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Fabe “Guerra d’orgoglio” il primo Ep del cantautore torinese

Una raccolta di cinque brani autobiografici che si arricchiscono di sfumature indie/rock 

 

Guerra d’orgoglio” è una raccolta di cinque brani autobiografici, uno storytelling in cui testi e musica descrivono un malessere diffuso e una generale insoddisfazione. Cinque canzoni, ognuna con la sua storia, che insieme compongono un progetto poliedrico, in cui ogni parola ha un peso e riprende un momento specifico della vita del suo autore. 

Il legame fra i brani, oltre che nel modo di narrare, resta nel suono: un cantautorato moderno con influenze indie/rock e rap. 

 

«Per me la musica è un confessionale dove posso sfogare liberamente le mie ansie, metterle nero su bianco aiuta ad alleviarle. Parte tutto da una chitarra e nonostante io non sia un musicista che sa leggere la musica riesco a comporre seguendo il mio istinto e una certa libertà che la musica sa dare». Fabe

 

Track by track 

 

Guerra d’orgoglio

La richiesta di ascolto di un figlio che cerca un rapporto non conflittuale con i propri genitori. Il brano che dà il nome all’Ep, descrive quelle situazioni in cui l’orgoglio prende il sopravvento ed edifica muri invisibili, apparentemente invalicabili, formati dal logorio e dal deterioramento dei rapporti affettivi. 

 

Molesta

Musicalmente un tributo agli anni Novanta, nelle parole l’incertezza di un nuovo amore che si scontra con la voglia di assaporare nuovamente l’emozione della prima volta e la paura di riprovare le brutte sensazioni raccontate in CDV. I due brani sono legati dallo stesso filo conduttore: la passione. 

 

Linea50

La sonorità varia in questo caso verso il rock, raccontando un incidente stradale, il trauma e le sensazioni che si provano prima, durante e dopo. È il brano più intimo dell’Ep, quello che Fabe stesso considera più “vero”. 

 

Gabbiani

Un brano tipicamente pop con l’attitudine consolidata della hit estiva e un testo impegnato, una riflessione sulle disuguaglianze sociali e il periodo della pandemia con un sound colorato e radiofonico. 

 

CDV 

La sigla abbrevia la frase “Cuore di veleno”, mentre la canzone racconta la storia di un’amore malato e possessivo, che sfocia nella follia. Musicalmente è il pezzo più indie dell’Ep. 

 

 

Etichetta: Autoproduzione

Release ep: 15 gennaio 2021 

 

BIO

Fabe” pseudonimo di Fabio Rapisarda è un cantautore e rapper torinese classe 1989. Nel 2014 fonda il duo acustico “FM” con il quale inizia a suonare nei club torinesi con più di cento serate all’attivo, presentando un repertorio di inediti scritti dallo stesso cantautore.

Nel 2015 a fronte dello scioglimento del duo, partecipa ai casting di “Amici” ed è lì che nasce il suo nome d’arte Fabe, in onore a Faber (De Andrè) e Fab (Fabrizio Moro), i suoi brani sono autoprodotti, piacciono, ma non riesce ad entrare nel programma.

Vincitore di “Musica è” 2016 con il brano “Guerra d’orgoglio” con cui trionfa anche a “San jorio” premiato dalla critica composta da Bungaro e Massimo Cotto, come miglior testo e canzone in gara. Sempre nel 2016 partecipa ad Area Sanremo.

Il 30 Giugno 2020 pubblica il suo primo singolo su Spotify “CDV” (Cuore di veleno) che fa da apripista al suo secondo singolo “Gabbiani”

I suoi brani in rete vengono condivisi in maniera costante e crescente, il tutto fa hype al suo terzo singolo “Linea50” pubblicato il 12 Ottobre 2020 e a “Molesta” pubblicato il 7 Dicembre 2020.

