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Maggio 2022

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Premio Guido Carli, l’importante riconoscimento conferito a Luigi Ferraris (FS Italiane)

In un contesto storico delicato come quello attuale, "mai come oggi abbiamo un impegno così forte nel connettere le persone in modo rapido ed efficiente", così l’AD di FS Italiane Luigi Ferraris nel ricevere il Premio Guido Carli 2022.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: le dichiarazioni dell’AD di FS Italiane alla cerimonia di premiazione

A Luigi Ferraris la XIII edizione del Premio Guido Carli, iniziativa insignita della medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A conferire il Premio è stata la giuria composta da top manager, imprenditori ed editori, con la presidenza onoraria di Gianni Letta, nel corso di una cerimonia svoltasi il 6 maggio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. "Sono onorato di ricevere questo prestigioso premio in un anno molto importante per l’Europa", ha commentato con soddisfazione l’AD: "Siamo in una fase storica delicata, e mai come oggi abbiamo un impegno così forte nel connettere le persone in modo rapido ed efficiente, con infrastrutture che ci permettono di muoverci non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa". Il Premio assegnato a Luigi Ferraris riconosce l’impegno profuso in ambito sociale e manageriale, nonché le attività promosse per la diffusione del talento e della genialità italiana all’estero. Tra le motivazioni, inoltre, la capacità di aver inanellato una sequenza di incarichi di prestigio con pochi eguali nel panorama nazionale, per "un talento che ormai non conosce confini".

Premio Guido Carli, Luigi Ferraris ringrazia le persone di FS Italiane

Nel ricevere il Premio, Luigi Ferraris ha evidenziato l’importanza del lavoro svolto dal team di FS Italiane: "Non posso non pensare alle persone che lavorano in Ferrovie, nelle quali ho trovato grande umanità e spirito di servizio, che si è manifestato a pieno durante la crisi pandemica con passione e dedizione", ha dichiarato l’AD: "Nonostante le tragedie che stiamo vivendo colgo l’ottimismo nell’entrare in una fase nuova, di rinascita, e ritengo doveroso rinnovare il mio ringraziamento a chi lavora in questo Gruppo". L’assegnazione del riconoscimento a Luigi Ferraris è stata preceduta da un messaggio del Premier Mario Draghi, da un saluto del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e da un intervento del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.

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Alessandro Benetton: “Bocciato al liceo? Vi racconto la mia esperienza”

Ogni fallimento nasconde un’opportunità per rialzarsi e migliorare, soprattutto quando si parla di scuola. Alessandro Benetton ha affrontato l’argomento nel suo ultimo video Youtube ripreso dal “Corriere della Sera”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: bocciatura un “incidente di percorso” che tutti possono superare

Fondatore e Presidente di 21 Invest, imprenditore premiato da Ernst&Young, Cavaliere del Lavoro. E di recente nominato alla guida di Edizione, la holding di famiglia. Molti immaginano la carriera di Alessandro Benetton come un percorso senza particolari ostacoli. Nulla di più sbagliato. Sono diverse le sfide che l’imprenditore ha dovuto affrontare per arrivare dov’è ora. La prima già da giovanissimo, durante gli studi. Ne ha parlato per la prima volta durante l’ultimo episodio di un #UnCaffèConAlessandro, rubrica Youtube ripresa anche dal portale del “Corriere della Sera”. “Al liceo sono stato bocciato. Una frase che detta ad alta voce mi fa ancora un certo effetto e mi riporta alla mente tantissimi ricordi, non tutti felici”. Ricordi ed esperienze che l’imprenditore ha già messo nero su bianco nella sua autobiografia dal titolo “La Traiettoria”, edita da Mondadori, e che ha deciso di condividere direttamente anche sui social: “Partiamo da un presupposto fondamentale: un fallimento nella scuola non vuol dire necessariamente un fallimento nella vita – sostiene Alessandro Benetton, portando i noti esempi di Einstein, Hack ed Edison – persone incappate in una bocciatura ma entrate poi nella storia dell’umanità. Nessuno di loro si è fatto fermare dal fallimento scolastico, perché capirono che si trattava di un incidente di percorso e non di una condanna per la vita”.

Alessandro Benetton: grazie ai miei professori ho capito che studiare significa poter realizzare i propri sogni

È importante dare il giusto peso a quello che sicuramente è un campanello d’allarme, ma farne un dramma si rivela una strategia inutile: “Una bocciatura può essere un’opportunità e può portare a una vera svolta nella tua vita – spiega Alessandro Benettonproprio come quello che è successo a me”. Una vera e propria “doccia fredda” quella che colpisce il giovane durante gli anni al liceo: “Non tanto per aver perso un anno, ma perché sentivo di aver fallito in qualcosa di importante. ‘Ho deluso i miei genitori’, ‘Non posso fare niente’, ‘Sono un fallito’: questo tipo di pensieri non mi dava pace”. Il cognome importante non avvantaggia, ma conferisce maggiore peso: “Un Benetton che fallisce era un problema per l’immagine della mia famiglia”. La svolta avviene quando, proprio a causa della bocciatura, Alessandro Benetton incontra quello che considera il suo primo maestro: “Don Tarcisio, professore di filosofia, che mi ha insegnato una delle lezioni più importanti: l’ignoranza non è un male se è la benzina che accende il desiderio della conoscenza”. Con Don Tarcisio, Alessandro Benetton capisce che studiare significa possedere gli strumenti per raggiungere i propri obiettivi. Fondamentale il supporto dei genitori, che hanno il dovere di far capire ai figli la gravità del fatto, ma soprattutto che non sono destinati ad una vita di fallimenti: “Un bambino può cogliere l’opportunità nascosta dietro il fallimento – conclude – solo se i suoi genitori gliela mostrano”.

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Investimenti sostenibili ESG, prosegue il progetto “BG4SDGs – Time to Change” di Banca Generali

Raccontare lo stato di avanzamento dei 17 SDGS con una fotografia al mese: è l’obiettivo del progetto fotografico targato Banca Generali. L’Istituto, punto di riferimento negli investimenti sostenibili ESG, si è affidato agli scatti di Stefano Guindani.

Ragaini (Banca Generali): investimenti sostenibili ESG parte integrante del nostro dna

“Il progetto BG4SDGs Time To Change rappresenta per noi un racconto di una realtà che cerchiamo di far vivere ogni giorno ai nostri clienti attraverso i loro investimenti, guardando al megatrend più importante per la nostra società: la sostenibilità”. È con queste parole che Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali, commenta gli sviluppi del progetto fotografico che l’Istituto pioniere negli investimenti sostenibili ESG ha lanciato lo scorso settembre. Nato in collaborazione con il fotografo italiano Stefano Guindani e l’antropologo Alberto Salza, “BG4SDGs – Time to Change” vuole raccontare lo stato dell’arte dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Uno scatto al mese per testimoniare il percorso verso un modello di sviluppo sostenibile. Due le chiavi adottate da Guindani nella sua ricerca, in tutto il mondo, di immagini iconiche relative al processo. La prima è evidenziare l’azione negativa del genere umano sull’ambiente e sulle comunità, mentre la seconda volge lo sguardo verso la sua capacità di lottare contro il cambiamento climatico grazie a soluzioni sempre più innovative e sostenibili. Finora il progetto promosso da Banca Generali è riuscito a raccontare 6 Sustainable Development Goals: “La sostenibilità è parte integrante del dna della nostra Banca – ha aggiunto il Vice Direttore dell’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESGtanto da essere alla base non solo del nostro piano industriale, ma anche di un modello commerciale che non ha eguali sul mercato”.

Investimenti sostenibili ESG: l’approccio di Banca Generali

L’iniziativa di Banca Generali si inserisce dunque nel più ampio ventaglio di attività che vedono l’Istituto impegnato nel perseguire un percorso di crescita sostenibile. Negli anni il modello di business si è sempre più ispirato a principi di integrità, responsabilità sociale e innovazione. Ne è un esempio concreto BG Personal Portfolio, la piattaforma proprietaria dedicata agli investimenti sostenibili ESG lanciata nel 2019 in collaborazione con MainStreet Partners, nota società londinese di advisory. Uno strumento in grado di quantificare il contributo generato dagli investimenti in relazione al singolo Sdg su cui il cliente ha deciso di investire. Dal suo lancio, Banca Generali è riuscita a imporsi come punto di riferimento, superando quota 7 miliardi nelle masse convogliate in strumenti certificati ESG. Non è un caso dunque che la sostenibilità rappresenti uno dei perni del Piano strategico e finanziario presentato a febbraio, e che gli investimenti sostenibili ESG rientrino tra le priorità al 2024: l’Istituto ha annunciato infatti che entro il prossimo triennio prevede di raggiungere una percentuale del 40% in prodotti ESG (fondi e wrappers) sul totale delle soluzioni gestite complessive, raddoppiando di fatto quella attuale (20%).

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Carlotta Ventura: A2A e la mission di una Life Company, l’intervista alla manager

Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, Carlotta Ventura è intervenuta sul cambio di paradigma in corso sul tema della sostenibilità: “La transizione ecologica è un obbligo, la sostenibilità è una guida imprescindibile”.

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura intervistata da “Italia Informa”

Parla di “grande responsabilità” Carlotta Ventura nel descrivere gli impegni assunti da A2A in tema di sviluppo sostenibile. Lo ha ribadito in un intervento per il magazine “Italia Informa”: “Abbiamo una grande responsabilità”, spiega, quella di “assicurare il benessere oggi ed un futuro sostenibile per le generazioni che verranno e per fare questo è necessaria un’azione quotidiana che concretizzi ciò di cui parliamo”. Il percorso di riposizionamento come Life Company è nato da “una vera e propria presa di coscienza di quella che è l’identità tangibile e intangibile dell’azienda”, sottolinea, aggiungendo che “per questo motivo è stato molto semplice raccontare la Life Company a tutta la comunità A2A e ottenere un ottimo riscontro dai circa 13.000 dipendenti, dai vertici a tutti i colleghi, che in questo concetto si sono identificati; avere ben chiara la nostra mission aiuta tutti a lavorare meglio”. Una mission indicata nel Piano Industriale 2021-2030, il primo con un orizzonte temporale di lungo periodo. Oggi, aggiunge Carlotta Ventura, “per un’azienda di successo, l’impegno sociale e la sostenibilità ambientale sono sempre meno una scelta e sempre più un’esigenza”, anche alla luce degli avvenimenti di enorme portata scaturiti dalla pandemia: “Ogni crisi rappresenta la possibilità di portare alla luce un nuovo modo di vedere le cose, di consentire una rielaborazione di concetti e modelli. La sensibilità verso il tema della sostenibilità da parte di cittadini, aziende, istituzioni è certamente legata al grande impatto di un tema quale il climate change, ma è stata grandemente accelerata e ampliata dall’arrivo della pandemia da Covid 19”. Da qui deriva “una presa di coscienza trasversale a tutte le generazioni sul fatto che sia indispensabile occuparsi dell’ambiente che ci circonda”.

