Archives

Comunicati

Nasce “Concorsi d’arte” portale di bandi per l’arte contemporanea

E’ da pochi giorni online concorsi d’arte un nuovo contenitore web, dedicato all’arte contemporanea, in particolarità ai bandi per questo settore, vere e proprie opportunità di crescita e promozione rivolte ad artisti che operano nel campo della pittura, scultura, fotografia, disegno, illustrazione, installazione, incisione, grafica e design.

concorsi d’arte è una risorsa a disposizione di chiunque voglia segnalare o consultare un bando dedicato all’arte contemporanea. I bandi vengono selezionati e catalogati per scadenza per una più semplice consultazione; di ognuno vengono evidenziate le informazioni principali, come l’ente che lo promuove, a chi è rivolto, se la partecipazione è vincolata o meno ad una quota di iscrizione, se vi sono limiti di età per potersi candidare, se è specifico solo per alcune discipline e, naturalmente, la scadenza.

concorsi d’arte offre una libera consultazione dei bandi e li pubblica in modo gratuito.

Tutti i bandi raccolti vengono diffusi anche attraverso i profili social di concorsi d’arte e per coloro che vogliono rimanere aggiornati su tutti i post pubblicati è possibile iscriversi alla newsletter.

http://www.concorsidarte.net

 

 

No Comments
Comunicati

Più di 6000 artisti iscritti su PitturiAmo, il portale dei pittori contemporanei

PitturiAmo nasce dall’idea di alcuni pittori di Caltanissetta che volevano farsi conoscere esponendo le loro opere d’arte e vendere quadri online senza fare grosse spese per mostre o mercanti d’arte.

Pensano, quindi, di creare un sito web dedicato completamente ai pittori indipendenti e alla loro promozione, dove ogni artista possa vendere i suoi quadri e dove ogni utente possa comprare quadri online, senza nessuna intermediazione, semplicemente che metta in contatto diretto l’artista e l’acquirente.

PitturiAmo è il portale dei pittori contemporanei dove moltissimi artisti riescono a promuoversi sul web e vendere quadri online.

PitturiAmo – Il primo social network interamente dedicato ai pittori contemporanei che vogliono vendere quadri online.

Tra i commenti degli utenti di PitturiAmo leggiamo:

Mi piace che anche artisti non famosi abbiano la possibilità di far conoscere le proprie opere soprattutto in maniera gratuita. Sono soddisfatta anche della visibilità del sito e la sua facilità d’uso. Decisamente un buon lavoro” – Simonetta

ed anche:

Mi piace perchè ricevo diverse richieste di prezzo, ho visibilità, cosa che che non altri portali non avviene” – Donatella

La possibilità di confrontarsi tra più artisti, stili e tecniche. Lo preferisco perché è accattivante come grafica e quindi attira l’attenzione dei naviganti in rete.” – Sergio

PitturiAmo – il portale dei pittori contemporanei

Oggi PitturiAmo rappresenta il social network dei pittori indipendenti e conta più di 6000 iscritti, che vogliono farsi conoscere e vendere quadri on-line e che hanno un’eccellente visibilità su Google, grazie all’ottimo posizionamento di PitturiAmo sul web.

Antonino Argentati, il realizzatore di PitturiAmo, afferma che: “La miglior forma di promozione artistica è quella che passa esclusivamente dalle proprie attività. Pertanto, su PitturiAmo si promuove l’auto-promozione e si invitano gli autori a sfruttare tutti i canali presenti online (spesso gratuiti o a bassissimo costo), per affermare la propria arte.”

No Comments
Comunicati

PitturiAmo si rinnova e da più visibilità ai Pittori Contemporanei

PitturiAmo, il Portale dei Pittori Contemporanei, raccoglie i quadri realizzati da artisti contemporanei che si auto-promuovono

PitturiAmo, il primo portale online interamente dedicato ai pittori indipendenti

Grazie a PitturiAmo, la prima galleria d’arte online, i pittori contemporanei emergenti hanno l’occasione di farsi conoscere e vendere quadri moderni, senza nessun tipo di intermediazione e senza rincaro sulle opere d’arte.

Le principali novità della nuova versione comprendono il completo restyling grafico adatto ai dispositivi mobile, il cambio di indirizzo in www.pitturiamo.com e l’introduzione del Ranking, un sistema interno di valutazione che da più visibilità ai quadri più visualizzati e con più ‘mi piace’.

Adesso è molto più semplice contattare l’artista per richiedere delle informazioni sul quadro o per acquistare il quadro, il tutto senza intermediazione da parte dei creatori del sito.

Il nuovo slogan di PitturiAmo è:

Solo in Italia poteva nascere il Social Network in grado di rivoluzionare, per sempre, il mondo dell’arte.

Mentre, tutte le persone che vogliono comprare un quadro online, troveranno PitturiAmo tra i primi risultati su Google, questo grazie all’ottimo posizionamento del sito web, merito del lavoro di un team di esperti di web marketing.

PitturiAmo continua ad essere un servizio gratuito ed è possibile utilizzarlo per auto-promuoversi, in maniera del tutto gratuita.

Tuttavia, se un pittore vuole ottenere ancora più visibilità di quella già assicurata dal PitturiAmo, può inserire le sue opere tra i Quadri in Evidenza e per 4 mesi i quadri saranno primi su PitturiAmo, primi su Google e su Facebook.

No Comments
Comunicati

La “Milano Art Gallery” di Venezia ospita Amanda Lear e la sua personale creatività

L’esclusivo contesto veneziano del “Milano Art Gallery Pavillion” in Calle dei Cerchieri 1270, zona Dorsoduro, è la location ospitante dell’attesissima mostra personale di Amanda Lear dal titolo “Passioni”, inaugurata con grande successo il 13 giugno, che rimarrà allestita fino al 14 luglio, con la gestione organizzativa del manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di “Spoleto Arte”. In esposizione una corposa carrellata di suggestivi dipinti appartenenti alla vulcanica Lear, personalità spumeggiante di fama internazionale, dallo spiccato talento e dal vivace spirito d’inventiva, che si ispira a tematiche eterogenee e molto stimolanti nella chiave interpretativa.

Vittorio Sgarbi di lei ha dichiarato: “È una figura interessante nel mondo dell’arte, direi che il suo stile si avvicina alla transavanguardia, ne è un’anticipazione. Potrei trovare delle similitudini con Sandro Chia. Anche il messaggio legato all’arteterapia e alla cromoterapia, sul quale lei rimarca, mi sembra interessante“.

Philippe Daverio, nel raccontare l’amicizia che lo lega da lunga data alla Lear, ha spiegato: “La cara Amanda è diventata veramente grande ed ha vissuto in modo particolare. La conosco molto bene, perché veniva da me in galleria ancora 30 anni fa e la sua arte, così originale e spiritosa, corrisponde appieno con la sua persona e la sua singolare e frenetica vita. È un personaggio molto creativo e molto alternativo“.

Giordano Bruno Guerri invece ha evidenziato: “L’influenza di un mentore e pigmalione eccelso come Salvador Dalì è indiscutibile. Per me sono stati una coppia esemplare, perfetti nel loro equilibrio di artisti creativi. Potrei dire, che sono stati una coppia a modello appartenente a quel filone di storie d’amore sempre speciali e mai banali. Immagino, che Dalì ovunque si trovi, sia pienamente soddisfatto e compiaciuto della sua musa e dell’importante percorso“.

No Comments
Comunicati

CON I PROPRI OCCHI, MAURO MAGNI

Con i propri occhi, MAURO MAGNI

DAL 6 AL 27 GIUGNO 2015

Inaugurazione sabato 6 giugno 2015, dalle ore 18.

Orari di apertura al pubblico:Lun-Ven 10-13; 15-18 Sabato su appuntamento

Catalogo: a cura di Sissi Aslan

Testi di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto

Dove: Via Antonio Bertoloni, 45 (zona Parioli), 00197 Roma

Costo: Ingresso libero

Telefono: (+39) 06 45 555 970

URL: http://www.philobiblon.org

Ufficio stampa: Romina Guidelli – mob.+39 349 5202413

 

La PHILOBIBLON GALLERY di Filippo Rotundo e Matteo Ghirighini è felice di presentare “Con i propri occhi, Mauro Magni”, una mostra dedicata all’opera dell’artista romano. L’esposizione consente un percorso di circa dieci anni attraverso dipinti, anche di grandi dimensioni, su tela, su metallo e su carta, e terrecotte.

Con i propri occhi, al suo secondo appuntamento, è un progetto che coinvolge due artisti romani, cinquantenni, Angelo Colagrossi, la prima delle due mostre (in svolgimento dal 9 al 30 maggio) e Mauro Magni (6-27 giugno), in due eventi espositivi presso la Philobiblon Gallery di Via A. Bertoloni 45 a Roma. Le mostre personali sono accompagnate da due cataloghi curati da Sissi Aslan, con testi critici di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto. Le opere esposte, dipinti, carte e sculture in terracotta, sono il risultato delle ricerche artistiche che Colagrossi  e Magni  hanno sviluppato negli ultimi anni trovandosi a percorrere strade comuni che confluiscono nel titolo stesso del progetto Con i propri occhi. Le due mostre propongono indicano e suggeriscono il racconto e la prospettiva di Colagrossi e Magni attraverso declinazioni e strutture differenti ma articolate secondo una storia comune, quella del loro amore nei confronti della pittura e del loro disagio verso la perdita d’identità.

Con i propri occhi

MAURO MAGNI

 

Per Mauro Magni si deve parlare di nuovi tracciati, formali e iconografici, pur rimanendo ancorato ad una disciplina di visione che ha reso il suo percorso estetico–semiotico sempre conformato all’idea di sincerità in pittura. Magni si è, in questi ultimi dieci anni, diretto verso la ricerca di una soluzione impellente dei malesseri suoi e del mondo, descrivendo ossessivamente e per cicli le Montagne, prima, (suoi e nostri Montagne Sainte Victoire e Fujiyama), le Torri dopo, dal colore, pieno e spesso invadente, al bianco e nero, e infine gli incendi pensati come purificazione. Le seconde declinate nella vasta serie delle Torri di Babele (Nella confusione di Migdal, datato 2012, è il primo grande quadro del ciclo). “Nelle Torri ‑ scrive Sissi Aslan in catalogo ‑ il nostro artista maschera, ancora una volta, lo stordimento del conoscere e del superare nella dimensione iniziale dell’oggetto e della narrazione. Con ciò voglio dire che Magni segue un percorso di reiterazione ossessiva partendo, sempre, dalla rappresentazione naturale per concludere tale percorso seriale nella visionarietà. La grande tela Nella confusione di Migdal (2012) è solo l’inizio del cammino. E non solo di tale reiterazione ma, e soprattutto, della visceralità della visione via via sempre più dominante … Tutto è caos silente, ossimoro che serve per indicare esattamente il pensiero di Magni connesso al plurale della storia ma direi di tutte le storie. In effetti tutte le opere di quest’artista sono desolatamente silenti e mai percepibili come azione futura, semmai come passato agito meditazione su questo, forse come futuro possibile e desolante” (da Sissi Aslan, Sulla linea dell’orizzonte, acqua aria terra fuoco).

Relativamente al percorso iconografico di Magni Alberto Gianquinto scrive “Il monte si trasforma per diventare torre: torre di Babele, che si arricchisce di blisters, i contenitori in plastica di medicinali, opalescenti ai mutamenti della luce, sorta di alveari dei malanni del mondo, che necessita anche di placche di sostegno alla fragilità del suo essere e delle sue strutture sociali. Strutture complesse, fino ad architetture di forma quasi romanica, sovrastate da gabbie e antri, su un accenno di mare (o di lago), che è anche traccia di un orizzonte, indice di spazio tridimensionale. … Poi c’è Android’s Dream, altra torre ormai quasi azteca e torre infine che si infiamma, vulcano di una società apocalittica, che si autodistrugge. La sintassi costruisce qui anche sul nero, con antri e gabbie e luci di contrasto, che mettono in campo strutturazioni bruegeliane. Svolta positiva, compare il fiore di loto e, dopo un bianco monolitico, quasi concettuale e granitico, la torre assume quasi forma e dimensione di pagoda, dove i colori si fanno preziosi nell’argento e nell’oro” (da Alberto Gianquinto, Natura che tramuta e narra lo spessore dell’inconscio).

