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21 Dicembre 2017

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Come si realizza una carta geografica

Cari appassionati di viaggi e turismo, questo articolo contiene alcune curiosità che potrebbero interessarvi!

Come si realizza una carta geografica, il vostro fidato aiuto durante escursioni in montagna o safari esotici?

La triangolazione

Una mappa geografica si costruisce come prima cosa dalla triangolazione geodetica che si fonda su un principio geometrico per cui, conoscendo un lato e gli angoli di un triangolo, si possono capire tutti gli altri parametri.

Si prendono in riferimento tre luoghi ravvicinati e non allineati, come ad esempio il campanile di una chiesa o la cima di un monte, si mettono in relazione tra di loro e si misura la distanza.

Questo segmento, chiamato geodetico, si riporta in scala sulla cartina geografica e sarà la base per realizzare l’intera mappatura, attraverso maglie triangolari in rapporto ternario.

Una volta capite le distanze, è fondamentale, per ogni viaggiatore, conoscere la presenza di fiumi, rilievi montuosi ed elementi artificiali come strade ed autostrade da percorrere.

L’aerofotogrammetria e il telerilevamento

Qui vengono in aiuto due operazioni di ultima generazione come l’aerofotogrammetria e il telerilevamento.

La prima raccoglie degli scatti fotografici in rapida successione e super ravvicinati, grazie ad elicotteri e aeroplani che sorvolano il cielo.

Queste immagini sovrapponibili generano la rappresentazione tridimensionale del paesaggio: è un po’ il meccanismo dei cartoni animati che utilizzano la traccia di frame vicinissimi per creare immagini in movimento.

Il telerilevamento sfrutta invece gli infrarossi, i raggi ultravioletti e le onde elettromagnetiche generati dagli elementi terrestri e raccolti da strumenti tecnologici presenti all’interno di satelliti fluttuanti a centinaia di chilometri dal suolo.

Questi segnali vengono successivamente trasferiti a delle apparecchiature terrestri che li trasformano in vere proprie fotografie ed immagini della conformazione del territorio, della profondità di mari e fiumi e così via.

Conoscere la conformazione della Terra è fondamentale sia per attività legate al fabbisogno dell’uomo, come pesca e navigazione, agricoltura e allevamento, ma anche per conoscere e prevedere i movimenti naturali della crosta terrestre e dei fondali marini.

In questo modo, l’uomo può prevenire gli effetti disastrosi di calamità naturali come maremoti, terremoti ed eruzioni vulcaniche.

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Stufe e camini a pellet e legna le principali differenze ed il vantaggio rispetto al riscaldamento a gas tramite caldaia

Scaldare l’abitazione, specialmente nella stagione invernale, è essenziale per la buona salute e il comfort di chi la vive, ma si pone un dubbio: quale sistema scegliere.

Sul mercato si trovano le caldaie a gas, le stufe a legna e le stufe a pellet. Ognuno di questi combustibili ha i suoi punti di forza e i suoi aspetti negativi che possono confondere le persone. Meglio fare un’analisi approfondita delle caratteristiche specifiche, così da permettere un confronto tra i differenti metodi e optare per la soluzione ideale.

Il tipo di abitazione

Molto dipende dall’abitazione. Il luogo in cui si trova determina la necessità di fronteggiare un certo clima, il numero di stanze da scaldare indica come deve essere composto l’impianto, la possibilità o meno di costruire una canna fumaria e l’eventuale allacciamento alla rete del metano.

Inoltre la qualità degli infissi e dell’isolamento influiscono sui consumi. Nel caso si disponga di un immobile in affitto oppure con gli impianti già predisposti, allora si dovrà fare fronte a una scelta obbligata, negli altri casi si può scegliere con maggiore libertà.

Le caldaie a gas

Le caldaie a gas sono certamente le più diffuse grazie alla presenza della rete del metano nella maggior parte delle località italiane.

Basta fare un allacciamento, si ha un sistema abbastanza ecologico e si risparmia sulla bolletta.

Non bisogna occuparsi di fare rifornimento, ma si deve pensare ai periodici interventi di manutenzione che hanno un costo variabile a seconda della provincia in cui si trova la casa. Il prezzo del gas è compreso tra 0,85 euro e 1,20 euro.

