle proposte contemplate.

“La Mela d’Oro del Premio Bellisario assegnata a Hera per la categoria Azienda Women Friendly ci rende molto orgogliosi perché riconosce un impegno lungo e metodico, al quale dedichiamo da anni tempo, entusiasmo, risorse e idee, coinvolgendo l’azienda a tutti i livelli “– dichiara Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente del Gruppo Hera. “L’attenzione alle donne non esaurisce l’ambito delle attività che riguardano le nostre politiche del personale e del diversity management ma ne rappresenta certamente un momento importante, anche in ragione del talento assolutamente originale che il genere femminile mostra di saper esprimere sul lavoro. Un talento che tuteliamo attraverso un insieme articolato di misure volte a tradurre i diritti in prassi, per aiutare le donne nella quotidianità del loro lavoro e nella gestione del loro tempo.”

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Nasce il social network della medicina narrativa

Uno spazio virtuale per connettere esperienze e progetti di medicina narrativa e condividere le prospettive di sviluppo future

 Uno spazio condiviso, un luogo dove far incontrare chi, a vario titolo, vuole utilizzare le narrazioni in ambito sanitario e socio-sanitario. È questo l’obiettivo con cui nasce OMNI Network: integrare e ampliare la rete delle esperienze della medicina narrativa.

La medicina narrativa sta vivendo una fase di grande interesse e sviluppo. In Italia, ha sempre più centralità nei social network e nel discorso mediatico e grazie ai numerosi convegni, corsi e laboratori, coinvolge sempre più professionisti della sanità. Anche l’Istituto Superiore di Sanità, nella Conferenza di Consenso del 2014, ha prodotto raccomandazioni, una definizione condivisa, ambiti di applicazione, metodi e strumenti.

A fronte di tutto questo tuttavia la qualità della cura resta critica e l’applicazione negli ambiti clinici della medicina narrativa non è molto diffusa. La medicina narrativa non deve essere una generica disponibilità all’ascolto o una qualsiasi raccolta di storie. Deve essere un approccio scientifico che utilizza le narrazioni di malattia per meglio conoscere la persona malata e interpretarne i bisogni di cura. La medicina narrativa fonda l’alleanza medico-paziente sulla co-costruzione e la personalizzazione del percorso diagnostico-terapeutico.

Da diversi anni alcuni professionisti impegnati nel campo della salute hanno spontaneamente iniziato ad occuparsi di medicina narrativa. Da queste connessioni sono nate delle contaminazioni, delle collaborazioni e dei percorsi condivisi. Uno dei risultati di rilievo è l’Osservatorio Medicina Narrativa Italia (OMNI), fondato da Paolo Trenta, Stefania Polvani, Mauro Zampolini, Francesca Rodolfi e Cristina Cenci, uno spazio per osservare e connettere esperienze di Narrative Based Medicine (NBM), la narrazione come intervento clinico assistenziale.

Ora OMNI si potenzia e sviluppa il social network della medicina narrativa italiana, il canale che faciliterà lo scambio di informazioni e di esperienze. OMNI Network risponde all’esigenza di connettere e di supportare con metodologie rigorose i progetti di applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica.

Il social network ospita il libro “Cura alle stelle. Manuale di salute narrativa” di Stefania Polvani (Maria Margherita Bulgarini Edizioni, 2016) che, grazie alla sua originale veste dinamica ed in progress, sarà aperto alle riflessioni dei partecipanti al network che hanno letto il manuale, per condividere idee ed esperienze significative e innovative in una forma social e digitale e per allargare la cerchia delle competenze e delle metodologie.

Grazie alla partnership con il gruppo editoriale Galileo, OMNI può contare anche sul magazine OMNI NEWS, per un’informazione sempre aggiornata e approfondita sulle esperienze italiane e internazionali.

 

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Biografilm Hera Theatre, ecco l’energia del grande cinema!

Rinnovata la partnership fra Biografilm Festival, a Bologna dal 10 al 20 giugno, e Gruppo Hera, cui è stata intitolata la sala di proiezione del Cinema Arlecchino. Biglietti a prezzo scontato per i clienti della multiutility. E torna il Bio Parco.

C’è grande attesa per la partenza della dodicesima edizione del Biografilm Festival – kermesse cinematografica dedicata alle storie di vita che animerà la programmazione di varie sale bolognesi dal 10 al 20 giugno. Il Gruppo Hera, partner storico della manifestazione, ha rinnovato la propria partnership, arricchendola di nuovi contenuti.

Confermata, dunque, la passione di Hera per il cinema: aggiungendosi ai festival Cinema Ritrovato e Sotto le Stelle del Cinema, infatti, il Biografilm compone il quadro dell’offerta cinematografica estiva sostenuta da Hera sotto le Due Torri.

Tutti al cinema: apre il Biografilm Hera Theatre!

Da sempre attenta al radicamento territoriale delle manifestazioni culturali che sostiene, Hera ha deciso di abbinare la propria partnership a una storica sala bolognese, quella del Cinema Arlecchino di Via Lame, che durante tutto l’arco del Festival cambierà nome diventando Biografilm Hera Theatre. A pochi passi dal distretto della Manifattura delle Arti, fulcro del festival, il Biografilm Hera Theatre darà così il proprio benvenuto a tutti gli amanti del cinema che entreranno per assistere alle proiezioni in programma.

E per i clienti del Gruppo 2 euro di sconto sul biglietto

Presso il Biografilm Hera Theatre e in tutte le altre sale interessate dalla programmazione del festival, inoltre, i clienti del Gruppo Hera avranno diritto a uno sconto di due euro sul prezzo del biglietto. Per usufruirne sarà sufficiente presentarsi alla biglietteria del cinema esibendo la propria bolletta di Hera (in formato cartaceo o, se salvata su smartphone, in versione on-line). Attenzione però: la disponibilità è garantita solo fino a esaurimento dei posti, quindi si consiglia di presentarsi alle biglietterie con un anticipo di almeno 30 minuti rispetto all’inizio delle proiezioni.

Gagliano: “Vicini a un festival dedicato alla città”

“Il Biografilm Festival non promuove solo il Cinema. Promuove Bologna. – dichiara Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera – Penso al Bio Parco, che anche quest’anno allieterà le serate del Cavaticcio, ma penso anche alle grandi anteprime cinematografiche che avremo sotto le due Torri, e poi ai prestigiosi ospiti internazionali, senza contare gli altri imperdibili eventi musicali. Al centro di tutto questo – continua Gagliano – c’è la città, il territorio, la comunità che lo vive, ed è per questo che Hera, ancora una volta, ha deciso di sostenere la manifestazione. Per noi – conclude il Direttore Relazioni Esterne di Hera – cultura significa eccellenza ma soprattutto socialità, incontro, riscoperta continua e curiosa dello spazio in cui viviamo. Il cinema, del resto, è uno straordinario moltiplicatore di queste occasioni e il Biografilm Festival, a Bologna, ne è una bellissima dimostrazione”.

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“ Volere non Basta. Da un Nuovo Paziente a una Nuova Alleanza Terapeutica”

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  • 23 Maggio 2016

Narrazione e tecnologia digitale per una personalizzazione  del percorso di cura: parte il corso di Fondazione MSD sulla medicina narrativa digitale.

Guidato dal Center for Digital Health Humanities e OMNI (Osservatorio Medicina Narrativa Italia) e patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Politecnico di Milano, il corso che parte oggi a Roma propone per la prima volta alle Associazioni di Pazienti un percorso formativo che intreccia le potenzialità del digitale con l’importanza delle narrazioni in medicina.

25 Associazioni di Pazienti  incontrano i  maggiori esperti in Italia di medicina narrativa e digital health in 6 giornate di  lezioni frontali e laboratori empirici per imparare a fare della narrazione – anche attraverso le più moderne tecnologie digitali – uno strumento di empowerment.

Roma 27 maggio Le nuove tecnologie digitali hanno rivoluzionato il rapporto medico-paziente. Grazie agli strumenti messi a disposizione dalla digital health oggi è possibile, in tempo reale, accedere a dati e informazioni sempre aggiornati sulla nostra salute e, nello stesso tempo, comunicare e condividere con altri “pazienti come me” le paure, le aspettative, gli effetti dei farmaci.

Da una recente indagine  condotta dalla Commissione Europea, emerge che il 59% degli intervistati ha utilizzato Internet per la ricerca di informazioni legate a temi di salute negli ultimi 12 mesi. Anche in Italia, secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano,  sempre più cittadini dichiarano di utilizzare i canali digitali per comunicare con il medico di base (16%, valore più che triplicato rispetto all’anno precedente). Il dato è confermato dai dati della ricerca svolta in collaborazione con FIMMG e Doxapharma su un campione di 656 medici di medicina generale: per comunicare con i propri pazienti, i medici di medicina generale utilizzano sempre più nuovi canali digitali, tra cui WhatsApp (53%, +33% rispetto al 2015).

Questo empowerment digitale del paziente ne trasforma la capacità narrativa che – se correttamente incalanata verso la pratica clinica –  diventa uno strumento fondamentale per costruire, insieme al medico, percorsi di cura personalizzati. Ed è proprio la  medicina narrativa a  fornire  le metodologie necessarie a facilitare questo  passaggio.

Ecco, dunque,  il perchè del corso  Volere non basta, da un nuovo Paziente a una Nuova Alleanza Terapeutica: una full immersion nel mondo della medicina narrativa per approfondirne tecniche, potenzialità e contesti appropriati di utilizzo. L’obiettivo è facilitare una co-costruzione del percorso diagnostico-terapeutico, che garantisca aderenza terapeutica e appropriatezza delle cure a livello del singolo paziente,  sostenibilità e qualità dei servizi erogati a livello del sistema sanitario nel suo complesso.

Negli ultimi quattro anni – sottolinea Goffredo Freddi, Direttore della Fondazione MSD – la Fondazione MSD ha promosso un percorso di formazione, partendo dai bisogni espressi dalle Associazioni di Pazienti, per rafforzare il potenziale innovativo e strategico del loro ruolo e della loro comunicazione sia nell’ambito dell’advocacy che del  counselling ai loro associati.  Siamo felici di contribuire, ancora una volta, alla costruzione di “patients skill”, questa volta nell’area della narrazione digitale: la chiave che apre la serratura di una medicina personalizzata, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelta, sfruttando a pieno le potenzialità offerte alla narrazione dalle più moderne tecnologie digitali ”

Il progetto formativo è ideato e coordinato da Cristina Cenci con il team di OMNI, l’Osservatorio Medicina Narrativa Italia: Stefania Polvani, Paolo Trenta, Mauro Zampolini, tra i pionieri in Italia nell’uso clinico delle narrazioni. Antropologa, Cristina Cenci ha fondato il  Center for Digital Health Humanities e la start-up sociale innovativa DNM-Digital Narrative Medicine, la prima piattaforma digitale per l’applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica.

Il corso si aprirà con la presentazione di un’indagine qualitativa sui punti di contatto digitale nella relazione medico-paziente svolta presso tre delle Associazioni di Pazienti già coinvolte nelle precendenti edizioni del corso Volere non Basta (Epac onlus, Walce, Amici onlus)  e curata da A. Boaretto di Personalive (società incubata presso Polihub del Politecnico di Milano). A seguire sei giornate di formazione (27-28 maggio, 10-11 giugno, 24-25 giugno) gestite da un  panel molto ricco di esperti sul tema come docenti e con lectures di approfondimento di Daniela Minerva, Direttore di Rsalute de La Repubblica, Eugenio Santoro, IRCCS Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e Sandro Spinsanti, Direttore Istituto Giano.

È possibile rimanere aggiornati su tutti gli appuntamenti e le attività del corso attraverso l’hashtag ufficiale #VolereNonBasta.

 

CONTATTI

Center for Digital Health Humanities

via Cornelio Celso, 22A 00161 Roma

TEL. +39 06 44254815

[email protected]

 

Fondazione MSD

via Vitorchiano, 151 – 00189 Roma

TEL. +39 06 361915141

[email protected]

 

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#dallestorielecure: Le narrazioni nella valutazione e trattamento del dolore

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  • 13 Aprile 2016

Parole e farmaci hanno lo stesso meccanismo d’azione? Cosa avviene nel cervello di chi vede un altro soffrire? Questi sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati venerdì 15 aprile nella quinta edizione del Convegno Nazionale di Medicina Narrativa.

Al centro del convegno ci saranno le narrazioni, anello di dialogo fondamentale tra medico e paziente e prezioso strumento a supporto del percorso di diagnosi e di cura.

Si parlerà anche e soprattutto di medical humanities e di medicina narrativa con l’introduzione di Paolo Trenta, presidente dell’Osservatorio di Medicina Narrativa Italia.

 L’incontro è stato organizzato dalla USL Umbria 2  e dall’Osservatorio di Medicina Narrativa Italia con il contributo non condizionante di Digital Narrative Medicine  in occasione della sesta edizione della Festa di Filosofia e Scienza di Foligno.

L’evento si terrà venerdì 15 Aprile 2016, a partire dalle ore 8.45, nella Sala Alesini dell’ Ospedale San Giovanni Battista di Foligno.

L’evento sarà trasmesso sull’account @cdhhu_info in streaming video su Periscope e in live twitting con l’hashtag #dallestorielecure

Segui l’evento Twitter e Periscope su https://twitter.com/cdhhu_info

Per maggiori info scrivi a [email protected]

 

 

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Groupama Assicurazioni investe sull’innovazione e rilancia il contest dedicato alle Startup

Riparte il contest “Think4South”, dedicato alle startup del Sud: un’edizione ancora più ricca di opportunità grazie anche al contributo di prestigiosi partner internazionali.
Il vincitore avrà accesso al programma di Accelerazione di LUISS ENLABS “La Fabbrica delle Startup” della durata di 5 mesi a partire da luglio 2016 grazie al contributo economico di Groupama Assicurazioni e l’investimento di LVenture Group, holding di partecipazioni quotata in borsa che controlla LUISS ENLABS, per un valore complessivo di 80.000 €.

