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26 Maggio 2013

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Tradizione e ricerca nella pittura moderna astratta.

L’arte moderna e contemporanea è espressione nel modo in cui l’artista percepisce la realtà in maniera funzionale agli eventi e alla quotidianità che lo circondano: espressione dello spirito del tempo e del contesto in cui si evolve.

Felice Galli, artista contemporaneo emergente ha fatto propri questi elementi, nel corso del tempo, in un processo di semplificazione e di costante ricerca, sia nei materiali che nella forma espressiva.

La ricerca dell’essenzialità e del rigore percettivo che si esprime con l’azzeramento dei colori shocking della nostra contemporaneità così urlante, un ritorno alla nitidezza dei colori della terra puntando all’essenzialità degli elementi primordiali della natura cui l’uomo appartiene.

Le opere contemporanee di Felice Galli non possono ascriversi nelle tradizionali categorie di pittura e scultura, ma in maniera trasversale le abbraccia entrambe, ricorrendo a materiali semplici cui fornisce tutta la forza espressiva del dettaglio: inteso come espressione sintetica e completa del tutto.

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L’appartamento, film di Billy Wilder

Devo ancora decidere se preferire un ottimo libro o un ottimo film.

Non ho ancora deciso se scegliere la sensazione di pienezza e anche stringimento che provo a staccarmi dall’ultima riga di un libro che mi ha appagata, a risfogliarlo annusando il profumo fragrante (ebbene sì, per me le pagine dei libri hanno la fragranza del pane) o se optare invece per il mix di emozioni che mi lasciano i film, coinvolgendomi da attrice passiva (passività in grado però di travolgermi come un’onda).
l’appartamento, billy wilder, martina vecchi, coeconews

Bene, questo è uno di quei casi in cui mi trovo a scrivere a caldo, e ciò succede solo quando ho un’idea o quando sono entusiasta (le due cose possono coincidere, anzi, sono legate da un rapporto di causa- effetto).

Ho appena finito di vedere un film che mi ha conquistata, uno di quei film che piacciono a me, in cui delicatezza, ironia, profondità e leggerezza (qualunque descrizione non sarebbe all’altezza) si mescolano per lasciare lo spettatore con quella soddisfazione tipica da lieto fine, ma senza il retrogusto dolceamaro della prevedibilità.
l’appartamento, billy wilder, martina vecchi, coeconews

Sto parlando de L’appartamento, vincitore di cinque premi Oscar nel 1960, tra cui quello come Miglior Film. Un capolavoro del cinema americano, una chicca di Billy Wilder, da non perdersi assolutamente.

Tenero e pungente, profondo e intelligente pur seguendo una trama ricca di topoi (letterari, cinematografici, teatrali…), non scontato, non banale, nell’affrontare situazioni che si ripetono senza tempo né epoche, pulito, delicato e gradevole dalla prima all’ultima scena.

Uno straordinario (come sempre) Jack Lemmon interpreta C. C. “Bud” Baxter, contabile presso un colosso aziendale newyorkese, una grossa compagnia di assicurazioni.

Il giovane impiegato, molto ambizioso, cede puntualmente il proprio appartamento ai suoi superiori per ospitare le loro innumerevoli scappatelle, e ottenere così, con la sua disponibilità e flessibilità, continui avanzamenti di carriera.
l’appartamento, billy wilder, martina vecchi, coeconews

Quando anche il capo dei capi, Sheldrake (Fred MacMurray) approfitterà della disponibilità di Bud, questi scoprirà che la sua amante è la bellissima signorina Fran Kubelik (la splendida Shirley MacLaine), la ragazza dell’ascensore, di cui Bud è innamorato da sempre, e che corteggia con discrezione e gentilezza.

A questo punto la situazione si complica e le strade si intersecano; le vite dei personaggi si incontreranno e scontreranno per intricarsi sempre più, in un crescendo di equivoci e colpi di scena.
l’appartamento, billy wilder, martina vecchi, coeconews

Cosa farà Bud? Dovrà prendere un’importante decisione che cambierà la sua vita.

Accettare il posto prestigioso di assistente di Sheldrake o gettare alle ortiche una carriera basata sulla corruzione e la connivenza, e cercare di conquistare la bella Fran?

Un film incantevole, due ore di pieno coinvolgimento, da gustarsi incollati al divano.

Martina Vecchi

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Manifestazione contro l’istituzionalizzazione dei bambini: è emergenza sociale

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  • 26 Maggio 2013

70 bambini all’anno sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio, 6.000 bambini all’anno ricoverati in psichiatria, 40.000 bambini in strutture residenziali per minori, più di 60.000 bambini trattati con psicofarmaci

Brescia. La manifestazione del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha visto oggi la partecipazione di centinaia di mamme, papà, attivisti, operatori e cittadini preoccupati della direzione in cui sta andando la psichiatria e la tutela minorile in Italia. Infatti le recenti notizie di cronaca riguardanti l’unità di Neuropsichiatria Infantile del Polo Ospedaliero degli Spedali Civili di Brescia sono solo la punta dell’iceberg di un’emergenza minorile nascosta che interessa migliaia di bambini con un giro d’affari miliardario per le case farmaceutiche, gli operatori psichiatrici e le strutture residenziali per minori.

L’unità di Neuropsichiatria Infantile del Polo Ospedaliero UONPIA degli Spedali Civili di Brescia sta collaborando al convegno del 28-29 maggio a Milano sulla controversa “malattia psichiatrica” dei bambini troppo vivaci: “ADHD: per una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici”.

