Archives

Comunicati

Capitali, afflusso da record in Colombia malgrado i downgrade dei bond sovrani

  • By
  • 25 Luglio 2021

Tra i tanti Paesi del Sudamerica che se la passano male, ce ne sono soprattutto due che catturano l’attenzione. Il motivo è che di fronte a situazioni simili, uno ha saputo attirare i capitali mondiali, l’altro no. Sono rispettivamente Colombia e Argentina.

Colombia dalla fuga all’afflusso di capitali

capitali verso colombiaIl fatto che i capitali esteri stiano scegliendo la Colombia lascia stupiti, perché per il Paese è un anno terribile. Sia dal punto di vista sanitario che economico.
I gravi problemi sono cominciati quando il governo ha presentato un piano di austerità pesantissimo. Il presidente conservatore Ivan Duque Marquez ha aumentato le tasse, innescando le feroci proteste di piazza. Come conseguenza, ha abbandonato il governo il ministro delle Finanze, Alberto Carasquilla.

Poco dopo la Colombia ha visto bocciati i suoi bond sovrani sia da Standard&Poors che da Fitch. Entrambi li hanno portati al livello “junk“, ossia spazzatura. Per adesso si salva il giudizio di Moody’s, che li ha posti a “investment grade” e pari a Baa2.
Eppure, nel bel mezzo di questo stato di crisi nera, ossia tra aprile e giugno, c’è stata una impennata di interesse verso i bond Colombiani, e gli analisti dei broker italiani autorizzati hanno cominciato a consigliarli in un’ottica di diversificazione del portafoglio.

Perché c’è ottimismo?

Gli investitori hanno cominciato a essere fiduciosi rispetto all’impegno ribadito dal governo di tagliare il deficit (che quest’anno è stimato all’8,6% del PIL). Inoltre la congiuntura internazionale dovrebbe spingere la crescita economica del Paese dopo la burrasca Covid.
Da qui la convinzione che i conti pubblici della Colombia ne usciranno rafforzati. L’analisi fondamentale ha cominciato quindi a mostrare fattori di ottimismo, che hanno attirato capitali dall’estero.
Ne sono arrivati 10.800 miliardi di pesos, ossia circa 2,4 miliardi di euro. Un record assoluto, che ha battuto del 30% il precedente risalente al 2016.

Il bond della Colombia è diventato piano piano un’alternativa convincente. Anche perché il rendimento che sfiora il 7% offerto di titoli Colombiani a 10 anni, è oro rispetto a quelli che si trovano nei paesi sviluppati, dove spesso hanno rendimenti negativi.

No Comments
Comunicati

Eurobond, la strada sembra tracciata. La seconda ondata di Covid li renderà quasi inevitabili

  • By
  • 4 Novembre 2020

L’avanzata della pandemia, con la seconda ondata in pieno divenire, sta riportando di attualità il tema degli Eurobond. Sembravano accantonati, o forse non necessari, perché per diversi mesi abbiamo vissuto con l’ottimismo di chi pensava di poter sconfiggere il virus. La seconda ondata ci ha riportati a una durissima realtà, con tutte le conseguenze economiche del caso.

La seconda ondata e gli Eurobond

eurobondBisogna evidenziare che questa seconda tempesta di contagi si sta rivelando molto più pesante della prima, perché ci ha colpiti quando eravamo ancora in ginocchio (economicamente parlando) e stavamo faticosamente cercando di rialzarci. Le misure di lockdown ci riporteranno indietro di mesi, anche se saranno più blande delle precedenti (perché non potremmo reggere una nuova chiusura totale). Colpiranno tutti i paesi, da quelli produttori di materie prime a quelli che puntano sulla tecnologia. dai principali produttori di petrolio ai Paesi leader della manifattura.

L’arma in più oltre al Recovery fund

Di fronte a questa situazione, la politica monetaria espansiva da sola non è più sufficiente per dare respiro a un’economia in crisi. Abbiamo superato la piercing line che separa la situazione di rimbalzo da quella del nuovo declino. Serve una spinta in più, e una soluzione praticabile sono gli Eurobond.

