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3 Giugno 2013

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La World Stroke Organization e Boston Scientific uniscono le forze contro l’ictus

La World Stroke Organization e Boston Scientific uniscono le forze contro l’ictus

La World Stroke Organization e Boston Scientific uniscono le forze contro l’ictus

 
[2013-06-03]
 

LONDRA, June 3, 2013 /PRNewswire/ —

La World Stroke Organization collaborerà con una delle aziende leader a livello mondiale nel settore della tecnologia medica, Boston Scientific Corporation (NYSE:BSX), per agire nella battaglia a livello mondiale contro l’ictus e aumentare la conoscenza di  questa patologia.  

“La World Stroke Organization (WSO) mira a ridurre l’impatto globale dell’ictus mediante la prevenzione, il trattamento nella fase acuta e la cura a lungo termine”, ha affermato il suo Presidente, il professor Stephen Davis.  “La collaborazione con Boston Scientific e con altre importanti aziende impegnate nel campo dell’ictus, volta a concentrare gli sforzi sulla fibrillazione atriale e sulle altre patologie correlate all’ictus, ci aiuta a conseguire questa missione.”  

In qualità di membro più recente della World Stroke Campaign, Boston Scientific si unirà ad altri sponsor per diffondere informazioni sulla Giornata Mondiale dell’Ictus che si svolgerà il 29 ottobre 2013 e sosterrà l’impegno della World Stroke Organization a condividere messaggi chiave e informazioni importanti sulla prevenzione dell’ictus e sui trattamenti mediante il sito Web della campagna, opuscoli, poster, attività formative ed e-mail.    

“Boston Scientific si impegna a migliorare la salute dei pazienti in tutto il mondo. Il supporto offerto alla WSO per aumentare la consapevolezza generale in merito all’ictus è un prolungamento naturale della nostra missione”, ha affermato il dr. Keith Dawkins, Global Chief Medical Officer, Boston Scientific.  “Ci impegniamo costantemente a sviluppare tecnologie innovative che possano offrire alternative all’attuale standard terapeutico per l’ictus e l’attività della WSO mirata a sostenere l’educazione dei pazienti sull’ictus, sui fattori di rischio, sulla prevenzione e sulle opzioni terapeutiche, è complementare alla nostra attività.”  

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno circa 15 milioni di persone subiscono un ictus. L’ictus è la seconda causa di morte nei soggetti di età superiore ai 60 anni e la quinta causa di morte nei soggetti di età compresa tra 15 e 59 anni. L’ictus colpisce anche i bambini, inclusi i neonati. Ogni anno, quasi sei milioni di persone muoiono a causa di un ictus, che risulta essere  responsabile di più decessi in un anno rispetto a quelli attribuiti ad AIDS, tubercolosi e malaria insieme. L’ictus è anche la causa principale di disabilità a lungo termine a prescindere da età, sesso, provenienza etnica o Paese.  

La WSO ha lanciato la World Stroke Campaign nel 2010 con lo slogan “1 su 6” per richiamare l’attenzione sul fatto che nel mondo una persona su sei subirà un ictus nell’arco della propria vita. L’ictus non conosce confini e può colpire a qualsiasi età. Ulteriori informazioni sulla campagna sono a disposizione su  visiti http://www.worldstrokecampaign.org

La WSO invita le organizzazioni affiliate e i partner a condividere la sfida “1 su 6” della WSO e chiede loro di ricordare a tutti queste importanti azioni per prevenire l’ictus:

  1. Essere a conoscenza dei fattori di rischio personali: ipertensione, diabete e colesterolo elevato.
  2. Essere fisicamente attivi e fare regolarmente esercizio. Conseguire e mantenere un peso corporeo sano.
  3. Seguire un’alimentazione sana a base di frutta a verdura e limitare il consumo di sale, zucchero, grassi saturi e insaturi, per mantenersi in salute e tenere sotto controllo la pressione arteriosa.
  4. Limitare il consumo di bevande alcoliche.
  5. Evitare il fumo. Se si fuma, chiedere aiuto per cercare di smettere.
  6. Imparare a riconoscere i segnali d’allarme di un ictus.

