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21 Aprile 2022

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Ideal Standard, azienda leader nella performance: focus su Atelier Collections

Ideal Standard: Atelier Collections, la collezione progettata dallo studio Palomba Serafini Associati per garantire la massima personalizzazione per l’ambiente bagno.

Ideal Standard

Ideal Standard: Atelier Collections, eleganza e personalità per ambienti bagno adatti a ogni necessità

L’eredità culturale è linfa vitale per disegnare la contemporaneità: un principio a cui Ideal Standard si attiene da oltre un secolo per progettare soluzioni e prodotti esclusivi. In quest’ottica è nata anche Atelier Collections: creata dallo studio Palomba Serafini Associati, riunisce innovazione e bellezza per creare ambienti bagno adatti ad ogni esigenza. Nel coniugare design, senso estetico e innovazione, Atelier Collections si configura come elemento d’unione tra il passato, il presente e il futuro dell’azienda. La linea si compone di molteplici prodotti: i sanitari Blend Cube e Blend Curve dalle linee semplici ed eleganti ma anche Conca e Joy, le nuove serie rubinetteria. E molti altri sono esposti all’interno dello showroom inaugurato di recente da Ideal Standard all’interno dell’Headquarter milanese di via Borsi.

Ideal Standard presenta Calla e Joy Neo

Fare tesoro di tutto ciò che è stato fatto, pensato e progettato è compito imprescindibile di Ideal Standard. Lo dicono anche Calla e Joy Neo, le due collezioni lanciate di recente che si inseriscono nel percorso intrapreso dall’azienda con Atelier Collections. Calla coniuga elementi classici con tocchi sottili e contemporanei: protagonista elegante, trasmette autentica raffinatezza anche negli spazi più piccoli. La linea comprende un’ampia gamma di prodotti in ceramica, tra cui eleganti lavabi e colonna, un raffinato wc, oltre al bidet e una vasca freestanding in stile neoclassico. L’estetica neoclassica della collezione si abbina perfettamente con i prodotti di Joy Neo: la linea, disponibile in diverse finiture e varietà di modelli con differenti maniglie, incoraggia l’espressione creativa combinando perfettamente stravaganza e linearità. Entrambe sono disegnate dallo studio Palomba Serafini Associati con cui Ideal Standard collabora da anni per una progettazione in grado di coniugare sempre più efficacemente design e funzionalità.

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Un corso in presenza per la sicurezza dei gas tecnici industriali

Comunicato Stampa

Un corso in presenza per la sicurezza dei gas tecnici industriali

Il 12 maggio 2022 un corso a Brescia sui gas tecnici industriali permetterà di migliorare la sicurezza mettendo in evidenza i principali rischi sia nella manipolazione dei recipienti che nell’utilizzo dei singoli gas.

 

I “gas tecnici” sono gas diffusi in quasi tutti i processi industriali che, a seconda delle loro caratteristiche, possono essere:

  • gas inerti: in condizioni normali di temperatura e pressione, se miscelati all’aria, non reagiscono con altre sostanze generando sottossigenazione;
  • gas infiammabili: miscelati all’aria, in presenza di un innesco, reagiscono formando una fiamma (incendio);
  • gas comburenti: alimentano una combustione (atmosfera sovraossigenata-incendio);
  • gas tossici: pericolosi per l’uomo (avvelenamento);
  • gas corrosivi: in grado di provocare danni a persone e cose (ustioni chimiche).

 

Inoltre con questi gas tecnici, che possono essere stoccati in bombole e serbatoi a pressioni e temperature differenti, ci sono i pericoli che possono derivare da:

  • cadute dei recipienti
  • scoppio e proiezione di oggetti
  • esposizione a nebbie e/o vapori
  • movimentazione manuale dei carichi.

 

Il problema, tuttavia, è che spesso nelle aziende c’è ancora una scarsa consapevolezza dei pericoli associati all’utilizzo e allo stoccaggio dei gas tecnici industriali. Consapevolezza che deve essere migliorata attraverso adeguati percorsi di formazione in grado di favorire comportamenti sicuri e ridurre gli infortuni.

 

Esistono percorsi formativi in grado di fornire adeguate informazioni e buone prassi da adottare durante la manipolazione dei gas tecnici industriali?