No Comments
Comunicati

“In trasparenza”: la pittrice lucchese Annamaria Buonamici espone a Torre del Lago Puccini

Venerdì 5 giugno 2015 alle ore 17, presso il Foyer del Gran Teatro ‘Giacomo Puccini’ in via delle Torbiere a Torre del Lago Puccini (Lu), si inaugura “In trasparenza”, personale della pittrice Annamaria Buonamici.
L’artista espone un ciclo di lavori di recente produzione: le sue opere sono realizzate con una tecnica peculiare, mediante la quale Annamaria Buonamici dipinge sul retro lastre trasparenti di vetroresina con colori ad olio. Il suo universo creativo è focalizzato sull’osservazione del paesaggio naturale: attraverso continui giochi di sovrapposizione e forti effetti di contrasto, la pittrice rappresenta la natura con suggestive combinazioni cromatiche, nel tentativo di coglierne l’essenza più profonda.
Annnamaria Buonamici nasce a Lucca nel 1954. Negli anni ’70 si occupa di scenografie per spettacoli teatrali. Dal 1983 inizia un’intensa attività espositiva, tenendo mostre personali e collettive in tutta Italia e all’estero. Alcuni suoi dipinti sono conservati in importanti collezioni pubbliche e private, in Italia, Perù, Argentina, Giappone, Australia.
La mostra, organizzata dalla Fondazione Festival Pucciniano in collaborazione con la galleria Mercurio Arte Contemporanea di Viareggio, è corredata di catalogo con introduzione di Gianni Costa. Resterà aperta fino al 2 luglio 2015, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, 10  – 13.30 / 15 – 18; sabato e domenica, 17 – 19.30.
Infoline: 0584 350567. Web: www.mercurioviareggio.com/intrasparenza.htm.

No Comments
Comunicati

Vittorio Sgarbi all’inaugurazione della mostra collettiva al Museo Gipsoteca Canova con le creazioni artistiche dell’artista Imelda Bassanello

Il pregiato Museo Gipsoteca Canova a Possagno ospiterà un’importante mostra collettiva con protagonisti un gruppo di nomi di spicco del mondo dell’arte contemporanea, tra cui l’artista Imelda Bassanello. L’iniziativa è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte” e si svolgerà dal 9 Maggio al 2 Giugno 2015 con inaugurazione prevista in data Sabato 9 Maggio alle ore 18.00 in presenza del noto critico Vittorio Sgarbi.

 

Sulla Bassanello è stato scritto “La sua galleria di personaggi, che sembrano usciti da un mondo fiabesco ma raccontano della vita quella vera, spuntano da portoni e insegne, da piazze e strade, fanno compagnia, danno calore, fanno pensare. Il mondo di Imelda è un mondo fatto di poesia, di prorompente creatività, di arte purissima. Dopo aver portato ai massimi livelli di perizia tecnica la sua arte pittorica ha deciso di mettersi a realizzare sculture. Che poi sono la resa tridimensionale dei suoi personaggi, di quel suo mondo che ora si presta a punti d’osservazione diversi. Una scultura di Imelda è un quadro intorno al quale si può passeggiare. Sono quegli stessi personaggi, che mi osservano da anni dai portoni e dalle insegne e dai quadri appesi alle pareti. Ora quei personaggi sono ancora più vicini, hanno fatto un passo verso di me, verso di noi”.

 

Sulla bottega e atelier artigianale, che la Bassanello ha aperto attualmente presso il paese di Santuario, dove vive, con la particolare denominazione di “mela” spiega: “La mela è un nome semplice, senza nessun particolare riferimento, ma racchiude in sé una formula antica, quella della vera bottega, dove si potevano trovare l’artista, l’aiutante, l’allievo e i vari collaboratori. Un mito mai distrutto, perché chi crea non è mai da solo o forse fa finta di non esserlo“.

No Comments
Comunicati

APOLOGIA DEL COLORE mostra di arte contemporanea Milano

« APOLOGIA DEL COLORE » di Afran e Giovanni Cavalleri a cura di Alessia Locatelli

VERNICE: 15 GENNAIO 2015 | ore 19:00

Spazio Ex-Fornace
Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano (MM Porta Genova)

Dal 16 al 30 gennaio 2015 (LUN-VEN h. 16-22, SAB-DOM h. 10-22) sarà il colore a difendersi negli spazi dell’Ex Fornace.

«Apologia del colore» è un progetto di mostra Bi Personale che riunisce nello spazio Ex-Fornace di Milano, dal 16 al 30 Gennaio 2015, due artisti: Afran e Giovanni Cavalleri.
Le creazioni di tali artisti, apparentemente distanti e antitetiche, sviluppano in realtà un dialogo sinergico intorno alle stessa tematica; differenti chiavi di lettura della medesima realtà anche se punti di vista diversi, riflesso delle rispettive origini e dei rispettivi percorsi.
La ricerca di Giovanni Cavalleri presenta colori campionati da una realtà, sia essa soggetto tangibile, esperienza o sensazione, e li dispone in composizioni regolari che ne esaltano la capacità espressiva.
Il colore dunque è protagonista e strumento. Spesso è dipinta solo la parte centrale della tela: i margini svelano il supporto rompendo l’illusione della corrispondenza tra “quadro” e soggetto dipinto e dichiarando la totale autonomia del colore. Questa serie rappresenta il tentativo di isolare un soggetto, di mettere in evidenza cosa ha davvero valore, cosa importa e possiede una dignità che va ricordata affinché non si perda nel caos del rumore e della comunicazione.
I lavori di Afran, caotici e sovraccarichi al punto da dare una sensazione di saturazione ansiogena,
ristagnano sull’aspetto superficiale e vacuo della forma e ne denunciano il potere incontrollato e incontenibile sulla società contemporanea, in frenetica corsa verso l’impoverimento dell’identità.
Entrambi i punti di vista mettono in evidenza quanto sia fondamentale e prioritario oggi trovare nuovi punti di riferimento.

BIO Artisti
AFRAN, Francis Nathan Abiamba, nasce a Bidjap, in Camerun nel 1987. Dopo aver frequentato l’Istituto di Formazione Artistica di Mbalmayo, si diploma in ceramica. Coltiva la pittura, sua grande passione, presso gli atelier dei più grandi pittori camerunesi e congolesi. Nel 2006 si apre all’arte contemporanea grazie a Salvatore Falci, professore di arti visive all’Accademia di Belle Arti di Carrara (Bg). Dopo numerosi concorsi ed esposizioni collettive, nel 2008 presenta la sua prima personale al Centro Culturale Spagnolo di Bata, in Guinea Equatoriale, terra nella quale si era recato alla ricerca delle sue radici. Questa mostra apre la porta a tutta una serie di esposizioni personali e collettive tra Guinea Equatoriale, Camerun, Spagna e Italia, dove ora risiede. La Public Art –installazioni e performance- rappresenta attualmente il linguaggio più coerente ed adeguato alla sua ricerca attorno alla tutela dell’identità culturale nel mondo contemporaneo.

GIOVANNI CAVALLERI, nasce a Seriate (BG) nel 1991. Dal 2009 realizza lavori di arte pubblica e nel 2012 partecipa alla rassegna Lecco Street View (Catalogo Silvana Editore, 2012).
Completa gli studi classici nel 2010, anno in cui coltiva la passione per la pittura, la grafica e il colore, influenzato dal pensiero di Josef Albers e Wassily Kandinsky.
Nel 2014 ottiene il diploma in Graphic Design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
Vive e lavora tra Bergamo e Milano.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

Giovanni T – 342 50 44 392 E – [email protected]
Afran – 340 82 89 702 E – [email protected]
Per info sulle opere in mostra: [email protected]
www.facebook.com/apologiadelcolore

No Comments
Comunicati

Alessandro Novellino partecipa alla Fiera Arte Padova 2014 nello stand della rinomata Milano Art Gallery

Conto alla rovescia per l’atteso inizio della Fiera Arte Padova 2014, che si svolge dal 14 al 17 Novembre 2014. La Milano Art Gallery, storica galleria milanese sita in via Alessi 11, nello stand 74 al Padiglione 7 ospita in mostra esponenti importanti del panorama attuale. Tra essi Alessandro Novellino con la sua eclettica arte di pitto-scultura.

Novellino nel raccontare la personale tecnica elaborativa spiega “Da sempre l’Uomo è venuto a contatto con infiniti agenti esterni. I miei studi consistono nel riscoprire gli oggetti con tutto quello che trovo, al fine di proteggerli al meglio e per sempre. Piccoli oggetti di ogni origine, trovati per le strade, salvati da un destino ormai certo, poi riproposti secondo l’istinto e le sensazioni del momento, agglomerati con precisione e tempo. Dal momento in cui le mie sculture nascono al momento in cui hanno preso forma possono mutare, anche radicalmente. Negli oggetti sezionati, agglomerati su tela creo una patina protettiva, in modo che nessun agente esterno possa intaccare quegli, di cui ho bloccato l’evoluzione”.

Sulla versatile ricerca, che lo caratterizza, è stato commentato “Sempre attratto dall’arte contemporanea, esprime il suo messaggio attraverso una moltitudine di oggetti, da lui raccolti minuziosamente e catalogati per materiale, forma e colore. Oggetti, che ripropone sculture, che una volta ultimate conversano con chiunque si cimenti nell’osservarle, perché ogni oggetto ha un suo passato proprio come noi. Ciò lega assieme le persone tra loro e con l’artista, in un’unica storia in maniera indissolubile”.

No Comments
Comunicati

Giuseppe Oliva a “Spoleto incontra Venezia”: il mare e le nuvole come infinito e libertà

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata di Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre ha conseguito ampio successo di pubblico e di critica, racchiusa all’interno di due secolari strutture aristocratiche veneziane, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Tra i nomi di spicco presenti, il noto pittore Giuseppe Oliva ha partecipato con una corposa interessante serie di originali opere di impronta materico-astratta.

Sgarbi nel commentarne l’estro artistico ha dichiarato “Artista denso e intenso nella pittura a spatola, che si muove sopra una gamma molto astratta, quasi come si può vedere nei quadri di Cassis”.

Oliva spiega “L’emozione più bella quando si dipinge è la gioia di rappresentare le proprie emozioni più profonde, le sensazioni della tua vita a cui ti senti maggiormente affezionato, da cui difficilmente ci si può separare e che fanno e faranno sempre parte del tuo essere e della tua vita. Il mare, gli azzurri, il celeste, il blu fanno parte del mio DNA, come informazioni cromatiche e sensazioni di momenti emozionali vissuti da siciliano, davanti allo specchio di un mare sempre cangiante minuto dopo minuto, fantastico esempio di un divenire, che ti proietta sempre e costantemente verso il futuro o la visione di un infinito, che ti dà il senso della libertà e l’assoluta mancanza di ogni tipo di vincolo o costrizione o il veleggiare delle nuvole, che ti danno il senso della vita che procede comunque pur consapevoli di andare incontro a qualche temporale. Sensazioni, che accumuli e che soltanto con il trascorrere del tempo vengono fuori rievocando momenti della tua vita”.