Carlotta Ventura: la comunicazione d’impresa “racconti la concretezza delle azioni”

Ricordando come in A2A tale impegno sostenibile si manifesti attraverso azioni, strategie e progetti concreti, Carlotta Ventura ha poi parlato dell’importanza di avere obiettivi aziendali raggiungibili e verificabili. Fondamentale in tal senso la credibilità: “Il vero collante che avvicina le aziende ai clienti, ai cittadini, alle istituzioni è la fiducia”, osserva, evidenziando come oggi la sfida sia “allargare e consolidare il proprio capitale relazionale attraverso comportamenti agiti e risultati tangibili”. Per far ciò è importante una comunicazione d’impresa che “racconti la sostanza, la concretezza delle azioni davvero messe in campo”. I giovani e in particolare la Generazione Z sono grandi alleati in questa direzione: “Sono i veri esperti in tematiche ambientali e sono coloro che influenzano i comportamenti all’interno delle famiglie. Inoltre, sono queste le generazioni che dovranno convivere un domani con i risultati di ciò che oggi si sta facendo per la lotta al climate change”. People, Planet, Prosperity – le “3 P” delle Nazioni Unite – e, inoltre, l’inclusione sono gli altri grandi temi presenti nell’ecosistema della sostenibilità: “Fa parte degli SDGs, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ai quali sono allineati circa il 90% degli investimenti del Piano Industriale di A2A. E un Piano non può essere definito sostenibile se non contempla l’inclusività, intesa non solo come gender balance ma come rispetto e valorizzazione di ogni diversità”, rimarca Carlotta Ventura al termine dell’intervista.

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Economia e sostenibilità, la guerra fa finire i fattori ESG in secondo piano

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  • 31 Maggio 2022

Il tema della sostenibilità è stato cavalcato con vigore negli ultimi due anni. Anche e soprattutto sulla scia della pandemia da Covid. Ma adesso che l’inflazione galoppante e un’economia in frenata stanno minacciando gli utili societari, la questione ESG viene sbattuta in secondo piano. Perché la finanza di fronte al dubbio tra profitti e sostenibilità, sceglierà sempre i primi.

Il quadro nuovo dell’economia

economia sostenibileSenza dubbio l’invasione della Russia in Ucraina ha modificato gli scenari globali dell’economia. Ha rallentato la ripresa post-Covid, mentre ha spinto con forza la crescita dell’inflazione.
Questo nuovo panorama alimenta il timore che l’economia globale possa infilarsi dentro una spirale recessiva, minacciando così gli utili e i titoli societari.

Per questo gli asset manager stanno facendo una brusca retromarcia sulla questione ESG, ritenuta secondaria rispetto alla necessità di garantire la sicurezza energetica.

Il caso Black Rock

Il caso più eclatante riguarda il fondo di investimento BlackRock, il più grande gestore al mondo. Nel corso delle assemblee 2022, i gestori hanno preannunciato che non voteranno alcuna risoluzione che mira a imporre il rispetto degli impegni di decarbonizzazione. Di fronte al profitto, non c’è sensibilità che tenga.
In questo modo si mandano alle aziende fossili dei segnali operativi negativi: verrà dato il via libera a tanti nuovi progetti di investimento delle major nella ricerca ed estrazione di gas o petrolio.

Il caso Vanguard

Il ceo di Vanguard, Tim Buckley, secondo gestore al mondo per masse (8100 miliardi di dollari), ha candidamente ammesso al Financial Times che il primo compito dell’industria del risparmio gestito è di massimizzare i rendimenti a lungo termine per i clienti, e cercare di essere un  broker con spread più bassi. Il cambiamento non può essere un fine, ma solo un requisito nella scelta delle allocazioni. Ma visto l’attuale scenario dell’ecoonomia, Vanguard non escluderà i produttori di energia da fonti fossili dalle strategie di investimento, né stabilirà obiettivi intermedi di decarbonizzazione.

Le esigenze di sostenibilità possono quindi attendere, per adesso bisogna proteggere gli interessi degli azionisti.

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Mezzogiorno, Gianni Lettieri: per crescere il Sud ha bisogno di infrastrutture

Il Presidente di Atitech, Gianni Lettieri, in una recente intervista a "La Discussione" ha espresso il suo parere su temi molto importanti per l’Italia, ovvero la crescita del Mezzogiorno e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Gianni Lettieri

Le proposte di Gianni Lettieri per far crescere il Sud Italia

Gianni Lettieri è molto legato alla sua terra e crede nelle sue potenzialità. Per sfruttarle al meglio bisognerebbe però risolvere qualche problema e ad occuparsene dovrebbe essere innanzitutto lo Stato. "In Italia – spiega il Presidente di Atitech – abbiamo un paradosso: abbiamo un Mezzogiorno dove ci sono spazi e manodopera da occupare e un Nord dove di spazi non ce ne sono più e dove ci sono meno dipendenti da assumere". Paragonando l’Italia a una grande azienda e Nord e Sud a due capannoni, il primo occupato mentre il secondo libero, sostiene che se si vuole far crescere il fatturato dell’azienda si dovrebbe riempire il capannone vuoto con macchinari e persone. Secondo l’imprenditore, quindi, il Governo dovrebbe indirizzare gli investimenti nel Mezzogiorno, destinandoli soprattutto alla creazione di infrastrutture. A differenza di quanto si pensava una volta, gli incentivi non possono essere considerati come l’unico mezzo per far crescere il Sud. "Posso dire, per esperienza personale, che gli incentivi sono importanti ma non sono il tassello esclusivo che fa decidere a un imprenditore di investire nel Mezzogiorno", afferma. I numerosi incentivi proposti in passato non hanno, infatti, dato i frutti sperati perché c’è prima di tutto bisogno di un territorio che funzioni, e quindi di infrastrutture. Lo Stato dovrebbe seriamente considerare che per far crescere il Paese è necessario spingere sul Mezzogiorno.

Gianni Lettieri: preoccupazioni sull’attuazione del PNRR e sugli effetti della guerra

I fondi del PNRR costituiscono un’enorme opportunità ma al contempo anche una grande sfida. A preoccupare maggiormente il Presidente di Atitech è la "capacità progettuale e di spesa del Mezzogiorno". La verità è che "non siamo abituati né a progettare, né a spendere", ammette. Sono le esperienze passate che spingono l’imprenditore a fare queste considerazioni. "Negli ultimi dieci anni, nel Mezzogiorno abbiamo commesso un delitto, ovvero quello di non spendere i fondi della Comunità europea. Siamo stati costretti a stornare circa 10 miliardi di euro di fondi dalla Comunità europea che sono tornati indietro e sono andati a beneficio delle aree che sapevano spendere di più. E guarda caso quelle aree sono quelle che competono con il Mezzogiorno, cioè le aree dell’Est", osserva Gianni Lettieri. Quella dell’attuazione del PNRR non è però l’unica preoccupazione del Presidente. Gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sempre più insistenti. "Il mio timore è che duri troppo, e non può durare troppo", confessa. A pagarne le spese sono sia le aziende che le famiglie. "L’inflazione è una cosa seria – continua -. Fa alzare i tassi di interesse alle aziende che erano abituate a lavorare da anni con tassi bassi". Per non parlare poi dell’incremento di prezzi che influisce pesantemente sull’acquisto delle materie prime da parte delle aziende, ma anche sul costo degli alimentari e sulle bollette che le famiglie fanno sempre più fatica a pagare.

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Federico Motta Editore sulla perdita della memoria: la lezione di Umberto Eco

Federico Motta Editore si rivolge alle generazioni presenti e future per trasmettere loro il valore che la memoria racchiude in sé e lo fa riportando alla luce la lezione tenuta da Umberto Eco sul tema durante l’assemblea generale dell’ONU.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore riporta alla memoria il discorso di Umberto Eco

“Il problema che entra in gioco – spiegava Umberto Eco nel suo discorso di apertura all’assemblea generale dell’ONU del 2013 – è che nessuna civiltà (nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane) può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva”. In quell’incontro del 21 ottobre 2013 veniva affrontato il tema “Contro la perdita della memoria”, scelto partendo da un interrogativo che iniziava a pesare sulla collettività, ovvero: la civiltà sta andando incontro a una perdita della memoria? Federico Motta Editore è tornata sulla questione ricordando le parole del filosofo e scrittore, il quale sottolineava l’importanza della memoria: “Le società hanno sempre fatto affidamento sulla memoria per preservare la loro identità, a partire dal vecchio che, seduto sotto un albero, raccontava storie sullo sfruttamento dei suoi antenati e sul mito fondatore della tribù”.

La correlazione tra memoria e identità illustrata da Federico Motta Editore

Perché quindi è importante non cancellare la memoria? “Quando un qualche atto di censura spazza via una parte della memoria di una società, questa società attraversa una crisi di identità”, commentava Umberto Eco. La memoria può pertanto essere considerata come una parte complementare dell’identità stessa, senza la quale la seconda entrerebbe in crisi. La Casa Editrice sottolinea come questi due aspetti, così fondamentali e profondi dell’essere umano, non possono fare altro se non procedere di pari passo. Per “preservare la propria identità”, la civiltà deve però compiere un ulteriore passo, “non deve solo comportarsi come un archivio di informazioni, ma anche come un filtro”, tenendo sempre a mente che “filtrare non significa cancellare”. Opinione condivisa anche da Federico Motta Editore: senza la memoria neanche il progresso sarebbe possibile: tutti gli innovatori sono partiti dal lascito dei loro predecessori.

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La popolarità delle strutture modulari di Easystand

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  • 31 Maggio 2022

Easystand è un nome rinomato che vanta oltre 20 anni di esperienza nell’offerta di strutture modulari e stand per diverse occasioni ed eventi.

L’azienda fornisce un gran numero di prodotti che comprendono stand, soluzioni espositive di vario tipo per eventi, fiere e punti vendita. In questo marchio è presente una vasta famiglia di strutture modulari, che hanno stabilito una nuova rivoluzione nel mondo degli stand, adatti all’uso in eventi promozionali e fiere.

Easystand o stand modulari per eventi promozionali e fiere offre tre diversi tipi di strutture modulari. Queste strutture possono essere assemblate con estrema facilità e aiutano a creare allestimenti adatti a gazebo, stand, vetrine, scenografie, eventi e fiere e oggetti e strutture di design. Le strutture modulari che fanno parte integrante della famiglia Easystand sono molto versatili. Possono essere montate in molti modi. Ciò dipende dallo spazio in cui verranno montate.

Le strutture modulari offerte da Easystand sono perfette per chi ha bisogno di adattare ogni volta il proprio stand a un nuovo spazio. Sono perfette anche per chi desidera allestire gli stand in modo indipendente e ha bisogno di avere uno stand modulare che sembri sempre nuovo. È un buon modo per dimostrare che ogni volta c’è uno stand diverso.

Ecco alcuni degli utilizzi più diffusi delle strutture modulari Easystand.

  • Stand espositivi – Vengono utilizzati in diverse mostre per esporre informazioni sull’evento.
  • Stand per riunioni e congressi – Questi stand sono utilizzati durante le riunioni. Su questi stand vengono affisse informazioni e avvisi importanti.
  • Allestimenti per musei e mostre – Questi stand sono ampiamente utilizzati nei musei, dove espongono fatti e informazioni fondamentali.
  • Eventi sportivi – Vengono utilizzati in diversi eventi sportivi come allestimento e spesso come elemento decorativo.
  • Arredi e vetrine – Si tratta di elementi che spesso espongono abiti o altri prodotti nei negozi.
  • Cavalletti portatili fai da te – Essendo portatili, i cavalletti possono essere facilmente spostati da un luogo all’altro. Sono leggeri e facili da usare per qualsiasi scopo.

