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“Viaggio attraverso L’Artistico Politecnico” – Visita alla Casa Museo

Continuano le visite guidate presso la Sede Sociale dell’Associazione Circolo Artistico Politecnico di Napoli. Questa volta l’appuntamento è per il 2 dicembre 2016, dalle ore 11 alle ore 12.30 circa, per un viaggio alla scoperta dei tesori, fantasmi e pregevoli opere d’arte custodite  nelle vaste sale dell’antico salotto letterario (oggi Casa Museo).

L’Artistico Politecnico Casa Museo è una vera chicca situata nel cuore di Napoli, a pochi passi dal Teatro San Carlo e dai giardini della Biblioteca “Vittorio Emanuele II”, non lontana da Piazza del Plebiscito. I veri appassionati dell’arte e della storia di Napoli resteranno incantati dalle molteplici raccolte di donazioni che annoverano opere ottocentesche e novecentesche (tra cui quadri, vasi, statue, litografie, elementi d’arredo, foto d’epoca) di enorme valore.

Nel corso della visita guidata sarà possibile contemplare le sale, le opere pittoriche e scultoree, le raccolte fotografiche, i testi antichi custoditi nell’Archivio e nella Biblioteca; e tutti i visitatori potranno conoscere tante curiosità sui soci fondatori (tra cui nobili, principi, giornalisti, letterati e grandi nomi dell’antica Napoli), uomini di cultura che hanno fatto la storia di un’istituzione con ben 128 anni di attività.

Chiunque può prenotarsi: la visita guidata è consentita a singoli, gruppi e famiglie su prenotazione (basta collegarsi sul sito web al link http://www.associazionecircoloartistico.it/associazione/sale/, oppure contattare l’Associazione dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 16.00, ai seguenti recapiti: tel./fax 081426543 – cell. 3292654343 – email: [email protected]).

Tutti gli eventi e le iniziative in programma sono pubblicati in aggiornamento costante su Facebook (https://www.facebook.com/artisticopolitecnico/), Twitter (@AssCirArtistico) e Instagram (@associazionecircoloartistico) con gli hashtag #lartehabisognodite e #ArtisticoCasaMuseo.

I tesori nascosti dell’Associazione Circolo Artistico Politecnico ti aspettano a Palazzo Zapata, in piazza Trieste e Trento a Napoli (2° piano), in quello che fu uno dei salotti letterari più importanti di Napoli e nei cui spazi si mossero personaggi del calibro di Matilde Serao e Gabriele D’Annunzio, nonché varie Altezze Reali tra cui la Regina Margherita.

Per info: http://www.associazionecircoloartistico.it/?event=viaggio-lartistico-politecnico-visita-guidata&event_date=2016-12-02 / https://www.facebook.com/events/1298634763513339/

 

 

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Arriva MuseON, visitare i musei 24h/24 ora si può

Dall’unione tra una buona idea e l’uso delle tecnologie digitali, nasce il modo per usufruire della cultura senza vincoli d’orario. E non stiamo parliamo di una visita virtuale.

Da adesso in poi scordatevi di dover fare le corse o di dover incastrare mille impegni per poter visitare quel museo che tanto vi interessa. Non dovrete più rispettare alcun limite d’orario di apertura, né di chiusura, perché Larin, agenzia di comunicazione bellunese specializzata nella ricerca di soluzioni digitali per istituzioni culturali e nella promozione turistico-culturale, e Mostaza, startup residente nel Talent Garden di Padova e specializzata nello sviluppo di digital solution on cloud, hanno ideato il modo per visitare i musei 24 h/ 24, sette giorni su sette.

In occasione del convegno promosso il 14 aprile da Confindustria intitolato Contaminazioni, dedicato allo sviluppo delle sinergie tra il settore manifatturiero e culturale, è stato lanciato MuseON, il primo kit digitale al mondo che reinventa il modo di vivere i musei rendendoli accessibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Proprio Grazie a MuseON i visitatori potranno far parte di un’esperienza multimediale e interattiva a 360° in cui immagini, video e narrazioni li accompagneranno in un tour personalizzato.

“Il progetto è nato dopo aver vinto una gara che ci ha permesso di cablare con dispositivi Beacons 5 musei” commenta Marco Da Rin, CEO delle due aziende. “Ci siamo chiesti: come sarà il museo del futuro? Come permettere alle persone di avvicinarsi alla cultura in maniera più smart? Da queste riflessioni è nato MuseOn. Attualmente abbiamo validato e prototipato le varie tecnologie, ma abbiamo già la disponibilità di un museo interessato a ospitare la nostra soluzione e speriamo di raccogliere a breve i fondi che ci servono per completare lo sviluppo, da investitori privati o tramite il programma Horizon2020 della Commissione Europea”.

Larin e Mostaza hanno inventato il modo di automatizzare numerose fasi della visita ad un museo, a partire dall’acquisto dei biglietti e dall’apertura delle porte, fino al bookshop e al merchandising. Anche la vecchia audioguida potrà essere sostituita da una guida virtuale multilingua che entrerà nello smartphone del visitatore, garantendo così l’accessibilità anche a chi parla una lingua straniera, un problema non da poco nella realtà museale odierna che spesso, infatti, non offre il servizio di traduzione.

Come funziona MuseON? 
Attraverso il download di un’App, MuseOn permette di acquistare il biglietto di ingresso per un gruppo di persone, pagando direttamente con la carta di credito. Utilizzando una connessione Bluetooth, lo smartphone provvede all’apertura della porta d’ingresso, e un circuito di videocamere a riconoscimento facciale garantisce che gli accessi si svolgano correttamente. Le informazioni necessarie per muoversi all’interno del museo vengono fornite tramite tecnologia beacon che permette di geolocalizzare il visitatore all’interno dell’edificio in modo che il suo dispositivo digitale sia in grado di fornirgli sia informazioni pratiche, che contenuti relativi alle opere esposte che potranno essere testi, immagini interattive, video e altro ancora.

Perché MuseON è un’opportunità di crescita per i musei? 
Adottando questa soluzione, i musei potranno garantire al pubblico un’apertura prolungata, innovare la distribuzione dei contenuti e dei servizi educational, dare maggiori garanzie di accessibilità con percorsi dedicati a persone con disabilità sensoriali e contenuti tradotti in numerose lingue straniere.

Il sistema MuseON sarà per i musei un’inesauribile fonte di informazioni: i beacon infatti possono essere usati per raccogliere dati insight sul comportamento dei visitatori, quanto tempo trascorrono nelle diverse sezioni del museo e quali sono i punti di maggior interesse. Grazie alla digitalizzazione delle opere e dei contenuti, inoltre, sarà possibile creare dei database facilmente consultabili e condivisibili sia da professionisti del settore che da appassionati

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Riso in Terra di Castagne

L’appuntamento di chiusura della stagione estiva del Museo del Mortigliengo è un evento che ogni anno attira nella frazione Mino del Comune di Mezzana una folla di golosi, di amanti della cultura, della tradizione e di bimbi che per un giorno possono vedere in moto il frantoio per la produzione dell’olio di noci, prezioso e gustoso condimento che arricchisce in modo sano i nostri piatti, il torchio per  l’aceto di mele, attività economica tipica del Mortigliengo ed imparare come si tesse la canapa, rude tessuto che ha vestito ed arredato le case dei nostri nonni sin ancora alla metà del secolo scorso.

Domenica 18 ottobre, dal primo pomeriggio, il Museo si animerà con la messa in funzione dei macchinari, sapientemente azionati dai volontari dell’Associazione Murceng, che un tempo erano parte della vita quotidiana della piccola frazione di Mino e per la gioia dei bambini ci saranno dei laboratori gratuiti a loro dedicati, “Tessi la tela e Spremi la Mela”, mentre gli adulti potranno visitare il museo e curiosare fra le bancarelle dei produttori locali per degustare e scoprire sapori di un tempo.

Quest’anno la formula tradizionale si arricchisce con un incontro fra riso e castagne, per riportare l’attenzione sull’importanza e sul valore alimentare che questi due prodotti avevano nell’economia di scambio fra pianura e monti; nel tardo pomeriggio ci sarà una conferenza gratuita dedicata all’Agricoltura Residuale del Riso giglio, dove Francesco Bernabei, presidente di Eunomica APC, racconterà un’esperienza reale dedicata alla coltivazione del riso secondo un metodo a minimo impatto ambientale ed energetico.  A seguire si potrà degustare un piatto di Panissa vercellese preparato dal Gruppo “Amici della Panissa” di Albano Vercellese, per chiudere in bellezza un pomeriggio di divertimento, gusto e cultura alle porte dell’autunno.

La festa sarà un gioioso tuffo nel nostro passato prossimo che ci permetterà di tornare tutti bambini e di riaprire la scatola dei ricordi, per scoprire e riscoprire la nostra tradizione in uno splendido contesto che ci riporterà indietro nel tempo con incanto e meraviglia.

 

Domenica 18 0ttobre dalle ore 14.30

Museo del Mortigliengo

Fraz. Mino – Mezzana Mortigliengo

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Grazia Azzali espone a Possagno le sue opere elogiate da Vittorio Sgarbi

La Prof.ssa Grazia Azzali, esponente di spicco dell’ambito artistico attuale, è stata tra i protagonisti più apprezzati della mostra collettiva “Riflessioni Contemporanee”, allestita all’interno della rinomata zona museale di Possagno, dedicata all’illustre maestro scultore Antonio Canova, con la gestione organizzativa del manager della cultura Salvo Nugnes. In occasione del vernissage inaugurale, il Prof. Vittorio Sgarbi ha partecipato come presenza straordinaria, esprimendo positivi elogi per la prestigiosa iniziativa.

