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26 Dicembre 2017

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Come fare local SEO

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  • 26 Dicembre 2017

Per Local SEO si intende il posizionamento geolocalizzato di un sito nei risultati di ricerca sul web. Nella SEO tradizionale, l’intento è solitamente quello di riuscire a posizionare un sito a livello nazionale, nella SEO locale il fine è invece quello di riuscire ad ottenere visibilità all’interno di un’area ben definita e circoscritta (ad esempio una città o una regione) del territorio. Esistono infatti, realtà commerciali che vendono i propri servizi o prodotti soltanto all’interno di un’area specifica e non hanno per questo alcun interesse a posizionarsi bene a livello nazionale. È questo il caso di ristoranti, liberi professionisti, strutture ricettive, piccoli negozi e studi medici.

È noto infatti, che gli utenti siano soliti digitare sui motori di ricerca la tipologia di prodotto o servizio di cui hanno bisogno, seguiti dal nome della città: queste ricerche così precise e circoscritte ad un’area specifica (ad esempio “pizzeria Firenze”) hanno un’alta percentuale di conversione e fanno per questo “gola” a tantissimi commercianti e professionisti, questo è il motivo per il quale si tenta di ottener il miglior posizionamento possibile per una determinata chiave di ricerca in ambito locale.

Tecnicamente, come è possibile fare local SEO?

  • La prima cosa da fare per riuscire ad ottenere un buon posizionamento a livello locale è quello di iscrivere la propria attività su Google My Business ed aprire dunque una scheda contenente una attenta descrizione dell’attività e tutta una serie di informazioni utili agli utenti. Tra queste, sono sicuramente d’effetto delle esaurienti foto di qualità, gli orari ed i giorni di apertura, una descrizione approfondita dei prodotti e servizi offerti, l’indirizzo ed i recapiti telefonici.
  • In secondo luogo è bene individuare con precisione le parole chiave più adatte per le quali posizionare il sito, sfruttando tools online, come il Google Keywords Planner, che consentono di ottenere le parole chiave più pertinenti con il riferimento al nome della città da aggiungere nel filtro “Parole chiave da includere”.
  • Altro elemento decisivo nel riuscire a determinare il buon posizionamento della tua attività sulle ricerche locali, è la corretta ottimizzazione per i dispositivi mobile: gli utenti infatti, usano tantissimo dispositivi quali smartphone e tablet per trovare informazioni circa prodotti e servizi disponibili in città, ed è importante per questo motivo il fare in modo che tutti possano fruire perfettamente dei contenuti del sito nonostante le dimensioni ridotte del display. Spesso gli utenti fanno delle ricerche specifiche quando hanno già deciso di quale tipo di servizio fruire (ad esempio una cena in pizzeria) ed effettuano una ricerca ben precisa (ad esempio “pizzeria Firenze”) poco prima di recarsi sul posto, per cui è facilmente intuibile quanto sia importante riuscire ad ottenere la giusta visibilità in questa situazione. All’interno di una pagina del sito, giudica tu se direttamente in homepage oppure nella pagina “Contatti”, inserisci una mappa di Google con un pin che consenta facilmente agli utenti di individuare l’esatta ubicazione della tua attività commerciale.

Curare gli aspetti di cui sopra è importante, ma una corretta ottimizzazione interna del sito è imprescindibile per riuscire ad ottenere i risultati sperati. Per questo è bene inserire sempre il nome della città in cui ha sede l’attività all’interno del tag title, dei tag H1 e H2, nelle immagini nonchè  nel title e nella meta description. Questi ultimi due rivestono un ruolo particolarmente importante perché, se scelti con cura e quindi redatti in maniera accattivante, possono indurre gli utenti a cliccare molto di più rispetto un testo qualsiasi. Non dimenticare inoltre, di portare avanti una mirata strategia di link building che preveda la pubblicazione del tuo sito anche all’interno di siti a tema e directory locali di grande spessore tra le quali Yelp. Infine, crea dei profili social della tua attività (Facebook, Instagram e Twitter su tutti) e pubblica con una certa frequenza nuovi contenuti che possano coinvolgere gli utenti mostrando loro la passione e l’attenzione che applichi quotidianamente nel tuo lavoro.

Questo articolo è scritto e offerto da https://egidioimbrogno.it, consulente SEO Specialis esperto in realizzazione siti web Varese

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Gli effetti nocivi delle medicine per la disfunzione erettile sulla vista

Eric Wooltorton ha pubblicato sul giornale dell’Associazione Medica Canadese (CMAJ) un articolo riguardante le perdite della vista associate all’uso di Viagra (Sildenafil), Cialis (Tadalafil) e Levitra (Vardenafil).

E’ stato appurato che le medicine in grado di inibire l’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (Viagra, Cialis e Levitra), per questo impiegate nel trattamento della disfunzione erettile, possono avereeffetti temporanei e secondari sul senso della vista in meno del 10% degli uomini che ne fanno uso.

2017: i primi casi di perdita della vista negli uomini in cura col Sildenafil

Si tratta di una questione emersa nel 2017 dopo una piccola serie di casi di uomini che dopo aver fatto uso del Sildenafil erano andati incontro ad un’immediata e importante carenza del senso della vista.

NAION e perdita della vista

Nel Luglio del 2017, la FDA (Food and Drug Administration) ha approvato una nuova etichettatura di Viagra, Levitra, e Cialis, in considerazione di questi casi di carenza della vista correlate al NAION (neuropatia ottica ischemica anteriore non-arteritica).

La maggior parte di questi pazienti presentavano fattori di rischio, anatomici o vascolari, per lo sviluppo del NAION, tra cui: sindromi del disco, età sopra ai 50 anni, diabete, ipertensione, malattie delle arterie coronarie, iperlipidemia e fumo.