Per saperne di più sui prodotti offerti da Easystand, visitate il sito https://easystand.it/.

Informazioni sull’azienda:

Easystand è un nome popolare che offre un’ampia gamma di prodotti, tra cui strutture modulari e stand. L’azienda offre una serie di prodotti che comprendono stand per fiere, stand espositivi e stand portatili. Il vantaggio principale di questi stand è che sono economici e di lunga durata.

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Serenissima Ristorazione selezionata come “Green Star” dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza

Da ormai 35 anni tra i principali player della ristorazione collettiva in Italia, Serenissima Ristorazione è stata riconosciuta dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza come “Green Star” della sostenibilità nella categoria Servizi di Ristorazione.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: lo studio di Itqf per l’assegnazione del riconoscimento

Il riconoscimento è arrivato a seguito di un’attenta analisi delle citazioni online legate all’impatto di aziende italiane sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per lo studio sono stati raccolti e analizzati oltre un milione di siti, news, comunicati stampa, commenti sui blog e sui social contenenti riferimenti alla sostenibilità, in seguito valutati dall’intelligenza artificiale che ha determinato se il contenuto fosse positivo, neutro o negativo. “Siamo orgogliosi di essere una delle 300 imprese ‘Green Stars’ della sostenibilità – ha affermato il Cfo di Serenissima Ristorazione Tommaso Putin – Essere stati riconosciuti dall’approfondita ricerca dell’Itqf, su un panel di 2mila imprese, tra i campioni di sostenibilità in Italia ci conferma che il nostro impegno per migliorare il nostro impatto sull’ambiente, nel territorio in cui operiamo e, in generale, verso tutti i nostri interlocutori sta andando nella direzione giusta. Siamo consapevoli che la strada verso la sostenibilità è ancora molto lunga e articolata, questa certificazione ci spinge a fare ancora di più e meglio”.

Le iniziative di Serenissima Ristorazione sul fronte della sostenibilità

Sono diverse le iniziative a cui ha aderito Serenissima Ristorazione. È recente il progetto, in collaborazione con Foodinsider, volto a favorire il consumo di menu a basso impatto ambientale. Introducendo la Green Week Food all’interno delle scuole del Comune di Bolzano, al quale la società fornisce i suoi servizi di ristorazione scolastica, si sta provando a sensibilizzare maggiormente i ragazzi sui temi della sostenibilità, ad esempio attraverso la sostituzione di proteine animali con quelle vegetali nella dieta dei bambini. Un’altra interessante iniziativa deriva invece da una partnership con Biova Project, la società che realizza birra artigianale a partire dal pane invenduto, applicando i principi dell’economia circolare. Il pane non somministrato presso i centri cottura e le cucine del territorio viene quindi consegnato a Biova Project che lo lavora e lo trasforma in birra. E non è finita qui. Da anni, Serenissima Ristorazione recupera il cibo ancora perfettamente integro ma non somministrato per devolverlo come pasto solidale ad associazioni benefiche come il Banco Alimentare. Nel 2021 il Gruppo Veneto si è persino aggiudicato il Premio Emas Italia dedicato alle comunicazioni ambientali più efficaci.

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Francesco Starace: Integrated Reporting 2021, il percorso di Enel nella sostenibilità

Verso lo stakeholder capitalism, l’energia per creare valore nel lungo periodo per tutti: l’AD Francesco Starace presenta la nuova piattaforma online sulla sostenibilità di Enel.

Francesco Starace

Francesco Starace: Integrated Reporting 2021, Enel lancia un nuovo sito appositamente dedicato

“È un report che consente di avere una visione diversa delle nostre attività rispetto ai report finanziari tradizionali”. Francesco Starace introduce con queste parole la nuova piattaforma online sulla sostenibilità in cui Enel illustra la performance 2021 e le strategie alla base del modello di business sostenibile su cui negli ultimi anni ha improntato la propria crescita. Il sito digitale racconta inoltre le prospettive di medio e lungo termine. “Da sempre riteniamo che la sostenibilità sia fondamentale per i risultati finanziari. È il motore principale che ci consente di ottenere buoni risultati finanziari per gli azionisti”, spiega Francesco Starace. Non a caso l’innovativa piattaforma si propone di offrire valore sostenibile creato e distribuito a tutti gli stakeholder del Gruppo in linea con l’obiettivo “Open Power for a Brighter Future we empower a sustainable progress”.

Enel, l’AD e DG Francesco Starace: il futuro racchiude la chiave della sostenibilità

Dimostrare l’impegno di Enel per la sostenibilità “non solo a parole ma anche nei numeri”: l’AD Francesco Starace, in merito al lancio della nuova piattaforma dedicata all’Integrated Reporting 2021 “Towards stakeholder capitalism”, sottolinea il valore dell’iniziativa. “Ritengo che sia uno strumento interessante. Sono convinto che ci consentirà di accrescere ulteriormente la trasparenza e anche di affrontare diverse questioni”, aggiunge l’AD che ha definito il nuovo sito come “il riflesso di un cambiamento avvenuto molto tempo fa”. Il riferimento è al percorso che Enel ha intrapreso ormai da anni in questa direzione. “Il futuro racchiude la chiave della sostenibilità”, ribadisce l’AD di Enel Francesco Starace: “Non c’è sostenibilità senza la volontà di andare avanti nel tempo”.

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Sul “Corriere della Sera” l’intervista a Fabrizio Di Amato: “Transizione un’opportunità da non perdere”

Partire dalle competenze ingegneristiche italiane e produrre gas dagli scarti urbani e industriali: la strategia di Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont, per la transizione energetica in Italia.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: “Valorizzare il passato dell’industria italiana per dare luce al futuro energetico del Paese”

Con i mutamenti nello scenario energetico causati dagli effetti delle sanzioni internazionali verso la Russia, l’Italia si trova improvvisamente costretta a fare i conti con il problema, atavico, della dipendenza energetica. Una situazione critica che tuttavia per il Paese può rivelarsi un’opportunità. A spiegarlo è Fabrizio Di Amato, fondatore e Presidente del Gruppo Maire Tecnimont, in una recente intervista pubblicata sul “Corriere della Sera”. “Si stanno aprendo nuove rotte per gli approvvigionamenti energetici – ha dichiarato l’imprenditore – e c’è in gioco la transizione ecologica. È un’occasione da non sprecare per ridare le carte al sistema industriale e pensare a nuovi modelli. Si tratta di guardare al futuro valorizzando il passato dell’industria energetica italiana”. Per il Presidente di Maire Tecnimont è necessario partire dalle “straordinarie competenze ingegneristiche” che l’Italia ha sviluppato nel corso dei secoli e sfruttarle per cercare nuove soluzioni tecnologiche a supporto del cambio di paradigma. Una delle strade da percorrere l’ottimizzazione del riciclo degli scarti urbani e industriali, utilizzando quelli non riciclabili per produrre gas sintetico, etanolo, metanolo e idrogeno a basse emissioni di CO2: “Abbiamo radici antiche e ora vogliamo proiettarle nel futuro per costruire impianti del terzo millennio con il “nuovo” petrolio che viene dalla valorizzazione dei rifiuti”, spiega Fabrizio D’Amato.

Fabrizio Di Amato: “Transizione ecologica? La vorrei in Costituzione”

Nel dettaglio, la proposta dell’imprenditore è ripartire dai siti industriali oggi in dismissione, come ad esempio quelli di raffinazione, e sfruttare le loro caratteristiche per trasformarli in impianti di riciclo di materiale plastico: “L’idea è fare prodotti uguali a quelli che vengono realizzati con gli idrocarburi – sottolinea Fabrizio Di AmatoÈ un processo di upcycling che può sostituire il prodotto vergine. Non si usa solo per fare panchine o bidoni per la raccolta ma anche per costruire pezzi di automobili”. Grazie alle tecnologie sviluppate da Maire Tecnimont e oggi confluite anche in NextChem, società dedicata alla transizione, è possibile utilizzare i vecchi impianti per recuperare carbonio e idrogeno dalle tonnellate di rifiuti raccolti invece di mandarle in discarica o smaltirle pagando a caro prezzo i partner europei: “Riciclandoli in gas sostitutivo del metano si potrebbe ridurre del 10% il fabbisogno di gas per il settore termoelettrico. Con la nostra tecnologia si può risparmiare fino al 90% delle emissioni di CO2. Il concetto è quello del distretto circolare verde dove i rifiuti diventano idrogeno, metanolo, fertilizzanti”. L’augurio di Fabrizio di Amato è che in Italia venga disegnata al più presto una politica industriale dell’energia che tenga conto della transizione ecologica: “Io la inserirei come legge costituzionale, così nessuno la potrà più smontare. Adesso – conclude – stiamo pagando le non scelte del passato”.

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Luciano Castiglione: efficientamento e transizione energetica, l’opinione dell’esperto

Luciano Castiglione, esperto nel comparto dell’efficientamento energetico: “Il settore privato può essere il motore del cambiamento ed un catalizzatore di iniziative atte a favorire la transizione energetica del Paese”.

Luciano Castiglione

Luciano Castiglione: efficientamento e transizione energetica, l’analisi dell’esperto

Il settore privato come motore del cambiamento e catalizzatore di iniziative per agevolare la transizione energetica del Paese. Ne parla Luciano Castiglione, esperto nel settore dell’efficientamento energetico che analizza sul suo blog le tematiche più discusse, legate all’ambito professionale in cui opera. In un momento in cui le politiche nazionali puntano a rendere più efficiente il patrimonio edilizio e a ottimizzare i consumi energetici, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), il settore privato può essere “il vero protagonista” con “la sua capacità di contribuire a raggiungere questi obiettivi estremamente ambiziosi”, scrive l’esperto in un focus dell’aprile 2021. Luciano Castiglione pone l’attenzione in particolare sull’aggregato del condominio: “Possiamo ricordare a titolo di esempio le iniziative legate all’ecobonus, superbonus ed al sismabonus”, a cui si aggiungono “le opportunità di autoproduzione diffusa incluse nei provvedimenti noti sotto il nome di ‘comunità energetiche’ e, in ultimo, l’ammodernamento delle ‘colonne montanti’, che è il tema meno noto”. È necessario in quest’ottica considerare che “gli edifici condominiali costruiti ante il 1970, ed in alcuni casi fino al 1985, sono caratterizzati da impianti elettrici interni (quelli cioè che vanno dal confine del condominio al contatore) vetusti”. Impianti “progettati e tarati sulla base di esigenze di carico elettrico molto diverse rispetto alle attuali” e pertanto non idonei a soddisfare le necessità degli utilizzi finali odierni. E anche la bonifica delle colonne montanti rappresenta “un’opportunità per la diffusione delle moderne infrastrutture telefoniche (fibra in casa) e per dare impulso all’adeguamento dell’impianto di terra dello stabile”.