No Comments
Comunicati

La galleria Marchetti di Roma rende omaggio a Plinio De Martiis, a dieci anni dalla scomparsa

Giovedì 2 ottobre 2014, presso la Galleria Marchetti di Roma (Via Margutta 8), si inaugurerà la mostra  Artisti italiani della Tartaruga –  Nel  Decennale della scomparsa di Plinio De Martiis (a cura di Silvia Pegoraro), aperta fino al 22 novembre. La Galleria intende così rendere omaggio – con opere della propria collezione –  a un grande personaggio del mondo dell’arte, scomparso nel 2004 : il suo talento, sia come fotografo che come gallerista, ideatore e organizzatore di eventi culturali, e la sua attività, ricchissima di straordinarie iniziative e di lungimiranza culturale, non sono stati ancora sufficientemente valorizzati. Il più importante riconoscimento gli era stato tributato nel 2003 da Duccio Trombadori, che in qualità di Presidente della Giuria della 54° edizione del Premio Michetti, gli aveva fatto assegnare il “Premio Michetti alla Carriera”. Nel 2007 la Regione Abruzzo (di cui era originario) aveva voluto omaggiarlo con una grande mostra alla sua memoria, presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara, dove erano presenti i maggiori artisti internazionali che aveva lanciato, in Italia e in Europa, da Rauschenberg a Twombly, da Appel a Wols, e una selezione di splendide foto da lui scattate agli artisti e ai personaggi del mondo della cultura che frequentavano la sua mitica galleria La Tartaruga (fondata nel ’54), da Duchamp a Ungaretti, a Leo Castelli.

Nella mostra in programma alla Galleria Marchetti verranno esposti lavori (alcuni del tutto inediti) di 31 fra i maggiori artisti italiani che lavorarono con De Martiis ed esposero presso la Tartaruga tra gli anni ’50 e gli anni ’80 : Franco Angeli, Ugo Attardi, Luigi Boille, Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Stefano Di Stasio, Piero Dorazio, Tano Festa, Lucio Fontana, Sergio Lombardo, Mino Maccari,  Mario Mafai,  Renato Mambor, Titina Maselli, Eliseo Mattiacci, Sante Monachesi, Marcello Muccini,  Gianfranco Notargiacomo, Gastone Novelli, Giovanni Omiccioli, Achille Perilli, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Mario Schifano, Antonio Scordia, Cesare Tacchi, Giulio Turcato, Antonio Vangelli, Emilio Vedova.

Catalogo Grafiche Turato Edizioni, con testi della curatrice, estratti di interviste a Plinio De Martiis, e la cronologia completa delle mostre e degli eventi della Galleria La Tartaruga.

 

——————-

 

Plinio De Martiis e  “La Tartaruga”

 

Nato a Giulianova (Teramo) nel 1920, Plinio De Martiis lasciò da ragazzino la città natale insieme ai genitori, per andare a vivere a Roma. Fin da ragazzo si appassionò alla fotografia, al cinema e al teatro, frequentando il gruppo del “Teatro dell’Arlecchino”, insieme a Franca Valeri, Carlo Mazzarella e Vittorio Caprioli. Aderì ben presto all’antifascismo, e dopo la guerra diventò funzionario del Partito Comunista Italiano.Nel 1954 – suscitando diverse polemiche – si allontanò dal PCI per aprire la mitica galleria d’arte “La Tartaruga”. La nascita della Galleria avvenne quasi per caso, in una serata tra amici, nel 1954, quando dentro un cappello – di Mario Mafai – furono messi 5 bigliettini piegati per estrarre a sorte il nome della galleria: fu estratto un bigliettino con su scritto “la Tartaruga”. Lo aveva scritto Mino Maccari.  Il 25 febbraio del 1954, Plinio De Martiis inaugurò la Galleria d’Arte in Via del Babuino, a pochi passi da Piazza del Popolo, insieme alla moglie, Antonietta Pirandello (nipote di Luigi Pirandello). Gli ispiratori di questa nuova avventura furono Leoncillo, Leonardi, Salvatore Scarpitta, Mario Mafai e Giulio Turcato, artisti italiani già affermati nel panorama nazionale ed internazionale. Oltre alle mostre dedicate a questi artisti, si tennero negli anni ’50 importanti mostre di artisti come Afro e Burri,  Fausto Pirandello, Dorazio, Novelli, Perilli, Rotella, Corpora, Consagra, Colla (con la sua prima personale a Roma), Karel Appel e Asger Jorn  (entrambi con la loro prima personale a Roma). Tra il ‘57 e il ‘59, la Galleria “La Tartaruga” lanciò, per prima in Europa, l’arte americana: vi esposero artisti americani come Rauschenberg, De Kooning, Marca-Relli (con la sua prima personale a Roma),  Kline e  Twombly (entrambi con la loro prima personale in Europa), ai quali negli anni ‘60 si sarebbero aggiunti anche Sam Francis o Andy Warhol.                                                                                                                   Gli anni ‘60 si aprirono con l’esordio di Kounellis, con la sua prima personale assoluta, nel giugno 1960, e continuarono con Schifano, Giosetta Fioroni, Castellani, Manzoni, Angeli, Festa, Ceroli (con la sua prima personale assoluta nel ‘64) e Pascali (con la sua prima personale assoluta nel ’65). Nel 1963 la galleria si trasferì in Piazza del Popolo, e in quell’anno si ebbero qui anche le prime apparizioni di Lombardo, Mambor, Tacchi. Anche Eliseo Mattiacci tenne alla Tartaruga, nel 1967, la sua prima mostra personale. La GalleriaLa Tartaruga, era diventata in breve tempo uno dei punti cruciali dell’arte nella “dolce vita” romana. La frequentava anche Duchamp, e vi si potevano incontrare grandi intellettuali e scrittori come Giuseppe Ungaretti, Nanni Balestrini (che vi tenne una mostra di poesia visuale), Tristan Tzara, Alberto Moravia e Sandro Penna.                                                                                                                               Agli inizi del 1968 De Martiis ha ancora un’idea geniale: il “Teatro delle Mostre – Festival – Una mostra ogni giorno. Dalle 16 alle 20”. L’evento  prefigura la chiusura della galleria, ma di fatto diventa leggenda.  Il progetto trasformò la galleria in un laboratorio permanente, in una quotidiana occasione di incontro fra gli artisti, i critici, gli intellettuali che, con la loro assiduità di frequentazione, costituivano l’anima della Galleria e la forza propulsiva contemporaneamente del suo sviluppo e della più avanzata ricerca artistica romana. L’idea di una manifestazione così congegnata era emersa a fronte della qualità più accentuatamente effimera che la produzione artistica stava assumendo in quella fase, tale da richiedere un diverso modello di esposizione e di rapporto con l’opera. Era la ricerca di un modo espositivo che assecondasse la nuova provvisorietà e transitorietà dell’arte.                                                                                                                          La prima fase della Tartaruga si chiuse nel 1969, lasciando una traccia indelebile nell’arte contemporanea italiana e internazionale. Una delle ultime esposizioni fu un’importante mostra di Giulio Paolini (maggio 1969). La galleria riaprì nel 1970 nella nuova sede di Via Principessa Clotilde. Per tutti gli anni ‘70 continuò ad essere un insostituibile laboratorio d’arte, una fucina di sperimentazione in cui esposero per la prima volta le loro opere artisti come Spalletti, Parmiggiani, Agnetti, nonché una vetrina importante per le ricerche della poesia visuale di quegli anni. Alla fine degli anni ’70, De Martiis dà la sua interpretazione della “rinascita della pittura” che va delineandosi in quel periodo. Dopo un’ennesima chiusura, la galleria riapre infatti, in Piazza Mignanelli, con un piccolo gruppo di pittori “Anacronisti” (Piruca, Ligas, Di Stasio, Bulzatti, Gandolfi…), che dipingono a olio su tela: una pittura figurativa e “antica”. Ma ormai l’energia più potente e guizzante si è esaurita: De Martis continuerà a organizzare mostre in galleria fino a metà degli anni ’80, mostre anche belle e importanti, ma prevalentemente “di repertorio”, utilizzando spesso materiali d’archivio, in particolar modo le splendide fotografie che lui aveva sempre continuato a scattare, durante il suo percorso di grande gallerista di arte contemporanea.                                                                                                                              

———————————————————————————————————————–

SCHEDA TECNICA

 

Mostra: ARTISTI  ITALIANI  DELLA  TARTARUGA –  Nel  Decennale della scomparsa di Plinio De Martiis

A cura di: Silvia Pegoraro                                                                                                                                                      

Sede: Galleria d’Arte Marchetti                                                                                                                                      

Indirizzo: Via Margutta 8 –  00187 Roma                                                                            

Inaugurazione: giovedì 2 ottobre 2014, ore 18.30                                                                                

Periodo espositivo: 2 ottobre – 22 novembre  2014                                                        

Ingresso: libero                                                                                                                                                                  

Orari: LU 16.30-19.30 ; MAR-SA  10.30-13.00 / 16.30-19.30                                                                       

Catalogo : Grafiche Turato Edizioni                                                                                                                

Informazioni: tel/fax 06 3204863 – www.artemarchetti.it ; [email protected]

No Comments
Comunicati

IMAGINE 2014 fra Warhol e Saporetti

Due universi dell’arte a confronto:

IMAGINE 2014 fra Warhol e Saporetti

 

 

Imagine 2014: il titolo di un progetto che riporta alla mente la celebre canzone di John Lennon dal testo poetico e dai riflessi sociali. L’idea e la cura del progetto Imagine 2014 è del professor Giammarco Puntelli, attuale direttore artistico di Spoleto International Art Fair e delle mostre del Premio Diana Musolino Città di Pizzo, esperto internazionale di PNL e personal coach Ekis. Vuole far dialogare due aspetti dell’arte contemporanea: quello pop e concettuale con quello tradizionale attraverso quei protagonisti che ne hanno determinato le recenti evoluzioni.

 

Ecco che da una parte troviamo lavori di artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Marco Lodola, Mark Kostabi, Mario Schifano, contemporanei come Vittorio Varré, Alexander Kanevsky, Davide Foschi, scultori come Alba Gonzales, Filippo Tincolini, Giacomo Massari, Met Devoti, progettisti come Alessandro Giorgi.

 

Dall’altra troviamo artisti di spessore internazionale storicizzati come Adolfo Saporetti, Anne Jenness Saporetti, Aligi Sassu, Walter Lazzaro, Sergio Scatizzi, con contemporanei che studiano il paesaggio come Athos Faccincani, Domenico Monteforte, Carmine Ciccarini, ricerche astratte come quelle di Alfonso Borghi, Osvaldo Trombini, Fiamma Morelli, concettuali come Armando Xhomo, figurativi con temi vari come Giampaolo Talani, Mauro Capitani, Stefano Solimani, Pier Toffoletti, Silvia Caimi, Elisa Donetti, informali come Giuseppe Menozzi, Roberto Tigelli, scultori come Amerigo Dorel e Giuliano Ottaviani.

 

In primo piano ci sarà proprio il recupero della ricerca dei Maestri Saporetti in un contesto dal chiaro sapore internazionale. Le opere di tutti gli artisti, opportunamente divise in sale saranno dal 31 maggio al 5 luglio nei grandi spazi dell’Archivio Pria di via Tollegno 2 a Biella. La mostra resterà aperta dal mercoledì al venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 13 alle 20. Inaugurazione sabato 31 maggio ore 18.

 

All’interno di tale mostra ci sarà una personale dedicata ai maestri Saporetti, un’intera stanza dove gli artisti contemporanei più importanti e i visitatori potranno ammirare gli straordinari lavori concettuali di Adolfo e i paesaggi fra metafisica e ricerca degli spazi di Anne. L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Associazione Culturale Saporetti che promuoverà l’inaugurazione dell’importante collettiva.