2017: i casi di perdita della vista in uomini a rischio ION che assumevano Sildenafil e medicine affini

Il 18 Maggio 2017, un totale di 43 casi di neuropatia ottica ischemica (ION) tra i pazienti che usavano inibitori del PDE-5 sono stati riportati nel Adverse Event Reporting System del FDA. 38 casi sono stati associati col Sildenafil, 4 col Tadalafil e un caso col Vardenafil.

  • La maggior parte di questi casi (25 su 43) sembrano essere un sottotipo della sindrome del NAION.
  • 36 dei 43 casi riportati sono accompagnati da perdita della vista; 26 su 36 casi registrano una perdita della vista prolungata o permanente.Gran parte dei casi associati al Sildenafil (21 su 38) sembrano essere casi di NAION.
  • 31 su 38 casi presentano una perdita della vista che è continua o permanente in 22 casi. La perdita della vista non è stata documentata nei rimanenti 7 casi.
  • In 19 dei 38 casi, una diminuzione o una perdita della vista è stata registrata nelle 36 ore successive alla somministrazione del Sildenafil. Health Canada ha recentemente invitato a rivolgere attenzione al fatto che il NAION è stato riscontrato in chi fa uso degli inibitori del PDE5.

Il 31 Ottobre 2017 ci sono stati 5 casi in Canada di problemi della vista che potrebbero essere correlati ad una cura per la disfunzione erettile.

Comunque un legame causale tra l’uso di Cialis 5mg, Levitra o Viagra col NAION non puo’ essere stabilito con certezza. Gli individui che soffrono di disfunzione erettile spesso presentano alter condizioni che li pongono a rischio di NAION.

Altre cause del NAION

La causa della sindrome del NAION è sconosciuta, e non è chiaro il motivo per cui un vasodilatore potrebbe causare danni vascolari del genere. Altri medicinali associati al NAION includono il Sumatriptan (Imitrex), Amiodarone (Cordarone) e decongestionanti nasali.

I pazienti a cui sono stati prescritti inibitori del PDE5 dovrebbero essere informati sui sintomi del NAION e essere consigliati di usare tali medicinali in modo discontinuo rivolgendosi immediatamente al medico nel caso si verificasse una perdita della vista.

Per i pazienti che sono stati interessati da un precedente episodio di NAION, il rischio potenziale di un ripetersi di questa sindrome dovrebbe essere discusso accuratamente prima di prendere in considerazione una prescrizione.

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Metodi per eliminare del tutto i peli

Tra i vari metodi che aiutano ad eliminare totalmente il problema “Peli superflui” c’è quello della Luce Pulsata , si tratta di un trattamento non invasivo che consente di eliminare i peli superflui attraverso un fascio di luce che va a colpire direttamente il bulbo pilifero.

Il risultato migliore che si ottiene con questo trattamento si ha sui peli che si trovano in fase Anagen, ovvero in fase di ricrescita del pelo. In pratica accade che durante la sua utilizzazione il bulbo pilifero ha un’alta concentrazione di melanina, una volta indirizzato il fascio di luce verso la cute, la luce pulsata viene attratta dalla melanina del pelo ed effettua una selezione proprio grazie alla differenza di colore.

A questo punto va a colpire il follicolo pilifero e ne distrugge il bulbo pilifero senza così causare danni all’epidermide. Un Centro estetico molto avanti in questo ambito è di Roma, il Centro Estetico Indavo, dove si effettuano trattamenti personalizzati di luce pulsata, che variano per la quantità di sedute necessarie in base a diversi fattori.

Fra i fattori che influiscono si sono sicuramente, assunzioni di alcuni medicinali, problemi di ormone oppure la quantità e lo spessore del pelo. In ogni caso, comunque i risultati sono visibili già dal primo trattamento. Ovviamente poi si deve ricordare che il trattamento di luce pulsata non può essere effettuato in alcuni casi come gravidanza, allattamento, su pelli abbronzate oppure quando si assumono antibiotici.

Il trattamento nel complesso garantisce risultati duraturi nel tempo, non lascia segni di cicatrici, limita la sensazione di dolore ad un semplice fastidio e non ha nulla a che vedere con il dolore avvertito dalle cerette a caldo o a freddo. Insomma questi sono sicuramente i vantaggi più importanti che si porta dietro, di fatto il leggero rossore che lascia alla fine del trattamento va via dopo pochi minuti.

In questo Centro a Roma è possibile effettuare la depilazione definitiva con due macchinari di ultima generazione, cioè con la Luce Pulsata Intensa ma anche con il Laser Diodo 808, elementi di cui il sito ufficiale fornisce tutte le informazioni possibili ed immaginabili, compreso tutti i mezzi per contattare il Centro ed avere così anche un preventivo.

Tutto si svolge nella massima sicurezza grazie a macchinari all’avanguardia e a professionisti seri e scrupolosi. Basti sapere che l’apparecchiatura tecnologica utilizzata per emettere energia viene impostata prima del trattamento da un operatore, il quale seleziona con precisione millimetrica la zona che va depilata.

La consulenza che ovviamente va prenotata è totalmente gratuita e senza impegno e avviene con la Professionista del settore Tamara Spina. In questo modo si garantirà la massima trasparenza, non ci saranno passaggi di parole e si avrà una conoscenza diretta, poiché con la consulenza si procede a creare un trattamento personalizzato garantendo il buon esito, quelli che sono i tempi e di conseguenza i relativi costi.

Insomma si tratta di un lavoro serio, svolto da persone che hanno degli studi approfonditi, in modo da garantire prima di tutto il benessere massimo di chi si sottopone al trattamento.

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News contabili, fiscali, lavoro GB – Settimana n. 51 anno 2017

Caso pratico: cambio periodicità e calcolo acconto Iva 2017 (18/12/2017)

Devo determinare l’acconto per una ditta che ha cambiato la periodicità Iva rispetto all’anno precedente: fino al 2016 era trimestrale e dal 2017 è mensile. Com’è gestita questa situazione nel software GB per il calcolo dell’acconto con il metodo storico?