Informazioni sulla WSO

La World Stroke Organization (WSO) è stata fondata nell’ottobre del 2006. La sua missione è quella di ridurre l’impatto globale dell’ictus mediante la prevenzione, il trattamento e la cura a lungo termine. In qualità di  principale organizzazione internazionale nell’ambito dell’ictus, la WSO mira a compiere la propria missione nei seguenti modi:

  • Incoraggiando le prassi migliori
  • Aumentando la consapevolezza in merito all’ictus tra la popolazione generale e gli operatori sanitari
  • Impedendo che una malattia cerebrovascolare determini disturbi della deambulazione, mancanza di equilibio, compromissione cognitiva vascolare e modifiche al comportamento
  • Influenzando le politiche mirate alla prevenzione dell’ictus e al miglioramento dei servizi sanitari
  • Fornendo educazione in collaborazione con organizzazioni pubbliche e private
  • Facilitando il supporto alla ricerca sull’ictus per i soggetti affetti da questa patologia
  • Incoraggiando lo sviluppo di sistemi e organizzazioni per la cura e il supporto a lungo termine dei pazienti che hanno subito un ictus e delle loro famiglie.

Grazie ai singoli associati  e alle organizzazioni in tutto il mondo, incluse le associazioni di pazienti con ictus, la WSO è la voce globale per l’ictus. La WSO è l’unica ONG internazionale dedicata all’ictus ad avere relazioni ufficiali con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il professor Stephen Davis, MD, FRCP, Edin FRACP, di Melbourne, Australia, è il Presidente della World Stroke Organization.            

http://www.worldstrokecampaign.org

Company Codes: NYSE:BSX

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Lanciato in Francia, Belgio e Lussemburgo il sistema per il rialzo del seno iRaise

Lanciato in Francia, Belgio e Lussemburgo il sistema per il rialzo del seno iRaise

Lanciato in Francia, Belgio e Lussemburgo il sistema per il rialzo del seno iRaise

 
[2013-06-03]
 

TEL AVIV, Israele, June 3, 2013 /PRNewswire/ —

Questo rivoluzionario sistema consente agli odontoiatri di minimizzare tempi e complicanze e, ai pazienti, di ridurre disagi e tempi di recupero

Maxillent Ltd., fornitore del sistema per il rialzo del seno iRaise™, la rivoluzionaria soluzione a ridottissima invasività per procedure di rialzo del seno, ha firmato un contratto di esclusiva con Dental Force, azienda di distribuzione specializzata in soluzioni odontoiatriche di alto livello, per distribuire iRaise in Francia, Belgio e Lussemburgo. Gli eventi organizzati per il lancio del prodotto si sono tenuti a Parigi, in Francia, e a Liegi, in Belgio, con presentazioni scientifiche e sessioni di chirurgia a cielo aperto. Il lancio commerciale segue diversi mesi di attività di pre-lancio, nel corso dei quali eminenti opinion leader francesi del settore hanno testato iRaise, convalidandone l’idoneità d’impiego locale.

iRaise offre una soluzione rivoluzionaria per l’intervento di rialzo del seno, normalmente considerato dai clinici odontoiatri una delle procedure chirurgiche più impegnative e maggiormente invasive. Le procedure di rialzo del seno sono necessarie nel 20% degli interventi di implantologia dentale, quando la quantità d’osso residua dei pazienti risulta insufficiente. La procedura corrente è altamente invasiva. I pazienti sono soggetti a dolore, gonfiore ed ematomi, e necessitano da 3 a 10 giorni di riposo a casa dopo l’intervento.

iRaise trasforma il rialzo del seno, un intervento chirurgico tecnicamente impegnativo e traumatico, in una semplice procedura implantologica. La procedura si basa sull’impiego di un unico canale interno all’impianto, che consente all’odontoiatra di sollevare la membrana del seno, in modo facile e sicuro, attraverso l’iniezione di fluidi. I vantaggi per gli odontoiatri si concretizzano in una notevole riduzione dei tempi di seduta, delle complicanze e delle cure post-operatorie. I benefici offerti da iRaise ai pazienti sono la notevolissima riduzione del disagio e dei tempi di recupero, oltre all’abolizione di gonfiori ed ematomi facciali, senza alcuna giornata lavorativa persa.