 

L’Azzali manifesta una visione dell’arte ispirata da una proiezione cosmopolita ad ampio raggio, condotta seguendo una ricerca sperimentale sempre attenta e meticolosa, dove mai niente viene lasciato al caso e all’improvvisazione. La sua è un’arte impegnata sul piano etico e sociale ed ispirata da finalità profonde, di cui ella si rende convinta portavoce. Nel parlare in merito all’Expo, ha commentato con argomentazioni di spessore, sottolineando dei concetti di fondo molto significativi. In particolare, ha dichiarato: “A mio parere l’Expo 2015 può divenire il fulcro per il futuro sviluppo dell’Italia. Un’economia ecocompatibile e più equa porrà fine agli sprechi del passato e diverrà il simbolo di una nuova alimentazione, per tutti i cittadini del mondo. Nutrire ha diversi significati, non solo fisici, ma anche intellettivi. Arte e scienza devono coesistere e collaborare insieme per creare i cittadini del futuro“.

 

E ha aggiunto, in riferimento a una delle sue creazioni, collegabile ai temi portanti dell’Expo: “La mia opera d’arte dal titolo -Royal Baby- vuole essere una denuncia nei confronti di un mondo, che ha dimenticato la ricchezza della diversità biologica, in favore di una mostruosa omogeneità”. Scrive di quest’opera il critico d’arte Gianluigi Guarnieri: “L’Azzali crea una mostruosa sequenza di ibridi di -assurda generazione-, enigmi mutanti dell’io senz’anima. Nella continuità spaziale di un drammatico vuoto cosmico -Royal Baby- assurge a unico interprete di un futuribile creato, senza spazio né storia. Come corrugato oggetto radiante, fluttua nell’atmosfera oscura di una realtà ormai geneticamente modificata. Una folla di terrificanti sementi sembra, che inceda ad un passo di una drammatica danza, tramite ossessive movenze dinamiche, espresse da una ripetitiva ritmicità“.

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I raffinati dipinti di Agnese Cabano alla mostra collettiva inaugurata da Vittorio Sgarbi al Museo Gipsoteca Canova

La pittrice Agnese Cabano rientra nel selezionato novero degli artisti partecipanti alla prestigiosa mostra collettiva, allestita all’interno del famoso Museo Gipsoteca Canova a Possagno, che sarà inaugurata con la presenza eccezionale del professor Vittorio Sgarbi in data Sabato 9 Maggio alle ore 18.30 e resterà in loco fino al 2 giugno 2015. L’iniziativa è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’associazione “Spoleto Arte“.

 

Sulla sua formazione e sull’approccio artistico la Cabano racconta “Sono autodidatta, dipingo da quando frequentavo le scuole medie per dare sfogo ai miei tormenti adolescenziali. Crescendo ho continuato a dipingere, lasciando piena libertà alle emozioni interiori, rappresentandole in un mondo onirico. Il tema principale dei miei lavori è strettamente legato all’universo femminile, dove non mancano inerenti la maternità e la violazione sulla donna. Punti di riferimento della mia ricerca sono riconducibili a Frida Kahlo, Klimt e Dalì, del quale ho riprodotto anche molte opere. Mi sono appassionata all’opera di Dalì colpita dagli scritti e dai quadri. Per me riprodurne le opere è una passione, un piacere, un’emozione continua”.

 

Sul riferimento ispiratore della sua vivace e versatile ricerca stilistica, che la Cabano trae dal modello della grande Frida Kahlo è stato commentato “Per la Cabano è un riconoscimento verso una donna, che ha saputo rompere gli schemi divenendo anch’ella un’icona, non di bellezza, ma di forza, di volontà, di istinto di sopravvivenza. Una donna che ha saputo fare delle sue cicatrici e dei suoi difetti fisici un vessillo di cui andare fiera”.

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Il prof. Alberto D’Atanasio riceve premio alla carriera da Vittorio Sgarbi, il prefetto D’Antuono e la soprintendente Arbace al Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio

Nella rinomata cornice secolare del Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, in corso Manthonè 116 a Pescara, in data Sabato 28 febbraio 2015 si è tenuta una prestigiosa cerimonia di consegna di un premio alla carriera per il professor Alberto D’Atanasio, che è stato insignito da un comitato ufficiale, composto da Vittorio Sgarbi, dal prefetto Vincenzo D’Antuono, dalla soprintendente regionale Lucia Arbace, dal sindaco Marco Alessandrini e dall’assessore alla cultura Giovanni Di Iacovo. L’evento è organizzato dal manager della cultura Salvo Nugnes, che riveste il ruolo di presidente dell’associazione “Spoleto Arte“.

 

D’Atanasio svolge la professione di docente di Storia dell’Arte e di Estetica dei Linguaggi Visivi presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia dedicandosi con fervido impegno e inesauribile passione, ottenendo meritati riconoscimenti e apprezzamenti per il significativo contributo apportato negli anni.

 

L’iniziativa ha avuto, come simbolica cornice di contorno, la mostra fotografica “Da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi” che vede l’illustre Pasolini immortalato dagli scatti d’autore di Roberto Villa, realizzati durante le riprese del famoso film “Il fiore delle mille e una notte” per ripercorrerne le fasi cruciali e più inedite, unitamente alla coreografica produzione di immagini elaborate da Maria Pia Severi, che cattura attraverso l’obiettivo le emozioni e i sentimenti scaturiti durante i viaggi e le visite a luoghi e contesti, che l’hanno più colpita, riproponendone una formulazione di suggestiva visione in bilico tra sogno e realtà da condividere con lo spettatore.

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Al Museo Casa Natale D’Annunzio il prof. Vittorio Sgarbi consegna una prestigiosa targa di riconoscimento alla soprintendente Lucia Arbace

Al Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, lo scorso 6 Febbraio 2015, il Prof. Vittorio Sgarbi e il Dott. Salvo Nugnes, Presidente dell’Associazione “Spoleto Arte” hanno consegnato una prestigiosa targa alla carriera alla Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo Lucia Arbace, “per il significativo contributo alla tutela e alla valorizzazione del Patrimonio artistico-culturale del Paese”.

Di seguito l’intervista alla Dott.ssa Arbace.

D: Dottoressa Arbace, abbiamo ricevuto la notizia del prestigioso riconoscimento istituzionale alla carriera, che ha ricevuto di recente e che nell’occasione le è stato consegnato dal professor Vittorio Sgarbi e dal manager Salvo Nugnes; è stata compiaciuta del premio?

R: Sono rimasta sorpresa, perché non me l’aspettavo.  Ero lì, a Casa D’Annunzio per fare gli onori di casa, in qualità di soprintendente e direttore del Museo, all’inaugurazione della mostra “Da Pier Paolo Pasolini a  Maria Pia Severi”, e ad un certo punto mi hanno annunciato che c’era una targa per me. In genere quando si riceve un riconoscimento, qualcuno ti scrive una lettera che in tal giorno avverrà la cerimonia della consegna ufficiale. Questa volta è stato un riconoscimento non annunciato, e forse per questo molto più gradito.

D: La cerimonia di premiazione si è svolta durante l’importante vernissage della mostra fotografica, da lei citata, curata da Sgarbi. Come è nata l’idea di questa interessante esposizione fotografica curata dal noto critico?

R: Avevamo discusso già diversi mesi fa la possibilità di ospitare a Casa D’Annunzio, nei nostri spazi espositivi, una mostra di artisti contemporanei curata da Vittorio Sgarbi e promossa da Spoleto Arte. Purtroppo non era possibile assolutamente replicare quella già presentata a Spoleto e a Venezia, che comprendeva molte opere pittoriche di vari maestri, a causa delle dimensioni non ampie nei nostri spazi. Abbiamo quindi ritagliato all’interno della precedente iniziativa il segmento rilevante rappresentato dalle  foto di Roberto Villa scattate sul set del film di Pasolini “Il  fiore delle mille e una notte” e dalle immagini di Maria Pia Severi che evidenziano un’esperienza fotografica di senso completamente opposto. Il bello consiste proprio nel fatto che la mostra valorizza due esperienze della fotografia antitetiche abbinate in una proposta inedita.

D: Un suo commento di riflessione sull’arte in generale e in particolare sull’arte fotografica; ritiene che possa avere pari valore rispetto all’arte tradizionale? È appassionata di fotografia d’autore?

R: Ma certo! Conosco personalmente moltissimi fotografi di chiara fama, come ad esempio Gianni Berengo Gardin. Non dimentichi poi che io sono nata a Capri ed ho lavorato per molti anni a Napoli. Proprio Napoli ha espresso grandissimi talenti nel settore della fotografia, di rilevanza nazionale ed internazionale, come ad esempio Mimmo Jodice, Luciano D’Alessandro, Antonio Biasiucci, Sergio Riccio, Fabio Donato, tanto per citare nomi molto noti. Ho sempre seguito, fin dalle prime esperienze di soprintendenza, le grandi mostre fotografiche che sono state realizzate nel capoluogo campano ed anche in altre città italiane e straniere, dove ho avuto modo di soggiornare sia per motivi professionali, sia in occasione di viaggi di piacere.

D: Se dovesse associare l’illustre Maestro d’Annunzio alle figure di un artista di epoca passata e ad un artista di epoca odierna, chi menzionerebbe in funzione di una virtuale sinergia?