Per determinare l’acconto con il metodo storico si deve prendere come base di calcolo il debito dell’ultima liquidazione dell’anno precedente, al lordo dell’acconto, e calcolare l’88% di tale importo. Il risultato è l’acconto dovuto per l’esercizio in corso.

Se nell’anno corrente, però, la periodicità Iva è variata rispetto all’anno precedente, non basta prendere come base di riferimento l’ultima liquidazione Iva come indicato sopra.

Contabilità 2018: rilascio applicazione (19/12/2017)

Eseguendo l’update del software, da oggi è disponibile l’applicazione Contabilità per l’anno 2018 completa di tutte le sue funzionalità e gestioni; permette la corretta tenuta delle scritture contabili e di tutte le altre operazioni collegate ad essa.

L’Applicazione Contabilità & Bilancio 2018 in INTEGRATO GB permette all’utente di gestire gli adempimenti contabili previsti dalla normativa cui sono sottoposti aziende e professionisti in contabilità ordinaria, semplificata, minimi e forfettari.

Con il rilascio della nuova Anagrafica Ditte (newsletter del 20 novembre 2017), sono stati implementati nuovi campi, funzioni e controlli, che consentiranno una gestione dei dati più razionale, efficiente e rapida.

Dichiarazione d’Intento 2018: rilascio applicazione (20/12/2017)

Per le operazioni da effettuare a partire dal 1° gennaio 2015, gli esportatori abituali che intendono acquistare o importare, senza applicazione dell’IVA, debbono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione d’intento.

Eseguendo l’update del software è disponibile da oggi l’applicazione Dichiarazione di Intento per gestire acquisti o importazioni di beni e servizi senza l’applicazione dell’IVA.

Possono essere definiti “esportatori abituali” coloro che nell’anno precedente o nei 12 mesi precedenti hanno registrato esportazioni o altre operazioni ad esse assimilate per un ammontare superiore al 10% del volume d’affari conseguito nello stesso periodo.

Regime forfetario 2018: verifica permanenza o accesso (21/12/2017)

Il 2018 è alle porte ed è tempo di fare delle valutazioni: quali clienti possono permanere nel regime forfetario e quali no? C’è qualche ditta che ha i requisiti per accedervi?

La verifica dei requisiti per il regime forfetario consente di verificare, per ogni ditta persona fisica, se possiede i requisiti che permettono di accedere o permanere nel regime di cui all’art.1 commi 54-89 della Legge 190/2014.

Il regime forfetario è rivolto alle persone fisiche che svolgono attività d’impresa (imprese familiari incluse), arti o professioni NON in forma associata.

Paghe GB Web 2017: Conguaglio Fiscale (22/12/2017)

L’art. 23, comma 3, del DPR n. 600/1973, regolamenta le modalità di calcolo del conguaglio di fine anno, stabilendo che il sostituto d’imposta, entro il 28 febbraio dell’anno venturo, deve effettuare il conguaglio tra le ritenute operate sugli emolumenti imponibili in ciascun periodo di paga. Si dovrà tener conto delle detrazioni per carichi di famiglia e altre detrazioni (art. 12, 13 del TUIR); delle detrazioni spettanti per oneri per i quali il datore di lavoro ha effettuato trattenute (art. 15 del TUIR) e l’imposta dovuta sull’ammontare complessivo delle somme e valori corrisposti nell’anno.

Il conguaglio di fine anno ha lo scopo di rendere definitive, limitatamente ai redditi erogati nell’ambito del rapporto di lavoro dipendente, quindi, le ritenute d’acconto effettuate nei vari periodi di paga dal sostituto d’imposta.

Il software Paghe GB Web esegue il calcolo del conguaglio in maniera assolutamente automatica con l’elaborazione del cedolino di dicembre.

 

Leggi gli articoli completi sul sito ufficiale del programma per commercialisti  INTEGRATO GB, prodotto da GBsoftware S.p.A.

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Quali sono i sintomi della nevralgia del trigemino?

Quali sono i sintomi della nevralgia del trigemino

La nevralgia del trigemino è un disturbo caratterizzato da un intenso dolore facciale. Il trigemino è il quinto nervo cranico, che si dirama in modo simmetrico a destra o a sinistra nella testa, innervando il volto, la parte anteriore del cranio e la cavità orale.

In una certa parte dei casi si riscontra un’alterazione della terminazione nervosa che comporta la trasmissione di stimoli anomali al cervello. Questa disfunzione è determinata dal contatto tra il nervo trigemino e un vaso sanguigno; tuttavia può dipendere da altre condizioni: tumori, placche di sclerosi multipla, traumi, infezioni o altre lesioni che comprimono il nervo o interrompono i suoi percorsi nel tronco encefalico.

I sintomi più comuni della nevralgia del trigemino includono acufeni, dolore associato alla masticazione, dolore facciale, dolore oculare, formicolio alla testa, fotofobia, otalgia, parestesia, spasmi muscolari. La nevralgia si manifesta con crisi di dolore violente e di breve durata, all’altezza della fronte, degli occhi, della mandibola o nella parte superiore della guancia. Gli attacchi possono insorgere senza preavviso: un episodio dura da pochi secondi fino a uno o due minuti; a volte più attacchi possono presentarsi in rapida successione. Un attacco può essere innescato dalla stimolazione di aree specifiche, per esempio da vibrazioni o contatti con la guancia, durante la masticazione, dallo spazzolare i denti, dalla rasatura o dall’applicazione del trucco. Nella maggior parte dei casi, la nevralgia colpisce un solo lato del volto e raramente i pazienti presentano dolore bilaterale.