“Siamo entusiasti del lancio commerciale in Francia, Belgio e Lussemburgo in collaborazione con Dental Force,” ha affermato Gideon Fostick, CEO di Maxillent. “Il riscontro pervenutoci dagli opinion leader francesi del settore, che hanno eseguito le procedure iRaise, ci ha molto incoraggiati.  Ciò testimonia il desiderio degli odontoiatri locali di passare a una procedura di rialzo del seno molto più comoda, per sé stessi e per i pazienti. Dental Force vanta un ampio raggio d’azione e una comprovata competenza nel settore dei sistemi odontoiatrici avanzati. Inoltre, mantiene rapporti consolidati con istituzioni universitarie e comunità mediche locali. È il partner ideale per sostenere le attività commerciali e didattiche necessarie a lanciare con successo iRaise.”

“Non capita spesso di trovare proprio quei prodotti a tecnologia avanzata che ci sforziamo di inserire nel nostro portafoglio,” ha dichiarato Charles Elkouby, Manager Director di Dental Force. “Siamo molto lieti di collaborare con Maxillent alla presentazione di iRaise sui mercati francese, belga e lussemburghese. IRaise è un vero e proprio punto di svolta per gli odontoiatri che realizzano rialzi del seno.”

Maxillent

Con sede a Herzliya, Israele, Maxillent è un’azienda produttrice di dispositivi medici, specializzata in soluzioni rivoluzionarie rivolte all’accrescimento osseo e all’implantologia dentale. Prodotto di punta di Maxillent, il sistema di rialzo del seno iRaise™ migliora drasticamente l’esperienza di dentista e paziente coinvolti nella procedura di rialzo del seno, un intervento chirurgico impegnativo e comunemente richiesto in implantologia dentale. L’azienda è stata fondata nel 2008. Dopo aver avviato studi clinici già durante il primo anno della sua fondazione, nel 2011 l’azienda ha ottenuto il marchio CE e, nei primi mesi del 2012, si è lanciata nella commercializzazione dei propri prodotti. iRaise è ora commercialmente disponibile in Belgio, Francia, Hong Kong, Israele, Italia, Lussemburgo, Romania e Regno Unito. http://www.maxillent.com

Per maggiori informazioni contattare:
Josh Turner
+972-54-949-6526
[email protected]

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Migliore qualità di vita con Halaven® (eribulina) rispetto alla capecitabina nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico o localmente avanzato

Migliore qualità di vita con Halaven® (eribulina) rispetto alla capecitabina nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico o localmente avanzato

Migliore qualità di vita con Halaven® (eribulina) rispetto alla capecitabina nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico o localmente avanzato

 
[2013-06-02]
 

HATFIELD, Inghilterra, June 3, 2013 /PRNewswire/ —

I nuovi dati presentati al congresso ASCO 2013 in data odierna hanno evidenziato che in pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico (MBC) precedentemente trattato con antraciciline e tassani nello studio di fase III (Studio 301) i parametri dello stato di salute generale (GHS) e di qualità della vita (QoL) delle pazienti trattate con Halaven erano migliori rispetto a quelli delle pazienti trattate con capecitabina.[1]

Il tumore e il suo trattamento hanno un impatto importante sulla QoL delle pazienti  per diversi aspetti, quali: la difficoltà a ricoprire ruoli all’interno della famiglia, a mantenere la capacità lavorativa o a partecipare alle normali attività sociali.[2] Gli obiettivi principali del trattamento Per le pazienti con MBC sono l’aumento della sopravvivenza mantenendo una buona QoL.[3] Una gestione efficiente della malattia consente di portare avanti la terapia fino alla progressione del tumore nella paziente e garantisce che se ne traggano i massimi benefici.