Luciano Castiglione: il ruolo del settore privato nell’agevolare la transizione energetica

Luciano Castiglione parla nella sua analisi del contributo dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) nello stabilire l’iter da seguire: in particolare l’Autorità ha previsto che i Distributori Locali o le loro associazioni, con le associazioni degli Amministratori di Condominio, “definiscano un ‘contratto standard’ che ne regolamenti i rapporti fornendo le istruzioni operative e valutando anche l’opportunità di escludere il Distributore dalle responsabilità nel caso di interruzioni dell’energia elettrica se questi lavori di adeguamento non verranno fatti”. Tali interventi potranno essere compiuti con “centralizzazione dei contatori in apposito vano condominiale” oppure “senza centralizzazione”. L’obiettivo finale è quindi “garantire la possibilità che ogni condomino possa contrattualizzare una potenza fino a 6,6 kW”, in maniera tale da “soddisfare le moderne esigenze e garantire la stabilità dell’erogazione dell’energia elettrica ed incrementare la sicurezza complessiva scongiurando il surriscaldamento dei cavi”. Al termine dei lavori, aggiunge inoltre Luciano Castiglione, è previsto che il Distributore Locale rimborsi le spese “in funzione anche del numero dei piani dello stabile e degli utenti per piano, della centralizzazione o meno del vano contatori e delle opere edili necessarie”, rendendo quindi neutro l’investimento economico effettuato dai proprietari. Insomma “un esempio tra tanti di come il settore privato può essere il motore del cambiamento ed un catalizzatore di iniziative atte a favorire la transizione energetica del Paese”.

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Marco Nicola Domizio, fondatore e CEO di Ares Ambiente: carriera e competenze

Ritratto formativo e professionale di Marco Domizio, founder e CEO di Ares Ambiente: l’azienda è specializzata nell’intermediazione di rifiuti e nella gestione di impianti autorizzati.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio, fondatore di Ares Ambiente: efficienza, economicità e trasparenza le leve di crescita

È il 2008 quando Marco Domizio fonda Ares Ambiente: da Treviolo, in provincia di Bergamo, dove ha sede l’azienda è arrivata rapidamente a farsi strada nel settore ponendosi come anello di congiunzione tra i soggetti attivi in Italia nel ciclo di gestione del rifiuto. Specializzata nell’intermediazione di rifiuti e nella gestione di impianti autorizzati, si occupa di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani, speciali pericolosi e speciali non pericolosi su tutto il territorio nazionale. Marco Nicola Domizio ne ha improntato la crescita su efficienza, economicità e trasparenza, peculiarità attestate anche dalle numerose certificazioni acquisite nel corso degli anni: Qualità (UNI EN ISO 9001:2015), Ambiente (UNI EN ISO 14001:2015 e Regolamento Europeo EMAS), Sicurezza (UNI ISO 45001:2018) e Responsabilità Sociale (SA 8000:2014). Iscritta presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, Categoria 8 Classe A e Categoria 4F e 5F – Sezione Regionale della Lombardia, lo scorso novembre è stata riconosciuta Azienda Best Performer di Bergamo nell’ambito di uno studio promosso da Italy Post per conoscere le realtà performanti delle sei province più industrializzate d’Italia.

Marco Domizio: il profilo professionale del CEO di Ares Ambiente

Il percorso professionale di Marco Nicola Domizio, nato nel 1974, prende il via dopo il conseguimento del Diploma di Geometra. Inizialmente lavora per conto di un’azienda attiva in Lombardia nell’intermediazione dei rifiuti per la quale si occupa anche della partecipazione alle gare di appalto. Successivamente entra in una società specializzata in attività di spurghi e pulizie industriali dove, in qualità di Responsabile Commerciale, arriva ad ampliare significativamente la clientela contribuendo inoltre alla realizzazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo, attivo ancora oggi. Ricopre la stessa posizione all’interno di un’azienda primaria dell’hinterland milanese: in questi anni lavora anche all’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania. In seguito, si specializza in attività di trasporto transfrontaliero di rifiuti, sia a mezzo gomma/intermodale che a mezzo nave. Nel corso della sua carriera Marco Domizio ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità: gli è stata inoltre affidata la gestione di una cava di estrazione di minerali naturali. Prima di dare vita ad Ares Ambiente, ha collaborato con due realtà attive in campo ambientale: una di trasporti conto terzi e una di intermediazione.

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L’azienda: Ideal Standard, focus sull’innovativo progetto “Ferrari Experience”

"Ferrari Experience": il roadshow di Ideal Standard consente a tutti gli ospiti di vivere da protagonista una giornata indimenticabile, immersi nel mito della scuderia.

Ideal Standard

Ideal Standard "Ferrari Experience": una cinque giorni per immergersi a 360° nel mondo del Cavallino

È Ideal Standard a promuovere il roadshow "Ferrari Experience", dedicato a un target selezionato di installatori e di imprese clienti: una cinque giorni a Maranello e a Modena pensata per immergersi nel mito Ferrari. L’azienda attiva su scala internazionale nella progettazione di soluzioni per ambienti bagno collabora da sempre con i maestri del design per dar vita a prodotti iconici al fine di accompagnare l’evoluzione della società. Nell’ambito della "Ferrari Experience" si sono susseguiti anche diversi incontri per aggiornare i partecipanti sugli ultimi trend del settore delle soluzioni per il bagno e sull’ampia gamma di proposte e novità di prodotto, a partire dall’innovativo approccio alla progettazione del bagno cross category Singular™ sviluppato da Ideal Standard. Sono inoltre state presentate le proposte della linea i.life A, B e S, progettata nell’ottica di portare la semplicità del design in tutte le case. Dalla scoperta del Museo Ferrari di Maranello fino a una esperienza adrenalinica all’autodromo di Modena gli ospiti di Ideal Standard hanno poi avuto modo nel corso dei cinque giorni di immergersi a 360° nel mondo del Cavallino.

Ideal Standard: design e funzionalità alla base di una importante storia tra innovazione e traguardi

Esiste un comune denominatore che accompagna da sempre Ideal Standard e Ferrari: la storia. L’azienda leader nella progettazione di soluzioni per il bagno se l’è costruita in oltre 100 anni di attività impegnandosi sempre fortemente nell’ottica di poter contribuire a migliorare la vita delle persone e di plasmare il futuro del Modern Living. Tradizione e innovazione ne improntano la produzione: Ideal Standard propone soluzioni all’avanguardia, pensate per rendere l’ambiente bagno sempre più sicuro, sostenibile e confortevole. I sanitari, la rubinetteria ma anche cabine e piatti doccia, vasche, mobili, ceramiche e accessori per il bagno: funzionalità e design si coniugano nelle proposte dell’azienda, da sempre in grado di garantire risposte rapide ed efficaci alle necessità attuali e future dei clienti. E attraverso "Ferrari Experience" l’azienda si unisce a un’altra icona senza tempo, anch’essa conosciuta in tutto il mondo per la capacità di coniugare nel proprio ambito design e performance.

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La Luiss nella top 100 degli istituti Social Sciences, Andrea Prencipe: “Orgogliosi”

L’innovazione e l’internazionalizzazione sono i pilastri che hanno reso possibile il riconoscimento da parte del QS World University Rankings. Andrea Prencipe: "Nostri studenti pronti ad affrontare le complessità del futuro".

Andrea Prencipe

Andrea Prencipe: "Luiss sempre più competitiva nella comunità accademica globale"

Sono bastati cinque anni alla Luiss per guadagnare oltre 200 posizioni ed entrare di diritto nella top 100 delle università per l’area Social Sciences and Management. A dirlo il QS World University Rankings by Subject, che pubblica la classifica delle migliori università divise per singole aree disciplinari. L’Ateneo guidato da Andrea Prencipe si è distinto in particolare per la scalata nell’area Studi Politici ed Internazionali, dove raggiunge la prima posizione in Italia, la 10ª in Europa e la 22ª a livello mondiale. Più che positivo anche il posizionamento nell’area giuridica e in quella di Business and Management, che quest’anno raggiungono entrambe la top 100 mondiale. Il Rettore ha espresso profondo orgoglio per i risultati ottenuti, sottolineando la velocità della crescita portata avanti dall’Istituto. "Oggi – ha dichiarato Andrea Prencipe in occasione del riconoscimento – il nostro Ateneo specializzato nello studio delle Scienze sociali, dall’economia al management, dalla politica alle relazioni internazionali, dalla giurisprudenza al marketing, è sempre più competitivo nella comunità accademica globale".

Andrea Prencipe: "Innovazione, internazionalizzazione e interdisciplinarità al centro della nostra offerta"

Per il Rettore i risultati ottenuti dalla Luiss sono il frutto di continui investimenti in innovazione, internazionalizzazione e interdisciplinarità. Una strategia che ha avuto il merito di consolidare l’identità internazionale dell’Ateneo: "Oggi – ha ricordato Andrea Prencipela Luiss ha all’attivo accordi con oltre 300 Università in 65 paesi e più di 50 programmi di doppia laurea e partnership strutturate". È recente il lancio del programma di tripla laurea in Business Administration in collaborazione con la Renmin University of China di Pechino e la George Washington University. L’Ateneo ora sta spingendo sull’offerta formativa in lingua inglese, che già caratterizza la metà dei corsi. "Il modello formativo Luiss offre a studentesse e studenti l’opportunità di costruirsi una cassetta degli attrezzi ricca di conoscenze interdisciplinari, competenze robuste, metodi e linguaggi per affrontare la complessità delle sfide del futuro e generare impatto sulla società – ha detto Andrea Prencipe, che poi conclude – Incoraggiamo i futuri professionisti a porsi domande e ad imparare a costruire una conoscenza consapevole dei fenomeni con un approccio basato sull’indagine, proprio dei ricercatori".

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Valeur Group: disponibile la nuova piattaforma di prodotti strutturati sviluppata da LinkedTrade

Valeur Group: il lancio della nuova piattaforma SaaS di LinkedTrade segna per la società il raggiungimento di un nuovo importante traguardo.

Valeur Group

Valeur Group: gli obiettivi fissati e i traguardi raggiunti con l’acquisizione di LinkedTrade

Con l’acquisizione della FinTech company londinese LinkedTrade, annunciata lo scorso maggio, Valeur Group ha fin da subito manifestato le proprie intenzioni. L’operazione ha infatti consentito al Gruppo indipendente, specializzato in asset management e trading, di focalizzare l’attenzione sul consolidamento del posizionamento dei mercati, sull’incremento dei canali di distribuzione e sull’ampliamento dell’offerta di investimento. Il lancio ufficiale della “Valeur Digital Platform for Structured Products”, avvenuto lo scorso novembre, ha rappresentato per la società fondata nel 2010 da Lorenzo Vangelisti il primo importante traguardo della strategia di acquisizione. Valeur Group propone soluzioni ad alto valore aggiunto per strutturare strategie e prodotti di investimento personalizzati e conta oggi un totale di oltre 1.8 miliardi di euro di attivi in gestione.

Valeur Group: la nuova piattaforma di prodotti strutturati

La nuova piattaforma Saas Multi-Issuer, nata in collaborazione con LinkedTrade, rappresenta uno degli ultimi traguardi nel percorso di crescita di Valeur Group. “Valeur Digital Platform for Structured Products” è uno strumento all’avanguardia di gestione patrimoniale: avvalendosi dei vantaggi messi a disposizione dall’Intelligenza Artificiale, la piattaforma offre l’accesso ai mercati globali e consente il monitoraggio costante dei prodotti strutturati. La novità è stata presentata in occasione dei “Digital Platform & Wine Tasting Events”, eventi promossi nelle città di Ginevra, Zurigo e Lugano. La nuova Digital Platform è per Valeur Group un vero e proprio “balzo in avanti in termini di innovazione e tecnologia, una pietra miliare nella crescita” del Gruppo che oggi gestisce 18 fondi di investimento e offre i suoi servizi a livello internazionale attraverso Valeur Capital Ltd, Valeur Securities, Valeur SA e Valeur Concept.