La nevralgia del trigemino è una malattia a lungo termine. Se non trattata, tende a peggiorare nel tempo, con attacchi a intervalli sempre più ridotti. Tra i diversi trattamenti in grado di alleviare efficacemente il dolore, la neurolisi trigeminale con fluoroscopia mirata, praticata dallo Studio Medico Ugo Delfino, rappresenta un intervento sicuro, efficace e microinvasivo per eliminare il dolore causato dalla nevralgia del trigemino.

Per maggiori informazioni relativi alla terapia mediante neurolisi con fluoroscopia mirata, lo Studio Medico Ugo Delfino offre consulenze telefoniche al numero 348 96 89 318. Visita la nostra pagina dedicata e scopri come metterti in contatto con noi e prenotare una visita presso la Clinica Fornaca di Torino.

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Cos’è il nervo trigemino

Soffrire di nevralgia del trigemino è una condizione molto dolorosa e molto dura da sopportare. Conoscere la natura di questa sindrome è un piccolo ma importante primo passo verso la scelta dei trattamenti migliori o terapie per contrastarla. In questo breve articolo, cercheremo di descrivere cos’è il nervo trigemino e perché l’infiammazione del trigemino può provocare così tanta sofferenza.

Il nervo trigemino è il quinto paio di nervi dei dodici totali presenti nel cranio. Il suo particolare nome deriva dalle sue tre ramificazioni, note come “branche”. Il nervo possiede due radici distinte: una sensitiva, grossa e piatta; e una motoria, piccola e sottile. La radice sensitiva si dirige e penetra all’interno di una struttura di forma semilunare, chiamata ganglio trigeminale o ganglio di Gasser. La radice motoria segue un percorso simile mantenendosi però all’esterno del ganglio. Le tre branche caratteristiche del nervo trigeminale escono dal cranio, in tre punti diversi: il nervo oftalmico imbocca la fessura orbitaria superiore, il nervo mascellare attraversa il foro rotondo; e, infine, il nervo mandibolare esce attraverso il foro ovale dell’osso sfenoide.

Il nervo trigemino innerva la cute del volto, la parte anteriore del cuoio capelluto, le mucose buccale e nasale, la congiuntiva, il bulbo oculare e i denti. Con la sua componente motoria, provvede all’innervazione dei muscoli masticatori. Infine, con la sua componente parasimpatica, controlla le secrezioni nasali, lacrimali e salivari. Per questa ragione la nevralgia del trigemino colpisce l’area del volto e in particolare i denti, la mandibola e il volto. Le ipotesi più attendibili sulle sue cause indicano la compressione del nervo esercitata da uno dei vasi sanguigni che vi scorrono accanto. La compressione di un nervo importante determina una sua alterazione funzionale e l’invio di segnali anomali all’encefalo.

Alla luce di questa breve descrizione, si può ben vedere perché, con la neurolisi del ganglio di Gasser, praticata dallo Studio Medico Ugo Delfino, sia possibile eliminare il dolore della nevralgia del trigemino con il massimo della sicurezza, rispettando l’integrità delle altre funzioni. Per saperne di più, mettiti in contatto con il prof. Delfino o prenota una visita presso la clinica Fornaca di Torino.

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CONOU difende l’ambiente dal potenziale inquinamento da olio lubrificante usato

Mauro Spagnolo – direttore di Rinnovabili.it – intervista Paolo Tomasi presidente del CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, unica realtà nazionale a difendere l’ambiente dal potenziale inquinamento generato dall’olio lubrificante usato.

CONOU

 

Attualmente in Italia si raccoglie e si avvia al riciclo ben il 98% dell’olio lubrificante usato, con 8 anni di anticipo rispetto ai limiti previsti dalla legge comunitaria. Il CONOU si colloca quindi come capofila e riferimento per tutta l’Unione Europea. Se ho ben capito voi esporterete il vostro modello in altri paesi UE?

In effetti l’Italia da tempo è considerata un modello per questo tipo di attività. Per prima cosa perché noi abbiamo una tradizione nel settore della raccolta dell’olio lubrificante usato, e della sua rigenerazione. La normativa di riferimento affonda le sue radici nei lontani anni ’40 quando, per problematiche di altra natura, cioè l’autarchia tipica di quel del periodo, si cercava di utilizzare al meglio tutte le materie prime, e tra queste anche i lubrificanti. S’iniziarono a creare, allora, delle aziende attrezzate per fare un trattamento, chiaramente ancora blando, per la rigenerazione di un elemento fino ad allora considerato unicamente un rifiuto. Poi si è immaginato che il sistema potesse essere industrializzato e quindi sia coloro che raccoglievano che quelli che rigeneravano, diventarono sempre più efficienti fino a motivare i grandi investimenti che consentirono di realizzare vere e proprie raffinerie.

Quali sono queste Aziende?

Attualmente in Italia ne abbiamo due importanti, la Viscolube e la Ramoil, legate a due tecnologie diverse, ma entrambe molto efficienti e stimolo per tante altre attività che oggi fanno parte della filiera del nostro modello consortile. Si tratta davvero di due eccellenze oggi stimate in tutto il mondo.

Facciamo un po’ di conti. Da quando è nato il Consorzio quanto si è risparmiato in termini di mancata importazione di petrolio?

Direi che i numeri sono davvero confortanti. Intanto vorrei spiegare come abbiamo fatto il calcolo. Partendo dal presupposto che dal trattamento, oltre all’olio base, si generano anche gasolio e bitumi, abbiamo inserito nella stima la produzione di tutti e tre i prodotti. Si arriva così a determinare un risparmio di tre miliardi di euro nei 35 anni di attività. Oltre a quello economico ci sono poi altri elementi di risparmio: la riduzione di emissione di CO2, la riduzione di occupazione del suolo con altri insediamenti produttivi, la riduzione di greggio importato e, fattore di grande importanza, il risparmio di acqua.

