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7 Marzo 2017

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Ats Bergamo contro il gioco d’azzardo: ecco le linee guida

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  • 7 Marzo 2017

Presentate le linee strategiche per il 2017 contro un fenomeno che nella sola città di Bergamo  registra  una spesa di 204 milioni di euro in gioco, con un esborso pro-capite, minori compresi, di 1.700 euro l’anno.

È stato presentato oggi, in occasione del convegno nazionale Gioco d’Azzardo Patologico-GAP, dalla Neurobiologia Sperimentale alla Clinica tenutosi a Bergamo, all’ Ospedale Papa Giovanni XXIII Auditorium “Lucio Parenzan”, nell’ambito del progetto NeuroGAP finanziato dal Dipartimento Politiche Antidrogadella Presidenza del Consiglio dei Ministri,  il Piano d’Azione 2017 per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico/GAPelaborato dall’Agenzia della Tutela della Salute della Provincia di Bergamo grazie al lavoro del Tavolo provinciale per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico/GAP.

Un impegno iniziato dal 2014 che ha visto la realizzazione di numerosi interventi di informazione per sensibilizzare la cittadinanza rispetto a una piaga sempre più diffusa e che oggi continua con nuove strategie.  Il gioco d’azzardo, infatti, è la terza industria italiana. Nella sola città di Bergamo si spendono 204 milioni di euro in gioco, con un esborso pro-capite, minori compresi, di 1.700 euro l’anno.

Le attività programmate per l’anno 2017 prevedono, in particolare, il proseguimento dello studio del fenomeno, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Dipendenze dell’ATS, in modo da poterne definire le dimensioni e da poterne monitorare la diffusione. A tal fine, saranno intensificate le collaborazioni per la formazione dei soggetti moltiplicatori, specie per volontari e associazioni, e proseguirà l’impegno per promuovere il Codice Etico GAP.

«Il Codice è uno strumento di autoregolamentazione redatto con l’obiettivo di responsabilizzare gli esercenti dei locali. Grazie alla collaborazione di Ascom e Confesercenti, abbiamo visto l’adesione di 248 locali, con punte dell’80% nell’Alto Sebino e del 50% nel territorio di Seriate. Percentuali che quest’anno intendiamo migliorare ulteriormente, coinvolgendo tabaccai e distributori di gratta e vinci, mettendo a punto un codice etico più specifico per le sale slot e valutando la possibilità di ragionare sugli sportelli bancomat collocati all’interno o negli spazi immediatamente antistanti alle sale e ai locali slot» – ha spiegato ladottoressa Mara Azzi, direttore generale di ATS Bergamo, anticipando la possibilità di studiare l’impatto del codice e il suo effettivo utilizzo da parte dei locali aderenti.

Inoltre, saranno promosse specifiche azioni sui temi dell’indebitamento e dell’usura con il coinvolgimento delle associazioni antiusura e delle banche. Si valuterà, infatti, la possibilità di attivare rapporti di collaborazione con gli istituti di credito per sensibilizzare gli operatori sul loro possibile ruolo nell’intercettare precocemente le situazioni di gioco d’azzardo problematico tra i clienti, intervenendo con specifiche azioni.

«È nostra intenzione fare tutto il possibile per aumentare la sensibilità del territorio rispetto a un problema che può essere affrontato solo con un impegno trasversale. Purtroppo, il gioco d’azzardo patologico colpisce tutti: non esistono limiti di età per chi gioca, né differenze di estrazione sociale e culturale. Emerge chiaramente dagli studi fatti fino ad ora che sono numerosi i problemi connessi a questa patologia. Per questo dobbiamo smettere di chiamarlo “gioco” e intervenire concretamente per mettere all’angolo le tentazioni del gioco d’azzardo. Abbiamo già fatto molto, ma possiamo fare di più se lavoriamo insieme»– ha concluso Mara Azzi, ricordando che tutti i Comuni che adotteranno regolamenti specifici sul gioco d’azzardo saranno supportati con una consulenza tecnica sulle buone prassi da attuare, con la possibilità di allargare i regolamenti in Ambito territoriale.

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DONNE: ECCO I VOSTRI NEMICI NON FATEVI BATTERE!

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  • 7 Marzo 2017

I nemici più agguerriti della salute delle donne possono essere battuti.  È  l’appello di ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus – a tutte le donne. Figlie, mamme e nonne, ecco che cosa si deve sapere per vivere meglio e più a lungo. 

Molte delle malattie che minacciano le donne possono essere prevenute: basta sapere come. Parliamo di bronchiti croniche, Alzheimer, incidenti (statistiche pubblicate dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta – USA). Il primo passo è analizzare la propria fragilità nei confronti di queste malattie  e prendere provvedimenti per difendersi.