“La qualità di vita percepita in associazione ad una terapia è un fattore di importanza decisiva per le pazienti con tumore mammario avanzato sia per iniziare che per proseguire quella terapia”, ha commentato il dottor Javier Cortes dell’Ospedale universitario Vall d’Hebron di Barcellona, Spagna. “A uno stadio avanzato della malattia, queste pazienti considerano più che mai l’impatto di un trattamento in relazione alla possibilità di trascorrere tempo con la famiglia o vivere nel modo più normale possibile. Questi nuovi dati dimostrano che l’eribulina offre vantaggi in termini di qualità di vita rispetto alla capecitabina impiegata nella terapia standard di queste pazienti gravemente ammalate”.    

Lo studio 301[4] ha avuto un endpoint co-primario di sopravvivenza media complessiva (OS) e sopravvivenza libera da progressione (PFS). Lo studio ha dimostrato un trend favorevole alla OS con eribulina rispetto alla capecitabina nella popolazione ITT (intention to treat), sebbene tale miglioramento non rappresenti un dato statisticamente significativo. Lo studio clinico non ha soddisfatto l’end-point prestabilito per la PFS, con 4,1 e 4,2 mesi per eribulina e capacitabina rispettivamente.

Lo Studio di Fase III inoltre ha esplorato le esperienze in relazione alla QoL di 1.102 pazienti che hanno ricevuto il farmaco oggetto di studio (eribulina o capecitabina) come terapia di prima, seconda o terza linea. Le loro esperienze sono state registrate su una serie di scale relative a sintomi, funzionalità e benessere complessivo. Elevati punteggi di GHS indicano una elevata QoL.

All’inizio dello studio i punteggi in relazione a GHS/QoL sono risultati bassi per entrambi i farmaci. I risultati hanno dimostrato che i parametri GHS/QoL e la funzionalità cognitiva sono migliorati in modo significativo in misura maggiore nelle pazienti che ricevevano eribulina rispetto a quelle che ricevevano capecitabina (15,3 [p<0.001] e 6,5 [p=0,048 rispettivamente). Si è riscontrato invece che la funzionalità emozionale è migliorata in misura maggiore nelle pazienti che ricevevano capecitabina (3,3 [p=0.033]). Le pazienti che ricevevano eribulina hanno manifestato sintomi decisamente inferiori associati a nausea/vomito (1,9 [p=0.043]) e diarrea (-3,7 [p=0.001]), mentre le pazienti che ricevevano capecitabina hanno riportato meno effetti collaterali sistemici (5,2 [p0,001]) e sono state afflitte in misura minore dalla perdita dei capelli (9,3 [p=0.023]). [1]

La raccolta e i report dei dati di QoL consentono alle pazienti con MBC di comprendere meglio quali possono essere gli effetti di un singolo trattamento, offrendo loro la possibilità di fare scelte più consapevoli e il supporto necessario per gestire la malattia e il trattamento.[2]

L’eribulina è la prima e unica monoterapia che ha dimostrato di estendere in modo significativo la sopravvivenza media complessiva dopo due precedenti linee di trattamento MBC rispetto ad altre terapie ad agente singolo. I risultati di uno studio pilota di fase III (EMBRACE) hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza media complessiva di 2,7 mesi in pazienti trattate con eribulina rispetto alle terapie con agente singolo impiegate dagli specialisti (Treatment of Physician Choice, TPC) (13,2 vs 10,5 HR 0,81 (95% CI 0,067, 0,96 p nominale =0,014).[5]

Attualmente l’eribulina è indicata in Europa per il trattamento delle pazienti affette da tumore localmente avanzato o MBC che hanno precedentemente ricevuto almeno due regimi chemioterapici. La terapia precedente deve avere incluso un’antraciclina e un taxano a meno che le pazienti non siano idonee a ricevere tali trattamenti.

Eisai opera per scoprire, sviluppare e produrre terapie oncologiche innovative in grado di fare la differenza e di influire sulla vita delle pazienti e delle loro famiglie. Questa dedizione alle persone è parte integrante della mission di Eisai nel settore dell’assistenza sanitaria umana (human health care, hhc) che cerca di comprendere meglio le esigenze dei pazienti e delle rispettive famiglie per migliorare i benefici offerti dal settore sanitario.