Qual è l’attuale limite di raccolta dell’olio usato imposto dalla normativa europea?

In realtà la normativa europea stabilisce degli obiettivi che per noi sarebbero francamente trascurabili in quanto siamo molto più avanti: basti pensare che noi trattiamo circa il 98% dell’olio lubrificante usato raccoglibile.

Ammesso che ci siano ancora margini di miglioramento per il lavoro del CONOU, cosa chiederebbe di fare, in più o meglio, agli attori del vostro sistema?

Ai cittadini chiederei di aumentare ancor di più la consapevolezza che stiamo trattano un rifiuto altamente pericoloso e che quindi bisogna evitare il “fai da te”, cioè il cambio dell’olio, ma affidarlo a chi lo fa di professione. Al Governo chiederei di migliorare una legge imperfetta, frutto di tante manipolazioni che mostrano una comprensione parziale dei reali problemi del settore. Ai produttori di rifiuti chiederei di non miscelare tra di loro le diverse tipologie di oli raccolti, oli che se fossero mantenuti separati, consentirebbero un coefficiente di recuperabilità molto più elevato.

E’ questo lo spazio che dobbiamo ancora recuperare per avere un ulteriore aumento di quella piccola percentuale di rigenerazione che ancora ci manca.

Intervista integraleRinnovabili.it

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Giorgio Riso: un 2017 positivo per Dottor Grandine

Giorgio Riso: un 2017 positivo per Dottor Grandine
Il 2017 è in dirittura d’arrivo ed è tempo dei primi bilanci. Abbiamo chiesto a Giorgio Riso, amministratore delegato di Dottor Grandine, di raccontarci il 2017 dell’azienda dal suo punto di vista e cosa possiamo aspettarci per il 2018
Giorgio Riso, cominciamo da Dottor Grandine e il suo 2017. Qual è un bilancio delle attività di quest’anno? Quali sono stati i traguardi raggiunti e le tappe più importanti?
Il bilancio è senz’altro positivo, Dottor Grandine sta vivendo un periodo di crescita significativa e i numeri sono dalla nostra parte: 6.000 autovetture riparate, 350 dei service point nazionali, la società ha fatto un compiuto un grande e importantissimo passo per il futuro, diventando una S.P.A. Inoltre, abbiamo avuto il piacere – e anche l’onore – di partecipare all’assemblea del Gruppo Agenti di Vittoria Assicurazioni alla fine dell’estate, un’ottima occasione per rafforzare una partnership che per noi è motivo di prestigio ma anche di orgoglio. Un bel modo di arrivare al 2018.
Sul piano delle partnership, sappiamo che l’azienda di cui lei è amministratore delegato, è stata in grado di assumere un ruolo di rilievo tanto nel comparto assicurativo che in quello delle autoriparazioni…
I vantaggi sono molteplici.  Per la nostra rete, i vantaggi derivanti dall’affiliazione a Dottor Grandine per una carrozzeria sono numerosi, in quanto portiamo un flusso ampio di nuovi clienti a tutte le officine convenzionate. Nei confronti del comparto assicurativo, ci proponiamo come un partner solido, affidabile e trasparente, in grado di offrire ai Clienti finali interventi di alta qualità eseguiti dai migliori tecnici e un’assistenza completa, dalla denuncia alle pratiche amministrative. Il nostro slogan “E torna il sereno”, sintetizza al meglio ciò che noi vogliamo rappresentare, il sole che illumina il cielo dopo un forte temporale…
Qual è l’intuizione che ha reso la vostra azienda diversa dalle altre?
Credo fermamente che la principale motivazione per scegliere noi sia che alla base della nostra filosofia c’è la soddisfazione del cliente. La nostra volontà è quella di accontentare ogni esigenza e aspettativa, e per questa ragione adottiamo una gestione chiavi in mano del sinistro e a garantire un’assistenza globale ai nostri clienti. Siamo l’unica azienda in Italia ad aver adottato questa mentalità che ci sta dando molte soddisfazioni e occasioni di crescita.
Si direbbe un anno di grande crescita e positivo 
Senz’altro il 2017 è stato un anno molto positivo. Certo ottenere risultati così soddisfacenti comporta sempre grande impegno e dedizione, per seguire un’azienda in crescita non solo nei numeri ma anche nelle persone. Fortunatamente, la nostra squadra è coesa e affiatata, crediamo tutti nel progetto e sappiamo dove vogliamo arrivare – e soprattutto sappiamo che sono traguardi alla nostra portata. La buona notizia del 2017 è proprio la conferma del nostro potenziale anche in una prospettiva più ampia.
Quali invece le prospettive della sua azienda? Quali gli obiettivi per il 2018?
Lavoriamo con determinazione e costanza a espandere il nostro network di carrozzerie, reclutando personale altamente qualificato e soprattutto motivato. Il nostro obiettivo è quello di migliorare sempre il servizio nell’ottica di raggiungere il massimo dell’ottimizzazione dei costi e dei tempi. E, naturalmente, poter riparare ogni anno un numero sempre maggiore di auto danneggiate dalla grandine, nel modo migliore possibile. Senza mai dimenticare il nostro core businessinstaurare con i nostri clienti una relazione forte e duratura, mettendo sempre sul piatto il massimo della performance.
Per scoprire tutte le attività e i vantaggi di Dottor Grandine, visita la nostra pagina dei servizi.
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Caratteristiche nutritive delle crocchette per cani Prolife Sensitive

Quando il tuo cane manifesta sintomi che possono rimandare ad un’intolleranza alimentare, il modo migliore per appurare la presenza o meno di un’allergia è naturalmente quello di ricorrere al consiglio di un veterinario.