Impariamo a gestire le malattie croniche e facciamo gli esami raccomandati, non di più e non di meno 

Chi ha colesterolo alto, ipertensione o diabete ha un rischio aumentato di andare incontro a un infarto o a un ictus cerebrale. Questo dovrebbe essere ormai noto: è indispensabile che il paziente segua con attenzione le indicazioni del medico non sottovalutando mai l’importanza di assumere i farmaci  all’ora giusta e nella quantità suggerita dal medico. È utile  tenere inoltre un’agenda per ricordare quando è ora di eseguire i controlli strumentali per la prevenzione dei tumori.

Scegliere uno stile di vita sano 

Non possiamo cambiare la storia della nostra famiglia, né la nostra storia passata: ma possiamo cambiare la nostra storia futura. Per esempio:

  • Evitando di fumare: se non riusciamo da soli, chiediamo aiuto al nostro medico ed evitiamo di esporci al fumo passivo.
  • Scegliendo di mangiare in modo intelligente e sano:  dovremmo mangiare in quantità adeguata verdura e frutta, cereali integrali, cibi ricchi di fibra e cibi ricchi di proteine ma magri, come il pesce; dovremmo ridurre il consumo di cibi ricchi di grassi saturi, zuccheri aggiunti o sale, come i salumi, i latticini, i cibi precotti o elaborati, le carni molto condite, le salse.
  • Mirando a ottenere o mantenere il nostro peso ideale:  perdere chili di troppo e non recuperarli aiuta a ridurre il rischio di molte malattie, prime fra tutte infarto, ictus e malattie da aterosclerosi e trombosi e anche di diversi tipi di tumore.
  • Muovendoci!: l’attività fisica ben fatta, morbida e aerobica, aiuta a mantenere il peso ideale e riduce la probabilità di malattie del cuore e del cervello e riduce il rischio di alcuni tipi di tumore: scegliamo qualcosa che ci diverta, la bicicletta, la cyclette, la camminata veloce ma anche, perché no?, il ballo.
  • Riducendo il consumo di alcoolici: se un bicchiere di vino ci fa sentire bene beviamolo ma con moderazione. Le donne non dovrebbero berne più di un bicchiere al giorno: una birra o un bicchiere di vino o un superalcoolico ma non di più. L’eccessivo consumo di alcoolici e la durata di questa abitudine sembrano concorrere all’aumento del rischio per alcuni tipi di tumore, come quello della mammella e del fegato.
  • Imparando a gestire lo stress: se ci sentiamo costantemente al limite o sopraffatti, il nostro stile di vita ne risente e il nostro sistema immunitario anche. Lo stress si può ridurre o neutralizzare,  o imparare e gestirlo. Uno stile di vita intelligente e sano aiuta anche ad evitare il morbo di Alzheimer.

E non finisce qui…..

Le donne hanno polmoni più fragili rispetto all’uomo, nei confronti dell’attacco degli inquinanti atmosferici,  ambientali e del fumo. Sono quindi a maggiore rischio di bronchiti croniche ostruttive e di enfisema.

  • Possiamo difendere i nostri polmonievitando di fumare, e stando lontani dal fumo passivo, possiamo trovare il modo di ridurre al minimo l’esposizione agli inquinanti dell’aria.
  • Possiamo abituarci a lavare le mani più spessoe a sottoporci alla vaccinazione antiinfluenzale in inverno e chiedere al nostro medico se dobbiamo vaccinarci contro la polmonite (vaccino antipneumococco).
  • Gli incidenti d’auto sono una delle cause di morte precoce nelle donne. Guidare con prudenzae portare sempre la cintura di sicurezza allacciata  è il primo passo, moderare la velocità ed evitare di guidare quando si è bevuto o si è fatto uso di stupefacenti o si ha molto sonno è indispensabile.

Le donne non devono avere paura della parola “rischio” – dichiara Lidia Rota Vender, presidente di ALT  -: le soluzioni possono essere semplici e a alla portata di tutti, basta che ne prendiamo nota e ci attrezziamo per difenderci. Possiamo farlo, e funziona”.