 

Partecipano con loro opere i seguenti artisti: Andy Warhol, Marco Lodola, Roy Lichtenstein, Mark Kostabi, Mario Schifano, Alexander Kanevsky, Tano Festa, Alessandro Giorgi, Alba Gonzales, Filippo Tincolini, Giacomo Massari, Vittorio Varré, Davide Foschi, Met Devoti, Francesco Cinelli, Giancarlo Rampazzo PAT, Giuseppe Colucci, Fabio Cicuto, Pier Francesco Restelli, per il gruppo che parte dalla tradizione abbiamo appunto Adolfo Saporetti, Anne Jenness Saporetti, Aligi Sassu, Walter Lazzaro, Sergio Scatizzi, Alfonso Borghi, Athos Faccincani, Giampaolo Talani, Mauro Capitani, Stefano Solimani, Domenico Monteforte, Giuseppe Menozzi, Carmine Ciccarini, Armando Xhomo, Osvaldo Trombini, Pier Toffoletti, Roberto Tigelli, Silvia Caimi, Maria Conserva, Amerigo Dorel, Giuliano Ottaviani, Alessandro Trani, Fiamma Morelli, Pietra Barrasso, Elisa Donetti.

 

 

Per informazioni:

 

[email protected]

www.giammarcopuntelli.it

www.artedellacomunicazione.it

www.saporetti.org

 

Location e orari:

 

Imagine 2014

Spazio Pria – Ex Lanificio Pria

Via Tollegno 2/A

13100 Biella Bi

 

31 maggio

Inaugurazione dalle ore 18.00

01 giugno – 05 luglio 2014

mercoledì-venerdì

dalle ore 16.00 alle ore 19.00

sabato – domenica

dalle ore 13.00 alle ore 20.00

Ingresso gratuito

 

No Comments
Comunicati

Presentazione del Programma 2014 della Fondazione Spinola Banna per l’Arte

Giovedì 10 aprile 2014 alle ore 17, alla Residenza Temporanea in Via Clemente Priocca 3 a Torino, la Fondazione Spinola Banna per l’Arte presenterà il programma 2014.

Giunta al suo nono anno di attività, la Fondazione Spinola Banna per l’Arte ha pensato di valorizzare il patrimonio acquisito in termini di giovani artisti ospitati – oltre 150 dall’inizio dell’attività ad oggi – e di visiting professor che hanno ottenuto risultati eccellenti durante i propri workshop. Il consueto bando di concorso subirà perciò un anno di pausa con l’intento di offrire un’ ulteriore chance formativa di  approfondimento alla generazione di artisti nata negli anni 80. La Fondazione Spinola sperimenterà, quindi , una metodologia formativa differente rispetto a quella adottata negli anni passati: i consueti workshop – durante i quali veniva esaminata la collaudata esperienza di confronto tra artisti, curatori e giovani artisti – si modificheranno, trasformandosi in una collaborazione teorica e metodologica con entrambi i protagonisti del sistema dell’arte contemporanea: l’artista e il curatore. Per questa ragione la stagione 2014 della Fondazione Spinola Banna per l’Arte è strutturata come un ritorno alle origini, che prende avvio dalle risorse umane e dal bagaglio teoretico fin qui delineato.

 

Per la prima volta, la Fondazione si rivolgerà al suo passato recente e non al suo futuro prossimo, scegliendo i partecipanti dei workshop in programma tra i giovani artisti già coinvolti in passato. Sempre in quest’ottica di valorizzazione del passato, anche i master dei workshop sono stati scelti tra coloro che hanno già ricoperto questo ruolo, diventando così, a poco a poco, voci ricorrenti ed inesauribili fonti di potenziamento degli ideali della Fondazione e del suo sogno di una libera collaborazione tra menti creative.

Il 2014 di Spinola Banna quindi, più che una semplice celebrazione del passato, è stato pensato come una piattaforma ideale di quanto sarà ancora da realizzare, con la consapevolezza che molti dei giovani artisti della Fondazione saranno a breve i master del futuro, costituendo così un passaggio di testimone tra generazioni.

Fulcro dell’intero anno 2014 saranno i workshop lunghi intensivi, organizzati nei mesi di aprile e maggio e condotti dai master che si sono dimostrati interessati e disponibili al nuovo scarto metodologico:

Mario Airò e Liliana Moro , artisti italiani di fama internazionale

Marta Kuzma e Linus Elmes, curatore e artista internazionale

Il consueto workshop breve curatoriale si svolgerà a Giugno e diventerà anch’esso uno scambio tra un curatore e un artista: Alberto Garutti, il primo visiting professor della storia della Fondazione Spinola, si confronterà con un curatore da lui scelto.

Quanto agli utenti destinatari dei workshop, ventiquattro giovani artisti under 35 (otto per singolo laboratorio) sono stati selezionati  dal direttivo della Fondazione Spinola tra coloro che hanno già partecipato ai workshop in passato e che hanno spiccate vocazioni similari e in sinergia con i contenuti delle attività di quest’anno.

Gail Cochrane, Direttore Arti Visive della Fondazione, dichiara: “Dopo nove anni di attività è un dovere fare una pausa di riflessione mirata a  comprendere se  gli  ideali di partenza, la responsabilità sociale  che ci si assume dedicando la propria attività all’alta formazione,  il rigore necessario per formare artisti in giovane età, sono mete che  sono state raggiunte e se la percezione del messaggio é fantasmatica o reale. Gianluca Spinola può ritenere che il suo ideale di creare un luogo dove si possa ancora conversare e studiare con profondità e al contempo leggerezza, di pensiero e  processualità artistica attraverso il confronto intensivo con dei Magister è stato accolto? L’occasione di risiedere in un luogo così particolare come Banna, una tenuta agricola che si si estende su un territorio non ancora compromesso dal punto di vista paesaggistico, tipicamente rappresentativo di quella campagna piemontese tra il Roero e le Langhe, è una pausa utile ai giovani artisti? Il ritiro  dalla frenesia che accompagna ormai tutti nel quotidiano, in un luogo appartato senza le distrazioni tipiche dell’età giovanile, è stato compreso? La creazione  di una comunità che condivide pensieri, parole, gesti, cibo, musica e immagini, viene percepita come una prigione o come una libertà? Le risposte ci sono state date direttamente da questa comunità: gli Alumni che, richiamati, hanno aderito velocemente con gioia e voglia di partecipare e i Magister che hanno risposto con entusiasmo e generosità.

Possiamo finalmente affermare Viva Platone, guida spirituale del progetto, accompagnato dal coraggio di una scelta in controtendenza? Penso di sì”

Nel secondo semestre dell’attività 2014 della Fondazione Spinola, particolare attenzione sarà riservata al territorio piemontese che la ospita: saranno inseriti in calendario alcuni appuntamenti a Torino quali  un corso di CINEMA 4D tenuto da Diego Tonus, giovane artista veneto  che da studente  della Fondazione Spinola (2010) diventa master presso il DAD (Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino); la consueta partecipazione ad Artissima, all’interno della quale la Fondazione presenterà un artista che si è particolarmente distinto, offrendogli la possibilità di mostrarsi e dialogare con un pubblico torinese ed internazionale.

Sono in programma anche incontri e lectio magistralis in collaborazione con istituzioni legate alla Fondazione da un lungo rapporto di stima e fiducia reciproca, quali l’Accademia Albertina di Belle Arti e  il Politecnico di Torino – DAD.

Luca Remmert, Presidente della Compagnia di San Paolo, dichiara: “Sostenere non solo le importanti istituzioni culturali del territorio, ma anche i soggetti che arricchiscono il sistema torinese dell’arte contemporanea e le iniziative in grado di favorire la creatività artistica, specie giovanile. In tale prospettiva si inserisce il contributo della Compagnia di San Paolo alle residenze e al programma culturale della Fondazione Spinola Banna per l’Arte, oggi punto di riferimento accreditato nella formazione per gli artisti italiani. La Fondazione ha ospitato in questi anni più di cento giovani artisti che hanno potuto conoscere il contesto culturale di Torino, relazionarsi con esso, accrescere il proprio bagaglio formativo e instaurare anche collaborazioni professionali. Coerentemente quindi con quanto si propone la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Spinola Banna per l’arte si pone, nel vivace contesto torinese del contemporaneo, quale soggetto capace di incidere nel segmento fondamentale della formazione e di offrire ai giovani artisti opportunità di crescita, scambio e confronto con importanti protagonisti internazionali e nazionali dell’arte contemporanea.

No Comments
Comunicati

La Caricatura Calligrafica a Torino: il CAUS x Lady Gaga

LA CARICATURA CALLIGRAFICA
Mostra
a cura di Raffaele Palma

In collaborazione con C.A.U.S. – Centro Arti Umoristiche e Satiriche

L’esposizione sarà inaugurata mercoledì 12 marzo alle ore 17.30, presso la Biblioteca Civica Natalia Ginzburg, Sala Mario Molinari, Via Cesare Lombroso, 16, Torino. E’ previsto un simpatico intrattenimento sul tema “La caricatura nell’umorismo e nella satira”, saranno presenti alcuni tra i più affermati caricaturisti italiani. Ingresso libero.

Gli autori in mostra: Claudio Francesco Puglia, Gianni Soria, Maria Celeste Sciani, Ugo Sajini, Riccardo Cocchi, Ornella Zen, Raffaele Palma, Irene Fornari, Roberto Mangosi, Arcangelo Carrera, Andrea Pecchia e Chiara Michelotto. Alla collettiva si affiancherà una personale di Claudio Francesco Puglia. La mostra terminerà il 12 aprile 2014.

Il CAUS ha sviluppato un inconsueto modo di trattare la caricatura, con due metodi d’interpretazione, sintesi e volume. Nel primo la caricatura è composta esclusivamente dalle lettere formanti il nome del personaggio. Nel disegno in volume (caratterizzato da luci, ombre, profondità e rilievi) si concede struttura tridimensionale alla precedente caricatura.

Dal latino derivano le locuzioni “conveniunt rebus nomina saepe suis” a proposito di persona che porti un nome adatto alle sue qualità fisiche o intellettuali e anche “nomen omen”: il destino di una persona è descritto dal suo nome; anche la caricatura fa emergere con l’esasperazione dei tratti fisici le caratteristiche più nascoste delle persone, mettendone in luce vizi e virtù nascoste, evidenziando così un destino legato alla fisiognomica. 

La Caricatura è affine al ritratto e si sviluppa parallelamente a quest’ultimo, sia negli ambienti accademici, sia in quelli popolari: ad esempio i disegnatori girovaghi, che spesso offrono la loro arte in strada e in locali frequentati dalla gente comune. La Caricatura Calligrafica, o Logomorfismo, è un’evoluzione stilistica della caricatura: nasce in epoca remota dai calligrafi arabi.

In Europa muove i suoi primi passi all’inizio del secolo XX, grazie ad alcune avanguardie storiche come il Futurismo. A partire dalla metà del secolo scorso, un ulteriore avvicinamento dell’arte a questa tecnica fu operato dagli illustratori delle affiche teatrali e cinematografiche, utilizzando grafemi che componevano il nome dell’attore comico per caricaturarlo.

Oggi, in varie parti del mondo, illustratori, calligrafi e graphic designer si cimentano con segni alfabetici e numerici creando divertenti deformazioni fisiognomica di noti personaggi.

A Torino, invece, è andato sviluppandosi un nuovissimo e inconsueto modo di trattare la Caricatura Calligrafica, grazie al CAUS – Centro Arti Umoristiche e Satiriche patrocinato dal Comune e dell’Accademia Albertina di Belle Arti, di Torino.

Due i metodi d’interpretazione, di sintesi e di volume. Nel primo è necessario usare, esclusivamente, le lettere formanti il nome del personaggio, disponendole in modo da crearne la caricatura. Nel disegno in volume, (caratterizzato da luci, ombre, profondità e rilievi) sì “concede” forma tridimensionale alla precedente caricatura sintetica. Francesco Claudio Puglia è sicuramente il maggiore interprete di questa tecnica, tra gli artisti più affermati.

Gli autori in mostra: Claudio Francesco Puglia, Gianni Soria, Maria Celeste Sciani, Ugo Sajini, Riccardo Cocchi, Ornella Zen, Raffaele Palma, Irene Fornari, Roberto Mangosi, Arcangelo Carrera, Andrea Pecchia e Chiara Michelotto. Alla collettiva si affiancherà una personale di Claudio Francesco Puglia.