Stufe e camini a legna o pellet

Le stufe a legna rappresentano il sistema più antico ed ecologico, con alcune caratteristiche in comune con il pellet. Come fare a scegliere tra i camini a pellet e quelli a legna?

Il primo non ha acqua e aria al suo interno, ma solamente sostanze chimiche che producono energia, a differenza del legno che è essiccato e compresso.

Il pellet consente di ridurre dell’1% la quantità di cenere presente nella stufa o nel camino alla fine della combustione e ciò consente di ridurre i lavori di manutenzione.

Economicamente il pellet ha un prezzo inferiore al legno, specialmente in rapporto al potere calorifico, nonostante subisca alcune variazioni in base alle stagioni.

Va presa in considerazione la possibilità di usufruire di incentivi fiscali per l’installazione di stufe a pellet che consentono di recuperare fino al 50% della spesa sostenuta.

Esaminando i prezzi si può facilmente comprendere la differenza: un bancale di legna costa 139 euro, mentre un sacco da 15 chilogrammi di pellet possono raggiungere i 4,50 euro. Infine la legna occupa più spazio del pellet.

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Facile.it: ecco quanto spendono le famiglie a Cremona

Facile.it, dopo lo straordinario successo ottenuto dai negozi su strada di Varese e Bergamo, sceglie Cremona (Corso Garibaldi 6) per aprire il suo terzo store in Italia (https://www.facile.it/store/cremona.html). All’interno del punto vendita, i cremonesi troveranno consulenti dedicati che li guideranno nell’utilizzo del comparatore e nell’identificazione delle offerte migliori su assicurazioni, finanziamenti e utenze domestiche.

In occasione dell’apertura del nuovo store, Facile.it ha esaminato, analizzando i dati raccolti attraverso il portale, quanto costa vivere a Cremona e quanto spendono gli abitanti per pagare mutui, prestiti, RC auto e moto, luce, gas e ADSL. Ecco cosa è emerso.

Assicurazioni auto e moto

I primi costi analizzati dal comparatore sono quelli assicurativi e, nello specifico, le polizze RC auto e moto. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it* relativi a novembre 2017, assicurare un’auto in provincia di Cremona costa, in media, 425,50 euro, mentre nel comune il prezzo sale a 454,62 euro, valori inferiori di oltre il 25% rispetto alla media nazionale. Se si passa a considerare il costo dell’Rc moto, invece, i centauri della provincia pagano mediamente 439,36 euro**.

Mutui prima casa

Altra voce di spesa messa sotto la lente da Facile.it è quella relativa ai mutui per l’acquisto della casa. Analizzando il valore dei mutui richiesti in provincia di Cremona nei primi 11 mesi del 2017 emerge che la richiesta media presentata dagli aspiranti acquirenti è stata pari a 119.497 euro e, se ci si concentra unicamente sui finanziamenti che i cremonesi hanno cercato di ottenere per comprare la prima casa, la cifra sale a 138.986 euro. I residenti in provincia di Cremona puntano a finanziare attraverso il mutuo, in media, circa il 66% del valore dell’immobile e intendono restare legati alla banca per circa 21 anni. Tra le tipologie di tasso richieste, quello fisso si conferma come il più scelto dai cremonesi (71,23% dei casi), seguito dal variabile (24,53%) e dal misto (2,36%).

Luce e gas

Ad incidere sulle tasche delle famiglie cremonesi ci sono anche le spese legate a luce ed gas. Prendendo a campione i consumi medi di una famiglia di tre elementi, l’ufficio studi di Facile.it ha stabilito che, nel corso del 2017, i costi sostenuti per l’energia elettrica sono pari a 639 euro (+8,9% rispetto al 2016) mentre se si guarda al gas la cifra sale addirittura a 1.040 euro (+1.7% se confrontato con il 2016).

Telefonia

Tra i costi presi in esame da Facile.it ci sono quelli legati alla telefonia fissa (voce e ADSL). Dall’analisi è emerso che, nel 2017, la spesa media sostenuta dalle famiglie cremonesi è di 338,34 euro, valore in calo del 4,2% rispetto al 2016.

Prestiti personali e cessioni del quinto

Un’altra delle spese che Facile.it ha considerato nella sua analisi dei consumi cremonesi è quella relativa ai prestiti personali e alle cessioni del quinto dello stipendio o della pensione.