 

Il nuovo corso in presenza sull’utilizzo dei gas tecnici industriali

Partendo dalla necessità migliorare la prevenzione nell’utilizzo di questi gas, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza il 12 maggio 2022 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “Utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali”.

 

L’obiettivo del corso è quello di creare un momento di riflessione circa l’utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali partendo dalla classificazione in base alle loro proprietà chimico/fisiche, attraverso un approccio pratico che permetta di mettere in evidenza i principali rischi sia nella manipolazione dei recipienti che nell’utilizzo dei singoli gas.

 

Nel corso saranno chiariti anche il concetto di pressione (P), volume (V) e temperatura (T) osservando l’interdipendenza di questi parametri e gli effetti che questi potrebbero avere in caso di incidente. Verranno poi valutate le principali misure di prevenzione per la corretta gestione dei rischi derivati dalla manipolazione, dall’impiego e dallo stoccaggio dei gas tecnici industriali.

 

I docenti del corso:

  • Antonio Notaris: formatore qualificato AiFOS esperto in chimica;
  • Marco Gaviraghi: chimico e Tecnologo Farmaceutico, direttore dell’Area Lombardia per SIAD S.p.A.

 

Gas tecnici industriali: le bombole e i rischi di caduta

Dalla meccanica all’industria alimentare, dalla chimica alla farmaceutica. La diffusione delle bombole di gas tecnici industriali avviene quasi in ogni ambito industriale

 

I gas in bombole più diffusi nell’industria sono:

  • Ossigeno (O2)
  • Azoto (N2)
  • Argon (Ar)
  • Anidride Carbonica (CO2)
  • Acetilene (C2H2)
  • Elio (He)
  • Idrogeno (H2)
  • Miscele varie

 

Ricordiamo che nell’eventualità della caduta di una bombola in assenza di cappellotto, il rischio maggiore deriva dalla possibilità che la valvola di erogazione si spezzi per effetto dell’urto contro strutture circostanti. Questa situazione – in assoluto una delle più complesse con cui si possa avere a che fare – può portare alla fuoriuscita istantanea ad alta pressione del gas e alla proiezione della bombola con forza in qualsiasi direzione senza possibilità di controllo. Ma esistono anche situazioni in cui la caduta di una bombola può avere delle conseguenze non immediatamente visibili, come per l’acetilene.

In caso di incidente – ritorno di fiamma o caduta della bombola – l’acetilene potrebbe attivare una combustione e comportare uno scoppio anche a distanza di qualche giorno dall’evento incidentale.

 

Gas tecnici industriali: i contenuti e le informazioni sul corso

Il corso di 8 ore in presenza “Utilizzo in sicurezza dei gas tecnici industriali” si svolgerà, dunque, il 12 maggio 2022 – dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 – a Brescia presso la sede di AiFOS Service in Via Branze, 45, c/o CSMT, Università degli studi di Brescia.

 

Questi alcuni dei contenuti del corso:

  • Cenni di chimica;
  • P, T e V e loro relazione
  • Produzione e trasporto;
  • Recipienti;
  • Tipologie di gas (inerti, infiammabili ed ossidanti);
  • Rischi associati al loro utilizzo;
  • Caratteristiche gas criogenici
  • Bombole: colorazione ogiva, punzonatura, raccordi valvole;
  • Bombole: movimentazione e uso in sicurezza; ricollaudo;
  • Il corretto stoccaggio;
  • Riduttori di pressione, caratteristiche generali

 

Il corso prevede anche una parte pratica relativa alla dimostrazione, attraverso l’utilizzo di alcune tipologie di gas tecnici, dei diversi rischi associati alla loro manipolazione.

 

Il corso è valido come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP, coordinatori alla sicurezza, formatori qualificati seconda area tematica, HSE (area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e Consulenti AiFOS (ambito sicurezza sul lavoro).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/utilizzo_in_sicurezza_dei_gas_tecnici_industriali

 

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

21 aprile 2022

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Le tastiere a membrana

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  • 21 Aprile 2022

Predisporre un dispositivo da esterni con gettoniera può essere un problema quando si pensa al fatto che questo sarà costantemente esposto alle intemperie, con tutti i problemi che ne conseguono per la bottoniera in particolare.

Proprio il macchinario che consente all’utente di selezionare i prodotti o servizi di proprio interesse infatti, è particolarmente sensibile alle temperature rigide ma soprattutto alla pioggia.