R: Un nome fra tutti c’è già ed è Francesco Paolo Michetti, un caro amico di D’Annunzio, nonché un grande artista che, purtroppo, non è ancora stato pienamente consacrato per la sua grandezza, che travalica il ristretto ambito della pittura.

D: Come pensa che l’immagine di D’Annunzio possa essere valorizzata al meglio in occasione dell’imminente Expo da parte degli organizzatori della grande esposizione universale?

R: Gabriele D’Annunzio è stato un pioniere della comunicazione. Ha ideato dei brand, dei nomi importanti dell’eccellenza italiana, alcuni nella filiera enogastronomica, come i liquori “Aurum” e “Corfinio”, ed anche il “Parrozzo”, un dolce tipico abruzzese. Ma è soprattutto la sua poesia a dover essere diffusa, meglio compresa per la straordinaria forza evocativa, di straordinaria modernità.

D: Come viene considerata all’estero la figura di d’Annunzio? Il museo viene spesso visitato anche da  turisti stranieri? Di quale nazionalità prevalentemente?

R: Sicuramente sì, abbiamo un alta percentuale di stranieri all’interno dei visitatori della Casa Natale, che lasciano i loro commenti sul registro delle firme. Abbiamo monitorato queste presenze negli ultimi anni e in una delle pubblicazioni recenti sono state inserite le frasi più significative. D’Annunzio è molto noto anche all’estero, non soltanto in Francia dove ha soggiornato. 

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Possagno, Museo Gipsoteca Canova: il raffinato informalismo pittorico di Giuseppe Oliva esposto nella mostra collettiva inaugurata da Vittorio Sgarbi

Il prestigioso Museo Gipsoteca Canova di Possagno si prepara ad accogliere tra le sontuose mura un importante appuntamento artistico di grande richiamo, la mostra collettiva a cui partecipano una selezionata serie di artisti contemporanei di alto livello, tra cui il poliedrico pittore Giuseppe Oliva, che è organizzata dal manager della cultura Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte“. L’esposizione verrà allestita dal 9 Maggio al 2 Giugno 2015 e sarà inaugurata con la presenza d’eccezione del critico Vittorio Sgarbi in data 9 Maggio alle ore 18.00.

Nei quadri di Oliva predominano i colori accesi, radiosi, lucenti, mescolati e amalgamati tra loro senza un ordine apparente. È una pittura di gesto, raffinata e dal forte impatto scenico, ispirata dall’espressionismo astratto. Nel commentarne le peculiari connotazioni distintive è stato evidenziato “All’effetto visivo l’insieme appare come una sorta di corposo e inarrestabile magma, che discende direttamente dal pathos emotivo e dalla sfera interiore dell’artista, guidato dal moto dell’anima. La miscela cromatica e alchemica delle sfumature è densa di poesia e suggestione emozionale, producendo una suadente sinfonia narrativa di contrappunti tonali e di tensioni vibranti, ritmate da una cadenza proveniente da un’armonia arcaica scaturita dalla memoria dei ricordi. Chi osserva le opere diventa parte integrante e attiva dell’opera stessa. Ne viene coinvolto grazie al dinamico flusso coloristico e alla forza propulsiva della trama strutturale, entra direttamente nella visione onirica e fantastica di un altro uomo”.

Per Oliva l’arte non è più soltanto una semplice rievocazione, ma una vera e propria formula comunicativa, la cui metafora diventa chiave di lettura della realtà e di un linguaggio codificato, da diffondere e condividere con il fruitore. La spatola, oppostamente al pennello, agisce rapida e incisiva e gli fornisce la proiezione immediata di ciò che vuole esternare ed imprimere sulle tele.

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Il manager produttore Salvo Nugnes esprime un’importante testimonianza sulla mostra omaggiata a Raffaello al Museo di Santa Giulia

L’esimio Maestro Raffaello è il nuovo protagonista del ciclo Rinascimento con la mostra dal titolo “Raffaello. Opera prima”, dopo Giorgione, Savoldo e Fra Bartolomeo. Con il celebre pittore urbinate si completa il grande progetto espositivo organizzato presso il Museo di Santa Giulia a Brescia.

Il manager produttore di grandi eventi Salvo Nugnes ha espresso un’importante testimonianza a seguito della visita presso la prestigiosa area museale affermando: “È un’esposizione di forte richiamo ed interesse, poiché nasce con l’obiettivo primario di riunire i frammenti, che costituivano la Pala Baronci considerata come l’opera prima di Raffaello, che vi lavorò a soli 17 anni, con il supporto del pittore Evangelista da Pian di Meleto.  Attraverso questa mostra i quattro frammenti finora riemersi sono stati ricongiunti insieme. Questo offre l’opportunità di avviare nuovi studi, indagini, approfondimenti riguardo la formazione, l’attività e lo stile del giovane Raffaello. Inoltre, è possibile approfondire le informazioni in merito alle vicende del dipinto e al gusto collezionistico della Brescia della prima metà dell’Ottocento”.

Nugnes ha poi sottolineato l’importante presenza accanto alla Pala Baronci del disegno preparatorio, realizzato da Raffaello e concesso in prestito per l’occasione dal Palais des Beaux Arts de Lille, e definendolo un documento fondamentale per poter ricostruire con precisione l’esatta fisionomia dell’opera. Apprezzata anche l’interessante copia parziale della Pala Baronci, elaborata dall’artista Ermenegildo Costantini nel 1791, che è stata fornita in prestito da città di Castello e allestita in loco.

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Museo Gipsoteca Canova: grandi apprezzamenti per l’arte pittorica di Cristina Madeyski

Nell’ambito della corposa mostra collettiva dal titolo “Riflessioni Contemporanee” allestita nello storico contesto istituzionale del Museo Gipsoteca Canova a Possagno e inaugurata dal Professor Vittorio Sgarbi il 17 gennaio scorso, sta ottenendo positivi apprezzamenti la pittrice Cristina Madeyski, che rientra nel selezionato novero degli artisti di spicco partecipanti alla prestigiosa iniziativa. L’esposizione organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes rimarrà in loco fino al 10 febbraio 2015 ed è visitabile con ingresso libero al pubblico.

Per la Madeyski la materia pittorica funge da riempitivo e le permette di convogliare la sua ricerca evolutiva in un’avvincente sperimentazione, che si snoda, mediante il flusso di movimento dinamico, in un gioco ad intreccio tra spazio e materia, presenza e assenza, alternando nella costruzione narrativa delle suggestive sovrapposizioni figurali, che creano un’unità sinergica in armonioso equilibrio, avvicinando e accorpando gli elementi compositivi in un coreografico mosaico ad incastro, che scaturisce da una volontà di assoluta perfezione elaborativa. Nella sua arte d’impronta filosofica e surrealista vuole esternare messaggi subliminali, che lo sguardo attento e sensibile dell’osservatore deve saper cogliere e introiettare.

Su di lei è stato commentato “È il motore esistenzialista, che cattura e conquista la sua attenzione, così come lo studio accurato e l’analisi meticolosa della psiche e dell’animo umano in tutte le sue articolate e complesse sfaccettature più nascoste e celate. In lei si riscontra l’amore appassionato di Francis Bacon per la gestualità di poetico e sentimentale lirismo l’interesse verso l’Espressionismo tedesco, caratterizzato dalla dedizione per la concezione emozionale dell’arte e per la tensione al conseguimento di una propria soddisfazione, al raggiungimento di un compiacimento personale attraverso l’occhio, l’espressione interiore e psicologica, che fungono da motore trainante e da volano propulsore per la poliedrica propensione progettuale e creativa”.

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Vittorio Sgarbi curatore della mostra fotografica di grande successo “Da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi” esposta al Museo Casa Natale Gabriele D’Annunzio a Pescara

Si è svolto in data Venerdì 6 Febbraio dinanzi ad un nutrito pubblico, attento e partecipe, il vernissage della mostra fotografica intitolata “Da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi” curata dal critico Vittorio Sgarbi e allestita presso il pregiato contesto museale del Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio a Pescara, che resterà in loco fino al 4 marzo 2015 con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione Spoleto Arte.

La doppia personale vede l’esposizione dei magnifici scatti inediti realizzati dal maestro fotografo Roberto Villa al celebre regista Pasolini sul set cinematografico delle riprese del famoso film “Il fiore delle mille e una notte”, nonché le suggestive immagini d’autore create dalla Severi, sperimentando una tecnica innovativa, molto originale e di sorprendente effetto coreografico d’impatto visivo.

La casa dove nacque D’Annunzio è stata proclamata monumento nazionale nel 1927, per tutelarla come edificio di notevole interesse storico e per commemorare la madre del poeta, Lucia De Benedictis, che visse lì fino al 1917. D’Annunzio ha mantenuto sempre un legame radicato e inscindibile per la sua abitazione e la concepiva come un “santuario”. Attualmente la struttura, d’impianto settecentesco, ospita al primo piano, che fu di proprietà della famiglia D’Annunzio, uno splendido museo, mentre al secondo piano si trovano gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo, presieduti dalla Soprintendente Lucia Arbace. Il contesto istituzionale è spesso sede di importanti iniziative artistiche, visite guidate, mostre d’arte, conferenze ed eventi culturali di forte risonanza mediatica.

Sgarbi nel commentare l’illustre figura di D’Annunzio dice “D’Annunzio rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la cultura italiana e non solo. Ha vissuto buona parte del secolo più vivo, ha influenzato persone distantissime da lui, come Eugenio Montale e persino Claude Debussy, ha abbracciato il comportamentismo, l’estetica e il teatro fondendoli in una vita sola. Insomma un grande, come tutti i grandi non adeguatamente celebrato dal suo Paese”.