Se si guarda ai soli prestiti personali, la richiesta media presentata nei primi 8 mesi dell’anno dai cremonesi alle finanziarie è stata pari a 9.903 euro, con un piano di restituzione di poco inferiore ai 5 anni (58 mensilità). Fanno capo a un abitante di Cremona e provincia il 3,5% di tutte le richieste di prestito presentate in Lombardia.

Esaminando invece i dati relativi alla cessione del quinto emerge un quadro diverso. Chi ha cercato di ottenere questa particolare forma di finanziamento ha chiesto, da gennaio ad agosto 2017, in media circa 16.300 euro, da restituire in un tempo davvero lungo: più di 8 anni (97 mensilità). In questo caso, fanno capo ai cremonesi il 3% delle richieste totali di cessione del quinto presentate in Regione.

«Prosegue il percorso di ampliamento della rete di store fisici a marchio Facile.it e dopo Varese e Bergamo abbiamo decise di aprire a Cremona» ha dichiarato Mauro Giacobbe, Amministratore delegato della società. «Il nuovo spazio, situato in Corso Garibaldi 6, offrirà ai cremonesi un’ulteriore opportunità di risparmio sulle spese della famiglia. Un team di consulenti dedicati sarà a disposizione di chi si recherà nel punto vendita per analizzare il suo profilo utente e aiutarlo a scegliere i prodotti migliori disponibili sul mercato. L’obiettivo è di comprendere meglio le esigenze dei clienti e dare la possibilità, anche a un pubblico non ancora abituato a usare gli strumenti di comparazione online, di ridurre le spese.».

 

*L’Osservatorio calcola il premio di assicurazione RC auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Questa ricerca è basata su 30.613 preventivi (2.427 nel solo mese di novembre 2017) effettuati a Cremona su Facile.it dai suoi utenti tra il 1 novembre 2016 e il 30 novembre 2017 e i relativi risultati di quotazione prodotti. I dati si riferiscono ai premi forniti dalle compagnie confrontate da Facile.it, disponibili su questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate.

 

** L’Osservatorio calcola il premio di assicurazione RC moto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Questa ricerca è basata su 3.072 preventivi effettuati a Cremona su Facile.it dai suoi utenti tra il 1 novembre 2016 e il 30 novembre 2017 e i relativi risultati di quotazione prodotti. I dati si riferiscono ai premi forniti dalle compagnie confrontate da Facile.it disponibili su questa pagina: https://www.facile.it/come-funziona.html#compagnie_confrontate.

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Una zincatura elettrolitica a rotobarile di qualità elevata con Zep

Per proteggere i metalli dalla corrosione dovuta agli agenti atmosferici e al passare del tempo, la zincatura elettrolitica è un trattamento particolarmente efficace e che per questo motivo trova un largo impiego nel settore industriale. Il trattamento consiste nel ricoprire la superficie del metallo con uno strato di zinco, che viene elettrodeposto mediante bagno acido.

Specialista in questo tipo di zincatura è l’azienda Zep, che dagli anni ’70 è leader nel settore del trattamento superficiale dei materiali metallici. Affidandosi a questa azienda parmigiana si ha la possibilità di effettuare zincature esenti cromo esavalente, passivazione bianca, gialla e nera oppure ancora lubrificazione con oli interi o emulsionati allo scopo di aumentare la resistenza alla corrosione e conferire al manufatto un aspetto più gradevole dal punto di vista estetico.

Fra i diversi impianti a disposizione di Zep vi sono anche impianti di zincatura elettrolitica a rotobarile in grado di effettuare una zincatura rotativa con passivazione gialla, nera o azzurra. Tutti i prodotti Zep sono attentamente controllati mediante strumenti di misurazione degli spessori allo scopo di garantire al cliente il massimo della precisione, con uno strato di zinco il cui spessore certificato va dai 5 ai 100 micron.

Oltre alla zincatura elettrolitica, Zep è a disposizione dei propri clienti con altre tipologie di trattamento dei metalli fra cui stagnatura elettrolitica semilucida, nichelatura elettrolitica, elettrolucidatura delle superfici in acciaio inox, ossidazione anodica e cromatazione, solo per citarne alcuni.