Per il secondo classificato un contributo economico del valore di euro 10.000 riservato dalla Swiss Re Foundation per l’acquisto di beni e/o servizi necessari per lo svolgimento dell’attività e per il terzo classificato 6 mesi di tutoring e utilizzo dei laboratori applicazioni di STMicroelectronics, primaria società di prodotti e soluzioni microelettroniche.

L’iniziativa – come lo scorso anno – si rivolge a Startup del Sud del Paese, dove più alto è il livello di disoccupazione, per offrire un’opportunità concreta di lavoro e sostegno economico e vuole premiare nuove soluzioni per la prevenzione del rischio grazie a sistemi IoT e progetti di innovazione digitale di particolare interesse per il  business aziendale.

La call sarà attiva dall’11 aprile al 31 maggio attraverso il sito www.think4south.it  e sarà riservata alle Startup di Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che hanno già costituito un team e hanno sviluppato un prototipo funzionante del prodotto/servizio.

Le 4 categorie di concorso riguarderanno: Smart Home per migliorare la qualità della vita in casa, E-Health soluzione ai bisogni assistenziali e sanitari, Mobility per migliorare la sicurezza sulla strada e la qualità della vita dei cittadini e Innovazione Digitale finalizzata all’ottimizzazione del business aziendale.

La selezione dei progetti vincitori sarà affidata ad un Comitato di valutazione composto da Top Management di Groupama Assicurazioni, Rappresentanti dell’Acceleratore LUISS ENLABS “La Fabbrica delle  Startup” che gestisce il programma di accelerazione, esperti di Swiss Re e STMicroelectronics, con forte specializzazione rispettivamente su Prevenzione del Rischio e su sviluppo di tecnologie elettroniche.

Abbiamo mantenuto la promessa di un’edizione 2.0 di Think4South per il 2016, ancora più ricca di opportunità, afferma Yuri Narozniak – Vice Direttore Generale di Groupama Assicurazioni, che aggiunge Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo dell’imprenditoria del Paese e in particolare al Sud e allo stesso tempo questo progetto conferma la strategia di sviluppo di Groupama Assicurazioni che investe in innovazione al servizio dei propri clienti, sviluppando soluzioni utili alla prevenzione del rischio nell’esperienza quotidiana.”

 

 

 

 

 

 

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CiboAmico: nel 2015 Hera ha donato circa 8.600 pasti

Alle sei onlus coinvolte il progetto ha portato lo scorso anno un risparmio complessivo di oltre 36.600 euro; circa 4.000 i pasti provenienti dalle mense Hera di Bologna, per un valore di oltre 16.400 euro

 

8.600 pasti recuperati e oltre 36.600 euro risparmiati: sono questi gli importanti risultati raggiunti nel 2015 grazie al progetto CiboAmico, attraverso una rete solidale, sostenibile e a km zero. Il progetto, che il Gruppo Hera ha avviato da anni nelle principali mense aziendali per recuperare i pasti preparati ma non consumati, ha permesso di ridistribuire il cibo a persone in situazione di difficoltà, attraverso onlus che operano sul territorio. L’attività è realizzata con il supporto di Last Minute Market, società spin-off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale, e la collaborazione di Elior, la società che gestisce le mense di Hera.

Dall’inizio del progetto, in sei anni, CiboAmico ha permesso il recupero di quasi 57.000 pasti, per un valore economico complessivo che ha superato i 228.000 euro. L’impatto ambientale è pari a 57.174 m3 di acqua risparmiata e 53 cassonetti di rifiuti evitati.Avviato a dicembre 2009, il progetto è ora attivo nelle mense aziendali Hera di Bologna (viale Berti Pichat e via del Frullo), Imola, Rimini e Ferrara. I benefici di CiboAmico sono sociali, economici e ambientali: dalla prevenzione della produzione di rifiuti, al riutilizzo delle eccedenze e al risparmio di risorse, come acqua, energia e terreno, necessarie alla loro produzione.

.Solo nel 2015, CiboAmico ha consentito di recuperare 8.589 pasti ovvero 35 pasti completi ogni giorno, donati a sei associazioni onlus del territorio che gestiscono strutture d’assistenza in cui sono ospitate complessivamente circa 130 persone.

 A Bologna, con il progetto CiboAmico, lo scorso anno sono stati recuperati 3.962 pasti provenienti dalle mense Hera di viale Berti Pichat e via del Frullo.Destinataria principale è stata l’Opera di Padre Marella, che utilizza gli alimenti nella struttura bolognese chiamata “Pronto soccorso sociale”, rivolta ad adulti in stato di disagio, e nella Comunità terapeutica di Cadriano. Inoltre, nel 2015, ha beneficiato di CiboAmico anche la Comunità Arcobaleno dell’Associazione Arca, a Granarolo. Queste comunità ospitano complessivamente circa un centinaio di persone.Il progetto permette alle onlus un risparmio economico che rende loro possibile investire le risorse così liberate in altri progetti. Nel 2015 il valore economico dei pasti donati da Hera alle onlus nel bolognese è stato, infatti, pari a oltre 16.400 euro.

 I numeri dello spreco

Secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltori, solo in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore che sfiora i 9 miliardi di euro. Ogni mese ciascuna famiglia italiana butta nei rifiuti l’equivalente di 28 euro di alimenti ancora commestibili. A livello globale la situazione è ancora più drammatica: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono annualmente in discarica, equivalenti a circa un terzo della produzione totale. Lo spreco è ovviamente caratteristico dei Paesi ricchi; il valore pro-capite degli sprechi alimentari per consumatore in Europa e in Nord America si aggira tra i 95 e i 115 chili l’anno, contro i 6-11 chili annui a persona registrati nell’Africa sub-sahariana e nel Sud-Est asiatico.

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Alternanza scuola-lavoro: al via i 60 progetti siglati da Hera per il futuro degli studenti

Confermati, per 60 ragazzi degli istituti tecnici delle province emiliano-romagnole (circa 20 nella sola area metropolitana di Bologna), i percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage estivi in azienda. Il protocollo d’intesa tra Hera e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna è stato siglato a settembre 2015, in osservanza delle indicazioni contenute nella riforma della scuola. In questi giorni sono partiti i primi percorsi all’Istituto tecnico tecnologico statale “O. Belluzzi – L. Da Vinci” di Rimini.

Nell’arco di tre anni, in tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini) verranno attivati con le scuole – in particolare con le classi terze e quarte degli istituti tecnici – 180 percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage estivi. Tecnici e manager Hera faranno da tutor, definendo insieme agli insegnanti percorsi specifici che consentano agli studenti di rafforzare e integrare le competenze già apprese a scuola attraverso esperienze professionali in azienda. Un’iniziativa in linea con i continui investimenti dell’azienda sul cosiddetto “capitale umano”, cioè le persone e le loro capacità, vero patrimonio del Paese così come di Hera.

Per quest’anno scolastico le attività promosse da Hera coinvolgono complessivamente 60 studenti (40 per i progetti di alternanza scuola-lavoro e 20 per gli stage estivi in azienda) iscritti nelle varie province agli istituti tecnici con i seguenti indirizzi di studio: amministrazione finanza e marketing (a Bologna e Ferrara), sistemi informativi aziendali (Bologna, Ferrara, Ravenna), elettronica elettrotecnica chimica e materiali ed energia (in tutte le province), biotecnologie ambientali (Bologna e Forlì-Cesena), informatica (Bologna).

I progetti di alternanza scuola-lavoro hanno durata per ogni studente dalle 120 alle 200 ore circa all’anno. Gli stage estivi partiranno da un minimo di 160 ore e verranno svolti  tra giugno e agosto 2016. I percorsi seguono una metodologia basata sull’integrazione tra le competenze lavorative e quelle dei piani didattici degli istituti. Si svolgono presso le sedi aziendali del Gruppo Hera e sono basati, dunque, sia sulle conoscenze acquisite a scuola dagli studenti che sui reali processi di lavoro

Tutte le attività verranno monitorate e sono previsti momenti di valutazione, finalizzati alla crescita dei ragazzi. Al termine, verranno rilasciate da Hera le certificazioni delle competenze tecnico-professionali acquisite, in linea con gli standard europei. Questo, per permettere agli studenti di poter affacciarsi al mondo del lavoro con un curriculum già ricco di esperienze pratiche, oltre a quelle teoriche. Un punto di forza che potrà aiutarli nella ricerca di un impiego in una società sempre più competitiva ed esigente, o nell’orientarsi verso scelte formative precise per il loro lavoro, per esempio il tipo di università. .

L’iniziativa, inoltre, integra i percorsi didattici curricolari ed extracurricolari del progetto “Hera ti insegna un mestiere…a scuola”, che l’azienda mette in campo da tre anni e che prevede sessioni didattiche con il supporto di personale tecnico-professionale Hera, sia in aula che presso gli impianti del Gruppo, in vista della preparazione dei tecnici del futuro.

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Hera al primo posto per il canale “carriere” del sito

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  • 25 Febbraio 2016

Anche quest’anno la società di ricerche Potentialpark posiziona il Gruppo Hera nella top ten delle aziende in Italia che “conquistano”, sul web, giovani neolaureati in cerca del primo impiego

Il Gruppo Hera si posiziona, ancora una volta, tra le prime dieci aziende in Italia scelte dai giovani che cercano lavoro sul web. A decretarlo è l’edizione italiana dello studio Online Talent Communication realizzato dalla società di ricerche svedese Potentialpark, che ha stilato la classifica delle imprese che, attraverso i propri siti web, attraggono maggiormente candidati in cerca di lavoro. Quest’anno sono stati passati in rassegna oltre 23.000 questionari di studenti e neolaureati italiani e, sulla base dei risultati raggiunti, Potentialpark ha selezionato le 79 imprese più rispondenti alle esigenze indicate dai ragazzi.

Questo risultato segue di poche settimane altri due importanti riconoscimenti ottenuti quest’anno dal Gruppo Hera nel campo delle risorse umane: il Top Employers e il Top Utility.

Hera sale al primo posto nel canale “carriere” e al sesto posto nella classifica generale

In crescita, rispetto al 2015, il posizionamento del Gruppo Hera. Nel canale “carriere” quest’anno ha ottenuto il primo posto, grazie alla sezione del sito “Lavorare nel Gruppo Hera” (www.gruppohera.it/gruppo/lavorare_gruppohera).

Mentre nella classifica generale ha raggiunto il sesto posto (rispetto al nono dello scorso anno), prima tra le multiutility, classificandosi davanti a grandi aziende come Edison e Lidl.

Questo risultato è da ricondurre all’impegno costante che il Gruppo pone nella creazione, diffusione e personalizzazione dei contenuti e delle informazioni sulle politiche HR nei diversi strumenti di comunicazione web. Una menzione speciale anche per la “candidate user experience”, l’usabilità del sito di Gruppo, dai dispositivi mobili (smartphone o tablet) e affiancata da altri canali come la pagina aziendale di LinkedIn, il social network dedicato al mondo del lavoro. Si tratta di spazi interamente rivolti al mondo “interno” della multiutility che, oltre a segnalare ricerche per eventuali posizioni aperte, permettono di familiarizzare con l’azienda, avere un’informazione completa su offerte di stage, percorsi di formazione o convenzioni con le università e capire come funziona il processo di selezione per entrare in azienda. Attraverso applicazioni ad hoc si può anche interagire col sito, per scoprire il grado di compatibilità con un’azienda impegnata a 360 gradi sulla sostenibilità o farsi un’idea riguardo alle politiche di retribuzione, ai contratti, alla formazione lavorativa e valutare le modalità offerte da Hera per facilitare l’equilibrio tra vita privata e carriera professionale, conoscere la corporate university HerAcademy e guardare le testimonianze video di direttori e dipendenti.

 

“Questo riconoscimento ci fa molto piacere in quanto, da tempo, il Gruppo Hera si posiziona ai primi posti tra le aziende che in Italia investono maggiormente sull’aggiornamento e sullo sviluppo personale e professionale dei propri dipendenti mettendo in campo anche numerosi momenti d’ascolto, come gli incontri del top management con i lavoratori e le indagini di clima interno. Il capitale umano è la nostra risorsa principale, con cui vogliamo condividere i valori distintivi della nostra cultura aziendale” ha commentato Giancarlo Campri, Direttore Centrale Personale e Organizzazione del Gruppo Hera. “L’utilizzo di diversi strumenti (sito, pagina Linkedin, network con università e business school) per comunicare e interagire con i potenziali candidati ci ha portato nel tempo a posizionarci tra le aziende più attrattive del panorama italiano ricevendo oltre 13.000 curriculum l’anno”.

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Hera sempre più “Top Employers”

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  • 17 Febbraio 2016

La multiutility si conferma, ancora una volta, una tra le migliori imprese italiane per l’attenzione rivolta alle condizioni lavorative dei propri dipendenti

Il Gruppo Hera è stato riconosciuto, per il settimo anno consecutivo, “Top Employers” conquistando, ancora una volta, il prestigioso riconoscimento.

A decretarlo è l’ente certificatore olandese Top Employers Institute che, dal 1991, conduce una ricerca che valuta gli standard qualitativi in termini di condizioni di lavoro offerte ai dipendenti delle principali aziende del mondo.

Top Employers è uno tra i più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale e premia quelle aziende che hanno dimostrato di poter offrire eccellenti condizioni di lavoro ai propri dipendenti.