Note per gli Editori

Halaven® (eribulina)

L’eribulina è un inibitore non taxano della dinamica dei microtubuli indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma alla mammella precedentemente sottoposte ad almeno due regimi chemioterapici per tumore mammario metastatico e la cui precedente terapia deve aver incluso un’antraciclina e un taxano. Eribulina appartiene ad una classe di agenti antineoplastici, le alicondrine, che sono un prodotto naturale isolato dalla spugna marina Halichondria okadai. Si ritiene che agisca inibendo la fase di accrescimento dinamico dei microtubuli, senza influire sulla fase di accorciamento, e sequestra la tubulina in aggregati non produttivi.

Halaven è approvato nell’Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Svizzera, Corea del Sud, Giappone e Singapore. Halaven ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio ed è stato lanciato in Austria, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Svezia, Svizzera, Slovenia e Regno Unito.

Studio globale di fase III 301[4]

Lo studio 301 è stato condotto come studio multicentrico, in  aperto, randomizzato, a due bracci paralleli di Halaven (eribulina) rispetto alla capecitabina su 1.102 donne con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico precedentemente trattate con antracicline e taxani, sia in (neo) adiuvante che per la patologia localmente avanzata o metastatica. Questo studio si collocava al di fuori delle indicazioni autorizzate per l’eribulina. Le pazienti trattate nello studio avevano ricevuto da zero a due precedenti chemioterapie per tumore in stadio avanzato.

Le pazienti sono state randomizzate dal 2006 al 2010 al trattamento con eribulina 1,4 mg/m[2] (somministrati per via endovenosa nell’arco di 2-5 minuti nei giorni 1 e 8, in cicli di 21 giorni) o con capecitabina 1,25 g/m[2] (somministrati oralmente due volte al giorno in dosi uguali nei giorni da 1 a 14, ogni 21 giorni).

Lo Studio 301 ha avuto un endpoint co-primario di sopravvivenza globale (OS) e di sopravvivenza senza progressione (PFS). Lo studio ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale (OS) con eribulina rispetto alla capecitabina nella popolazione totale delle pazienti da trattare (ITT), sebbene tale miglioramento non rappresenti un dato statisticamente significativo. Le pazienti trattate con eribulina hanno riportato una OS mediana di 15,9 mesi (HR 0,879; 95% IC: 0,770-1,003; p=0,056) rispetto ai 14,5 mesi riportati con capecitabina. Lo studio non ha raggiunto l’endpoint prefissato per la sopravvivenza libera da progressione, con 4,1 e 4,2 mesi per eribulina e capecitabina, rispettivamente (HR 1,079, IC 95%: 0,932-1,250; p=0,305). Gli eventi avversi riportati nello Studio 301 erano coerenti con il profilo noto di entrambi i farmaci.

Lo Studio 301 ha avuto un endpoint secondario di valutazione della QoL[1] utilizzando i questionari EORTC QLQ-C30 e QLQ-BR23 all’inizio, a 6 settimane, a 3, 6, 12, 18 e 24 mesi dopo linizio del trattamento o fino alla progressione della malattia/al cambiamento della terapia e a visite non programmate. Le analisi longitudinali sono state effettuate  utilizzando equazioni di stima generalizzate pesate aggiustando la mortalità entro 12 mesi. Le covarianze del modello erano tempo (visita), regione e QoL iniziale. L’endpoint primario per la QOL è stato modificato dall’inizio per GHS (Global Health Status)/QoL complessiva, e gli endpoint esplorativi sono stati modificati dall’inizio per una serie di funzioni e segnali/sintomi.