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Natale a Napoli 2017: Concerto di Blandizzi a Palazzo San Giacomo

Sabato 23 dicembre, alle ore 12:00, tra gli eventi del “Natale a Napoli 2017”, il concerto di Lino Blandizzi a Palazzo San Giacomo dal titolo “Le note dell’arte”. Il cantautore, dopo vari eventi e un breve giro nei piccoli club con il suo “Solo Acoustic Tour”, si esibirà, per l’occasione, con la sua band in un concerto raffinato che rispecchia l’anima di un artista leggero e impegnato nello stesso tempo, che insegue da sempre percorsi difficili, sulla quale cerca di tracciare personali impressioni e riflessioni, dando sfogo con la sua voce intensa, alle domande sul presente e alla gioia di quei piccoli momenti quotidiani. Il suo viaggio spazia in diversi generi musicali che rende tutto sempre sorprendente, come le tante diverse dinamiche della vita. L’evento, voluto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo, si inserisce nelle visite guidate “Palazzo San Giacomo Porte Aperte”, dove ad accompagnare i visitatori nel palazzo comunale, ci saranno i tirocinanti del progetto Garanzia Giovani “Napoli Museo Aperto”, coadiuvati dai ragazzi del progetto Alternanza Scuola Lavoro, opportunamente formati. Già tante le richieste di prenotazioni arrivate online o presso l’ufficio pass di via Imbriani.
“Stare accanto agli altri, mai al di sopra degli altri”, questo è il messaggio che Blandizzi augura a tutti per un Buon Natale. Buon concerto!

Per prenotazioni: http://multimediale.comune.napoli.it/ticket/

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Tu credi agli oroscopi?

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  • 21 Dicembre 2017

Leggere il proprio oroscopo prima di iniziare la giornata è una piacevole abitudine che hanno tantissime persone. Ma cosa le spinge a cercare il proprio oroscopo in tv o sui giornali, e riporre speranze in quel che leggeranno al suo interno? Diciamo innanzitutto che la possibilità di scoprire in anticipo cosa riserverà il futuro è un qualcosa che affascina l’uomo da sempre, e per questo l’interpretazione degli astri rappresenta una opportunità davvero unica di poter ricevere in anticipo preziose informazioni su tutto ciò che ci attende nel corso dei giorni o settimane a seguire. Ovviamente, ciò che è importante è trovare una fonte affidabile ed in grado di fornire un oroscopo attendibile: tante volte infatti, capita di leggere un oroscopo e di constatare in seguito che nulla di ciò che questo preannunciava si è poi verificato nella vita reale, e di rimanere per questo delusi.

È importante comunque sottolineare che, anche se l’oroscopo in questione ha deluso sotto il punto di vista delle previsione, il problema non risiede negli oroscopi in sé ma nella capacità di chi li realizza di interpretare a dovere i segni ed i movimenti degli astri. Questo è il motivo per il quale è preferibile leggere sempre oroscopi proposti da professionisti del settore, in grado di interpretare a dovere segni e movimenti degli astri e tradurli in previsioni che si rivelano poi essere azzeccate. Paolo Fox è sicuramente uno dei più noti e rispettabili professionisti del settore, e la sua capacità di indovinare ogni previsione è ormai proverbiale, tanto che ogni settimana sono veramente tante le persone ad attendere il nuovo oroscopo Di Paolo Fox per poter capire in anticipo quali sorprese riservano i giorni e le settimane a seguire per quel che riguarda l’amore, il denaro e la salute. Molti infatti, sono coloro che attendono con impazienza di poter leggere questo oroscopo prima di sbilanciarsi nel prendere una decisione importante.

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Nuovi anticoagulanti orali: Progetto Osservatorio Fenomeno NAO anche in Lombardia

NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI, fondamentale il ruolo dei Centri e il networking con territorio e MMG per una gestione ottimale della terapia

Prosegue in Lombardia l’”Osservatorio Fenomeno NAO”, il progetto promosso da Daiichi Sankyo per aiutare le regioni italiane a garantire sostenibilità ed efficienza al nuovo sistema terapeutico.
Dalla tavola rotonda di Milano, apertura di un dialogo con amministrazioni e associazioni pazienti, al fine di ottenere il riconoscimento formale del ruolo dei centri di gestione della terapia anticoagulante e l’implementazione del networking tra Centri e territorio.