Il processo di certificazione, divenuto negli anni sempre più rigoroso e selettivo, comporta per tutte le aziende verifica approfondita su retribuzioni, condizioni di lavoro, formazione e sviluppo, opportunità di carriera e cultura aziendale. In questo modo solo le aziende che raggiungono i più alti punteggi, richiesti dalla certificazione, possono essere ammesse nel novero di Top Employers.

Le aziende certificate quest’anno in Italia sono state 66: tra queste l’unica multiutility è il Gruppo Hera, che partecipa al progetto dal 2010 e ha conseguito questo riconoscimento per il settimo anno consecutivo.

In particolare Hera si posiziona ai primi posti tra le aziende che in Italia investono maggiormente sull’aggiornamento e sullo sviluppo personale e professionale dei propri dipendenti offrendo 31,4 ore di formazione pro capite. Negli anni il Gruppo ha cercato di rendere le esperienze formative sempre più incisive e coinvolgenti e grazie a HerAcademy, la Corporate University del Gruppo, ha reso possibile il confronto costante con altre aziende e le principali istituzioni del mondo accademico (università e business school).

Tra gli aspetti più innovativi si annoverano le iniziative relative al welfare, volte a favorire il benessere dei dipendenti e la conciliazione vita – lavoro (come le politiche di gestione dei congedi o assenze dal lavoro e il relativo supporto nel momento di rientro in azienda, asili nido per i figli dei dipendenti nei diversi territori, sostegno alla mobilità), le iniziative di coaching e counseling, la diffusione di attività per sviluppare la leadership, la gestione dei collaboratori, l’intelligenza emotiva e le politiche che prevedono la possibilità di interventi di sviluppo per tutta la popolazione aziendale. Quest’ultimo aspetto posiziona il Gruppo Hera in cima alla classifica in Italia.

“Siamo orgogliosi di aver ottenuto per la settima volta la qualifica Top Employers – ha dichiarato il Presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano. Questa certificazione è la prova che Hera è entrata, da alcuni anni, in pianta stabile tra le aziende italiane che eccellono nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti e questo grazie non solo all’ampia gamma di attività formative offerte ma anche alle politiche strutturate di benefit offerte ai nostri dipendenti. Gli investimenti effettuati negli anni nella formazione sono stati sempre più specifici e innovativi, per fornire spunti e strumenti a tutta la popolazione aziendale e al contempo migliorare ulteriormente i servizi che offriamo ai clienti e al territorio in cui operiamo, in coerenza con i nostri valori e la missione aziendale.”

Il profilo completo del Gruppo Hera, con le motivazioni e i criteri della certificazione, sono consultabili sul sito: www.topemployers.it

 

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Hera rilancia sull’efficienza energetica: “è il propulsore del futuro”

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  • 3 Novembre 2015

Abbattere i consumi energetici per risparmiare e tutelare l’ambiente, facendo squadra con cittadini e aziende per uno sviluppo sostenibile, nell’interesse delle future generazioni. È il consuntivo di 8 anni di lavoro che il Gruppo Hera presenta a Ecomondo nella prima edizione del report “Valore all’energia”.

 

L’energia migliore? È quella che non si consuma, semplicemente riuscendo a fare meglio quello che già si faceva prima, risparmiando grazie a un’ottimizzazione della gestione energetica. In questa frase potrebbe riassumersi il concetto di efficienza energetica, a cui Hera ha dedicato la prima edizione del Report “Valore all’energia”, presentato oggi a Ecomondo.

 

2007-2018: oltre 313 mila tep risparmiate pari al consumo di 200 mila famiglie

L’impegno di Hera nell’efficienza energetica parte da lontano, con interventi mirati che sin dal 2007 sono stati indirizzati a favore di clienti residenziali e aziende. Da subito, cioè, l’azione di Hera sul fronte dell’efficienza energetica ha voluto caratterizzarsi in senso inclusivo, coinvolgendo cittadini, enti e imprese in una missione comune: garantire la crescita del territorio consumando meno energia, per risparmiare denaro e tutelare l’ambiente. 69, in particolare, sono i progetti messi in campo con il supporto di Hera presso altre aziende del settore terziario e industriale che corrispondono a un risparmio di 212.644 tep.

 

Ma Hera non si è limitata a questo. Oltre a mettere a disposizione del territorio le proprie competenze e la propria capacità d’investimento, la multiutility ha infatti deciso di dare l’esempio, lavorando in modo particolare sui comportamenti dei propri dipendenti e sui propri impianti, in modo tale da contenerne i consumi e renderne più efficiente il funzionamento. Dopo aver ottenuto nel dicembre 2014 la certificazione ISO 50001 per l’uso efficiente delle proprie risorse energetiche, Hera ha subito rilanciato con l’obiettivo di ridurre ancora i propri consumi annui abbattendoli del 3% rispetto a quelli misurati nel 2013. Per conseguire questo importante obiettivo, sono stati individuati 66 interventi, 2/3 dei quali già realizzati, che sommati alle altre iniziative intraprese negli ultimi 8 anni permetteranno al sistema territoriale di raggiungere il 2018 avendo risparmiato, complessivamente, 313 mila tep, pari ai consumi di 200 mila famiglie.

 

Grazie ai numerosi progetti di efficientamento energetico intrapresi nei vari settori, Hera si è attestata al primo posto – fra le utility italiane – per numero di progetti di risparmio energetico a consuntivo approvati a livello nazionale dal Gestore Servizi Energetici (GSE), nel periodo dal 2005 al 2012. Un’azione – dunque – sistemica e responsabile, che recepisce gli indirizzi tracciati dall’Unione Europea e gli sforzi dell’Italia di calarli nella realtà locale, trasformandoli in fattori di sviluppo sostenibile per tutto il territorio.

 

Venier: “L’energia più rinnovabile di tutte? È quella che risparmiamo”

“Siamo la prima multiutility italiana a presentare un report di questo tipo, perché siamo estremamente consapevoli del valore, in prospettiva, del risparmio energetico – commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – che infatti è l’energia più rinnovabile fra quelle che abbiamo a disposizione e, soprattutto, è a costo zero, rappresentando dunque il vero propulsore del futuro. Siamo impegnati da sempre nella promozione di interventi volti all’ottimizzazione del consumo energetico di cittadini e imprese, incluso il nostro. Per questo, dal 2006 ad oggi, abbiamo stipulato circa 70 protocolli d’intesa con aziende e associazioni di categoria e i risultati che consuntiviamo, a 8 anni dall’avvio, sono di livello assoluto su scala nazionale.”

 

“Valore all’energia” arricchisce la collana dei report di Hera dedicati alla sostenibilità, nella quale sono già presenti “Sulle tracce dei rifiuti”, il report sulla filiera del riciclo giunto quest’anno alla 6° edizione, e “In Buone Acque”, che per il 7° anno consecutivo presenta i dati sulla buona qualità dell’acqua nei territori in cui il servizio idrico è gestito da Hera.

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L’acqua buona di rubinetto: ecco il report di Hera

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  • 3 Novembre 2015

Oltre 1.900 controlli al giorno, risparmi fino a 300 euro all’anno, investimenti oltre i 100 milioni nel 2014: nel nuovo documento “In buone acque” ci sono tutti i dati sulla qualità dell’acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. Che è sicura, buona, ecologica ed economica

Dell’acqua di rubinetto ci si può fidare: è buona, sicura e controllata in maniera scrupolosa (in media, il 99,9% delle analisi annuali è conforme ai parametri di legge). E fa anche bene all’ambiente, perché evita la CO2 del ciclo di produzione dell’acqua in bottiglia. Sono queste le informazioni contenute nel nuovo report “In buone acque” pubblicato oggi da Hera: un documento unico in Italia con cui la multiutility presenta i dati sulla qualità dell’acqua nei territori in cui gestisce il servizio idrico. Giunto ormai alla settima edizione, “In buone acque” è disponibile in formato cartaceo presso gli sportelli clienti del Gruppo Hera (anche in versione per il Nord Est e per le Marche). Si consulta poi on-line su www.gruppohera.it/report, con ulteriori approfondimenti.

 

Bologna: analisi sicure nel 99,71% dei casi

A Bologna e provincia Hera si occupa del servizio idrico servendo quasi 1 milione di cittadini, raggiunti da più di 9 mila km di rete. L’approvvigionamento è garantito da 492 fonti, per lo più di sorgente. La maggior parte del fabbisogno idrico viene soddisfatta da 6 impianti di potabilizzazione alimentati dalle acque del fiume Reno, del torrente Setta e dalle acque sotterranee della falda bolognese .

La qualità dell’acqua che arriva al rubinetto dei cittadini è garantita da 696 mila analisi (oltre 1.900 al giorno) svolte in gran parte dai tecnici dei laboratori Hera, a cui si aggiungono i controlli di Arpa e Ausl provinciali. Per il solo territorio bolognese le analisi annuali superano quota 114 mila e certificano un’acqua sicura e buona da bere: nel 99,71% dei casi i controlli rispettano i parametri di legge. Gli sporadici episodi in cui non si è registrata la piena conformità riguardano prevalentemente parametri “indicatori” (quelli che si riferiscono non ad agenti inquinanti ma a proprietà organolettiche e caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua) e causano alcun inconveniente sotto il profilo igienico-sanitario.

 

Tanti buoni motivi per bere l’acqua di rubinetto

Oltre alla sicurezza, ci sono altri motivi per preferire l’acqua di rubinetto. È ecologica, perché limita la circolazione di plastica: l’Italia, infatti, è uno dei maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Solo nel 2013 sono state prodotte ben 6 miliardi di bottiglie con impatti ambientali importanti anche in termini di emissioni di CO2 per il trasporto e il recupero degli imballaggi. È economica: evitando l’acquisto dell’acqua in bottiglia si può risparmiare fino a 300 euro all’anno. Con nemmeno 2 euro, invece, si hanno a disposizione mille litri di acqua di rete.  Infine, è sicura, comoda e buona: evita la fatica di trasportare casse d’acqua a casa, perché sgorga direttamente dal rubinetto, ed è ottima da bere. Sa troppo di cloro? Basta lasciarla per un po’ in una caraffa o berla fredda.

 

Un servizio efficiente grazie a più di 100 milioni di investimenti all’anno

I numeri che raccontano le dimensioni del servizio idrico integrato di Hera disegnano una grande realtà: più di 230 comuni fra Emilia-Romagna, Nord Est e Marche e 3,6 milioni di cittadini serviti, una rete di acquedotto di oltre 35 mila km, 464 impianti per la depurazione idrica e altri 356 per la produzione e la potabilizzazione. Tutta questa “macchina” viene mantenuta efficiente grazie a un lavoro quotidiano e a investimenti che nel 2014 sono stati pari a 114,8 milioni di euro. Più della metà di questi (52%) serve all’acquedotto, il 27% viene investito nelle fognature e il 21% nella depurazione, processo che restituisce all’ambiente acqua pulita e sicura. Includendo i lavori finanziati da terzi e quelli realizzati da Romagna Acque, nel territorio servito da Hera gli investimenti totali salgono a quasi 177 milioni di euro. Cioè 46 euro pro capite. La media italiana, invece, è ferma a 30 euro per abitante.

 

Un report trasparente, che on-line è ancora più ricco

“In buone acque” è stato realizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Arpa, Ausl territoriali e Romagna Acque. Nel report è presente una mappa che indica le fonti di prelievo e gli impianti, completa di tabelle suddivise per provincia che riportano i risultati delle analisi per 13 parametri, confrontati anche con i valori delle acque minerali. Il report completo on-line è poi arricchito dal contributo di Vincenzo Cennamo, responsabile di Gastroenterologia dell’Azienda Usl di Bologna. L’esperto cerca di sfatare alcuni luoghi comuni sull’acqua, come il fatto che quella di rubinetto faccia venire calcoli o quella gassata faccia male alla salute. Infine, sul sito di Hera si può consultare l’etichetta dell’acqua: la carta d’identità dell’acqua del proprio comune di residenza, con i parametri chimici che sottolineano caratteristiche oligominerali e basso tenore di sodio.

 

L’Amministratore Delegato Venier: “Rinnoviamo l’impegno con la trasparenza”

“Il report In buone acque, che dà ancora una volta conto della qualità del servizio idrico e del bene offerto ai cittadini, si inserisce all’interno di un preciso impegno che Hera ha preso e che prevede resoconti puntuali sui servizi che svolgiamo: lo facciamo per l’ambiente, su cui abbiamo appena pubblicato “Sulle tracce dei rifiuti”, che rendiconta il percorso dei rifiuti differenziati. E Lo faremo prossimamente con un nuovo report sull’efficienza energetica” commenta l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera Stefano Venier.

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Hera: tra tablet e visite virtuali, ecco i nuovi progetti per le scuole

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  • 6 Ottobre 2015

Al via le iscrizioni on line per la sesta edizione della Grande Macchina del Mondo. Si tratta di un restyling completo dell’offerta didattica che la multiutility mette a disposizione delle scuole del territorio: si parlerà di energia, ambiente e rifiuti anche attraverso le nuove tecnologie. Coinvolti oltre 200 mila studenti negli ultimi 4 anni

Tablet, telecamere, selfie da farsi con i cellulari. La Grande Macchina del Mondo, il progetto Hera di educazione ambientale nelle scuole, arriva alla sua sesta edizione rinnovandosi completamente. E strizzando gli occhi alle nuove tecnologie. Dalle scuole dell’infanzia alle secondarie di II grado, i ragazzi saranno coinvolti in laboratori interattivi, spettacoli teatrali, giochi di squadra e atelier creativi, per stare al passo con gli emergenti problemi ambientali e coltivare una nuova sensibilità green verso il pianeta e il territorio.