In Italia stanno spuntando come funghi dei reparti psichiatrici per minori che una volta aperti dovranno essere riempiti. In Lombardia sono previsti due reparti, di cui uno già pronto ma non ancora aperto. Recentemente Merano ha visto l’apertura di un nuovo reparto e altri sono in via di realizzazione. Solo poche settimane fa ha fatto scalpore la notizia che l’Ospedale Bambin Gesù di Roma aveva aperto un nuovo reparto di neuropsichiatria per trattare dei minori con disturbi come la dislessia. La notizia ha sollevato le critiche della cittadinanza e l’ospedale ha smentito pubblicamente, ma i disturbi specifici dell’apprendimento compaiono ancora sulla pagina dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale che dispone di otto posti letto di cui tre protetti. Invece di puntare verso attività di prevenzione del disagio minorile, la direzione intrapresa è quella del ricovero e dell’istituzionalizzazione, tendenza che a nostro parere aumenta esponenzialmente i costi dei servizi sanitari e assistenziali e che, attraverso interventi invasivi e coercitivi nei confronti dei bambini spesso accompagnati da terapie farmacologiche, finisce con il creare dei nuovi pazienti psichiatrici invece di prevenire la malattia. Chi trae vantaggio da questa schiera di bambini istituzionalizzati?

Nel documento del 2009 “Psicofarmaci e minori: tra abuso e disinformazione” pubblicato da Roberta Angelilli, attuale Vicepresidente del Parlamento Europeo, si affermava che in Italia i bambini che assumevano psicofarmaci erano tra i 30.000 e i 60.000. E recentemente Giuseppe Mele, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, ha denunciato un aumento del consumo di psicofarmaci in età giovanile. Nel suo documento del 2009, l’onorevole Angelilli denunciava che “accade di frequente che un bambino o un ragazzo in difficoltà venga trattato con psicofarmaci solamente perché non vi sono le necessarie conoscenze pedagogico-educative per aiutarlo a superare le proprie difficoltà comportamentali.” Sembra che la denuncia dell’onorevole non sia stata presa in considerazione dato che si va verso la medicalizzazione e l’istituzionalizzazione, invece di puntare a un miglioramento delle conoscenze pedagogico-educative. A nostro avviso questa tendenza è sorretta dalle lobby delle case farmaceutiche, della psichiatria istituzionale e organicista e delle strutture residenziali per minori, sostenute, queste ultime, dalle gerarchie ecclesiastiche e dei potentati della sotto politica religiosa. Come ha detto l’onorevole Guidi: «vale più un chilo di bambino che un chilo di eroina».

E ora le lobby psichiatriche e farmaceutiche stanno organizzando il IV Congresso Mondiale “Il disturbo ADHD dall’infanzia all’età adulta” che si terrà dal 6 al 9 Giugno a Milano. Sponsor principale del convegno: Shire AG; sponsor maggiore: Eli Lilly and Company; sponsor generali: MEDICE Arzneimittel Pütter GmbH & Co. KG, SensoDetect AB (publ), Vifor Pharma e Wisepress Ltd. L’ADHD è la controversa “malattia psichiatrica” dei bambini troppo vivaci. Una malattia contestata da più parti. Nel documento di cui sopra dell’onorevole Angelilli si afferma infatti: “Non c’è nessuna certezza che questa sia una malattia vera e propria. Nonostante alcuni medici affermino che il disturbo sia di natura genetica e sia legato a fattori morfologici cerebrali, non è stato individuato ancora nessun marcatore biologico e nessuna prova definitiva che questo sia vero.” Ma non solo, lo psichiatra statunitense Leon Eisenberg, padre scientifico dell’ADHD, ha affermato nella sua ultima intervista che: “L’ADHD è il principale esempio di una malattia inventata”. Qual è dunque lo scopo del IV Congresso Mondiale psichiatrico di Milano?

Mentre nel resto del mondo le prescrizioni di psicofarmaci stanno aumentando in modo esponenziale con milioni di bambini trattati, in Italia l’aumento delle somministrazioni di psicofarmaci ai bambini non è mai decollato grazie anche ad alcune campagne informative e alla capacità critica del popolo italiano. A nostro avviso quindi, la scelta di Milano non è casuale ma è diretta ad aprire il nostro vasto mercato potenziale.

Sempre secondo l’onorevole Angelilli, “nella maggior parte dei casi, la soluzione per bambini o ragazzi in difficoltà, consiste nell’offrire al minore un supporto pedagogico-educativo adeguato, sia da parte dei genitori e della famiglia, che del sistema scolastico.” Riteniamo anche noi che questo sia un approccio corretto e rispettoso dei diritti umani. Se non lo faremo e permetteremo a certe lobby interessate più al guadagno che alla salute di mettere le mani sui nostri figli, in futuro dovremo guardarli negli occhi e ammettere di non averli protetti.

Silvio De Fanti
Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
http://www.ccdu.org

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Aquanova e le verande per il giardino

Aquanova srl IPC Team è una realtà internazionale che produce e mette in commercio sia verande da giardino sia verande per terrazze, sia coperture per piscine, sia gazebo: insomma realizza da anni con successo varie tipologie di coperture telescopiche a scomparsa.

Un fattore importante di quest’azienda è appunto l‘internazionalità: in questo modo il mercato è più grande sia per la scelta delle materie prime con cui realizzare le coperture, sia per le diverse realizzazioni richieste dalla clientela, basate anche su esigenze e contesti diversi.

Le materie prime sono di ottima qualità, attentamente selezionate tra i migliori produttori europei. Le realizzazioni di Aquanova si possono enumerare in moltissimi Paesi sia all’interno che all’esterno dell’Europa.

Le verande sono delle ottime soluzioni per ricavare nuovi spazi utilizzabili tutto l’anno in giardino: Aquanova segue passo passo il cliente dalla scelta dei materiali, ai colori, alle dimensioni, fino alla messa in opera della veranda e fornisce anche assistenza post vendita.

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