19 dicembre 2017 – Dopo l’apertura in Veneto, prosegue in Lombardia l’Osservatorio Fenomeno NAO, il progetto promosso da Daiichi Sankyo per aiutare le regioni italiane a garantire sostenibilità ed efficienza al nuovo sistema terapeutico, e che coinvolgerà in questa prima fase anche Toscana, Emilia Romagna e Lazio, con l’obiettivo di favorire la diffusione di una appropriata gestione dei NAO, migliorare la compliance e l’aderenza del paziente, diminuire le aree di rischio, e supportare il controllo della spesa sanitaria.
A quattro anni dall’ingresso nel panorama terapeutico italiano dei nuovi anticoagulanti orali, infatti, si riscontra chiaramente l’esigenza di una ripianificazione delle strategie cliniche e organizzative, soprattutto per i Centri per la gestione della terapia anticoagulante, anche in considerazione del futuro calo di prescrizioni degli AVK, che con ogni probabilità resteranno terapia elettiva per quei pazienti che non avranno l’indicazione al trattamento con i nuovi anticoagulanti. Il progetto dell’osservatorio in Lombardia ha visto la partecipazione di 9 Medici di Centri di terapia anticoagulante della Regione, che si sono riuniti per esplorare e condividere la propria esperienza riguardo al tema del management, a livello clinico e organizzativo, del paziente in trattamento con i nuovi anticoagulanti orali (NAO), al fine di individuare azioni o strategie utili a rispondere agli attuali unmet needs e garantire la sostenibilità e l’efficienza dei Centri. La tavola rotonda di Milano ha anche valutato l’opportunità di redigere un documento di consenso da presentare alla Regione, come primo passo per l’apertura di un dialogo con amministrazioni e associazioni pazienti, che conduca ad un riconoscimento formale del ruolo svolto dai Centri di terapia anticoagulante nella gestione dei pazienti anticoagulati, creando così le basi per l’implementazione del networking tra Centri e territorio.

Necessità sul piano clinico

Per la terapia anticoagulante, la Regione Lombardia segue le Linee Guida ESC (2016) che raccomandano, con evidenza IA, l’utilizzo dei NAO rispetto al trattamento con AVK, laddove vi sia indicazione all’anticoagulazione e il paziente non presenti controindicazioni, incluse quelle riguardanti la misurazione del CHA2DS2-VASc e dei livelli di anticoagulazione e, infine, la gestione degli interventi chirurgici. Tuttavia si rileva la necessità di implementare i dati sulle interazioni farmacologiche: se infatti sono state già raccolte tutte le evidenze a disposizione rispetto a farmaci cardiovascolari, antimicotici, antibiotici, immunosoppressivi e antiretrovirali, attualmente mancano del tutto dati sulle interazioni con gli antineoplastici, rispetto alla quale potrebbe fornire nuove evidenze HOKUSAI VTE CANCER, lo studio che sta confrontando l’anticoagulante diretto edoxaban con il trattamento gold standard di dalteparina, per la prevenzione dell’esito combinato di TEV o sanguinamento maggiore, nei soggetti con TEV associato al cancro.
Rispetto all’uso dei NAO, risulta inoltre fondamentale il monitoraggio per la verifica dell’aderenza alla terapia, ma eventuali criticità in merito si riscontrano più sul piano organizzativo che su quello clinico.

Criticità organizzative e gestionali

Il confronto tra le diverse modalità di accesso e gestione dei pazienti in TAO e NAO all’interno dei 9 Centri di terapia anticoagulante lombardi, ha rilevato una forte eterogeneità territorio-dipendente del monitoraggio nella fase di follow up, soprattutto rispetto al coinvolgimento della medicina di base, che in alcuni contesti rappresenta un supporto attivo per il Centro nella gestione quotidiana dei pazienti e della verifica dell’aderenza alla terapia; in molti altri casi, invece, i Centri si trovano ad effettuare controlli di monitoraggio di pazienti in carico ad altri specialisti quali, ad esempio, i cardiologi. Dunque emerge con evidenza la necessità di strutturare una maggiore collaborazione con gli specialisti al fine di rendere “formale” il passaggio ai Centri, consolidandone il ruolo di riferimento nella gestione di tali pazienti, per i quali, nella maggior parte dei casi, è necessaria una rivalutazione clinica che rende quindi auspicabile una formale presa in carico del paziente da parte del Centro.
In alcuni contesti, si riscontrano inoltre difficoltà nell’organizzazione dello switch da AVK a NAO, a causa della mancanza di personale nei Centri.