L’iniziativa è svolta avvalendosi delle cooperative locali Atlantide, La Lumaca, Antartide, Anima Mundi e Millepiedi, il Cirea (Centro italiano di ricerca ed educazione ambientale), il dipartimento di Bioscienze dell’Università di Parma e il patrocinio dell’ufficio scolastico regionale. Nel comitato scientifico della Grande Macchina del Mondo, inoltre, siede anche il professor Andrea Canevaro, illustre pedagogista dell’università di Bologna.

 

Partono le iscrizioni: ci si prenota on line fino al 31 ottobre

Su www.gruppohera.it/scuole gli insegnanti possono prenotare fino al 31 ottobre l’adesione per la propria classe alle diverse proposte didattiche. Dopo aver consultato il catalogo formativo, con pochi clic si può richiedere la partecipazione e scegliere le proposte più adatte ai programmi.
I nuovi progetti dalla A alla Z

I progetti per le scuole di Hera della Grande Macchina del Mondo prevedono percorsi diversi a seconda dell’età dei ragazzi. Per la scuola dell’infanzia, infatti, si attiveranno spettacoli teatrali che spiegano il valore dei rifiuti come risorsa o l’uso consapevole di acqua ed energia, insieme ad atelier creativi in cui si giocherà con materiali di recupero. Alle scuole primarie, invece, oltre a test e giochi educativi ci sarà spazio anche per esperienze di storytelling, in cui ogni alunno dovrà decidere il finale di una storia a carattere ambientale, e sfide a squadre armati di tablet per imparare come si differenziano i rifiuti grazie all’app di Hera del Rifiutologo. Alle scuole secondarie di I grado, infine, ci si improvviserà anche giornalisti scientifici provando a scrivere un giornalino di classe, che sarà poi pubblicato sul sito di Hera, con articoli dedicati a temi green. Per le secondarie di II grado è previsto invece l’evento itinerante di divulgazione scientifica Un Pozzo di Scienza, che inizierà a febbraio 2016.

Per tutti, docenti compresi, ci saranno divertenti concorsi: per infanzia e primarie, per esempio, ci si dovrà cimentare in un selfie di classe con tanto di slogan ambientali. Un altro photo-contest sarà dedicato ai ragazzi delle secondarie di I grado, che dovranno scovare nelle proprie città soluzioni smart che stanno cambiando la vita di tutti.

 

Oltre 200 mila studenti coinvolti negli ultimi 4 anni, 32 mila i bolognesi

La Grande Macchina del Mondo di Hera negli ultimi 4 anni ha coinvolto un totale di oltre 200 mila studenti, di cui 32.189 nelle scuole di Bologna e provincia. Lo scorso anno, invece, hanno partecipato in città 170 classi, per un totale di 320 insegnanti. Il tema dell’acqua si è confermato in pole position tra quelli più scelti, mentre l’ambiente si è classificato al secondo posto seguito dall’energia, percorso in cui si trattano argomenti di attualità come le fonti rinnovabili e il risparmio energetico.

 

Sul web le “bacheche virtuali” con idee per tutti i prof

Per tutti i docenti, soprattutto per quelli che non riusciranno ad accedere ai laboratori, Hera ha previsto gli “Educational box” sul sito www.gruppohera.it/scuole : veri e propri contenitori di notizie, dispense, argomenti, link e curiosità che potranno essere utili a creare autonomamente un percorso di approfondimento con i propri alunni. E potranno essere usati anche a casa, grazie a giochi divertenti da fare in famiglia.

 

Le visite agli impianti: fisiche e anche virtuali

La Grande Macchina del Mondo è un progetto molto articolato, che comprende anche Itinherario Invisibile, cioè le visite delle classi (dai 9 ai 18 anni) ai principali impianti gestiti da Hera dove gli alunni possono vivere da vicino la gestione di servizi importanti per la vita dei cittadini. L’anno scorso le visite dell’Itinherario invisibile hanno coinvolto più di 1.600 studenti, soprattutto alla scoperta del ciclo dell’acqua.

Da quest’anno sarà possibile scegliere di fare anche visite “virtuali” agli impianti Hera: la classe, seduta nei propri banchi, vedrà le strutture attraverso gli occhi di un operatore ambientale che sarà collegato in diretta con i ragazzi grazie a una telecamera manovrata dall’educatore sul posto. In classe ci sarà invece un secondo educatore che illustrerà cosa si sta vedendo. Questo permetterà a tutti gli insegnanti di offrire agli alunni l’opportunità di una gita, anche quando non ci fossero le condizioni per organizzare un’uscita. E non solo: l’uso di tecnologie multimediali per l’apprendimento stimolerà la curiosità e il coinvolgimento degli studenti.

 

Tommasi: “E’ un dovere educare chi ci seguirà al rispetto per l’ambiente”

“Per Hera la Grande Macchina del Mondo è l’espressione concreta della fiducia e speranza che  riponiamo nella scuola, nei singoli insegnanti e nelle famiglie quali primi formatori di una coscienza civile e ambientale nei ragazzi, nelle cui scelte e azioni stanno gli scenari futuri che ci attendono – spiega Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – È proprio guardando al futuro che abbiamo voluto rinnovare la nostra offerta didattica: stando al passo con i tempi e sfruttando le nuove tecnologie si conquista l’attenzione dei più giovani. Lo facciamo anche nel nostro lavoro di tutti i giorni, investendo in soluzioni all’avanguardia per essere sempre più efficienti: proveremo a farlo anche nel nostro contributo all’educazione ambientale dei cittadini di domani ”.

 

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Hera presenta HergoAmbiente, la via “smart” ai servizi ambientali

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  • 2 Ottobre 2015

Al via il primo sistema “intelligente” per la gestione integrata di raccolta rifiuti e spazzamento stradale, che interessa un bacino di 2,6 milioni di cittadini. Tecnologia e innovazione per garantire qualità, efficacia ed efficienza dei servizi ambientali e migliorare il decoro delle nostre città, con benefici in termini di sostenibilità grazie alla mancata emissione di 400 tonnellate di CO₂ all’anno

Raccolta rifiuti e pulizia strade: con HergoAmbiente diventano “smart”

I servizi ambientali non sono mai stati così “smart”. Dopo anni di ricerca e importanti investimenti in innovazione che hanno riguardato anche le reti e il centro di telecontrollo, Hera presenta HergoAmbiente, un sistema “intelligente”, unico nel panorama nazionale e internazionale, sviluppato dalla multiutility per gestire in maniera integrata, efficiente ed efficace tutte le attività di raccolta rifiuti e spazzamento strade, prendendo in carico anche le segnalazioni effettuate dai cittadini tramite l’app del Rifiutologo.

 

Basato sulla completa informatizzazione dei processi, HergoAmbiente mette in “collegamento” in una unica rete informativa i 300.000 cassonetti, gli oltre 3.000 operatori, i 1.300 mezzi di raccolta, 140 centri di raccolta e tutto quanto ruota intorno alla gestione del servizio. Un sistema che considera sia personale e mezzi di Hera sia quelli di operatori terzi, contribuendo così ad accrescere non solo la professionalità dei nostri operatori ma anche dei nostri fornitori. Grazie a questo sistema “intelligente” è infatti possibile tenere sotto controllo in ogni istante tutte le informazioni sulle attività della lunga e capillare catena dei servizi ambientali, che solo sul territorio dell’Emilia-Romagna gestito da Hera interessano un bacino di 2,6 milioni di cittadini.

 

L’obiettivo? Migliorare efficienza, efficacia e qualità dei servizi, ma anche diminuire l’impatto ambientale, perché grazie a HergoAmbiente sarà possibile impiegare i mezzi in maniera più razionale, consumando 150.000 litri di carburante in meno ogni anno, che corrispondono alla mancata emissione di 400 tonnellate di CO₂.

Insomma migliori servizi e migliore qualità della vita nel nostro territorio.

 

Integrazione di processi e informazioni in tempo reale

Più in dettaglio, il sistema consente di progettare, programmare, effettuare, monitorare e analizzare tutte le attività relative alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia delle strade, sia gestite direttamente da Hera sia attraverso operatori terzi, mettendo a sistema in tempo reale l’insieme delle informazioni rilevate sul campo: ore di attività svolte, posizione dei contenitori, percorsi compiuti dai mezzi, km spazzati dalle motospazzatrici, cassonetti svuotati e percentuali di riempimento nelle stazioni ecologiche.

 

Un sistema capace di migliorarsi

Smartphone e computer di bordo, in dotazione alle squadre operative, ricevono gli ordini da smaltire, registrano le operazioni effettuate e ne forniscono adeguata rendicontazione al sistema centrale, che elabora tempestivamente tutte le informazioni in funzione di una continua riprogettazione del servizio. L’interconnessione, infatti, rende possibile un circolo virtuoso delle informazioni grazie al quale le prestazioni programmate risultano costantemente adeguate alle esigenze reali che emergono dall’analisi dei dati appena consuntivati.

 

Arriva il cassonetto parlante

Taggando ogni cassonetto con un codice identificativo, HergoAmbiente gli assegna una identità univoca ed è così in grado di controllarne in modo puntuale la posizione, il funzionamento e le attività di svuotamento che lo riguardano. Grazie a HergoAmbiente, in altri termini, il cassonetto “prende la parola” e inizia a dialogare con il sistema centrale.

 

Verso la tariffa puntuale

Unico in Italia, HergoAmbiente si colloca al livello delle più avanzate esperienze europee in materia di gestione dei servizi ambientali e garantisce standard elevati di tracciabilità, trasparenza e rendicontazione, che costituiscono requisiti fondamentali per rendere possibile, in futuro, l’auspicata introduzione della tariffazione puntuale.

 

La sfida dell’economia circolare: così si controlla la filiera del riciclo

Proprio la tracciabilità della filiera del riciclo è tra gli obiettivi principali del report “Sulle tracce dei rifiuti”, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Un ulteriore sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy. I risultati parlano chiaro: differenziare serve e nel 2014 è salito al 94,3% il recupero dei rifiuti differenziati raccolti da Hera, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente, e ben al di sopra della media nazionale, con 250 kg per abitante recuperati ogni anno. Questi eccellenti risultati proiettano i territori serviti da Hera, in particolare per il riciclo dei rifiuti da imballaggio, al di sopra degli obiettivi del 2020 previsti dalla UE, e ormai a un passo da quelli del 2025.

 

Venier: “Un sistema innovativo e sostenibile, che evita ogni anno 400 tonnellate di CO

“Il futuro è già qui, – dichiara Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – si chiama HergoAmbiente, un sistema innovativo che ci consente di ottenere importanti benefici sia in termini di qualità del servizio sia ambientali, nell’interesse non solo dei cittadini ma anche degli amministratori locali, a cui lo stiamo presentando in queste settimane. Grazie a un impiego sempre più razionale dei nostri mezzi, HergoAmbiente contribuisce infatti in maniera significativa alla sostenibilità dei nostri servizi ambientali, con un abbattimento della CO₂ prodotta pari a 400 tonnellate l’anno, e consente la completa tracciatura del percorso dei rifiuti, che poi rendicontiamo in pubblicazioni specifiche.”

 

Mazzoni: “Efficienza ed efficacia per servizi sempre migliori, verso la tariffa puntuale”

“Come già illustrato anche ad Atersir, con HergoAmbiente abbiamo letteralmente dato la parola a tutti i nostri asset, dai cassonetti ai mezzi impiegati su strada, incrementando quantità, qualità e puntualità delle informazioni che riusciamo a elaborare – ha spiegato Tiziano Mazzoni, Direttore Servizi Ambientali del Gruppo Hera. – In questo modo possiamo non soltanto rendicontare in maniera precisa le prestazioni effettivamente svolte, ma possiamo anche sapere in ogni momento quello che ancora c’è da fare, raccogliere le segnalazioni dei cittadini e coordinare al meglio le nostre risorse in funzione degli obiettivi, migliorando efficacia ed efficienza dei nostri servizi ambientali. Grazie alle sue caratteristiche di trasparenza e tracciabilità, HergoAmbiente rappresenta inoltre lo strumento ideale per consentirci di guardare con fiducia alla futura adozione della tariffa puntuale.”

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Alternanza scuola-lavoro: l’impegno di Hera per il futuro degli studenti

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  • 25 Settembre 2015

Siglato oggi il protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, che dà il via a percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage estivi in azienda per ragazzi di istituti tecnici di tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility. È possibile partecipare al bando fino al 23 ottobre

Un contributo concreto alla formazione delle nuove generazioni: circa 180 studenti nei prossimi tre anni trascorreranno due mesi all’anno all’interno delle sedi emiliano-romagnole del Gruppo Hera, svolgendo attività concrete su processi reali di lavoro affiancati dal personale della multiutility. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa tra Hera e Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, che attiveranno nei prossimi mesi progetti di alternanza scuola-lavoro sulla base delle indicazioni contenute nella recente riforma della scuola.

L’accordo, siglato stamattina presso la sede bolognese di Hera, raccoglie infatti le novità contenuta nella legge, che prevede il potenziamento di iniziative di questo tipo, mirate ad avvicinare i ragazzi delle superiori al mondo del lavoro dando loro la possibilità di fare esperienza sul campo e mettere a frutto quanto si studia in classe.

 

In tutte le province emiliano-romagnole servite dalla multiutility (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini) verranno attivati con le scuole, in particolare con le classi terze e quarte degli istituti tecnici, 180 percorsi di alternanza scuola-lavoro e stage estivi. Tecnici e manager Hera faranno da tutor, definendo insieme agli insegnanti percorsi specifici che consentano agli studenti di rafforzare e integrare le competenze già apprese a scuola attraverso esperienze professionali  in azienda. Un’iniziativa in linea con i continui investimenti dell’azienda sul cosiddetto “capitale umano”, cioè le persone e le loro capacità, vero patrimonio del Paese così come di Hera.