Gli esperti attualmente riferiscono che i sintomi che possono insorgere nella razza canina sono pressoché simili a quelli degli esseri umani e sono anche altrettanto numerosi.

I sintomi della sensibilità alimentare del cane

Tra i tanti è possibile annoverare pruriti e irritazioni cutanee, non di tipo stagionale, ma anche vomito, diarrea, sensibilità dell’apparato gastrointestinale.

In altri casi difficoltà respiratorie, come riniti o sindromi asmatiche, possono rendere complicato il momento dei pasti quotidiani dei nostri amici cani più sensibili.

Come effettuare i test per la sensibilità alimentare

Se individuare i sintomi risulta piuttosto semplice, studiare i motivi e quindi arrivare ad una diagnosi può essere leggermente più complicato, ma assolutamente fattibile mediante l’ausilio di test alimentari.

Questi test prevedono la somministrazione continuativa di un alimento e la successiva alternanza, sotto il monitoraggio attento e scrupoloso dei padroni circa l’insorgenza o meno di uno dei sintomi precedentemente citati.

Quali alimenti utilizzare e dove reperirli

Una volta accertata la presenza di una intolleranza, non bisogna avvilirsi. La cosa migliore è ricorrere all’utilizzo di alimenti appositamente studiati, contenenti il giusto mix di proteine e carboidrati.

La linea di crocchette Prolife Sensitive, in vendita online su Pet Shop Store, può essere la risposta alle esigenze più disparate dei nostri amici a quattro zampe.

Gli alimenti di base che accompagnano il riso sono l’agnello, particolarmente adatto al piccolo apparato digerente dei cuccioli in fase di sviluppo, e il maiale, adatto a qualsiasi tipologia di cane.

Ma per chi desiderasse dare alla dieta del proprio fedele amico un pizzico di brio in più, piuttosto che somministrargli sempre lo stesso tipo di alimento, sono disponibili anche il pollo e infine il pesce.

Leggendo attentamente le schede associate ad ogni tipologia di crocchetta Prolife Sensitive su Pet Shop Store alimentianimalionline.it, è possibile capire anche come alternare i tipi e come sopperire anche ad alcune esigenze alternative, come ad esempio il bisogno di equilibrare la dieta di cani in sovrappeso piuttosto che ridurre i fenomeni di flatulenza.

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FRANCESS “GOOD FELLA” è il secondo singolo estratto dall’album “A BIT OF ITALIANO” della cantante italo-americana

Unico inedito presente nel disco, il brano omaggia il concetto di multietnicità culturale attraverso un sound frizzante che spazia fra soul e pop.

«Con questo brano volevo rappresentare il miscuglio culturale che esiste dentro di me con tutti i suoi contrasti. Il testo si è quindi sviluppato in modo che inglese e italiano coesistessero in una canzone sola raccontando la difficoltà nel trovare una lingua che soddisfi tutte le mie esigenze comunicative». Francess

 

A bit of italiano” è un progetto nato dal desiderio di trovare un punto di incontro fra la lingua italiana e quella inglese per costruire un ponte fra le due culture e fra i diversi mondi che hanno influenzato il modo di vivere la musica dell’artista.

DICONO DI LEI

«Questo disco acquista un fascino assai prezioso anche da un punto di vista culturale». FullSong

«A Bit of Italiano dimostra che i grandi musicisti sanno cogliere nei classici riflessi inaspettati a cui neanche gli autori originali avevano pensato, mischiando stili diversi e trasformando opere belle in altre ancora migliori». 125esima Strada

«Francess ne ha di storia da raccontare. Cantante che racchiude in sé un crocevia di nazioni e di linguaggi, di esperienze e soprattutto di tantissima musica». LoudVision

«Questo nuovo disco di Francess […] punta le sue carte migliori nella freschezza, l’attualità, originalità e sicuramente nella voglia di restituire cultura». 100Decibel

«Quello di Francess è sinceramente un ascolto culturale di straordinario interesse sotto tantissimi punti di vista». MusicLetter

«Un bellissimo disco che spazza via le approssimazioni della scena indie italiana e finalmente restituisce cultura e spessore anche al nostro nuovo mondo di musica nostrana». Musicalnews

«Francess trasferisce nell’America digitale di oggi, quella di classe e di eleganza, quella di gran gala e di luci soffuse, quella misurata da mani esperte per la scena e l’emozione». VentoNuovo

«Una bellissima prova di stile e di bellezza quella che porta a compimento la cantante italo americana Francess». Blog Della Musica

«Un bellissimo disco: antico nei sapori, forte di mestiere ed intenso di fantasia». SoundContest

«Progetto interessantissimo che può dare una risonanza epocale ai nostri cari amati, brani classici dell’italianissimo cantautorato, espandendo a macchia d’olio melodie immortali, esportando però il senso delle liriche». AudioFollia

«Per questo giovane talento […] indiscutibile merito è quello di aver saputo unire a ciò che viene chiamato patrimonio della musica italiana quel tocco di originalità che non lo sfigura, anzi lo esalta esportandolo oltre oceano». Music Map

«Francess ha preso la storia d’Italia in alcuni tranci di canzone e le ha tradotte in inglese. […] Prezioso nella fattura, nella sua idea e in quello che potrebbe rappresentare oggi per noi». Just Kids Magazine

«A bit of italiano risulta uno degli ascolti più belli di queste ultime settimane. Spirito imprenditoriale e artistico in un dialogo senza misura e senza restrizioni. Sperimentazione e classicismo, trasgressione espressiva nel pieno rispetto delle radici». DeaPress

Etichetta: Sonic Factory

Radio date: 22 settembre 2017

BIO

Fin dall’inizio Francess, nome d’arte di Francesca English, vive in un mondo multiculturale, un particolare che influenzerà la sua musica in modo sostanziale. Nata nel 1989 a New York, figlia di padre giamaicano e madre italiana, ha sempre posto l’arte e la musica al centro della sua vita. Non solo musica, la sua gioventù è temporaneamente legata ad altre forme d’arte: frequenta prima il liceo artistico, poi l’Accademia di Belle Arti, ed infine lavora presso lo studio di uno scultore. Sono i produttori Mauro Isetti ed Egidio Perduca di Sonic Factory che riescono a riportarla alla musica grazie ad una fortissima intesa reciproca ed un intenso feeling artistico.