La mostra sarà aperta dal 13 marzo al 12 aprile 2014.
Le opere sono anche visibili sul sito: www.caus.it alla Voce Caricatura Calligrafica.
Per informazioni: CAUS – [email protected] – Tel. 339 60 57 369

Ufficio Stampa: Piero Ferraris.

Biblioteca Civica Natalia Ginzburg
SALA MARIO MOLINARI
Via Cesare Lombroso, 16 – Tel. 0114437671/72 – Linee GTT: 9 – 16 – 18 – 67 – Metro 1 Marconi.
Orario: lun. 15.00-22.00; mar. 14.00-19.45; mer. 14.00-22.00; da giov. a sab. 08.15-14.00.

In collaborazione
Città di Torino – Circoscrizione 8 – Biblioteche Civiche Torinesi – Lombroso 16 –  C.A.U.S.

No Comments
Comunicati

Salvo Nugnes, manager e produttore di eventi, valuta le vendite dell’arte contemporanea

1) Nella sua pluriennale esperienza nel mondo dell’arte da produttore di eventi importanti e agente di illustri personaggi in ambito artistico-culturale, come valuta i dati del 2013 sulle vendite record dell’arte contemporanea?

Direi che i dati sono decisamente positivi e assai confortanti anche nella previsione per il 2014. Nel 2013 il mercato mondiale dell’arte contemporanea è cresciuto di oltre il 15% superando per la prima volta in assoluto il tetto del miliardo di euro. Secondo la stima del rapporto annuale artprice, da luglio 2012 a giugno 2013 le vendite delle opere di artisti contemporanei nati dopo il 1945, hanno raggiunto una quotazione di 140 milioni di euro in più rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Nella complessiva valutazione del mercato -old master moderno e contemporaneo- si attesta una cifra pari a 8,1 miliardi di euro.

2) Dunque come vede il ruolo assunto negli anni dall’arte contemporanea?

L’arte contemporanea rappresenta attualmente il 13% delle transazioni e la sua rilevanza commerciale è ormai un dato di fatto acquisito. Teniamo conto, che fino a 10 anni fa le vendite di questo comparto totalizzavano 75 milioni di euro, poi si è giunti al boom di 979 milioni di euro nel biennio 2007/2008 per poi avere un fermo a causa della crisi finanziaria, con una netta e marcata ripresa registrata nel 2013. 

3) Una breve riflessione sul concetto di arte in generale;

Io concepisco l’arte come un simbolico spazio in cui poter sognare e riflettere, capace di rievocare le visioni oniriche più ancestrali e introspettive, che ciascuno si porta dentro a livello inconscio. Sul piano pratico, continua ad essere un’ottima formula garantita di investimento economico mirato e strategico. Infatti, le percentuali in rialzo globale lo dimostrano e risultano incoraggianti e convincenti anche per l’opinione pubblica, che è incentivata e stimolata ad interessarsi e avvicinarsi sempre più a questo multiforme settore.

No Comments
Comunicati

Il manager Salvo Nugnes intervistato sul record di vendite dell’arte contemporanea del 2013

1) Nella sua pluriennale esperienza nel mondo dell’arte da produttore di eventi importanti e agente di illustri personaggi in ambito artistico-culturale, come valuta i dati del 2013 sulle vendite record dell’arte contemporanea?

Direi, che i dati sono decisamente positivi e assai confortanti anche nella previsione per il 2014. Nel 2013 il mercato mondiale dell’arte contemporanea è cresciuto di oltre il 15% superando per la prima volta in assoluto il tetto del miliardo di euro. Secondo la stima del rapporto annuale artprice, da luglio 2012 a giugno 2013 le vendite delle opere di artisti contemporanei nati dopo il 1945, hanno raggiunto una quotazione di 140 milioni di euro in più rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Nella complessiva valutazione del mercato -old master moderno e contemporaneo- si attesta una cifra pari a 8,1 miliardi di euro.

 

2) Dunque come vede il ruolo assunto negli anni dall’arte contemporanea?

L’arte contemporanea rappresenta attualmente il 13% delle transazioni e la sua rilevanza commerciale è ormai un dato di fatto acquisito. Teniamo conto, che fino a 10 anni fa le vendite di questo comparto totalizzavano 75 milioni di euro, poi si è giunti al boom di 979 milioni di euro nel biennio 2007/2008 per poi avere un fermo a causa della crisi finanziaria, con una netta e marcata ripresa registrata nel 2013. 

 

3) Una breve riflessione sul concetto di arte in generale;

Io concepisco l’arte come un simbolico spazio in cui poter sognare e riflettere, capace di rievocare le visioni oniriche più ancestrali e introspettive, che ciascuno si porta dentro a livello inconscio. Sul piano pratico, continua ad essere un’ottima formula garantita di investimento economico mirato e strategico. Infatti, le percentuali in rialzo globale lo dimostrano e risultano incoraggianti e convincenti anche per l’opinione pubblica, che è incentivata e stimolata ad interessarsi e avvicinarsi sempre più a questo multiforme settore.

No Comments
Comunicati

“Confine”, dal 30 novembre una collettiva al Centro d’Arte Malagnini

Saronno (VA) – Dal 30 novembre al 30 gennaio 2014 il Centro d’Arte di Michele Malagnini (Via Giuseppe Verdi, 20) ospiterà la collettiva d’arte contemporanea “Confine” a cura di Michele Malagnini (vernissage sabato 30 novembre, ore 18.00).

Il percorso espositivo comprende le opere di sedici artisti (Enrico Bay, Antonio Bencich, Dario Brevi, Roberto Carullo, Tommaso Chiappa, Sergio Dangelo, Andrea Di Marco, Maurizio Galimberti, Emanuele Gregolin, Marco Lodola, Mahatma Marchi, Elena Merlino, Giancarlo Ossola, Concetto Pozzati, Tony Tedesco, Martin Vegas) più un collettivo (Craking Art), che offrono un significativo spaccato delle tendenze presenti nel panorama artistico contemporaneo. All’interno della mostra, infatti, saranno rappresentate varie correnti artistiche, dal surrealismo all’informale, dal nuovo futurismo, dalla pop-art alla metafisica, fino alla nuova pittura siciliana. Saranno presenti nomi “storici” dell’arte italiana, affermati maestri ma anche giovani artisti, con un ampio ventaglio di forme espressive (opere pittoriche, sculture, fotografie, installazioni).

Il comune denominatore della collettiva sarà proprio il tema del confine, declinato nelle sue varie accezioni polisemiche e metaforiche, sia come limite dell’arte ma anche come ricerca, avanguardia, stimolo al superamento grazie alle “visioni” degli artisti.

Al tema del confine si ispira anche l’omonima istallazione di Tommaso Chiappa, artista siciliano d’origine ma milanese d’adozione, che è l’emblema della mostra. L’opera, pensata appositamente per gli spazi espositivi del Centro d’Arte, sintetizza molteplici concetti, linguaggi e tecniche espressive, suggerendo ipotetici percorsi di senso che trasformano l’osservatore in un viaggiatore-esploratore.

La mostra, aperta fino al 30 gennaio 2014, potrà essere visita mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.00; il sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19 (gli altri giorni solo su appuntamento).

 

Info e contatti

Centro d’Arte Malagnini

Via Verdi 20 Saronno

Tel. 3387654600

mail: [email protected]

No Comments
Comunicati

Tony Dallara for Christmas: Mostra Evento del grande cantante presso Casaidea

Mostra Evento

“Tony Dallara for Christmas”

Casaidea, azienda operante nel settore dell’Architettura, dell’Arredamento e dell’Antiquariato fin dal 1928, ospiterà dall’1 al 24 dicembre 2013 un’esclusiva ed inedita mostra evento di Tony Dallara.

L’Artista ritorna dopo il grande successo della stagione eventi 2012, che l’ha visto ospite con una personale di oltre 20 opere ripercorrenti il suo lungo e inusuale percorso artistico.

All’interno dell’antica Chiesetta del Viandante, location dal suggestivo fascino risalente al 1626 e trasformata nel 2010 dalla famiglia Acerbi in un poliedrico spazio polivalente denominato “Casa delle Idee”, l’artista presenterà una serie di eclettiche porcellane, pezzi unici che si fondono perfettamente con la costante e attenta interpretazione dell’assoluto infinito, immaginato e impresso in opere dal raro richiamo.
La circonferenza, concretizzata e rappresentata dall’ovale del piatto, trasformato in inusuale tela, è intesa come galassia in cui gravitano i pianeti frutto della straordinaria fantasia dell’artista, che veste le sue creazioni di cangianti riflessi che percorrono l’intero spettro cromatico: incontri “extraterrestri” vissuti nelle infinite galassie della sua mente.
Tony Dallara for Christmas”, è il titolo di cui si veste l’iniziativa, ispirato dall’imminente periodo di feste e dalla volontà di avvicinare il pubblico al mondo dell’arte, attraverso un percorso non convenzionale.

La versatilità di Dallara è palpabile fin da giovane: diventato una delle più influenti icone della musica targata anni ‘60, sogna, spinto da una forte sensibilità artistica, di iscriversi all’accademia di Brera. Lui stesso si definisce un cantante per caso. E così, parallelamente ai suoi successi in campo musicale, asseconda la propria fame d’arte iniziando a frequentare il quartiere di Brera e i più famosi studi artistici dell’epoca.

Stringe una forte amicizia con Roberto Crippa e conosce personalità del calibro di Lucio Fontana, Remo Brindisi, Enrico Baj e Piero Dorazio.

Lo spazio eterno, tema in lui profondamente radicato, e il costante confronto con i pittori suoi amici, sono una inalterata fonte di ispirazione e sperimentazione, che lo porta ad avvicinarsi all’utilizzo di materiali quali il catrame e la materia plastica, dai quali affiorano crateri lunari e profili spaziali.

Risale al 1960, presso la Galleria Cairola di Milano, la prima mostra dell’artista, seguita negli anni da eventi che hanno esportato la sua arte nei paesi di tutto il mondo.

Il grande Lucio Fontana, rivolgendosi all’artista disse: “Sono lieto di essere stato un buon profeta quando, tempo addietro, ti dicevo che saresti arrivato a ottenere delle opere con dei valori notevoli”.
Quei valori che Dallara ha fatto suoi aderendo al movimento spazialista dello stesso Fontana, al punto di esplorare quell’universo celato dietro i tanto celebri e iconici tagli.

Inaugurazione DOMENICA 1 dicembre ORE 15:30
Ingresso gratuito
Sarà presente l’artista
Seguirà rinfresco

Dall’1 al 24 dicembre 2013
Sede: CASAIDEA Architettura-Arredamento-Antiquariato
Via Emilia, 23 – Tavazzano con Villavesco (LO)
Per Info e Appuntamenti: 333.2301800 – 0371.760212
Sito internet: www.acerbicasaidea.com
E-mail: [email protected]

Orari:
Dal martedì al sabato
dalle ore 10:00 alle 12:00
dalle ore 16:00 alle 19:00
Domenica
dalle ore 15:00 alle 19:00

No Comments
Comunicati

21 ARTISTI CONTEMPORANEI PER UNA MOSTRA ALLA GALLERIA MARCHETTI DI ROMA : “ICONE DELL’INVISIBILE”

Giovedì 14 novembre 2013 alle ore 18.30, nella prestigiosa sede della Galleria d’Arte Marchetti di Roma, Via Margutta 8, verrà inaugurata la mostra
ICONE DELL’INVISIBILE – 21 volti dell’astrazione nell’arte italiana contemporanea (a cura di Silvia Pegoraro), aperta fino al 14 dicembre 2013.
Saranno esposte opere di Carla Accardi, Gianni Asdrubali, Nanni Balestrini, Luigi Boille, Nicola Carrino, Alfredo Celli, Luciano De Liberato, Alberto Di Fabio, Sidival Fila, Licia Galizia, Giorgio Galli, Edoardo Landi, Sergio Lombardo, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Renato Mambor, Gianfranco Notargiacomo, Achille Perilli, Serj, Mauro Staccioli, Antonella Zazzera.
L’esposizione sarà documentata dal volumetto n. 3 della collana “I Quaderni della Galleria” (Edizioni Grafiche Turato).