E’ vero che nel frattempo l’Europa ha varato il Recovery fund, ma le risorse che distribuirà non si vedranno così presto. E comunque era stato confezionato senza considerare i danni di una seconda ondata. Per questo motivo molti ritengono che si dovrà fare ricorso all’unica arma che ancora non è stata sfruttata: gli Eurobond.

Novità? non proprio…

Del resto, lo stesso Recovery Fund parte da un concetto analogo a quello degli Eurobond, ossia la condivisione delle emissioni obbligazionarie e delle responsabilità. Che stiamo già percorrendo questa strada lo dimostra il programma obbligazionario legato a SURE, introdotto dall’UE per sostenere il mercato del lavoro dei paesi membri. Ma lo dimostrano anche due bond collocati dalla UE di recente, che hanno caratteristiche molto simili agli Eurobond. Insomma, sembra che ci si sta avvicinando piano piano e per gradi a qualcosa di inevitabile.

No Comments
Comunicati

Inflazione troppo bassa, siamo nella fase di “repressione finanziaria”

  • By
  • 9 Novembre 2017

Se l’inflazione è più forte dei rendimenti, per ogni risparmiatore è un bel problema. Prendete il caso della Germania dove i titoli di Stato sono stati venduti all’asta a un rendimento di -0,39%. Sì avete letto bene: un valore negativo. La cosa peggiore però è che l’inflazione tedesca viaggia sull’1,6%, e tutto questo si traduce in un rendimento reale per il risparmiatore pari a -2%. In pratica l’investimento non produce profitti, ma erode il capitale e spinge il Market facilitation index forex (MFI) all’ingiù.

Ricordiamo peraltro che stiamo parlando della Germania, ovvero di uno dei paesi economicamente più solidi che esistano, uno dei pochi con la Tripla A di rating. Se ci spostiamo in altri paesi del mondo la situazione molto spesso è simile. Il controvalore complessivo delle obbligazioni che esprimono tassi inferiori allo zero è infatti pari a circa 11mila miliardi di dollari. Per lo più parliamo di Bond sovrani.

La repressione scatenata dall’inflazione

Questo fenomeno per il quale l’inflazione batte i rendimenti si chiama “repressione finanziaria”. Non è un fenomeno nuovo oppure di questi tempi. Già in passato c’erano state situazioni simili. Ad esempio nei casi in cui il debito pubblico si accumulava diventando insostenibile. Ma rispetto al passato, quello che caratterizza fortemente la situazione odierna è che la “repressione finanziaria” si sta manifestando in tutte le principali aree economiche, tanto quelle sviluppate quanto quelle emergenti. Inoltre la vera causa non è l’inflazione, bensì i rendimenti dall’indicatore momentum trading al ribasso. Frutto delle politiche ultra-espansive delle banche centrali.

Va fatta una considerazione in merito. Le Banche centrali hanno adottato queste politiche per spingere l’inflazione, ma rischiano l’effetto opposto. Già perché la repressione finanziaria favorisce i debitori, e non li incentiva a cambiare la loro struttura eco-finanziaria. Questo significa che possono continuare a far concorrenza ai produttori che invece sono finanziariamente efficienti. La conseguenza è che la battaglia dei prezzi li spinge all’ingiù: deflazione. Ecco perché molti sperano che finisca l’attuale ciclo di “repressione finanziaria”. Tuttavia al momento non sarebbe possibile farlo senza pregiudicare la sostenibilità dei debitori, e di conseguenza senza dare contraccolpi molto violenti alla crescita economica. Agli investitori quindi non resta altro da fare che abituarsi, e cercare altre fonti di rendimento che non siano i classici titoli di stato.

No Comments
Comunicati

‘Disinvolti’- Personale di Julia Maurer

Felici di ospitare un’artista unica, e le sue ‘donne’, meravigliose creature mostrate attraverso i suoi occhi.

Disinvolti è l’urlo muto della bellezza che, a labbra serrate, si staglia dall’inarticolato della notte, della selva, del corallo, di un riflesso cangiante di un amplesso di fuoco, financo dal chiarore invernale di un’industria moscovita.