EORTC QLQ-C30[6]

Il questionario EORTC sulla qualità della vita (QLQ) è un sistema integrato per la valutazione della qualità della vita correlata alla salute delle pazienti oncologiche che partecipano agli studi clinici internazionali. Il questionario è stato sviluppato nel corso di oltre un decennio di ricerca collaborativa per l’autocompilazione da parte del paziente ed è composto da scale a modalità singola e multipla. Sono previste cinque scale funzionali (fisica, di ruolo, emotiva, sociale e cognitiva), tre scale sintomatologiche (astenia, nausea/vomito, dolore), una scala sullo stato di salute generale/qualità di vita e sei item singoli (dispnea, disturbi del sonno, perdita di appetito, stipsi, diarrea e difficoltà finanziarie).Punteggi elevati sulle scale funzionali indicano un alto livello di funzionalità e punteggi elevati sullo stato di salute globale indicano un’elevata QoL; al contrario, elevati punteggi su scale/item sintomatologici indicano livelli alti relativi a problemi di salute.

QLQ BR23

Il QLQ-BR23 è un questionario specifico contenente 23 voci per la misurazione di funzionalità e sintomi relativi al tumore mammario, come gli effetti collaterali comuni della terapia, l’immagine del proprio corpo, la sessualità e le prospettive per il futuro. Il questionario QLQ BR23 deve essere fornito in aggiunta al questionario di base (EORTC QLQ-C30) e, al pari di esso, è progettato per l’uso negli studi clinici oncologici.

Studio globale di Fase III 305 (EMBRACE)[5]

EMBRACE (studio registrativo condotto da Eisai sul trattamento del cancro alla mammella in fase metastatica che confronta gli effetti di eribulina E7389 con le terapie normalmente impiegate dagli specialisti) è uno studio  in aperto, globale, randomizzato, multicentrico, a due bracci paralleli, concepito per confrontare la sopravvivenza media complessiva nelle pazienti trattate con eribulina rispetto ad una terapia scelta dagli specialisti (TPC). La TPC viene definita come chemioterapia ad agente singolo, trattamento ormonale o terapia biologica approvatia per il trattamento del cancro, o trattamento palliativo o radioterapia somministrata secondo la pratica locale. Lo studio comprendeva 762 pazienti affette da carcinoma mammario metastatico sottoposte in precedenza ad almeno due e fino a un massimo di cinque regimi di chemioterapia, comprendenti un’antaciclina e un taxano. La maggior parte (96%) delle pazienti in braccio TPC era stata sottoposta a chemioterapia.

Nella popolazione totale dello studio EMBRACE di Fase III, eribulina ha dimostrato di estendere la sopravvivenza mediana complessiva nelle pazienti fortemente pre-trattate affette da carcinoma mammario metastatico rispetto a pazienti sottoposte a TPC per 2,5 mesi (eribulina 13,1 mesi vs TPC 10,6 mesi p =0,041). Un’analisi aggiornata ha poi dimostrato un significativo miglioramento, a livello statistico, di 2,7 mesi (13,2 vs 10,5 HR 0,81 (95 % CI 0,0067, 0,96) p nominale = 0,014). Un’analisi pre-pianificata in pazienti della Regione 1 dello studio (Nord America/Europa occidentale/Australia) ha riportato un significativo miglioramento della sopravvivenza globale mediana dell’eribulina rispetto a TPC di 3,0 mesi (p = 0,031).

Nella popolazione totale dello studio EMBRACE di Fase III, l’eribulina ha mostrato di estendere la sopravvivenza media complessiva nelle pazienti fortemente pre-trattate affette da carcinoma mammario metastatico in confronto a pazienti sottoposte a TPC di 2,7 mesi (13,2 vs 10,5 HR 0,81 (95% IC 0,067, 0,96) p nominale=0,014). Un’analisi pre-pianificata in pazienti della Regione 1 dello studio (Nord America/Europa occidentale/Australia) ha mostrato un significativo miglioramento della  sopravvivenza globale dell’eribulina rispetto a TPC di 3,0 mesi (p nominale = 0,031).

Le reazioni avverse più comunemente riportate nelle pazienti trattate con eribulina nello studio EMBRACE sono state affaticamento (astenia), con una diminuzione del numero di globuli bianchi (neutropenia), perdita di capelli (alopecia), intorpidimento e formicolio nelle braccia e delle gambe (neuropatia periferica), nausea e stipsi. La neuropatia periferica è stato l’evento avverso che ha principalmente causato la sospensione della terapia, verificatosi in meno del 5% delle pazienti coinvolte nello studio EMBRACE. La neutropenia ha portato alla sospensione dell’eribulina solo nello 0,6% delle pazienti. Il decesso dovuto a gravi effetti collaterali, le interruzioni e sospensioni della dose del trattamento sono stati inferiori nel braccio eribulina dello studio rispetto al braccio TPC.