 

Contatti e social

 

Spotify https://open.spotify.com/artist/6S5vEcDe9RCS55PlTy2NAK?si=LtljKua_TOuMjVCuCi77JQ 

Instangram https://www.instagram.com/p/CIgbzxWDadL/?igshid=ywgaw5yk8i9r

Facebook https://www.facebook.com/FABE-100903308641334/

YouTube https://youtu.be/X5zlhHaxfC8

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Musica e Video

Il ritorno di ZIC: in radio e nei digital store il nuovo singolo “OVER THE TOP”

E’ disponibile da venerdì 24 in tutti i digital store OVER THE TOP il nuovo singolo di ZIC tratto dal nuovo album SMARTIES (Bonshakara distr. Believe Digital).

Over the top è il pezzo dove sono riuscito a raccontare più cose, è affollato di pensieri, immagini, ricordi e a volte penso sia la migliore canzone che abbia mai scritto – racconta Zic. Per questa traccia avevo bisogno di un video che trascendesse la realtà, in grado di traghettarti direttamente nel mondo delle idee. Non avevo bisogno di qualcuno che cercasse banalmente di riportare la storia e le immagini da me descritte, volevo che la musica fosse di ispirazione per la pura creatività di un un altro Artista. Non mi ci è voluto molto a capire chi volevo accanto per realizzare tutto questo, Mattia Monteduro oltre ad essere un mio amico è un genio, un pittore, un animatore straordinario, era lui quello giusto. Quando l’ho chiamato per chiedere se poteva interessargli l’idea il suo entusiasmo mi ha commosso, perché è sempre bello vedere qualcuno che affronta le cose sospinto dalla tua stessa passione. Gli dissi, che doveva dimenticarsi del testo, la canzone non doveva essere un limite ma piuttosto un veicolo per i suoi pensieri, per la sua vita. Matti ha ascoltato Over the top, l’ha interiorizzata e poi ha reagito. Questa canzone non è più solo affar mio, ci sono le vite di due ragazzi che coesistono in un equilibrio poetico e bellissimo. Ho chiesto a Matti se poteva scrivere qualche riga a proposito del video e lui mi ha accontentato, perciò vi lascio con le parole dell’ unico autore e protagonista di questo piccolo capolavoro”.

Over the top è anche un videoclip molto autobiografico!

Non mentirò: vedere la faccia confusa sul volto di chi finisce di guardare il video di Over The Top mi diverte… il senso di confusione era la reazione a cui ambivo. Ma non voglio che ci sia solo disorientamento, ci tengo a dare anche qualche spiegazione: Sono io, l’intero video è la mia storia. Mi rendo conto che faccia storcere un po’ il naso un’affermazione del genere, specialmente dopo aver visto un video di teste fluttuanti che si mangiano a vicenda, ma è la verità. L’infinita lotta contro me stesso, il tentativo di anestetizzarmi dal dolore con ogni mezzo possibile, la mia infanzia… sono tutte cose che sono presenti all’interno del video; in pratica è un riassunto delle mie emozioni più difficili. Aprirsi agli altri è una cosa che trovo difficile, per una volta volevo che fosse semplice, volevo qualcosa di diretto, che trasmettesse i miei sentimenti senza necessariamente spiegarli. Sentivo
di aver bisogno di espormi, di mostrare quella parte emotiva e sofferente che a volte non ha modo di esistere. Un lato di me che ho cercato di nascondere per troppo tempo e che adesso non voglio nascondere più
.”