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Fibrillazione Atriale: Daiichi Sankyo arruola il primo paziente di ENTRUST-AF PCI

Fibrillazione atriale, arruolato il primo paziente di ENTRUST-AF PCI,
lo studio Daiichi Sankyo in pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo

I pazienti con fibrillazione atriale affetti da un tipo di diabete che richiede la somministrazione di insulina, sono a maggior rischio di ictus ed eventi embolici sistemici. Nuovi risultati di una sub-analisi del Registro europeo di Daiichi Sankyo PREFER in AF, pubblicati dal Journal of the American College of Cardiology

Roma, 7 marzo 2017 – Daiichi Sankyo ha arruolato il primo paziente di ENTRUST-AF PCI, lo studio internazionale, randomizzato di fase 3 che confronterà il trattamento con l’inibitore diretto del fattore Xa in monosomministrazione giornaliera LIXIANA® (edoxaban) e la terapia standard a base di antagonisti della vitamina K in pazienti affetti da fibrillazione atriale e sottoposti con successo a un intervento coronarico percutaneo (PCI) con inserimento di stent. Il trial è parte del programma di Ricerca Clinica Edoxaban, che valuta l’uso di questo farmaco in un ampio range di pazienti, con diverse condizioni cardiovascolari e in differenti setting clinici.

“ENTRUST AF-PCI è un trial importante per i pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a intervento coronarico percutaneo, che richiedono terapia antipiastrinica e somministrazione cronica di edoxaban, farmaco approvato per la prevenzione dell’ictus” ha dichiarato Andreas Goette, primario del Dipartimento di cardiologia e terapia intensiva del St. Vincenz-Hospital di Paderborn, Germania, e principale sperimentatore dello studio.

ENTRUST-AF PCI (EdoxabaN TReatment VersUS Vitamin K Antagonist in PaTients With Atrial Fibrillation Undergoing Percutaneous Coronary Intervention) è uno studio prospettico di fase 3, randomizzato a gruppi paralleli, in aperto con endpoint cieco, che ha lo scopo di valutare efficacia e sicurezza di edoxaban in monosomministrazione giornaliera rispetto al trattamento con antagonisti della vitamina K in pazienti affetti da fibrillazione atriale e sottoposti a intervento coronarico percutaneo con impianto di stent. Il trial ha l’obiettivo di verificare l‘incidenza di sanguinamenti maggiori o clinicamente rilevanti, così come definiti dalle linee guida ISTH. In questo studio saranno arruolati 1.500 pazienti da 200 cliniche distribuite in Europa, Corea, Taiwan e Ucraina, che saranno randomizzati a ricevere per 12 mesi un trattamento a base di edoxaban in associazione con clopidogrel, o un altro antagonista del P2Y12, oppure un trattamento con antagonisti della vitamina K in associazione con clopidogrel e aspirina per 1-12 mesi. Per maggiori informazioni: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02866175?term=ENTRUST-AF+PCI&rank=1

“Questo studio si aggiungerà al corpus di evidenze fornite dal Programma di Ricerca Clinica di edoxaban, e i risultati faciliteranno gli specialisti nella comprensione del potenziale di riduzione del rischio di sanguinamenti in pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a procedure PCI” ha spiegato il dottor Hans Lanz, Direttore esecutivo del dipartimento Global Medical Affairs di Daiichi Sankyo.

Il programma di ricerca clinica su edoxaban 

Daiichi Sankyo si impegna ad ampliare le conoscenze scientifiche su edoxaban con un vasto programma di ricerca dedicato a valutarne l’uso in una vasta gamma di patologie cardiovascolari, tipologie di pazienti e situazioni cliniche, nella fibrillazione atriale (FA) e nel tromboembolismo venoso (TEV). Il programma include molteplici trial randomizzati controllati (RCT), registri e studi non interventistici al fine di generare nuovi dati da studi clinici e da situazioni di vita reale, relativi all’utilizzo di edoxaban nelle popolazioni affette da FA e TEV. Tra ricerche completate, in corso e future, Daiichi Sankyo prevede il coinvolgimento di 100.000 pazienti, inclusi i soggetti vulnerabili e a più alto rischio.

I trial randomizzati controllati includono:

  • ENSURE-AF (EdoxabaN vs. warfarin in subjectS UndeRgoing cardiovErsion of Atrial Fibrillation – Edoxaban vs. warfarin nei soggetti sottoposti a cardioversione della fibrillazione atriale) sui pazienti affetti da FA sottoposti a cardioversione elettrica;
  • ENTRUST-AF PCI (EdoxabaN TReatment versUS VKA in paTients with AF undergoing PCI – Trattamento con edoxaban vs. VKA nei pazienti sottoposti a PCI), nei pazienti affetti da FA sottoposti a intervento coronarico percutaneo;
  • Hokusai-VTE Cancer (Edoxaban in Venous Thromboembolism Associated with Cancer – Edoxaban nella tromboembolia venosa associata al cancro) nei pazienti colpiti da cancro e da un evento di TEV.