 

Per quest’anno scolastico i percorsi attivati da Hera coinvolgeranno 60 studenti iscritti nelle varie province ai seguenti indirizzi di studio: amministrazione finanza e marketing (a Bologna e Ferrara), sistemi

 

informativi aziendali (Bologna, Ferrara, Ravenna), elettronica elettrotecnica chimica e materiali ed energia (in tutte le province), biotecnologie ambientali (Bologna e Forlì-Cesena), informatica (Bologna).

 

I progetti di alternanza scuola-lavoro si terranno soprattutto nel secondo quadrimestre e avranno durata per ogni studente dalle 160 alle 200 ore all’anno. Gli stage estivi partiranno da un minimo di 160 ore e verranno svolti  tra giugno e agosto 2016. I percorsi seguiranno una metodologia basata sull’integrazione tra le competenze lavorative e quelle dei piani didattici degli istituti. Si svolgeranno presso le sedi aziendali del Gruppo Hera e saranno basati, dunque, sia sulle conoscenze acquisite a scuola dagli studenti che sui reali processi di lavoro.

 

Tutte le attività verranno monitorate e sono previsti momenti di valutazione, finalizzati alla crescita dei ragazzi. Al termine del progetto verranno rilasciate da Hera le certificazioni delle competenze tecnico-professionali acquisite, in linea con gli standard europei. Questo, per permettere agli studenti di poter affacciarsi al mondo del lavoro con un curriculum già ricco di esperienze pratiche, oltre a quelle teoriche. Un punto di forza che potrà aiutarli nella ricerca di un impiego in una società sempre più competitiva ed esigente, o nell’orientarsi verso scelte formative precise per il loro lavoro, per esempio il tipo di università.
Le scuole interessate possono inviare candidature e proposte di progetti entro il 23 ottobre all’indirizzo mail di posta elettronica [email protected]. Maggiori informazioni si possono reperire sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale (www.istruzioneer.it) o su quello di Hera (www.gruppohera.it/alternanza).

L’iniziativa, inoltre, integrerà i percorsi didattici curricolari ed extracurricolari del progetto “Hera ti insegna un mestiere…a scuola”, che l’azienda mette in campo da tre anni e che prevede sessioni didattiche con il supporto di personale tecnico-professionale Hera, sia in aula che presso gli impianti del Gruppo, in vista della preparazione dei tecnici del futuro.

 

“Mettere a disposizione degli studenti il sapere, le competenze e la professionalità con cui serviamo ogni giorno più di 4 milioni di cittadini è per Hera una grande opportunità e una fonte di orgoglio. Da un lato, contribuiamo a formare i tecnici del futuro offrendo loro una chance in più per farsi valere nel mondo del lavoro. Dall’altro, è per noi una sfida: il momento in cui trasmettiamo ai giovani il nostro know-how è un’occasione per riflettere sul nostro lavoro e migliorarlo” ha commentato Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera. “La nostra azienda, inoltre, crede fermamente nel capitale umano e da sempre investe sul passaggio di conoscenze. Nelle scuole, dalle materne alle superiori, da anni siamo attivi con progetti di educazione ambientale, ora completiamo il nostro contributo formativo con iniziative innovative di alternanza scuola-lavoro. E a

 

garanzia di un investimento continuo sulle persone, in particolare sui giovani, stiamo provvedendo quest’anno a oltre 200 assunzioni, tra cui un centinaio di tirocini”.

 

“L’alternanza scuola-lavoro è essenziale per tradurre in esperienze le conoscenze  apprese in aula. Solo così le conoscenze possono divenire competenze. Altrimenti non possono che rimanere conoscenze inerti, inutili per la crescita umana e professionale della persona. Fare crescere le competenze dei diplomati ai fini della loro spendibilità sul mercato è un obiettivo importante. Ma non solo di questo si tratta: l’alternanza scuola- lavoro consente di rendere sensato e compiuto ogni percorso scolastico. Il fatto che Hera abbia deciso di sostenere questi percorsi testimonia la volontà condivisa di istituzioni e aziende di porre in essere progetti che favoriscano lo sviluppo formativo degli studenti e, al contempo, la crescita occupazionale del territorio” ha dichiarato Stefano Versari, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna. “Il modello proposto si sviluppa sulle esperienze pregresse di Hera con gli istituti scolastici, che hanno già dato i loro frutti, ed è coerente con le recenti innovazioni legislative e con le attività svolte dall’Ufficio Scolastico Regionale. Un progetto, dunque, che rappresenta un esempio virtuoso e che può aspirare a diventare un riferimento su scala nazionale”.

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Differenziare serve: sale al 94,3% il recupero dei rifiuti raccolti da Hera

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  • 25 Settembre 2015

On line la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”: dati e mappe per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata, già arrivata a quota 51,6% nel bolognese, che alimenta l’economia circolare del recupero e dà lavoro a 17.000 dipendenti in 188 impianti

La sfida dell’economia circolare: così si controlla la filiera del riciclo

Tracciare la filiera del riciclo, dare garanzie sull’effettivo recupero della raccolta differenziata, rendere chiaro il processo che si attiva grazie allo sforzo dei cittadini e il contributo dell’azienda.

Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato.

Uno sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy.

Il recupero della raccolta differenziata sale a quota 94,3%

I dati contenuti in “Sulle tracce dei rifiuti”, anche quest’anno verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, danno conto dei risultati raggiunti in Emilia-Romagna, Marche e nel Nord Est, che parlano chiaro: nel 2014 è stato recuperato il 94,3% di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente.

In media, dunque, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea a essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è complessivamente di appena il 5,7%. 

Quasi 200 le aziende della green economy coinvolte, che danno lavoro a 17.000 persone

Nel report sono riportate 8 mappe, una per ciascun materiale raccolto, che permettono di scoprire quali e dove sono i principali impianti che si occupano del recupero finale dei rifiuti. In totale gli impianti coinvolti sono ben 188, di cui 6 nel bolognese (in prevalenza impianti di compostaggio), gestiti da 167 aziende, 46 delle quali con sede nel territorio servito dal Gruppo Hera.

I 188 impianti, con un fatturato totale di circa 10 miliardi di euro, occupano complessivamente 17.000 persone. Dati che evidenziano un elevato grado di avanzamento nella transizione da una economia lineare, in cui i prodotti sono destinati a diventare rifiuti e a finire in discarica, a un’economia con più recupero, per questo detta “circolare”.

Queste attività si accompagnano alle altre iniziative del Gruppo che promuovono il riuso di prodotti, quali “FarmacoAmico” e “CiboAmico”, che nel 2014 hanno interessato beni per un valore complessivo di circa 380.000 euro, e “Cambia il finale”, che ha consentito di recuperare e riutilizzare oltre 450 tonnellate di ingombranti.

Del ferro non si butta via niente, del verde e del legno quasi nulla

Dall’analisi dei dati, al primo posto per percentuale di recupero si colloca il ferro: se ne raccolgono 2,5 kg per abitante e il 99,1% viene reimmesso sul mercato o trasformato per il riuso nelle industrie metallurgiche o nelle acciaierie. Anche del verde si recupera tantissimo: nel 2014 nel territorio gestito da Hera il 99% di sfalci e potature (69,2 i kg procapite raccolti) hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, negli impianti a biomasse ricavandone energia rinnovabile. Dei 18,5 kg di legno per abitante raccolti, ne è stato recuperato il 98,1% per la produzione di pannelli, cippato o pellet. La plastica, in particolare, viene recuperata all’80,7% (24,8 kg per abitante raccolti) mentre la carta al 96,4% (60 kg raccolti per abitante). L’organico si attesta al 91,1% (con 53,4 kg annuali per abitante raccolti), il vetro al 93,7% (31,7 i kg procapite raccolti). Infine, i metalli contenuti negli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 92,9%.

 

Raccolta differenziata del Gruppo al 56% nei primi 8 mesi del 2015, a quota 51,6% nel bolognese

Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto nei primi 8 mesi del 2015 il 56% (14 punti percentuali sopra la media nazionale del 42,3%), grazie ai molteplici progetti attivati nei diversi territori. Nel bolognese ad agosto 2015 la raccolta differenziata è arrivata al 51,6%, anche grazie ai primi risultati dei progetti nel capoluogo.

Più qualità, meno costi: grazie alla differenziata si risparmiano fino a 25 euro all’anno

Lo scorso anno nel territorio servito da Hera la spesa media per il servizio di igiene urbana di una famiglia media di 3 persone in una casa di 80 mq è stata di 238 euro. Grazie a una raccolta differenziata di qualità è stato stimato per il 2014 un risparmio di circa 25 euro per famiglia, pari al 10,5% della bolletta. La legge prevede, infatti, che dai costi del servizio di raccolta differenziata, che vanno a comporre le tariffe, vengano detratti sia i contributi che gestori e Comuni ricevono dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sia i ricavi derivanti dalla vendita del materiale. Il Conai, che non ha fini di lucro e si occupa di avviare a effettivo recupero i rifiuti di imballaggio, si finanzia tramite i contributi delle aziende che producono imballaggi e la vendita dei materiali raccolti. In questo modo può riconoscere dei contributi economici a Comuni e gestori, utili a sostenere la raccolta differenziata. Nel 2014 i ricavi ottenuti dal Conai e dalla vendita dei materiali sono stati pari 27,8 milioni di euro, che hanno coperto il 27% dei costi dei servizi per la raccolta differenziata. Separare bene i rifiuti, quindi, fa bene all’ambiente e anche al portafoglio.

Tutti i dati sono disponibili on line nella sezione interattiva e navigabile all’indirizzo www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

Il report cartaceo sarà in distribuzione nei prossimi giorni anche presso le stazioni ecologiche, gli urp dei comuni più grandi e i principali sportelli clienti del Gruppo.

Venier: “Ancora un passo nella crescita del recupero, che vede protagonisti i cittadini e il Gruppo”

“Siamo l’unico gestore a pubblicare un report di questo tipo in Italia, uno strumento di trasparenza verso i cittadini che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità – commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. Questi risultati sono stati possibili grazie alla realizzazione sul territorio di una decina di impianti esclusivamente dedicati a queste filiere, come ad esempio i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La volontà è di ridurre sempre di più i conferimenti in discarica: siamo partiti 12 anni fa dal 49% e oggi siamo già scesi al 12,9% (la media nazionale è il 38%) ma non vogliamo fermarci e al 2019 l’obiettivo è di arrivare al 6,8%”.

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PSBO: a Piazzale Kennedy sarà un Belvedere

Al via l’intervento numero 7 del Piano di Salvaguardia della Balneazione. Un intervento centrale e strategico: nuovo presidio idraulico sotto il manto stradale, un’area completamente riqualificata e un belvedere sopra

 

Il PSBO procede a pieno regime. A meno di un mese dall’inaugurazione del nuovo depuratore di Santa Giustina, gigante hi-tech a difesa del mare di Rimini, è già stato avviato un nuovo importante cantiere nel cuore della zona turistica di Rimini. Si tratta del cosiddetto intervento 7 del Piano, che consentirà di realizzare in Piazzale Kennedy  a Marina Centro una importante  infrastruttura di accumulo caratterizzata da un volume complessivo  di 35.000 metri cubi.  In particolare l’impianto è costituito da una prima vasca di 13 mila metri cubi di volume che raccoglierà le acque di prima pioggia, da una seconda vasca di 22.000 metri cubi che avrà la funzione di vasca di laminazione (con lo scopo, cioè, di limitare, attraverso un processo di laminazione della piena, le portate bianche convogliate a valle), e da un impianto di sollevamento con una capacità di pompaggio di 12.000 litri  al secondo.
L’opera comporterà un investimento di circa 30 milioni di euro, inserito nel Piano Investimenti del Servizio Idrico approvato da ATERSIR e cofinanziati da Comune di Rimini e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.

 

Un intervento di grande portata, che in pillole potrebbe essere rappresentato così: 35 milioni di litri la capacità della nuova vasca di accumulo Ausa; 12.000 litri al secondo la capacità di pompaggio dell’impianto; 4.800 kg di carboni attivi per abbattere ogni odore; 7 metri il punto più alto del belvedere.

 

Le attività di cantiere sono già state avviate e riguardano principalmente interventi sui sottoservizi. Si tratta di lavori significativi molto delicati e imprescindibili perché propedeutici alle attività di realizzazione delle fondazioni profonde della nuova vasca, che saranno avviate il prossimo anno.

Le attività si svilupperanno in particolare secondo questo iter:

2015-2016: allestimento cantiere e spostamento sottoservizi; copertura canale ausa e vasca (incluse le attività di bonifica bellica e demolizione opere interrate interferenti);

2017-2018: scavi e costruzione vasca; realizzazione impianti idraulici e costruzione piazza-belvedere.

 

Oltre alla realizzazione dei nuovi volumi di accumulo e dei relativi impianti di sollevamento, sarà riservata particolare attenzione al contenimento degli odori. Il progetto, infatti, prevede un sistema basato sulla ventilazione forzata che convoglierà l’aria aspirata dalle vasche (sia quella di prima pioggia, sia quella di laminazione) ad un sistema di trattamento che utilizza una specifica tecnologia con carboni attivi.

 

Ma quello a Piazzale Kennedy è un progetto di grande rilevanza non solo dal punto di vista impiantistico. È infatti il risultato di un importante lavoro di coerenza tra opera idraulica e gli indirizzi di pianificazione urbanistica e di riqualificazione. Una sintesi di progettualità e integrazione architettonica e paesaggistica del sistema impiantistico nel sistema città, ed un’opera cerniera tra il Lungomare ed il Parco.