Il concetto di “non coinvolgimento” la fa da padrone in questa riappropriazione tutta al femminile del proprio spazio cinetico incurante dell’approvazione del contenitore culturale, o del chiacchiericcio puntiforme nel quale un sorriso beffardo e, perché no, anche cattivo non è che una percezione esterna che si ferma alla frontiera di quei grandi occhi. Occhi che non guardano per coinvolgere, né per sedurre; occhi che esistono perché sempre appena nati, in quell’impeto di conquista dello spazio esistenziale che è la nascita stessa.

Dagli sfondi appena intuibili risale una marea di autodeterminazione quasi come “dovere dell’esistenza”, senza chiedersi come, senza programmare il proprio vissuto, senza sterili pianificazioni, senza vendersi, né tantomeno svendersi in nome di chissà quale futuro benessere.

Disinvolti è qui, è adesso…
Domani chissà, ma non importa, è questo il bello.

Julia Maurer è una designer ed artista tedesca che fin da piccola mostra amore per tutto ciò che è arte.
Affascinata dai colori, dalle molteplici combinazioni possibili, le tonalità che si possono ottenere dalle varie tinte, la magia del cambiamento con un tocco le danno un senso di infinito che le permette di osservare il mondo con gli occhi del creatore che ammira, scruta, interpreta e reinterpreta.

A cura di Linda Ferrari

http://bond-art-milano.blogspot.it/

No Comments
Comunicati

ENEL: EFFETTUATA SUL MERCATO EUROPEO UN’EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI PER COMPLESSIVI 1 MILIARDO DI EURO

Enel S.p.A. (rating BBB+/A-2 per S&P’s, Baa1/P-2 per Moody’s, BBB+/F-2 per Fitch), attraverso la sua controllata Enel Finance International N.V., ha collocato oggi sul mercato europeo un’emissione obbligazionaria destinata a investitori istituzionali per un totale di 1 miliardo di euro. L’emissione avviene in esecuzione di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della stessa Enel S.p.A. in data 9 novembre 2011, nell’ambito del programma di Global Medium Term Notes.

L’operazione, guidata da un sindacato di banche composto da BNP Paribas, Citigroup, Crèdit Agricole CIB, HSBC, J.P. Morgan, Morgan Stanley nella qualità di global coordinators e Banca IMI, Mitsubishi UFJ Securities, Mediobanca, Mizuho International plc, NATIXIS, UniCredit Bank nella qualità di joint-bookrunners, ha raccolto adesioni per un importo di circa 5,7 miliardi di euro e presenta le seguenti caratteristiche:

Un miliardo di euro a tasso fisso del 4,875% con scadenza 11 marzo 2020 (garantita da Enel S.p.A.).

Si prevede che l’emissione sopraindicata sia quotata nei prossimi giorni presso mercati regolamentati.

No Comments
Comunicati

ENEL CHIUDE CON SUCCESSO L’OFFERTA DI OBBLIGAZIONI: DAI RISPARMIATORI RICHIESTE SUPERIORI A 5 MILIARDI DI EURO

Le informazioni contenute in questa sezione del sito web sono dirette ad investitori che:
(a) sono residenti in Italia e non sono domiciliati né comunque si trovano attualmente negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Giappone o altrove (ad eccezione che in Italia) e
(b) non sono “U.S. Person” secondo la definizione contenuta nella Regulation S dello United States Securities Act del 1933, come successivamente modificato.
Questa sezione del sito e le informazioni in essa contenute non costituiscono un’offerta a vendere o la sollecitazione di un’offerta ad acquistare o vendere, alcuna obbligazione, diritto o altro strumento finanziario relativo ad Enel negli Stati Uniti, Canada, Australia o Giappone o altrove (ad accezione che in Italia).
I titoli obbligazionari in oggetto non sono stati e non saranno registrati ai sensi dello United States Securities Act del 1933, come modificato, e non possono essere offerti o venduti negli Stati Uniti in mancanza della registrazione o di una pertinente esenzione dalla registrazione medesima
The following does not constitute or form a part of, and should not be construed as, an offer by or on behalf of ENEL S.p.A. or an invitation to subscribe for or purchase any securities in the United States, as defined in the U.S. Securities Act of 1933, as amended. The securities referred to herein have not been and will not be registered under the U.S. Securities Act of 1933, as amended, and may not be offered or sold in the United States of America absent registration under that Act or an available exemption from it.
Dichiaro sotto la mia piena responsabilità di essere residente in Italia, non sono domiciliato né mi trovo attualmente negli Stati Uniti o altrove (ad eccezione che in Italia) e non sono una “U.S. Person” come definita nella Regulation S dello United States Securities Act del 1933.
Cliccando il pulsante “Accetto” di seguito, confermi di aver letto le avvertenze di cui sopra e di accettarne le condizioni nonché dichiari di possedere i requisiti per accedere a questa sezione del sito web.