Informazioni: tel/fax 06 3204863 – www.artemarchetti.it ; [email protected]

—————
Che cos’è esattamente il contemporaneo? Contemporaneo può essere aggettivo o sostantivo, un periodo storico o una nozione filosofica. Tuttavia, il problema che si pone, nel momento in cui si cerca di capire cosa sia il contemporaneo in arte, è: contemporaneo rispetto a cosa? Esiste un solo tempo, quello cronologico, tempo che scorre in modo uniforme dal passato verso il futuro, nastro lineare e monodirezionale, come il linguaggio verbale? O invece esistono più tempi, fratture temporali e cesure profonde, come Walter Benjamin, ma anche gli astrofisici, ci dicono da tanti decenni? Gli artisti presenti in questa mostra ci dicono a loro volta che il “contemporaneo”, soprattutto, non coincide con l“attuale”, con “ciò che è in atto”, ma esprime una potenzialità, qualcosa che può essere, qualcosa che è rivolto verso il futuro (“L’arte non esiste ancora: è solo agli inizi”, come affermava Constantin Brâncuşi), e nello stesso tempo può recuperare istanze del passato, come dimostra l’attrazione che l’arte e la letteratura del Novecento hanno provato per l’arcaico, per il primitivo. Per l’arte contemporanea, dunque, risolvere il problema del tempo significa cercare e trovare un tempo che non è il proprio, mentre l’attuale si realizza tutto nel tempo presente, perché è già in atto. Il contemporaneo è dunque l’inattuale, per dirla con Nietzsche (Considerazioni inattuali 1873-1876), vive in una sconnessione e in una sfasatura. Dunque, chi coincide troppo col proprio tempo – con l’attualità – non è veramente contemporaneo. Come afferma Giorgio Agamben, il tempo del contemporaneo è necessariamente discontinuo: l’artista contemporaneo atomizza e manipola il proprio tempo, lo mette in relazione con altri tempi, scava nel passato per giungere nel futuro.
Su una linea di ricerca di questo genere si collocano gli artisti qui presenti, compulsando in modo affascinante e significativo i vari registri dell’astrazione.
Con l’astrazione, in arte, si è attuata nel Novecento una rottura radicale nei confronti del codice naturalistico plurisecolare della tradizione figurativa occidentale: ciò che conta, qui, non è tanto la caduta dei riferimenti al mondo esterno, quanto il fatto che le regole del linguaggio visivo si fondino su elementi interni alla forma. Ma le vie per arrivare a questo sono molteplici, anche se possono forse ricondursi a due direzioni fondamentali: una espressivo-simbolica, che presta la massima attenzione agli aspetti emotivo-psicologici del colore e al ritmo prodotto dai rapporti di forze in atto nel campo visivo, e che nasce con Kandinskij e Klee, ed una matematico-razionale, tendente alla massima rarefazione della forma individuata nella pura astrazione geometrica, che trova la sua prima espressione nell’arte moderna con Mondrian e Malevič. Alcune delle espressioni artistiche che ritroviamo in questa mostra sono allora riconducibili a un’astrazione di gesto, segno o materia, altre a un’astrazione di tipo geometrico. Altre ancora tendono a una felice combinazione-passaggio tra le due tendenze. In ogni caso, il rifiuto di ridurre l’immagine a rappresentazione figurativa, vale a dire referenziale e visibile, può configurarsi, implicitamente, come un richiamo alle idee che gli antichi Padri della Chiesa avevano formulato riguardo al problema dell’icona, all’epoca della disputa tra iconoduli e iconoclasti. Si trattava, certo, di una teologia dell’immagine che non aveva niente a che vedere con un qualche programma artistico, dal momento che era allora ignota la nozione moderna di “opera d’arte”, eppure manifestava l’esigenza di qualcosa che, pur essendo altro dal visibile, si rivelasse tuttavia nel visibile stesso.
In questa prospettiva intende porsi la mostra ICONE DELL’INVISIBILE , nel realizzare la quale la Galleria Marchetti si è in gran parte ispirata al lavoro sull’astrazione svolto quest’anno dalla Mostra del XLVI Premio Vasto d’Arte Contemporanea: Oltre l’immagine – Le molte anime dell’astrazione nell’arte italiana (la maggioranza degli artisti presenti figuravano nell’edizione 2013 dello storico Premio, che dal 1959 Roberto Bontempo organizza nella splendida cittadina dell’Adriatico abruzzese) .
L’esposizione assume così un profilo insieme storico e di ricerca, focalizzando l’attenzione dell’osservatore su alcuni artisti – tutti viventi e operativi – del contesto italiano contemporaneo, con opere dagli anni ’50 ad oggi: percorsi tutti riconducibili alla via articolata e multiforme all’astrazione, che mettono in evidenza il perdurare della vitalità di questo linguaggio artistico.

No Comments
Comunicati

La Galleria Lo Magno ad ArtVerona 2013

Modica (RG) – Dal 10 al 14 ottobre la Galleria Lo Magno parteciperà ad ArtVerona 2013- Art project fair, una delle più attese esposizioni italiane d’arte moderna e contemporanea. Quella diretta da Giuseppe Lo Magno, tra l’altro, è una delle due gallerie siciliane selezionate per l’edizione 2013. Si tratta di un traguardo importante poiché l’esclusiva fiera veronese, nata per iniziativa di Danilo Vignati e Massimo Simonetti e nota per l’equilibrato rapporto tra il numero e la qualità degli espositori (circa 90), consacra la Galleria Lo Magno tra le migliori gallerie d’arte contemporanea in Sicilia e in Italia. Una prestigiosa vetrina per l’azienda modicana ma anche per l’arte siciliana.

Per Giuseppe Lo Magno e il suo staff, questo risultato giunge in occasione del ventesimo anniversario dalla nascita, a coronamento di una stagione densa di mostre, eventi e promozioni. E proprio alla storia remota e recente della Galleria si ispira il progetto espositivo che sarà portato ad ArtVerona.

La Galleria Lo Magno, infatti, proporrà nel suo stand (padiglione 10 stand B14) all’interno del Quartiere fieristico di Verona una selezione di opere di Piero Guccione, Emanuele Giuffrida, i gemelli Carlo e Fabio Ingrassia: quattro artisti, tutti siciliani, rappresentativi delle diverse generazioni e delle varie correnti artistiche che in questi venti anni hanno collaborato con la Galleria modicana.

Info e contatti:
Galleria Lo Magno Arte contemporanea
Via Risorgimento, 91 – Modica (Rg)
Tel. 0932 763165
Mail: [email protected] 
web: www.gallerialomagno.it
No Comments
Comunicati

Le magistrali miniature di Cesare Berlingeri

Il Maestro Berlingeri stupisce ancora una volta con le sue scelte concentrando la creatività nello spazio minuto di piccole opere che paiono un tributo alla sua stessa carriera artistica.
Un’occasione unica per collezionare un’opera unica ed originale del Maestro Berlingeri, per entrare a far parte della storia dell’arte contemporanea e condividere il successo di un artista mai sazio di successi, dai tempi delle esposizioni a fianco di nomi quali Tano Festa e Schifano fino alle mostre internazionali ed alle continue ricerche d’avanguardia esemplificate al meglio nelle sue installazioni.
Il Maestro Berlingeri ci stupisce ancora una volta con una serie limitata di “gioiellini” su carta (anno 2013), opere di dimensioni deliziose e contenute che vi invitiamo a scoprire anche perché la loro quotazione è abbordabilissima ed anzi vi permette di soddisfare più di un desiderio.
In esse ritroverete nel piccolo formato tutte le caratteristiche salienti delle opere museali di Berlingeri e l’originalità espressiva derivante da un formato così particolare:

http://www.vecchiatoarte.com/it/artist/1357_berlingeri-cesare

No Comments
Comunicati

“Derive”, quattordici artisti da vari paesi espongono al Monastero del Ritiro

Siracusa -Dal 15 settembre al 6 ottobre il Monastero del Ritiro (Via Mirabella, 31) e la Galleria Not’Art (Piazza San Giuseppe, 31) ospiteranno la collettiva “Derive” a cura di Nino Portoghese e Giorgia Romano (vernissage ore 18,30).

In mostra opere di quattordici artisti provenienti da vari paesi: Selim Abdullah, Azelio Corni, Carmela Corsitto, Markus Daum, Paolo Fichera, Emily Joe, Matthias Loebermann, Salvatore Lovaglio, Francesco Marelli, Antonio Pecchini, Alfredo Romano, Federico Simonelli, Jano Sicura, Annibale Vanetti. In occasione del vernissage al Monastero del Ritiro si svolgerà una azione scenica di Giannella D’Izzia dal titolo “Migranti”.

La mostra, inserita in un più ampio progetto culturale inteso a stimolare la cooperazione e il dialogo interculturale tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è organizzata dall’Associazione “L’arco e la fonte” e promossa dal Rotary Club Siracusa Monti Climiti, col patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della Regione Sicilia, dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Siracusa e del Distretto 2110 Sicilia Malta del Rotary.

La deriva, concetto polisemico e modello di lettura del mondo globalizzato, è una perfetta metafora della contemporaneità. Come afferma il sociologo Zygmunt Bauman, si naviga senza una direzione precisa in una società liquida, dove valori, ideali, relazioni si sono disciolti. La deriva o meglio il naufragio dell’arte contemporanea, di cui Giuseppe Fornari discute nel testo in catalogo (pubblicato da Nòmos Edizioni di Busto Arsizio), chiama in causa la crisi della tradizionale Weltanschauung sacrale e religiosa dell’arte intesa come scintilla divina. “Dopo aver stupito per alcuni secoli con innovazioni stilistiche continue e con una proliferazione di geni artistici che non ha paragoni – scrive il critico – l’arte occidentale è esplosa in uno spettacolo pirotecnico di sperimentazioni distruttive della tradizione, fino a giungere a un disorientamento così completo che per usare ancora il termine “arte” bisogna effettuare tante e tali precisazioni da far passare la voglia di parlarne”. Ma l’arte, la cui morte non appartiene al novero dei decessi biologici ma dipende dall’atteggiamento degli uomini, può rinascere, a patto di recuperare “nuove mediazioni capaci di far riscoprire l’esistenza reale del mondo, degli altri”, ovvero “un ritorno di quella lettura artistica della realtà che è stato il grande orgoglio dell’Occidente”.

La mostra osserverà i seguenti orari: da martedì a domenica dalle ore 18,00 alle 22,00.

Info e contatti
Associazione culturale l’Arco e la Fonte
cell. 39 347.4935914
mail: [email protected]
web: www.larcoelafonte.it

No Comments
Comunicati

“Perrin a Siracusa”, alla Galleria Montevergini una retrospettiva dell’artista argentino

Siracusa – Dal 13 settembre all’8 novembre 2013 la Galleria civica d’arte contemporanea Montevergini (Via Santa Lucia alla Badia, 1) ospiterà una retrospettiva dell’artista argentino George Gonzàles Perrin. “Perrin a Siracusa”, questo il titolo della mostra-evento (vernissage venerdì 13 settembre, ore 18,30), è organizzata con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Siracusa in collaborazione con la Galleria Quadrifoglio di Mario Cucè.