In questo caso è bene pensare a delle tastiere a membrana, le quali hanno delle caratteristiche tali che le rendono perfette per questo tipo di utilizzo.

Le tastiere a membrana infatti, presentano una particolare curvatura che avvolge ogni tasto impedendo di fatto che l’acqua possa filtrare al suo interno e andare a danneggiare i circuiti.

Per questo motivo una tastiera a membrana è sempre la soluzione ideale quando si progetta di posizionare all’esterno un qualsiasi tipo di macchina distributore, o quantomeno posizionarla laddove non vi è una particolare protezione dalle intemperie.

In questa maniera infatti, si andrà a risparmiare notevolmente su quelli che sono i costi di manutenzione. Le tastiere a membrana infatti, non temono il freddo e la pioggia, e per questo motivo rappresentano la risorsa ideale da utilizzare in ambienti esterni.

Al contrario, una tastiera di tipo tradizionale posizionata laddove possono arrivare delle goccioline d’acqua o comunque le temperature scendono in maniera notevole, può andare più frequentemente a creare problemi e dunque necessitare di un intervento di manutenzione.

Per questo motivo le tastiere a membrana sono ormai la prima scelta per tantissime aziende o realtà commerciali di qualsiasi tipo che decidono di posizionare un proprio distributore su ambiente esterno.

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Gruppo Riva: profilo dell’azienda e stabilimenti in Italia

In oltre 60 anni di attività, Gruppo Riva è riuscito a conquistare una posizione di leadership riconosciuta a livello mondiale e raggiunta grazie agli elevati standard produttivi e a una costante strategia di crescita.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: il profilo aziendale

Gruppo Riva è oggi il primo operatore siderurgico italiano ed è tra i principali gruppi sul panorama europeo nel settore dell’acciaio. Il suo fondatore è Emilio Riva, un pioniere della siderurgia italiana che nel 1954, in pieno dopoguerra, diede vita al Gruppo che si è poi specializzato nella realizzazione di prodotti lunghi tramite acciaierie ad arco elettrico. I mercati di riferimento dell’azienda comprendono diversi comparti merceologici, tra i quali quelli della meccanica, dell’automotive e del movimento terra, che esigono tra l’altro standard qualitativi particolarmente elevati. Nei suoi stabilimenti, dislocati tra Italia, Germania, Francia, Belgio, Spagna e Canada, vengono prodotti anche trafilati, pelati e rettificati a seguito dell’ulteriore lavorazione a freddo dei laminati. Il Gruppo, inoltre, ogni anno realizza un importante programma di investimenti con lo scopo di migliorare costantemente la qualità dei prodotti e dei processi, le condizioni di sicurezza negli stabilimenti e la compatibilità ambientale della produzione.

Gli stabilimenti italiani di Gruppo Riva

L’operatore siderurgico conta in tutto 21 siti produttivi, di cui cinque sono in Italia. Gli stabilimenti sorgono a Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Malegno (BS), Cerveno (BS) e Sellero (BS). Quello di Caronno Pertusella è lo stabilimento storico di Gruppo Riva, inaugurato nel marzo del 1957 e luogo dove è stata introdotta per la prima volta la colata continua curva a tre linee. Qui oggi si producono esclusivamente acciai speciali destinati alla produzione delle macchine movimento terra e ai settori minerario, produzione energia e automobilistico. Nello stabilimento di Lesegno che è invece il cuore tecnologico del Gruppo dove sorge un innovativo laboratorio di ricerca e sviluppo dotato di apparecchiature all’avanguardia, si producono e si laminano solo acciai di qualità. Nel sito produttivo di Malegno vengono prodotti prevalentemente tondi, piatti e quadri a spigolo vivo trafilati e pelati e tondi rettificati. Il sito di Cerveno è specializzato nei laminati lunghi di qualità, che vengono utilizzati soprattutto come materiale per stampaggio, trafilatura, pelatura e rettifica, oltre che per l’industria trattoristica e il settore automobilistico. Nella fabbrica di Sellero, infine, si producono laminati a caldo in acciaio di qualità di grandi dimensioni.

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Illycaffè si affida a Cristina Scocchia per debuttare in Borsa ed espandersi in Cina e Usa

Dallo scorso gennaio Cristina Scocchia è passata a Illycaffé. La manager è pronta a dare il via ad una nuova fase di crescita e accompagnare il Gruppo verso la quotazione in Borsa.