 

Bio:

Lorenzo Ciolini, in arte ZIC, perché da piccolo era grande fan di un cartone animato che aveva come protagonista un ragazzino asmatico e un po’ sfigato, esattamente come lui. Nato a Firenze, classe 1997. “Sono l’unico figlio di due architetti e sono sempre stato un bravo ragazzo, depresso ma bravo, e la musica è stata importante fin da subito, soprattutto grazie a mio padre, che mi ha cresciuto a pane Dire Straits, e Deep Purple. Ho cominciato a suonare la chitarra all’età di dieci anni ed è stata la svolta della mia vita, mi sono subito reso conto che era ciò che dovevo fare. Tutto a un tratto non ero più solo il bambino più basso della classe, quello che tutti si sentono in dovere di prendere in giro… Cominciai a studiare chitarra elettrica nel 2009 e il mio idolo era Hendrix. Nel 2014 sentii il bisogno di cominciare a scrivere canzoni; l’unico problema era che la mia voce era davvero molto timida, somigliava a un sibilo, così nel 2016 iniziai a studiare canto. A marzo dello stesso anno avvenne l’incontro speciale con il produttore Pio Stefanini, con il quale iniziò il sodalizio artistico che spero vada avanti fino al giorno della mia morte. Lui mi ha dato la possibilità di raccontare esattamente ciò che sono, parola per parola, senza aver paura. Grazie alla sua esperienza sono cresciuto moltissimo, ci siamo influenzati a vicenda e dopo più di un anno di lavoro insieme, giorni e notti passate in studio ormai siamo una cosa sola. Inoltre sempre grazie a lui ho avuto la possibilità di conoscere, di confrontarmi e perfino in certi casi di collaborare con grandi artisti. Il 25 maggio 2018 è uscito il mio primo cd “Faceva caldo”. A settembre 2018, insieme a Pio Stefanini, Mike Defunto e Jared Leti, ho fondato la tribù Bonshakara, una sorta di  factory/famiglia dove la musica è al centro di tutto. Il primo singolo prodotto dall’etichetta Bonshakara è stato “Rotelle” pubblicato lo scorso 29 marzo 2019. Maggio 2020 è uscito il mio secondo album Smarties.

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L’Artista che non c’era: mille euro, concerti e pubblicità in palio

9ª Edizione del concorso L’ARTISTA CHE NON C’ERA

È ripartito il prestigioso concorso organizzato da L’ISOLA, storica realtà che da oltre dodici anni opera per la valorizzazione della musica italiana. Sempre con la stessa voglia di ascoltare novità musicali, sia che si tratti di opere prime o di artisti che hanno già qualche album alle spalle e a riprova di questo basterà ricordare i nomi che hanno vinto le precedenti edizioni.

Artisti che ben rappresentano lo spirito del nostro concorso, passando da giovanissimi talenti (Veronica Marchi ed Erica Mou) a nomi più consolidati come Paolo Pallante o Marcosbanda per arrivare ad artisti ormai diventati protagonisti della scena italiana come PijiPilar o Pino Marino, fino a Zibba, vincitore dell’ultima edizione 2011.

Le iscrizioni sono aperte fino al 20 aprile 2012.

Unico nel suo genere, L’Artista che non c’era è un concorso musicale atipico fin dalle prime fasi di selezione. Infatti sarà la redazione al completo de L’ISOLA a gestire la prima fase di selezione per poi chiamare a condividere le scelte finali con una prestigiosa Giuria esterna (formata da artisti affermati, giornalisti della carta stampata/web/radio, produttori discografici, management, booking, studi di registrazione, organizzatori di eventi, scuole di musica, uffici stampa, arrangiatori, gestori di locali…).

Il criterio usato nella selezione terrà conto di vari fattori, tra questi l’originalità della proposta ma soprattutto la capacità di esprimere un nuovo modo di concepire la “musica italiana”, una proposta che sappia quindi unire tradizione e nuovi stimoli musicali, a prescindere dal genere e dalla cifra stilistica utilizzata.

La finale si terrà il 26 giugno 2012 ed è inserita nel cartellone di Carroponte 2012, uno degli eventi estivi musicali più lunghi e importanti che si svolgono a livello nazionale.

Come ogni anno, durante le fasi finali saranno presenti alcuni ospiti (nelle scorse edizioni artisti come Paolo Benvegnù, Max ManfrediAlberto Fortis,PacificoPerturbazione e molti altri).