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Museo D’Annunzio: imminente l’esposizione fotografica curata da Vittorio Sgarbi “Da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi”

Grande attesa per l’imminente mostra fotografica dal titolo “da Pier Paolo Pasolini a Maria Pia Severi” curata dal professor Vittorio Sgarbi e allestita nel pregiato contesto istituzionale del Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio a Pescara, in corso Manthonè 116, che si svolgerà dal 6 Febbraio al 4 Marzo 2015, con esclusivo vernissage inaugurale previsto in data venerdì 6 Febbraio alle ore 18.00. L’evento espositivo è organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes.

Il museo casa natale di D’Annunzio è un luogo di forte risonanza nazionale e internazionale, che in questi anni ha ottenuto un crescendo di consensi da parte dell’opinione pubblica, anche in virtù della positiva gestione da parte della Dottoressa Lucia Arbace, che ha acquisito con intensa passione e dedizione l’incarico di soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della regione Abruzzo e si è occupata del suo rilancio. L’ambiente museale conserva perfettamente l’atmosfera ottocentesca, con eleganti decorazioni alle pareti e raffinati arredi d’epoca. In esso è possibile riscoprire i ricordi legati all’infanzia, che il sommo maestro ha molto spesso riportato nelle sue opere.

L’esposizione di suggestive immagini fotografiche è dedicata a Pasolini, attraverso gli inediti scatti d’autore realizzati da Roberto Villa durante le riprese sul set del celebre film “Il fiore delle mille e una notte”, che ha consacrato Pasolini come regista di impeccabile talento e alle originali raffigurazioni immortalate dall’obiettivo di Maria Pia Severi, che rievocano soggetti e situazioni viste durante le sue visite perlustrative a città che le sono poi rimaste nel cuore. Le donne e le figure femminili sono spesso protagoniste, avvolte da una magica cornice sospesa tra realtà e visione onirica. Sarà dunque un variegato e interessante percorso di opere ad intreccio, che permetterà allo spettatore di immergersi in atmosfere di intenso coinvolgimento emozionale

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Continuano le selezioni per il Master in Exhibition del Politecnico di Milano, IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers e POLI.design

Prossima giornata di presentazione: 9 ottobre 2014

Continuano le selezioni dei candidati per l’ottava edizione del Master Idea in Exhibition Design_L’Architettura dell’Esporre, promosso dalla Scuola del design del Politecnico di Milano e organizzato congiuntamente da IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers e POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano.

Un Master altamente professionalizzante, anche grazie al livello dei docenti coinvolti, indubbiamente i migliori professionisti del settore, riconosciuti a livello internazionale: Karim Azzabi, Alessandro Colombo, Michele De Lucchi, Maurizio Di Puolo, Ugo La Pietra, Carlo Malerba, Ico Migliore, Franco Origoni sono solo alcune delle personalità coinvolte che metteranno la propria esperienza a disposizione della classe e degli studenti, per formare in modo adeguato i professionisti di domani.

Sette edizioni di successo hanno approcciato temi di ampio respiro, indagando l’exhibition design in ogni possibile declinazione – retail, eventi, mostre, musei, fiere – e mettendo in evidenza tutte le potenzialità di una disciplina indisciplinata che ha mostrato in questi anni di essere portatrice di grande valore aggiunto, creando spazi di relazione e strumenti per una azione di comunicazione ‘calda’, capace di presentare in modo nuovo un brand, un servizio, una iniziativa culturale.

Intensi workshop progettuali, alcuni legati al grande evento milanese di Expo 2015 e coordinati dai migliori professionisti dell’exhibition design, nomi autorevoli associati a IDEA, hanno affrontato nel corso dell’ultima edizione A.A 2013-2014, alcune tematiche di interesse come ad esempio:

  • Allestimenti urbani attorno all’asse Castello – Sempione in occasione di Expo.

Docenti responsabili Alessandro Colombo e Franco Origoni

  • Il Museo delle Navi Romane agli Arsenali di Pisa.

Docente Responsabile – Maurizio Di Puolo

  • Un Padiglione Nazionale all’ Expo 2015 (Spagna).

Docente respoonsabile – Carlo Malerba

  • Progettare la fiera Slowfood “Salone del Gusto”.

Docenti responsabili- Alice Azario e Karim Azzabi

  • Unusual spaces for museum bookshops.

Docente responsabile – Francesca Murialdo

  • Diamond tower: spaces for fashion.

Docente responsabile – Angelo Jelmini

Il Master di primo livello si rivolge prevalentemente a laureati in Architettura, Design, Ingegneria, Beni Culturali o Accademie di Belle Arti, interessati a completare il proprio percorso formativo nel campo della progettazione espositiva, con diversi ambiti di applicazione che spaziano dalla progettazione di stand, fiere e spazi commerciali fino alla progettazione di mostre, musei e spazi per manifestazioni culturali.

L’ottava edizione del Master IDEA, diretto da Luciano Crespi e Mario Mastropietro, inizierà nel mese di novembre 2014 e affronterà tutti i temi dell’Exhibition Design in un percorso di dodici mesi.

Il corso si articolerà in tre moduli formativi: il primo teorico-applicativo volto a fornire gli strumenti conoscitivi principali e il metodo di lavoro, il secondo prevalentemente applicativo con workshop progettuali, e il modulo conclusivo con stage mirati all’inserimento nel mondo del lavoro.

Oltre il 70% degli studenti delle edizioni precedenti ha avuto l’opportunità di proseguire con esperienze professionali nell’ambito dell’exhibition design.

Importanti istituzioni e significative realtà aziendali e professionali collaborano da anni per assicurare qualità ed efficacia al periodo di tirocinio curriculare previsto. Tra gli altri: Triennale di Milano, MART di Rovereto, Studio Cerri & Associati, Designnetwork, RetailDesign, Studio AAAHHHAAA, Studio Migliore+Servetto e Studio Origoni Steiner.

Gli sbocchi offerti dal Master IDEA e le figure professionali in uscita sono molteplici e dinamici:

  • liberi professionisti altamente qualificati
  • responsabili Exhibition Design all’interno di aziende industriali e commerciali, realtà di distribuzione e retail
  • responsabili Exhibition Design all’interno di società organizzatrici di fiere, mostre ed eventi, agenzie di comunicazione
  • responsabili Exhibition Design presso istituzioni culturali, fondazioni, enti, pubblici e privati,
  • dirigenti, progettisti e creativi presso aziende del settore allestimenti

Gli studenti interessati sono invitati a contattare preventivamente la Segreteria del Master inviando curriculum vitae ai seguenti indirizzi mail:

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

via Durando 38/A – V Piano – 20158 Milano

tel. + 39 02.2399.5911 – fax. +39 02.2399.5970

e-mail:[email protected]

 

Idea Associazione Italiana Exhibition Designers

Sede legale Via Mecenate 84/10 – 20138 Milano

Tel. + 39 02 58328595 – fax + 39 02 89075019

E-mail: [email protected]

P.IVA 05819450965 – Codice Fiscale 97434130155

 

Press Contact:

Ufficio Comunicazione POLI.design

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

Tel. (+39) 02.2399.7201

[email protected]

 

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APERTE LE ISCRIZIONI AL MASTER IN EXHIBITION DEL POLITECNICO DI MILANO, IDEA E POLI.DESIGN

Il Master Idea in Exhibition Design_L’Architettura dell’Esporre, promosso dalla Scuola del design del Politecnico di Milano e organizzato congiuntamente da IDEA Associazione Italiana Exhibition Designers e POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, ha aperto le selezioni dei candidati per l’ottava edizione.

 

Un Master altamente professionalizzante, anche grazie al livello dei docenti coinvolti, indubbiamente i migliori professionisti del settore, riconosciuti a livello internazionale: Karim Azzabi, Alessandro Colombo, Michele De Lucchi, Maurizio Di Puolo, Ugo La Pietra, Carlo Malerba, Ico Migliore, Franco Origoni sono solo alcune delle personalità coinvolte che metteranno la propria esperienza a disposizione della classe e degli studenti, per formare in modo adeguato i professionisti di domani.

 

Sette edizioni di successo hanno approcciato temi di ampio respiro, indagando l’exhibition design in ogni possibile declinazione – retail, eventi, mostre, musei, fiere – e mettendo in evidenza tutte le potenzialità di una disciplina indisciplinata che ha mostrato in questi anni di essere portatrice di grande valore aggiunto, creando spazi di relazione e strumenti per una azione di comunicazione ‘calda’, capace di presentare in modo nuovo un brand, un servizio, una iniziativa culturale.

 

Intensi workshop progettuali, alcuni legati al grande evento milanese di Expo 2015 e coordinati dai migliori professionisti dell’exhibition design, nomi autorevoli associati a IDEA, hanno affrontato nel corso dell’ultima edizione A.A 2013-2014, alcune tematiche di interesse come ad esempio:

 

  • Allestimenti urbani attorno all’asse Castello – Sempione in occasione di Expo.

Docenti responsabili Alessandro Colombo e Franco Origoni

  • Il Museo delle Navi Romane agli Arsenali di Pisa.

Docente Responsabile – Maurizio Di Puolo

  • Un Padiglione Nazionale all’ Expo 2015 (Spagna).

Docente respoonsabile – Carlo Malerba

  • Progettare la fiera Slowfood “Salone del Gusto”.