In questi anni il team si è concentrato sulla scrittura di brani originali di respiro internazionale, con sonorità pop blues soul, nei quali la calda voce di Francess si unisce al “sound mainstream” degli arrangiamenti.

Francess ha vinto nel 2012 il Canevel Music Lab, prestigiosissimo concorso dedicato alla musica di qualità. Il concorso, che ha visto più di 500 iscritti in tutta Italia, si è concluso al Teatro Nuovo di Verona e la giuria di qualità ha decretato Francess vincitrice del primo premio con il brano “Notes and words”; il tutto in un contesto musicale ed artistico di altissimo livello. Media partner della manifestazione è stata Radio Rai Uno che ha programmato il brano sul primo canale radiofonico italiano.

In campo discografico la produzione si è mossa a livello internazionale instaurando importanti contatti con Germania e Stati Uniti. Interessante anche il riscontro che l’artista ha avuto in territorio francese: i singoli “Notes and words” e “The other half of me” vengono programmati da oltre 70 emittenti radiofoniche.

Nel 2014 Francess è protagonista nelle musiche del film “Beyond Love” di Silvio Alfonso Nacucchi essendo autrice delle sei canzoni della colonna sonora ed interprete di due di esse. Il 2015 vede l’accordo con Alberto Margheriti di Smilax Publishing per il lancio del primo album. Il team di produzione Isetti & Perduca di Sonic Factory ha infatti lavorato su 10 canzoni che presentano Francess da angolazioni diverse, facendo in modo che la raffinatezza degli arrangiamenti non perda mai di vista la forza commerciale dei brani. Il titolo del disco è APNEA. L’album viene così presentato con successo in un lungo ed impegnativo tour di concerti nella prima parte del 2016 su tutto il territorio italiano, da Palermo ad Aosta.

Parallelamente alla propria attività artistica, Francess è chiamata da Zucchero, come corista, alla presentazione dell’album Black Cat nel tour televisivo in importanti location come l’ “Arena di Verona”, “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e il “Coca Cola Music Fest”.

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L’osteopatia è considerata come intervento complementare di fisioterapia, medicina convenzionale e altre professioni, e non può intervenire al recupero della mobilità persa in determinate situazioni quali patologie neurologiche, traumi o interventi chirurgici.
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Indossa il tuo orologio Hip Hop e vieni al Meet and Greet con Bebe Vio

Bebe Vio, campionessa paraolimpica e testimonial del brand Hip Hop Watches, incontrerà i suoi fan al centro commerciale Carrefour, presso il punto vendita Il Tempo, a Limbiate.

Campionessa paraolimpica mondiale di fioretto individuale e a squadre attualmente in carica, Bebe Vio è seguita per le sue imprese sportive e amata per la sua grande tenacia e infinita voglia di vivere. Il suo impegno quotidiano nell’affrontare e combattere le problematiche legate alle disabilità fisiche la rendono un vero punto di riferimento per molte persone.

Bebe è la terza “sognatrice seriale” voluta da Hip Hop, dopo Luca Tommassini e Gianmarco Tamberi ed è la portavoce della filosofia del brand di orologi che ha fatto di ironia, colore e spensieratezza i suoi valori cardine.

Una vita ricca di sogni da realizzare e obiettivi da raggiungere giorno per giorno, una lista da riempire che Bebe chiama TO DREAM LIST.

DREAM STRONG BY BEBE VIO

Bebe Vio oltre a essere una grande atleta è una bravissima graphic designer e per il brand Hip Hop ha disegnato una “capsule collection” composta da due orologi diversi che rappresentano la sua visione della vita, la collezione si chiama DREAM STRONG. Bebe Vio ha lavorato sulla linea METAL, lo stile che la rappresenta il suo carattere a 360 gradi che unisce due materiali: da una parte l’acciaio, forte e determinato, dall’altra parte il silicone, leggero e spensierato.

E allora… Live Light, Dream Strong! 

Incontrare Bebe Vio è un’esperienza unica e avvincente.

QUANDO: 8 gennaio 2018 – dalle 18.30 alle 20.00
DOVE: orologeria/gioielleria Il Tempo – c/o Centro Commerciale Carrefour di Limbiate

 

Tutti coloro che si presenteranno con un orologio Hip Hop al polso avranno l’opportunità di incontrare Bebe Vio e scattare una foto ricordo, condivisibile in diretta sui social e stampabile per avere un ricordo del momento.

 

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Economia circolare: Cobat, 30 anni di eccellenza nel riciclo dei prodotti tecnologici

Nel 2017 Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, ha compiuto 30 anni: un anniversario festeggiato all’insegna dei buoni risultati passati e della corsa al futuro

Cobat, 30 anni di eccellenza nel riciclo dei prodotti tecnologici

Trent’anni di attività capillare nella raccolta e riciclo dei prodotti tecnologici. Trent’anni di risultati concreti e ricerche continue che hanno portato l’Italia in prima fila in uno dei più ostici settori dell’economia circolare. Sono quelli compiuti in questo 2017 da Cobat, il Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo è più di una semplice ricorrenza e i numeri del Rapporto annuale presentato stamane a Roma lo dimostrano. Unico consorzio multifiliera operante in Italia nella seconda vita dei rifiuti pericolosi e non, Cobat ha lasciato che i dati 2016 parlassero per sé. Un anno, quello passato, in cui sono stati raccolti, e quindi trattati e trasformati in nuove risorse, ben 140 milioni di rifiuti hi-tech, tra pile, accumulatori, pannelli fotovoltaici e RAEE in genere. Nel dettaglio, il sistema Cobat, recupera e tratta oggi il 51% dell’immesso al consumo di accumulatori industriali e per veicoli e il 27% in quello delle pile e degli accumulatori portatili. Concentrando la lente solo sulle batterie al piombo, questo significa quasi 120 milioni di kg evitati alla discarica. La gestione dei RAEE, in cui rientrano anche i moduli fotovoltaici a fine vita, ha superato nel 2016 i 17 milioni di kg raccolti.