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Linee vita: A cosa servono?

Lo scopo delle linee vita è quello di consentire che il lavoro da svolgere ad alta quota sia eseguito in sicurezza.

Nei lavori in quota, dove i lavoratori sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall’alto, e quando il dislivello è maggiore di quello imposto dalla legislazione vigente (2 mt), devono essere adottate misure di protezione collettive (parapetti, ponteggi, impalcature, reti, ecc), in mancanza di queste e/o per eliminare rischi residui occorre utilizzare Dispositivi di Protezione Individuale combinati con ancoraggi singoli o linee vita rigide o flessibili che siano. Come previsto dal D.L. 81 del 9 aprile 2008 art. 115.

Nei lavori in quota si è esposti a rischi, sia di caduta dall’alto o strettamente legati ad essa, sia di natura diversa in relazione alla attività specifica da svolgere e che procurano morte o lesioni corporali o danni alla salute.

Si individuano le seguenti tipologie:

1.Rischio prevalente di caduta a seguito di cadute dall’alto.

2.Rischio conseguente alla caduta derivante da:
a)Oscillazione del corpo con urto contro ostacoli (effetto pendolo)
b)Sollecitazioni trasmesse dall’imbragatura sul corpo al momento dell’arresto della
caduta
c)Tempo di permanenza in sospensione inerte al dispositivo di arresto caduta.

3. Rischio connesso al DPI anticaduta:
a)Non perfetta adattabilità del DPI
b)Intralcio ai movimenti provocato dal DPI
c)Rischio di inciampo su parti del DPI.

4. Rischi innescanti la caduta:
a)Poca aderenza delle calzature
b)Vertigini
c)Abbagliamento
d)Scarsa visibilità
e)Colpo di calore
f)Repentino abbassamento della temperatura

5. Rischi specifici dell’attività lavorativa:
a)Natura meccanica (urti, tagli, caduta di oggetti, ecc)
b)Natura termica (scintille, fiamme libere, ecc)
c)Natura chimica
d)Natura elettrica

6. Rischi di natura atmosferica:
a)Vento
b)Pioggia
c)Ghiaccio o neve sul piano di calpestio

Le tipologie di caduta considerate sono:

1. Caduta libera. Distanza di caduta, prima che il sistema di arresto inizi a prendere carico, è superiore ai 0,6 mt, sia in caduta verticale che in caduta inclinata dove non sia possibile camminare senza l’aiuto di un corrimano. La caduta libera massima consentita è comunque comunque contenuta in mt 1,5 mt contenuta in mt 1,5 mt. Naturalmente lo spazio di arresto potrà essere superiore determinato dalla tipologia degli assorbitori, dall’allungamento fisico/meccanico del sistema sollecitato.

2. Caduta libera limitata. Come sopra ma da 0 a 0,6 mt.

3. Caduta contenuta. Spazio percorso non in caduta libera ma in fase di rallentamento/arresto per intervento dei sistemi di assorbimento di energia. Non oltre i 0,6 mt.

4. Caduta totalmente prevenuta. Situazione in cui non si può cadere per un sistema di trattenuta che impedisce all’operatore di raggiungere la zona a rischio.

La “linea vita” è normalmente costituita da un insieme di ancoraggi e funi orizzontali in acciaio che consente a più operatori di agganciarsi con mezzi di protezione individuale e di lavorare su coperture edili con un’ampia libertà di movimenti in completa sicurezza.

È necessario realizzare uno studio preliminare in funzione delle tipologie di coperture affidando l’installazione di quanto serve solo a personale qualificato.

https://www.lazzaronisrl.com/

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Mercati USA e Cina, nuovi trend e quotazione: la nuova sfida in Illycaffè di Cristina Scocchia

Dopo aver risanato L’Oréal Italia e KIKO Milano, Cristina Scocchia ora ha il compito di guidare l’espansione di Illycaffè e il suo ingresso in Borsa. Un percorso, ha dichiarato la manager a "Repubblica", che verrà portato a termine nonostante i mutamenti negli scenari macroeconomici.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: "Caffè? Nel 2020 quasi la metà è stata consumata in casa"

Oltre un decennio nel settore della cosmetica non ha impedito a Cristina Scocchia di prendere in mano le redini di Illycaffè. Lo scorso gennaio, terminata l’avventura in KIKO Milano, la manager ha fatto il suo ingresso nel Gruppo di Trieste con due obiettivi ben precisi. Innanzitutto, il leader italiano nella produzione di caffè vuole dare il via ad un nuovo ciclo di espansione. Ma la vera sfida per l’azienda di Andrea Illy è arrivare a Piazza Affari. La scelta di affidare il processo a Cristina Scocchia non è un caso. Il curriculum della nuova AD di Illycaffè parla chiaro. In meno di dieci anni ha prima risanato L’Orèal Italia, per poi rilanciare anche il Gruppo di Antonio Percassi, riuscendo ad arginare con successo gli effetti della crisi causata dal Covid-19. Non sorprende dunque che la manager abbia già in mente la strategia da sottoporre al CdA. Un Piano che, ha spiegato in una recente intervista pubblicata su "Repubblica", tenga conto dei cambiamenti che la pandemia ha portato nelle abitudini dei consumatori. Gli ultimi dati del Consorzio promozione caffè sul consumo degli italiani dicono infatti che nel 2020, su 100 tazzine bevute, 48,5 sono state consumate a casa, 8,5 a casa di amici, solo 13,6 al bar e 13,3 al lavoro: "Un cambio di paradigma – ha spiegato – per tutti quelli come Illy che hanno le radici nel canale Horeca, una tendenza che proseguirà nei prossimi mesi visto che con il lockdown gli italiani si sono comprati le macchinette e un caffè su tre viene consumato in cialde".

Cristina Scocchia: "Incertezze dei mercati non impediranno l’ingresso di Illy in Borsa"

Per avviare la nuova fase di crescita, la manager intende cavalcare il trend positivo delle vendite online, che oggi rappresentano per Illy circa il 15% dei ricavi: "L’obiettivo è spingere su questo canale e raddoppiare. Ma – aggiunge Cristina Scocchiainvestiremo anche nei punti vendita che oggi sono 200 nel mondo, dalla A di Azerbaijan alla U di Usa". Ed è proprio sul mercato statunitense, il secondo più importante dopo l’Italia, che la società concentrerà buona parte dei suoi sforzi con l’intento di raddoppiare le vendite. Ma l’orizzonte di Illycaffè si estende anche ad Est: "La Cina è un mercato strategico dove investiremo molto. Il nostro è un caffè speciale, con un posizionamento di alta gamma, è uno degli aromi dell’Italia, e vogliamo fare leva sul nostro DNA per crescere all’estero partendo dall’Europa ed espanderci poi in Asia e Nord America". Obiettivi che, una volta raggiunti, serviranno da volano alla quotazione in Borsa. Sull’argomento la manager si dice ottimista, nonostante le incertezze su energia e materie prime: "Ogni crisi porta con sé anche delle opportunità. In quest’azienda ho trovato un’altissima qualità delle persone e dei processi, che mi rende fiduciosa nelle sue prospettive future. Non sarà il vento macroeconomico di questi mesi a impedire a Illy di andare avanti nel percorso verso la Borsa", conclude Cristina Scocchia.

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Investimenti sostenibili ESG: il progetto “BG4SDGs – Time to Change” di Banca Generali

Da un lato gli effetti generati dall’uomo sull’ambiente, dall’altro le modalità per intervenire con azioni di recupero sostenibile: Banca Generali, Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG, insieme al fotografo Stefano Guindani in "BG4SDGs – Time to Change".

Banca Generali: Agenda ONU 2030, una "bussola imprescindibile" negli investimenti sostenibili ESG

A che punto è la realizzazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite? Quali sono i risultati raggiunti? A queste e altre domande è dedicato "BG4SDGs – Time to Change", progetto fotografico realizzato da Stefano Guindani, fotografo di respiro internazionale, e Banca Generali. Come reso noto dall’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG, l’obiettivo è indagare lo stato di avanzamento dei 17 traguardi stabiliti dall’ONU nel documento "Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile", siglato a Parigi nel 2015. Per la sua ricerca Stefano Guindani ha viaggiato oltre i confini nazionali individuando casi critici e situazioni di eccellenza, spaziando tra Kenya, Brasile, Norvegia, Australia, Stati Uniti e Sudafrica. Un percorso che si muove lungo il solco dell’Agenda ONU 2030, una "bussola imprescindibile" nei principi legati agli investimenti sostenibili ESG, come evidenziato dall’AD dell’Istituto Gian Maria Mossa.

Investimenti sostenibili ESG: gli obiettivi del progetto "BG4SDGs – Time to Change" di Banca Generali

Tra le tappe del viaggio, Stefano Guindani ha testimoniato ad esempio gli sviluppi di un progetto in Kenya: qui, nel deserto del Chalbi – una delle zone più inospitali dell’Africa – alcune tribù locali hanno dato vita a un piccolo centro abitato chiamato North Horr. In questo contesto, l’organizzazione Amref ha avviato Heal, iniziativa che punta a cambiare radicalmente il rapporto di interdipendenza tra uomo e ambiente. È solo una delle ricerche riportate nel progetto "BG4SDGs – Time to Change" di Banca Generali, il cui obiettivo è esplorare sia gli effetti dell’uomo sull’ambiente sia gli interventi possibili per costruire un futuro realmente sostenibile. Tale filosofia si inserisce nelle attività portate avanti dall’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG, da sempre impegnato nella costruzione di soluzioni in linea con i Sustainable Development Goals dell’ONU. È anche il motivo per cui le proposte di Banca Generali sono sempre più indirizzate verso il cruciale ambito degli investimenti sostenibili ESG.

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Le località migliori per fare surf in Sardegna

La Sardegna non è solo una meta eccellente per gli amanti della natura, è anche una delle migliori località per fare surf, grazie alla qualità dei suoi venti e delle sue mareggiate, che permettono ai surfisti di praticare questo sport per oltre 200 giorni all’anno, ad aprile-maggio e in autunno. Le località migliori in cui praticare surf in Sardegna si trovano lungo la costa occidentale, essendo questa la parte più incontaminata dell’isola, dove non è presente il turismo di massa e si possono trovare onde in grado di arrivare anche ai 3-4 metri di altezza. Scopri tutti i collegamenti marittimi per la Sardegna su www.traghettolivornoolbia.it. In questo articolo, vediamo alcuni dei posti migliori in cui recarsi per praticare questo bellissimo sport!