Docenti responsabili- Alice Azario e Karim Azzabi

  • Unusual spaces for museum bookshops.

Docente responsabile – Francesca Murialdo

  • Diamond tower: spaces for fashion.

Docente responsabile – Angelo Jelmini

 

Il Master di primo livello si rivolge prevalentemente a laureati in Architettura, Design, Ingegneria, Beni Culturali o Accademie di Belle Arti, interessati a completare il proprio percorso formativo nel campo della progettazione espositiva, con diversi ambiti di applicazione che spaziano dalla progettazione di stand, fiere e spazi commerciali fino alla progettazione di mostre, musei e spazi per manifestazioni culturali.

 

L’ottava edizione del Master IDEA, diretto da Luciano Crespi e Mario Mastropietro, inizierà nel mese di novembre 2014 e affronterà tutti i temi dell’Exhibition Design in un percorso di dodici mesi.

Il corso si articolerà in tre moduli formativi: il primo teorico-applicativo volto a fornire gli strumenti conoscitivi principali e il metodo di lavoro, il secondo prevalentemente applicativo con workshop progettuali, e il modulo conclusivo con stage mirati all’inserimento nel mondo del lavoro.

 

Oltre il 70% degli studenti delle edizioni precedenti ha avuto l’opportunità di proseguire con esperienze professionali nell’ambito dell’exhibition design.

 

Importanti istituzioni e significative realtà aziendali e professionali collaborano da anni per assicurare qualità ed efficacia al periodo di tirocinio curriculare previsto. Tra gli altri: Triennale di Milano, MART di Rovereto, Studio Cerri & Associati, Designnetwork, RetailDesign, Studio AAAHHHAAA, Studio Migliore+Servetto e Studio Origoni Steiner.

 

Gli sbocchi offerti dal Master IDEA e le figure professionali in uscita sono molteplici e dinamici:

  • liberi professionisti altamente qualificati
  • responsabili Exhibition Design all’interno di aziende industriali e commerciali, realtà di distribuzione e retail
  • responsabili Exhibition Design all’interno di società organizzatrici di fiere, mostre ed eventi, agenzie di comunicazione
  • responsabili Exhibition Design presso istituzioni culturali, fondazioni, enti, pubblici e privati,
  • dirigenti, progettisti e creativi presso aziende del settore allestimenti

 

 

 

 

 

Gli studenti interessati sono invitati a contattare preventivamente la Segreteria del Master inviando curriculum vitae ai seguenti indirizzi mail:

 

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

via Durando 38/A – V Piano – 20158 Milano

tel. + 39 02.2399.5911 – fax. +39 02.2399.5970

e-mail:[email protected]

 

Idea Associazione Italiana Exhibition Designers

Sede legale Via Mecenate 84/10 – 20138 Milano

Tel. + 39 02 58328595 – fax + 39 02 89075019

E-mail: [email protected]

P.IVA 05819450965 – Codice Fiscale 97434130155

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IL MAMMUT “POCKET” TROVA CASA AL MUSEO DELL’ETNA

Reperti, ricostruzioni a grandezza naturale e documenti che ipotizzano il legame tra il mito dei Ciclopi e la presenza dell’elefantino nano nelle grotte insulari

VIAGRANDE (CT) – La connessione tra mito, storia e scienza potrebbe non essere solo una leggenda, grazie a reperti, ricostruzioni e documenti che oggi spiegherebbero la presenza in Sicilia, migliaia di anni fa, di elefanti, ippopotami e orsi, “abitanti” del Mediterraneo. È il caso dell’Elephas falconeri, l’elefante nano o “pocket mammut”, vissuto circa 500mila anni fa nell’Isola, esemplare unico di 90 centimetri, la cui ricostruzione a grandezza naturale è esposta al Museo dell’Etna di Viagrande, e al quale è legata una storia suggestiva quanto leggendaria: «Sembrerebbe che l’origine del mito dei Ciclopi, giganti mostruosi con un solo occhio al centro della fronte, possa derivare dal ritrovamento di teschi di elefanti vissuti in epoca preistorica all’interno di alcune grotte siciliane – spiega Ettore Barbagallo, ideatore del Museo e presidente dell’Associazione Amici della Terra – è provata infatti la straordinaria somiglianza tra il cranio umano e quello dell’elefante senza zanne, molto più grande e con un solo foro frontale che rappresenta la cavità della proboscide. La curiosità è che i primi scopritori dei resti, non sapendolo, pensarono a creature gigantesche dotate di un solo occhio. Ecco come nasce la leggenda, a cui si ispira la narrazione di Polifemo e Ulisse, nell’Odissea».

Si rafforza dunque il legame tra Catania e il suo simbolo, un nesso storico e culturale che oggi acquista anche un valore scientifico ed educativo, grazie al lavoro di ricerca svolto dal Museo dell’Etna, unica struttura interattiva presente in Sicilia dedicata al vulcano patrimonio dell’Unesco. «Il nesso tra mito e scienza è più tangibile che mai – ha spiegato Tino Vittorio dell’Università di Catania – si tratta di specie elefantine dalle dimensioni ridotte compatibili con la realtà insulare, in considerazione del fatto che in epoca preistorica la fauna e la flora presentavano fenomeni di nanismo».

Proprio in occasione del primo giorno di primavera è stata inaugurata – oggi 21 marzo – all’interno del Museo la nuova area didattico-scientifica dedicata agli elefanti in Sicilia, in aggiunta agli ampi spazi espositivi, che con il giusto compromesso tra informazione, formazione e attrazione conduce il visitatore in un percorso suggestivo dedicato all’Etna, alla vulcanologia, ai fenomeni strettamente legati al territorio etneo, primo fra tutti il rischio vulcanico e sismico (oggi è stato anche inaugurato il nuovo simulatore di terremoti con l’assistenza del gruppo di Protezione civile di Viagrande).

Del ruolo strategico della Sicilia nel cuore del Mediterraneo ha parlato l’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris «per la sua posizione geografica, per il valore turistico e culturale che da sempre le viene riconosciuto – ha affermato Stancheris – In particolare l’Etna oggi rappresenta un bene comune che va custodito e valorizzato: l’invito è rivolto soprattutto alle generazioni del futuro, che devono prima formarsi e poi promuovere il patrimonio siciliano», un messaggio sottolineato anche da Lino Leanza, già vice presidente della Regione.

«Cultura, educazione, turismo, ambiente sono le linee guida del percorso innovativo avviato dal Museo – ha affermato Valentina Scialfa, assessore alla Scuola del Comune di Catania – è una struttura completa, che merita la giusta attenzione, perché promotrice di un filone educativo e formativo per i ragazzi, che sta molto a cuore anche all’Amministrazione e al sindaco Enzo Bianco». Un plauso all’iniziativa è arrivato anche da parte del sindaco di Viagrande Francesco Leonardi, che ha sottolineato «il prestigio e l’importanza che la presenza del Museo rappresenta per Viagrande e per l’intera regione», alla presenza di altri rappresentanti dell’Amministrazione locale.

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Vittorio Sgarbi racconta lo splendore degli Uffizi il più importante Museo d’Italia, in una speciale guida notturna con il manager Salvo Nugnes

L’inestimabile patrimonio racchiuso e custodito  tra le storiche mura della Galleria degli Uffizi a Firenze. E’ stato raccontato in tutto il suo splendore attraverso le esperte parole di una guida molto speciale, il professor Vittorio Sgarbi. L’evento, organizzato dal noto manager produttore e agente dei vip Salvo Nugnes si è svolto sabato 22 febbraio dopo l’orario di apertura ufficiale, in versione notturna ed è stato riservato ad un ristretto gruppo a numero chiuso, previamente selezionato su invito per la prestigiosa occasione.

 

Si tratta di un’iniziativa di elevato spessore artistico culturale, poiché gli Uffizi da parecchi anni vantano un primato da record come struttura museale più visitata in ambito nazionale. La presenza di Sgarbi ha garantito un plus valore al contesto della visita guidata, offrendo la possibilità di approfondire in formula di nuova chiave di lettura interpretativa le meravigliose opere conservate in loco. Si è creata un’atmosfera di forte suggestione emozionale, una proiezione di intenso trasporto e coinvolgimento da parte del pubblico, che ha potuto assistere in forma inedita ad una sublime lectio magistralis sulla storia dell’arte.

 

Questo progetto è estendibile anche ad altre importanti realtà istituzionali e private. La preziosa partecipazione di Sgarbi consente di approcciare le più svariate argomentazioni e tematiche, con uno stile di apprendimento ben comprensibile e adatto per ogni target di fruitori.