Cristina Scocchia

Con la nomina di Cristina Scocchia, Illycaffè si prepara ad un nuovo ciclo

Dopo quasi cinque anni dedicati al risanamento e al rilancio di Kiko Milano, Cristina Scocchia è alle prese con una nuova importante sfida per la sua carriera. Dal 1° gennaio la manager guida Illycaffè nelle vesti di Amministratore Delegato. L’azienda specializzata nella produzione di caffè ha scelto di affidarsi all’ex manager di Kiko con un obiettivo ben preciso: la volontà del Gruppo è infatti quella di quotarsi in Borsa. Non si tratta tuttavia dell’unica priorità. Per il 2022 Illycaffè intende portare avanti un nuovo ciclo espansivo. La decisione di consegnare le redini dell’azienda nelle mani di Cristina Scocchia non è un caso. Il percorso della manager, dai primi anni in Procter&Gamble fino all’ultima esperienza, è infatti costellato di successi.

Cristina Scocchia: anticipazioni sul nuovo Piano industriale

Fin dai primi giorni del suo mandato, Cristina Scocchia è stata impegnata nella definizione del nuovo Piano industriale quinquennale, che presenterà al CdA nelle prossime settimane. Per mettere le basi del processo di quotazione in Borsa e soprattutto dare il via alla nuova fase di crescita, la manager punta a rafforzare la presenza storica del brand nel settore Ho.Re.Ca., ma soprattutto ad espandersi nel canale della grande distribuzione: “Durante i lockdown – ha detto il nuovo AD di Illycaffè – le vendite di prodotti per il consumo domestico in casa sono molto cresciute dopo l’introduzione dello smart-working. Vogliamo sviluppare ulteriormente la trasformazione digitale dove prevediamo il raddoppio dei ricavi dell’e-commerce, che oggi vale il 15% del business, a quota 140-150 milioni”. Sul fronte dei mercati esteri, l’obiettivo è raddoppiare i volumi di vendita negli Stati Uniti e in Cina. Nel primo caso, si rivelerà fondamentale la partnership avviata nel 2021 con l’apertura di capitale a Rhone Capital. Sulla quotazione in Borsa i tempi sono ancora prematuri, spiega Cristina Scocchia: “Il Piano industriale è costruito su questo scopo. In questo tipo di operazioni sono tante le variabili esogene in campo. Si tratta – conclude – di scelte strategiche la cui elaborazione potrebbe richiedere mesi”.

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Un morbido peluche per dire alt alla relazione pericolosa bambini e trombosi

La storica azienda italiana produttrice dei peluche più amati al mondo al fianco di ALT per dire no alla Trombosi. Dal 19 aprile al 15 maggio acquistando un peluche della collezione dedicata ad ALT sarà possibile sostenere la ricerca contro la Trombosi e le malattie cardiovascolari nei bambini.

Un piccolo scoiattolo e un coniglietto per partecipare alla 11° Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi, in programma mercoledì 20 aprile 2022 e contribuire alla lotta alla Trombosi nei bambini. Da oggi, martedì 19 aprile fino a domenica 15 maggio, sarà possibile sostenere la ricerca sulla Trombosi infantile acquistando i peluche della collezione in edizione limitata che l’azienda italiana ha deciso di dedicare ad ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus.

Per ogni acquisto effettuato sullo shop online https://www.trudi.com/prodotto/trudino-scoiattolo-alt-onlus/ , https://www.trudi.com/prodotto/trudino-coniglio-alt-onlus/  Trudi destinerà 5 euro ad ALT Onlus. Un piccolo gesto che può fare la differenza se si considera che la Trombosi è un evento raro tra i bambini (1 caso per 100.000), ma che sta conoscendo un costante aumento nel numero di casi in bambini ospedalizzati. Un dato decuplicato negli ultimi 20 anni e che è arrivato a toccare un’incidenza di 1 caso ogni 200 bambini ricoverati (fonte: https://www.trombosiinfantili.info/).