La spiaggia di Capo Mannu a Oristano

Considerato in assoluto il paradiso dei surfisti, Capo Mannu dopo essere stato scoperto alla fine degli anni Ottanta, diventa ben presto una delle mete più ambite, sia a livello nazionale che internazionale.  Cosa rende questo posto così speciale? Essendo la baia esposta a sud-ovest, il maestrale arriva a creare onde alte anche 4 metri.  Punto di inizio della Penisola del Sinis, questo spot è consigliato soprattutto ai surfisti più esperti, dato il fondale roccioso e la presenza di forti correnti; a pochi km di distanza si trova invece Mini Capo, dove è possibile trovare numerose scuole di surf e surf camps, adatte anche ai principianti.

Fare surf a Buggerru

Spostandoci più a sud lungo la costa troviamo Buggerru, altro posto magico dove praticare surf in Sardegna. Cosa ha di particolare questa località? Poco affollato e caratterizzato da fondali sabbiosi e da mareggiate frequenti, è il luogo ideale per surfisti con poca esperienza. Inoltre, la posizione strategica in cui si trova questo territorio, gli permette di essere esposto costantemente alle perturbazioni atlantiche, africane e continentali, col risultato di avere molti giorni surfabili all’anno. Buggerru si divide poi in diverse località: il Molo, dove sono generalmente presenti le onde migliori, Portixeddu, indicata maggiormente per i surfisti più esperti, e infine San Nicolò, adatta sia ai principianti che ai surfisti professionisti.

La Baia di Chia e le sue bellezze

Per ultimo, ma non per importanza, la bellezza dei paesaggi e delle spiagge presenti nella Baia di Chia, a soli 50 km da Cagliari. Bagnata dal Mar Tirreno, è una delle mete più ambite dai surfisti, soprattutto durante la stagione invernale, meno affollata rispetto a quella estiva. Dato il fondale sabbioso con presenza di rocce di granito, questa località è consigliata in questo caso principalmente a surfisti con un livello medio-alto di esperienza, che saranno senz’altro in grado di godersi le onde che raggiungo anche i 4 metri di altezza.

Come abbiamo visto, le località per fare surf non mancano: dal nord al sud la Sardegna offre paesaggi suggestivi e onde alte per chi vuole impegnarsi in questo bellissimo sport, così come opportunità sia per i surfisti più esperti che per i principianti. Il consiglio è di visitare questi luoghi in autunno, quando sono meno affollati, così da poter godere del mare e delle sue bellezze in assoluta tranquillità!

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Oro Contro Inflazione e Crisi Economica Senza Fine

Oro è questa una delle poche difese che oggi hanno retto contro gli effetti negativi di inflazione e crisi economica, un rimedio vecchio quanto il mondo il cui valore non è stato intaccato nemmeno dalla tossicità dell’attuale sistema finanziario che si basa su un castello di carta chiamato valuta fiat.
Per oro da investimento in grado di resistere, almeno fino ad oggi, ad ogni crisi o dissesto di tipo finanziario si intende il lingotto in oro fisico da acquistare e detenere personalmente senza intermediari.
Acquistando lingotti da investimento entriamo in possesso di una riserva non solo in grado di mantenere il valore ma anche di essere monetizzato in modo diretto presso banchi metalli o attività come questo compro oro Firenze.
Questo vecchio metodo è stato utilizzato anche in passato per preservare il valore del la propria ricchezza durante momenti storici di particolare gravità come le guerre chi deteneva oro ha atteso il passare degli criticità per poi utilizzare il prezioso metallo per ricostruire o semplicemente per sopravvivere in momenti in cui la moneta aveva perso il suo valore.
Nonostante il momento attuale sia ben lontano da eventi di quella natura ed entità sono stati molti gli investitori che hanno convertito parte dei propri soldi in oro acquistandolo sotto forma di lingotti da investimento.
Una scelta che una certa parte della finanza non approva in quanto il prezioso metallo giallo non da dividendi.
La questione dividendi non è però un argomento sufficiente in quanto si tratta sempre di più di interessi minimi che non riescono nemmeno lontanamente a coprire l’attuale tasso di inflazione che si avvicina sempre di più alla doppia cifra.
Difficile trovare un asset che negli ultimi 20 anni sia cresciuto come la quotazione oro anche sommando i dividendi eventualmente accumulati e non spesi nel tempo.
20 anni fa il prezzo aureo si aggirava sugli 11 euro oggi il suo valore si avvicina ai 60 euro al grammo, una differenza che si commenta da sola e che può trovare confronti solo con le tanto discusse criptovalute ma solo in quei casi in cui siano state acquistate quando ancora non valevano nulla.

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Municipia S.p.A. e PA locale: i vantaggi un modello di servizio pubblico digitale circolare

L’importanza della tecnologia digitale (nelle sue forme integrate) quale "spunto" accelerativo della trasformazione dei processi nelle città: la vision di Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: servizi online per cittadini e imprese, Comuni più vicini alle persone

Le soluzioni di Municipia S.p.A. permettono di accelerare il percorso di trasformazione digitale degli Enti locali, garantire la continuità operativa alle attività dei dipendenti comunali e la fruizione via web di cittadini e imprese: un impegno che, alla luce del contesto attuale, si configura quanto mai necessario, come spiega il presidente Stefano De Capitani sui suoi social. "L’Italia è impegnata nelle azioni volte alla ripresa socio-economica delineata dal Pnrr. In questo contesto, la Pubblica Amministrazione, con i Comuni in testa, è stata investita del ruolo di motore del rilancio del Paese, anche nei termini di competitività nell’ambito europeo", osserva il presidente di Municipia S.p.A. richiamando in merito la Relazione 2021 del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini. "Le conclusioni appaiono positive soprattutto per la centralità con cui è inserito il tema della digitalizzazione e per la consapevolezza dimostrata riguardo all’importanza della tecnologia digitale (nelle sue forme integrate), quale spunto accelerativo della trasformazione dei processi sul territorio e in particolare nelle città": una consapevolezza che costituisce "una pietra miliare nel percorso di cambiamento della cultura del settore pubblico".

Municipia S.p.A: accelerare il percorso di trasformazione digitale degli Enti locali, l’impegno della società

L’applicazione dell’ICT ai servizi pubblici, come ha modo di sperimentare quotidianamente Municipia S.p.A. nei progetti che porta avanti nel Paese, permette agli Enti locali di garantire ai cittadini totale accessibilità con notevoli benefici in termini di innovazione e ammodernamento del sistema pubblico e soprattutto in ottica di maggior trasparenza e semplificazione di tutti i procedimenti amministrativi con tempi più rapidi e modalità di trasferimento dei dati più veloci e sicure. Municipia S.p.A. si muove in questa direzione al fianco di Comuni di ogni dimensione: la società del Gruppo Enginnering promuove lo sviluppo di un modello di servizio pubblico digitale circolare, in linea con una Trasformazione Digitale "end-to-end" che, oltre a migliorare la qualità della vita del cittadino, possa contribuire a produrre risparmio economico ed efficienza amministrativa per la PA locale e quindi valore per la collettività.

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A Lavello l’hotel cinque stelle lusso ideato dall’imprenditore Antonio Liseno

Descritto da “Food & Travel Italia” come un imprenditore dotato di “talento, fiuto, coraggio” e con “tanto amore per la propria terra”, Antonio Liseno è l’ideatore del San Barbato Resort Spa & Golf.

Antonio Liseno

Antonio Liseno: come nasce il San Barbato Resort Spa & Golf

Da sempre legato alla terra che l’ha visto nascere e crescere, la sua idea era quella di riuscire a realizzare un importante polo in cui si concentrasse un mix di eccellenze volto a valorizzare le tradizioni, i sapori e le storie della sua amata Basilicata. Così nel 2018 Antonio Liseno inaugura il primo hotel cinque stelle lusso della regione: il San Barbato Resort Spa & Golf. Proprio lì, nelle antiche Terre di Federico II, e più precisamente tra le pendici del vulcano Monte Vulture e la Valle del fiume Ofanto, oggi sorge una lussuosa struttura ricettiva in grado di trasformare il soggiorno dei propri clienti in un’esperienza multisensoriale fatta di panorami unici, totale relax e cucina d’autore. Su quest’ultimo aspetto in particolare si sono incentrate le collaborazioni avviate tra l’imprenditore e alcuni dei migliori rappresentanti della scena gastronomica italiana e internazionale. Dal proprietario del celeberrimo Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, Alfonso Iaccarino, al pizzaiolo numero uno al mondo, Franco Pepe, passando per lo chef giapponese Nobuya Niimori: i ristoranti del San Barbato portano tutti la firma di grandi personalità della cucina d’eccellenza.

Antonio Liseno: l’imprenditore che ha ideato il San Barbato Resort Spa & Golf

Dietro la creazione dell’elegante struttura ricettiva c’è tutta l’esperienza di una figura imprenditoriale affermata: quella di Antonio Liseno. Originario di Lavello, avvia la sua primissima attività poco dopo il diploma. Moderna Agricoltura Lavellese, questo il nome della cooperativa, nasce come una realtà specializzata nella raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli che in breve tempo arriva a inglobare 500 soci consorziati e raggiungere una posizione di rilievo nel settore. Dopo aver appreso tutte le dinamiche e le logiche che muovono i fili della grande distribuzione e aver sviluppato spiccate competenze tecniche e finanziarie nel settore, l’imprenditore si dedica a un nuovo progetto, questa volta legato al comparto dei technical consumer goods. È il 2007 quando fonda la SG Trading, una società dedicata alla commercializzazione dei prodotti Telecom Italia. Oggi divenuta SG S.p.A., si situa tra i principali player nella distribuzione dei beni elettronici di largo consumo e rappresenta il primo interlocutore nazionale e internazionale dei più noti brand di elettronica.

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La Materia Ri-Nata – Eco Ri-Uso, Trash “Global” Metropolis

La Materia Ri-Nata – Eco Ri-Uso, Trash “Global” Metropolis

ARTISTI : Lorenza Bucci Casari – Paolo Camiz – Silvano Debernardi – Caltanino – Guido Fauro – g. Marinò Sonia Mazzoli – Marisa Muzi – Roberto Saglietto – Simona Sarti – Federico Sambo – Federica Scoppa – Anna Maria Tani – TrasformArte – Sabrina Vallarano

A CURA DI: Sonia Mazzoli – Lorenzo Salinetti e Marina Zatta

Sabato 21 maggio 2022 sarà inaugurata nella galleria GARD Galleria Arte Roma Design – una nuova edizione della la tripla esposizione a tematica Ecologica, denominata La Materia Ri-Nata – Eco Ri-Uso, Trash “Global” Metropolis, nata come Progetto Espositivo Culturale nel 1997, da allora fiore all’occhiello della GARD, sono più di venti le edizioni passate, organizzate ed ospitate in location pubbliche, private ed Istituzionali, in Italia e all’Estero, gli artisti che in questi venti anni hanno partecipato sono circa 300 tutti di altissimo livello, molti di loro specializzati solo nell’Arte del Riuso. In questa nuova edizione, saranno presentate opere uniche di 15 artisti, diversi per linguaggi e stili, ma uniti dalla passione per l’arte e per la sperimentazione della materia, presenteranno una rigorosa selezione di opere pittoriche, sculture, design, volte a sensibilizzare il pubblico alle tematiche del riciclo del riuso e del rispetto del pianeta. La Materia Ri-Nata, nata per ridare nuova vita a materiali di scarto inutilizzati e da gettare, l’arte di riutilizzare quegli oggetti che vengono generalmente considerati “rifiuti”, qualificandoli come traccia del passaggio dell’uomo, anziché come rifiuti da espellere. Eco Ri-Uso, pezzi unici di design realizzati con l’utilizzo di materiali ed elementi di scarto oppure semplicemente destinati ad altri usi, Trash “Global” Metropolis mostra denuncia sul degrado urbano e globale.