 

Chi desiderasse avere ulteriori informazioni e ragguagli in riferimento all’iniziativa in oggetto può rivolgersi ai seguenti contatti:

 

PROMOTER ARTE

via Donizetti n.55, Milano – Tel. 02.76280638

via della Chimica n.12, Roma – Tel. 06.54220848

via Cavour n.9, Bassano d.G. (VI) – Tel. 0424.237636

www.promoterarte.it[email protected]

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Il grande calcio a Lucca: storie del presente del passato ricordando Erno Egri Erbstein

Sabato 22 febbraio alle ore 17 presso la sala conferenze del Museo della Liberazione di Lucca, in via S. Andrea 43, si terrà la presentazione del libro “Calciodangolo” di Marco Vignolo Gargini (Prospettiva editrice).
Il calcio visto da un altro angolo, quello dei “vinti”, squadre e giocatori che nel corso delle loro vite hanno dovuto assaporare il gusto amaro e anche iniquo della sconfitta. La Lucchese Libertas, una società dall’illustre storia (prima squadra italiana del centro-sud a fornire giocatori alla nazionale), cancellata dopo 103 anni di calcio professionistico. Il Livorno, sorpresa del campionato 1942-43, che resiste per 26 giornate in testa alla classifica e lotta fino all’ultimo per conquistare uno scudetto moralmente vinto, perdendolo solo a quattro minuti dalla fine.
Lucchese Libertas, Livorno ma non solo…
Dunque un incontro tra calcio e storia con al centro Lucca e le sue storie.
Presentano il libro Remo Santini e Andrea Giannasi, che ricorderanno con l’autore del libro Marco Vignolo Gargini anche Erno Egri Erbstein.
Introduce il Col. Fausto Viola presidente dell’Associazione amici del Museo della Liberazione di Lucca.
In occasione dei 70 anni dalla Liberazione la città celebra l’allenatore ungherese di origini ebraiche che proprio a Lucca si impose all’attenzione generale, portando la squadra nel giro di tre anni dalla serie C alla Serie A, e conquistando, nel 1936/37, un ottimo settimo posto a pari merito con l’Inter.
Le Leggi razziali fasciste emesse a partire dal 1938 colpirono direttamente Erno Egri Erbstein costringendolo a riparare in Ungheria. Dopo la guerra fu richiamato in Italia dal presidente del Torino Ferruccio Novo e fece il suo ritorno nella squadra granata come consulente prima e direttore tecnico poi. Nella stagione 1948-1949, affiancato da Lievesley, tornò ad allenare, ma il 4 maggio 1949 perì insieme alla squadra e allo staff tecnico nello schianto di Superga.

Evento in collaborazione con la Libreria Ubik di Lucca.

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Le considerazioni del manager dell’arte Salvo Nugnes sulla pregiata collezione “Netter” in mostra a Roma

Dall’interessante descrizione fornita da un rinomato esperto in materia come il manager Salvo Nugnes, produttore di grandi eventi nel mondo dell’arte e della cultura, raccogliamo utili delucidazioni sulla mostra dal titolo “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter” dedicata all’eccelsa collezione Netter esposta nella sede istituzionale del Museo Palazzo Cipolla a Roma fino a 6 aprile.

 

Nugnes puntualizza “E’ una mostra itinerante, che sta riscuotendo meritato successo e dopo la Pinacoteca di Parigi e Palazzo Reale a Milano, approda nella capitale in esposizione per la prima volta nella storia. Si tratta dunque di un’iniziativa di straordinaria portata, che permette di osservare da vicino la ricca collezione di creazioni appartenenti a Jonas Netter, rappresentante commerciale con una viscerale passione artistica vissuto dal 1867 al 1946. Sono allestiti oltre 120 capolavori di Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e altri geniali artisti denominati con lo pseudonimo di maledetti, che vissero svolgendo la loro attività nel celebre quartiere parigino di Montparnasse, centro nevralgico culturale di rilievo e importante fulcro e luogo d’incontro per gli artisti e gli intellettuali agli inizi del’900. Netter ha potuto acquistare durante la sua vita una considerevole quantità di opere grazie all’intercessione del mercante d’arte polacco Leopold Zborowski, che gli proponeva opere di artisti all’epoca ancora sconosciuti, sulle quali Netter poteva permettersi di investire cifre abbordabili“.

 

E prosegue asserendo “Netter è rimasto profondamente colpito dal genio creativo del maestro livornese Amedeo Modigliani e ha comprato numerosi dipinti, tra gli inconfondibili volti femminili stilizzati dai lunghi e affusolati colli, che hanno reso unica nel suo genere la pittura di Modigliani“.

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Agenzia Promoter: Roma, gli spettacolari paesaggi italiani commentati dal manager produttore Salvo Nugnes

Un multiforme caleidoscopio di paesaggi, linguaggi e prospettive, nella suggestiva rievocazione fatta attraverso 134 immagini fotografiche allestite nello storico contesto istituzionale del museo di Roma, in Trastevere, per descrivere e raccontare il paesaggio italiano dal 1950 al 2010, visto in base a differenti scuole di pensiero. In esposizione ci sono i neorealisti, i pittorialisti, coloro, che utilizzano il digitale e la metafisica oppure si concentrano sull’ambito della pubblicità, come Oliviero Toscani.

 

Dalle considerazioni espresse dal manager Salvo Nugnes, produttore di grandi eventi in campo artistico culturale, emergono acuti spunti di commento. Nugnes evidenzia come “La mostra è un avvincente viaggio virtuale tra il passato e il futuro, tra la ruralità del territorio e il paesaggio moderno e industrializzato nella sua visione astratta e surreale. E’ un insieme variegato di fotografie d’autore realizzate con stili peculiari, che stimolano interessanti riflessioni in merito alle trasformazioni e mutazioni evolutive del nostro incantevole paesaggio e trasmettono un’importante incipit alla tutela e conservazione del prezioso patrimonio ambientale, che appartiene a tutti noi. E’ certamente un’occasione di visita assai istruttiva anche per studenti e scolaresche“.

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Il Museo dei Castelli inaugura a Casalbore

Sabato 3 agosto l’apertura ufficiale del museo dedicato ai castelli e alle fortificazioni della provincia di Avellino.
Apre ufficialmente i battenti il Museo dei Castelli di Casalbore, progetto nato dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Terre di Campania e il Comune di Casalbore, che sarà presentato sabato 3 agosto, alle ore 18.00, presso la corte della Torre Normanna, simbolo del borgo sorto sull’antico percorso del Regio Tratturo Pescasseroli – Candela. Da circa un mese i locali adiacenti la Torre Normanna ospitano il percorso didattico – espositivo che ha come suo nucleo principale la Mostra Fotografica “Immagini come appunti di viaggio. Castelli e Fortificazioni in provincia di Avellino”, realizzata da Giuseppe Ottaiano, Art Director di SEMA e fotografo per passione, e reduce dal recentissimo successo del Giffoni Film Festival, dove ha rappresentato le eccellenze del territorio irpino, non solo storico-architettoniche, ma anche eno-gastronomiche. Di ogni castello presentato all’interno del percorso espositivo del Museo viene illustrata la storia, quella del territorio su cui insiste, incluse le peculiarità, gli altri siti di interesse e le tipicità gastronomiche locali, oltre a leggende e aneddoti che lo hanno caratterizzato nei secoli. Il Museo dei Castelli si compone, inoltre, di un’area adibita a laboratorio didattico per i più giovani, dedicato alla scoperta dei diversi affascinanti aspetti legati al mondo dei castelli e del Medioevo in genere. Il laboratorio didattico è dotato di pannelli esplicativi, dal linguaggio semplice e immediato, e prevede la partecipazione a giochi educativi volti a stimolare l’apprendimento. A partire da settembre potrà ospitare le visite degli alunni degli istituti scolastici, rappresentando così un’interessante proposta formativa per tutte le scuole campane. In occasione dell’evento inaugurale interverranno, oltre a Giuseppe Ottaiano, autore della mostra, Raffaele Fabiano, Sindaco di Casalbore; Oreste Ciasullo, Presidente Comunità Montana dell’Ufita; Giovanni Maria Chieffo, Presidente Consorzio GAL Irpinia, e i sindaci dei comuni limitrofi. Il brindisi inaugurale sarà accompagnato da una dimostrazione di utilizzo di armi medievali da parte dell’Ordine del Lupo, associazione irpina specializzata in rievocazioni storiche i cui membri presenzieranno all’evento in qualità di figuranti e Maestri d’Arme. Un grande momento di festa, dunque, per celebrare una nuova realtà culturale che aspira a configurarsi come rilevante attrattore turistico per Casalbore e tutti comuni compresi nelle valli del Miscano e del Cervaro, oltre che dell’intera Irpinia. Un obiettivo che, grazie alle sinergie tra privati, realtà associazionistiche e istituzioni sembra sempre più realizzabile, in considerazione soprattutto dei primi risultati già raggiunti in termini di visite da parte di escursionisti che già prima dell’inaugurazione ufficiale hanno cominciato a voler scoprire le bellezze dei castelli irpini giungendo numerosi a Casalbore.

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La cultura egizia al museo di Torino

La città di Torino è famosa in tutto il mondo per l’invenzione e la produzione del gianduiotto, ma in pochi sanno che una città ricca di arte e musei. I turisti che si recano in questa città possono scegliere di visitare i luoghi più vicini alle loro passioni, il museo di Torino dedicato alla cultura egizia è annoverato tra i più antichi presenti in Italia.

 

Fu fondato intorno al 1824 con il nome di Regio museo delle antichità egizie, la collezione presente al suo interno ha ritrovamenti di inestimabile valore. Tra i reperti più preziosi si possono annoverare il libro dei morti di Iuefankh, il sarcofago di Butehamon e la statua di Ramesse II il primo generale ad indossare un’ampia veste lunga arricchita con drappeggi asimmetrici e i sandali ai piedi. Grazie all’attenzione e alla professionalità del museo di Torino, tutti i reperti presenti all’interno sono in ottimo stato di conservazione e visionati con la massima cura.

 

Per chi ama il cinema non può certo mancare una visita al Museo Nazionale dei Cinema, situato all’interno della Mole Antonelliana uno dei maggiori simboli di questa città. Grazie alla sua struttura architettonica è considerato uno dei musei con la maggiore estensione in altezza di tutto il Mondo, inoltre gli interni sono stati resi particolari dallo scenografo svizzero François Confino, il quale ha cercato di aumentare i percorsi da poter effettuare durante le visite, così da offrire sempre esperienze nuove ai visitatori.