Carcinoma mammario metastatico

Ogni anno in Europa a più di 300.000 donne viene diagnosticato un carcinoma mammario, un terzo delle quali sviluppa in seguito una patologia metastatica.[7],[8]La patologia metastatica è una fase avanzata della malattia che si verifica quando il cancro si diffonde oltre al seno anche ad altre parti del corpo.

Eisai in Oncologia

Il nostro impegno volto al progresso nella ricerca oncologica, costruito sull’esperienza scientifica, è supportato dalla capacità globale di condurre ricerche di scoperta e pre-cliniche e di sviluppare micromolecole, vaccini terapeutici e agenti biologici e di assistenza di supporto per svariate tipologie di tumori.

Eisai è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo (R&S) e delinea come missione aziendale l’impegno di “dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute” definita da Eisai stessa “human health care” (hhc).

Eisai si concentra nelle sue attività di R&S in tre aree terapeutiche chiave:

  • Oncologia: terapie antitumorali, regressione del tumore, estirpazione del tumore, anticorpi e terapie di supporto per il cancro, sollievo dal dolore e dalla nausea
  • Neuroscienze: Alzheimer, sclerosi multipla, dolore severo cronico , epilessia, depressione
  • Reazioni immunologiche/vascolari: sindrome coronarica acuta, malattia aterotrombotica, sepsi grave, artrite reumatoide, psoriasi, morbo di Crohn

Con attività negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e nel mercato nazionale giapponese, Eisai impiega oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo. Dal suo Knowledge Centre situato a Hatfield, Regno Unito, Eisai ha recentemente ampliato le proprie attività di business per includere l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e la Russia (EMEA). Eisai EMEA è impegnata in operazioni di vendita e marketing in oltre 20 mercati, tra cui Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Svezia, Irlanda, Austria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Bassi, Belgio, Medio Oriente e Russia.

Per ulteriori informazioni visitare il sito web http://www.eisai.it

Riferimenti

1. Cortes J et al. Quality of Life in patients with locally advanced or metastatic breast cancer previously treated with anthracyclines and taxanes who received eribulin mesylate or capecitabine: a Phase II, open label, randomised study.  ASCO 2013 abstract 1050^

2. European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC) http://groups.eortc.be/qol/quality-life (last accessed April 2013)

3. Breast Cancer Org. Living with Metastatic Disease: http://www.breastcancer.org/symptoms/types/recur_metast/living_metast (Last accessed April 2013)

4. Kaufman P, Awada A, Twelves C et al. A Phase III, open-label, randomised, multicenter study of eribulin mesylate versus capecitabine in patients with locally advanced or metastatic breast cancer previously treated with anthracyclines and taxanes. Presented at 2012 CTRC-AACR San Antonio Breast Cancer Symposium. Abstract No. S6-6

5. Cortes J, O’Shaughnessy J, Loesch D, et al. Eribulin monotherapy versus treatment of physician’s choice in patients with metastatic breast cancer (EMBRACE): a phase 3 open-label randomised study. The Lancet. 2011; 377: 914 -923

6. Montazeri A et al. Quality of life in patients with breast cancer before and after diagnosis: an eighteen months follow up study. BMC Cancer. 2008. 3:330

7. World Health Organization. Atlas of Health in Europe. 2003. World Health Organization, Regional Office of Europe, Copenhagen, Denmark.

8. Cancer Research UK. Breast cancer incidence statistics. http://www.cacnerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/breast/incidence/#world [http://www.cacnerresearchuk.org/cancer-info/cancerstats/types/breast/incidence ] (last accessed April 2013)

Data di preparazione: maggio 2013
Codice incarico: Halaven-UK0142b

Company Codes: Bloomberg:4523@JP, Bloomberg:EII@GR, RICS:4523.F, RICS:4523.T, ISIN:JP3160400002

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