Galleria Arte Roma Design: è una storica galleria aperta negli anni ’90 che ha nel tempo progettato centinaia di eventi d’arte con più di 1.000 artisti. Situata al centro di Roma, nel quartiere Ostiense che vede la presenza del sito archeologico della Piramide Cestia, del Cimitero Acattolico in cui sono sepolti molte personalità della Storia e della Cultura e della Centrale Montemartini, spazio industriale adibito a Museo Archeologico.

Soqquadro è un’associazione culturale che nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer.


DOVE: GARD Galleria Arte Roma Design – V. Dei Conciatori 3/i (giardino interno, codice d’ingresso 9090) M Piramide
INAUGURAZIONE: Sabato 21 Maggio – dalle ore 17.00 – alle ore 21.00
DURATA : Dal 21 Maggio al 7 Giugno 2022
ORARI: Dalle 16.00 alle 19.30 – dal lunedì – al venerdì – ( visitabile solo su appuntamento “ WhatsApp o Sms”)
INGRESSO: libero – Info e Prenotazioni +39 340.3884778 – Infomail: [email protected]
Ufficio Stampa – Marina Zatta
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Tutto quello che vuoi sapere sul Pilates

Se stai cercando una routine di allenamento che possa darti un buon equilibrio tra flessibilità, forza, tono muscolare e aiutarti a lenire alcuni dolori, la risposta che fa al caso tuo potrebbe essere più semplice di quanto pensi.

Sebbene il Pilates sia in circolazione da quasi 100 anni, sta ancora guadagnando terreno raccogliendo continuamente nuovi devoti. E c’è una buona ragione per cui è diventato tanto popolare: funziona.

COSA È IL PILATES?

Il Pilates è una forma di esercizio del corpo sviluppata da Joseph Pilates all’inizio del XX secolo, principalmente come metodo di recupero degli infortuni per i ballerini.

Col tempo, tuttavia, è diventato chiaro che anche la persona media poteva trarre beneficio da questa forma di esercizio.

Noi tutti camminiamo in un certo modo, stiamo in piedi in un certo modo e ci sediamo alla nostra scrivania in un certo modo. Quindi i nostri muscoli si sbilanciano a causa di un uso eccessivo e ciò che fa il Pilates è aiutare a contrastare questo sbilanciamento.

Alcuni dei principi che guidano il metodo Pilates includono la concentrazione su ogni movimento, l’uso dei muscoli dell’addome e della parte bassa della schiena, schemi di movimento fluidi e precisi e una respirazione costante e controllata.

A seconda dell’esercizio, le routine di Pilates possono essere eseguite su apparecchi appositamente progettati, su un tappetino oppure su una coperta.

Il Pilates si concentra più sul tono muscolare che sulla costruzione dei muscoli e si concentra specificamente sulla parte centrale del corpo, o quello che viene chiamato “core”.

Con il core, oltre alla zona dello stomaco, si intendono anche i fianchi e la schiena. Ciò che accade nel tuo core influisce sul resto del tuo corpo.

I BENEFICI DEL PILATES

Il Pilates isola e rilassa i gruppi muscolari e li rafforza grazie al controllo e al respiro. Può anche aiutarti con l’allineamento migliorando la tua postura, portandoti a camminare più dritto e più robusto.

Come lo yoga, uno dei migliori benefici è il benessere che può derivare dal sentirsi meglio. Rinforzando il core, può alleviare il mal di schiena perché, oltre ai muscoli contratti, il mal di schiena deriva anche dal disallineamento e dalla mancanza di forza.

Rilassarsi e rafforzare i muscoli porta un grande aiuto per il tuo corpo, come assicurarti di non essere curvo contro lo schienale di una sedia.

Quando sei accasciato contro lo schienale di una sedia, sei rimpicciolito, esercitando pressione sulla parte bassa della schiena, non riesci a digerire o respirare bene.

AVVERTENZE

Innanzitutto, è importante assicurarsi di avere un istruttore qualificato. Che si tratti di lezioni individuali o di gruppo, le lezioni devono essere adeguate al tuo livello e la difficoltà crescere lentamente.

In secondo luogo, è importante integrare i tuoi allenamenti con altri esercizi oltre al Pilates.

Non è necessariamente un esercizio autonomo.

Il Pilates non è un allenamento cardiovascolare. Consiste in un po’ di stretching profondo e un po’ di allenamento alla resistenza, ma dovrebbe far parte di un programma di esercizi ben bilanciato.

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Per il “LombardiaPost” Ares Ambiente di Marco Nicola Domizio è tra le aziende Best Performer di Bergamo

Attiva da oltre dieci anni nel settore dell’intermediazione dei rifiuti, Ares Ambiente è stata fondata a Treviolo da Marco Nicola Domizio, che oggi guida l’azienda nelle vesti di AD. Solidità finanziaria e risultati positivi alla base del riconoscimento di “LombardiaPost”.

Ares Ambiente

Ares Ambiente, l’AD Marco Domizio: “Risultato possibile grazie a competenze e professionalità”

“Viviamo da due anni nell’incertezza economica. Tuttavia non abbiamo mai fatto venire meno il nostro impegno a conferire i rifiuti delle attività produttive”. È con queste parole che Marco Domizio, founder e Amministratore Delegato di Ares Ambiente, ha commentato l’ingresso dell’azienda leader nel settore dei rifiuti tra le “Best Performer” 2021 della provincia di Bergamo. La classifica, promossa dal quotidiano “LombardiaPost” e stilata dal Centro Studi Italy Post, ha premiato risultati e solidità finanziaria dimostrata tra il 2017 e il 2019 dalla realtà di Treviolo. Nello specifico, ad ottenere il riconoscimento aziende, soprattutto Pmi, che nel triennio si sono distinte per un rating che va da “equilibrato a ottimo”, che hanno prodotto utili e il cui margine operativo lordo medio (EBITDA) non è mai sceso sotto il 5,37%. “Abbiamo raggiunto questo risultato grazie a tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a consolidare la nostra posizione nel mercato – ha dichiarato l’AD di Ares Ambientelavorando con la massima professionalità e con competenze che continuano a crescere e rinnovarsi”.

Ares Ambiente: storia e attività

Nonostante gli effetti della pandemia, per Ares Ambiente gli ultimi anni sono stati all’insegna della crescita. Fondata nel 2008 da Marco Nicola Domizio, tratta rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con soluzioni per oltre 830 codici CER/EER. L’azienda opera su tutto il territorio italiano ed è attiva anche nella gestione di impianti autorizzati. Attualmente è impegnata anche nella realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio che servirà per trasformare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani FORSU in ammendanti naturali destinati all’agricoltura, attività che la stessa Ares Ambiente porta avanti sui terreni di sua proprietà. Il riconoscimento del quotidiano lombardo arriva dunque a conferma di un percorso che si basa su criteri di efficienza, economicità e trasparenza. La società, oltre a possedere numerose certificazioni, come ad esempio Qualità (UNI EN ISO 9001:2015), Ambiente (UNI EN ISO 14001:2015 e Regolamento Europeo EMAS), Sicurezza (UNI ISO 45001:2018) e Responsabilità Sociale (SA 8000:2014), ha ottenuto infatti anche 3 stelle, ossia la valutazione massima, nel Rating di Legalità concesso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in accordo con i Ministeri degli Interni e della Giustizia.

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Lego Serious Play: come migliorare la gestione dei near miss

Comunicato Stampa

Lego Serious Play: come migliorare la gestione dei near miss

 

Il 21 giugno 2022 si terrà a Brescia un corso in presenza per favorire un’adeguata gestione dei near miss aziendali attraverso la metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®, un processo progettato per migliorare l’innovazione e le prestazioni aziendali.

 

Secondo alcuni studi, per ogni incidente grave che avviene nei luoghi di lavoro ce ne sono 30 meno gravi e 300 incidenti che non hanno provocato danni alle persone. Ed infatti nelle aziende sono spesso molto numerosi gli incidenti mancati, gli eventi che potevano causare un infortunio o un danno alla salute, ma per un caso fortuito non lo hanno fatto.

 

Attraverso le informazioni rilevabili da tutti questi incidenti mancati, dai cosiddetti near miss, dai mancati infortuni, dagli incidenti sfiorati e da tutte le non conformità si possono ricavare indicazioni essenziali per la gestione della sicurezza aziendale e la prevenzione efficace di infortuni e malattie professionali.

 

Ma la rilevazione di tutti questi eventi, in grado di mostrare i difetti nel sistema di prevenzione aziendale, deve essere adeguata: per imparare a rilevare, registrare e analizzare i near miss sono necessarie metodologie di formazione innovative ed efficaci.

 

Esistono corsi in presenza che utilizzano metodologie formative basate sul gioco per imparare la corretta gestione dei near miss?

 

Il nuovo corso in presenza per la corretta gestione dei near miss

Per migliorare la gestione degli incidenti e infortuni mancati attraverso un metodo formativo innovativo l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 21 giugno 2022 a Brescia un corso di 8 ore in presenza dal titolo “WORKSHOP LEGO® SERIOUS PLAY®. Come migliorare la gestione dei near miss”.

 

Molte aziende che hanno implementato procedure e protocolli per la rilevazione dei near miss si sono accorte che le rilevazioni erano carenti o poco utili ai fini della prevenzione.

Il corso/workshop si pone, dunque, l’obiettivo di migliorare la gestione dei near miss aziendali.

 

Per migliorarne la gestione è necessario affrontare vari aspetti: l’aumento del numero delle segnalazioni, il miglioramento della qualità della segnalazione e delle informazioni trasmesse, il miglioramento e rispetto delle procedure aziendali riguardo ai tempi di rilevazione, alla modulistica, ai metodi di rilevazione, …

 

Il corso è rivolto a RSPP, ASPP, Formatori della sicurezza, Coordinatori, HSE Manager e Consulenti ed il docente è Lucio Fattori: formatore qualificato in materia di sicurezza sul lavoro e facilitatore certificato di LEGO® SERIOUS PLAY® method and materials.

 

Una innovativa metodologia fondata sui mattoncini LEGO®

Per essere un buon formatore e consulente è necessario, oltre ad aver maturato una buona esperienza sul campo, disporre di un’idonea e ben fornita cassetta degli attrezzi con nuove metodologie e tecniche didattiche.

La metodologia LEGO® SERIOUS PLAY® – nata all’inizio degli anni 2000 dalla relazione fra LEGO Group e la business school IMD di Losanna – è un processo innovativo progettato per migliorare l’innovazione e le prestazioni aziendali.

 

LEGO® SERIOUS PLAY® è una vera e propria metodologia di facilitazione fondata sull’impiego dei mattoncini colorati LEGO® come supporto metaforico all’espressione, al confronto e all’accelerazione dei processi decisionali.

La pratica metaforica al centro di LEGO® SERIOUS PLAY® conduce a costruire con le proprie mani modelli tridimensionali del tema in gioco, sia esso di carattere strategico, operativo o relazionale, favorendo un chiaro e reale apprendimento.