Inoltre, esistono studi di registri globali e regionali che forniranno importanti dati reali sull’uso di edoxaban e di altri anticoagulanti orali nella pratica quotidiana:

  • ETNA-AF (Edoxaban Treatment in routiNe clinical prActice in patients with non valvular Atrial Fibrillation – Trattamento con edoxaban nella pratica clinica di routine nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare);
  • ETNA-VTE (Edoxaban Treatment in routiNe clinical prActice in patients with Venous ThromboEmbolism – Trattamento con edoxaban nella pratica clinica di routine nei pazienti con tromboembolia venosa);
  • EMIT-AF/VTE (Edoxaban Management In diagnostic and Therapeutic procedures-AF/VTE – Gestione dell’edoxaban nelle procedure diagnostiche e terapeutiche relative a FA e TEV);
  • Prolungamento di PREFER in FA (PREvention oF thromboembolic events – European Registry – Prevenzione degli eventi tromboembolici – Registro europeo) nei pazienti affetti da FA.

Fonte: Daiichi Sankyo

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Occorre fare chiarezza sullo smaltimento dell’Eternit

La legge in merito allo smaltimento dell’Eternit è molto chiara: tutti i pannelli isolanti presenti negli edifici costruiti prima del 1992 – quando la legge ne vietò l’ulteriore utilizzo – devono essere rimossi e smaltiti correttamente, o dove possibile incapsulati secondo le corrette norme di sicurezza, così da impedirne lo sfaldamento e il conseguente rilascio nell’atmosfera delle microscopiche fibre tossiche di cui è composto, e che possono essere causa di asbestosi e di tumori. Ma cosa è necessario per poter effettuare questa procedura correttamente, in maniera sia risolutiva che sicura? L’abbiamo domandato ad uno dei leader professionali di questo settore, la Recover Italia, una ditta specializzata proprio nello smaltimento dell’Eternit.

Primo chiarimento da fare è che lo smaltimento dell’amianto è un’operazione da affidare necessariamente ad una squadra di professionisti: i rischi, sia personali che ambientali, vietano assolutamente di occuparsi di una pratica tanto delicata da dilettanti. Naturalmente, quindi, la prima considerazione da fare è quella per la sicurezza degli operatori, che si trovano quotidianamente esposti al rischio di inalazione delle fibre di amianto e sono quindi a massimo rischio di contaminazione.

Questi devono dunque indossare tute complete, che proteggano il corpo e la testa, fabbricate in appositi materiali non porosi e completate da stivali di gomma e guanti robusti, oltre che da una maschera a filtri per proteggere il viso, gli occhi e le vie respiratorie. Meno particolari sono invece i requisiti sull’attrezzatura necessaria allo smontaggio dei pannelli di Eternit da smaltire, che si riassume in quella tipica del settore edile; dovranno però essere aggiunti al kit di attrezzi degli appositi spruzzatori per l’acqua – l’umidità compatta l’amianto, limitandone lo sfaldamento – e un set di spazzole e pennelli per ripulire l’ambiente da ogni traccia residua di amianto una volta ultimato lo smontaggio.

Assolutamente da evitare, ovviamente, tutti gli strumenti di demolizione: la rottura dei pannelli libererebbe immediatamente enormi quantità di fibre tossiche. Ultimo elemento da utilizzare, appositi sacchi di plastica robusta dove riporre i pannelli, così che siano al riparo da urti e rotture; questi sacchi andranno ovviamente sigillati con apposite chiusure, per procedere poi al trasporto verso una discarica autorizzata. Diffidate di chiunque si presenti con attrezzature inferiori a queste: vi sta dando ragione di dubitare della sua competenza e professionalità, e sta esponendo a gravi rischi la vostra salute.

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Il dosatore di sapone “perfetto” lo trovi su B24 Store!

I servizi igienici a disposizione dei frequentatori di bar, ristoranti, palestre, uffici e aziende, oltre che di luoghi pubblici come stazioni, musei e centri commerciali, si contano a centinaia di migliaia in Italia. Nei bagni in condivisione, dato l’alto numero di utilizzatori, è indispensabile fornire tutto l’occorrente per l’igiene personale e, a tal proposito, a dir poco irrinunciabili sono i dispenser di sapone.

Dispenser di saponeTutti questi accessori per il bagno sono accomunati dal fatto di erogare del prodotto detergente, ma per ogni altra cosa si può incontrare una notevole variabilità, ad esempio per quanto concerne la tipologia di sapone fornito (liquido, in schiuma), il metodo di erogazione (manuale a leva o pulsante, oppure tramite sensori automatici), il tipo di ricarica (sapone sfuso o in cartucce) e tanti altri aspetti come ad esempio materiali, dimensioni, forme e colori.