 

Sopra alla vasca, infatti, verrà realizzato un vero e proprio Belvedere. Il progetto architettonico – paesaggistico ha lo scopo di mitigare l’impatto dei volumi necessari alla realizzazione dell’impianto, integrandoli con un progetto paesaggistico di alto livello che ha come scopo la riqualificazione del piazzale Kennedy, quale stralcio del Parco del Mare. Un involucro che parte dolcemente dal parco e sale fino ad un massimo di circa 7 metri di altezza rispetto alle quote dell’attuale piazza ed avvolge gli elementi tecnologici coprendoli con una passeggiata che culmina in due zone di belvedere sul mare ad altezza differente. Al centro dello spazio costruito si definisce una piazza rialzata di circa un metro all’interno della quale si collocano giochi d’acqua fruibili ed attraversabili e sedute che danno la possibilità di sfruttare quest’area centrale anche come spazio di sosta o per eventi.

 

Un’area verde nuova che mette al centro i concetti di “fruibilità” e “accessibilità”, grazie ad un progetto attento al superamento delle barriere architettoniche che con rampe di collegamento fra i vari dislivelli inferiori all’8%, rende le zone percorribili da disabili.

 

L’impatto e l’importanza del progetto hanno richiesto anche una campagna informativa adeguata, che inizia proprio dal cantiere. La scelta dell’Amministrazione Comunale, attraverso il coordinamento di Anthea e in sinergia con Hera, è stata quella di ‘arredare’ Piazzale Kennedy, trasformando il cantiere in una piattaforma di informazione per i cittadini, spiegando con parole semplici, numeri e immagini i contenuti e i tempi del progetto. Una ‘scenografia urbana’ che impreziosisce e arreda lo sfondo di cantiere rendendolo attivo e dialogante con lo spazio pubblico e con i cittadini e turisti.

 

Ricordiamo che l’intervento fa parte del Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato (PSBO), la maggiore opera idraulica degli ultimi anni in Italia messa in campo da Comune di Rimini, Gruppo Hera e Romagna Acque. Un intervento di risanamento fognario che coinvolge tutto il territorio e che si compone di 11 cantieri, per un valore complessivo di 154 milioni di euro. 130 persone dal 2013 sono al lavoro ogni giorno per garantire il pieno rispetto dei tempi degli interventi, che a regime (entro il 2020) consentiranno di contare su 130.000 metri cubi di nuovi volumi di accumulo, 45 km di nuove condotte fognarie per depurare 148.000 metri cubi di acque al giorno. Grazie al Piano di Salvaguardia della Balneazione Rimini sarà la prima città costiera a risolvere il problema degli scarichi a mare, nel limite di piena decennale, dando così una soluzione complessiva alle criticità in termini di balneazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il mercato libero dell’energia: torna il Dossier Hera

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  • 17 Luglio 2015

Il nuovo numero, on line su www.gruppohera.it/dossier, parla delle liberalizzazioni dei mercati dell’energia elettrica e gas. Una sfida per il futuro che garantirà sempre di più efficienza e convenienza

Dossier Hera: le nuove frontiere dell’energia

I Dossier Hera arrivano a quota 11: da questa settimana è on line il nuovo numero degli approfondimenti web della multiutility, dedicato al mercato libero dell’energia.

Un tema di grande attualità su cui non sempre i cittadini hanno le idee chiare e sono spesso disorientati tra le tante offerte. Oggi, infatti, nuovi fornitori di gas ed elettricità possono accedere ai mercati e i consumatori sono liberi di scegliere con chi stipulare i contratti. Per le famiglie questo è possibile dal 2003 nel mercato del gas e dal 2007 nel mercato elettrico. E, sempre per le famiglie, è prevista la possibilità di restare nei servizi cosiddetti “a tutela”, alternativi al mercato libero: in quel caso, manterranno le tariffe stabilite dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi), aggiornate ogni tre mesi.

Concorrenza, tutela e prezzi. Di questo si occupa il nuovo Dossier web del Gruppo Hera, on line da oggi con video interviste, articoli, infografiche e fotogallery, per dare una panoramica di cosa sta succedendo in Italia e in Europa nel settore dei servizi energetici.

 

Qualche dato sul mercato libero

Sono passati quasi 20 anni, infatti, da quando, nel 1996, le prime direttive dell’Unione Europea hanno dato impulso alle liberalizzazioni dei settori dell’energia elettrica e il gas, storicamente a presenza monopolistica. Queste misure hanno aperto e armonizzato il mercato europeo dell’energia, garantendo un equo accesso alle infrastrutture, trasparenza, tutela dei consumatori e una vivace concorrenza.

Negli ultimi anni i tassi di switch, cioè dei passaggi al mercato libero, sono cresciuti tantissimo anche in Italia e riguardano circa un quarto dei clienti domestici. Per quanto riguarda l’elettricità, i dati dell’Autorità indicano che nel 2014 i volumi di energia venduta sul mercato libero domestico sono cresciuti dell’11,2% rispetto al 2013. Nella vendita del gas, la crescita dei volumi sul mercato libero domestico è stata più contenuta (+1,1% sul 2013) ma bilancia la netta contrazione dei volumi venduti in regime di mercato tutelato (-23,6% sul 2013). In termini assoluti, infine, nel 2014 sono stati venduti 186,1 TWh di energia elettrica a mercato libero e 42.528 milioni di metri cubi di gas, sempre a mercato libero.
Il cliente al centro

La concorrenza generata dall’apertura dei mercati ha fatto sì che i clienti oggi possano scegliere tra le tante offerte disponibili, basandosi anche e soprattutto sulla qualità del sistema di relazione post-vendita messo in campo dalla società proponente. Per un cittadino non riuscire a fare una voltura, non avere chiarimenti su una bolletta o aspettare mesi per un cambio di contatore sono elementi che possono generare costi, perdite di tempo e difficoltà.

Il Gruppo Hera, consapevole del valore elevato che i clienti stanno attribuendo al servizio post vendita, in questi anni ha investito sempre più nella formazione del personale, nel miglioramento delle piattaforme informatiche e nel potenziamento dei canali di contatto, sia remoti/virtuali come il call center e il sito web, sia fisici sul territorio, con una rete di oltre 120 sportelli. Un sistema di relazione con i clienti che nel panorama nazionale è unico, per qualità e quantità dei canali di comunicazione, ed è soggetto a periodiche verifiche da parte di società esterne per valutare il grado di soddisfazione di chi ne usufruisce.

 

Hera: a SOStegno di chi è in difficoltà

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da uno scenario economico sfavorevole. A protezione delle fasce di reddito meno abbienti, sono state attivate dall’Authority delle misure per combattere il disagio economico: si tratta di bonus sociali, introdotti per legge, che consentono a chi ne abbia di diritto di avere sconti fino al 20% su elettricità e gas. Con lo stesso spirito, Hera ha introdotto volontariamente ulteriori misure a sostegno dei propri clienti in difficoltà, come per esempio il bonus teleriscaldamento e la rateizzazione delle bollette, con la possibilità per alcune categorie (cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità) di distribuire le rate su 6 mesi senza interessi.

Per dare comunicazione di tutti gli strumenti messi in campo, la multiutility ha pubblicato “SOStegno Hera”: una guida pratica e completa che illustra le opportunità per contenere le spese su gas, energia elettrica, teleriscaldamento e acqua, dedicate a chi versa in una condizione di disagio fisico e/o economico. Si può scaricare dal sito del Gruppo o richiedere agli sportelli clienti presenti sul territorio.

 

Tutti i Dossier disponibili sul web

Del Dossier Hera sull’energia a mercato libero, come accaduto con quelli dedicati a energie rinnovabili, smart cities, efficienza energetica e rifiuti, sarà pubblicata una sintesi sui principali quotidiani della regione e sulle loro edizioni web. Tutti i numeri del Dossier sono sempre consultabili on line, sul sito di Hera (http://www.gruppohera.it/dossier ).

 

 

 

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La ricerca sulla bio plastica accelera grazie ai nuovi investimenti di HERA nella tecnologia Bio-on

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  • 13 Luglio 2015

Bologna, 13 Luglio 2015Bio-on S.p.A. leader nelle tecnologie per la chimica eco-sostenibile ed Hera S.p.A., leader tra le multiutility in Italia, rinnovano e potenziano la partnership lanciata lo scorso anno. L’obiettivo è individuare un nuovo tipo di materiale organico dal quale ricavare la rivoluzionaria bio-plastica sviluppata da Bio-on da residui della lavorazione della barbabietola da zucchero.

 

“L’accordo confermato oggi – spiega Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo di Hera S.p.A.– è la naturale continuazione della collaborazione iniziata nel 2014 con Bio-on che ha consentito alla nostra azienda di valutare la tecnologia necessaria per trasformare in bio-plastiche di nuova generazione parte dei rifiuti biogenici prodotti nei territori serviti dal Gruppo”.

I PHAs (o poli-idrossi-alcanoati) sono bio plastiche che possono sostituire numerosi polimeri tradizionali, oggi ottenuti con processi petrolchimici utilizzando idrocarburi. I PHAs garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche col vantaggio di essere completamente biodegradabili in modo naturale.

 

“Siamo estremamente orgogliosi – spiega Marco Astorri, Presidente di Bio-on S.p.A. – perché questo accordo consente di trovare nuove destinazioni ad alcuni dei prodotti raccolti da HERA, utilizzando una nuova tecnologica industriale già allo studio nei nostri laboratori”.

 

L’accordo fra le due aziende nasce infatti dalla ricerca e sviluppo dei laboratori di Bio-on, che grazie al supporto di HERA è indirizzato alla messa a punto di un nuovo processo industriale per la produzione di bio plastica PHA da residui di materiale organico.

 

GRUPPO HERA

E’ una delle maggiori multiutility italiane e opera nei settori Ambiente (raccolta e trattamento rifiuti), Energia (distribuzione e vendita di energia elettrica e gas) e Idrico (acquedotto, fognature e depurazione). Nel Gruppo lavorano oltre 8.500 dipendenti, impegnati ogni giorno nel rispondere ai molteplici bisogni a 4,4 milioni di cittadini. I comuni serviti sono oltre 350 comuni localizzati prevalentemente delle regioni Emilia Romagna, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

www.gruppohera.it

 

Per ulteriori informazioni:

 

Gruppo Hera

Cecilia Bondioli

Responsabile Rapporti con i Media ed Editoria

Tel: 051.287595 – 320.4790622

[email protected]

 

 

BIO-ON S.p.A.

Bio-On S.p.A., Intellectual Property Company (IPC) italiana, opera nel settore della bio plastica effettuando ricerca applicata e sviluppo di moderne tecnologie di bio-fermentazione nel campo dei materiali ecosostenibili e completamente biodegradabili in maniera naturale. In particolare, Bio-On sviluppa applicazioni industriali attraverso la creazione di caratterizzazioni di prodotti, componenti e manufatti plastici. Dal febbraio 2015 Bio-on S.p.A. è anche impegnata nello sviluppo della chimica naturale e sostenibile del futuro. Bio-On ha sviluppato un processo esclusivo per la produzione della famiglia di polimeri denominati PHAs (poliidrossialcanoati) da fonti di scarto di lavorazioni agricole (tra cui melassi e sughi di scarto di canna da zucchero e di barbabietola da zucchero). La bio plastica così prodotta è in grado di sostituire le principali famiglie di plastiche tradizionali (PE, PP, PC, etc.) per prestazioni, caratteristiche termo-meccaniche e versatilità. Il PHA dell’Emittente è una bio plastica classificabile al 100% come naturale e completamente biodegradabile: tali elementi sono stati certificati, a livello europeo, da Vincotte e, a livello americano, dalla USDA (United States Department of Agriculture). La strategia dell’Emittente prevede la commercializzazione di licenze d’uso per la produzione di PHAs e dei relativi servizi accessori, lo sviluppo di attività di ricerca e sviluppo (anche mediante nuove collaborazioni con università, centri di ricerca e partner industriali), nonché la realizzazione dei degli impianti industriali progettati da Bio-On. I codici alfanumerici sono per le azioni ordinarie “ON” IT0005056236, per le azioni ordinarie “ON” con bonus share IT0005056228 e per i warrant “WARRANT Bio-On 2014-2017” IT0005056210. Il lotto minimo previsto da Borsa Italiana è di 250 azioni.Nomad della società è EnVent S.p.A.. Banca Finnat Euramerica S.p.A. agisce come specialist della società.

Per ulteriori informazioni:

Emittente                                                                                              Nomad

Bio-On S.p.A.                                                                                        EnVent S.p.A.

via Dante 7/b                                                                                         Via Barberini, 95

40016 San Giorgio di Piano (BO)                                                           00187 Roma

Marco Astorri                                                                                          Paolo Verna

Tel: +39 051 893001                                                                                              Tel: +39 06 896.841

[email protected]                                                                                            [email protected]

 

Specialist

Banca Finnat Euramerica S.p.A.

Piazza del Gesù, 49

00186 Roma

Lorenzo Scimia

Tel: +39 06 69933446

Fax: +39 06 6791984

 

[email protected]

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START up e innovazione: si avvicina la premiazione dell’iniziativa di Groupama Assicurazioni con LUISS ENLABS “la fabbrica delle Startup”

Lunedì 6 luglio, alle ore 11.00, presso la sede di LUISS ENLABS “La fabbrica delle Startup” si terrà la conferenza stampa di premiazione dei progetti vincitori della prima edizione di “Think4south”

Si avvia alla conclusione Think4south, l’innovation program di Groupama Assicurazioni dedicato a nuove Start Up e giovani tra i 18 e i 35 anni residenti nelle regioni del Sud Italia, lanciato lo scorso Febbraio  in collaborazione con Swiss Re Italia, STMicroelectronics e LUISS ENLABS “la fabbrica delle startup”, per  individuare e supportare i progetti capaci di offrire soluzioni tecnologiche innovative  per la prevenzione del rischio.