In questi luoghi sembrerà di tornare bambini, perché sarà tanta la voglia di esplorare ogni sala, scoprire il funzionamento delle prime macchine cinematografiche ed immaginare di diventare autori del proprio film.

 

Tra le diverse tipologie di attrazione ecco il Museo dell’Automobile che riapre dopo una radicale ristrutturazione non solo architettonica per offrire sempre più emozioni e servizi ai propri visitatori. All’interno oltre a ripercorrere le tappe più importanti delle automobili vi è anche un’importate area didattica dedicata ai bambini per promuovere nuovi progetti educativi.

 

Ci sono ancora tanti altre attrazioni sul territorio da scoprire, questi sono solo alcuni dei musei di Torino più famosi.

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Le suggestioni di dicembre del Museo del Sottosuolo

TOUR ATTRAVERSO IL TEMPO CON “MEDIOEVO” .
IN SCENA L’ESTREMA VOLUTTA’ CON “VULIO”
POESIA E SUGGESTIONI CON LUCI DEL SOTTOSUOLO DI SIMONA PERCHIAZZI

SABATO 15 DOMENICA 16 E SABATO 22 DICEMBRE 2012 AL MUSEO DEL SOTTOSUOLO DI NAPOLI

Tornano le iniziative del Museo del Sottosuolo di Napoli (piazza Cavour 140).
Visite guidate speciali per tutto il mese di dicembre di venerdì, sabato e domenica alle ore 10.00, 12.00, 14.00, 16.00 e 18.00.

Un modo per conoscere i misteri della Napoli che vive e si è sviluppata all’ombra, tra cunicoli, cisterne ed antichi acquedotti romani, poi riconvertiti durante il secondo conflitto mondiale, in rifugi antiaerei.

Uno strumento per addentrarsi in come si viveva in diverse epoche e per conoscere dal vivo le varie destinazioni d’uso.

Per toccare con mano le espressioni della fede, della paura, della speranza, ma anche i tanti risvolti della vita quotidiana, spostatasi dalla luce del sole al sottosuolo.

Tante, poi, le espressioni delle bellezze naturalistiche che il cuore della cela in sé: dai cristalli naturali alle foto ed alle ricostruzioni in 3 D delle esplorazioni speleologiche.

Il tutto accompagnati da esperti, animati da profonda passione ma anche da professionalità e rigore.

GLI EVENTI IN PROGRAMMA

Un ricco programma di eventi attende i visitatori delle viscere della terra.

Si parte sabato 15 dicembre con “Medioevo”, una ricostruzione medievale (gli orari coincidono con quelli delle visite, suddivise tra mattina e pomeriggio) organizzata in collaborazione con la Reenactment Society (www.reenactmentsociety.org).

Si tratta, secondo quanto spiega Luca Cuttitta presidente dell’associazione La Macchina del Tempo che gestisce il Museo, di una vera e propria riambientazione medievale all’interno della splendida cornice del Museo del Sottosuolo.

La Reenactment Society ha l’obiettivo, senza scopo di lucro, di promuovere, valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali europee delle genti vissute nei secoli scorsi, attraverso la rievocazione storica e il living history (o storia vivente), che prevede l’utilizzo di attrezzi e abbigliamento per la realizzazione di quadri viventi.
Via libera al “viaggio del tempo”. Sarà così possibile visionare tre tipici mestieri ed attività proprie del periodo compreso tra il XII e il XIII secolo. Naturalmente, nella medesima occasione, ci sarà anche la possibilità di visitare il museo stesso.

Durante la giornata del 15 dicembre sarà anche possibile accostarsi all’universo della scherma storica, una delle attività patrocinate dalla Reenactment Society, in collaborazione con le sale di scherma storica campane.

Proprio per questo saranno presenti alcuni atleti e istruttori dell’arte del combattimento che
presenteranno le attività svolte nelle palestre inerenti quest’arte combattuta a colpi di spada, daga e pugnale, lo show fighting, caratterizzato da vari stili di combattimento, e lo studio dei trattati storici.

La quota di partecipazione, comprensiva di visita al Museo, è di 10 euro.

GLI SPETTACOLI

Domenica 16 dicembre alle ore 18.00 l’appuntamento è con lo spettacolo “Vulio” messo in scena dalla compagnia teatrale Extravagantes.

Il “vulio” , termine tipicamente partenopeo, rappresenta la suprema voluttà, la voglia di sentire la mancanza e quindi provare e riprovare la brama di soddisfare un bisogno, il tendere spasmodicamente verso qualcosa, ma è anche la tentazione a cui si vuole cedere. E’ il desiderio che si accende e brama di essere placato, quell’acqua “che non toglie la sete”.

Protagonisti, quindi, i mille volti del desiderio, fisico e mentale, le cui spire avvolgono l’essere umano, tenendolo avvinto alla terra ed a questa vita. Ed ogni desiderio altro non è che un’espressione della forza vitale, “la brama di sentirsi vivi, avvertire la forza prorompente della vita che esprime capricci e voglie”.

E’ nell’oscurità dell’animo umano, nei suoi anfratti segreti, che assomigliano a quelli delle viscere della terra, che nascono voglie e desideri

E’ per questo che “Vulio” prende corpo proprio nelle viscere della terra partenopea.

Una ninna nanna e assieme una serenata segreta dedicata ai mille calori ardenti di “un popolo che non ha intenzione di morire”.

La quota di partecipazione, comprensiva di visita al Museo, è di 15 euro

I cunicoli sotterranei sabato 22 dicembre si animano con “Luce del Sottosuolo”, evento curato da Simona Perchiazzi (www.luminarianapoli.it; 366 534 20 61).

Dall’incontro con la realtà ed il fascino del Museo del Sottosuolo nasce “Lungo le pendici della gola”, di TeatrInGestAzione, uno degli episodi creativi che fanno parte di AvVento un’opera sistemica pluriennale.

I diversi episodi di volta in volta vengono rielaborati in dialogo con gli spazi e i nuovi corpi che attraversano.

Al centro dell’episodio il confine tra la pelle (la parte visibile) della Città delle Sirene, e le sue viscere nascoste. Ogni confine è una ferita, come ricordano gli organizzatori, perché interrompe un’ideale linea di continuità territoriale e identitaria, e va rimarginata

Ha così origine una meditazione filosofico-visionaria sui confini, su cosa significhi attraversarli ed
oltrepassarli. “Confini tra i territori, fra le lingue, margini della visibilità, confini che segnano il limite del corpo. Confini di luce, che separano il visibile dall’invisibile, attraversati nel tentativo di conquistare la possibilità di vedere oltre la visione”.

Il risultato, ottenuto attraverso un sapiente e suggestivo gioco di luci, è un insieme di percorsi, che dischiudono sorprendenti e inattesi panorami poetici.

Gli spettacoli si terranno alle ore 18.00, 20.00 e 22.00.

Alla fine della performance organizzatori ed artisti saranno lieti di condividere con il pubblico un momento conviviale con un buon tè caldo.

La quota di partecipazione, comprensiva di visita al Museo, è di 15 euro.

Ma le sorprese non finiscono qui.

Infatti con un unico biglietto (12 €) sarà possibile visitare sia il Museo del Sottosuolo sia l’Ipogeo dei Togati (databile tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.c.). Qui i visitatori potranno ammirare, intagliato nel masso tufaceo, un autentico unicum: l’altorilievo raffigurante una scena di commiato funebre.

Per maggiori informazioni e prenotazioni:

Museo del Sottosuolo: piazza Cavour 140
Associazione La Macchina del Tempo www.lamacchinadeltempo.info
Tel 392 159 89 96; fax 081 00 99 113
E-mail: [email protected]

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Un museo a Torino: in realtà sono tanti i musei da non perdere

A chi vuole visitare un museo a Torino, la città offre una miriade di attrazioni tra cui musei, beni culturali, castelli, residenze e centri espositivi che, nel loro insieme, rappresentano un patrimonio culturale internazionale. I musei torinesi  offrono un’ampia scelta, dal famoso  e rinomato Museo Egizio  (secondo al mondo come importanza dopo quello del Cairo) che è una tappa obbligata, al Museo del Cinema futuristico posto all’interno della Mole, ai musei come il museo della marionetta e il museo della montagna. Da non perdere è anche la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il Museo della Sindone, il Museo dell’Automobile e il Museo del Risorgimento.

Il Museo Egizio di Torino è noto per essere una delle migliori collezioni di manufatti egiziani che si trovano al di fuori del Cairo. I visitatori possono godere delle camere di sepoltura ricostruiti, nonché della miriade di mummie che sono fonte di un macabro fascino.  Il Museo del Risorgimento è dedicato alla storia dell’unificazione politica in Italia. Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano ha una variegata collezione di reperti, tra cui armi, bandiere, dipinti e mobili.  I visitatori che desiderano saperne di più sulla Sindone, hanno come tappa obbligata il Museo della Sindone. Il museo è dedicato alla storia e la scienza della Sindone, e contiene la stessa tela della Sindone con l’immagine di Cristo. Il Museo di Storia Naturale di Torino si compone di cinque sezioni che vanno dalla botanica ed entomologia alla paleontologia e zoologia. Una serie di mostre temporanee si svolgono durante tutto l’anno. L’idea di un Museo dell’Automobile a Torino risale al 1930 da parte di Carlo Biscaretti di Ruffia e Cesare Goria Gatti. Gli amanti dell’auto troveranno moltissime informazioni relative all’evoluzione dell’automobile, così come diversi esempi di veicoli restaurati, che includono motori di lusso e auto da corsa. Ovviamente ci sono un gran numero di modelli Fiat nella collezione.