Tutta questa diversità ed eterogeneità è ben rappresentata nel catalogo di prodotti online di B24 Store, e-shop specializzato in forniture di accessori, consumabili e detergenti per le toilette pubbliche. Su questo ampio sito di e-commerce l’acquirente potrà acquistare il dosatore di sapone professionale che desidera, scegliendo tra una gamma di alternative tutte caratterizzate dalla lunga durata nel tempo e dall’efficienza. Visita l’e-shop B24Store.it e approfitta subito degli sconti e delle promozioni di benvenuto!

 

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I migliori pavimenti commerciali per la tua azienda a Mantova

I pavimenti sono tra gli elementi più centrali all’interno delle opere edilizie: oltre a rivestire un ruolo fondamentale dal punto di vista strutturale, essi giocano anche un’importanza non certo trascurabile a livello estetico. Interno di bancaIndividuare con cura i materiali da utilizzare e, con essi, i colori e le finiture sono scelte importanti non solamente per case e appartamenti, ma anche per spazi commerciali, produttivi e del settore terziario.

Per la creazione di pavimentazioni robuste e di lunga durata nel tempo, che siano all’altezza del fabbricato sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda la funzionalità, ci si potrà rivolgere all’azienda Edilgraffigna che realizza pavimenti civili e commerciali a Mantova e provincia.

La realizzazione di queste pavimentazioni è un’attività ormai consolidata per questa azienda, che sinora ha portato a termine numerosi lavori per showroom, negozi, uffici, banche e attività commerciali di ogni tipologia. La progettazione di questi pavimenti avviene in modo meticoloso e anche la posa è altrettanto curata, così da garantire negli anni a ciascun cliente un ottimale ritorno del proprio investimento.

Gli specialisti di lunga esperienza di Edilgraffigna progettano e costruiscono anche pavimenti industriali per capannoni, stabilimenti produttivi, attività del settore alimentare (es. salumifici e caseifici) e qualunque altro contesto non residenziale impiegando materiali selezionati e in linea coi requisiti tecnici ed eventualmente anche igienici del luogo.

 

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‘Le Donne e i Lavori di un Tempo andato’ e MACHEHADETTO?! L’8 Marzo a Cori e Giulianello

Festa delle Donne all’insegna dei giovani e delle scuole del territorio, tra passato e presente. Ricerche, mostra fotografica e letture per l’infanzia, i punti salienti del programma di mercoledì.

Mercoledì 8 Marzo i giovani e le scuole del territorio, tra passato e presente, saranno protagonisti della Festa delle Donne. Alle ore 10:00, al centro socio-culturale ‘Il Ponte’ di Giulianello, si terrà l’evento intitolato ‘Le Donne e i Lavori di un Tempo andato’, organizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo ‘Cesare Chiominto’. Tra le altre cose verranno presentati i risultati di una ricerca scolastica sui mestieri svolti dalle donne giulianesi agli inizi del Novecento.

Saranno presenti gli studenti della scuola primaria ‘Don Silvestro Radicchi’ e quelli della scuola secondaria di primo grado ‘Salvatore Marchetti’. Verrà esposta anche una mostra fotografica sul lavoro delle donne curata dall’Associazione Toponomastica Femminile. Ci sarà un Posto Occupato per quella donna vittima di violenza che ora non c’è più, a supporto dell’omonima campagna nazionale di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

Alle ore 17:30, a Cori, presso la Biblioteca Civica ‘Elio Filippo Accrocca’, l’Associazione culturale Arcadia e il Comune di Cori hanno preparato un’edizione speciale di MACHEHADETTO?!, anche in coincidenza del World Book Day, iniziativa mondiale che promuove la diffusione della lettura nell’infanzia. MACHEHADETTO?! oltre a favorire l’incontro tra bambini e genitori attorno al libro in modo divertente e stimolante, sostiene l’integrazione tra i popoli attraverso la lettura poliglotta.

Verrà letta in inglese e in italiano la storia ‘Two hungry bears’ di Linda Conrwell e Jane Chapman, con il coinvolgimento di Hocus&Lotus e Utopia 2000, gestrice dell’asilo nido comunale ‘Il Bruco Verde’. Incoraggiare i piccoli a studiare le lingue è importante per esigenze di studio o professionali, per la mobilità o il piacere personale, per incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale e preservare il ricco e diversificato patrimonio linguistico e culturale europeo.

Marco Castaldi

Addetto Stampa & OLMR

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