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Investimenti nell’idrogeno verde, nel 2050 ci darà un quarto del fabbisogno energetico

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  • 26 Luglio 2022

La questione energetica non è mai stata così forte all’interno del dibattito economico e geopolitico. Se la necessità di passare dal combustibile fossile a quello rinnovabile era già avvertita in precedenza, la guerra in Ucraina ha dato ulteriore risalto al problema.
Per riuscire a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia occorreranno investimenti importanti. Altrettanto importanti sono quelli richiesti dalla necessaria transizione verso un mondo più sostenibile.

L’idrogeno verde catalizza gli investimenti

irdogeno verdeIn questa ottica, scienziati ed investitori sembrano non avere dubbi sul ruolo che in futuro rivestirà l’idrogeno verde.
In base ad un’analisi contenuta nel Global Energy perspective 2022, a partire dal 2035 il primo elemento della tavola periodica comincerà ad assumere un ruolo sempre maggiore nel settore dei trasporti ed in quello industriale.

Questa crescita attirerà ulteriori investimenti, innescando un ciclo virtuoso che porterà l’idrogeno verde a soddisfare entro il 2050 un quarto della domanda totale di energia in Europa.
Il beneficio non soltanto sarà in termini di minore dipendenza estera (il buy limit forzato di questo periodo sarà un lontano ricordo), ma anche in termini climatici. Infatti consentirà di risparmiare 560 mega tonnellate di anidride carbonica.

Il ruolo dell’idrogeno verde

La rivoluzione dell’idrogeno verde è alimentata da diversi fattori. Oltre alla necessità di spingere gli investimenti nel settore rinnovabile, c’è il vantaggio di ottenere il tutto a zero emissioni. Peraltro si tratta di un elemento facile da trasportare, immagazzinare ed anche distribuire.
Gli investimenti nel settore delle forniture e lo stoccaggio di idrogeno verde renderanno tutto ancora più facile in futuro, mentre oggi risulta molto limitato ad alcune applicazioni industriali e dalla produzione di ammoniaca.

La rivoluzione dei trasporti

Senza dubbio l’impatto maggiore dell’idrogeno verde si avrà nel settore dei trasporti. Nel 2025 dovrebbero esserci 27.000 veicoli alimentati con questo sistema, ma appena 5 anni dopo il numero dovrebbe salire a 300.000. Si viaggerà al ritmo di una martingala, così che nel 2050 supereranno gli 8 milioni. Se così fosse, sarebbero necessari grossi investimenti, soprattutto nelle stazioni di servizio per il rifornimento oggi ce ne sono appena sei in tutta Italia.

Le imprese fiutano l’affare

Questa inevitabile svolta sta spingendo sempre più imprese attive nell’energia a cavalcare l’onda verde. Si moltiplicano progetti ed investimenti, si studiano infrastrutture moderne e si preparano legislazioni in merito. Poche settimane fa Bruxelles – per superare la dipendenza alla Russia – ha varato la politica di sviluppo “Hydrogen Accelerator”.
Il grosso ostacolo al momento sono i costi, che purtroppo sono ancora molto elevate Ma già la diffusione massiva consentirà di ottenere delle piccole economie.

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Solare e idrogeno: a Forlì la ricerca sull’energia del futuro

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  • 30 Settembre 2013

Quali saranno le fonti energetiche del prossimo futuro? Quelle più promettenti per quanto riguarda i rendimenti, la sostenibilità ambientale ed economica? Quelle, insomma, su cui varrà la pena di investire? Nasce per rispondere a queste domande HEnergia, il test site sulle energie rinnovabili del Gruppo Hera, una struttura unica nel panorama delle utilities italiane, concepita e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna.

Il Centro è ubicato a Forlì, nella stessa sede che ospita altre eccellenze tecnologiche di Hera, il Polo Regionale di Telecontrollo Reti a Fluido e il Laboratorio d’analisi specializzato in rifiuti ed emissioni.

 

HEnergia nasce per valutare principalmente tecnologie solari di produzione di energia elettrica e termica, e la produzione, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno. I sistemi di produzione di energia dal sole e quelli di accumulo ed utilizzo differito sembrano presentare ampi margini di miglioramento in termini di efficienza e funzionalità.Appare dunque strategico concentrare su di essi la ricerca applicata.

Sia per quanto attiene il solare che l’idrogeno, HEnergia ospita componenti e attrezzature non prototipali, sia di produzione italiana che estera, a diverso grado di diffusione di mercato.

Prossimamente sarà completata anche una sezione destinata a testare alcuni dispositivi sperimentali, sviluppati in collaborazione con l’Università di Bologna, finalizzati ad incrementare le rese d’utilizzo e diminuire l’impatto ambientale delle caldaie a biomassa.

Il Centro nasce con un’impostazione “dinamica”. Ciò significa che il suo contenuto tecnologico e le attività che vi si svolgono potranno evolvere nel tempo in funzione dello sviluppo delle tecnologie energetiche e degli interessi del Gruppo riguardo al loro utilizzo in applicazioni industriali.

 

La produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili fa da sempre parte del più ampio impegno di Hera a favore della sostenibilità. Impegno che nel 2012 ha portato il Gruppo a produrre da fonti rinnovabili o assimilate 1368 GWh, pari al 71% della produzione totale Hera, con l’obiettivo di raggiungere i 1.649 GWh entro il 2016.

 

Per favorire la divulgazione verso l’esterno dell’attività di HEnergia, è stato allestito un percorso visitatori all’interno del Centro. Grazie a un sistema di pannelli informativi e a un monitor touch-screen, anche i non addetti ai lavori possono comprendere meglio e approfondire le attività svolte nel Centro.

 

“L’impegno del Gruppo a favore della sostenibilità ci ha sempre spinto a promuovere la generazione da fonte rinnovabile”, spiega Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “Oggi, anche in ragione di una prospettiva di razionalizzazione del quadro degli incentivi, per proseguire efficacemente sul cammino delle rinnovabili è indispensabile acquisire con certezza gli elementi per orientare le scelte di investimento verso le tecnologie più efficaci ed economicamente sostenibili. HEnergia, che nasce primariamente con questo obiettivo, siamo certi potrà anche contribuire più in generale al sistema della ricerca del nostro Paese su una materia, le rinnovabili, di estrema importanza per il futuro delle nostre comunità”.

 

Leggi la news su http://www.gruppohera.it/gruppo/com_media/news/pagina438.html

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