Prima della Finale al Carroponte, quest’anno si disputerà una semi-finale live in un locale milanese. I sei finalisti poi usufruiranno di uno spazio pubblicitario sul sito della rivista, mentre grazie alla collaborazione con Cose di Musica, uno dei più rinomati management italiani, il vincitore de L’Artista che non c’era, oltre a vincere 1.000 euro, potrà aprire i concerti di tre artisti attualmente in scuderia con l’agenzia milanese.

Altra collaborazione strategica è quella attivata con LibLab, realtà multimediale che seguirà le fasi live del concorso con innovative forme di comunicazione.

Tutte le informazioni relative a L’Artista che non c’era, dal bando al modulo di iscrizione, dai componenti della giuria ai bonus, così come tutti gli aggiornamenti futuri, si trovano nella sezione Concorso della rivista online (www.lisolachenoncera.it/concorso/), sulla pagina Facebook dedicata
(https://www.facebook.com/pages/LArtista-che-non-cera/395077750518146) o sul profilo Twitter ufficiale de L’Isola della musica italiana (http://www.twitter.com/l_isola/).

Per contattare la redazione per info relative al concorso, scrivete a [email protected].

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FOU Acoustic Set

Le Biciclette Art Bar & Rosaspinto

presentano:

FOU
Acoustic set

Milano, 29 Aprile 2011

I Fou nascono nel settembre 2004 nei sobborghi della metropoli milanese. La loro musica rielabora sonorità e stili musicali di un certo pop-rock d’oltreoceano, definito indie, che ha nei Flaming Lips, Dinosaur jr, Grandaddy, Pavement e Yo la Tengo i suoi esponenti di punta.

Ma il vero obiettivo dei Fou non è quello di ricalcare modelli, strade già tracciate: l’intento dei Fou – ambizioso, spavaldo e pretenzioso – è quello di ottenere una mescolanza di suoni attraverso la ricerca dei contrasti tra melodie, noise e altre contaminazioni. Un cocktail esplosivo condito da una spiccata attitudine punk.

I Fou scelgono la forma canzone come modalità compositiva ed espressiva privilegiando un italiano libero, sgrammaticato e licenzioso. I loro brani, spesso autoironici, raccontano storie di una normalità parossistica e paradossale.

L’album d’esordio dei Fou, PROCURARSI GUANXI, è un ottimo esempio di come l’etichetta indie pop possa significare tutto e niente: in questo disco, infatti, l’elettronica va a braccetto con i suoni filtrati dal megafono, tra voci che si rincorrono, arrangiamenti talvolta punk talvolta seventies, spesso semplicemente rock. Una miscela che ha saputo attirare l’attenzione del pubblico creando curiosità e interesse, e che si impone per la sua fresca originalità. In attesa di ascoltare le nuove creazioni, i Fou saliranno sul palco per presentare brani vecchi e nuovi in versione acustica.

Un’occasione irripetibile per ascoltare le canzoni crude, nude ed essenziali, spogliate di ogni orpello.

Alle pareti “Mappe del Desiderio” mostra pittorica di Mauro Lacqua.

Dj set della serata a cura di DJ Donut, “Night of the knife” e cantante dei Fou.
Donut ha una grande passione per i suoni degli anni settanta e ottanta: riesce a far incontrare la no wave con le avanguardie del midwest, senza tralasciare l’indie di oggi, il dark, la new wave, il post punk e l’electro-clash, passando per il kraut-rock tedesco fino alle sonorità elettroniche e disco.

FOU
http://www.myspace.com/fouband

Le Biciclette Art Bar + Ristorante
Via Gian Battista Torti, 1
Milano

Ufficio Stampa e Direzione Artistica Rosaspinto
Indira Fassioni
[email protected] [email protected]
+39/3338864490

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