Il percorso espositivo comprende oltre novanta opere recenti, realizzate con tecniche miste su carta e su tela, in formati di varia grandezza.L’opera di Gonzàles Perrin, scrive Natalia March nel catalogo della mostra, descrive “il reale divenire di forme e figure”. Se in apparenza i suoi lavori tratteggiano “un universo carico di concetti che dialogano con il puro piacere di texture e materia”, “una somma di immagini casuali”, uno sguardo più attento rileva un livello profondo della struttura, grafie ordinate e metodiche, segni, simboli, archetipi e metafore, “ombre occulte” e “presenze quasi fortuite” dove il disegno diventa solo essenza.

Nascono così “corpi interi, corpi nudi, dettagli di corpi o corpi abbozzati, figure ritte in piedi, figure in contorsione che giocano su diverse scale di rappresentazione, occupando tutto il campo della composizione, mai solitarie, talvolta moltiplicate o quasi barocche”. Vi sono poi lavori speciali che nascono dall’uso della tecnologia e da “una strategia archeologica e globale”. “Sulle immagini digitali di Google Earth – spiega la March – da una lontanissima Buenos Aires, Perrin scopre e percorre Siracusa, si ferma invece di addentrarsi nella storia di quei luoghi, si ferma in posti precisi, agli angoli, davanti alle pareti. Con l’intervento della fotografia sfrutta al massimo le possibilità offerte da quello strumento, seleziona squarci e dettagli, deformati o evanescenti con cui mette in risalto vestigia che funzionano come orme, impronte mnemotecniche di condensati passati remoti. Su queste vestigia costruisce nuovi significati del presente; così uno sguardo altro si somma al presente, dando visibilità, realizzando costruzioni, architetture, trame e presenze fantasmatiche”.

Gonzàles Perrin (Punta Alta – Buenos Aires, 1954) si è formato negli anni ’70 a Buenos Aires ed è entrato nel mondo dell’arte nel decennio successivo. Ha studiato pittura, litografia e disegno e ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Gran Premio d’Onore del Salone Nazionale dei Disegni (Argentina, 2006). Le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private d’America e d’Europa.

La mostra osserverà i seguenti orari: tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00 (chiuso il lunedì).

Info e contatti
Galleria civica d’arte contemporanea Montevergini
Via Santa Lucia alla Badia, 1 – Siracusa
Tel. 093124902
Mail: [email protected]

No Comments
Comunicati

“Colore uno. Nature e antinatura”, opere di Tommaso Chiappa in mostra al Palazzo Grimaldi

Modica (RG) – Dal 30 agosto al 21 settembre il Palazzo Grimaldi (Corso Umberto I, 106) ospiterà la mostra “Colore uno. Nature e antinatura” di Tommaso Chiappa, a cura di Elisa Mandarà (vernissage venerdì 30 agosto ore 18,30).

La mostra, organizzata con il patrocinio della Fondazione Giovan Pietro Grimaldi e con il contributo dell’agenzia Andrea Licitra pubblicità, si annuncia come un’interessante novità in campo artistico per la provincia di Ragusa.

Con “Colore uno. Nature e antinatura”, l’artista palermitano propone per la prima volta al pubblico ragusano un saggio della propria produzione pittorica, allestendo un percorso espositivo con circa quaranta opere di varie dimensioni, realizzate con tecniche ad acrilico tra il 2011 e il 2013, che tocca le principali tappe del suo cammino artistico (il viaggio come acquisizione di una nuova prospettiva, i non luoghi, l’individuo e la dimensione metropolitana, l’incontro-scontro tra l’uomo, le “prigioni” urbane, il ritorno alla essenzialità, la Natura vivente, ecc.).

Le ascendenze artistiche e culturali dell’arte di Tommaso Chiappa, come scrive Elisa Mandarà nel testo critico della mostra, vanno ricercate nella lezione surrealista, nell’attenzione del Pop al folclore urbano, nelle declinazioni fumettistiche e pubblicitarie del mondo esterno, nella riflessione intellettuale sulle valenze dell’immagine elaborata dall’Arte Concettuale negli anni Sessanta e nelle iconografie del Fotorealismo degli anni Settanta e, per la scelta del monocromo, nell’opera di maestri come Schifano.

L’impiego di un solo colore è una “reazione estetica” alla condizione contemporanea dell’uomo, “calato in un reale frammentato, parcellizzante, ove ogni situazione pare ammalata di contingente, ove le certezze archetipiche degli assoluti paiono essere inesorabilmente crollate”. Ecco, dunque, che gli scenari urbani, umani, paesaggistici, le “nature” che l’occhio cattura, diventano “antinature” attraverso la loro trascrizione emozionale e simbolica, mentre il monocromo assurge al ruolo di “argine alla sensualità dei colori, in una ricerca di sintesi, di purezza di parola”.

Tommaso Chiappa (Palermo, 1983) si è formato artisticamente a Milano, dove vive e lavora. Ha al suo attivo varie mostre personali e collettive in molte città italiane. La scelta tecnico-formale del monocromo, la pregnanza di alcune tematiche centrali attinte dal dibattito sulla contemporaneità, la tendenza all’interazione con altri linguaggi (es. video) sono alcuni tra i tratti distintivi della sua arte.

In occasione del vernissage l’Enoteca Fratelli Mazza di Ragusa offrirà una degustazione di vini.

La mostra osserverà i seguenti orari: lunedì-sabato ore 9.00-13.00 e ore 16.00-20.00, domenica chiuso.

 

 

Info e contatti

Fondazione Grimaldi

Corso Umberto I, 106 – Modica (RG)

cell. 380.7030586

No Comments
Comunicati

William Stok , artista internazionale post moderno

Luglio 2013 – Lo spazio Tandini di Milano ha recentemente ospitato l’artista William Stok, italiano per nascita, londinese per adozione. L’associazione culturale, che sorge all’interno di uno dei primo edifici in cemento armato del ‘900 e che vuole essere punto di promozione e valorizzazione della cultura e dell’arte internazionale, ha dedicato una serata alla proiezione di un film dedicato alla vita dell’artista.
William Stok, artista italiano trapiantato negli anni 70 a Londra, ha esposto le sue opere nelle più prestigiose gallerie europee. A scoprirlo negli anni ‘80 è stato il critico Charles Jencks , il principale teorico dell’arte post-moderna. Sono gli anni delle opere definite “classiche”, in cui William Stok è impegnato a realizzare grandi opere su carta partendo da foto in bianco e nero ritraenti come soggetti amici e conoscenti dei quali ricalca i lineamenti su tela bianca con la sanguigna. “Mi posizionavo al centro dell’immagine ricalcata su carta, una volta poggiata sul pavimento, lasciavo che il colore riempisse gli spazi da me creati: il colore si spargeva in modo casuale ed incontrollato, creando un’affascinate gioco di chiaro scuri che io stesso non avevo cercato. Il foglio intriso dall’acqua della tempera creava delle affascinati e sinuose ondulature e tutto questo era la mia opera d’arte, che io stesso non avevo ricercato. Il colore si era impossessato di tutto. Allo stesso tempo l’immagine ricalcata si impossessava del colore contenendolo “ . Emerge dunque il tema del “contenitore” che ritroviamo sempre negli stessi anni in alcuni quadri che propongono come unico soggetto la casa: contenitore dei nostri suppellettili e di noi stessi. I quadri hanno tutti la stessa dimensione e vi è sempre un elemento fasciante di colore blu che incornicia la casa “Questi quadri vengono sempre disposti in gallerie in sequenza ed alla stessa distanza per diventare delle finestre che in galleria ricostruiscono la facciata di un edificio. Vi è anche espresso in tema del fotogramma, già esistente nei lavori classici, e che userò anche nelle mie opere successive”.
La collezione Possesion inaugura una serie di produzioni che raccolgono molti dei temi affrontati fin ora, ma presentano anche un mutamento sostanziale nel linguaggio dell’artista.
Ispirato dal movimento del “readymade” di Duchamp, William Stok sperimenta e realizza opere partendo da oggetti di uso comune per esplorare uno dei bisogni più primitivi sai del mondo animale sia di quello umano: il bisogno di possedere, accumulare, conquistare oggetti come trofei di conquista per farli diventare parte integrante del proprio vivere e quindi del proprio essere.
Oggetti che sul piano materico risultano imprigionati e sostenuti da una composizione artistica realizzata utilizzando dei tondini metallici, in realtà sul piano ideologico sono il tentativo di renderli disegni nello spazio, che acquistano attraverso il metallo nuova lucentezza. Il peso della scultura è ribaltato e gli oggetti sono liberati nell’aria. Oggetti apparentemente di uso banale rivivono come protagonisti di una visione prospettica guidata e di una composizione artistica consequenziale. Non c’è solo idea che una nuova prospettiva ovvero una nuova visione permettano a chi osserva di scoprire un nuovo significato, un nuovo stimolo poiché l’oggetto orinario non esiste più. Quello che vede, che gli si palesa davanti agli occhi è qualcosa di nuovo che fino ad allora non era mia esistito. L’occhio è lo strumento attraverso la quale possiamo “impossessarci” di un’immagine, ma allo stesso tempo anche l’immagine si sta impassendo del nostro intelletto che la sta registrando. Ogni tondino rappresenta un movimento dell’occhio del quale l’artista ne proietta idealmente la linea del suo cono visivo. A miriadi di spostamenti oculari , poiché l’occhio umano non sta mia fermo, corrisponderanno miriadi di linee di coni ottici ideali. “L’esempio è dato dalla scultura con la silhouette della figura di metallo che guardando proietta una serie di cerchi che sono la concretizzazione del punto dove l’occhio nel tempo si è fermato.”
Questo rapporto bilaterale che regola l’atto dell’osservare un oggetto ha sempre affascinato William Stok. Infatti quando era ancora studente iniziò a realizzare delle cornici di 14 metri all’interno delle quali inseriva dei veri alberi presi qua e là. L’idea che la i due oggetti fossero interconnessi era espressa da una serie di palanche che partendo dall’enorme cornice si vanno restringendo verso l’albero e si dilatavano invece dall’albero alla cornice nel tentativo di suggerire un passaggio dimensionale dall’asse dell’oggetto all’asse dell’osservatore. Le palanche anche in questo caso sono utilizzata come ripresa ideale delle linee prospettiche dei quadri rinascimentali che partono dal vertice (l’albero), per raggiungere il limiti del quadro (la cornice). La cornice è anche il piano d’incontro delle linee del cono visivo che hanno come vertice l’occhio del fruitore che si è posto di fronte alla cornice. Questo aspetto ci porta alla produzione più recente dove l’elemento “occhio” si fa soggetto prediletto delle opere successive.
Nel 2002 William Stok subisce una serie di interventi agli occhi presso il Moorfields Eye Hospital di Londra e durante questi trattamenti iniziò a fare delle ricerche e rimase affascinato dalle immagini di occhi che lo circondavano ogni giorno. Una volta dimesso questa particolare esperienza si tramutò in una serie di dipinti suggestivi ritraenti gigantografie di occhi (larghe circa 3 metri) realizzati utilizzando tempere all’uovo oppure piccole miniature a pastelli su canavas. L’aspetto intrigante di questa sua ricerca era indagare il rapporto “fisiologico” mutevole che c’è tra la cornea, l’iride e la pupilla. I dipinti realizzati non sono da considerarsi come un attento studio anatomico dell’organo della vista, ma come immagini astratte e significati o scuri che si palesano nella mente dell’artista e di chi le osserva.
In questi ultimi anni, invece, la produzione artistica di William Stok si è concentrata sulla realizzazione di dipinti e sculture di forme apparentemente astratte che suggestivamente vengono ricongiunte ad immagini di oggetti reali che in fase di creazione non erano state pensate ma che si sono progressivamente palesate nella mente dell’artista. “Non sono alla ricerca di chissà quale significato, l’oggetto reale è semplicemente un oggetto. L’aspetto interessante è come l’astratto preso singolarmente non ci dice nulla, ma una volta elaborato prima dai nostri occhi con l’atto del guardare e poi dalla nostra mente diventa qualcosa di concreto e parte della nostra memoria.” La foto affiancata all’opera pittorica o alla scultura suggerisce il “titolo”, ma mai il significato. William Stok vuole suggerirci il punto da cui tutto nasce, il significato ed il valore che uno da agli oggetti è del tutto arbitrario ed individuale.