I vincitori beneficeranno di un contributo economico di 15.000 Euro che dovrà costituire una base di investimento per lo sviluppo del progetto, oltre alla possibilità di entrare nel Programma di Accelerazione di LUISS ENLABS “la fabbrica delle startup” della durata di 5 mesi.

Ad aprire i lavori Andrea Gumina, Consigliere del Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico che illustrerà lo scenario della nuova imprenditorialità in Italia. Seguirà l’intervento di Yuri Narozniak, vice Direttore Generale di Groupama Assicurazioni che spiegherà il successo dell’iniziativa e annuncerà i progetti vincitori; Augusto Coppola, Direttore del programma di accelerazione di LUISS ENLABS “La fabbrica delle startup”, che illustrerà il percorso di cinque mesi riservato al primo classificato; Vincenzo Cervino, Responsabile Business Development di Groupama Assicurazioni che presenterà la nuova formula assicurativa di Groupama Assicurazioni per la protezione delle start up. L’incontro si concluderà con un breve pitch dei progetti premiati.

                        CONTATTI MEDIA

Groupama Assicurazioni

Direttore Comunicazione e relazioni esterne – Giorgia Freddi
Tel. +39 06 30183831

Cell. +39 328 3907458

[email protected]

 

LVenture Group

Responsabile Relazioni Esterne – Bianca Santillo

Tel. +39 06 94429424

Cell. +39 3478846872

[email protected]

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Think4South di Groupama Assicurazioni: premiati i progetti più innovativi in tema di prevenzione del rischio

“The Sure Path”, un servizio di user tracking che suggerisce ai clienti le offerte migliori in base allo stile di guida e “PD-Watch” un werable per prevenire il Parkinson beneficeranno di Borse di studio di 15.000 Euro e di un Percorso di accelerazione. Un Premio speciale al progetto di mappatura del rischio ambientale attraverso droni e altri strumenti innovativi.

“Immaginare di far diventare l’Italia una piattaforma di sperimentazione è importante anche per lo sviluppo economico del Paese. Le start up portano un tessuto di innovazione fondamentale, ma non è sufficiente creare le condizioni finanziarie, occorre una sinergia con le grandi aziende. Crediamo che nuova occupazione e nuova impresa possano venire dalle giovani generazioni, se affiancati  da mentor, per questo supportiamo iniziative come questa di Groupama Assicurazioni.” ha dichiarato  Andrea Gumina, Consigliere del Ministero dello Sviluppo economico durante la conferenza stampa di premiazione della prima edizione di Think4south, l’innovation program di Groupama Assicurazioni nato a Febbraio scorso per  premiare e supportare progetti capaci di offrire soluzioni tecnologiche innovative  per la prevenzione del rischio dedicato a nuove Start Up e giovani tra i 18 e i 35 anni residenti nelle regioni del Sud Italia.

 

I progetti vincitori – che beneficeranno del contributo economico di 15.000 Euro e dell’ingresso nel programma di accelerazione di LUISS ENLABS – sono stati selezionati fra oltre 400 progetti ricevuti per il forte impatto innovativo basato su tecnologie digitali avanzate,  la capacità di rispondere a bisogni e un business plan sostenibile. La giuria composta dal Top Management di Groupama Assicurazioni, rappresentanti dell’Acceleratore  LUISS ENLABS “la fabbrica delle start up”, esperti di Swiss Re e STMicroelectronics, con forte specializzazione su prevenzione del rischio, li ha scelti  tra gli 8 finalisti che lo scorso 26 maggio hanno presentato la loro idea innovativa direttamente presso la sede di Groupama.

 

The Sure Path, candidato per la categoria “Mobilità e Sicurezza” è il progetto primo classificato presentato dalla start up Park Smart di Catania che offre una risposta efficace al problema della scelta della polizza assicurativa intervenendo a monte del processo decisionale dei clienti, grazie ad un innovativo servizio di user tracking capace di fornire indicazioni sullo stile di guida, suggerendo offerte personalizzate basate su dati quantitativi e qualitativi.

 

Pd-Watch, candidato nella categoria Rischi Sanitari, è un progetto presentato da Luigi Battista, un giovane trentenne di Potenza che ha ideato un dispositivo medico wearable in grado di effettuare  un monitoraggio continuo a lungo termine per supportare la diagnosi del morbo di Parkinson in soggetti a rischio, monitorare nel tempo la malattia e quantificare gli effetti terapeutici del piano di cura in atto inviando le informazioni agli operatori sanitari specializzati.

 

Premio speciale per il progetto terzo classificato “Prevenzione, controllo e monitoraggio ambientale” di Messina che riceverà la polizza numero zero dell’offerta assicurativa dedicata alle start up lanciata Groupama Assicurazioni nel corso della conferenza.

 

Yuri Narozniak, Vice Direttore Generale di Groupama Assicurazioni ha dichiarato:

“Think4South ha puntato su tre leve: sostegno all’economia del Sud Italia, Prevenzione come leva per lo sviluppo e Innovazione tecnologica al servizio della prevenzione del rischio. Crediamo che questa iniziativa abbia fatto scuola e ne è una prova il fatto che il nostro Gruppo abbia deciso di estenderla a livello internazionale. E’  con soddisfazione che vi anticipiamo la seconda edizione del progetto grazie al sostegno dei nostri partner LUISS ENLABS “La fabbrica delle start up”, STMicroelectronics e Swiss Re.”

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Inaugurato a Rimini il raddoppio del depuratore di Santa Giustina

Martedì scorso, 23 giugno, è stato inaugurato a Rimini il raddoppio del depuratore di Santa Giustina, nell’ambito del Piano di Salvaguardia della Balneazione. Il depuratore di Santa Giustina aumenta l’efficienza e diventa l’impianto con il trattamento a membrane più esteso d’Europa.

 

È l’intervento tecnologicamente più importante del piano di risanamento fognario della città costiera promosso da Comune, Hera, Romagna Acque e Amir, che entro il 2020 eliminerà gli scarichi a mare. Un impianto d’eccellenza grazie all’innovativa tecnologia di “ultrafiltrazione a membrane“.

L’ultrafiltrazione a membrane, grazie ad un costante monitoraggio e telecontrollo del depuratore e delle reti, garantisce:

  • grande capacità di trattamento dei reflui;
  • efficacia di abbattimento virale e batterico;
  • eccellente qualità dell’acqua riportata in ambiente;
  • ridotta occupazione di spazio per il ciclo produttivo.

L’impianto di depurazione di Santa Giustina è il fulcro del PSBO, una grande opera infrastrutturale che ha interessato Rimini e il suo territorio.  Grazie al raddoppio del depuratore e al progressivo completamento degli interventi previsti al PSBO, verrà aumentata la capacità  depurativa e sensibilmente migliorata la qualità delle acque.

Un traguardo straordinario a tutela della vocazione turistico-balneare della città.

Il comunicato integrale e lo storytelling con le caratteristiche e i numeri di un grande intervento di risanamento ambientale sono consultabili al link http://www.gruppohera.it/gruppo/com_media/archivio_storytelling/#story_32

Trovate le foto dell’evento e dell’impianto a questi link:

Per maggiori dettagli sul piano di salvaguardia della balneazione è possibile visitare il sito del Gruppo Hera all’indirizzo http://www.gruppohera.it/clienti/casa/casa_acqua/casa_progetto_balneazione/3299.html

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Ecco il gigante hi-tech a difesa del mare di Rimini

Da oggi il mare di Rimini sarà più blu. E l’opera di risanamento delle fognature della città romagnola fa un decisivo passo in avanti. Questa mattina, infatti, c’è stato il taglio del nastro al nuovo depuratore di Santa Giustina, che entra ora a pieno regime.

L’impianto è stato raddoppiato e potenziato: è l’intervento tecnologicamente più importante del Piano di Salvaguardia della Balneazione messo in campo dal Comune di Rimini, Hera, Romagna Acque e Amir. Piano che dimezzerà entro il 2016 gli scarichi a mare fino ad eliminarli nel 2020.

All’inaugurazione di questa mattina sono intervenuti Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini, Tonino Bernabè, Presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti, e Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.

 

Grazie ai lavori fatti negli ultimi anni, il nuovo depuratore di Rimini diventa così il più grande d’Europa con la tecnologia di ultrafiltrazione a membrane: si tratta di una struttura altamente innovativa e all’avanguardia che, grazie agli investimenti fatti dal 2011, quasi 30 milioni di euro (oltre 40 se si contano anche i lavori per la realizzazione della Dorsale Nord), ora è in grado di servire 560 mila abitanti equivalenti durante la stagione estiva e 370 mila nel resto dell’anno. L’intervento si è concentrato nella realizzazione di una nuova linea depurativa con membrane a ultrafiltrazione, di una vasca di accumulo da circa 26 mila mc (quasi il contenuto di 10 piscine olimpioniche) e di un impianto di disinfezione finale che elimina batteri e virus.

 

Nel nuovo impianto, entro i prossimi 5 anni, verranno trattati in modo centralizzato tutti i reflui del territorio, che comprende i comuni di Rimini, Coriano, Santarcangelo, Verucchio, Poggio Torriana, Bellaria Igea Marina, San Leo, Borghi (della provincia di Forlì-Cesena) e i reflui dello stato di San Marino. Il raddoppio del depuratore ha ottenuto il via libera dall’Arpa che ha svolto già molti controlli sulle acque depurate.

 

Il vecchio impianto resta comunque attivo e continuerà a servire 220 mila abitanti, a cui si aggiungono i 340 mila del nuovo depuratore (ecco spiegato il totale di 560 mila abitanti equivalenti): cifre che corrispondono alle esigenze turistiche di Rimini durante la stagione estiva. Tutto questo con controllo dei cattivi odori, maggiore flessibilità gestionale ed affidabilità rispetto al vecchio impianto e utilizzando filtri naturali e quindi sostenibili.

 

Il percorso di depurazione nel nuovo impianto è così strutturato: in un primo comparto di sedimentazione si procede a pretrattamenti per separare sabbia e olii, mentre nel secondo passaggio il compito di “pulire” i reflui viene lasciato agli stessi batteri presenti nell’acqua da depurare. Si tratta infatti del ciclo biologico: un processo che ha come principali protagonisti comunità di organismi viventi che, letteralmente, si nutrono delle sostanze inquinanti delle acque reflue, i cui residui possono essere facilmente isolati. Nel terzo passaggio si attivano le membrane a ultrafiltrazione: funzionano come delle piccolissime “cannucce” (del diametro di 0.04 micron, ovvero milionesimi di millimetro) e sono in grado di intercettare particelle microscopiche, per esempio virus, batteri o fiocchi di fango. L’acqua che ne esce è già limpida, ma prima di essere restituita ai fiumi passa dall’ultima fase di depurazione, la disinfezione finale, per eliminare del tutto gli ultimi microrganismi eventualmente presenti.

 

In questo modo, il depuratore potrà far rispettare allo scarico nel fiume Marecchia tutti i limiti di legge, oggi più restrittivi. Inoltre, Hera ha provveduto a installare efficienti sistemi di telecontrollo e telegestione, prestando particolare attenzione ai meccanismi che permettono di proteggere l’ambiente anche in condizioni di emergenza. Il sistema di controllo centralizzato è dotato di due CPU (unità di elaborazione centrale), una di riserva all’altra, e consentirà di tenere sotto controllo, da un unico punto, le reti di collettamento delle acque reflue dell’area di Bellaria – Igea Marina e della parte nord di Rimini. In questo modo si potrà intervenire tempestivamente in caso di guasti o situazioni particolari.

 

“E’ in momenti come questi – ha detto il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – che è grande la soddisfazione nel raggiungere un obiettivo così strategico per il nostro territorio. Ma più che personale è l’orgoglio per l’intera comunità riminese che si arricchisce di una nuova opera strategica che i numeri e la tecnologia pongono all’avanguardia in Europa. E’ il segno, se ancora ce ne fosse la necessità, del suo carattere e delle sue capacità che sanno esaltarsi soprattutto nei momenti più oscuri. Va detto a chiare lettere che questa è un’opera strategica non per una città o per un’area, ma per l’intero territorio provinciale, che interessa in egual modo costa e comuni dell’entroterra e che ci fa fare un deciso salto in avanti sul fronte della depurazione e in generale della tutela ambientale. Sulla salvaguardia della balneazione – ha proseguito il Sindaco Gnassi – dai primissimi giorni col Psbo, questa amministrazione ha incentrato l’obiettivo più alto del proprio mandato e oggi inauguriamo una delle sue ‘architravi’ che è al tempo stesso cuore pulsante e cervello di tutto il sistema che ci permetterà di arrivare in tempi fissati e non aleatori, a chiudere finalmente il capitolo degli scarichi a mare e a aprire quello del sistema idraulico più innovativo e moderno d’Italia”.

 

“Il Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini è il più importante intervento di risanamento fognario d’Italia e d’Europa: è un orgoglio per la nostra azienda partecipare a questo grande progetto mettendo a disposizione una parte degli investimenti, ma soprattutto le migliori competenze, ingegneristiche e di gestione, su impianti e infrastrutture unici a livello europeo. Si tratta di una grande sfida tecnologica, che stiamo progressivamente portando a casa – ha dichiarato Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. Ora andremo avanti seguendo la tabella di marcia: ci vorranno ancora alcuni anni ma gli effetti saranno importanti per l’intero territorio”.