 

Gli argomenti del corso e le informazioni per iscriversi

Il corso “WORKSHOP LEGO® SERIOUS PLAY®. Come migliorare la gestione dei near miss”, organizzato dall’Associazione AiFOS, si terrà il 21 giugno 2022 – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – a Brescia presso Aifos Service in via Branze n. 45.

 

Durante la giornata verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • introduzione al metodo LEGO® SERIOUS PLAY®
  • la rilevazione dei near miss
  • i principali vantaggi
  • cosa può influire sulla rilevazione
  • come i near miss si inseriscono nel contesto aziendale
  • strategie per il miglioramento delle rilevazioni.

 

La partecipazione al corso vale come 8 ore di aggiornamento per RSPP/ASPP e Coordinatori alla sicurezza, 4 ore di aggiornamento per formatori qualificati seconda area e 4 ore terza area tematica. Il corso è valido anche ai fini della formazione prevista per il Manager HSE (UNI 11720:2018 – area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro) e ai fini della formazione per i Consulenti AiFOS (ambito organizzazione e gestione delle risorse umane).

 

Per avere ulteriori dettagli sul corso e iscriversi, è possibile utilizzare questo link: https://aifos.org/home/formazione/corsi/corsi-in-programma/corsi-in-programma/workshop_lego_serious_play

 

 

Per informazioni e iscrizioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it  – [email protected][email protected]

 

 

19 maggio 2022

 

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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“La Traiettoria”, l’autobiografia di Alessandro Benetton presto nelle librerie

La bocciatura al liceo, il dissenso con la famiglia e le esperienze accumulate in anni di carriera imprenditoriale. Per la prima volta Alessandro Benetton condivide i dettagli più personali della sua vita, tra regole familiari infrante e lezioni da cui prendere ispirazione.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: "Grazie a cadute e sbagli ho scoperto sulla mia pelle come migliorarmi"

Dai video Youtube alla pubblicazione di un libro: un percorso ormai diffusissimo tra i giovani influencer, ma che fa notizia quando il protagonista è niente meno che Alessandro Benetton. Il fondatore di 21 Invest, nonché neo Presidente della holding di famiglia Edizione, ha infatti pubblicato la sua nuova autobiografia dal titolo "La Traiettoria". Edito da Mondadori, il libro è disponibile dal 10 maggio. A darne la notizia lo stesso imprenditore in un video sul suo canale Youtube: "Ho sempre amato scrivere – spiega – ma ho sempre rifiutato. Cosa potevo mai dire di diverso e di utile? Intorno al mio 50° compleanno qualcosa è cambiato". Due i motivi dietro la scelta di Alessandro Benetton. Il primo è strettamente connesso all’attività iniziata sui social: "Da quando ho incominciato a interagire mi sono reso conto che tante cose che davo per scontato non lo sono affatto. Spesso studenti e giovani imprenditori mi scrivono per dire che grazie alla mia esperienza hanno imparato qualcosa di nuovo. Ecco che l’idea di un libro ha iniziato ad avere un senso".

Alessandro Benetton: "Il mio cognome un’opportunità ma allo stesso tempo un ostacolo"

Su Youtube l’imprenditore anticipa alcuni dei passaggi della sua vita privata e professionale che finora non era mai riuscito a condividere: "Nel libro – spiega Alessandro Benettonracconto ad esempio in modo schietto di come sono stato bocciato al liceo. Una cosa che tempo fa mi faceva vergognare ma che oggi so essere stata fondamentale per trovare il mio percorso, la mia traiettoria". L’altra motivazione dietro la scelta di scrivere un’autobiografia il bisogno di fissare dei punti fermi, tra cui spicca in particolar modo il rapporto con la famiglia. "Per tanto tempo è stato complicato e, non lo nego, a volte mi ha fatto soffrire. Mio padre è un gigante dell’imprenditoria e ciò mi ha sicuramente concesso tante opportunità sia sullo studio che sul lavoro. Ma l’ombra di un gigante è molto ampia e per uscirne bisogna camminare parecchio". Fin dai primi anni il percorso imprenditoriale di Alessandro Benetton prende una strada diversa da quella degli affari di famiglia, con la fondazione di 21 Invest e l’ingresso nel private equity: "Ho sempre voluto che la gente pensasse a me prima di tutto come ‘Alessandro’. Volevo tracciare il mio percorso e l’unico modo per farlo era infrangere le regole, anche se questo voleva dire dissentire con mio padre". Fallimenti, successi, sofferenze, gioie, esperienze e persone: "Scrivere questo libro mi ha permesso di ricordarmi che cosa provavo allora, quando cercavo ancora la mia strada. E allo stesso tempo – conclude – mi ha permesso di guardare al passato con una prospettiva nuova, quella di imprenditore e di padre".

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Fare la SEO Audit relativa ai Core Web Vitals usando Screaming Frog

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  • 18 Maggio 2022

Core Web Vitals sono delle metriche lanciate da Google a metà del 2020, e riguardano le performance del sito. In questo articolo spiegheremo come farne un’audit completa con il tool Screaming Frog.

Audit dei Core Web Vitals

Per accedere ai dati di tutte le pagine di un sito al fine di realizzare un’audit abbiamo bisogno di:

  • Uno strumento di scansione; in questo caso utilizzeremo la versione a pagamento di Screaming Frog, che permette l’utilizzo delle API degli strumenti Google.
  • Le API di accesso a Pagespeed Insight;
  • Un sito da analizzare.

API di Pagespeed Insight

Il metodo più semplice per ricevere le API di Pagespeed è generare un progetto sulla console degli strumenti da developers di Google (o Google APIs) o ancora più facile ricevere una key dalla pagina di spiegazione delle API di Pagespeed. Una volta ottenuta la key sarà necessario inserirla nello strumento, Screaming Frog.

Attivazione di Screaming Frog

Per attivare la key di PageSpeed Insight sarà necessario inserirla dalla voce del menu Configuration > API access > Pagespeed Insight.

Una volta inserita nella voce “Secret Key”, cliccare su “Connect” per iniziare appunto la connessione. A questo punto le API sono connesse.

NOTA: qualora ci fossero problemi di compatibilità della key, assicuratevi che il progetto generato abbia attivato gli accessi alle API di Pagespeed Insight.

Raccogliere i dati

Una volta fatta partire la scansione di un sito sarà possibile vedere nel pannello laterale Overview il numero di pagine che presentano errori. Le categorie di errori sono le stesse presente sui tools di Google, di conseguenza sarà facile rintracciare le guide ufficiali per modificare i parametri fuori standard segnalati.

Cliccando sulla voce di errore sarà possibile vedere l’elenco completo delle URL coinvolte nella voce, anche se questa non è l’unica vista che rende possibile controllare le correzioni da effettuare. Infatti, se invece si volessero controllare le statistiche delle singole pagine, una per una, basterebbe aprire la schermata “Pagespeed” dei pannelli di Screaming Frog.

Perché è importante migliorare i Core Web Vitals di un sito?

I Core Web Vitals ci dicono quali pagine del nostro sito web sono veloci e quali risorse o elementi ne rallentano il caricamento. Forniscono inoltre indicazioni utili sul come migliorare tali problematiche.

Ottimizzando a dovere i Core Web Vitals è possibile migliorare notevolmente il caricamento delle pagine e l’esperienza di navigazione offerta. Di conseguenza, è molto probabile che Google decida di migliorare il posizionamento del sito in questione a seguito delle ricerche effettuate dagli utenti.

Come recentemente affermato anche da Andrea Preite (trovi qui l’intervista del CEO di Rixalto Media) grazie a questi aspetti, all’apparenza un po’ più tecnici, è possibile migliorare e valorizzare la propria presenza online.

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Claudio Descalzi: Eni, il commento dell’AD sulla performance del primo trimestre 2022

La crescita di Eni nel primo trimestre 2022: l’AD Claudio Descalzi parla dei risultati conseguiti "in un contesto di estrema volatilità dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali".

Claudio Descalzi

Eni, rilevanti sviluppi strategici nel primo trimestre 2022: il focus dell’AD Claudio Descalzi

Nel commentare la prima trimestrale 2022 l’AD Claudio Descalzi ripercorre "i rilevanti sviluppi strategici di Eni", capace di reagire "con rapidità alle mutate condizioni del mercato energetico facendo leva sulla dimensione globale del nostro settore upstream e sulle consolidate relazioni con i Paesi produttori per identificare nuove opportunità di forniture per l’Europa, incrementali e alternative a quelle esistenti". Nel trimestre sono stati chiusi "importanti accordi con Algeria, Egitto e Congo, e un altro ancora in Angola, che rafforzano ulteriormente le attività congiunte con le società di stato locali con l’obiettivo di promuovere maggiori flussi di export di gas naturale a beneficio dell’Italia e dell’Europa nel contesto della transizione verso un’economia decarbonizzata". È stato completato "con successo" l’iter di quotazione della consociata upstream norvegese Vår Energi di cui Eni detiene il 64% e lanciata con BP l’operazione di integrazione dei rispettivi rilevanti portafogli upstream in Angola. Procede anche il percorso di Plenitude, la controllata che integra le energie rinnovabili con il retail gas&power, verso "la quotazione entro il 2022 subordinata alle condizioni di mercato". Eni poi ha annunciato "la prossima costituzione di una impresa per la Mobilità Sostenibile che combinerà le nostre bioraffinerie, il nostro network di punti vendita multi-prodotto, multi-servizio e la relativa clientela". In merito Claudio Descalzi aggiunge come proprio grazie a Plenitude e alla Mobilità Sostenibile il Gruppo punti "ad offrire alla nostra clientela distintivi prodotti decarbonizzati e servizi sostenibili". Importante, infine, sottolineare come nel trimestre sia stata anche completata "con successo l’offerta iniziale di sottoscrizione presso il listino londinese delle azioni di NEOA, un veicolo che identificherà opportunità di acquisizioni nei settori della decarbonizzazione e transizione energetica".

Claudio Descalzi: l’impegno di Eni nel garantire sicurezza e sostenibilità del sistema energetico

È anche nei numeri del primo trimestre "la solidità e la resilienza" di Eni. Lo evidenzia l’AD Claudio Descalzi sottolineando il valore della performance registrata "in un contesto di estrema volatilità dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali". Rimanere "finanziariamente disciplinati" in un mercato caratterizzato da tale volatilità era quindi "cruciale" come osserva l’AD: "In tal modo abbiamo generato un free cash flow organico di 1,8 miliardi, nonostante i maggiori fabbisogni di capitale circolante connessi alla stagionalità delle vendite resi ancora più accentuati dall’aumento delle quotazioni delle materie prime". Non a caso Eni ha conseguito nel trimestre "un Ebit adjusted di Gruppo di €5,2 miliardi, con un incremento di €3,9 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 dovuto al robusto andamento della E&P grazie al forte scenario prezzi, e di GGP sostenuto dalla crescita del business internazionale del GNL e dalla flessibilità del nostro portafoglio di approvvigionamento": numeri che, come ricorda Claudio Descalzi, riflettono gli "evidenti progressi" compiuti "nell’attuazione della nostra strategia volta a garantire sicurezza e sostenibilità del sistema energetico mantenendo il nostro forte impegno a una giusta transizione energetica e alla creazione di valore per i nostri stakeholders".

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