Il tutto attraverso una rete capillare di aziende che percorrono l’intero territorio italiano e che contano oggi di 70 Punti Cobat (le sezioni operative del Consorzio) e ben 26 impianti di trattamento e riciclo specializzati nel recupero di materia, gestisce l’intera filiera del rifiuto. “Il valore e la solidità del nostro modello di economia circolare” spiega Giancarlo Morandi, presidente di Cobat “sono stati riconosciuti anche dal Parlamento Europeo, dove siamo già stati invitati a raccontare la nostra storia”.
Ma la forza del sistema sta anche la capacità di guardare al futuro e anticiparne i bisogni di un mercato, quello dell’economia circolare, giovane e in continua evoluzione. “Nel futuro punteremo a una stabilizzazione di segmenti già maturi, come quello delle pile e degli accumulatori, e a un potenziamento delle filiere avviate recentemente, quella dei RAEE e degli PFU, le cui prospettive di crescita sono ampie”, commenta Michele Zilla, Direttore Generale di Cobat.

COBAT riciclo RAEE

Una delle prime mosse attuate dal Consorzio è stata quella di lavorato assieme all’ICCOM, l’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr, sul recupero delle batterie al litio. L’obiettivo era trovare una tecnologia affidabile e ambientalmente sostenibile per trattare questo tipo di rifiuti. Le batterie al litio sono infatti ormai dovunque, dalle auto elettriche agli smartphone ma le loro caratteristiche tecniche le rendono oggi difficilmente riciclabili in sicurezza, economia e rispetto dell’ecosistema. Lo studio si è appena concluso fornendo risultati particolarmente incoraggianti, tanto da condurre Cobat alla decisione di affidare un altro studio al CNR-ITIA di Milano, sotto il coordinamento del Politecnico di Milano, per la progettazione di un impianto di macinazione da cui ottenere la componente attiva degli accumulatori (“black mass”) oggetto del trattamento idro-metallurgico definito da CNR-ICCOM. Dal 2018 pertanto, il Cobat sarà in possesso di un progetto completo per la realizzazione di un impianto pilota nel quale sperimentare tecnologie di ultima generazione per il trattamento e il recupero di queste batterie.

FonteCobat

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Su Animandia hai l’ occasione di lavorare come animatore nella tua città

Su Animandia hai l’ occasione di lavorare come animatore nella tua città

Spesso quando si parla di Animatori,  il nostro pensiero va come prima cosa, a tutti coloro che operano come simpatici intrattenitori nei villaggi vacanze.

Ci si sofferma a pensare a tutti quei giovani instancabili e pieni di vitaltà che durante i periodi estivi, si impegnano ad allietare il soggiorno dei turisti,  proponendo loro una serie di attività alle quali tutti, dai bambini agli anziani, possono partecipare.

Si spazia dai giochi ai tornei sportivi e sedentari ( tornei di carte,freccette,bocce ecc.) sino alla sera, con proposte di serate gioco, spettacoli vari…

Orbene,  chi invece volesse fare un’esperienza di lavoro come animatore nella propria città può farlo tranquillamente.

Ovviamente in questo caso, ci riferiamo a quanti in occasione di eventi in centri commerciali, feste private, cerimonie( compleanni, comunioni, matrimoni) assumono il ruolo di animatori,  il loro compito è sempre lo stesso ovvero quello di intrattenere gli ospiti (grandi e piccini) dell’evento in questione.

In questo caso tutto l’anno,  ma in particolare durante le festività ( si pensi ad esempio al Natale) vi sono numerose agenzie del settore che ricercano personale animazione in ambito cittadino.

Le agenzie infatti non selezionano solamente animatori turistici, ma cercano personale animazione anche in ambito cittadino e sempre più spesso si avvalgono anche della collaborazione di artisti (pianobar,cantanti, clown, DJ, prestigiatori) e di circensi ( come ad esempio: trampolieri, manipolatori di palloncini, acrobati vari, ecc.)

Sono dunque tantissime le opportunità di trovare impiego nella propria città di residenza, presso le società del settore che offrono molteplici servizi di vario genere ma sempre attinenti a manifestazioni o eventi particolari.

Per quanti sono alla ricerca di queste occasioni di lavoro ci preme segnalare http://www.animandia.it il portale sull’animazione,turismo e spettacolo.

Su Animandia c’è uno specifico mercatino dedicato proprio a quanti a diverso titolo, si interessano di animazione sia nel campo turistico ma anche in ambito cittadino.

Nel Mercatino di Animandia community sono presenti numerosi annunci con offerte di lavoro che spaziano sul territorio Nazionale, basterà scegliere la località preferita e vedere se c’è qualche annuncio che può suscitare interesse.

L’aspirante animatore o anche l’artista in cerca di ingaggio,  può quindi avvalersi di questa risorsa disponibile su Animandia e contattare l’agenzia che più gli aggrada.

Invitiamo dunque tutti coloro che operano nel variegato mondo dell’animazione,  siano questi  aspiranti in cerca di lavoro,  come anche aziende in cerca di personale animazione,  a venire a farci una visita ed utilizzare i servizi che http://www.animandia.it mette a loro disposizione gratuitamente.

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