Grazie ai fondi raccolti ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus finanzierà il R.I.T.I. unico Registro Italiano delle Trombosi Infantili. Un registro che vede l’Italia tra i primi Paesi al mondo a raccogliere i casi di Trombosi neonatale e pediatrica, da 0 a 18 anni, su una piattaforma digitale mettendo in rete medici specialisti di diversa provenienza e formazione, coinvolti ogni giorno nella cura e nell’assistenza a bambini affetti da patologie trombotiche. Obiettivo del network: definire le caratteristiche epidemiologiche della Trombosi Infantile, promuovere la ricerca italiana sulla Trombosi Infantile, migliorare l’assistenza ai bambini affetti da Trombosi attraverso lo sviluppo di protocolli diagnostici e terapeutici dedicati, creare una rete di medici esperti nell’assistenza a questi pazienti, che possa divenire un punto di riferimento con cui discutere casi complessi.

ALT Onlus e Trudi hanno a cuore i bambini. Per la loro salute hanno deciso di unire le forze informando e sensibilizzando sulla prevenzione delle malattie da Trombosi.  Per saperne di più www.trombosi.org

I LINK DI RIFERIMENTO:

Sito Istituzionale ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus http://www.trombosi.org/

Sito Giornata per la Lotta alla Trombosi http://www.giornatatrombosi.it

Pagina Facebook ALT https://www.facebook.com/ALTonlus/

Profilo Instagram https://www.instagram.com/?hl=it

Canale YouTube https://www.youtube.com/user/ALTonlus

ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus è un’Associazione libera, indipendente e senza fini di lucro. Dal 1987 è impegnata a livello nazionale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi – Infarto cardiaco, Ictus cerebrale, Embolia Polmonare, Trombosi arteriosa e venosa, nel sostegno finanziario alla ricerca scientifica interdisciplinare e nella specializzazione di giovani medici e infermieri. Realizza campagne educative mirate a combattere i principali fattori di rischio e a creare consapevolezza sui sintomi precoci delle malattie che la Trombosi determina. Dal 1995 rappresenta l’Italia in EHN, network europeo di 27 associazioni e fondazioni dedicate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per informazioni: www.trombosi.org ɪ Tel. +39. 02.58.32.50.28 ɪ email [email protected]

Trudi S.p.A. è un’azienda italiana, fondata nel 1954, produttrice di giocattoli di peluche. Detiene i marchi “Trudi” e “Sevi” e dal luglio 2019 fa parte del gruppo Giochi Preziosi.

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Gli episodi di furti in azienda

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  • 21 Aprile 2022

I furti interni sono un serio problema per le finanze aziendali, e questi non sembrano essere diminuiti a causa della crisi, anzi. Si tratta di episodi sempre più all’ordine del giorno e per questo ci si rivolge ad agenzie di investigazioni private per porre fine a furti come quelli che seguono.

 

Denaro contante

Consumi o vendite che non vengono registrate e vanno direttamente nelle tasche del lavoratore. Ci sono mille e un modo per impossessarsi del denaro di qualcun altro: non “spuntare”, i resi, stampare copie di scontrini precedenti, etc.

La verità è che abbiamo visto di tutto ma alla fine la risoluzione è relativamente semplice: se del denaro viene consegnato a un lavoratore deve finire in cassa, non ci sono alternative.

 

Furto di materiale

Possono essere bottiglie di vino, accessori tecnologici o parti di automobili: tutto può essere rubato da parte dei dipendenti infedeli. Alcuni sottraggono i prodotti per proprio uso, altri allestiscono vere e proprie reti di vendita sottobanco ottenendo notevoli vantaggi economici.

In ogni caso, e non importa quanto si nascondano, prenderli in flagranza di reato di solito è più facile di quanto pensino.

 

Indiziati numero uno: i dipendenti storici

Si dice spesso che “il colpevole è sempre il più insospettabile” e non si è sulla strada sbagliata. Le persone più fidate, il veterano che è in azienda da più tempo, sono solitamente quelle che hanno più libertà a disposizione per appropriarsi di ciò che appartiene ad altri: conoscono le usanze dell’azienda, di solito hanno pochi o nessun supervisore direttamente sopra loro e hanno avuto il tempo di pianificare bene il come fare.

Se riscontri un inspiegabile calo negli incassi nonostante le vendite, o se hai della merce in meno in magazzino nonostante i tuoi dati dicano altro, potresti pensare ad ingaggiare una agenzia investigativa per scoprire se il problema siano i tuoi dipendenti o meno.

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