 

Come Romagna Acque Società delle Fonti – sottolinea il Presidente, Tonino Bernabè – riteniamo elemento utile e prioritario della nostra azione ogni progetto teso ad ottenere un sistema depurativo efficiente e moderno. Romagna Acque ha affiancato e favorito la realizzazione di questa importante infrastruttura in ogni sua fase: dalla sottoscrizione dei primi impegni, seguendo la fase progettuale dell’impianto sino al progetto definitivo e, della condotta, sino al progetto esecutivo; seguendo infine, assieme alla Provincia di Rimini, la fase espropriativa e gli aspetti legati all’ottenimento dell’autorizzazione allo scarico. Tra vecchi e nuovi accordi, l’azienda ha messo a disposizione del territorio riminese – da qui all’ultimazione delle opere finanziate col PSBO – circa 80 milioni di euro. La disponibilità di una efficace dotazione di infrastrutture, come quelle rappresentate dal raddoppio impiantistico del depuratore di Santa Giustina e dalla Dorsale Nord, rappresentano il presupposto di una efficace politica di salvaguardia ambientale, che sa coniugare gli aspetti e le esigenze sociali, con il contesto economico, turistico ed ecologico del territorio”.

 

“Siamo lieti di aver dato il nostro contributo alla realizzazione del potenziamento del depuratore e della Dorsale Nord, opere di grande valore ambientale per l’intero territorio riminese – ha dichiarato Alberto Brighi, Amministratore Unico di Amir. L’intervento di Amir si è concentrato per lo più sulla realizzazione della Dorsale Nord con un importante investimento e sul depuratore in quanto proprietaria dell’impianto esistente. Si tratta di un risultato senza precedenti, frutto della positiva collaborazione fra aziende pubbliche operanti nel servizio idrico che hanno contribuito fattivamente al suo raggiungimento e che ci auguriamo possa ripetersi in futuro per la realizzazione di nuovi progetti a tutela del territorio”.

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Obiettivo crescita, le utilities dalla parte delle imprese

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  • 19 Giugno 2015

Hera presenta i risultati del proprio Bilancio di Sostenibilità 2014 e promuove il dibattito sul ruolo delle multiutility nel creare valore per il territorio. Anche Nomisma conferma che i servizi erogati dalle utilities aiutano le imprese a essere più competitive. Effetti stabilizzanti per il 65% dei fornitori, piccoli e medi, del Gruppo Hera con buone opportunità di sviluppo.

 

Le utilities fanno bene alla salute delle imprese, sia clienti sia fornitori. A dirlo sono due ricerche commissionate a Nomisma da Hera illustrate e discusse oggi in occasione di un convegno ospitato nelle sede bolognese della multiutility a cui hanno partecipato importanti esponenti dell’imprenditoria e delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale.

Durante il convegno il Gruppo Hera ha presentato i risultati del proprio Bilancio di Sostenibilità 2014.

 

BS 2014: 1,6 miliardi di ricchezza al territorio, differenziata al 54%, calano ricorso alla discarica, emissioni e infortuni sul lavoro

Nel 2014 il Gruppo Hera ha distribuito al territorio in cui opera il 74% della ricchezza complessivamente prodotta, per un importo pari a 1,6 miliardi di euro, risultato della somma del valore aggiunto distribuito ai principali interlocutori locali (lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione, comunità locale) per 1.085,5 milioni, con il valore economico delle forniture da realtà del territorio per 506,2 milioni.

Importanti i risultati conseguiti sul fronte della raccolta differenziata, che si attesta al 54% (52,6% nel 2013), e del recupero effettivo dei materiali conferiti, che arriva al 93,8%. Sempre più residuale il ricorso alla discarica, che diminuisce dal 16,4% nel 2013 al 12,9% del 2014. Scendono del 3%, rispetto al 2013, le emissioni di CO2 equivalente, con azioni importanti a favore dell’efficientamento energetico.

Rilevante l’indotto occupazionale, che fra lavoratori diretti e indiretti raggiunge le 15.291 unità, con il 97% dei lavoratori del Gruppo assunto a tempo indeterminato e un indice degli infortuni ancora in calo.

Grande attenzione nei confronti dei clienti, confermata anche dai continui investimenti per aumentare la qualità dei canali di contatto e da tempi di attesa a sportelli e call center fra i più bassi tra quelli delle multiutility italiane. Trasparenza e responsabilità negli appalti, infine, hanno caratterizzato i rapporti con i fornitori.

Tutti i numeri del Bilancio di Sostenibilità 2014 sono navigabili online all’indirizzo http://bs.gruppohera.it/

 

I plus per le aziende: continuità nella fornitura di energia, affidabilità nella gestione dei propri rifiuti e banda larga

Oggetto del convegno di oggi sono stati anche i risultati di due ricerche commissionate a Nomisma sul ruolo delle utilities nella competitività delle imprese e nello sviluppo dei fornitori.

In particolare, la prima ricerca si è posta come obiettivo quello di rilevare quanto la crescita delle comunità locali e del tessuto imprenditoriale siano influenzate dalle utilities fornitrici di servizi energetici, ambientali e di telecomunicazione. 104 le aziende intervistate, di cui 50 clienti del Gruppo Hera nei territori di Bologna, Modena e Forlì-Cesena.

I risultati evidenziano chiaramente un contributo dei servizi forniti dalle utilities sulla competitività delle imprese, maggiormente evidente per i servizi energetici.

Per il 61,5% delle imprese intervistate l’elemento che più influisce sulla competitività è la garanzia della continuità della fornitura (percentuale che sale al 76,2% tra le aziende clienti di Hera Comm), al secondo posto la riduzione e il contenimento del costo dell’energia indicati dal 48,1% del campione (61,9% per i clienti Hera Comm). Il tema dell’efficientamento energetico in generale viene ritenuto molto rilevante dal 62,5% delle aziende intervistate, soprattutto da quelle di grandi dimensioni. Particolarmente attivo in questo senso il territorio emiliano-romagnolo dove si trovano la maggior parte dei clienti di Hera Comm.

Per quanto riguarda i servizi ambientali, i risultati hanno evidenziato che c’è la consapevolezza da parte delle imprese che un gestore unico per tutti i servizi ambientali sia un elemento strategico e competitivo. Il 60% delle imprese ritiene anche strategico che il gestore sia localizzato nel territorio di riferimento. Inoltre 3 imprese su 4 ritengono che la gestione dei rifiuti industriali abbia contribuito a migliorare la competitività dell’impresa in termini di affidabilità del servizio e per più della metà delle imprese in termini di garanzia della certificazione della destinazione e tra le imprese clienti di Herambiente, 1 su 3 dichiara che il fornitore dei servizi ambientali ha contribuito allo sviluppo di nuove opportunità legate allo smaltimento e al recupero di materia.

Per quanto riguarda le telecomunicazioni, incidono maggiormente sulla competitività dell’impresa i servizi di trasmissione dati tra più sedi (81%), internet (76%) e i servizi di datacenter (75%). Per le imprese clienti di Acantho, società di telecomunicazioni del Gruppo Hera, il contributo di tali fattori è ancora più evidente con particolare riferimento al servizio di datacenter e a quello di trasmissione dati tra le sedi. Il 66,7% delle imprese dell’Emilia- Romagna clienti di Acantho, inoltre, ritiene competitivo il proprio territorio in termini di infrastrutturazione telematica in misura maggiore delle imprese non clienti.

 

Effetti positivi anche per i fornitori di Hera: stabilità, pagamenti sicuri, rispetto dei tempi

Una seconda ricerca di Nomisma si è focalizzata sullo sviluppo dei fornitori e ha coinvolto un campione di 593 imprese, di cui 354 fornitrici di Hera. Nomisma ha potuto riscontrare che in effetti Hera ha avuto nel periodo 2011-2013 un ruolo stabilizzante nelle attività dei propri fornitori, in particolare per il 65% dei fornitori di piccola-media dimensione (con fatturato inferiore a 5 milioni di euro). Tra i fattori principali sono stati riconosciuti la stabilità della domanda, la continuità del rapporto nel tempo, la sicurezza dei pagamenti e il rispetto delle tempistiche.

Senza contare che grazie alla fornitura con Hera 1 impresa su 3 ha dichiarato di avere acquisito nuovi spazi di mercato, 1 su 4 ha introdotto innovazioni di processo/prodotto o certificazioni e il 22% delle imprese ha aumentato l’occupazione.

Risultati ancora più importanti alla luce del fatto che oltre il 60% del totale delle forniture commissionate da Hera sono affidate ad aziende con sede sul territorio locale.

 

“Anche nel 2014 il Gruppo Hera ha potuto conseguire risultati positivi sul fronte della sostenibilità sociale e ambientale, puntualmente rendicontati nel Bilancio di Sostenibilità che vi abbiamo presentato oggi” – dichiara Stefano Venier, Amministratore Delegato di Hera. “Dietro i molti numeri contenuti nel bilancio non c’è solo quello che abbiamo fatto, ma anche il futuro che abbiamo in mente, in una continua ricerca del migliore equilibrio economico, sociale e ambientale per i nostri stakeholder. Forti della nostra storia e del radicamento territoriale, continueremo quindi a investire nella nostra “cultura di impresa” e a ricercare eccellenza, efficienza, crescita e innovazione. Particolarmente interessante è stata oggi la discussione su come i servizi pubblici locali, e dunque l’attività della nostra azienda, rappresentino la carta d’identità del territorio, uno strumento essenziale per essere in Europa. Si è parlato di questo e di quanto debba ancora essere fatto per portare il Paese a raggiungere uno standard in questo settore a livello europeo: tra riforme da completare e meccanismi di governance da definire; tra assetto industriale da far crescere e pianificazione da consolidare, tutto per un sistema competitivo “per il mercato” e non “fuori dal mercato”. Questo è un settore in continuo e profondo cambiamento, e noi pensiamo di essere arrivati a giocare un ruolo attivo di primo piano e aver costruito le basi affinché l’intero sistema di cui siamo parte possa giocare le partite europee.”

 

“Crescita nella sostenibilità e sostenibilità nella crescita: sono una buona chiave di lettura per il Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Hera. I risultati illustrati questa mattina dimostrano infatti che la nostra azienda riesce a crescere sempre di più proprio perché è sostenibile e radicata nei territori, mette in campo ogni anno importanti politiche di investimento e di distribuzione di ricchezza, crea soddisfazione per i propri clienti, ma è anche e soprattutto un elemento di sviluppo per le comunità locali alle quali rivolge i propri servizi, aspetto confermato anche dalle ricerche Nomisma che sono state discusse oggi.” afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo di Hera. “Quel mezzo miliardo di euro distribuito nel 2014 ai nostri fornitori, che per il 66,1% sono aziende locali, con tutto l’indotto occupazionale che ne deriva, confermano che il Gruppo Hera non cresce a discapito dei territori in cui opera, bensì nei loro interessi. Una multiutility come la nostra per guardare al futuro e continuare ad essere competitiva deve creare valore per il territorio, cosa che abbiamo sempre cercato di fare al meglio e i risultati che finora abbiamo raggiunto ci confermano che stiamo andando nella direzione giusta.”

 

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Comunicati

Il Teatro Solis domenica a Varco Sabino per i “Territori capaci di futuro”

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  • 19 Giugno 2015

Uno spettacolo itinerante della compagnia teatrale accompagnerà i visitatori per le vie del paese nel corso della manifestazione legata ad EXPO 2015

Sarà l’allegra compagnia del Teatro Solis di Rieti, domenica 21 giugno, ad invadere pacificamente le vie di Varco Sabino in occasione dell’appuntamento con i “Territori capaci di futuro”. 14 eventi su “cibo, turismo, cultura in Provincia di Rieti” collegati ai temi e alla filosofia di EXPO 2015 e sostenuti dalla Regione Lazio. Trampolieri e funamboli, tra colori e musica, animeranno nel pomeriggio le vie del borgo con uno spettacolo itinerante che accompagnerà i visitatori e non mancherà di incuriosire grandi e piccoli.

Il Lago del Salto e il suo ambiente incontaminato faranno da cornice alla giornata, davvero molto ricca di eventi da non perdere. Sarà possibile effettuare un giro turistico del lago grazie ai battelli a disposizione dei visitatori, che avranno così la fortuna di ammirare le bellezze paesaggistiche del territorio da una prospettiva invidiabile.

Per gli amanti del brivido è prevista, alle 16, una dimostrazione di arrampicata sportiva sulla falesia di Piè la Vena a ridosso del centro abitato. Voluta da un volenteroso gruppo di arrampicatori locali ed inaugurata lo scorso anno,  con prese a tacche e piattoni spioventi, risulta essere tra le più difficili da affrontare anche per scalatori esperti.

Nel corso della giornata saranno tanti  gli appuntamenti previsti dal programma che prevede alle 9.30 l’apertura degli stand espositivi e il saluto del Sindaco di Varco Sabino Gabriele Maglioni e del Presidente della Comunità Montana del Salto Cicolano Gaetano Micaloni.

 

Dalle 10.00 alle 13.00 un momento di degustazione esclusivo per i visitatori con l’apertura del laboratorio Antichi Mestieri “Come si realizza il Formaggio”. I partecipanti assisteranno alla preparazione di ottimi formaggi e squisite ricotte realizzati con il metodo tradizionale, e realizzati dai produttori locali.

Il programma della giornata si arricchisce con la presentazione del Menù degli chef dell’Istituto Alberghiero Costaggini di Rieti. Gli chef proporranno una rielaborazione del menù speciale portato a EXPO 2015, con i prodotti tipici del territorio. Sarà possibile degustarlo, a pranzo, presso i ristoranti e gli agriturismi aderenti.

Completa la giornata, alle ore 20, la “cena conviviale” organizzata dalla Pro Loco di Varco Sabino, offerta gratuitamente ai visitatori e da gustare insieme ai molti altri prodotti di grande qualità e a Km Zero che per tutto il giorno si potranno trovare negli stand.

Tutte le informazioni sull’evento e sui prossimi appuntamenti di “Territori capaci di futuro” sono disponibili sul sito www.percorsireatini.it, sulla pagina Facebook Percorsi reatini e sul profilo Twitter @percorsireatini. Per ulteriori dettagli potete scrivere a [email protected]

 

 

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