Per ulteriori informazioni:
Ufficiostampa.it
Via Vittorio Emanuele II, 20 – 20900 Monza
T. + 39 039.2308.568 F. + 39 039.9796.304
e-mail: [email protected]

No Comments
Comunicati

“Il dono” di Rossana Ragusa dal 19 luglio in mostra a Palazzo Grimaldi

Modica (RG) -La personale “Il dono” di Rossana Ragusa, inaugurata lo scorso 8 giugno nella Galleria Lo Magno, prosegue dal 19 luglio all’11 agosto nei locali della Fondazione Grimaldi (Corso Umberto I, 106).
Il successo di pubblico e di critica fatto registrare dalla mostra della giovane artista modicana ha convinto gli organizzatori a prolungarne l’apertura. Con alcune importanti novità.
La prima riguarda il cambio di location: la mostra si sposta dalla Galleria Lo Magno al centralissimo Palazzo Grimaldi, così da consentire una più ampia fruizione.
La seconda concerne il programma: l’atto performativo dell’artista, inizialmente previsto per il finissage della mostra (13 luglio), si terrà invece in occasione dell’inaugurazione, venerdì 19 luglio alle ore 19,00 a Palazzo Grimaldi. La Ragusa, accompagnandosi con la chitarra, eseguirà tre brani musicali intimamente legati alle opere, per ricreare le contaminazioni percettive, le vibrazioni sonore e le sinestesie della sua pittura “musicale”. A conclusione della performance, è previsto anche un intervento del maestro Sandro Bracchitta sul “mondo” della Ragusa e sul significato della sua arte
La terza novità è che l’allestimento, curato da Elisa Mandarà, rispetto al precedente si arricchirà di opere inedite e di altre tele provenienti da collezioni private. Saranno esposte oltre trenta lavori realizzati dal 2002 a oggi con tecniche miste, per lo più acrilici su multistrato. Ogni opera è un omaggio (da qui il titolo della mostra) ad artisti, musicisti o poeti che hanno lasciato un segno nella formazione e nel percorso esperienziale della giovane artista modicana, da Piero Guccione a Sandro Bracchitta a Franco Battiato.
Rossana Ragusa (Ragusa, 1980), un diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Ragusa (2004), si è specializzata in Arti visive e discipline dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Firenze (2007). Vive e lavora a Modica.
La mostra, organizzata dalla Galleria Lo Magno e dalla Fondazione Giovan Pietro Grimaldi, osserverà i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00.

Info e contatti:

Fondazione G.P. Grimaldi
Corso Umberto I, 106, Modica (RG)
Tel: 0932 757459
Web:http://www.fondazionegrimaldi.it/index.php

No Comments
Comunicati

“Sculpturae”, dal 15 giugno al 7 luglio collettiva d’arte al Monastero del Ritiro

Siracusa – Sabato 15 giugno alle ore 18,30 nel Monastero del Ritiro (Via Mirabella, 31) sarà inaugurata una mostra collettiva d’arte contemporanea dal titolo “Sculpturae”, a cura di Giorgia Romano.

La mostra, organizzata dall’Associazione culturale l’Arco e la Fonte con il patrocinio del Comune di Siracusa, propone opere pittoriche, sculture e installazioni di Vincenzo Balena, Barbara Crimella, Andrea Decani, Diana Forassiepi, Franco Fossa, Francesco Fugali, Giovanni Garipoli, Jano Lauretta, Arianna Lion, Pietro Marchese e Jano Sicura.

Si tratta di artisti capaci di fare della riflessione sull’arte uno dei nodi fondamentali della propria ricerca, al di là della diversità di forme, stile e linguaggi utilizzati.

L’originale incontro tra poetiche diverse, la pluralità di ambiti culturali e di soluzioni stilistiche, la feconda contaminazione tra espressioni artistiche, la coesistenza di capacità espressive differenti nell’ambito di un progetto che vede un insieme eterogeneo di artisti riflettere, operare e confrontarsi, come scrive Giorgia Romano nel catalogo della mostra, rappresentano uno dei principali motivi d’interesse di “Sculpturae”.

A questo motivo se ne aggiungono altri, coincidenti con le traiettorie artistiche, le traduzioni plastiche, le visioni dei singoli artisti: dal ritorno alla vita di oggetti destinati all’oblio di Balena alle sagome interrotte della Crimella; dalle geometrie liriche di Decani al tormento esistenziale nelle forme della Forassiepi; dai “volumi spogli corrosi dalla solitudine” di Fossa alle congiunzioni alchemiche di Fugali; dalle metafore lignee di Garipoli ai frammenti di corpi impigliati di Lauretta; dai microcosmi di simboli della Lion fino alle ibridazioni e trasfigurazioni di Marchese, passando per le tensioni formali e spaziali delle opere di Sicura, metafora della complessa condizione dell’uomo contemporaneo,

La mostra, aperta fino al 7 luglio, potrà essere visitata tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 18,30 alle 22,30.

 

Info e contatti:

Associazione culturale l’Arco e la Fonte

cell. 39 347.4935914

mail: [email protected]

web: www.larcoelafonte.it

No Comments
Comunicati

“Il dono”, Rossana Ragusa espone alla Galleria Lo Magno

Modica (RG) – Sabato 8 giugno alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91-93) sarà inaugurata la mostra “Il dono”, personale di Rossana Ragusa, a cura di Giuseppe Lo Magno.

In mostra una trentina di lavori realizzati dal 2002 a oggi con tecniche miste, per lo più acrilici su multistrato. Ogni opera è un omaggio (da qui il titolo della mostra) ad artisti, musicisti o poeti che hanno lasciato un segno nella formazione e nel percorso esperienziale della giovane artista modicana, da Piero Guccione a Sandro Bracchitta fino a Franco Battiato.
Alla base delle opere pittoriche di Rossana Ragusa vi è sempre un sostrato poetico che diventa forma, colore, vibrazione sonora. Contaminazioni percettive, sinestesie che trasformano le sue calligrafie pittoriche in spartiti musicali, immagini, sculture del tempo, intessuti di rimandi alla mistica araba e alle filosofie orientali.
In occasione del finissage, previsto per il 13 luglio, l’artista si esibirà in un atto performativo.
Rossana Ragusa (Ragusa, 1980) si è diplomata in Decorazione all’Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Ragusa (2004), ha conseguito il biennio specialistico in Arti visive e discipline dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Firenze (2007). Vive e lavora a Modica.
La mostra, aperta fino al 13 luglio, potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00.
Info e contatti:
Galleria Lo Magno
Via Risorgimento, 91, Modica (RG)
Tel: 0932 763165
No Comments
Comunicati

“Vividirossi”, personale di Annibale Vanetti al Monastero del Ritiro

Siracusa – Domenica 9 giugno alle ore 18,30 nel Monastero del Ritiro (Via Mirabella, 31) sarà inaugurata la mostra “Vividirossi”, personale di arte contemporanea di Annibale Vanetti, a cura di Nino Portoghese e Giuseppe Fornari.

La mostra è allestita nell’ambito della IV edizione di “Tragodìa”, la kermesse artistica, teatrale e culturale organizzata in concomitanza con il XLIX ciclo di Spettacoli classici dall’associazione “l’Arco e la Fonte”, con il patrocinio dell’INDA, dell’Assessorato provinciale ai Beni culturali e del Comune di Siracusa. Sono esposte una quarantina di opere di vari formati, realizzate con tecniche miste (carta, colla, acrilico, olio su tela) tra il 2012 e il 2013 e inserite in un progetto espositivo realizzato dall’artista Jano Sicura.
Nel testo critico della mostra (“Una discesa nei rossi”), l’antropologo e storico della filosofia Giuseppe Fornari illustra il rapporto privilegiato (“Nessun colore si è fatto osservare spontaneamente, ma si è imposto come accadimento che colora di sé il mondo”) che si instaura tra un artista e il “suo” colore.
Nel caso di Vanetti è il rosso, colore arcaico e originario, primordiale simbolo del sangue, ad aver esercitato un potente fascino. Nella sua opera, il rosso – oscillante tra la rievocazione nostalgica della bellezza e la manifestazione del mostruoso, dell’orrore, racchiuso nel suo passato – si lega al problema della forma, della sua genesi storica e psicologica, del momento in cui dall’indistinto sorge un distinto, una figura, un paesaggio.
“Si avverte – scrive Fornari – una grande nostalgia della Bellezza, insieme alla consapevolezza che questa Bellezza l’uomo contemporaneo la deve riguadagnare con un atto di consapevolezza storica, che non si nasconde le origini da cui questa Bellezza proviene, e non per cancellarla, bensì per renderla vera. Un’ansia di verità che rende i Rossi di Vanetti una testimonianza di autentica vocazione pittorica, di volontà di rinascita dell’arte dei colori dai colori della sua storia”. Diversamente dall’uso di spettacolarizzazione dell’orrore corporeo che certa arte contemporanea fa del rosso, conclude Fornari “i Rossi di Annibale Vanetti ci testimoniano l’esistenza e la resistenza della dignità artistica, e di una dignità umana duramente guadagnata sul terreno storico di un’arte non meno antica dell’uomo, in cui l’umano possa riflettersi e guardare a se stesso”.
La mostra, aperta fino al 7 luglio, potrà essere visitata da martedì a domenica, dalle ore 18,30 alle 22,30.
Info e contatti:

Associazione culturale l’Arco e la Fonte
cell. 39 347.4935914
mail: larcoelafonte@hotmail.com
web: www.larcoelafonte.it

No Comments
Comunicati

La Galleria Lo Magno festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento

Modica (RG) – Vent’anni fa nasceva la Galleria Lo Magno con annesso laboratorio di cornici su iniziativa di Giuseppe Lo Magno. Per celebrare l’importante anniversario la Galleria Lo Magno organizza una mostra collettiva intitolata “Il silenzio delle nuvole” e articolata in due momenti – una in primavera, l’altra in autunno – con tutti gli artisti che, in questo arco di tempo, hanno collaborato con la Galleria. La mostra è a cura di Antonio D’Amico.
Più che di una collettiva si tratta di una mostra-evento, cui prenderanno parte quasi quaranta importanti artisti. La mostra, oltre a tracciare un bilancio del lavoro svolto dalla Galleria sulla scena artistica e culturale locale, servirà anche a instaurare un interessante confronto tra i generi (pittura, scultura, fotografia, installazioni) e tra le linee di tendenza dell’arte contemporanea.
La prima parte della mostra, dal 7 aprile al 18 maggio, sarà dedicata agli artisti “storici” della Galleria (Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro). Il vernissage è fissato alle ore 19.00.
La seconda, dal 29 settembre al 26 ottobre (vernissage ore 19.00), darà spazio agli artisti “giovani”, cioè a dire con quegli artisti che solo da poco tempo sono entrati a far parte della Galleria: Umberto Agnello, Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Previtera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.
“La Galleria Lo Magno – scrive Antonio D’Amico nel testo introduttivo del catalogo – ha camminato fin qui in un tempo lungo 20 anni e adesso apre gli album dei ricordi per mostrare le identità artistiche più importanti che hanno accompagnato questo percorso”. “Lo Magno – continua il curatore – in 20 anni ha accompagnato la bellezza ad entrare nelle case e adesso ci invita ad entrare nella sua galleria per immergerci in un mondo visivo silente dove i pensieri regnano sovrani e ci restituiscono il fascino del vero”.
Le mostre potranno visitarsi tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.

Info e contatti
Galleria Lo Magno
Via Risorgimento, 91, Modica (RG)
Tel.:0932 763165
mail: [email protected]
web: www.gallerialomagno.it

No Comments