Il percorso terapeutico in Lombardia

– PRIMA VISITA: Gli invii al Centro di terapia anticoagulante, che si tratti di candidati ad AVK o NAO, avvengono da parte dei diversi reparti ospedalieri (cardiologia, medicina vascolare, medicina interna, neurologia), dai cardiologi del territorio e dalla medicina generale; nella maggior parte dei casi i tempi di attesa per la prima visita, della durata massima di 45 minuti, non superano i 15 giorni per la TAO e i 30 per la terapia NAO. La strutturazione della prima visita, momento centrale per l’educazione del paziente al trattamento con i NAO, varia a seconda che il paziente sia già in trattamento anticoagulante (switch). La compilazione del Piano Terapeutico avviene in genere contestualmente alla visita e al paziente vengono forniti gli appuntamenti per i successivi follow up. Nella maggior parte dei Centri è previsto, in caso di urgenza, l’accesso diretto dei pazienti entro 72 ore.
– FOLLOW UP: Nel caso della TAO, il timing e la strutturazione dei controlli si basano sulle condizioni dei pazienti, sulle caratteristiche del Centro e sul numero dei soggetti che questo ha in carico: nella maggior parte dei casi i controlli (verifica INR) vengono eseguiti in un ambulatorio dedicato,e il PT viene inviato per mail successivamente al paziente; è inoltre prevista una visita strutturata laddove le condizioni del paziente la rendano necessaria. In alcuni Centri, invece, tutti i pazienti dopo il prelievo effettuano una visita che prevede raccordo anamnestico, presentazione di eventuale documentazione clinica, prescrizione di altre terapie e infine ricezione del PT TAO con relativo appuntamento ad un successivo controllo. Per il trattamento NAO, il timing dei controlli, che varia in funzione delle caratteristiche dei pazienti, prevede, nella maggior parte dei casi, follow up a 1, 6 e 12 mesi (per il rinnovo del PT), i controlli vengono fissati di volta in volta e non sono quindi previsti tempi di attesa. Ad ogni controllo di follow up vengono richiesti in visione esami generali (coagulazione di base dove indicata, emocromo, funzionalità epatorenale), eventuali visite specialistiche o accertamenti effettuati di relativa valenza clinica (tali da non richiedere controlli estemporanei non programmati).
– MODALITÀ DI PRESCRIZIONE/RINNOVO Il momento del rinnovo è fondamentale, in quanto consente la rivalutazione del paziente e la verifica dell’appropriatezza prescrittiva.
Nella maggior parte dei casi il rinnovo del PT è redatto direttamente dal centro al momento del follow up a 12 mesi, e la sua compilazione varia a seconda della provenienza dei pazienti (regionali o esterni) e del software utilizzato.

Soluzioni attraverso strategie di Networking

La Tavola Rotonda dell’Osservatorio Fenomeno NAO in Lombardia, ha valutato anche la possibilità di redigere un documento di consenso da presentare alla Regione, in cui convergono le criticità relative ai Centri di terapia anticoagulante, evidenziando la necessità di operare un formale riconoscimento dei Centristessi a fronte del ruolo centrale che assumono nella gestione dei pazienti, e di implementare le reti tra territorio e Centri, anche rendendone più equa la distribuzione, al fine di far fronte in modo ottimale al numero crescente di pazienti in trattamento anticoagulante con le nuove molecole.
L’eterogeneità del territorio non rende percorribile l’ipotesi di proporre un modello di gestione uniforme ed applicabile a tutte le diverse realtà, tuttavia appare utile sottolineare i punti cardine della corretta gestione dei pazienti, tanto dal punto di vista clinico (corretta educazione del paziente, follow up, verifica dell’aderenza), quanto da quello organizzativo (distribuzione dei Centri sul territorio, incremento e formazione del personale medico ed infermieristico, riduzione dei tempi di attesa per le visite).
“L’eventuale stesura di questo documento può rappresentare il primo passo per aprire un dialogo finalizzato al miglioramento delle criticità che si riscontrano quotidianamente nella gestione dei pazienti anticoagulati. Implementare le collaborazioni e strutturare una rete funzionale tra i vari Centri e tra questi e il territorio consentirebbe interventi mirati a migliorare il dialogo con le Amministrazioni e le Associazioni Pazienti. E’ anche indispensabile dare maggiore visibilità alla mole di lavoro svolto dai Centri per la gestione quotidiana dei pazienti in terapia anticoagulante, e promuoverne quindi il riconoscimento formale. – spiega il coordinatore della Tavola Rotonda Lombardia, Dr. Marco Moia, Responsabile dell’Unità di Terapia Anticoagulante presso la Fondazione Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano ed attuale Presidente della Federazione dei Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA) – Dovremo inoltre essere capaci instaurare una solida collaborazione con la medicina generale, magari , partendo da iniziative educazionali, per coinvolgere maggiormente in questa attività, i MMG, come è giusto che sia. Son infatti convinto che possano porsi come figure centrali nella gestione del follow up e nella verifica dell’aderenza alla terapia nei pazienti in NAO.”