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In visita al Museo Baroffio con MO.OM Hotel

Sculture romaniche, miniature di codici preziosi, paramenti sacri e una raccolta di dipinti che vanno dal XV secolo al ’900: il Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese è un piccolo gioiello, nato per ripercorrere attraverso varie opere d’arte la storia di Santa Maria del Monte.

«La Regione Lombardia ci ha gratificato pochi mesi fa con il riconoscimento ufficiale che ci qualifica a tutti gli effetti come museo – spiega la direttrice Laura Marazzi – Tutte le nostre opere, sottoposte a un riesame di attribuzione e datazione, sono state restaurate e ordinate secondo moderni criteri espositivi, così da garantirne un’ottimale valorizzazione e conservazione».

Il Museo Baroffio è solo una delle molteplici bellezze artistiche custodite nel territorio dell’Altomilanese, che ospita anche MO.OM, il design hotel e motel di Olgiate Olona, in provincia di Varese e a una manciata di chilometri da Milano e dagli spettacoli naturalistici del lago Maggiore e di quello di Como.

Dopo una visita al Sacro Monte, non c’è nulla di meglio che rilassarsi nelle confortevoli camere dell’hotel progettato dal designer Beppe Riboli, gustando poi le prelibatezze preparate dagli chef del ristorante e lasciandosi coccolare dai trattamenti proposti nell’area wellness.

«Valorizzare il territorio e le sue ricchezze paesaggistiche e artistico-culturali è parte della mission di MO.OM – spiegano dalla direzione dell’hotel – Per questo siamo sempre lieti di segnalare ai nostri clienti alcune mete meritevoli di una visita anche se poco conosciute dai più».

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Museum of Liverpool – Una scultura imponente e luminosa

Una serie di piattaforme inclinate, incastrate l’una nelle altre. Un’imponente struttura rivestita di pietra bianca di Jura, caratterizzata da ampie vetrate luminose e da un grande finestrone, 8 metri d’altezza per 28 di larghezza, sulla facciata principale. È il nuovissimo Museo di Liverpool, inaugurato il 19 luglio.

Più che un’architettura, sembra una scultura chiara e luccicante. Di giorno la luce del sole viene filtrata dalle lunghe pareti in vetro che rendono le sale del Museo luoghi luminosi; mentre di sera l’illuminazione artificiale, con sorgenti di nuova generazione, viene proiettata all’esterno e riflessa dall’acqua del fiume Mersey sul quale il Museo si affaccia.

Le sale interne sono ampie e spaziose. Il colore bianco è predominante anche nel progetto di interior design. Le sale espositive e le gallerie si sviluppano su più livelli. La sala principale è caratterizzata da una scala a chiocciola, punto nodale della struttura, e resa particolare dall’applicazione di diversi faretti a Led che sembrano piccole gemme luminose incastonate nel muro.

Il Museo di Liverpool, una struttura alta 26 metri, è stato realizzato in un’area dichiarata di proprietà dell’Unesco, l’area portuale della Marina Mercantile, in prossimità di una zona turistica e ricchissima di monumenti, la “Three Graces”.

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La Casa di Corto Maltese è a Venezia

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  • 17 Febbraio 2011

La casa di Corto Maltese a VeneziaAnche i più incalliti viaggiatori hanno un luogo dove tornare. Corto Maltese, il celebre personaggio creato da Hugo Pratt, ha viaggiato moltissimo, ma la sua “casa”, il luogo dove prendere rifugio e riposarsi tra le cose famigliari, è sempre stata Venezia. Ecco quindi che non poteva che essere aperta a Venezia la prima casa-museo a lui dedicata. Il progetto, ideato e realizzato da Manuela Marchesani e Cristina Borghetti, si ispira alla “casa di Sherlock Holmes” a Londra. Negli spazi ricavati all’interno di un bel palazzo veneziano, trovano posto un piccolo museo, un laboratorio di disegno, un locale espositivo per mostre d’arte, un’area ludica e una biblioteca. All’esterno una corte, e un bel giardino con patere e leoni prattiani alle pareti.
Le ideatrici hanno anche coinvolto nella loro avventura, Guido Fuga e Lele Vianello, allievi e collaboratori del “Maestro di Malamocco”, nonché autori della celebre guida “Corto Sconto”.

La Casa di Corto Maltese si trova in Rio Terà dei Biri (Cannaregio, 5394/B)
Tel.: 041 5233325
email: [email protected]

Orari di apertura: Merc./Lun. h.10.00 – 18.00. Chiuso il martedì.
Biglietteria:
– Intero € 6.00
– Ridotto € 4.00 (studenti 10/19 anni; gruppi di almeno 12 visitatori; clienti de L’altra Venezia)
Gratuito per:
– Bambini dai 5 ai 9 anni con superamento della prova coraggio
– Bambini fino ai 4 anni
– Diversamente abili

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UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE, CON LO ZAINETTO IN SPALLA!

È Gioco & Imparo: giochi didattici per bambini, al nuovo MUST Shop dal 19 novembre 2009

Giovedì 19 novembre 2009 a Milano viene inaugurato il nuovo MUST Shop.
“MUST”: l’acronimo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.

“Shop”: un luogo in cui acquistare libri, kit, giochi scientifici, merchandising e tanto altro.
Non solo. Anche uno spazio d’incontro pensato per i visitatori del Museo e per tutta la città.

Proprio in quest’occasione, Didael – web knowledge company specializzata nell’edutainment, che alcuni mesi fa ha siglato con il Museo un accordo di partnership – offre a un prezzo speciale “Gioco & Imparo”, una collana di titoli progettati per bambini e ragazzi dai 4 agli 11 anni, finalizzati a sviluppare le abilità linguistiche e cognitive attraverso il gioco.

Lingue, educazione all’immagine, scienze, storia, interculturalità, aritmetica, informatica: 3 cd rom, in un simpatico zainetto trasparente con la cuffia-microfono in regalo.

“Gioco & Imparo” contiene:

  • Clic&Clil, 62 giochi multimediali e interattivi per l’apprendimento integrato di lingua e contenuto (metodologia CLIL – Content and Language Integrated Learning) – I giochi proposti aiutano i bambini ad acquisire gli elementi di base della lingua italiana e di quelle straniere, del mondo dei numeri, della conoscenza dello spazio, dell’ambiente che li circonda e del proprio corpo.
  • ECDL Kids, oltre 30 giochi interattivi per imparare l’informatica giocando – ECDL Kids è strutturato in cinque ambienti, per accompagnare i bambini alla scoperta di: PC, videoscrittura, disegno, Internet, posta elettronica.
  • Aritmeticolorata, l’aritmetica facile e divertente – 30 diversi scenari, 4.000 esercizi e tre livelli di difficoltà, per imparare le quattro operazioni giocando con i colori e divertendosi. Inoltre, a genitori e insegnanti il gioco offre strumenti di verifica del lavoro svolto e dei progressi fatti dai bambini.

Inoltre, per i visitatori più giovani e per tutta la famiglia, Didael mette a disposizione Pianeta Kids [www.pianetakids.it], per imparare divertendosi anche online: giochi interattivi o da stampare, storie da inventare e raccontare, e molto altro ancora.

Dal 19 novembre 2009, Gioco & Imparo sarà quindi in vendita al MUST Shop di via Olona 6 a Milano (aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19) e Didael: Shop online, numero verde 800-012776.

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Alto Adige/Südtirol rende omaggio ad Andreas Hofer: da 200 anni eroe della libertà

Nel bicentenario delle imprese di Andreas Hofer, l’Alto Adige celebra attraverso diverse manifestazioni il valore di un personaggio umile che ha combattuto per la difesa e la libertà delle proprie montagne.

Esattamente nel 1809 Napoleone, alleato con i bavaresi, attacca l’Impero austroungarico, avanzando verso il Tirolo. Un oste-agricoltore della Val Passiria di nome Andreas Hofer guida coraggiosamente i tirolesi alla resistenza grazie alla grandissima conoscenza del suo territorio diventando così un eroe e simbolo dell’insurrezione altoatesina.  Nel 2009, varie manifestazioni celebreranno la grande personalità di quest’uomo che non si è mai sottratto dal difendere i diritti dei contadini e dei mercanti della sua terra. Per maggiori informazioni: www.1809-2009.eu  Uno dei primi appuntamenti dell’anno è la mostra promossa da un altro grande personaggio dell’Alto Adige, Reinhold Messner. Per tutta la durata della stagione di apertura del Messner Mountain Museum Firmian (7/03 – 15/11/2009) tra le antiche mura di Castel Firmiano alle porte di Bolzano, la mostra ripercorrerà gli eventi che portarono il popolo contadino tirolese a lottare per la propria difesa attraverso tele di artisti dell’epoca, ricordi dei protagonisti, reliquie del 1809 e opere di artisti contemporanei (www.messner-mountain-museum.it ). Il MuseoPassiria presso la casa natìa, il maso Sandhof, di Andreas Hofer a San Leonardo in Passiria rappresenterà ovviamente il fulcro di quest’anno di commemorazioni (www.museum.passeier.it). Da segnalare anche la mostra al Touriseum, il museo del turismo, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano, che darà molto spazio al mito di Hofer come eroe fortemente legato al suo territorio nel periodo dal 3 aprile al 15 novembre 2009. (www.touriseum.it)  

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