No Comments
Comunicati

L’Alì dans le Planète Amoureuse

BOND
presenta

L’Alì
dans le Planète Amoureuse

Domenica 29 Maggio 2011
Dalle ore 19.00

Lovely Shopping – Aperitif and Music

L’alì, piccola ape furibonda sarà presente per l’occasione con la nuova collezione di accessori stampati in pelle PE 2011.

Presentati e venduti eccezionalmente ad un prezzo “amoroso”.

Alessia Rubagotti, in arte L’Alì, utilizza il disegno come un “palcoscenico” attraverso cui poter esprimere il proprio modo di sentire e di vivere la realtà.
Nella nuova collezione non una tematica precisa, bensì veri e propri ritagli di vita vengono narrati attraverso le forme ed i colori variopinti, come la Primavera.

Le sue creazioni sono il mezzo attraverso il quale ama divulgarla, creando sempre pezzi unici, ad hoc, in collaborazione con Artisti principalmente italiani. Moda come forma di comunicazione e di condivisione di realtà differenti. Una Domenica speciale, un’occasione per ritrovarsi, comprare, bere, ballare.

In consolle a deliziarci vista e udito
EVAN Dj Set
direttore del progetto COMMONUNCOMMON.

COMMONUNCOMMON:
fa moda della comunicazione di moda.
La moda (non) è (più) distante dalla realtà.

COMMONUNCOMMON
offre un servizio di comunicazione che incornicia la moda nella realtà.
COMMONUNCOMMON
è un team di creativi, grafici, fotografi che comunicano in modo diverso la moda. Studiano un marchio o un negozio, ne capiscono la filosofia, il target e le scelte di posizionamento.
COMMONUNCOMMON
studia la “faccia” dei prodotti e fanno dei casting per trovarla.
COMMONUNCOMMON fa face hunting.
COMMONUNCOMMON
organizza eventi all’interno dello showroom in linea con la linea di comunicazione scelta dall’azienda.
COMMONUNCOMMON
è un’e-magazine, risultato del lavoro del COMMONUNCOMMON team che comunica la moda con la faccia con cui la moda va per strada.
www.commonuncommon.com

Planète Amoreuse sinestesia del gusto e dell’osservare

Rosaspinto Direzione Artistica e Ufficio Stampa
[email protected]

Bond Club
Via P. Paoli, 220143 Milano

No Comments
Comunicati

Sotto l’amministrazione di Flavio Cattaneo i bond di Terna sono percepiti come più vantaggiosi rispetto ai BTp

Nell’Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.

Una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato: è il caso di Terna guidata da Flavio Cattaneo.

Domanda: è più facile che fallisca uno stato o una società?
Nel mondo pre-crisi nessuno avrebbe avuto dubbi: le aziende hanno più probabilità di fallire rispetto agli stati. Nel mondo nuovo che sta faticosamente cercando di uscire dalla crisi la risposta non è così semplice.
Nell’Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.

In altre parole gli investitori percepiscono come più rischiosi i BTp rispetto ai bond di Edison o di Terna, guidata da  Flavio Cattaneo. E questo succede anche in Spagna, in Francia, in Grecia.
È il mondo alla rovescia? Non proprio.
È il risultato di due spinte speculative contrarie: una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato. Da una parte comprare obbligazioni è un modo per scommettere su aziende sane senza prendersi il rischio del listino azionario, dall’altra la crisi di Atene ha portato una generale sfiducia sui conti pubblici e sulla solidità degli stati. È la lezione degli ultimi due anni: volatilità e incertezza sono i veri pericoli.

(Fonte: Il Sole 24 ORE)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
[email protected]

No Comments