FonteDaiichi Sankyo

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Fondi pensione: da gennaio ricerche online aumentate del 79%

Potersi garantire un reddito adeguato e stabile al raggiungimento dell’età pensionabile è un traguardo a cui tutti ambiscono. Complici però le incertezze legate al futuro e, forse, le recenti modifiche del sistema pensionistico, cresce la voglia di informarsi sulla previdenza complementare. A testimoniare questo trend sono i dati di Facile.it che, analizzando le oltre 13.000 richieste raccolte attraverso il sito tra gennaio e novembre 2017, ha evidenziato come, nel corso di 11 mesi, le ricerche di informazioni online sulle pensioni integrative siano aumentate del 79%.*

Le fasce d’età

Il primo elemento interessante che emerge dall’analisi di Facile.it è legato all’età di coloro che hanno ricercato informazioni sulla previdenza complementare. Il trend generale vede le fasce di popolazione più giovani come maggiormente interessate a queste tematiche, tanto che il 65% delle richieste raccolte dal sito proviene dagli under 44. Analizzando più da vicino lo spaccato per età, la fascia anagrafica più attenta al tema risulta essere quella tra i 25 e 34 anni, da cui proviene quasi una richiesta su tre (32%), seguita da coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni d’età (26%).

«L’aumento dell’interesse verso le forme di previdenza complementare che abbiamo registrato è un segnale inequivocabile di come gli italiani abbiano a cuore il loro futuro e cerchino di adeguarsi ai cambiamenti del sistema pensionistico, nonché di mettersi al riparo dalle incertezze legate al futuro», spiega Giordano Gala, responsabile new business di Facile.it.

La giovane età dei richiedenti si spiega, anche, con le caratteristiche dei prodotti legati alla previdenza complementare che, il più delle volte, consentono di attingere a quanto accantonato per diverse ragioni (spese mediche, acquisto della prima casa, ristrutturazione degli immobili…), ma solo dopo qualche anno di iscrizione al fondo stesso.

Le categorie professionali

Analizzando il profilo di coloro che hanno dichiarato la propria professione al momento della ricerca, emerge che la categoria che ha mostrato maggiore interesse verso il tema della previdenza complementare è quella dei dipendenti privati, da cui provengono il 57,9% delle richieste di informazioni. Seguono i liberi professionisti (22,8%), le casalinghe (11,7%) e gli studenti (7,6%).

Guardando alle differenze di genere, risulta evidente come gli uomini siano più propensi a raccogliere informazioni sulla pensione integrativa; fanno capo a loro il 59% delle richieste arrivate al sito.

La distribuzione geografica

Altro dato interessante che emerge dall’analisi di Facile.it è legato alla distribuzione territoriale delle richieste; tra quelle ricevute, la Lombardia è al primo posto con il 29% delle richieste.

Seguono il Lazio (con il 17,2%) e il Piemonte (con l’8,9%). Trend confermato anche fra le grandi città capoluogo, che vede sul podio Milano, Roma e Torino.

 

*Analisi svolta su 13.811 ricerche compiute attraverso il sito www.facile.it dal 01/01/2017 al 30/11/2017.

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